18 Luglio 2009 09:35
WASHINGTON
Crisi: disoccupazione Usa, 15 stati superano 10%
di ANSA
Nel Michigan raggiunto il record del 15,2%
(ANSA) - WASHINGTON, 18 LUG - Il tasso di disoccupazione
ha superato il 10% in 15 stati Usa piu' il Distretto di
Columbia, mostrano dati del Ministero del Lavoro. Lo
stato piu' colpito e' il Michigan, patria dell'industria
automobilistica, che in giugno ha raggiunto il 15,2% di
disoccupazione. Si tratta del livello piu' alto
raggiunto da uno stato Usa in 25 anni: il primato
precedente apparteneva allo stato minerario della West
Virginia dove nel 1984 la disoccupazione aveva a sua
volta superato il 15%.
18 Luglio 2009 12:16
MILANO – Sole 24 Ore
I risultati societari riportano la fiducia nelle Borse
È vero che gli utili di Intel sono migliori delle
attese, perché la società ha tagliato drasticamente i
costi; non perché siano cresciuti i ricavi o sia in
vista la ripresa economica. È vero che gli strepitosi
risultati di Goldman Sachs sono arrivati dal trading su
azioni e obbligazioni e sono lievitati grazie al denaro
facile e a costo zero (o quasi) delle banche centrali. E
lo stesso discorso vale in parte anche per Jpm o per
Bank of America, così come per Ibm vale quello fatto per
Intel. Ed è vero che nei risultati migliori delle attese
delle banche americane s'annida l'insidia di un
deterioramento nella qualità dei crediti e, nel caso di
Citigroup, non ci sarebbero stati nemmeno utili, se non
fosse arrivata una straordinaria plusvalenza. E qualcuno
si sarebbe aspettato più ricavi da Google: magari la
previsione di forte crescita nel prossimo trimestre,
anziché la poco eccitante considerazione che il
«business si sta stabilizzando».
Tutto vero: e si può aggiungere che General Electric ha
deluso e proiettato uno scenario assai poco lusinghiero
per il trimestre in corso. Ma resta il fatto che i
risultati societari sono quasi tutti migliori delle
attese: negli utili e persino nei ricavi. E nel caso di
Ibm, gli amministratori hanno persino alzato gli
obiettivi futuri. Sostenere che si deve andare oltre
l'apparenza dei dati e osservare che se non c'è crescita
dei ricavi, non c'è nemmeno il tanto atteso
miglioramento economico, come hanno fatto alcuni
operatori, è cosa lapalissiana. Ma fuori luogo: perché
nessuna persona seria ha finora sostenuto la tesi che
l'economia americana o mondiale sia ripartita e che si
stia preparando una ripresa a razzo come fu nel 2003 o
nel 1993.
Il consenso degli analisti, così come l'ha fotografato
Thomson Reuters una settimana fa, indica un calo degli
utili per le 500 società dell'S&P pari al 35,7%, in
peggioramento rispetto alla precedente rilevazione. Per
i titoli tecnologici ci si aspetta un'ulteriore
contrazione del 24% e per i finanziari addirittura del
55%. Ma se le trimestrali attese nei prossimi giorni
dovessero confermare la tendenza vista in settimana, è
assai probabile che il risultato finale possa essere
migliore di quello stimato dagli analisti. Benché
qualcosa del genere si sia visto già nel precedente
trimestre, sarebbe positivo scoprire che la realtà può
essere un po' meno brutta di come la dipinge il mercato.
Quanto alla ripresa a "V" (o a razzo che dir si voglia),
il discorso è diverso e non pare che questa ipotesi stia
trovando adesso molto credito sui mercati. È vero che le
Borse, salendo del 6-7% in settimana, sono a un soffio
dai massimi del mese scorso (i guadagni dopo il 9 marzo
si misurano in +39% per l'S&P e +33% per lo Stoxx), ma
questa ritrovata euforia poggia quantomeno su qualcosa
di solido, come sembrano promettere i risultati
aziendali. Si può argomentare che i listini siano saliti
un po' troppo dopo i minimi di marzo. Ed è probabile che
sia così, visto che l'ottimismo su una imminente e forte
ripresa, quale si respirava quattro mesi fa, è andato in
parte deluso. E poi, un'euforia forse eccessiva dei
mercati, come è stata dopo marzo, pareggia un poco il
catastrofismo che s'era visto a febbraio.
È difficile dire se le Borse saliranno nei prossimi
mesi. Bob Doll di Black Rock (la più grande società di
gestione al mondo) pensa di sì e prevede un rialzo a
«due cifre» per fine anno. Considerando che il saldo
2009 segna un +4% per l'S&P, rimarrebbe spazio per un
guadagno di qualche punto percentuale. Ma tutto
dipenderà dai futuri sviluppi dell'economia. I segnali
arrivati in settimana sono piuttosto contraddittori e il
calo subito dall'indice di Filadelfia ha mostrato come
sia assai poco lineare l'eventuale recupero del settore
manifatturiero. Ma dal mercato immobiliare qualche
sprazzo di luce si comincia a intravedere.
In settimana l'S&P ha guadagnato il 7% (+7,4% il Nasdaq)
e lo Stoxx il 6,8% (+7,9% Parigi, +8,8% Francoforte,
+6,3% Londra, +8,1% Milano).
19 Luglio 2009 17:50
BERLINO
Crisi: Germania, miliardaria travolta da recessione
di ANSA
''Io e mio marito viviamo con 500-600 euro al mese''
(ANSA) - BERLINO, 19 LUG - Una miliardaria (in euro)
tedesca travolta dalla crisi del suo gruppo sostiene di
aver perso tutto e di vivere con 600 euro al mese.
Madeleine Schickedanz era nota per l'ingente patrimonio
ereditato dal padre.''Viviamo con 500-600 euro al
mese'', ha sostenuto la donna intervistata dal Bild am
Sonntag assieme al marito Leo. ''Compriamo al
discount'', ha aggiunto. Se ''usciamo, cosa che accade
solo di rado, andiamo al ristorante italiano dell'angolo
a mangiare una pizza''.
20 Luglio 2009 12:23 NEW
YORK
CIT: CIAMBELLA DI SALVATAGGIO DAGLI OBBLIGAZIONISTI
di WSI - Il Sole 24 Ore
Il gruppo americano di servizi finanziari evita la
bancarotta. Raggiunto un accordo da tre miliardi di
dollari con i detentori dei bond societari.
Cit, il gruppo americano ultracentenario di servizi
finanziari specializzato nei finanziamenti alle piccole
e medie imprese, ha raggiunto un accordo da tre miliardi
di dollari con i suoi obbligazionisti per evitare il
fallimento.
Lo rivelano New York Times e Wall Street Journal. In
gruppo che comprende almeno sei grossi creditori di Cit
presterà i soldi alla banch, dandole tempo per trattare
uno scambio con gli altri obbligazionisti, convincendoli
a cedere i loro crediti in cambio di azioni della banca.
Il prestiti arriva dopo che il governo Usa non ha
approvato un piano di salvataggio per Cit. L'obiettivo è
quello di arrivare ad un accordo con gli obbligazionisti
e poi trattare di nuovo un prestito col Tesoro Usa.
Le borse della regione
Asia-Pacifico chiudono in netto rialzo
20.07.2009
Tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico
hanno chiuso anche oggi in rialzo.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato il 2,4% a 3.266,92
punti. Il listino cinese ha beneficiato dell'aumento
dell'ottimismo degli investitori sulle prospettive
dell'economia. La lista dei rialzi è stata guidata anche
oggi dai minerari. Jiangxi Copper (CN0009070615) e
Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) hanno
guadagnato il 10%. Il prezzo del rame è salito oggi a
Shanghai ai suoi più alti livelli dallo scorso ottobre.
Tra i titoli dei produttori di carbone China Shenhua
Energy (CN000A0ERK49) ha chiuso in rialzo del 5,4% e
Yanzhou Coal (CN0009131243) il 10%. Il prezzo del
carbone è aumentato la scorsa settimana del 6%. Tra gli
assicurativi China Life (CN0003580601) ha guadagnato
l'8,1%. La massa premi del settore delle assicurazioni è
aumentata nel primo semestre in Cina del 6,6% a CNY
598,6 miliardi.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in rialzo del 3,7% a
19.506,42 punti. Per il listino della città costiera si
è trattato della quinta seduta positiva di fila. I
bancari hanno continuato a guadagnare terreno. HSBC
(GB0005405286) ha chiuso in rialzo del 3,2%, Hang Seng
Bank (HK0011000095) dell'1,9%, Bank of East Asia
(HK0023000190) del 3,2% e Industrial and Commercial Bank
(CN000A0LB42) del 2,3%. Tra i petroliferi PetroChina
(CN0009365379) ha guadagnato il 3,6% e CNOOC
(HK0883013259) il 4,5%. Il prezzo del petrolio ha chiuso
venerdì a New York in rialzo del 2,5%. Cheung Kong
Holdings (HK0001000014) ha guadagnato il 5,6%. Citigroup
ha espresso oggi ottimismo sulle prospettive della
seconda impresa immobiliare di Hong Kong.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a
Sydney ha guadagnato l'1,2%, il Taiwan Weighted a Taipei
l'1,3%, il Kospi a Seul il 2,7% e lo Straits Times a
Singapore l'1%.
Redazione Borsainside 12.30
20 Luglio 2009 16:20 ROMA
Crisi: Fmi vara piano 250 mld dlr per rafforzare
liquidita'
di ANSA
Diverranno piu' sicure le riserve nazionali dei 186
membri
(ANSA) - ROMA, 20 LUG - Il Fondo Monetario
Internazionale ha approvato il piano da 250 miliardi di
dollari per rafforzare le riserve nazionali dei 186
Paesi membri. Lo annuncia il Fondo in una nota,
precisando che verranno utilizzati i cosiddetti SDR
(diritti speciali di prelievo), vale a dire la moneta
usata dal Fmi come riserva internazionale.
20 Luglio 2009 16:40 NEW
YORK
USA: CONSENSO IN CALO, OBAMA IN TV PER CONVINCERE GLI
AMERICANI
di WSI
Proprio nelle settimane in cui la Casa Bianca si avvia a
concludere le principali riforme annunciate in campagna
elettorale il consenso attorno ai grandi temi della
politica di Barack Obama è in picchiata. A pesare sul
gradimento degli americani è su tutte la "madre di tutte
le riforme", quella della sanità, sulla quale gli ultimi
sondaggi danno al presidente americano un sostegno
popolare di meno del 50% della popolazione.
Secondo gli analisti Obama avrebbe scelto di prendere la
questione di petto e di scendere in primo piano per
convincere parlamentari e cittadini. Stando ai dati del
Washington Post la Casa Bianca poteva contare appena tre
mesi fa sul favore del 57% degli americani in vista
della riforma del sistema previdenziale. Numeri andati
costantemente calando, che a giugno si attestavano al
53% e arrivati adesso al 49.
La picchiata nei consensi si trasforma quasi in una
corsa contro il tempo per il presidente che vuole
sfruttare la sua popolarità per vincere le resistenze
all'interno del suo stesso partito e varare il testo
entro agosto. Nel frattempo l'ala "di centro" dei
democratici prende tempo e spinge per rimandare il voto
finale alla fine dell'anno. L'estate di Obama si
preannuncia così in salita visto che su tutte le grandi
riforme in cantiere gli americani sono sempre più
scettici.
L'approvazione sul programma economico è scesa dal 56 al
52% in un mese, la fiducia che il piano di governo
ripari l'economia è scesa dal 64% di marzo al 56%
odierno e l'idea che la politica di Obama avrà come
effetto principale l'aumento del deficit è salita di 11
punti percentuali da marzo. La persistente crisi
dell'economia ha influito dunque sull'intera immagine di
governo e in un'inchiesta Cnn dei giorni scorsi Obama è
sceso per la prima volta da quando è stato eletto sotto
la soglia del 60% dei consensi.
Lo staff di consulenti del presidente ha suggerito di
tornare in prima linea e sfruttare la sua presa sul
pubblico americano. Obama è così intervenuto in diretta
televisiva venerdì scorso sulla sanità e allo stesso
tema ha dedicato il messaggio radiofonico di sabato
scorso. Per oggi è previsto un altro discorso televisivo
sulla salute dei cittadini e per mercoledì sera è
prevista una conferenza stampa in prima serata. Questo
per cominciare ma a Washington l'estate sembra appena
all'inizio.
Le borse europee chiudono
per la sesta seduta di fila in rialzo
20.07.2009
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi
per la sesta seduta di fila in rialzo. Il FTSE 100 a
Londra ha guadagnato l'1,3%, il DAX a Francoforte l'1%,
il CAC40 a Parigi l'1,6%, il FTSE MIB a Milano l'1,2% e
lo SMI a Zurigo lo 0,6%.
I minerari hanno guidato anche oggi la lista dei rialzi.
BHP Billiton (GB0000566504) ha guadagnato il 3,4%, Rio
Tinto (GB0007188757) il 3,7%, Vedanta (GB0033277061)
l'1,9% e Eurasian Natural Resources Corporation
(GB00B29BCK10) il 5,3%. Il prezzo del rame è salito oggi
a Londra ai suoi più alti livelli dallo scorso ottobre.
Bene anche i petroliferi. Royal Dutch Shell
(GB00B03MLX29) ha chiuso in rialzo dello 0,9%, BP
(GB0007980591) dell'1,7%, Total (FR0000120271) dell'1,4%
e Eni (IT0003132476) dell'1,8%. II prezzo del petrolio
ha sfiorato oggi quota $65 al barile.
Lloyds Banking Group (GB0008706128) ha guadagnato il
6,7%. Secondo delle voci di stampa la banca britannica
potrebbe presentare un utile per il primo semestre (per
ulteriori dettagli clicca qui).
Vivendi (FR0000127771) ha chiuso in rialzo del 4%. Il
conglomerato francese ha annunciato oggi di aver
interrotto le discussioni per l'acquisto delle attività
di Zain (KW0EQ0601058) in Africa.
Volkswagen (DE0007664005) e Porsche (DE0006937733) hanno
perso rispettivamente il 5,4% e il 6,1%. L'agenzia
stampa dpa riporta che la decisione sull'ingresso di
Volkswagen nel capitale di Porsche potrebbe slittare
alla fine di questo mese. Secondo quanto riporta inoltre
il quotidiano "Bild" i debiti di Porsche sarebbero di
gran lunga superiori di quanto supposto dalla comunità
finanziaria. Finora si era parlato di circa €10
miliardi. Secondo "Bild" i debiti di Porsche
ammonterebbero invece a €14 miliardi
Redazione Borsainside 18.30
20 Luglio 2009 18:50
BERLINO
Opel: tre le offerte, ci sono anche i cinesi di Baic
di ANSA
Lo ha reso noto la Gm Europe
(ANSA) - BERLINO, 20 LUG - Le offerte presentate per
l'acquisto di Opel sono dunque tre: quella di Magna, di
Rhj e dei cinesi di Baic. Lo ha reso noto, riferisce
l'agenzia Dpa, la Gm Europe da Zurigo.
20 Luglio 2009 20:59 NEW
YORK
USA: CRISI FINANZIARIA, UN "CONTO" STRATOSFERICO
di WSI - APCOM
La crisi finanziaria americana potrebbe costare 23.700
miliardi di dollari: questa la cifra per il Governo
statunitense relativa agli sforzi fatti per fare uscire
il Paese dalla recessione peggiore dagli anni Trenta.
Il "conto" della crisi finanziaria americana potrebbe
arrivare a 23.700 miliardi di dollari: tanto potrebbero
costare al Governo americano gli sforzi per fare uscire
il Paese dalla recessione peggiore dagli anni Trenta.
Nella testimonianza alla commissione supervisione e
riforme della Camera, le cui anticipazioni sono state
ottenute dal Wall Street Journal, l'ispettore generale
Neil Barofsky dovrebbe spiegare domani che cifre di
questo genere includono le spese per le agenzie
coinvolte nella gestione dei programmi varati a sostegno
del sistema finanziario.
Duro il commento di Darrell Issa, repubblicano a capo
della commissione, secondo cui 23.700 miliardi è una
cifra "sbalorditiva". Il deputato della California ha
commentato dicendo che "se si spende un milione di
dollari al giorno per ogni anno dalla nascita di Cristo
ad oggi, non si arriva neppure a 1.000 miliardi di
dollari".
20 Luglio 2009 21:24
MILANO – Il Sole 24 Ore
Accordo tra Usa e India su armi e nucleare
India e Stati Uniti hanno sottoscritto un accordo
militare che punta a dare impulso alla vendita di
armamenti americani e al contempo promuove la
realizzazione di due reattori nucleari con tecnologia
statunitense.
Lo hanno detto in conferenza stampa congiunta il
segretario di stato americano Hillary Clinton, in visita
a New Delhi, e il ministro degli esteri indiano S.M
Krishna. L'annuncio è venuto al termine della visita di
cinque giorni della Clinton in India, la prima di un
alto rappresentante dell'amministrazione Obama a New
Delhi.
L'accordo sulle armi prevede che gli Stati Uniti possano
vendere armamenti all'India, che si impegna a
dimostrarne l'utilizzo e a non rivenderle, aprendo così
a Washington le porte del mercato indiano, finora
appannaggio della Russia. Con questo accordo, gli Stati
Uniti sperano di poter anche spingere all'acquisto dei
129 aerei da caccia per i quali New Delhi ha bandito una
gara internazionale alla quale partecipano, tra gli
altri, i russi con il Mig, gli americani di Boeing e gli
europei del consorzio Eurofighter.
«La firma di questo accordo - ha detto la Clinton in
conferenza stampa - apre le porte per una grande
cooperazione tra i due paesi nel campo della difesa».
L'accordo sulle armi, comprende anche contenuti su
scienza e tecnologia e cooperazione spaziale.
Il secondo accordo riguarda la costruzione di due
centrali nucleari americane in India. Dopo la firma di
un trattato di cooperazione nucleare l'anno scorso tra
l'allora presidente George W. Bush e Manmohan Singh che,
nonostante l'India non abbia mai firmato il trattato di
non proliferazione nucleare, permetteva agli americani
di vendere tecnologia e carburante nucleare all'India e
a quest'ultima di comprarli da chiunque, oggi sono stati
decisi i siti per i due nuovi impianti.
Al termine della conferenza, la Clinton ha
ufficializzato l'invito del presidente americano Barack
Obama al primo ministro indiano Manmohan Singh di
recarsi a Washington il prossimo 24 novembre.
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