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PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Mercoledì 28 Gennaio 2009

PARTE  2

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28 Gennaio 2009 08:23
Borsa Tokyo,Nikkei in rialzo su tecnologici e speranza piano Usa
TOKYO (Reuters) - L'indice Nikkei della borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo di quasi lo 0,6% sulla scia delle aspettative crescenti su Tokyo Electron e su altre società tecnologiche dopo l'estensione del pacchetto di stimolo Usa. Anche le banche hanno beneficiato della nuova fiducia nata dai guadagni delle loro colleghe americane, nonostante Nomura Holdings, la maggiore società di brokerage nipponica, abbia subito un calo di oltre il 2% dopo aver registrato ieri una perdita trimestrale record a 3,8 miliardi di yen. Il benchmark Nikkei ha chiuso in rialzo dello 0,56% a 8.106,29 punti, con scambi molto variabili all'indomani di un rimbalzo del 4,9%. L'indice allargato Topix ha invece chiuso la seduta in calo dello 0,14% a 804,33 punti.


 

28 Gennaio 2009 16:38 WASHINGTON
Fmi taglia stime crescita, allarme rischi deflazione
WASHINGTON (Reuters) - Il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato le previsioni di crescita dell'economia mondiale lanciando un allarme sui rischi di una deflazione crescente. Nell'ambito del World Economic Outlook diffuso oggi l'Fmi stima una crescita economica globale nel 2009 dello 0,5%, il livello più basso dalla Seconda Guerra Mondiale, rivista al ribasso dalla precedente previsione di novembre del 2,2%. "Nonostante gli ampi interventi di politica economica, le tensioni finanziarie rimangono acute, spingendo al ribasso l'economia reale", si legge nel report di aggiornamento delle previsioni del Fondo. "Una ripresa sostenuta dell'economia non sarà possibile fino a quando non verrà ripristinata la funzionalità del settore finanziario i mercati del credito non si sbloccheranno", aggiunge. Le previsioni sono ancora peggiori per i paesi avanzati come gli Usa e l'area euro le cui economia sono viste in contrazione dell'1,6% e del 2% rispettivamente. L'unica fonte di crescita, spiega l'Fmi, potrebbero essere le economie emergenti che dovrebbero espandersi del 3,3% nell'anno in corso e del 5% nel prossimo, proiezioni che sono tuttavia ben sotto le stime fatte meno di tre mesi fa. Una graduale ripresa a livello globale è attesa per il 2010 quando la crescita dovrebbe attestarsi attorno al 3%. Sull'outlook rimane comunque un'elevata incertezza anche perchè il ritmo e la tempistica della ripresa dipendono dalle misure di politica economica adottate dai governi, spiega l'Fmi. "A questo scopo, sono necessarie nuove iniziative per una identificazione affidabile delle perdite su crediti, per una classificazione delle società finanziarie secondo la solvibilità a medio termine e per fornire sostegno pubblico a istituzioni solventi attraverso iniezioni di capitale e l'eliminazione degli asset cattivi". Secondo l'Fmi i rischi di deflazione sono aumentati a causa della caduta del settore immobiliare in molte economie e della crisi finanziaria globale, ma il risultato più probabile è che l'economia mondiale eviterà una forte caduta dei prezzi, come ha già fatto vedere nel 2002-2003. Relativamente al settore bancario il Fondo ritiene cruciale che gli asset tossici vengano eliminati dal sistema e che siano necessarie delle ricapitalizzazioni. In particolare agli istituti americani ed europei servono almeno 500 miliardi dollari di capitali freschi per affrontare le svalutazioni nel 2009-010. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano


 

 

28 Gennaio 2009 16:56 NEW YORK
Crisi: bonus manager Wall Street -44% nel 2008
di ANSA
A rischio il bilancio dello Stato di New York
(ANSA) - NEW YORK, 28 GEN - I bonus dei manager di Wall Street si riducono drasticamente, scendendo nel 2008 del 44%. Le societa' finanziarie hanno distribuito lo scorso anno 18,4 miliardi di dollari in bonus, a fronte dei 32,9 miliardi sborsati nel 2007: in termine assoluti si tratta del maggior calo mai registrato. Per lo Stato di New York, il calo dei bonus si tradurra' in un miliardo di entrate in meno.

 

 

28 Gennaio 2009 20:26 NEW YORK
Usa, Fed mantiene tassi, pronta a acquisto titoli di Stato
NEW YORK (Reuters) - Come atteso, la banca centrale Usa ha deciso di mantenere stabile il tasso di riferimento sui prestiti interbancari a un giorno, confermando un range tra 0 e 0,25%. La decisione è stata annunciata al termine dei due giorni di riunione del Federal open market committee, il comitato di politica monetaria della Federal Reserve. La Fed ha inoltre mantenuto stabile il tasso di sconto a 0,5%. Con una mossa senza precedenti, il 16 dicembre scorso Federal Reserve aveva portato l'obiettivo sui Fed Fund a un range tra zero e 0,25% spiegando che avrebbe fatto ricorso a "tutti gli strumenti disponibili" per mettere fine alla recessione iniziata lo scorso anno. La Fed aveva avviato il ciclo di politica monetaria espansiva a settembre 2007, quando ha ridotto i tassi al 4,75% dal 5,25%, nel tentativo di contrastare la sempre più difficile situazione economica e finanziaria. La Fed ha aggiunto di essere pronta ad iniziare l'acquisto di titoli di Stato a lungo termine se ciò contribuirà a migliorare le condizioni del mercato finanziario.



 

 

 

WALL STREET: "BAD BANK" E FED INNESCANO IL RALLY

28 Gennaio 2009 22:05 NEW YORK - di WSI
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Listini in netto rialzo coi finanziari, sostenuti dal nuovo progetto voluto dall'amministrazione Obama. Supporto anche dalle rassicurazioni della Fed, pronta a misure straordinarie. DJIA +2.46%, Nasdaq +3.55%.
Il riscatto dei finanziari, sostenuti dal progetto di una "bad bank" pensata per acquisire gli asset tossici delle banche in difficolta', ha messo le ali agli indici azionari americani che hanno esteso la serie positiva a quattro sedute.Il Dow Jones segna un progresso del 2.46% a 8375, l'indice allargato S&P500 archivia la seduta con un +3.35% a 874.08, mentre il Nasdaq chiude in rialzo del 3.55% a 1558.34.
Il FOMC, il braccio operativo della Federal Reserve, ha riconosciuto che l'economia si sta deteriorando e ha fatto sapere che manterra' i tassi di interesse ai livelli minimi ancora per "un po' di tempo". Tuttavia si e' detta pronta ad intraprendere misure straordinarie per venire in soccorso dei mercati finanziari, aprendo alla possibilita' di acquistare Treasury. Le parole hanno confortato gli investitori e gli indici principali hanno ampliato i guadagni gia' consistenti della mattinata.
Nella prima parte di seduta a innescare una corsa agli acquisti sono state le voci sulla creazione di una "bad bank" voluta dall’amministrazione Obama, mirata all’acquisto degli asset tossici e non liquidi delle banche in difficolta’. Stando a quanto riportato dai diversi media, sara’ la Federal Deposit Insurance a gestire il piano.
Tuttavia i recenti rialzi non sono sufficienti a infondere ottimismo tra gli analisti che, in vista delle tante trimestrali in arrivo, continuano a non credere nel rally, in un mercato cosi' volatile ancora destinato a muoversi in range.
A guidare la rimonta i titoli bancari, con colossi del calibro di Citigroup, Bank of America e JP Morgan che registrano progressi percentuali a doppia cifra, rispettivamente del 17%, 13% e 10% circa. Si distinguono in positivo anche Amex (+7%), Dupont (oltre +6%) e Hewlett Packard (oltre +4%)
"Nelle ultime sedute si e' notato un mercato particolarmente solido e pronto a reagire. Gli investitori stanno guardando oltre le cattive notizie", osserva Ken Tower, analista di Quantitative Analysis Service. "L’idea diffusa e’ che le banche centrali e i governi del mondo tramite i loro piani di rilancio avranno successo a rianimare l’economia. Sfortunatamente non penso che ci sia ancora nessuna prova evidente a sostegno di un’idea di questo tipo".
I recenti guadagni dell’S&P sono meno impressionanti se inseriti nel contesto, spiega Howard Silverblatt, senior index analyst di Standard & Poor's. "Le trimestrali stanno andando male ed e’ persino peggiore di quanto sembri, se si confrontano i dati anno su anno".
Nel complesso le societa’ finanziarie dell’S&P 500 hanno bruciato $97.8 miliardi in utili negli ultimi cinque trimestri, quando nei precedenti 15 mesi avevano raccolto $262.5 miliardi. "Stiamo parlando di una differenza di $360 miliardi", sottolinea Silverblatt. "A guidare i mercati e’ senza dubbio la crescita degli utili".
Tra le grosse aziende che hanno diffuso i risultati trimestrali in mattinata, ha fatto meglio delle attese la societa’ energetica ConocoPhillips; hanno deluso invece il colosso aerospaziale Boeing e il gigante telecom AT&T. Strappa di circa sette punti percentuali il gruppo media online Yahoo!, forte dei risultati migliori delle attese diffusi nella tarda serata di ieri.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico, in progresso il petrolio. I futures con consegna marzo hanno chiuso a $42.16 il barile, per un rialzo di $1.18. Sul valutario, in lieve ribasso l’euro nei confronti del dollaro, a quota $1.3122. Seconda seduta conecutiva in calo per l’oro, che tanto aveva guadagnato di recente, a $888.20 l’oncia (-$11.30). In flessione i Titoli di Stato Usa, colpiti dalle parole della Fed che ha espresso l'intenzione di comprare titoli del debito: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 2.650%.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

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