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La Borsa di Tokyo scende, pesa Mizuho
Dopo una seduta di pausa la Borsa di Tokyo ha ripreso
oggi il suo recente trend negativo. Il Nikkei ha perso
l'1,1% a 10.411,10 punti e il Topix l'1,3% a 932,10
punti. Mizuho Financial Group (JP3885780001) ha chiuso
in calo del 4,7%. Secondo quanto riporta il quotidiano "Yomiuri"
la seconda maggiore banca giapponese avrebbe
l'intenzione di emettere nuovi titoli per circa ¥1
bilione. Sulla scia di Mizuho Mitsubishi UFJ Financial
(JP3902900004) ha perso l'1,7% e Sumitomo Mitsui
Financial Group (JP3890350006) il 3,6%.
Promise (JP3833750007) è crollato del 17,4%. L'impresa
impegnata nel settore del credito al consumo ha
avvertito di attendersi per il corrente esercizio una
perdita di alcuni miliardi di yen.
Sony (JP3435000009) ha guadagnato lo 0,3%. Il gigante
dell'elettronica di consumo ha registrato lo scorso
esercizio una perdita netta inferiore alle sue stesse
previsioni.
Sumitomo Heavy Industries (JP3405400007) ha guadagnato
il 3,9%. Il produttore di grandi macchine industriali si
attende per il corrente esercizio un aumento del suo
utile netto di circa il 25%.
Redazione Borsainside 08:34
Germania: Inflazione Confermata All'1% Ad Aprile
martedì, 11 maggio 2010 08:55 BERLINO
(ASCA) - Roma, 11 mag - Inflazione all'1% ad aprile su
base annua in Germania. L'Ufficio statistico conferma le
stime sull'andamento dei prezzi al consumo che in aprile
registrano un +0,1 rispetto al mese precedente.
Grecia: Atene Chiede a Ue
e Fmi Un Primo Versamento Di 21 Mld
martedì, 11 maggio 2010 09:08 ATENE
(ASCA-AFP) - Atene, 11 mag - Il governo greco si
appresta a chiedere all'Unione Europea e al Fondo
Monetario Internazionale un primo versamento di 21
miliardi di euro, nel quadro del piano di aiuti promesso
per salvare il paese ellenico dalla bancarotta. Lo ha
fatto sapere una fonte del ministero delle Finanze di
Atene.
Cambi: euro in forte
ribasso
martedì, 11 maggio 2010 09:52 ROMA
(ANSA) - ROMA, 11 MAG - Euro in sensibile ribasso in
apertura di contrattazioni sul mercato europeo. La
moneta passa di mano a 1,2719 dollari. Ieri la Bce aveva
indicato un rapporto di cambio a 1,2969.
Petrolio: sotto 77
dollari al barile
martedì, 11 maggio 2010 - 10:08
(ANSA) - ROMA, 11 MAG - I prezzi del petrolio si
mantengono sotto i 77 dollari al barile, in linea con le
quotazioni di chiusura di Wall Street ieri (76,77 dlr).
Complice il rimbalzo del dollaro, il Wti con consegna a
giugno ha lasciato sul terreno 27 centesimi (0,4%) a
76,53 dollari il barile.
Gb: Produzione
Industriale Marzo +2%, Max Da Luglio 2002
martedì, 11 maggio 2010 10:47 LONDRA
(AGI) - Londra, 11 mag. - La produzione industriale
della Gran Bretagna e' salita in marzo del 2%, ben sopra
le attese, che convergevano su +0,3%, e ai massimi da
luglio 2002. Anche il dato tendenziale mostra un
incremento del 2% e rappresenta il massimo da marzo del
2004, secondo i dati riportati dall'Ufficio Nazionale di
Statistica. La sola produzione manifatturiera mostra un
progresso del 2,3% su mese, anche in questo caso ai
massimi da luglio 2002.
Crisi: Germania Approva
Piano Per Eurozona (Tv)
martedì, 11 maggio 2010 11:01 BERLINO
(ASCA) - Roma, 11 mag - Il governo tedesco ha approvato
il maxi-piano per sostenere i paesi in difficolta'
nell'area euro. E' quanto ha reso noto l'emittente tv
tedesca N-TV. Il contributo tedesco al fondo europeo
ammontera' a 123 miliardi di euro e potra' essere alzato
di un ulteriore 20% nel caso non tutti i paesi dell'area
euro contribuiranno.
Presto al via
esportazioni di petrolio dal Kurdistan iracheno
reuters - martedì, 11 maggio 2010 12:00 BAGHDAD
Verrà stipulato a giorni un accordo tra il governo
centrale dell'Iraq a Baghdad e la sua regione
settentrionale curda che gode di una parziale autonomia,
per riavviare l'esportazione di petrolio. Lo ha
annunciato oggi il viceministro del Petrolio iracheno.
"Potrebbe essere tra pochi giorni. speriamo di iniziare
presto le esportazioni", ha detto il viceministro Abdul
Kareem Luaibi a margine di un evento nel campo
dell'energia nella capitale del Qatar.
Luaibi ha anche affermato che l'Iraq punta ad esportare
2,3 milioni di barili al giorno di greggio nel 2011.
Borse Asia-Pacifico
negative, Shanghai -1,9%
Tutte le borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso
oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso l'1,9% a 2.647,57 punti.
I prezzi al consumo hanno registrato ad aprile in Cina
il loro più forte aumento da diciotto mesi. Il mercato
teme ora che Pechino possa intensificare le sue misure
volte ad evitare un surriscaldamento dell'economia. Tra
i bancari Bank of China (CN000A0J3PX9) ha perso l'1,7%,
Minsheng Banking Corp (CN0005910772) il 2,4% e China
Merchants Bank (CN000A0KFDV9) l'1,9%. Tra gli
assicurativi Ping An Insurance (CNE1000003X6) ha perso
il 2,9% e China Pacific Insurance (CN0003580601) il 2%.
Nel settore immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha
chiuso in calo dello 0,7% e Poly Real Estate
(CN000A0KE8T0) del 2,7%. Dopo il crollo di ieri Air
China (CNE1000001S0) ha perso un ulteriore 6,5%. Il
mercato teme che la prima linea area cinese possa essere
costretta a cancellare altri voli verso l'Europa a causa
della ripresa dell'attività eruttiva del vulcano
islandese Eyjafallajökull.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha perso l'1,4% a 20.146,50
punti. Anche sulla piazza finanziaria della città
costiera hanno pesato i timori legati all'aumento
dell'inflazione in Cina. Tra i bancari HSBC
(GB0005405286) ha perso l'1,9%, Bank of East Asia
(HK0023000190) l'1,6% e BOC Hong Kong (HK2388011192)
l'1,9%. Nel settore immobiliare Sun Hung Kai Properties
(HK0016000132) ha chiuso in ribasso dell'1,8%, Cheung
Kong Holdings (HK0001000014) dell'1,6%, Sino Land
(HK0083000502) del 2,6% e Henderson Land (HK0012000102)
dell'1,5%. Cathay Pacific Airways (HK0293001514) ha
guadagnato il 2,6%. La linea area ha espresso ottimismo
sui suoi risultati di bilancio per il primo semestre del
2010.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a
Sydney ha perso l'1,1%, lo Straits Times a Singapore lo
0,8%, il Taiex a Taipei lo 0,7% e il Kospi a Seul lo
0,4%.
Redazione Borsainside 12:08
11 Maggio 2010 12:15 NEW
YORK
IL PIANO SALVA-EUROPA E' UN FLOP: L'EURO SPROFONDA
di WSI
La moneta UE non si rafforza, ma anzi scende al di sotto
di 1.27, quota a cui era prima dell'annuncio del piano.
La borsa non e' piu' un indicatore affidabile (il
rialzo/farsa di ieri lo conferma): il voto lo danno bond
e forex.
L'euro non si rafforza, nonostante i tentativi disperati
di salvataggio da parte degli euro-burocrati, ma anzi
scende al di sotto di quota 1.27, il livello a cui era
prima della presentazione dell'ultra-piano, -0.80%
rispetto a ieri (subito dopo l'annuncio del super-piano
di salvataggio l'euro era salito +2.7%).
La borsa non e' piu' considerato sui mercati un
indicatore affidabile (il maxi rialzo-farsa messo a
segno ieri da Milano lo conferma, con alcuni titoli
bancari a +20% in una seduta). Il voto alle lobby
politiche europee e nazionali (incompetenti, tardive,
colpevoli, scollegate dalla realta') lo danno ormai, in
tempo reale, con votazione continua, il mercato dei bond
e quello del forex (valutario) impossibili da manipolare
da parte di banche e hedge funds perche' troppo liquidi
e troppo vasti (qui: quotazioni eur/usd in tempo reale),
visto che vengono scambiati vari trilioni di dollari
ogni giorno.
Guardando oltre il breve termine, molti ossevatori "neutral"
mettono in guardia dall'euforia "da fuoco di paglia": le
potentissime iniezioni di liquidita' nel sistema decise
da Ue, Fmi e Bce per sostenere l'euro e la creazione di
nuovo debito per pagare il debito (effetto usura...) non
modificano lo scenario di lungo termine: i problemi
sottostanti alla crisi dei paesi PIIGS rimangono tutti
assolutamente intatti.
Tant'e' che alcuni dei maggiori player sul mercato
valutario hanno iniziato ad esprimere dubbi sulla
risposta inizialmente rialzista degli investitori al
piano d'urgenza da $1 trilione di dollari. Dietro alle
parole di facciata e circostanza con il bicchiere di
champagne in mano di quelli che l'altro giorno
sgomitavano, ha fatto per esempio notevole sensazione
che perfino Axel Weber, il potentissimo n.1 della
Bundesbank e candidato alla presidenza BCE, si sia
dichiarato "critico" sul colossale piano di salvataggio
salva-euro.
Il piano dunque sembra mostrare gia' qualche profonda
crepa in merito a quello che era uno dei suoi obiettivi
prioritari: spaventare la speculazione anti PIIGS). In
particolare il giorno dopo era in forte ribasso, per
esempio, il CDS Italia, che la scorsa settimana aveva
raggiunto il massimo storico sull'onda di acquisti
speculativi anti-euro e anti-Italia. Tuttavia, come nel
caso della quotazione dell'euro, la quotazione del CDS
Italia adesso sta peggiorando con il passare delle ore:
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Giappone -
Edizione Tokyo |
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Cina -
Edizione Pechino |
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India -
Edizione New Delhi |
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Grecia: Chiede a Eurozona
Attivazione 1* Tranche Aiuti Per 14,5 Mld
martedì, 11 maggio 2010 - 12:36
(ASCA-MarketNews) - Atene, 11 mag - Il ministero delle
finanze della Grecia ha confermato che chiedera' oggi ai
paesi dell'Eurozona una prima tranche di aiuti per 14,5
miliardi, servira' a rifinanziare il debito in scadenza
il prossimo 19 maggio.
Grecia: Domani Ricevera'
5,5 Mld Di Euro Dal Fondo Monetario
martedì, 11 maggio 2010 - 12:37
(ASCA-MarketNews) - Atene, 11 mag - Il ministero delle
finanze della Grecia ha confermato che domani ricevera'
aiuti per 5,5 miliardi di euro dal Fondo Monetario
Internazionale.
11 Maggio 2010 14:48
PECHINO
ALERT CINA: BORSA -21% DA NOVEMBRE (MERCATO ORSO) RISCHI
DA INFLAZIONE + BOLLA IMMOBILIARE
di WSI
La borsa di Shanghai e' ora in territorio "orso", ai
minimi da 12 mesi. Inflazione al top. Prezzi immobiliari
+13% in un anno. Pechino alle prese con ulteriori misure
per frenare la corsa ed evitare lo scoppio della bolla.
Inflazione e bolla immobiliare. Sono queste le due
parole chiave che hanno visto ancora una volta l'orso
avere la meglio sul mercato azionario cinese mentre il
governo si conferma alle prese con misure (come un
ulteriore rialzo del costo dei prestiti) per combattere
lo spettro della corsa di prezzi al consumo e del real
estate. Lo scrive l'agenzia Bloomberg sul suo sito.
Lo Shanghai Composit Index ha oggi lasciato sul terreno
l'1.9%, appesantito da banche e materie prime, dopo che
l'inflazione ha registrato il maggior rialzo in 18 mesi
(+2.8% annnuo il mese scorso) e i prezzi di case ed
edifici in generale hanno fatto un balzo, su base
annuale, del 12.8% ad aprile. Quest'ultimo e'
l'incremento piu' alto dal luglio 2005.
"Se l'inflazione non verra' contenuta, la banca centrale
si trovera' costretta ad alzare il costo del denaro", ha
detto Zhao Zifeng, il gestore del fondo China
International Fund Management Co. con sede a Shanghai.
"Abbiamo ancora bisogno di calibrare nei mesi prossimi i
prezzi immobiliari. Sebbene misure di freno sia state
adottate non molto tempo fa, politiche ancor piu'
restrittive potrebbero arrivare", ha aggiunto.
Come riportato da Bloomberg, l'indice di riferimento
cinese The Shanghai Composite Index e' calato -1.9% a
2647.44, minimo degli ultimi 12 mesi. L'indice ha perso
-21.0% da novembre, entrando cosi' nel territorio di un
mercato orso, sulle speculazioni che la tenuta a freno
del mercato real estate si fara' sentire sugli utili
delle societa'. Marc Faber, l'investitore Usa che vive
ad Honk Kong che e' short sulla Cina, lo scorso 3 maggio
ha sostenuto che l'economia cinese andra' a gambe
all'aria entro un anno con azionario e prezzi delle
materie prime in calo, segno che la bolla immobiliare
sta per esplodere.
Lacker: la Fed non deve
aspettare troppo ad alzare i tassi
BlueTG.it - martedì, 11 maggio 2010 15:39 RICHMOND
Secondo il presidente della Federal Reserve Bank di
Richmond, Jeffrey Lacker, la creazione di 573.000 posti
di lavoro da inizio anno è un segno di rafforzamento del
mercato del lavoro più attendibile del tasso di
disoccupazione, ulteriormente salito ancora lo scorso
aprile.
Nel testo di un discorso ufficiale diffuso dall’agenzia
Bloomberg Lacker spiega che “stiamo già osservando
segnali che il mercato del lavoro è su un sentiero di
crescita stabile” e non di una “ripresa senza creazione
di posti di lavoro” come nel 2001. D’altro canto,
aggiunge il banchiere, difficilmente l’inflazione
continuerà a rimanere a lungo sotto l’1% annuo come
stato finora.
Il che significa che le decisioni di politica monetaria
della Federal Reserve andranno “attentamente ponderate
per evitare di attendere troppo a lungo prima di
rialzare i tassi”. Un concetto, ricorda l’agenzia, che
Lacker, schieratosi da qualche tempo con i “falchi”
all’interno della banca centrale Usa, aveva già espresso
la scorsa settimana.
Oro: Fixing a 1.222,50
Dollari Mai Cosi' In Alto. Euro Sotto Tiro (Rpt)
martedì, 11 maggio 2010 17:44 LONDRA
(ASCA) - Roma, 11 mag - A Londra, l'oro ha chiuso a
1.222,50 dollari l'oncia, si tratta del nuovo massimo
storico per il mercato a contanti. Il precedente record
era stato raggiunto lo scorso 3 dicembre con il fixing a
quota 1.218,25 dollari. Anche sui mercati a termine, il
contratto di giugno, quello piu' liquido, ha raggiunto
un massimo di 1.222.9 dollari all'oncia, sempre piu'
vicino al picco di quota 1.226,56 toccato lo scorso 3
dicembre. I prezzi salgono nonostante la rimonta del
dollaro, in genere biglietti verdi e lingotti si muovono
in direzione opposta. Le quotazioni del metallo in euro
hanno raggiunto 960 euro all'oncia, si tratta del
massimo storico. Per gli operatori, l'oro si sta
comportando come una valuta concorrente della moneta
unica europea, ''se dollaro ed oro salgono insieme e
l'euro scende su entrambi significa che c'e' uno
spostamento di asset dalla moneta unica verso il dollaro
e verso i metalli preziosi'', commenta Roberto Isidoro,
responsabile ufficio studi della Carichieti. Al momento,
l'euro e' scambiato in calo a 1,27 sul dollaro.
Le borse europee chiudono
contrastate
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi
contrastati. Il FTSE 100 a Londra ha perso l'1%, il
CAC40 a Parigi lo 0,7% e il FTSE MIB a Milano lo 0,5%.
Il DAX a Francoforte e lo SMI a Zurigo hanno guadagnato
rispettivamente lo 0,3% e lo 0,4%. Verso la chiusura
delle contrattazioni le borse del Vecchio Continente
hanno beneficiato della ripresa di Wall Street. Dopo
l'eccezionale rally di ieri sono scattate oggi sulle
piazze finanziarie europee delle prese di beneficio. Sul
mercato continua ad esserci un'elevata incertezza a
causa della crisi del debito sovrano. L'euro è tornato
oggi sotto pressione.
Tra i bancari Barclays (GB0031348658) ha perso l'1,3%,
Royal Bank of Scotland (GB0006764012) il 3,4%,
Commerzbank (DE0008032004) il 2,4%, BNP Paribas
(FR0000131104) il 2,3%, UniCredit (IT0000064854) l'1,5%,
Banco Santander (ES0113900J37) il 3,3% e Credit Suisse
(CH0012138530) l'1%.
Tra i minerari Anglo American (GB00B1XZS820) ha perso il
2,7%, BHP Billiton (GB0000566504) l'1,7%, Rio Tinto
(GB0007188757) il 2,1% e Xstrata (GB0031411001) il 3,9%.
I prezzi al consumo hanno registrato ad aprile in Cina
il loro più forte aumento da diciotto mesi. Il mercato
teme ora che Pechino possa intensificare le sue misure
volte ad evitare un surriscaldamento dell'economia. I
prezzi dei principali metalli sono perciò oggi calati a
Londra.
Portugal Telecom (PTPTC0AM0009) ha chiuso a Lisbona in
rialzo del 5,9%. Telefónica (ES0178430E18) ha fatto
un'offerta non sollecitata per gli assets brasiliani
della rivale portoghese.
Telecom Italia (IT0003497168) ha guadagnato a Milano il
2,2%. Credit Suisse ha alzato oggi il suo rating sul
titolo dell'operatore telefonico italianao da "Underperform"
ad "Outperform".
EADS (NL0000235190) ha guadagnato a Parigi il 3,5%.
Citigroup ha alzato il suo rating sul titolo
dell'impresa madre di Airbus da "Hold" a "Buy".
Deutsche Post (DE0005552004) ha guadagnato a Francoforte
l'1,4%. Il primo gruppo postale europeo ha aumentato nel
primo trimestre il suo utile netto dell'85% ed alzato le
sue stime per l'intero esercizio.
Deutsche Boerse (DE0005810055) ha perso l'1,5%. L'utile
netto del gruppo che gestisce la Borsa di Francoforte è
calato nel primo trimestre del 24% a €157 milioni. Gli
esperti delle banche d'affari avevano previsto €164
milioni.
Carlsberg (DK0010181759) ha chiuso in rialzo del 2,1%.
Il produttore di birra ha generato nel primo trimestre
di quest'anno un utile operativo di DKK 735 milioni. Gli
analisti avevano atteso in media DKK 630 milioni.
Redazione Borsainside 18:36
Crisi: Bernanke Vede
Minaccia Da Europa Per Banche Usa
martedì, 11 maggio 2010 18:37 WASHINGTON
(AGI) - Washington, 11 mag. -Il presidente della Fed,
Ben Bernanke ha descritto la crisi greca come un
problema europeo, davanti ai senatori della commissione
bancaria Usa, ma ha lasciato intendere che la crisi
avrebbe avuto seri contraccolpi sulle banche
statunitensi, se fosse stata lasciata andare senza
interventi correttivi.
Le borse dell'Europa
dell'Est frenano dopo il rally, sale solo Mosca
Quasi tutte le borse dell'Europa dell'Est hanno chiuso
oggi in ribasso.
L'indice RTS ha guadagnato a Mosca il 3,7% a 1.420,54
punti. I volumi di scambio sono calati rispetto a
venerdì scorso ma sono rimasti al di sopra della media.
La Borsa di Mosca era rimasta ieri ferma e non aveva
potuto quindi partecipare all'eccezionale rally
scatenato sui mercati finanziari internazionali dalle
misure senza precedenti annunciate dall'UE per far
fronte alla crisi del debito sovrano. I guadagni sono
stati quindi "recuperati" oggi a Mosca. Tra i titoli del
listino russo Rosneft (RU000A0J2Q06) ha chiuso in rialzo
del 5%, Gazprom (RU0007661625) del 2,5%, Norilsk Nickel
(RU0007288411) del 2,5% e Sberbank (RU0009029540) del
6,4%. Raspadskaya (RU000A0B90N8) è crollato del 26,5%.
Sabato scorso un'esplosione in una miniera di carbone di
Raspadskaya in Siberia ha ucciso più di 50 persone.
Il BUX a Budapest ha perso il 2,4% a 23.254,28 punti.
Dopo la pioggia d'acquisti di ieri sulla piazza
finanziaria ungherese sono scattate oggi delle prese di
beneficio. OTP Bank (HU0000061726) ha perso il 4,9%,
Magyar Telekom (HU0000016522) lo 0,8%, MOL
(HU0000068952) l'1,7% e Gedeon Richter (HU0000067624)
l'1,2%.
Il PX a Praga ha perso il 2,1% a 1.207,10 punti. Ceske
Energeticke Zavody (CZ0005112300) ha chiuso in calo
dell'1,5%. Il gigante ceco delle utilities ha pubblicato
una trimestrale che non ha riservato alcuna sorpresa
positiva. Tra gli altri titoli di maggior peso del PX
Erste Group Bank (AT0000652011) ha perso il 3,6% e
Komercni Banka (CZ0008019106) l'1,3%. Telefónica O2 C.R.
(CZ0009093209) ha chiuso invariato.
Il WIG a Varsavia ha perso lo 0,8% a 41.453,12 punti.
Anche sulla piazza finanziaria polacca sono scattate
oggi delle prese di beneficio. Tra i bancari PKO Bank
Polski (PLPKO0000016) ha perso l'1,4%, BZW Bank
(PLBZ00000044) l'1,4% e BRE Bank (PLBRE0000012) l'1,8%.
Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha chiuso invariato. PBG
(PLPBG0000029) ha perso il 2,6%. ING ha declassato il
titolo de gruppo industriale polacco che opera
nell'ingegneria civile e nelle infrastrutture per il
settore petrolifero da "Buy" a "Hold".
Redazione Borsainside 21:00
Le borse di San Paolo e
Città del Messico chiudono in ribasso
La maggior parte delle borse dell'America Latina ha
chiuso ieri in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso l'1,6% a 64.424,89
punti. Sul mercato azionario brasiliano ha pesato il
calo dei prezzi delle materie prime. Petroleo Brasileiro
(BRPETRACNPR6) ha perso l'1,8%. Il prezzo del petrolio
ha perso ieri a New York lo 0,6%. Vale (BRVALEACNPA3) ha
chiuso in ribasso dell'1,7%. I prezzi al consumo hanno
registrato ad aprile in Cina il loro più forte aumento
da diciotto mesi. Il mercato teme ora che Pechino possa
intensificare le sue misure volte ad evitare un
surriscaldamento dell'economia. I prezzi dei metalli di
base sono perciò tornati a scendere. Nel settore
dell'acciaio Companhia Siderúrgica Nacional
(BRCSNAACNOR6) ha perso l'1,3%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) il
2,3% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) lo 0,9%. Vivo
(BRVIVOACNOR1) ha guadagnato ill 5,1%. Telefónica
(ES0178430E18) ha offerto €5,7 miliardi per la
partecipazione di Portugal Telecom (PTPTC0AM0009) nel
primo operatore brasiliano di telefonia mobile.
L'impresa portoghese ha rifiutato l'offerta.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dello
0,5% a 32.119,11 punti. Tra le blue chips messicane
América Móvil (MXP001691213) ha perso lo 0,5%, Cemex
(MXP225611567) lo 0,6% e Grupo Mexico (MXP370841019) lo
0,3%. Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) ha guadagnato
l'1,2%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il
Merval a Buenos Aires ha perso l'1,1% e l'IBVC a Caracas
l'1,3%. L'IPSA a Santiago del Cile ha guadagnato lo
0,2%, il General a Lima lo 0,6% e il Colcap a Bogotà lo
0,3%.
Redazione Borsainside 00:29
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WALL STREET:
FUTURES USA IN CALO
11 Maggio 2010 14:03 NEW
YORK - WSI
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All'indomani del maggior
rialzo in oltre un anno, sembrano destinate a tornare
anche a Wall Street le prese di beneficio. Euro sotto
$1.27. Petrolio in calo intorno a $75. Tornano gli
acquisti sull'oro.
Il piano di aiuti salva euro approvato nel fine
settimana dall'Unione europea non sembra destinato a
risolvere il problema di fondo: quello del debito
sovrano. E' questa l'opinione che comincia a prevalere
tra gli operatori del mercato e che spinge al ribasso i
futures americani.
A un'ora e mezzo dall'avvio delle contrattazioni i
derivati scambiano in territorio negativo (vedi
quotazioni a fondo pagina), il che fa mettere in conto
un'apertura in rosso all'indomani di una seduta
caratterizzata da euforia a Wall Street come in Europa.
E proprio nel Vecchio Continente dominano le prese di
beneficio con flessioni intorno ai 2 punti percentuali.
Per quanto fisiologica, una correzione odierna non
accantona i dubbi sul futuro della moneta unica, gia'
ieri in altalena, tanto che qualcuno prospetta anche un
valore a 1,20 dollari nell'arco di tre mesi. D'altra
parte sono molti gli interrogativi che ancora restano
aperti dopo il maxi piano salva-euro. C'e' chi e'
convinto che il piano stesso sia un vero e proprio flop
per quanto, giusto per citarne uno, il segretario
generale dell'Ocse Angel Gurria lo abbia da poco
definito "credibile" e "di buona taglia".
Negli Stati Uniti oggi e' previsto un solo dato macro,
quello delle scorte di magazzino all'ingrosso.
Attenzione al confronto tra Sec e vertici di Nyse e
Nasdaq che siederanno di fronte al Congresso con lo
scopo di trovare una soluzione per evitare che
impressionanti cali causati dai sistemi di trading come
quelli registrati giovedi' scorso a Wall Street non si
ripetano piu'.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le
quotazioni del greggio cedono terreno. I futures con
consegna giugno segnano un calo del 1.38% (-$1)
attestandosi a quota $75.74 al barile. Sul valutario la
moneta unica ha nuovamente perso smalto a $1.2690
(-0.76%). L'oro torna ad esser comprato registrando un
incremento di $17.70 (+1.47%) in area $1218.50. Il
rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.49%
dal 3.5410% di ieri.
Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future
sull'indice S&P500 lascia sul terreno 10.40 punti
(-0.90%) a 1146.20.
Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna una flessione
di 15.50 punti (-0.80%) a quota 1924
Il contratto sull'indice Dow Jones scambia in calo di 79
punti (-0.74%) a 10662.
WALL STREET:
IN RIBASSO
11 Maggio 2010 15:30 NEW
YORK - WSI
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Dubbi sull'efficacia del
piano, come dimostra l'andamento di cds e monetario.
Vanno risolti i problemi fiscali sistemici dei PIIGS. Il
tentativo di riscatto dell'euro ha vita breve. Oro ai
massimi del 2010. Pressioni inflative in Cina. Vix sale
del 7%.
Partenza in rosso per i listini americani, con il Dow
Jones che cede circa 60 punti. Si potrebbe parlare di
cali fisiologici dopo il balzo esagerato della scorsa
seduta (il maggiore in oltre un anno), sulle ali
dell'entusiasmo per il piano varato in extremis dai
leader dell'Unione Europea, ma le ragioni dei cali sono
da ricercare altrove.
Il Dow Jones cede lo 0.53% a quota 10728.15, il Nasdaq
l'1.21% in area 2345.98, mentre l'S&P 500 lo 0.44% a
1154.59 punti. Non va tanto meglio al resto delle borse
d'Europa: Londra cede il 2.12%, Parigi il 2.20% e
Francoforte l'1.25%. Il VIX, indice che misura la
volatilita' dei mercati, e' tornato a correre (+7%).
Il piano colossale salva-euro viene ora messo in dubbio
dagli investitori, i quali riconoscono che anche se Ue,
FMI e Bce hanno promesso di correre in soccorso dei
Paesi dell'area euro piu' bisognosi, perche' in
condizioni fiscali precarie, tali problemi sistemici
vanno comunque risolti prima o poi. Ecco che si spiega
la debolezza dell'euro dopo il breve tentativo di
riscatto della vigilia.
Ieri si e' dunque trattato di un rally che si potrebbe
definire "di sollievo". Lo scetticismo dei trader nei
confronti del piano ha fatto si' che sia tornato un
certo interesse per il dollaro, che scambia in progresso
dello 0.6% contro le sei principali valute rivali. Nel
frattempo i prezzi dell'oro sono saliti sui nuovi
massimi del 2010 in area $1223 l'oncia.
Pesa inoltre il rincaro dei prezzi in Cina, che fa
temere per una stretta monetaria. Un eventuale rialzo
dei tassi di interesse a Pechino potrebbe rallentare la
ripresa economica mondiale.
La dimostrazione di quanto gli investitori siano
preoccupati che il piano di salvataggio da quasi mille
miliardi di dollari messo a punto dai leader finanziari
europei non sia sufficiente a contenere la crisi del
debito sovrano dell'area euro, la offrono i mercati
monetari e il costo per proteggere i bond degli istituti
bancari dalle perdite.
Crescono intanto i dubbi sul futuro della moneta unica,
gia' ieri in altalena, tanto che qualcuno prospetta
anche un valore a 1.20 dollari nell'arco di tre mesi.
D'altra parte sono molti gli interrogativi che ancora
restano aperti dopo il maxi piano salva-euro. C'e' chi
e' convinto che il piano stesso sia un vero e proprio
flop per quanto, giusto per citarne uno, il segretario
generale dell'Ocse Angel Gurria lo abbia da poco
definito "credibile" e "di buona taglia".
Negli Stati Uniti oggi e' previsto un solo dato macro,
quello delle scorte di magazzino all'ingrosso, alle 16
italiane. Attenzione al confronto tra Sec e vertici di
Nyse e Nasdaq che siederanno di fronte al Congresso con
lo scopo di trovare una soluzione per evitare che
impressionanti cali causati dai sistemi di trading come
quelli registrati giovedi' scorso a Wall Street non si
ripetano piu'.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le
quotazioni del greggio cedono terreno. I futures con
consegna giugno segnano un calo di -$0.43 attestandosi a
quota $76.37 al barile. Sul valutario la moneta unica ha
nuovamente perso smalto a $1.269 (-0.74%).
L'oro torna ad essere comprato con grande intensita',
tanto da fargli raggiungere i massimi assoluti sopra
$1.230 l'oncia. Alla chiusura il metallo prezioso ha
registrato un incremento di $19.30 (+1.6%) in area
$1220.30, avvicinandosi sempre piu' ai massimi di sempre
toccati il 3 dicembre dell'anno scorso. Il rendimento
sul benchmark decennale si attesta al 3.5350% dal
3.5410% di ieri.
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Martedì
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Germania
- Edizione Berlino |
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Unito - Edizione
Londra |
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WALL STREET:
N RIALZO GRAZIE AGLI INGLESI
11 Maggio 2010 17:18 NEW
YORK - WSI
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Improvviso cambiamento di
scenario, la trama piu' recente e' questa: New York
passa in positivo (a borse UE appena chiuse) per il
netto rialzo di sterlina e bond britannici. Come mai? I
mercati subodorano una soluzione allo stallo politico a
Londra.
Mentre il traguardo di meta' seduta si avvicina, Wall
Street recupera terreno, cancellando del tutto le
perdite iniziali dovute ai dubbi circa l'efficiacia del
mega piano salva-euro messo a punto dai leader
finanziari dell'Unione Europea, e passando in positivo.
Lo scenario e' dunque improvvisamento cambiato, la trama
piu' recente e' questa: New York ha momentaneamente (a
borse UE appena chiuse) cambiato direzione, grazie al
netto rialzo della sterlina sul dollaro. Come mai? I
mercati americani subodorano la risoluzione dello stallo
politico a Londra. Sono circolate voci sulle dimissioni
del primo ministro Gordon Brown, gia' smentite.
Ma ormai e' questione di ore. Un accordo tra il leader
dei conservatori Cameron e il numero uno dei liberal
democratici Clegg favorirebbe la formazione di un
governo stabile, in grado di ridurre il deficit delle
finanze pubbliche. Cosi' i bond britannici e la sterlina
hanno iniziato a guadagnare terreno, proprio in
contemporanea con la chiusura della Borsa di Londra.
Il Dow Jones guadagna ora lo 0.49% a 10838.12, sui
massimi di seduta. Il Nasdaq lo 0.86% in area 2395.11,
mentre l'S&P 500 lo 0.53% a 1165.85 punti. Ma sul
paniere delle blue chip rimangono inchiodate sotto la
parita' Merck e Alcoa, con cali superiori all'1%. I
settori degli industriali e finanziari sono tra i piu'
deboli, penalizzati dalle prese di beneficio.
La compagnia farmaceutica scivola dopo aver aggiornato
la linea di prodotti farmaceutici ed emesso l'outlook
per l'intero esercizio annuale. Tra le rare note
positive del Dow figura invece Walt Disney, che questa
sera a mercati chiusi annuncera' i conti trimestrali.
Intel passa in positivo, di pari passo con il resto del
mercato, dopo un avvio in sordina.
Non si placano pero' i dubbi sul futuro della moneta
unica, gia' ieri in altalena, tanto che qualcuno
prospetta anche un valore a 1.20 dollari nell'arco di
tre mesi. D'altra parte sono molti gli interrogativi che
ancora restano aperti dopo il maxi piano salva-euro.
C'e' chi e' convinto che il piano stesso sia un vero e
proprio flop per quanto, giusto per citarne uno, il
segretario generale dell'Ocse Angel Gurria lo abbia da
poco definito "credibile" e "di buona taglia".
Gli investitori ritengono che il piano colossale
salva-euro sia insufficiente. Anche se Ue, FMI e Bce
hanno promesso di correre in soccorso dei Paesi
dell'area euro piu' bisognosi, perche' in condizioni
fiscali precarie, tali problemi sistemici vanno comunque
risolti prima o poi. Ecco che si spiega la debolezza
dell'euro dopo il breve tentativo di riscatto della
vigilia.
Ieri si e' dunque trattato di un rally che si potrebbe
definire "di sollievo". Lo scetticismo dei trader nei
confronti del piano ha fatto si' che sia tornato un
certo interesse per il dollaro, che scambia in progresso
dello contro le sei principali valute rivali. A meta'
mattinata i prezzi dell'oro sono saliti sui nuovi
massimi del 2010 in area $1223 l'oncia.
Nel frattempo il rincaro dei prezzi in Cina fa temere
per una stretta monetaria a Pechino. Un eventuale rialzo
dei tassi di interesse potrebbe rallentare la ripresa
economica mondiale.
A livello settoriale le migliori performance sono
segnate dai comparti e regioni: Gold Miners-GDX +5.9%,
Jr Gold Miners-GDXJ +4.8%, Silver-SLV +4.0%, Biotech-XBI
+2.0%, Regional Banks-KRE +1.9%, Canada-EWC +1.8%,
Switzerland-EWL +1.7%, Peru-EPU +1.5%. Le peggiori:
Solar-TAN -2.1%, Base Metals-DBB -1.9%, Coal-KOL -1.8%,
Copper-JJC -1.3%, Steel-SLX -1.2%, Russia-RSX -2.4%,
Emerging Eastern Europe-ESR -2.2%, Spain-EWP -2.2% e
Sweden-EWD -1.6%.
Alle 18:45 (12:45 EDT) circa il volume di scambio e' di
575 milioni di pezzi al NYSE e 1.06 miliardi al Nasdaq.
I titoli in rialzo contro quelli in ribasso sono 1860 a
1126 al Nyse e 1496 a 1082 milioni al Nasdaq. I nuovi
massimi contro i nuovi minimi delle ultime 52 settimane
sono: 30 a 7 al NYSE e 32 a 21 al Nasdaq.
WALL STREET:
IN BILICO. EURO DEPRESSO. ORO TOP STORICO
11 Maggio 2010 21:43 NEW
YORK - WSI
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Fuga dalla moneta Ue
(1.2660). Senza la liquidita' da $1 trilione, dove
sarebbe? Il metallo giallo aggiorna record a $1230. Si
schiarisce il cielo a Londra: Cameron e Clegg in
coalizione. Arriva un piano di tagli del deficit UK? E
la sterlina corre.
Il grafico dell'oro in euro
Il grafico dell'oro in euro
Il mercato azionario non riesce ad estendere i rialzi
della vigilia, dopo aver cancellato le perdite che hanno
caratterizzato una partenza fiacca. Il Dow Jones cede lo
0.34% a 10748.26 88 punti, mentre il Nasdaq chiude sopra
la parita' a 2375.31 (+0.03%). L'S&P 500 ha lasciato sul
campo lo 0.34% in area 1155.79. Continua la debolezza
dell'euro, dopo la chiusura di Wall Street a quota
1.2660. Senza la liquidita' del super-piano da $1
trilione, dove sarebbe scesa la moneta europea? Via
dall'euro, e in momenti di incertezza tutti sull'oro,
che ha aggiornato il nuovo record storico a $1230 (vedi
sotto.
A New York lo scenario e' cambiato in positivo, 2-3
minuti prima della chiusura delle borse europee, non
appena a Londra si sono sparse voci di un sblocco dela
situazione politica. Il partito dei conservatori e i
liberal democratici hanno trovato un accordo per formare
una coalizione di governo in Gran Bretagna, che
garantira' stabilita' e, scommettono i trader, un piano
di riduzione del deficit delle finanze pubbliche. David
Cameron ha gia' accettato l'incarico: e' il nuovo primo
ministro del Regno Unito, il piu' giovane premier degli
ultimi 200 anni.
La notizia ha spinto in netto rialzo i bond di Londra e
la sterlina sul dollaro. A meta' seduta i mercati hanno
iniziato a subodorare uno sblocco alla situazione di
stallo britannica. Verso meta' seduta sono iniziate a
circolare voci sulle dimissioni del primo ministro
Gordon Brown. Voci che sono state poi confermate dai
fatti. Brown si e' recato dalla regina in giornata e ha
rassegnato le dimissioni da leader del partito
labourista. Per il partito di centro-sinistra si chiude
cosi' un'era politica che lo ha visto comandare per 13
anni (dal 1997).
Sul paniere delle blue chip chiudono sotto la parita'
Merck e Alcoa, con cali superiori al 2%. I settori degli
industriali, degli energetici e dei finanziari sono tra
i piu' deboli, penalizzati dalle prese di beneficio dopo
i forti rialzi di ieri "drogati" dal maxi-piano varato
dai leader finanziari Ue per salvare l'euro e
scongiurare un contagio della crisi del debito sovrano.
La compagnia farmaceutica scivola dopo aver aggiornato
la linea di prodotti farmaceutici ed emesso l'outlook
per l'intero esercizio annuale. Tra le rare note
positive del Dow figura invece Walt Disney, che questa
sera a mercati chiusi annuncera' i conti trimestrali.
Intel ha virato in positivo di pari passo con il resto
del mercato, dopo un avvio in sordina.
Intanto i dubbi sul futuro della moneta unica rimangono.
Tanto che qualcuno prospetta anche un valore a 1.20
dollari nell'arco di tre mesi. D'altra parte sono molti
gli interrogativi che ancora restano aperti dopo il maxi
piano salva-euro. C'e' chi e' convinto che il piano
stesso sia un vero e proprio flop per quanto, giusto per
citarne uno, il segretario generale dell'Ocse Angel
Gurria lo abbia da poco definito "credibile" e "di buona
taglia".
Gli investitori ritengono che il piano salva-euro sia
insufficiente. Anche se Ue, FMI e Bce hanno promesso di
correre in soccorso dei Paesi dell'area euro piu'
bisognosi, perche' in condizioni fiscali precarie, tali
problemi sistemici vanno comunque risolti prima o poi.
Ecco che si spiega la performance depressa dell'euro
dopo il breve tentativo di riscatto della vigilia.
Ieri si e' dunque trattato di un rally che si potrebbe
definire "di sollievo". Lo scetticismo dei trader nei
confronti del piano ha fatto si' che sia tornato un
certo interesse per il dollaro, che scambia in progresso
dello contro le sei principali valute rivali. Gia a
meta' mattinata i prezzi dell'oro erano saliti sui nuovi
massimi del 2010 in area $1223 l'oncia.
Nel frattempo il rincaro dei prezzi in Cina fa temere
per una stretta monetaria a Pechino. Un eventuale rialzo
dei tassi di interesse rischia di rallentare la ripresa
economica mondiale.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le
quotazioni del greggio cedono terreno. I futures con
consegna giugno segnano un calo di -$0.43 attestandosi a
quota $76.37 al barile. Sul valutario la moneta unica ha
nuovamente perso smalto a $1.269 (-0.74%).
L'oro torna ad essere comprato con grande intensita',
tale da permettergli di raggiungere i massimi assoluti
sopra $1230 l'oncia. Alla chiusura il metallo prezioso
ha registrato un incremento di $19.30 (+1.6%) in area
$1220.30, avvicinandosi sempre piu' ai massimi di sempre
toccati il 3 dicembre dell'anno scorso. Il rendimento
sul benchmark decennale si attesta al 3.5350% dal
3.5410% di ieri.
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