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Petrolio: Accelera Rialzo a Oltre 86 Dollari
giovedì, 15 aprile 2010 - 8:33
(ASCA) - Roma, 15 apr - Accelera il prezzo del petrolio
sui mercati asiatici trainato dalle positive trimestrali
americane che preludono ad una crescita dei consumi. Sul
circuito elettronico di New York il greggio registra un
rialzo di 25 centesimi superando la quota di 86 dollari
al barile mentre il contratto future sul Brent guadagna
30 centesimi a 86,45 dollari.
La Borsa di Tokyo chiude
in rialzo sulla scia di Wall Street
La Borsa di Tokyo ha chiuso anche oggi in rialzo. Il
Nikkei ha guadagnato lo 0,6% a 11.273,79 punti ed il
Topix lo 0,8% a 998,90 punti. Il mercato azionario
giapponese ha beneficiato delle notizie positive
arrivate d'oltreoceano. Tra gli esportatori Canon
(JP3242800005) ha guadagnato lo 0,9%, Panasonic
(JP3866800000) lo 0,8% e Sony (JP3435000009) lo 0,4%. Le
vendite al dettaglio sono aumentate lo scorso mese negli
USA, il principale partner commerciale del Giappone, più
di quanto atteso dagli economisti. Tra i bancari
Mitsubishi UFJ Financial (JP3902900004) ha guadagnato
l'1,6%, Mizuho Financial Group (JP3885780001) l'1,1% e
Sumitomo Mitsui Financial Group (JP3890350006) l'1,7%.
J.P. Morgan Chase & Co. (US46625H1005) ha aumentato lo
scorso trimestre il suo utile del 57% a $3,3 miliardi
pari a $0,74 per azione. Gli analisti avevano atteso in
media un utile di soli $0,64 per azione. Shinsei Bank
(JP3729000004) ha chiuso in rialzo dell'8,9%. Secondo
delle voci di stampa Shinsei Bank potrebbe annullare il
suo accordo di fusione con Aozora Bank (JP3711200000) e
prendere una serie di misure per rafforzare il suo
bilancio.
Nel settore del trasporto marittimo Mitsui O.S.K. Lines
(JP3362700001) ha guadagnato il 5,1%, Kawasaki Kisen
Kaisha (JP3223800008) il 4,1% e Nippon Yusen
(JP3753000003) il 2,7%. Il Baltic Dry, l'indice che
misura i costi del trasporto navale delle merci, è
aumentato ieri dell'1,3%. Il PIL della Cina è cresciuto
inoltre nel primo trimestre di quest'anno dell'11,9%.
Redazione Borsainside 08:39
15 Aprile 2010 10:00 NEW
YORK
PIIGS, DEBITI E DEFICIT: E ORA SCATTA L'ALLARME PER LA
SPAGNA?
di IL SOLE 24 ORE
Se la sfiducia dei mercati dovesse abbattersi su Madrid
(un assaggio c'è stato lo scorso 4 febbraio quando la
Borsa è crollata in una sola seduta del 6%) con la
stessa intensità con cui ha colpito ultimamente altri
paesi della...
José Luis Zapatero in una recente intervista ha detto
che adotterà qualsiasi misura pur di rilanciare
l'economia spagnola e pur di riordinare i conti pubblici
entro il 2013 così come promesso a Bruxelles e ai
partner europei.
La dichiarazione è importante perché la Spagna è la
quarta economia nella Ue e ha quindi un peso specifico
ben superiore a quella di altri "pigs" come Grecia e
Portogallo.
Se la sfiducia dei mercati dovesse abbattersi su Madrid
(un assaggio c'è stato lo scorso 4 febbraio quando la
Borsa è crollata in una sola seduta del 6%) con la
stessa intensità con cui ha colpito ultimamente altri
paesi della zona euro, per la moneta europea sarebbe un
vero disastro.
La domanda è dunque se la Spagna sia realmente una
nazione a rischio come di volta in volta sembrano
indicare le analisi delle principali agenzie di rating
internazionali (il debito a lungo termine è sotto
osservazione con possibili implicazioni negative ed è
stata tagliata la notazione ad alcune casse di
risparmio) o di alcune banche.
Tanto più che il Tesoro dovrà emettere quest'anno debito
per oltre 210 miliardi di euro per far fronte al
rimborso di quello in scadenza e per finanziare gli
interventi varati a sostegno dell'economia.
«Il peggio - dichiara Juan Ignacio Crespo, responsabile
di Thomson-Reuters - è ormai alle spalle e non vedo
all'orizzonte alcun default. Le ultime emissioni sono
andate bene e sui Cds il differenziale con la Germania
si sta gradualmente riducendo. Pur nelle difficoltà
contingenti, sulla Spagna non ci sono mai stati grandi
problemi di fiducia. Il paese è solvibile, paga con
puntualità e continuerà a farlo anche in futuro, tant'è
vero che il debito in scadenza (90 miliardi di euro
restano da rimborsare nel 2010) viene continuamente
rinnovato senza sforzo e così quello addizionale che
corrisponde all'incremento del disavanzo pubblico».
Secondo l'analista di Thomson l'economia spagnola ha sì
6-9 mesi di ritardo rispetto alla ripresa degli Stati
Uniti, ma ci sono segnali che la situazione stia
gradualmente migliorando.
In particolare, secondo Juan Ignacio Crespo è importante
il fatto che il tasso di risparmio degli spagnoli non
sia stato mai così elevato (18%) come negli ultimi mesi.
Ma anche che l'inflazione sia contenuta. Due fattori,
che permettono di guardare all'aumento
dell'indebitamento spagnolo (dall'attuale 55% all'80%
circa del Pil in 3 anni) e al deficit (che verrà ridotto
dall'attuale 11,4% al 3% nel 2013), con relativa
tranquillità.
In realtà i rischi non mancano. La crisi provocata dallo
scoppio della bolla immobiliare, che è stata lenta e non
improvvisa come quella sui prodotti tossici di altri
paesi, è entrata nel profondo del tessuto economico del
paese e si è allargata ad altri settori come l'auto e il
turismo, ma anche a quello bancario.
Le cifre che danno un quadro della realtà quotidiana
sono quindi il milione di case invendute; gli oltre 4
milioni di disoccupati (20% del totale); le sofferenze
bancarie che crescono di mese in mese; l'indebitamento
delle famiglie (176% del Pil, secondo McKinsey) che
porta il totale dell'esposizione del paese (pubblico e
privato congiunti) al 400% del Pil circa; il calo della
produzione industriale (-2,5% a gennaio).
Il tutto mentre i conti pubblici sono fuori controllo e
c'è chi dubita che possano essere rimmessi in ordine
entro il 2013.
La Spagna è passata in 5 anni dall'essere un paese
virtuoso, in forte crescita, a una nazione con uno dei
maggiori disavanzi nella Ue e una delle recessioni più
marcate.
Qualcuno dice che il paese ha fatto il passo più lungo
della gamba e che sarebbe stato meglio restare fuori
dall'euro: sarebbe bastata infatti una modesta
svalutazione della "peseta" per superare la crisi.
Invece questa crisi ha messo a nudo i limiti di un
modello basato sulla "old economy" fortemente "labour
intensive". Per questo, per superare la cultura
conservatrice del paese, urgono riforme strutturali a
tutti i livelli: sociale, economico-produttivo,
educativo.
Riforme che il paese ha i mezzi per varare, potendo
contare sulle basi di un sistema sanitario e di un
sistema pensionistico solidi, garanti del benessere
sociale.
Zapatero ha intuito che la fase di stallo non può
continuare e che è urgente rimodernare il paese. I tempi
sono però lunghi: c'è bisogno infatti di ripianare
l'attuale situazione, che prenderà i prossimi due anni
di quel che resta della legioslatura, ma anche e
soprattutto del consenso politico. E questo è lo scoglio
principale da superare.
Rehn esclude default
Grecia, crede in impegno Germania su aiuti
reuters - giovedì, 15 aprile 2010 - 10:05
Il Commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn si è
detto certo che la Grecia non andrà in default sul
debito e che la Germania sia pronta a fare la sua parte
nonostante la possibile azione legale interna.
Alcuni docenti universitari tedeschi hanno minacciato di
rivolgersi alla corte costituzionale per ostacolare il
coinvolgimento di Berlino in un pacchetto di aiuti
europei alla Grecia da 30 miliardi di euro.
"Non ho ragione di dubitare dell'impegno tedesco se
dovesse rendersi necessario e se dovesse giungere una
richiesta di aiuto", ha affermato Rehn.
Berlino dovrebbe contribuire al pacchetto con circa 8,4
miliardi di euro. Ai 30 miliardi della zona euro si
aggiungerebbero 15 miliardi del Fondo monetario per un
totale di 45 miliardi circa.
Il Commissario Ue ha escluso con forza la possibilità di
un default greco.
"Non ci sarà alcun default", ha tagliato corto Rehn.
Bce: Per Paesi Euro
Priorita' e' Riforma Spesa Pubblica
giovedì, 15 aprile 2010 - 10:08
(ASCA) - Roma, 15 apr - La Bce lancia un nuovo monito ai
paesi dell'area euro sulla necessita' di risanamento dei
conti pubblici. Nel bollettino mensile, l'Eurotower
sottolinea che e' ''essenziale'' che i governi riducano
gli squilibri di bilancio e ''correggano i disavanzi
eccessivi entro i termini concordati''. La Bce ribadisce
che ''occorre spingersi ben oltre il requisito minimo di
aggiustamento strutturale annuo, fissato nel patto di
stabilita' allo 0,5% del pil'' e i governi devono
''provvedere alla definizione dettagliata e
all'attuazione di strategie credibili di riequilibrio
dei conti pubblici''.
Bce: Nel 2010 Crescita
Moderata, Potenziare Incentivi All'Occupazione
giovedì, 15 aprile 2010 - 10:11
(ASCA) - Roma, 15 apr - Nel 2010 la crescita economica
nei paesi dell'euro sara' moderata ed e' necessario che
i paesi di Eurolandia potenzino gli incentivi
all'occupazione per scongiurare una disoccupazione
strutturale piu' elevata nei prossimi anni. E' quanto
afferma la Bce nell'ultimo bollettino mensile.
Bce: a Febbraio Torna
Positivo Flusso Prestiti a Imprese
giovedì, 15 aprile 2010 10:26 BRUXELLES
(ASCA) - Roma, 15 apr - Torna positivo a febbraio il
flusso di prestiti alle imprese. E' quanto rileva la Bce
nell'ultimo bollettino mensile precisando che ''il tasso
di variazione negativo sui 12 mesi dei prestiti bancari
al settore privato continua a celare andamenti
contrastanti''. Da un lato la crescita sui 12 mesi dei
prestiti alle famiglie appare positiva e in aumento,
dall'altro quella dei prestiti alle societa' non
finanziarie e' negativa. ''Nel contempo, a febbraio il
flusso dei prestiti alle imprese e' stato positivo per
la prima volta da agosto 2009, arrestando il calo del
tasso di espansione sui 12 mesi. Questi andamenti
positivi di breve periodo vanno valutati con cautela,
data la variabilita' dei dati mensili. Inoltre,
normalmente nel ciclo economico i prestiti alle societa'
non finanziarie restano deboli per qualche tempo dopo la
ripresa dell'attivita' economica''. Passando all'analisi
delle banche, la Bce indica che nei primi mesi del 2010
sembra essersi arrestato il ridimensionamento dei
bilanci complessivi delle banche, che pero' dovranno
dimostrarsi capaci di gestire eventuali ulteriori
adeguamenti assicurando al tempo stesso la
disponibilita' di credito al settore non finanziario.
Per raccogliere la sfida dovrebbero sfruttare il
miglioramento delle condizioni di finanziamento e
rafforzare maggiormente le proprie basi patrimoniali,
beneficiando appieno, laddove necessario, delle misure
di sostegno pubblico a favore della ricapitalizzazione.
Grecia: Torna 5* Paese
Piu' Rischioso. Spread Con Bund Sale a 415 Punti
giovedì, 15 aprile 2010 10:50 ATENE
(ASCA) - Roma, 15 apr - La Grecia risale al 5* posto tra
i paesi con la maggiore probabilita' di insolvenza. Il
premio assicurativo contro il ''default'' dei titoli di
stato emessi da Atene e' salito a 431 punti, esprimendo
una probabilita' di insolvenza del 30,69%. Sugli schermi
Cm DataVision, solo 4 paesi hanno maggiori probabilita'
di default rispetto ad Atene. Nell'ordine Ucraina 31%,
Pakistan 36%, Argentina 43%, Venezuela 44%. In deciso
allargamento lo spread di rendimento tra i titoli di
stato decennali della Grecia e quelli tedeschi (i piu'
sicuri dell'Eurozona), al momento si viaggia a 415
punti. Ben 40 punti sopra i livelli toccati lunedi' 12
aprile, all'indomani dell'accordo dell'Eurogruppo sui
termini dell'assistenza finanziaria ad Atene (prestito
da 30 miliardi di euro al tasso del 5%). Come noto, il
prestito alla Grecia verra' erogato solo su richiesta
del governo ellenico.
Grecia: paralisi dei
trasporti urbani
giovedì, 15 aprile 2010 - 10:54
(ANSA) - ATENE, 15 APR - Trasporti urbani
semiparalizzati oggi in Grecia a causa di uno sciopero
di sei ore dei dipendenti dei trasporti pubblici. La
protesta coincide con il secondo giorno dello sciopero
dei tassisti. Contro le misure decise dal governo, e
contro la nuova riforma fiscale - approvata in lettura
generale ieri dal parlamento - insieme ai tassisti e
conducenti di bus e tram scioperano anche gli avvocati.
Da 3 a 6 ore di sospensione del lavoro anche per gli
insegnanti
Cina: Nel 1* Trim Pil
+11,9%. Migliore Risultato Degli Ultimi 3 Anni
giovedì, 15 aprile 2010 11:31 PECHINO
(ASCA) - Roma, 15 apr - Corre le locomotiva cinese. Nel
primo trimestre il Pil del Paese del Dragone e' salito
dell'11,9% rispetto al trimestre precedente (+10,7%), si
tratta del migliore risultato dal secondo trimestre 2007
(+12,7%). Su base annuale, la crescita economica viaggia
a +11,7%, nel 2009 il progresso del Pil e' stato pari a
+8,7%. Boom della spesa per investimenti +25,6% nel
primo trimestre, dopo +30,1% per l'intero 2009. Vendite
al dettaglio +17,9%, per l'intero 2009 +15,5%.
Inflazione al 2,2% dopo -0,7% per l'intero 2009. I dati
sono stati diffusi dall'ufficio naizonale statistico.
Le borse di Shanghai e
Hong Kong chiudono poco mosse
La maggior parte delle principali borse della regione
Asia-Pacifico ha chiuso oggi in rialzo.
Lo Shanghai Composite ha perso meno dello 0,1% a
3.164,97 punti. Sul mercato azionario cinese ha pesato
l'incertezza relativa al futuro andamento dei tassi
d'interesse. Il PIL della Cina ha registrato infatti nel
primo trimestre di quest'anno una crescita superiore
alle stime degli economisti, i prezzi al consumo sono
d'altra parte cresciuti a marzo meno del previsto. Tra i
bancari China Construction Bank (CN000A0HF1W3) ha perso
lo 0,4%, Bank of Communications (CN000A0ERWC7) lo 0,4% e
China CITIC Bank (CNE1000001Q4) lo 0,3%. Nel settore
immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha perso l'1,1%,
Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) l'1,3 e Gemdale
(CNE000001790) il 2%. Sui minerari sono scattate delle
prese di beneficio. Aluminum Corporation of China
(CNE1000001T8) ha chiuso in calo dello 0,2% e Jiangxi
Copper (CN0009070615) dello 0,8%. I petroliferi hanno
beneficiato della ripresa del prezzo del petrolio.
PetroChina (CN0009365379) ha guadagnato il 2% e Sinopec
(CN0005789556) l'1,6%.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in rialzo dello 0,2%
a 22.157,82 punti. HSBC (GB0005405286) ha tratto
vantaggio dalla convincente trimestrale pubblicata dalla
rivale statunitense J.P. Morgan Chase & Co.
(US46625H1005) ed ha guadagnato il 2,2%. CNOOC
(HK0883013259) ha chiuso in rialzo del 3,1%. Il prezzo
del petrolio ha guadagnato ieri a New York quasi il 2%.
I timori legati ad una possibile stretta monetaria in
Cina hanno penalizzato i titoli del settore immobiliare.
Cheung Kong Holdings (HK0001000014) ha perso lo 0,5%,
Sino Land (HK0083000502) lo 0,3%, Hang Lung Properties
(HK0101000591) lo 0,8% e New World Development
(HK0017000149) lo 0,4%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a
Sydney ha guadagnato lo 0,1%, il Taiex a Taipei lo 0,9%
e il Kospi a Seul lo 0,5%. Lo Straits Times a Singapore
ha perso lo 0,1%.
Redazione Borsainside 11:53
In Giappone non ci sara'
una seconda recessione
BlueTG.it - giovedì, 15 aprile 2010 12:03 TOKYO
Nella sua ultima relazione trimestrale la banca centrale
giapponese (Bank of Japan, BoJ) ha migliorato le
valutazioni di sette delle nove macroaree del Paese, in
seguito alla crescita delle esportazioni e della
produzione.
Secondo il governatore della BoJ, Masaaki Shirakawa, i
rischi di un’altra recessione appaiono essersi ridotti
“in modo significativo”.
Pc: cresce mercato
mondiale, +27,4%
giovedì, 15 aprile 2010 12:52 NEW YORK
(ANSA) - ROMA, 15 APR - Il mercato mondiale del personal
computer, nel primo trimestre, ha fatto segnare consegne
per 84,3 milioni di unita', +27,4% su base annua. Lo
rileva la societa' d'analisi Gartner (NYSE: IT -
notizie) che aveva stimato le spedizioni in aumento del
22%. La crescita e' stata trainata dai buoni risultati
in Europa, Medio Oriente e Africa, mentre negli Stati
Uniti i dati si sono rivelati lievemente al di sotto
delle previsioni. Gli analisti sottolineano un andamento
positivo nel segmento dei Pc professionali.
Eurozona: Sale Premio
Default Grecia, Portogallo e Spagna. Giu' Italia
giovedì, 15 aprile 2010 14:09 BRUXELLES
(ASCA) - Roma, 15 apr - La decisione dell'Eurogruppo,
formalizzata domenica scorsa, di mettere a disposizione,
su eventuale richiesta di Atene, prestiti bilaterali dai
paesi dell'Eurozona fino a un ammontare complessivo di
30 miliardi di euro al tasso del 5%, sembra aver gia'
esaurito i suoi effetti positivi sul mercato dei cambi e
del debito pubblico. Sui cambi si registra un aumento
dell'avversione al rischio verso l'Eurozona con la
moneta unica tornata a ridosso di1 1,35 sul dollaro,
dopo essere salita fino a 1,37 sulla scia della
decisione dell'Eurogruppo. Sul mercato del debito
pubblico vendite sui titoli di stato di Atene e Lisbona,
ma anche piccoli segnali di disaffezione verso il debito
pubblico spagnolo. Le acque si sono ancora piu' agitate
dopo che funzionari del governo di Atene hanno fatto
sapere che il paese cerchera' di raccogliere sul mercato
Usa non piu' 5-10 miliardi di dollari, ma piuttosto una
cifra da 1 e 4 miliardi. Un segnale che registra il
timore del paese ellenico di dover pagare un premio
eccessivo agli investitori Usa. Uno scenario avvalorato
dall'aumento generalizzato dei premi assicurativi
sull'insolvenza degli stati sovrani (dati Cma DataVision).
Il premio sul default della Grecia e' salito a 437 mila
dollari per assicurare 10 milioni di dollari di bond di
Atene, lunedi', per effetto delle decisioni
dell'Eurogruppo, era sceso a 366 mila dollari. Per
assicurarsi sul Portogallo bisogna pagare 205 mila
dollari, ieri erano 179 mila. L'assicurazione sulla
Spagna costa 155 mila dollari, ieri erano 141 mila. In
calo il premio sull'Italia a 127 mila dollari dai 129
mila di ieri.
Grecia: Voci Su Rischio
Bond In Dollari Ma Atene Smentisce
giovedì, 15 aprile 2010 14:10 ATENE
(AGI) - Roma, 15 apr. - La Grecia avrebbe intenzione di
ridurre a 1- 4 miliardi di dollari, l'emissione di bond
negli Stati Uniti, rispetto ai 5-10 miliardi previsti in
precedenza. Lo scrive il Wall Street Journal rivelando
che Atene potrebbe addirittura cancellare l'operazione
nel caso in cui l'interesse degli investitori si
rivelasse minimo. Il governo ellenico ha pero' negato
che Atene voglia modificare i suoi piani.
Usa: a Marzo Pignorate
367 Mila Case +19%. Nuovo Massimo Storico
giovedì, 15 aprile 2010 14:23 WASHINGTON
(ASCA) - Roma, 15 apr - Negli Usa non si ferma lo
tsunami dei pignoramenti di case. Nel mese di marzo,
secondo i dati diffusi da RealtyTrac, pignorate 367.056
abitazioni, un aumento del 19% rispetto a febbraio e
dell'8% rispetto al marzo del 2009. Mai in un mese si
era registrato un numero cosi' elevato, si tratta del
massimo dall'inizio della serie storica (2005).
Complessivamente nel primo trimestre il numero di
pignoramenti ha raggiunto 932.324 abitazioni, un
progresso del 7% su base trimestrale e del 16% su base
annuale. Gli stati piu' colpiti sono California, Florida
e Arizona.
Usa: Ad Aprile Indice Fed
New York Sale a 31,86
giovedì, 15 aprile 2010 - 15:08
(ASCA) - Roma, 15 apr - Nel mese di aprile, l'indice Fed
Empire (Stoccolma: EMP-B.ST - notizie) di New York, che
misura il livello di attivita' manifatturiera
nell'omonimo distretto federale, e' salito a 31,86 punti
dai 22,86 di marzo.
Usa: Sussidi
Disoccupazione +24 Mila. Peggio Di Stime
giovedì, 15 aprile 2010 15:09 NEW YORK
(ASCA) - Roma, 15 apr - Nella settimana conclusa lo
scorso 10 aprile, le richieste di sussidi di
disoccupazione sono cresciute negli Usa di 24 mila
unita' a quota 484 mila. Numeri peggiori delle stime
degli economisti che prevedevano 440 mila.
Grecia: Vuole Discutere
Piano Pluriennale Con Ue, Bce e Fmi
giovedì, 15 aprile 2010 - 15:17
(ASCA-Afp) - Atene, 15 apr - Il governo greco intende
discutere un piano ''pluriennale'' di politica economica
con la Ue, la Bce e il Fondo Monetario Internazionale.
Lo riporta l'agenzia France Presse. La Grecia non ha
comunque ancora richiesto l'attivazione dei prestiti
agevolati di emergenza ai paesi dell'Eurozona e al Fondo
Monetario.
Eurozona: Juncker, Domani
Esame Piani Antidecifit Di Portogallo e Spagna
giovedì, 15 aprile 2010 - 15:18
(ASCA-MarketNews) - Bruxelles, 15 apr - ''Domani
esamineremo i piani di contenimento del deficit del
Portogallo e della Spagna. In ogni caso questi due paesi
non subiranno danni dal fornire aiuto alla Grecia. Piu'
in generale nessuno Stato dell'Eurozona subira' perdite
dall'aiutare la Grecia'', cosi' Jean-Claude Juncker,
presidente dell'Eurogruppo.
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Giappone -
Edizione Tokyo |
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Cina -
Edizione Pechino |
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India -
New Delhi |
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Usa: a Marzo Produzione
Industriale +0,1%. Sotto Attese
giovedì, 15 aprile 2010 - 15:29
(ASCA) - Roma, 15 apr - Tira il freno l'industria Usa.
Nel mese di marzo la produzione ha registrato un aumento
dello 0,1%, dato sotto le attese degli economisti che si
attendevano un progresso dello 0,8%. Rivisto al rialzo
il dato di febbraio che passa da +0,1% a +0,3%. Il grado
di utilizzo degli impianti e' salito dello 0,2% a 73,2%.
15 Aprile 2010 15:33
BRUXELLES -
Sole 24 ore
Per la Bce tassi di Eurolandia adeguati, inflazione
moderata
La Bce segnala il rischio
di squilibri a livello globale, che all'indomani della
crisi tornano a rappresentare un «fattore di rischio
fondamentale» per la stabilità economica e finanziaria.
In un articolo speciale del suo bollettino mensile, la
Banca centrale europea scrive che «al momento attuale,
gli squilibri mondiali continuano a rappresentare un
fattore di rischio fondamentale per la stabilità
macroeconomica e finanziaria su scala internazionale».
Sottolineando anche che il ritorno degli Stati Uniti
alla crescita economica rischia di assomigliare a
precedenti episodi di ripresa sganciata da un aumento
dell'occupazione.
Soffermandosi sugli squilibri globali la Bce accenna al
forte disavanzo commerciale degli Usa, finanziato in
particolare dagli acquisti di titoli di Stato americani
dalla Cina, il cui surplus nel commercio estero sta
comportando tassi di crescita stellari. Secondo l'Eurotower
la riduzione degli squilibri globali durante la crisi «è
stata solo parziale e probabilmente di natura per lo più
temporanea». La conclusione degli esperti della Bce è
che «esiste un forte interesse a evitare per il futuro
una correzione disordinata, che risulterebbe costosa per
tutte le economie»: serve «una risposta mondiale e
significativa sul piano delle politiche economiche».
Tassi Eurolandia adeguati, inflazione moderata. Il
livello dei tassi d'interesse nell'area euro, con il
tasso principale all'1%, ''continua ad essere
adeguato'', scrive ancora la Bce. ''Ci si aspetta che
l'inflazione resti moderata nell'orizzonte temporale
rilevante per la politica monetaria'' nonostante a
marzo, nell'Ue-16, sia accelerata all'1,5% superando le
attese di mercato.
Più incentivi occupazione e flessibilità salari. ''Nel
mercato del lavoro, una sufficiente flessibilità dei
salari e il potenziamento degli incentivi
all'occupazione sono necessari per prevenire una
disoccupazione strutturale più elevata nei prossimi
anni''.
Grecia: bene Ue, più rigore su procedure deficit. Il
consiglio direttivo della Banca centrale europea
''accoglie con favore la dichiarazione sulla Grecia
diffusa il 25 marzo dai capi di Stato e di governo dei
Paesi dell'area euro''. Il consiglio ''sostiene appieno
l'intento di rafforzare la sorveglianza sui rischi
economici e di bilancio nonchè i relativi strumenti di
prevenzione, fra cui la procedura per i disavanzi
eccessivi''.
Eurozona: Stark, Sembrano
Aumentare Rischi Di Inflazione
giovedì, 15 aprile 2010 15:34 BRUXELLES
(ASCA) - Roma, 15 apr - ''Sembrano aumentare i rischi di
inflazione'' a livello globale, cosi' Jurgen Stark,
membro del comitato esecutivo della Bce. Riferendosi
all'inflazione del mese di marzo nell'Eurozona,
''difficile dire se il rialzo all'1,5% sia temporaneo o
no. C'e' comunque la necessita' di monitorare
l'evoluzione dei prezzi'', ha sottolineato Stark.
Petrolio: Ministro
Kuwait, Opec Interverra' Se Barile Va Sopra 100 $
giovedì, 15 aprile 2010 15:35 KUWAIT CITY
(ASCA-AFP) - Kuwait City, 15 apr - L'Opec interverra'
sulla produzione se il prezzo del greggio superera' i
100 dollari al barile. Lo ha detto il ministro del
petrolio del Kuwait Ahmad Abdullah al-Sabah parlando con
i giornalisti al Parlamento. ''Se i prezzi del petrolio
andranno sopra i 100 dollari, allora l'Opec si riunira'
per prendere una decisione sui livelli di produzione''
ha spiegato precisando pero' che ogni decisione
dipendera' ''dalla situazione del mercato e
dell'incrocio tra domanda e offerta''. Il Ministro si e'
poi detto soddisfatto dell'attuale livello dei prezzi
che oscillano intorno agli 85 dollari al barile.
Crisi: Stark,
Probabilmente Stiamo Entrando In Quella Del Debito
Sovrano
giovedì, 15 aprile 2010 - 15:39
(ASCA) - Roma, 15 apr - Sembra finita la fase piu' acuta
della recessione economica e l'Eurozona si avvia a una
fase di ''ripresa moderata'', ha detto Jurgen Stark,
membro del comitato esecutivo della Bce. Ma questo non
significa che le tensioni finanziarie si siano spente.
''Probabilmente stiamo entrando nella prossima fase
della crisi: quella del debito sovrano'' ha proseguito
Stark invitando i paesi dell'Eurozona a ''consolidare i
bilanci pubblici. Ci sono argomenti solidi per
rafforzare il patto di stabilita' e crescita''.
Grecia: Missione Fmi
Lunedi' Ad Atene Per Discutere Possibile Prestito
giovedì, 15 aprile 2010 - 15:51
(ASCA-AFP) - Washington, 15 apr - Il Fondo Monetario
Internazionale inviera' lunedi' prossimo una missione ad
Atene per discutere un possibile prestito alla Grecia,
alle prese con la crisi del suo debito pubblico. Lo ha
annunciato lo stesso FMI precisando che la missione e'
stata decisa su richiesta delle autorita' greche.
Grecia: Chiede Immediati
Chiarimenti a Ue-Bce-Fmi Su Piano Di Aiuti
giovedì, 15 aprile 2010 - 15:55
(ASCA-MarketNews) - Atene, 15 apr - Il ministro delle
Finanze della Grecia, George Papaconstantinou, ha
inviato una lettera alla Bce, alla Ue e al Fondo
Monetario Internazionale, per discutere i dettagli del
piano di aiuti finanziari al proprio paese. ''Stiamo
cercando di discutere con la Commissione Ue, la Bce e
l'Fmi un piano pluriennale attraverso cui la Grecia
possa ricevere supporto finanziario dai paesi
dell'Eurozona e dal Fondo quando ne fara' richiesta'',
ha detto Papaconstantinou. La lettera chiarisce che la
Grecia non sta chiedendo l'attivazione del prestito (30
miliardi dall'Eurozone e 10-15 miliardi dal Fondo),
''non si tratta di una richiesta automatica di aiuto'',
hanno precisato fonti del ministero delle finanze greco.
La richiesta di un piano di aiuto su base pluriennale
(al momento i soldi stanziati da Eurozona e Fmi coprono
il fabbisogno finanziario di Atene solo per il 2010)
potrebbe essere il frutto di quanto accaduto dopo il via
libera dell'Eurogruppo al piano a favore della Grecia.
Questa mattina nuova ondata di vendite sui titoli di
stato delle Grecia, i rendimenti a 10 anni sono risaliti
sopra il 7%. Un fatto che ha convinto Atene a ridurre da
10 a 4 miliardi di dollari, l'importo massimo di titoli
di stato che intende emettere sul mercato Usa. Scelta
logica in quanto l'emissione negli Usa, immaginata per
ridurre il costo degli interessi rischia invece di
rilevarsi molto piu' onerosa del previsto.
Grecia: Lunedi' Meeting
Con Ue, Bce e Fmi Su Prestiti Di Emergenza
giovedì, 15 aprile 2010 - 16:06
(ASCA) - Roma, 15 apr - La Grecia si appresta a chiedere
l'attivazione dei prestiti di emergenza ai paesi
dell'Eurozona e al Fondo Monetario Internazionale.
Lunedi' incontro ad Atene tra il governo greco e la Bce,
la Commissione Ue e il Fondo Monetario Internazionale.
Il Fondo ha appena confermato che lunedi' i suoi
funzionari discuteranno con Atene i dettagli dell'aiuto
finanziario. Oggi la Grecia ha inviato una lettera alla
Ue, alla Bce e all'Fmi chiedendo un approccio
'pluriennale'' al piano di aiuti. Finora l'aiuto
prevedeva un prestito di 30 miliardi dai paesi
dell'Eurozona e 10-15 dal Fondo, il problema e' che
questi fondi coprono solo il fabbisogno finanziario di
Atene per il 2010. Se di dovesse passare a un piano
pluriennale, le stime parlano solo per l'Eurozona di
prestiti per 90 miliardi, di fatto verrebbe sancito ''il
default tecnico'' delle Grecia, qualcosa di piu'
dell'attuale crisi di liquidita'.
Grecia: Fmi, Meeting
Potrebbe Produrre Un Piano Di Aiuti Pluriennali
giovedì, 15 aprile 2010 - 16:16
(ASCA-MarketNews) - Washington, 15 apr - ''Lunedi ad
Atene si discutera' del piano di aiuti alla Grecia che,
comunque, non ha ancora richiesto l'attivazione dei
prestiti''. Cosi' un portavoce del Fondo Monetario sul
meeting che si terra' tra la Grecia e la Ue, la Bce e il
Fondo. ''La discussione potrebbe produrre anche un piano
pluriennale'' di aiuti, ha proseguito il portavoce.
''Importante raggiungere un buon accordo con Atene'', ha
poi concluso. Oggi la Grecia ha chiesto di discutere il
piano di aiuti su base pluriennale, anche perche' il
plafond di prestiti predisposto dai paesi dell'Eurozona
e dal Fondo (tra 40 e 45 miliardi) copre il fabbisogno
finanziario di Atene solo per il 2010.
Grecia: Atene Detta
Agenda a Ue/Fmi. Lunedi' Round Decisivo (Il Punto)
giovedì, 15 aprile 2010 17:31 ATENE
(ASCA) - Roma, 15 gen - Prove di contagio. E' quanto
successo oggi sul mercato del debito pubblico europeo.
In mattinata ondate di vendite sui titoli di Stato della
Grecia, lo spread di rendimento tra i titoli decennali
ellenici e quelli tedeschi (i piu' sicuri dell'Eurozona)
saliva fino a 427 punti, con i tassi in volo fino al
7,36%. In movimento anche il mercato dei premi
assicurativi sull'insolvenza degli stati sovrani. A
meta' giornata, il premio sul default della Grecia
saliva a 437 mila dollari per assicurare 10 milioni di
dollari di titoli di stato ellenici. Sul Portogallo il
premio raggiungeva 205 mila dollari, sulla Spagna 155
mila dollari. ''Probabilmente la prossima fase della
crisi sara' quella del debito sovrano'' ha ammonito oggi
Jurgen Stark, membro del comitato esecutivo della Bce.
Poi, nel primo pomeriggio, il colpo di scena. Il
ministro delle finanze di Atene, George Papaconstantinou,
ha scritto una lettera alla Commissione Ue, alla Bce e
al Fondo Monetario Internazionale, per discutere il
piano di aiuto finanziario (30 miliardi dai paesi
dell'Eurozona e 10-15 dall'Fmi) su una base pluriennale,
non piu' annuale. Immediata la risposta, lunedi' 19
tutti ad Atene. ''Speriamo di raggiungere un buon
accordo, dobbiamo anche valutare se i fondi stanziati
siano sufficienti'', ha detto il portavoce del Fondo.
Nei fatti con il contagio che montava sui mercati del
debito pubblico, Atene e' riuscita a dettare l'agenda:
vuole un piano pluriennale per spalmare le misure
anti-deficit in modo da mantenere la coesione sociale
nel paese. Probabile che al Fondo venga chiesto di
aumentare il plafond dei propri prestiti, al momento
previsto tra 10-15 miliardi. Se venisse elevato si
potrebbe assicurare la copertura pluriennale ai
fabbisogni finanziari delle Grecia. Non a caso, appena
l'Fmi si e' detto aperto a cercare nuove soluzioni, lo
spread dei titoli di stato greci su quelli tedeschi e'
ridisceso sotto i 400 punti. Piu' complicato alzare il
plafond dei prestiti dell'Eurozona, attualmente 30
miliardi al 5%. I governi di dovrebbero spiegarlo alle
rispettive opinioni pubbliche. Puo' andare bene nei
paesi cattolici dove, dopo la confessione, la Grecia ha
ammesso il peccato, c'e' il perdono. Piu' difficile nei
paesi calvinisti, dove e' prevista solo l'espiazione.
Bank of America: in calo
percentuale prestiti scaduti
BlueTG.it - giovedì, 15 aprile 2010 18:19 NEW YORK
Bank of America (NYSE: IKJ - notizie) , il secondo
maggior emittente di carte di credito degli Stati Uniti,
ha annunciato che l’ammontare di prestiti scaduti è
ulteriormente sceso il mese scorso, segnalando un calo
delle svalutazioni dopo le perdite record del 2009.
Le carte di credito con pagamenti in ritardo di almeno
30 giorni sono scese al 7,07% del totale a marzo, il
livello più basso dal dicembre 2008, rispetto al 7,23%
di febbraio. Le svalutazioni dei crediti inesigibili
anche sceso al minimo degli ultimi 10 mesi al 12,54% dal
13,51% di febbraio.
Borse europee: Chiusura
positiva, Zurigo svetta con Roche
I principali listini azionari europei hanno chiuso anche
oggi in rialzo. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato lo
0,5%, il DAX a Francoforte lo 0,2%, il CAC40 a Parigi lo
0,2%, il FTSE MIB a Milano lo 0,3% e lo SMI a Zurigo lo
0,7%. La Grecia a chiesto al Fondo Monetario
Internazionale di iniziare dei colloqui su degli aiuti
sulla base del piano di prestiti messo a punto con
l'Eurogruppo. La notizia ha tranquillizzato il mercato.
Le borse del Vecchio Continente hanno beneficiato
inoltre verso la fine delle contrattazioni della ripresa
del Dow Jones.
I farmaceutici hanno guidato la lista dei rialzi. Roche
(CH0012032048) ha guadagnato a Zurigo il 2,8%. L'impresa
svizzera ha aumentato nel primo trimestre i suoi ricavi
più di quanto atteso dagli analisti. Sulla scia di Roche
AstraZeneca (GB0009895292) ha chiuso in rialzo dello
0,6%, Novartis (CH0012005267) dello 0,8% e Shire
Pharmaceuticals (GB00B0KQX869) del 2,3%.
Nel settore petrolifero BP (GB0007980591) ha guadagnato
il 2,5%. Credit Suisse ha alzato oggi il suo rating sul
titolo del gruppo britannico da "Neutral" ad "Outperform".
Total (FR0000120271) ha guadagnato lo 0,5%. L'azienda
francese ha annunciato questa mattina che il suo margine
di raffinazione ha registrato nel primo trimestre una
forte ripresa.
Sui minerari sono scattate delle prese di beneficio. BHP
Billiton (GB0000566504) ha perso lo 0,9%, Eurasian
Natural Resources (GB00B29BCK10) l'1% e Rio Tinto
(GB0007188757) lo 0,2%. Il prezzo del rame è sceso oggi
leggermente a Londra.
Danone (FR0000120644) ha perso a Parigi l'1,6%. Il
gigante dell'industria alimentare ha aumentato lo scorso
trimestre i suoi ricavi più di quanto previsto dal
mercato ma espresso prudenza sul resto dell'anno.
Deutsche Post (DE0005552004) ha guadagnato a Francoforte
il 3,9%. La rivale statunitense UPS (US9113121068) ha
alzato le sue stime per l'intero esercizio.
Redazione Borsainside 18:45
15 Aprile 2010 18:45 NEW
YORK
LA CINA CORRE: ALLE PRESE CON POSSIBILI BOLLE
di WSI
Il ritmo di crescita e' il migliore da tre anni. Yuan
destinato ad apprezzarsi. La banca centrale temporeggia
sui tassi. Preoccupa di piu' il rialzo dei prezzi nel
real estate. Gli analisti ritoccano all'insu i target
sul Pil di fine anno.
Il ritmo di crescita piu' veloce da almeno tre anni. E'
quello registrato dal Pil cinese nei primi tre mesi
dell'anno. Si alimentano gli interrogativi su se e
quando il governo locale possa cambiare la propria
politica valutaria che ha tenuto a freno lo yuan a quota
$6.83 negli ultimi 21 mesi.
Il prodotto interno lordo e' cresciuto dell'11.9%
rispetto a un anno prima. Si tratta di un risultato
superiore all'11.7% atteso dagli analisti interpellati
da Bloomberg.
Un rialzo piu' ristretto del previsto sui prezzi al
consumo (+2.4% a marzo su base annuale contro un +2.6%
atteso e un +2.7% registrato a febbraio)riaccende il
dibattito in corso a Pechino sulla tempistica da
adottare per rialzare i tassi di interesse, tagliati nel
2008 per rispondere alla crisi finanziaria globale.
Australia e India si sono gia' mosse in questo senso
mentre Singapore ieri ha permesso una rivalutazione
della sua valuta con la fine degli stimoli a sostegno
dell'economia, volendo evitare rischi inflativi e bolle
speculative.
"La prossima mossa sembra orientata a una rivalutazione
dello yuan", ha detto Glenn Maguire, capo economista per
l'area Asia-Pacifico di Societe Generale con sede a Hong
Kong. Secondo l'esperto, l'andamento dell'inflazione
potrebbe portare la banca centrale a ritardare il rialzo
del costo del denaro fino alla seconda parte dell'anno.
In seguito alla pubblicazione dei dati sul Pil e al
rialzo record dei prezzi nel comparto immobiliare, il
governo cinese ha oggi annunciato misure idonee a
raffreddare la situazione. Allo studio nuove tasse,
incluse quelle sui profitti derivanti dalla vendita di
immobili. A marzo i prezzi rilevati in 70 citta' sono
cresciuti dell'11,7% rispetto allo stesso mese del 2009.
A preoccupare e' soprattutto il trend crescente: a
gennaio l'aumento era stato del 9,5% e a febbraio del
10,7%.
Sono molti gli investitori, incluso Jim Chanos (operante
nel settore degli hedge funds) a scommettere su una
bolla riguardante case ed edifici a uso commerciale. Se
esplodesse, le conseguenze sarebbero devastanti per
tutto il mondo. "Le misure annunciate quest'oggi fanno
capire quanto il governo sia riluttante ad alzare i
tassi di interesse ma sembra molto improbabile che nuove
tasse siano sufficienti a frenare il mercato
immobiliare", ha osservato Brian Jackson, strategist con
sede a Hong Kong di Royal Bank of Canada.
A tutto cio' si aggiungono le pressioni
inflazionistiche. I dati odierni fanno pensare che il
target previsto dal governo per fine anno del 3%
potrebbe non esser raggiunto. Per meta' anno dovrebbe
attestarsi al 2.5%. Intanto c'e' chi vede un
apprezzamento della valuta di oltre il 3% nei prossimi
12 mesi.
D'altra parte, invece che guardare a un rialzo del costo
del denaro, la Cina ha pianificato una riduzione del 22%
sull'accensione di nuovi prestiti rispetto al record di
$1.4 mila miliardi registrati l'anno scorso. Gli
analisti sono divisi su quando potrebbe aumentare il
costo del denaro preso in prestito. Royal Bank of Canada
si aspetta una mossa entro il mese in corso mentre Bank
of America - Merrill Lynch guarda al quarto trimestre.
Si ricordi che l'ultima volta che la Cina ha registrato
una crescita dell'economia superiore all'11% (era il
primo trimestre del 2006), la banca centrale ha alzato i
tassi entro il mese successivo.
I policy makers, dal canto loro, hanno tenuto a
precisare che la crescita messa a segno da gennaio a
marzo e' legata alle misure di stimolo fiscale. Il
rialzo, poi, sembra notevole perche' confrontato con i
bassi livelli del 2009. se le esportazioni sono
rimbalzate, le importazioni sono cresciute a un passo
piu' veloce.
Quanto al Pil odierno, Royal Bank of Scotland si
aspettava un +14.5%, piu' del consensus. La reazione
delle case d'affari e' stata comunque immediata.
Citigroup ha alzato il target per fine anno al 10.5% dal
9.8%. JPMorgan Chase & Co. si spinge un pochino piu' in
alto, al 10.8 per cento dal 10% mentre RBS risulta la
piu' ottimista: +11% da +10%.
Le borse dell'Europa
dell'Est chiudono contrastate
Le principali borse dell'Europa dell'Est hanno chiuso
oggi contrastate.
L'indice RTS ha guadagnato a Mosca lo 0,2% a 1.676,27
punti. I volumi di scambio sono aumentati rispetto a
ieri e sono stati nella media. La performance del
mercato azionario russo è stata frenata dai nuovi timori
relativi alla crisi della Grecia e dall'incerta apertura
di Wall Street. Bashneft (RU0007976957) ha chiuso in
rialzo del 14,4%. L'impresa petrolifera russa ha
annunciato che una società indipendente ha stimato le
sue riserve accertate, probabili e possibili a 2,13
miliardi di barili. Si è trattato della prima stima
indipendente delle riserve di Bashneft da dodici anni.
Bashneft prevede ora di poter mantenere la sua
produzione agli attuali livelli per i prossimi due
decenni. Gazprom (RU0007661625) ha guadagnato l'1,5%. Il
colosso del gas punta ad aumentare la sua produzione nel
2013 a 565,5 miliardi di metri cubi. Tra gli altri
titoli del listino russo Sberbank (RU0009029540) ha
perso lo 0,3%, Severstal (RU0009046510) il 2,3% e
RusHydro (RU000A0JPKH7) l'1,1%. Raspadskaya
(RU000A0B90N8) ha chiuso invariato.
Il BUX a Budapest ha perso lo 0,6% a 24.913,72 punti.
Magyar Telekom (HU0000016522) ha chiuso in calo
dell'1,2%. Nomura ha tagliato il suo rating sul titolo
dell'operatore telefonico a "Reduce". Male anche le
altre blue chips ungheresi. MOL (HU0000068952) ha perso
lo 0,5%, Gedeon Richter (HU0000067624) lo 0,4% e OTP
Bank (HU0000061726) lo 0,6%.
Il PX a Praga ha guadagnato lo 0,8% a 1.304,20 punti.
Dopo l'eccezionale rally di ieri NWR (NL0006282204) ha
guadagnato un ulteriore 3,5%. Il produttore di carbone
ha annunciato ieri un forte aumento dei suoi prezzi ed
alzato i suoi obiettivi di produzione per il 2010. Oggi
sia Deutsche Bank che ING hanno promosso il titolo a
"Buy". Tra gli altri titoli del listino ceco Komercni
Banka (CZ0008019106) ha guadagnato il 2,1% e Ceske
Energeticke Zavody (CZ0005112300) lo 0,7%. Erste Group
Bank (AT0000652011) e Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209)
hanno perso rispettivamente lo 0,2% e l'1%.
Il WIG a Varsavia ha perso meno dello 0,1% a 44.060,26
punti. KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) ha chiuso in
calo dello 0,3%. L'impresa mineraria polacca intende
versare per il 2009 un dividendo di KPN 3 per azione. La
maggior parte degli analisti aveva atteso un dividendo
di almeno KPN 5 per azione. Anche nella capitale polacca
i bancari hanno guidato la lista dei rialzi. Sui bancari
sono scattate oggi delle prese di beneficio. Bank Pekao
(PLPEKAO00016) ha perso l'1%, BRE Bank (PLBRE0000012) lo
0,1% e BZW Bank (PLBZ00000044) lo 0,5%. PKO Bank Polski
(PLPKO0000016) ha guadagnato lo 0,9%.
Redazione Borsainside 20:18
15 Aprile 2010 21:44 NEW
YORK
BIOTECH: UNA BOLLA DESTINATA A ESPLODERE
di WSI
Lo scenario si realizzera' entro i prossimi cinque anni.
Lo sganciamento delle economie emergenti da quelle piu'
sviluppate e' un fatto. Meglio dunque muoversi di
conseguenza, in vista di una nuova recessione. Ecco
l'opinione dell'esperto.
Sono in molti a sostenere che la tecnologia sia
destinata a correre in borsa. Ma una voce contrarian
c'e'. E si guarda bene dal seguire la corrente. Si
tratta di colui che in passato ha dimostrato di aver
avuto ragione nello sposare un atteggiamento "da orso".
Non a caso gli operatori guardano con attenzione alle
popolari e-mail sui mercati finanziari di cui e' autore.
L'esperto e' convinto che una nuova recessione sia alla
porte. "Gli scambi in borsa ora avvengono all'insegna
della cautela. Questo dimostra che una correzione e'
attesa", ha spiegato John Mauldin, autore de Thought
from the Frontline.
L'analista crede che ci troviamo alle porte di una nuova
recessione globale. Il timing? L'anno prossimo. La
causa? la montagna di debito sovrano con cui i governi
sono alle prese. Non mancheranno pero' opportunita'.
Dove? Nei titoli quotati nei mercati emergenti. "Penso
che i mercati emergenti rappresenteranno un caso di
decoupling", ha spiegato. In pratica, questi paesi
avanzeranno snobbando l'andamento delle economie piu'
sviluppate facendo venir meno il famoso detto secondo
cui quando gli Usa starnutiscono il resto del mondo si
prende un raffreddore, (da un punto di vista economico).
La ragione di questa convinzione sta nel fatto che le
economie emergenti supereranno la nuova frenata
dell'economia mondiale meglio di altri. Il perche' e'
presto detto: molte di quelle nazioni sono creditori e
non debitori. "Nessuno ha prestato loro dei soldi,
quindi non hanno all'attivo eccessive operazioni a
debito", ha continuato aggiungendo che "si trovano
all'inizio del super ciclo dell'indebitamento e questo,
per gli investitori, e' un luogo davvero buono dove
essere presenti".
Gia' ci sono i segnali di questo sganciamento delle
economie gia' sviluppate. Mentre queste ultime
continuano a muoversi in modo confuso, la Cina (per fare
l'esempio piu' recente) ha annunciato un +11.9% del Pil
nel primo trimestre dell'anno in corso.
Mauldin avverte su un comparto: quello biotecnologico.
Per quanto al momento abbia un atteggiamento ancora
bullish, non ha mancato di far notare che l'innovazione
all'interno di questo settore portera' alla "prossima
bolla". L'orizzonte temporale e' tra cinque anni. Non
resta che prender nota e vedere se avra' ragione.
15 Aprile 2010 22:40 NEW
YORK
IMMOBILIARE MEGLIO DI BOND E AZIONI. PAROLA DI GROSS
di WSI
Livelli di debito piu' bassi e tassi di prestito
migliori renderebbero il real estate attraente. Piu' di
bond e azioni. Si sa che un rischio alto comporta un
premio altrettanto consistente. Il CIO di Pimco non
scommetterebbe mai invece nei bond greci.
Il settore immobiliare sta toccando il fondo e alla fine
potrebbe essere una scommessa migliore di quella in
azioni e titoli del debito. Lo ha detto Bill Gross ai
microfoni dell'emittente Usa CNBC il numero uno di Pimco,
il maggiore fondo obbligazionario al mondo.
Sia il comparto commerciale che residenziale stanno
raggiungendo un punto di bottom e possibilmente si
preparano a invertire rotta, stando alle stime di Gross.
Con i titoli azionari che dovrebbero garantire ritorni
del 5-6% e i bond del 3-4%, e' giunto il momento di
farsi furbi. Un mercato che e' stato tartassato cosi'
tanto come quello immobiliare, assicurera' ritorni da
capogiro in confronto se si sapranno sfuttare le giuste
opportunita'.
"In definitiva gli asset a piu' alto rischio sono quelli
a piu' basso rischio", ha detto Gross aggiungendo che
"fondamentalmente non suggerirei di investire in quei
settori al momento, ma il rischio e il premio vanno di
pari passo".
Livelli di debito piu' bassi accompagnati da tassi di
presito migliori renderebbero le protagoniste del real
estate molto attraenti.
Una cosa che Gross ha detto di non voler comprare a
nessun costo e' invece il debito greco. La travagliata
nazione si e' comportata bene sinora nel mantenere alto
l'interesse degli investitori, che non hanno disdegnato
prender qualche rischio e acquistaretitoli che rendono
oltre il 6%. Ma Gross non e' dello stesso avviso ed e'
convinto che le prospettive di Atene non siano rosee.
Borse dell'America
Latina: San Paolo frena, Città del Messico sale
leggermente
Le borse dell'America Latina hanno chiuso ieri
contrastate.
Il Bovespa a San Paolo ha perso lo 0,7% a 70.524,35
punti. I timori legati ad una possibile stretta
monetaria in Brasile hanno pesato sul settore
immobiliare. PDG Realty (BRPDGRACNOR8) ha perso il 2% e
Cyrela (BRCYREACNOR7) l'1,5%. Le imprese immobiliari
dipendono in particolar modo dall'andamento del costo
del denaro. Net Servicos de Comunicacao (BRNETCDBS040)
ha chiuso in ribasso del 4,1%. Goldman Sachs ha
declassato il titolo del maggior operatore di TV via
cavo del Brasile da "Buy" a "Neutral". Petroleo
Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso l'1,9%. Sul mercato
continua ad esserci una forte incertezza sull'annunciato
aumento di capitale dell'impresa petrolifera. Vale
(BRVALEACNPA3), l'altro titolo di maggior peso del
listino brasiliano, ha guadagnato lo 0,6%.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo dello 0,1%
a 34.134,23 punti (nuovo massimo storico). Tra le blue
chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha
guadagnato lo 0,9% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010)
lo 0,1%. Cemex (MXP225611567) e Grupo Mexico
(MXP370841019) hanno perso rispettivamente l'1,1% e
l'1,7%
Tra gli altri listini del continente sudamericano il
Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,8%, l'IPSA a
Santiago del Cile lo 0,3% e il General a Lima lo 0,5%.
Il Colcap a Bogotà ha guadagnato lo 0,2% e l'IBVC a
Caracas l'1,4%.
Redazione Borsainside 00:46
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WALL
STREET: FUTURES USA IN ROSSO, DELUSIONE SUSSIDI
15 Aprile 2010 15:01 NEW
YORK - WSI ______________________________________________
Il mercato del lavoro torna
a preoccupare. Il dato positivo sull'attività
manifatturiera dell'area di New York non basta.
Attenzione all'M&A. Focus sui conti di Google. L'euro
perde smalto.
A mezz'ora dall'avvio delle contrattazioni i futures
americani continuano a scambiare in territorio negativo
(vedi quotazioni a fondo pagina), facendo pensare dunque
a un'apertura con il segno meno.
Sembra dunque che la corsa dei listini in atto da cinque
sedute consecutive possa arrestarsi all'indomani di una
giornata che aveva visto Dow e S&P 500 tenere importanti
livelli tecnici, rispettivamente oltre quota 11000 e
1200. Ieri era stata la miglior chiusura di borsa da 5
settimane.
A mettere il bastone tra le ruote, il dato sulle
richieste di sussidi di disoccupazione, inaspettatamente
cresciute. Migliore delle stime, invece, è stato il dato
sull'attivita' manifatturiera nell'area di New York.
Anche la crescita del Pil Cinese nel quarto trimestre,
sopra le attese, non e' bastata a diffondere un po' di
fiducia tra gli operatori, che preferiscono guardare
dentro i confini nazionali.
Le cattive notizie dal fronte immobiliare, poi, non
aiutano. Nei primi tre mesi dell'anno mai cosi' tante
case erano finite sotto pignoramento negli states. Lo ha
comunicato RealtyTrac. secondo cui nel primo trimestre
c'e' stato un balzo del 35% rispetto allo stesso periodo
dell'anno prima. Bisogna tornare al gennaio 2005 per
vedere numeri simili. Secondo il vicepresidente della
societa' che ha diffuso i dati Rick Sharga "quest'anno
vedremo oltre 1 milione di case passare in mano alle
banche" con cui e' stato acceso il relativo mutuo per
finanziarne l'acquisto.
Sul fronte societario, continua la pioggia delle
trimestrali. Dopo Intel e Jpm, che ieri avevano aiutato
a sostenere le quotazioni, oggi tocchera' a Google. Il
corriere Ups potrebbe beneficiare dell'annuncio di un
rialzo delle stime sugli utili annuali. La catena di
ristoranti fast-food Yum Brands (tra i beneficiari della
corsa dell'economia cinese) potrebbe guadagnare terreno
grazie ad aspettative piu' solide sui conti futuri.
Peabody energy ha alzato la sua offerta per
l'australiana Macarthur Coal, mettendo sul piatto $3.8
miliardi. Nel settore dell'acqua, Mariner Energy balza
di oltre il 40% nel pre-mercato dopo che Apache si e'
aggiudicata la societa' per $2.7 miliardi, facendosi
carico di $1.2 miliardi di debito. Il premio e' del 45%
rispetto alla chiusura di ieri a $18.09.
Da monitorare il settore finanziario mentre gli analisti
si interrogano su quanti titoli tossici siano ancora nei
bilanci delle banche e quanti invece non siano stati
contabilizzati.
Il settore aereo potrebbe perder quota dopo lo stop
imposto nei cieli inglesi e dell'Europa del nord a causa
dei fumi creati dall'esplosione di un vulcano in
Islanda. La Iata ha comunicato che la clientela premium
e' aumentata a febbraio del 5.9% rispetto a un anno
prima.
Nel frattempo torna un po' di pressione sulla Grecia,
dimostrata dal fatto che il differenziale Bund-titoli di
Atene e' tornato in mattinata sopra 400 punti. Il
portavoce del governo ellenico ha smentito le
indiscrezioni circa la possibilita' che l'emissione di
un bond in dollari possa esser sospesa nel caso in cui
gli investitori americani non dimostrino interesse. Il
roadshow continuera' come nei piani. In un'intervista
all'Expansion il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude
Juncker, non ha escluso che dopo la Grecia altri Paesi
europei possano entrare in una severa crisi economica.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le
quotazioni del greggio sono piatte. I futures con
consegna maggio si muovono in rialzo di $0.01
attestandosi a quota $85.76 al barile. Sul valutario la
moneta unica scivola per la prima volta in cinque giorni
portandosi a quota $1.3555 (-0.72%). L'oro cede di $6.80
in area $1152.80. Invertono rotta i titoli di Stato, con
il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al
3.8700% dal 3.8550% di ieri.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future
sull'indice S&P500 perde 1.90 punti (-0.16%) a 1204.60.
Il contratto sull'indice Nasdaq 100 scivola di 3.25
punti (-0.15%) a quota 2023.
Il contratto sull'indice Dow Jones scambia in calo di 15
punti (-0.15%) a 11050.
WALL
STREET: INCERTA, OCCHIO A GOOGLE
15 Aprile 2010 15:30 NEW
YORK - WSI ______________________________________________
Dopo cinque sedute
consecutive, tornano le vendite a Wall street. Sussidi e
produzione industriale deludono. Il petrolio recupera
terreno. Non ce la fa l'oro. Attenzione ai conti del
motore di ricerca.
L'apertura a Wall Street e' negativa. Se si continuera'
con il segno meno fino alla fine della seduta, si
segnera' il primo stop dopo cinque giornate consecutive.
Resta da vedere se Dow e S&P 500 terranno importanti
livelli tecnici, rispettivamente oltre quota 11000 e
1200.
Il Dow perde 18.67 punti a 1104.44. Il Nasdaq e' appeso
alla parita' a 2505 mentre l'S&P 500 cede 1 punto a
1209.
Per i tuoi investimenti, segui il feed in tempo reale di
Wall Street Italia INSIDER. Se non sei abbonato, fallo
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A mettere il bastone tra le ruote, il dato sulle
richieste di sussidi di disoccupazione, inaspettatamente
cresciute. Migliore delle stime, invece, è stato il dato
sull'attivita' manifatturiera nell'area di New York. E'
salita, ma meno del previsto la produzione industriale a
marzo.
Anche la crescita del Pil Cinese nel quarto trimestre,
sopra le attese, non e' bastata a diffondere un po' di
fiducia tra gli operatori, che preferiscono guardare
dentro i confini nazionali.
Le cattive notizie dal fronte immobiliare, poi, non
aiutano. Nei primi tre mesi dell'anno mai cosi' tante
case erano finite sotto pignoramento negli states. Lo ha
comunicato RealtyTrac. secondo cui nel primo trimestre
c'e' stato un balzo del 35% rispetto allo stesso periodo
dell'anno prima. Bisogna tornare al gennaio 2005 per
vedere numeri simili. Secondo il vicepresidente della
societa' che ha diffuso i dati Rick Sharga "quest'anno
vedremo oltre 1 milione di case passare in mano alle
banche" con cui e' stato acceso il relativo mutuo per
finanziarne l'acquisto.
Sul fronte societario, continua la pioggia delle
trimestrali. Dopo Intel e Jpm, che ieri avevano aiutato
a sostenere le quotazioni, oggi tocchera' a Google
(+0.6%). Il corriere Ups (+5.7%) ha annunciato un rialzo
delle stime sugli utili annuali. La catena di ristoranti
fast-food Yum Brands (+4%, tra i beneficiari della corsa
dell'economia cinese) ha aspettative piu' solide sui
conti futuri.
Peabody energy ha alzato la sua offerta per
l'australiana Macarthur Coal, mettendo sul piatto $3.8
miliardi. Nel settore dell'acqua, Mariner Energy balza
del 40% dopo che Apache si e' aggiudicata la societa'
per $2.7 miliardi, facendosi carico di $1.2 miliardi di
debito. Il premio e' del 45% rispetto alla chiusura di
ieri a $18.09.
Da monitorare il settore finanziario mentre gli analisti
si interrogano su quanti titoli tossici siano ancora nei
bilanci delle banche e quanti invece non siano stati
contabilizzati.
Il settore aereo snobba lo stop imposto nei cieli
inglesi e dell'Europa del nord a causa dei fumi creati
dall'esplosione di un vulcano in Islanda. La Iata ha
comunicato che la clientela premium e' aumentata a
febbraio del 5.9% rispetto a un anno prima e i titoli a
Wall Street ne approfittano.
Nel frattempo torna un po' di pressione sulla Grecia,
dimostrata dal fatto che il differenziale Bund-titoli di
Atene e' tornato in mattinata sopra 400 punti. Il
portavoce del governo ellenico ha smentito le
indiscrezioni circa la possibilita' che l'emissione di
un bond in dollari possa esser sospesa nel caso in cui
gli investitori americani non dimostrino interesse. Il
roadshow continuera' come nei piani. In un'intervista
all'Expansion il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude
Juncker, non ha escluso che dopo la Grecia altri Paesi
europei possano entrare in una severa crisi economica.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le
quotazioni del greggio hanno invertito rotta. I futures
con consegna maggio si muovono in rialzo di $0.28
attestandosi a quota $86.12 al barile. Sul valutario la
moneta unica scivola per la prima volta in cinque giorni
portandosi a quota $1.3557 (-0.71%). L'oro cede di $5.80
in area $1153.20. Cambio di rotta per i titoli di Stato,
con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta
al 3.8810% dal 3.8550% di ieri.
WALL
STREET: TENTA IL RISCATTO, FIDUCIA SU GOOGLE
15 Aprile 2010 17:40 NEW
YORK - WSI ______________________________________________
I livelli tecnici
conquistati ieri vengono mantenuti. Snobbati i dati
macro deludenti. L'oro recupera le vendite della
mattinata. Analisti fiduciosi sui conti del motore di
ricerca. Il comparto aereo scommette sui clienti di
fascia alta.
Dopo una partenza leggermente negativa, Wall Street
aggiusta la rotta tornando a guadagnare ma con cautela.
Se la chiusura sara' positiva, si tratterebbe della
sesta seduta consecutiva di rialzi.
Il Dow avanza dello 0.02% a 11124 (+1 punto), il Nasda
segna un rialzo dello 0.30% a 2512 (+8 punti) mentre
l'S&P 500 avanza dello 0.04% a 1211.
Dow e S&P 500 mantengono dunque i livelli tecnici di
ieri, rispettivamente oltre quota 11000 e 1200. Ma sono
in molti a credere che un ritracciamento (per altro
tipico in tempi di conti societari) sia ormai alle
porte. "Il mercato e' ipercomprato, questo significa che
ci puo' essere una correzione di circa il 5-7%", ha
spiegato Burt White, capo investimenti in LPL Financial.
Per il momento, in seguito a un iniziale sconforto, i
trader hanno deciso di ignorare i dati macro deludenti,
in primis quello sulle richieste di sussidi di
disoccupazione, inaspettatamente cresciute. Migliore
delle stime, invece, è stato il dato sull'attivita'
manifatturiera nell'area di New York. Positiva anche
quella nella zona di Filadelfia. E' salita, ma meno del
previsto la produzione industriale a marzo.
Gli operatori restano concentrati sulla stagione delle
trimestrali. A mercati chiusi sara' Google (in rialzo di
oltre un punto percentuale) oggi a svelare i propri
conti. Gli analisti si dicono fiduciosi prevedendo utili
per azione nei tre mesi finiti a marzo a $6.60 e ricavi
netti di $4.95 miliardi. Meglio di quanto registrato dal
motore di ricerca un anno prima con, nell'ordine, Eps a
$5.16 per azione e ricavi per $4.1 miliardi. Gli
analisti di JpM credono che le inserzioni pubblicitarie
siano destinate a tornate presto sui livelli pre-crisi.
Acquisti anche per il corriere Ups, considerato il punto
di riferimento dell'economia americana. Il tutto dopo
aver rilasciato un outlook incoraggiante. Gli esperti
aspettano con fiducia anche i conti della conglomerata
GE, dai quali dovrebbe arrivare la conferma che la
ripresa e' davvero in atto.
Il comparto aereo sembra snobbare lo stop al traffico
nei cieli del nord europa, in seguito all'eruzione di un
vulcano nel sud dell'Islanda. Piuttosto le compagnie
guardano ai dati diffusi dalla Iata, da cui emerge che a
febbraio la clientela premium (quella che viaggia in
prima e business class) e' tornata a spendere il 5.9% di
piu' rispetto a un anno prima.
Riprendono le attivita' di fusione e acquisizione.
Peabody energy ha alzato la sua offerta per
l'australiana Macarthur Coal, mettendo sul piatto $3.8
miliardi. Nel settore dell'acqua, Mariner Energy balza
di oltre il 40% dopo che Apache si e' aggiudicata la
societa' per $2.7 miliardi, facendosi carico di $1.2
miliardi di debito. Il premio e' del 45% rispetto alla
chiusura di ieri a $18.09.
Nel frattempo e' tornata un po' di pressione sulla
Grecia, dimostrata dal fatto che l'euro scivola e il
differenziale Bund-titoli di Atene si e' riportato in
mattinata sopra 400 punti. Il portavoce del governo
ellenico ha smentito le indiscrezioni circa la
possibilita' che l'emissione di un bond in dollari possa
esser sospesa nel caso in cui gli investitori americani
non dimostrino interesse. Il roadshow continuera' come
nei piani. In un'intervista all'Expansion il presidente
dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, non ha escluso che
dopo la Grecia altri Paesi europei possano entrare in
una severa crisi economica.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le
quotazioni del greggio tornano a perdere quota. I
futures con consegna maggio si muovono in calo di $0.40
attestandosi a quota $85.49 al barile. Sul valutario la
moneta unica scivola per la prima volta in cinque giorni
portandosi a quota $1.3560 (-0.69%). L'oro e' piatto e
si trova in area $1158. Invertono rotta i titoli di
Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che si
attesta al 3.8440% dal 3.8550% di ieri.
WALL
STREET:
SESTA SEDUTA COL SEGNO PIU'
15 Aprile 2010 22:15 NEW
YORK - WSI ______________________________________________
Dopo l'iniziale incertezza,
gli indici hanno recuperato quota mantenendo livelli
tecnici importanti. Utili in crescita per Google ma il
titolo cede nell'aftermarket. L'oro e' riuscito ad
azzerare le perdite. Giu' il petrolio.
Dopo una iniziale incertezza, alla fine Wall Street
riesce ad archiviare la sesta seduta consecutiva di
rialzi, consolidandosi al di sopra dei livelli tecnici
conquistati ieri. Merito anche della fiducia dei
costruttori, che ad aprile e' cresciuta ai livelli piu'
alti dello scorso settembre.
Il Dow chiude in rialzo di 21 punti a 11144. Il Nasdaq
segna un +10 punti a 2515 mentre l'S&P 500 termina a
1211, in crescita di un punto.
La giornata era iniziata all'insegna dell'incertezza.
Complici alcuni dati macro contrastanti. A deludere, in
primis le richieste di sussidi di disoccupazione,
inaspettatamente cresciute. Migliore delle stime,
invece, è stato il dato sull'attivita' manifatturiera
nell'area di New York. Positiva anche quella nella zona
di Filadelfia. E' salita, ma meno del previsto la
produzione industriale a marzo.
A ridare fiducia agli operatori, un indicatore in arrivo
da uno dei settori che piu' fa fatica a risollevarsi
dalla crisi, quello immobiliare. L'Associazione nazione
dei costruttori di case ha comunicato che l'indice che
misura la fiducia nel settore e' balzata di 4 punti
toccanto i 19 ad aprile. Si tratta della miglior lettura
dallo scorso settembre. A spiegare questo andamento e'
l'imminente fine delle agevolazioni fiscali, che hanno
motivato cosi' chi stava accarezzando l'idea di comprare
casa. Gli aiuti da $8000 per la prima abitazione e da
$6500 per chi gia' ne possiede una terminano a fine
mese.
Gli analisti aspettavano trepidanti i numeri di Google,
arrivati subito dopo il suono della campanella. Come da
attese il motore di ricerca online ha messo a segno
utili trimestrali in rialzo del 38% rispetto a un anno
fa (a $6.06 da $4.49 per azione) e ricavi a quota $6.77
miliardi contro $5.51 dello stesso periodo nel 2009. Su
del 15% i profitti derivanti dal pay per click. Il
titolo pero' scivola nell'aftermarket: qualche analista
si aspettava ancor di piu'.
Acquisti anche per il corriere Ups, considerato il punto
di riferimento dell'economia americana. Il tutto dopo
aver rilasciato un outlook incoraggiante. Gli esperti
aspettano con fiducia anche i conti della conglomerata
GE, dai quali dovrebbe arrivare la conferma che la
ripresa e' davvero in atto.
Il comparto aereo ha snobbato lo stop al traffico nei
cieli del nord Europa, in seguito all'eruzione di un
vulcano nel sud dell'Islanda. Piuttosto le compagnie
guardano ai dati diffusi dalla Iata, da cui emerge che a
febbraio la clientela premium (quella che viaggia in
prima e business class) e' tornata a spendere il 5.9% di
piu' rispetto a un anno prima.
Nel comparto finanziario Citigroup e' riuscita a
superare la soglia importante dei $5 salvo poi chiudere
quasi 20 centesimi al di sotto di tale livello. Ma per
alcuni analisti le azioni sono pronte a testare i $6-7.
Le attivita' di fusione e acquisizione sono state in
ripresa. Peabody energy ha alzato la sua offerta per
l'australiana Macarthur Coal, mettendo sul piatto $3.8
miliardi. Nel settore dell'acqua, Mariner Energy e'
arrivata a balzare di oltre il 40% dopo che Apache si e'
aggiudicata la societa' per $2.7 miliardi, facendosi
carico di $1.2 miliardi di debito. Il premio e' del 45%
rispetto alla chiusura di ieri a $18.09.
Nel frattempo e' tornata un po' di pressione sulla
Grecia, dimostrata dal fatto che l'euro scivola e il
differenziale Bund-titoli di Atene si e' riportato in
mattinata sopra 400 punti. Il portavoce del governo
ellenico ha smentito le indiscrezioni circa la
possibilita' che l'emissione di un bond in dollari possa
esser sospesa nel caso in cui gli investitori americani
non dimostrino interesse. Il roadshow continuera' come
nei piani. In un'intervista all'Expansion il presidente
dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, non ha escluso che
dopo la Grecia altri Paesi europei possano entrare in
una severa crisi economica.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le
quotazioni del greggio hanno perso quota. I futures con
consegna maggio hanno archiviato la seduta in calo di
$0.36 attestandosi a quota $85.48 al barile. Sul
valutario la moneta unica scivola per la prima volta in
cinque giorni portandosi a quota $1.3576 (-0.57%). L'oro
e' riuscito a recuperare le perdite della mattinata
portandosi in area $1161 (+0.09%). Invertono rotta i
titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark
decennale che si attesta al 3.84% dal 3.8550% di ieri.
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Giovedì
15 Aprile
2010 |
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