PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Giovedì 07 Gennaio 2010

PARTE  2

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07 Gennaio 2010 04:30 NEW YORK
USA: I GUAI COMINCERANNO DAL SECONDO TRIMESTRE
di WSI
A meta' 2010 l'economia scivolera' nuovamente in una recessione. Quando le misure straordinarie di stimolo fiscale cesseranno di avere effetto, rimmarrano consumatori propensi piu' a risparmiare che a spendere e un sistema bancario malato.
Il peggio e' ormai alle spalle. Quante volte abbiamo sentito pronunciare queste parole, dette in riferimento allo stato di salute della maggiore economia del mondo, che dagli ultimi dati a disposizione sembra avviata verso una lenta, ma progressiva ripresa. Eppure non tutti la pensano cosi'
Una volta che, a partire dal secondo trimestre, le misure strarodinarie per stimolare le attivita' economiche verranno meno, cosi' come la fase di incremento delle scorte, gli Stati Uniti sono destinati a sprofondare in una nuova recessione. A lanciare l'avvertimento e' l'economista James Shugg, che in un'intervista concessa all'emittente americana CNBC ha detto di essere convinto che "nella seconda parte dell'anno entrera' in gioco una certa, preoccupante discrepanza".
Il senior economist di Westpac Bank sostiene che non appena la fase di incremento delle scorte e le iniziative straordinarie per rilanciare la ripresa economica perderanno vigore non rimarra' altro che una schiera di "consumatori ancora propensi a risparmiare piuttosto che a mettere mano al portafogli, un sistema bancario che non e' ancora guarito, colpito dal fatto che un mutuo su quattro risulti ancora insolvente".
Shugg prevede che il Prodotto Interno Lordo Usa rimanga positivo nel quarto trimestre del 2009 e nel primo trimestre dell'anno successivo, attestandosi tra il 3 e il 4% su base annuale.

 

 

La Borsa di Tokyo chiude contrastata, male gli esportatori, ancora bene i bancari
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi contrastata. Il Nikkei ha perso lo 0,5% a 10,681.66 punti, il Topix ha guadagnato invece lo 0,1% a 931,85 punti. La solidità dello yen rispetto al dollaro ha pesato sugli esportatori. Toyota (JP3633400001) ha perso l'1,3%, Honda (JP3854600008) l'1,6% e Fanuc (JP3802400006) il 2,3%. Canon (JP3242800005) ha chiuso in ribasso del 2,5%. Credit Suisse ha declassato il titolo del gigante dell'elettronica di consumo da "Outperform" a "Neutral".
Japan Airlines (JP3705400004) ha perso il 9,5%. Secondo quanto riporta il quotidiano finanziario "Nikkei" la linea area potrebbe registrare durante il corrente esercizio, a causa dei costi per la sua ristrutturazione, una perdita netta di ¥1,2 bilioni (circa €9 miliardi).
Ancora bene i bancari. Mitsubishi UFJ Financial (JP3902900004) ha guadagnato lo 0,8%, Mizuho Financial Group (JP3885780001) l'1,7% e Sumitomo Mitsui Financial Group (JP3890350006) il 4,3%. Sumitomo Mitsui Financial Group ha annunciato di voler raccogliere nuovo capitale per ¥889 miliardi. Una buona parte del mercato crede ora che le notizie negative siano scontate nella valutazione del settore.
Nel settore del trasporto marittimo Mitsui O.S.K. Lines (JP3362700001) ha guadagnato il 3,2%, Kawasaki Kisen Kaisha (JP3223800008) il 3,4% e Nippon Yusen (JP3753000003) il 5,8%. Morgan Stanley ha alzato il suo rating sul comparto da "In-line" ad "Attractive".
Nel settore minerario Mitsubishi Materials (JP3903000002) ha guadagnato l'1,3%, Sumitomo Metal Mining (JP3402600005) l'1,5% e Mitsui Mining & Smelting (JP3888400003) il 5,3%. Il prezzo dell'oro ha guadagnato ieri al NYMEX l'1,6%, quello dell'argento il 2,4% e quello del rame il 2,4%.
Redazione Borsainside 07:29

 

 

07 Gennaio 2010 08:55 PECHINO
La Cina supera la Germania e diventa leader export mondiale

La Cina è ora la prima esportatrice mondiale, davanti alla Germania. Lo rende noto l'ufficio di statistica tedesco. Nei primi 11 mesi del 2009 da gennaio a novembre, le esportazioni cinesi hanno raggiunto un totale di 748 miliardi di euro (1.070 miliardi di dollari), mentre quelle tedesche si sono attestate a 734,6 miliardi di euro (1.050 miliardi di dollari).
È dal 2003 che la Germania guidava la classifica degli esportatori globali. A novembre il surplus commerciale tedesco sale a 17,2 miliardi di euro, ai massimi da 17 mesi, dai 13,6 miliardi di euro di ottobre. L'export avanza dell'1,6% mensile e del 12% annuale a 70,6 miliardi di euro e l'import cala del 5,9% mensile a 53,4 miliardi di euro.

 

 

Crisi: Bri Convoca Vertici Grandi Banche. 'Tornano Rischi Eccessivi'
giovedì, 7 gennaio 2010 12:20 BRUXELLES
(ASCA) - Roma, 7 gen - La Banca dei Regolamenti Internazionali ha invitato i vertici delle grandi banche di tutto il mondo a un summit a Basilea per discutere di come affrontare il ritorno di comportamenti eccessivamente rischiosi sui mercati. E' quanto riferisce il Financial Times secondo il quale la BRI ha rilevato che ''le istituzioni finanziarie stanno tornando ai comportamenti aggressivi gia' visti prima della crisi''. La BRI spiega nella lettera d'invito riportata dal quotidiano come ''la preoccupazione sia che la prolungata e ampia disponibilita' di fondi a basso costo possa incoraggiare l'adozione di rischi eccessivi'' con il pericolo che la ripartenza dei tassi possa ripresentare lo scenario vissuto con la crisi del mercato obbligazionario del 1994. All'incontro, previsto per questo fine settimana, sono previsti tra gli altri i numeri uno di Citigroup (NYSE: C - notizie) e Wells Fargo mentre sono in forse quelli di JP Morgan e Goldman Sachs.

 

 

Borse Asia-Pacifico negative, Shanghai -1,9%
Tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso l'1,9% a 3.192,78 punti. La Banca Centrale Cinese ha alzato a sorpresa il rendimento nell'asta dei bills a tre mesi. La misura punta chiaramente a frenare la liquidità sul mercato. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha perso il 2,3%, Bank of China (CN000A0J3PX9) l'1,9%, China Construction Bank (CN000A0HF1W3) l'1,5% e Bank of Communications (CN000A0ERWC7) il 3,5%. Nel settore dell'industria automobilistica SAIC Motor (CNE000000TY6) ha perso il 4,4%, Dongfeng Automobile (CNE000000ZT3) il 4,8%, FAW Car (CN0009095802) il 4,1% e Chongqing Changan Automobile (CNE000000R36) il 4,9%. Il mercato teme che una possibile riduzione degli stimoli per l'economia possa condurre ad un sensibile rallentamento della crescita delle vendite di automobili in Cina.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso dello 0,7% a 22.269,45 punti. La debole performance di Shanghai ha fatto scattare delle prese di beneficio sulla piazza finanziaria della città costiera. HSBC (GB0005405286) ha perso lo 0,4%, Hutchison Whampoa (HK0013000119) lo 0,3%, China Mobile (HK0941009539) lo 0,2%, China Life (CN0003580601) il 2,2% e PetroChina (CN0009365379) lo 0,4%. Hong Kong Exchanges and Clearing (HK0388034859) ha beneficiato anche oggi dell'aumento dell'attività di negoziazione. Il titolo della società che gestisce la Borsa di Hong Kong ha guadagnato il 2,4%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha perso lo 0,5%, il Taiex a Taipei l'1,1%, lo Straits Times a Singapore lo 0,6% e il Kospi a Seul l'1,3%.
Redazione Borsainside 12:25

 

 

Abi: Ripresa e' Lenta, Per Le Banche Utili In Calo e Piu' Sofferenze
giovedì, 7 gennaio 2010 - 13:11 CET
(ASCA) - Roma, 7 gen - Ripresa lenta per l'economia italiana mentre le banche devono fare i conti con una contrazione dei profitti e un aumento delle sofferenze per effetto della crisi economica. E' il quadro che emerge dall'AFO-Financial Outlook diffuso oggi dall'ABI. Dopo la accaduta del pil nel 2009, l'economia italiana tornera' a crescere in maniera graduale. Dal rapporto emerge chiaramente che nel prossimo biennio e' attesa una graduale ripresa dell'economia sia nazionale sia internazionale. Secondo le stime del centro studi ABI e delle principali banche italiane in Italia il Pil - tornato a salire su base congiunturale dopo 5 trimestri di riduzioni, nel 2009 ha segnato un calo del 4,8% - tornera' a crescere dello 0,6% nel corso del 2010 e dell'1,6% nel 2011. Per quanto riguarda il settore bancario, le banche italiane continuano a mostrare una sostanziale tenuta pur scontando gli effetti della crisi economica e registrando una significativa contrazione in termini di conto economico: gli utili netti, dopo essersi dimezzati nel 2008, si sono ridotti ancora del 45% nel 2009 e pur segnando una leggera inversione di tendenza nel 2010 (+8%) si manterranno ancora lontani dai livelli pre-crisi. Confermato anche il trend di crescita delle sofferenze: +34% nel 2009, +27% nel 2010 e +9% nel 2011.

 

 

Ocse:inflazione novembre +1,3% anno
giovedì, 7 gennaio 2010 13:21 PARIGI
(ANSA) - ROMA, 7 GEN - I prezzi al consumo hanno registrato a novembre 2009 nella zona Ocse una progressione dell'1,3% rispetto a novembre 2008. A ottobre avevano segnato un +0,2%. Su base mensile, i prezzi al consumo sono cresciuti dello 0,1% a novembre, il medesimo incremento del mese prima. In Italia l'indice generale dei prezzi al consumo e' salito a novembre scorso dello 0,7% su base annua (+0,3% a ottobre),mentre e' rimasto invariato su base mensile (+0,1% a ottobre).

 

 

Dubai: giapponesi sospendono lavori
7 gennaio 2010 13:22 TOKYO
(ANSA) - DUBAI, 7 GEN - Il consorzio di societa' giapponesi impegnato nella costruzione della metro di Dubai sospende i lavori da domani per i ritardi nei pagamenti. Il consorzio,ha deciso di sospendere temporaneamente i lavori e di avviare colloqui con il governo di Dubai riguardo i debiti insoluti. Nel 2005, le quattro societa' nipponiche avevano ricevuto circa 5,3 miliardi di dollari per la commessa ma durante la fase di realizzazione le spese sono lievitate almeno del doppio.

 

 

Crisi: La Cina a Sorpresa Avvia l'Exit Strategy
giovedì, 07 gennaio 2010 13:55 PECHINO
(ASCA) - Roma, 7 gen - Con una mossa che ha sorpreso i mercati finanziari e probabilmente anche i ministri delle finanze dei paesi del G20, la Cina ha avviato l'exit strategy dalla crisi con la decisione della banca centrale di iniziare una graduale politica monetaria restrittiva. Il peggio e' alle spalle e la caduta dell'economia globale si e' arrestata ma la ripresa e' ancora fragile e negli ultimi mesi tutte le istituzioni internazionali, dal Fmi all'Ocse, nonche' le principali banche centrali, hanno sottolineato che e' ancora prematuro l'avvio dell'exit strategy per far rientrare le misure straordinarie varate dai governi e dalle banche centrali per sostenere l'economia nella fase piu' acuta della crisi. Pechino invece ancora una volta dimostra una certa doppiezza. Ancora un mese fa, in occasione della visita di Obama in Cina, aveva ribadito la volonta' e l'impegno della Cina nell'ambito di interventi e decisioni politiche in sede del G20. Oggi invece la banca centrale cinese ha annunciato l'aumento dello yield sulle operazioni di rifinanziamento a 90 giorni. Un incremento di lieve entita', appena 4 punti base all'1,3684%, ma indicativo del cambiamento di politica delle autorita' monetarie cinesi. Il tasso sulle emissioni a un anno e' ancora all'1,7605%, livello invariato dal mese di agosto, ma gli analisti prevedono che gia' dalla prossima settimana il tasso salira' a oltre il 2%.

 

 

07 Gennaio 2010 14:04 PARIGI
La Francia pensa a una tassa contro i giganti di internet

La Francia prosegue la battaglia contro il "tutto gratis" su internet pensando a una tassa da applicare ai ricavi pubblicitari online di colossi come Google, utilizzando i fondi per supportare l'industria dei contenuti creativi, come film e musica, che sta soffrendo la rivoluzione digitale. La proposta governativa arriva dopo che il Paese ha già suscitato diverse polemiche per alcuni dei provvedimenti più duri nei confronti della pirateria online.
Secondo i quotidiani francesi il prelievo, che verrebbe applicato anche a nomi come Microsoft, AOL, Yahoo o Facebook, vorrebbe mettere fine «all'arricchimento senza limiti o compensazioni», ha spiegato a Liberation Guillame Cerutti, uno degli autori del report. Il presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha cercato più volte di presentarsi come il difensore del patrimonio culturale francese nell'era digitale, come quando, di recente, ha invocato progetti pubblici che possano competere con il maxi-progetto di libreria online universale di Google.
Oltre a Cerutti, presidente di Sotheby in Francia, l'indagine è stata realizzata da Jacques Toubon, ex ministro, e Patrick Zelnik, ex dirigente musicale che tra le altre cose ha prodotto le canzoni della first lady Carla Bruni.
Gli autori propongono inoltre di tassare gli internet provider per raccogliere decine di milioni di euro da utilizzare per rivitalizzare il business della musica online e altri contenuti creativi. Secondo Liberation, che ha messo le mani sul report, il governo sosterrebbe la crescita dei contenuti a pagamento con una politica di sussidi e l'espansione di piattaforme di pubblicazione online.
Il report è sul tavolo del ministero della cultura da inizio settimana. Non sono ancora chiari i tempi entro cui il governo passerà dalle parole ai fatti.

 

 

Sarkozy: no a disordine monetario
Stampa..Temi:Economia internazionale.giovedì, 7 gennaio 2010 - 14:05 CET
(ANSA) - PARIGI, 7 GEN - Il 'disordine monetario' e' diventato 'inaccettabile', afferma Sarkozy che attacca nuovamente il dollaro troppo debole rispetto all'euro. La risposta alle questioni poste dalla crisi 'non e' un fatto di sinistra o destra, sarebbe troppo semplice'.'Non vogliamo che si riparta come prima' aggiunge elencando tutti i comportamenti cui il suo governo mira a mettere fine: i 'paracadute d'oro', i 'bonus esorbitanti', i 'paradisi fiscali'.'Vogliamo un capitalismo di produzione, non di speculazione'.

 

 

Banca Inghilterra conferma tasso riferimento a 0,5%
Stampa..giovedì, 7 gennaio 2010 - 14:25 CET
In linea con le aspettative di mercato e analisti Banca d'Inghilterra annuncia una conferma dell'attuale costo del denaro al tasso di riferimento di 0,5%, livello invariato ormai da marzo dell'anno scorso.
Inalterato anche a 200 miliardi di sterline l'obiettivo fissato per l'acquisto di asset, per la maggioranza finora titoli di Stato, da parte della banca centrale.
Gli analisti interpellati da Reuters scommettono su tassi britannici stabili fino al quarto trimestre, mentre il programma di 'quantitative easing' potrebbe essere portato a termine già il mese prossimo dopo la pubblicazione dl rapporto trimestrale sull'inflazione a cura della banca centrale.

 

 

Giappone: Kan, meglio yen debole
7 gennaio 2010 15:09 TOKYO
(ANSA) - TOKYO, 7 GEN - Il neo ministro delle Finanze giapponese Naoto Kan preferisce uno yen debole, con un cambio sul dollaro intorno a quota 95. Il ministro ha messo in chiaro che lavorera' insieme alla Bank of Japan (BoJ) per riportare lo yen a livelli 'appropriati' a causa dell'impatto della valuta sull'economia, fortemente orientata all'export. Nella sua prima uscita pubblica Kan ha spiegato: 'sarebbe bello se lo yen si indebolisse un po' di piu''.

 

 

Usa:crescono sussidi disoccupazione
Stampa..giovedì, 7 gennaio 2010 - 15:14 CET
(ANSA) - ROMA, 7 GEN - Le richieste di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti sono aumentate di 1.000 unita' la settimana scorsa, a quota 434.000 unita'. Il dato e' migliore delle stime degli analisti, che prevedevano un rialzo a 439.000 unita' dalle 432.000 (dato rivisto oggi al rialzo a 433.000) della settimana precedente.
 

 

 
  Giovedì 07 Gennaio 2010 ..... Giovedì 07 Gennaio 2010 ..... Giovedì 07 Gennaio 2010  
       
..... Giappone - Edizione Tokyo ..... USA - Edizione New York ..... Francia - Edizione Parigi .....
 
 

 

Credito: Bce, Su ''Scoperto'' Famiglie Pagano 9,08%, Imprese 4,12%
Stampa..giovedì, 7 gennaio 2010 - 15:43 CET
(ASCA) - Roma, 7 gen - Lo scoperto sul conto in banca costa piu' alle famiglie che alle imprese. E' quanto emerge dagli ultimi dati pubblicati dalla Bce sull'andamento del costo del denaro nell'Eurozona. Nel mese di novembre, le famiglie in rosso hanno pagato un tasso annuale pari al 9,08% (in calo di 0,08 punti sul precedente mese). Le imprese hannO pagato il 4,12% ( in calo di 0,06 punti sul mese precedente). Nonostante i ribassi, si amplia lo spread sullo scoperto tra quanto pagato dalle famiglie e quanto pagato dalle imprese. A novembre 2008, il rosso costava alla famiglie il 10,78%, alle imprese il 6,66%, nei fatti le prime pagavano il 4,12% in piu'. Un anno dopo lo spread e' salito al 4,96%.

 

 

Lehman Brothers/Bond: Deminor, a Clienti Citybank Belgio Rimborso 65%
giovedì, 7 gennaio 2010 - 15:49 CET
(ASCA) - Bruxelles, 7 gen - Citibank Belgio e Deminor hanno un accordo transattivo per i clienti di Citibank Belgio che hanno sottoscritto obbligazioni emesse e garantite da Lehman Brothers (G03.SI - notizie) e distribuite da Citibank Belgio. L'accordo transattivo prevede, a certe condizioni, il pagamento in contanti del 65% del valore nominale delle obbligazioni Lehman Brothers (NYSE: LEH - notizie) sottoscritte dai clienti di Citibank Belgio. In aggiunta, ai clienti verra' offerta la possibilita' di collocare l'importo del pagamento in un conto di deposito presso Citibank Belgio vincolato a 3 anni che consentira' di maturare un rendimento lordo annuo pari al 5,3%. L'accordo transattivo prevede anche la rinuncia a qualsiasi pretesa nei confronti di Citibank Belgio e il trasferimento delle obbligazioni Lehman Brothers a Citibank Belgio o una sua controllata. Sara' possibile aderire all'accordo transattivo dal 7 gennaio alle 5 pm del 18 febbraio. Tutti i clienti idonei saranno avvertiti direttamente tramite lettera. Lo comunica una nota congiunta.

 

 

Islanda: Grimsson, pagheremo debiti
giovedì, 7 gennaio 2010 15:56 Reykjavik
(ANSA) - ROMA, 7 GEN - L'Islanda ripaghera' i debiti alla Gran Bretagna e all'Olanda. 'L'Islanda onorera' i suoi impegni' ha detto il Presedente Olafur R.Grimsson. 'La legge che ho firmato a settembre e' basata su un accordo siglato con il governo britannico e olandese'. Ma non e' detto che Londra accetti questo accordo perche', spiegano gli analisti britannici, a differenza della legge passata dal parlamento di Reykjavik, non prevede garanzie statali che assicurano il pagamento totale del debito.

 

 

Dubai: ispettori Fmi negli Emirati
Stampa..Temi:Economia internazionale.giovedì, 7 gennaio 2010 - 16:00 CET
(ANSA) - NEW YORK, 7 GEN - Gli ispettori del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) sono negli Emirati Arabi Uniti (Eau) per valutare lo stato di salute dell'economia. E per concludere le regolari consultazioni per la stesura dell'Article IV. Gli ispettori erano gia' stati nel paese arabo in ottobre, prima della crisi di Dubai. 'Lo staff del Fmi - si legge in una nota - e' negli Emirati Arabi Uniti per rivedere con le autorita' i recenti sviluppi economici e concludere le consultazioni per l'Article IV'.

 

 

Caso AIG: la trasparenza e' stata un optional per la Fed di New York
BlueTG.it - giovedì, 07 gennaio 2010 17:05 NEW YORK
La trasparenza va bene fino a un certo punto, almeno per una parte delle autorità monetarie Usa ed in particolare per Timothy Geithner.
L’attuale segretario al Tesoro, all’epoca a capo della Federal Reserve Bank di New York, chiese all’American International Group (AIG) di eliminare i dettagli relativi ai pagamenti dovuti dall’assicuratore, appena salvato dall’intervento pubblico, alle banche nel bel mezzo della crisi finanziaria dello scorso anno.
Lo sostiene l’agenzia Bloomberg che cita mail scambiate tra la stessa Fed di New York e la compagnia assicurativa.

 

 

Le borse europee chiudono contrastate, male le tlc, bene i bancari
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi contrastati. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,1%, il DAX a Francoforte lo 0,3% e lo SMI a Zurigo lo 0,1%. Il CAC40 a Parigi e il FTSE MIB a Milano hanno guadagnato rispettivamente lo 0,2% e lo 0,4%.
Verso la fine delle contrattazioni le borse del Vecchio Continente sono state sostenute dalla moderata ripresa di Wall Street.
Vodafone (GB00B16GWD56) ha perso a Londra il 2,6%. Verizon Communications (US92343V1044), che controlla insieme a Vodafone Verizon Wireless, si attende per il 2009 un calo del suo utile per azione. Tra gli altri titoli del settore delle telecomunicazioni BT Group (GB0030913577) ha perso l'1,8%, Deutsche Telekom (DE0005557508) l'1,9%, France Télécom (FR0000133308) l'1,3% e Telefónica (ES0178430E18) l'1%.
Male anche il settore della distribuzione. Ahold (NL0006033250) ha perso il 2,2%, Carrefour (FR0000120172) l'1,1% e Metro (DE0007257503) il 4%. Le vendite al dettaglio sono calate a novembre nella zona euro dell'1,2%.
La maggior parte dei bancari ha registrato una performance positiva. Barclays (GB0031348658) ha guadagnato il 2,8%, Lloyds Banking Group (GB0008706128) il 4,3%, Commerzbank (DE0008032004) il 4,1%, Société Générale (FR0000130809) il 2,8%, UniCredit (IT0000064854) il 2,4% e Credit Suisse (CH0012138530) il 4%.
Sainsbury (GB00B019KW72) ha guadagnato a Londra il 3,2%. La terza catena di supermercati della Gran Bretagna ha aumentato lo scorso trimestre le sue vendite più di quanto atteso dal mercato.
Mediaset (IT0001063210) ha perso a Milano lo lo 0,8%. Goldman Sachs ha declassato oggi il titolo del gruppo italiano a "Conviction Sell".
Redazione Borsainside 18:24

 

 

Usa: Hoenig (Fed), Buone Chance Che Pil Salga Oltre 3% Nel 2010
giovedì, 07 gennaio 2010 19:42 Kansas City
(ASCA-MarketNews) - Kansas City, 7 gen - Moderato ottimismo sul futuro dell'economia Usa da parte di Thomas Hoenig, presidente della Federal Reserve di Kansas City, uno dei falchi della banca centrale Usa. In un suo intervento odierno a Kansas City, Hoenig ha ammonito sui rischi ''di mantenere per troppo tempo'' una politica monetaria troppo espansiva: non solo rischi di inflazione e di errata allocazione delle risorse, ma anche impedimenti a una vera ripresa economica e finanziaria. Hoenig ha ribadito la sua convinzione per un ritorno a una politica monetaria ''piu' equilibrata'' meglio ''farlo prima che dopo''. Una posizione sostenuta dalle previsioni economiche sull'economia Usa: nel 2010 ci sono ''buone chance che il Pil cresca ben al di sopra del 3%, forse piu' vicino al 4%'', ha spiegato il banchiere centrale.

 

 

Le borse di Budapest, Praga e Varsavia scendono su prese di beneficio
Dopo tre sedute positive di fila le borse di Budapest, Praga e Varsavia hanno chiuso oggi in calo. La Borsa di Mosca resterà ferma fino all'11 gennaio a causa delle festività di inizio anno e del Natale ortodosso.
Il BUX a Budapest ha perso lo 0,9% a 21.961,18 punti. La seduta è stata anche oggi molto tranquilla. Quasi tutte le blue chips ungheresi hanno chiuso in calo. OTP Bank (HU0000061726) ha perso l'1%, Gedeon Richter (HU0000067624) l'1,5% e Magyar Telekom (HU0000016522) l'1,8%. Ancora bene MOL (HU0000068952): +0,1% a HUF 19.070
Il PX a Praga ha perso lo 0,4% a 1.152,70 punti. Tra i titoli principali del listino ceco Komercni Banka (CZ0008019106) ha chiuso in calo dello 0,4%, Erste Group Bank (AT0000652011) dello 0,9% e Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) dello 0,3%. NWR (NL0006282204) ha beneficiato anche oggi dell'aumento del prezzo del carbone ed ha guadagnato lo 0,8%.
Il WIG a Varsavia ha chiuso in ribasso dell'1% a 40.817,54 punti. KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) ha perso il 4,5%. Secondo delle voci di stampa il Governo polacco avrebbe l'intenzione di vendere 20 milioni di titoli dell'impresa mineraria. Cyfrowy Polsat (PLCFRPT00013) ha guadagnato controtendenza il 2,4%. Citigroup ha alzato oggi il suo rating sul titolo del maggiore operatore polacco di TV satellitare a "Buy".
Redazione Borsainside 20:44

 

 

07 Gennaio 2010 23:55 NEW YORK
INVESTIRE IN DOLLARI CONVERRA' ANCORA, MA NON PER MOLTO
di WSI
Sfruttare la debolezza della valuta Usa attuando operazioni di carry trade, che hanno contribuito al rally azionario da oltre +20% nel 2009, e' ancora un buon investimento, ma rischia di non esserlo sul lungo termine.
Con ogni probabilita' gli investitori continueranno anche all'inizio del 2010 ad approfittare del dollaro debole per comprare asset ad alto rischio, ma cosi' facendo rischiano alla lunga di pagare a caro prezzo i loro investimenti.
Le cosiddette operazioni di "carry trade", ovvero concedere in prestito valute ad un basso tasso di interesse per comprare con i soldi ottenuti asset ad alto rendimento come azioni e commodity, hanno contribuito al rally della Borsa Usa, che nel 2009 ha guadagnato oltre il 20%.
Salvo un cambiamento drastico nella strategia di politica monetaria della Federal Reserce, il trend e' destinato a continuare anche nella prima meta' del 2010, a prescindere da quanto potrebbe accadere una volta che i tassi di interesse aumenteranno e le operazioni si ridurranno.
Il dollaro, secondo Dan Katzive, currency strategist at Credit Suisse, "continuera' ad essere utilizzato come fonte di finanziamento nell'equazione del carry trade, operazione che regalera' ancora soddisfazioni come strategia di investimento nel mercato valutario, in quanto l'appetito verso il rischio dovrebbe rimanere ancora relativamente alto".
Molti analisti sostengono che l'azionario si manterra' ancora su livelli sostenuti nonostante il rimbalzo del 60% messo a segno dai minimi di 12 anni toccati a inizio marzo. Tuttavia desta preoccupazioni il fatto che la Federal Reserve, prima o poi nel corso di quest'anno, dovra' iniziare ad alzare i tassi di interesse con l'obiettivo di controllare la crescita e sostenere la valuta americana.
Il tasso sui fed funds si trova sui minimi storici dello 0.14%, il che significa che alle banche non costa quasi nulla dare denaro in prestito. Allo stesso tempo e' vero che ultimamente il biglietto verde si e' gradualemente rafforzato, ma rimane su minimi importanti se lo si confronta con le altre valute.
Il timore e' che gi investitori che hanno comprato durante la fase di carry trade sul dollaro inizieranno a ricoprire le loro posizioni.
"Il carry trade sul dollaro e' passato dall'essere l'operazione di scambio principale nella seconda parte dell'anno scorso a essere un investimento molto piu' rischioso negli ultimi tempi", ha dichiarato Nick Colas, chief market strategist di ConvergEx Group, secondo cui l'operazione potrebbe ancora dare buoni frutti ma si basa su una serie di presupposizioni che non coincidono piu' con il consenso unanime".
In generale a detta della maggior parte degli analisti, gli investori dovrebbero puntare sulla diversificazione, con il 70% dei portafogli che si stanno riempiendo di azioni a grande capitalizzazine ed alta qualita' come Johnson & Johnson e Wal-Mart e nessuna banca, e con il restante 30% che preferisce invece scommettere sulla volatilita'.
Siccome prevede che i mercati guadagneranno terreno prima che il numero di operazioni di carry trade diminuisca bruscamente, Colas consiglia agli investitori di puntare su fondi di investimento ETF che capitalizzano sull'andamento di settore scelti, tra cui gli industriali e i tecnologici.
Secondo l'analista di Credit Suisse un dollaro debole dovrebbe essere una buona scommessa anche se la Fed dovesse alzare i tassi in maniera significativa nel 2010.

 

 

07 Gennaio 2010 23:58 NEW YORK
PETROLIO: SOPRA QUOTA $100 NEL 2010
di WSI
Parola di Jeff Rubin, ex chief economist di CIBC World Markets, che negli ultimi dieci anni ci ha sempre visto giusto. I prezzi raggiungeranno i $90 gia' da questo trimestre, spinti dalla crescente domanda proveniente da Asia e Medioriente.
Le quotazioni del greggio ritorneranno sopra quota $100 dollari il barile entro la fine 2010. Ad esserne sicuro e' Jeff Rubin, ex economista capo di CIBC World Markets, che negli ultimi dieci anni ha predetto il rincaro dell'oro nero negli ultimi dieci anni con una precisione chirurgica.
La crescente domanda proveniente da Asia e Medioriente, ha spiegato Rubin in un'intervista telefonica concessa a Bloomberg, costringera' i consumatori a fare affidamento sulle fonti di energia piu' costose e meno convenzionali, come oil sands,
Rubin, che ha passato gli ultimi 20 anni in seno alla banca di Toronto e che l'anno scorso ha pubblicato un libro sull'economia nel settore energetico intitolato "Why Your World is About to Get a Whole Lot Smaller", nel 2007 predisse che il petrolio avrebbe toccato quota $100 e cosi' fu.
"Mi pare realistico prevedere che avremo prezzi a tre cifre nel quarto trimestre dell'anno", ha detto mercoledi' Rubin, 55 anni. "Mi aspetto che le quotazioni del petrolio si avvicineranno presto a quei livelli e che scambieranno in un range intorno ai $90 probabilmente gia' dalla fine di marzo".
Dopo che il Dipartimento dell'Energia Usa (DOE) ha annunciato che le scorte di distillati sono diminuite, ieri i contratti con scadenza febbraio sull'oro nero Usa sono aumentati di valore, raggiungendo quota $83.52 al barile, sorpassando cosi' i massimi dell'anno scorso di $82. Nel 2008 i prezzi del greggio hanno toccato il record assoluto di $147.27. Al momento i futures scambiano a quota $82.63 il barile.
Secondo Rubin, l'incremento nel consumo di petrolio sara' guidato dalla domanda proveniente dalle economie dei Paesi in via di sviluppo, come la Cina e l'India, piuttosto che dalle nazioni industriallizzate dell'Europa occidentale e degli Stati Uniti, dove la domanda ha probabilmente gia' toccato le punte piu' alte.

 

 

La Borsa di San Paolo frena, Città del Messico chiude ad un nuovo massimo storico
Le borse dell'America Latina hanno chiuso ieri contrastate.
Dopo otto sedute positive di fila il Bovespa a San Paolo ha perso lo 0,4% a 70.451,12 punti. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso lo 0,9%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York in calo dello 0,6%. Vale (BRVALEACNPA3) ha guadagnato lo 0,7%. Itau Securities ha espresso in un report ottimismo sugli utili del primo produttore al mondo di ferro nel 2010. Il titolo sarebbe per il broker un "top pick". Tra i bancari Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) ha chiuso in ribasso dell'1% e Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) dello 0,3%.
L'IPC a Città del Messico ha guadagnato lo 0,7% e chiuso ad un nuovo massimo assoluto a 33.064,57 punti. Tra i titoli principali del listino messicano América Móvil (MXP001691213) ha guadagnato l'1,3%, Cemex (MXP225611567) l'1% e Grupo Mexico (MXP370841019) lo 0,5%. Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) ha perso l'1,8%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha guadagnato l'1,1%, il General a Lima lo 0,7% e l'IPSA a Santiago del Cile l'1,1%. L'IGBC a Bogotà e l'IBVC a Caracas hanno perso rispettivamente lo 0,3% e lo 0,6%.
Redazione Borsainside 00:00

 

 

 
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WALL STREET: CONTRASTATA, GE E BOFA IN TESTA AL DOW

07 Gennaio 2010 22:00 NEW YORK - WSI
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Il dollaro forte limita i guadagni. Vendite sui produttori di semiconduttori e commodity. Bene finanziari e industriali. Indice della volatilita' sotto quota 19 per la prima volta da agosto 2008.
Il listini azionari americani hanno chiuso contrastati. Se da un lato l'S&P 500 e' riuscito a chiudere in rialzo per la quarta seduta consecutiva, favorito dalla prova migliore del previsto nell'ultimo mese dell'anno delle societa' di vendite al dettaglio, sul Nasdaq hanno pesato i cali dei produttori di semiconduttori.

Il Dow Jones ha chiuso in rialzo dello 0.31% a quota 10606.86 punti, mentre il Nasdaq ha ceduto lo 0.05% attestandosi a 2300.05 punti. L'S&P 500 ha invece messo a segno un progresso dello 0.4% a quota 1141.68.

A compromettere la performance delle societa' legate alle materie prime, oggi particolarmente deboli, e limitare al contempo i guadagni, e' stato il rafforzamento del dollaro. Di tutt'altro tenore invece la seduta dei finanziari e in particolare di Bank of America che, favorita dalla promozione a Outperform da Neutral da parte di Credit Suisse, ha chiuso in testa al Dow Jones.

Tra le altre societa' piu' richieste figurano sul Dow General Electric (+5%) e sull'S&P Sears Holdings e Bed Bath & Beyond Inc, che dopo aver rivisto al rialzo l'outlook sugli utili sopra le stime degli analisti si sono rese protagoniste di balzi di circa il 7.5%.

Le vendite durante il periodo delle feste natalizie sono risultate superiori alle attese per la maggior parte delle societa' americane, che hanno cosi' registrato un'accelerazione in Borsa.

Il benchmark settoriale, che misura l'andamento delle 30 principali societa' di vendite al dettaglio che compongono lo Standard & Poor’s 500, ha guadagnato l'1% circa, nel giorno in cui le vendite complessive sono aumentate dell'1.8% in media.

Da parte sua Lennar accelera di oltre il 9%, guidando i rialzi tra i costruttori di case, dopo aver annunciato di aver chiuso il trimestre in utile per la prima volta dal 2007.

Nel frattempo l'indice CBOE, misura della volatilita' e considerato il miglior barometro della paura dei mercati, e' scivolato sotto quota 19 per la prima volta da agosto 2008.

Sul fronte macro, non si possono considerare soddisfacenti le cifre pubblicate dal Dipartimento del Lavoro sul numero di richieste di sussidio di disoccupazione, che nella settimana conclusasi il 2 gennaio sono cresciute, anche se lievemente e meno delle attese. Ad un giorno dalla pubblicazione delle cifre riguardanti il rapporto mensile sull'occupazione, gli investitori hanno preferito mantenere un approccio improntato alla cautela.

Dalle cifre che il governo rendera' note domani, gli economisti prevedono un incremento del numero di posti di lavoro di 15000 unita'. Se le cifre dovessero venire confermate si tratterebbe del primo rialzo negli ultimi due anni.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

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