|
|
 |
|
 |
|
|
. |
|
|
|
|
|
|
|
|
 |
|
 |
|
 |
|
..... |
Venerdì 29 Gennaio 2010 |
..... |
Venerdì 29 Gennaio 2010 |
..... |
Venerdì 29 Gennaio 2010 |
..... | |
|
29 Gennaio 2010 04:21 DAVOS
DA
DAVOS L'OMBRA DI UNA NUOVA RECESSIONE
di WSI
I gotha dell'economia e della finanza riuniti a Davos
sono tutti d'accordo: la crisi non e' ancora finita.
Indebitamento e deficit di bilancio i maggiori nemici.
Si salvano le economie emergenti. Inutili le regole per
le banche.
Chi sperava di poter mettere definitivamente la parola
fine alla piu’ grossa crisi dopo quella del ’29 deve
ricredersi: il ritmo della ripresa potrebbe subire una
battuta d’arresto entro la fine dell’anno in corso. Sono
tutti concordi i gotha dell’economia e della finanza
riuniti al forum annuale di Davos, in Svizzera, dalle
cui riflessioni emergono chiare indicazioni per i
prossimi mesi.
Se e’ vero che l’economia in generale si sta
riprendendo, e’ altrettanto vero che non e’ ancora tempo
per considerarsi fuori pericolo. Cosi’ riporta il Wall
Street Journal.
Il nodo cruciale e’ il pesante indebitamento con cui
governi e possessori di case in Stati Uniti ed Europa
dovranno fare i conti ancora per un bel po’. Le speranze
di una crescita globale vanno mitigate, ma non per
quanto riguarda paesi come Cina e India destinate invece
a fare meglio.
A riproporre l’ombra della recessione ci ha pensato
l’economista Nouriel Roubini, che tre anni fa, proprio
da Davos, aveva anticipato quello che poi e’ accaduto su
tutti i mercati. Il professore della New York University
e’ stranamente ottimista sulle prospettive positive
delle economie emergenti. Ma intravede comunque rischi
in una possibile bolla nel Sol Levante,
nell’invecchiamento della popolazione in Russia e negli
ostacoli di tipo politico in Brasile e India.
Quanto alla regolamentazione finanziaria, Roubini e’ tra
coloro che si interrogano sulle stringenti misure che
dovrebbero portare alla separazione tra banche
commerciali e banche di investimento.
Il finanziere George Soros e' sicuro che la riforma
degli istituti finanziari sia prematura e insufficiente.
"In linea generale appoggio il piano Obama, ma il timing
e’ sbagliato. E’ troppo presto. Le banche non sono
ancora fuori pericolo".
Altri avvertono: regole stringenti potrebbero minare la
ripresa in generale. "L’incertezza economica da cui
stiamo tentando di uscire potrebbe esser seguita da un
incertezza di tipo politico", ha sostenuto il professore
all’universita’ di Chicago Raghuram Rajan. Un esempio
per tutti: il mix disoccupazione Usa al 10% e crescita
cinese potrebbe spingere gli Stai Uniti verso misure
populiste e protezioniste", ha detto.
Stessa opinione anche da parte del co-fondatore del
fondo di private equity Carlyle David Rubenstein. E’ un
illusione credere che stringenti regole possano impedire
future crisi finanziarie. Gli Stati Uniti devono
migliorare "le tre d: debito, deficit e dollaro", ha
concluso.
Borsa di Tokyo: Chiusura pesante, crolla
Advantest
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in forte ribasso. Il
Nikkei ha perso il 2,1% a 10.198,04 punti ed il Topix
l'1,4% a 901,12 punti. Tra gli esportatori Toyota
(JP3633400001) ha perso il 2%, Honda (JP3854600008) il
2,1%, Canon (JP3242800005) il 3,9%, Panasonic
(JP3866800000) il 2,7% e Sony (JP3435000009) il 2,4%.
Gli ordini di beni durevoli sono aumentati lo scorso
mese negli USA, il principale partner commerciale del
Giappone, di solo lo 0,3%. Gli economisti avevano atteso
in media un aumento del 2%. Lo yen si è apprezzato
inoltre oggi sia rispetto all'euro che al dollaro.
Seduta da dimenticare per i titoli high-tech. Advantest
(JP3122400009) ha perso il 10,2%. Il leader mondiale per
la produzione di sistemi automatici per il collaudo dei
semiconduttori si attende per l'intero esercizio una
perdita di netta di ¥13,5 miliardi. Gli analisti avevano
atteso in media una perdita di soli ¥7,2 miliardi.
Elpida (JP3167640006) ha chiuso in calo del 9% Il primo
produttore giapponese di memorie per computer ha
generato lo scorso trimestre un utile inferiore alle
previsioni del mercato. Tra gli altri titoli del settore
high-tech Tokyo Electron (JP3571400005) ha perso il
2,3%, Toshiba (JP3592200004) il 2,9% e NEC Electronics
(JP3164720009) l'1,4%.
Nel settore del trasporto marittimo Kawasaki Kisen
Kaisha (JP3223800008) ha guadagnato lo 0,6% dopo aver
migliorato il suo outlook sull'intero esercizio.
Redazione Borsainside 07:32
Ue: Almunia, Non Ci Sara' Default Della Grecia
venerdì, 29 gennaio 2010 - 9:56 CET
(ASCA) - Roma, 29 gen - Non c'e' un rischio default per
la Grecia. E' quanto ha affermato il commissario europeo
agli affari monetari Joaquin Almunia in una intervista a
Bloomberg Tv. ''La Grecia non andra' in default - ha
detto Almunia - nella zona euro il default non esiste''.
Categorico anche sulla ipotesi che Atene abbandoni
l'euro. ''Non c'e' nessuna possibilita''' che la Grecia
esca dall'area euro. ''Perche' e' folle cercare di
risolvere i problemi dell'economia greca fuori della
zona euro''. ''Non abbiamo un piano B. Il piano A e' sul
tavolo'' ha detto il commissario europeo in riferimento
alle raccomandazioni che saranno diffuse la prossima
settimana.
Giappone
torna a crescere
venerdì, 29 gennaio 2010 10:39 TOKYO
(ANSA) - TOKYO, 29 GEN - Il Giappone torna a crescere: a
dicembre aumenta la produzione industriale (+2,2%),
calano inflazione (-1,3%) e disoccupazione (al 5,1%).
Inoltre, è aumentata la spesa delle famiglia (+2,1%).
Per quanto riguarda la produzione industriale, l'aumento
registrato (su base mensile) è il decimo rialzo di fila.
Emerge la spinta positiva della domanda asiatica. Il
dato e' inferiore al 2,5% atteso dagli analisti. In
ottobre-dicembre, la crescita e' stata del 4,6% sui 3
mesi precedenti.
India come la Cina: aumentati la percentuale di riserve
per le banche
BlueTG.it - venerdì, 29 gennaio 2010 - 10:43 NEW DHELI
La Reserve Bank of India ha aumentato oggi il tasso di
riserva obbligatoria per le banche commerciali più delle
attese, portandolo dal 5% al 5,75% e segnalando così
l’avvio di una fase meno accomodante di politica
monetaria.
Come previsto resta invece invariato il tasso di sconto
(4,75%), mentre vengono riviste in modo deciso al rialzo
le previsioni dell’inflazione per l’intero anno,
misurata come variazione dei prezzi all’ingrosso, che
ora è vista all’8,5% dal 6,5% della precedente stima.
Riviste all’insù anche le attese sul Pil per il corrente
anno fiscale (che termina come in Giappone il prossimo
31 marzo), da +6% a +7,5%.
Zona euro, tasso disoccupazione dicembre a 10%
reuters - venerdì, 29 gennaio 2010 11:10 BRUXELLES
Nel mese di dicembre il tasso di disoccupaizone della
zona euro si è attestato al 10% rispetto a un consensus
del 10,1%.
Il dato è stato reso noto da Eurostat che ha rivisto
quello di novembre a 9,9% da 10,0%.
Zona euro, stima flash
gennaio +1%, inferiore ad aspettative
reuters - venerdì, 29 gennaio 2010 - 11:15 CET
L'inflazione nella zona euro è risultata inferiore alle
aspettative a gennaio, a dimostrazione che la dinamica
dei prezzi rimane sotto controllo nonostante il recupero
in atto del ciclo economico.
La stima flash è pari a +1% su anno, rispetto a un
consensus di +1,2% e da +0,9% di dicembre, secondo i
dati di Eurostat.
Il dato definitivo su gennaio sarà disponibile il 26
febbraio.
Eurispes: 47,1% italiani ritiene economia nettamente
peggiorata
reuters - venerdì, 29 gennaio 2010 11:32 MILANO
Il 47,1% degli italiani, nel 2010, ritiene che la
situazione economica del paese sia nettamente
peggiorata, a fronte di un 37,6% che aveva espresso
questa opinione due anni fa. Lo rileva il rapporto
Eurispes sull'Italia 2010.
L'aumento dei pessimisti, si legge nel rapporto diffuso
oggi, è certificato anche dai dati relativi a chi
considera lievemente peggiorata l'economia italiana.
Anche in questo caso, infatti, si registra un aumento,
seppur lieve, rispetto alle percentuali del 2008 (32,2%
contro 31,9%).
Quest'anno inoltre, sono diminuiti gli ottimisti che
definiscono la nostra economia essere nettamente (0,7%)
o lievemente (4,9%) migliorata nel corso degli ultimi 12
mesi (nel 2008 erano rispettivamente l'1,2% e il 8,9%).
Nonostante le difficoltà, però, crescono i sentimenti di
fiducia e ottimismo per il futuro, fa sapere l'Eurispes.
Rispetto ai risultati del sondaggio realizzato nel 2008,
è quasi raddoppiata la percentuale di quanti si dicono
convinti di un futuro economico migliore per l'Italia
(18,3% rispetto al 10,9% del 2008).
Di conseguenza si riduce al 36,3% la quota di quanti
prevedono che la situazione peggiori nei prossimi 12
mesi. Il 37,5% degli italiani infine, sostiene che nel
nostro paese la situazione economica resterà
sostanzialmente invariata.
PREZZI E RISPARMI
Interpellati sull'andamento dei prezzi, poco più della
metà degli italiani (56,8%) sostiene che nel corso
dell'anno appena passato questi siano aumentati. Il dato
tuttavia è in netta diminuzione (di ben 26 punti
percentuali) rispetto alla rilevazione dello scorso
anno, quando si attestava all'83,4%.
Il settore più colpito dall'aumento dei prezzi è quello
alimentare: l'88,9% sostiene ci sia stato un aumento.
Aumenti significativi anche sul fronte del costo del
carburante per le auto (86,3%), dei pasti e delle
consumazioni fuori casa (76,3%), dell'abbigliamento e
del settore calzaturiero (74,9%) e dei trasporti
(74,9%).
I settori che sono stati colpiti, secondo l'indagine, in
misura minore dall'aumento dei prezzi sono stati quello
telefonico, quello dei computer e il settore culturale.
A dispetto della crisi economica del 2009, sono in
diminuzione le famiglie che hanno necessità di
utilizzare i risparmi familiari (42,9% del 2010 contro
il 51,2% del 2009) o che hanno difficoltà a pagare la
rata del mutuo (23,3% del 2010 contro il 34,3% del 2009)
o il canone d'affitto (18,1% del 2010 contro il 23,1%
del 2009).
Me per quanto riguarda le possibilità di risparmio nel
2010, invece, prevalgono ancora i pessimisti: il 34,1%,
infatti, prevede con molta probabilità di non riuscire a
risparmiare nulla -- dato comunque in calo rispetto al
38,2% del 2009 -- mentre il 28,9% (27,2% nel 2009) nutre
l'intenzione di riuscirci.
Le borse della regione
Asia-Pacifico chiudono in ribasso
Tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico
hanno chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso lo 0,2% a 2.989,29 punti.
Durante l'intera settimana il listino cinese ha perso il
4,5%. Ancora male i bancari. Industrial and Commercial
Bank (CN000A0LB42) ha perso lo 0,2%, Bank of China
(CN000A0J3PX9) lo 0,2% e China CITIC Bank (CNE1000001Q4)
l'1,3%. Sul mercato continua ad esserci una forte
incertezza a causa delle recenti misure prese dalle
autorità cinesi per frenare la concessione di prestiti.
Nel settore immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha
chiuso in calo dello 0,7% e Poly Real Estate
(CN000A0KE8T0) dello 0,8%. SAIC Motor (CNE000000TY6), il
primo produttore cinese di automobili, ha perso il 2,3%,
Sinopec (CN0005789556), la maggiore raffineria
dell'Asia, lo 0,7%.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso dell'1,2%
a 20.121,99 punti. Dopo una seduta di pausa i bancari
hanno ripreso il loro trend negativo. HSBC
(GB0005405286) ha perso l'1,7%, Hang Seng Bank
(HK0011000095) lo 0,8%, Bank of East Asia (HK0023000190)
il 2% e BOC Hong Kong (HK2388011192) l'1,9%. Anche i
titoli del settore immobiliare sono tornati oggi a
soffrire. Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha
perso l'1,3%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014)
l'1,3%, Sino Land (HK0083000502) lo 0,8% e Henderson
Land (HK0012000102) l'1,7%. Li & Fung (BMG5485F1445) ha
chiuso in rialzo del 10,2%. Li Fung ha stipulato un
importante contratto per rifornire con beni di consumo
Wal-Mart (US9311421039). China Life (CN0003580601) ha
guadagnato l'1,5%. La prima impresa cinese del settore
delle assicurazioni si attende di aver aumentato nel
2009 il suo utile netto di più del 50%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a
Sydney ha perso il 2,2%, il Taiex a Taipei lo 0,7%, lo
Straits Times a Singapore lo 0,5% e il Kospi a Seul il
2,4%.
Redazione Borsainside 12:24
Spagna, tasso disoccupazione a massimi da 12 anni in
trim4 2009
reuters - venerdì, 29 gennaio 2010 13:32 MADRID
Il tasso di disoccupazione spagnolo ha toccato i massimi
da 12 anni al 18,8% nel quarto trimestre del 2009 ed è
visto salire ancora quest'anno a seguito del venire meno
di miliardi di euro di finanziamenti per fronteggiare la
crisi.
Il dato, reso noto dall'ufficio di statistica, è in
crescita dal 17,9% registrato nel terzo trimestre e
rispetto anche al 18,5% atteso dagli economisti, secondo
un sondaggio Reuters.
Circa mezzo milione di lavoratori nel settore delle
costruzioni è stati assunto dal governo nella seconda
metà del 2009, pagato con il fondo di stimolo per
fronteggiare gli effetti del collasso dell'industria
delle costruzioni.
Il piano è stata la risposta del governo alla crisi dopo
dieci anni di boom economico grazie al credito a buon
mercato e al boom del settore immobiliare.
"La Spagna si trova in un periodo di particolare
difficoltà, ma il governo non ha scelta se vuole
continuare a vendere il proprio debito e a non cadere
nella stessa trappola in cui è caduta la Grecia", dice
un economista di 4Cast.
Il governo annuncerà oggi un piano di austerità che
punta a tagliare il deficit - visto oltre il 10% del Pil
nel 2009 e nel 2010 - al 3% del Pil nel 2013 in linea
con quanto previsto dalla Ue.
"Il piano non risolverà il problema della
disoccupazione, ma consentirà al governo di recuperare
un po' di fiducia".
Bce: fermi
prestiti banche dicembre
venerdì, 29 gennaio 2010 14:40 BRUXELLES
(ANSA) - ROMA, 29 GEN - I prestiti delle banche europee
al settore privato non hanno fatto segnare alcuna
variazione a dicembre. A novembre i prestiti avevano
segnato una flessione dello 0,7%. I criteri per
l'erogazione del credito sono piu' stringenti, per le
famiglie e le imprese. E' 'essenziale' che i governi
nazionali mettano a punto dei piani ''credibili'' per
ridurre i propri deficit ha detto a Davos il Presidente
della Banca Centrale Europea, Jean-Claude Trichet.
Usa:
Pil balza del 5,7% in 4/o trimestre
venerdì, 29 gennaio 2010 15:10 WASHINGTON
(ANSA) - ROMA, 29 GEN - Il prodotto interno lordo degli
Usa segna nel quarto trimestre 2009 un rialzo di 5,7%
secondo prime stime del Dipartimento del Commercio Il
dato (su base annua) e' superiore alle stime degli
analisti, che prevedevano +4,7% dopo il +2,2% segnato
nel terzo trimestre del 2009. Nel quarto trimestre
segnato il rialzo piu' forte degli ultimi 6 anni. Nel
2009 l'economia Usa ha subito una contrazione del 2,4%,
il peggior risultato dal 1946.
| |
|
|
Venerdì 29 Gennaio 2010 |
..... |
Venerdì 29 Gennaio 2010 |
..... |
Venerdì 29 Gennaio 2010 |
|
|
 |
|
 |
|
 |
|
..... |
Giappone - Edizione
Tokyo |
..... |
Cina - Edizione
Pechino |
..... |
India
- Edizione New Delhi |
..... | |
|
Banche: Eurispes, Giudizio Italiani 'Decisamente
Negativo'
venerdì, 29 gennaio 2010 15:13 MILANO
(ASCA) - Roma, 29 gen - Il giudizio degli Italiani verso
le banche e', secondo Eurispes, ''decisamente negativo,
dal momento che la maggioranza di coloro che ha avuto
accesso al credito bancario negli ultimi anni ritiene
che il tasso di interesse applicato sia alto (45,7%).
Uno su tre (32,2%) ritiene, viceversa, che il tasso di
interesse applicato al prestito bancario concesso sia
adeguato e poco piu' di uno su dieci (14,5%) che sia
contenuto''. Il 55,2% degli italiani inoltre e' convinto
che ''le banche diano credito solo a chi dimostra gia'
di possedere beni, mentre il 33,6% ne e' comunque
abbastanza convinto'': il 47,7% e' ''molto convinto del
fatto che le banche siano troppo esose, mentre il 36,4%
ne e' abbastanza convinto''. Il 43,4% degli
intervistati, continua l'istituto di ricerca, ''si
dichiara molto convinto che le banche raccolgano i
risparmi dei piccoli e finanziano i grandi'' ed e'
piuttosto diffusa l'idea che ''le banche diano credito
ai potenti indipendenmente dalle garanzie'' (''il 40,1%
condivide molto questa affermazione''). Gli italiani,
continua Eurispes, ''non sembrano condividere molto
l'idea che le banche siano importanti perche' finanziano
le imprese e la crescita economia'', il 46,4% dichiara
''di non condividere per niente l'affermazione secondo
cui le banche sono sensibili nei confronti delle
necessita' famiglie'': un ''giudizio molto negativo,
negativo o solo sufficiente'' e' espresso infine sulla
qualita' dei servizi offerti dalle banche, anche se,
tuttavia, ''nel 52,1% dei casi i clienti ritengono che i
servizi offerti dalle loro banche siano qualitativamente
adeguati alle loro esigenze(giudiziosufficiente)'
Davos: da Bill Gates 10
mld per vaccini
venerdì, 29 gennaio 2010 - 15:27 CET
(ANSA) - DAVOS, 29 GEN - 'Dieci miliardi di dlr in 10
anni' per la ricerca e i vaccini per i Paesi poveri. Lo
promette da Davos la Fondazione Bill e Melinda Gates.
"Dobbiamo fare di questo decennio, il decennio dei
vaccini. I vaccini già salvano e migliorano la vita di
milioni di persone nei Paesi in via di sviluppo".
Secondo Bill e Melinda Gates, una più ampia diffusione
dei vaccini potrà salvare oltre 8 milioni di bambini da
qui al 2020 ma "i finanziamenti non sono ancora
abbastanza".
Banche: Boccia, Con
'Basilea 3' Rischio Irrigidimento Per Imprese
venerdì, 29 gennaio 2010 - 16:21 CET
(ASCA) - Firenze, 29 gen - ''Su Basilea 3 siamo un po'
critici perche' irrigidisce i ratios patrimoniali delle
banche e questo potrebbe comportare un irrigidimento per
la liquidita' delle imprese''. Lo afferma Vincenzo
Boccia, presidente della Piccola industria di
Confindustria, parlando con i giornalisti a margine di
un convegno sulle Pmi organizzato a Firenze nella sede
della associazione degli industriali. ''Occorre
aggiungere elementi intangibili per la valutazione delle
imprese'', ha aggiunto Boccia, sottolineando che
''Basilea2 e Basilea 3 devono limitare l'effetto
prociclico''. ''Speriamo - e' la conclusione del
presidente della piccola industria - che ci sia un
dialogo che non riguardi solo le banche ma anche le
imprese e i governi''.
29 Gennaio 2010 16:30 NEW
YORK
USA SCOSSI DA UN'ONDATA DI PIGNORAMENTI NEL 2009
di WSI
L'emorraggia della crisi immobiliare non da' segni di
resa e colpisce in particolare le citta' degli Stati del
Sud. Tassi piu' alti della media anche a Portland, Utah,
Seattle e Minneapolis. Ma negli ultimi tre mesi le
notifiche sono calate.
Alle citta' degli stati meridionali, i cosiddetti "Sand
States", va il triste primato di guidare i posti piu'
alti della classifica dei pignoramenti nel 2009. Le 20
aree urbane piu' colpite sono tutte situate in Nevada,
Florida, California e Arizona.
Las Vegas e' la citta' che e' stata piu' colpita dal
numero di notifiche di pignoramento, con il 12% delle
famiglie che ne ha ricevuta almeno una in un anno.
Secondo le cifre pubblicate da RealtyTrac, l'operatore
online di case pignorate, si tratta di una cifra di ben
cinque volte superiore alla media nazionale.
Al secondo posto si e' piazzata Cape Coral, in Florida,
con un tasso dell'11.9%, terza Merced, in California,
che ha registrato una percentuale del 10.1%.
La buona notizia e' che tutte e 20 le citta' che
occupano i primi posti della speciale graduatoria hanno
visto calare le notifiche di pignoramento negli ultimi
tre mesi.
Quella cattiva e' che la piaga dei pignoramenti si sta
espandendo a macchia d'olio oltre i livelli critici,
stando a quanto riferito dall'AD di RealtyTrack, James
Saccacio. Su scala nazionale l'anno scorso i
pignoramenti sono cresciuti del 21.2%.
"Aree come Provo, Utah, Fayetteville, Arkansans,
Portland, Oregon, Rockford e Illinois hanno tutte
registrato nel 2009 tassi di pignoramento sopra la media
statunitense e negli ultimi dodici mesi mercati come
Honolulu, Minneapolis e Seattle hanno riscontrato un
incremento dei casi di pignoramento di oltre due volte
superiore al tasso nazionale".
L'ondata di pignoramenti che ha scosso gli Stati
"continentali" sembra legata a fattori che solitamente
influiscono direttamente sul benessere delle famiglie,
come la perdita di posti di lavoro, mentre nei Sand
States e' piu' che altro dovuta allo scoppio di una
bolla immobilare.
In citta' quali Las Vegas, Phoenix, Miami e Bakersfield,
in California, il rialzo dei prezzi delle case a meta'
del decennio 2000 ha portato i costruttori di case a
tentare misure disperate, come l'utilizzo di mutui a
tasso variabile ibridi, i famigerati contratti a opzione
"ARM".
Si tratta di mutui dove si ha diritto all’opzione,
ovvero una clausola, che permette al mutuatario di
pagare un interesse molto basso per i primi anni di vita
del mutuo. Successivamente l’interesse viene ricalcolato
con dei parametri molto peggiorativi. Da qui l'acronimo
ARM, che sta per Adjustable-Rate Mortgages.
Fino a che i prezzi hanno continuato a crescere e' stato
possibile pagare questi prodotti. Una volta che la corsa
dei prezzi si e' fermata, per i debitori sono iniziati i
problemi e sempre piu' mutui hanno incominciato a
risultare insolventi.
Spagna: stima deficit
2009 a 11,4%
venerdì, 29 gennaio 2010 - 17:34 CET
(ANSA) - MADRID 29 GEN - Secondo le ultime stime
comunicate dal ministro dell'economia Elena Salgado,il
rapporto deficit-pil ha raggiunto l'11,4% nel 2009 in
Spagna. Le ultime previsioni del governo indicavano che
il rapporto deficit-Pil sarebbe stato del 9,5% per il
2009. Ieri il premier Jose' Luis Zapatero ha affermato
che la Spagna 'rispettera' i propri impegni' con il
patto di stabilita'. Bruxelles chiede un rientro entro
il parametro del 3% per il 2013.
Usa: indice fiducia
Michigan oltre stime
venerdì, 29 gennaio 2010 - 17:45 CET
(ANSA) - ROMA 29 GEN -L'indice di fiducia dei
consumatori Usa calcolato dall'Universita' del Michigan
a gennaio sale oltre il previsto a 74,4 da 72,8 da
dicembre. Le previsioni erano per un rialzo a 73,0. Bene
(Vienna: BENE.VI - notizie) anche l'indice dei direttori
acquisti del distretto industriale di Chicago: a gennaio
e' salito a 61,5 punti dai 58,7 punti del mese
precedente, smentendo le previsioni di un calo a 57,2
punti.
Chevron: utili trimestre
-37% a 3,07 mld
venerdì, 29 gennaio 2010 - 17:53 CET
(ANSA) - ROMA, 29 GEN - Chevron (NYSE: CVX - notizie)
chiude il quarto trimestre con un calo degli utili del
37%,risentendo del generale calo della domanda di diesel
e benzina. L'utile netto e' sceso a 3,07 miliardi di
dollari (1,53 dollari per azione) dai 4,9 miliardi (2,44
dollari per azione). Il risultato e' inferiore alla
stima media di 1,69 dollari per azione avanzata dagli
analisti. I ricavi sono cresciuti del 10% a 47,6
miliardi.
Usa: Obama Annuncia Maxi-Taglio Tasse Da 33 Mld $ a
Sostegno Occupazione
venerdì, 29 gennaio 2010 18:48 WASHINGTON
(ASCA-AFP) - Baltimora, 29 gen - Il presidente degli
Stati Uniti, Barack Obama, ha annunciato pacchetto di
tagli fiscali da 33 miliardi di dollari mirato a
sostenere l'occupazione nelle piccole e medie imprese.
''E' tempo di riportare l'America al lavoro - ha detto
nel corso di una giro tra le piccole aziende di
Baltimora - perche' abbiamo avuto due anni vermante
difficili''. La proposta, che dovra' passare il vaglio
del Congresso, prevede un credito d'imposta di 5.000
dollari a vantaggio delle piccole imprese per ogni nuova
assunzione unito ad una detassazione degli oneri sociali
sugli aumenti salariali. Le imprese potranno richiedere
il credito ogni trimestre, in modo da non dover
aspettare la fine dell'esercizio per ottenere i vantaggi
fiscali. Il costo totale degli interventi e' di 33
miliardi di euro. Il piano, ha spiegato Obama, si e'
reso necessario peche' nonostante il balzo del prodotto
interno lordo, il mercato del lavoro resta al palo.
''Abbiamo la piu' forte crescita degli ultimi sei anni -
ha sottolineato il Presidente Usa - e si tratta di un
sostanziale miglioramento rispetto al terribile declino
di un anno fa''. Obama ha rilevato, pero', che ''le
imprese si stanno riprendendo ma non stanno ancora
facendo il passo successivo assumendo personale a tempo
pieno''.
Le borse europee tornano
a salire eccetto Zurigo
Quasi tutti i principali listini azionari europei hanno
chiuso oggi in rialzo. Il FTSE 100 a Londra ha
guadagnato lo 0,8%, iI DAX a Francoforte l'1,2%, il
CAC40 a Parigi l'1,4% e il FTSE MIB a Milano l'1,4%. Lo
SMI a Zurigo ha perso meno dello 0,1%.
Le borse del Vecchio Continente hanno beneficiato oggi
di alcune notizie positive arrivate dal fronte
societario. A mettere di buon umore gli investitori è
stato inoltre il forte aumento del PIL degli USA nel
quarto trimestre del 2009.
BMW (DE0005190003) ha guadagnato il 4,8%. L'impresa
tedesca ha confermato oggi di attendersi per il 2009 un
utile prima delle tasse positivo. Sempre nel settore
dell'auto Daimler (DE0007100000) ha guadagnato il 3,4%,
Fiat (IT0001976403) il 4,2%, Peugeot (FR0000121501)
l'1,4%, Renault (FR0000131906) lo 0,9% e Volkswagen
(DE0007664005) il 3,7%. HSBC ha promosso oggi Daimler a
"Neutral" e Volkswagen ad "Overweight".
Infineon (DE0006231004) ha guadagnato il 3%. Il secondo
produttore europeo di semiconduttori ha alzato oggi le
sue stime per l'intero esercizio.
I bancari hanno potuto recuperare parte del terreno
perso durante le scorse sedute. Barclays (GB0031348658)
ha guadagnato il 2,1%, HSBC (GB0005405286) il 2,6%,
Deutsche Bank (DE0005140008) l'1,4%, BNP Paribas
(FR0000131104) il 2,1%, UniCredit (IT0000064854) il 4% e
Banco Santander (ES0113900J37) il 2,7%.
In ripresa anche i titoli dei produttori di materie
prime. Anglo American (GB00B1XZS820) ha chiuso in rialzo
dell'1%, BHP Billiton (GB0000566504) dell'1,3%, Royal
Dutch Shell (GB00B03MLX29) dello 0,6% e Total
(FR0000120271) del 2%.
Finmeccanica (IT0001407847) ha perso il 3,6%. Il gruppo
attivo nella difesa e nell'aerospazio ha tagliato le
stime sul suo Ebitda per il 2010.
Redazione Borsainside 18:52
29 Gennaio 2010 20:00 NEW
YORK
RUSSIA-CINA VOLEVANO FAR SALTARE FREDDIE E FANNIE
di WSI
Lo scrive nero su bianco l'ex segretario al tesoro
Paulson nel suo nuovo libro "On the Brink". Il Cremlino
voleva che il Celeste impero si sbarazzasse dei bond
delle due agenzie governative. I fatti risalgono al
2008.
Uno schema "dirompente" doveva essere messo in atto tra
Russia e Cina. Obiettivo: mandare all’aria Freddie Mac e
Fannie Mae, le due agenzie governative che erogano la
maggior parte dei mutui americani. A riferirlo l’ex
segretario al Tesoro Henry Paulson nel suo libro "On the
Brink", in vendita dal prossimo primo febbraio.
Secondo quanto appreso dallo stesso Paulson durante le
celebrazioni delle ultime Olimpiadi di Pechino, il
Cremlino avrebbe fatto pressioni sul Celeste Impero
affinche’ nel 2008 si sbarazzasse a piene mani delle
obbligazioni facenti capo alle due "GSE" (Government
Sponsored Enterprises, come le ha definite tecnicamente
il predecessore di Geithner) con l’intento di spingere
gli Stati Uniti a mettere mano al portafoglio per
salvarle, riccorrendo alle autorita’ competenti.
"Pesanti vendite avrebbero potuto creare un’improvvisa
perdita di fiducia in queste due agenzie e creare uno
shock nel mercato", ha scritto Paulson. "Ho aspettato di
tornare negli States ed essere in un ambiente sicuro per
poter informare (l’allora, ndr) presidente George W.
Bush".
Non sono mancate le immediate reazioni alla notizia: "La
Russia non ha mai suggerito alla Cina simili strategie",
ha replicato il portavoce di Putin Dmiry Peskov secondo
quanto riportato dall'agenzia Bloomberg News.
Il Cremlino nel 2008 ha venduto tutte le sue
obbligazioni legate a Freddie e Fannie. All’inizio di
quell’anno ne possedeva per un valore di $65.6 miliardi.
Il 6 settembre dello stesso anno le due agenzie
governative sono sate salvate nel bel mezzo del peggior
scivolone del mercato immobiliare dai tempi della Grande
Depressione.
Le borse di Mosca,
Budapest e Varsavia salgono, scende Praga
Quasi tutte le principali borse dell'Europa dell'Est
hanno chiuso oggi in rialzo.
L'indice RTS ha guadagnato a Mosca lo 0,9% a 1.473,81
punti. I volumi di scambio sono aumentati sensibilmente
rispetto a ieri e sono stati al di sopra della media.
Anche il mercato azionario russo ha beneficiato della
notizia del forte aumento del PIL degli USA nel quarto
trimestre. Bene i bancari. Sberbank (RU0009029540) ha
chiuso in rialzo dell'1,9% e Bank Saint Petersburg
(RU0009100945) del 5,3%. Seduta negativa per il settore
energetico. LUKoil (RU0009024277) ha perso lo 0,6%,
Rosneft (RU000A0J2Q06) il 3,2% e Gazprom (RU0007661625)
l'1,3%.
Il BUX a Budapest ha guadagnato l'1,3% a 21.831,46
punti. Quasi tutte le blue chips ungheresi hanno chiuso
in rialzo. OTP Bank (HU0000061726) ha guadagnato il
2,4%, Gedeon Richter (HU0000067624) il 2,1% e MOL
(HU0000068952) lo 0,8%. Magyar Telekom (HU0000016522) ha
perso lo 0,8%.
Il PX a Praga ha perso lo 0,8% a 1.176,7 punti. Secondo
il Ministero delle Finanze l'economia della Repubblica
Ceca dovrebbe essere calata nel 2009 del 4%. Tra i
titoli principali del listino ceco Ceske Energeticke
Zavody (CZ0005112300) ha chiuso in ribasso dello 0,7% e
Erste Group Bank (AT0000652011) del 2,1%. Telefónica O2
C.R. (CZ0009093209) e Komercni Banka (CZ0008019106)
hanno guadagnato entrambi lo 0,2%,
Il WIG a Varsavia ha guadagnato lo 0,4% a 40.058,26
punti. Quasi tutte le blue chips polacche hanno chiuso
in rialzo. Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha guadagnato il
2,7%, KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) l'1%, PKN Orlen
(PLPKN0000018) l'1,5% e Telekomunikacja Polska
(PLTLKPL00017) lo 0,9%. PKO Bank Polski (PLPKO0000016)
ha perso lo 0,5%.
Redazione Borsainside 20:38
Borse dell'America
Latina: Chiusura contrastata, San Paolo -0,3%
Le borse dell'America Latina hanno chiuso ieri
contrastate.
Il Bovespa a San Paolo ha perso lo 0,3% a 65.401,77
punti. Sul mercato azionario brasiliano ha pesato la
debole performance di Wall Street. Tra i bancari Itau
Unibanco (BRITAUACNPR3) ha chiuso in ribasso del 2,1% e
Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) dell'1,4%. Petroleo
Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso l'1,3%. Il prezzo del
petrolio ha chiuso ieri a New York in calo dell'1%.
Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) e Usiminas
(BRUSIMACNPA6) hanno guadagnato rispettivamente l'1,3% e
il 2%. Bank of America ha espresso oggi ottimismo sulle
prospettive del settore brasiliano dell'acciaio. Vale
(BRVALEACNPA3) ha chiuso invariato.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dell'1,4%
a 30.391,61 punti. Tra le blue chips messicane América
Móvil (MXP001691213) ha perso l'1,3%, Cemex
(MXP225611567) l'1,1% e Wal-Mart de Mexico
(MXP810081010) il 2,6%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il
Merval a Buenos Aires ha guadagnato lo 0,2%, l'IPSA a
Santiago del Cile lo 0,9%, l'IBVC a Caracas lo 0,2% e l'IGBC
a Bogotà lo 0,7%. Il General a Lima ha perso lo 0,4%.
Redazione Borsainside 00:32
| |
|
|
|
WALL
STREET: FUTURES AMPLIANO I RIALZI: PIL AI MASSIMI
DI SEI ANNI
29 Gennaio 2010 14:41 NEW
YORK - WSI ______________________________________________
Nel quarto trimestre
maggiore espansione economica dal terzo trimestre 2003.
Ma per gli analisti e' ancora troppo presto per cantar
vittoria. Sul Nasdaq si mettono in luce Amazon (+2.2%) e
Microsoft (+1.2%) dopo i conti. Dollaro ancora su.
Si profila una seduta in progresso a Wall Street, con i
contratti sui principali indici azionari che quando
manca mezz'ora all'inizio delle contrattazioni scambiano
sopra i livelli della vigilia (vedi quotazioni a fondo
pagina).
Il mercato ha esteso i guadagni inziiali in concomitanza
con le notizie circa la crescita superiore alle
previsioni dell'economia americana negli ultimi tre mesi
dell'anno. Il dato preliminare sul PIL ha mostrato un
incremento del 5.7% dopo che il trimestre precedente si
era chiuso con una crescita del 2.2%.
Si tratta dell'espansione piu' ampia da sei anni a
questa parte, ovvero dal terzo trimestre 2003. Il
consensus era per un aumento del 4.7%. La componente dei
consumi personali ha registrato una variazione positiva
del 2%, piu' alta dell'1.8% stimato, dopo il +2.8% del
trimestre antecedente.
Il PCE e' aumentato ad un tasso annuale trimestre su
trimestre dell'1.4%, che e' risultato migliore dell'1.3%
atteso dagli analisti dopo il +1.2% dei tre mesi
precedentei. Nel frattempo l'indice dei prezzi e'
cresciuto dello 0.6%,in questo caso deludendo le stime,
che erano per un'espansione dell'1.3% dopo lo 0.4%
precedente.
I dati sono piaciuti dunque al mercato, ma per gli
analisti e' ancora troppo presto per cantare vittoria,
in quanto i rialzi sono dovuti piu' agli aggiustamenti
sul fronte delle scorte che ad un incremento delle
vendite di beni e servizi. Sempre in ambito macro, dopo
l'apertura l'attenzione si spostera' sulla fiducia dei
consumatori.
Gli investitori nel frattempo mostrano di aver
apprezzato gli ultimi utili societari di Microsoft e
Amazon.com. Ieri a mercati chiusi il colosso del
software ha annunciato un balzo del 60% degli utili
fiscali, a $6.66 miliardi, ossia 74 centesimi per
titolo. Il gigante del software ha tratto giovamento dal
miglioramento delle vendite di personal computer e dal
lancio del nuovo sistema operativo Windows 7.
Le azioni Microsoft avanzano dell'1% circa sopratutto
grazie al fatturato da record. In denaro anche i titoli
Amazon.com (+2%) che ha registrato un rialzo del 71%
degli utili. In positivo anche Mattel, sulla scia di
risultati incoraggianti, e Wal-Mart Stores, favorita
dalla promozione a Buy da parte della banca d'affari
Goldman Sachs.
Oggi annunceranno i propri conti fiscali il colosso
petrolifero Chevron, che dovrebbe riportare utili pari a
$1.70 per azione, e Honeywell, i cui utili dovrebbero
essere pari a 90 centesimi per titolo nell'ultimo
trimestre.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico in ribasso
le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo
arretrano di $0.10 attestandosi a quota $73.54 al
barile. Sul valutario la moneta unica e' in ribasso a
$1.3965. In flessione l’oro a $1084.20 l’oncia (-$0.06).
In cauto rialzo i prezzi dei Titoli di Stato, con il
rendimento sul benchmark decennale che si attesta al
3.6500% dal 3.6580% di ieri.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future
sull'indice S&P500 e' in rialzo di 8.60 punti (+0.8%) a
1087.80.
Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna +16.75
(+0.95%) a 1787.25.
Il contratto sull'indice Dow Jones guadagna 71.00 punti
(+0.71%) a quota 10133.00.
WALL
STREET: TORNA A CORRERE SU TRIMESTRALI E PIL
29 Gennaio 2010 15:30 NEW
YORK - WSI ______________________________________________
Investitori entusiasti per
la crescita superiore alle attese del PIL nel quarto
trimestre e per una nuova serie di trimestrali
convincenti, tra cui quelle di Microsoft, Mattel e
Amazon.com. Indici positivi malgrado il dollaro forte.
Partenza in buon rialzo per la Borsa statunitense,
galvanizzata dalla crescita superiore alle attese del
PIL nel quarto trimestre e da una nuova serie di
trimestrali convincenti. Il Dow Jones scambia in
progresso dello 0.44% a quota 10165.35 punti, il Nasdaq
dello 0.91% in area 2198.90, mentre l'S&P 500 avanza
dello 0.45% a 1089.39 punti.
In calo dello 0.7% nell'ultima settimana, il mercato
sembra tuttavia destinato a chiudere in rosso per la
terza settimana di fila. Tuttavia i dati incoraggianti
relativi al quarto trimestre, quando l'economia e'
cresciuta del 5.7%, di un punto percentuale sopra alle
attese, potrebbero spingere gli investitori ad
acquistare con sempre piu' intensita' gli asset a
rischio piu' alto.
Si tratta dell'espansione piu' ampia da sei anni a
questa parte, ovvero dal terzo trimestre 2003. Il
consensus era per un aumento del 4.7% dopo il +2.2%
registrato nei tre mesi precedenti. La componente dei
consumi personali ha registrato una variazione positiva
del 2%, piu' alta dell'1.8% stimato, dopo il +2.8% del
trimestre antecedente.
Sempre suul fronte macro dopo l'apertura il focus si
spostera' sulla lettura finale relativa alla fiducia dei
consumatori di gennaio, a cura dell'Universita' del
Michigan. Il dato verra' reso noto alle 15:55 italiane.
Malgrado dall'inizio della stagione delle trimestrali
gli investitori si siao dimostrati molto esigenti,
preferendo optare per un approccio "sell-the-news", i
risultati positivi di Amazon.com, Microsoft e Mattel
hanno contribuito a risollevare il morale degli
operatori.
Hanno deluso invece i conti di Honeywell, i cui profitti
sono scesi a $698 milioni, ovvero 91 centesimi per
azione, a fronte dei $707 milioni, ossia 97 cents per
titolo, di un anno prima. Le vendite hanno registrato un
calo a $8.1 miliardi da 8.7.
Ieri a mercati chiusi il colosso del software ha
annunciato un balzo del 60% degli utili fiscali, a $6.66
miliardi, ossia 74 centesimi per titolo. Il gigante del
software ha tratto giovamento dal miglioramento delle
vendite di personal computer e dal lancio del nuovo
sistema operativo Windows 7.
Le azioni Microsoft avanzano dell'1% circa sopratutto
grazie al fatturato da record. In denaro anche i titoli
Amazon.com (+2%) che ha registrato un rialzo del 71%
degli utili. In positivo anche Mattel, sulla scia di
risultati incoraggianti, e Wal-Mart Stores, favorita
dalla promozione a Buy da parte della banca d'affari
Goldman Sachs. Oggi annuncera' i propri conti fiscali il
colosso petrolifero Chevron, che dovrebbe riportare
utili pari a $1.70 per azione.
I rialzi sono stati resi possibili nonostante il nuovo
rafforzamento del dollaro, che ultimamente si e' mosso
seguendo un rapporto inversamente proporzionale rispetto
all'azionario. Il biglietto verde e' in progresso dello
0.4% contro il basket di valute concorrenti.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico in rialzo
le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo
avanzano di $0.65 attestandosi a quota $74.29 al barile.
Sul valutario la moneta unica e' in ribasso a $1.3929.
In flessione l’oro a $1080.40 l’oncia (-$4.40). In
flessione i prezzi dei Titoli di Stato, con il
rendimento sul benchmark decennale che si attesta al
3.6750%, guadagnando 17 punti base.
WALL
STREET: REAZIONE TIMIDA A TRIS DI DATI
INCORAGGIANTI
29 Gennaio 2010 17:45 NEW
YORK - WSI ______________________________________________
Il mercato si dimostra
incapace di limitare le perdite accumulate nel 2010. Non
bastano PIL, fiducia dei consumatori e Chicago PMI,
tutti migliori del previsto. Il Dow tiene grazie a Alcoa,
Cisco e Wal-Mart. Dollaro sui massimi da agosto.
Il mercato si avvicina al giro di boa dell'ultimo giorno
di scambi di gennaio in negativo, vanificando i rialzi
iniziali. Guadagni che erano stati resi possibili dalla
pubblicazione del PIL, della fiducia dei consumatori e
del Chicago PMI, tutti migliori del previsto.
Con gli investitori che hanno iniziato a digerire i
dati, in particolare quello sul PIL, gli indici hanno
perso gradualmente la spinta e non riescono piu' ad
arginare le perdite accumulate sin qui nel 2010.
L'espansione economica e' stata pari al 5.7% negli
ultimi tre mesi del 2009. Per trovare una cifra cosi'
alta bisogna risalire al terzo trimestre del 2003.
Tuttavia il messaggio degli economisti e' che non
bisognerebbe cantare vittoria troppo presto. A
preoccupare e' in particolare un dato presente nel
report: le spese al consumo.
"Le cifre del PIL sono state accolte dai trader con un
entusiasmo tiepido", osserva Todd M. Schoenberger,
managing director di LandColt Trading, precisando che
"la delusione piu' grande e' stata la spesa al consumo,
che ha contribuito solo all'1.44% del dato".
Se si considera che il 70% circa della crescita
economica proviene dai consumatori americani, l'outlook
per i prossimi trimestri e' particolarmente incerto.
Soprattutto tenendo conto della situazione occupazionale
ancora critica del Paese.
Il Chicago PMI e' cresciuto a quota 61.5 in gennaio dai
58.7 di dicembre, battendo le attese. Gli economisti
prevedevano un calo rispetto al mese precedente in area
57.2.
Notizie ancora piu' positive, se possibile, giungono dal
dato finale sulla fiducia dei consumatori a cura dell'Universita'
del Michigan. Il balzo al 74.4 registrato in gennaio sui
livelli piu' alti degli ultimi due anni, e' risultato
superiore a quello previsto. Per trovare un dato
altrettanto positivo bisogna risalire a gennaio 2008,
ovvero un mese dopo l'inizio della recessione.
Sul valutario nel frattempo il dollaro ha toccato i
massimi da agosto, favorito proprio dalle notizie
economiche incoraggianti. Poco variate le quotazioni del
petrolio, mentre i prezzi dei Treasuries e il metallo
prezioso cedono terreno.
Wal-Mart ha conquistato la vetta del Dow dopo aver
incassato la promozione a Buy degli analisti di Goldman
Sachs, che hanno citando le iniziative di risparmio dei
costi e l'incremento dei margini. A mantenere in
territorio positivo il paniere delle blue chip
contribuiscono anche le buone prove di Alcoa e Cisco
Systems.
In ambito di trimestrali ai conti convincenti di
Microsoft, Amazon.com e Mattel hanno risposto quelli
deludenti di Honeywell e Chevron. Il gigante petrolifero
ha archiviato il quarto trimestre con un calo degli
utili del 37%, risentendo del generale calo della
domanda di diesel e benzina.
A livello settoriale le migliori performance sono
segnate dai comparti:
India- INP +1.7%, US retailers- XRT +1.3%, homebuilders-
XHB +1.1%, Oil HLDRS- OIH +0.8%, Steel- SLX +0.5%, Basic
materials- XLB +0.4% e Ag/chem- MOO +0.3%. Le peggiori:
Metals/mining- XME -1.2%, Solar power- TAN -0.7%, Clean
energy- PBW -0.2%, Energy- XLE -0.1%, Euro currency
shares- FXE -.25%, Gold- GLD -.25%, RBOB gas- UGA -.25%
e Wind energy- FAN -.25%
Alle 18:45 circa il volume di scambio e' di 515 milioni
di pezzi al NYSE e 1.41 miliardi al Nasdaq. I titoli in
rialzo contro quelli in ribasso sono 1604 a 1297 al Nyse
e 1311 a 1230 milioni al Nasdaq. I nuovi massimi contro
i nuovi minimi delle ultime 52 settimane sono: 39 a 6 al
NYSE e 39 a 14 al Nasdaq.
WALL
STREET:
ANCORA IN ROSSO: BRUCIATO IL 3.5% A GENNAIO
29 Gennaio 2010 22:00 NEW
YORK - WSI ______________________________________________
Non bastano i dati
incoraggianti su Pil, Chicago Pmi e fiducia dei
consumatori. I tecnologici guidano i ribassi dopo i
conti deludenti di Sandisk. Sugli energetici pesa il
dollaro ai massimi di oltre sei mesi. Dow -0.55%, Nasdaq
-1.45%.
Al mercato azionario americano non sono bastati i numeri
convincenti relativi a Pil, Chicago PMI e fiducia dei
consumatori, con gli indici che hanno chiuso in ribasso
l'ultima seduta del mese. Il Dow Jones ha perso lo 0.55%
a 10065.06 punti, il Nasdaq l'1.45% a 2147.35, mentre
l'S&P 500 ha lasciato sul campo lo 0.99% a quota
1073.81.
Si tratta della terza settimana negativa consecutiva,
con il mese di gennaio che si e' chiuso in rosso del
3.5%. Si tratta della perdita piu' grave da 11 mesi a
questa parte. Quest'anno il famoso "effetto gennaio",
mese in cui solitamente i titoli quotati tendono ad
apprezzarsi dopo le operazioni di compravendita legate
alle scadenze di fine anno, non si e' materializzato.
A guidare i cali e' stato il settore dei tecnologici,
che ha spinto in pesante ribasso il Nasdaq. Gli
investitori sono rimasti delusi dai conti della
produttrice di memorie flash Sandisk (-13%) e dai
commenti di Microsoft successivi alla presentazione
della trimestrale.
I titoli sono stati schiacciati in fondo all'indice
composito dopo che il Chief Financial Officer Peter
Klein ha detto che l'azienda di Richmond deve ancora
riscontrare un recupero delle spese nei software
aziendali.
Particolarmente colpiti dalla lettera anche i titoli
delle aziende del comparto energetico, penalizzate dal
nuovo rafforzamento del dollaro, salito sui massimi di
oltre sei mesi, che inevitabilmente messo sotto
pressione i prezzi del petrolio.
Il dollar index, misuratore della performance del
biglietto verde contro le sei principali valute rivali,
e' salito al 79.413 dal 78.875 di ieri. Si tratta del
livello piu' alto da fine luglio. La valuta americana
viene da due settimane di fila di guadagni.
Con gli investitori che hanno iniziato a digerire i
dati, in particolare quello sul PIL, gli indici hanno
perso gradualmente la spinta iniziale e non sono piu'
riusciti a mettere un freno alle perdite accumulate sin
qui nel 2010.
L'espansione economica e' stata pari al 5.7% negli
ultimi tre mesi del 2009. Per trovare una cifra cosi'
alta bisogna risalire al terzo trimestre del 2003.
Tuttavia il messaggio degli economisti e' che non
bisognerebbe cantare vittoria troppo presto. A
preoccupare e' in particolare un dato presente nel
report: le spese al consumo.
"Le cifre del PIL sono state accolte dai trader con un
entusiasmo tiepido", osserva Todd M. Schoenberger,
managing director di LandColt Trading, precisando che
"la delusione piu' grande e' stata la spesa al consumo,
che ha contribuito solo all'1.44% del dato".
Se si considera che il 70% circa della crescita
economica proviene dai consumatori americani, l'outlook
per i prossimi trimestri e' particolarmente incerto.
Soprattutto tenendo conto della situazione occupazionale
ancora critica del Paese.
Il Chicago PMI e' cresciuto a quota 61.5 in gennaio dai
58.7 di dicembre, battendo le attese. Gli economisti
prevedevano un calo rispetto al mese precedente in area
57.2.
Notizie ancora piu' positive, se possibile, giungono dal
dato finale sulla fiducia dei consumatori a cura dell'Universita'
del Michigan. Il balzo al 74.4 registrato in gennaio sui
livelli piu' alti degli ultimi due anni, e' risultato
superiore a quello previsto. Per trovare un dato
altrettanto positivo bisogna risalire a gennaio 2008,
ovvero un mese dopo l'inizio della recessione.
In ambito di trimestrali, ai conti convincenti di
Amazon.com e Mattel hanno risposto quelli deludenti di
Honeywell e Chevron. Il gigante petrolifero ha
archiviato il quarto trimestre con un calo degli utili
del 37%, risentendo del generale calo della domanda di
diesel e benzina.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico in
contrazione le quotazioni del greggio. I futures con
consegna marzo cedono $0.75 attestandosi a quota $72.89
al barile. Sul valutario la moneta unica e' in ribasso a
$1.3881. In flessione l’oro a $1083.80 l’oncia (-$1.00).
In netto progresso i prezzi dei Titoli di Stato, con il
rendimento sul benchmark decennale che si attesta al
3.6090%, guadagnando ben 49 punti base.
| |
|
|
Venerdì 29 Gennaio 2010 |
..... |
Venerdì 29 Gennaio 2010 |
..... |
Venerdì 29 Gennaio 2010 |
|
|
 |
|
 |
|
 |
|
..... |
Germania - Edizione
Berlino |
..... |
USA -
Edizione Washington |
..... |
Francia - Edizione
Parigi |
..... | |
|
Toyota: numero uno si
scusa per richiami
sabato, 30 gennaio 2010 - 10:46 CET
(ANSA) - TOKYO, 30 GEN - Il numero uno di Toyota Akio
Toyoda si e' pubblicamente scusato per il maxi-richiamo
di veicoli per problemi al pedale dell'acceleratore. Il
numero di automobili richiamate dalla casa nipponica per
problemi al pedale dell'acceleratore o al tappetino
sottostante ha superato i 7 milioni di unita' in tutto
il mondo. Toyoda, criticato anche dai media per il suo
lungo silenzio, ha spiegato parlando alla tv pubblica
nipponica Nhk di essere 'molto dispiaciuto per quanto
accaduto'.
Cina: stop rapporti
militari con Usa
sabato, 30 gennaio 2010 11:37 PECHINO
(ANSA) - PECHINO, 30 GEN - La Cina sospendera' gli
scambi e le relazioni militari con gli Usa,in risposta
alla decisione di Washington di vendere armamenti a
Taiwan. La Cina inoltre ha convocato l'addetto militare
degli Usa a Pechino. 'Considerato il grave danno', la
parte cinese 'ha deciso di sospendere le previste visite
militari reciproche', ha detto il ministero della Difesa
citato dalla Nuova Cina. Gli Usa avevano annunciato ieri
la decisione di vendere armi a Taiwan per 6,4 miliardi
di dollari.
Usa: Obama Conferma,
Dimezzeremo Deficit Entro Il 2013
sabato, 30 gennaio 2010 12:59 WASHINGTON
(AGI) - Washington, 30 gen. - Barak Obama ha rinnovato
l'impegno a dimezzare il deficit entro il 2013, scadenza
del suo mandato. Lo ha detto nel discorso alla radio del
sabato. Il deficit potrebbe quest'anno superare i 1.500
miliardi di dollari eclissando quello record registrato
alla fine di settembre 2009 a 1.416 miliardi di dollari.
Davos, Draghi (Fsb)
valuta agenzia per fallimento banche
reuters - sabato, 30 gennaio 2010 14:15 DAVOS
I regolatori globali stanno lavorando alle proposte per
un'agenzia centrale che gestisca i fallimenti delle
banche. Lo ha detto Mario Draghi, presidente del
Financial Stability Board, in un'intervista a Reuters
Insider television.
"Vogliamo avere un'autorità o un'agenzia che abbia il
potere, i fondi, il budget e la competenza per gestire
il fallimento in modo ordinato", ha detto Draghi.
Draghi ha aggiunto che al momento si sta discutendo se
debba esserci del capitale a disposizione per le
istituzioni troppo grandi o troppo importanti per il
sistema per scomparire.
Il governatore della Banca d'Italia ha anche detto che i
banchieri e i regolatori che si sono incontrati al World
Economic Forum a Davos hanno concordato che le misure
sul capitale, liquidità e strutture legali delle banche
- come la separazione delle attività di trading bancario
- devono essere coordinate globalmente.
"In un certo senso (nessuna) conclusione operativa, ma
un modo interessante di andare avanti".
Davos:Strauss-Kahn,
Riforma Finanza Coordinata e Rapida
sabato, 30 gennaio 2010 - 14:24 CET
(AGI) - Davos, 30 gen. - La riforma del sistema
finanziario dovra' essere "coordinata" ma, soprattutto,
dovra' essere in tempi rapidi. LO ha affermato il
presidente del Fondo monetario internazionale, Dominique
Strauss-Kahn, parlando dal Forum Di Davos. "Il
coordinamento del settore finanziario e' una questione
di massima priorita'". Progessi sono stati fatti ma "non
e' ancora abbastanza". "Ci sono voluti 12 anni per
costruire Basilea ma ora non abbiamo 12 anni per la
riforma finanziaria. Quindi dobbiamo fare presto".
Grecia: Ue Chiedera' Di
Tagliare Stipendi Statali
sabato, 30 gennaio 2010 - 14:44 CET
(AGI) - Atene, 30 gen. - L'Unione europea dira' alla
Grecia di prendere ulteriori misure entro il 15 maggio
per risanare le sue finanze e ridurre il deficit. Lo
scrive il giornale greco Ta Nea oggi citando la bozza di
un documento. Le raccomandazioni della Commissione,
attese il 3 febbraio, includono il taglio delle
retribuzioni nominali nel settore pubblico e un tetto
alle pensioni piu' alte, scrive Ta Nea
Usa: Fallite Quattro
Banche, Totale 2010 Sale a 14
sabato, 30 gennaio 2010 15:06 LOS ANGELES
(AGI) - Los Angeles, 30 gen. - Altre quattro banche
statunitensi sono state dichiarate fallite nella notte,
portando a 14 il totale dei crack da inizio 2010. A
chiudere i battenti su ordine della Fdic, l'Agenzia
federale di supervisione sui depositi, sono state la
First Regional Bank di Los Angeles, la Florida Community
Bank di Immokalee, la First National Bank (NCXS.PK -
notizie) di Carrollton (Georgia) e la Community Bank (CMTB.OB
- notizie) and Trust di Cornelia (Georgia).
Clima: Fmi Lavora a
Creazione 'Fondo Verde' Da 100 Mld Dlr
domenica, 31 gennaio 2010 - 15:17 CET
(AGI) - Davos, 31 gen. - Il Fondo Monetario
Internazionale sta lavorando alla creazione di un 'fondo
verde' da 100 miliardi di dollari per aiutare gli Stati
ad attenuare gli effetti del cambiamento climatico. E'
quanto ha annunciato il direttore generale Dominique
Strauss-Kahn. I paesi sviluppati, ha spiegato, hanno
limiti nel finanziare tali misure visto che i loro
bilanci sono appesantiti dagli stimoli per rilanciare
l'economia.
Crisi: Si Chiude Vertice
Davos, Ripresa Fragile e Incertezza Su Banche
sabato, 30 gennaio 2010 18:05 DAVOS
(ASCA-AFP) - Davos, 30 gen - L'economia mondiale si sta
pian piano riprendendo dalla crisi economica ma la
crescita resta lenta e fragile, anche a causa degli
enormi debiti pubblici di molti Paesi occidentali.
Questa l'analisi emersa a Davos, in Svizzera, nel corso
del tradizionale summit tra economisti e capi di stato e
di governo. ''La situazione e' migliorara ma resta
fragile'', ha detto il presidente del Fondo Monetario
Internazionale, Dominique Strauss-Kahn, sottolineando la
necessita' di ''andare avanti con decisione sul tema
della riforma del settore finanziario molto piu'
rapidamente di come abbiamo fatto finora. La
sostenibilita' fiscale - ha aggiunto Strauss-Kahn - sta
diventando forse il problema piu' grande. Un problema -
ha continuato - copn cui dovremo confrontarci nei
prossimi 6-7 anni, a seconda del Paese''. Quella che si
respira a Davos e' dunque un'aria di cauto ottimismo,
anche se resta alta l'attenzione sulla disoccupazione in
Europa e Usa. E il ministro dell'economia francese,
Lagarde, ha illustrato la sua ricetta delle '3R' per
uscire dalla crisi: ripresa, riforme e risanamento dei
conti pubblici. Dopo quattro giorni (il summit si
chiudera' domani), nel corso dei quali i piu' grandi
esponenti dell'economia internazionale hanno illustrato
la loro visione dello ''tsunami'' finanziario, e' stato
confermato tra le altre cose che a trainare l'economia
nei prossimi anni saranno Cina e India, che hanno
margini di crescita a due zeri. Ma non si e' riusciti a
trovare una posizione comune sul ruolo che dovranno
svolgere le banche nel mondo post-crisi. Eppure, il
ruolo degli istituti di credito e' stato il tema
principale del meeting finanziario. Al centro dei
dibattiti soprattutto il giro di vite nei confronti del
sistema bancario annunciato dal presidente Usa, Barack
Obama. Lo stesso presidente francese, Nicolas Sarkozy,
nel suo saluto introduttivo, ha toccato il tema,
ammettendo di essere d'accordo con la politica di Obama
sulle banche. Sulla questione e' intervenuto anche il
governatore della Banca d'Italia e presidente del
Financial Stability Board, Mario Draghi, secondo il
quale dagli incontri in Svizzera e' emersa ''una
volonta' condivisa'' nel voler portare avanti la riforma
del sistema finanziario con un impegno di tutti in
questa direzione. ''Deve esserci una regulation del
settore'' e i banchieri ''devono capirlo'', ha
sottolineato l'economista statunitense Barney Franck,
che pero' si e' detto scettico sul fatto che gli
esponenti del mondo bancario presenti a Davos abbiano
recepito il messaggio. Anche perche', ha aggiunto, ''non
farebbe differenza. Sono loro i responsabili di tutto
questo''.
Obama annuncerà budget
2011 da 3.800 miliardi
reuters - domenica, 31 gennaio 2010 14:38 WASHINGTON
Il presidente Barack Obama annuncerà domani una proposta
di bilancio da 3.800 miliardi di dollari per il 2011.
Lo ha scritto ieri il New York Times (NYSE: NYT -
notizie) . La Casa Bianca non ha commentato la notizia.
Il quotidiano scrive che il budget includerà 25 miliardi
di dollari per gli stati in difficoltà e fornirà fondi
aggiuntivi per i programmi del Dipartimento
dell'energia, il National Institutes of Health, la
National Science Foundation e il Census Bureau.
Un funzionario dell'amministrazione ha confermato a
Reuters che il budget prevedrà un aumento del 6% dei
fondi per la ricerca civile.
Previsti anche fondi in più per i programmi militari.
Altri programmi ed agenzie subiranno dei tagli. La
missione della Nasa per la luna sarà cancellata, scrive
il Nyt.
Il presidente ha già fatto sapere che proporrà un piano
triennale di tagli della spesa pubblica per alcuni
programmi nazionali, che dovrebbero portare a risparmi
di 250 miliardi di dollari entro il 2020.
Usa:Fonti Congresso;
Deficit Record 2010, 1.600 Mld Dollari
domenica, 31 gennaio 2010 23:05 WASHINGTON
(AGI) - Washuington, 31 gen. - La Casa Bianca stima che
gli Stati Uniti registreranno quest'anno un deficit
record di 1.600 miliardi di dollari (1.153 di euro). E'
quanto riferisce una fonte del Congresso citando il 'blue
book' (la proposta di bilancio) che Barack Obama
presentera' tra qualche ora a Washington. Nel documento
e' previsto che il deficit calera' gradualmente a quota
700 miliardi (500 di euro) entro il 2013 prima di
ritornare a 1.000 miliardi (721 di euro) alla fine del
decennio.
| |
|
|
Venerdì 29 Gennaio 2010 |
..... |
Sabato 30 Gennaio 2010 |
..... |
Domenica 31 Gennaio 2010 |
|
|
 |
|
 |
|
 |
|
..... |
Italia - Edizione
Milano |
..... |
Edizione USA |
..... |
Rep. Singapore - Edizione
Singapore |
..... | |
|
|
.png) |
PARTE 1 |
PARTE CRONOLOGICA |
PARTE 2 |
.png) |
|
|
 |
|
| | |