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Borsa di Tokyo positiva,
il Nikkei torna al di sopra di 10.000 punti La Borsa di
Tokyo ha chiuso oggi in rialzo. Il Nikkei ha guadagnato
l'1,2% a 10.092,19 punti ed il Topix l'1% a 892,16
punti. Tra gli esportatori Toyota (JP3633400001) ha
guadagnato il 2,1%, Honda (JP3854600008) lo 0,5%, Canon
(JP3242800005) lo 0,8%, Panasonic (JP3866800000) lo 0,5%
e Sony (JP3435000009) l'1,5%. Le nuove richieste di
sussidi alla disoccupazione sono calate la scorsa
settimana negli USA, il principale partner commerciale
del Giappone, ai loro più bassi livelli dall'inizio di
gennaio. L'aumento dei prezzi delle materie prime ha
spinto i minerari ed i petroliferi. Nel settore
minerario Sumitomo Metal Mining (JP3402600005) ha
guadagnato il 4,4%, Mitsui Mining & Smelting
(JP3888400003) l'1,3% e Mitsubishi Materials
(JP3903000002) il 3,6%. Il prezzo dell'oro ha guadagnato
ieri a New York l'1,7%, quello del rame il 4,7%. Nel
settore petrolifero Nippon Oil (JP3679700009) ha chiuso
in rialzo dello 0,9% e Inpex (JP3294430008) dell'1,7%.
Il prezzo del petrolio ha guadagnato ieri al NYMEX l'1%.
Asahi Glass (JP3112000009) ha guadagnato il 6,9%. Il
produttore di vetro si attende per il corrente esercizio
un aumento del suo utile netto di più del 300%.
Redazione Borsainside 07:30
12 Febbraio 2010 09:07
PECHINO -
Sole 24 ore
No di Pechino all'incontro tra Obama e il Dalai Lama
Nonostante i ripetuti
ammonimenti delle autorità cinesi, il presidente
americano Barack Obama incontrerà il Dalai Lama il 18
febbraio a Washington. Unica concessione a Pechino -
secondo cui la visita del capo spirituale dei buddisti
tibetani potrebbe danneggiare gravemente i rapporti tra
Cina e Stati Uniti - l'incontro alla Casa Bianca non
avverrà nell'Ufficio Ovale ma nella Sala delle Mappe, un
luogo meno ufficiale e simbolico.
L'amministrazione Obama ha sempre sottolineato che il
presidente incontrerà il Dalai Lama esclusivamente nel
suo ruolo di leader spirituale: Washington non mette in
discussione che il Tibet faccia parte del territorio
cinese. Ma il ministero degli esteri di Pechino, con una
nota, ha esortato «gli Stati Uniti a comprendere il
carattere molto sensibile della questione tibetana, e
rispettare scrupolosamente il loro impegno
sull'appartenenza del Tibet alla Cina e la loro
opposizione all'indipendenza tibetana».
Il Dalai Lama con il Presidente Bush nel 2001 e con il
presidente Clinton nel 1997 (AFP)Il colloquio tra Obama
e il Dalai Lama sembra comunque destinato a rafforzare
gli attriti esistenti tra Washington e Pechino su
diverse questioni: dalla vendita di armi Usa a Taiwan,
al rispetto dei diritti umani in Cina, al tasso di
cambio della divisa cinese (lo yuan), alla censura di
internet. In questo periodo, inoltre, gli Stati Uniti
stanno cercando di convincere la Cina ad appoggiare le
sanzioni contro l'Iran. Il portavoce della Casa Bianca,
Robert Gibbs, ha detto che i rapporti tra i due paesi
sono «maturi abbastanza» per lavorare insieme sui
problemi di reciproco interesse accettando nello stesso
tempo il fatto che non si può essere d'accordo su tutto.
In questo clima teso vi è stato però anche uno sviluppo
positivo: la Cina ha autorizzato la portaerei nucleare
statunitense Nimitz ad attraccare la prossima settimana
nel porto di Hong Kong. Il portavoce del Pentagono ha
salutato questa decisione come un segnale positivo
lanciato da Pechino.
Grecia, Frattini: evitare
contagio test credibilità e forza euro
reuters - venerdì, 12 febbraio 2010 - 9:20
Per il sistema della zona euro è una prova di
credibilità impedire il contagio della crisi della
Grecia ad altri Paesi. Lo ha detto il ministro degli
Esteri Franco Frattini nel corso di una intervista su
Canale 5.
"Noi siamo seriamente preoccupati ma vogliamo aiutare la
Grecia. Ieri i capi di Stato e governo hanno adottato un
pacchetto di misure, è evidente che il primo ministro
greco deve adottare programmi molto drastici di
riduzione della spesa, lo sta facendo", ha detto
Frattini rispondendo a una domanda su come valutasse la
crisi economica della Grecia.
"Io credo che per la tenuta del sistema europeo sia una
prova di credibilità se impediamo il contagio dalla
Grecia ad altri paesi e abbiamo dimostrato che il
sistema dell'euro è forte e credibile. Questo e' il
nostro obiettivo", ha aggiunto.
Grecia: Trichet, Apprezzo
Impegni Leader Europei Per Stabilita' Eurozona
venerdì, 12 febbraio 2010 - 9:32
(ASCA) - Roma, 12 feb - Dopo il summit di ieri tra i
leader europei sul caso della Grecia, il presidente
della Bce, Jean-Claude Trichet, esprime on una nota ''l'
importante presa di posizione'' uscita dal summit. In
particolare il sottolinea l'impegno espresso ''sulla
necessita' di tutti gli stai membri di adottare
politiche di bilancio in linea con le regole''. Altri
elementi positivi, ''l'impegno della Grecia a ridurre il
deficit del 4% nel 2010 anche con l'adozione di misure
supplementari'', continua Trichet. Il banchiere centrale
poi ''conferma che la Bce lavorera' con la Commissione
Ue per implementare le raccomandazioni alla Grecia. Si
puo' contare sulla nostra permanente attenzione.
Apprezzo l'impegno degli stati ad agire in modo
determinato e coordinato, ove fosse necessario, per
salvaguardare la stabilita' dell'area euro''.
Eni: -47,7% utile 2009 a
4,62 mld
venerdì, 12 febbraio 2010 09:39 MILANO
(ANSA) - ROMA, 12 FEB - Eni (Milano: ENI.MI - notizie)
archivia il 2009 con un utile netto di 4,62 mld (-47,7%
sul 2008). L'utile operativo adjusted si e' attestato a
13,12 mld (-39,3%). L'utile netto adjusted e' stato pari
a 5,21 mld (-48,8%). Il Cda ha proposto un dividendo di
1,00 per azione (inferiore agli 1,3 euro dell'esercizio
precedente), di cui 0,50 gia' distribuiti come acconto.
'Il 2009 e' stato un anno difficile per il nostro
settore. In questo contesto, Eni ha conseguito risultati
superiori alle aspettative', dice l'ad Scaroni.
Germania: Pil quarto trimestre invariato
venerdì, 12 febbraio 2010 09:54 BERLINO
(ANSA) - ROMA, 12 FEB - Il pil tedesco nel quarto
trimestre e' rimasto invariato ed e' diminuito dell'1,7%
rispetto allo stesso periodo del 2008. Si tratta,
secondo quanto riferisce l'agenzia Bloomberg, di un
risultato inatteso: gli analisti avevano infatti
previsto un aumento dello 0,2%. Nell'intero anno,
secondo l'Istituto di statistica, il pil e' diminuito
del 5%.I consumi privati e gli investimenti stanno
frenando la ripresa tedesca.
Toyota: pronto piano
trasparenza
venerdì, 12 febbraio 2010 - 10:30
(ANSA) - TOKYO, 12 FEB - Toyota lavora all'operazione
'piena trasparenza'. E' quanto riporta lo Yomiuri
Shimbun. Vuole rendere pubblici tutti i difetti rilevati
sulle sue vetture, allo scopo di riottenere la fiducia
dei consumatori. Il numero uno, Akio Toyoda, dovrebbe
annunciare il piano il 2 marzo in occasione della sua
visita negli Usa. Spieghera' i difetti del pedale
dell'acceleratore e dei freni che ha causato il ritiro
di quasi 9 mln di auto in tutto il mondo.
Francia: Pil quarto
trimestre +0,6%
venerdì, 12 febbraio 2010 10:38 PARIGI
(ANSA) - ROMA, 12 FEB - Il pil francese nel quarto
trimestre e' cresciuto dello 0,6% rispetto al trimestre
precedente. Lo comunica l'istituto di statistica Insee.
Nell'intero 2009 si e' registrata una flessione del
2,2%, vale a dire il calo piu' pesante dal dopoguerra.
Cina: Banca Centrale Alza Coefficiente Riserva
Obbligatoria Banche
venerdì, 12 febbraio 2010 11:07 PECHINO
(ASCA) - Roma, 12 feb - Si intensificano le manovre di
drenaggio della liquidita' da parte della Banca centrale
della Cina. Oggi e' stato aumentato di 50 punti base il
coefficiente sulla riserva obbligatoria delle banche. La
misura entra in vigore il prossimo 25 febbraio.
Eurozona: a Dicembre Crolla Produzione
Industriale -1,7%
venerdì, 12 febbraio 2010 11:19 BRUXELLES
(ASCA) - Roma, 12 feb - Piove sul bagnato nell'Eurozona.
Nel mese di dicembre la produzione industriale e' scesa
dell'1,7% su base mensile, su base annua -5%. Il dato
mensile e' nettamente peggiore del consensus degli
economisti posto a -0,2%. Unica buona notizia la
revisione al rialzo del mese di novembre a +1,4%. I dati
sono stati diffusi da Eurostat.
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Uda, fratello e figli Madoff al centro inchieste
frodi fiscali
reuters - venerdì, 12 febbraio 2010 - 11:24
Il fratello e i figli di Bernard Madoff, imprenditore
condannato per la più grossa truffa nella storia di Wall
Street, sono al centro di una serie di casi di frode
fiscale sui quali stanno indagando i pubblici ministeri
federali di Manhattan. Lo riporta oggi il Wall Street
Journal, citando persone vicine alla vicenda.
Peter Madoff, il fratello dell'imprenditore, era
compliance officer alla Bernard L.Madoff Investment
Securities LLC, oltre ad avere un ruolo dirigenziale
anche alla Madoff Securities International di Londra.
I figli di Madoff, Mark e Andrew (NASDAQ: ANDW -
notizie) , si sono invece occupati della divisione "market-making"
dell'azienda di famiglia, che era però separata dal
reparto investimenti, dove si è consumata la truffa
multi-miliardaria dell'imprenditore.
I legali di Peter Madoff non hanno voluto commentare la
notizia, mentre Martin Flumenbaum, avvocato di Mark e
Andrew Madoff, ha fatto sapere, tramite un comunicato,
che i figli non erano a conoscenza dei crimini del
padre. Anzi, i due hanno contattato le autorità non
appena il padre li ha messi al corrente della truffa.
I figli "continuano a collaborare completamente con le
autorità sulle indagini in corso", ha detto Flumenbaum,
secondo quanto riportato dal quotidiano.
Il legale di Peter Madoff, Charles Spada, ha invece
rivelato lo scorso mese, con una lettera inviata al
giudice distrettuale Madeline Cox Arleo, che il suo
cliente era al centro di un'indagine da parte dei
pubblici ministeri statunitensi.
Bernard Madoff, 71 anni, sta scontando in North Carolina
una condanna a 150 anni di carcere per una truffa da 65
miliardi di dollari che ha visto coinvolti migliaia di
investitori in tutto il mondo che, insieme a diverse
associazioni di beneficenza, hanno perso soldi a causa
dello "schema Ponzi" - con il quale gli investitori
vengono pagati con i soldi di nuovi clienti.
Non è chiara, si legge sul Wall Street Journal, l'esatta
tipologia di questa potenziale frode fiscale.
Bce: Der Spiegel, Francia Appoggia Candidatura
Di Weber
venerdì, 12 febbraio 2010 - 11:25
(AGI) - Berlino, 12 feb. - Crescono le chances di Axel
Weber di succedere a Jean-Claude Trichet come presidente
della Banca centrale europea. Il settimanale 'Der
Spiegel' scrive infatti che, citando fonti non
qualificate, la Francia ha promesso alla Germania di
appoggiare la candidatura del presidente della
Bundesbank alla testa della Bce, carica per la quale e'
in corsa anche il governatore della Banca d'Italia,
Mario Draghi.
Ue-16: nel 2009 il Pil e' sceso del 4%
venerdì, 12 febbraio 2010 11:27 BRUXELLES
(ANSA) - BRUXELLES, 12 FEB - Nel 2009 il Pil di
Eurolandia e' diminuito del 4% rispetto al 2008.
Nell'ultimo trimestre e' invece cresciuto dello 0,1%.
Nel periodo luglio-settembre la variazione del Pil era
stata pari a piu' 0,4%. In base ai dati diffusi da
Eurostat, nel periodo ottobre-dicembre 2009 la
variazione del Pil in Eurolandia e' stata di -2,1. Nel
terzo trimestre 2009 la flessione era stata del 4%. Per
quanto riguarda l'Ue a 27, nel 2009 la diminuzione del
Pil e' stata del 4,1%.
Citigroup: il Tesoro Usa vuole uscire, ma con un
profitto
BlueTG.it - venerdì, 12 febbraio 2010 11:50 WASHINGTON
Stavolta sembra che il Tesoro Usa abbia deciso: secondo
rumors rilanciati dall’agenzia Reuters si starebbe
infatti preparando a vendere i 2,2 miliardi di dollari
in azioni privilegiate di Citigroup detenute,
avvalendosi di consulenti finanziari per assicurarsi di
chiudere in utile l’operazione aperta per garantire il
salvataggio del gruppo nel 2008.
La Borsa di Shanghai sale per la quarta seduta
di filaLa maggior parte delle principali borse della
regione Asia-Pacifico ha chiuso oggi in rialzo.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato l'1,1% a 3.018,13
punti. Per l'indice cinese si è trattato della quarta
seduta positiva di fila. La Borsa di Shanghai resterà
ferma la prossima settimana a causa delle festività del
Capodanno Cinese. In luce il settore minerario. Aluminum
Corporation of China (CNE1000001T8) ha guadagnato
l'1,4%, Jiangxi Copper (CN0009070615) il 3,3%, Tongling
Nonferrous Metals (CNE000000529) l'1,8% e Zijin Mining
(CNE100000502) l'1,9%. Il prezzo dell'oro ha guadagnato
ieri a New York l'1,7%, quello del rame il 4,7%. Baoshan
Iron & Steel (CNE0000015R4) ha guadagnato il 2,4%. Il
primo produttore cinese d'acciaio ha annunciato
l'aumento dei prezzi di alcuni suoi prodotti con
consegna marzo. I settori bancario ed immobiliare hanno
beneficiato del calo dei timori relativi ad una
possibile stretta credizia in Cina. Tra i bancari
Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha
guadagnato lo 0,8%, Bank of China (CN000A0J3PX9) lo 0,5%
e China Construction Bank (CN000A0HF1W3) l'1,4%. Tra i
titoli delle imprese immobiliari China Vanke
(CN0008879206) ha chiuso in rialzo dell'1% e Poly Real
Estate (CN000A0KE8T0) dello 0,6%.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso dello 0,1%
a 20.268,69 punti. Durante l'intera settimana l'indice
della città costiera ha guadagnato il 3,1%. Su alcuni
titoli sono scattate oggi delle prese di beneficio. HSBC
(GB0005405286) ha perso lo 0,7%, Hutchison Whampoa
(HK0013000119) lo 0,6%, China Mobile (HK0941009539) lo
0,8% e PetroChina (CN0009365379) lo 0,8%. La maggior
parte dei titoli del settore immobiliare ha registrato
anche oggi una performance positiva. Cheung Kong
Holdings (HK0001000014) ha guadagnato l'1,6%, Henderson
Land (HK0012000102) il 2,6%, Hang Lung Properties
(HK0101000591) l'1,2% e Sino Land (HK0083000502) l'1,4%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a
Sydney ha guadagnato lo 0,2% e lo Straits Times a
Singapore lo 0,2% Il Kospi a Seul ha perso lo 0,3%. La
Borsa di Taipei è rimasta anche oggi ferma.
Redazione Borsainside 11:54
Euro: Grecia, Economista Capo Bce Stark
Contrario Ad Aiuti
venerdì, 12 febbraio 2010 12:15 BERLINO
(AGI) - Berlino, 12 feb. - Il capo economista della Bce,
Juergen Stark, e' contrario ad aiuti dell'Ue alla Grecia
per consentirle di superare le sue difficolta' di
bilancio. In un'intervista al settimanale 'Der Spiegel'
Stark spiega in proposito che "molte delle idee che
circolano nell'etere sono controproducenti o pochissimo
compatibili con i principi dell'Unione monetaria".
Grecia, non necessarie nuove misure
venerdì, 12 febbraio 2010 - 13:52
(ANSA) - ATENE, 12 FEB - Il ministro dell'economia greco
Louka Katseli non ritiene che saranno necessari nuovi
interventi per far quadrare il piano di risanamento. 'Se
necessario - ha detto - nuove misure saranno introdotte,
ma non credo che sara' il caso'. Il premier Giorgio
Papandreou e il ministro delle finanze Giorgio
Papaconstantinou hanno a piu' riprese affermato di
essere pronti ad introdurre 'qualsiasi misura
necessaria' aggiuntiva, come chiede l'Europa, per
garantire gli obiettivi del piano di risanamento.
12 Febbraio 2010 14:01 NEW YORK
EUROZONA VERSO LO SFALDAMENTO
di WSI
E' questa l'opinione dello strategist di SocGen Edwards.
Il salvataggio della Grecia ne posticipa la
realizzazione. Euro sopravvalutato e scarsa
competitivita' le cause. Ipotesi infondata secondo Padoa
Schioppa.
Valuta sopravvalutata unita a bassa competitivita’. Sono
questi i due fattori che intrappolano i paesi del sud
Europa e rischiano di trascinarli verso la rottura del
blocco euro. Almeno secondo lo strategist di Societe
Generale Albert Edwards.
Come riportato da Bloomberg, l’esperto crede che il
principale problema che affligge paesi come Portogallo,
Spagna e Grecia e’ che "con bassi tassi di interesse
applicati per anni si e’ arrivati all’accelerazione
dell’inflazione". Anche qual’ora i governi riuscissero a
migliorare i loro deficit, l’assenza di competitivita’
all’interno di tutta l’area euro portera’ ad anni di
deflazione. Ogni aiuto dato alla Grecia non fa che
posticipare lo sfaldamento dell’Eurozona", ha scritto
l’analista nel suo report odierno.
Ipotesi rifiutata dal membro esecutivo della Bce Tommaso
Padoa-Schioppa: "non credo ci sia alcuna possibilita’ di
divisione dell’Eurozona. Non ha molto senso parlare di
simili ipotesi", ha detto oggi.
Gli effetti sull’Euro sono evidenti: la valuta europea
ha ceduto il 9.9% contro il dollaro da novembre proprio
per i timori legati allo stato di salute di paesi come
la Grecia.
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- Edizione Madrid |
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Grecia -
Edizione
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Irlanda -
Edizione
Dublino |
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Grecia: Papandreou Critica Mancanza Di
Coordinamento Ue
venerdì, 12 febbraio 2010 14:44 ATENE
(AGI) - Atene, 12 feb. - Il premier greco, George
Papandreou, all'indomani del vertice Ue che si e'
limitato a sostenere politicamente Atene senza entrare
nel dettaglio degli aiuti, si lamenta di una mancanza di
coordinamento tra le istituzioni europee. "C'e' stata -
dice - una mancanza di coordinamento tra le varie
istituzioni dell'Unione europea: la commissione, gli
stati membri, la Bce. E ci sono anche state opinioni
divergenti all'interno di questi istituzioni".
Usa: Fiducia Consumatori Cala a Sorpresa a
Febbraio
venerdì, 12 febbraio 2010 16:10 NEW YORK
(AGI) - New York, 12 feb. - La fiducia dei consumatori
Usa cala a sorpresa a febbraio. L'indice Michigan
arretra da 73,7 dai 74,4 di gennaio, ma sale rispetto ai
56,3 di febbraio di un anno fa. Gli analisti si
aspettavano un rialzo a 75. L'indice della situazione
attuale si attesta a 84,1, il massimo da marzo 2008
contro gli 81 punti di gennaio. L'indice delle
aspettative va a 66,9 dai 70,1 di febbraio e contro un
atteso 70,9.
12 Febbraio 2010 17:00 NEW YORK
DUBAI: SALE DI NUOVO IL RISCHIO, CDS SUI MASSIMI
di WSI
Il costo per proteggersi contro il default e' salito
oltre quota 600. Non succedeva da novembre, quando la
holding Dubai World annuncio' di essere in ritardo nel
pagamento degli interessi su $22 miliardi di debiti.
Il costo per proteggersi contro il default di Dubai e'
salito sui massimi livelli da quando lo scorso novembre
Dubai World, la holding controllata dall'emirato, ha
annunciato di essere in ritardo nel pagamento di alcuni
debiti.
Secondo Bloomberg i CDS legati al debito di Dubai sono
schizzati oggi a 638 punti base dai 585 di ieri, sui
livelli piu' alti dal 27 novembre, dopo che Dubai World
annuncio' di voler posticipare il pagamwento sugli
interessi relativi a debiti per complessivi $22
miliardi.
Il bond islamico di Dubai con scadenza 2014 e' scivolato
a 87.125 centesimi di dollaro da 89. Si tratta del
prezzo piu' basso da quando queste obbligazioni furono
collocate sul mercato in ottobre.
A novembre Dubai World, che ha curato il progetto di
costruzione del grattacielo piu' alto del mondo, aveva
chiesto del tempo supplementare per poter ristrutturare
il debito da $22 miliardi. L'annuncio sconvolse i
mercati, aprendo per diversi giorni una crisi globale
(che pero' e' poca cosa rispetto a quella attuale
relativa alla Grecia) affossando il morale degli
operatori e spingendo in rialzo i credit default swaps
relativi al debito di Dubai.
Borse europee: Sale solo
Zurigo, ancora male i bancari Quasi tutti i principali
listini azionari europei hanno chiuso oggi in ribasso.
Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,4%, il DAX a
Francoforte lo 0,1%, il CAC40 a Parigi lo 0,5% e il FTSE
MIB a Milano lo 0,2%. Lo SMI a Zurigo ha guadagnato lo
0,2%. La Cina ha alzato per la seconda volta quest'anno
il coefficiente delle riserve obbligatorie delle banche.
Il PIL della zona euro è cresciuto inoltre nel quarto
trimestre di solo lo 0,1%. Le due notizie hanno fatto
riaumentare i dubbi del mercato sulle prospettive
dell'economia. Tra i minerari Anglo American
(GB00B1XZS820) ha perso l'1,6%, Xstrata (GB0031411001)
il 2,5%, Kazakhmys (GB00B0HZPV38) l'1,9% e Vedanta
(GB0033277061) il 2,5%. I prezzi dei metalli sono calati
oggi a Londra.
Ancora male i bancari. Barclays (GB0031348658) ha perso
il 2,4%, Lloyds Banking Group (GB0008706128) il 3,2%,
Deutsche Bank (DE0005140008) l'1,5%, Société Générale
(FR0000130809) il 3,1%, UniCredit (IT0000064854) l'1,6%
e Banco Santander (ES0113900J37) l'1,6%.
Seduta molto negativa anche per il settore dell'auto.
BMW (DE0005190003) ha perso l'1,7%, Daimler
(DE0007100000) l'1%, Fiat (IT0001976403) il 3,1%,
Peugeot (FR0000121501) il 4,1%, Renault (FR0000131906)
il 4,7% e Volkswagen (DE0007664005) l'1,9%.
Michelin (FR0000121261) ha chiuso a Parigi in calo del
2,9%. Il produttore di pneumatici ha generato lo scorso
anno un utile inferiore alle previsioni del mercato.
ThyssenKrupp (DE0007500001) ha guadagnato a Francoforte
il 2,8%. Il gigante dell'acciaio è tornato lo scorso
trimestre all'utile.
Eni (IT0003132476) ha guadagnato l'1,1%. L'utile
adjusted dell'impresa petrolifera italiana è calato nel
quarto trimestre del 2009 meno di quanto atteso dagli
analisti.
British Airways (GB0001290575) ha perso a Londra il
4,1%. Macquarie ha avviato oggi la copertura sul titolo
della linea area con "Underperform".
Gli acquisti si sono concentrati sui settori a carattere
difensivo. Tra i titoli degli operatori telefonici BT
Group (GB0030913577) ha guadagnato il 2,2%, Deutsche
Telekom (DE0005557508) lo 0,8% e Vodafone (GB00B16GWD56)
lo 0,8%. Nel settore dell'industria alimentare Danone
(FR0000120644) ha chiuso in rialzo dello 0,9% e Nestlé
(CH0012056047) dell'1,3%.
Redazione Borsainside 18:30
12 Febbraio 2010 20:55
WASHINGTON -
Sole 24 ore
Obama incontrerà il Dalai Lama Respinta la richiesta di
Pechino
La Casa Bianca ha
respinto la richiesta della Cina di annullare l'incontro
fra il presidente Barack Obama e il Dalai Lama, leader
spirituale tibetano in esilio, previsto per il 18
febbraio a Washington. «L'incontro fra il presidente
Obama e il Dalai Lama avverrà, come già annunciato,
giovedì prossimo» ha affermato Robert Gibbs, portavoce
della Casa Bianca.
Unica concessione a Pechino - secondo cui la visita del
capo spirituale dei buddisti tibetani potrebbe
danneggiare gravemente i rapporti tra Cina e Stati Uniti
- l'incontro alla Casa Bianca non avverrà nell'Ufficio
Ovale ma nella Sala delle Mappe, un luogo meno ufficiale
e simbolico.
L'amministrazione Obama ha sempre sottolineato che il
presidente incontrerà il Dalai Lama esclusivamente nel
suo ruolo di leader spirituale: Washington non mette in
discussione che il Tibet faccia parte del territorio
cinese.
Ma il ministero degli esteri di Pechino, con una nota,
aveva esortato «gli Stati Uniti a comprendere il
carattere molto sensibile della questione tibetana, e
rispettare scrupolosamente il loro impegno
sull'appartenenza del Tibet alla Cina e la loro
opposizione all'indipendenza tibetana».
12 Febbraio 2010 20:20
NEW YORK
QUANDO L'AFRICA TIRA PIU' DI USA E EUROPA
di WSI
Cresce l'appetito per i bond africani. A sostenerlo e'
Pimco, il maggiore gestore di fondi obbligazionari al
mondo. Domanda sostenuta e spread in calo. Alti
rendimenti da Sudafrica, Angola, Kenya, Costa
d'Avorio...
I Paesi africani che hanno intenzione di rivolgersi ai
mercati internazionali per ottenere finanziamenti
riscontreranno un buon livello di domanda, ma il debito
potrebbe presentare uno sconto, in parte a causa delle
crisi di Europa e Dubai che negli ultimi tempi hanno
riempito le prime pagine di tutti i giornali.
Michael Gomez, portfolio manager e co-head delle
strategie sui mercati emergenti per PIMCO, ha riferito
che e' stata riscontrata una domanda sostenuta per il
debito sovrano africano, anche nel mercato secondario,
con alcuni spread che hanno raggiunto i livelli piu'
bassi di 18 mesi.
L'anno scorso, a causa della crisi finanziaria mondiale,
molti Paesi del continente sono stati costretti a
posticipare l'emissione di bond e Gomez ritiene che ora
gli investitori sono pronti per rispondere alle offerte,
nel tentativo di diversificare i propri portafogli.
"Le indicazioni a disposizione suggeriscono che l'Angola
guarda con sempre piu' convinzione al mercato e cosi'
anche il Kenya. La sensazione e' che ci sara' appetito
per questi nomi", ha detto il manager in un'intervista
telefonica concessa a Reuters.
PIMCO ha un'esposizione notevole in Sud Africa, Tunisia,
Egitto e Gabon, con qualche bond sporadico in Nigeria,
Ghana e Costa d'Avorio.
"Ultimamente il mercato obbligazionario dei mercati
emergenti si e' biforcato. Circa i due terzi dei Paesi
possono contare su una qualita' del credito molto alta e
percio' gli spread scambiano su livelli molto
ristretti".
"La fetta restante invece garantisce un rendimento molto
alto vista la qualita' del credito cosi' bassa. Si e'
andato formando una sorta di vuoto nel mezzo del
contenitore, pertanto ci sono opportunita' uniche per i
Paesi africani di approfittarne".
Borse dell'Europa
dell'Est: Male Mosca, bene Varsavia Le principali borse
dell'Europa dell'Est hanno chiuso anche oggi
contrastate.
L'indice RTS ha perso a Mosca il 2% a 1.363,83 punti. I
volumi di scambio sono rimasti sui livelli di ieri, poco
al di sopra della media. Anche sul mercato azionario
russo ha pesato l'aumento dei timori relativi alle
prospettive della congiuntura mondiale. La Cina ha
alzato per la seconda volta quest'anno il coefficiente
delle riserve obbligatorie delle banche. La misura punta
ad evitare un possibile surriscaldamento dell'economia.
Tra i titoli del listino russo Sberbank (RU0009029540)
ha perso il 5,2%, Norilsk Nickel (RU0007288411) l'1,4%,
LUKoil (RU0009024277) lo 0,8% e Gazprom (RU0007661625)
il 2,2%. Rosneft (RU000A0J2Q06) ha guadagnato l'1,4%,
Severstal (RU0009046510) ha chiuso invariato.
Il BUX a Budapest ha guadagnato lo 0,3% a 20.733,44
punti. Tra i titoli di maggior peso dell'indice
ungherese OTP Bank (HU0000061726) ha guadagnato l'1,1%,
MOL (HU0000068952) lo 0,9% e Magyar Telekom
(HU0000016522) l'1,3%. Sui farmaceutici sono scattate
oggi delle prese di beneficio Egis (HU0000053947) ha
perso lo 0,1% e Gedeon Richter (HU0000067624) l'1,9%.
Il PX a Praga ha perso lo 0,8% a 1.113,4 punti. Quasi
tutti i titoli principali del listino ceco hanno chiuso
in ribasso. Komercni Banka (CZ0008019106) ha perso
l'1,9%, Erste Group Bank (AT0000652011) lo 0,4% e Ceske
Energeticke Zavody (CZ0005112300) il 2,2%. Ancora bene
Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209): +1,4% a CZK 445.
Il WIG a Varsavia ha guadagnato l'1,6% a 37.933,01
punti. PGNiG (PLPGNIG00014) ha chiuso in rialzo del
3,2%. Le vendite di gas dell'impresa polacca hanno
raggiunto a gennaio dei livelli record. PGNiG ha chiesto
inoltre alle autorità di regolamentazione di aumentare i
suoi prezzi. I bancari hanno registrato una forte
ripresa. Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha guadagnato il
2,8%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) il 3,1%, BZW Bank
(PLBZ00000044) il 2,5% e BRE Bank (PLBRE0000012) il
2,8%.
Redazione Borsainside 20:41
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WALL
STREET: FUTURES IN CALO, NUOVO ALLUNGO DEL
DOLLARO
12 Febbraio 2010 15:00 NEW
YORK - WSI ______________________________________________
Le vendite al dettaglio
tornano a crescere in gennaio dopo la battuta d'arresto
di dicembre e lo fanno piu' del previsto. Ma il dollaro
forte e le notizie scoraggianti giunte dalla Cina
continuano a farsi sentire. In calo euro e commodity.
A mezz'ora dal suono della campanella, i contratti sui
principali indici azionari a stelle e strisce scambiano
sotto la parita’ (vedi quotazioni a fondo pagina),
facendo pensare ad un avvio di seduta negativo.
Il mercato non e' riuscito a limitare le perdite,
accusate sin dalla primissima parte della mattinata
newyorchese, nemmeno dopo la crescita superiore alle
attese delle vendite al dettaglio. Nonostante il calo
dei ricavi derivanti dai prodotti legati al mercato
immobiliare, come arredamento e materiali per la
costruzione, il rialzo e' stato dello 0.5%. Si tratta
del terzo incremento negli ultimi quattro mesi.
A pesare sugli indici sono le notizie secondo cui la
Cina ha alzato per la seconda volta in un anno la quota
dei depositi che le banche commerciali sono obbligate a
mettere a riserva, alimentando cosi' i timori circa la
crescita economica mondiale. Tali preoccupazioni hanno
inevitabilmente spinto i trader a vendere azioni e
commodity e al contempo comprare invece il dollaro Usa.
Le azioni a stelle e strisce hanno concluso la seduta di
ieri in forte rialzo, favoriti dal placarsi dei timori
circa la situazione fiscale della Grecia. Ma oggi la
decisione della Banca del Popolo cinese di rivedere al
rialzo dello 0.5% la quota dei depositi che le banche
commerciali devono conservare ha depresso il morale
degli operatori di Borsa. L'incremento, al momento
fissato al 16% per le grandi banche e al 14% per gli
istituti piu' piccoli, scattera' dal 25 febbraio.
La Banca Centrale sta cercando di imporre una stretta di
politica monetaria nel tentativo di ridurre le attivita'
di prestito delle banche. Tali iniziative, tuttavia,
hanno esacerbato i timori circa un possibile
rallentamento della rapida crescita dell'economia del
Paese asiatico.
Le notizie provenienti dalla Cina hanno spinto il
biglietto verde al rialzo, infliggendo
contemporaneamente un duro colpo su azionario e materie
prime legate al dollaro come petrolio e oro. Il dollar
index, che da' una misura della performance del
biglietto verde contro le sei concorrenti principali, fa
un balzo dello 0.7% a quota 80.583.
Ancora ricco il calendario macro Usa: prima la lettura
preliminare della fiducia dei consumatori a cura dell'Universita'
del Michigan, attesa per le 15:55 (il consensus e' per
un rialzo al 75), mentre cinque minuti dopo sara' la
volta delle scorte di magazzino. In questo caso gli
economisti prevedono un aumento dello 0.2%. Restando
sempre nella sfera manifatturiera, alle 16 italiane
verra' riportato l'indice della Fed di Philadelphia.
Alle 17 sara' invece la volta delle scorte di petrolio.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico in rialzo
le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo
arretrano di $1.22 attestandosi a quota $74.06 al
barile. Sul valutario la moneta unica si indebolisce a
quota $1.3594. In flessione l’oro a $1088.40 l’oncia
(-$6.30). Avanzano i prezzi dei Titoli di Stato, con il
rendimento sul benchmark decennale che si attesta al
3.6970%, in calo di 36 punti base.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future
sull'indice S&P500 e' in ribasso di 7.80 punti (-0.72%)
a 1068.80.
Il contratto sull'indice Nasdaq 100 scende di 11.50
punti a 1764.00 (-0.65%).
Il contratto sull'indice Dow Jones cede 62.00 punti
(-0.61%) a quota 10048.
WALL
STREET: ANCORA IN ROSSO, FARI SU STRETTA CINESE
12 Febbraio 2010 17:30 NEW
YORK - WSI ______________________________________________
Il Dow resta appeso alla
soglia tecnica dei 10000 punti. Giu' il comparto
energitico. Male le materie prime. Il petrolio scivola
con scorte ben sopra le stime. Euro in caduta per il
terzo giorno. Cattivi segnali dai consumatori.
Due ore dopo l’avvio delle contrattazioni, l’andamento
di Wall Street si conferma negativo. Ad alimentare nuovi
timori sulla ripresa globale oggi ci ha pensato la Cina
alzando a sorpresa, per la seconda volta in un mese, i
requisiti di riserva delle banche.
Ecco perche’ le vendite colpiscono l’azionario e le
materie prime, con il petrolio che scivola di oltre $2
accelerando per altro al ribasso dopo il dato sulle
scorte, cresciute ben oltre le previsioni. L’oro ne
perde quasi $10. L’Euro, gia’ messo a dura prova dalla
vicenda greca e dalla deludente crescita del Pil in
Eurolandia nel quarto trimestre, perde ulteriormente
terreno riportandosi sui minimi di 9 mesi fa contro il
dollaro. Si tratta della terza seduta consecutiva in
calo.
Al momento il Dow, che per alcuni istanti e’ tornato a
cedere la soglia psicologica dei 10000 punti, cede
l’1.1% a 10034. Il listino tecnologico arretra dello
0.63% attestandosi a 2164 mentre l’S&P 500 arretra dello
0.94% a 1.065.
A peggiorare la situazione anche alcuni dati
macroeconomici, in primis quello sulla fiducia dei
consumatori rilevato dall’Universita’ del Michigan,
sceso contro ogni previsione a 73.7 nel mese di
febbraio. Sotto le attese anche le scorte di magazzino
di dicembre: il calo e’ legato all’aumento delle
vendite. Unica nota positiva, ma comunque incapace di
sostenere da subito i listini, la crescita superiore
alle stime delle vendite al dettaglio. Nonostante il
calo dei ricavi derivanti dai prodotti legati al mercato
immobiliare, come arredamento e materiali per la
costruzione, il rialzo e' stato dello 0.5%. Si tratta
del terzo incremento negli ultimi quattro mesi.
Sul fronte societario vola Motorola (+6.17% a $7.07),
pronta alla separazione delle proprie attivita’ entro il
primo trimestre del 2011. Una parte sara’ centrata sui
prodotti al consumo l’altra sullo sviluppo di
infrastrutture di comunicazione legate alle aziende.
Nel giorno del suo debutto sull’S&P 500 (al posto di
Burlington Northern Santa Fe), viaggia in controtendenza
rispetto al mercato anche Berkshire Hathaway, la
conglomerata gia’ quotata del guru della finanza Warren
Buffet.
Tra i titoli in sofferenza, Ingersoll-Rand (perde oltre
l’8%) dopo conti deludenti. La debolezza delle
costruzioni non residenziali ha ridotto la domanda per
impianti di riscaldamento e condizionamento.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico in ribasso
le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo
arretrano di $1.93 (-2.56%) attestandosi a quota $73.35
al barile. Sul valutario la moneta unica si indebolisce
a quota $1.3616, in recupero rispetto ai minimi di
giornata(-0.57%). Giu’ anche l’oro a $1086.80 l’oncia
(-0.72%). Arretrano i prezzi dei Titoli di Stato, con il
rendimento sul benchmark decennale che si attesta al
3.67% (-0.57%).
WALL
STREET:
STOP A SERIE NEGATIVA DI 5 SETTIMANE
12 Febbraio 2010 22:00 NEW
YORK - WSI ______________________________________________
Seduta contrastata. Gli
investitori, colti alla sprovvista dalla stretta sui
prestiti in Cina, hanno puntato sull'hi-tech. Intel
guida i rialzi sul Nasdaq (+2% in settimana, Dow e S&P
+0.9%). Pesanti Boeing e Alcoa. Dollaro tocca i massimi
di nove mesi.
Per i listini azionari americani e' stata una seduta
difficile, in particolare a causa della stretta sulle
attivita' di prestito delle banche imposta dalla Cina,
che ha colto di sorpresa i mercati. Ma se Dow (-0.44% a
10099.14 punti) e S&P 500 (-0.27% in area 1075.51) hanno
chiuso in rosso, lo stesso non si puo' dire del Nasdaq
(+0.28% a quota 2183.53). Dopo cinque settimane
consecutive di cali, Dow e S&P 500 hanno chiuso in
rialzo l'ottava dello 0.9%, mentre l'indice composito ha
accumulato guadagni del 2% nel periodo.
Gli investitori, attenti a non prendere troppi rischi,
si sono rivolti a una della giocate piu' sicure che ci
sono in circolazione: i tecnologici. Cosi' il Nasdaq ha
iniziato a viaggiare in territorio positivo, sostenuto
dai guadagni consistenti in particolare di Apple (+1%),
Palm (+3%) e Research In Motion (+3.5%).
La produttrice del Blackberry e' stata favorita dai
commenti positivi degli analisti. Wedbush Morgan ha
infatti avviato la copertura dei titoli con un giudizio
di Outperform, sottolineando come l'azione si trovi in
una posizione particolarmente buona, in particolare se
si guarda al rapporto tra il valore in Borsa e le stime
sugli utili.
Sebbene fosse attesa da tempo una mossa di questo tipo
da parte della Cina, che ha in piu' occasioni espresso
l'intenzione di ridurre le attivita' di prestito, il
tempismo delle misure straordinarie ha colto alla
sprovvista il mercato. La Banca Centrale cinese ha
deciso di alzare i requisiti per le riserve di capitale
degli istituti di mezzo punto percentuale.
Le notizie hanno messo le ali al dollaro, ma spinto in
ribasso azioni e materie prime. Il greggio, penalizzato
anche dal rialzo superiore alle attese delle scorte di
petrolio e benzina, e' calato in area $74 il barile,
mentre l'oro e' scivolato sui livelli di $1.090 l'oncia.
Sul fronte dei ribassi, particolarmente prese di mira
sono state Boeing e Alcoa, con entrambi i titoli dei
colossi societari che sono relegati nei bassifondi del
Dow Jones.
Le vendite al dettaglio di gennaio, salite piu' del
previsto, hanno offerto la dimostrazione che i
consumatori sono diventati piu' propensi d acquistare
beni che vanno oltrele spese di tutti i giorni ai grandi
magazzini o supermercati.
P&G ha ottenuto una spinta ulteriore dopo che Credit
Suisse ha avviato la copertura con un rating di
Outperform.
Sempre all'interno della sfera macroeconomica, la
lettura preliminare della fiducia dei consumatori a cura
dell'Universita' del Michigan ha mostrato un calo
inatteso in febbraio, mentre le scorte di magazzino di
magazzino sono inaspettatamente scivolate, anche se le
vendite hanno continuato a crescere.
Altre novita' dal fronte della Grecia: dopo l'Unione
Europea, anche il Fondo Monetario Internazionale ha
assicurato che garantira' ad Atene il sostegno
necessario per aiutarla a saldare il suo debito
sprositato, il maggiore di tutta la zona euro.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico in ribasso
le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo
arretrano di $1.14 attestandosi a quota $74.14 al
barile. Sul valutario la moneta unica si indebolisce a
quota $1.3619, ma viaggia sopra i minimi di nove mesi
toccati in giornata. Giu’ anche l’oro a $1090.20 l’oncia
(-$4.50). Avanzano i prezzi dei Titoli di Stato, con il
rendimento sul benchmark decennale che si attesta al
3.6930%, in calo di 40 punti base.
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PARTE CRONOLOGICA |
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