PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Giovedì 04 Febbraio 2010

PARTE  2

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04 Febbraio 2010 01:25 NEW YORK
BORSA: IL RALLY CONTINUERA'. PER 3 MOTIVI
di WSI
Ripresa in atto, condizioni di liquidita' e valutazioni attraenti. Sono queste le ragioni per cui puntare a un rialzo anche per il 2010. Lo sostiene il capo investimenti Emea di Barclays Wealth.
In barba alle minacce, in arrivo da piu’ parti, di nuovi scivoloni borsistici, c’e’ chi si dice convinto che il rally osservato nel 2009 continuera’ anche quest’anno. Ad esserlo e’ Kevin Gardiner, a capo delle strategie di investimento dell’area Emea di Barclays Wealth.
In un intervista al canale tv Cnbc Europe, l’esperto cita tre fattori a sostegno della sua tesi.
Il primo: la ripresa in atto. "Credo che gli economisti abbiano sottostimato la capacita’ di risollevarsi delle economie globali, Stati Uniti inclusi. Ci aspettiamo una ripresa a V sul fronte dei profitti delle aziende in generale", ha detto.
Il secondo aspetto e’ rappresentato dalle "condizioni ancora generose di liquidita’ nel mercato. Nessuna banca centrale su entrambe le coste dell’Atlantico hanno fatto trapelare l’intenzione di alzare i tassi di interesse per i prossimi mesi".
Infine, le attuali valutazioni in borsa sono "particolarmente attraenti".

 

 

04 Febbraio 2010 03:53 NEW YORK
USA: OCCUPAZIONE, ALERT REVISIONE -824 MILA POSTI
di WSI
Durante la recessione lo stato di salute del mercato del lavoro era molto piu' precario di quanto era dato sapere. Le mostreranno le cifre riviste che il governo pubblichera' venerdi'. Messa in dubbio la credibilita' e affidabilita' del report.
Gli Stati Uniti potrebbero aver perso 824 mila posti di lavoro nel periodo compreso tra aprile 2008 e marzo 2009, ovvero in piena recessione.
Tale cifra, che dovrebbe venire fuori venerdi' quando il governo pubblichera' le cifre riviste del periodo sopra citato, insieme al rapporto mensile sull'occupazione, evidenzierebbe che lo stato di salute del mercato del lavoro era molto peggiore di quello che era dato sapere allora.
La pubblicazione della revisione avviene ogni anno in febbraio, ma questa volta gli 854 mila posti persi rappresentano il dato peggiore degli ultimi 18 anni.
Di solito la maggior parte dei posti creati dalle societa' appena nate viene controbilanciato dai licenziamenti delle aziende costrette a chiudere i battenti. In questo caso la pesante revisione al ribasso e' dovuta al crescente numero di chiusure di attivita'.
Un altro dato interessante e' che dal boom del 2003, gli Stati Uniti hanno creato appena otto milioni di posti, per poi bruciarli tutti nel corso della recessione.
A questo punto viene messa in dubbio anche la credibilita' e affidabilita' del report. Tuttavia il governo sostiene che i calcoli sono sempre stati relativamente stabili.
Ebbene, cosi' e' sempre stato da quando e' stato introdotto il nuovo modello di calcolo nel 2000. Ma questo non si puo' dire per i numeri che verranno resi noti venerdi'.
Vediamo nel dettaglio i margini di errore degli anni passati: nel 2000 (+4% di differenza), +1% nel 2001, 2003 e 2005, +2% nel 2004, -2% nel 2002 e 2007 e +6% nel 2006. Nel 2008 -6%.
Viene spontaneo chiedersi quale e di che dimensioni sia stato l'errore di valutazione da aprile 2009 in avanti. Per saperlo bisognera' aspettare febbraio 2011.

 

 

La Borsa di Tokyo scende, Toyota ancora in retromarcia
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in ribasso. Il Nikkei ha perso lo 0,5% a 10.355,98 punti ed il Topix lo 0,5% a 911,09 punti. Ancora una seduta negativa per Toyota (JP3633400001): -3,5% a ¥3.280. Il colosso dell'auto potrebbe richiamare la nuova Prius a causa di problemi ai freni. Goldman Sachs ha declassato il titolo da "Buy" a "Neutral".
Mitsubishi UFJ Financial (JP3902900004) ha perso il 2,7%. La prima banca giapponese ha registrato lo scorso trimestre un forte aumento dei costi legati ai crediti inesigibili.
Sharp (JP3359600008) ha chiuso in ribasso del 5,5%. Il primo produttore giapponese di pannelli a cristalli liquidi ha generato lo scorso trimestre un utile netto inferiore alle attese degli analisti.
Honda (JP3854600008) ha guadagnato il 2,5%. Il secondo produttore giapponese di automobili ha pubblicato dei dati di bilancio migliori delle previsioni del mercato ed alzato le sue stime per l'intero esercizio.
Tra i minerari Sumitomo Metal Mining (JP3402600005) ha perso l'1,6%, Mitsui Mining & Smelting (JP3888400003) l'1,2% e Mitsubishi Materials (JP3903000002) l'1,6%. Il prezzo dell'oro ha perso ieri a New York lo 0,5%, quello del rame il 3,6%.
Redazione Borsainside 07:27

 

 

Tokyo, tonfo di Toyota in Borsa
giovedì, 4 febbraio 2010 - 8:34 CET
(ANSA) - TOKYO, 4 FEB - Tonfo di Toyota alla Borsa di Tokyo con un calo del 5,14% dopo la decisione di richiamare milioni di vetture in tutto il mondo. Il ministro per gli Affari dei consumatori Mizuho Fukushima ha convocato i vertici della compagnia chiedendo loro di indagare e riferire sulla questione dei presunti freni difettosi della ibrida Prius. Il gigante giapponese ha anche richiamato altri sette modelli che presentano problemi ai pedali dell'acceleratore.

 

 

04 Febbraio 2010 08:41 MADRID - Sole 24 ore
Fallisce un'asta di bond portoghesi, spread alle stelle

MADRID. Dal nostro corrispondente - Il Portogallo è sempre più nell'occhio del ciclone. Ieri il Tesoro è stato costretto a ridurre da 500 a 300 milioni di euro una emissione di titoli di stato a 12 mesi per cercare di "calmierare" l'improvvisa fiammata dei rendimenti lordi annui, schizzati all'1,379% rispetto allo 0,928% segnato all'asta del 20 gennaio scorso, pari a un aumento del 50 per cento. Un chiaro segnale del fatto che dopo la Grecia è il Portogallo il nuovo "caso" su cui i mercati concentrano l'attenzione. Così lo "spread" con i titoli tedeschi è balzato in un solo giorno da 129 a 155 punti base, il livello più alto da aprile, facendo di nuovo allargare anche quello della Grecia.
Ieri il premier José Socrates ha dichiarato di non capire perché ci siano così tanti dubbi sulla capacità del Portogallo di migliorare la situazione dei suoi conti pubblici (il disavanzo 2009 ha superato il 9% del Pil e dovrebbe scendere all'8,3% quest'anno) e dell'economia. Ma al primo ministro ha risposto il comissario Ue agli affari economici Joaquin Almunia, che proprio ieri ha detto che Grecia, Portogallo e Spagna stanno soffrendo di una permanente perdita di competitività.
L'agenzia che colloca i titoli di stato portoghesi ha deciso di ridurre l'emissione quando i rendimenti chiesti dagli investitori sono diventati troppo elevati. L'offerta più alta è salita addirittura sopra il 2%, un livello considerato inaccettabile. Una scelta che secondo alcuni operatori mostra la volontà del Tesoro di non cedere all'offensiva del mercato. Resta il fatto però che l'asta non è andata in porto e questo alimenta le tensioni in vista della prossima emissione. «Sembra che il mercato - spiega in una nota marco Annunziata, capo economista di UniCredit - si stia sostituendo alla Commissione europea nel ruolo di guardiano della disciplina di bilancio e potrebbe rivelarsi molto più efficiente e severo del Patto di stabilità e di crescita».
I problemi di Lisbona si sono riflessi ieri sulle Borse dell'area. Quella di Lisbona ha ceduto il 2,8%,la maggiore flessione da ottobre, mentre la Borsa spagnola ha chiuso in rosso del 2,27% a causa del sensibile arretramento dei titoli di banche come Santander, Bbva e Popular, fortemente impegnate in Portogallo. E oggi c'è grande attesa, e tensione, in Spagna per l'esito della prevista asta di titoli a tre anni per un importo compreso tra 2 e 3 miliardi di euro.
Tutto questo accade mentre il Governo spagnolo è sempre più allo sbando. Ieri in mattinata l'esecutivo ha annunciato dapprima che avrebbe aumentato il periodo di calcolo delle pensioni (nell'ambito della riforma che dovrebbe portare entro il 2025 l'età lavorativa da 65 a 67 anni) dagli attuali 15 a 25 anni, per poi rimangiarsi la parola nel primo pomeriggio, affermando che si trattava di un semplice esempio. Quanto basta per fare crollare nuovamente la credibilità internazionale del paese e per rimettere in dubbio il suo rating.
Il problema è che la proposta faceva parte di quelle inserite nel Programma di stabilità per il periodo 2009-2013 inviato ieri a Bruxelles, in cui la Spagna si impegna a migliorare i suoi conti pubblici. Tanto che si sono scatenate nuove polemiche e ci si interroga sulla validità di queste cifre.
Parola d'ordine del programma è l'austerità. Il Governo ha deciso di tagliare le spese per complessivi 50 miliardi di euro entro il 2013, riducendo il budget di tutti i principali ministeri ad eccezione di quelli del welfare, della ricerca e dell'istruzione. Il disavanzo dovrebbe scendere dall'11,4% nel 2009 al 9,8% nel 2010, per poi passare nei due anni successivi al 7,5 e 5,3% e arrivare al 3% nel 2013. Queste proiezioni si basano sulla convinzione che la ripresa parta dal prossimo anno (nel 2010 il Pil sarà negativo dello 0,3%), con crescita dell'1,8% nel 2011 e del 2,9% l'anno successivo.

 

 

Deutsche Bank: Torna a Produrre Utili, 5 Mld Nel 2009
giovedì, 4 febbraio 2010 08:44 BERLINO
(ASCA) - Roma, 4 feb - Deutsche Bank (Xetra: 514000 - notizie) torna a macinare utili. Il colosso bancario tedesco archivia il 2009 con un utile netto di 5 miliardi di euro rispetto alla perdita di 3,9 miliardi del precedente esercizio. Nel solo quarto trimestre l'istituto ha realizzato profitti netti per 1,3 miliardi rispetto alla maxi perdita di 4,8 miliardi dell'analogo periodo del 2008 per effetto delle svalutazioni.

 

 

04 Febbraio 2010 11:44 PECHINO
CINA: DEFICIT USA NON E' COLPA DELLO YUAN
di APCOM
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese risponde all'affondo di Barack Obama e definisce il livello della valuta equilibrato e ragionevole. E Pechino si rivolge anche al Wto facendo ricorso contro l'Ue...
Lo yuan e' scambiato a livelli ragionevoli e non e' la ragione del surplus commerciale della Cina con gli Usa: il portavoce del ministero degli Esteri cinese Ma Zhaoxu respinge il nuovo affondo del presidente Usa Barack Obama.
"Al momento, guardando alla bilancia internazionale dei pagamenti e alle dinamiche di domanda e offerta sul mercato dei cambi, il livello dello yuan appare equilibrato e ragionevole. Lanciare accuse ed esercitare pressione non aiuta comunque a risolvere il problema".
Intanto, l'Organizzazione mondiale per il commercio ha annunciato che la Cina ha deferito per pratiche commerciali scorrette l'Unione europea a causa dei dazi applicati sull'import di calzature cinesi.
La disputa riguarda la decisione della Ue, presa a dicembre, di prorogare i dazi sull'importazione sulle scarpe cinesi e vietnamite per altri 15 mesi, una misura destinata a proteggere i produttori europei.
Per Pechino i dazi antidumping rappresentano invece una misura protezionistica e danneggiano il libero scambio. Sono d'accordo i commercianti europei, che affermano che le misure costano ai consumatori europei milioni di euro.

 

 

Borse Asia-Pacifico: Sale solo Seul, pesante Hong Kong
Quasi tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso lo 0,3% a 2.995,31punti. Dopo una seduta di pausa i bancari hanno ripreso oggi a scendere. Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha perso lo 0,8%, Bank of China (CN000A0J3PX9) lo 0,5% e China Construction Bank (CN000A0HF1W3) l'1,1%. Secondo il "China Business News" il fondo d'investimento statale Central Huijin non avrebbe l'intenzione di iniettare dell'ulteriore capitale nelle tre principali banche cinesi. Tra i minerari Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha chiuso in calo dell'1,7%, Jiangxi Copper (CN0009070615) del 2,8% e Zijin Mining (CNE100000502) del 2%. I prezzi dei metalli hanno registrato oggi a Shanghai delle forti perdite.
Shanghai Jinjiang International Hotels (CNE000000HM6) ha guadagnato il 3,4% e Shanghai Oriental Pearl (CN0005813802) il 7,4%. Si avvicinano le festività del Capodanno cinese. Il mercato specula su un solido andamento degli affari delle imprese impegnate nel settore turistico-alberghiero.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso dell'1,8% a 20.341,64 punti. Bank of Communications (CN000A0ERWC7) ha perso l'1,7%. Secondo delle voci di stampa la banca cinese potrebbe raccogliere del nuovo capitale attraverso l'emissione di nuove azioni Tra gli altri titoli del settore HSBC (GB0005405286) ha perso il 2,2% e Bank of East Asia (HK0023000190) l'1,8%. Male anche il settore immobiliare. Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha perso il 2,1%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) l'1,7% e Sino Land (HK0083000502) il 2,8%. China Shenhua Energy (CN000A0ERK49) ha chiuso in calo del 2,2%. Bank of America si attende nel breve termine un ulteriore declino del prezzo del carbone. Il calo del prezzo del petrolio ha penalizzato i petroliferi. PetroChina (CN0009365379) ha perso il 2,3%, Sinopec (CN0005789556) il 2,3% e CNOOC (HK0883013259) il 2%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha perso lo 0,6%, il Taiex a Taipei lo 0,1% e lo Straits Times a Singapore lo 0,7%. Il Kospi a Seul ha guadagnato lo 0,1%.
Redazione Borsainside 12:15

 

 

Germania: Berlino Prevede Debito/Pil 2013 a 82% Da 76,5% Del 2010
giovedì, 4 febbraio 2010 12:28 BERLINO
(ASCA-MarketNews) - Berlino, 4 feb - Per il ministero delle finanze tedesco il debito pubblico della Germania e' destinato a salire nei prossimi anni. Sono state riviste al rialzo tutte le precedenti stime. Per il 2010 il rapporto debito/pil sara' pari a 76,5% (precedente stima 70,5%), per il 2011 79,5% (dalla precedente previsione di 71,5%), per il 2012 81% (dalla precedente previsione di (72,5%), per il 2013 si tocchera' quota 82%, su quest'ultimo anno non era stata formulata nessuna precedente stima. Da segnalare che il ministero delle finanze ipotizza che i tasso di interesse delle Bce restino fermi all'1% fino al 2013. Ieri, il ministero aveva diffusole stime sul Pil tedesco: +1,4% nel 2010, intorno a +2% medio annuo dal 2011 al 2013. La Germania ha previsto aggiustamenti strutturali al deficit pubblico in modo da portare il rapporto deficit/pil entro il 3% nel 2013 dal 5,5% previsto per quest'anno.

 

 

Wto: la Cina denuncia l'Ue
giovedì, 4 febbraio 2010 - 12:49 CET
(ANSA) - GINEVRA, 4 FEB - La Cina ha denunciato all'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) le misure di antidumping dell'Ue sulle importazioni di calzature. Le misure riguardano le calzature provenienti dalla Cina. Lo si e' appreso oggi a Ginevra da una fonte vicina alla Wto. Lo scorso dicembre, su raccomandazione della Commissione, il Consiglio dell'Unione europea aveva deciso una proroga di 15 mesi delle misure antidumping relative alle calzature di cuoio provenienti dalla Cina e dal Vietnam.

 

 

 
  Giovedì 04 Febbraio 2010 ..... Giovedì 04 Febbraio 2010 ..... Giovedì 04 Febbraio 2010  
       
..... Giappone - Edizione Tokyo ..... Rep. Singapore - Edizione Singapore ..... Cina - Edizione Pechino .....
 
 

 

Bce: lascia tassi invariati all'1%
giovedì, 4 febbraio 2010 13:54 BRUXELLES
(ANSA) - ROMA, 4 FEB -La Banca centrale europea ha lasciato invariato all'1% il tasso di riferimento principale in Eurolandia,come ampiamente previsto dal mercato. Lo ha deciso oggi il Consiglio direttivo. La Bce ha lasciato invariato anche il tasso sui depositi allo 0,25% e quello marginale all'1,75%. Il costo del denaro in Eurolandia resta quindi al minimo storico. Sempre oggi, la Banca d'Inghilterra ha lasciato fermo il costo del denaro al minimo storico dello 0,5%.

 

 

04 Febbraio 2010 14:30 NEW YORK
USA: DISOCCUPAZIONE, SUSSIDI IN RIALZO A 480000
di WSI
I risultati sono peggiori delle attese, che erano per un calo a 455.000 unita'. Anche se sempre sotto 500.000, il numero di disoccupati rimane preoccupante. Ritoccato al rialzo il valore precedente. Stabili le richieste continuative.
Nella settimana che si e' conclusa il 30 gennaio le nuove richieste per sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono salite a quota 480.000, segnalando una situazione in leggero peggioramento del mercato del lavoro.
Lo ha comunicato il Dipartimento del Lavoro Usa.
Pur tenendo conto del fatto che le richieste di indennita' rimangono pur sempre sotto quota 500.000, non va dimenticato che si tratta di un numero di senza lavoro di dimensioni epiche.
I dati, rivelatisi peggiori delle attese del mercato, hanno ricordato agli investitori che il mercato del lavoro impieghera' del tempo prima di rafforzarsi, finendo inevitabilmente per pesare sulla ripresa dell'economia generale.
Gli analisti si aspettavano in media un valore piu' basso, pari a 455.000 unita’. La cifra della settimana precedente e' stata di 472.000 (ritoccata lievemente al rialzo da 470 mila).
Il numero di persone che continua a ricevere assegni di sussidio e' invece salito lievemente a 4.602 milioni da 4.600 milioni. Anche in questo caso deluse le attese: gli analisti si aspettavano infatti un risultato pari a 4.581 milioni.

 

 

Usa: ordini industria +1% a dicembre
giovedì, 4 febbraio 2010 - 16:28 CET
(ANSA) - ROMA, 4 FEB - Gli ordini al settore industriale statunitense a dicembre hanno segnato un rialzo dell'1% dopo il +1% di novembre (dato rivisto da +1,1%). Il risultato e' nettamente superiore alle attese degli economisti che si aspettavano un +0,5%. Al netto della componente trasporti, l'indice ha segnato un rialzo dell'1,2%.

 

 


Bce: Trichet Difende l'Eurozona. Party Della Liquidita' Verso Capolinea
giovedì, 4 febbraio 2010 17:32 BRUXELLES
(ASCA) - Roma, 4 feb - Tassi fermi all'1%. Questa la decisione odierna della Bce, peraltro largamente scontata. La ripresa e' ''discontinua'' mentre l'aumento della disoccupazione ''frena la crescita dei consumi'', ha detto il presidente della banca centrale europea, Jean-Claude Trichet. Dunque nessuna fretta di alzare il costo del denaro, ''i tassi di interesse sono appropriati e le aspettative inflazionistiche a 5 anni prevedono tassi annui medi a +1,9%'' ha spiegato il numero uno dell'Eurotower. Nel breve termine si vola anche piu' bassi, con il costo della vita che viaggia ''intorno all'1%''. Insomma, numeri coerenti con l'obiettivo di stabilita' dei prezzi nel medio termine dell'Eurotower ''appena sotto o a ridosso del 2%''. Scenari del tutto allineati alle aspettative del mercato monetario dove un primo ritocco dei tassi di interesse ufficiali verso l'alto e' previsto non prima della fine del 2010. Questo non significa inazione: ''Appuntamento a marzo quando decideremo se ridurre ulteriormente le misure non convenzionali di politica monetaria'', ha ribadito Trichet. La riunione di marzo della Banca centrale potrebbe dunque dettare l'agenda sulle misure espansive che saranno mantenute o che termineranno nel secondo trimestre. Per ora Trichet si e' limitato a confermare che a fine marzo ci sara' ''l'ultima operazione di liquidita' a sei mesi'', aggiungendo che '' eviteremo di mantenere per lungo tempo misure non convenzionali''. Il 'liquidity party' (il festival della liquidita') con cui la Bce, al pari delle altre banche centrali, ha inondato il sistema economico, sembra avviarsi al capolinea. Un segnale arriva dalle ultime operazioni di pronti contro termine dell'Eurotower spesso chiuse con un drenaggio netto di denaro. Si capira' meglio nei prossimi giorni, entro l'11 di febbraio sono infatti in scadenza operazioni di rifinanziamento a lungo termine che complessivamente superano gli 80 miliardi di euro. Che tiri aria di graduale riduzione della liquidita' da parte delle banche centrali lo si vede bene sul mercato dei cambi. Si stanno chiudendo i ''carry trade'' sull'euro/yen, cosi' il dollaro sale sulla moneta europea favorendo la discesa dei listini azionari e dei prezzi delle materie prime. In altre parole, il rischio di perdite sui cambi diventa maggiore della probabilita' di guadagnare con gli acquisti di azioni e materie prime finanziati indebitandosi in dollari. Nel corso della conferenza stampa, Trichet si e' speso in una doverosa difesa dell'Eurozona scossa dai problemi di finanza pubblica di alcuni membri del club della moneta unica. In particolare Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna. Trichet si e' soffermato sui primi due, le misure di risanamento prese da Atene, ''vanno nella direzione giusta e devono raggiungere gli obiettivi'' nei tempi prefissati (deficit/pil sotto il 3% entro il 2013). Spezzata una lancia anche a favore di Dublino che ha ''preso decisioni impressionanti sui conti pubblici''. Ma i problemi dei singoli paesi dell'eurozona difficilmente metteranno in discussione le fondamenta dell'unione monetaria. ''Forse vi sorprendero'. Ma nell'Eurozona, 16 paesi e oltre 300 milioni di abitanti, il rapporto deficit/pil di quest'anno, secondo i dati Fmi, sara' del 6%. Negli Usa e in Giappone sara' oltre il 10%'', ha sottolineato con una punta di orgoglio. ''Con questo non voglio dire che il livello del deficit debba essere consolidato al 6%, va ridimensionato, ma abbiamo numeri migliori di quelli di molte altre economie'', ha concluso Trichet.

 

 

Tonfo Borsa Madrid, chiude a -5,94%
giovedì, 4 febbraio 2010 - 18:40 CET
(ANSA) - MADRID, 4 FEB - L'indice Ibex 35 (Madrid: notizie) della Borsa di Madrid ha registrato oggi alla chiusura dei mercati una caduta del 5,94%, a 10.241,7 punti. Listini travolti dal clima di sfiducia nei confronti della tenuta dell'economia spagnola. E' il peggior risultato per la borsa spagnola da novembre del 2008.

 

 

Borse europee: Profondo rosso, massacro tra i bancari
I principali listini azionari europei hanno registrato oggi delle drammatiche perdite. Il FTSE 100 a Londra ha perso il 2,2%, iI DAX a Francoforte il 2,5%, il CAC40 a Parigi il 2,8%, il FTSE MIB a Milano il 3,5% e lo SMI a Zurigo il 2,4%. Sul mercato stanno aumentando sempre più i timori relativi agli elevati debiti pubblici dei paesi "più deboli" della zona euro. Dopo la Grecia sono ora la Spagna e il Portogallo gli osservati speciali degli investitori. I titoli di Stato dei due paesi della penisola iberica sono stati fortemente attaccati, i loro indici azionari sono crollati. L'IBEX 35 ha perso a Madrid il 5,9%, il PSI 20 a Lisbona il 5%. A pesare sulle borse del Vecchio Continente è stato oggi inoltre il deludente dato sulle richieste di sussidi alla disoccupazione negli USA. La notizia ha fatto riaumentare i dubbi del mercato sull'entità della ripresa economica.
L'apprezzamento del dollaro ed i nuovi timori legati alle prospettive dell'economia hanno fatto scattare una pioggia di vendite sui mercati delle materie prime. Tra i minerari Anglo American (GB00B1XZS820) ha perso il 4,9% e Xstrata (GB0031411001) il 6%. Nel settore petrolifero Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) ha chiuso in calo del 2,5% e Total (FR0000120271) dell'1,8%.
I bancari sono letteralmente collassati. Barclays (GB0031348658) ha perso il 7,8%, Lloyds Banking Group (GB0008706128) il 6,8%, Commerzbank (DE0008032004) il 5,2%, Société Générale (FR0000130809) il 5,8%, Intesa Sanpaolo (IT0000072618) il 5,3%, Banco Santander (ES0113900J37) il 9,4% e Credit Suisse (CH0012138530) il 7,4%.
Vodafone (GB00B16GWD56) ha guadagnato a Londra il 3,6%. Il colosso della telefonia mobile ha alzato il suo outlook sull'intero esercizio.
Sempre a Londra GlaxoSmithKline (GB0009252882) ha chiuso in rialzo dello 0,7%. La seconda impresa farmaceutica al mondo ha pubblicato una trimestrale migliore delle attese degli analisti.
Zurich Financial Services (CH0011075394) ha guadagnato il 4,4%. Il gruppo svizzero ha moltiplicato lo scorso trimestre i suoi utili ed annunciato un forte aumento del suo dividendo.
Redazione Borsainside 18:49

 

 

s&p: Warren Buffet Perde La Tripla a. Tagliato Rating a Berkshire
giovedì, 4 febbraio 2010 - 19:16 CET
(ASCA) - Roma, 4 feb - Standard & Poor's ha tagliato il rating della Berkshire Hathaway da AAA (Xetra: 722800 - notizie) ad AA+, la holding che fa capo al plurimiliardario Warren Buffet. Si tratta di una decisione legata all'acquisizione da parte della societa' di Buffett del 100% della Burlington Northern Santa Fe, compagnia ferroviaria che opera nel centro e dell'ovest degli Usa. Una operazione per la quale la Berkshire paghera' 26 miliardi di dollari (60% in contanti e 40% con l'emissione di nuove azioni Berkshire). L'operazione era stata annunciata lo scorso 3 novembre. La valutazione del 100% della Burlington Northern Santa Fe era pari a 34 miliardi, Buffet possedeva gia' il 22% della Burlington Northern Santa Fe.

 

 

Usa: Bofa, Ex Ceo Lewis Accusato Di Frode Per Merrill
giovedì, 4 febbraio 2010 - 19:27 CET
(AGI) - New York, 4 feb. - Kenneth Lewis, l'ex ceo del colosso finanziario Usa BoFa e l'ex responsabile finanziario della banca, Joe Price dovranno rispondere dell'accusa di frode per l'acquisizione di Merrill Lynch (NYSE: MER - notizie) . L'accusa e' partita dal Procuratore generale di New York, Andrew Cuomo, secondo il quale i due executive avrebbero dato indicazioni fuorvianti agli investitori alla fine del 2008, in occasione della fusione con Merrill.

 

 

Borse: giovedi' nero bruciati 128 mld
giovedì, 4 febbraio 2010 19:54 MILANO
(ANSA) - MILANO, 4 FEB - Le Borse europee bruciano 128 miliardi di euro in scia ai timori degli investitori legati allo stato di salute dell'economia spagnola. Al termine della seduta l'indice paneuropeo Dj Stoxx 600, che sintetizza l'andamento dei principali indici del Vecchio Continente, ha perso il 2,69% mentre la Borsa di Madrid e' caduta del 5,94%.

 

 

Le borse dell'Europa dell'Est crollano
Le principali borse dell'Europa dell'Est hanno chiuso oggi in forte ribasso.
L'indice RTS ha perso a Mosca il 2,9% a 1.463,01 punti. I volumi di scambio sono aumentati rispetto a ieri e sono stati alti. Sul sentiment degli investitori a Mosca hanno pesato il calo dei prezzi delle materie prime e le notevoli perdite registrate dalla borse dell'Europa occidentale. Tra le blue chips russe LUKoil (RU0009024277) ha perso il 3,6%, Rosneft (RU000A0J2Q06) l'1,6%, Norilsk Nickel (RU0007288411) l'1,9% e Sberbank (RU0009029540) il 5,1%. Gazprom (RU0007661625) ha chiuso a San Pietroburgo in calo dello 0,1%a RUB 193,34.
Il BUX a Budapest ha perso il 4,6% a 20.815,37 punti. I timori legati ai conti pubblici dei paesi "più deboli" della zona euro hanno fatto scattare una pioggia di vendite sulla piazza finanziaria ungherese. OTP Bank (HU0000061726) ha perso il 6,3%, Gedeon Richter (HU0000067624) il 3,4%, MOL (HU0000068952) il 5,1% e Magyar Telekom (HU0000016522) il 2,1%.
Il PX a Praga ha chiuso in calo del 3,3% a 1.135,20 punti. NWR (NL0006282204) è crollato del 13,1%. Merrill Lynch ha declassato il titolo del produttore di carbone da "Buy" a "Neutral". Tra gli altri titoli del listino ceco Komercni Banka (CZ0008019106) ha perso l'1,4%, Erste Group Bank (AT0000652011) il 5,5% e Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) il 2,4%.
Il WIG a Varsavia ha perso il 3,3% a 38.779,33 punti. Diciannove dei venti titoli di maggior peso del listino polacco hanno chiuso in ribasso. I titoli dei produttori di materie prime sono andati a picco. PKN Orlen (PLPKN0000018) ha perso il 5,1%, Lotos (PLLOTOS00025) il 4,6% e KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) il 6,7%. Tra i bancari Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha perso il 2,7%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) il 5,3%, BZW Bank (PLBZ00000044) il 5,2% e BRE Bank (PLBRE0000012) il 5%.
Redazione Borsainside 20:49

 

 

Le borse dell'America Latina affondano, San Paolo -4,7%
Tutte le borse dell'America Latina hanno chiuso ieri in forte ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso il 4,7% a 63.934,01 punti. Il mercato azionario brasiliano è stato colpito in particolar modo dalle vendite a causa del crollo dei prezzi delle materie prime. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso il 5,1%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York in ribasso del 4,9%. Vale (BRVALEACNPA3) ha perso il 5,2%. Il prezzo del rame ha chiuso ieri al NYMEX in calo di più del 3%. Nel settore dell'acciaio Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha perso il 4,2%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) del 4,7% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) del 3,9%.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso del 2,2% a 30.603,71 punti. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha perso il 2,2%, Cemex (MXP225611567) il 4,2% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) il 2,5%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso il 3,8%, l'IPSA a Santiago del Cile il 2%, il General a Lima il 3,1%, l'IBVC a Caracas l'1,3% e l'IGBC a Bogotà l'1,5%.
Redazione Borsainside 00:26


 

 

 
  Giovedì 04 Febbraio 2010 ..... Giovedì 04 Febbraio 2010 ..... Giovedì 04 Febbraio 2010  
       
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WALL STREET: FUTURES USA PAGANO I TIMORI PER IL DEBITO

04 Febbraio 2010 14:00 NEW YORK - WSI
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Fari ancora puntati su Toyota. Cisco e Visa avanzano sulla scia dei conti migliori del previsto. Euro sui minimi di sette mesi colpito dalla paura circa il debito di Portogallo e Grecia. Commodity sotto pressione. Focus su lavoro e vendite al dettaglio.
Si preannuncia una seduta in ribasso a Wall Street. Ad un'ora e mezza dal suono della campanella, i contratti sui principali indici azionari scambiano sotto i livelli della vigilia (vedi quotazioni a fondo pagina).

Sul mercato si fanno sentire i timori circa la situazione instabile delle finanze di alcuni Paesi europei, che hanno messo in secondo piano i conti fiscali migliori del previsto di Cisco Systems (+2.5%), Visa (+2.8%) e Costco.

L'euro e' scivolato sui minimi di sette mesi dopo che il ministero delle Finanze portoghese ha deciso di ridurre l'ammontare di una emissione obbligazionaria.

I CDS (credit-default swap) di Portogallo e Grecia, che ieri ha incassato l'approvazione della Commissione Europea per il suo piano di riduzione del budget, si sono deteriorati e i mercati dei rispettivi Paesi hanno perso nettamente terreno.

In Usa le societa' di vendite al dettaglio pubblicheranno le cifre relative ai ricavi realizzati in gennaio nei punti vendita aperti da almeno un anno. Secondo le previsioni in media le aziende dovrebbero aver registrato un rialzo del 2.4%.

Alle 14:30 verranno inoltre diffuse le cifre relative alla produttivita' del quarto trimestre e le nuove richieste di sussidio di disoccupazione, mentre alle 16 italiane sara' la volta degli ordini alle fabbriche.

All'interno della sfera societaria, Cisco Systems accelera dopo che la leader mondiale di apparecchiature di Rete ha riportato un profitto in crescita del 23% e annunciato che il fatturato del trimestre in corso potrebbe vedere un incremento di sino al 26%.

Il colosso retail Costco ha riportato vendite milgiori del previsto in gennaio. Tuttavia l'incremento dell'8% non e' stato giudicato sufficientemente alto dagli investitori e i titoli scambiano in rosso.

Riflettori ancora puntati su Toyota, dopo che la casa automobilistica giapponese, finita nell'occhio del ciclone per i difetti riscontrati in piu' di una sua vettura, ha alzato l'outlook dopo aver riportato un utile fiscale di $1.68 miliardi, lievemente superiore alle stime.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico in calo le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo arretrano di $0.64 attestandosi a quota $76.34 al barile. Sul valutario la moneta unica e' in flessione a $1.3850. In contrazione anche l’oro a $1105.50 l’oncia (-$6.50). In rialzo i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.6800% dal 3.7030% di ieri.

Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 e' in calo di 6.20 punti (-0.57%) a 10090.20.

Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna -7.50 (-0.42%) a 1778.00.

Il contratto sull'indice Dow Jones cede 51.00 punti (-0.51%) a quota 10190.00.

 

 

 

 

WALL STREET: SCIVOLA SU TIMORI LAVORO E DOLLARO FORTE

04 Febbraio 2010 15:35 NEW YORK - WSI
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Deludono sussidi e produttivita'. Euro sotto pressione sui timori legati al debito di Grecia, Portogallo e Spagna. Target tra le rare note negative nel panorama delle vendite al dettaglio. Macy's, Costco e Aeropostale in progresso.
Partenza negativa per i listini azionari americani, appesantiti dalle deboli cifre macroeconomiche pubblicate prima dell'apertura e dai timori sulla situazione finanziaria instabile di Grecia, Spagna e Portogallo.

Il Dow Jones cede lo 0.55% a quota 10213.57, il Nasdaq lascia sul campo lo 0.77% a 2174.10 punti, mentre l'S&P 500 arretra dello 0.59% in area 1090.81. Le preoccupazioni circa il debito dei Paesi Ue hanno aumentato al contempo l'appetito per il dollaro, considerato bene sicuro visti i tassi di interesse cosi' bassi. Il dollar index scambia in rialzo dello 0.4%, toccando i massimi di cinque mesi.

Cio' non ha fatto altro che esacerbare le pressioni sui listini. Il morale degli investitori e' stato messo a dura prova dal rialzo inatteso delle richieste di sussidio settimanali sia continue che nuove. Inoltre la produttivita' non agricola e' cresciuta ad un ritmo meno sostenuto del previsto.

Tali notizie negative hanno messo in secondo piano alcuni numeri convincenti relativi al fatturato realizzato in gennaio dalle societa' di vendite al dettaglio, tra cui Macy's, Aeropostale e Costco. Peggiori del previsto le cifre pubblicate da Target, che scivola del 4%.

Nemmeno una nuova serie di conti fiscali superiori alle attese, in primis da parte di Visa e Cisco Systems, e' riuscita a risollevare il morale degli investitori, che da quando la stagione delle trimestrali ha preso il via ha dimostrato di essere particolarmente esigente a riguardo.

Sempre all'interno della sfera societaria, Cisco Systems accelera del 2.5% dopo che la leader mondiale di apparecchiature di Rete ha riportato un profitto in crescita del 23% e annunciato che il fatturato del trimestre in corso potrebbe vedere un incremento di sino al 26%. In denaro anche Visa, anch'essa protagonista di una prova trimestrale superiore alle attese.

Riflettori ancora puntati su Toyota, dopo che la casa automobilistica giapponese, finita nell'occhio del ciclone per i difetti riscontrati in piu' di una sua vettura, ha alzato l'outlook dopo aver riportato un utile fiscale di $1.68 miliardi, lievemente superiore alle stime.

In ambito macro, segnali di lieve peggioramento della situazione occupazionale, con le domande di indennita' di disoccupazione che sono salite inaspettatamente nell'ultima settimana. Deludono anche le cifre preliminari relative alla produttivita' nel quarto trimestre, cresciuta meno del previsto e meno dei tre mesi precedenti.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico in calo le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo arretrano di $1.11 attestandosi a quota $75.87 al barile. Sul valutario la moneta unica e' in flessione a $1.3826. In contrazione anche l’oro a $1090.90 l’oncia (-$21.10). In netto rialzo i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.6430% dal 3.7030% di ieri.

 

 

 

WALL STREET: MONTANO LE VENDITE, S&P500 -2.50%

04 Febbraio 2010 18:05 NEW YORK - WSI
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Perdite superiori ai due punti percentuali per gli indici Usa. Preoccupa il numero di disoccupati. Titoli di Stato in rialzo. Dollaro ai massimi da sette mesi (euro: $1.3762). L'oro cede oltre $40.
A meta’ seduta gli indici americani, a un passo dai minimi intraday appena toccati, continuano a soffrire con ribassi superiori al 2%. Si tratta del maggior declino dal 22 gennaio scorso. Il Dow perde 200 punti a 10.069. Il Nasdaq cede 46 punti a quota 2.144. Giu’ di 24 punti l’S&P 500 a 1.073.

I timori in arrivo dall’europa, dove per altro Bce e BoE hanno mantenuto invariato il costo del denaro rispettivamente allo 0.5 e 1%, non avevano aiutato gia’ prima dell’avvio delle contrattazioni. Grecia, Portogallo e Spagna preoccupano sulla loro salute finanziaria tanto che i Cds (tutti in forte aumento nel vecchio continente), hanno toccato livelli record per proteggersi da un eventuale default del Portogallo.

Poi dati macro deludenti hanno gettato nello sconforto gli investitori. Preoccupa soprattutto il numero di disoccupati. I sussidi di disoccupazione sono cresciuti a sorpesa toccando i massimi di meta’ dicembre. Sotto le stime anche la produttivita’nell’ultimo trimestre del 2009. Oltre le attese, invece, gli ordini all'industria, in rialzo per il quarto mese consecutive.

Alla luce di questi fattori, crescono i prezzi dei titoli di stato Usa con un ribasso sui rendimenti, che scivolano ai minimi di un mese.
Dollaro ai massimi da sette mesi contro le principali valute. Il rialzo del biglietto verde mette sotto pressione l'oro, che cede in una sola seduta quasi $30. Ne soffrono anche gli altri metalli preziosi. I futures sull’argento per esempio si trovano a livelli di 5 mesi fa.

Sul fronte dei titoli, tra i pochi in territorio positive sul Dow e’ Cisco, grazie a utili e vendite migliori delle previsioni. A cio’ si aggiunge l’ottimismo del ceo John Chambers, pronto a nuove assunzioni e sicuro di una ripresa dell’economia Usa.

Buone notizie anche dal settore Retail, con vendite a gennaio ampiamente oltre le previsioni. Quello appena terminato e’ un mese importante perche’ rappresenta il 6.2% del fatturato annuale. Tra i casi migliori, Macy’s, Gap, American eagle. Molte societa’ di questo settore non hanno pero’ fornito stime sulle prospettive future. Ecco perche’, complice anche la giornata negativa, tutti perdono terreno fatta eccezione per Gap e Abercrombie. Indicazioni incoraggianti sull’outlook sono invece arrivate dal colosso dei cereali Kellogg e dal retailer Sara Lee.

Intanto gli investitori si chiedono se Toyota rappresenti ancora una buona opportunita’ di investimento. Il titolo ha inanellato una serie negativa di sedute in seguito ai difetti ai freni dell’ultimo modello ibrido Prius. Ora si aggiunge una nuova tegola: l'ente di controllosulla sicurezza stradale Usa ha avviato un'indagine formale.

Sul fronte settoriale male i tecnologici e il comparto aereo. Giu’ anche le banche dove i fari sono puntati su Bank of America. Il procuratore generale dello stato di New York, Andrew Cuomo, ha intentato una causa civile per frode contro l’istituto, il suo ex amministratore delegato Kenneth Lewis e l'ex direttore finanziario Joe Price. L'accusa di avere dato indicazioni fuorvianti agli investitori su Merrill Lynch all'epoca dell'acquisizione da parte di Bank of America alla fine del 2008.

A livello settoriale le migliori performance sono segnate dai comparti:
Volatility-VXX +8.5%, 20+ yr Treasuries-TLT +1.2% e Dollar-UUP +0.6%. Le peggiori: Spain-EWP -6.9%, Brazil-EWZ -5.9%, Solar-TAN -5.8%, Steel-SLX -5.7%, Silver-SLV -5.6%, Coal-KOL -5.4%, Wind Energy-FAN -5.2%, Gold Miners-GDX -5.1%, Global Shippers-SEA -4.8%, Crude Oil-USO -4.8%, Italy-EWI -4.7%, Oil Services-OIH -4.5%, Commodities-GSG -4.4%, France-EWQ -4.3%, Australia-EWA -4.3% e North American Semiconductors-IGW -4.2%.

Alle 18:45 circa il volume di scambio e' di 570 milioni di pezzi al NYSE e 1.34 miliardi al Nasdaq. I titoli in rialzo contro quelli in ribasso sono 347 a 22648 al Nyse e 398 a 2148 milioni al Nasdaq. I nuovi massimi contro i nuovi minimi delle ultime 52 settimane sono: 30 a 7 al NYSE e 13 a 28 al Nasdaq.

 

 

 

WALL STREET: PIEGATA, IL DOW JONES TORNA A 10.000

04 Febbraio 2010 22:00 NEW YORK - WSI
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Violata l'importante soglia psicologica, non accadeva dal 6 novembre. Tensioni dall'Europa, preoccupa la condizione del mercato del lavoro Usa. Vendite su tutti i fronti: euro ai minimi da maggio, greggio -5%, l'oro cede quasi $50, boom Treasury.
Pesante sell-off per la borsa americana, indebolita dai timori relativi al debito sovrano di alcuni Paesi europei e dalla difficile situazione del mercato del lavoro statunitense, fattori che potrebbero ostacolare la ripresa economica a livello globale. Il Dow Jones ha ceduto il 2.61% a 10002, l’S&P500 il 3.11% a 1063, il Nasdaq e’ arretrato del 2.99% a 2125. Durante i minuti finali delle contrattazioni l'indice industriale ha violato l'importante supporto psicologico: non accadeva dal 6 novembre.

Nel settore delle valute l’euro e’ scivolato ai minimi livelli da maggio; nel comparto energetico il greggio ha ceduto oltre il 5% (maggior calo degli ultimi 6 mesi), mentre tra i metalli l’oro ha registrato la peggiore prova giornaliera dal 2008. In forte rialzo i Titoli di Stato Usa, con il rendimento sul decennale in calo di 93 punti base.

Gia’ prima dell’avvio delle contrattazioni le tensioni in arrivo dall’Europa non avevano aiutato gli investitori. Grecia, Portogallo e Spagna continuano ad alimentare preoccupazioni sulla loro salute finanziaria tanto che i CDS (tutti in forte aumento nel vecchio continente), hanno toccato livelli record per proteggersi da un eventuale default del Portogallo.

I dati macro americani deludenti hanno fatto il resto. A far montare le vendite e’ stata ancora una volta la difficile condizione che continua a caratterizzare il mercato del lavoro. Con grande sopresa degli analisti, le nuove richieste di sussidio sono cresciute nell’ultima settimana toccando i massimi di meta’ dicembre. Venerdi’ mattina, prima dell'apertura delle borse, sara' comunicato il rapporto occupazionale di gennaio per cui gli economisti stimano una crescita di 15 mila posti di lavoro, ma sono molti a sostenere che le attese verranno deluse. Tra gli altri dati, a risultare sotto le stime e’ stata anche la produttivita’ nell’ultimo trimestre del 2009.

"Basta dare uno sguardo agli ultimi numeri" ha affermato Diane Garnick, investment strategist di Invesco. "I disoccupati non spendono. Cio’ significa che la crescita a cui abbiamo assistito non e’ sostenibile, almeno fino a che le aziende non riprendono ad assumere. E poi ci sono molte incertezze a livello globale. Non sarei sorpresa di vedere un drammatico incremento della volatilita’ sui mercati".

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

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