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Mercoledì 20 Gennaio 2010 |
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La Borsa di
Tokyo chiude per la terza seduta di fila in ribasso
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi per la terza seduta di
fila in ribasso. Il Nikkei ha perso lo 0,3% a 10.737,52
punti ed il Topix lo 0,5% a 944,72 punti. I titoli dei
broker hanno guidato la lista dei ribassi. Nomura
(JP3762600009) ha perso il 3,8% e Daiwa Securities
(JP3502200003) il 2,4%. Credit Suisse ha tagliato il suo
rating sul settore giapponese del brokeraggio da "Overweight"
a "Market weight".
Japan Tobacco (JP3726800000) ha chiuso in calo del 4,1%.
La Norvegia ha escluso per motivi etici il titolo del
terzo produttore al mondo di sigarette dal suo fondo
sovrano.
Nel settore dell'industria farmaceutica Takeda
(JP3463000004) ha guadagnato l'1,7%, Astellas Pharma
(JP3942400007) il 2,7% e Chugai (JP3519400000) lo 0,6%.
I titoli farmaceutici statunitensi hanno registrato ieri
un rally. I Democratici hanno perso le elezioni per un
seggio al Senato nel Massachusetts. La vittoria dei
Repubblicani mette seriamente a rischio le importanti
riforme del sistema sanitario proposte da Barack Obama.
Redazione Borsainside 07:27
Cina: Banca Centrale Chiede a Banche Di Frenare Prestiti
mercoledì, 20 gennaio 2010 08:36 PECHINO
(AGI) - La decisione della Cina di imporre alle
principali banche del paese di limitare la concessione
di crediti nella seconda parte di gennaio, visto il boom
degli affidamenti registrato a inizio anno, chiedendo ad
alcuni specifici istituti come Citic ed Everbright Bank
(come segnala l’agenzia Reuters) di alzare di mezzo
punto percentuale il proprio tasso di riserva
obbligatoria, sta facendo stamane recuperare terreno al
dollaro e allo yen nei confronti delle principali valute
emergenti, rallentando il flusso di carry trade che da
mesi sfrutta la possibilità di indebitarsi in valute
“forti” a tassi prossimi allo zero per investire in
titoli ad alto rendimento di emittenti emergenti.
20 Gennaio
2010 08:42 NEW YORK - dal corrispondente Mario Platero -
Il Sole 24 Ore
Usa, in Massachusetts vince il repubblicano Brown
NEW YORK –
Con una volata imprevedibile ed entusiasmante per il suo
partito, il repubblicano Scott Brown ha vinto ieri notte
in Massachusetts il seggio al Senato che fu di Ted
Kennedy. "He Did it", "Ce l'ha fatta" ha titolato a
tutta pagina il Boston Herald, con un vago senso di
incredulità. "Questo seggio non appartiene a una singola
persona o a un singolo partito, l'ho detto in campagna
elettorale, è un seggio della gente - ha ripetuto Brown
parlando a Boston davanti ai suoi sostenitori
entusiasti- Andrò a Washington subito, rappresentando il
popolo…lo stato indipendente del Massachusetts ha
parlato: sarà bene che se ne tenga conto". Se ne terrà
conto eccome. Anche perché quella di Brown è stata una
vittoria netta in una roccaforte democratica che vanta
una maggioranza di tre a uno: questo senatore statale
semisconosciuto, che ha segnato nella notte un'altra
pagina di storia, ha raccolto il 52% delle preferenze
contro il 47% di Martha Coakley, il candidato
democratico, il procuratore federale dello stato,
appoggiata fino all'ultimo da Barack Obama.
E il Presidente ne esce con le ossa rotte: queste
elezioni erano diventate un vero e proprio referendum su
di lui e sul primo anniversario del suo insediamento
alla Casa Bianca che si festeggia proprio oggi, 20
gennaio. E mai anniversario di insediamento alla
Presidenza è stato più amaro. L'impatto, anche sul piano
simbolico, è devastante su più fronti.
La riforma sanitaria. C'è intanto per i democratici la
perdita della maggioranza blindata di sessanta seggi al
Senato. E questo mette in crisi l'agenda politica della
Casa Bianca, ma con una conseguenza immediata per il
partito, per Obama e per la memoria di Kennedy che ne fu
l'ispiratore: il possibile affossamento della riforma
sanitaria.
E' vero che c'era un piano B. Portare subito alla Camera
il pacchetto già approvato al Senato per poi far firmare
il progetto in legge da Obama al più presto. Ma questo
stratagemma, pragmatico e legale, è stato bocciato poche
ore dopo l'elezione da da un influente senatore
democratico, Jim Webb, della Virginia: "E' vitale che
restauriamo il rispetto degli americani nel nostro
sistema di governo e nei nostri leader. Per questo
ritengo che sia corretto e prudente sospendere ogni voto
sulla legge di riforma sanitaria prima che il
senatore-eletto Brown assuma il suo posto al Senato" ha
detto Webb freddando gli strateghi di Obama.
Il baricentro del paese è ancorato al centrodestra. E'
chiaro dunque che il baricentro politico del Paese resta
saldamente ancorato al centro/centro destra. E' chiaro
che la leadership del Congresso, sbilanciata a sinistra
ha perso la sintonia con il Paese. Già perché il voto
del Massachusetts è diventato come si è detto un voto
nazionale. E gli strateghi politici dovranno reimpostare
le campagne elettorali per novembre. Cosa farà Obama a
questo punto? David Axlerod e i suoi consiglieri più
vicini sono già al lavoro. Si rendono conto che a un
anno dall'insediamento molte cose non hanno funzionato:
il Paese resta afflitto dalla disoccupazione, in
politica estera non è stato ancora raggiunto un
obiettivo importante, e in politica interna l'intera
agenda promessa un anno fa ai piedi del Campidoglio
sembra vacillare. La risposta l'ha data lo stesso
portavoce del Presidente: ci si rifugerà nel populismo.
E comincerà a guardare oltre al prossimo novembre e già
alle presidenziali del 2012, per evitare che la memoria
della disfatta di ieri nel Massachusetts si trascini
fino alla conferma per un secondo mandato.
Fmi, Strauss-Khan: crescita globale supererà il 3% nel
2010
- Il Sole 24 Ore
mercoledì, 20 gennaio 2010 09:18 HONG KONG
L'economia globale si sta riprendendo con più forza del
previsto e il tasso di crescita del 2010 sarà
probabilmente superiore alla stima del 3%, ha detto oggi
Dominique Strauss-Kahn, numero uno del Fondo Monetario
Internazionale, all'Asian Financial Forum.
La ripresa però, ha aggiunto, è a macchia di leopardo e
le diverse aree geografiche si muovono con ritmi
differenti. Se infatti la ripresa per le economie più
avanzate resterà probabilmente pigra e legata al
sostegno dei governi, le prospettive per le economie
emergenti sono considerevolmente migliori.
Secondo Strauss-Kahn il rilancio dell'economia è guidato
dall'Asia grazie, tra l'altro, alla ripresa della
domanda interna. Per il 2010 si aspetta che la regione,
escluso il Giappone, superi una crescita del 7%. "Questo
significa che le economie emergenti saranno in grado di
uscire dalle misure anticrisi prima delle economie
avanzate, con una stretta monetaria che in generale
precederà una stretta fiscale", ha proseguito.
A proposito del sistema finanziario globale,
Strauss-Kahn ha sottolineato la necessità di una
regolamentazione e una supervisione più stringenti e ha
avvertito che esiste il rischio che il momento buono per
le riforme possa andare perduto e che il settore torni
alle sue vecchie abitudini. "Non si deve permettere che
questo accada. Non possiamo tornare al sistema
finanziario di ieri".
20 Gennaio
2010 09:25 NEW YORK
USA, OBAMA SCONFITTO NEL FEUDO DEI KENNEDY
di WSI-Apcom
L'esito del voto lascia il presidente di fonte ad una
serie di scelte difficili, dopo aver perso la
maggioranza al Senato che lo metteva al riparo
dall'ostruzionismo parlamentare Repubblicano.
"Un anno dopo, gli elettori lanciano un messaggio
differente": il New York Times commenta la sconfitta
Democratica nel Massachusetts ricordando innanzitutto
come le suppletive di ieri non siano state "una normale
elezione".
Appena un anno dopo l'inaugurazione di Barack Obama alla
Casa Bianca, l'esito del voto lascia il Presidente di
fonte ad una serie di scelte difficili, dopo aver perso
la maggioranza al Senato che lo metteva al riparo
dall'ostruzionismo parlamentare Repubblicano.
Obama dovrà scegliere se insistere su misure più
"bipartisan", irritando ulteriormente l'ala più liberal
del partito, che già lo accusa di eccessivo pragmatismo,
o se cercare di ricompattare la base del partito
attraverso un confronto, anche a rischio di non
concludere molto dal punto di vista legislativo nel
2010. Analogamente, la Casa Bianca dovrà decidere se
cercare di far approvare la riforma della legge di
riforma della Sanità in tempi brevi, per ottenere quanto
meno un successo di cui il partito possa vantarsi,
oppure "ascoltare chi afferma che ciò andrebbe contro il
messaggio espresso dagli elettori".
Sta di fatto che il Massachusetts era un feudo
elettorale della famiglia Kennedy da cinquant'anni: la
vittoria Repubblicana costituisce un duro colpo
all'immagine e al morale dei Democratici, ma soprattutto
indica come l'elettorato indipendente, che aveva
appoggiato Obama alle presidenziali, stia ora volgendo
lo sguardo verso la sponda opposta.
Il problema, conclude il Nyt, è che le priorità
dell'elettorato e quelle della Casa Bianca sembrano
essere diverse: l'Amministrazione insiste sulla riforma
della Sanità quando la gente è preoccupata soprattutto
dalla perdita di posti di lavoro. Il Washington Post
riprende questo punto notando come la stessa ondata di
malcontento elettorale cavalcata da Obama e dai
Democratici per arrivare alla Casa Bianca sembra ora
essersi rivolta contro il partito, vittima della "rabbia
populista" specie nell'elettorato indipendente: un esito
che non è certo di buon augurio per le elezioni di metà
mandato, nel rposismo autunno.
Zona euro,
Stark (Bce): primo semestre 2010 peggio di fine 2009
mercoledì, 20 gennaio 2010 - 9:36 CET
La crescita economica della zona euro rallenterà
probabilmente all'inizio di quest'anno rispetto alla
seconda parte del 2009, ma la regione probabilmente non
cadrà nuovamente in recessione, secondo il consigliere
della Bce Juergen Stark.
"Probabilmente la prima metà del 2010 sarà un po' più
contenuta della seconda metà del 2009", ha detto Stark
in un discorso all'Università di Leipzig nella Germania
orientale. "Nei prossimi trimestri però non è probabile
che si torni a una ricaduta (double dip), piuttosto ci
sono le caratteristiche di una ripresa graduale e
accidentata".
Vista la situazione di ripresa graduale, ha proseguito,
non ci sono al momento rischi per la stabilità dei
prezzi.
Bce: Stark,
Necessario Rapido Riassetto Sistema Bancario
mercoledì, 20 gennaio 2010 - 9:39 CET
(ASCA) - Roma, 20 gen - E' necessario un riassetto in
tempi rapidi del sistema bancario europeo. L'indicazione
arriva da Juergen Stark, membro del board della Bce,
intervenendo a un seminario a Lipsia. ''E' necessario in
tempi rapidi procedere al riassetto e al consolidamento
del sistema bancario in Europa'' ha sottolineato Stark
ammonendo che ''molte banche nel sistema europeo
dipendono ancora dalle misure di sostegno degli Stati''.
Crisi:Fmi,
disoccupazione preoccupa
mercoledì, 20 gennaio 2010 - 10:05 CET
(ANSA) - NEW YORK, 20 GEN - L'elevato tasso di
disoccupazione e' una delle 'maggiori preoccupazioni'
per l'economia internazionale: lo sostiene l'Fmi. Per
affrontare la crisi del mercato del lavoro i governi
dovrebbero dirottare al sostegno dell'occupazione parte
degli stimoli all'economia. Lo ha detto il direttore
generale del Fondo Monetario Internazionale Dominique
Strauss-Khan, intervenendo all'Asian Financial Forum.
Gb: Tasso
Di Disoccupazione Stabile Al 7,8%
mercoledì, 20 gennaio 2010 - 10:55 CET
(AGI) - Londra, 20 gen. - Il tasso di disoccupazione in
Gran Bretagna resta stabile al 7,8% nel trimestre da
settembre a novembre. Lo rivela l'ufficio nazionale di
statistica.
Le borse di
Shanghai ed Hong Kong chiudono in forte calo
La maggior parte delle principali borse della regione
Asia-Pacifico ha chiuso oggi in ribasso.
Dopo cinque sedute positive di fila lo Shanghai
Composite ha perso il 2,9% a 3.151,85 punti. I timori
relativi ad una possibile stretta creditizia in Cina
sono oggi ulteriormente aumentati. Secondo quanto
riporta il "China Securities Journal" le autorità cinesi
avrebbero invitato alcune banche a limitare la loro
attività di concessione di prestiti per il resto di
gennaio. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank
(CN000A0LB42) ha perso il 2,6%, Bank of China
(CN000A0J3PX9) l'1,7%, China Construction Bank
(CN000A0HF1W3) il 2,4% e China CITIC Bank (CNE1000001Q4)
il 3,9%. Nel settore immobiliare China Vanke
(CN0008879206) ha chiuso in calo del 3% e Poly Real
Estate (CN000A0KE8T0) del 3,6%. Nel settore retail
Suning Appliance (CNE000001KF2) ha perso il 3,3% e
Shanghai Bailian (CNE0000007B5) il 5,4%. Male anche i
titoli dei produttori di materie prime. Baoshan Iron &
Steel (CNE0000015R4) ha perso il 5,1%, Jiangxi Copper
(CN0009070615) il 3,1% e PetroChina (CN0009365379)
l'1,2%. Il possibile rallentamento del mercato del
credito potrebbe frenare la ripresa dell'economia
cinese.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in calo dell'1,8% a
21.286,17 punti. I settori bancario ed immobiliare hanno
guidato anche ad Hong Kong la lista dei ribassi. Tra i
bancari HSBC (GB0005405286) ha perso l'1% e Bank of
Communications (CN000A0ERWC7) il 2,8%. Nel settore
immobiliare Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha
perso il 2%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) l'1,4%,
Sino Land (HK0083000502) il 3,5% e Henderson Land
(HK0012000102) il 2,5%. Nel settore delle
telecomunicazioni China Unicom (HK0000049939) ha
guadagnato lo 0,6% dopo aver annunciato dei solidi dati
sulla crescita dei suoi utenti nel mese di dicembre.
Tra gli altri listini della regione il Taiex a Taipei ha
chiuso in calo dello 0,3% e lo Straits Times a Singapore
dello 0,7%. L'S&P/ASX 200 a Sydney e il Kospi a Seul
hanno guadagnato rispettivamente lo 0,1% e lo 0,2%.
Redazione Borsainside 12:00
Bank America: 4* Trim In Rosso Ma Nel 2009 Utile a 6,3
Mld
mercoledì, 20 gennaio 2010 13:28 NEW YORK
(ASCA) - Roma, 20 gen - Bank of America (NYSE: IKJ -
notizie) chiude il quarto trimestre in rosso con una
perdita netta di 194 milioni di dollari ma per l'intero
esercizio presenta un risultato positivo per 6,3
miliardi di dollari rispetto ai 4 miliardi del
precedente esercizio. Considerando l'impatto del
rimborso del prestito nell'ambito del programma Tarp, il
colosso bancario accusa una perdita netta di 2,2
miliardi di dollari.
State Street: 4* Trim Utile Netto 498 Mln $, Come
Atteso. Giu' Dividendo
mercoledì, 20 gennaio 2010 13:56 NEW YORK
(ASCA) - Roma, 20 gen - State Street (NYSE: STT -
notizie) , uno dei big mondiali del risparmio gestito e
del global custodian, ha chiuso il 4* trimestre con
utile netto di 498 milioni di dollari corrispondente 1
dollaro per azione. Lo comunica una nota della societa'.
Il dato e' sostanzialmente in linea con quanto atteso
dagli analisti che prevedevano un utile per azione pari
a 0,99 dollari. Per l'intero 2009 il gruppo ha riportato
un utile per azione pari a 3,46 dollari ma se si
considera la contabilizzazione di perdite straordinarie
pari a 3,6 miliardi di dollari, allora l'utile per
azione diventa negativo e pari a -4,31 dollari. Il
dividendo annuale crolla da 0,95 dollari dello scorso
anno a 0,04 dollari.
Dubai
World, salta il numero uno di Istithmar
BlueTG.it - mercoledì, 20 gennaio 2010 - 13:58 CET
Dubai World ha annunciato la sostituzione di David
Jackson, Ceo della sua divisione di private equity,
Istithmar World, proprietaria tra l’altro della catena
di grandi magazzini di lusso Barneys New York.
Jackson è stato sostituito dal responsabile investimenti
di Istithmar, Andy Watson, un ex dirigente di Barclays
Capital assunto come facente funzioni di Ceo con effetto
immediato.
La mossa, sottolinea l’agenzia Bloomberg nel rilanciare
la notizia, appare legata alle trattative in corso tra
Dubai World e i creditori bancari attorno ai 22 miliardi
di debito della compagnia finanziaria dell’emirato.
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Giappone - Edizione
Tokyo |
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Rep. Singapore - Edizione
Singapore |
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India
- Edizione New Delhi |
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Morgan Stanley: 4* Trim Utile Netto 413 Mln $. Sotto
Attese
mercoledì, 20 gennaio 2010 14:28 NEW YORK
(ASCA) - Roma, 20 gen - Morgan Stanley (NYSE: MS -
notizie) ha chiuso il quattro trimestre con utile netto
pari a 413 milioni di dollari, in notevole miglioramento
rispetto alla perdita di 10 miliardi di dollari del
corrispondente periodo dello scorso anno. Lo comunica
una nota della societa'. L'utile per azione risulta pari
a 0,14 dollari per azione rispetto a 0,36 dollari
previsti dagli analisti. Per l'intero 2009 l'utile per
azione e' negativo e pari a 0,93 dollari. Ha pesato
soprattutto la restituzione dei fondi pubblici ricevuti
dal governo.
Banche: Abi, Cresce Raccolta Ma Aumentano Anche
Sofferenze
mercoledì, 20 gennaio 2010 15:15 ROMA
(ASCA) - 20 gen - Aumenta la raccolta ma cala la
remunerazione, sale il numero di depositi ma crescono
anche le sofferenze. E' una fotografia a luci e ombre
quella scattata dall'Abi sul sistema bancario italiano a
fine 2009. A dicembre 2009, si legge nel 'Montly
Outlook' presentato dall'Abi questa mattina a Milano, il
tasso di crescita tendenziale registrato dalla raccolta
complessiva delle banche italiane e' stato pari al 8,9%,
contro il +8,8% registrato a novembre e il +12,4% del
dicembre precedente. In calo, pero', la remunerazione
media della raccolta, scesa a dicembre all'1,56%
rispetto all'1,63% di novembre. A voler restringere il
campo di indagine alle diverse componenti, emerge come i
depositi da clientela abbiano registrato su base annua
un tasso di crescita tendenziale del 7,6%, mentre le
obbligazioni delle banche hanno messo a segno un rotondo
+10,8%. Non si arresta, nel frattempo, il drastico
aumento delle sofferenze: il dato di novembre mostra un
incremento boom delle soffrenze lorde (+46,5% anno su
anno), mentre si conferma in rialzo anche il rapporto
tra sofferenze nette/impieghi totali: 1,97% a novembre
2009 contro l'1,24% registrato a dicembre dell'anno
precedente.
Wells Fargo: Conti 4* Trim Sopra Attese. 2009 Utili e
Ricavi 2009 Record
mercoledì, 20 gennaio 2010 15:16 NEW YORK
(ASCA) - Roma, 20 gen - Wells Fargo, una delle maggiori
banche commerciali Usa, ha chiuso il 4* trimestre con
utile netto pari a 2,8 miliardi di dollari, pari a 0,08
dollari per azione. Lo comunica una nota della banca.
L'utile per azione e' risultato migliore delle stime
degli analisti posti a 0,01 dollari. L'intero 2009 si e'
invece chiuso con due massimi storici: per l'utile netto
a 12,3 miliardi e margine di intermediazione pari a 88,7
miliardi.
Usa: nuove
case, a dicembre -4%
mercoledì, 20 gennaio 2010 - 15:33 CET
(ANSA) - ROMA, 20 GEN - Le nuove costruzioni abitative
negli Usa a dicembre hanno segnato un calo del 4% al
tasso annuo di 557.0000 unita'. Lo scrive la Bloomberg
citando il Dipartimento del Commercio. Gli economisti si
aspettavano un ribasso piu' contenuto a 572.000 unita'
dalle 580.000 del mese precedente. I permessi edilizi
sono saliti, invece, al tasso di 653.000 unita' da
589.000, contro le 580.000 unita' stimate dagli
economisti.
Bank of New York Mellon, utili in crescita
BlueTG.it - mercoledì, 20 gennaio 2010 15:37 NEW YORK
Bank of New York Mellon ha visto gli utili crescere nel
quarto trimestre a 594 milioni di dollari (49 centesimi
per azione, che salgono a 60 al netto delle voci
straordinarie contro attese di mercato pari a 51
centesimi di utile per azione) grazie ai risultati dell’asset
management e della security advisory che hanno più che
compensato i risultati sul portafoglio titoli.
Un risultato ottenuto dopo le vendite di miliardi di
dollari di asset finanziari a rischio effettuate nel
terzo trimestre. Le commissioni complessive sono infatti
salite del 43% a 2,58 miliardi di dollari, mentre il
portafoglio titoli registra un utile netto di 15 milioni
rispetto agli 1,24 miliardi di perdite di un anno prima
Crisi: Usa,
richieste mutui +9,1%
mercoledì, 20 gennaio 2010 - 16:05 CET
(ANSA) - ROMA, 20 GEN - Le richieste di mutui negli
Stati Uniti sono balzate del 9,1%: scrive la Bloomberg
citando la Mortgage Bankers' Association. La crescita e'
trainata soprattutto dalle domande di rifinanziamento,
in aumento grazie ai tassi piu' bassi. In particolare,
l'indice della Mba relativo alle richieste di mutuo e'
salito la settimana scorsa a 575,9 punti. Il
sotto-indice relativo alle domande di rifinanziamento e'
salito dell'11%, quello relativo agli acquisti di un
nuovo mutuo del 4,4%.
Bce:
Berlino Smentisce Decisione Su Successore Di Trichet
mercoledì, 20 gennaio 2010 - 16:22 CET
(ASCA-Afp) - Berlino, 20 gen - Il governo tedesco cerca
di tagliare la strada alle continue indiscrezioni che
indicano in Axel Weber, attuale presidente della
Bundesbank e membro del Governing Council dell'Eurotower,
il candidato alla presidenza della banca centrale
europea. ''Il governo federale non ha preso alcuna
decisione in merito, come tutti sanno il mandato
dell'attuale presidente della Bce Jean-Claude Trichet
termina nell'ottobre 2011. Siamo nel 2010, questo
dibattito e' prematuro e quindi non vi partecipiamo'',
cosi' Ulrich Wilhelm portavoce del cancelliere Angela
Merkel. Le speculazioni sulla figura del successore di
Trichet sono iniziate gia' lo scorso autunno. Questa
settimana sul quotidiano economico francese Les Echos,
il segretario di stato tedesco Werner Hoyer ha dapprima
dichiarato l'appoggio di Berlino a una figura
professionale del profilo di Weber, poi ha
ridimensionato questo ''endorsement''. L'altro candidato
alla poltrona numero uno dell'Eurotower e', secondo la
stampa, Mario Draghi, governatore della Banca di Italia,
membro del Governing Council della Bce e presidente del
Financial Stability Board.
Usa: Obama,
Niente Contratti Pubblici Alle Imprese Che Evadono Fisco
mercoledì, 20 gennaio 2010 - 16:31 CET
(ASCA-MarketNews) - Washington, 20 gen - Dura presa di
posizione del presidente Usa, Barack Obama, nei
confronti delle imprese Usa che evadono o ritardano il
pagamento della tasse. ''I contratti del governo non
andranno mai piu' alle imprese che evadono le tasse. Le
imprese inadempienti devono allo stato 5 miliardi di
dollari. Ho gia' chiesto all'Irs (l'ufficio delle tasse
Usa) una fotografia su tutte le imposte non pagate dalle
imprese'', ha detto il presidente.
Editoria:
NY Times fara' pagare accesso
mercoledì, 20 gennaio 2010 - 16:56 CET
(ANSA) - NEW YORK, 20 GEN - Il New York Times fara'
pagare i contenuti del web. Lo annuncia lo stesso New
York Times (NYSE: NYT - notizie) sul suo sito online. A
partire dal 2011 il quotidiano fara' pagare l'accesso
frequente al suo sito con la stessa formula adottata dal
Financial Times. Alcuni articoli al mese saranno gratis.
20 Gennaio
2010 17:14 NEW YORK - Il Sole 24 Ore
Fmi: la Cina traina la ripresa, migliorano le stime per
l'Italia
Il Fondo
Monetario Internazionale vede un miglioramento nelle
prospettive di crescita dell'economia italiana. Secondo
le stime stilate nell'ultima bozza del World Economic
Outllok che l'Ansa è in grado di anticipare, il Pil
italiano quest'anno crescerà dell'1%, ovvero 0,8 punti
percentuali in più rispetto alle ultime previsioni
ufficiali, e nel 2011 segnerà un +1,3% (+0,6 punti
rispetto alle stime di ottobre).
La Cina si conferma motore trainante della ripresa
mondiale. Secondo i dati che emergono dall'ultima bozza
del World Economic Outlook del Fondo Monetario
Internazionale, l'economia cinese quest'anno tornerà ad
una crescita a due cifre, avanzando ad un tasso del 10%,
un punto percentuale in più rispetto alle ultime stime
ufficiali di ottobre. Per il 2011, invece, le stime
restano confermate, con un Pil in rialzo del 9,7%.
Le borse
europee vanno a picco, pioggia di vendite sulle
commodities
I principali listini azionari europei sono andati oggi a
picco. Il FTSE 100 a Londra ha perso l'1,7%, iI DAX a
Francoforte il 2,1%, il CAC40 a Parigi il 2,1%, il FTSE
MIB a Milano il 2,5% e lo SMI a Zurigo lo 0,7%.
Secondo quanto riportano diverse fonti le autorità
cinesi avrebbero invitato alcune banche a limitare la
loro attività di concessione di prestiti per il resto di
gennaio. Il mercato teme ora che la Cina, il motore
della ripresa della congiuntura mondiale, possa ridurre
i suoi stimoli per l'economia più velocemente del
previsto.
I titoli dei produttori di materie prime sono andati
perciò a picco. Tra i minerari Anglo American
(GB00B1XZS820) ha perso il 5,2%, Rio Tinto
(GB0007188757) il 4,3%, Xstrata (GB0031411001) il 6,2%,
Lonmin (GB0031192486) il 6,2% e Vedanta (GB0033277061)
il 4,2%. Nel settore petrolifero BP (GB0007980591) ha
chiuso in calo dell'1,6%, Royal Dutch Shell
(GB00B03MLX29) dell'1,2%, Eni (IT0003132476) del 2% e
Total (FR0000120271) dell'1,5%.
Seduta da dimenticare anche per i titoli dei produttori
di automobili. Renault (FR0000131906) ha perso a Parigi
il 3,9%. UBS ha tagliato oggi il suo rating sul titolo
dell'impresa francese da "Neutral" a "Sell". Tra gli
altri titoli del settore Daimler (DE0007100000) ha
chiuso in ribasso del 3%, Fiat (IT0001976403) dell'1,8%
e Peugeot (FR0000121501) del 2,9%.
Bene controtendenza i titoli delle imprese impegnate
nella sanità. Synthes (US87162M4096) ha guadagnato lo
0,9%, Fresenius (DE0005785638) l'1%, Merck KGaA
(DE0006599905) il 2,1% e Shire Pharmaceuticals
(GB00B0KQX869) il 2,6%. I Democratici hanno perso le
elezioni per un seggio al Senato nel Massachusetts. La
vittoria dei Repubblicani mette seriamente a rischio le
importanti riforme del sistema sanitario proposte da
Barack Obama.
ASML (NL0000334365) ha guadagnato il 3,1%. Il primo
fornitore europeo di apparecchiature per la produzione
di semiconduttori ha pubblicato questa mattina una
trimestrale che ha battuto chiaramente le attese del
mercato.
Redazione Borsainside 18:36
20 Gennaio
2010 19:53 MILANO - Il Sole 24 Ore
Crac Lehman, da Cnp Vita comportamento lesivo verso
6.500 famiglie
Il
Tribunale di Milano, dopo l'azione collettiva promossa
dal Movimento consumatori, «ha accertato che Cnp Vita,
del gruppo UniCredit, ha avuto un comportamento
gravemente lesivo nei riguardi di 6.500 famiglie
italiane che hanno acquistato, per oltre 182 milioni di
euro, polizze vita collegate a titoli emessi dalla
Lehman Brothers». È quanto riferisce una nota
dell'associazione dei consumatori.
Le polizze in questione, denominate Performance, spiega
il comunicato, «prevedevano espressamente la garanzia
della restituzione del capitale da parte della
compagnia. Alla scadenza, prevista tra aprile e luglio
2009, a prescindere dall`andamento dei titoli emessi
dalla banca d`affari statunitense, Cnp avrebbe dovuto
restituire l`intero premio versato». Cosa che non si
sarebbe verificata perché «la società del gruppo
Unicredit», immediatamente dopo il crac Lehman del
settembre 2008, «ha negato i rimborsi (in media 28.000
euro a famiglia) e ha avviato un'iniziativa ingannevole
e gravemente scorretta, che prevedeva la restituzione
del solo 50% del capitale originario, oppure la
trasformazione della vecchia polizza con una nuova "a
vita intera", che in ogni caso non garantiva la
restituzione della totalità dell'investimento iniziale».
«Come richiesto dal Movimento consumatori - sottolinea
Paolo Fiorio, coordinatore dell'Osservatorio credito e
risparmio dell'associazione - Cnp è stata condannata a
comunicare a tutti i sottoscrittori delle polizze che la
compagnia alla scadenza doveva restituire integralmente
i premi versati. Tutti i consumatori che hanno
sottoscritto le polizze in questione hanno diritto a
ottenere la restituzione integrale dei premi versati e a
far annullare le transazioni fatte sottoscrivere in
maniera ingannevole» da Cnp Unicredit Vita". Purtroppo -
rileva il presidente del Movimento consumatori, Lorenzo
Miozzi - «la nuova class action non potrà essere
applicata a questo caso» perché non retroattiva: «Tutti
i danneggiati» dovranno quindi «agire individualmente»,
anche eventualmente appoggiandosi all'associazione.
Nella serata di martedì 20 gennaio Unicredit ha
precisato che: «Cnp Unicredit Vita ha già sostenuto con
ben 400 milioni di euro i sottoscrittori di polizze
collegate a titoli di Lehman Brothers. La campagna
adesioni si è conclusa a fine marzo 2009 raccogliendo il
consenso di circa il 96% dei clienti interessati,
contribuendo così al sollievo di un rilevante numero di
famiglie La Compagnia ha dato peraltro incarico ai
propri Legali di adire il Tribunale affinché lo stesso
si pronunci definitivamente in merito, ritenendo di
essersi comportata correttamente e nell'interesse dei
propri clienti. La Compagnia assicurativa non è stata
condannata dal Tribunale di Milano a pagare alcunché a
favore dei sottoscrittori delle polizze vita
"Performance", né è stata accertata alcuna garanzia di
restituzione del capitale a favore di questi ultimi».
Le borse
dell'Europa dell'Est chiudono contrastate, male Mosca
Le principali borse dell'Europa dell'Est hanno chiuso
oggi contrastate.
L'indice RTS ha perso a Mosca l'1,5% a 1.556,97 punti. I
volumi di scambio sono aumentati rispetto a ieri e sono
stati alti. Sul mercato azionario russo hanno pesato
oggi i timori legati ad una possibile riduzione degli
stimoli per l'economia in Cina ed il conseguente calo
dei prezzi delle materie prime. Tra i titoli del listino
russo Sberbank (RU0009029540) ha perso l'1,5%, Norilsk
Nickel (RU0007288411) l'1,8% e Severstal (RU0009046510)
il 2%. Gazprom (RU0007661625) ha chiuso a San
Pietroburgo in calo dell'1,7% a RUB 186,50.
Il BUX a Budapest ha perso l'1,1% a 22.541,06 punti.
Tutte le blue chips ungheresi hanno chiuso in calo. OTP
Bank (HU0000061726) ha perso lo 0,7%, Magyar Telekom
(HU0000016522) lo 0,7%, MOL (HU0000068952) il 2,1% e
Gedeon Richter (HU0000067624) lo 0,7%.
Il PX a Praga ha guadagnato lo 0,9% a 1.220,30 punti.
CETV (BMG200452024) ha guadagnato l'11,9%. L'impresa
impegnata nel settore dei media ha ceduto per $300
milioni le sue attività in Ucraina all'uomo d'affari
Igor Kolomoisky. NWR (NL0006282204) ha chiuso in rialzo
del 4,6% a CZK 204,90. Il broker Otkritie Securities ha
consigliato oggi l'acquisto del titolo del produttore di
carbone con un target sul prezzo a CZK 297. Tra le blue
chips del listino ceco Ceske Energeticke Zavody
(CZ0005112300) ha guadagnato lo 0,5%, Komercni Banka
(CZ0008019106) lo 0,8% e Telefónica O2 C.R.
(CZ0009093209) l'1,4%. Erste Group Bank (AT0000652011)
ha perso lo 0,9%.
Il WIG a Varsavia ha guadagnato lo 0,2% a 41.617,21
punti. Bioton (PLBIOTN00029) ha beneficiato del clima
positivo sull'intero settore farmaceutico europeo. Il
titolo dell'impresa biofarmaceutica polacca ha chiuso in
rialzo del 4,8%. Molto bene anche Getin Holding
(PLGSPR000014). Il titolo del gruppo finanziario ha
guadagnato il 2,9%. I bancari hanno chiuso contrastati.
Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha perso lo 0,3% e BZW Bank
(PLBZ00000044) lo 0,5%. PKO Bank Polski (PLPKO0000016)
ha guadagnato lo 0,8% e BRE Bank (PLBRE0000012) lo 0,2%.
Redazione Borsainside 20:08
Gm chiude
stabilimento Opel Anversa
mercoledì, 20 gennaio 2010 - 21:31 CET
(ANSA) - ANVERSA, 20 GEN -General Motors (NYSE: GM -
notizie) chiude la fabbrica Opel di Anversa e 'non fa
marcia indietro sulla decisione', ha detto il numero uno
di Opel Nick Reilly.L'ad 'ha annunciato' che la chiusura
dello stabilimento 'sara' realizzata' quanto prima:
circa 2.300 dipendenti dello stabilimento belga
perderanno il posto di lavoro.
Borse
dell'America Latina: San Paolo e Città del Messico
chiudono in forte ribasso
La maggior parte delle borse dell'America Latina ha
chiuso ieri in ribasso.Il Bovespa a San Paolo ha perso
il 2,4% a 68.200,07 punti. I timori legati ad una
possibile stretta creditizia in Cina hanno fatto
scattare una pioggia di vendite sulla piazza finanziaria
brasiliana. Secondo quanto riportano diverse fonti le
autorità cinesi avrebbero invitato alcune banche a
limitare la loro attività di concessione di prestiti per
il resto di gennaio. Il mercato teme ora che la Cina, il
motore della ripresa della congiuntura mondiale, possa
ridurre i suoi stimoli per l'economia più velocemente
del previsto. Il Brasile verrebbe in questo caso colpito
in particolar modo visto che è uno dei principali
fornitori di materie prime del colosso asiatico.
Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso il 2,6%. Il
prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York in calo
dell'1,8%. Vale (BRVALEACNPA3) ha perso l'1,8%. Il
prezzo del rame ha perso ieri al NYMEX il 2,5%. Nel
settore dell'acciaio Companhia Siderúrgica Nacional
(BRCSNAACNOR6) ha perso il 2,4%, Gerdau (BRGGBRACNPR8)
il 3,5% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) il 3,7%. L'IPC a Città
del Messico ha chiuso in ribasso dell'1,4% a 32.025,34
punti. Tra le blue chips messicane América Móvil
(MXP001691213) ha perso il 3,2%, Grupo Mexico
(MXP370841019) il 3,6% e Cemex (MXP225611567) il 2%.
Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) ha chiuso stabile. Tra
gli altri listini del continente sudamericano il Merval
a Buenos Aires ha perso l'1,5%, il General a Lima lo
0,9% e l'IGBC a Bogotà lo 0,4%. L'IBVC a Caracas ha
guadagnato lo 0,1%, l'IPSA a Santiago del Cile ha chiuso
invariato.
Redazione Borsainside 00:25
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WALL
STREET: FUTURES USA SCIVOLANO NEL GIORNO DELLE
BANCHE
20 Gennaio
2010 15:00 NEW YORK - WSI ______________________________________________
Dopo la
migliore seduta dal 4 gennaio, il mercato cede il passo.
2009 peggior anno per il mercato immobiliare dal
Dopoguerra. BofA debole dopo i conti. Bene invece Wells
Fargo. Il fatturato di IBM non ha convinto.
Si profila una giornata negativa a Wall Street dopo la
migliore seduta dal 4 gennaio, con i contratti sui
principali indici azionari che quando manca un'ora e
mezzo all'inizio delle contrattazioni scambiano in
ribasso (vedi quotazioni a fondo pagina).
I listini sono messi sotto pressione dai dati deludenti
giunti dal fronte immobiliare e dai conti deboli del
colosso finanziario Bank of America.
In ambito macro, i prezzi alla produzione sono saliti
dello 0.2% in dicembre, quando gli analisti si
aspettavano una variazione nulla. Ma a deludere sono
soprattutto nuovi cantieri edili, che hanno fatto peggio
delle attese il mese scorso. PEr il mercato immobiliare
l'anno scorso e' stato il peggiore dal Dopoguerra.
Ieri la componente del Dow IBM ha battuto le attese
degli analisti e rivisto al rialzo le linee guida, ma il
fatturato non ha del tutto convinto gli analisti e i
titoli scivolano di quasi il 2%.
Bank of America, la prima di una lunga serie di banche
che questa mattina stanno annunciando i conti
trimestrali, ha lasciato con l'amaro in bocca
glioperatori quando ha annunciato di aver chiuso il
trimestre con un rossoo di $5.2 miliardi, equivalente a
$0.60 per azione, peggio delle stime, che erano per una
perdita di 52 centesimi per titolo. Le azioni
dell'istituto lasciano sul campo circa il 2.3%.
Positivi invece le cifre annunciate da Wells Fargo, i
cui titoli avanzano del 2.5% circa dopo che la societa'
ha inaspettatamente chiuso il trimestre in utile, pari
ad un profitto di 8 centesimi per azione, nonostante
aver dovuto restituire $25 miliardi per estinguere il
debito con il governo.
Dopo la pubblicazione di risultati positivi, le Morgan
Stanley cedono terreno mentre le US Bancorp avanzano
dell'1.6%. Fanno ancora meglio le Bank of New York
Mellon (oltre +4%).
Sugli altri mercati, nel comparto energetico in ribasso
le quotazioni del greggio. I futures con consegna
febbraio lasciano sul campo $1.40 attestandosi a quota
$77.62 al barile. Sul valutario, l’euro si indebolisce a
$1.4135 nei confronti del dollaro. In flessione l’oro a
$1124.60 l’oncia (-$15.40). Avanzano i prezzi dei Titoli
di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che
e' sceso al 3.6570% dal 3.7070% di ieri.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future
sull'indice S&P500 e' in calo di 6.40 punti (-0.56%) a
1139.30.
Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna -8.50 (-0.45%)
a 1881.25.
Il contratto sull'indice Dow Jones cede 51 punti
(-0.48%) a quota 10619.00.
WALL
STREET: GIU' SU TIMORI CINA, DELUDE BOFA
20 Gennaio
2010 15:30 NEW YORK - WSI ______________________________________________
Pesano i
timori di una stretta delle politiche di prestito in
Cina e il nuovo rafforzamento del dollaro. Deludono i
conti di Bank of America, bene invece le altre banche.
Non convince il fatturato di IBM. Settore health-care
estende i rialzi di ieri.
Avvio di seduta debole per l'azionario americano, che
viene dalla migliore giornata dallo scorso 4 gennaio. Il
Dow Jones cede lo 0.81% a quota 10639.05, il Nasdaq lo
0.94% a 2298.69 punti, mentre l'S&P 500 lo 0.79% a quota
1141.15.
Il tono negativo e' dovuto per lo piu' ai conti
trimestrali annunciati da Bank of America, a dir la
verita' una delle poche delusioni nel panorama
trimestrale, che ha visto IBM e la maggior parte delle
banche riportare cifre migliori del previsto.
Il colosso bancario ha riportato un rosso piu' pesante
delle attese. Pesano anche le notizie secondo cui la
Cina avrebbe dato ordine ad alcune delle sue banche di
porre un freno alle attivita' di prestito, in modo da
rispettare i requisiti in fatto di liquidita' e al
contempo scongiurare un surriscaldamento dell'economia
nazionale.
In ambito macro, i prezzi alla produzione sono saliti
dello 0.2% in dicembre, quando gli analisti si
aspettavano una variazione nulla. Ma a deludere sono
soprattutto nuovi cantieri edili, che hanno fatto peggio
delle attese il mese scorso. PEr il mercato immobiliare
l'anno scorso e' stato il peggiore dal Dopoguerra.
Ieri la componente del Dow IBM ha battuto le attese
degli analisti e rivisto al rialzo le linee guida, ma il
fatturato non ha del tutto convinto gli analisti e i
titoli scivolano di quasi il 2.5%.
Tra i settori continua il momento positivo delle
societa' di healt-care. Dopo il balzo del 2% di ieri, il
benchmark settoriale sta guadagnando lo 0.5%, con gli
investitori che continuano a scommettere sull'eventualita'
che il progetto di riforma del sistema di assistenza
sanitaria potrebbe venire congelato dopo la vittoria del
senatore repubblicano Scotto brown in Massachusetts.
Nonostante nella seduta precede il mercato sia riuscito
a chiudere in rialzo di oltre un punto percentuale acnhe
a fronte di un rafforzamento del dollaro, non si puo'
dire che gli ulteriori guadagni accumulati in mattinata
dal biglietto verde abbiano contribuito a sollevare il
morale degli investitori.
Il Dollar Index e' in progresso dell'1.0% contro le
principali valute concorrenti. Si tratta per il momento
della migliore seduta da piu' di un mese.
Bank of America ha lasciato con l'amaro in bocca
glioperatori quando ha annunciato di aver chiuso il
trimestre con un rossoo di $5.2 miliardi, equivalente a
$0.60 per azione, peggio delle stime, che erano per una
perdita di 52 centesimi per titolo. Le azioni
dell'istituto lasciano sul campo circa il 2.3%.
Positive invece le cifre annunciate da Wells Fargo, i
cui titoli avanzano del 2.5% circa dopo che la societa'
ha inaspettatamente chiuso il trimestre in utile, pari
ad un profitto di 8 centesimi per azione, nonostante
aver dovuto restituire $25 miliardi per estinguere il
debito pendente con il governo.
Dopo la pubblicazione di risultati positivi, le Morgan
Stanley cedono terreno mentre le US Bancorp avanzano
dell'1.6%. Fanno ancora meglio le Bank of New York
Mellon (oltre +4%).
Sugli altri mercati, nel comparto energetico in ribasso
le quotazioni del greggio. I futures con consegna
febbraio lasciano sul campo $1.36 attestandosi a quota
$77.66 al barile. Sul valutario, l’euro si indebolisce a
$1.4135 nei confronti del dollaro. In flessione l’oro a
$1120.30 l’oncia (-$19.70). Avanzano i prezzi dei Titoli
di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che
e' sceso al 3.6550% dal 3.7070% di ieri.
WALL
STREET: TORNA L'ORSO SULLA BORSA USA
20 Gennaio
2010 17:36 NEW YORK - WSI ______________________________________________
Dopo aver
toccato ieri i massimi di 15 mesi, il mercato accusa i
cali piu' marcati dallo scorso novembre. Nasdaq -2%.
Deludono i dati macro e i conti di IBM e Morgan Stanley.
Timori sulla Cina. Dollaro sui massimi di seduta, giu'
le commodities.
I listini azionari americani si avvicinano al giro di
boa in pesante ribasso, con il paniere allargato
Standard & Poor’s 500 che e' sceso dai massimi di 15
mesi raggiunti ieri dopo che i conti del colosso
informatico International Business Machines e di Morgan
Stanley hanno deluso le attese.
A preoccupare sono anche le prospettive che la Cina
imponga alle banche di limitare le attivita' di
prestito, con l'obiettivo di scongiurare un
surriscaldamento dell'economia.
Dopo aver riportato una flessione del fatturato per
quanto riguarda le attivita' di consulenza del business,
IBM ha accusato un calo del 2.5% circa, mentre Morgan
Stanley ritraccia dopo che, colpite dal calo dei ricavi
provenienti dalle attivita' di trading, gli utili
trimestrali hanno deluso le attese degli analisti.
Sui listini si fa sentire anche l'impatto del dollaro,
salito sui massimi di seduta. Il Dollar index guadagna
oltre l'1% contro le principali valute rivali. Tutte le
componenti del Dow Jones scambiano in rosso, fatta
eccezione per Bank of America che avanza di oltre l'1%
nonostante la perdita riportata nell'ultimo trimestre.
Il settore health-care ha sperperato tutti i guadagni
accumulati in avvio sulla scia della notizia della
vittoria a sorpresa dei Repubblicani in Massachussets,
che rischia di compromettere per sempre il piano di
riforma del sistema di assistenza sanitaria. A meta'
seduta il benchmark settoriale cede circa un punto
percentuale.
In ambito macro, i prezzi alla produzione sono saliti
dello 0.2% in dicembre, quando gli analisti si
aspettavano una variazione nulla. Ma a deludere sono
soprattutto i nuovi cantieri edili, che il mese scorso
hanno fatto peggio delle attese. Per il mercato
immobiliare l'anno scorso e' stato il peggiore dal
Dopoguerra.
A livello settoriale le migliori performance sono
segnate dai comparti:
Volatility-VXX +3.8%, Banks-KBE +1.3%, Regional
Banks-RKH +1.1%, 20+ yr Treasuries-TLT +0.9% e U.S.
Dollar-UUP +1.2%. Tra i piu' forti ribassi: Silver-SLV
-4.7%, Gold Miners-GDX -4.4%, Sweden-EWD -4.4%, Wind
Energy-FAN -4.3%, Spain-EWP -4.2%, Solar Energy-TAN
-4.1%, China-FXI -4.1%, Italy-EWI -4.0%, Steel-SLX
-3.7%, France-EWQ -3.6%, Coal-KOL -3.5%, Austria-EWO
-3.3%, Germany-EWG -3.3%, Australia-EWA -3.3%, Metals
and Mining-XME -3.2% e Brazil-EWZ -3.2%.
Alle 18:45 circa il volume di scambio e' di 500 milioni
di pezzi al NYSE e 452 milioni al Nasdaq. I titoli in
rialzo contro quelli in ribasso sono 587 a 2401 al Nyse
e 513 a 2082 milioni al Nasdaq. I nuovi massimi contro i
nuovi minimi delle ultime 52 settimane sono: 113 a 2 al
NYSE e 61 a 7 al Nasdaq.
WALL
STREET:
GIU' PEGGIORE SEDUTA DA NOVEMBRE
20 Gennaio
2010 22:00 NEW YORK - WSI ______________________________________________
Trimestrali a
luci e ombre: deludono BofA e Morgan Stanley. Sul Nasdaq
pesa IBM. Dietro al sell-off l'incertezza per i
cambiamenti nello scenario politico Usa e le mosse della
Cina per scongiurare lo scoppio di bolle. Dollaro sui
massimi di 5 mesi.
La Borsa statunitense subisce i cali piu' marcati da
fine novembre, con le trimestrali, i timori legati alla
Cina e il nuovo rafforzamento del dollaro che
interrompono cosi' il momento positivo del mercato dopo
il rally di oltre l'1% messo a segno ieri.
Pur chiudendo sopra i minimi di seduta, gli indici
accusano cali di almeno un punto percentuale: il Dow
Jones ha perso l'1.14% a quota 10602.78, il Nasdaq
l'1,26% a 2291.25 punti, mentre l'S&P 500 l'1.06% in
area 1138.04.
Tutte le componenti del listino delle blue chip
scambiano in rosso, fatta eccezione per Bank of America,
che avanza di oltre l'1% nonostante la perdita riportata
nell'ultimo trimestre.
I conti di Morgan Stanley hanno deluso le attese, mentre
nonostante sia risultata superiore alle stime, la
trimestrale di International Business Machines ha
gettato dubbi sulla capacita' del colosso informatico di
registrare un incremento dei ricavi.
JP Morgan ha invece fatto meglio delle previsioni e le
azioni sono riuscite a chiudere sopra la parita', dopo
aver perso terreno per gran parte della seduta afflitte
dai timori legati alle perdite sul credito.
A preoccupare gli operatori sono anche le prospettive
che la Cina imponga alle banche di limitare le attivita'
di prestito, nel tentativo di scongiurare un
surriscaldamento dell'economia. Nel frattempo e'
cresciuta l'incertezza sullo scenario politico
americano, con il mercato che si interroga sui
cambiamenti che comportera' la vittoria in Massachusetts
del senatore repubblicano Brown.
Dopo aver riportato una flessione del fatturato per
quanto riguarda le attivita' di consulenza del business,
IBM ha accusato un calo di quasi il 3%. Ritraccia anche
Morgan Stanley (-1.5%) dopo che, colpiti dal calo dei
ricavi provenienti dalle attivita' di trading, gli utili
trimestrali hanno fatto peggio del previsto.
Nel corso della seduta il settore health-care ha
sperperato tutti i guadagni accumulati nella prima parte
di mattinata sulla scia della vittoria a sorpresa dei
Repubblicani in Massachussets, che rischia di
compromettere per sempre il piano di riforma del sistema
di assistenza sanitaria. Il benchmark settoriale ha
ceduto circa un punto percentuale.
In ambito macro, i prezzi alla produzione sono saliti
dello 0.2% in dicembre, quando gli analisti si
aspettavano una variazione nulla. Ma a deludere sono
soprattutto i nuovi cantieri edili, che il mese scorso
hanno fatto peggio delle attese. Per il mercato
immobiliare l'anno scorso e' stato il peggiore dal
Dopoguerra.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico in ribasso
le quotazioni del greggio. I futures con consegna
febbraio lasciano sul campo $1.87 attestandosi a quota
$77.62 al barile. Sul valutario, l’euro si indebolisce a
$1.4098 nei confronti del dollaro, sui minimi di cinque
mesi. In flessione l’oro a $1113.00 l’oncia (-$27.00).
Avanzano i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento
sul benchmark decennale che e' sceso al 3.6550% dal
3.7070% di ieri.
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Mercoledì 20 Gennaio 2010 |
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Regno
Unito - Edizione
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