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RESLER (NOMURA): necessario tagli tassi USA |
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RESLER (NOMURA): necessario tagli tassi USA
03 Luglio 2001 17:31 NEW YORK (Jim Killelea)
Wall Street Italia ha intervistato in esclusiva David
Resler*, capo
economista di Nomura Securities, sullo stato di salute dell'economia americana.
WSI: Innanzitutto, gli Stati Uniti sono in recessione?
David Resler: Una recessione e' tradizionalmente definita come quattro
trimestri di attivita' economica in declino, e poiche' non ne abbiamo ancora
avuto uno, penso di no... Sarebbe prematuro dire che ci troviamo in recessione.
Potremmo avere un calo del PIL nel secondo trimestre, ma penso che con la
comparsa del rimborso fiscale (dalle tasse sul reddito USA) nel terzo trimestre,
si dovrebbe evitare un ribasso consecutivo del PIL.
WSI: Come definirebbe quindi le attuali condizioni dell'economia USA, se
non recessione?
Resler: Siamo in un periodo in cui l'economia e' in declino. Non e'
durato abbastanza a lungo per essere una recessione, e penso che l'economia
verra' salvata da quel destino da uno stimolo fiscale. Il Congresso ha approvato
il taglio delle tasse e parte di questo ha effetti retroattivi al primo gennaio
2001, e quella parte restituira' tra $35 miliardi e $40 miliardi ai contribuenti
durante il terzo trimestre. Quella iniezione di liquidita' aumentera' di certo
la spesa al consumo; pensiamo che sara' sufficiente a controbilanciare la
debolezza economica altrove.
WSI: Cosa pensa degli utili aziendali? Saranno piatti o leggermente in
ribasso?
Resler: Penso che avremo un altro trimestre o due in cui gli utili
aziendali probabilmente scenderanno, ma non posso ancora dire che continueranno
a calare anche nel 2002.
WSI: E qual e' il suo punto di vista sull'inflazione? Alcuni la vedono
aumentare da un anno all'altro, o persino entro la fine di quest'anno.
Resler: Pensiamo che l'inflazione sia ragionevolmente ben contenuta e
che dovrebbe registrare una tendenza al ribasso nei prossimi 12 mesi, muovendo
dalle punte del 2,7% che abbiamo avuto a marzo - credo - probabilmente al 2,4%
entro la fine di quest'anno. E poi si stabilizzera' tra il 2%-2,5% l'anno
prossimo.
WSI: Qual e' la sua prospettiva sui tassi d'interesse USA?
Resler: Pensiamo che ci sara' una pausa nel processo di allentamento nel
mese di agosto poiche' la Fed, cosi' come tutti noi dovra' affrontare una
notevole incertezza riguardo allo stimolo che otterremo dal taglio fiscale.
WSI: Cosa c'e' dietro ai tagli dei tassi della
Fed?
Resler: L'economia e' passata da una crescita del 5% nella prima parte
del 2000 a livelli che sono i piu' bassi possibili. La prima meta' dell'anno
scorso abbiamo avuto una crescita piuttosto straordinaria, 6,1%, su una base di
4 trimestri. Comunque siamo cresciuti solo dell'1,2% o dell'1,3% nei 4 trimestri
che terminano nel secondo trimestre del 2001. Passare da una crescita del 6% a
una dell'1% e' una decelerazione piuttosto brusca e ripida, e penso che la Fed
ha giustamente cambiato il corso della sua politica da quello che stava
esercitando considerevole freno sull'economia a uno che sta finalmente
provvedendo uno stimolo.
WSI: Parliamo per un momento di risparmio. Si e' discusso tanto sul
tasso di risparmio degli USA. I consumatori americani stanno risparmiando troppo
poco? E, se si', quale impatto avra' questo sull'economia?
Resler: Penso che, date le questioni di difficolta' e misura, il tasso
di risparmio non ci dice quello che gli analisti convenzionali presumono ci
dica. In quel senso, il basso tasso di risparmio e' probabilmente meno
problematico dei livelli molto bassi che stiamo osservando.
Per definizione, il tasso di risparmio e' misurato da quello che rimane
dopo che spendiamo tutte il nostro reddito. Ma la gente ha speso negli ultimi
anni piu' del loro reddito, in parte perche' l'aumento del mercato azionario ci
ha permesso di prendere a prestito di piu'. La questione significativa della
misura e' che contiamo le tasse che paghiamo sui guadagni da capitale, ma non
contiamo gli stessi guadagni da capitale come parte del reddito. Quello, in
parte, e' una distorsione piuttosto sostanziale del tasso di risparmio cosi'
come e' convenzionalmente registrato. E' una delle ragioni per cui abbiamo visto
un drammatico calo del tasso di risparmio.
WSI: Parliamo per un momento del pacchetto di tagli fiscali del
presidente George W. Bush, recentemetne approvato dal Congresso. Il presidente,
naturalmente, lo firmera'. Secondo lei, il taglio fiscale e' troppo imponente,
troppo limitato o giusto?
Resler: Tagliare le tasse di $1,35 trilioni nel corso di 10 anni in
un'economia mediamente di circa $15 triliardi nei prossimi 10 anni non puo'
essere troppo imponente: e' meno dell'1% del PIL nominale, se si materializza
come previsto. Penso che ci siano dei problemi nel modo in cui il taglio e'
stato strutturato, ed e' un peccato che non sia stato ridotto piu'
significativamente il tasso fiscale marginale.
Il tasso fiscale marginale e' messo in opera cosi' gradualmente che non
avra' nessun impatto maggiore sul comportamento. Inoltre, ci sono alcune
questioni su un eventuale impatto duraturo poiche' gli stessi tagli fiscali sono
stati creati per scadere nel 2011. Quindi quello e' un attributo indesiderabile
a questo pacchetto legislativo che probabilmente risultera' in un taglio fiscale
meno potente di quanto avrebbe potuto essere.
WSI: Quindi considera la riduzione fiscale troppo ridotta?
Resler: Ogni volta in cui il governo tiene parte dei meri soldi, e' un taglio fiscale troppo ridotto. In termini di effetti macroeconomici, preferirei non caratterizzare la dimensione come adeguata o inadeguata, poiche' la struttura lascia troppo a desiderare.
WSI: Ma secondo lei i tagli fiscali finiranno con l'aiutare l'economia
USA o avranno poco effetto?
Resler: Aiuteranno sicuramente: i rimborsi che arriveranno nel terzo
trimestre potrebbero essere la medicina che impedira' di scivolare ulteriormente
e direttamente in recessione. Non siamo ancora convinti che il secondo trimestre
avra' una crescita positiva. Abbiamo certamente una previsione di crescita dello
0%-1% e quindi non ci vorrebbe molto perche' il secondo trimestre fosse
negativo.
Ma, perche' il terzo trimestre fosse negativo, alla faccia di questi
rimborsi fiscali, dovrebbe esserci un sostanziale deterioramento del mercato del
lavoro e quello non e' ancora accaduto. E non pensiamo che succedera'.
WSI: Infine, alcune considerazioni sulla riduzione fiscale e il debito
nazionale USA: quale impatto avra' il taglio alle tasse sulla struttura delle
entrate USA e la sua abilita' di ripagare il debito?
Resler: Avra' certamente effetto sulla dimensione del debito fiscale e
della misura per cui otteniamo la riduzione del debito. L'avanzo (del budget
federale) di questo anno fiscale prima delle riduzioni e' di circa $270
miliardi. Dobbiamo togliere qualcosa come $30-$35 miliardi per i rimborsi e
dobbiamo togliere qualcosa in piu' perche' i legislatori nella loro infinita
saggezza hanno deciso di muovere parte delle entrate di quest'anno nelle cifre
dell'anno prossimo, cosi' come la data del pagamento delle tasse aziendali.
*Prima di diventare capo economista di Nomura
Securities, David Resler
e' stato economista di First Chicago. Resler ha un dottorato di ricerca
dall'Ohio State University e ha insegnato all'universita' St. Louis.
03 Luglio 2001 17:31 NEW YORK (Jim Killelea)
Fonte Wall Street Italia.com
USA: effetti delle regole sulla trasparenza
06 Luglio 2001 20:40 NEW YORK (WSI)
Una prima lettura della Regolamentazione Fair Disclosure (FD)
Accusata per la recente disastrosa performance dei mercati azionari e
considerata da molti difficile da interpretare e anche piu' difficile da
affrontare, la regola FD non si e' rivelata nient'altro che concisa e
delucidativa sin dalla sua adozione lo scorso autunno.
La Regulation Fair Disclosure - conosciuta come "Reg FD' -
rappresenta il primo tentativo della Security and Exchange Commission americana
di diretta regolamentazione della comunicazione tra le societa' pubbliche e i
professionisti dell'investimento. Sotto la regolamentazione, le societa' devono
rendere note le informazioni materiali - quali profit warning, annunci sugli
utili e ogni altra informazione finanziaria - al pubblico allo stesso tempo in
cui le stesse informazioni sono rilasciate agli analisti.
Mentre la SEC non definisce specificamente "materiale' o la 'materialita'
della regolamentazione, la legge stabilisce che "l'informazione e'
materiale se c'e' una possibilita' sostanziale che un azionista la
considererebbe importante nel prendere una decisione d'investimento, o se avesse
alterato significativamente il 'mix totale' delle informazioni rese note".
Il passato: rivelazioni selettive
Nel passato le societa' erano note nel provvedere informazioni selettive
a quegli analisti che avrebbero potuto acquistare e vendere titoli della
societa' sulla base di tali informazioni privilegiate. "La maggior parte
dei nostri membri ci dicevano che le informazioni selettive erano un
problema", ha commentato David Tittsworth, direttore esecutivo
dell'Investment Counsel Association of America, i cui membri comprendono AIM
Capital Management, T.Rowe Price Associates e Scudder Kemper Investments.
"Prima che la regola FD entrasse in vigore, c'erano societa' che
selettivamente rivelavano buone' informazioni agli analisti che non avrebbero
dato al grande pubblico".
La SEC era consapevole del gioco del gatto e il topo che alcuni
responsabili aziendali giocavano con gli analisti, poiche' questi ultimi
guardavano ai risultati della societa' in base ai rapporti sugli utili. La
commissione ha espresso la preoccupazione che gli investitori fossero in
svantaggio se non avessero il diretto accesso alle telefonate in teleconferenza
degli analisti e dei responsabili aziendali.
Una delle ragioni dietro l'adozione della regola FD della SEC e' la
prevenzione della stretta relazione tra gli analisti e la direzione aziendale al
fine di rendere note accurate previsioni sugli utili.
Anche prima che la regola Fd venisse messa in vigore nell'ottobre 2000,
una controversia ha circondato la questione. Quando la SEC ha aperto la proposta
per la trasparenza ai commenti del pubblico, ha ricevuto circa 6.000 note di
consenso da investitori individuali, un numero incredibile per una proposta di
regolamento federale.
Altri, compresi molti membri dell'industria mobiliare, erano fortemente
contrari alla regola. Sostenevano che le societa' sarebbero diventate piu' caute
riguardo alle informazioni rivelate, il che avrebbe potuto causare movimenti di
prezzi poiche' gli investitori, sostenevano, sarebbero rimasti senza le
informazioni di cui erano prima privatamente a conoscenza. Gli scettici
pensavano anche che la regolamentazione avrebbe portato le societa' a dare meno
informnazioni al pubblico.
I primi impatti della regola sulla trasparenza
I commenti iniziali sull'impatto della regola FD sono misti.
La legge
dovrebbe livellare il campo per gli investitori di tutti i tipi e, infatti,
stanno fluendo piu' informazioni. Secondo First Call, nel primo trimestre del
2001 le societa' hanno emesso tre volte in piu' l'ammontare dei preannunci sugli
utili di quanto non avessero fatto nello stesso trimestre dell'anno scorso.
Per alcune societa', la conformita' con la regola FD non ha significato
alcun cambiamento. "Non stiamo apportando alcuna modifica, perche' la
nostra politica sulla trasparenza ha gia' adempiuto a tutti gli aspetti della
regola FD per un certo numero di anni", ha commentato Mark Thomas,
portavoce di Microsoft. "Infatti, le nostre relazioni con gli investitori
sono state considerate un modello, in quanto telefonate sugli utili, messaggi in
Rete e conferenze aziendali sono gia' state rese note al pubblico.
"La regola FD non significa necessariamente che si devono cambiare
le cose - ha commentato Peggy Foran, vice presidente della gestione aziendale di
Pfizer - storicamente, abbiamo incluso tutti gli investitori negli annunci sugli
utili".
Comunque, altri sono scettici che la regola stia producendo tutti i
benefici che intendeva portare.
Un recente sondaggio del National Investor Relations Institute (NIRI)
mostra che non tutte le societa' stanno seguendo la regolamentazione. Secondo il
sondaggio, il 28% dei 577 intervistati ha indicato che stanno dando piu'
informazioni agli investitori come risultato della regola FD. Quasi meta' (48%)
stanno dando circa lo stesso ammontare di informazioni, mentre il 24% sta
disseminando meno informazioni di prima che la nuova regola entrasse in vigore
lo stesso ottobre.
"Certamente penso che si assita a piu' disseminazione di
informazioni poiche' le societa' stanno prendendo sul serio la regola e, nel
dubbio, emettono un comunicato stampa o depositano un modulo 8-K - ha commentato
Foran - la risposta e' piu' informazione; se gli investitori vogliono trovarla,
possono farlo".
Analisti: la regola FD riduce le informazioni
Molti analisti, pero', sostengono di ricevere meno informazioni dalle
societa' da quando la regolamentazione e' entrata in vigore.
Poiche' ora agli
analisti viene vietato di avere conversazioni con le societa' su diverse
questioni (ad esempio come la societa' sta andando in un particolare trimestre)
ha contribuito a rendere il lavoro degli analisti piu' difficile, dicono questi
ultimi. Ora, essi devono lavorare di piu' cercando di capire i dati economici di
un'attivita' e come diverse decisioni operative influenzano il flusso del
fatturato della societa'.
"Abbiamo membri che sono d'accordo che le ricerche degli analisti
stanno migliorando come risultato della regola FD - ha commentato Tittsworth -
nella nostra professione, per i consulenti d'investimento, a volte c'e' la
sensazione che le societa' piu' piccole sono in svantaggio rispetto a quelle
piu' grandi e che quelle piu' grandi hanno clienti maggiori, fanno scambi
maggiori e sono nel complesso pesci piu' grandi".
Gli analisti dicono che la regola FD ha anche avuto effetto sulle loro
comunicazioni quotidiane con le societa'. Molti credono che le conversazioni
faccia a faccia, che una volta erano parte delle interazioni giornaliere con le
societa', siano diventate sessioni meno importanti della raccolta di
informazioni.
Per contro, mentre le comunicazioni faccia a faccia hanno perso
importanza, la comunicazione piu' ampia sta crescendo d'importanza. Internet e i
webcast stanno velocemente diventando metodi comuni per disseminare informazioni
secondo la regola FD. Secondo lo studio del NIRI, l'84% delle societa' dichiara
di dare notizia agli investitori e alla stampa di telefonate in teleconferenza
attraverso comunicati stampa, mentre il 75% affigge notizie sui propri siti Web,
e il 55% si affida alla tecnologia attraverso notifiche e-mail agli investitori.
Inoltre, l'uso delle trasmissioni via Internet per annunciare le informazioni
sugli utili e' aumentato significativamente. Prima della regola SEC, il 60%
delle societa' dava pieno accesso al pubblico sui risultati trimestrali e delle
indicazioni future attraverso le telefonate in teleconferenza, secondo il NIRI.
Dalla regola FD, l'80% delle societa' si sta affidando all'uso della
trasmissione via Internet.
Alla ricerca di un "mezzo felice"
Quindi, sembra che Wall Street stia cercando un 'mezzo felice' con
rispetto alla nuova regolamentazione. Dare troppe informazioni puo' essere un
problema: alcuni analisti si sono preoccupati che la regola FD potesse creare la
corsa ai preannunci iniziata nell'ottobre 2000 e continuata durante il 2001,
poiche' le societa' volevano essere sicure di seguire le linee guida. Le
societa' che suggerivano sottovoce agli analisti di abbassare le stime, ora si
sentono in dovere di emettere comunicati stampa.
Ad esempio, il numero dei preannunci da parte delle societa' e'
aumentato notevolmente durante gli ultimi due trimestri. Secondo i dati di First
Call, 1.474 societa' hanno emesso preannunci nel quarto trimestre del 2000, il
che e' un record. Quella cifra e' gia' stata sorpassata nel primo trimestre.
Alcuni dicono che questo flusso non stop di informazioni societarie - che puo'
complicare la valutazione del titolo persino per i professionisti esperti
dell'investimento, senza contare gli investitori meno esperti - puo' aver reso
il mercato piu' volatile:
"Molti intervistati hanno commentato che questo aumento della
volatilita' e' dovuto a una diminuzione delle indicazioni sugli utili e conseguentemente a maggiori sorprese sugli utili", ha commentato
l'AIMR in
una dichiarazione.
Altri esperti sono meno inclini ad accusare la Regola FD per le
fluttuazioni del mercato:
"Non penso che nessuno abbia provato che ci sia un aumento della
volatilita', o che ci sia meno informazione o che ci sia piu'
informazione", ha detto Tittswaorth. "Penso ancora che ci voglia
ancora un po' di tempo prima che qualcuno possa dire che questo ha aumentato la
volatilita' del mercato o portato a cattivi o buoni risultati'".
La Sec ha recentemente condotto un sondaggio per analizzare il
possibile collegamento della regola FD con la volatilita' dei prezzi e ha
concluso che la nuova politica sulla trasparenza non ha portato a un aumento
della volatilita' del mercato azionario.
I benefici ovvi della regola FD
Nonostante le sue implicazioni negative, quelli colpiti dalla regola
stanno trovando anche risultati positivi. In aggiunta a fornire informazioni
piu' lungimiranti, molti credono che renda quelle informazioni piu' accessibili.
"Il titolo della rassegna che abbiamo emesso al momento della
regola era 'informazione selettiva e insider trading' e l'intenzione della
regola era quella di combattere l'informazione selettiva", ha commentato
John Heine, vice direttore degli affari pubblici della SEC. "Sebbene non
abbiamo ancora condotto uno studio empirico comprensivo, il sentimento generale
e' che la regola sta dando gli effetti desiderati".
A fine aprile, sei mesi dopo che la regola FD e' entrata in vigore, la
Securities and Exchange Commission ha tenuto una conferenza con i responsabili
delle relazioni con gli investitori e con i legali per discutere l'impatto che
la legislazione ha avuto sul flusso di informazioni. Non sorprende che ci
fossero alcune discordanze se la regola avesse avuto un effetto raffreddante
sull'emissione delle informazioni. Mentre i rappresentanti della stampa hanno
applaudito la regola, dicendo che da' loro un piu' ampio accesso alle
informazioni, gli analisti hanno detto che dal loro punto di vista
l'informazione sta diminuendo.
Amendamenti futuri per la regola FD?
Sia che la regola FD abbia avuto oppure no effetti positivi o negativi,
la maggior parte delle societa' e degli analisti pensa che un qualche tipo di
modifica sia necessaria. Quale sia l'informazione materiale e cosa costituisca la
notifica pubblica e' diventato l'ultimo obiettivo delle lamentele.
"C'e bisogno di qualche chiarificazione - ha detto Foran di Pfizer
per esempio, e' difficile individuare cosa sia materiale e cosa non lo sia. Ha
senso tornare indietro e chiarire alcuni punti".
Anche cosi', gli analisti dicono che piu' a lungo la regola Fd rimarra'
non modificata, piu' le societa' si abitueranno ad essa. Dicono che le societa'
diventeranno meno conservatrici nell'emettere informazioni e la richiesta di
cambiamento che emerge da una presunta diminuzione della 'qualita'' delle
informazioni emesse diventera' meno necessaria.
"Non penso che la regola FD sia stata la fine della civilta'
conosciuta, come alcuni temono - ha detto Tittsworth - ma penso che le persone
dalla parte delle societa', cosi' come quelle dalla parte degli analisti, si
stanno adeguando; e' la legge.
06 Luglio 2001 20:40 NEW YORK (WSI)
Fonte Wall Street Italia.com