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Speculatori: fondi hedge scommettono sul
collasso dell'euro
Pubblicato il 25 maggio 2010 01:10 NEW YORK
I fondi hedge vanno all'attacco dell'euro, con alcuni di
loro, tra cui Hayman Advisers e Matrix Group, che
prevedono un aggravamento della crisi del debito
sovrano, nonostante il piano di salvataggio messo a
punto dall'Unione Europea e dalla BCE da $1 trilione di
dollari. Lo riporta un articolo del quotidiano
britannico Sunday Telegraph.
Il nervosismo sullo stato di salute delle finanze dei
Paesi europei, in particolare quelli periferici detti
PIIGS, e' aumentato dopo che durante il weekend la
Spagna si e' vista costretta ad assumere il controllo
della banca regionale CajaSur, un istituto di risparmio
affossato dai debiti, costretta a correre ai ripari dopo
che l'operazione di fusione con una concorrente e'
saltata. Le news sulla fusione forzata dio altre 4 Casse
di Risparmio che WSI riporta in prima pagina rafforza
questa tesi.
I trader e i broker raggiunti dal Sunday Telegraph hanno
riferito che i fondi hedge stanno utilizzando una serie
di strumenti finanziari a loro disposizione per puntare
sulla perdita di valore dell'euro. Un investitore ha
cosi' sintetizzato l'atmosfera che si respira sui
mercati: "speculare al ribasso sull'euro e' il miglior
investimento possibile al momento".
Quello che si riscontra sui mercati sono "volumi
massicci nei credit default swap e vendite short
nell'azionario esposto all'euro". Come riassunto bene da
Gennaro Pucci, manager di Matrix, in un'intervista a
Bloomberg: "La Bce sta comprando debito a livelli
artificiali, ma cio' non risolvera' di certo i problemi
strutturali".
Alert: in Spagna fusione di emergenza tra 4
banche
Pubblicato il 25 maggio 2010 01:47 MADRID
Il governo spagnolo (uno dei piu' indebitati dei paesi
PIIGS) e' dovuto intervenire nuovamente al salvataggio
del proprio sistema bancario sottoposto a stress da
debito, imponendo una merger forzata tra 4 delle
maggiori banche della Spagna, che per essere lasciate in
vita saranno fuse "virtualmente".
La mossa, che non e' affatto piaciuta nemmeno a Wall
Street, dove c'e' poca tolleranza per banche che
falliscono o vengono salvate, ha la regia della Banca di
Spagna e riguarda quattro dei maggior istituti bancari
iberici: Cajastur, Caja de Ahorros del Mediterráneo
(CAM), Caja Extremadura e Caja Cantabria. La nuova
entita' sara' post-fusione diventera' la terza cassa di
risparmio del ssiema bancario spagnolo.
La notizia arriva poche ore dopo il salvataggio della
piccola Cassa di Risparmio CajaSur da parte del governo
di Madrid, che tramite la Banca di Spagna e' intervenuto
durante il weekend iniettando in Cajasur €530 milioni.
La merger tra le 4 banche e' definita virtuale poiche'
gli istituti faranno parte di una sorta di conglomerata
"lasca", nel senso che ogni banca dovrebbe mantenere una
discreta autonomia. Gli assets in portafoglio della
nuova entita' fanno pero' capire quanto seria sia la
situazione in Spagna: €135 miliardi. Poiche' ogni catena
anche robusta si spezza quando salta l'anello piu'
debole, la strategia del governo Zapatero e' di
iniettare capitali per rafforzare gli anelli deboli sul
territorio. Le 4 banche infatti hanno una forte presenza
locale.
Nella sede del Banco de España a Madrid, i vertici di
Cajastur, Caja de Ahorros del Mediterráneo (CAM: Modesto
Crespo, nalla foto in home page, ne e' l'ad e guidera'
la nuova entita'), Caja Extremadura e Caja Cantabria
hanno firmato ioeri sera un protocollo di intenti
secondo quello che gli spagnoli definiscono SIP (Sistema
Institucional de Protección). In totale le 4 banche
hanno 2.300 sportelli, 14.000 dipendenti e impieghi per
177 miliardi.
La quadrupla banca dovra' mettersi subito in regola con
i parametri piu' rigidi in vigore nell'area Ue: rapporto
di solvibilita' del 12%, TIER 1 del 9,4% e capitale "core"
del 7,6%. Si fara' anche una ricapitalizzazione mista,
ma in questa prima fase non e' ancora chiaro con quali
apporti di cash e da parte di chi.
La Borsa di Tokyo chiude in forte ribasso
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in forte ribasso. Il
Nikkei ha perso il 3,1% a 9.459,89 punti e il Topix il
2,3% a 859,82 punti. Era dallo scorso 30 novembre che il
Nikkei non chiudeva a tali livelli. Ai timori legati
alla crisi del debito sovrano in Europa si sono aggiunti
oggi quelli relativi all'aumento della tensione tra le
due Coree. Secondo l'agenzia stampa Yonhap il leader
nordcoreano Kim Jong-Il avrebbe messo l'esercito in
stato di allerta. Gli investitori si sono rifugiati
nello yen. Il nuovo apprezzamento della valuta
giapponese ha mandato a picco gli esportatori. Toyota
(JP3633400001) ha perso l'1,8%, Honda (JP3854600008)
l'1,5%, Canon (JP3242800005) il 2,7%, Panasonic
(JP3866800000) il 2,8% e Sony (JP3435000009) il 5%.
Tra i titoli dei produttori d'acciaio Nippon Steel
(JP3381000003) ha perso il 3,5%, Kobe Steel
(JP3289800009) il 4,3% e JFE Holdings (JP3386030005) il
3,8%. È ormai certo che le recenti turbolenze sui
mercati finanziari avranno un impatto negativo
sull'economia globale.
Nel settore petrolifero Inpex (JP3294430008) ha perso il
3,8%. Il prezzo del petrolio è caduto nelle
contrattazioni elettroniche al Globex al di sotto di
$70.
Redazione Borsainside 08:41
Moneta unica di nuovo in
picchiata. Riprende il sell off
Pubblicato il 25 maggio 2010 08:58 BRUXELLES
Fonte: TELEBORSA-ANSA
Prosegue la caduta dell'euro sui mercati valutari. La
moneta unica, che era rimbalzata alla fine della scorsa
settimana, si sta progressivamente riportando sui minimi
raggiunti l'ottava precedente e scambia questa mattina a
1,228 USD (-0,5%).
A deprimere la moneta di Eurolandia contribuiscono
ancora le preoccupazioni per la crisi che imperversa nel
Vecchio Continente, che rischia di minare la ripresa
dell'economia mondiale.
In questi giorni l'attenzione è puntata sulle misure
correttive alle finanze pubbliche dei Paesi
dell'Eurozona, dall'Italia, alla Germania al Regno
Unito, nel tentativo di soddisfare le richieste della UE
di una politica più rigorosa a livello di bilancio
pubblico.
Intanto, la notizia del commissariamento di un
importante istituto finanziario spagnolo, Cajasur, ha
fatto nuovamente tremare i mercati, nel timore che la
crisi possa tornare a scaricarsi sul settore finanziario
e, come avvenuto in precedenza, scaricarsi poi
sull'economia reale.
Sul mercato valutario vanno apprezzandosi le cosiddette
valute rifugio, come il dollaro, che guadagna terreno
contro un basket delle maggiori valute mondiali,
riflettendo sul dollar index un incremento dello 0,7%.
In ascesa anche la valuta giapponese, con il dollaro che
scambia a 89,79 yen (-0,5%) e l'euro a 110,34 yen (-1%).
Fra le altre valute è da segnalare la caduta dello yuan
cinese, sulle speculazioni di un rinvio della riforma
dei cambi nel Paese asiatico, a causa della crisi che
sta imperversando on Occidente.
A picco anche lo won coreano, in scia alle tensioni fra
la Corea del Nord e la Corea del Sud.
Ma certamente è sull'euro che si focalizzano in questo
momento le preoccupazioni degli investitori globali;
tanto che, ad appesantire fortemente l'azionario
asiatico, è stato proprio il calo della moneta , alle
prese con nuove spinte correttive.
Al tema dei deficit eccessivi si aggiunge di fatto
quello della solidità delle banche; anche in Asia, gli
operatori hanno scontato così i timori sullo stato di
salute del sistema bancario europeo, rafforzatisi dopo
la notizia relativa alla merger forzata tra 4 delle
maggiori banche della Spagna -Cajastur per l'appunto,
Caja de Ahorros del Mediterráneo (CAM), Caja Extremadura
e Caja Cantabria - che è stata imposta dal governo
spagnolo.
A Tokyo, l'indice Nikkei ha perso così il 3,06% a
9459,89 punti scendendo per la prima volta in sei mesi
sotto la soglia dei 9.500 punti, mentre il Topix ha
lasciato sul terreno il 2,29% a 859,82 punti. Tra le
altre borse asiatiche Seul ha terminato in pesante calo
a causa dell'intensificarsi delle tensioni fra la Corea
del Nord e la Corea del Sud.
Il Kospi ha così lasciato sul terreno il 2,79% a 1560,08
punti. In profondo rosso anche Taiwan che ha perso il
3,23% a 7086,37 punti. Negative le altre piazze
asiatiche che chiuderanno più tardi.
D'altronde, il futuro non sembra promettere nulla di
buono, se si considera che gli stessi hedge fund
continuano ad attaccare la valuta europea, scommettendo
su un aggravamento dei debiti sovrani dell'Ue.
Borse Europee: Vanno a Picco In Apertura, Tutte
In Rosso
martedì, 25 maggio 2010 - 9:31
(AGI) - Roma, 25 mag. - Apertura con il tonfo per le
borse europee. I principali listini delle piazze
finanziarie crollano fin dai primi scambi sempre sui
timori di una tenuta dei conti pubblici dei Paesi
dell'eurozona. A Londra il Ftse 100 cede il 2,6% a
4937,82 punti, a Parigi il Cac cede il 2,93% a 3330,82
punti giu' anche Francoforte dove il Dax (Xetra:
notizie) segna un -2,46% a 5663,11 punti. Milano -3,3%.
In chiusura Tokyo ha segnato un -3,06%, peggior chiusura
in sei mesi. Red
Eurozona: a Marzo Ordini All'Industria +5,2%, Su
Anno +19,8%
martedì, 25 maggio 2010 11:21 BRUXELLES
(ASCA) - Roma, 25 mag - Balzo degli ordini all'industria
nell'area euro. A marzo, secondo i dati Eurostat,
l'indice registra una crescita del 5,2% sul mese
precedente mentre su base annuale l'incremento e' del
19,8%.
Fitch: timore contagio
sposta liquidità Cds su paesi emergenti
reuters - martedì, 25 maggio 2010 11:38 LONDRA
Secondo Fitch Solutions, divisione del gruppo Fitch, la
liquidità dei Credit default swap (Cds) sui debiti
sovrani dei paesi emergenti nelle ultime due settimane
ha continuato a superare quello sui debiti sovrani dei
paesi sviluppati.
"Il trend della liquidità dei Cds sul debito sovrano
continua a suggerire che il mercato dei Cds potrebbe
essersi ritirato dai paesi della zona euro sui timori di
contagio e sull'incertezza circa le prospettive
dell'area, che, al contrario, hanno spinto la liquidità
sui mercati delle economie emergenti", spiega Jonathan
Di Giambattista, direttore di Fitch Solutions a New
York.
Il rapporto evidenzia che la differenza tra gli indici
di liquidità dei Cds sul mercato del debito sovrano dei
paesi emergenti e sviluppati elaborati da Fitch
Solutions ha raggiunto il massimo livello da inizio
2010, segnando una divergenza significativa per la prima
volta dall'inizio dell'anno.
Inoltre, il mese scorso, paesi come Grecia, Portogallo e
Spagna hanno subito uno dei maggiori cali nella
liquidità dei Cds sui debiti sovrani.
Borse Asia-Pacifico
negative, Hong Kong la peggiore
Tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico
hanno chiuso oggi in forte ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso l'1,9% a 2.622,60 punti.
Ai timori legati alla crisi del debito sovrano in Europa
si sono aggiunti oggi quelli relativi all'aumento della
tensione tra le due Coree. Secondo l'agenzia stampa
Yonhap il leader nordcoreano Kim Jong-Il avrebbe messo
l'esercito in stato di allerta. La notizia ha pesato
anche sul mercato azionario cinese. Tra i bancari
Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha chiuso
in ribasso dell'1,1%, Bank of China (CN000A0J3PX9) del
2,5%, China Construction Bank (CN000A0HF1W3) del 2,3% e
Shanghai Pudong Development Bank (CN0009282731) del 3%.
Nel settore immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha
perso il 3,9%, Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) il 4% e
Gemdale (CNE000001790) l'1,6%. Secondo delle voci di
stampa Shanghai introdurrà il prossimo mese una tassa
sugli immobili per un periodo di prova. Tra i
petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha perso il 2,3% e
Sinopec (CN0005789556) il 2,8%. Il prezzo del petrolio è
sceso questa mattina nelle contrattazioni elettroniche
al Globex al di sotto di $70.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha perso il 3,5% a 18.985,50
punti. Quarantadue dei quarantatre titoli dell'indice
della città costiera hanno chiuso in ribasso. Tra i
bancari HSBC (GB0005405286) ha perso l'1,9%, Hang Seng
Bank (HK0011000095) il 2,3%, Bank of East Asia
(HK0023000190) lo 0,7% e BOC Hong Kong (HK2388011192)
l'1,2%. Nel settore immobiliare Sun Hung Kai Properties
(HK0016000132) ha perso il 4,2%, Cheung Kong Holdings
(HK0001000014) il 3,7%, Sino Land (HK0083000502) il 5,2%
e Henderson Land (HK0012000102) il 3,9%. Tra gli
esportatori Esprit (BMG3122U1457) ha chiuso in calo del
5,5%, Li & Fung (BMG5485F1445) il 2,4% e Foxconn
(KYG365501041) del 9,7%. Hongkong & China Gas
(HK0003000038) ha beneficiato del suo carattere
difensivo ed ha guadagnato lo 0,1%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a
Sydney ha perso il 3%, il Taiex a Taipei il 3,2%, il
Kospi a Seul il 2,8% e lo Straits Times il 2,4%.
Redazione Borsainside 12:09
Panic selling a Piazza
Affari e in Ue. Ftse Mib perde quasi il 5%
Pubblicato il 25 maggio 2010 12:20 BRUXELLES
Fonte: WSI-APCOM-ASCA-TELEBORSA
Continuano a metà mattinata le forti vendite su tutte le
piazze finanziarie europee.
A essere penalizzati sono soprattutto i titoli
finanziari sulla scia del salvataggio in Spagna della
cassa di risparmio Cajasur, operazione che ha alimentato
nuove tensioni e incertezze riguardo la solidità di
molti bilanci pubblici nel vecchio continente.
In rosso tutti gli indici di settore, con flessione
superiori al 4% per bancari, risorse di base, chimica e
costruzioni.
A Milano il Ftse Mib arriva a perdere quasi il 5%, a
Parigi Cac40 -3,9%, a Francoforte dax -3,2% e a Londra
Ftse100 -3,2%.
A Piazza Affari tutte le blue chip sono in rosso; soffre
il comparto auto con Pirelli (-6,6%), Exor (-5,1%) e
Fiat (-5,1%), i finanziari con Intesa (-5,6%), Unicredit
(-5,6%), Fonsai (-5%) e Mediolanum (-4,6%), gli
energetici con Saipem (-5,9%) e Tenaris (-5,3%), gli
editoriali con Espresso (-7,1%) e Mediaset (-3,9%), le
costruzioni con Buzzi (-5,4%) e Impregilo (-5%).
Giornata decisamente negativa anche per l'euro, che ha
incrementato le perdite soprattutto rispetto allo yen.
Il cross euro/yen è arrivato a scivolare di fatto ai
minimi da quasi 9 anni toccando quota 109,47 rispetto a
111,35 di ieri. L'euro continua a cedere anche sul
dollaro, e alle 11.40 circa il cambio è a quota 1,22
dopo aver toccato un minimo di giornata a 1,2194.
Gli operatori parlano così di una situazione di vero e
proprio panic selling, che investe i mercati azionari e
la valuta europea; riguardo al caso specifico di Piazza
Affari, poi, i titoli finanziari soffrono anche le
notizie arrivate dall'Associazione Bancaria Italiana,
che in un suo rapporto ha comunicato un massiccio calo
degli utili nel 2009, che è andato aggravandosi nel
primo trimestre di quest'anno. Di fatto, secondo quanto
ha riferito lo stesso Direttore Generale Giovanni
Sabatini, il 2010 sarà un'altro anno difficile.
In generale, in tutta l'Europa, i mercati sono partiti
in profondo rosso, seguendo la scia negativa disegnata
prima da Wall Street e poi dai listini asiatici, in
primis da Tokyo, che è scivolata sotto la soglia dei
9.500 punti per la prima volta in sei mesi.
Ad alimentare ancora di più le paure degli investitori
sono poi i piani di austerity di Germania e Gran
Bretagna, che ieri hanno tenuto banco dopo quelli che
nei giorni scorsi avevano visto come protagonisti
Grecia, Portogallo e Spagna.
Da segnalare, infine, che il sell off scatenato
dall'effetto euro è provocato anche da quelle notizie
che confermano come i fondi hedge continuino ad
attaccare la moneta unica: alcuni di loro, tra cui
Hayman Advisers e Matrix Group, prevedono addirittura un
aggravamento della crisi del debito sovrano, nonostante
il piano di salvataggio messo a punto dall'Unione
Europea e dalla BCE, per un valore di un trilione di
dollari.
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Gb, nel discorso della
Regina l'agenda del nuovo governo
reuters - martedì, 25 maggio 2010 13:16 LONDRA
di Keith Weir
La coalizione formata da Conservatori e
Liberaldemocratici oggi ha presentato l'agenda del
governo britannico, che mette tra le priorità la
riduzione di un deficit record e lo stimolo della
crescita economica.
La coalizione ha aperto una nuova era dopo 13 anni di
potere dei Laburisti, puntando a termini parlamentari
quinquennali e a tenere un referendum sul sistema
elettorale.
In un discorso pronunciato dalla Regina Elisabetta, che
ha aperto formalmente i lavori parlamentari, il governo
ha anche proposto una legge per dare ai cittadini
britannici la possibilità di pronunciarsi sul
trasferimento di poteri all'Unione Europea.
I Conservatori di centrodestra e i Lib Dem di sinistra
hanno formato la prima coalizione del Paese dal 1945
dopo le elezioni dello scorso 6 maggio.
Il programma del governo riflette un dettagliato accordo
di coalizione reso noto la scorsa settimana. Ieri il
Tesoro (NYSE: TSO - notizie) ha già fatto sapere quali
sono le misure per operare tagli alle spese da 6,2
miliardi di sterline, e altri tagli saranno presentati
nelle prossime settimane.
"La priorità è ridurre il deficit e ripristinare la
crescita economica", ha detto la Regina nel suo
discorso.
"Si agirà per accelerare la riduzione del deficit
strutturale", ha proseguito, annunciando la creazione di
un nuovo Ufficio per la responsabilità del budget, che
sarà guidato dall'economista Alan Budd e avrà il compito
di fare previsioni sulla crescita e le necessità
economiche.
Crisi: Barroso Non
Risparmia Critiche Alla Germania
martedì, 25 maggio 2010 - 14:50
(ASCA) - Roma, 25 mag - Il presidente della Commissione
europea Manuel Barroso non risparmia critiche alla
Germania e al cancelliere Angela merkel. In una
intervista al Frankfurter Allgemeine, il capo
dell'esecutivo comunitario afferma di non aver visto da
e'parte dei politici tedeschi ''un supporto all'euro in
questa crisi''. ''In questi anni non ci sono stati in
Germania politici che hanno spiegato ai cittadini quanto
l'euro sia importante per la Germania''. ''Penso che la
Germania sia uno dei beneficiari dell'euro - ha detto
Barroso - ed i politici tedeschi dovrebero
riconoscerlo''. Barroso poi rigetta le proposte avanzate
recentemente dalla Merkel. Secondo il presidente della
Commissione europea e' ''ingenuo ipotizzare modifiche al
Trattato solo nei capitoli ritenuti importanti dalla
Germania. La Commissione europea non proporra' alcuna
modifica del Trattato Ue''. Barroso esprime inoltre
forti riserve sulla proposta tedesca di sospendere il
diritto di voto ai paesi euro con squilibri nei conti
pubblici. La procedura di deficit eccessivo gia' prevede
qualcosa di simile. ''Secondo me dal punto di vista
della legge costituzionale sarebbe quasi impossibile
andare oltre''.
Crisi: Usa, cresce
fiducia consumatori
martedì, 25 maggio 2010 - 17:01
(ANSA) - NEW YORK, 25 mag - Aumenta la fiducia dei
consumatori americani. L'indice che la misura sale in
maggio a 63,3 da 57,7 di aprile. Il dato e' al di sopra
delle attese degli analisti.
Crisi: Strauss-Kahn,
Nessuna Minaccia Al Sistema Euro
martedì, 25 maggio 2010 - 18:38
(ASCA-AFP) - San Paolo(Brasile), 25 mag - Nel tonfo
delle borse europee e nella corsa al dollaro ''non c'e'
alcuna minaccia al sistema dell'euro''. Lo ha detto il
direttore generale del Fondo Monetario Internazionale
Dominique Strauss-Kahn dopo aver partecipato ad un
dibattito televisivo in Brasile. Strauss-Kahn ha
comunque ammesso che i mercati finanziari sono scossi
''per il programma della Grecia, per la mancanza di
fiducia nella situazione dell'Eurozona e cosi' via''.
Crisi: euro/yen ai minimi
da 8 anni
martedì, 25 maggio 2010 - 18:50
(ANSA) - ROMA, 25 MAG - Non si arrestano i timori per la
crisi del debito europeo, e il terremoto delle banche
spagnole continua a far tremare l'euro. La moneta unica
è piombata ai minimi di oltre otto anni contro lo yen e
in deciso calo sul dollaro. La divisa unica e' crollata
fino a 108,84 yen, minimo dal novembre 2001, prima di
recuperare quota 109,88 sul finale degli scambi europei.
Netto calo anche contro il dollaro fino a quota 1,2178,
a un passo dai minimi di quattro anni segnati il 19
maggio.
Le borse europee vanno a
picco, nuova pioggia di vendite sui bancari
I principali listini azionari europei sono andati oggi a
picco. Il FTSE 100 a Londra ha perso il 2,5%, il DAX a
Francoforte il 2,3%, il FTSE MIB a Milano il 3,4%, il
CAC40 il 2,9% e lo SMI a Zurigo l'1,9%. Il salvataggio
della cassa di risparmio spagnola CajaSur ha fatto
aumentare i timori del mercato relativi ad un possibile
"contagio" della crisi del debito sovrano. Il Libor è
salito oggi ai suoi più alti livelli dal 7 luglio del
2009. A peggiorare ulteriormente l'umore degli
investitori è stata la notizia che il leader nordcoreano
Kim Jong-Il ha messo l'esercito in stato di allerta.
Tra i bancari Barclays (GB0031348658) ha perso il 5,7%,
Lloyds Banking Group (GB0008706128) l'8,9%, Commerzbank
(DE0008032004) il 3%, Crédit Agricole (FR0000045072) il
6,7%, Société Générale (FR0000130809) il 6,3%, UniCredit
(IT0000064854) il 7,5%, Banco Santander (ES0113900J37)
il 3,9% e Credit Suisse (CH0012138530) il 3,6%.
Nel settore della siderurgia ArcelorMittal
(LU0323134006) ha perso il 2,7%, Voestalpine
(AT0000937503) il 7,3%, Klöckner (DE000KC01000) il 6,9%,
Salzgitter (DE0006202005) il 4,6% e ThyssenKrupp
(DE0007500001) il 4,2%. Il CEO di Klöckner ha avvertito
di attendersi nei prossimi mesi un calo dei prezzi
dell'acciaio.
Tra i minerari Anglo American (GB00B1XZS820) ha perso il
2,6%, BHP Billiton (GB0000566504) il 2,8% Rio Tinto
(GB0007188757) il 3,5% e Xstrata (GB0031411001) il 3,9%.
Il prezzo del rame ha perso oggi a Londra circa il 3%.
Tra i petroliferi BP (GB0007980591) ha chiuso in ribasso
dell'1,6%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) dell'1,2%,
Eni (IT0003132476) del 2,4% e Total (FR0000120271)
dell'1,3%. Il prezzo del petrolio è sceso oggi a New
York temporaneamente al di sotto di $68.
Infineon (DE0006231004) ha perso il 9,4%. J.P. Morgan ha
declassato il titolo del secondo produttore europeo di
semiconduttori da "Overweight" a "Neutral".
Fresenius Medical Care (DE0005785802) ha guadagnato a
Francoforte lo 0,2% ed è stato l'unico titolo dei cinque
principali indici di borsa europei a chiudere oggi in
rialzo.
Redazione Borsainside 18:58
Crisi: Germania Vuole
Estendere Blocco Vendite Scoperto Alle Azioni
martedì, 25 maggio 2010 - 19:12
(ASCA-AFP) - Francoforte, 25 mag - La Germania vuole
estendere il blocco delle vendite allo scoperto anche a
tutte le azioni quotate sulle borse nazionali. E' quanto
emerge da documenti del governo di cui e' venuta in
possesso l'agenzia AFP. Berlino la scorsa settimana ha
sorpreso i suoi partner europei con un blocco, non
concordato, sulle vendite allo scoperto di titoli di
stato quotati in euro e dei relativi credit default
swap. Ma ora il governo tedesco sembra voler andare
avanti estendendo il blocco oltre che alle azioni
quotate in Germania anche ai derivati sull'euro
acquistati al di fuori delle normali attivita' di
hedging. La proposta dovrebbe essere discussa dal
gabinetto del cancelliere Angela Merkel. Nel
provvedimento non sono indicati con precisione quali
titoli cadrebbero sotto il blocco ma si dice solo che
''saranno vietate le vendite allo scoperto di azioni e
titoli di stato dei paesi dell'Eurozona quotati sui
mercati nazionali''.
A banche mondo servono
1.500 mld dollari
martedì, 25 maggio 2010 - 19:24
(ANSA) - NEW YORK, 25 mag - Le banche mondiali
potrebbero aver bisogno di capitali per 1.500 miliardi
di dollari entro la fine del prossimo anno. Alcune, poi,
potrebbero necessitare di supporto pubblico. Lo afferma
uno studio condotto dall'Independent Credit Group su 58
istituti. Allied Irish bank, Commerzbank (Xetra: 803200
- notizie) , Bank of Ireland (Dublino: BIR.IR - notizie)
, Royal bank of Scotland (Londra: RBS.L - notizie)
potrebbero accusare il maggior deficit di capitale.
''Senza un aiuto pubblico queste banche difficilmente
riusciranno a raccogliere i capitali''.
Le borse dell'Europa
dell'Est crollano, panico a Mosca
Tutte le principali borse dell'Europa dell'Est hanno
registrato oggi delle notevoli perdite.
L'indice RTS è crollato a Mosca del 6,5% a 1.226,57
punti. I volumi di scambio sono aumentati rispetto a
ieri e sono stati al di sopra della media. L'aumento
della tensione tra le due Coree ha fatto salire oggi il
nervosismo sui mercati alle stelle. Gli investitori
hanno ridotto massivamente la loro esposizione al
rischio. Wall Street ha aperto in forte ribasso. Il
prezzo del petrolio è sceso a New York temporaneamente
al di sotto di $68. Sulla Borsa di Mosca si è scatenata
una pioggia di vendite dettata dal panico. Tra i titoli
del listino russo LUKoil (RU0009024277) ha perso il
5,5%, Gazprom Neft (RU0009062467) l'11%, Gazprom
(RU0007661625) il 7%, Norilsk Nickel (RU0007288411) il
4,7% Sberbank (RU0009029540) il 9,7% e RusHydro
(RU000A0JPKH7) il 6,8%.
Il BUX a Budapest ha perso il 4,6% a 20.679,55 punti.
Dopo il salvataggio della cassa di risparmio spagnola
CajaSur gli investitori temono una nuova crisi del
settore finanziario in Europa. Tra i bancari FHB
(HU0000078175) ha perso il 5,6% e OTP Bank
(HU0000061726) il 10,5%. Tra gli altri titoli del
listino ungherese MOL (HU0000068952) ha perso il 2,8%,
Gedeon Richter (HU0000067624) lo 0,8%. Magyar Telekom
(HU0000016522) l'1,8%.
Il PX a Praga ha perso il 5,2% a 1.097,00 punti. Tutti i
titoli del listino ceco hanno chiuso in ribasso. Nel
settore bancario Erste Group Bank (AT0000652011) ha
perso l'8,2% e Komercni Banka (CZ0008019106) il 4,5%.
Tra i titoli dei produttori di materie prime NWR
(NL0006282204) e Unipetrol (CZ0009091500) hanno perso
entrambi il 5,7%. Ceske Energeticke Zavody
(CZ0005112300) ha chiuso in calo del 4,6%.
Il WIG a Varsavia ha perso il 2% a 39.109,37 punti. Tra
i bancari PKO Bank Polski (PLPKO0000016) ha chiuso in
ribasso del 3,3%, Bank Pekao (PLPEKAO00016) del 2,6%,
BZW Bank (PLBZ00000044) del 3,2% e BRE Bank
(PLBRE0000012) del 2,9%. KGHM Polska Miedz
(PLKGHM000017) ha perso il 2,9%. Il prezzo del rame ha
perso oggi a Londra circa il 3%. Telekomunikacja Polska
(PLTLKPL00017) ha beneficiato del suo carattere
difensivo ed ha guadagnato lo 0,3%.
Redazione Borsainside 20:28
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WALL
STREET: preborsa sui minimi dell'anno
Pubblicato il 25 maggio
2010 | Ora 15:00 - WSI ______________________________________________
Quando manca circa mezz'ora
all'avvio delle contrattazioni i futures Usa viaggiano
sui minimi dell'anno, (vedi quotazioni a fondo pagina),
il che lascia prevedere un altro avvio in rosso per la
borsa americana. Potrebbe essere saggiato il bottom del
6 maggio scorso (il "flash crash" del Dow a -9.2%). Il
tutto avviene all'indomani di una seduta che conferma
come sia in corso il peggior maggio da molti anni: la
flessione del mese e' per il benchmark Usa pari a -9.5%
(-3.7% da inizio anno). Il Nasdaq Composite ha perso il
-10.1% e il Dow Jones segna un -8.6%. Numeri certamente
poco rassicuranti.
La tendenza a riempirsi i portafogli di asset sicuri si
sta intensificando questa mattina, con le preoccupazioni
circa la situazione fiscale europea e le tensioni in
Corea che stanno pesando sul morale del mercato in tutto
il mondo. I listini sono impostati per aprire sotto i
minimi di ieri (1055 punti per il paniere allargato) e
in prossimita' dei minimi del 2010 toccati in febbraio a
quota 1044.
La debolezza odierna e' dovuta ancora una volta alla
paura di un contagio dei problemi del debito sovrano dei
PIIGS, dopo che quattro banche spagnole hanno deciso di
unire le loro forze per rinsaldare il sistema
finanziario di Madrid, con i timori circa la
solvibilita' dei debiti che aumentano. Le 4 casse
richiedenti in questo modo rappresenterebbero attivi
totali per circa 135Mld€, pari al quinto gruppo bancario
del paese.
Le notizie hanno fatto sorgere nuovi dubbi sulle
dimensioni dei problemi spagnoli, all'indomani della
decisione della Banca Centrale nazionale di assumere il
controllo della banca regionale Cajasur. Il
commissariamento dell'istituto e' una delle principali
ragioni per cui ieri le Borse hanno rallentato il passo.
Di fatto, al centro dell'attenzione sono sempre le
preoccupazioni sulla solidita' del sistema finanziario
europeo in generale: tali timori sono stati scontati
immediatamente dall'euro, che e' arrivato a toccare poco
fa anche il minimo in quasi nove anni contro lo yen. La
moneta europea ha sfondato al ribasso quota $1.22 nei
confronti del dollaro.
L'ondata di ribassi che sta investendo l'intero mercato
azionario in Europa, dopo che anche Tokyo ha chiuso in
ribasso -3.0%, non sembra dunque voler risparmiare i
listini d'Oltreoceano. Le vendite sono iniziate già in
Asia, con la borsa di Tokyo che e' scivolata sotto la
soglia dei 9.500 punti dell'indice Nikkei per la prima
volta in sei mesi.
La volatilita' e' un altro effetto naturale del
crescente nervosismo che circonda i mercati. Una
dimostrazione di tale tesi la da' l'andamento
dell'indice VIX. Se da un lato il VIX ha leggermente
rallentato il passo ieri, con ogni probabilita' la
debolezza dei listini dovrebbe spingere al rialzo la
volatilita' in avvio di seduta.
Nel frattempo la Germania sta valutando l'introduzione
di un divieto sulle vendite allo scoperto che potrebbe
riguardare tutte le azioni, compresi i derivati
relativi. E' quanto emerge da una bozza di documento del
ministero delle Finanze. Il divieto coprirebbe anche
derivati sull'euro non
utilizzati per copertura, sempre secondo il documento.
Sul fronte macro, si inizia alle 15:00 ora italiana con
l'indice Case Shiller, alle 16:00 sara' la volta della
fiducia dei consumatori di maggio e i prezzi delle
abitazioni a cura della FHFA.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le
quotazioni del greggio continuano a flettere. I futures
con consegna luglio segnano un calo di $2.47
attestandosi a quota $67.74 al barile (-3.52%). Sul
valutario la moneta unica si attesta a $1.2208 (-1.3%),
in prossimita' dei minimi di quattro anni. L'oro cede $1
attestandosi a $1193. Quanto ai Treasury, il rendimento
sul benchmark decennale si trova al 3.11% dal 3.231% di
ieri.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future
sull'indice S&P500 cede 25.40 punti (-2.37%) a quota
1045.60.
Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna una flessione
di 36.5 punti (-2.01%) a quota 1776.
Il contratto sull'indice Dow Jones scambia in calo di
204 punti (-2.03%) a quota 9839.
WALL
STREET: orsi al comando, Dow a 9850 sui minimi
del 2010
Pubblicato il 25 maggio
2010 | Ora 15:35 - WSI ______________________________________________
Un'altra partenza in rosso
per i listini azionari americani, che cade vittima di un
selloff indiscriminato. In avvio il Dow cede il 2.53% a
9811.96 punti, il Nasdaq il 2.73% a quota 2153.02,
mentre l'S&P 500 il 2.65% in area 1045.19.
Il Dow Jones ha chiuso sotto quota 10000 il 10 febbraio,
ma il gruppo delle blue chip ha aperto ben al di sotto
di tale soglia. Quanto all'S&P 500, le contrattazioni si
aprono in prossimita' dei minimi del 2010, con gli
investitori che all'azionario prediligono gli asset piu'
sicuri come il dollaro, che e' in rialzo dell'1.3%
vicino ai massimi di 52 settimane contro le principali
valute concorrenti.
Anche i Treasuries guadagnano terreno, tanto che il
rendimento sul decennale e' sceso sui minimi
plurimensili intorno al 3.11%. Nel frattempo il
rendimento del bund tedesco, benchmark dell'area euro,
e' sceso sui livelli piu' bassi di 30 anni, a quota
2.58%.
A livello settoriale, particolarmente prese di mira le
banche, con il fondo comune sul settore SPDR Financial (XLF)
che cede il 3%, rispecchiando il calo accusato dal
comparto sul paniere allargato.
I problemi fiscali della zona euro persistono e anzi si
sono intensificati dopo che quattro banche spagnole
hanno deciso di unire le forze nel tentativo di
rafforzare il sistema finanziario. Inoltre le tensioni
geopolitiche sono sempre piu' alte in Asia. Le notizie
che la Sudcorea ha accusato la Corea del Nord di aver
affondato una sua nave sono iniziate a circolare ieri.
Di conseguenza la tendenza a riempirsi i portafogli di
asset sicuri si sta intensificando questa mattina e i
listini hanno aperto sotto i minimi di ieri (1055 punti
per il paniere allargato) e in prossimita' dei minimi
del 2010 toccati in febbraio a quota 1044.
La debolezza odierna e' dovuta ancora una volta alla
paura di un contagio dei problemi del debito sovrano dei
PIIGS, dopo che quattro banche spagnole hanno deciso di
unire le loro forze per rinsaldare il sistema
finanziario di Madrid, con i timori circa la
solvibilita' dei debiti che aumentano. Le quattro casse
richiedenti in questo modo rappresenterebbero attivi
totali per circa 135 miliardi di euro, pari al quinto
gruppo bancario del paese.
Le notizie hanno fatto sorgere nuovi dubbi sulle
dimensioni dei problemi spagnoli, all'indomani della
decisione della Banca Centrale nazionale di assumere il
controllo della banca regionale Cajasur. Il
commissariamento dell'istituto e' una delle principali
ragioni per cui ieri le Borse hanno rallentato il passo.
Di fatto, al centro dell'attenzione sono sempre le
preoccupazioni sulla solidita' del sistema finanziario
europeo in generale: tali timori sono stati scontati
immediatamente dall'euro, che e' arrivato a toccare poco
fa anche il minimo in quasi nove anni contro lo yen. La
moneta europea ha sfondato al ribasso quota $1.22 nei
confronti del dollaro.
L'ondata di ribassi che sta investendo l'intero mercato
azionario in Europa, dopo che anche Tokyo ha chiuso in
ribasso -3.0%, non sembra dunque voler risparmiare i
listini d'Oltreoceano. Le vendite sono iniziate già in
Asia, con la borsa di Tokyo che e' scivolata sotto la
soglia dei 9.500 punti dell'indice Nikkei per la prima
volta in sei mesi.
La volatilita' e' un altro effetto naturale del
crescente nervosismo che circonda i mercati. Una
dimostrazione di tale tesi la da' l'andamento
dell'indice VIX. Se da un lato il VIX ha leggermente
rallentato il passo ieri, la debolezza dei listini sta
spingere nuovamente al rialzo la volatilita' in avvio di
seduta.
Nel frattempo la Germania sta valutando l'introduzione
di un divieto sulle vendite allo scoperto che potrebbe
riguardare tutte le azioni, compresi i derivati
relativi. E' quanto emerge da una bozza di documento del
ministero delle Finanze. Il divieto coprirebbe anche
derivati sull'euro non
utilizzati per copertura, sempre secondo il documento.
Sul fronte macro, l'ultima carrellata di dati
difficilmente fara' molto per invertire la tendenza.
L'indice dei prezzi immobiliari S&P/Case-Shiller,
pubblicato mezz'ora prima dell'apertura, ha raggiunto
quota 143.4 in marzo, in lieve calo dai 144.1 del mese
precedente. I prezzi sono pero' cresciuti su 10 centri
urbani su 20. Alle 16:00 sara' la volta della fiducia
dei consumatori di maggio e dei prezzi delle abitazioni
a cura della FHFA.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le
quotazioni del greggio continuano a flettere. I futures
con consegna luglio segnano un calo di $2.47
attestandosi a quota $67.74 al barile (-3.52%). Sul
valutario la moneta unica si attesta a $1.2208 (-1.3%),
in prossimita' dei minimi di quattro anni. L'oro cede $1
attestandosi a $1193. Quanto ai Treasury, il rendimento
sul benchmark decennale si trova al 3.11% dal 3.231% di
ieri.
WALL
STREET:
Prova di forza, formidabile recupero degli indici
Pubblicato il 25 maggio
2010 | Ora 22:00 - WSI ______________________________________________
La giornata sembrava essere
delle piu' difficili, ma Wall Street nell'ultima ora di
contrattazioni ha messo un freno alle vendite limitando
le flessioni. Merito anche del cambio di rotta del
settore finanziario, che proprio in apertura aveva
pesato negativamente. Il Dow riesce cosi' sul filo del
rasoio a riportarsi sopra la soglia psicologica dei
10000 punti.
Il Dow chiude in calo di 21 punti a 10045 (-0.22%), il
Nasdaq lascia sul terreno lo 0.12% a 2210 (-2.6 punti) e
l'S&P 500 e' cresciuto di 0.6 punti a 1074 (+0.04%).
Il settore finanziario riesce a chiudere con un
progresso dello 0.84%, quello tecnologico limita le
perdite con un -0.28%, le utilities hanno ceduto mezzo
punto percentuale. Buona reazione dei materiali di base.
Ad aiutare il comparto bancario sono state le parole
pronunciate da Barney Frank, presidente del Commissione
dei servizi finanziari alla Camera, secondo cui con ogni
probabilita' la proposta di impedire alle banche di
condurre attivita' di scambio ad altro rischio
comparira' nella versione finale della proposta di
riforma di Wall Street, ma non un provvedimento che
comporti lo spin-off delle attivita' speculative sui
derivati. Le sue dichiarazioni, riportate dal Wall
Street Journal, assumono particolare importanza visto il
ruolo chiave di Frank nel riconciliare la proposta di
legge approvata alla Camera in dicembre con quella che
ha superato il test del Senato una settimana fa.
Secondo uno dei soliti pessimisti, Marc Faber, autore
del rapporto Gloom, Bloom & Doom, i listini azionari
"sono ipervenduti sul breve termine" e con ogni
probabilita' rimbalzeranno sui livelli vicini ai massimi
del 2010. L'S&P 500 ha ceduto il 12% dai massimi di 19
mesi toccati il 23 aprile scorso. Nel frattempo sui
mercati gli investitori hanno assistito ad un vero e
proprio crash delle materie prime, in particolare rame e
petrolio.
La paura e' che la ripresa sara' messa in pericolo dalle
difficolta' dei leader dell'Unione Europea a mettere in
sesto i deficiti di bilancio dei Paesi periferici della
regione.
Molti i fattori che si sono fatti sentire nel corso
della seduta, con il Nasdaq arrivato a perdere il 3% e
il Dow il 2.7%. Oltre agli ormai consueti timori per il
debito sovrano in Europa, al comparto finanziario sotto
pressione dopo il salvataggio della spagnola CajaSur,
oggi si sono aggiunte anche tensioni geopolitiche in
Corea.
Dimostrazione della tensione sui mercati e' l'andamento
del VIX. Nel corso della seduta l'"indice della paura"
del CBOE di Chicago e' schizzato a quota 40, piu' in
alto del valore registrato a ridosso del crack di Lehman
Brothers nel settembre 2008.
Le cifre migliori del previsto della fiducia dei
consumatori, salita sui massimi di oltre due anni, e
dell'indice dei prezzi immobiliari hanno contribuito a
contenere le perdite ma non sono questi i fattori
cruciali monitorati dagli operatori.
Si guarda ai problemi fiscali dei PIIGS, che potrebbero
limitare la crescita europea e mondiale. Tali timori
sono stati scontati immediatamente dall'euro, che e'
arrivato a toccare poco il minimo in quasi nove anni
contro lo yen e ha riportato indietro di quattro anni le
lancette sul dollaro. La situazione si e' riflessa anche
sul Libor, che si e' riportato sui massimi del luglio
scorso.
Non a caso domani, in visita prima a Londra poi in
Germania, il segretario al Tesoro Geithner potrebbe
chiedere (stando a quanto anticipato da Cnbc) alle
autorita' Ue di condurre degli stress test sulle banche:
esami che pero' dovrebbero essere diversi da quelli
condotti nella primavera 2009 negli Usa visto che le
banche europee non hanno goduto del Troubled Asset
Relief Program (Tarp), il piano salva-finanza da $700
miliardi.
Il presidente della Fed di St. Louis, James Bullard ha
nel frattempo tentato di rassicurare sulla crisi
europea: non fara' deragliare la ripresa americana e
mondiale.
Il colpo di reni messo in atto da Wall Street potrebbe
essere interpretato come "un rimbalzo tecnico", ha
spiegato a Bloomberg Ryan Detrick, analista di
Schaeffer’s Investment Research a Cincinnati. "Stiamo
monitorando i minimi di febbraio a quota 1044 per l'S&P
500". Per l'esperto, se ci fosse stata una chiusura
sotto tale livello, i principali supporti sarebbero
stati violati aprendo a una nuova ondata di vendite che
potrebbe spingere l'indice sotto 1000.
"Non penso che si troviamo alla fine del mercato toro",
ha riferito Dan Seiver, professore di finanza all'Universita'
statale di San Diego.
In Asia nel frattempo le tensioni tra le due Coree, si
sono parzialmente attenuate dopo che la NBC ha riferito
che i soldati nordcoreani non sono stati messi in stato
di allarme, come invece precedentemente riportato.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le
quotazioni del greggio registrano una seduta in calo. I
futures con consegna luglio segnano un -$0.83
attestandosi a quota $69.38 al barile (-1.18%). Sul
valutario la moneta unica si attesta a $1.2342 (-0.24%).
L'oro ha segnato un +$4.60 attestandosi a $1198.60.
Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark
decennale si trova al 3.17% dal 3.231% di ieri.
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Martedì
25 Maggio
2010 |
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Martedì
25 Maggio
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Martedì
25 Maggio
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Germania
- Edizione Berlino |
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