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08 Aprile 2010 00:47 NEW YORK
THAILANDIA: SENZA CAMICIE ROSSE CRESCITA DEL 6.2%
di WSI
Il punto sull'economia a Bangkok, dopo la crisi e lo
stato di emergenza. India e Cina giocheranno un ruolo
chiave. Gravi perdite per il turismo, con gli aeroporti
chiusi dall'esercito. Ma gli investitori stranieri non
lasciano il Paese.
Politica permettendo, l'economia della Thailandia
potrebbe archiviare l'anno con una crescita del 6.2%.
Non poteva scegliere giorno migliore la Banca mondiale
per rilasciare il suo rapporto aggiornato sulle economie
dell'Est asiatico e del Pacifico. Proprio oggi il Paese
ha proclamato lo stato di emergenza nella capitale dopo
che le camicie rosse hanno fatto irruzione in parlamento
per chiedere elezioni anticipate.
Mentre la nazione e' alle prese con le dichiarazioni del
primo ministro Abhisit Vejjajiva, che in un discorso
televisivo ha fatto intendere che non ricorrera' alla
forza per mettere a tacere i manifestanti ("l'obiettivo
del governo e' quello di aiutare il ritorno a una
situazione di vita normale" nel rispetto della legge), e
i sostenitori del premier deposto Thaksin Shinawatra
dichiarano guerra, la Banca mondiale avverte: "un
contesto favorevole potrebbe permettere un'espansione".
Il problema e' sempre lo stesso: la forte dipendenza
dalle esportazioni. Il tasso individuato per fine anno
rappresenterebbe un punto di svolta rispetto al 2009,
quando il Pil si e' contratto del 2.3% a causa della
recessione globale e della conseguente caduta delle
esportazioni.
L'istituto prevede che i prodotti venduti al di fuori
dei confini locali possano raggiungere i $168.2
miliardi, su dell'11.5% rispetto ai 12 mesi prima ma
ancora al di sotto della cifra record segnata nel 2008,
pari a $175 miliardi.
eno ottimismo sulla crescita della domanda interna. Ci
sono, e' vero, "segnali di vita, ma difficili condizioni
climatiche (siccita'), la fine dei programmi di stimolo
pensati per spingere i consumi e l'incertezza politica
potrebbero mettere il bastone tra le ruote che portano
la Thailandia all'espansione", si legge nel report.
Il fattore forse piu' preoccupante in questo momento e'
proprio la crisi politica che si trascina dalla meta'
dello scorso marzo. Con effetti non certo convenienti
per il business di Bangkok. Basti citare l'esempio dei
negozi costretti ad abbassare le saracinesche nelle
strade occupate dai protestanti. Ogni giorno sono andati
in fumo $1 milione di dollari di vendite potenziali.
Un altro caso e' quello del settore turistico, dove gli
operatori alzano la voce stufi di essere ostaggio della
politica. "Il nostro comparto rappresenta una delle
principali fonti di ricavi per il Paese. Bisogna capire
che se questo settore subisce un arresto gli effetti si
propagano sull'intera economia", ha riferito Kongkrit
Hiranyakit, chairman del Tourism Council of Thailand.
Tradotto: ogni giorno di protesta equivale a un -15% (a
29000 unita') sugli arrivi di turisti nell'aeropoto di
Suvarnabhumi.
Ma cosa si nasconde dietro una simile sommossa? La
ragione e' anche economica. La percezione generale e' di
uno scontento dell'operato di Abhisit nel migliorare la
situazione economica del paese ignorando, peraltro, la
triste condizione in cui vivono i contadini.
La nota dolente riguarda proprio il settore agricolo. La
Banca mondiale si aspetta tempi difficili anche per
questo anno. "Forte siccita' e calo dei prezzi del riso
nel 2010 non sono certo di buon auspicio per produzione
e consumi agricoli". A compensare potrebbe essere il
comparto manifatturiero, dove le assunzioni si stanno
risollevando.
Altro fattore da considerare: il ruolo di Cina e India
nell'equilibrio dell'area asiatica. "I due Paesi stanno
esercitando una crescente pressione su quelli limitrofi
come Thailandia, Filippine, Malesia, Indonesia e
Vietnam", ha spiegato Vikram Nehru, capo economista
all'interno della Banca Mondiale, ricordando che "questi
paesi hanno messo a segno solide performance negli
utlimi 20 anni grazie agli investimenti dall'estero. Con
le pressioni della Cina da un lato, e dell'India
dall'altro, Thailandia e compagnia devono migliorare la
loro catena di valore. Farlo richiede un incremento
degli investimenti non solo in infrastrutture, ma anche
nel capitale umano".
Intanto i mercati finanziari snobbano l'attuale crisi.
Nella seduta odierna lo Stock Exchange of Thailand (SET)
ha chiuso con un +1.27% a 818.38 punti con scambi per
20.83 miliardi di baht, pari a $643 milioni. Acquisti
anche per gli altri indici. E il trend sembra destinato
a continuare dopo il rally del 9% a marzo, che ha
permesso di archiviare il primo trimestre a 787.98
punti.
L'idea, diffusa tra gli analisti, e' che con l'economia
locale e globale in ripresa, le aziende torneranno a
spingere sugli investimenti. "Il 2010 sara' l'anno della
stabilizzazione dei mercati e della congiuntura
generale", ha anticipato Suvabha Charoenying, managing
director in Thanachart Securities. "E' il momento giusto
per le Ipo". L'esperto sta mettendo a punto quattro
sbarchi in borsa da reallizzare entro fine anno.
Gli investitori stranieri non hanno lasciato il Paese al
suo destino: dal 22 febbraio infatti hanno acquistato
$1730 miliardi di azioni thailandesi. Tuttavia il
ministro delle Finanze locale, Korn Chatikavanij ha
avvertito che nel caso di proteste prolungate la
crescita potrebbe essere "sostanzialmente peggiore" del
+4.5% previsto dal governo e del +6.2% delle stime della
Banca Mondiale.
Lo stallo politico potrebbe anche ritardare il previsto
rialzo dei tassi di interesse. Un altro mese di proteste
sarebbe intollerabile, non solo per l'economia della
Thailandia, ma anche per la salute del popolo di
Bangkok, ha riferito il ministro delle finanze Korn
Chatikavanij.
La Borsa di Tokyo scende,
Nikkei -1,1%
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in ribasso. Il Nikkei
ha perso l'1,1% a 11.168,20 punti ed il Topix l'1% a
985,99 punti. Tra gli esportatori Toyota (JP3633400001)
ha perso l'1,9%, Honda (JP3854600008) l'1,8%, Canon
(JP3242800005) l'1,5%, Panasonic (JP3866800000) il 2,2%
e Sony (JP3435000009) il 2,4%. Lo yen si è apprezzato
oggi in Asia sia rispetto al dollaro che all'euro.
Mazda Motor (JP3868400007) ha chiuso in calo del 4,3%.
Citigroup ha declassato il titolo del costruttore di
automobili da "Hold" a "Sell".
Tra i titoli dei produttori di macchine industriali
Komatsu (JP3304200003) ha perso il 2,4%, Kubota
(JP3266400005) il 2,3% e Hitachi Construction Machinery
(JP3787000003) il 2,4%. Gli ordini di macchinari sono
calati in Giappone a febbraio del 5,4%. Gli economisti
avevano atteso una crescita del 3,7%.
Nel settore immobiliare Mitsui Fudosan (JP3893200000) ha
perso l'1,5%, Mitsubishi Estate (JP3899600005) l'1,8% e
Sumitomo Realty & Development (JP3409000001) lo 0,8%. La
percentuale di spazi ad uso ufficio non locati ha
raggiunto a marzo a Tokyo dei livelli record.
Redazione Borsainside 08:34
Cina: Improvviso Rialzo Yuan Danneggerebbe Economia
Globale
giovedì, 8 aprile 2010 08:43 PECHINO
(AGI) - Pechino, 8 apr. - Un improvviso rafforzamento
dello yuan danneggerebbe l'economia globale, compresi i
consumi degli Usa. Lo sostiene Xia Bin,membro del
comitato di politica monetaria della banca centrale
cinese, proprio mentre il segretario statunitense al
Tesoro (NYSE: TSO - notizie) , Timothy Geithner arriva,
sorpresa a Pechino, per discutere innanzitutto di
questioni valutarie.Giappone:+29,6% surplus partite
correnti
giovedì, 8 aprile 2010 - 9:31
(ANSA) - TOKYO, 8 APR - Il surplus delle partite
correnti sale in Giappone del 29,6% annuo in febbraio, a
1.471 miliardi di yen (circa 12 miliardi di euro). La
crescita e' sostenuta dalla solida evoluzione delle
esportazioni. Il dato, al lordo del fattore stagionale,
registra un trend positivo da 13 mesi, anche se di poco
inferiore alle stime degli analisti. Nel dettaglio, il
surplus commerciale e' di 778 mld di yen (+295,1%),
frutto di export per 4.865 mld (+47,3%) e import per
4.087 mld (+31,6%).
Le
banche cinesi battono cassa
BlueTG.it - giovedì, 8 aprile 2010 10:07 PECHINO
Tornano a batter cassa le grandi banche cinesi: se per
Agricultural Bank of China si parla di un’Ipo da circa
20 miliardi di dollari sui listini di Shanghai e Hong
Kong destinata a cadere tra la fine del terzo trimestre
e l’inizio del quarto, secondo quanto riferisce
l’agenzia Dow Jones Newswires citando una fonte vicina
alla vicenda, China Merchants Bank ha ufficialmente
annunciato stamane il lancio di un aumento di capitale
da 583,5 milioni di dollari.
Bce: acquisti covered bond a 45,3 mld
giovedì, 8 aprile 2010 - 10:34
(ANSA) - FRANCOFORTE, 8 APR - La Banca centrale europea
e le banche centrali di Eurolandia hanno portato a
45,279 miliardi gli acquisti di covered bond.I Covered
bond sono in gran parte emessi dalle banche per
rifinanziare prestiti garantiti da mutui o concessi al
settore pubblico. La Bce ha detto in passato di
aspettarsi che gli acquisti, parte del pacchetto di
misure anti-crisi varate dall'Eurotower, raggiungano i
60 miliardi entro giugno.
GB, produzione industria febbraio sorprende con forte
rimbalzo
reuters - giovedì, 8 aprile 2010 10:48 LONDRA
La produzione industriale britannica è rimbalzata
dell'1% su mese in febbraio, registrando il maggior
rialzo su base mensile dal settembre 2009 e sorprendendo
attese che indicavano un progresso di 0,5%.
Su anno la produzione industriale risulta in calo dello
0,1%.
La produzione manifatturiera è salita dell'1,3%, oltre
l'atteso 0,7%, mettendo a segno anche in questo caso la
performance più robusta dal settembre 2009.
Su anno la produzione manifatturiera risulta in aumento
dell'1,4%, massimo rialzo dal febbraio 2008
Bernanke (Fed): l'economia e' ripartita ma la
ripresa resta incerta
BlueTG.it - giovedì, 8 aprile 2010 - 11:23
La perdita di posti di lavoro e le vendite di immobili
pignorati per il mancato pagamento di mutui da parte dei
proprietari sono i due fenomeni che secondo Ben Bernanke,
numero uno della Federal Reserve americana, pongono i
maggiori ostacoli ad una ripresa dell’economia americana
dalla peggiore recessione dal 1930 ad oggi.
“Siamo lontani dall’essere fuori dalla foresta” ha
dichiarato Bernanke parlando in Texas, come riferisce
l’agenzia Bloomberg. Il banchiere centrale americano ha
poi sottolineato come la debolezza del mercato del
lavoro e la ristrettezza del credito minaccino di
tornare a far calare i consumi nei mesi a venire, mentre
il rimbalzo del mercato immobiliare appare ancora poco
sostenibile e in particolare quello commerciale resti in
stato di profonda debolezza.
Borse Asia-Pacifico: Sale
solo Seul
Quasi tutte le principali borse della regione
Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso lo 0,9% a 3.118,71 punti.
La Banca Centrale della Cina ha emesso oggi sul mercato
titoli a tre anni per CNY 15 miliardi. Si è trattato
della prima emissione di questo tipo di titoli dal
giugno del 2008. La misura rappresenta un ulteriore
passo verso una politica monetaria più restrittiva.
Nel settore immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha
perso l'1,3%, Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) il 3,1% e
Gemdale (CNE000001790) il 2,2%. Secondo lo "Shanghai
Securities News" la città di Shanghai avrebbe
l'intenzione di introdurre una tassa sugli immobili. Il
calo dei prezzi dei metalli di base ha pesato sui
minerari. Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8)
ha chiuso in calo del 2,2% e Jiangxi Copper
(CN0009070615) del 3%.
China Life (CN0003580601) ha perso il 2,3%. Shenyin &
Wanguo Securities ha declassato il titolo della prima
impresa assicurativa cinese a "Neutral".
La speculazione su un possibile apprezzamento dello yuan
ha spinto i titoli delle linee aeree. Air China
(CNE1000001S0) ha guadagnato il 5,9%, China Eastern
Airlines (CN0009051771) il 3,7% e China Southern
Airlines (CN0009084145) il 5,5%. Un apprezzamento della
valuta cinese rispetto al dollaro permetterebbe alle
linee aeree di ridurre notevolmente le loro spese per
l'acquisto di aerei.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso dello 0,3%
a 21.867,04 punti. La debole performance registrata ieri
da Wall Street ha fatto scattare delle prese di
beneficio sulla piazza finanziaria della città costiera.
Tra i bancari HSBC (GB0005405286) ha perso lo 0,5%, Hang
Seng Bank (HK0011000095) lo 0,6% e Bank of East Asia
(HK0023000190) lo 0,5%. Nel settore immobiliare Sun Hung
Kai Properties (HK0016000132) ha perso lo 0,8%%, Cheung
Kong Holdings (HK0001000014) lo 0,3% e Hang Lung
Properties (HK0101000591) il 3,2%. Tra i petroliferi
PetroChina (CN0009365379) ha perso lo 0,9% e CNOOC
(HK0883013259) il 2,2%. Il prezzo del petrolio ha chiuso
ieri a New York in calo dell'1,1%. I titoli degli
operatori telefonici hanno beneficiato del loro
carattere difensivo. China Mobile (HK0941009539) ha
guadagnato l'1,8% e China Unicom (HK0000049939) l'1,1%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a
Sydney ha perso lo 0,5%, il Taiex a Taipei lo 0,8% e lo
Straits Times a Singapore lo 0,9%. Il Kospi a Seul ha
guadagnato lo 0,4%.
Redazione Borsainside 11:46
Germania: a Febbraio Crescita Zero Per Produzione
Industriale
giovedì, 8 aprile 2010 12:11 BERLINO
(ASCA) - Roma, 8 apr - A febbraio crescita zero per la
produzione industriale in Germania. Lo comuinica
l'ufficio statistico federale. Il dato e' nettamente
inferiore alla attese degli economisti poste a +1%.
Inoltre piove sul bagnato. Infatti, l'ufficio statistico
ha rivisto al ribasso il dato di gennaio da +0,6% a
+0,1%. Aumentano le probabilita' che l'economia tedesca
segni una flessione del Pil nel primo trimestre.
08 Aprile 2010 12:31 ROMA
- Sole 24 ore
Crollano i redditi delle famiglie Mai così male dagli
anni '90
Tempi duri per le
famiglie italiane. Nell'ultimo trimestre del 2009 il
reddito disponibile delle famiglie in valori correnti è
diminuito del 2,8% rispetto allo stesso periodo del
2008, mentre la spesa si è ridotta dell'1,9 per cento.
Lo rileva l'Istat, sottolineando come si tratti della
riduzione più significativa dall'inizio delle serie
storiche negli anni Novanta. Il potere di acquisto delle
famiglie (cioè il reddito disponibile delle famiglie in
termini reali) è diminuito dello 0,2% rispetto al
trimestre precedente e del 2,6% rispetto a quello
dell'anno precedente.
Nel quarto trimestre del 2009, rileva sempre l'Istat, la
propensione al risparmio delle famiglie (definita dal
rapporto tra il risparmio lordo e il reddito
disponibile) è stata pari al 14% come nel trimestre
precedente, mentre la riduzione rispetto al
corrispondente periodo del 2008 è stata pari a 0,7 punti
percentuali. Nel quarto trimestre 2009, continua
l'istituto di statistica, il reddito disponibile delle
famiglie è diminuito dello 0,2% in valori correnti
rispetto al trimestre precedente, mentre la spesa per
consumi finali si è ridotta dello 0,1 per cento.
Prosegue, inoltre, la flessione del tasso di
investimento delle famiglie (definito dal rapporto tra
gli investimenti fissi lordi, che comprendono gli
acquisti di abitazioni e gli investimenti strumentali
delle piccole imprese classificate nel settore, e il
loro reddito disponibile lordo) che nel quarto trimestre
2009 si è attestato all'8,8%, 0,2 punti percentuali in
meno rispetto al trimestre precedente, risentendo di una
riduzione degli investimenti (-2,2%) molto superiore a
quella del reddito disponibile (-0,2%). Nel quarto
trimestre 2009 il tasso di investimento delle famiglie
si è ridotto di 0,7 punti percentuali rispetto allo
stesso periodo del 2008.
Gb: Banca d'Inghilterra Lascia Tassi Invariati Allo 0,5%
giovedì, 8 aprile 2010 13:14 LONDRA
(ASCA) - Roma, 8 apr - La Banca d'Inghilterra ha
lasciato i tassi d'interesse invariati. Il tasso di
riferimento resta dunque fermo allo 0,5%. La decisione
e' in linea con le attese del mercato.
08 Aprile 2010 13:19
PRAGA - dall' inviato Mario Platero - Sole 24 ore
Obama e Medvedev firmano il trattato Start 2
PRAGA – Barack Obama e
Dimitri Medved hanno firmato a Praga il trattato per il
disarmo nucleare che sostituisce lo Start, scaduto nel
dicembre del 2009. Si tratta di una svolta storica per
varie ragioni: per l'accordo su una nuova riduzione del
30% degli armamenti nucleari strategici, per
l'introduzione di meccanismi di verifica che non erano
contemplati nei precedenti trattati Start e per il nuovo
dialogo fra Mosca e Washington, che chiude formalmente
le tensioni successive all'invasione della Georgia da
parte della Russia nel 2008.
I due leader sono entrati insieme nella sala spagnola
del Castello di Praga, un grande sala lunga 50 metri,
con enormi candelabri dorati, stucchi e statue
neoclassiche lungo la cornice del soffitto. Al centro
del palco un tavolo in stile francese e due poltrone
rosse dove i leader si sono accomodati per firmare i
documenti. A firma avvenuta la sala affollata di
rappresentanti politici dei due paesi, inclusi il
segretario di Stato Hillary Clinton in uno sgargiante
vestito verde e il ministro degli esteri Lavrov, è
esplosa in un applauso.
«Lasciatemi dire che siamo per firmare un trattato
storico e quanto sono felice di essere di nuovo qui a
Praga», ha esordito Barack Obama davanti alla stampa.
«Voglio anche ringraziare il mio amico Medvedev con cui
abbiamo lavorato e parlato numerose volte al telefono
per risolvere i problemi in grande trasparenza
reciproca». Obama ha ammesso che l'obiettivo di avere
un'opzione zero è ancora lontano, ma che passaggi come
quello compiuto a Praga contribuiscono non solo al
percorso, ma a un miglioramento della sicurezza. Obama
ha aggiunto che questo accordo rappresenta anche un
miglioramento delle relazioni fra i due paesi che erano
peggiorate enormemente negli ultimi anni. «Insieme
abbiamo interrotto il declino delle relazioni fra Russia
e Stati Uniti, insieme dobbiamo perseguire una
responsabile leadership globale», ha detto ancora Obama.
Il nuovo trattato sostituisce il trattato Start in
scadenza lo scorso dicembre e riduce del 30 % le testate
nucleari a un numero massimo di 1.550. Ci sarà una
limitazione a 800 piattaforme di lancio dei missili
intercontinentali e di 700 vettori (che inlcudono
sottomarini aerei e bombardieri) e nuove importanti
misure di verifica che prima non esistevano per le
installazioni nucleari, per lo scambio di dati, oltre
che la notifica reciproca degli armamenti offensivi e
dei siti nucleari.
Prima della firma Medvedev e Obama si sono incontrati
per un paio d'ore in un vertice per chiarire le
rispettive posizioni sul linguaggio tecnico del
documento (si parla di limitare armi strategiche, ma non
tattiche), ma anche della rivolta in Kirghizistan che ha
turbato l'atmosfera del vertice e dei problemi
terroristici con cui si confrontano entrambi i paesi.
Bce: Lascia Tassi Di Interesse Invariati All'1%
giovedì, 8 aprile 2010 13:54 BRUXELLES
(ASCA) - Roma, 8 apr - La Bce ha lasciato il tasso di
riferimento (Refi) della politica monetaria invariato
all'1%. Il tasso sui depositi resta allo 0,25%, quello
sui prestiti marginali all'1,75%. Lo comunica una nota
dell'Eurotower. Una decisione largamente prevista dai
mercati.
Usa: Nuove Richieste Sussidi Disoccupazione +18.000,
Oltre Attese
giovedì, 8 aprile 2010 14:43 WASHINGTON
(ASCA) - Roma, 8 apr - Le nuove richieste di sussidi di
disoccupazione negli Stati Uniti sono aumentate la
scorsa settimana di 18.000 unita' a quota 460mila. Il
risultato e' uscito nettamente superiore alle previsioni
degli analisti, attestate a quota 436mila nuove
richieste, ma e' stato influenzato da fattori stagionali
legati alle festivita' pasquali. La media mobile a
quattro settimane e' aumentata di 2.500 unita' a 450.250
nuovi sussidi. I sussidi complessivi sono diminuiti di
131.000 unita' a quota 4,55 milioni rispetto ai 5,84
milioni di sussidi erogati nello stesso periodo di un
anno fa.
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Cina -
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Giappone
- Edizione
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India -
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Trichet: Ripresa Prosegue
a Ritmo Moderato Ma Non Sara' Uniforme
giovedì, 8 aprile 2010 - 14:46
(ASCA) - Roma, 8 apr - La ripresa nell'area euro
proseguira' nel 2010 ad un ritmo moderato ma non sara'
uniforme in un contesto di incertezza. Lo ha detto il
presidente della Banca Centrale Europea, Jean-Claude
Trichet, nel corso della conferenza stampa seguita
all'annuncio della decisione del board sui tassi
d'interesse.
Citigroup: il Congresso
interroga gli ex numeri uno sulla crisi
BlueTG.it - giovedì, 8 aprile 2010 - 14:54
Gli ex numeri uno di Citigroup, Charles Prince e Robert
Rubin, saranno oggi ascoltati dalla commissione
d’inchiesta sulla crisi finanziaria del Congresso
americano, che cercherà di capire da loro come sia stato
possibile che non abbiano previsto il collasso del
mercato immobiliare e le perdite miliardarie
dell’istituto.
Lo ricorda l’agenzia Bloomberg notando come il
vicepresidente della commissione, Bill Thomas, ha già
fatto sapere di voler capire se due dirigenti pagati
decine di milioni di dollari (senza contare i 45
miliardi di aiuti pubblici erogati per salvare
l’istituto) non avrebbero potuto svolgere un lavoro
migliore.
Grecia: Trichet, Non
Esiste Problema Insolvenza Atene
, 8 aprile 2010 - 15:02
(ASCA) - Roma, 8 apr - ''Non esiste una questione di
insolvenza della Grecia'', cosi' Jean-Claude Trichet,
presidente della Bce, rispondendo a una domanda sulla
probabilita' di una insolvenza di Atene.
Treasuries Usa riprendono a salire dopo dati
disoccupazione
reuters - giovedì, 8 aprile 2010 15:27 NEW YORK
Le quotazioni dei titoli di stato Usa riprendono a
salire, dopo la pausa di stamane, in seguito
all'inatteso aumento delle richieste di sussidi di
disoccupazioni registrato la scorsa settimana negli
Stati Uniti.
Nei sette giorni in questione, il numero di richieste è
aumentato di 18.000 unità anziché calare di 4.000
secondo le indicazioni degli analisti. Nonostante le
rassicurazioni del ministero del Lavoro di Washington,
secondo cui l'aumento è da attribuirsi alla volatilità
stagionale, i mercati hanno reagito con un immediata
correzione nelle quotazioni del dollaro e un contenuto
ma visibile incremento nei prezzi dei titoli di Stato
americani, asset-rifugio in ogni momento di incertezza.
Il rally è comunque temperato dall'attesa per la
riapertura di 13 miliardi di dollari del titolo a 30
anni in programma alle 19 italiane. Ieri ha avuto un
buon successo l'asta del titolo decennale.
Intorno alle 14,55 italiane il benchmark decennale sale
di 3/32 e rende il 3,853%, il due anni guadagna 1/32 e
rende l'1,040%, mentre il titolo a 30 anni guadagna 2/32
e rende il 4,742%.
Grecia: Trichet, Aiuti
Solo Da Fmi Avrebbero Dissolto Eurogruppo
giovedì, 8 aprile 2010 - 15:42
(ASCA) - Roma, 8 apr - Per la Grecia, ''un intervento
del solo Fondo Monetario non ci avrebbe soddisfatto,
avrebbe dissolto l'Eurogruppo''. Cosi' Jean-Claude
Trichet, presidente della Bce, rispondendo a una domanda
sulla eventuale partecipazione del solo Fmi al soccorso
finanziario della Grecia.
Grecia: Atene, Al Momento Non Abbiamo Bisogno Di Aiuti
Da Ue o Fmi
giovedì, 8 aprile 2010 16:40 ATENE
(ASCA-AFP) - Atene, 8 apr - La Grecia ''al momento'' non
ha bisogno di attivare un meccanismo di salvataggio dal
debito con l'Unione europea o il Fondo monetario
internazionale. Lo ha detto il portavoce del governo
greco, George Petalotis. ''Non abbiamo bisogno di
attivare o modeficare nessun tipo di meccanismo. Non ci
sono ragioni per far cio' al moomento attuale'', ha
specificato il portavoce in risposta a indiscrezioni
sempre piu' insistenti sul fatto che Atebe sia
intenzionata a chiedere assistenza per la risoluzione
della crisi di bilancio.
Grecia: Nel 1* Trimestre
Deficit Pubblico Scende a 4,3 Mld Di Euro
giovedì, 8 aprile 2010 - 17:57
(ASCA) - Roma, 8 apr - Nel primo trimestre del 2010, il
deficit pubblico della Grecia e' risultato pari a 4,3
miliardi di euro, in calo rispetto ai 7,1 miliardi del
corrispondente trimestre dello scorso anno. ''La
riduzione del 40% del deficit su base annuale e' stata
registrata prima dell'applicazione delle nuove misure di
aggiustamento'', cosi' la nota del ministero delle
finanze della Grecia.
Grecia, persistono tensioni, spread con bund tocca 450
reuters - giovedì, 8 aprile 2010 18:04 ATENE
La situazione della Grecia resta tesa, con i mercati che
hanno duramente colpito sia i titoli
del debito pubblico sia i titoli azionari del settore
bancario, a fronte di una crescente pressione su Atene
perché ricorra al sostegno di Europa ed Fmi e al rischio
di un taglio di rating in caso di alti costi di
finanziamento del proprio debito.
Il governo greco ha faticato a rassicurare i mercati
sulla sua solvibilità dopo che il premio chiesto dagli
investitori per comprare i titoli del debito pubblico di
Atene piuttosto che quelli di Berlino si è impennato per
il terzo giorno consecutivo, con lo spread sul titolo a
dieci anni arrivato a toccare 453 punti base.
Il ministro delle Finanze greco, George Papaconstantinou,
ha annunciato oggi che il deficit del governo centrale è
calato del 40% su base annua nel primo trimestre 2010.
"Il deficit del primo trimestre 2010 è sceso a 4,3
miliardi di euro da 7,1 miliardi del primo trimestre
2009", ha detto il ministro al Parlamento, senza dare
altri dettagli.
NUOVI CRITERI BCE PER HAIRCUT SOSTEGNO PER GRECIA
La Banca centrale europea modificherà a partire
dall'inizio del prossimo anno regole sugli 'haircut'
relativi ai titoli forniti in garanzia in cambio di
finanziamenti, come era nei programmi. La novità è che
potranno essere ancora usati come collaterale gli asset
con rating tra 'BBB+' e BBB-', seppur con l'imposizione
di un haircut anche maggiore dell'attuale.
Lo dice la Bce in un comunicato, dando per altro in
questo modo la possibilità alla Grecia di continuare a
presentare alle operazioni di finanziamento della banca
centrale i suoi titoli di Stato nel 2011 anche in caso
di ulteriori downgrade.
La Grecia al momento ha rating 'A2' per Moody's, 'BBB+'
per S&p's e Fitch, tutti con outlook negativi. Ulteriori
tagli del rating di Moody's avrebbero quindi potuto
portare a un'esclusione dei titoli ellenici se si fosse
tornati alla soglia minima di 'A-'.
"Direi che date tutte le informazioni in mio possesso,
il default non è un problema per la Grecia", ha detto il
governatore della Bce Jean-Claude Trichet, ribadendo che
l'attivazione del pacchetto di sostegno dipende da
Atene, che tali misure non sono sussidi e che comunque i
tassi di interesse da applicare sugli aiuti saranno
determinati dai governi europei.
RISCHIO TAGLIO RATING E PRESSIONI SU RICHIESTA AIUTI
UE-FMI
La Grecia è a rischio di un ulteriore abbassamento del
rating da parte di S&P se persistono gli elevati costi
di finanziamento e se il governo non rispetta il
programma di taglio del debito.
"Comunque, se gli elevati costi di finanziamento
persistono e se la conseguente deviazione dal percorso
di consolidamento non viene risolta, questo secondo noi
potrebbe ritardare il cambio di rotta del governo sul
debito e comportare a rating più bassi", ha l'analista
di S&P per la Grecia, Mark Mrsnik.
E' tempo che la Grecia faccia richiesta all'Unione
Europea e al Fondo monetario degli aiuti, senza
attendere oltre, ha detto in un'intervista a Reuters
Chris Pryce, senior analyst di Fitch Ratings per la
Grecia.
"Dipende ora dal governo greco andare pubblicamente
all'Unione europea e al Fmi a chiedere aiuto e supporto.
La cosa non può essere rimandata" ha detto Pryce. Ciò
perchè "gli spread si stanno ampliando e perchè,
nonostante ciò che Ue e zona euro abbiano fatto non c'è
ancora chiarezza su ciò che vogliono fare, quando e in
che modo".
Alle 17,30 italiane lo spread tra il titolo a dieci anni
del debito della Grecia e del benchmark tedesco si
attesta a 428 punti base, con il tasso di interesse del
titolo greco con un rendimento del 7,37%, mentre
l'indice del settore bancario greco ha chiuso in ribasso
del 6%.
L'euro continua a soffrire della situazione di Atene,
recuperando lo 0,1% sul dollaro a 1,3347/48 dollari,
rispetto al minimo della giornata toccato stamani a
quota 1,3282 dollari.
Il costo dell'assicurazione dal rischio insolvenza sui
titoli del Tesoro (NYSE: TSO - notizie) greci a un anno
è balzato di 125 punti base rispetto alla chiusura
precedente con una fiammata a 600 centesimi, mentre
l'analogo derivato 'credit default swap' sulla scadenza
a cinque anni mette a segno il nuovo record di tutti i
tempi a 450 punti base.
08 Aprile 2010 16:19 NEW
YORK
BORSA USA: CORREZIONE, POI UN NUOVO ALLUNGO
di WSI
L'agenzia di rating S&P alza le stime sull'indice di
riferimento, ma non esclude un calo prima della
risalita. Pil e utili saranno migliori del previsto.
C'e' ipercomprato, le valutazioni pero' non sono alte. I
migliori settori sono...
A quota 1270. E' questo il target per fine anno previsto
per l'S&P 500. La stima e' dell'agenzia di rating
Standard & Poor's che migliora cosi' del 7% la
previsione degli analisti, che in precedenza avevano
indicato 1215 come livello di fine anno per il
principale benchmark di Wall Street.
Prodotto interno lordo e utili si rileveranno superiori
alle attese, dicono gli esperti secondo cui una
flessione del 10% non e' pero' da escludere. S&P ricorda
che, rispetto ai minimi dello scorso marzo, ha
individuato cinque mini correzioni del 5% contro un
guadagno complessivo che su base annuale e' stato del
75%.
"Continuiamo a credere che il mercato azionario sia
vicino al picco. Le azioni sono in corsa sia per quanto
riguarda i prezzi, sia per quanto concerne l'arco
temporale dell'allungo. Per quanto ci riguarda, una
flessione potrebbe esserci in qualsiasi momento", si
legge nel report.
Lo scenario piu' probabile prevede un calo del 10-15% in
autunno o entro il primo trimestre del 2011. Previstaa
anche una pausa di riflessione da parte dell'indice
prima di un nuovo allungo.
"Indici e azioni sono ipercomprati sia su base
giornaliera, sia su base settimanale. Questo suggerisce
che gran parte dei guadagni sia stati realizzati almeno
nel medio termine". S&P pero' non manca di sottolineare
che le attuali valutazioni non sembrano alte se le si
confronta con gli utili.
L'agenzia di rating sovrappesa il settore health care,
gli industriali e l'information technology. Consumi
discrezionali, energetici, titoli finanziari e delle
materie prime ricevono la raccomandazione market perform.
Da sottopesare, invece, tlc, utilities e beni al
consumo.
AmEx:Bankitalia,stop a
nuove credit card
giovedì, 8 aprile 2010 - 17:39
(ANSA) - ROMA, 8 APR - Stop all'emissione di carte di
credito da parte dell'American Express Service Europe in
Italia. A disporlo e' stata la Banca d'Italia. La
decisione a seguito dei controlli effettuati sulla
societa' di carte di credito innestati dall'indagine
aperta dalla Procura di Trani, per la quale l'Adusbef si
e' costituita parte civile.Bankitalia,in un documento
consegnato alla procura, lamenta irregolarita' e carenze
rispetto alla normativa di contrasto al riciclaggio e
alla normativa contro l'usura.
08 Aprile 2010 18:16
Sole 24 ore
La Banca d'Italia blocca le nuove carte di American
Express
La Banca d'Italia ha
bloccato l'emissione di nuove carte di credito da parte
di American Express Europe dopo aver riscontrato delle
irregolarità sotto i profili dell'usura, del riciclaggio
e della trasparenza. Lo si apprende da fonti
finanziarie. La Banca d'Italia, in particolare, ha
riscontrato la mancata verifica e registrazione della
clientela da parte dell'intermediario finanziario,
nonché l'utilizzo di nominativi di comodo. Sotto il
profilo della trasparenza è stata rilevata la mancata
comunicazione del limite di disponibilità del credito.
Il provvedimento è operativo dal prossimo 12 aprile.
Di recente la Banca d'Italia ha bloccato l'emissione di
carte di credito anche da parte del Diners Club Italia,
che in serata ha chiarito la propria posizione con una
nota. Il provvedimento, preso dal Direttorio di via
Nazionale guidato dal Governatore, Mario Draghi, è
emerso soltanto mercoledì sera dalla pubblicazione del
Bollettino di Vigilanza di via Nazionale.
Il Diners Club, intermediario finanziario vigilato da
via Nazionale, è stato acquisito nel 2008 dalla holding
Findale Enterprise che fa capo a investitori sloveni. Le
carte di credito diffuse in Italia sono circa 300mila.
La Banca d'Italia, si legge nel testo del provvedimento,
ha riscontrato la «gravità delle inosservanze» in
materia di adeguata verifica della clientela, obblighi
di registrazione e archivio unico informatico.
Inadempienze il cui protrarsi «espone la società a
rilevanti rischi operativi, legali e reputazionali».
08 Aprile 2010 18:30 NEW
YORK
IPO:
BOOM AD EST, L'ASIA TRAINA IL MERCATO
di Adnkronos
A livello globale gli sbarchi in Borsa hanno mostrato un
miglioramento significativo rispetto ai primi tre mesi
del 2009. In ripresa anche le nuove quotazioni in
Europa. 267 le offerte a livello mondiale per un valore
di $53.2 miliardi.
L'Asia traina il mercato mondiale delle Ipo. A livello
globale le nuove quotazioni in borsa nel primo trimestre
del 2010 hanno mostrato un miglioramento sostanziale
rispetto a quelle di primi tre mesi del 2009.
Secondo uno studio di Ernst & Young, i risultati sono
caratterizzati da un mercato asiatico che si conferma
robusto e dalla ripresa dei listini europei.
Nel primo trimestre del 2010 ci sono state 267 offerte a
livello mondiale per un valore di 53,2 miliardi di
dollari, rispetto agli 1,4 miliardi di dollari nel primo
trimestre del 2009 con sole 52 offerte, il piu' basso
numero di Ipo degli ultimi dieci anni.
L'Asia ha continuato a registrare una notevole attivita'
nel trimestre con 166 nuove quotazioni, per un giro
d'affari di 35,1 miliardi di dollari, ossia il
66% del totale raccolto nei primi tre mesi dell'anno.
Nove delle venti piu' grandi Ipo sono state effettuate
in Asia, in particolare in Cina, Giappone e Corea del
Sud.
Per Gregory K. Ericksen, gobal vice chair for strategic
growth markets di Ernst & Young ha spiegato che "l'attivita'
dei mercati emergenti continua ad essere consistente, ma
nel primo trimestre abbiamo assistito ad un rilancio
delle attivita' in mercati chiave come Tokyo, Londra,
Parigi e Francoforte. Nonostante le preoccupazioni circa
le condizioni di volatilita' del mercato all'inizio di
questo trimestre, con il miglioramento dell'economia
globale ci aspettiamo che gli investitori continueranno
a tornare nei mercati europei e
nordamericani".
Le borse europee chiudono
in forte ribasso
Tutti i principali listini azionari europei hanno chiuso
oggi in forte ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo
0,9%, il DAX a Francoforte lo 0,8%, il CAC40 a Parigi
l'1,2%, il FTSE MIB a Milano l'1,4% e lo SMI a Zurigo lo
0,8%. Sulle borse del Vecchio Continente ha pesato
l'aumento dei timori relativi alla crisi della Grecia. I
credit default swaps (CDS) a 5 anni sul debito del
governo greco hanno raggiunto oggi un nuovo record
storico e superato nientemento quelli dell'Islanda.
L'indice ASE Composite ha perso ad Atene il 3,1%.
Tra i bancari Barclays (GB0031348658) ha perso l'1,2%,
Royal Bank of Scotland (GB0006764012) l'1,5%,
Commerzbank (DE0008032004) il 2,2%, Crédit Agricole
(FR0000045072) il 2,3%, Société Générale (FR0000130809)
il 3,1%, UniCredit (IT0000064854) il 2,7%, Banco
Santander (ES0113900J37) l'1,3% e UBS (CH0024899483) il
3,1%.
Nel settore minerario Anglo American (GB00B1XZS820) ha
perso l'1,8%, BHP Billiton (GB0000566504) l'1%, Rio
Tinto (GB0007188757) il 2,1% e Xstrata (GB0031411001) il
3,8%. I prezzi dei metalli di base sono calati anche
oggi a Londra.
Tra i petroliferi BP (GB0007980591) ha chiuso in ribasso
dello 0,8%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) dello 0,1%
e Total (FR0000120271) dello 0,7%. Il prezzo del
petrolio è sceso nel pomeriggio a New York fino a circa
$85.
British Airways (GB0001290575) e Iberia (ES0147200036)
hanno guadagnato rispettivamente il 2,9% e l'1,9%. Le
due linee aeree hano ratificato il loro accordo di
fusione.
Hennes & Mauritz (SE0000106270) ha chiuso in rialzo del
5,5%. La seconda catena europea d'abbigliamento ha
aumentato nel suo primo trimestre fiscale l'utile prima
delle tasse del 42%.
TNT (NL0000009066) ha guadagnato il 5,6%. Il gruppo
olandese ha annunciato che studierà una IPO delle sue
attività nei servzi postali.
Redazione Borsainside 18:48
Borse dell'Europa
dell'Est negative, Budapest la peggiore
Tutte le principali borse dell'Europa dell'Est hanno
chiuso oggi in ribasso.
L'indice RTS ha perso a Mosca lo 0,8% a 1.600,84 punti.
I volumi di scambio sono aumentati rispetto a ieri e
sono stati poco al di sopra della media. Sul mercato
azionario russo ha pesato anche oggi il calo dei prezzi
delle materie prime. Le quotazioni del rame sono scese a
Londra per il secondo giorno di fila. Il prezzo del
petrolio è sceso nel pomeriggio a New York fino a circa
$85. Tra i titoli del listino russo LUKoil
(RU0009024277) ha perso l'1,8%, Gazprom (RU0007661625)
l'1%, Norilsk Nickel (RU0007288411) lo 0,8% e Sberbank
(RU0009029540) il 3%. Transneft (RU0009091573) ha
guadagnato lo 0,7% e Uralkali (RU0007661302) il 2,6%.
Il BUX a Budapest ha perso il 3,3% a 24.480,67 punti. I
timori legati alla crisi della Grecia hanno scatenato
una pioggia di vendite sulla piazza finanziaria
ungherese. Tra i titoli principali del BUX OTP Bank
(HU0000061726) ha perso il 3,6%, MOL (HU0000068952) il
4,3%, Magyar Telekom (HU0000016522) il 2,4% e Gedeon
Richter (HU0000067624) il 2,4%.
Il PX a Praga ha perso l'1,9% a 1.219,80 punti. Tutti i
titoli del listino ceco hanno chiuso in ribasso. Erste
Group Bank (AT0000652011) ha perso il 2,3%, Komercni
Banka (CZ0008019106) l'1,7%, Ceske Energeticke Zavody
(CZ0005112300) l'1,9% e Telefónica O2 C.R.
(CZ0009093209) l'1,4%.
Il WIG a Varsavia ha chiuso in ribasso dell'1,4% a
42.717,20 punti. Diciotto dei venti titoli di maggior
peso dell'indice polacco hanno registrato una seduta
negativa. Tra i bancari Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha
perso l'1,7%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) l'1,7%, BRE
Bank (PLBRE0000012) il 2,5% e BZW Bank (PLBZ00000044)
l'1,7%. Tra i titoli dei produttori di materie prime PKN
Orlen (PLPKN0000018) ha chiuso in calo del 2,6%, Lotos
(PLLOTOS00025) dello 0,2% e KGHM Polska Miedz
(PLKGHM000017) del 2,1%.
Redazione Borsainside 20:59
Usa: 50 anni carcere a
'piccolo Madoff'
giovedì, 8 aprile 2010 - 21:39
(ANSA) - NEW YORK, 8 APR - Un piccolo Madoff e' stato
condannato a 50 anni di carcere da un tribunale del
Minnesota. Thomas Petters e' stato riconosciuto
colpevole dalla giustizia americana di essersi
personalmente arricchito grazie ai 3,7 mld di dollari
raccolti presso investitori del suo fondo Petters
Company, fondata nel 1994. Petters ha messo in piedi una
truffa analoga a quella perpetrata per anni da Bernard
Madoff, l'ex finanziare condannato a 150 anni di
carcere.
Borse dell'America
Latina: In ripresa San Paolo, scende Città del Messico
Le borse dell'America Latina hanno chiuso ieri
contrastate.
Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato l'1,4% a 71.784,78
punti. Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) ha chiuso in rialzo
del 3,6%. La prima banca privata brasiliana ha venduto
obbligazioni subordinate a dieci anni per $1 miliardo.
Tra gli altri titoli del settore Banco do Brasil
(BRBBASACNOR3) ha guadagnato il 2,6% e Banco Bradesco
(BRBBDCACNPR8) il 3,1%. Nel settore immobiliare Cyrela
(BRCYREACNOR7) ha guadagnato il 2,7% e Rossi Residencial
(BRRSIDACNOR8) il 3,3%. Banco Santander ha espresso oggi
ottimismo sugli utili delle imprese immobiliari
brasiliane. Gol Linhas Aereas (BRGOLLACNOR7) ha
guadagnato il 4%. La domanda di voli della linea aerea
brasiliana è cresciuta a marzo del 37%. Vale
(BRVALEACNPA3) ha guadagnato l'1,4%, Petroleo Brasileiro
(BRPETRACNPR6) ha chiuso invariato.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dello
0,2% a 33.567,35 punti. Tra le blue chips messicane
América Móvil (MXP001691213) ha perso l'1,8% e Wal-Mart
de Mexico (MXP810081010) lo 0,6%. Cemex (MXP225611567)
ha guadagnato l'1,1% e Grupo Mexico (MXP370841019) lo
0,2%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il
Merval a Buenos Aires ha guadagnato lo 0,7%, l'IBVC a
Caracas il 3% e l'IGBC a Bogotà lo 0,1%. Il General a
Lima e l'IPSA a Santiago del Cile hanno perso
rispettivamente lo 0,4% e lo 0,5%.
Redazione Borsainside 00:35
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WALL
STREET: FUTURES USA NEGATIVI, NUOVO ALLARME
GRECIA
08 Aprile 2010 13:59 NEW
YORK - WSI ______________________________________________
La situazione ad Atena
torna a gettare dubbi sulla ripresa economica del
Vecchio Continente. Negli States, da monitorare il
comparto aereo con una fusione in vista tra United e US
Airways. Bene i retailer. Giu' oro e petrolio.
I futures sui principali indici borsistici americani
scambiano in territorio negativo(vedi quotazioni a fondo
pagina). Ad un'ora e mezza dall'avvio delle
contrattazioni, dunque, l'apertura si preannuncia sotto
la parita'.
Gli analisti sostengono che il ritracciamento e' normale
e che le azioni possono aver corso troppo negli ultimi
due mesi. Nuovi dubbi sulla situazione finanziaria della
Grecia, poi, pesano sui mercati. L'idea e' che la crisi
di Atene possa frenare la ripresa economica in tutta
Europa a danno dell'euro. Non a caso il dollaro avanza
contro la valuta europea e non solo.
Il calendario macro odierno prevede le richieste
settimanali di sussidi di disoccupazione (alle 14:30 ora
italiana, le 8:30 a new York). Ci si aspetta un calo a
435000. Se cosi' fosse si tratterebbe della quinta
flessione consecutiva nelle ultime sei settimane.
A livello settoriale, i retailer dovrebbero muoversi
positivamente grazie ai dati di vendita a marzo.
Attenzione anche al comparto aereo con le trattative in
corso tra United Airlines e US Airways per una fusione.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le
quotazioni del greggio cedono terreno. I futures con
consegna maggio retrocedono di $0.90 attestandosi a
quota $84.98 al barile. Sul valutario la moneta unica
viaggia a quota $1.3298 (-0.34%). L'oro cede $6.90 in
area $1146 l’oncia. In progresso i titoli di stato, il
rendimento sul benchmark decennale e' in calo al
3.8500%.
Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future
sull'indice S&P500 arretra di 5.90 punti (-0.50%) a
1173.10.
Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna un ribasso di
6.50 punti a 1968.25 (-0.34%).
Il contratto sull'indice Dow Jones scambia in calo di 46
punti (-0.42%) a 10803.
WALL
STREET: TEME LA GRECIA, SETTORE AEREO IN VOLATA
08 Aprile 2010 15:30 NEW
YORK - WSI ______________________________________________
Dollaro in rialzo. L'euro
soffre su nuovi timori dalla Grecia. Trichet: il
fallimento di Atene non e' da considerare. Festeggiano i
retailer con le vendite di marzo. Volano le compagnie
aeree su voci di merger. Giu' gli energetici.
Come suggeriva l'andamento dei future, l'apertura a Wall
Street e' negativa. Un mix di fattori spiega
l'andamento, a cominciare dalle nuove preoccupazioni
sullo stato della Grecia e la delusione dei dati macro
Usa.
Il Dow apre con un calo di 41.27 a 10856.25. Il Nasdaq
lascia sul terreno 10.86 punti a 2420.3 mentre l'S&P 500
scivola di 5.84 punti a 1176.61.
L'andamento dei listini e' condizionato dalla delusione
sul dato riguardante i sussidi di disoccupazione,
inaspettatamente in crescita.
Per gli analisti, comunque, il ritracciamento e'
normale: le azioni possono aver corso troppo negli
ultimi due mesi. Nuovi dubbi sulla situazione
finanziaria della Grecia, poi, pesano sui mercati.
L'idea e' che la crisi di Atene possa frenare la ripresa
economica in tutta Europa a danno dell'euro. Non a caso
il dollaro avanza contro la valuta europea e non solo.
Il differenziale tra bund tedesco e l'equivalente greco
ha toccato per il terzo giorno di fila un nuovo record,
oggi a 456 punti base. "Gli spread sono insani, non sono
tipici di un paese che fa parte dell'Euro zona. E come
se si volesse spingere la Grecia verso gli aiuti", ha
riferito Panagiotis Dimitropoulos, tesoriere alla
Millennium Bank ad Atene. Nuovi massimi storici anche
per i Cds, il costo per assicurarsi contro il fallimento
del paese.
Il premio richiesto dagli investitori per tenere in
portafoglio il decennale greco ha toccato il 4.4%, il
piu' alto livello dal debutto dell'euro nel 1999.
Il tutto accade mentre sono state smentite voci secondo
cui Atene vorrebbe una modifica dei termini dell'aiuto
da Ue e Fmi. Le principali quattro banche del paese,
poi, hanno chiesto l'ok ad accedere ai restanti fondi
(17 mld dei 28 mld di euro) del pacchetto di sostegno
creato dal governo nel 2008 dopo la crisi subprime.
Sarebbe anche in atto una fuga di capitali. "Il mercato
si aspetta un responso da parte delle istituzioni
europee, degli altri paesi del vecchio continente e/o
dell'Fmi", ha detto Giada Giani di Goldman Sachs. "Il
mercato sta forzando la mano affinche'le autorita'
competenti agiscano" ha commentato Deutsche Bank.
Intanto il segretario al Tesoro Usa Timothy Geithner e
il vicepremier cinese Wang Qishan si sono confrontati
sulle relazioni economiche Cina-Usa a
Pechino oggi. Lo ha comunicato il dipartimento del
Tesoro Usa. Crescono le speculazioni secondo cui la Cina
potrebbe annunciare un cambiamento di rotta nel suo
regime valutario facendo rivalutare lo yuan e
permettendone una piu' ampia fluttuazione.
A livello settoriale, i retailer si muovo positivamente
grazie ai dati di vendita a marzo. Sacks ha registrato
vendite in rialzo del 12.7% (contro l'atteso +8%),
American Eagle Outfitters ha segnato un +15% (battendo
il +10.8% previsto), +15% anche per Limited Brand
(meglio del +6.8% stimato). Zumiez, Hot Topic e Stage
Stores hanno centrato le attese. Tra i 12 retailer che
hanno pubblicato i risultati, il 91% ha superato le
previsioni degli analisti. Le festivita' pasquali hanno
dato il loro contributo, insieme a un clima favorevole.
Ora si tratta di capire se il trend continuera' anche ad
Aprile e nei mesi a venire.
Attenzione anche al comparto aereo con le trattative in
corso tra United Airlines e US Airways per una fusione.
Un merger tra i due colossi del cielo darebbe origine al
secondo gruppo americano dopo quello formatosi due anni
fa dalla fusione di Delta Air Lines e Northwest
Airlines. E' la terza volta in dieci anni che United e
Us Airways tentano il matrimonio. L'operazione
rappresenta lo sforzo di consolidamento in un settore
che nell'ultimo decennio ha perso $60 miliardi a causa
di rialzo del greggio e calo dei passeggeri. I due
titoli scattano in avanti.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le
quotazioni del greggio cedono terreno. I futures con
consegna maggio retrocedono di $1.16 attestandosi a
quota $84.72 al barile. Sul valutario la moneta unica
viaggia a quota $1.3311 (-0.24%). L'oro cede $2.60 in
area $1149.70 circia. In progresso i titoli di stato, il
rendimento sul benchmark decennale e' in calo al 3.8550%
contro il 3.8630% della chiusura di ieri.
WALL
STREET: INVERTE ROTTA, INDICI SOPRA LA PARITA'
08 Aprile 2010 18:28 NEW
YORK - WSI ______________________________________________
Listini sui massimi
intraday. Trichet: il fallimento della Grecia non e'
un'opzione. Il mercato crede che la richiesta formale di
aiuti all'Europa sia vicina. Oro e petrolio si
risollevano. Torna a crescere anche il rendimento del
decennale.
A tre ore dall'avvio delle contrattazioni, gli indici
americani riescono a risollevarsi rispetto ai minimi
intraday toccati poco dopo l'apertura. I listini si
trovano sui massimi di seduta anche se i rialzi sono di
circa lo 0.10%.
La giornata si e' aperta con i nuovi timori riguardanti
la Grecia. A condizionare la performance inizialmente
negativa di Wall Street anche la delusione sul dato
riguardante i sussidi di disoccupazione,
inaspettatamente in crescita. Per gli analisti,
comunque, il ritracciamento e' normale: le azioni
possono aver corso troppo negli ultimi due mesi.
Quanto alla Grecia, il numero uno della banca centrale
europea Trichet (che oggi ha cofermato i tassi all'1%)
ha detto che il fallimento non e' in discussione. Prima
delle sue dichiarazioni, il differenziale tra bund
tedesco e l'equivalente greco aveva toccato per il terzo
giorno di fila un nuovo record, a 456 punti base. "Gli
spread sono insani, non sono tipici di un paese che fa
parte dell'Euro zona. E come se si volesse spingere la
Grecia verso gli aiuti", ha riferito Panagiotis
Dimitropoulos, tesoriere alla Millennium Bank ad Atene.
Nuovi massimi storici anche per i Cds, il costo per
assicurarsi contro il fallimento del paese. Il premio
richiesto dagli investitori per tenere in portafoglio il
decennale greco ha toccato il 4.4%, il piu' alto livello
dal debutto dell'euro nel 1999.
Il tutto accade mentre sono state smentite voci secondo
cui Atene vorrebbe una modifica dei termini dell'aiuto
da Ue e Fmi. Le principali quattro banche del paese,
poi, hanno chiesto l'ok ad accedere ai restanti fondi
(17 mld dei 28 mld di euro) del pacchetto di sostegno
creato dal governo nel 2008 dopo la crisi subprime.
Sarebbe anche in atto una fuga di capitali.
"Il mercato si aspetta un responso da parte delle
istituzioni europee, degli altri paesi del vecchio
continente e/o dell'Fmi", ha detto Giada Giani di
Goldman Sachs. "Il mercato sta forzando la mano
affinche'le autorita' competenti agiscano" ha commentato
Deutsche Bank. "Non e' tanto per la Grecia in se, quanto
per gli effetti negativi che si potrebbero avere sugli
altri paesi del sud Europa come Spagna, Portogallo e
Italia", ha aggiunto Stuart Hoffman, capo economista di
PNC Financial Services.
Intanto il segretario al Tesoro Usa Timothy Geithner e
il vicepremier cinese Wang Qishan si sono confrontati
sulle relazioni economiche Cina-Usa a Pechino oggi. Lo
ha comunicato il dipartimento del Tesoro Usa. Crescono
le speculazioni secondo cui la Cina potrebbe annunciare
un cambiamento di rotta nel suo regime valutario facendo
rivalutare lo yuan e permettendone una piu' ampia
fluttuazione.
A livello settoriale, i retailer si muovo positivamente
grazie ai dati di vendita a marzo. Sacks ha registrato
vendite in rialzo del 12.7% (contro l'atteso +8%),
American Eagle Outfitters ha segnato un +15% (battendo
il +10.8% previsto), +15% anche per Limited Brand
(meglio del +6.8% stimato). Zumiez, Hot Topic e Stage
Stores hanno centrato le attese. Tra i 12 retailer che
hanno pubblicato i risultati, il 91% ha superato le
previsioni degli analisti. Le festivita' pasquali hanno
dato il loro contributo, insieme a un clima favorevole.
Ora si tratta di capire se il trend continuera' anche ad
Aprile e nei mesi a venire.
Attenzione anche al comparto aereo con le trattative in
corso tra United Airlines e US Airways per una fusione.
Un merger tra i due colossi del cielo darebbe origine al
secondo gruppo americano dopo quello formatosi due anni
fa dalla fusione di Delta Air Lines e Northwest
Airlines. E' la terza volta in dieci anni che United e
Us Airways tentano il matrimonio. L'operazione
rappresenta lo sforzo di consolidamento in un settore
che nell'ultimo decennio ha perso $60 miliardi a causa
di rialzo del greggio e calo dei passeggeri. I due
titoli scattano in avanti.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le
quotazioni del greggio invertono riducono le perdite. I
futures con consegna maggio retrocedono di $0.36
attestandosi a quota $85.52 al barile. Sul valutario la
moneta unica viaggia a quota $1.3352, tentando il
recupero (+0.02%). L'oro recupera le flessioni in area
$1153. Invertono rotta anche i prezzi dei titoli di
stato. Il rendimento sul benchmark decennale e' in
salita al 3.8760% contro il 3.8630% della chiusura di
ieri.
WALL
STREET:
POSITIVA GRAZIE ALLA RIPRESA DEI CONSUMI
08 Aprile 2010 22:00 NEW
YORK - WSI ______________________________________________
Indici non lontani dai
massimi intraday. E' tornata la voglia di spendere: a
marzo vendite superiori alle attese per i retailer.
Domanda solida all'asta dei titoli a 30 anni. Il mercato
dimentica i timori sulla Grecia e la delusione dai
sussidi.
Wall Street archivia la penultima seduta della settimana
in territorio positivo. Il cambio di rotta e' avvenuto
dopo tre ore dal suono della campanella. Da allora gli
indici hanno corso chiudendo a un passo dai massimi di
giornata.
Il Dow e' avanzato dello 0.27% a 10927 (+ 29.55 punti).
Il Nasdaq ha segnato un +0.23% a 2436.81 (+ 5.65 punti)
mentre l'S&P 500 ha registrato un incremento dello 0.34%
a 1186.43 (+ 3.99 punti).
La giornata era iniziata con il piede sbagliato. A
gettare nello sconforto gli operatori, prima i nuovi
timori riguardanti la tenuta finanziaria della Grecia e
poi il dato sui sussidi di disoccupazione,
inaspettatamente in crescita.
Quanto alla Grecia, il numero uno della banca centrale
europea Trichet (che oggi ha confermato i tassi all'1%)
ha detto che il fallimento non e' in discussione. Prima
delle sue dichiarazioni, il differenziale tra bund
tedesco e l'equivalente greco aveva toccato per il terzo
giorno di fila un nuovo record, a 456 punti base. "Gli
spread sono insani, non sono tipici di un paese che fa
parte dell'Euro zona. E come se si volesse spingere la
Grecia verso gli aiuti", ha riferito Panagiotis
Dimitropoulos, tesoriere alla Millennium Bank ad Atene.
Nuovi massimi storici anche per i Cds, il costo per
assicurarsi contro il fallimento del paese. Il premio
richiesto dagli investitori per tenere in portafoglio il
decennale greco ha toccato il 4.4%, il piu' alto livello
dal debutto dell'euro nel 1999.
Il tutto e' accaduto mentre erano state smentite voci
secondo cui Atene vorrebbe una modifica dei termini
dell'aiuto da Ue e Fmi. Le principali quattro banche del
paese, poi, hanno chiesto l'ok ad accedere ai restanti
fondi (17 mld dei 28 mld di euro) del pacchetto di
sostegno creato dal governo nel 2008 dopo la crisi
subprime. Sarebbe anche in atto una fuga di capitali.
"Il mercato si aspetta un responso da parte delle
istituzioni europee, degli altri paesi del vecchio
continente e/o dell'Fmi", ha detto Giada Giani di
Goldman Sachs. "Il mercato sta forzando la mano
affinche'le autorita' competenti agiscano" ha commentato
Deutsche Bank. "Non e' tanto per la Grecia in se, quanto
per gli effetti negativi che si potrebbero avere sugli
altri paesi del sud Europa come Spagna, Portogallo e
Italia", ha aggiunto Stuart Hoffman, capo economista di
PNC Financial Services.
Intanto il segretario al Tesoro Usa Timothy Geithner e
il vicepremier cinese Wang Qishan si sono confrontati
sulle relazioni economiche Cina-Usa a Pechino oggi. Lo
ha comunicato il dipartimento del Tesoro Usa. Crescono
le speculazioni secondo cui la Cina potrebbe annunciare
un cambiamento di rotta nel suo regime valutario facendo
rivalutare lo yuan e permettendone una piu' ampia
fluttuazione.
A far ritrovare un po' di ottimismo sono state le
vendite di marzo registrate dalle principali catene di
retail. L'idea e' che i consumatori siano tornati a
spendere. Questo potrebbe tradursi in utili societari
piu' ricchi. Sacks ha registrato vendite in rialzo del
12.7% (contro l'atteso +8%), American Eagle Outfitters
ha segnato un +15% (battendo il +10.8% previsto), +15%
anche per Limited Brand (meglio del +6.8% stimato).
Zumiez, Hot Topic e Stage Stores hanno centrato le
attese. Tra i 12 retailer che hanno pubblicato i
risultati, il 91% ha superato le previsioni degli
analisti. Le festivita' pasquali hanno dato il loro
contributo, insieme a un clima favorevole. Ora si tratta
di capire se il trend continuera' anche ad Aprile e nei
mesi a venire.
Proprio sulla crescita dell'economia americana si e'
pronunicato a mercati chiusi il vicepresidente della Fed
Donald Kohn: la ripresa sembra sostenibile ma il ritmo
di crescita "non sara' veloce come ci piacerebbe", ha
detto.
Tra le storie di fine giornata, Valero Energy Corp
(-0.10%) vendera' le sue attivita' a Delaware City per
$220 milioni.
Acquisti sui finanziari. Morgan Stanley ha guadagnato
quasi il 3% mentre Goldman Sachs ha registrato un +1.8%.
Merito di un report degli analisti di Bernstein Research
secondo cui il settore beneficera' della ripresa delle
Ipo e delle attivita' di M&A (+35% nel 2010).
Bene i tecnologici guidati da Amazon, spinto dalle voci
secondo cui il suo lettore di e-book Kindle potrebbe
essere messo in vendita nei negozi Target. Attualmente
e' acquistabile solo dal portale internet. Leggeri
acquisti anche per Apple, che ha comunicato di aver
venduto 450000 iPad mentre si prepara al lancio del
nuovo iPhone.
Ha tenuto banco anche il comparto aereo con le
trattative in corso tra United Airlines (+6.7%) e US
Airways (+10.7%) per una fusione. Un merger tra i due
colossi del cielo darebbe origine al secondo gruppo
americano dopo quello formatosi due anni fa dalla
fusione di Delta Air Lines e Northwest Airlines. E' la
terza volta in dieci anni che United e Us Airways
tentano il matrimonio. L'operazione rappresenta lo
sforzo di consolidamento in un settore che nell'ultimo
decennio ha perso $60 miliardi a causa di rialzo del
greggio e calo dei passeggeri. Anche Continental ne ha
approfittato (+3.5%). Una fonte ha detto che la
compagnia (la quarta negli States) sta valutando come e
se prender parte alle trattative.
Il comparto energetico chiude contrastato, mentre il
petrolio torna a puntare gli $86.
Quanto ai volumi, sono passate di mano 733.5 milioni di
azioni contro i 816.7 milioni di ieri.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le
quotazioni del greggio sono riuscite a ridurre le
perdite. I futures con consegna maggio retrocedono di
$0.33 attestandosi a quota $85.52 al barile. Sul
valutario la moneta unica ha terminato le contrattazioni
a quota $1.3349, tentando il recupero (+0.02%). Anche
l'oro ha limitato le flessioni in area $1151 (-0.17%).
Inversione di pure per i prezzi dei titoli di stato. Il
rendimento sul benchmark decennale finisce la seduta in
salita al 3.8960% contro il 3.8630% della chiusura di
ieri. Il tutto dopo l'asta dei titoli trentennali, che
ha ricevuto una solida domanda, dimostrazione che quando
ci sono rendimenti interessanti gli investitori non
mancano.
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