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Perche' i manager USA stanno vendendo azioni ? |
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Perche' i manager USA stanno vendendo azioni ?
21
Aprile 2002
COSA E’ SUCCESSO
Pressochè tutti gli elementi
menzionati nell’ultimo bollettino, negativi e positivi, si sono rivolti contro
il mercato azionario.
Tra gli elementi positivi c’erano la buona tenuta dei mercati emergenti e dei
titoli di media e piccola capitalizzazione nonché la presenza di supporti di
prezzo vicino ai minimi di febbraio. Il ribasso in corso da fine
marzo ha accelerato il movimento verso la fine della settimana appena passata
quando i pochi elementi positivi sono spariti.
La rottura dei supporti a 10'000 dell’indice Dow Jones e 1'300 sul Nasdaq 100, ha causato un netto deterioramento della situazione tecnica per l’intero mercato. La tendenza dei mercati emergenti risulta ancora tecnicamente al rialzo ma la perdita di velocità desta qualche preoccupazione.
Gli elementi negativi menzionati l’ultima
volta si sono invece rafforzati. Il Dollaro ha
accelerato il suo movimento di ribasso mentre il Franco svizzero si rafforza con
insistenza contro l’Euro. L’oro ha superato importanti
resistenze e riprende il suo consistente rialzo. Il continuo rialzo dei mercati
obbligazionari, sostenuti da notizie economiche tutt’altro
che confortanti, rimane una severa ipoteca per i mercati azionari. Le materie
prime industriali sono abbastanza deboli e non sono in grado di proseguire il
loro precedente rialzo. I titoli difensivi rimangono forti su base comparativa,
ma non riescono a confermare il precedente consistente rialzo. Notiamo delle
rotture tecniche al ribasso per i settori Biotech, Pharma, Servizi Finanziari e
soprattutto nel segmento dell’alta tecnologia. Gli unici settori positivi
rimangono Servizi Petroliferi, Auriferi e titoli legati ai servizi nel campo
della salute.
Uno degli indicatori che meglio potrebbe spiegare la direzione che i mercati prenderanno nelle settimane a venire e’ rappresentato dalla vendita di titoli da parte dei dirigenti d’impresa U.S.A. che ha assunto livelli preoccupanti; Perche’ i manager americani stanno ferocemente vendendo le azioni delle aziende per cui lavorano ?
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LE
NOSTRE CONCLUSIONI
Al di là dell’indicatore appena menzionato e dell’attenzione che richiede e
richiederà nei prossimi giorni, quello che conta per l’investitore è il
fatto che abbiamo visto un netto deterioramento tecnico del quadro generale che
lascia poche speranze ad un’inversione di tendenza entro breve periodo. Corriamo ora il serio pericolo di rivedere i
minimi di settembre e forse anche livelli
inferiori per i segmenti più cari e vulnerabili del mercato azionario come
l’alta tecnologia.
Gli indicatori di velocità di medio periodo rimangono ancora in territorio
neutro e sono lontani da una vera posizione di svendita mentre il modello
quantitativo non si trova ancora in una posizione ideale per un minimo veramente
interessante. I mercati azionari sono dominati dall’orso.
Il livello d’ottimismo rimane alto mentre l’indice della volatilità comincia a muoversi solo ora da livelli molto bassi (segno che probabilmente siamo vicini a una decisione di trend da parte del mercato azionario). Molti investitori non si sono dunque ancora resi conto della gravità della situazione. Ovviamente conosceremo i motivi del ribasso del dollaro e del rialzo dell’oro solo quando verranno alla luce i fatti che stanno disturbando il mercato. Una cosa è sicura, gli Stati Uniti sono sotto pressione in quanto la loro borsa è la più debole su base comparativa nello stesso momento che si sta indebolendo il dollaro (riteniamo che i duo oro/dollaro sarà uno dei barometri dei mercati per le prossime settimane).
Studio C.F.A.
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