PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Venerdì 29 Gennaio 2010

PARTE  2

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29 Gennaio 2010 04:21 DAVOS
DA DAVOS L'OMBRA DI UNA NUOVA RECESSIONE
di WSI
I gotha dell'economia e della finanza riuniti a Davos sono tutti d'accordo: la crisi non e' ancora finita. Indebitamento e deficit di bilancio i maggiori nemici. Si salvano le economie emergenti. Inutili le regole per le banche.
Chi sperava di poter mettere definitivamente la parola fine alla piu’ grossa crisi dopo quella del ’29 deve ricredersi: il ritmo della ripresa potrebbe subire una battuta d’arresto entro la fine dell’anno in corso. Sono tutti concordi i gotha dell’economia e della finanza riuniti al forum annuale di Davos, in Svizzera, dalle cui riflessioni emergono chiare indicazioni per i prossimi mesi.
Se e’ vero che l’economia in generale si sta riprendendo, e’ altrettanto vero che non e’ ancora tempo per considerarsi fuori pericolo. Cosi’ riporta il Wall Street Journal.
Il nodo cruciale e’ il pesante indebitamento con cui governi e possessori di case in Stati Uniti ed Europa dovranno fare i conti ancora per un bel po’. Le speranze di una crescita globale vanno mitigate, ma non per quanto riguarda paesi come Cina e India destinate invece a fare meglio.
A riproporre l’ombra della recessione ci ha pensato l’economista Nouriel Roubini, che tre anni fa, proprio da Davos, aveva anticipato quello che poi e’ accaduto su tutti i mercati. Il professore della New York University e’ stranamente ottimista sulle prospettive positive delle economie emergenti. Ma intravede comunque rischi in una possibile bolla nel Sol Levante, nell’invecchiamento della popolazione in Russia e negli ostacoli di tipo politico in Brasile e India.
Quanto alla regolamentazione finanziaria, Roubini e’ tra coloro che si interrogano sulle stringenti misure che dovrebbero portare alla separazione tra banche commerciali e banche di investimento.
Il finanziere George Soros e' sicuro che la riforma degli istituti finanziari sia prematura e insufficiente. "In linea generale appoggio il piano Obama, ma il timing e’ sbagliato. E’ troppo presto. Le banche non sono ancora fuori pericolo".
Altri avvertono: regole stringenti potrebbero minare la ripresa in generale. "L’incertezza economica da cui stiamo tentando di uscire potrebbe esser seguita da un incertezza di tipo politico", ha sostenuto il professore all’universita’ di Chicago Raghuram Rajan. Un esempio per tutti: il mix disoccupazione Usa al 10% e crescita cinese potrebbe spingere gli Stai Uniti verso misure populiste e protezioniste", ha detto.
Stessa opinione anche da parte del co-fondatore del fondo di private equity Carlyle David Rubenstein. E’ un illusione credere che stringenti regole possano impedire future crisi finanziarie. Gli Stati Uniti devono migliorare "le tre d: debito, deficit e dollaro", ha concluso.

 

 

Borsa di Tokyo: Chiusura pesante, crolla Advantest
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in forte ribasso. Il Nikkei ha perso il 2,1% a 10.198,04 punti ed il Topix l'1,4% a 901,12 punti. Tra gli esportatori Toyota (JP3633400001) ha perso il 2%, Honda (JP3854600008) il 2,1%, Canon (JP3242800005) il 3,9%, Panasonic (JP3866800000) il 2,7% e Sony (JP3435000009) il 2,4%. Gli ordini di beni durevoli sono aumentati lo scorso mese negli USA, il principale partner commerciale del Giappone, di solo lo 0,3%. Gli economisti avevano atteso in media un aumento del 2%. Lo yen si è apprezzato inoltre oggi sia rispetto all'euro che al dollaro. Seduta da dimenticare per i titoli high-tech. Advantest (JP3122400009) ha perso il 10,2%. Il leader mondiale per la produzione di sistemi automatici per il collaudo dei semiconduttori si attende per l'intero esercizio una perdita di netta di ¥13,5 miliardi. Gli analisti avevano atteso in media una perdita di soli ¥7,2 miliardi. Elpida (JP3167640006) ha chiuso in calo del 9% Il primo produttore giapponese di memorie per computer ha generato lo scorso trimestre un utile inferiore alle previsioni del mercato. Tra gli altri titoli del settore high-tech Tokyo Electron (JP3571400005) ha perso il 2,3%, Toshiba (JP3592200004) il 2,9% e NEC Electronics (JP3164720009) l'1,4%.
Nel settore del trasporto marittimo Kawasaki Kisen Kaisha (JP3223800008) ha guadagnato lo 0,6% dopo aver migliorato il suo outlook sull'intero esercizio.
Redazione Borsainside 07:32

 

 

Ue: Almunia, Non Ci Sara' Default Della Grecia
venerdì, 29 gennaio 2010 - 9:56 CET
(ASCA) - Roma, 29 gen - Non c'e' un rischio default per la Grecia. E' quanto ha affermato il commissario europeo agli affari monetari Joaquin Almunia in una intervista a Bloomberg Tv. ''La Grecia non andra' in default - ha detto Almunia - nella zona euro il default non esiste''. Categorico anche sulla ipotesi che Atene abbandoni l'euro. ''Non c'e' nessuna possibilita''' che la Grecia esca dall'area euro. ''Perche' e' folle cercare di risolvere i problemi dell'economia greca fuori della zona euro''. ''Non abbiamo un piano B. Il piano A e' sul tavolo'' ha detto il commissario europeo in riferimento alle raccomandazioni che saranno diffuse la prossima settimana.

 

 

Giappone torna a crescere
venerdì, 29 gennaio 2010 10:39 TOKYO
(ANSA) - TOKYO, 29 GEN - Il Giappone torna a crescere: a dicembre aumenta la produzione industriale (+2,2%), calano inflazione (-1,3%) e disoccupazione (al 5,1%). Inoltre, è aumentata la spesa delle famiglia (+2,1%). Per quanto riguarda la produzione industriale, l'aumento registrato (su base mensile) è il decimo rialzo di fila. Emerge la spinta positiva della domanda asiatica. Il dato e' inferiore al 2,5% atteso dagli analisti. In ottobre-dicembre, la crescita e' stata del 4,6% sui 3 mesi precedenti.

 

 

India come la Cina: aumentati la percentuale di riserve per le banche
BlueTG.it - venerdì, 29 gennaio 2010 - 10:43 NEW DHELI
La Reserve Bank of India ha aumentato oggi il tasso di riserva obbligatoria per le banche commerciali più delle attese, portandolo dal 5% al 5,75% e segnalando così l’avvio di una fase meno accomodante di politica monetaria.
Come previsto resta invece invariato il tasso di sconto (4,75%), mentre vengono riviste in modo deciso al rialzo le previsioni dell’inflazione per l’intero anno, misurata come variazione dei prezzi all’ingrosso, che ora è vista all’8,5% dal 6,5% della precedente stima. Riviste all’insù anche le attese sul Pil per il corrente anno fiscale (che termina come in Giappone il prossimo 31 marzo), da +6% a +7,5%.

 

 



Zona euro, tasso disoccupazione dicembre a 10%
reuters - venerdì, 29 gennaio 2010 11:10 BRUXELLES
Nel mese di dicembre il tasso di disoccupaizone della zona euro si è attestato al 10% rispetto a un consensus del 10,1%.
Il dato è stato reso noto da Eurostat che ha rivisto quello di novembre a 9,9% da 10,0%.

 

 

Zona euro, stima flash gennaio +1%, inferiore ad aspettative
reuters - venerdì, 29 gennaio 2010 - 11:15 CET
L'inflazione nella zona euro è risultata inferiore alle aspettative a gennaio, a dimostrazione che la dinamica dei prezzi rimane sotto controllo nonostante il recupero in atto del ciclo economico.
La stima flash è pari a +1% su anno, rispetto a un consensus di +1,2% e da +0,9% di dicembre, secondo i dati di Eurostat.
Il dato definitivo su gennaio sarà disponibile il 26 febbraio.

 

 

Eurispes: 47,1% italiani ritiene economia nettamente peggiorata
reuters - venerdì, 29 gennaio 2010 11:32 MILANO
Il 47,1% degli italiani, nel 2010, ritiene che la situazione economica del paese sia nettamente peggiorata, a fronte di un 37,6% che aveva espresso questa opinione due anni fa. Lo rileva il rapporto Eurispes sull'Italia 2010.
L'aumento dei pessimisti, si legge nel rapporto diffuso oggi, è certificato anche dai dati relativi a chi considera lievemente peggiorata l'economia italiana. Anche in questo caso, infatti, si registra un aumento, seppur lieve, rispetto alle percentuali del 2008 (32,2% contro 31,9%).
Quest'anno inoltre, sono diminuiti gli ottimisti che definiscono la nostra economia essere nettamente (0,7%) o lievemente (4,9%) migliorata nel corso degli ultimi 12 mesi (nel 2008 erano rispettivamente l'1,2% e il 8,9%).
Nonostante le difficoltà, però, crescono i sentimenti di fiducia e ottimismo per il futuro, fa sapere l'Eurispes.
Rispetto ai risultati del sondaggio realizzato nel 2008, è quasi raddoppiata la percentuale di quanti si dicono convinti di un futuro economico migliore per l'Italia (18,3% rispetto al 10,9% del 2008).
Di conseguenza si riduce al 36,3% la quota di quanti prevedono che la situazione peggiori nei prossimi 12 mesi. Il 37,5% degli italiani infine, sostiene che nel nostro paese la situazione economica resterà sostanzialmente invariata.

PREZZI E RISPARMI
Interpellati sull'andamento dei prezzi, poco più della metà degli italiani (56,8%) sostiene che nel corso dell'anno appena passato questi siano aumentati. Il dato tuttavia è in netta diminuzione (di ben 26 punti percentuali) rispetto alla rilevazione dello scorso anno, quando si attestava all'83,4%.
Il settore più colpito dall'aumento dei prezzi è quello alimentare: l'88,9% sostiene ci sia stato un aumento. Aumenti significativi anche sul fronte del costo del carburante per le auto (86,3%), dei pasti e delle consumazioni fuori casa (76,3%), dell'abbigliamento e del settore calzaturiero (74,9%) e dei trasporti (74,9%).
I settori che sono stati colpiti, secondo l'indagine, in misura minore dall'aumento dei prezzi sono stati quello telefonico, quello dei computer e il settore culturale.
A dispetto della crisi economica del 2009, sono in diminuzione le famiglie che hanno necessità di utilizzare i risparmi familiari (42,9% del 2010 contro il 51,2% del 2009) o che hanno difficoltà a pagare la rata del mutuo (23,3% del 2010 contro il 34,3% del 2009) o il canone d'affitto (18,1% del 2010 contro il 23,1% del 2009).
Me per quanto riguarda le possibilità di risparmio nel 2010, invece, prevalgono ancora i pessimisti: il 34,1%, infatti, prevede con molta probabilità di non riuscire a risparmiare nulla -- dato comunque in calo rispetto al 38,2% del 2009 -- mentre il 28,9% (27,2% nel 2009) nutre l'intenzione di riuscirci.

 

 

Le borse della regione Asia-Pacifico chiudono in ribasso
Tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso lo 0,2% a 2.989,29 punti. Durante l'intera settimana il listino cinese ha perso il 4,5%. Ancora male i bancari. Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha perso lo 0,2%, Bank of China (CN000A0J3PX9) lo 0,2% e China CITIC Bank (CNE1000001Q4) l'1,3%. Sul mercato continua ad esserci una forte incertezza a causa delle recenti misure prese dalle autorità cinesi per frenare la concessione di prestiti. Nel settore immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha chiuso in calo dello 0,7% e Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) dello 0,8%. SAIC Motor (CNE000000TY6), il primo produttore cinese di automobili, ha perso il 2,3%, Sinopec (CN0005789556), la maggiore raffineria dell'Asia, lo 0,7%.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso dell'1,2% a 20.121,99 punti. Dopo una seduta di pausa i bancari hanno ripreso il loro trend negativo. HSBC (GB0005405286) ha perso l'1,7%, Hang Seng Bank (HK0011000095) lo 0,8%, Bank of East Asia (HK0023000190) il 2% e BOC Hong Kong (HK2388011192) l'1,9%. Anche i titoli del settore immobiliare sono tornati oggi a soffrire. Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha perso l'1,3%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) l'1,3%, Sino Land (HK0083000502) lo 0,8% e Henderson Land (HK0012000102) l'1,7%. Li & Fung (BMG5485F1445) ha chiuso in rialzo del 10,2%. Li Fung ha stipulato un importante contratto per rifornire con beni di consumo Wal-Mart (US9311421039). China Life (CN0003580601) ha guadagnato l'1,5%. La prima impresa cinese del settore delle assicurazioni si attende di aver aumentato nel 2009 il suo utile netto di più del 50%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha perso il 2,2%, il Taiex a Taipei lo 0,7%, lo Straits Times a Singapore lo 0,5% e il Kospi a Seul il 2,4%.
Redazione Borsainside 12:24

 

 

Spagna, tasso disoccupazione a massimi da 12 anni in trim4 2009
reuters - venerdì, 29 gennaio 2010 13:32 MADRID
Il tasso di disoccupazione spagnolo ha toccato i massimi da 12 anni al 18,8% nel quarto trimestre del 2009 ed è visto salire ancora quest'anno a seguito del venire meno di miliardi di euro di finanziamenti per fronteggiare la crisi.
Il dato, reso noto dall'ufficio di statistica, è in crescita dal 17,9% registrato nel terzo trimestre e rispetto anche al 18,5% atteso dagli economisti, secondo un sondaggio Reuters.
Circa mezzo milione di lavoratori nel settore delle costruzioni è stati assunto dal governo nella seconda metà del 2009, pagato con il fondo di stimolo per fronteggiare gli effetti del collasso dell'industria delle costruzioni.
Il piano è stata la risposta del governo alla crisi dopo dieci anni di boom economico grazie al credito a buon mercato e al boom del settore immobiliare.
"La Spagna si trova in un periodo di particolare difficoltà, ma il governo non ha scelta se vuole continuare a vendere il proprio debito e a non cadere nella stessa trappola in cui è caduta la Grecia", dice un economista di 4Cast.
Il governo annuncerà oggi un piano di austerità che punta a tagliare il deficit - visto oltre il 10% del Pil nel 2009 e nel 2010 - al 3% del Pil nel 2013 in linea con quanto previsto dalla Ue.
"Il piano non risolverà il problema della disoccupazione, ma consentirà al governo di recuperare un po' di fiducia".

 

 

Bce: fermi prestiti banche dicembre
venerdì, 29 gennaio 2010 14:40 BRUXELLES
(ANSA) - ROMA, 29 GEN - I prestiti delle banche europee al settore privato non hanno fatto segnare alcuna variazione a dicembre. A novembre i prestiti avevano segnato una flessione dello 0,7%. I criteri per l'erogazione del credito sono piu' stringenti, per le famiglie e le imprese. E' 'essenziale' che i governi nazionali mettano a punto dei piani ''credibili'' per ridurre i propri deficit ha detto a Davos il Presidente della Banca Centrale Europea, Jean-Claude Trichet.

 

 

Usa: Pil balza del 5,7% in 4/o trimestre
venerdì, 29 gennaio 2010 15:10 WASHINGTON
(ANSA) - ROMA, 29 GEN - Il prodotto interno lordo degli Usa segna nel quarto trimestre 2009 un rialzo di 5,7% secondo prime stime del Dipartimento del Commercio Il dato (su base annua) e' superiore alle stime degli analisti, che prevedevano +4,7% dopo il +2,2% segnato nel terzo trimestre del 2009. Nel quarto trimestre segnato il rialzo piu' forte degli ultimi 6 anni. Nel 2009 l'economia Usa ha subito una contrazione del 2,4%, il peggior risultato dal 1946.

 

 

 
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Banche: Eurispes, Giudizio Italiani 'Decisamente Negativo'
venerdì, 29 gennaio 2010 15:13 MILANO
(ASCA) - Roma, 29 gen - Il giudizio degli Italiani verso le banche e', secondo Eurispes, ''decisamente negativo, dal momento che la maggioranza di coloro che ha avuto accesso al credito bancario negli ultimi anni ritiene che il tasso di interesse applicato sia alto (45,7%). Uno su tre (32,2%) ritiene, viceversa, che il tasso di interesse applicato al prestito bancario concesso sia adeguato e poco piu' di uno su dieci (14,5%) che sia contenuto''. Il 55,2% degli italiani inoltre e' convinto che ''le banche diano credito solo a chi dimostra gia' di possedere beni, mentre il 33,6% ne e' comunque abbastanza convinto'': il 47,7% e' ''molto convinto del fatto che le banche siano troppo esose, mentre il 36,4% ne e' abbastanza convinto''. Il 43,4% degli intervistati, continua l'istituto di ricerca, ''si dichiara molto convinto che le banche raccolgano i risparmi dei piccoli e finanziano i grandi'' ed e' piuttosto diffusa l'idea che ''le banche diano credito ai potenti indipendenmente dalle garanzie'' (''il 40,1% condivide molto questa affermazione''). Gli italiani, continua Eurispes, ''non sembrano condividere molto l'idea che le banche siano importanti perche' finanziano le imprese e la crescita economia'', il 46,4% dichiara ''di non condividere per niente l'affermazione secondo cui le banche sono sensibili nei confronti delle necessita' famiglie'': un ''giudizio molto negativo, negativo o solo sufficiente'' e' espresso infine sulla qualita' dei servizi offerti dalle banche, anche se, tuttavia, ''nel 52,1% dei casi i clienti ritengono che i servizi offerti dalle loro banche siano qualitativamente adeguati alle loro esigenze(giudiziosufficiente)'

 

 

Davos: da Bill Gates 10 mld per vaccini
venerdì, 29 gennaio 2010 - 15:27 CET
(ANSA) - DAVOS, 29 GEN - 'Dieci miliardi di dlr in 10 anni' per la ricerca e i vaccini per i Paesi poveri. Lo promette da Davos la Fondazione Bill e Melinda Gates. "Dobbiamo fare di questo decennio, il decennio dei vaccini. I vaccini già salvano e migliorano la vita di milioni di persone nei Paesi in via di sviluppo". Secondo Bill e Melinda Gates, una più ampia diffusione dei vaccini potrà salvare oltre 8 milioni di bambini da qui al 2020 ma "i finanziamenti non sono ancora abbastanza".

 

 

Banche: Boccia, Con 'Basilea 3' Rischio Irrigidimento Per Imprese
venerdì, 29 gennaio 2010 - 16:21 CET
(ASCA) - Firenze, 29 gen - ''Su Basilea 3 siamo un po' critici perche' irrigidisce i ratios patrimoniali delle banche e questo potrebbe comportare un irrigidimento per la liquidita' delle imprese''. Lo afferma Vincenzo Boccia, presidente della Piccola industria di Confindustria, parlando con i giornalisti a margine di un convegno sulle Pmi organizzato a Firenze nella sede della associazione degli industriali. ''Occorre aggiungere elementi intangibili per la valutazione delle imprese'', ha aggiunto Boccia, sottolineando che ''Basilea2 e Basilea 3 devono limitare l'effetto prociclico''. ''Speriamo - e' la conclusione del presidente della piccola industria - che ci sia un dialogo che non riguardi solo le banche ma anche le imprese e i governi''.

 

 

29 Gennaio 2010 16:30 NEW YORK
USA SCOSSI DA UN'ONDATA DI PIGNORAMENTI NEL 2009
di WSI
L'emorraggia della crisi immobiliare non da' segni di resa e colpisce in particolare le citta' degli Stati del Sud. Tassi piu' alti della media anche a Portland, Utah, Seattle e Minneapolis. Ma negli ultimi tre mesi le notifiche sono calate.
Alle citta' degli stati meridionali, i cosiddetti "Sand States", va il triste primato di guidare i posti piu' alti della classifica dei pignoramenti nel 2009. Le 20 aree urbane piu' colpite sono tutte situate in Nevada, Florida, California e Arizona.
Las Vegas e' la citta' che e' stata piu' colpita dal numero di notifiche di pignoramento, con il 12% delle famiglie che ne ha ricevuta almeno una in un anno. Secondo le cifre pubblicate da RealtyTrac, l'operatore online di case pignorate, si tratta di una cifra di ben cinque volte superiore alla media nazionale.
Al secondo posto si e' piazzata Cape Coral, in Florida, con un tasso dell'11.9%, terza Merced, in California, che ha registrato una percentuale del 10.1%.
La buona notizia e' che tutte e 20 le citta' che occupano i primi posti della speciale graduatoria hanno visto calare le notifiche di pignoramento negli ultimi tre mesi.
Quella cattiva e' che la piaga dei pignoramenti si sta espandendo a macchia d'olio oltre i livelli critici, stando a quanto riferito dall'AD di RealtyTrack, James Saccacio. Su scala nazionale l'anno scorso i pignoramenti sono cresciuti del 21.2%.
"Aree come Provo, Utah, Fayetteville, Arkansans, Portland, Oregon, Rockford e Illinois hanno tutte registrato nel 2009 tassi di pignoramento sopra la media statunitense e negli ultimi dodici mesi mercati come Honolulu, Minneapolis e Seattle hanno riscontrato un incremento dei casi di pignoramento di oltre due volte superiore al tasso nazionale".
L'ondata di pignoramenti che ha scosso gli Stati "continentali" sembra legata a fattori che solitamente influiscono direttamente sul benessere delle famiglie, come la perdita di posti di lavoro, mentre nei Sand States e' piu' che altro dovuta allo scoppio di una bolla immobilare.
In citta' quali Las Vegas, Phoenix, Miami e Bakersfield, in California, il rialzo dei prezzi delle case a meta' del decennio 2000 ha portato i costruttori di case a tentare misure disperate, come l'utilizzo di mutui a tasso variabile ibridi, i famigerati contratti a opzione "ARM".
Si tratta di mutui dove si ha diritto all’opzione, ovvero una clausola, che permette al mutuatario di pagare un interesse molto basso per i primi anni di vita del mutuo. Successivamente l’interesse viene ricalcolato con dei parametri molto peggiorativi. Da qui l'acronimo ARM, che sta per Adjustable-Rate Mortgages.
Fino a che i prezzi hanno continuato a crescere e' stato possibile pagare questi prodotti. Una volta che la corsa dei prezzi si e' fermata, per i debitori sono iniziati i problemi e sempre piu' mutui hanno incominciato a risultare insolventi.

 

 

Spagna: stima deficit 2009 a 11,4%
venerdì, 29 gennaio 2010 - 17:34 CET
(ANSA) - MADRID 29 GEN - Secondo le ultime stime comunicate dal ministro dell'economia Elena Salgado,il rapporto deficit-pil ha raggiunto l'11,4% nel 2009 in Spagna. Le ultime previsioni del governo indicavano che il rapporto deficit-Pil sarebbe stato del 9,5% per il 2009. Ieri il premier Jose' Luis Zapatero ha affermato che la Spagna 'rispettera' i propri impegni' con il patto di stabilita'. Bruxelles chiede un rientro entro il parametro del 3% per il 2013.

 

 

Usa: indice fiducia Michigan oltre stime
venerdì, 29 gennaio 2010 - 17:45 CET
(ANSA) - ROMA 29 GEN -L'indice di fiducia dei consumatori Usa calcolato dall'Universita' del Michigan a gennaio sale oltre il previsto a 74,4 da 72,8 da dicembre. Le previsioni erano per un rialzo a 73,0. Bene (Vienna: BENE.VI - notizie) anche l'indice dei direttori acquisti del distretto industriale di Chicago: a gennaio e' salito a 61,5 punti dai 58,7 punti del mese precedente, smentendo le previsioni di un calo a 57,2 punti.

 

 

Chevron: utili trimestre -37% a 3,07 mld
venerdì, 29 gennaio 2010 - 17:53 CET
(ANSA) - ROMA, 29 GEN - Chevron (NYSE: CVX - notizie) chiude il quarto trimestre con un calo degli utili del 37%,risentendo del generale calo della domanda di diesel e benzina. L'utile netto e' sceso a 3,07 miliardi di dollari (1,53 dollari per azione) dai 4,9 miliardi (2,44 dollari per azione). Il risultato e' inferiore alla stima media di 1,69 dollari per azione avanzata dagli analisti. I ricavi sono cresciuti del 10% a 47,6 miliardi.

 

 

Usa: Obama Annuncia Maxi-Taglio Tasse Da 33 Mld $ a Sostegno Occupazione
venerdì, 29 gennaio 2010 18:48 WASHINGTON
(ASCA-AFP) - Baltimora, 29 gen - Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha annunciato pacchetto di tagli fiscali da 33 miliardi di dollari mirato a sostenere l'occupazione nelle piccole e medie imprese. ''E' tempo di riportare l'America al lavoro - ha detto nel corso di una giro tra le piccole aziende di Baltimora - perche' abbiamo avuto due anni vermante difficili''. La proposta, che dovra' passare il vaglio del Congresso, prevede un credito d'imposta di 5.000 dollari a vantaggio delle piccole imprese per ogni nuova assunzione unito ad una detassazione degli oneri sociali sugli aumenti salariali. Le imprese potranno richiedere il credito ogni trimestre, in modo da non dover aspettare la fine dell'esercizio per ottenere i vantaggi fiscali. Il costo totale degli interventi e' di 33 miliardi di euro. Il piano, ha spiegato Obama, si e' reso necessario peche' nonostante il balzo del prodotto interno lordo, il mercato del lavoro resta al palo. ''Abbiamo la piu' forte crescita degli ultimi sei anni - ha sottolineato il Presidente Usa - e si tratta di un sostanziale miglioramento rispetto al terribile declino di un anno fa''. Obama ha rilevato, pero', che ''le imprese si stanno riprendendo ma non stanno ancora facendo il passo successivo assumendo personale a tempo pieno''.

 

 

Le borse europee tornano a salire eccetto Zurigo
Quasi tutti i principali listini azionari europei hanno chiuso oggi in rialzo. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato lo 0,8%, iI DAX a Francoforte l'1,2%, il CAC40 a Parigi l'1,4% e il FTSE MIB a Milano l'1,4%. Lo SMI a Zurigo ha perso meno dello 0,1%.
Le borse del Vecchio Continente hanno beneficiato oggi di alcune notizie positive arrivate dal fronte societario. A mettere di buon umore gli investitori è stato inoltre il forte aumento del PIL degli USA nel quarto trimestre del 2009.
BMW (DE0005190003) ha guadagnato il 4,8%. L'impresa tedesca ha confermato oggi di attendersi per il 2009 un utile prima delle tasse positivo. Sempre nel settore dell'auto Daimler (DE0007100000) ha guadagnato il 3,4%, Fiat (IT0001976403) il 4,2%, Peugeot (FR0000121501) l'1,4%, Renault (FR0000131906) lo 0,9% e Volkswagen (DE0007664005) il 3,7%. HSBC ha promosso oggi Daimler a "Neutral" e Volkswagen ad "Overweight".
Infineon (DE0006231004) ha guadagnato il 3%. Il secondo produttore europeo di semiconduttori ha alzato oggi le sue stime per l'intero esercizio.
I bancari hanno potuto recuperare parte del terreno perso durante le scorse sedute. Barclays (GB0031348658) ha guadagnato il 2,1%, HSBC (GB0005405286) il 2,6%, Deutsche Bank (DE0005140008) l'1,4%, BNP Paribas (FR0000131104) il 2,1%, UniCredit (IT0000064854) il 4% e Banco Santander (ES0113900J37) il 2,7%.
In ripresa anche i titoli dei produttori di materie prime. Anglo American (GB00B1XZS820) ha chiuso in rialzo dell'1%, BHP Billiton (GB0000566504) dell'1,3%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) dello 0,6% e Total (FR0000120271) del 2%.
Finmeccanica (IT0001407847) ha perso il 3,6%. Il gruppo attivo nella difesa e nell'aerospazio ha tagliato le stime sul suo Ebitda per il 2010.
Redazione Borsainside 18:52

 

 

29 Gennaio 2010 20:00 NEW YORK
RUSSIA-CINA VOLEVANO FAR SALTARE FREDDIE E FANNIE
di WSI
Lo scrive nero su bianco l'ex segretario al tesoro Paulson nel suo nuovo libro "On the Brink". Il Cremlino voleva che il Celeste impero si sbarazzasse dei bond delle due agenzie governative. I fatti risalgono al 2008.
Uno schema "dirompente" doveva essere messo in atto tra Russia e Cina. Obiettivo: mandare all’aria Freddie Mac e Fannie Mae, le due agenzie governative che erogano la maggior parte dei mutui americani. A riferirlo l’ex segretario al Tesoro Henry Paulson nel suo libro "On the Brink", in vendita dal prossimo primo febbraio.
Secondo quanto appreso dallo stesso Paulson durante le celebrazioni delle ultime Olimpiadi di Pechino, il Cremlino avrebbe fatto pressioni sul Celeste Impero affinche’ nel 2008 si sbarazzasse a piene mani delle obbligazioni facenti capo alle due "GSE" (Government Sponsored Enterprises, come le ha definite tecnicamente il predecessore di Geithner) con l’intento di spingere gli Stati Uniti a mettere mano al portafoglio per salvarle, riccorrendo alle autorita’ competenti.
"Pesanti vendite avrebbero potuto creare un’improvvisa perdita di fiducia in queste due agenzie e creare uno shock nel mercato", ha scritto Paulson. "Ho aspettato di tornare negli States ed essere in un ambiente sicuro per poter informare (l’allora, ndr) presidente George W. Bush".
Non sono mancate le immediate reazioni alla notizia: "La Russia non ha mai suggerito alla Cina simili strategie", ha replicato il portavoce di Putin Dmiry Peskov secondo quanto riportato dall'agenzia Bloomberg News.
Il Cremlino nel 2008 ha venduto tutte le sue obbligazioni legate a Freddie e Fannie. All’inizio di quell’anno ne possedeva per un valore di $65.6 miliardi. Il 6 settembre dello stesso anno le due agenzie governative sono sate salvate nel bel mezzo del peggior scivolone del mercato immobiliare dai tempi della Grande Depressione.

 

 

Le borse di Mosca, Budapest e Varsavia salgono, scende Praga
Quasi tutte le principali borse dell'Europa dell'Est hanno chiuso oggi in rialzo.
L'indice RTS ha guadagnato a Mosca lo 0,9% a 1.473,81 punti. I volumi di scambio sono aumentati sensibilmente rispetto a ieri e sono stati al di sopra della media. Anche il mercato azionario russo ha beneficiato della notizia del forte aumento del PIL degli USA nel quarto trimestre. Bene i bancari. Sberbank (RU0009029540) ha chiuso in rialzo dell'1,9% e Bank Saint Petersburg (RU0009100945) del 5,3%. Seduta negativa per il settore energetico. LUKoil (RU0009024277) ha perso lo 0,6%, Rosneft (RU000A0J2Q06) il 3,2% e Gazprom (RU0007661625) l'1,3%.
Il BUX a Budapest ha guadagnato l'1,3% a 21.831,46 punti. Quasi tutte le blue chips ungheresi hanno chiuso in rialzo. OTP Bank (HU0000061726) ha guadagnato il 2,4%, Gedeon Richter (HU0000067624) il 2,1% e MOL (HU0000068952) lo 0,8%. Magyar Telekom (HU0000016522) ha perso lo 0,8%.
Il PX a Praga ha perso lo 0,8% a 1.176,7 punti. Secondo il Ministero delle Finanze l'economia della Repubblica Ceca dovrebbe essere calata nel 2009 del 4%. Tra i titoli principali del listino ceco Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) ha chiuso in ribasso dello 0,7% e Erste Group Bank (AT0000652011) del 2,1%. Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) e Komercni Banka (CZ0008019106) hanno guadagnato entrambi lo 0,2%,
Il WIG a Varsavia ha guadagnato lo 0,4% a 40.058,26 punti. Quasi tutte le blue chips polacche hanno chiuso in rialzo. Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha guadagnato il 2,7%, KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) l'1%, PKN Orlen (PLPKN0000018) l'1,5% e Telekomunikacja Polska (PLTLKPL00017) lo 0,9%. PKO Bank Polski (PLPKO0000016) ha perso lo 0,5%.
Redazione Borsainside 20:38

 

 

Borse dell'America Latina: Chiusura contrastata, San Paolo -0,3%
Le borse dell'America Latina hanno chiuso ieri contrastate.
Il Bovespa a San Paolo ha perso lo 0,3% a 65.401,77 punti. Sul mercato azionario brasiliano ha pesato la debole performance di Wall Street. Tra i bancari Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) ha chiuso in ribasso del 2,1% e Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) dell'1,4%. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso l'1,3%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York in calo dell'1%. Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) e Usiminas (BRUSIMACNPA6) hanno guadagnato rispettivamente l'1,3% e il 2%. Bank of America ha espresso oggi ottimismo sulle prospettive del settore brasiliano dell'acciaio. Vale (BRVALEACNPA3) ha chiuso invariato.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dell'1,4% a 30.391,61 punti. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha perso l'1,3%, Cemex (MXP225611567) l'1,1% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) il 2,6%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha guadagnato lo 0,2%, l'IPSA a Santiago del Cile lo 0,9%, l'IBVC a Caracas lo 0,2% e l'IGBC a Bogotà lo 0,7%. Il General a Lima ha perso lo 0,4%.
Redazione Borsainside 00:32


 

 

 
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WALL STREET: FUTURES AMPLIANO I RIALZI: PIL AI MASSIMI DI SEI ANNI

29 Gennaio 2010 14:41 NEW YORK - WSI
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Nel quarto trimestre maggiore espansione economica dal terzo trimestre 2003. Ma per gli analisti e' ancora troppo presto per cantar vittoria. Sul Nasdaq si mettono in luce Amazon (+2.2%) e Microsoft (+1.2%) dopo i conti. Dollaro ancora su.
Si profila una seduta in progresso a Wall Street, con i contratti sui principali indici azionari che quando manca mezz'ora all'inizio delle contrattazioni scambiano sopra i livelli della vigilia (vedi quotazioni a fondo pagina).

Il mercato ha esteso i guadagni inziiali in concomitanza con le notizie circa la crescita superiore alle previsioni dell'economia americana negli ultimi tre mesi dell'anno. Il dato preliminare sul PIL ha mostrato un incremento del 5.7% dopo che il trimestre precedente si era chiuso con una crescita del 2.2%.

Si tratta dell'espansione piu' ampia da sei anni a questa parte, ovvero dal terzo trimestre 2003. Il consensus era per un aumento del 4.7%. La componente dei consumi personali ha registrato una variazione positiva del 2%, piu' alta dell'1.8% stimato, dopo il +2.8% del trimestre antecedente.

Il PCE e' aumentato ad un tasso annuale trimestre su trimestre dell'1.4%, che e' risultato migliore dell'1.3% atteso dagli analisti dopo il +1.2% dei tre mesi precedentei. Nel frattempo l'indice dei prezzi e' cresciuto dello 0.6%,in questo caso deludendo le stime, che erano per un'espansione dell'1.3% dopo lo 0.4% precedente.

I dati sono piaciuti dunque al mercato, ma per gli analisti e' ancora troppo presto per cantare vittoria, in quanto i rialzi sono dovuti piu' agli aggiustamenti sul fronte delle scorte che ad un incremento delle vendite di beni e servizi. Sempre in ambito macro, dopo l'apertura l'attenzione si spostera' sulla fiducia dei consumatori.

Gli investitori nel frattempo mostrano di aver apprezzato gli ultimi utili societari di Microsoft e Amazon.com. Ieri a mercati chiusi il colosso del software ha annunciato un balzo del 60% degli utili fiscali, a $6.66 miliardi, ossia 74 centesimi per titolo. Il gigante del software ha tratto giovamento dal miglioramento delle vendite di personal computer e dal lancio del nuovo sistema operativo Windows 7.

Le azioni Microsoft avanzano dell'1% circa sopratutto grazie al fatturato da record. In denaro anche i titoli Amazon.com (+2%) che ha registrato un rialzo del 71% degli utili. In positivo anche Mattel, sulla scia di risultati incoraggianti, e Wal-Mart Stores, favorita dalla promozione a Buy da parte della banca d'affari Goldman Sachs.

Oggi annunceranno i propri conti fiscali il colosso petrolifero Chevron, che dovrebbe riportare utili pari a $1.70 per azione, e Honeywell, i cui utili dovrebbero essere pari a 90 centesimi per titolo nell'ultimo trimestre.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico in ribasso le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo arretrano di $0.10 attestandosi a quota $73.54 al barile. Sul valutario la moneta unica e' in ribasso a $1.3965. In flessione l’oro a $1084.20 l’oncia (-$0.06). In cauto rialzo i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.6500% dal 3.6580% di ieri.

Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 e' in rialzo di 8.60 punti (+0.8%) a 1087.80.

Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna +16.75 (+0.95%) a 1787.25.

Il contratto sull'indice Dow Jones guadagna 71.00 punti (+0.71%) a quota 10133.00.

 

 

 

WALL STREET: TORNA A CORRERE SU TRIMESTRALI E PIL

29 Gennaio 2010 15:30 NEW YORK - WSI
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Investitori entusiasti per la crescita superiore alle attese del PIL nel quarto trimestre e per una nuova serie di trimestrali convincenti, tra cui quelle di Microsoft, Mattel e Amazon.com. Indici positivi malgrado il dollaro forte.
Partenza in buon rialzo per la Borsa statunitense, galvanizzata dalla crescita superiore alle attese del PIL nel quarto trimestre e da una nuova serie di trimestrali convincenti. Il Dow Jones scambia in progresso dello 0.44% a quota 10165.35 punti, il Nasdaq dello 0.91% in area 2198.90, mentre l'S&P 500 avanza dello 0.45% a 1089.39 punti.

In calo dello 0.7% nell'ultima settimana, il mercato sembra tuttavia destinato a chiudere in rosso per la terza settimana di fila. Tuttavia i dati incoraggianti relativi al quarto trimestre, quando l'economia e' cresciuta del 5.7%, di un punto percentuale sopra alle attese, potrebbero spingere gli investitori ad acquistare con sempre piu' intensita' gli asset a rischio piu' alto.

Si tratta dell'espansione piu' ampia da sei anni a questa parte, ovvero dal terzo trimestre 2003. Il consensus era per un aumento del 4.7% dopo il +2.2% registrato nei tre mesi precedenti. La componente dei consumi personali ha registrato una variazione positiva del 2%, piu' alta dell'1.8% stimato, dopo il +2.8% del trimestre antecedente.

Sempre suul fronte macro dopo l'apertura il focus si spostera' sulla lettura finale relativa alla fiducia dei consumatori di gennaio, a cura dell'Universita' del Michigan. Il dato verra' reso noto alle 15:55 italiane.

Malgrado dall'inizio della stagione delle trimestrali gli investitori si siao dimostrati molto esigenti, preferendo optare per un approccio "sell-the-news", i risultati positivi di Amazon.com, Microsoft e Mattel hanno contribuito a risollevare il morale degli operatori.

Hanno deluso invece i conti di Honeywell, i cui profitti sono scesi a $698 milioni, ovvero 91 centesimi per azione, a fronte dei $707 milioni, ossia 97 cents per titolo, di un anno prima. Le vendite hanno registrato un calo a $8.1 miliardi da 8.7.

Ieri a mercati chiusi il colosso del software ha annunciato un balzo del 60% degli utili fiscali, a $6.66 miliardi, ossia 74 centesimi per titolo. Il gigante del software ha tratto giovamento dal miglioramento delle vendite di personal computer e dal lancio del nuovo sistema operativo Windows 7.

Le azioni Microsoft avanzano dell'1% circa sopratutto grazie al fatturato da record. In denaro anche i titoli Amazon.com (+2%) che ha registrato un rialzo del 71% degli utili. In positivo anche Mattel, sulla scia di risultati incoraggianti, e Wal-Mart Stores, favorita dalla promozione a Buy da parte della banca d'affari Goldman Sachs. Oggi annuncera' i propri conti fiscali il colosso petrolifero Chevron, che dovrebbe riportare utili pari a $1.70 per azione.

I rialzi sono stati resi possibili nonostante il nuovo rafforzamento del dollaro, che ultimamente si e' mosso seguendo un rapporto inversamente proporzionale rispetto all'azionario. Il biglietto verde e' in progresso dello 0.4% contro il basket di valute concorrenti.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico in rialzo le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo avanzano di $0.65 attestandosi a quota $74.29 al barile. Sul valutario la moneta unica e' in ribasso a $1.3929. In flessione l’oro a $1080.40 l’oncia (-$4.40). In flessione i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.6750%, guadagnando 17 punti base.

 

 

 

 

WALL STREET: REAZIONE TIMIDA A TRIS DI DATI INCORAGGIANTI

29 Gennaio 2010 17:45 NEW YORK - WSI
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Il mercato si dimostra incapace di limitare le perdite accumulate nel 2010. Non bastano PIL, fiducia dei consumatori e Chicago PMI, tutti migliori del previsto. Il Dow tiene grazie a Alcoa, Cisco e Wal-Mart. Dollaro sui massimi da agosto.
Il mercato si avvicina al giro di boa dell'ultimo giorno di scambi di gennaio in negativo, vanificando i rialzi iniziali. Guadagni che erano stati resi possibili dalla pubblicazione del PIL, della fiducia dei consumatori e del Chicago PMI, tutti migliori del previsto.

Con gli investitori che hanno iniziato a digerire i dati, in particolare quello sul PIL, gli indici hanno perso gradualmente la spinta e non riescono piu' ad arginare le perdite accumulate sin qui nel 2010.

L'espansione economica e' stata pari al 5.7% negli ultimi tre mesi del 2009. Per trovare una cifra cosi' alta bisogna risalire al terzo trimestre del 2003. Tuttavia il messaggio degli economisti e' che non bisognerebbe cantare vittoria troppo presto. A preoccupare e' in particolare un dato presente nel report: le spese al consumo.

"Le cifre del PIL sono state accolte dai trader con un entusiasmo tiepido", osserva Todd M. Schoenberger, managing director di LandColt Trading, precisando che "la delusione piu' grande e' stata la spesa al consumo, che ha contribuito solo all'1.44% del dato".

Se si considera che il 70% circa della crescita economica proviene dai consumatori americani, l'outlook per i prossimi trimestri e' particolarmente incerto. Soprattutto tenendo conto della situazione occupazionale ancora critica del Paese.

Il Chicago PMI e' cresciuto a quota 61.5 in gennaio dai 58.7 di dicembre, battendo le attese. Gli economisti prevedevano un calo rispetto al mese precedente in area 57.2.

Notizie ancora piu' positive, se possibile, giungono dal dato finale sulla fiducia dei consumatori a cura dell'Universita' del Michigan. Il balzo al 74.4 registrato in gennaio sui livelli piu' alti degli ultimi due anni, e' risultato superiore a quello previsto. Per trovare un dato altrettanto positivo bisogna risalire a gennaio 2008, ovvero un mese dopo l'inizio della recessione.

Sul valutario nel frattempo il dollaro ha toccato i massimi da agosto, favorito proprio dalle notizie economiche incoraggianti. Poco variate le quotazioni del petrolio, mentre i prezzi dei Treasuries e il metallo prezioso cedono terreno.

Wal-Mart ha conquistato la vetta del Dow dopo aver incassato la promozione a Buy degli analisti di Goldman Sachs, che hanno citando le iniziative di risparmio dei costi e l'incremento dei margini. A mantenere in territorio positivo il paniere delle blue chip contribuiscono anche le buone prove di Alcoa e Cisco Systems.

In ambito di trimestrali ai conti convincenti di Microsoft, Amazon.com e Mattel hanno risposto quelli deludenti di Honeywell e Chevron. Il gigante petrolifero ha archiviato il quarto trimestre con un calo degli utili del 37%, risentendo del generale calo della domanda di diesel e benzina.

A livello settoriale le migliori performance sono segnate dai comparti:
India- INP +1.7%, US retailers- XRT +1.3%, homebuilders- XHB +1.1%, Oil HLDRS- OIH +0.8%, Steel- SLX +0.5%, Basic materials- XLB +0.4% e Ag/chem- MOO +0.3%. Le peggiori: Metals/mining- XME -1.2%, Solar power- TAN -0.7%, Clean energy- PBW -0.2%, Energy- XLE -0.1%, Euro currency shares- FXE -.25%, Gold- GLD -.25%, RBOB gas- UGA -.25% e Wind energy- FAN -.25%

Alle 18:45 circa il volume di scambio e' di 515 milioni di pezzi al NYSE e 1.41 miliardi al Nasdaq. I titoli in rialzo contro quelli in ribasso sono 1604 a 1297 al Nyse e 1311 a 1230 milioni al Nasdaq. I nuovi massimi contro i nuovi minimi delle ultime 52 settimane sono: 39 a 6 al NYSE e 39 a 14 al Nasdaq.

 

 

 

 

WALL STREET: ANCORA IN ROSSO: BRUCIATO IL 3.5% A GENNAIO

29 Gennaio 2010 22:00 NEW YORK - WSI
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Non bastano i dati incoraggianti su Pil, Chicago Pmi e fiducia dei consumatori. I tecnologici guidano i ribassi dopo i conti deludenti di Sandisk. Sugli energetici pesa il dollaro ai massimi di oltre sei mesi. Dow -0.55%, Nasdaq -1.45%.
Al mercato azionario americano non sono bastati i numeri convincenti relativi a Pil, Chicago PMI e fiducia dei consumatori, con gli indici che hanno chiuso in ribasso l'ultima seduta del mese. Il Dow Jones ha perso lo 0.55% a 10065.06 punti, il Nasdaq l'1.45% a 2147.35, mentre l'S&P 500 ha lasciato sul campo lo 0.99% a quota 1073.81.

Si tratta della terza settimana negativa consecutiva, con il mese di gennaio che si e' chiuso in rosso del 3.5%. Si tratta della perdita piu' grave da 11 mesi a questa parte. Quest'anno il famoso "effetto gennaio", mese in cui solitamente i titoli quotati tendono ad apprezzarsi dopo le operazioni di compravendita legate alle scadenze di fine anno, non si e' materializzato.

A guidare i cali e' stato il settore dei tecnologici, che ha spinto in pesante ribasso il Nasdaq. Gli investitori sono rimasti delusi dai conti della produttrice di memorie flash Sandisk (-13%) e dai commenti di Microsoft successivi alla presentazione della trimestrale.

I titoli sono stati schiacciati in fondo all'indice composito dopo che il Chief Financial Officer Peter Klein ha detto che l'azienda di Richmond deve ancora riscontrare un recupero delle spese nei software aziendali.

Particolarmente colpiti dalla lettera anche i titoli delle aziende del comparto energetico, penalizzate dal nuovo rafforzamento del dollaro, salito sui massimi di oltre sei mesi, che inevitabilmente messo sotto pressione i prezzi del petrolio.

Il dollar index, misuratore della performance del biglietto verde contro le sei principali valute rivali, e' salito al 79.413 dal 78.875 di ieri. Si tratta del livello piu' alto da fine luglio. La valuta americana viene da due settimane di fila di guadagni.

Con gli investitori che hanno iniziato a digerire i dati, in particolare quello sul PIL, gli indici hanno perso gradualmente la spinta iniziale e non sono piu' riusciti a mettere un freno alle perdite accumulate sin qui nel 2010.

L'espansione economica e' stata pari al 5.7% negli ultimi tre mesi del 2009. Per trovare una cifra cosi' alta bisogna risalire al terzo trimestre del 2003. Tuttavia il messaggio degli economisti e' che non bisognerebbe cantare vittoria troppo presto. A preoccupare e' in particolare un dato presente nel report: le spese al consumo.

"Le cifre del PIL sono state accolte dai trader con un entusiasmo tiepido", osserva Todd M. Schoenberger, managing director di LandColt Trading, precisando che "la delusione piu' grande e' stata la spesa al consumo, che ha contribuito solo all'1.44% del dato".

Se si considera che il 70% circa della crescita economica proviene dai consumatori americani, l'outlook per i prossimi trimestri e' particolarmente incerto. Soprattutto tenendo conto della situazione occupazionale ancora critica del Paese.

Il Chicago PMI e' cresciuto a quota 61.5 in gennaio dai 58.7 di dicembre, battendo le attese. Gli economisti prevedevano un calo rispetto al mese precedente in area 57.2.

Notizie ancora piu' positive, se possibile, giungono dal dato finale sulla fiducia dei consumatori a cura dell'Universita' del Michigan. Il balzo al 74.4 registrato in gennaio sui livelli piu' alti degli ultimi due anni, e' risultato superiore a quello previsto. Per trovare un dato altrettanto positivo bisogna risalire a gennaio 2008, ovvero un mese dopo l'inizio della recessione.

In ambito di trimestrali, ai conti convincenti di Amazon.com e Mattel hanno risposto quelli deludenti di Honeywell e Chevron. Il gigante petrolifero ha archiviato il quarto trimestre con un calo degli utili del 37%, risentendo del generale calo della domanda di diesel e benzina.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico in contrazione le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo cedono $0.75 attestandosi a quota $72.89 al barile. Sul valutario la moneta unica e' in ribasso a $1.3881. In flessione l’oro a $1083.80 l’oncia (-$1.00). In netto progresso i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.6090%, guadagnando ben 49 punti base.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

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Toyota: numero uno si scusa per richiami
sabato, 30 gennaio 2010 - 10:46 CET
(ANSA) - TOKYO, 30 GEN - Il numero uno di Toyota Akio Toyoda si e' pubblicamente scusato per il maxi-richiamo di veicoli per problemi al pedale dell'acceleratore. Il numero di automobili richiamate dalla casa nipponica per problemi al pedale dell'acceleratore o al tappetino sottostante ha superato i 7 milioni di unita' in tutto il mondo. Toyoda, criticato anche dai media per il suo lungo silenzio, ha spiegato parlando alla tv pubblica nipponica Nhk di essere 'molto dispiaciuto per quanto accaduto'.

 

 

Cina: stop rapporti militari con Usa
sabato, 30 gennaio 2010 11:37 PECHINO
(ANSA) - PECHINO, 30 GEN - La Cina sospendera' gli scambi e le relazioni militari con gli Usa,in risposta alla decisione di Washington di vendere armamenti a Taiwan. La Cina inoltre ha convocato l'addetto militare degli Usa a Pechino. 'Considerato il grave danno', la parte cinese 'ha deciso di sospendere le previste visite militari reciproche', ha detto il ministero della Difesa citato dalla Nuova Cina. Gli Usa avevano annunciato ieri la decisione di vendere armi a Taiwan per 6,4 miliardi di dollari.

 

 

Usa: Obama Conferma, Dimezzeremo Deficit Entro Il 2013
sabato, 30 gennaio 2010 12:59 WASHINGTON
(AGI) - Washington, 30 gen. - Barak Obama ha rinnovato l'impegno a dimezzare il deficit entro il 2013, scadenza del suo mandato. Lo ha detto nel discorso alla radio del sabato. Il deficit potrebbe quest'anno superare i 1.500 miliardi di dollari eclissando quello record registrato alla fine di settembre 2009 a 1.416 miliardi di dollari.

 

 

Davos, Draghi (Fsb) valuta agenzia per fallimento banche
reuters - sabato, 30 gennaio 2010 14:15 DAVOS
I regolatori globali stanno lavorando alle proposte per un'agenzia centrale che gestisca i fallimenti delle banche. Lo ha detto Mario Draghi, presidente del Financial Stability Board, in un'intervista a Reuters Insider television.
"Vogliamo avere un'autorità o un'agenzia che abbia il potere, i fondi, il budget e la competenza per gestire il fallimento in modo ordinato", ha detto Draghi.
Draghi ha aggiunto che al momento si sta discutendo se debba esserci del capitale a disposizione per le istituzioni troppo grandi o troppo importanti per il sistema per scomparire.
Il governatore della Banca d'Italia ha anche detto che i banchieri e i regolatori che si sono incontrati al World Economic Forum a Davos hanno concordato che le misure sul capitale, liquidità e strutture legali delle banche - come la separazione delle attività di trading bancario - devono essere coordinate globalmente.
"In un certo senso (nessuna) conclusione operativa, ma un modo interessante di andare avanti".

 

 

Davos:Strauss-Kahn, Riforma Finanza Coordinata e Rapida
sabato, 30 gennaio 2010 - 14:24 CET
(AGI) - Davos, 30 gen. - La riforma del sistema finanziario dovra' essere "coordinata" ma, soprattutto, dovra' essere in tempi rapidi. LO ha affermato il presidente del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, parlando dal Forum Di Davos. "Il coordinamento del settore finanziario e' una questione di massima priorita'". Progessi sono stati fatti ma "non e' ancora abbastanza". "Ci sono voluti 12 anni per costruire Basilea ma ora non abbiamo 12 anni per la riforma finanziaria. Quindi dobbiamo fare presto".

 

 

Grecia: Ue Chiedera' Di Tagliare Stipendi Statali
sabato, 30 gennaio 2010 - 14:44 CET
(AGI) - Atene, 30 gen. - L'Unione europea dira' alla Grecia di prendere ulteriori misure entro il 15 maggio per risanare le sue finanze e ridurre il deficit. Lo scrive il giornale greco Ta Nea oggi citando la bozza di un documento. Le raccomandazioni della Commissione, attese il 3 febbraio, includono il taglio delle retribuzioni nominali nel settore pubblico e un tetto alle pensioni piu' alte, scrive Ta Nea

 

 

Usa: Fallite Quattro Banche, Totale 2010 Sale a 14
sabato, 30 gennaio 2010 15:06 LOS ANGELES
(AGI) - Los Angeles, 30 gen. - Altre quattro banche statunitensi sono state dichiarate fallite nella notte, portando a 14 il totale dei crack da inizio 2010. A chiudere i battenti su ordine della Fdic, l'Agenzia federale di supervisione sui depositi, sono state la First Regional Bank di Los Angeles, la Florida Community Bank di Immokalee, la First National Bank (NCXS.PK - notizie) di Carrollton (Georgia) e la Community Bank (CMTB.OB - notizie) and Trust di Cornelia (Georgia).

 

 

Clima: Fmi Lavora a Creazione 'Fondo Verde' Da 100 Mld Dlr
domenica, 31 gennaio 2010 - 15:17 CET
(AGI) - Davos, 31 gen. - Il Fondo Monetario Internazionale sta lavorando alla creazione di un 'fondo verde' da 100 miliardi di dollari per aiutare gli Stati ad attenuare gli effetti del cambiamento climatico. E' quanto ha annunciato il direttore generale Dominique Strauss-Kahn. I paesi sviluppati, ha spiegato, hanno limiti nel finanziare tali misure visto che i loro bilanci sono appesantiti dagli stimoli per rilanciare l'economia.

 

 

Crisi: Si Chiude Vertice Davos, Ripresa Fragile e Incertezza Su Banche
sabato, 30 gennaio 2010 18:05 DAVOS
(ASCA-AFP) - Davos, 30 gen - L'economia mondiale si sta pian piano riprendendo dalla crisi economica ma la crescita resta lenta e fragile, anche a causa degli enormi debiti pubblici di molti Paesi occidentali. Questa l'analisi emersa a Davos, in Svizzera, nel corso del tradizionale summit tra economisti e capi di stato e di governo. ''La situazione e' migliorara ma resta fragile'', ha detto il presidente del Fondo Monetario Internazionale, Dominique Strauss-Kahn, sottolineando la necessita' di ''andare avanti con decisione sul tema della riforma del settore finanziario molto piu' rapidamente di come abbiamo fatto finora. La sostenibilita' fiscale - ha aggiunto Strauss-Kahn - sta diventando forse il problema piu' grande. Un problema - ha continuato - copn cui dovremo confrontarci nei prossimi 6-7 anni, a seconda del Paese''. Quella che si respira a Davos e' dunque un'aria di cauto ottimismo, anche se resta alta l'attenzione sulla disoccupazione in Europa e Usa. E il ministro dell'economia francese, Lagarde, ha illustrato la sua ricetta delle '3R' per uscire dalla crisi: ripresa, riforme e risanamento dei conti pubblici. Dopo quattro giorni (il summit si chiudera' domani), nel corso dei quali i piu' grandi esponenti dell'economia internazionale hanno illustrato la loro visione dello ''tsunami'' finanziario, e' stato confermato tra le altre cose che a trainare l'economia nei prossimi anni saranno Cina e India, che hanno margini di crescita a due zeri. Ma non si e' riusciti a trovare una posizione comune sul ruolo che dovranno svolgere le banche nel mondo post-crisi. Eppure, il ruolo degli istituti di credito e' stato il tema principale del meeting finanziario. Al centro dei dibattiti soprattutto il giro di vite nei confronti del sistema bancario annunciato dal presidente Usa, Barack Obama. Lo stesso presidente francese, Nicolas Sarkozy, nel suo saluto introduttivo, ha toccato il tema, ammettendo di essere d'accordo con la politica di Obama sulle banche. Sulla questione e' intervenuto anche il governatore della Banca d'Italia e presidente del Financial Stability Board, Mario Draghi, secondo il quale dagli incontri in Svizzera e' emersa ''una volonta' condivisa'' nel voler portare avanti la riforma del sistema finanziario con un impegno di tutti in questa direzione. ''Deve esserci una regulation del settore'' e i banchieri ''devono capirlo'', ha sottolineato l'economista statunitense Barney Franck, che pero' si e' detto scettico sul fatto che gli esponenti del mondo bancario presenti a Davos abbiano recepito il messaggio. Anche perche', ha aggiunto, ''non farebbe differenza. Sono loro i responsabili di tutto questo''.

 

 

Obama annuncerà budget 2011 da 3.800 miliardi
reuters - domenica, 31 gennaio 2010 14:38 WASHINGTON
Il presidente Barack Obama annuncerà domani una proposta di bilancio da 3.800 miliardi di dollari per il 2011.
Lo ha scritto ieri il New York Times (NYSE: NYT - notizie) . La Casa Bianca non ha commentato la notizia.
Il quotidiano scrive che il budget includerà 25 miliardi di dollari per gli stati in difficoltà e fornirà fondi aggiuntivi per i programmi del Dipartimento dell'energia, il National Institutes of Health, la National Science Foundation e il Census Bureau.
Un funzionario dell'amministrazione ha confermato a Reuters che il budget prevedrà un aumento del 6% dei fondi per la ricerca civile.
Previsti anche fondi in più per i programmi militari. Altri programmi ed agenzie subiranno dei tagli. La missione della Nasa per la luna sarà cancellata, scrive il Nyt.
Il presidente ha già fatto sapere che proporrà un piano triennale di tagli della spesa pubblica per alcuni programmi nazionali, che dovrebbero portare a risparmi di 250 miliardi di dollari entro il 2020.

 

 

Usa:Fonti Congresso; Deficit Record 2010, 1.600 Mld Dollari
domenica, 31 gennaio 2010 23:05 WASHINGTON
(AGI) - Washuington, 31 gen. - La Casa Bianca stima che gli Stati Uniti registreranno quest'anno un deficit record di 1.600 miliardi di dollari (1.153 di euro). E' quanto riferisce una fonte del Congresso citando il 'blue book' (la proposta di bilancio) che Barack Obama presentera' tra qualche ora a Washington. Nel documento e' previsto che il deficit calera' gradualmente a quota 700 miliardi (500 di euro) entro il 2013 prima di ritornare a 1.000 miliardi (721 di euro) alla fine del decennio.

 

 

 
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