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Stati Uniti e Wall Street: la situazione rimane critica |
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Stati Uniti e Wall Street: la situazione rimane critica
05
Agosto 2002
16:31 (di
Maurizio Giuliani)
La
domanda che continua ad essere il tormentone estivo è questa: l’America subirà
una o due recessioni? Gli ultimi dati macroeconomici indicano infatti che la
ripresa è ben lungi dall’esserci e l’economia in generale non si sta
affatto irrobustendo, anzi. Il timore di una doppia recessione, la cosiddetta
curva a W, sta seriamente inducendo
La spese da parte delle aziende infatti non dà cenni di ripresa, e la spesa dei
consumatori, che ricordiamo contare per 2/3 sul prodotto interno lordo, continua
ad essere molto bassa, complice soprattutto lo scivolone dei mercati finanziari
di questi ultimi mesi. I dati macroeconomici della scorsa settimana si sono
rivelati essere molto peggiori delle previsioni degli economisti, il PIL si è
infatti attestato ad una crescita dell’1.1%, contro previsioni del 2.5%, e
l’indice ISM (ex NAPM) ha registrato anch’esso un calo a 50.5 dai 56.2 di
giugno ed in ribasso rispetto alle stime di 55.4. Il dato sulla disoccupazione,
che però rimane fisso al 5.9%, ha inoltre registrato un aumento dei sussidi di
20.000 unità e l’indice della fiducia dei consumatori è crollato in giugno
del 2.2% contro una previsione di crescita dello 0.3%.
Tuttavia il dato sul prodotto interno lordo del secondo trimestre è stato
positivo, ma inferiore alle previsioni degli economisti; ciò fa pensare che
nonostante i numeri non siano stati buoni, la recessione vera e propria non si
è ancora manifestata. Avery Shenfeld, senior economist della CIBC World
Markets,
ha dichiarato che: “
In aggiunta alla situazione interna degli Stati Uniti, è necessario valutare
anche la componente internazionale, che si presente di giorno in giorno sempre
peggiore. Dopo il collasso dell’Argentina, sembra che il prossimo paese a
dichiarare il fallimento sia l’Uruguay, anche se ha
La successione di Re Fahd in Arabia Saudita sta provocando tensioni a livello
diplomatico per la possibilità che salga al potere il principe Abdullah,
sostenitore della causa talebana e che pertanto potrebbe negare le basi di
accesso agli USA per una operazione militare in Iraq. In aggiunta a ciò, è
sempre più grave, e si intensifica giorno dopo giorno, la guerra tra Israele e
Palestina, quest’ultima sovvenzionata proprio da Saddam Hussein.
La situazione nel suo complesso si rivela dunque molto negativa per i mercati
finanziari, che soffrono anche della crisi di fiducia degli investitori, gli
scenari a livello macroeconomico e politico internazionale per gli USA sono
troppo aleatori per riuscire a definire una strategia di investimento a medio
termine che permetta rendimenti sicuri. La scelta forse più oculata per
trascorrere un’estate serena potrebbe essere proprio quella di investire
l’interno patrimonio in cash in franchi svizzeri e rinviare le scelte di
investimento a quando il quadro a livello sia politico che economico si sarà
delineato in modo più preciso.
martedì 13 agosto 2002 | giovedì 22 agosto 2002 | domenica 18 agosto 2002 | ||
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30 Agosto 2002 14:58 Milano (di *L. Crosti)
Le
vacanze sono passate senza traumi o eccitazioni di borsa. Da inizio mese i
mercati si sono apprezzati mediamente del 3%: niente male dopo quanto ci avevano
abituato. I numeri sono rassicuranti, ma non molto significativi; i volumi sono
stati modesti e i recuperi si sono concentrati su titoli largamente venduti nei
mesi precedenti.
In luglio gli investitori americani hanno prelevato 50 miliardi di dollari dai
fondi azionari, un cifra mai vista precedentemente. Si capisce perché la borsa
sia scesa in modo così persistente, disordinato e con volumi elevati. I fondi
erano venditori per far fronte ai riscatti.
Con un comportamento opposto, nello stesso periodo, i manager hanno comperato
azioni, invertendo un flusso di vendita che proseguiva da due anni. I volumi di
acquisto non possono fronteggiare le vendite degli investitori privati, sono
però un forte indicatore sullo stato di salute delle aziende. E' possibile che
chi lavora nell'azienda intraveda un miglioramento che gli analisti non sono ancora in grado di rilevare. Quando il
movimento di acquisto è generalizzato, come in questo caso, si può pensare che
le cose stiano migliorando.
Entro il 14 di agosto i capi delle aziende quotate in America hanno giurato
sulla veridicità dei bilanci aziendali, nessuna sorpresa è emersa e la
stagione degli scandali è terminata. Il giuramento era un passaggio obbligato
per ristabilire la fiducia dei risparmiatori nei capi azienda.Dopo mesi in cui
la categoria veniva equiparata alla "Banda Bassotti" si tornerà ad
una valutazione più serena e ci si renderà conto che alcuni imbroglioni non
cancellano il valore di molte persone che lavorano onestamente.
Siamo entrati in un limbo. Con molta pazienza e maniacale attenzione bisogna
verificare se i segnali confermeranno lo stato di convalescenza. Il ritorno di
fiducia dei manager nelle proprie aziende e degli investitori nei capi azienda
è un indicatore importante. Non aspettiamoci comunque risalite rapide. Per
molto tempo i risparmiatori avranno un atteggiamento di scettico distacco.
Speriamo che non si sveglino troppo tardi.
*articolo
a cura di Luigi Crosti - Amministratore Delegato Etra Sim
30
Agosto 2002 14:58
Milano
(di
*L. Crosti)
fonte Trendonline.it
mercoledì 21 agosto 2002 | venerdì 23 agosto 2002 | |
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