PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Lunedì 08 Febbraio 2010

PARTE  2

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..... Sabato 06 Febbraio 2010 ..... Domenica 07 Febbraio 2010 ..... Lunedì 08 Febbraio 2010 .....
 
 

 

Merkel spinge candidatura Weber a presidenza Bce 2011
reuters - sabato, 6 febbraio 2010 - 10:35 CET
Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha spianato la strada alla candidatura del presidente della Bundesbank Axel Weber alla presidenza della Banca centrale Europea a fine 2011, secondo quanto riportato oggi dal periodico tedesco WirtschaftsWoche.
Il settimanale, citando fonti vicine alla banca centrale, ha scritto che la Merkel ha organizzato un'ampia maggioranza nella zona euro di 16 nazioni a favore di un esponente dell'Europa meridionale, il portoghese Vitor Constancio, come successore del greco Lucas Papademos alla vicepresidenza della Bce quest'anno.
Le mosse per la successione a Papademos in maggio rientrano nella strategia per decidere il nuovo presidente nel 2011.
Non ci sono candidati dichiarati per la successione a Jean-Claude Trichet il prossimo anno alla presidenza Bce, ma i due candidati principali sono nettamente Weber e Mario Draghi, governatore della Banca d'Italia e membro del consiglio Bce.
Secondo la rivista, l'incarico a un esponente dell'Europa meridionale alla vicepresidenza, come Constacio, non lascerebbe speranze a Draghi, nella sfida 2011 a Weber, rappresentante dell'Europa settentrionale.

 

 

G7: Darling, avanti su riforma finanza
sabato, 6 febbraio 2010 - 10:50 CET
(ANSA) - IQALUIT, 6 FEB - Alistair Darling esprime preoccupazione sul fatto che la spinta per la riforma delle regole finanziarie stia perdendo slancio.Ma, per il Cancelliere dello scacchiere britannico, c'e' un ampio accordo in aeree come i requisiti di capitale. In un'intervista alla Bnn ha invitato ad andare avanti sulla strada della riforma. 'Il rischio e' che nel 2010 la gente pensi 'Ok, stiamo superando questo, forse possiamo accantonare la riforma'. Non penso che possiamo permetterci questo lusso'.

 

 

Goldman Sachs:ridotto bonus ad Blankfein
sabato, 6 febbraio 2010 18:25 NEW YORK
(ANSA) - ROMA, 6 FEB - Nessuna supergratifica a 2 cifre: l'ad di Goldman Sachs (NYSE: GS - notizie) , Blankfein, si e' 'accontentato' di un bonus da 9 mln dollari, tutti in azioni. Nel 2007 aveva incassato un bonus di 67,9 milioni di dollari, cifra record a Wall Street. Sembrano cosi' essere accolti gli inviti dell'amministrazione Obama.Goldman Sachs ha chiuso il 2009 con un utile netto di 13,4 miliardi di dollari su ricavi per 45,2 miliardi. Il bonus a Blankfein e' la meta' di quello dell'ad di JpMorgan Chase, Dimon (17 mln dollari).

 

 

Grecia, agricoltori ancora in strada
domenica, 7 febbraio 2010 - 17:05 CET
(ANSA) - ATENE, 7 FEB - Meta' degli agricoltori greci, che da tre settimane bloccano le strade per ottenere aiuti dal governo, ha deciso di proseguire la protesta. La decisione e' stata presa in una riunione svoltasi oggi e dopo che nei giorni scorsi il resto dei lavoratori aveva deciso di togliere le barricate, a causa della difficile situazione economica del Paese. Finora i blocchi, che riguardano anche il principale valico di confine con al Bulgaria, hanno provocato perdite per oltre 500 milioni di euro.

 

 

Cina: Pechino, crescita 2010 sara' 10%
domenica, 7 febbraio 2010 17:16 PECHINO
(ANSA) - PECHINO, 7 FEB - La crescita dell'economia cinese si attestera' quest'anno al 10%, contro l',8,7% del 2009: e' la stima del governo di Pechino. La crescita del Pil cinese potrebbe arrivare all'11% nel primo trimestre, per rallentare nel resto dell'anno, ha spiegato il Centro studi dell'Accademia cinese delle scienze. Queste previsioni sono in linea con quelle del Fmi che, a fine gennaio, ha indicato per il Paese una crescita del 10%, giudicando minimi i rischi di una bolla speculativa.

 

 

 
  Sabato 06 Febbraio 2010 ..... Week  06/07 Febbraio 2010 ..... Lunedì 08 Febbraio 2010  
       
..... Rep. Singapore - Edizione Singapore ..... Edizione USA ..... Israele - Edizione Gerusalemme .....
 
 

 


08 Febbraio 2010 05:30 NEW YORK
L'EURO SOPRAVVIVERA' AL COLLASSO DELLA GRECIA
di WSI
Parla l'economista consulente del governo tedesco, che ha richiamato l'attenzione sull'urgenza di creare un nuovo ordine monetario mondiale. Giusto il pugno di ferro dell'Ue per evitare di creare pericolosi precedenti.
La Grecia e' sull'orlo del collasso, ormai e' sotto gli occhi di tutti. L'incubo di un default ha spaventato i mercati di tutto il pianeta, con gli investitori consapevoli del fatto che un evento di questo tipo rischia di mettere enormi pressioni sull'euro.
Non e' dello stesso avviso, tuttavia, Peter Bofinger, consulente economico del governo tedesco, secondo cui la moneta unica sopravvivera' ad un eventuale collasso di Atene. Ma Bofinger non si e' limitato a fare previsioni. In un'intervista alla versione online del quotidiano tedesco Spiegel ha lanciato anche un appello per la creazione di un nuovo ordine monetario mondiale.
La Commissione Europea ha prescritto un programma molto severo, fatto di misure restrittive per la Grecia, cui e' stato chiesto di ridurre il deficit di bilancio del 75% entro il 2012. Non e' previsto nessun aiuto da parte della Ue. Sembrerebbe una scelta rischiosa da parte di Bruxelles, dal momento che non e' ancora chiaro se Atene sara' in grado di farcela con le sue forze.
Ma Bofinger ritiene che sia vero l'opposto: "Una presa di posizione ferma contro la Grecia e' l'unico approccio corretto da tenere. Un'iniezione di liquidita' da parte di Bruxelles avrebbe creato un precedente pericoloso. Avrebbe infatti dato a intendere ad altri Paesi alle prese con simili problemi, vedi Spagna e Portogallo, che quando le cose si mettono male, l'Unione Europea e' pronta a correre in soccorso".
Un aiuto finanziario sembra tuttavia la scelta meno dolorosa e piu' ovvia, quello di cui c'e' assoluto e urgente bisogno al momento, visto che i problemi finanziari dei Paesi meridionali dell'Ue (gli short piu' accaniti includono anche l'Italia) stanno mettendo pressioni sull'intera zona euro. Addirittura alcuni economisti temono che un crash potrebbe innescare un effetto domino e provocare un deprezzamento dell'euro senza precedenti.
Secondo Bofinger chi la pensa cosi' esagera: "Se confrontata con le altre aree monetarie, la zona euro si sta comportando molto meglio di quanto molti invece sostengano. Il debito nazionale dei Paesi membri e le richieste di prestito sono di gran lunga inferiori a quelli degli Stati Uniti. E in caso di emergenza potrebbe persino superare una crisi come quella che verrebbe a crearsi nell'eventualita' di un default della Grecia. Una riprova decisiva? Basti pensare che Atene contribuisce solo con il 2.6% al PIL della zona euro".

 

 

La Borsa di Tokyo chiude di nuovo in calo, pesa l'apprezzamento dello yen
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi per la terza seduta di fila in ribasso. Il Nikkei ha perso l'1,1% a 9.951,82 punti ed il Topix l'1% a 883,01 punti. Era dallo scorso 10 dicembre che il Nikkei non chiudeva al di sotto della soglia dei 10.000 punti. Tra gli esportatori Toyota (JP3633400001) ha perso l'1,1%, Honda (JP3854600008) il 2,1%, Canon (JP3242800005) l'1,5% e Sony (JP3435000009) il 3,6%. Lo yen è salito oggi in Asia rispetto all'euro ai suoi più alti livelli da circa un anno. Panasonic (JP3866800000) ha chiuso in calo del 5,3%. Il leader mondiale dell'elettronica di consumo ha generato lo scorso trimestre un utile di ¥32,3 miliardi. Gli analisti avevano atteso ¥46,5 miliardi. UBS ha declassato oggi il titolo da "Buy" a "Neutral".
Casio (JP3209000003) ha perso il 5,3%. Il primo produttore al mondo di orologi digitali ha tagliato le sue stime per l'intero esercizio. Casio si attende ora una perdita di ¥22 miliardi. In precedenza Casio aveva previsto una perdita di ¥7 miliardi.
Kirin Holdings (JP3258000003) ha perso il 7,3%. Il secondo produttore giapponese di birra ha annunciato di aver messo fine alle trattative di fusione con Suntory a causa di divergenze sulla governance.
Redazione Borsainside 07:33

 

 

Le borse di Shanghai e Hong Kong chiudono per la terza seduta di fila in ribasso
Le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi contrastate.
Lo Shanghai Composite ha perso lo 0,1% a 2.935,17 punti. Sul listino cinese ha pesato ancora una volta la debole performance dei settori bancario ed immobiliare. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha chiuso in ribasso dello 0,4%, China Construction Bank (CN000A0HF1W3) dello 0,5%, Bank of Communications (CN000A0ERWC7) dello 0,9% e Bank of Beijing (CNE100000734) dell'1,2%. Nel settore immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha perso lo 0,9%, Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) l'1,3% e Gemdale (CNE000001790) l'1,6%. Yao Jingyuan, il capo economista dell'Ufficio Nazionale di Statistica, ha dichiarato che la Banca Centrale potrebbe chiedere alle banche di alzare ulteriormente le loro riserve obbligatorie allo scopo di frenare il mercato del credito. Suning Appliance (CNE000001KF2), la maggiore catena cinese per la vendita di elettrodomestici, ha chiuso in rialzo del 2,9%. Gli investitori speculano su un forte aumento della domanda di beni di consumo durante il periodo delle vacanze del Capodanno cinese che inizia la prossima settimana.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso dello 0,5% a 19.550,89 punti. Per il listino della città costiera si è trattato della terza seduta negativa di fila. La maggior parte dei bancari ha sofferto anche oggi. HSBC (GB0005405286) ha perso l'1%, Bank of East Asia (HK0023000190) lo 0,7% e Bank of China (CN000A0J3PX9) l'1,4%. Ancora male anche i petroliferi. PetroChina (CN0009365379) ha perso l'1,8%, Sinopec (CN0005789556) l'1,7% e CNOOC (HK0883013259) l'1,7%. Il prezzo del petrolio è caduto venerdì scorso a New York temporaneamente al di sotto di quota $70. Il settore delle telecomunicazioni ha beneficiato del suo carattere difensivo. China Mobile (HK0941009539) ha guadagnato il 2,1% e China Unicom (HK0000049939) l'1%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha guadagnato lo 0,2%, il Taiex a Taipei lo 0,1% e lo Straits Times a Singapore lo 0,4%. Il Kospi a Seul ha guadagnato lo 0,9%.
Redazione Borsainside 12:06

 

 

Germania, aumenta sostegno a Weber come erede Trichet a capo Bce
reuters - lunedì, 8 febbraio 2010 - 12:52 CET
Un membro importante tra i conservatori del partito del cancelliere Angela Merkel ha dato il suo aperto appoggio a Axel Weber come prossimo banchiere centrale europeo, un segno interpretato da molti come un crescente diffuso sostegno al numero uno della Bundesbank.
La dichiarazione segue quella della settimana scorsa della Csu-Unione cristiano sociale, la sorella bavarese dei Cristiano-democratici (Cdu) della Merkel.
Secondo il giornale tedesco WirtschaftsWoche, che cita fonti vicine alla banca centrale tedesca, anche Angela Merkel sarebbe favorevole alla nomina di Axel Weber come numero uno dell'Eurotower dopo la scadenza del mandato dell'attuale presidente Jean-Claude Trichet il 31 ottobre 2011.
"Scegliere Weber sarebbe una garanzia per mantenere una politica monetaria Bce stabile", ha dichiarato Kurt Lauk, a capo del consiglio economico della Cdu. "Se il dibattito si aprisse oggi, sosterrei sicuramente il presidente della Bundesbank", ha detto, aggiungendo che "in ogni caso, è tempo che una grande istituzione europea sia diretta da un tedesco".
Per il momento non c'è formalmente alcun candidato alla successione di Trichet, ma Weber, che ha 52 anni, e il governatore di Banca d'Italia Mario Draghi, di 62 anni, sono considerati tra i favoriti.
Risoluto avversario dell'inflazione, Axel Weber è a capo della Buba dal 2004 e come tale fa parte di diritto del Consiglio dei governatori della Banca centrale europea.
Ancora aperta anche la gara per la successione, a partire da fine maggio, a Lucas Papademos come vice-presidente Bce. La scelta dovrebbe ricadere su Yves Mersch, sostenuto dal Lussemburgo, o sul portoghese Vitor Constancio.
Secondo la Frankfurter Allgemeine Zeitung, che non cita però le sue fonti, i ministri europei dovrebbero nominare Constancio nella prossima riunione del 15 febbraio,.
La designazione del successore di Trichet non dovrebbe essere fatta prima di inizio 2011. Alcune fonti diplomatiche sostengono che i due posti saranno distribuiti tra il nord e il sud della zona euro. Vale a dire che se Yves Mersh diventasse vice presidente aumenterebbero le possibilità di Mario Draghi, altrimenti sarebbe il falco Weber ad avere la strada spianata per Francoforte.

 

 

Disoccupazione: Ocse, Stabile a Dicembre (8,8%). In Italia Sale All'8,5%
lunedì, 8 febbraio 2010 - 12:53 CET
(ASCA) - Roma, 8 feb - Resta stabile il tasso di disoccupazione nell'area OCSE, che a dicembre rimane all'8,8%, invariato rispetto a novembre ma cresciuto di 1,8 punti percentuali rispetto al 2008. Nell'Eurozona, invece, la disoccupazione sale al 10% (+0,1% rispetto a novembre, +1,8% rispetto a dicembre 2008). In Italia la disoccupazione e' all'8,5%, +0,2% rispetto a novembre e +1,5% rispetto all'anno precedente; in Francia, sempre a dicembre, la disoccupazione e' al 10%, stabile rispetto a novembre ma cresciuta dell'1,5% rispetto al 2008; tasso invariato anche in Germania (7,5%) e nel Regno Unito (7,8%). Negli Stati Uniti, a gennaio 2010 si registra un calo della disoccupazione, che scende al 9,7% dal 10% di dicembre (+2% rispetto al 2009); scende anche in Canada (8,3% a gennaio, -0,1% rispetto al mese precedente) e in Giappone (5,1% a dicembre, -0,1% rispetto a novembre).

 

 

Il segreto della resurrezione di Ubs si chiama Oswald Gruebel
BlueTG.it - lunedì, 8 febbraio 2010 - 13:18 CET
Occhi puntati sulla prossima trimestrale di Ubs, uno tra gli istituti europei maggiormente colpiti dalla crisi finianziaria che secondo l’agenzia Bloomberg potrebbe registrare il primo utile su base annua dal 2006 quest’anno dopo aver scorporato oltre 38,7 miliardi di dollari di asset tossici e aver tagliato 18.500 posizioni di lavoro, nominando 11 nuovi consiglieri di amministrazione incluso un nuovo Ceo, Oswald Gruebel.
E proprio Gruebel potrebbe centrare un nuovo clamoroso successo dopo aver guidato il turnaround di Credit Suisse ed essersi ritirato nel 2007. Tanto che Ubs potrebbe nuovamente superare la storica rivale, grazie alle misure prese dal manager 66enne che ha puntato sulla ripresa delle attività di banca d’investimento per far crescere di almeno 15 miliardi di franchi svizzeri l’utile ante imposte nell’arco di 3-5 anni.

 

 

Spagna: Tesoro Prevede Emissioni Titoli Di Stato Per 97,1 Mld Euro
lunedì, 8 febbraio 2010 - 16:03 CET
(ASCA) - Roma, 8 feb - Nonostante la crisi economica e la riduzione delle entrate fiscali, per il 2001 il governo spagnolo prevede di collocare una minore quantita' di titoli di stato rispetto alla scorso anno. Il Tesoro stima emissioni di titoli di stato per 97,1 miliardi di euro, in calo rispetto ai 115,1 miliardi dello scorso anno, ''grazie alla riduzione del fabbisogno, ora stimanto a 76,8 miliardi rispetto ai 116,7 miliardi dello scorso anno'', spiega la nota del Tesoro (NYSE: TSO - notizie) . Confermato l'utilizzo di strumenti supplementari di raccola dei fondi, come i programmi di ''funding'' attraverso l'emissione Euro Medio Term Notes. Si tratta di titoli di debito generalmente collocati tra investitori istituzionali. ''Prevediamo di emetterne per circa 3 miliardi di euro, sebbene l'ammontare finalre sara' determinato dalle opportunita' che si presenteranno in termini di risparmi sul costo del debito'', conclude la nota.

 

 

08 Febbraio 2010 16:15 NEW YORK
IMMOBILIARE COMMERCIALE USA: PERDITE DI $150 MILIARDI PER LE BANCHE
di WSI
La stima e’ dell’agenzia di rating Moody’s per il periodo 2008-2011. Tutta colpa dei prestiti che gli istituti a stelle e strisce hanno sottoscritto per acquisire uffici e negozi. Ma i rating restano invariati.
L’agenzia di rating Moody’s lo scrive nero su bianco: le principali banche americane nel periodo che va dal 2008 all’anno prossimo rigistreranno perdite complessive da $120 miliardi. Perdite legate ai prestiti accesi per mettere un piede in immobili ad uso commerciale come uffici e negozi. La meta’ di questi prestiti sono riconducibili proprio a questi istituti. Se si prendono in considerazione anche le banche senza una copertura da parte dell’agenzia, il rosso lievita di altri $30 miliardi raggiungendo quota $150.
"Le banche su cui abbiamo un rating", ha dichiarato il co-autore del report nonche’ assistente al vicepresidente Joseph Pucella, "hanno messo a segno perdite legate a investimenti immobiliari per $43 miliardi e altri $77 miliardi stanno per essere registrate nel periodo che va dall’ultimo trimestre del 2009 a tutto il 2010 e anno successivo. Sulla base delle nostre attese per l’intero settore immobiliare commerciale, non vediamo pero’ la necessita’ di bocciature sulle banche americane oltre a quelle gia’ realizzate".
Il problema semmai e’ ben piu’ grave per gli istituti su cui Moody’s non ha copertura, ha fatto notare l’esperto. Sotto il peso della loro esposizione al comparto immobiliare commerciale, potrebbero rischiare infatti il collasso: un numero molto ampio di istituti minori (che rappresenta soltanto il 15% dell’intero settore bancario) ha in bilancio la meta’ dei prestiti per immobili di questo tipo.
Il costo di simili fallimenti dovra’ essere inevitabilmente sostenuto dall’intero sistema finanziario, ma difficilmente rappresenta un motivo per metter mano ai rating dell’agenzia, ha concluso l’analista.

 

 

Crisi: Spagna Non Teme Un Contagio Dalla Grecia
lunedì, 8 febbraio 2010 - 17:29 CET
(AGI) - Londra, 8 feb. - Il sottosegretario di Stato per l'Economia spagnolo Jose Manuel Campa ha affermato di non essere preoccupato circa un contagio dalle vendite di bond in Grecia dal medio al lungo termine. "E' un cosa a breve termine", ha affermato Campa parlando ai giornalisti a Londra dove e' per una due giorni per promuovere il piano del governo sul debito 2010. Il Tesoro spagnolo proprio oggi ha annunciato che intende tagliare di 76,8 miliardi di euro le sue emissioni di titoli del debito pubblico quest'anno, riducendole del 34% rispetto allo scorso anno

 

 

Le borse europee tornano a salire
I principali listini azionari europei hanno registrato oggi una ripresa. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato lo 0,6%, iI DAX a Francoforte lo 0,9%, il CAC40 a Parigi l'1,2%, il FTSE MIB a Milano lo 0,6% e lo SMI a Zurigo l'1,3%. La lista dei rialzi è stata guidata dai titoli dei produttori di materie prime. Xstrata (GB0031411001) ha guadagnato a Londra il 3,6%. L'impresa mineraria ha pubblicato dei dati di bilancio migliori delle attese del mercato ed annunciato che riprenderà a versare un dividendo. Sulla scia di Xstrata Anglo American (GB00B1XZS820) ha guadagnato il 2,3%, BHP Billiton (GB0000566504) l'1,8% e Rio Tinto (GB0007188757) l'1%. In ripresa anche i petroliferi. BP (GB0007980591) ha chiuso in rialzo dello 0,5%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) dell'1,5%, Eni (IT0003132476) del 2,4% e Total (FR0000120271) dell'1,9%. Dopo le forti perdite delle scorse sedute il prezzo del petrolio ha potuto oggi stabilizzarsi.
I bancari hanno chiuso contrastati. HSBC (GB0005405286) ha guadagnato lo 0,1%, Commerzbank (DE0008032004) lo 0,4%, Crédit Agricole (FR0000045072) il 2,1% e UBS (CH0024899483) il 2%. Barclays (GB0031348658) ha perso lo 0,4%, Deutsche Bank (DE0005140008) lo 0,2% e Credit Suisse (CH0012138530) lo 0,7%.
Deutsche Telekom (DE0005557508) ha guadagnato l'1,8%. Il titolo ha beneficiato anche oggi della speculazione su una possibile IPO di T-Mobile USA. Tra gli altri titoli del settore BT Group (GB0030913577) ha chiuso in rialzo dell'1,2%, France Télécom (FR0000133308) dell'1,6% e Telefónica (ES0178430E18) del 2,1%.
International Power (GB0006320161) ha guadagnato a Londra il 2,1%. Secondo delle voci di stampa GDF Suez (FR0010208488) potrebbe fare una nuova offerta per la rivale britannica.
Dexia (BE0003796134) ha guadagnato il 4,7%. L'Unione Europea ha approvato il piano di ristrutturazione del gruppo franco-belga.
SAP (DE0007164600) ha perso il 2,5%. L'impresa tedesca ha annunciato a sorpresa che il suo CEO Leo Apotheker lascerà con effetto immediato la guida del gruppo.
Redazione Borsainside 18:37

 

 

Gm: richiesta aiuti Stato per Opel
lunedì, 8 febbraio 2010 - 20:11 CET
(ANSA) - ROMA, 8 FEB - General Motors (NYSE: GM - notizie) vuole presentare entro questa settimana una richiesta formale per gli aiuti statali per la ristrutturazione di Opel. Lo ha detto la casa automobilistica tedesca. Secondo le stime di Gm, i costi per riorganizzare Opel ammontano a 3,3 miliardi di euro. Germania, Gran Bretagna, Spagna e Polonia, paesi in cui e' presente uno stabilimento Opel, dovranno garantire fino a 2,7 miliardi in aiuti, mentre la casa di Detroit (DETROIT.SN - notizie) investira' nel piano 600 milioni di euro.

 

 

A un mese dall'inaugurazione chiude la terrazza del Burj Dubai
lunedì, 8 febbraio 2010 20:21 DUBAI
Dopo lo scoppio della bolla per i debiti del Dubai World si aprono le prime crepe all'interno della Burj Dubai, il più alto grattacielo del mondo inaugurato il 4 gennaio scorso. La terrazza situata al 124esimo dei 160 piani del grattacielo, è stata chiusa per "problemi tecnici", ha spiegato Emaar Properties, il colosso immobiliare dietro l'ambizioso progetto.
La balconata ha chiuso al pubblico domenica, ufficialmente per una presenza di persone più forte del previsto che ha causato problemi all'alimentazione elettrica.
Dal giorno della sua apertura, la balconata era sempre strapiena di visitatori. Migliaia di persone si contendevano i biglietti d'entrata, disposti a pagarli anche 10 dirhams (20 euro) su internet, quattro volte più del costo all'ingresso. Più di 800 metri di vetro e acciaio, costruiti in cinque anni, la torre Burj Khalifa è costata 4,1 miliardi di dollari. L'inaugurazione era stata seguita in diretta tv satellitare da almeno due milioni di spettatori.

 

 

08 Febbraio 2010 20:29 NEW YORK
WALL STREET VOLTA LE SPALLE A OBAMA
di APCOM
Solo due anni fa, Wall Street aveva supportato i democratici con donazioni record, 89 milioni di dollari. Ora le cose sono cambiate. JP Morgan taglia fondi a democratici e finanzia il partito repubblicano. Voci d'insofferenza da piu' parti.
Le banche americane cominciano a voltare le spalle al partito democratico, innervosite dagli attacchi di Barack Obama che ha più volte fatto pressioni per nuovi controlli sulle attività del settore. JpMorgan ha inviato un messaggio chiaro: la banca, che in passato aveva concesso generose donazioni, quest'anno ha tagliato i fondi ai democrotici sia alla Camera che al Senato.
Anzi, per rendere ancora più esplicita la sua insofferenza, ha finanziato, con 30.000 dollari, le campagne di alcuni esponenti del partito repubblicano.
La mossa di JpMorgan dà la misura dello scontro tra il settore finanziario e l'amministrazione di Barack Obama. Solo due anni fa, Wall Street aveva supportato i democratici con donazioni record, 89 milioni di dollari. Ora le cose sono cambiate.
Alcuni dei maggiori alleati di Obama, ad esempio Jamie Dimon, amministratore delegato di JpMorgan, si stanno opponendo alle politiche del presidente. "Se Obama non assume un atteggiamento più moderato, finirà per perdere il loro supporto", spiega Kelly S. King, presidente e amministratore delegato della banca BB&T Corporation. "Capisco la rabbia degli americani", continua il banchiere. "Il tasso reale di disoccupazione è al 17%, la gente soffre, e vuole che qualcuno sia puniti per questo. Ma la retorica polita non fa che inasprire gli animi e non serve a nulla".
La scontro tra Obama e Wall Street è cominciato lo scorso anno con la proposta di restrizioni sui compensi dei manager e la creazione di una agenzia federale per proteggere i consumatori.
Recentemente Obama ha definito "osceni" i bonus dei banchieri. Mentre la sua ultima idea è quella di istituire una tassa definita "di responsabilità finanziaria" solo sulle grandi banche, e di limitare gli investimenti che queste possono effettuare con i titoli del loro patrimonio.
L'insofferenza per l'atteggiamento di Obama non viene solo da JpMorgan. "Washington pensa di poter fare qualsiasi cosa e di ottenere comunque delle donazioni da Wall Street, ma non è così, le cose stanno cambiando", ha detto un banchiere al New York Times, chiedendo di restare anonimo. "Se il presidente vuole trasformare in un repubblicano ogni democratico di Wall Street questa è la strada giusta", ha aggiunto un'altro dirigente.

 

 

Borse dell'Europa dell'Est: Sale solo Budapest
Tra le principali borse dell'Europa dell'Est solo Budapest ha potuto chiudere oggi in rialzo.
L'indice RTS ha perso a Mosca il 2,5% a 1.375,34 punti. I volumi di scambio sono aumentati fortemente rispetto a venerdì scorso e sono stati molto alti. Sul mercato continua ad esserci un'elevata incertezza a causa della crisi della Grecia. A pesare sul sentiment degli investitori a Mosca è stata inoltre la debolezza del prezzo del petrolio. Tra le blue chips russe LUKoil (RU0009024277) ha perso l'1,3%, Rosneft (RU000A0J2Q06) il 2,7% e Sberbank (RU0009029540) il 4,4%. Gazprom (RU0007661625) ha chiuso a San Pietroburgo in ribasso del 5,3% a RUB 175.
Il BUX a Budapest ha guadagnato lo 0,4% a 20.300,11 punti. Dopo le forti perdite delle scorse sedute alcuni titoli del listino ungherese hanno potuto registrare una ripresa. MOL (HU0000068952) ha guadagnato l'1,2%, Gedeon Richter (HU0000067624) l'1,7% e Egis (HU0000053947) il 3%. OTP Bank (HU0000061726) e Magyar Telekom (HU0000016522) hanno perso rispettivamente lo 0,8% e l'1,3%.
Il PX a Praga ha chiuso in calo dello 0,1% a 1.092,80 punti. Anche nella capitale ceca ci sono stati oggi dei segni di stabilizzazione. Komercni Banka (CZ0008019106) ha guadagnato il 2%, Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) lo 0,8% e Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) lo 0,3%. Erste Group Bank (AT0000652011) ha perso il 2,7% e Unipetrol (CZ0009091500) lo 0,5%.
Il WIG a Varsavia ha perso lo 0,4% a 37.337,28 punti. La maggior parte delle blue chips polacche ha chiuso in ribasso. Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha perso l'1,9%, Telekomunikacja Polska (PLTLKPL00017) lo 0,9% e PKN Orlen (PLPKN0000018) lo 0,5%. PKO Bank Polski (PLPKO0000016) ha guadagnato lo 0,3% e KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) l'1,7%.
Redazione Borsainside 20:22

 

 

Le borse di San Paolo e di Città del Messico chiudono in rialzo
Quasi tutte le borse dell'America Latina hanno chiuso ieri in rialzo.
Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato lo 0,6% a 63.153,09 punti. Il mercato azionario brasiliano ha beneficiato della ripresa dei prezzi delle materie prime. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha guadagnato lo 0,7%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York in rialzo dell'1%. Vale (BRVALEACNPA3) ha guadagnato l'1,1%. Il prezzo del rame ha guadagnato ieri al NYMEX circa il 2%. Gafisa (BRGFSAACNOR3) ha guadagnato il 4,2%. Secondo delle voci di stampa il miliardario Sam Zell potrebbe aumentare la sua partecipazione nell'impresa immobiliare.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo dello 0,1% a 30.649,44 punti. Tra le blue chips messicane Cemex (MXP225611567) ha guadagnato l'1,9%, Grupo Mexico (MXP370841019) il 2,2% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) il 2,6%. América Móvil (MXP001691213) ha perso l'1,5%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha guadagnato l'1,1%, l'IPSA a Santiago del Cile l'1%, l'IBVC a Caracas lo 0,7% e l'IGBC a Bogotà lo 0,1%. Il General a Lima ha perso lo 0,4%.
Redazione Borsainside 00:23


 

 

 
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WALL STREET: FUTURES USA CAMMINANO SUL FILO DEL RASOIO

08 Febbraio 2010 15:00 NEW YORK - WSI
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Si placano i timori sul deficit di Grecia, Spagna e Portogallo. Ma l'incontro dei G-7 non ha fatto molto per risollevare il morale dei trader dopo quattro settimane di ribassi. Le banche dovranno pagare i costi della crisi. Resta da decidere come.
Si profila una seduta incerta a Wall Street. A mezz'ora dal suono della campanella, i contratti sui principali indici azionari scambiano in prossimita' dei livelli della vigilia (vedi quotazioni a fondo pagina).

Dopo essersi reso protagonista di un rally lungo 10 mesi, iniziato i primi di marzo, quando i listini erano sprofondati sui minimi di 12 anni, e alimentato dalle speranze di una ripresa sostenibile dell'economia, ora il mercato attraversa un momento difficile.

La fase di stallo potrebbe sbloccarsi nel caso in cui gli investitori dovessero rilevare segnali circa una crescita economica stabile e solida. I problemi riscontrati ultimamente, sia sul fronte del deficit di bilancio di alcuni Paesi Ue, che per certi versi in ambito macro, hanno invece sottolineato che la ripresa potrebbe essere meno rapida e intensa di quanto sperato.

Il mercato viene da quattro settimane negative consecutive e l'atteso incontro del weekend tra i ministri delle Finanze del G-7 non ha offerto grandi occasioni di spunto. I presenti si sono impegnati a varare "riforme importanti" e hanno trovato un accordo per chiudere un occhio sul debito degli haitiani.

Inoltre i ministri delle Finanze del Gruppo dei Sette, incontratisi in Canada, hanno segnalato che l'economia mondiale e' migliorata e che lasceranno risolvere all'Ue la questione dei deficit di bilancio di Grecia e altri Paesi della zona euro, che la settimana scorsa hanno contribuito in maniera decisiva alla debole performance delle Borse mondiali.

Secondo le ultime indiscrezioni stampa, alcuni funzionari del Gruppo dei Sette avrebbero trovato un accordo secondo cui le banche dovranno in qualche modo contribuire ai costi che la crisi finanziaria ha comportato, anche se non e' stato ancora stabilito quali sono gli strumenti che gli istituti dovrebbero utilizzare.

Il Segretario del Tesoro Usa Timothy Geithner ha detto in un'intervista concessa all'emittente ABC che gli Stati Uniti non perderanno mai il rating di tripla A sul debito. Geithner ha aggiunto che una volta che la ripresa del mercato del lavoro sara' avviata il deficit non rappresentera' piu' un problema.

Nel frattempo i CDS su Grecia e Spagna si sono ristretti, il che significa che secondo i trader si sono riduotte le possibilita' di un default dei bilanci dei due Paesi.

Quest'oggi il calendario macro non prevede appuntamenti particolare rilievo, mentre l'agenda societaria e' invece molto ricca. Riporteranno i conti fiscali CVS Caremark, Hasbro, Loews e Nasdaq OMX. Alla chiusura dei mercati sara' la volta della maggiore produttrice di videogiochi al mondo, Electronic Arts.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico in rialzo le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo avanzano di $0.13 attestandosi a quota $71.32 al barile. Sul valutario il dollaro cede terreno rispetto alle sei principali valute concorrenti (-0.2%), ma non singolarmente nei confronti della moneta unica, che scambia in flessione marginale a $1.3674. In progresso l’oro a $1069.00 l’oncia (+$16.20). Arretrano i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.5730%, forte di un balzo di 25 punti base.

Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 e' in rialzo di 1.60 punti (+0.15%) a 1061.40.

Il contratto sull'indice Nasdaq 100 e' in progresso di 0.50 punti a 1.745.50.

Il contratto sull'indice Dow Jones guadagna 7.00 punti (+0.07%) a quota 9948.00.

 

 

 

WALL STREET: IN RIBASSO SI PROFILA FEBBRAIO DIFFICILE

08 Febbraio 2010 15:30 NEW YORK - WSI
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Occhi sull'andamento del biglietto verde per sapere se un eventuale calo sara' sufficiente a far tornare gli acquisti sui produttori di materie prime. Si spera in un riscatto dei tech dopo un 2010 sin qui deludente. Pesano health-care e compagnie aeree.
Partenza di seduta incerta tra denaro e lettera per il mercato azionario a stelle e strisce, il quale viende da quattro settimane di ribassi. In avvio il Dow perde lo 0.19% a quota 9993.26, mentre il Nasdaq cede lo 0.04% in area 2140.18 e l'S&P 500 lo 0.08% a 1065.37 punti.

Tra i settori deludono per il momento in particolare le societa' di assistenza sanitaria e le compagnie aeree. In assenza di notizie rilevanti e visto l'andamento altelenante riscontrato sulle borse asiatiche e i rialzi modesti visti in Europa, a polarizzare l'attenzione degli investitori e' soprattutto la performance del dollaro.

Il biglietto verde scambia in calo dello 0.2% contro il basket di valute rivali principali, ma sostanzialmente invariato sull'euro. In particolare il mercato e' interessato a scoprire se la flessione del biglietto verde tornera' a stimolare l'appetito per i titoli dei produttori di materiali di base e minerali, che sono stati tra i settori piu' deboli nel ripiegamento visto di recente a Wall Street.

Tra i settori, il focus sara' rivolto anche ai tecnologici, tenendo conto delle perdite pesanti subite dalle societa' a maggiore capitalizzazione che hanno fatto si che il Nasdaq abbia fatto peggio degli altri indici borsistici principali dall'inizio dell'anno nuovo.

Dopo essersi reso protagonista di un rally lungo 10 mesi, iniziato i primi di marzo, quando i listini erano sprofondati sui minimi di 12 anni, e alimentato dalle speranze di una ripresa sostenibile dell'economia, ora il mercato attraversa un momento difficile.

La fase di stallo potrebbe sbloccarsi nel caso in cui gli investitori dovessero rilevare segnali circa una crescita economica stabile e solida. I problemi riscontrati ultimamente, sia sul fronte del deficit di bilancio di alcuni Paesi Ue, che per certi versi in ambito macro, hanno invece sottolineato che la ripresa potrebbe essere meno rapida e intensa di quanto sperato.

Il mercato viene da quattro settimane negative consecutive e l'atteso incontro del weekend tra i ministri delle Finanze del G-7 non ha offerto grandi occasioni di spunto. I presenti si sono impegnati a varare "riforme importanti" e hanno trovato un accordo per chiudere un occhio sul debito degli haitiani.

Inoltre i ministri delle Finanze del Gruppo dei Sette, incontratisi in Canada, hanno segnalato che l'economia mondiale e' migliorata e che lasceranno risolvere all'Ue la questione dei deficit di bilancio di Grecia e altri Paesi della zona euro, che la settimana scorsa hanno contribuito in maniera decisiva alla debole performance delle Borse mondiali.

Secondo le ultime indiscrezioni stampa, alcuni funzionari del Gruppo dei Sette avrebbero trovato un accordo secondo cui le banche dovranno in qualche modo contribuire ai costi che la crisi finanziaria ha comportato, anche se non e' stato ancora stabilito quali sono gli strumenti che gli istituti dovrebbero utilizzare.

Il Segretario del Tesoro Usa Timothy Geithner ha detto in un'intervista concessa all'emittente ABC che gli Stati Uniti non perderanno mai il rating di tripla A sul debito. Geithner ha aggiunto che una volta che la ripresa del mercato del lavoro sara' avviata il deficit non rappresentera' piu' un problema.

Nel frattempo i CDS su Grecia e Spagna si sono ristretti, il che significa che secondo i trader si sono riduotte le possibilita' di un default dei bilanci dei due Paesi.

Quest'oggi il calendario macro non prevede appuntamenti di particolare rilievo, mentre l'agenda societaria e' invece molto ricca. Riporteranno i conti fiscali CVS Caremark, Hasbro, Loews e Nasdaq OMX. Alla chiusura dei mercati sara' la volta della maggiore produttrice di videogiochi al mondo, Electronic Arts.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico in rialzo le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo avanzano di $0.31 attestandosi a quota $71.41 al barile. Sul valutario il dollaro cede terreno rispetto alle sei principali valute concorrenti (-0.2%), ma non singolarmente nei confronti della moneta unica, che scambia in flessione marginale a $1.3665. In progresso l’oro a $1065.70 l’oncia (+$12.90). Arretrano i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.5870%, forte di un balzo di 41 punti base

 

 

 

WALL STREET: RECUPERA, MA DOW TIENE A FATICA I 10.000

08 Febbraio 2010 18:00 NEW YORK - WSI
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Le commodity approfittano del ripiegamento del dollaro. In denaro Google, Home Depot, Amazon e Mastercard. Balzo di Hasbro e CVS dopo i conti. CIT da' una seconda chance a Thain (ex Merrill). Listini in trading range, ma positive due azioni su tre.
A meta' seduta i listini scambiano in trading range, con gli investori che preferiscono mantenere un approccio cauto in attesa di ottenere segnali piu' chiari di una ripresa dell'economia. Il Dow Jones galleggia su quota 10.000, livello che se rotto potrebbe innescare una pericolosa ondata di vendite.

Particolarmente intonati i titoli della produttrice di giocattoli Hasbro e dell'azienda di servizi farmaceutici CVS Caremark, entrambe sostenute dalla pubblicazione di conti superiori alle stime. Sugli altri mercati le materie prime avanzano, sfruttando il ritracciamento della valuta americana.

Tra le prove piu' convincenti di giornata vanno citate anche quelle di Google (+1.5%), Home Depot (+3%) e Amazon.com (favorita dalla promozione di alcuni analisti) e Mastercard (+2%), mentre tra i ribassi piu' marcati si segnala il gruppo del Washington Post. Gli analisti di Morgan Stanley hanno alzato il rating sul titolo Home Depot a Overweight, aggiungendolo alla loro "Best Ideas List".

Performance settoriali superiori alla media per i costruttori di case, i semiconduttori e le produttrici di metalli di base, mentre sono particolarmente deboli finanziari e assicurativi. Molto alta anche quest'oggi la volatilita' (indice VIX +1%).

Nel frattempo i titoli di CIT Group fanno un balzo del 3.5% circa, ricevendo una bella spinta dalle notizie secondo cui la societa', che offre prestiti alle piccole e medie imprese e tra le aziende piu' colpite dalla crisi, ha deciso di dare una seconda chance a John Thain, ex dirigente di Merrill Lynch, nominandolo presidente e amministratore delegato.

Dopo essersi reso protagonista di un rally lungo 10 mesi, iniziato i primi di marzo, quando i listini erano sprofondati sui minimi di 12 anni e alimentato dalle speranze di una ripresa sostenibile dell'economia, ora il mercato attraversa un momento difficile.

La fase di stallo potrebbe sbloccarsi nel caso in cui gli investitori dovessero rilevare segnali circa una crescita economica stabile e solida. I problemi riscontrati ultimamente, sia sul fronte del deficit di bilancio di alcuni Paesi Ue, che per certi versi in ambito macro, hanno invece sottolineato che la ripresa potrebbe essere meno rapida e intensa di quanto sperato.

A livello settoriale le migliori performance sono segnate dai comparti:
Livestock-COW +1.6%, Homebuilders-XHB +2.6%, Base Metals-DBB +1.3%, Semis-SMH/IGW +1.3%, Agriculture-DBA +1.1%, Commodities-GSG +1.1%, Retail-RTH +1.1%, Telcos-IYZ +1.0% e Oil Services-OIH +0.9%. Le peggiori: Gold Miners-GDX -1.9%, Solar Energy-TAN -1.8%, Volatility-0.3%, The Netherlands-EWN -1.1% and Regional Banks-RKH -0.9%.

Alle 18:45 circa il volume di scambio e' di 426 milioni di pezzi al NYSE e 954 milioni al Nasdaq. I titoli in rialzo contro quelli in ribasso sono 1691 a 1233 al Nyse e 1295 a 1235 milioni al Nasdaq. I nuovi massimi contro i nuovi minimi delle ultime 52 settimane sono: 20 a 9 al NYSE e 16 a 17 al Nasdaq.

 

 

 

WALL STREET: ACCUSA ANCORA IL COLPO: DOW SOTTO 10.000

08 Febbraio 2010 22:00 NEW YORK - WSI
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Le trimestrali migliori del previsto vengono offuscate dalla paura per le finanze di alcuni Paesi europei. Depressi i finanziari, in particolare BofA, Travelers e Amex. Bene Exxon, Home Depot e Disney. Dollaro e commodity su. Dow -1.04%, Nasdaq -0.68%.
I listini azionari americani perdono terreno, con il Dow Jones che ha bucato ancora una volta la soglia chiave dei 10.000 punti in una seduta caratterizzata da un certo nerovismo per la situazione fiscale di Grecia, Spagna, Portogallo e Grecia. E' la prima volta dallo scorso novembre che il Dow chiude sotto quota 10.000.

A nulla sono servite una serie di trimestrali migliori del previsto e alcuni rialzi visti nei settori health care e tecnologico. Il Dow Jones ha ceduto l'1.03% a quota 9908.54, il Nasdaq lo 0.7% in area 2126.05 e l'S&P 500 lo 0.89% a 1056.75 punti.

Home Depot ha chiuso in vetta al paniere delle 30 societa' a grande capitalizzazione dopo che gli analisti di Morgan Stanley hanno deciso di promuovere i titoli a Overweight e aggiungerli alla loro "Best Ideas List". Sempre sul fronte dei rialzi, anche Disney e Exxon Mobil hanno saputo approfittare della promozione di alcuni analisti.

Tra i settori la prova peggiore di giornata e' quella dei finanziari, con Bank of America, Travelers e American Express che sono state schiacciate in fondo al paniere delle blue chip. Il benchamrk XLF ha lasciato sul terreno oltre due punti percentuali.

Alcune trimestrali convincenti hanno offerto un contributo importante, che ha consentito di limitare le perdite. E' il caso della societa' di servizi farmaceutici CVS e della produttrice di giocattoli Hasbro, i cui titoli balzano dopo che entrambe le aziende hanno riportato conti fiscali superiori alle stime.

La trimestrale piu' attesa dopo il suono della campanella e' quella della maggiore produttrice di videogame al mondo, Electronic Arts.

In denaro anche Motorola, favorita dai commenti di Barron, secondo cui la societa' di telecomunicazioni potrebbe guadare il 40% dallo spin-off della sua divisione di cellulari.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico in rialzo le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo avanzano di $0.31 attestandosi a quota $71.90 al barile. Sul valutario il dollaro guadagna terreno nei confronti della moneta unica, che arretra a quota $1.3659. In progresso l’oro a $1066 l’oncia (+$13.20). Arretrano i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.5920%, forte di un balzo di 46 punti base.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

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