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Venerdì 15 Gennaio 2010 |
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La Borsa di Tokyo sale
con banche e semiconduttori
La Borsa di Tokyo ha chiuso anche oggi in rialzo. Il
Nikkei ha guadagnato lo 0,7% a 10.982,10 punti ed il
Topix lo 0,6% a 966,40 punti. I bancari hanno guidato
anche oggi la lista dei rialzi. Mitsubishi UFJ Financial
(JP3902900004) ha guadagnato il 3,5%, Mizuho Financial
Group (JP3885780001) il 3,8% e Sumitomo Mitsui Financial
Group (JP3890350006) il 5,2%. Nel settore high-tech
Advantest (JP3122400009) ha chiuso in rialzo del 2,6%,
Tokyo Electron (JP3571400005) del 2,2%, Elpida
(JP3167640006) dell'1,5% e Toshiba (JP3592200004) dello
0,9%. Intel (US4581401001) ha pubblicato ieri dopo la
chiusura delle contrattazioni al Nasdaq una trimestrale
che ha battuto chiaramente le attese del mercato.
Mitsubishi Motors (JP3899800001) ha guadagnato il 7,5%.
Secondo il quotidiano "Mainichi" Mitsubishi Motors
avrebbe l'intenzione di aumentare dal prossimo aprile la
produzione della sua auto elettrica i-MiEV del 20%.
Shiseido (JP3351600006) ha guadagnato il 5%. La
principale impresa giapponese dei cosmetici ha
annunciato l'acquisizione per $1,7 miliardi della
statunitense Bare Escentuals (US0675111050).
Nel settore dell'acciaio Nippon Steel (JP3381000003) ha
perso l'1,6% e JFE Holdings (JP3386030005) il 3,4%. Dopo
i dati sulla produzione pubblicati ieri da Rio Tinto
(GB0007188757) il mercato teme che i prezzi del ferro
possano salire per i produttori d'acciaio.
Nel settore del trasporto marittimo sono scattate oggi
delle prese di beneficio. Mitsui O.S.K. Lines
(JP3362700001) ha perso l'1,3%, Kawasaki Kisen Kaisha
(JP3223800008) l'1,1% e Nippon Yusen (JP3753000003) lo
0,3%.
Redazione Borsainside 07:41
Bce: Trichet, Banche a Rischio Non Sono Primo Problema
venerdì, 15 gennaio 2010 08:58 BRUXELLES
(AGI) - Parigi, 15 gen. - Le attivita' bancarie a
rischio non rappresentano il problema principale per il
sistema finanziario. Lo ha detto il presidente della Bce,
Jean-Claude Trichet, aggiungendo che la ripresa
economica sara' "difficile e, sotto certi aspetti,
caotica".
Cina: Riserve Valutarie Raggiungono Nuovo Picco Storico
a 2.399 Mld $
venerdì, 15 gennaio 2010 09:22 PECHINO
(ASCA-MarketNews) - Pechino, 15 dic - La flessibilita'
amministrata del cambio dello yuan e la conseguente
impostazione di economia export-oriented continuano a
spingere la Cina all'accumulo di riserve valuarie. Il
2009 si e' chiuso con riserve valutarie a quota 2.399
miliardi di dollari, il nuovo massimo storico. Lo
comunica la Banca centrale della Cina. Il 2008 si era
chiuso a quota 2.270 miliardi di dollari. Per dare una
idea della tumultuosa crescita degli avanzi valutari di
Pechino basta guardare i dati di fine 2006 quando le
riserve erano a quota 1.066 dollari. Le riserve sono
espresse in dollari, sebbene nella realta siano composte
da diverse valute, ma ma la Banca della Cina non mostra
la composizione delle riserve per valuta, in quanto tale
informazione e' considerata un segreto di stato.
Cina: Nel 2009 Crescita Del Credito a Nuovi Picchi
Storici
venerdì, 15 gennaio 2010 09:31 PECHINO
(ASCA) - Roma, 15 gen - Boom dei prestiti in Cina.
L'espansione creditizia non conosce freni al momento,
nonostante le prime misure restrittive di Pechino per
evitare bolle speculative, in particolare sui terreni e
sugli immobili. Secondo i dati diffusi oggi dalla Banca
centrale della Cina, nel 2009 sono stati concessi nuovi
prestiti per 9.590 miliardi di yuan, piu' del doppio
dello scorso anno quando gli aggregati creditizi erano
stati pari a 4.900 miliardi di yuan.
Eurozona: Inflazione
Confermata Allo 0,9% a Dicembre
Stampa
venerdì, 15 gennaio 2010 - 11:08 CET
(ASCA) - Roma, 15 gen - L'inflazione nell'Eurozona, a
dicembre, resta confermata allo 0,9% su base annua, in
accelerazione rispetto allo 0,5% registrato a novembre.
Lo rende noto Eurostat. Su base congiunturale,
l'inflazione si attesta allo 0,3%. Il dato risulta in
linea con le attese degli analisti. Escludendo energia,
tabacco, alcoolici e alimentari, l'inflazione a dicembre
si attesta all'1,1% su base annua.
Eurozona: a Novembre
Bilancia Commerciale +3,9 Mld. Sotto Attese
Stampa
venerdì, 15 gennaio 2010 - 11:15 CET
(ASCA) - Roma, 15 gen - Nel mese di novembre, la
bilancia commerciale dell'Eurozona e' risultata in
attivo di 3,9 miliardi di euro. Lo comunica Eurostat. Il
dato e' sotto il consensus degli economisti posto a 6,5
miliardi. L'avanzo di novembre e' inferiore a quello di
ottobre 4,7 miliardi. Le esportazioni hanno registrato
una contazione pari a -0,4% su base mensile e -6% su
base annuale. Importazioni +0,3% su mese, -15% su anno.
Usa: Citigroup Pensa a
Tetto Da 100 Mila Dlr Su Bonus Cash
Stampa
Focus:TIMESCitigroup Inc
venerdì, 15 gennaio 2010 - 12:31 CET
(AGI) - Roma, 15 gen. - Il colosso finanziario Usa
Citigroup pensa di introdurre un tetto di 100 mila
dollari sui bonus cash da corrispondere ai propri
banchieri. Lo scrive il Financial Times (1832.HK -
notizie) , citando fonti bene informate. Citigroup
(NYSE: C - notizie) paga i suoi bonus sia sotto forma di
soldi cash che con azioni. Il tetto di 100 mila dollari
riguarderebbe solo la parte cash dei bonus.
Borse Asia-Pacifico:
Shanghai chiude in leggero rialzo
La maggior parte delle principali borse della regione
Asia-Pacifico ha chiuso oggi in rialzo.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,3% a 3.224,15
punti. Durante l'intera settimana l'indice cinese ha
guadagnato lo 0,9%. I titoli del settore immobiliare
hanno guidato oggi la lista dei rialzi. Wolong Real
Estate (CNE000000YR0) ha chiuso in rialzo del 10% dopo
aver annunciato che il suo utile netto è aumentato lo
scorso anno del 33%. Sulla scia di Wolong Real Estate
China Vanke (CN0008879206) ha guadagnato l'1,1% e Poly
Real Estate (CN000A0KE8T0) l'1,9%. Bene anche il settore
delle assicurazioni. China Pacific Insurance
(CN0003580601) ha annunciato che la sua massa premi è
cresciuta nel 2009 dell'8%. Il titolo della terza
impresa cinese delle assicurazioni ha guadagnato l'1,5%.
Sulla scia di China Pacific Insurance China Life
(CN0003580601) ha chiuso in rialzo dello 0,9% e Ping An
Insurance (CNE1000003X6) dello 0,2%. I bancari hanno
chiuso contrastati. Industrial and Commercial Bank
(CN000A0LB42) e China Construction Bank (CN000A0HF1W3)
hanno perso entrambi lo 0,2%. Shanghai Pudong
Development Bank (CN0009282731) e China CITIC Bank
(CNE1000001Q4) hanno guadagnato rispettivamente l'1,6% e
lo 0,4%.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso dello 0,3%
a 21.654,16 punti. Durante l'intera settimana l'indice
della città costiera ha perso il 2,9%. I titoli dei
settori bancario ed immobiliare hanno registrato anche
oggi una debole performance. HSBC (GB0005405286) ha
perso lo 0,2%, Hang Seng Bank (HK0011000095) lo 0,5%,
Bank of East Asia (HK0023000190) lo 0,9% e Bank of
Communications (CN000A0ERWC7) l'1,1%. Nel settore
immobiliare Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha
chiuso in calo dell'1,5%, Cheung Kong Holdings
(HK0001000014) dello 0,7% e Sino Land (HK0083000502)
dell'1,8%. Foxconn (KYG365501041) ha beneficiato della
solida trimestrale pubblica da Intel (US4581401001) ed
ha guadagnato controtendenza il 6,4%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a
Sydney ha guadagnato lo 0,1%, il Taiex a Taipei lo 0,8%
e il Kospi a Seul l'1%. Lo Straits Times a Singapore ha
chiuso in calo dello 0,1%.
Redazione Borsainside 12:39
Petrolio: 2010, consumo
aumentera'
Stampa
Temi:Petrolio e altre commodities
venerdì, 15 gennaio 2010 - 12:52 CET
(ANSA) - PARIGI, 15 GEN - L'agenzia internazionale
dell'energia (AIE) stima che il consumo mondiale di
petrolio dovrebbe aumentare dell'1,7% nel 2010.Si tratta
di un rimbalzo interamente sostenuto dalla domanda dei
paesi emergenti e dell'Asia, dopo aver ripiegato
dell'1,5% nel 2009. Nel rapporto mensile dell'agenzia,
che rappresenta gli interessi dei paesi
industrializzati, si prevede che il mondo consumera'
86,3 milioni di barili al giorno nel 2010, contro 84,9
milioni nel 2009.
Morgan Stanley: Utile Vola a 3,3 Mld Dlr Nel 4*
Trimestre
venerdì, 15 gennaio 2010 13:49 NEW YORK
(AGI) - New York, 15 gen. - Il colosso finanziario Usa
Morgan Stanley Chase annuncia un forte aumento degli
utili nel quarto trimestre, che volano da 702 milioni di
dollari a 3,3 miliardi di dollari (74 cent ad azione),
sulla scia dei buoni risultati dell'investment banking.
Gli analisti si aspettavano profitti piu' bassi a 61
cent ad azione.
Jp Morgan: Utili 4* Trimestre Salgono a 3,27 Mld Dollari
venerdì, 15 gennaio 2010 14:08 NEW YORK
(ASCA-AFP) - Washington, 15 gen - Forte crescita degli
utili per la banca d'affari statunitense JP Morgan che
ha chiuso il quarto trimestre con un profitto di 3,27
miliardi di dollari. Per l'intero 2009, la banca ha
realizzato guadagni per 11,7 miliardi, quattro volte di
piu' rispetto al precedente anno. L'utile per azione del
trimestre si attesta a 74 centesimi di dollaro, oltre le
attese degli analisti che avevano previsto un Eps di 62
centesimi. Bene (Vienna: BENE.VI - notizie) anche i
ricavi, cresciuti a 25,2 miliardi di dollari, rispetto
ai 19,1 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno.
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Bankitalia: Si Accentua Decelerazione Prestiti Bancari
venerdì, 15 gennaio 2010 15:10 ROMA
(ASCA) - Roma, 15 gen - La decelerazione dei prestiti
bancari si e' accentuata. Lo rileva la Banca d'Italia
nel bollettino economico, precisando che in novembre il
tasso di crescita sui dodici mesi del credito bancario
al settore privato non finanziario, calcolato sui dati
corretti per l'effetto contabile delle cartolarizzazioni,
e' stato dell'1,0 per cento (2,1 in agosto). La
contrazione sui tre mesi (-1,3 per cento in ragione
d'anno, da 0,2 in agosto, al netto della stagionalita')
riflette principalmente quella dei prestiti alle
societa' non finanziarie ; l'espansione congiunturale
dei finanziamenti alle famiglie si mantiene positiva.
Perdurano le differenze tra le diverse categorie
dimensionali di banche: prosegue la flessione (-3,5 per
cento sui dodici mesi) del credito erogato dai primi
cinque gruppi bancari italiani, che rappresenta la meta'
di quello complessivo nel nostro paese; i finanziamenti
concessi dagli altri intermediari, pur in rapida
decelerazione, hanno invece continuato a espandersi (3,0
per cento). La flessione dei prestiti alle imprese
risulta sostanzialmente in linea, dal lato della
domanda, con la diminuzione del fabbisogno finanziario
delle aziende. Dal lato dell'offerta di credito, tra le
banche italiane partecipanti all'indagine sul credito
bancario nell'area dell'euro (Bank Lending Survey), il
saldo tra quelle che dichiarano di avere operato un
irrigidimento dei criteri adottati per la concessione di
prestiti alle imprese e quelle che riportano un
allentamento ha continuato a ridursi rispetto al picco
registrato alla fine del 2008.
Usa: Produzione
Industriale Dicembre +0,6%
Stampa
venerdì, 15 gennaio 2010 - 15:20 CET
(ASCA) - Roma, 15 gen - La produzione industriale Usa, a
dicembre, e' cresciuta dello 0,6%, in linea con le
attese degli analisti. Lo rende noto il dipartimento del
Commercio statunitense. La capacita' di utilizzo degli
impianti sale di 0,5 punti percentuali, al 72%.
Escludendo il settore auto e componentistica, la
produzione industriale a dicembre e' salita dello 0,7%.
Bankitalia: la ripresa
sara' debole
Stampa
venerdì, 15 gennaio 2010 - 15:23 CET
(ANSA) - ROMA, 15 GEN - 'Per il 2010 e 2011 si profila
una ripresa debole' con una crescita del pil italiano
stimata allo 0,7% quest'anno e all'1% nel 2011. Nel
Bollettino economico di gennaio Bankitalia avverte che
lo scenario e' circondato da una 'incertezza elevata'.
Nel 2009 l'indebitamento della pubblica amministrazione,
continua Palazzo Koch, dovrebbe salire al 5,3% del Pil
dal 2,7% dell'anno precedente. Il debito dovrebbe
aumentare ''di circa dieci punti' attestandosi al
115,1%.
Qualche segnale confortante per Capital One Financial in
dicembre
BlueTG.it - venerdì, 15 gennaio 2010 15:56 NEW YORK
Capital One Financial ha visto un calo del tasso di
delinquency (ritardati pagamenti, ndr) sulle proprie
carte di credito in dicembre. Calo che giunge dopo sei
mesi di continui incrementi e che si confronta con
l’ennesimo aumento del tasso di perdite su crediti.
Il tasso di “charge off” (ossia i crediti che Capital
One non crede di poter più recuperare, ndr) sono infatti
saliti al 10,14%, dal 9,6% di novembre, mentre il tasso
di delinquency a 30 giorni si è leggermente ridotto
passando dal 5,87% al 5,78% per quanto riguarda il
mercato statunitense.
Meno accentuate le variazioni per quanto riguarda
l’estero, col tasso di charge off che sale al 9,58% dal
9,50% mentre la delinquency frena dal 6,6% al 6,55%.
Grecia: Commissione
Europea Ha Ricevuto Programma Stabilita' Paese
Stampa
venerdì, 15 gennaio 2010 - 16:29 CET
(ASCA) - Roma, 15 gen - La Commissione europea ha
ricevuto oggi il programma di stabilita' messo a punto
dal governo di Atene per ristrutturare le casse della
Grecia e ripristinare la fiducia dei mercati finanziari.
Lo annuncia Bruxelles. Il 15 dicembre scorso, la
Commissione europea aveva chiesto il governo di George
Papandreou ''misure concrete'' per combattere il deficit
pubblico arrivato a livelli di guardia.
Cresce il dibattito nella Fed circa la prossima exit
strategy
BlueTG.it - venerdì, 15 gennaio 2010 17:01 NEW YORK
Cresce all’interno della Federal Reserve il dibattito
circa i tempi e i modi con cui avviare una exit strategy
dall’attuale situazione di sostegno all’economia che si
esprime principalmente attraverso tassi mantenuti su
livelli minimi storici.
Secondo il presidente della Fed di Kansas City, Thomas
Hoenig, l’istituto centrale dovrebbe ad esempio iniziare
a stoppare il riacquisto di mortgage-backed securities,
visto che il mercato di questo tipo di carta finanziaria
appare ormai in ripresa.
Il presidente della Fed di Filadelfia, Charles Plosser,
non fa invece mister di ritenere che ormai la ripresa
sia “sostenibile anche senza stimoli fiscali e
monetari”, i cui programmi “potrebbero pertanto essere
chiusi”.
Nel complesso, ricorda l’agenzia Bloomberg, si
tratterebbe di drenare liquidità in eccesso dal sistema
per 1 triliardo di dollari e iniziare a dare un segnale
al mercato di un aumento dei tassi che tuttora viene
mediamente visto distante almeno altri 10 mesi.
Borse europee: Chiusura
negativa, forti vendite su banche ed auto
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi
in netto ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,8%,
iI DAX a Francoforte l'1,9%, il CAC40 a Parigi l'1,5%,
il FTSE MIB a Milano l'1,4% e lo SMI a Zurigo lo 0,8%.
I deludenti dati di bilancio pubblicati da J.P. Morgan
Chase & Co. (US46625H1005) hanno fatto andare a picco i
bancari. Barclays (GB0031348658) ha perso il 2,3%, HSBC
(GB0005405286) l'1,7%, Deutsche Bank (DE0005140008) il
3,7%, BNP Paribas (FR0000131104) il 3,7%, Société
Générale (FR0000130809) il 2,7%, Intesa Sanpaolo
(IT0000072618) il 2,7% e Credit Suisse (CH0012138530) il
4,2%.
Forti vendite anche sul settore dell'industria
automobilistica. Daimler (DE0007100000) ha chiuso in
calo dell'1,6%, Fiat (IT0001976403) dell'1,6%, Peugeot
(FR0000121501) del 3,6%, Renault (FR0000131906) del 2,4%
e Volkswagen (DE0007664005) del 3,2%.
SAP (DE0007164600) ha perso a Francoforte il 3,5%.
Morgan Stanley ha tagliato oggi il suo rating sul titolo
dell'impresa tedesca da "Overweight" ad "Equal-weight".
Man Group (GB00B16BRD58) ha perso a Londra il 6,9% Gli
assets gestiti dal primo fornitore al mondo di hedge
funds sono calati lo scorso trimestre più di quanto
atteso dagli analisti.
International Power (GB0006320161) ha chiuso in rialzo
del 4,1%. Secondo delle voci che sono circolate oggi
nella citiy l'impresa britannica sarebbe nel mirino di
GDF Suez (FR0010208488).
Carrefour (FR0000120172) ha guadagnato a Parigi il 3,6%.
Il colosso della distribuzione ha annunciato ieri dopo
la chiusura delle contrattazioni a Parigi dei dati
preliminari di bilancio per il 2009 al di sopra delle
attese degli analisti.
Total (FR0000120271) ha perso il 2,4%. ING ha tagliato
oggi il suo rating sul titolo dell'impresa petrolifera
francese da "Buy" a "Hold".
Redazione Borsainside 18:30
Le borse dell'Europa
dell'Est chiudono in ribasso
Tutte le principali borse dell'Europa dell'Est hanno
chiuso oggi in ribasso.
L'indice RTS ha perso a Mosca lo 0,2% a 1.559,25 punti.
I volumi di scambio sono scesi rispetto a ieri e sono
stati poco al di sotto della media. Dopo l'eccezionale
rally di ieri Severstal (RU0009046510) ha perso oggi lo
0,9%. Ancora bene Norilsk Nickel (RU0007288411). Il
primo produttore al mondo di nichel e palladio ha
guadagnato l'1,2%. I petroliferi hanno chiuso in rialzo
nonostante il calo del prezzo del petrolio. LUKoil
(RU0009024277) ha guadagnato l'1,7% e Rosneft
(RU000A0J2Q06) lo 0,6%.
Il BUX a Budapest ha perso il 2,1% a 22.510,20 punti.
Magyar Telekom (HU0000016522) ha chiuso in calo del
3,2%. ING ha declassato oggi il titolo dell'operatore
telefonico a "Sell". Male anche OTP Bank (HU0000061726)
e MOL (HU0000068952). Il titolo della prima banca
ungherese ha perso il 2,3%, quello dell'impresa
petrolchimica il 3,1%. Gedeon Richter (HU0000067624) ha
guadagnato lo 0,1%.
Il PX a Praga ha perso l'1,1% a 1.185,6 punti. Tutti i
titoli di maggior peso del listino ceco hanno chiuso in
ribasso. Erste Group Bank (AT0000652011) ha perso
l'1,1%, Komercni Banka (CZ0008019106) il 2,9%, Ceske
Energeticke Zavody (CZ0005112300) lo 0,9% e Telefónica
O2 C.R. (CZ0009093209) lo 0,8%.
Il WIG a Varsavia ha chiuso in ribasso dello 0,2% a
40.990,49 punti. Telekomunikacja Polska (PLTLKPL00017)
ha perso oggi un ulteriore 1%. Il CEO dell'operatore
telefonico ha avvertito ieri che il declino dei ricavi
del gruppo ha accelerato nel quarto trimestre 2009. Tra
le altre blue chips polacche Bank Pekao (PLPEKAO00016)
ha perso lo 0,3%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) lo 0,3%
e PKN Orlen (PLPKN0000018) l'1,6%. KGHM Polska Miedz
(PLKGHM000017) ha guadagnato lo 0,6%.
Redazione Borsainside 20:08
15 Gennaio 2010 21:10 NEW
YORK
MANCHESTER UNITED: I SOLDI DELLA SQUADRA PER PAGARE I
DEBITI
di WSI
Si profilano tempi difficili per uno dei team piu'
ricchi del panorama calcistico mondiale. I proprietari
intendono ora estinguere il maxi-debito servito per
acquistare la squadra, prelevando soldi direttamente
dalle casse societarie.
I soci proprietari del Manchester United utilizzeranno i
soldi provenienti dalle casse societarie del club 18
volte campione della Premier League inglese per ridurre
il maxi-debito che ha permesso loro di finanziarne
l'operazione di acquisto del 2005.
Lo ha detto a Bloomberg un investitore informato sui
fatti che ha chiesto di restare anonimo.
La famiglia Glazer sta tentando di raccogliere 500
milioni di sterline (pari a $810 milioni) tramite
un'emissione di bond, ma preferirebbe lasciare
trascorrere del tempo prima di utilizzare parte del
ricavato (70 milioni di sterline) per estinguere il
debito, in modo da evitare critiche da parte di pubblico
e tifosi.
Le borse di San Paolo e
di Città del Messico scendono sulla scia di Wall Street
La maggior parte delle borse dell'America Latina ha
chiuso ieri in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso l'1,2% a 68.978,30
punti. La debole performance di Wall Street ha pesato
anche sul mercato azionario brasiliano. Brasil Telecom
(BRBRTPACNPR2) ha chiuso in calo del 10,8%. Telemar Tele
Norte Leste (BRTNLPACNOR3) ha interrotto il piano
d'acquisto della quota di minoranza perchè secondo dei
revisori dei conti indipendenti le perdite della rivale
derivanti dai contenziosi legali ancora in corso
potrebbero superare notevolmente quanto finora stimato.
Vale (BRVALEACNPA3) ha perso lo 0,5%. Il primo
produttore al mondo di ferro ha annunciato che potrebbe
rilevare le attività in Brasile di Bunge (BMG169621056).
Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha chiuso in rialzo
dello 0,2%.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dell'1,4%
a 32.262,30 punti. Tra le blue chips messicane América
Móvil (MXP001691213) ha perso l'1,9%, Grupo Mexico
(MXP370841019) il 2,5% e Cemex (MXP225611567) l'1,7%.
Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) ha guadagnato lo 0,6%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il
Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,4%, l'IPSA a
Santiago del Cile lo 0,7% e il General a Lima ha perso
lo 0,9%. L'IGBC a Bogotà e l'IBVC a Caracas hanno
guadagnato rispettivamente lo 0,1% e l'1,2%.
Redazione Borsainside 00:40
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WALL
STREET: FUTURES USA LIMANO I CALI DOPO I DATI
15 Gennaio 2010 14:39 NEW
YORK - WSI ______________________________________________
Il mercato ha ridotto le
perdite dopo la pubblicazione dei dati su inflazione e
attivita' manifatturiera, ma non abbastanza da segnalare
un avvio di seduta positivo. Intel e JP Morgan battono
le attese. Euro in netto calo sul dollaro.
Si profila un avvio di seduta sottotono per la Borsa
statunitense, con gli indici principali azionari che
quando manca mezz'ora all'apertura delle contrattazioni
scambiano sotto i livelli della vigilia (vedi quotazioni
a fondo pagina).
I contratti hanno iniziato a risalire la china,
avvicinandosi ai livelli di parita', da quando sono
stati pubblicati i dati sui prezzi al consumo e
sull'indice che misura l'attivita' manifatturiera
nell'area di New York, ma rimangono comunque in
territorio negativo.
Tuttavia i listini apriranno probabilmente la seduta in
rosso, nonostante i conti fiscali positivi annunciati da
Intel e JP Morgan Chase. Le azioni della banca sono in
calo probabilmente peche' il fatturato dell'istituto e'
rimasto debole, un fattore cui il mercato da' sempre
piu' importanza.
L'indice PCI di dicembre e' aumentato dello 0.1% mese su
mese. Si tratta di un incremento leggeremente inferiore
a quello dello 0.2% previsto dalla maggior parte degli
analisti, ma e' sostanzialmente in linea con le attese.
Se si escludono le componenti di cibo e energia, il dato
e' di 0.1%. Il CPI e il CPI Core sono risultati
contrastanti se confrontati con la lettura di novembre,
che aveva mostrato rispettivamente un rialzo dello 0.4%
e una variazione nulla.
Da parte sua l'Empire State Index ha registrato un
progresso a 15.92, risalendo dopo due mesi consecutivi
di cali. Il dato del mese precedente e' stato ritoccato
al rialzo.
I profitti piu' alti del previsto registrati da JP
Morgan Chase e Intel non sono stati sufficienti a
spingere l'azionario sopra i massimi di 15 mesi toccati
ieri. L'S&P 500 ha chiuso in progresso otto delle ultime
nove sedute e ieri ha raggiunto i livelli piu' alti dal
primo ottobre 2008.
Il gigante dei microchip Intel ha archiviato il quarto
trimestre con utili in netto rialzo a $2.3 miliardi da
$234 milioni, grazie all'alta domanda per computer
portatili. I titoli Intel avanzano di circa l'1%.
Quanto alla seconda maggiore banca degli Stati Uniti, ha
riportato un utile trimestrale di $3.3 miliardi negli
ultimi tre mesi del 2009, una cifra che e' risultata
migliore del previsto.
Il presidente e AD della societa', Jamie Dimon, ha
precisato che nonostante i risultati abbiano mostrato
evidenti segnali di miglioramento, "riconosciamo che non
sono riusciti a rispettare il potenziale dell'istituto
in fatto di utili e non hanno evidenziato un reddito sul
capitale investito adeguato" (il cosidetto ROC, ovvero
il rapporto tra Ebit e book value del capitale
investito). Le azioni della banca scivolano di circa lo
0.7% risalendo dai minimi di seduta di -2%.
Sul fronte macro e' in arrivo un'altra serie di dati:
alle 15:15 sara' la volta della capacita' di
utilizzazione degli impianti e della produzione
industriale di dicembre. Quaranta minuti piu' tardi
verra' pubblicata la lettura della fiducia dei
consumatori a cura dell'Universita' del Michigan.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico scambiano
in rialzo le quotazioni del greggio. I futures con
consegna febbraio lasciano sul campo $0.62 attestandosi
a quota $78.77 al barile. Sul valutario, l’euro si
indebolisce a $1.4368 nei confronti del dollaro. In
flessione l’oro a $1133.90 l’oncia (-$9.10). Avanzano i
prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul
benchmark decennale che e' sceso al 3.690% dal 3.698% di
ieri.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future
sull'indice S&P500 e' in calo di 24.00 punti (-0.23%) a
1141.30.
Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna -3.50 (-0.19%)
a 1884.75.
Il contratto sull'indice Dow Jones cede 24 punti (-0.23%)
a quota 10639.00.
WALL
STREET: IN ROSSO, JP MORGAN NON CONVINCE
15 Gennaio 2010 15:30 NEW
YORK - WSI ______________________________________________
Pesa il rafforzamento del
dollaro e la mancanza di entusiasmo per i profitti
migliori del previsto di Intel e JP Morgan. Non hanno un
particolare impatto i dati macro nel complesso positivi
pubblicati prima dell'apertura.
Apertura sottotono per l'azionario americano, con la
debolezza che e' dovuta in particolare al rafforzamento
consistente del dollaro e alla mancanza di entusiasmo
per gli utili migliori del previsto di Intel e JP Morgan.
I titoli di entrambi i colossi scambiano in territorio
negativo, con il produttore di microchip che e' stato
colpito dal piu' classico dei "sell the news", mentre la
banca paga le preoccupazioni circa le perdite da
accantonamenti trimestre su trimestre.
Non hanno un particolare impatto invece gli ultimi dati
macro pubblicati: la produzione industriale e' aumentata
dello 0.6% come previsto e la capacita' di utilizzazione
degli impianti e' cresciuta a 72.0%, in lieve
miglioramento rispetto al 71.8% di un mese prima.
Il mercato ha iniziato a limare i cali nel preborsa dopo
che l'
Empire State Index ha registrato un progresso a 15.92,
risalendo dopo due mesi consecutivi di cali. Il dato del
mese precedente e' stato ritoccato al rialzo.
Nel frattempo l'indice dei prezzi al consumo di dicembre
e' aumentato dello 0.1% mese su mese. Si tratta di un
incremento leggeremente inferiore a quello dello 0.2%
previsto dalla maggior parte degli analisti, ma e'
sostanzialmente in linea con le attese. Se si escludono
le componenti di cibo e energia, il dato e' di 0.1%. Il
CPI e il CPI Core sono risultati contrastanti se
confrontati con la lettura di novembre, che aveva
mostrato rispettivamente un rialzo dello 0.4% e una
variazione nulla.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico scambiano
in ribasso le quotazioni del greggio. I futures con
consegna febbraio lasciano sul campo $0.31 attestandosi
a quota $79.08 al barile. Sul valutario, l’euro si
indebolisce a $1.4391 nei confronti del dollaro. In
flessione l’oro a $1135.60 l’oncia (-$7.40). Avanzano i
prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul
benchmark decennale che e' sceso al 3.670% dal 3.698% di
ieri.
WALL
STREET: ESTENDE I CALI, PRESSIONE SU COMMODITY
15 Gennaio 2010 18:00 NEW
YORK - WSI ______________________________________________
Pesa il rafforzamento del
dollaro, che guadagna l'1% sull'euro e mette sotto
pressione le commodity (-3.5% in settimana). Tra i
settori maglia nera ai finanziari (-2%). Investitori
delusi dal fatturato inferiore alle stime di JP Morgan.
I listini azionari americani tagliano il traguardo di
meta' seduta in rosso, con il paniere S&P GSCI delle
commodity che ha esteso i cali settimanali al 3.5%, la
contrazione piu' ampia da ottobre dell'anno scorso.
Nel frattempo il dollaro guadagna terreno contro 15
valute rivali su 16, mentre il rendimento del benchmark
decennale del Tesoro scivola dello 0.9% attestandosi al
3.66%.
Seduta nera per i titoli finanziari, che perdono quasi
il 2%, diventando il peggior settore di giornata. Dopo
aver riportato un utile superiore alle attese ma anche
un fatturato piu' debole del previsto, JP Morgan perde
il 2.2%. Goldman Sachs e Bank of America lasciano sul
campo almeno il 2%. La lettera si abbatte anche sui
produttori di materiali di base, che appesantiti dal
rafforzamento del dollaro calano di circa un punto
percentuale.
Non hanno un particolare impatto invece gli ultimi dati
macro pubblicati: la produzione industriale e' aumentata
dello 0.6% come previsto e la capacita' di utilizzazione
degli impianti e' cresciuta a 72.0%, in lieve
miglioramento rispetto al 71.8% di un mese prima.
Il mercato ha iniziato a limare i cali nel preborsa dopo
che l'
Empire State Index ha registrato un progresso a 15.92,
risalendo dopo due mesi consecutivi di cali. Il dato del
mese precedente e' stato ritoccato al rialzo.
Nel frattempo l'indice dei prezzi al consumo di dicembre
e' aumentato dello 0.1% mese su mese. Si tratta di un
incremento leggeremente inferiore a quello dello 0.2%
previsto dalla maggior parte degli analisti, ma e'
sostanzialmente in linea con le attese. Se si escludono
le componenti di cibo e energia, il dato e' di 0.1%. Il
CPI e il CPI Core sono risultati contrastanti se
confrontati con la lettura di novembre, che aveva
mostrato rispettivamente un rialzo dello 0.4% e una
variazione nulla.
A livello settoriale le migliori performance sono
segnate dai comparti:
Volatility-VXX +3.6% Natural Gas-UNG +2.2%, 20+ yr
Treasuries-TLT +0.7% e Dollar-UUP +0.6%. Tra i piu'
forti ribassi: Solar Energy-TAN -3.8%, Semis-SMH -2.8%,
Grid Infrastructure-GRID -2.8%, Germany-EWG -2.8%,
Italy-EWI -2.7%, Spain-EWP -2.7%, France-EWQ -2.6%, Gold
Miners-GDX -2.4%, Sweden-EWD -2.4% e Clean Energy-PBW -2.5%.
Alle 18:45 circa il volume di scambio e' di 449 milioni
di pezzi al NYSE e 1.375 miliardi al Nasdaq. I titoli in
rialzo contro quelli in ribasso sono 685 a 2286 al Nyse
e 554 a 2015 al Nasdaq. I nuovi massimi contro i nuovi
minimi delle ultime 52 settimane sono: 168 a 2 al NYSE e
91 a 5 al Nasdaq.
WALL
STREET:
IN RIBASSO PESANTI LE BANCHE
15 Gennaio 2010 22:00 NEW
YORK - WSI ______________________________________________
Si tratta della peggiore
seduta dallo scorso novembre. Particolarmente presi di
mira i finanziari. Preoccupano le perdite sul credito di
JP Morgan (-3%). L'euro scivola a quota $1.4385. La
fiducia dei consumatori non convince. Dow -0.94%, Nasdaq
-1.24%.
Chiusura di seduta negativa per il mercato azionario
americano, depresso dal fatturato piu' debole del
previsto di JP Morgan e dal rafforzamento del biglietto
verde. I conti della banca, la prima a riportare le
cifre trimestrali, hanno riacceso i timori circa le
perdite legate al credito.
Il dollaro ha guadagnato terreno contro 15 valute rivali
su 16 e guadagnato l'1% circa contro la moneta unica,
mentre il rendimento del benchmark decennale del Tesoro
scivola dello 0.9% attestandosi al 3.66%.
Seduta nera per i titoli finanziari, che perdono quasi
il 2%, risulando il peggior settore di giornata. Dopo
aver riportato un utile superiore alle attese ma anche
un fatturato piu' debole del previsto, JP Morgan perde
il 3%. Goldman Sachs e Bank of America lasciano sul
campo almeno il 2%. La lettera si abbatte anche sui
produttori di materiali di base, che appesantiti dal
rafforzamento del dollaro calano di circa un punto
percentuale.
In ambito macro la produzione industriale e' cresciuta
meno delle attese, lasciando l'amaro in bocca agli
operatori. Nel complesso positive ma non esaltanti le
altre cifre economiche: la produzione industriale e'
aumentata dello 0.6% come previsto e la capacita' di
utilizzazione degli impianti e' cresciuta a 72.0%, in
lieve miglioramento rispetto al 71.8% di un mese prima.
Il mercato ha iniziato a limare i cali nel preborsa dopo
che l'Empire State Index ha registrato un progresso a
15.92, risalendo dopo due mesi consecutivi di cali. Il
dato del mese precedente e' stato ritoccato al rialzo.
Nel frattempo l'indice dei prezzi al consumo di dicembre
e' aumentato dello 0.1% mese su mese. Si tratta di un
incremento leggeremente inferiore a quello dello 0.2%
previsto dalla maggior parte degli analisti, ma e'
sostanzialmente in linea con le attese. Se si escludono
le componenti di cibo e energia, il dato e' di 0.1%. Il
CPI e il CPI Core sono risultati contrastanti se
confrontati con la lettura di novembre, che aveva
mostrato rispettivamente un rialzo dello 0.4% e una
variazione nulla.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico scambiano
in ribasso le quotazioni del greggio. I futures con
consegna febbraio lasciano sul campo $1.44 attestandosi
a quota $77.95 al barile. Sul valutario, l’euro si
indebolisce a $1.4385 nei confronti del dollaro. In
flessione l’oro a $1131.00 l’oncia (-$12.00). Avanzano i
prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul
benchmark decennale che e' sceso al 3.676% dal 3.734% di
ieri.
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Venerdì 15 Gennaio 2010 |
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Venerdì 15 Gennaio 2010 |
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Venerdì 15 Gennaio 2010 |
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