PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Giovedì 18 Febbraio 2010

PARTE  2

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18 Febbraio 2010 05:26 NEW YORK
LA COHEN CI RIPROVA, L'S&P500 TORNERA' A 1300
di WSI
La previsione arriva dalla strategist di Goldman Sachs, che prova a rifarsi dopo le pesanti sviste degli ultimi anni. Necessario un recupero di quasi il 20%. Da preferire materie prime e titoli tecnologici.
Fino a quota 1250-1300. A tanto potrebbe spingersi l’S&P 500, almeno secondo Abby Choen, la strategist di Goldman Sachs nota per aver anticipato il mercato toro negli anni ’90. Se allora ci aveva preso, negli ultimi anni le sue previsioni hanno dovuto scontrarsi con una realta' molto meno rosea di quanto lei stessa si aspettasse.
Considerando la chiusura di ieri, a 1094.87 punti, l’indice dovrebbe mettere a segno un incremento del 19% per raggiungere i livelli pronosticati dall’analista. Il principale benchmark di Wall Street ha recuperato il 62% dai minimi di marzo, grazie anche ai trilioni di dollari pompati nel sistema economico da parte dei governi sparsi in tutto il mondo. A gennaio, dopo aver toccato i massimi di 15 mesi, l’S&P 500 ha ritracciato di quasi il 5% per colpa dei timori relativi alla tenuta finanziaria di paesi europei come Gracia, Portogallo e Spagna.

 

 

La Borsa di Tokyo chiude poco mossa
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi poco mossa. Il Nikkei ha guadagnato lo 0,3% a 10.355,69 punti, il Topix è rimasto invariato a 904,73 punti. Dopo il rally di ieri su alcuni titoli sono scattate oggi delle prese di beneficio. Toyota (JP3633400001) ha perso lo 0,6%. La casa automobilistica giapponese sta considerando la possibilità di richiamare anche la Corolla, la sua auto più venduta, per problemi al servosterzo. Nel settore high-tech Elpida (JP3167640006) ha guadagnato l'1,8% e SUMCO (JP3322930003) il 2,3%. Hewlett-Packard (US4282361033), il primo produttore al mondo di PC, ha annunciato ieri dopo la chiusura delle contrattazioni a Wall Street una trimestrale migliore delle attese degli analisti ed alzato il suo outlook per l'intero esercizio.
Kubota (JP3266400005), il primo produttore giapponese di trattori e di macchine agricole, ha chiuso in rialzo dell'1,8%. La rivale statunitense Deere & Company (US2441991054) ha pubblicato una trimestrale migliore delle previsioni del mercato.
Komatsu (JP3304200003) ha guadagnato lo 0,5%. Secondo il quotidiano finanziario "Nikkei" il colosso delle macchine movimento terra potrebbe raddoppiare il suo utile operativo durante il corrente trimestre.
Nel settore dell'acciaio, che ieri aveva brillato in particolar modo, Nippon Steel (JP3381000003) ha perso lo 0,6%, Kobe Steel (JP3289800009) l'1,8% e JFE Holdings (JP3386030005) lo 0,9%.
Redazione Borsainside 07:38

 

 

Societe Generale: Bonus Di 250 Mln Ai Broker
giovedì, 18 febbraio 2010 08:55 PARIGI
(ASCA) - Roma, 18 feb - Dopo Bnp Paribas, anche Societe Generale annuncia l'erogazione di un bonus ai propri broker. Il direttore generale del gruppo francese, Frederic Oudea, ha annunciato che nel corso del 2010 saranno corrisposti agli operatori di mercato del gruppo un bonus pari a un totale di 250 milioni per effetto dei risulati realizzati nel 2009.

 

 

Giappone: Lascia Tassi Invariati Allo 0,1%
giovedì, 18 febbraio 2010 09:59 TOKYO
(AGI) - Tokyo, 18 feb. - La Banca del Giappone lascia invariati i tassi d'interesse allo 0,1% e non da' nessuna indicazione sulle sue prossime mosse per combattere la deflazione. La Boj conferma la sua valutazione di un'economia "in ripresa". Gaa

 

 

18 Febbraio 2010 10:21
Mundell il mago incerto

Se un premio Nobel per l'economia dice che il vero problema non è «la Grecia, non il Portogallo e forse nemmeno l'Irlanda», ma è l'Italia, bisognerebbe davvero preoccuparsi. «A causa dell'elevato debito pubblico, l'Italia è la peggior minaccia per l'Europa», ha sentenziato ieri Robert Mundell, premio Nobel 1999. E, trattandosi di un professore che ha speso gran parte della sua vita a studiare il sistema valutario, al punto da essere ritenuto una sorta di progenitore della moneta europea, bisognerebbe prendere in seria considerazione il suo consiglio: «non permettere, per almeno 10 anni, che l'euro superi quota 1,40 sul dollaro».
Si potrebbe osservare che se il rischio sta nell'ammontare del debito in valore assoluto, allora ci si dovrebbe preoccupare, anche e di più, degli Stati Uniti: perché a un passivo destinato a viaggiare parallelo a quello italiano in termini relativi, associano un deficit più che doppio, senza contare la voragine dei debiti nelle istituzioni pubbliche e nelle famiglie. La nostra fortuna è che, pur nel rigore dei suoi studi teorici, Mundell non ha azzeccato una previsione su valute ed economia negli ultimi 10 anni. Per lui l'euro era caro a 1,07 e «ridicolo» a 1,24. Per lui, sulla soglia del 2000, non c'era alcuna bolla Internet e, a fine 2007, il «peggio della crisi era ormai alle spalle». E il credit crunch, gli chiesero? «Non vedo rischi all'orizzonte», fu la risposta. (W.R.)

 

 

Papacostantinou: swap su debito con Goldman Sachs fu legittimo
BlueTG.it - giovedì, 18 febbraio 2010 11:13 ATENE
L’accordo di swap sul debito greco sottoscritto da Atene con Goldman Sachs nel 2001 era all’epoca aderente alle normative vigenti ed il governo greco non intende utilizzare ora una simile misura.
Lo ha ribadito oggi il ministro dell’economia di Atene, George Papaconstantinou, ribattendo alle accuse che l’operazione sia stata posta in essere unicamente per far apparire il deficit della repubblica ellenica inferiore alla sua effettiva consistenza.

 

 

La Borsa di Hong Kong chiude in ribasso, male i bancari
Le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha perso lo 0,5% a 20.422,15 punti. I titoli delle grandi banche cinesi hanno guidato la lista edi ribassi. Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha perso lo 0,9%, Bank of China (CN000A0J3PX9) l'1,6%. China Construction Bank (CN000A0HF1W3) l'1% e Bank of Communications (CN000A0ERWC7) lo 0,6%. Il mercato teme che la Cina possa prendere delle ulteriori misure per frenare la crescita del settore del credito. Sui titoli dei produttori di materie prime sono scattate delle prese di beneficio a seguito dell'indebolimento del dollaro. Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha perso il 2,8% e PetroChina (CN0009365379) lo 0,8%. Lenovo (HK0992009065), il primo produttore cinese di computer, ha beneficiato dei solidi risultati annunciati da Hewlett-Packard (US4282361033) ed ha guadagnato il 2,7%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha perso lo 0,3%, lo Straits Times a Singapore lo 0,9% e il Kospi a Seul lo 0,4%. Le borse di Shanghai e di Taipei sono rimaste ancora ferme a causa del Capodanno cinese.
Redazione Borsainside 11:59

 

 

Oro: Piu' Debole Dopo Annuncio Fmi Di Vendita Altre 191 Tonnellate
giovedì, 18 febbraio 2010 14:09 NEW YORK
(ASCA) - Roma, 18 feb - Oro in modesto calo a 1.105 dollari l'oncia dopo l'annuncio del Fondo Monetario Internazionale, che ha deciso di procedere alle vendita delle ultime 191 tonnellate di lingotti che facevano parte del programma di riassetto dell'attivo del Fondo. Nel settembre del 2009, il Fondo aveva infatti deciso di alleggerire le proprie riserve auree (3.127 tonnellate) di 403 tonnellate. Lo scopo: reperire contanti per finanziare gli interventi sovranazionali di sostegno ai singoli paesi in difficolta'. La prima maxivendita e' avvenuta tra il 19 e il 30 ottobre scorso, compratore la Banca centrale dell'India che spese 6,7 miliardi di dollari per 200 tonnellate di lingotti. Dopo l'India, SriLanka acquisto' 10 tonnellate e le Mauritius 2 tonnellate. Finora le vendite sono avvenute sotto l'ombrello della trattativa privata tra il Fondo e le banche centrali interessate allo shopping aureo. Un metodo che ha contributio a mantenere elevate le quotazioni dell'oro, altrimenti sotto pressione in caso di massicce vendite sul mercato. Le ultime 191 tonnellate verranno invece vendute direttamente sul mercato aperto, probabile una politica dei piccoli passi (molte vendite ma di modesta entita') per evitare tracolli nelle quotazioni del metallo giallo.

 

 

Usa: sussidi disoccupazione +31mila
giovedì, 18 febbraio 2010 14:48 WASHINGTON
(ANSA) - ROMA, 18 FEB - Le richieste di sussidio di disoccupazione negli Usa sono aumentate inaspettatamente di 31.000 unita' la settimana scorsa, a quota 473.000. Gli analisti avevano previsto un calo a 438.000 unita' dalle 440.000 (dato rivisto oggi al rialzo a 442.000) della settimana precedente.

 

 

Usa: prezzi produzione a gennaio +1,4%
giovedì, 18 febbraio 2010 - 14:59
(ANSA) - ROMA, 18 FEB - I prezzi alla produzione negli Usa, a gennaio, hanno segnato un balzo mensile dell'1,4%, dopo il +0,4% del mese prima (dato rivisto). Le previsioni indicavano un aumento dello 0,8%.Su base annua i prezzi alla produzione hanno segnato una crescita del 4,6%, superiore al +4,4% atteso dagli analisti dopo il +4,4% registrato a dicembre. Al netto di alimentari ed energia si e' avuto un incremento mensile dello 0,3% contro la stima di un +0,1%.

 

 

Usa: Obama, Commissione Bipartisan Per Controllo Deficit
giovedì, 18 febbraio 2010 - 16:59
(AGI) - Washington, 18 feb. - Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha annunciato la creazione di una commissione bipartisan per il controllo del deficit. Obama ha nominato a capo della commissione Erskine Bowles, ex capo dello staff di Bill Clinton, e l'ex senatore repubblicano Alan Simpson. Il compito del nuovo organismo sara' di studiare opzioni sulla spesa e sulle tasse.

 

 

18 Febbraio 2010 17:00 NEW YORK
VALUTE: L'EURO AVRA' LA MEGLIO SUL DOLLARO
di WSI
A tracciare lo scenario della moneta unica e' il capo investimenti di S&P. L'economia americana in condizioni migliori di quella europea. India e Cina ancora in testa. Utili societari visti in crescita.
Il dollaro tornera’ a indebolirsi entro fine anno, la ripresa e’ ormai in atto e India e Cina continueranno ad esserne i protagonisti, la correzione e’ archiviata, assistenza sanitaria e comparto industriale i settori su cui scommettere. Sono queste le indicazioni del Capo investimenti di S&P Sam Stovall.
La sua analisi, spiegata al canale tv Cnbc, inizia dall’andamento del biglietto verde in rapporto alla moneta unica. Punto di partenza: lo stato di salute di alcuni paesi euopei che ha particolarmente preoccupato gli investitori.
"Quando ci sono dubbi sulla tenuta delle finanze di alcuni governi, l’Euro si indebolisce. Gli operatori preferisco spostarsi sul dollaro, in quel momento considerato piu’ sicuro. Ma probabilmente entro fine anno il biglietto verde tornera’ a ritracciare", ha detto Stovall citando diverse motivazioni, a cominciare dalla "situazione debitoria degli Stati Uniti e dalla mancanza di volonta’ da parte della Federeal Reserve ad alzare i tassi di interesse".
Il capo investimenti dell’agenzia di rating traccia anche qualche previsione sulla crescita economica futura: "mese dopo mese le stime migliorano, non solo negli Usa dove attualmente ci aspettiamo un Pil in crescita del 2.7%, ma anche in giro per il mondo. La maggior parte delle nazioni sviluppate in Europa, in particolare in Inghilterra, sembra metteranno a segno performance piu’ deboli non solo delle media ma anche degli Stati Uniti. Ci sono pero' realta’ come India e Cina destinate a continuare a correre, rispettivamente dell’8% e oltre il 10%".
Buone notizie per chi investe in borsa: "La correzione e’ finita. Probabilmente ci prepariamo a ritoccare nuovi massimi", ha aggiunto. Tra gli indicatori da monitorare, particolare importanza hanno gli utili societari. Per l’esperto il loro andamento "e’ destinato a correre piu’ di quanto indicato in passato. Tra le societa’ dell’S&P 500 ci aspettiamo un +30.5% su base annuale sebbene questo ci riporti sui livelli di cinque anni fa". A livello settoriale, meglio sovrappesare Industriali e Health care. Strategia opposta invece per Telecom e Utilities.

 

 

 
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Grecia:Fmi, Non Richiesto Aiuto Finanziario. Pronti a Supporto Tecnico
giovedì, 18 febbraio 2010 - 17:03
(ASCA-MarketNews) - Washington, 18 feb - La Grecia non ha chiesto alcun aiuto finanziario al Fondo Monetario Internazionale, ma il Fondo e' pronto a fornire assistenza tecnica nel caso Atene lo richiedesse. Lo ha detto il portavoce del Fondo, David Hawley. ''Il Fondo e' pronto a rispondere positivamente a ulteriori richieste di assistenza tecnica'' ha detto Hawley. Una missione del Fondo era gia' ad Atene nel mese di gennaio per fornire supporto tecnico sulla politica fiscale e sulla riforma delle pensioni. ''Voglio anche dire che Atene non ci ha richiesto alcun aiuto finanziario'', ha concluso Hawley.

 

 

Crisi: Obama, nostro compito non finito
giovedì, 18 febbraio 2010 - 17:15
(ANSA) - NEW YORK, 18 FEB - Il nostro compito non e' ancora finito, dice Barack Obama, sottolineando che l'attenzione nel breve termine e' concentrata sul lavoro. Per ridurre il deficit - aggiunge il presidente Usa - sono necessarie anche scelte difficili. 'Se non agiamo il deficit ostacolera' la ripresa'. Obama annuncia la creazione, attraverso un ordine esecutivo, di una commissione bipartisan anti-deficit guidata da Alan Simpson e Erskine Bowels. 'Dobbiamo affrontare il problema del deficit di lungo termine'.

 

 

18 Febbraio 2010 17:27 WASHINGTON
Obama incontra il Dalai Lama, visita a titolo «privato»

Nel calendario del presidente americano Barack Obama, l'incontro con il Dalai Lama, in programma in tarda mattinata alla Casa Bianca, è soltanto una noticina a margine di una giornata dominata dal deficit federale.
Obama riceverà il leader spirituale tibetano dalle 11,15 (le 17,15 in Italia) a titolo «privato», nella sala delle carte geografiche, non nello Studio Ovale, riservato a capi di Stato e di governo. La cautela è una risposta alla rabbia della Cina che per settimane ha premuto perché l'incontro con il «separatista», il «lupo in abiti di monaco» fosse cancellato.
I giornalisti non sono stati invitati: l'incontro è a porte chiuse e non è al momento prevista neppure una photo opportunity: «una fotografia ufficiale dell'incontro sarà diffusa sull'account di Flickr della Casa Bianca». Davvero Obama resisterà alla tentazione di una stretta di mano di fronte alle telecamere? Pechino ha avvertito che l'incontro, anche se silenzioso, porterà a un «ulteriore peggioramento nelle relazioni tra i due Paesi», che sono tesissime da quando Obama ha autorizzato la vendita di 6,4 miliardi di dollari di armi prodotte da aziende americane a Taiwan. E le tensioni tra Stati Uniti e Cina sono destinate ad aumentare nei prossimi mesi, quando il nodo della svalutazione dello yuan sarà affrontato con maggiore fermezza dal governo di Washington.
Secondo l'inviato speciale del Dalai Lama negli Usa, durante il colloquio il leader spirituale chiederà al suo interlocutore un aiuto per trovare una soluzione alla questione tibetana che sia favorevole sia al popolo del tibet che a quello cinese. Il Dalai Lama incontrerà anche il segretario di Stato americano, Hillary Clinton.

 

 

18 Febbraio 2010 18:49 NEW YORK
TREASURIES: IRRIPIDIMENTO RECORD DELLA CURVA
di WSI
Il gap si e' espanso a livelli record dopo la pubblicazione dei dati macro su attivita' manifatturiera e prospettive future dell'attivita' economica. Il movimento della curva dei rendimenti incomincia a riflettere i segnali di una stagflazione.
Il differenziale tra il rendimento del Titolo di Stato Usa a due anni e del decennale, nota come curva dei rendimenti, si e' irripidito ad un livello record dopo che l'indice dell'attivita' manifatturiera della regione di Philadelphia e il superindice hanno entrambe mostrato una crescita.
Il Dipartimento del Tesoro ha annunciato che vendera' $126 miliardi di titoli la prossima settimana. Le aste saranno composte da $8 miliardi di titoli a 30 anni legati all'inflazione, detti TIPS, $44 miliardi di due anni, $42 miliardi di titoli a cinque anni e $32 miliardi di titoli a sette anni.
Sempre in ambito macro, dalla lettura del PPI e' emerso un incremento dei prezzi alla produzione superiore alle attese nel mese di gennaio.
"La curva dei rendimenti ripida inizia a riflettere i segnali di una stagflazione", ha dichiarato a Bloomberg News Michael Franzese, managing director e capo delle attivita' di trading per il Tesoro di Wunderlich Securities, aggiungendo che la "parte breve restera' legata ai Fed funds. Tuttavia si riscontrano segnali di inflazione e di conseguenza, i titoli a lunga scadenza sono messi sotto pressione".
La curva ha registrato un incremento a 2.92 punti percentuali, battendo il record precedente, stabilito l'11 gennaio, di 2.90.

 

 

Le borse europee continuano a salire, Zurigo la migliore
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi per la quarta seduta di fila in rialzo. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato lo 0,9%, il DAX a Francoforte lo 0,6%, il CAC40 a Parigi lo 0,6%, il FTSE MIB a Milano lo 0,2% e lo SMI a Zurigo l'1,1%. Dal fronte societario è arrivata oggi una vera pioggia di dati di bilancio. Le notizie positive hanno decisamente superato quelle negative.
ABB (CH0012221716) ha guadagnato il 7,6%. Il gruppo svizzero ha raddoppiato lo scorso trimestre il suo utile ed aumentato l'entità del suo programma di taglio dei costi.
Swiss Re (CH0012332372) ha chiuso in rialzo del 2,8%. La prima impresa al mondo delle riassicurazioni è tornata lo scorso trimestre all'utile ed ha alzato il suo dividendo da CHF 0,10 a CHF 1 per azione.
BAE Systems (GB0002634946) ha guadagnato il 4,3%. Il gigante britannico della difesa e dell'aerospazio ha annunciato un programma di buy-back da £500 milioni ed un aumento del suo dividendo del 10% a 16 p per azione.
Cap Gemini (FR0000125338) ha guadagnato il 6,2%. L'impresa IT francese ha pubblicato dei dati di bilancio migliori delle attese ed indicato di attendersi di tornare a crescere nella seconda parte del 2010.
Schneider Electric (FR0000121972) ha guadagnato il 3,9%. L'utile del leader mondiale delle soluzioni complete per la gestione ed il controllo dell'energia elettrica è calato lo scorso anno meno del previsto. Schneider Electric ha inoltre indicato di attendersi un miglioramento dei suoi margini.
Société Générale (FR0000130809) ha perso il 7,2%. La banca francese ha annunciato un forte taglio del suo dividendo.
Akzo Nobel (NL0000009132) ha perso il 7,4%. Il gigante olandese della chimica ha chiuso a sorpresa lo scorso trimestre in rosso ed espresso prudenza sul futuro. Daimler (DE0007100000) ha perso il 4,7%. Il gruppo tedesco ha registrato lo scorso anno delle perdite superiori alle previsioni degli analisti e cancellato il suo dividendo. Renault (FR0000131906) ha guadagnato l'1,8%. UBS ha alzato il suo rating sul titolo del costruttore di automobili da "Sell" a "Buy".
I minerari ed i petroliferi hanno beneficiato dell'aumento dei prezzi delle materie prime. Anglo American (GB00B1XZS820) ha guadagnato il 2,4%, BHP Billiton (GB0000566504) l'1,9% e BP (GB0007980591) lo 0,8%.
Redazione Borsainside 18:50

 

 

18 Febbraio 2010 19:42 NEW YORK
QUANTO COSTA SALVARE LA GRECIA (E GLI ALTRI PIIGS)?
di WSI
Le dimensioni contano, eccome, quando si tratta di ipotizzare l'entita' di un pacchetto di salvataggio per venire in soccorso di Atene e degli altri paesi UE stressati. Ecco i numeri. Quelli giusti per spaventare gli speculatori.
L'Europa potrebbe aver bisogno di 320 miliardi di euro, pari a $441 miliardi, nel caso decidesse di salvare la Grecia, perche' il bailout aprirebbe le porte al salvataggio di altri paesi sotto stress finanziario, secondo un rapporto di BNP Paribas divulgato da Bloomberg.
"Per attuare in piano di salvataggio che abbia ragionevolmente certezza di successo - ha detto Paul Mortimer-Lee, global head delle economie di mercato alla BNP di Londra - bisognera' che copra tutti i probabili candidati, e dovra' anche essere grande". "Le dimensioni contano, quando si cerca di spaventare gli speculatori e rassicurare i nervosi possessori di titoli di stato".
Mortimer-Lee usa la regola del 20% del pil, stando a recenti "pacchetti di salvataggio" del Fondo Monetario Internazionale, scrive Bloomberg. In raffronto, il piu' grande salvataggio sul meracto, quello di AIG (American International Group) da parte del governo degli Stati Uniti nell'ottobre 2008, costo' $182 miliardi.

 

 

Ocse, 2009 peggiore degli ultimi 50 anni
18 febbraio 2010 21:48 PARIGI
Che l’anno 2009 sia stato per l’economia mondiale il peggiore degli ultimi 60 anni sono tutti d’accordo. Ma adesso c’e’ anche la conferma numerica dell’Ocse. Nell’ambito dei paesi che appartengono all’Organizzazione per la crescita e lo sviluppo economico lo scorso anno il Pil e’ diminuito complessivamente del 3,4%, il primo calo dal 1960, ovvero da quando e’ iniziata la raccolta dei dati da parte dell’Organizzazione. Tuttavia nell’ultimo quarto dell’anno si sono avuti segnali di ripresa. Infatti nell’ultimo trimestre del 2009 il Pil, sempre dell’area Ocse, ha segnato un incremento dello 0,8% rispetto al trimestre precedente, in accelerazione rispetto al terzo trimestre dell’anno quando la variazione fu dello 0,6% sempre rispetto ai precedenti tre mesi.
La situazione cambia molto da paese a paese. Tra i paesi piu’ avanzati, l’economia che sembra avere maggiore forza di ripresa sono gli Stati Uniti. Nel quarto trimestre il Pil In Usa e’ salito dell’1,4% rispetto ai precedenti tre mesi, contro una crescita dell’Eurozona nel complesso dello 0,1%. I numeri quindi danno ragione al Presidente Obama quando sottolinea che il piano di stimolo da 787 miliardi di dollari varato esattamente un anno fa, sta funzionando. In ripresa anche l’economia del Giappone, che nel quarto trimestre mette a segno una crescita dell’1,1%
Venendo all’area Euro, che complessivamente e’ salita dello 0,1% rispetto al terzo trimestre quando il Pil vario’ in positivo dello 0,4% sui tre mesi precedenti, anche qui la situazione muta da paese a paese. La Francia sembra l’economia che meglio reagisce con una variazione trimestrale del prodotto interno lordo dello 0,6%, in Germania la variazione e’ nulla mentre in l’Italia il Pil ha segnato un calo dello 0,2%. Nell’Ue in Gran Bretagna il Pil del quarto trimestre e’ positivo e porta l’economia britannica all’uscita dalla recessione dopo sei trimestri di contrazione.

 

 

Borse dell'Europa dell'Est: Chiusura negativa, Mosca -0,8%
Tutte le principali borse dell'Europa dell'Est hanno chiuso oggi in ribasso.
L'indice RTS ha perso a Mosca lo 0,8% a 1.410,85 punti. I volumi di scambio sono aumentati rispetto a ieri ma sono rimasti a dei bassi livelli. L'incerta apertura di Wall Street e l'apprezzamento del dollaro hanno fatto scattare oggi delle prese di beneficio sulla piazza finanziaria moscovita. Tra i titoli del listino russo Rosneft (RU000A0J2Q06) ha perso il 2,9%, Gazprom (RU0007661625) il 3%, Norilsk Nickel (RU0007288411) lo 0,3% e Sberbank (RU0009029540) il 4,3%. RusHydro (RU000A0JPKH7), la seconda società al mondo generatrice di energia idroelettrica, ha guadagnato controtendenza l'1,5%.
Il BUX a Budapest ha perso l'1,3% a 21.374,66 punti. Tutti i titoli di maggior peso del listino ungherese hanno chiuso in calo. OTP Bank (HU0000061726) ha perso l'1,8%, MOL (HU0000068952) l'1,8%, Magyar Telekom (HU0000016522) l'1% e Gedeon Richter (HU0000067624) lo 0,2%.
Il PX a Praga ha perso l'1% a 1.141,5 punti. Quasi tutti i titoli principali del PX hanno chiuso in ribasso. Erste Group Bank (AT0000652011) ha perso lo 0,4%, Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) l'1,6% e Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) il 2,1%. Komercni Banka (CZ0008019106) ha guadagnato lo 0,8%. La banca ceca ha generato nel quarto trimestre del 2009 un utile superiore alle stime degli analisti.
Il WIG a Varsavia ha perso lo 0,8% a 38.586,52 punti. I bancari hanno riperso tutto il terreno guadagnato ieri. Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha perso il 2,4%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) il 3%, BZW Bank (PLBZ00000044) il 3,7% e BRE Bank (PLBRE0000012) il 3,1%. TVN (PLTVN0000017) ha guadagnato il 3,2%. Il secondo network commerciale polacco ha quasi triplicato il suo utile nel quarto trimestre dello scorso anno.
Redazione Borsainside 20:32

 

 

Borse dell'America Latina: Domina il segno più, San Paolo sale dello 0,8%
La maggior parte delle borse dell'America Latina ha chiuso ieri in rialzo.
Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato lo 0,8% a 67.836,08 punti. Nel settore dell'acciaio Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha guadagnato lo 0,9%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) lo 0,2% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) il 2,1%. Il Philadelphia Fed, un importante indicatore del settore manifatturiero statunitense, è aumentato questo mese più di quanto atteso dagli economisti. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha guadagnato l'1,2%. Il prezzo del petrolio ha guadagnato ieri al NYMEX il 2,2%. Vale (BRVALEACNPA3) ha beneficiato dell'aumento dei prezzi dei metalli ed ha chiuso in rialzo del 2,1%.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo dello 0,9% a 32.170,79 punti. Per il listino messicano si è trattato della sesta seduta positiva di fila. Tra i titoli di maggior peso dell'IPC Banorte (MXP370711014) ha guadagnato il 5,4%, Grupo Mexico (MXP370841019) l'1,7% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) il 2,8%. América Móvil (MXP001691213) ha perso lo 0,7% e Cemex (MXP225611567) il 2%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha guadagnato lo 0,6% e il General a Lima lo 0,1%. L'IPSA a Santiago del Cile ha chiuso invariato, l'IGBC a Bogotà ha perso lo 0,7% e l'IBVC a Caracas l'1%.
Redazione Borsainside 01:06

 

 

 
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WALL STREET: I FUTURES USA FRENANO CON I SUSSIDI

18 Febbraio 2010 14:57 NEW YORK - WSI
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Il numero degli assistiti preoccupa. Superiori alle stime i prezzi alla produzione. L'Euro scivola ulteriormente. Giu' anche oro e petrolio. Nel pre-mercato soffre Wal Mart. Ben comprata invece Dell in attesa dei conti.
I futures americani imboccano la strada verso il ribasso. L’umore a Wall Street e’ decisamente peggiorato non appena e’ stato pubblicato il dato sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione, peggiore delle stime. Ad un'ora e mezza dal suono della campanella, i contratti sui principali indici azionari ampliano i loro ribassi, che restano comunque contenuti(vedi quotazioni a fondo pagina).

Il numero di persone senza un lavoro negli States resta notevole, con il totale degli assistiti piu’ ampio del previsto, oltre 4.5 milioni.

Sopra le attese anche il dato sui prezzi alla produzione nel mese di gennaio. Il dato tendenziale si porta ai massimi da ottobre 2008.
Resta, alle 16, la pubblicazione del Superindice e Fed Philadelphia. Un'ora dopo tocchera' alle scorte di petrolio.

L'andamento dei futures, fino alle 14:30 (ora italiana) incerti, era stato condizionato anche dall'attivita' nervosa del mercato dei cambi. Il dollaro e’ tornato protagonista riportandosi sui massimi da sette mesi nei confronti delle principali valute. Pesa, ancora una volta, la crisi finanziaria della Grecia, con gli operatori che tornano a interrogarsi sul possibilie effetto domino nel resto dell'Eurozona. Ma anche un quadro macro a stelle e strisce migliore delle attese, con la Fed che ha ritocatto all'insu' le previsioni per il resto dell'anno. Si torna a guardare cosi' alle possibili differenze nelle future mosse di Fed e Bce.


L'indebolimento dell'Euro e' legato anche alla decisione dell'Fmi di vendere circa 200 tonnellate di oro, spingendone le quotazioni al ribasso. Non va dimenticato lo spauracchio di nuove mosse restrittive da parte della Cina gia' a partire dalla settimana prossima.

Attenzione alla corporate america. Il gigante della distribuzione Wal-Mart ha battuto le stime sul fronte dei profitti ma non dei ricavi del quarto trimestre. Non piace nemmeno l'outlook, definito dagli analisti cauto per i primi tre mesi dell'anno. Il titolo scivola nel pre-borsa dell'1.5%.

Indicazioni piu' incoraggianti sono arrivate ieri sera da Hewlett Packard: conti e guidance convinco gli operatori. Robusto l'andamento delle vendite di pc e server. Degno di nota anche quello delle stampanti. Nel pre-mercato acquisti anche per Dell. Gli analisti si aspettano che il gruppo annunci un +52% dell'utile netto nel quarto trimestre 2009. Significherebbe che i consumatori sono tornati ad acquistare personal computer. Attesa una seduta sofferente per il gruppo dei chip Nvidia, con utili trimestrali sotto le previsioni. Visto un rally per Priceline con utili raddoppiati negli ultimi tre mesi dell'anno. Tra le altri trimestrali previste per oggi figurano quelle di Dell, CBS, Directv.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico in rialzo le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo cedono $0.50 attestandosi a quota $76.83 al barile. Sul valutario la moneta unica scivola ulteriormente a quota $1.3554. L’oro perde $11.30 a quota $1108.50.80 l’oncia. Quanto ai Titoli di Stato, il rendimento sul benchmark decennale decelera attestandosi al 3.71%.

Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 scivola di 4 punti (-0.36%) a 1095.60.

Il contratto sull'indice Nasdaq 100 perde 1.75 punti (-0.10%) a 1810
00.

Il contratto sull'indice Dow Jones perde 31.00 punti (-0.30%) a quota 10265.

 

 

 

WALL STREET: APRE IN CALO, MALE I SUSSIDI, DELUDE WAL-MART

18 Febbraio 2010 15:30 NEW YORK - WSI
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L’umore degli operatori e’ condizionato dal dato giunto dal mercato del lavoro. Vendite sul colosso del retail. Tra i tecnologici, bene HP dopo i conti. Si guarda anche alla trimestrale di Dell.
Come indicavano i futures, l’avvio delle contrattazioni a Wall Street e’ negativo. L’umore degli operatori e’ condizionato dal dato sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione, peggiore delle stime.
Il Dow apre con un calo dello 0.06% a 10302.89. Il Nasdaq flette dello 0.13% raggiungendo quota 2223.50 Giu’ dello 0.12% l’S&P 500 a 1098 punti.

Sul fronte macro non mancano oggi gli spunti. Il numero di persone senza un lavoro negli States resta notevole, con il totale degli assistiti piu’ ampio del previsto, oltre 4.5 milioni. Cresce piu’ delle attese anche il dato sui prezzi alla produzione nel mese di gennaio.
Resta, alle 16, la pubblicazione del Superindice e Fed Philadelphia.

Un'ora dopo tocchera' alle scorte di petrolio. Nella settimana terminata lo scorso 12 febbraio gli stock di greggio dovrebbero esser cresciuti di 1.65 milioni di barili. Simile andamento e’ atteso anche per benzina e distillati.

Il dollaro si conferma protagonista nei confronti dell’Euro. Pesa, ancora una volta, la crisi finanziaria della Grecia, con gli operatori che tornano a interrogarsi sul possibilie effetto domino nel resto dell'Eurozona. Ma anche un quadro macro a stelle e strisce migliore delle attese, con la Fed che ha ritocatto all'insu' le previsioni per il resto dell'anno. Si torna a guardare cosi' alle possibili differenze nelle future mosse di Fed e Bce.

L'indebolimento dell'Euro e' legato anche alla decisione dell'Fmi di vendere circa 200 tonnellate di oro, spingendone le quotazioni al ribasso. Non va dimenticato lo spauracchio di nuove mosse restrittive da parte della Cina gia' a partire dalla settimana prossima.

Attenzione alla corporate america. Il gigante della distribuzione Wal-Mart ha battuto le stime sul fronte dei profitti ma non dei ricavi del quarto trimestre. Non piace nemmeno l'outlook, definito dagli analisti cauto per i primi tre mesi dell'anno. Il titolo scivola. Indicazioni piu' incoraggianti sono arrivate ieri sera da Hewlett Packard: conti e guidance convinco gli operatori. Robusto l'andamento delle vendite di pc e server. Degno di nota anche quello delle stampanti.

Dell in serata dovrebe annunciare un utile netto nel quarto trimestre in crescita a 27 centesimi per azione contro i 18 centesimi dello stesso periodo dell'anno scorso. Dal dato escluso il contributo di Perot System, acquisita nel periodo considerato. Torna all'utile Goodyear. Soffre il gruppo dei chip Nvidia, con utili trimestrali sotto le previsioni. Tra le altri trimestrali previste per oggi figurano quelle di CBS, Goodyear, Directv.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico in rialzo le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo torna a guadagnare $1.18 attestandosi a quota $78.51 al barile. Sul valutario la moneta unica tenta il riscatto tornando sopra la soglia $1.3628 (+0.16%). L’oro su di $0.50 a quota $1119.60 l’oncia. Quanto ai Titoli di Stato, il rendimento sul benchmark decennale si riprende attestandosi al 3.74%.

 

 

 

 

WALL STREET: TENTA IL RECUPERO CON SUPERINDICE E PHILLY

18 Febbraio 2010 17:36 NEW YORK - WSI
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Alcuni dati macro aiutano a riportare il sereno ma la cautela resta. Coca Cola alza la cedola. Ok della Commissione Ue all'accordo Microsoft-Yahoo. Vola Zenith National Insurance su una proposta d'acquisto. Scorte di greggio ben oltre le stime
Tentativo di riscatto in atto per gli indici americani. Dopo una partenza piatta e un’accelerazione al ribasso legata alla pubblicazione delle richieste di sussidi di disoccupazione (peggiori delle stime) sono altri dati macro (Superindice e Fed Philadelphia) a riportare un po’ di sereno a Wall Street.

Il Dow guadagna lo 0.24% (+24.64 punti) a 10333.88. Il Nasdaq avanza nello stesso modo a 2231.61 (+5.32) mentre l'S&P 500 mette a segno un incremento dello +0.17% a 1101.41 (+1.90).

La ripresa delle quotazioni si riflette anche nell’andamento dell’euro, che ha recuperato la soglia di 1.36 contro il dollaro. Tornano gli acquisti anche per il petrolio, che torna sopra i $78. Le scorte nell’ultima settimana hanno registrato un incremento di oltre 3 milioni di barili, ben sopra le attese. Su anche gli stock di benzina, in calo quelli di distillati. Lima le perdite l’oro.

Ricca l’agenda di dati macro. A riportare fiducia quelli pubblicati alle 16, ora italiana. E’ cresciuto piu’ del previsto l'indice Fed Philadelphia, che misura l'andamento dell'attivita' manifatturiera nell'area. Decimo rialzo consecutivo, anche se a un ritmo piu’ contenuto di quanto ci si aspettasse, per il Superindice.

Meno incoraggianti le notizie arrivate dal mercato del lavoro. Il numero di disoccupati negli States resta notevole, con il totale degli assistiti piu’ ampio del previsto, oltre 4.5 milioni. Sopra le stime anche il dato sui prezzi alla produzione nel mese di gennaio. Il dato tendenziale si porta ai massimi da ottobre 2008.

Il presidente Obama, intanto, ha nominato una nuova commissione bipartisan incaricata di sciogliere il nodo di un deficit in espansione. L’inquilino della Casa Bianca intende mettere a freno le stravanti spese del governo.

A livello societario, Coca Cola ha appena alzato il dividendo trimestrale del 7.3% a $0.44 dai precedenti $0.41 promessi agli azionisti. Microsoft e Yahoo hanno ricevuto il via libera dalla Commissione Ue alla loro alleanza nel campo dei motori di ricerca, che punta a fare concorrenza a Google.

Il gigante della distribuzione Wal-Mart ha battuto le stime sul fronte dei profitti ma non dei ricavi del quarto trimestre. Non piace nemmeno l'outlook, definito dagli analisti cauto per i primi tre mesi dell'anno. Indicazioni piu' incoraggianti sono arrivate ieri sera da Hewlett Packard: conti e guidance convinco gli operatori. Robusto l'andamento delle vendite di pc e server. Degno di nota anche quello delle stampanti. Fari puntati su Dell. Gli analisti si aspettano che il gruppo annunci un +52% dell'utile netto nel quarto trimestre 2009. Significherebbe che i consumatori sono tornati ad acquistare personal computer.

Confermata la notizia riportata dall’FT su American International Group. La controllata per l'80% dal Governo americano, ha deciso di non vendere tutto il portafoglio di prodotti derivati, responsabile del quasi fallimento del 2008 evitato solo grazie all'intervento federale. Mantenere il controllo di tali attivita' potrebbe aiutare il colosso assicurativo a rimborsare i fondi ricevuti, oltre 180 miliardi di dollari.

Tra le altre storie, vola del 30% Zenith National Insurance Corp dopo che Fairfax Financial Holdings ha detto di voler comprarla mettendo sul piatto $1.31 miliardi. Il gruppo di viaggi online Priceline.com guadagan il 10% con profitti trimestrali piu’ che raddoppiati. Degni di nota, per le loro flessioni, Advance Auto Parts, con conti deludenti (-7.58%). Stessa storia per il gruppo di casino’ Las Vegas Corp (-8.31%) e per il produttore di chip Nvidia (-6.11%).

A livello settoriale le migliori performance sono segnate dai comparti: Grid Infrastructure-GRID +1.2%, RBOB Gasoline-UGA +1.0%, Gold Miners-GDX +1.0%, Heating Oil-UHN +0.9%, Livestock-COW +0.8%, Canada-EWC +0.8%, Crude Oil-USO +0.7% e Austria-EWO +0.7%. Le peggiori: Natural Gas-UNG -2.3%, Volatility-VXX -1.0%, Singapore-EWS -0.9%, Agribusiness-MOO -0.9%, Biotech-XBI -0.9%, Coal-KOL -0.8%, Semis-SMH/IGW -0.6%, 20+ yr Treasuries-TLT -0.6%, Global Shippers-SEA -0.6% e China-FXI -0.6%.

Alle 18:30 circa il volume di scambio e' di 377 milioni di pezzi al NYSE e 962 miliardi al Nasdaq. I titoli in rialzo contro quelli in ribasso sono 1707 a 1226 al Nyse e 1126 a 1370 milioni al Nasdaq. I nuovi massimi contro i nuovi minimi delle ultime 52 settimane sono: 129 a 2 al NYSE e 70 a 8 al Nasdaq.

 

 

 

WALL STREET: INCAMERA TERZA SEDUTA POSITIVA DI FILA

18 Febbraio 2010 22:00 NEW YORK - WSI
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Seduta innervosita inizialmente dall'aumento inatteso delle richieste di sussidio. Ma a conti fatti, la breve fase di correzione sembra ormai alle spalle. Andamento a due velocita' per il dollaro. Bene HP dopo la trimestrale. S&P +0.66%, Nasdaq +0.69%.
Dopo una partenza in sordina il mercato si e' gradualmente rafforzato ed e' riuscito a chiudere in rialzo per la terza seduta consecutiva, in particolare grazie ai dati macro relativi all'attivita' manifatturiera e alle prospettive economiche.

Il Dow ha chiuso in rialzo dello 0.81% a 10392.90 punti, il Nasdaq dello 0.69% a quota 2241.71, mentre l'S&P 500 dello 0.66% in area 1106.75. Ad innervosire gli investitori erano state sopratutto le cifre riguardanti il mercato del lavoro, con le richieste di sussidio di disoccupazione che sono inaspettatamente cresciute la settimana scorsa.

La giornata e' stata ricca di dati macro: l'indice Fed Philadelphia ha battuto il consensus, mentre ha deluso il superindice di gennaio, salito dello 0.3% ma al di sotto delle attese degli analisti. Si tratta comunque del decimo rialzo consecutivo. Sopra le stime i prezzi alla produzione, che nel mese di gennaio sono saliti dell'1.4%.

Nel frattempo l'inquilino della Casa Bianca, Barack Obama, ha firmato oggi un ordine esecutivo per la creazione di una nuova commissione bipartisan per combattere il deficit e al contempo porre un freno all'enorme spesa pubblica e all'esplosione del debito. Il presidente ha sottolineato come gli Stati Uniti debbano porre fine a quelle che ha definito "stravaganti spese del governo".

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La sfilza di dati economici ha messo in secondo piano alcune trimestrali incoraggianti. Ieri a mercati chiusi Hewlett-Packard (+1.5%) ha riportato un utile migliore delle stime e ha alzato la guidance sull'esercizio in corso. I titoli hanno cosi' conquistato la vetta del Dow.

Anche il produttore di apparecchiature di chip Applied Materials (-2.46%) ha fatto meglio delle previsioni e ha rivisto al rialzo le linee guida, ma per gli investitori questo non e' stato sufficiente.

La lettera si e' abbattuta anche su Wal-Mart Stores (-1.5%), tra le peggiori blue chip di seduta dopo che il gigante dei discount ha chiuso gli ultimi tre mesi dell'anno con utili superiori alle stime, ma ha emesso un outlook troppo conservatore e deluso il mercato sul fronte del fatturato.

Sempre in ambito di trimestrali, Goodyear Tire (+2.5%) ha battuto le stime di Wall Street, mentre Hormel (+4.3%) ha archiviato lo scorso trimestre con profitti in rialzo.

A livello di notizie societario, Coca Cola ha alzato il dividendo trimestrale del 7.3% a $0.44 dai precedenti $0.41 promessi agli azionisti. Microsoft e Yahoo hanno ricevuto il via libera dalla Commissione Ue alla loro alleanza nel campo dei motori di ricerca, che punta a fare concorrenza a Google.

American International Group, controllata per l'80% dal Governo americano, ha deciso di non vendere tutto il portafoglio di prodotti derivati, responsabile del quasi fallimento del 2008 evitato solo grazie all'intervento federale. Mantenere il controllo di tali attivita' potrebbe aiutare il colosso assicurativo a rimborsare i fondi ricevuti, oltre 180 miliardi di dollari.

Sugli altri mercati, sul valutario seduta a due velocita' per il dollaro. Dopo una battuta d'arresto in coda alla pubblicazione dei dati sulla situazione occupazionale settimanale, che ha permesso all'euro di toccare i massimi di seduta di $1.3655, il biglietto verde ha poi ripreso gradualmente forza. La moneta unica e' comunque avanzata, attestandosi a $1.3616.

Nel comparto energetico, in rialzo le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo guadagnano $1.75 attestandosi a quota $79.08 al barile. L’oro giu' di $1.10 a quota $1119 l’oncia. In flessione i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e' salito al 3.8030%, in progresso di 61 punti base.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

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