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La Borsa di Tokyo sale, bene il settore
finanziario
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in rialzo. Il Nikkei ha
guadagnato lo 0,1% a 11.292,83 punti ed il Topix lo 0,5%
a 995,54 punti. Il mercato azionario giapponese ha
beneficiato del rally dei titoli del settore
finanziario. Tra i bancari Mitsubishi UFJ Financial
(JP3902900004) ha guadagnato il 2,7%, Mizuho Financial
Group (JP3885780001) il 2,2% e Sumitomo Mitsui Financial
Group (JP3890350006) il 4,2%. Tra gli assicurativi T&D
(JP3539220008) ha chiuso in rialzo del 2,5%, Tokio
Marine Holdings (JP3910660004) del 2,7% e Dai-ichi Life
(JP3476480003) del 3,5%. I traders hanno osservato che i
titoli del settore finanziario giapponese hanno
sottoperformato negli ultimi mesi l'intero mercato, la
loro moderata valutazione starebbe richiamando ora
l'attenzione di molti investitori.
Sumitomo Chemical (JP3401400001) ha guadagnato il 5,5%.
Mitsubishi UFJ ha alzato il suo rating sul titolo
dell'impresa chimica a "Strong Outperform".
La solidità dello yen ha pesato anche oggi sugli
esportatori. Toyota (JP3633400001) ha perso lo 0,4%,
Honda (JP3854600008) lo 0,2%, Canon (JP3242800005) lo
0,2%, Panasonic (JP3866800000) lo 0,1% e Sony
(JP3435000009) lo 0,7%.
Redazione Borsainside 08:39
Giappone: Boj, Tassi Invariati a 0,1%; Economia
In Ripresa
mercoledì, 7 aprile 2010 08:41 TOKYO
(ASCA) - Roma, 7 apr - La Banca centrale del Giappone ha
lasciato i tassi di interesse invariati allo 0,1%. Per
la banca centrale, ci sono segnali di ripresa economica
che pero' resta debole.
Banca Mondiale: Alza
Previsioni Su Pil Asia 2010 Da +7,8% a +8,7%
mercoledì, 7 aprile 2010 09:00 NEW YORK
(ASCA) - Roma, 7 apr - L'Asia locomotiva dell'economia
mondiale anche nel 2010. La Banca mondiale ha alzato le
previsioni sul Pil dell'area portandolo da +7,8% a
+8,7%. Nel 2009, la crescita' e' stata pari al 7%, ma
senza la Cina il progresso del Pil si sarebbe ridotto
all'1,3%, spiega la Banca Mondiale. Prospettive rosee
grazie anche alla risposta data da Pechino alla crisi
economica: lo scorso anno la Cina ha varato una manovra
prociclica di oltre 500 miliardi di dollari. ''Grazie
alla Cina, la produzione, le esportazioni e
l'occupazione in Asia sono ritornate ai livelli
pre-crisi'', scrive la Banca Mondiale.
07 Aprile 2010 09:32 NEW
YORK
PETROLIO ANCORA IN TENSIONE 'GRAZIE' A BANCA MONDIALE E
FED
di TELEBORSA
La prima ha rivisto al rialzo il PIL dell'intera regione
Asia-Pacifico al 8,7%, mentre la seconda ha dipinto un
quadro ottimistico per l'economia Usa. Si attendono oggi
i dati sulle scorte, che verranno pubblicati negli Stati
Uniti.
Il petrolio naviga ancora a vista degli 87 dollari al
barile, restando in tensione grazie all'ottimismo sulla
crescita dell'Asia.
La Banca Mondiale, infatti, ha rivisto al rialzo il PIL
dell'intera regione Asia-Pacifico al 8,7%, mentre un
esponente della banca centrale cinese ha confermato la
possibilità di un imminente rialzo dei tassi, per
effetto dell'accelerazione della crescita del Paese
asiatico.
Un quadro ottimistico è stato dipinto anche dalla
Federal Reserve, stando alle Minutes del FOMC pubblicate
ieri, anche se resta il cruccio del mercato del lavoro.
Si attendono oggi i dati sulle scorte, che verranno
pubblicati dal Department of Energy americano nel
pomeriggio. Un po' di cautela è ispirata anche dal
progressivo rafforzamento del dollaro, che ha spinto
l'euro a 1,338 USD.
Intanto, il contratto di aprile sul light crude scambia
a 86,90 dollari al barile, in rialzo di 6 cents rispetto
agli 86,84 USD della chiusura di ieri, dopo aver toccato
un massimo di 87 dollari.
Da segnalare che l'altro ieri le quotazioni del greggio
hanno raggiunto i massimi degli ultimi 17 mesi , spinte
dal dato sull’occupazione Usa rilasciato lo scorso
venerdì, che ha mostrato il maggior incremento mensile
del numero di occupati degli ultimi tre anni.
Nella giornata di ieri, poi, alcuni analisti si sono
mostrati cauti sulla performance a breve dei prezzi.
Hiroyuki Kikukawa, analista di Nihon Unicom, ha
sottolineato per esempio che si assisterà a "un
aggiustamento dei prezzi prima di un nuovo rialzo".
L'esperto ritiene infatti che i fondi di investimento,
che detengono un grande numero di posizioni lunghe,
"avranno bisogno di liquidare prima tali posizioni, per
finanziare una nuova ondata di acquisti".
Spagna,Pmi servizi marzo
risale a 51,3, prima crescita in 2 anni
reuters - mercoledì, 7 aprile 2010 09:41 MADRID
Il settore dei servizi in Spagna è cresciuto in marzo
per la prima volta in due anni grazie a un aumento di
nuovi ordini, sebbene le prospettive restino
pessimistiche, secondo l'indagine Pmi.
L'inatteso rialzo dell'indice va in parallelo con il
ritorno alla crescita del settore manifatturiero a
marzo, il che accresce le speranze di una crescita
economica nel primo trimestre dopo la contrazione del
3,6% nel 2009.
L'indice Markit's Purchasing Manager a marzo si è
attestato a 51,3 da 47,1 di febbraio. E' dal dicembre
2007 che l'indice non risaliva sopra il livello di 50,
spartiacque tra contrazione ed espansione dell'attività.
Il sottoinice relativo ai nuovi ordini è salito a 52,7
da 49,8, il massimo dal settembre 2007.
Grecia: Esperti Fmi
Arrivano Ad Atene Per Fornire Assistenza Su Debito
mercoledì, 7 aprile 2010 - 10:10
(ASCA-AFP) - Atene, 7 apr - Gli esperti del Fondo
monetario internazionale sono arrivati ad Atene, mentre
peggiora la crisi finanziaria greca. Gli esperti
dell'organismo internazionale sono ufficialmente in
missione per fornire supporto al governo greco su come
combattere il crollo di fiducia e il pericoloso aumento
dei tassi d'interesse sul debito attraverso una manovra
di bilancio ''draconinana''. Il primo degli incontri in
agenda sara' con il ministro delle Finanze greco, George
Papaconstantinou. La missione dell'Fmi e' stata
richiesta dalla stessa Grecia, alle prese con un deficit
di bilancio e debiti per circa 300 miliardi di euro.
Cina verso rialzo tassi
mercoledì, 7 aprile 2010 10:56 PECHINO
(ANSA) - SHANGHAI, 7 APR - La Cina potrebbe alzare i
tassi di interesse nel trimestre in corso e la crescita
potrebbe raggiungere il 9,5% quest'anno.Lo scrive il
China Securities Journal citando Li Daokui, consigliere
della banca centrale che ha detto al giornale che la
crescita economica potrebbe superare l'11% nel primo
trimestre, ma che rallentera' nella seconda meta'
dell'anno. La Cina potrebbe alzare i tassi di interesse
se l'inflazione superasse il 3%.
Eurozona: Pil 4* Trim.
Invariato a -2,2% Su Anno
mercoledì, 7 aprile 2010 11:08 BRUXELLES
(ASCA) - Bruxelles, 7 apr - Il Pil dell'Eurozona, nel
quarto trimestre dello scorso anno, rimane confermato in
ribasso del 2,2% su base annua, invariato su base
congiunturale. La precedente stima indicava un progresso
dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Lo rende
noto Eurostat.
Ocse: Ripresa e' Fragile,
Massima Cautela Nell'Exit Strategy
mercoledì, 7 aprile 2010 11:55 PARIGI
(ASCA) - Roma, 7 apr - Segnali di ripresa economica per
il gruppo del G7, l'Ocse prevede una variazione su base
annua del Pil pari a +1,9% nel primo trimestre e +2,3%
nel secondo trimestre. Sono ''migliorate le condizioni
finanziarie dei mercato'', scrive l'Ocse nel rapporto
previsionale di primavera, ma non mancano fattori di
stress finanziario quali la Grecia e Dubai. Le banche
hanno rafforzato il capitale, ma ''restano vulnerabili
alle perdite sui crediti ed esposte al rischio dei tassi
di interesse''. La ripresa economica dell'area Ocse ha
beneficiato della performance positiva dei paesi
emergenti, ''inclusi Cina, Brasile ed India''. Si sono
poi rafforzati i consumi negli Usa e la domanda estera
verso il Giappone, i prezzi della case hanno smesso di
scendere in diversi paesi ed e ' migliorata la fiducia
delle imprese, in particolare quelle non-manifatturiere.
Piu' in generale, l'attivita' economica ha ripreso
vigore dal quarto trimestre del 2009, ''con l'eccezione
dell'Eurozona'', che comunque nel primo trimestre vedra'
una crescita del Pil pari a +0,9% su base annua, nel
secondo trimestre +1,9%. Ma nel primo semestre del 2010,
la crescita sara' piu' forte negli Usa e piu' debole in
Giappone e nell'Eurozona. Moderata dinamica
inflazionistica nonostante i recenti aumenti dei prezzi
delle materie prime. Uno scenario macroeconomico
incoraggiante ma che, a detta dell'Ocse, non autorizza
fughe in avanti. ''La fragilita' della ripresa e del
mercato del lavoro come possibili nuove tensioni
finanziarie sottolineano la necessita' di adottare la
massima cautela nel rimuovere gli stimoli economici''
avverte l'Ocse. Insomma governi da un lato e banche
centrali dall'altro dovranno considerare le condizioni
oggettive dell'economia prima di ritirare le misure di
sostegno. Le banche centrali hanno ''gia' iniziato a
drenare liquidita' dal mercato'', i governi dovranno
invece iniziare la correzione dei conti pubblici dal
2011, ma senza compromettere la ripresa economica.
La Borsa di Shanghai
frena, Hong Kong chiude in forte rialzo
Quasi tutte le borse della regione Asia-Pacifico hanno
chiuso oggi in rialzo.
Lo Shanghai Composite ha perso lo 0,3% a 3.148,22 punti.
Sul mercato azionario cinese hanno pesato i nuovi timori
relativi ad una possibile stretta monetaria. Li Daokui,
il consigliere della Banca Centrale cinese, ha
dichiarato al "China Securities Journal", che la Cina
potrebbe alzare nel corrente trimestre i suoi tassi
d'interesse se i prezzi al consumo dovessero superare il
3%. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank
(CN000A0LB42) ha perso lo 0,2%, Bank of China
(CN000A0J3PX9) lo 0,7%, China Construction Bank
(CN000A0HF1W3) lo 0,2% e Shanghai Pudong Development
Bank (CN0009282731) lo 0,9%. Nel settore immobiliare
China Vanke (CN0008879206) ha perso l'1,5%, Poly Real
Estate (CN000A0KE8T0) il 2,5% e Gemdale (CNE000001790)
l'1,9%. Tra i titoli dei produttori di carbone China
Shenhua Energy (CN000A0ERK49) ha perso l'1,1% e Datong
Coal (CNE000001MZ6) l'1,5%. Tra i titoli dei produttori
di rame Jiangxi Copper (CN0009070615) ha perso l'1,1% e
Yunnan Copper (CNE000000W13) l'1,4%. Il prezzo del
metallo rosso è calato oggi a Shanghai.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in rialzo dell'1,8% a
21.928,77 punti. La piazza finanziaria della città
costiera era rimasta ferma durante le scorse sedute ed
ha quindi "recuperato" oggi i guadagni registrati dalle
altre borse internazionali. Tra i bancari HSBC
(GB0005405286) ha guadagnato lo 0,8%, Hang Seng Bank
(HK0011000095) lo 0,6%, Bank of East Asia (HK0023000190)
l'1,4% e Bank of Communications (CN000A0ERWC7) l'1,7%.
Nel settore immobiliare Sun Hung Kai Properties
(HK0016000132) ha guadagnato l'1,8%, Cheung Kong
Holdings (HK0001000014) l'1,4%, Sino Land (HK0083000502)
lo 0,8% e Hang Lung Properties (HK0101000591) il 2,5%.
Tra i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha
guadagnato l'1,7% e CNOOC (HK0883013259) il 6,4%. Il
prezzo del petrolio ha superato ieri a New York
temporaneamente quota $87.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a
Sydney ha guadagnato lo 0,2%, il Taiex a Taipei lo 0,4%,
lo Straits Times a Singapore lo 0,4% e il Kospi a Seul
lo 0,1%.
Redazione Borsainside 12:26
Grecia: Commissione Ue,
Nessuna Richiesta Di Aiuto Da Atene
mercoledì, 7 aprile 2010 12:55 ATENE
(ASCA-MarketNews) - Bruxelles, 7 apr - Il portavoce
della Commissione Ue ha spiegato che a Bruxelles non e'
''a conoscenza di alcun cambiamento nel piano di aiuti
finanziari alla Grecia''. Un modo per smorzare le
illazioni che circolano sul mercat circa l'intenzione di
Atene, peraltro smentita dal governo greco, di
ammorbidire le condizioni di accesso ai prestiti Ue-Fmi.
Il portavoce ha ricordato come l'accordo sia ''stato
negoziato ai piu' alti livelli'' precisando, poi, che il
paese ellenico finora ''non ha richiesto alcun prestito
sul quale peraltro c'e' un accordo sulle modalita' di
calcolo degli interessi''. Uno degli interrogativi del
mercato e' proprio sul calcolo degli interessi. Quando i
rendimenti sul debito pubblico greco erano saliti al 5%,
Atene aveva detto che le sarebbe stato difficile
finanziare il rinnovo del debito in scadenza a tassi
cosi' elevati. Poi, dopo l'accordo con Ue-Fmi, Atene si
e' rifinanziata a tassi superiori al 6%, ma oggi si
viaggia a ridosso del 7%.
Grecia, banche chiedono
restanti fondi pacchetto aiuti
reuters - mercoledì, 7 aprile 2010 13:05 ATENE
Le banche greche hanno chiesto l'autorizzazione ad
accedere ai restanti fondi del pacchetto di sostegno
agli istituti di credito istituito dal governo nel 2008.
Lo ha detto il ministro delle Finanze greco George
Papaconstantinou.
"Le banche hanno chiesto di usare i restanti fondi del
piano di sostegno" ha detto il ministro ai giornalisti.
Attualmente restano circa 17 miliardi di euro dei 28
miliardi messi a disposizione degli istituti dal
precedente governo conservatore
Usa: Crollano Richieste
Di Mutui -11% e Rifinanziamenti -16,9%
mercoledì, 7 aprile 2010 13:12 NEW YORK
(ASCA) - Roma, 7 apr - Mercato immobiliare Usa di nuovo
in calo nella settimana conclusa lo scorso 2 aprile. Su
base settimanale le richieste di mutui ipotecari sono
scese dell'11%, le richieste di rifinanziamento dei
mutui in essere sono scese del 16,9%. Lo comunica la
Mortgage Bankers Association.
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Giappone
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Fondi: a Marzo Corrono
Gli Obbligazionari. Fuga Dalla Liquidita'
mercoledì, 7 aprile 2010 13:22 MILANO
(ASCA) - Roma, 7 apr - A marzo raccolta positiva di 1,86
miliardi di euro per il sistema dei fondi investimento.
Lo ha reso noto Assogestioni. I Fondi Obbligazionari
mettono a segno una raccolta di oltre 3 miliardi e
detengono oggi asset superiori a 173 miliardi di euro,
pari al 40% circa del patrimonio investito in fondi.
Raccolta in forte crescita rispetto al precedente
periodo di rilevazione per i Fondi Flessibili che
possono contare su flussi netti pari a 852 milioni di
euro. Il patrimonio supera la soglia dei 60 miliardi di
euro, il 13,5% degli asset dell'intero settore.
Bilanciati postivi per 826 milioni, il patrimonio
detenuto in questi prodotti e' oggi pari a 19,3
miliardi, il 4,3% del patrimonio investito in fondi
comuni. I Fondi Hedge tornano in territorio positivo con
una raccolta di 31 milioni di euro. Il conteggio degli
asset indica un valore prossimo a 14,3 miliardi, pari a
poco piu' del 3% del patrimonio complessivo. Per Fondi
Azionari deflussi netti, in calo rispetto allo scorso
mese, pari a 12 milioni di euro. Il patrimonio e' in
crescita e al momento della rilevazione vale oltre 97
miliardi di euro, il 22% circa degli asset. Si
appesantiscono i deflussi registrati dai Fondi di
Liquidita', che nel corso del mese di marzo registrano
riscatti per circa 3 miliardi di euro. Il patrimonio
della categoria e' oggi fermo a 80 miliardi di euro, il
18% del totale. I Fondi di diritto Estero sono
nuovamente protagonisti del risultato di raccolta. Il
loro contributo provvisorio e' di circa 2,8 miliardi di
euro, mentre gli asset stimati sono oggi pari al 52% del
patrimonio complessivo, equivalente a oltre 231 miliardi
di euro. Sull'ammontare totale dei flussi provenienti da
questa tipologia di prodotti 2,7 miliardi circa giungono
dall'apporto offerto dai fondi promossi da Gruppi
italiani. E' di 116 milioni di euro il contributo dei
Gruppi esteri. I deflussi registrati dai Fondi di
diritto Italiano gravano sul bilancio finale per 930
milioni di euro. Gli asset di questa tipologia di
prodotti ammontano oggi a 213 miliardi di euro, il 48%
del patrimonio. I prodotti domestici promossi da Gruppi
italiani accusano nel corso del mese deflussi per oltre
811 milioni di euro. Negativo per 119 milioni di euro
l'apporto proveniente dai fondi di diritto italiano
promossi da Gruppi esteri.
Cina, domani emissione 15
mld Yuan
mercoledì, 7 aprile 2010 13:33 PECHINO
(ANSA) - ROMA, 7 APR - La Cina ha annunciato per domani
l'emissione di titoli a tre anni per un ammontare di 15
miliardi di yuan (circa 2,2 miliardi di
dollari).All'operazione faranno seguito altre emissioni
ogni due settimane. E' la prima volta dal giugno 2008
che la Cina mette sul mercato questa tipologia di
titoli, alimentando le speculazioni secondo cui Pechino
si appresta ad alzare i tassi di interesse e a
consentire una rivalutazione della moneta.
Grecia: Rendimento Titoli
10 Anni a 7,15%. Spread Con Bund a Top Storico
mercoledì, 7 aprile 2010 14:57 ATENE
(ASCA) - Roma, 7 apr - Nuovo crollo dei titoli di Stato
della Grecia. Il rendimento dei decennali e' salito al
7,15%, portando lo spread nei confronti del rendimento
del bund decennale tedesco (3,08%) a 407 punti. Si
tratta del nuovo picco storico. Il mercato continua a
scommettere al ribasso per vedere ''se il prestito Fmi e
quelli bilaterali dei paesi dell'Eurozona sono un
bluff'', commenta un trader. Questa mattina la
Commissione Ue ha ridabito di non essere a conoscenza di
alcun tentativo da parte della Grecia per ammorbidire le
condizioni di accesso ai prestiti di ''ultima istanza'',
prestiti peraltro non ancora richiesti da Atene. Ad
Atene sono giunti gli esperti dell'Fmi, per ora
impegnati solo in consulenza tecnica per la gestione dei
conti pubblici. Atene ha registrato nel 2009 un deficit/pil
pari al 12,7% ed ha varato misure per ridurre il
rapporto all'8,7% a fine 2010. Obiettivo difficilmente
realizzabile, a detta degli analisti, se gli interessi
sul debito pubblico dovessero rimanere cosi' elevati.
Oro: Ai Massimi Da 5
Settimane Spinto Da Timori Eurozona
mercoledì, 7 aprile 2010 - 15:31
(AGI) - Londra, 7 apr. - I prezzi dell'oro sono saliti
ai massimi da cinque settimane in Europa spinti da una
robusta domanda e dai timori degli investitori circa
l'Eurozona, che hanno indotto a diversificare le scelte
preferendo il lingotto. Lo 'spot gold' ha raggiunto un
picco di 1.145,55 dollari per oncia rispetto ai 1.133,20
dollari di ieri a New York.
Gm: Chiude 2009 Con
Perdite Per 4,3 Mld Dollari
mercoledì, 7 aprile 2010 - 16:06
(ASCA-AFP) - Chicago, 7 apr - General Motors (NYSE: GM -
notizie) ha fatto registrare nel 2009 una perdita di 4,3
miliardi di dollari. La casa automobilistica di Detroit
(DETROIT.SN - notizie) ha pero' annunciato di attendersi
un ritorno all'utile gia' per quest'anno.
Crisi: Greenspan,
Congresso Usa Pieno Di Amnesie
mercoledì, 7 aprile 2010 17:16 WASHINGTON
(ASCA) - Roma, 7 apr - L'ex presidente della Federal
Reserve, Alan Greenspan, non ci sta a finire sul banco
dei responsabili dalla crisi finanziaria scoppiata a
meta' 2008. Ascoltato dalla commissione di inchiesta del
Congresso Usa che deve investigare sulle cause della
crisi, Greenspan ha affermato: ''La causa fondamentale
della crisi e' stata va ricercata nella fine della
guerra fredda. La caduta del Muro di Berlino determino'
il boom delle export dai paesi emergenti e di un tasso
di crescita dell'economia mondiale che favori' molti
squilibri commerciali tra i paesi, come nel caso di Cina
e Stati Uniti. Questi squilibri hanno giocato un ruolo
nella crisi'' attraverso un eccezionale afflusso di
capitali sui mercati finanziaria che ha contribuito a
tenere bassi i tassi di interesse negli Usa e a gonfiare
la bolla degli immobili. Ma Greenspan ha rifiutato
l'accusa che la sua politica monetaria di bassi tassi di
interesse abbia contribuito alla crisi, ''la politica
monetaria agisce sui tassi a breve termine, non su
quelli a lungo termine'', che sono fissati dal mercato e
regolano la domanda di mutui. Poi l'ex banchiere
centrale ha ricordato al Congresso ''le pressioni'' per
aumentare l'esposizione delle agenzie governative nelle
cartolarizzazioni dei mutui subprime. L'enorme quantita'
di mutui acquistati da Fannie Mae (NYSE: FNM - notizie)
e Freddie Mac (NYSE: FRE - notizie) non e' stata resa
pubblica fino al 2009 ''nonostante nel 2004 avessi
avvertito il Congresso sui pericoli di questa continua
espansione'', ha proseguito Greenspan. Poi, la stoccata:
''Vedo un Congresso dove emergono un mucchio di
amnesie''.
07 Aprile 2010 17:20 NEW
YORK
LAVORO: AZIENDE AMERICANE PRONTE AD ASSUMERE
di WSI
Gli AD hanno piu' fiducia nella ripresa economica. Sono
sempre di piu' le societa' (29% del totale) che si
preparano accogliere nuovo personale a bordo nei
prossimi sei mesi. Per la prima volta in due anni le
assunzioni stimate superano i licenziamenti.
Gli AD delle societa' di Wall Street hanno piu' fiducia
nella ripresa economica. Lo dimostra il fatto che il
numero delle aziende che si preparano accogliere nuovo
personale a bordo nei prossimi sei mesi ha superato per
la prima volta in due anni quelle che invece hanno
intenzione di annunciare nuovi licenziamenti.
Da un sondaggio pubblicato mercoledi' e' emerso che il
29% degli AD americani ha reso noto alla Tavola Rotonda
aziendale (l'associazione Business Roundtable) di avere
intenzione di assumere nuovo personale negli Stati Uniti
nei prossimi sei mesi. La percentuale risulta superiore
a quella dei dirigenti che invece si sono detti pronti
ad apportare altri tagli (21%).
Si tratta della prima volta dal primo trimestre del 2008
che i nuovi posti di lavoro previsti superano i
licenziamenti all'orizzonte. E' un cambiamento
fondamentale per la maggiore economia mondiale, nonche'
il nodo cruciale della fase di ripresa dalla recessione
piu' grave degli ultimi settant'anni.
La maggior parte dei CEO - il 73% - scommette su
incremento dei ricavi nei prossimi sei mesi, e quasi la
meta' - 47% - e' convinta che sia giunto il momento di
aumentare le spese in conto capitale nello stesso lasso
di tempo.
"Il miglioramento dell'outlook occupazionale e' il
risultato di un incremento della domanda", sostiene Ivan
Seidenberg, CEO di Verizon Communications e presidente
del Tavola Rotonda. "Abbiamo riscontrato dei segnali dal
settore retail, secondo cui diversi AD stanno pensando
ad assumere, perche' vedono che la domanda sta
aumentando". Seidenberg ha sottolineato che di solito
avviene l'inverso. La crescita del fatturato e delle
spese in conto capitale, entrambe cresciute nel primo
trimestre, tendono infatti ad aumentare prima che le
assunzioni riprendano a crescere di numero.
La prossima settimana gli investori avranno l'occasione
di dare uno sguardo piu' approfondito a come Corporate
America si sta comportando e soprattutto come si
comportera'. Riporteranno infatti i conti fiscali big
del calibro di Alcoa, JP Morgan Chase, Google e General
Electric.
Le societa' facenti parte dell'associazione che sostiene
iniziative volte a sostenere la competitività
dell’America nella comunita' industriale, 105 delle
quali hanno partecipato al sondaggio nel periodo
compreso tra il 15 e il 30 marzo, producono circa $6000
miliardi di fatturato complessivo e hanno alle proprie
dipendenze oltre 12 milioni di persone.
Geithner apre a maggior
ruolo dello yuan a livello internazionale
BlueTG.it - mercoledì, 7 aprile 2010 - 17:44
L’apertura di Pechino (che in giornata ha confermato
l’intenzione di emettere titoli a 3 anni per un importo
di 15 miliardi di yuan entro le prossime due settimane)
ad una rivalutazione dello yuan non lascia indifferente
Washington e non sarà un caso se il segretario al Tesoro
Timothy Geithner in una intervista a Bloomberg
Television da Mumbai ha parlato oggi di un “ruolo più
vasto” che lo yuan acquisirà a livello internazionale
nei prossimi anni a seguito della sempre maggiore
aperture della Cina “al mondo” e all’economia di
mercato.
Borse europee: Chiusura
negativa, vendite su auto, banche e commodities
Tutti i principali listini azionari europei hanno chiuso
oggi in ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,3%,
il DAX a Francoforte lo 0,5%, il CAC40 a Parigi lo 0,7%,
il FTSE MIB a Milano lo 0,8% e lo SMI a Zurigo lo 0,6%.
I nuovi timori relativi alla crisi della Grecia hanno
fatto scattare oggi delle prese di beneficio sulle
piazze finanziarie del Vecchio Continente.
Tra i bancari Barclays (GB0031348658) ha perso lo 0,7%,
Deutsche Bank (DE0005140008) l'1,5%, BNP Paribas
(FR0000131104) il 2,8%, Intesa Sanpaolo (IT0000072618)
l'1,8% e Credit Suisse (CH0012138530) l'1,9%. Le banche
greche hanno chiesto al Ministro delle Finanze George
Papaconstantinou di accedere ai restanti fondi del
pacchetto di salvataggio da €28 miliardi lanciato nel
2008 dal precedente Governo. I loro titoli sono di
conseguenza affondati ad Atene.
Nel settore minerario Anglo American (GB00B1XZS820) ha
perso l'1,2%, BHP Billiton (GB0000566504) il 2,6%,
Kazakhmys (GB00B0HZPV38) l'1,7%, Rio Tinto
(GB0007188757) l'1,8% e Xstrata (GB0031411001) lo 0,6%.
I prezzi dei metalli di base sono calati oggi a Londra.
Tra i petroliferi BP (GB0007980591) ha chiuso in ribasso
dello 0,6%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) dello 0,3%,
Eni (IT0003132476) dell'1,9% e Total (FR0000120271)
dell'1,1%. Il prezzo del petrolio è risceso nel
pomeriggio a New York fino a circa $86.
Male anche il settore dell'auto. Daimler (DE0007100000)
e Renault (FR0000131906) - Nissan (JP3672400003) hanno
confermato oggi di aver raggiunto un accordo su
un'alleanza strategica. Daimler ha perso lo 0,2% e
Renault l'1%. Un classico "sell on the news". Tra gli
altri titoli del comparto BMW (DE0005190003) ha chiuso
in calo dell'1,7%, Fiat (IT0001976403) del 2,2%, Peugeot
(FR0000121501) dello 0,5% e Volkswagen (DE0007664005)
dello 0,7%.
ThyssenKrupp (DE0007500001) ha guadagnato l'1,5%. Morgan
Stanley ha alzato il suo rating sul titolo del gruppo
industriale tedesco da "Underweight" ad "Overweight".
Saint Gobain (FR0000125007) ha guadagnato a Parigi
l'1,6%. Goldman Sachs ha alzato il suo rating sul titolo
del gigante dei materiali per le costruzioni da "Sell" a
"Neutral".
Carrefour (FR0000120172) ha guadagnato l'1,1%. Secondo
delle voci di stampa il colosso della distribuzione
potrebbe cedere la sua catena di supermercati discount
in Portogallo.
Nokia (FI0009000681) ha guadagnato lo 0,8%. UBS ha
alzato il suo rating sul titolo del primo produttore al
mondo di cellulari da "Neutral" a "Buy".
Man Group (GB00B16BRD58) ha chiuso a Londra in rialzo il
6,1%. Il gruppo britannico ha annunciato che il valore
netto degli assets del suo principale fondo AHL è
aumentato la scorsa settimana del 3,8%.
Redazione Borsainside 18:29
07 Aprile 2010 20:12 NEW
YORK
BERNANKE: STABILITA', MA NON SIAMO FUORI DA TUNNEL
di Agi
Dopo aver sofferto la recessione piu' grave dagli anni
'30, l'economia americana si e' stabilizzata ed e'
tornata a crescere. I problemi del mercato immobilare e
del lavoro, tuttavia, sono tanti e rappresentano la vera
sfida per gli Stati Uniti.
L'artimetica parla chiaro: l'economia Usa "non e' ancora
uscita fuori dal tunnel". Lo ha detto il presidente
della Fed, Ben Bernanke, secondo il quale c'e' ancora
vento contrario: l'occupazione soffre e anche il settore
immobiliare deve avviare una ripresa convincente.
Nei commenti preparati per la comunita' industriale in
un intervento tenuto a Dallas, il numero uno della Banca
Centrale ha precisato di non vedere ancora segnali di
una "ripresa sostenuta" nel mercato immobiliare,
aggiungendo che i pignoramenti continuano a crescere.
Anche il real estate commerciale resta un punto debole.
Ma i problemi piu' gravi sono quelli del mercato del
lavoro. Anche se il numero di licenziamenti e' diminuito
ultimamente le assunzioni sono ancora poche. Bernanke ha
fatto notare che il tasso di disoccupazione, attualmente
fermo al 9.7%, e' ancora vicino ai livelli piu' alti
dagli anni '80.
07 Aprile 2010 21:10 NEW
YORK
USA: TASSI BASSI A LUNGO RISCHIANO DI CREARE BOLLE
di WSI
Il falco della Fed, Thomas Hoening, lancia l'allarme: un
periodo prolungato di tassi ai minimi record e' il modo
migliore per provocare la creazione di un boom
creditizio e inevitabilmente di un suo scoppio. L'ideale
e' alzare il benchmark all'1%.
Un periodo prolungato di tassi di interesse ai minimi
record e' il modo migliore per provocare la creazione di
pericolose bolle. Per questo l'ideale sarebbe alzare i
tassi di riferimento all'1%, il che avrebbe il doppio
effetto benefico di mantenere il costo del denaro su
livelli estremamente bassi e allo stesso tempo
manderebbe un segnale chiaro che la politica monetaria
troppo accomodante per rispondere alla crisi e' ormai
acqua passata.
Lo ha detto Thomas Hoening, uno degli esponenti votanti
del comitato di politica monetaria della Federal Reserve,
precisando che se mantenuti su livelli cosi' bassi per
tanto tempo, i tassi di interesse incoraggiano la messa
in atto di operazioni finanziarie rischiose. Il
consiglio e' quello di alzare il costo del denaro per
prevenire la creazione - e lo scoppio - di un'altra
bolla.
"Sono convinto che mantenere lo status quo sui tassi a
questi livelli cosi' bassi per un periodo prolungato
incoraggi la formazione di bolle, perche' privilegia il
debito sull'equilibrio e i consumi sui risparmi", ha
dichiarato ad una comunita' industriale il presidente
della Fed di Kansas City Thomas Hoenig, noto falco del
FOMC.
"Anche se non si sa da dove la bolla potrebbe emergere,
se lasciate cosi' come sono le condizioni attuali
invitano ad un boom creditizio e, inevitabilmente, ad
uno scoppio della bolla".
Per due volte Hoening ha votato contro la decisione
della Fed di mantenere i tassi guida allo 0-0.25% per un
periodo di tempo prolungato, suggerendo che non e' piu'
necessario avere le mani legate in un contesto di
ripresa economica.
Borse dell'Europa
dell'Est: Sale solo Praga
Quasi tutte le principali borse dell'Europa dell'Est
hanno chiuso oggi in ribasso.
Dopo nove sedute positive di fila l'indice RTS ha perso
a Mosca l'1,2% a 1.613,88 punti. I volumi di scambio
sono scesi rispetto a ieri e sono stati al di sotto
della media. Il calo dei prezzi delle materie prime ha
fatto scattare delle prese di beneficio sulla piazza
finanziaria russa. LUKoil (RU0009024277) ha perso lo
0,1%, Transneft (RU0009091573) il 4,2%, Gazprom
(RU0007661625) l'1,3%, Norilsk Nickel (RU0007288411) il
3,4% e Sberbank (RU0009029540) l'1,7%. Raspadskaya
(RU000A0B90N8) ha guadagnato controtendenza l'1%.
Il BUX a Budapest ha perso lo 0,1% a 25.307,34 punti.
Anche nella capitale ungherese alcuni investitori hanno
realizzato oggi i loro benefici. OTP Bank (HU0000061726)
ha perso lo 0,3%, MOL (HU0000068952) lo 0,5% e Magyar
Telekom (HU0000016522) l'1,2%. Gedeon Richter
(HU0000067624) ha guadagnato il 2%.
Il PX a Praga ha guadagnato lo 0,6% a 1.243,20 punti. Le
vendite al dettaglio sono calate a febbraio nella
Repubblica Ceca meno di quanto atteso dagli economisti.
La bilancia commerciale ceca ha raggiunto inoltre a
febbraio un surplus. Tra i titoli del PX Erste Group
Bank (AT0000652011) ha guadagnato l'1,1%, Komercni Banka
(CZ0008019106) lo 0,6%, Ceske Energeticke Zavody
(CZ0005112300) lo 0,9% e Telefónica O2 C.R.
(CZ0009093209) l'1%. NWR (NL0006282204) ha perso il
2,1%, Unipetrol (CZ0009091500) è rimasto invariato.
Il WIG a Varsavia ha chiuso in ribasso dello 0,6% a
43.307,98 punti. Tra i titoli dei produttori di materie
prime PKN Orlen (PLPKN0000018) ha perso l'1,9% e KGHM
Polska Miedz (PLKGHM000017) l'1%. Tra i bancari Bank
Pekao (PLPEKAO00016) ha perso l'1%, BRE Bank
(PLBRE0000012) lo 0,7% e BZW Bank (PLBZ00000044) lo
0,4%. PKO Bank Polski (PLPKO0000016) ha chiuso
invariato.
Redazione Borsainside 21:55
Le borse di San Paolo e
Città del Messico chiudono in ribasso
La maggior parte delle borse dell'America Latina ha
chiuso ieri in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso lo 0,4% a 70.792,94
punti. Il calo dei prezzi dei metalli di base ha pesato
sui titoli dei produttori d'acciaio. Companhia
Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha perso il 2%,
Gerdau (BRGGBRACNPR8) lo 0,5% e Usiminas (BRUSIMACNPA6)
l'1,6%. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha chiuso in
calo dello 0,8%. Il prezzo del petrolio ha perso ieri a
New York l'1,1%. Vale (BRVALEACNPA3) ha guadagnato
controtendenza lo 0,5%. Tra i bancari Itau Unibanco
(BRITAUACNPR3) ha perso lo 0,9% e Banco do Brasil
(BRBBASACNOR3) lo 0,2%. Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) ha
guadagnato lo 0,1%.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dello
0,5% a 33.632,35 punti. Tra le blue chips messicane
América Móvil (MXP001691213) ha perso l'1,1%, Cemex
(MXP225611567) il 3,2% e Grupo Mexico (MXP370841019) il
2,9%. Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) ha guadagnato
l'1,1%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il
Merval a Buenos Aires ha perso l'1,3%, l'IPSA a Santiago
del Cile lo 0,1% e l'IBVC a Caracas lo 0,6%. Il General
a Lima e l'IGBC a Bogotà hanno guadagnato
rispettivamente lo 0,1% e lo 0,8%.
Redazione Borsainside 00:28
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WALL
STREET: NERVOSA BORSA IPERCOMPRATA SUL BREVE?
07 Aprile 2010 15:30 NEW
YORK - WSI ______________________________________________
Pesano i rialzi del
dollaro. La moneta unica paga l'attivita' economica
stagnante della zona euro. Deludono i conti di Monsanto.
Focus sugli interventi di Bernanke e di Geithner, che a
Pechino affrontera' la questione dello yuan debole.
Partenza debole per la Borsa a stelle e strisce, con il
Dow Jones che rimane inchiodato sotto la soglia
psicologica degli 11000 punti. L'indice delle blue chip
cede lo 0.21% a quota 10947.17, il Nasdaq lo 0.2% in
area 2431.89, mentre l'S&P 500 lascia sul campo lo 0.1%
a 1187.68 punti.
Intanto prosegue il momento positivo del dollaro questa
mattina. La prestazione del biglietto verde ha messo
pressione sui listini e sulle materie prime, anche se
entrambi i gruppi di asset sono riusciti a recuperare
dai minimi di seduta.
Al momento il biglietto verde avanza dello 0.4% contro
le principali valute concorrenti. Gran parte dei rialzi
sono dovuti alla debolezza dell'euro, che ha perso
terreno sulla scia delle notizie secondo cui l'attivita'
economica della zona euro e' rimasta in stallo nel
quarto trimestre.
Agli operatori non sono piaciuti gli ultimi commenti
degli analisti di mercato, secondo cui i listini
azionari sarebbero ipercomprati sul breve termine.
Alcuni suggeriscono che un segnale chiaro e' il calo
dell'ampiezza dei guadagni. Tra i settori piu'
ipercomprati spicca il caso dell'acciaio il cui fondo
comune ETF viaggia di oltre il 16% sopra la media dei 50
giorni.
Il calendario macro odierno e' abbastanza scarno, ma
piu' di un esponente della Federal Reserve prendera' la
parola. L'unica pubblicazione del governo riguarda la
lettura del credito al consumo di febbraio, prevista
alle 21 italiane. Le cifre dovrebbero mostrare un calo
di $1 miliardo dopo il rialzo di $5 miliardi di gennaio.
Alle 16:30 verranno invece rese noti i dati sulle scorte
di petrolio settimanali.
Nell'arco di due ore si svolgeranno tre interventi di
altrettanti esponenti della Banca Centrale Usa, a
cominciare dal numero uno della Fed di New York Fed
William Dudley, alle 18:15 italiane. Alle 13 italiane
sara' quindi la volta del presidente della Fed Ben
Bernanke, il cui discorso sara' incentrato sulle sfide
che l'economia Usa si trovera' a dover affrontare,
mentre un'ora dopo interverra' il "falco" e numero uno
della Fed di Kansas City Thomas Hoening.
Grande attenzione sara' rivolta anche al viaggio del
Segretario del Tesoro Usa Timothy Geithner a Pechino,
dove con ogni probabilita' verra' affrontata una delle
questioni piu' calde per l'economia mondiale: lo yuan
debole.
All'interno della sfera societaria, fari puntati su
Goldman Sachs, con la banca d'affari che in una lettera
agli investitori dovrebbe rendere noto di non aver messo
i propri interessi davanti a quelli dei suoi clienti.
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, la
societa' neyorchese ha ribadito di non aver scommesso
contro i propri clienti, servendosi di posizioni short
prima che il mercato immobiliare residenziale
collassasse.
Daimler, Nissan e Renault nel frattempo hanno annunciato
un'alleanza sulle auto di piccola cilindrata, che
prevede l'acquisto di una quota di minoranza da parte di
ognuna delle parti coinvolte.
In ambito di conti, Monsanto non ha centrato le attese e
i titoli pagano dazio in avvio. Il secondo trimestre
fiscale (periodo dicembre-febbraio) si e' chiuso con un
utile di $0.03 peggiore delle previsioni, mentre il
fatturato e' sceso del 3.6% anno su anno, attestandosi a
$3.89 miliardi a fronte dei $3.93 previsti dal consensus.
Oggi sono attese inoltre le trimestrali di Family Dollar
e dopo la chiusura dei mercati di Bed Bath and Beyond.
Sul fronte M&A l'australiana Macarthur Coal ha respinto
un'offerta da $3.27 miliardi messa sul piatto
dall'azienda mineraria statunitense Peabody Energy, con
gli analisti che ritengono che ora Peabody dovra' alzare
l'offerta di circa il 10% se vorra' avere successo.
Sugli altri mercati, il differenziale tra bund tedeschi
e bond greci aggiorna i massimi storici, con
l'obbligazionario greco che e' sempre piu' in tensione
mentre prende il via la missione del FMI, i cui esperti
hanno visto stamane il ministro delle Finanze
Papacostantinou e il suo staff.
Nella mattinata Usa lo spread tra i decennali, titoli di
riferimento, ha
toccato i 412 punti base, ovvero il nuovo massimo da
quanto e' stato creato l'euro. Il titolo in pratica paga
un interesse del 7.2%, ovvero ben 4.12 punti percentuali
in piu' del corrispondente bund tedesco. Contestualmente
il costo
per assicurare il Cds greco a cinque anni contro il
rischio default e' aumentato a 401.2 punti base dai
392.6 della vigilia.
Nel comparto energetico le quotazioni del greggio cedono
terreno. I futures con consegna maggio retrocedono di
$0.25 attestandosi a quota $86.62 al barile. Sul
valutario la moneta unica viaggia a quota $1.3353
(-0.34%). L'oro guadagna $7.10 in area $1143.10 l’oncia.
In lieve progresso i titoli di stato, il rendimento sul
benchmark decennale si attesta al 3.9580% in calo di 1
punto base dal 3.9680% della chisura di ieri.
WALL
STREET: TEME PER LA GRECIA, GUARDA A BERNANKE
07 Aprile 2010 18:00 NEW
YORK - WSI ______________________________________________
I problemi del debito
sovrano e l'attesa per l'esito dell'asta del decennale
contribuiscono al tono negativo della prima parte di
seduta. Dollaro forte. Incertezza aspettando
l'intervento del numero uno della Fed a Dallas.
I listini azionari americani tagliano il traguardo di
meta' giornata in calo, con i problemi del debito greco
e l'asta del decennale che contribuiscono in maniera
decisiva al tono negativo della prima parte di seduta.
Gli investitori intanto attendo con ansia di ascoltare
l'intervento del numero uno della Federal Reserve sulle
condizioni economiche. Ben Bernanke prendera' la parola
a Dallas intorno alle 19 italiane.
Il Dow cede oltre 20 punti. A guidare i ribassi sul
paniere delle blue chip sono Verizon (2.5%), Procter &
Gamble (-0.7%) e 3M (-0.37%). In controtendenza invece
Cisco (0.8%) e Bank of America (+1%).
A livello di comparti, le banche sono migliorate negli
ultimi scambi dopo che Goldman ha rivisto al rialzo l'outlook
di alcuni istituti regionali, tra cui KeyCorp (+1.2%),
che e' stata promossa a Buy da Neutral. Il settore
tecnologico ha dato segnali di solidita', con Micron
Technology (+2%) e Palm (+13%) che si mettono in bella
mostra.
Tra i gruppi che stanno facendo peggio dell'andamento
generale del mercato figurano gli industriali (BA -1.1%,
MMM -1.1%), i finanziari, gli energetici, i produttori
di materie prime, il settore dell'energia solare e dei
casino'. La lettera colpisce anche il comparto
agrochimico, penalizzato dai conti deludenti del colosso
Monsanto.
Dopo aver marciato in rialzo per le ultime cinque
settimane, con gli indici principali che hanno raggiunto
i livelli piu' alti di un anno e mezzo e il Dow che si
e' portato a stretta distanza dalla soglia degli 11000
punti, il mercato ha rallentato il passo nelle ultime
sedute.
A livello settoriale le migliori performance sono
segnate dai comparti: Gold Miners- GDX +3.2%, Solar
Energy-TAN +2.0%, Jr Gold Miners-GDXJ +2.0%, Gold-GLD
+1.5%, Silver-SLV +1.3% Volatility-VXX +1.1% (a livello
industriale). A livello regionale: Turkey-TUR +1.6%,
Egypt-EGPT +0.5%, Chile-ECH +0.3%. Le peggiori: Natural
Gas-UNG -1.6%, Oil Services-OIH -1.1%, REITs-IYR -1.0%,
Steel-SLX -1.0% (a livello industriale). A livello
regionale: Italy-EWI -1.6%, Israel-EIS -1.6%,
Poland-PLND -1.4%, Netherlands-EWN -1.3%, Russia-RSX
-1.3%, France-EWQ -1.2%.
Alle 18:45 (12:45 EDT) circa il volume di scambio e' di
424 milioni di pezzi al NYSE e 1.24 miliardi al Nasdaq.
I titoli in rialzo contro quelli in ribasso sono 1143 a
1782 al Nyse e 1160 a 1412 milioni al Nasdaq. I nuovi
massimi contro i nuovi minimi delle ultime 52 settimane
sono: 270 a 6 al NYSE e 141 a 9 al Nasdaq.
WALL
STREET: CHIUDE SUI MINIMI SEDUTA, PAURA PER
CONSUMI
07 Aprile 2010 22:01 NEW
YORK - WSI ______________________________________________
Inaspettato calo del
credito al consumo in febbraio. Pfizer e BofA in bella
mostra. Tengono meglio i finanziari e i titoli hi-tech.
A detta di molti analisti i mercati si sono spinti
troppo in la'. Non aiuta il dollaro forte. Dow -0.66%,
Nasdaq -0.23%
Chiusura di seduta negativa a New York, con gli
investitori afflitti dai timori circa l'impatto della
crisi greca sulla ripresa economica mondiale e dai
commenti di diversi analisti di mercato, secondo cui i
listini azionari sarebbero ipercomprati sul breve
termine. Alcuni suggeriscono che un segnale chiaro che
va in questa direzione e' rappresentato dal calo
dell'ampiezza dei guadagni realizzati nelle scorse
sedute.
I listini sono peggiorati nel pomeriggio, scivolando sui
minimi di seduta, dopo il calo inatteso del credito al
consumo in febbraio. Il Dow Jones ha perso lo 0.66% a
10897.37 punti, il Nasdaq lo 0,23% in area 2431.16,
mentre l'S&P 500 ha lasciato sul campo lo 0.59% in area
1182.44.
Tra i settori piu' ipercomprati spicca il caso
dell'acciaio il cui fondo comune ETF viaggia di oltre il
16% sopra la media dei 50 giorni. Concentrandosi su
un'analisi settoriale, le aziende energetiche e delle
telecomunicazioni segnano il passo, mentre tecnologici e
finanziari si distinguono in positivo. La lettera
colpisce il comparto chimico, penalizzato dai conti
deludenti del colosso Monsanto.
Sulle banche ha funto da catalizzatore l'ottimismo
paventato da Goldman circa l'outlook degli istituti
regionali, tra cui KeyCorp, che e' stata promossa a Buy
da Neutral.
Intanto un navigato analista ha spiegato perche'
preferisce come Buy a lungo Citigroup, Goldman Sachs e
Bank of New York, ma ha anche precisato che gli utili
degli istituti finanziari deluderanno le attese nel
primo trimestre.
Palm corre spinta dalle speculazioni secondo cui la
produttrice di palmari sia diventate un target invitante
per un eventuale takeover. In denaro anche Micron
Technology.
All'interno del paniere delle blue chip si mettono in
evidenza la societa' farmaceutica Pfizer e l'istituto
Bank of America. A guidare i ribassi sul Dow sono
Verizon, American Express ed Alcoa.
In ambito di trimestrali, General Motors ha perso $3.4
miliardi nel quarto trimestre del 2009, su ricavi pari a
$32.3 miliardi. La casa automobilistica, che si sta
rimettendo in fretta in salute dopo essere finita
sull'orlo del collasso l'anno scorso, ha annunciato che
intende restituire al governo i prestiti ricevuti entro
giugno, ovvero cinque anni prima del previsto.
Family Dollar ha riportato utili e fatturato in crescita
e superiori alle stime. I profitti sono aumentati del
33% a quota $112.2 milioni, rispetto agli $84.1 milioni
di un anno prima. I conti, uniti al miglioramento dell'outlook,
hanno giovato i titoli in Borsa.
Di tutt'altro tenore la prova di Monsanto. Il colosso
chimico non ha centrato le attese e i titoli pagano
dazio in avvio. Il secondo trimestre fiscale (periodo
dicembre-febbraio) si e' chiuso con un utile di $0.03
peggiore delle previsioni, mentre il fatturato e' sceso
del 3.6% anno su anno, attestandosi a $3.89 miliardi a
fronte dei $3.93 previsti dal consensus. A mercati
chiusi sara' la volta di Bed Bath and Beyond.
Sempre all'interno della sfera societaria, fari puntati
su Goldman Sachs, con la banca d'affari che in una
lettera agli investitori dovrebbe rendere noto di non
aver messo i propri interessi davanti a quelli dei suoi
clienti.
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, la
societa' newyorchese ha ribadito di non aver scommesso
contro i propri clienti, servendosi di posizioni short
prima che il mercato immobiliare residenziale
collassasse.
Daimler, Nissan e Renault nel frattempo hanno annunciato
un'alleanza sulle auto di piccola cilindrata, che
prevede l'acquisto di una quota di minoranza da parte di
ognuna delle parti coinvolte.
In ambito macro l'attenzione e' stata rivolta in
particolare all'intervento di Bernanke a Dallas. Il
numero uno della Fed ha sottolineato che l'economia
americana non e' ancora fuori dal tunnel perche'
permangono i gravi problemi del mercato immobiliare e
del lavoro.
Nel frattempo uno degli esponenti con diritto di voto
del comitato di politica monetaria della Fed, il "falco"
Thomas Hoening ha avvertito che un periodo prolungato di
tassi di interesse ai minimi record e' il modo migliore
per provocare la creazione di pericolose bolle e il loro
scoppio. Per questo l'ideale sarebbe alzare i tassi di
riferimento all'1%, il che avrebbe un doppio effetto
benefico.
Il credito al consumo e' sceso inaspettatamente di
$11.51 miliardi in febbraio. Si e' invertita la tendenza
del mese precedente, quando i dati avevano mostrato un
incremento a sorpresa.
L'Asta del Tesoro di $21 miliardi di titoli a 10 anni ha
incontrato un'alta domanda, garantendo un rendimento
piu' basso del previsto. Le richieste sono state di 3.72
volte superiori all'ammontare offerto, di molto sopra il
bid-to-cover normale di 2.87. Il rendimento e' stato
pari al 3.90, segnalando che il livello record del 4%
toccato nell'ultima asta ha rappresentato una resistenza
chiave.
Dopo aver marciato a passo spedito per le ultime cinque
settimane, con gli indici principali che hanno raggiunto
i livelli piu' alti di un anno e mezzo e il Dow che si
e' portato in prossimita' della soglia degli 11000
punti, il mercato ha rallentato il passo nelle ultime
sedute.
Sugli altri mercati, il differenziale tra bund tedeschi
e bond greci ha aggiornato i massimi storici, con
l'obbligazionario greco che e' sempre piu' in tensione
mentre prende il via la missione del FMI, i cui esperti
hanno visto stamane il ministro delle Finanze
Papacostantinou e il suo staff.
Nella mattinata Usa lo spread tra i decennali, titoli di
riferimento, ha
toccato i 412 punti base, ovvero il nuovo massimo da
quanto e' stato creato l'euro. Il titolo in pratica paga
un interesse del 7.2%, ovvero ben 4.12 punti percentuali
in piu' del corrispondente bund tedesco. Contestualmente
il costo per assicurare il Cds greco a cinque anni
contro il rischio default e' aumentato a 401.2 punti
base dai 392.6 della vigilia.
Nel comparto energetico le quotazioni del greggio cedono
terreno. I futures con consegna maggio retrocedono di
$0.96 attestandosi a quota $85.88 al barile. Sul
valutario la moneta unica viaggia a quota $1.33524
(-0.33%). L'oro guadagna $17.20 in area $1153.20
l’oncia. In buon progresso i titoli di stato, il
rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.8630%
in calo di 10.5 punti base dal 3.9680% della chisura di
ieri.
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Mercoledì
07 Aprile
2010 |
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07 Aprile
2010 |
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Mercoledì
07 Aprile
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Germania
- Edizione Berlino |
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Emirati
Arabi Uniti - Edizione
Dubai |
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Francia -
Edizione Parigi |
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PARTE 1 |
PARTE CRONOLOGICA |
PARTE 2 |
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