La Borsa di Tokyo frena,
realizzi sugli esportatori
09.06.2009
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in ribasso. Il Nikkei
ha perso lo 0,8% a 9.786,82 punti e il Topix lo 0,9% a
918,24 punti. Dopo il rally delle scorse sedute sugli
esportatori sono scattate oggi delle prese di beneficio.
Toyota (JP3633400001) ha perso l'1,8%, Honda
(JP3854600008) l'1,4%, Canon (JP3242800005) lo 0,3%,
Panasonic (JP3866800000) l'1,6% e Sony (JP3435000009) lo
0,9%.
Il calo dei prezzi delle commodities ha pesato sui
titoli delle grandi holdings commerciali. Mitsui & Co.
(JP3893600001) ha perso il 3,7%, Mitsubishi Corp.
(JP3898400001) il 2,2%, Sumitomo Corp. (JP3404600003)
l'1,1% e Itochu (JP3143600009) il 2,5%. Il prezzo del
petrolio ha perso ieri a New York lo 0,5%, quello
dell'oro il 2%.
Nel settore del trasporto marittimo Mitsui O.S.K. Lines
(JP3362700001) ha chiuso in ribasso del 2,2%, Kawasaki
Kisen Kaisha (JP3223800008) del 2,5% e Nippon Yusen
(JP3753000003) del 2,2%. Il Baltic Dry, l'indice che
misura i costi del trasporto navale delle merci, è sceso
ieri per il terzo giorno di fila.
Nel settore delle telecomunicazioni Softbank
(JP3436100006) ha chiuso in rialzo del 2,2%. Il terzo
operatore giapponese di telefonia mobile ha annunciato
che inizierà a vendere l'iPhone 3GS, che Apple
(US0378331005) ha presentato ieri a San Francisco, a
partire dal prossimo 26 giugno.
Japan Tobacco (JP3726800000) ha guadagnato il 3,2% a
¥285.800. Nikko Citigroup ha alzato il suo target price
per il titolo del terzo produttore al mondo di sigarette
a ¥460.000.
Redazione Borsainside 8.30
09 Giugno 2009 11:38
TORINO
Fiat: Marchionne, non abbandoneremo accordo con Chrysler
di ANSA
'Dobbiamo essere pazienti e consentire al sistema di
lavorare'
(ANSA) - TORINO, 9 GIU - La Fiat non ha nessuna
intenzione di abbandonare l'accordo con Chrysler,
neanche dopo la scadenza del 15 giugno. 'Mai', dice
Marchionne. L'ad del Lingotto ha cosi' risposto ad
alcune domande dopo la decisione della Corte Suprema di
sospendere temporaneamente la vendita della Casa
americana alla Fiat. 'Dobbiamo essere pazienti - ha
precisato il manager - e consentire al sistema di
lavorare. Non abbandoneremo mai questo processo con la
Chrysler'.
Borse Asia-Pacifico: Sale
Shanghai, scende Hong Kong
09.06.2009
La maggior parte delle principali borse della regione
Asia-Pacifico ha chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,7% a 2.787,89
punti. Ancora bene i bancari. Industrial and Commercial
Bank (CN000A0LB42) ha guadagnato l'1,3%, Bank of China
(CNE1000001Z5) l'1,6%, China Construction Bank
(CN000A0HF1W3) il 2,9% e Bank of Communications
(CN000A0ERWC7) lo 0,3%. Secondo quanto riportano diverse
fonti Ping An Insurance (CNE1000003X6), la seconda
impresa cinese delle assicurazioni, potrebbe acquistare
Shenzhen Development Bank (CNE000000040). I due titoli
sono stati sospesi anche oggi dalle contrattazioni. Nel
settore immobiliare Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) ha
guadagnato l'1,2% dopo aver annunciato che le sue
vendite di immobili sono aumentate a maggio da anno ad
anno del 121% a CNY 4,2 miliardi. Il calo dei prezzi dei
principali metalli ha pesato anche oggi sui minerari.
Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha perso lo
0,6%, Jiangxi Copper (CN0009070615) il 2,9% e Shandong
Gold Mining (CNE000001FR7) il 5%. Il prezzo dell'oro ha
perso ieri a New York l'1%, quello del rame l'1,4%.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha perso l'1,1% a 18.058,49
punti. Il possibile fallimento di Arcandor
(DE0006275001) ha pesato anche oggi su Li & Fung
(BMG5485F1445). Il titolo del fornitore di beni di
consumo ha chiuso in calo del 2,5%. I titoli del settore
immobiliare hanno continuato a ritracciare. Sun Hung Kai
Properties (HK0016000132) ha perso l'1,1%, Cheung Kong
Holdings (HK0001000014) lo 0,4%, Sino Land
(HK0083000502) il 3,7% e Henderson Land (HK0012000102)
lo 0,3%. Tra i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha
chiuso in calo dell'1,3% e CNOOC (HK0883013259) del 2%.
Il prezzo del petrolio ha perso ieri a New York lo 0,5%.
Il settore delle telecomunicazioni ha beneficiato del
suo carattere difensivo. China Mobile (HK0941009539) ha
guadagnato lo 0,1% e China Unicom (HK0762009410) lo
0,6%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a
Sydney ha perso lo 0,9%, il Kospi a Seul l'1,5% e il
Taiwan Weighted a Taipei il 3,2%. Lo Straits Times a
Singapore ha guadagnato lo 0,7%.
Redazione Borsainside 12.15
09 Giugno 2009 12:55 ROMA
Aerei: Iata, crisi, 50 compagnie sospese altre 50 a
rischio
di ANSA
Tyler nuovo presidente, carta imbarco sara' sostituita
da mms
(ANSA) - ROMA, 9 GIU - Nel 2008 sono state sospese 50
compagnie aeree per problemi finanziari dal sistema Iata,
altre 50 potrebbero essere sospese quest'anno. Lo ha
indicato il dg e ad di Iata, Giovanni Bisignani. Nel
2009 voleranno 180 milioni di passeggeri in meno e si
svuoteranno le prime classi. Intanto, Tony Tyler, ad
della Cathay Pacific inizia il mandato di un anno come
presidente Iata. Tra le novita': scomparira' la carta
d'imbarco, sostituita da immagini sul telefonino. Le
compagnie aeree sospese, ha detto Bisignani, 'sono
low-cost e non low-cost, europee e non europee. L'ultima
e' Air Senegal: ieri, ha chiuso'.Situazione difficile
anche per Air Canada e, in generale, in India'. Insomma,
una 'situazione drammatica che non ha precedenti nei 65
anni di storia della Iata' con 'il 15% dei ricavi del
settore svaniti'. E il sistema ha '150 miliardi di
dollari di debiti'. Cio' puo' cause 'l'uscita di
centomila persone. Oggi sono gia' 40-50mila le persone
che sono uscite. Ieri la Iata aveva indicato in 9
miliardi di dollari le perdite che complessivamente
subiranno le compagnie aeree. A marzo e' stata del 19%
la riduzione dei passeggeri di fascia alta. La
sostituzione della carta d'imbarco con un mms e' una
procedura gia' predisposta da 16 compagnie aeree. Per
l'ad e presidente di Blue Panorama, Franco Pecci, la
crisi si batte con un modello low-cost/high quality.(ANSA).
09 Giugno 2009 15:20
MOSCA
Russia, vietata l'espressione 'crisi finanziaria'
di ANSA
Negli uffici del distretto di Noginsk, pena il
licenziamento
(ANSA) - MOSCA, 9 GIU - Vietato agli impiegati e ai
funzionari del distretto di Noginsk, in Russia, l'uso
del termine 'crisi finanziaria', pena il licenziamento.
A riferire della direttiva di Vladimir Laptev, capo
dell'amministrazione del distretto di Noginsk, vicino
Mosca, e' il quotidiano Kommersant, che titola non senza
ironia 'Il distretto di Noginsk ha battuto la crisi'.
Laptev spiega la sua iniziativa con la creazione delle
condizioni necessarie per lo sviluppo di una economia
dinamica.
09 Giugno 2009 15:24 ROMA
Bce: Papademos, segnali stabilizzazione economia
Eurolandia
di ANSA
Ma economia restera' debole per il 2009
(ANSA) - ROMA, 9 GIU - L'economia di Eurolandia sta
dando segnali di stabilizzazione, anche se restera'
debole per il resto del 2009. Lo ha detto Lucas
Papademos. Il vice- presidente della Banca centrale
europea a Kyoto (Giappone) ha detto che ci saranno dei
cali temporanei dei prezzi che tuttavia non riflettono
rischi di deflazione. Le aspettative sui prezzi - che
per la Bce sono il principale indicatore d'inflazione
nel medio e lungo termine - sono ben ancorate, ha detto
Papademos.
09 Giugno 2009 15:40 NEW
YORK
MUTUI: TASSO DI DEFAULT AI MASSIMI DAL '92
di WSI
Si fa sempre piu' critica la situazione all'interno del
segmento commerciale, le aziende non riescono a ripagare
le rate dei mutui. Il tasso potrebbe schizzare oltre il
4% entro fine mese.
Il tasso di default nel segmento dei mutui ipotecari
commerciali potrebbe raggiungere il 4.1% entro la fine
del mese, segnando il piu’ elevato livello dalla
recessione del 1992.
Il rapporto, emesso dall’agenzia Real Estate
Econometrics, e’ stato diffuso in mattinata dal
Financial Times.
I tassi di default hanno accelerato in parallelo
all’inasprimento della recessione, proprio durante la
fase piu’ acuta che ha messo in ginocchio diversi
business ed aziende, sempre piu’ in difficolta’ col
ripagamento delle rate sui mutui.
Le stime per il prossimo mese sono dunque per un balzo
dei tassi di defaul sopra la soglia del 4%, dal 2.25%
fatto registrare a marzo. Le condizioni nel settore
commerciale potrebbero peggiorare ulteriormente se il
governo non ricorrera’ ad un piano efficace mirato alla
risoluzione dei problemi legati agli asset tossici
ancora in pancia alle banche.
09 Giugno 2009 16:48
LUSSEMBURGO
ESPLODONO I DEFICIT DI TUTTI I PAESI EUROPEI
di WSI-REUTERS
La Commissione Ue si appresta ad aprire la proceduta per
deficit eccessivo a carico di quasi tutte le nazioni
facenti parte dell'Unione Europea.
La Commissione Ue si appresta ad aprire la proceduta per
deficit eccessivo a carico di quasi tutti i Paese
dell'Unione europea. Lo ha detto il direttore generale
del Tesoro Vittorio Grilli nel corso della conferenza
stampa al termine dell'Ecofin. "Ieri all'Eurogruppo la
Commissione ha fatto il punto sulla situazione economica
e i conti pubblici nell'area Uem... Alcuni erano in
deficit già nel 2008, nel 2009 sarà la maggioranza e la
Ue probabilmente aprirà le procedure. Cipro, Malta e
Finlandia potrebbero essere i soli paesi a non avere
essere deficit eccessivo nel 2009" ha spiegato.
09 Giugno 2009 17:14
MILANO
Banche: R&S,italiane prudenti, quelle cinesi piu'
redditizie
di ANSA
Le italiane hanno chiuso il 2008 con percentuali molto
alte
(ANSA) - MILANO, 9 GIU - le banche italiane sono tra le
piu' prudenti a livello globale, le piu' redditizie sono
in Cina. Emerge dal rapporto R&S (Mediobanca). La
prudenza degli istituti del Belpaese (UniCredit e Intesa
SanPaolo sono nel campione della ricerca) e' dimostrata
anche dal fatto che hanno chiuso il 2008 con utili netti
pari al 14,6% del fatturato, contro il meno 6% delle
maggiori banche europee. Quanto alle perdite su crediti
in Italia si attestano al 13,4% contro il 23,6% del
settore europeo. Gli istituti cinesi hanno evidenziato
un utile per azione (Roe) nel 2007 al 17,8% attestandosi
su livelli piu' elevati sia dell'Europa (15,7%) che
degli Stati Uniti (9,8%). L'ingresso dei Governi
nell'azionariato delle banche e' costato
all'amministrazione statunitense circa 34 miliardi in
piu' rispetto ai Paesi dell'Unione europea: i fondi
pubblici affluiti nelle casse delle principali banche
europee sono ammontati a 52 miliardi di euro, a fronte
dei 119,6 miliardi di dollari (circa 86,2 miliardi di
euro) versati dal Governo Usa. I piani di salvataggio
delle banche negli Usa sono 702 rispetto ai 45 in Europa
ma il saldo finale si preannuncia piu' salato nel
Vecchio Continente. Secondo il rapporto gli indicatori
adottati da Basilea II per il livello di solvibilita'
delle banche 'sono fuorvianti in un'ottica
diagnostica'.(ANSA).
09 Giugno 2009 17:47 NEW
YORK
L'ECONOMIA VA ANCORA
MALE
di WSI
Per gli esperti di Pimco si prevedono ancora tempi duri
per tutte economie mondiali. Le Banche Centrali saranno
costrette a mantenere i tassi ai minimi record ancora
per parecchio tempo.
PIMCO, il principale fondo obbligazionario al mondo,
gestito da Bill Gross, sostiene che l’outlook per gran
parte delle economia globali "appare brutto" e che le
Banche Centrali non adotteranno una politica di rialzo
di tassi ancora per diverso tempo.
Andrew Balls, managing director del gruppo nella sede di
Londra, ha scritto in un rapporto pubblicato sul sito
Web della societa’ e ripreso da Bloomberg, che i segnali
di "recupero" in realta’ puntano maggiormente ad un
rallentamento del tasso di declino dell’economia che non
ad una vera e propria ripresa.
Piu’ ottimista il premio Nobel Paul Krugman che ha
previsto la conclusione della fase di recessione
(apertasi nel dicembre 2007) entro l’estate...
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WALL
STREET:
BUY SU HI-TECH, DUBBI SULLE BANCHE
09 Giugno 2009 22:10 NEW
YORK -
WSI ______________________________________________
Gli operatori accolgono con
freddezza l'approvazione incassata da 10 istituti per il
ripagamento dei fondi TARP. Sul Dow pesano i cali di
alcuni big industriali. In luce commodity e chip.
Greggio sopra $70 per la prima volta nel 2009.
Seduta incerta per il paniere delle blue chip, sfavorito
dai cali di alcune conglomerate industriali e dalla
fiacchezza delle banche. Il Nasdaq ha invece chiuso in
buon rialzo, dopo che il miglioramento dell’outlook sul
secondo trimestre da parte di Texas Instruments ha messo
le ali ai tecnologici e in particolare ai
semiconduttori. Il Dow Jones ha perso un marginale 0.02%
a 8763 punti, l'indice composito ha registrato un
progresso dello 0.96% a 1860 punti, mentre il paniere
allargato S&P 500 e' avanzato dello 0.35% a quota
942.43.
Tuttavia i rialzi sono stati limitati dalla reazione
negativa alle notizie secondo cui le banche
restituiranno presto i soldi ricevuti in prestito dal
governo. Molti ritengono infatti che gli istituti
avrebbero potuto utilizzare il denaro per concedere
prestiti e di conseguenza stimolare la ripresa
economica.
I titoli Texas Instruments corrono di oltre il 6% dopo
che la societa’ produttrice di chip ha rivisto al rialzo
le stime su utili e ricavi nel secondo trimestre,
sottolineando che la domanda nel mercato dei
semiconduttori e’ in aumento. Intel, principale
produttore di chip al mondo, fa un balzo del 3.5% circa,
all'interno di un indice settoriale (PHLX) in progresso
del 4.5%.
"Considerando che Texas Instruments e’ il principale
protagonista del settore analogico, e’ una conferma del
fatto che alcuni prodotti hanno iniziato ad essere
richiesti con piu’ frequenza e che il canale che va
dalla produzione alla distribuzione e’ tornato a
funzionare bene", osserva Bennett Gaeger, managing
director di Stifel Nicolaus, aggiungendo che l’annuncio
"ha allontanato dalle sale operative alcuni dei timori
che hanno assillato i mercati negli ultimi tempi e ha
confermato alcuni dei dati favorevoli che abbiamo visto
ultimamente riguardanti i tecnologici".
Dopo che il Dipartimento del Tesoro ha annunciato che a
10 banche verra’ concessa la possibilita’ di restituire
i prestiti federali ricevuti nell’ambito del piano di
salvataggio del sistema finanziario (TARP) da $700
miliardi, i listini hanno iniziato ad accelerare. I
rialzi sono tuttavia ben presto sfumati sulla scia delle
preoccupazioni che i soldi - per ora si tratta di $68
miliardi - potrebbero essere utilizzati meglio,
concedendo prestiti a consumatori ed aziende per
sostenere la ripresa dell’economia. Le banche che hanno
incassato l'approvazione di Washington sono: JP Morgan
Chase, American Express, Goldman Sachs, US Bancorp,
Capital One Financial, Bank of New York Mellon, State
Street, BB&T, Morgan Stanley e Northern Trust.
"Le banche vogliono restituire i prestiti federali
praticamente subito. Quale effetto avra’ sui loro
bilanci e sulla loro capacita’ di concedere prestiti?",
si chiede Carl Birkelbach, presidente e amministratore
delegato di Birkelbach Investment Securities. "Se si
fossero preoccupate di piu’ per la situazione generale,
avrebbero tenuto i soldi e iniziato a prestare denaro".
Intanto l’asta dei titoli di Stato a tre anni ha
riscontrato una domanda robusta, alleviando le
preoccupazioni circa l’offerta in eccesso di titoli
governativi del debito, che molti temono finira’ per
spingere al rialzo i tassi di interesse e di conseguenza
aumentare il costo del denaro per consumatori e aziende.
Non sono dei piu' incoraggianti i segnali giunti dal
fronte macro, con le scorte di magazzino all'ingrosso
che in aprile sono scivolate per l'ottavo mese
consecutivo. Il mercato inoltre non ha ben digerito i
commenti di Procter & Gamble sulle condizioni economiche
del proprio settore, giudicate ancora alquanto
difficili.
Tra i titoli piu’ ispirate della seduta energetici e
commodity, favoriti dalla corsa dei prezzi delle materie
prime unita al deprezzamento del dollaro. Molto
richiesti i produttori di metalli come la minearia
Freeport McMoRan, mentre il gigante dell’alluminio Alcoa
fa un balzo del 2% circa. Ma a mettersi in luce sono
soprattutto i produttori di alluminio, dopo che Morgan
Stanley ha promosso le azioni US Steel e AK Steel,
declassando al contempo quelle della concorrente Nucor.
La conglomerata industriale General Electric, che
produce motori per aerei, ha detto di prevedere che gli
ordini subiranno un calo del 50% quest’anno. Le
dichiarazioni hanno inflitto un duro colpo al
costruttore di aerei Boeing e a United Technologies,
anch’essa societa’ produttrice di motori per aerei.
Sugli altri mercati, in rialzo le quotazioni del
petrolio Usa. I futures con consegna luglio hanno chiuso
in progresso di $1.92 a $70.01. Sul valutario, euro in
recupero sulla controparte americana. Nel tardo
pomeriggio di martedi' il cambio e' pari a $1.4072.
Tenta il recupero l’oro, salito a $954.70 (+$2.20)
l’oncia. Avanzano i prezzi dei Titoli di Stato Usa: il
rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.8580%
dal 3.8890% di lunedi'.
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Fonte -
WallStreetItalia.com |
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