PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Lunedì 15 Febbraio 2010

PARTE  2

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..... Sabato 13 Gennaio 2010 ..... Domenica 14 Gennaio 2010 ..... Lunedì 15 Febbraio 2010 .....
 
 


Draghi: l'Euro e' Saldo Ma Occorre Volonta' Comune Per Riforme
sabato, 13 febbraio 2010 - 11:33
(ASCA) - Napoli, 13 feb - ''L'euro e' saldo. Chiaramente una crisi che produce instabilita' finanziaria mondiale colpisce le economie dell'area con un'itesita' diversa a seconda delle strutture su cui poggiano. Occorre che nell'Unione si formi la volonta' comune di estendere alle strutture economiche e alle riforme di cui necessitano la stessa attenta verifica, lo stesso energico impulso che sono stati esercitati negli anni sui bilanci pubblici''. E' il messaggio del governatore della Banca d'Italia Mario Draghi al XVI congresso AIAF-ASSIOM-ATIC-FOREX, che si svolge a Napoli e che vede la presenza di banchieri e rappresentanti del mondo finanziario. Il governatore interviene anche sulle reccenti vicende che hanno interessato in particolare la Grecia e spiega che ''nelle sultime settimane la situazione dei conti pubblici della Grecia ha allarmato i mercati finanziari internazionali. Se il governo greco - dice - attuera' il risanamento di bilancio con determinazione, con la puntuale verifica da parte della Commissione europea e della Bce, saranno gli stessi mercati a sottoscrivere i titoli che verranno in scadenza, come avvenne per l'Italia all'inizio degli anni '90''. Secondo il governatore e' importante che i paesi dell'area dell'Euro abbiano espresso la volonta' di intraprendere ''qualora la situazione lo renda necessario, azioni decise e coordinate per garantire la stabilita' nell'area''.

 

 

Draghi: Stiamo Ora Uscendo Da Crisi Con Basso Tasso Crescita
sabato, 13 febbraio 2010 - 11:36
(ASCA) - Napoli, 13 feb - ''Stiamo ora uscendo dalla crisi con un tasso di crescita basso, ai minimi europei. Una crescita economica sostenuta e' b ase di benessere, e' presupposto della stabilita' finanziaria per un paese ad alto debito pubblico come l'Italia. E' futuro per i giovani, dinita' per gli anziani, il nostro mezzoggiorno ne trarrebbe forza, puo' esserne traino''. Il governatore della Banca D'Italia Mario Draghi al congresso AIAF-AASSIOM-ATIC-FOREX, che si svolge a Napoli, spiega che la 'condizione' per la crescita sono le ''riforme strutturali, la cui mancanza- sottolinea - ha segnato la perdita di competitivita' del Paese che dura da un quindicennio''. Draghi dice che non e' un problema solo italiano, e' comune agli altri pesei europei ed e' all'origine delle attuali fragilita'. L'integrazione europea ha portato stabilita' dei prezzi e ''fino alla crisi efficace controllo sui deficit pubblici. 10 anni fa, all'avvio della moneta unica, si levarono voci a richiedere anche un piu' forte governo economico dell'unione. Furono sovrastate dai cori entusiasti che celebravano la meta raggiunta insieme all'impegno a resistere a ogni ulteriore integrazione''.

 

 

Usa: Obama Chiede Nuovi Tagli Alla Spesa Pubblica
sabato, 13 febbraio 2010 13:01 WASHINGTON
(AGI) - Washington, 13 feb. - Il presidente Usa Barack Obama chiede nuovi tagli della spesa pubblica, avvertendo che il paese deve riportare il deficit sotto controllo, in modo da poter investire laddove c'e' piu' necessita': "Dobbiamo tagliare dove possiamo - ha detto nel discorso radiofonico settimanale - per procurarci quello che ci serve".

 

 

Grecia: Juncker, Da Ministri Finanze Eurozona Poca Attenzione
sabato, 13 febbraio 2010 14:05 BERLINO
(ASCA-AFP) - Berlino, 13 feb - I ministri delle Finanze dell'Eurozona non hanno prestato sufficiente attenzione alla crisi economica che ha investito la Grecia. Lo ha dichiarato il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker definendo questa mancanza come ''un errore abbastanza grave''. Juncker, in un'intervista al quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung, ha detto che ci sarebbero conseguenze ''incontrollabili'' se la Grecia uscisse dalla zona euro. Juncker, Premier del Lussemburgo, ha spiegato che l'Eurogruppo monitorera' ''molto piu' intensamente e seriamente'' il lavoro dei suoi stati membri. ''Non abbiamo intenzione di lasciare la Grecia da sola'', ha precisato. ''Chiederemo ad Atene costantemente a che punto sono con il loro programma di riforme'', ha aggiunto. Secondo Juncker, ''una zona a valuta comune non puo' durare a lungo se le differenze nelle diverse performance economiche nazionali diventano troppo grandi''. Se alla Grecia venisse imposto di abbandonare l'euro, ''l'effetto sarebbe come un terremoto. Incontrollabile'', ha aggiunto ipotizzando una reazione ''estremamente negativa'' dei mercati.

 

 

13 Febbraio 2010 15:04 BERLINO
EURO: JUNCKER LANCIA L'ALLARME SULLA "DERIVA" DELLE ECONOMIE UE
di AGI
"Un'unione monetaria non puo' durare a lungo se le attuali divergenze nei conti pubblici diventeranno troppo grandi". Le bugie di Bonaiuti (presidenza del Consiglio): "l'Italia e' fuori dalla crisi". E Draghi si dissocia.
Il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker lancia l'allarme sulla deriva che rischiano di prendere alcune economie dell'Eurozona. "Dobbiamo stare attenti - dice Juncker al giornale Sueddeutsche Zeitung - che le attuali divergenze non si amplino. Un'unione monetaria non puo' durare a lungo se le attuali divergenze nei conti pubblici diventeranno troppo grandi".

 

 

Usa, Obama ribadisce impegno a riduzione deficit
reuters - sabato, 13 febbraio 2010 - 16:19
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha parlato oggi dell'importanza della riduzione a lungo termine del deficit, affermando che gli Usa devono analizzare il bilancio riga per riga e trovare il modo di risparmiare denaro.
"Qualche volta, soprattutto in tempi duri come questi, bisogna fare scelte difficili su come spendere e risparmiare. Questo è quello che significa essere responsabili. Si tratta è un valore fondante del nostro paese. E il nostro governo deve essere all'altezza di tale valore", ha detto Obama nel suo discorso settimanale alla radio.
Il presidente ha attribuito il deficit di bilancio americano - che dovrebbe raggiungere la cifra di 8.000 miliardi di dollari nel prossimo decennio - in parte alla recessione e ai crescenti costi sanitari, ma ha anche accusato la precedente amministrazione repubblicana e le precedenti legislature del Congresso di aver tagliato le tasse ai ricchi e di aver creato un programma di lotta alla droga costoso e senza fondo.
Ieri Obama ha firmato una legge che porta a 14.300 miliardi di dollari il limite di indebitamento del governo e dà vita a un sistema "pay-as-you-go" che impone che le nuove spese siano bilanciate da tagli in altri capitoli.
"Ora, il Congresso dovrà pagare per ciò in cui spende, proprio come tutti gli altri", ha detto Obama.
I democratici, che controllano il Congresso americano, hanno elaborato il concetto di"paygo" per deviare la rabbia degli elettori, preoccupati del vertiginoso aumento della spesa.
Gli investitori vogliono sapere quant'è seria la posizione della Casa Bianca sulla responsabilità fiscale, e se non si riuscisse a convincerli potrebbero risentirne sia il dollaro che il mercato dei bond. Obama ha cercato di fare della prudenza fiscale il caposaldo del suo messaggio sull'economia, mentre sta spendendo centinaia di miliardi di dollari a breve termine per incentivare la crescita e la creazione di posti di lavoro.
Obama ha proposto un deficit fiscale record per il 2010 di 1.560 miliardi di dollari, che equivalgono al 10,6% del Pil, ma prevede che il gap si dimezzi entro il 2013 grazie al rilancio economico.
Il presidente ha anche spiegato la sua decisione di usare un decreto per creare una commissione, con membri democratici e repubblicani, che contribuisca ad affrontare il deficit da record degli Usa e il debito crescente dopo che il Congresso non è riuscito a dare vita a un suo proprio "panel".
"E' facile andare davanti alle telecamere e prendersela con l'esplosione del deficit. Quello che è difficile invece è mettere davvero il deficit sotto controllo. Ma questo è quello che dobbiamo fare", ha detto Obama.
La commissione presidenziale elaborerà raccomandazioni ma non avrà il potere di impegnare i parlamentari. I Repubblicani potrebbero essere cauti nel partecipare al "panel" per timore di dare copertura politica alla Casa Bianca per alzare le tasse.

 

 

Dubai World: Garantira' Rimborso Solo Per 60% Dei Debiti
domenica, 14 febbraio 2010 11:55 DUBAI
(AGI) - Dubai, 14 feb. - Dubai World intende avanzare a aprile due nuove proposte ai suoi creditori sulla ristrutturazione di 26 miliardi di dollari di debiti. Lo rivela l'agenzia Dow Jones. La prima prevede di dare la garanzia sovrana sul rimborso del 60% dei debiti in 7 anni, la seconda di rimborsare tutto ai creditori, ma senza garanzia sovrana del governo. Un portavoce di Dubai smentisce l'offerta di nuove proposte.

 

 

Trichet: Grecia rimedi ai suoi errori
domenica, 14 febbraio 2010 - 19:45
(ANSA) - ROMA, 14 FEB - La Grecia deve rimediare ai suoi errori, che non sono tollerabili per la stabilita' finanziaria dell'area euro. Lo ha detto Trichet. Il presidente della Banca centrale europea in un'intervista all'emittente tv francese LCI ripresa dalla Bloomberg, ha aggiunto che Atene 'deve correggere quello che e' stato fatto nel passato e che era incompatibile' con le regole dell'euro. La politica fiscale greca del passato 'non era tollerabile e non avrebbe dovuto essere tollerata', ha concluso.

 

 

Nyt:con Wall Street Atene nascose debito
domenica, 14 febbraio 2010 20:24 NEW YORK
(ANSA) - NEW YORK, 14 feb - Wall Street e le due banche Goldman Sachs e JP Morgan Chase aiutarono la Grecia a mascherare l'entita' del suo debito.Lo scrive il Nyt. Per il quotidiano, una serie di meccanismi swap messi a punto dalle due banche, hanno permesso alla Grecia di ipotecare alcuni settori della propria economia mascherando parte del debito alle autorita' comunitarie di Bruxelles. Secondo il Nyt meccanismi analoghi erano stati sfruttati in passato anche dall'Italia.

 

 

14 Febbraio 2010 17:57 LONDRA - Dal nostro corrispondente Leonardo Maisano - Sole 24 ore
Venti economisti britannici sposano la ricetta dei Tory

Londra - Venti fra i maggiori economisti inglesi in una lettera aperta al Sunday Times hanno dato ai conservatori di David Cameron una spinta in più in vista delle elezioni di primavera. Compatti, nonostante il background ideologico differente, hanno di fatto promosso le politiche del Cancelliere ombra George Osbone e bocciato quello del Cancelliere in carica, Alistair Darling. Da Howard Davies, rettore della London school of Economics, a Ken Rogoff, docente ad Harvard, a Lord Desai, Pari del regno con i colori del Labour, sollecitano misure sul fronte della spesa da adottare nelle settimane immediatamente successive al voto. E', di fatto, quanto sostengono i Tory che hanno promesso tagli decisi con un Budget (la finanziaria inglese) straordinario da varare nei cinquanta giorni successivi al voto. Parole che avevano messo Osborne e Cameron in un angolo, accusati dal governo di voler punire i più deboli e soprattutto di frenare la debolissima ripresa britannica con misure troppo restrittive. Il Labour è fino ad ora stato molto più vago sul contenimento della spesa e sul rialzo delle imposte avendo adottato una linea ad alto tasso di demagogia che prevede l'innalzamento dell'aliquota irpef marginale dal 40 al 50 per cento per i redditi oltre le 150 mila sterline. Una mossa che per le maggiori think tank inglesi avrebbe un effetto paradosso: con un calo invece che un aumento del gettito. Gordon Brown ha sempre escluso sforbiciate alla spesa prima del 2011.
La lettera aperta degli economisti è chiara: «Per essere credibile l'azione del governo deve puntare a eliminare il deficit strutturale nel corso del prossimo Parlamento e per farlo le prime misure devono essere varate subito». Parole che secondo George Osborne significano che «il mondo dell'economia ha raggiunto il consenso» appiattendosi sulla linea dei Tory. Lord Desai ha insistito che la lettera aperta non vuole sposare una linea politica e penalizzarne un'altra. Come dire: la nostra tesi è neutra dal punto di vista ideologico. Eppure la ricetta coincide, di fatto, con quella de conservatori.
Sull'uscita dalla recessione e soprattutto sulla via per evitare che la sterlina si trovi sotto lo schiaffo dei mercati come accade ora con l'euro, Tory e Labour si giocano le elezioni. La campagna elettorale è di fatto già cominciata anche se la data ipotizzata, 6 maggio, non è ancora stata confermata. La vittoria alle urne passa dalla consistenza del programma e da quello economico prima di tutto. Nei giorni scorsi le insistenze dei Conservatori per un taglio immediato della spesa avevano gettato un'ombra sulla coppia Cameron-Osborne e rafforzato il Labour. In queste ultime ore, invece, il pendolo è tornato a pendere a favore dei Tory. La mossa inattesa e bipartisan dei maggiori economisti britannici darà, ora, altro ossigeno all'opposizione accrescendone l'aura di credibilità che pareva gravemente minacciata. I sondaggi, lo ricordiamo, danno dieci punti di vantaggio ai conservatori ma resta prevalente l'ipotesi di un Parlamento impiccato senza, cioè, maggioranza assoluta.

 

 

 
Sabato 13 Gennaio 2010 ..... Sabato 13 Gennaio 2010 ..... Sabato 13 Gennaio 2010   Sabato 13 Gennaio 2010
     
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14 Febbraio 2010 01:31 NEW YORK
LA CRISI GRECA STA ARRIVANDO IN AMERICA
di Nial Ferguson
Sarebbe un grave errore assumere che la crisi dei debiti sovrani che si sta dispiegando rimarra' confinata alle economie piu' deboli dell'eurozona. Perche' questo e' piu' che un mero problema Mediterraneo.
E' cominciata ad Atene. Sta espandendosi a Lisbona e Madrid. Ma sarebbe un grave errore assumere che la crisi dei debiti sovrani che si sta dispiegando rimarra' confinata alle economie piu' deboli dell'eurozona. Perche' questo e' piu' che un mero problema Mediterraneo con un acronimo da fattoria. E' una crisi fiscale del mondo occidentale. Le sue ramificazioni sono molto piu' profonde di quanto la maggior parte degli investitori siano in grado oggi di apprezzare.

 

 

La Borsa di Tokyo chiude in ribasso
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in ribasso. Il Nikkei ha perso lo 0,8% a 10.013,30 punti ed il Topix l'1% a 883,47 punti. Il PIL del Giappone è cresciuto nell'ultimo trimestre dello scorso anno dell'1,1%. Gli economisti avevano atteso una crescita dello 0,9%. Il deflatore del PIL, un indicatore dell'inflazione, è calato da anno ad anno del 3%. Si è trattato del più forte declino dal 1981. La notizia ha pesato sui titoli del settore retail. Seven & I Holdings Co. (JP3422950000) ha perso l'1,7%, Aeon (JP3388200002) l'1,5%, Isetan Mitsukoshi (JP3894900004) l'1,3% e Fast Retailing (JP3802300008) lo 0,5%. Il calo dei prezzi delle materie prime ha penalizzato i titoli delle grandi holding commerciali. Mitsui & Co. (JP3893600001) ha perso il 2,1%, Mitsubishi Corp. (JP3898400001) l'1,5% e Sumitomo Corp. (JP3404600003) il 2,3%. Il prezzo del petrolio ha chiuso venerdì scorso a New York in calo dell'1,5%, quello del rame dell'1,6%.
Nel settore bancario Aozora Bank (JP3711200000) ha guadagnato lo 0,9%, Shinsei Bank (JP3729000004) ha perso invece il 6,7%. Secondo il quotidiano finanziario "Nikkei" la fusione tra le due banche sarebbe saltata oppure verrà posticipata a tempo indeterminato.
T&D (JP3539220008) ha guadagnato lo 0,5%. L'impresa assicurativa ha annunciato dei dati di bilancio migliori delle attese degli analisti.
Redazione Borsainside 07:31

 

 

Giappone: pil, evitato sorpasso Cina
lunedì, 15 febbraio 2010 07:33 TOKYO
(ANSA) - TOKYO, 15 FEB - Il Giappone si conferma la seconda economia del mondo dopo gli Stati Uniti, staccando la Cina di poco piu' di 150 miliardi di dollari. L'economia giapponese si e' contratta del 5% nel 2009, sulla base dei dati diffusi dall'Ufficio di Gabinetto nipponico: il Pil del Sol Levante si e' attestato al valore nominale di 5.075 miliardi di dollari contro i 4.910 miliardi di Pechino.

 

 

Borse Asia Pacifico chiuse per festività, deboli Sydney, India
reuters - lunedì, 15 febbraio 2010 - 8:38
L'euro si attesta ai minimi da nove mesi sul dollaro e anche i mercati azionari sono negativi sui timori che nulla di concreto è atteso nei prossimi vertici dell'euro zona per venire incontro alla crisi greca.
Intorno alle 8,30 l'indice regionale MSCI, che esclude il Giappone, è praticamente piatto, nella giornata dove la gran parte delle borse asiatiche è chiusa per la festivitò dell'anno lunare. Shanghai resterà chiusa per tutta la settimana, mentre Singapore riaprirà i battenti mercoledì.
La borsa del Giappone ha archiviato la seduta in calo dello 0,8% penalizzata dai timori sulla crescita globale in vista della decisione della Cina di alzare i requisiti delle riserve bancarie.
La mossa a sorpresa, annunciata venerdì scorso, potrebbe rallentare i tassi di crescita robusti delle borse asiatiche, che hanno trainato la ripresa delle economie globali, anche se secondo alcuni analisti questi timori sono eccessivi.
A Sydney chiusura negativa penalizzata dalle vendite sulle banche sui timori di un incremento dei costi di finanziamento a causa dei debiti sovrani offshore.
Negativa anche la borsa indiana sulle vendite che hanno colpito Bharti Airtel a causa delle trattative della società per rilevare gli asset africana della societò di tlc del Kuwait Zain per 10,7 miliardi di dollari.

 

 

15 Febbraio 2010 09:38 - Sole 24 ore
Hillary Clinton: «L'Iran va verso la dittatura militare»

Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, in tour nel Golfo, ha manifestato oggi i timori di Washington che l'Iran stia andando "verso una dittatura militare", con imprese controllate dai Guardiani della rivoluzione che "suppliscono" le autorità governative. «Vediamo che quello in Iran (...) è un governo fantoccio e che l'Iran avanza verso una dittatura militare», ha dichiarato Hillary Clinton durante un incontro con un gruppo di studenti a Doha. Gli Stati Uniti, che lavorano con i loro alleati a nuove sanzioni contro l'Iran a causa del suo controverso programma nucleare, hanno unilateralmente annunciato mercoledì il rafforzamento delle loro sanzioni contro i Guardiani della rivoluzione.

 

 

15 Febbraio 2010 10:17 BRUXELLES - Sole 24 ore
Crollano import ed export Il 2009 l'anno peggiore dal 1970

Nel 2009 la bilancia commerciale ha accusato un deficit di 4,109 miliardi, "con una netta riduzione del passivo rispetto agli 11,478 miliardi del 2008". Lo rende noto l'Istat, specificando che le esportazioni sono calate del 20,7%, le importazioni del 22%: i dati peggiori dal 1970. A dicembre la bilancia commerciale ha registrato un deficit di 123 milioni, inferiore ai 415 milioni del dicembre 2008. Nel 2009 il saldo della bilancia commerciale coi Paesi Ue è negativo per 1,791 miliardi, "in forte peggioramento rispetto all'attivo di 9,942 miliardi registrato nel 2008". Le esportazioni sono calate del 22,5%, le importazioni del 17,8%. Si tratta dei dati peggiori dal 1993. A dicembre gli scambi con l'Ue hanno fatto segnare un deficit di 1,396 miliardi.

 

 

O'Neill (Goldman Sachs): la Cina sta per rivalutare il renminbi del 5%
BlueTG.it - lunedì, 15 febbraio 2010 10:58 NEW YORK
Jim O’Neill, economista capo di Goldman Sachs, è un personaggio che non infrequentemente rilascia dichiarazioni sensazionalistiche.
Lo sottolinea stamane Alphaville, il blog del Financial Times, riferendo dell’ultimo “allarme” lanciato dall’esperto che stamane ha dichiarato a Bloomberg che “qualcosa di grosso” sta per succedere in Cina sul fronte valutario.
Secondo O’Neill Pechino si appresterebbe infatti a lasciare apprezzare la propria valuta di un 5% una tantum per rallentare la crescita. Una mossa che “potrebbe essere annunciata in qualsiasi momento” secondo l’analista.

 

 

Usa: la crisi immobiliare rischia di avere ancora pesanti ripercussioni
BlueTG.it - lunedì, 15 febbraio 2010 12:03 NEW YORK
Secondo il Congressional Oversight Panel, una commissione statunitense di controllo sull’utilizzo dei fondi erogati col Tarp, nei prossimi anni gli Usa rischiano di registrare un’ondata di fallimenti nel settore immobiliare che potrebbe nuovamente minacciare la stabilità del sistema finanziario a stelle e strisce, rischiando nel caso peggiore di causare il fallimento di centinaia di istituti di piccole e medie dimensioni.
Tra il 2010 e il 2014, infatti, la maggior parte di 1,4 triliardi di dollari di prestiti concessi giungerà a scadenza e di questi circa la metà è tuttora “under water” (ossia il valore dell’immobile resta inferiore al debito contratto dal mutuatario, ndr). Le perdite per le banche potrebbero dunque risultare pari tra i 200 e i 300 miliardi di dollari, eventualità che rischia di rendere gli istituti ancora più prudenti nel concedere nuovi prestiti contribuendo a far ripiombare l’economia in recessione.

 

 

Grecia: Ue chiede spiegazioni su aiuti
lunedì, 15 febbraio 2010 - 13:27
(ANSA) - BRUXELLES, 15 FEB - La Commissione Ue ed Eurostat hanno chiesto spiegazioni al governo greco sul presunto aiuto fornito ad Atene da banche d'affari Usa. L'aiuto avrebbe mascherato l'entita' del debito della Repubblica Ellenica. 'Aspettiamo le informazioni richieste entro fine febbraio', ha detto il portavoce del nuovo commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn. 'Poi - ha aggiunto - daremo la nostra valutazione sui fatti'.

 

 

I gestori di fondi spagnoli aumentano la percentuale investita
BlueTG.it - lunedì, 15 febbraio 2010 - 12:26
La Spagna, con Grecia e Portogallo, è sulla “lista nera” ufficiosa dei mercati per la crisi del debito, ma i gestori di fondi comuni spagnoli sembrano fiduciosi.
Secondo l’ultimo report di Lipper (gruppo Thomson Reuters) i gestori in queste ultime settimane hanno alzato dal 41,12% al 41,59% l’esposizione complessiva ai mercati azionari e dal 35,59% al 36,69% l’esposizione in bond (in questo caso ritornando ai livelli visti nell’estate del 2008).
In calo la liquidità che si riduce al 18,92%, il minimo dal giugno 2008, ossia da prima del fallimento di Lehman Brothers e dell’esplodere della crisi dei mercati finanziari.

 

 

Le nuove regole di Obama sulle banche non convincono la Ue
BlueTG.it - lunedì, 15 febbraio 2010 15:07 BRUXELLES
Non hanno ancora definito con precisione le linee guida da seguire e le misure ulteriori da chiedere ad Atene per varare un piano di salvataggio europeo in grado di porre definitivamente sotto controllo la crisi del debito greca ed evitare il rischio di contagio ad altri paesi periferici di Eurolandia, ma i ministri economico-finanziari dell’Unione riuniti oggi nell’Eurogruppo un accordo sembrano già averlo trovato nel rimandare al mittente la proposta di Barack Obama di limitare le dimensioni dei singoli gruppi bancari.
Questo perché, anticipa l’agenzia Bloomberg, gli interessi europei sono in contrasto con quelli statunitensi in questo settore e puntano in particolare a tutelare la crescita a livello internazionale dei principali gruppi finanziari del vecchio continente.

 

 

15 Febbraio 2010 15:22 BRUXELLES
GRECIA: UE CHIEDE SPIEGAZIONI SUL RUOLO DI GOLDMAN SACHS
di WSI-ANSA-AGI-TELEBORSA
Ovviamente a cose fatte. Lo scandalo monta ma senza clamore. E' sempre piu' chiaro che i finanziamenti ad Atene della banca americana hanno falsato l'entita' del debito della Repubblica Ellenica. Rischi di bilancio.
La Commissione Ue ed Eurostat hanno chiesto spiegazioni al governo greco sul presunto aiuto fornito ad Atene da banche d'affari americane, in particolare Goldman Sachs e JP Morgan Chase. L'aiuto avrebbe mascherato l'entita' del debito della Repubblica Ellenica. 'Aspettiamo le informazioni richieste entro fine febbraio', ha detto il portavoce del nuovo commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn. 'Poi - ha aggiunto - daremo la nostra valutazione sui fatti'.

Commento di Luca Ciarrocca fondatore e direttore del sito
www.wallstreetitalia.com

Rumor: sarebbe la banca Usa, a Wall Street soprannominata "La Piovra", dietro al rialzo dei CDS (credit default swaps) ellenici. Gioco al massacro per scardinare l'euro.
I contratti stipulati dal Governo greco con le banche d'affari americane che avrebbero contribuito a "truccare" i dati dei conti pubblici di Atene negli scorsi anni "erano legali": lo ha chiarito, riferendosi alle rivelazioni dei giorni scorsi su contratti di tipo "swap", il ministro delle Finanze greco, George Papacostantinou".
Il New York Times, in un articolo peraltro ripreso da un articolo di una settimana fa pubblicato da Der Spiegel, ha evidenziato come due grandi banche quali Goldman Sachs e JP Morgan Chase, attraverso una serie di meccanismi swap hanno permesso alla Grecia di ipotecare alcuni settori della propria economia, nascondendo così parte del debito alla Commissione europea. Queste operazioni infatti non appaiono come prestiti bancari ma come vendite con pagamenti differiti. In particolare la Grecia avrebbe finanziato parte del suo deficit sulla sanità pubblica impegnando i futuri introiti sulle tasse aeroportuali, i pedaggi autostradali e gli incassi legati alle lotterie di stato.
Intanto il nuovo commissario europeo agli Affari economici, Olli Rehn, chiede ulteriori misure fiscali alla Grecia per il piano di risanamento dei conti pubblici. "I rischi di bilancio si stanno materializzando ci aspettiamo che il governo assuma a tempo debito misure supplementarie", ha affermato Rehn a margine del vertice dell'Eurogruppo odierno. Sempre oggi il numero uno dell'Eurogruppo, Jean-Claude Junker, ha dichiarato che bisognerà verificare se la Grecia dovrà ridurre il deficit per la portata indicata dal governo, ossia di quattro punti percentuali quest'anno. "Tutto dipenderà dalle risposte che giungeranno su questa domanda cruciale", ha aggiunto Juncker.

 

 

 
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15 Febbraio 2010 15:31
Teleborsa - Grecia: Rehn, rischi bilancio si materializzano
(Teleborsa) - Il nuovo commissario europeo agli Affari economici, Olli Rehn, chiede ulteriori misure fiscali alla Grecia per il piano di risanamento dei conti pubblici. "I rischi di bilancio si stanno materializzando ci aspettiamo che il governo assuma a tempo debito misure supplementarie", ha affermato Rehn a margine del vertice dell'Eurogruppo odierno. Sempre oggi il numero uno dell'Eurogruppo, Jean-Claude Junker, ha dichiarato che bisognerà verificare se la Grecia dovrà ridurre il deficit per la portata indicata dal governo, ossia di quattro punti percentuali quest'anno. "Tutto dipenderà dalle risposte che giungeranno su questa domanda cruciale", ha aggiunto Juncker.

 

 

Grecia: Ministro Finanze, Legali Contratti Con Banche Usa
lunedì, 15 febbraio 2010 - 15:41
(AGI) - Bruxelles, 15 feb. - I contratti stipulati dal Governo greco con le banche d'affari americane che avrebbero contribuito a "truccare" i dati dei conti pubblici di Atene negli scorsi anni "erano legali": lo ha chiarito, riferendosi alle rivelazioni dei giorni scorsi su contratti di tipo "swap", il ministro delle Finanze greco, George Papacostantinou".

 

 

Crisi: Grecia, stiamo facendo abbastanza
lunedì, 15 febbraio 2010 - 15:50
(ANSA) - BRUXELLES, 15 FEB - In Grecia 'stiamo facendo abbastanza' per affrontare la crisi, ha detto il ministro delle Finanze, George Papaconstantinou. 'Ci stiamo imbarcando in riforme senza precedenti, affrontando enormi ostacoli e un grande deficit di credibilita'. Ma abbiamo una solida maggioranza in Parlamento e buona parte della popolazione ci segue'. I contratti Swap 'allora erano legali. Non e' stato mai utilizzato alcuno strumento non compatibile con le norme Eurostat', ha aggiunto il ministro.

 

 

Atene propone misure "all'italiana" per uscire dalla crisi del debito
BlueTG.it - lunedì, 15 febbraio 2010 - 16:25
Lo “scudo fiscale” in salsa italiana piace anche all’estero. Così spulciando tra le misure per tentare almeno formalmente di riportare i conti pubblici sotto controllo in Grecia spicca la decisione di condonare i capitali illecitamente esportati che rientrino in cambio del pagamento di un’aliquota del 5%.
Piuttosto vaghe o populiste le altre misure finora previste tra cui la dichiarazione dell’illegalità delle transazioni in contanti tra privati e/o imprese eccedenti i 1.500 euro (che però difficilmente il fisco greco riuscirà a tracciare) l’applicazione dell’aliquota marginale Irpef massima del 40% sui redditi superiori ai 60 mila euro annui (e non 75 mila come attualmente), il taglio delle retribuzioni nominali dei dipendenti pubblici e al tempo stesso una lieve rivalutazione delle pensioni.
Che a questo punto a Bruxelles stia andando in scena un braccio di ferro tra la Commissione Ue e Atene sulla necessità di varare nuove misure aggiuntive, notano molti analisti, non dovrebbe stupire nessuno, così come la prudenza dei mercati riguardo l’evoluzione della crisi e i suoi costi.

 

 

Grecia deve ricorrere al mercato per finanziarsi, dice Finlandia
reuters - lunedì, 15 febbraio 2010 - 17:08
La Grecia, stretta nella morsa del suo debito pubblico, deve reperire i fondi di cui ha bisogno sul mercato e non aspettarsi un aiuto collettivo dall'Unione europea. Lo ha dichiarato oggi a Reuters Insider il ministro finlandese delle Finanze Jyrki Katainen.
Parlando a margine dell'incontro dell'Eurogruppo a Bruxelles, Katainen ha detto: "L'unico paese che può aiutare la Grecia è la Grecia stessa".
Il ministro ha aggiunto che se qualche paese dell'Ue dovesse aiutare la Grecia, lo farebbe in un rapporto bilaterale e non coinvolgendo la Ue nel suo insieme.

 

 

Bce: ok Direzione stabilita' finanziaria
lunedì, 15 febbraio 2010 - 17:57
(ANSA) - ROMA, 15 FEB - La Banca centrale europea ha nominato Mauro Grande responsabile della nuova Direzione generale della stabilita' finanziaria. 'Con questa nomina - si legge in un comunicato della Bce - diventa effettiva la riorganizzazione del dipartimento con l'obiettivo di fare fronte 'alle crescenti responsabilita' in materia di monitoraggio, individuazione e valutazione dei rischi sistemici nell'area dell'euro e del sistema finanziario dell'Ue'.

 

 

Borse europee: Chiusura positiva, svetta Londra
Tutti i principali listini azionari europei hanno chiuso oggi in rialzo. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato lo 0,5%, il DAX a Francoforte lo 0,2%, il CAC40 a Parigi lo 0,3%, il FTSE MIB a Milano lo 0,4% e lo SMI a Zurigo lo 0,4%. La seduta è stata tranquilla, i volumi di scambio bassi a causa della chiusura di Wall Street. Verso la fine delle contrattazione le borse del Vecchio Continente hanno ridotto i loro guadagni dopo che il Ministro delle Finanze greco Georges Papaconstantinou ha rifiutato di annunciare delle nuove misure di austerità come richiesto dal Commissario agli Affari economici e monetari Olli Rehn.
I bancari hanno registrato una ripresa. Barclays (GB0031348658) ha guadagnato il 5%, Royal Bank of Scotland (GB0006764012) l'1,1%, Deutsche Bank (DE0005140008) lo 0,2%, Société Générale (FR0000130809) lo 0,6%, UniCredit (IT0000064854) l'1,6% e UBS (CH0024899483) il 2,6%.
Rio Tinto (GB0007188757) ha guadagnato il 2,2%. Credit Suisse ha alzato oggi il suo rating sul titolo dell'impresa mineraria da "Neutral" ad "Outperform".
Air Liquide (FR0000120073) ha chiuso in rialzo dell'1,3%. Il primo produttore al mondo di gas industriali ha generato lo scorso anno un utile superiore alle attese degli analisti ed espresso ottimismo sul 2010.
Renault (FR0000131906) ha guadagnato il 2,4%. Morgan Stanley ha alzato il suo rating sul titolo del gruppo francese da "Underweight" ad "Overweight".
British Airways (GB0001290575) ha chiuso in rialzo del 2,6%. Il Dipartimento dei Trasporti degli USA ha approvato l'accordo che prevede una più stretta collaborazione tra la linea aerea britannica e American Airlines.
Yara (NO0010208051) ha perso ad Oslo il 6,9%. Il primo produttore al mondo di fertilizzanti ha annunciato che acquisterà per $4,1 miliardi Terra Industries (US8809151033).
Redazione Borsainside 18:34

 

 

Usa: Obama Annucia Ripresa Costruzione Centrali Nucleari Dopo 30 Anni
lunedì, 15 febbraio 2010 - 20:21
(ASCA-AFP) - Washington, 15 feb - Dopo trent'anni di stop gli Stati Uniti tornano a costruire centrali nucleari. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, annuncera' infatti domani un progetto di finanziamento pubblico per la realizzazione di due nuovi reattori a Burke, in Georgia. Gli Usa non costruiscono nuovi impianti nucleari dal 1979, anno del celebre incidente avvenuto nella centrale di Three Miles Island in Pennsylvania. L'amministrazione americana si avvarra' di una legge del 2005 che consente al Dipartimento dell'Energia di prestare garanzie per prestiti volti a finanziare progetti per la riduzione dei gas serra. Attualmente gli Usa producono il 20% della loro energia da fonte nucleare.

 

 

Grecia sotto pressione a Bruxelles, focus su derivati
reuters - lunedì, 15 febbraio 2010 20:47 BRUXELLES
Dopo le mezze rassicurazioni giunte giovedì scorso dai partner europei, la Grecia è tornata oggi nuovamente sotto pressione in occasione della riunione del ministri delle Finanze della zona euro.
A rinfocolare i timori sul bilancio ellenico sono state, tra le altre cose, indiscrezioni stampa su un utilizzo disinvolto dei contratti derivati da parte di Atene per contenere debito e deficit.
Secondo il neo commissario Ue per gli affari economici e monetari, Olli Rehn, la situazione di Atene richiede ormai chiaramente che il paese adotti ulteriori misure fiscali.
"I rischi legati alla realizzazione del risanamento dei conti e al contesto macroeconomico e di mercato si stanno materializzando", ha dichiarato Rehn.
Più cauto il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker, secondo il quale la Grecia deve dimostrare di essere in grado di tagliare il proprio disavanzo di bilancio di quattro punti percentuali quest'anno - a 8,7% da 12,7% del Pil - come promesso nel programma di stabilità. Se non ci riuscisse allora l'Europa potrebbe imporre altre misure alla Grecia, ha affermato Juncker, rimandando una decisione su eventuali misure addizionali al primo rapporto sul risanamento di bilancio che il governo ellenico presenterà a metà marzo.
La spagnola Elena Salgado, ministro delle Finanze e presidente di turno dell'Eurogruppo, ha detto che la necessità di misure aggiuntive sarà discussa domani all'Ecofin.

GRECIA SULLA GRATICOLA PER INDISCREZIONI SU DERIVATI

Il ministro delle Finanze greco ha sollecitato, però, i partner a non chiedere al governo uno sforzo eccessivo e troppo veloce, dal momento che la crisi economica ha provocato proteste sociali nella repubblica ellenica.
"Stiamo cercando di cambiare il corso del Titanic, non può essere fatto in un giorno" ha detto Papaconstantinou prima dell'inizio della riunione dei ministri della zona euro. Se saranno necessarie misure supplementari, le prenderemo. Oggi è la Grecia, domani potrebbe toccare a un altro paese. Ogni paese europeo può diventare preda delle forze della speculazione" ha aggiunto.
La Grecia è il primo Paese dell'euro che, in undici anni di storia, ha richiesto una dichiarazione di sostegno politico dall'Unione europea per far fronte a una crescente pressione dei mercati finanziari.
Giovedì scorso i capi di stato europei hanno detto di essere pronti ad agire in modo "determinato e coordinato" per salvaguardare la stabilità finanziaria della zona euro, se fosse necessario.
Condizionato anche dalle incertezze di Atene, l'euro rimane attorno a 1,36 dollari, mentre il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato greci e i Bund decennali oscilla in area 300 punti base da 275 pb di giovedì sera.
A pesare sia sui mercati sia nel dibattito politico a favore di un sostegno concreto dell'Ue per Atene sono stati oggi diversi articoli su quotidiani statunitensi e tedeschi.
Secondo quanto riportato dal New York Times (NYSE: NYT - notizie) , una banca d'affari statunitense avrebbe stipulato contratti in base al quale Atene cedeva gli introiti futuri derivanti dalla vendita di biglietti delle lotterie e dalle tasse aeroportuali in cambio di liquidità per ridurre il proprio disavanzo.
Un portavoce della Commissione ha annunciato stamane che è stato chiesto ad Atene di spiegare queste indiscrezioni stampa.
"Voglio affermare che Eurostat non era al corrente di queste operazioni" ha detto il portavoce della Commissione. "Ma posso dirvi che Eurostat, a seguito di queste indiscrezioni, ha già chiesto alle autorità greche una spiegazione entro la fine di febbraio".
"I derivati di cui parlano i giornali erano legali ai tempi e la Grecia non è stata l'unica ad utilizzarli" ha ribattuto Papaconstantinou. "Queste operazioni finanziarie esotiche erano totalmente legali. Poi sono state proibite e da allora la Grecia non se ne è più servita".
E' possibile che l'Eurogruppo passi la patata bollente di Atene all'Ecofin di domani, come ipotizzato da Salgado, per concentrarsi sulla nomina del candidato alla vice presidenza della Banca centrale europea. Secondo diverse fonti della zona euro Vitor Constancio dovrebbe uscire vincitore dalla riunione di stasera.

 

 

Borse dell'Europa dell'Est positive, Mosca +0,8%
Tutte le principali borse dell'Europa dell'Est hanno chiuso oggi in rialzo.
L'indice RTS ha guadagnato a Mosca lo 0,9% a 1.375,99 punti. I volumi di scambio sono calati sensibilmente rispetto a venerdì scorso e sono stati bassi. La seduta è stata priva di spunti a causa della chiusura di Wall Street e di molte borse asiatiche. Tra i titoli del listino russo Sberbank (RU0009029540) ha guadagnato lo 0,6%, Polyus Gold (RU000A0JNAA8) lo 0,4%, Raspadskaya (RU000A0B90N8) lo 0,6% e RusHydro (RU000A0JPKH7) lo 0,3%. Gazprom (RU0007661625) ha perso a San Pietroburgo il 2,8% a RUB 163,69.
Il BUX a Budapest ha guadagnato lo 0,8% a 20.898,64 punti. I bancari hanno guidato la lista dei rialzi come su tutte le piazze finanziarie europee. FHB (HU0000078175) ha guadagnato il 3,6% e OTP Bank (HU0000061726) l'1,3%. MOL (HU0000068952) ha chiuso in rialzo dello 0,3%. L'impresa petrolchimica ha pubblicato dei dati di bilancio che non hanno riservato delle grandi sorprese. Tra gli altri titoli dell'indice ungherese Magyar Telekom (HU0000016522) ha guadagnato l'1,1% e Gedeon Richter (HU0000067624) lo 0,5%.
Il PX a Praga ha guadagnato l'1,5% a 1.129,90 punti. NWR (NL0006282204) ha chiuso in rialzo del 2,6%. Cheuvreux ha introdotto il titolo del produttore di carbone nella sua lista di titoli preferiti ed alzato il target sul prezzo del 26%. Molto bene anche Erste Group Bank (AT0000652011) e Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300). Il titolo della banca austriaca ha guadagnato il 2,5%, quello del gigante delle utilities il l 2,3%. Komercni Banka (CZ0008019106) ha perso lo 0,8%.
Il WIG a Varsavia ha guadagnato l'1,6% a 38.538,92 punti. I bancari hanno registrato anche oggi un'ottima performance. Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha guadagnato il 4,6%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) il 5,1%, BZW Bank (PLBZ00000044) lo 0,8% e BRE Bank (PLBRE0000012) l'1,1%. Su PGNiG (PLPGNIG00014) sono scattate delle prese di beneficio. Il titolo del maggiore fornitore di gas della Polonia ha perso lo 0,3%.
Redazione Borsainside 20:19

 

 

Le borse dell'America Latina aperte ieri hanno chiuso poco mosse.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo dello 0,1% a 31.038,32 punti. I volumi di scambio sono stati molto bassi a causa della chiusura di Wall Street. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha guadagnato lo 0,6% e Cemex (MXP225611567) lo 0,1%. Grupo Mexico (MXP370841019) e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) hanno perso rispettivamente lo 0,3% e lo 0,8%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha guadagnato lo 0,2% e il General a Lima lo 0,6%. L'IPSA a Santiago del Cile ha perso lo 0,1%, l'IGBC a Bogotà ha chiuso invariato. Le borse di San Paolo e di Caracas sono rimaste ferme.
Redazione Borsainside 00:41

 

 

 
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WALL STREET: fa festa, oggi e' il Giorno del Presidente

lunedì, 15 febbraio 2010 15:53 - WSI
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Wall Street che resta chiusa oggi per il President’s Day o “Washington’s Birthday”, proclamata fin dal 1879 festività federale la cui data, originariamente fissata il 22 febbraio, nel 1968 è stata stabilita essere il terzo lunedì di febbraio.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

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