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Alert dai bond. Che significa? Il rallentamento globale
sta arrivando
Pubblicato il 27 maggio 2010 00:29 NEW YORK
Fonte: WSI
La situazione non e' delle piu' felici, come mostra
l'appiattimento enorme della curva dei rendimenti in
appena un mese. Il prezzo titolo di Stato Usa a 30 anni
si trova a soli 3 punti base dal toccare livelli record
mentre il rendimento sul Treasury a cinque anni e' a
quota 1.94% dopo aver raggiunto la punta di 2.60% in
aprile. Jeremy Grantham, un noto gestore, ieri a New
York in una riunione riservata di manager di hedge funds
ha definito i bond Usa "grottescamente sopravvalutati".
Se questo non e' un capovolgimento di fronte
incredibile, poco di manca. Il rendimento sul titolo del
Tesoro Usa a 10 anni e' sceso al 3.13%, ad un prezzo che
non si vedeva da un anno. Nel frattempo
sull'interbancario (vedi andamento del Libor), la
tensione sale, le vendite si riducono e gli spread si
estendono.
Le vendite di titoli obbligazionari societari sono
destinate a registrare il peggiore mese degli ultimi 10
anni, mentre i rendimenti relativi stanno crescendo ad
un ritmo che non si vedeva dai tempi del crash di Lehman
Brothers, con la risposta dei leader dell'Unione Europea
alla crisi del debito sovrano in Europa che non riesce
ad ispirare fiducia negli investitori, tanto per usare
un eufemismo.
Le societa' Usa hanno emesso $47 miliardi di debito in
maggio, un vero crollo rispetto ai $183 miliardi di
aprile, nonche' il minimo dal dicembre del 1999, secondo
quanto evidenziato dai dati compilati da Bloomberg. Il
rendimento extra (o spread) che gli investitori
richiedono per detenere il debito delle aziende (tutte
le aziende con un rating) piuttosto che i titoli di
Stato americani di riferimento, si avvia verso il
maggiore incremento mensile da ottobre 2008, come mostra
l'indice Global Broad Market a cura di Bank of America/Merrill
Lynch.
I bond "spazzatura" (junk bonds, cioe' titoli corporate
ad alto rendimento ed alto rischio) emessi negli Stati
Uniti sono stati tra i piu' colpiti, con i differenziali
che si sono ampliati di 141 punti base questo mese a
702, contribuendo ad una perdita del 3.78%. I prestiti
leveraged, o quelli di grado speculativo nominale, sono
anch'essi scivolati. L'S&P/LSTA US Leveraged Loan 100
Index ha terminato la scorsa settimana a 89.23 centesimi
sul dollaro, dai 92.90 centesimi del 26 aprile.
William Cunningham, capo delle strategie di credito e di
ricerca sul reddito fisso di State Street, societa' di
fondi di Boston che ha in gestione assets per un totale
di circa $2 trilioni di dollari (2000 miliardi) non ha
dubbi: "questa e' una crisi di liquidita' per
eccellenza". Cosi' ha dichiarato, secondo quanto riporta
Bloomberg.
Ma non tutti sono d'accordo. Per altri si tratta
semplicemente di un ritorno, giustamente, alla questione
della solvibilita'. A molte aziende e' stata data la
possibilita' di iniziare una nuova vita nel maggio del
2009, ancora una volta, garantendo finanziamenti a
prezzi stracciati, grazie a tassi Fed ai minimi di 45
anni.
Ma adesso enormi crepe stanno comparendo sul mercato
delle obbligazioni corporate. Almeno sette operazioni
con "junk bonds" sono state ritirate dal mercato dal 29
aprile scorso ad oggi perche' improponibili o perche'
era chiaro che non sarebbero stati piazzati. Queste
condizioni non sono affatto ideali per i titoli
azionari. E infatti maggio e' il peggior mese da molti
anni per gli indici Usa, tutti in ribasso in media -10%.
Forse si tratta solo di un altro spavento dovuto a
difficolta' momentanee, con le previsioni pessimistiche
che verranno smentite dai fatti come avvenuto in gennaio
e febbraio. Ma potrebbe anche essere un allarme da
prendere sul serio. Sono in molti a ritenere piu'
probabile la seconda ipotesi e salire sul treno dei
ribassi, come visto nelle ultime sedute di Borsa.
E' da notare come il top raggiunto dai junk bond abbia
coinciso con il periodo di grazia dell'azionario. Se
questo dovesse essere veramente un ritorno ad un
problema di solvibilita', allora le obbligazioni ad alto
rischio hanno molto strada da fare al ribasso. Cosi'
come le azioni. Nel grafico (la parte segnata
dall'ovale) si capisce chiaramente che la curva non
assomiglia per nienta a una bella curva che indica
ripresa, ma anzi pare sinonimo di un rallentamento
globale molto marcato. Che i mercati azionari non hanno
ancora recepito.
Marea Nera: Obama Sospendera' Trivellazioni Artico
giovedì, 27 maggio 2010 07:31 WASHINGTON
(AGI) - Washington, 27 mag. - L'amministrazione Obama ha
in programma di annunciare la sospensione delle
trivellazioni nell'Artico fino al 2011. E' la
conseguenza della perdita di greggio che ha portato a
una catastrofe ambientale nel Golfo del Messico, ha
detto il senatore democratico dell'Alaska, Mark Begich,
che e' stato informato dal ministero dell'Interno.
Giappone: Cresce Attivo Bilancia Commerciale Ad Aprile
giovedì, 27 maggio 2010 07:39 TOKYO
(AGI) - Tokyo, 27 mag. - Cresce ad aprile l'avanzo della
bilancia commerciale giapponese per il quinto mese
consecutivo, trainato dall'aumento delle esportazioni.
L'attivo si attesta a 742,3 miliardi di yen (pari a 8,25
miliardi di dollari), contro i 48,99 miliardi di yen
dell'aprile 2009. Le esportazioni hanno segnato un balzo
del 40,4%, particolarmente quelle di veicoli e pezzi di
ricambio per l'accresciuta domanda degli Usa e della
Cina.
La Borsa di Tokyo sale, in ripresa gli
esportatori
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in netto rialzo. Il
Nikkei ha guadagnato l'1,2% a 9.639,72 punti e il Topix
l'1,3% a 869,89 punti. Gli esportatori hanno beneficiato
della ripresa dell'euro rispetto allo yen. Toyota
(JP3633400001) ha guadagnato l'1,1%, Honda
(JP3854600008) l'1,2%, Canon (JP3242800005) il 2,1%,
Panasonic (JP3866800000) il 2% e Sony (JP3435000009) il
2,1%.
Ancora bene il settore del trasporto marittimo. Mitsui
O.S.K. Lines (JP3362700001) ha chiuso in rialzo del 3%,
Kawasaki Kisen Kaisha (JP3223800008) del 4,7% e Nippon
Yusen (JP3753000003) dell'1,6%. Il Baltic Dry, l'indice
che misura i costi del trasporto navale delle merci, ha
guadagnato ieri un ulteriore 0,5%.
Il forte aumento dei prezzi delle materie prime ha
spinto i titoli delle grandi holdings commerciali.
Mitsui & Co. (JP3893600001) ha guadagnato il 4,2%,
Mitsubishi Corp. (JP3898400001) il 3,7% e Sumitomo Corp.
(JP3404600003) il 2%.
Nel settore dell'industria farmaceutica Takeda
(JP3463000004) ha perso lo 0,1%, Astellas Pharma
(JP3942400007) l'1,4% e Chugai (JP3519400000) il 2,1%.
Secondo il quotidiano finanziario "Nikkei"
Sanofi-Aventis (FR0000120578) avrebbe l'intenzione di
entrare nel mercato giapponese dei farmaci generici e
rileverà a questo scopo una quota di Nichi-iko
Pharmaceutical (JP3687200000). Il titolo di Nichi-iko ha
guadagnato ad Osaka il 4,6%.
Redazione Borsainside 08:29
Crisi: Cina, Non Stiamo Vendendo Asset In Euro
giovedì, 27 maggio 2010 09:58 PECHINO
(ASCA-MktNews) - Pechino, 27 mag - La Cina non sta
vendendo asset in euro. Fonti del governo di Pechino
smentiscono quanto riferisce oggi il Financial Times. Il
quotidiano inglese scrive infatti che il Safe
(amministrazione statale che gestisce le riserve
valutarie) sta rivedendo il portafoglio degli asset
denominati in euro diminuendo il peso di titoli e
obbligazioni in euro.
Fed, prolungato periodo di tassi bassi comporta rischi
reuters - giovedì, 27 maggio 2010 09:58 NEW YORK
Uno dei policymaker della Fed ha detto oggi che la
scelta dell'istituto centrale di tenere i tassi
inusitatamente prossimi allo zero per un lungo periodo
potrebbe, se frainteso, perpetuare il boom e stimolare
il ciclo che ha fatto sprofondare gli Usa e il mondo
nella recessione.
"I mercati potrebbero confondere questa politica con la
poltica dell'ancoraggio dei tassi d'interesse, in cui i
tassi non si aggiustano in risposta agli shock" ha detto
James Bullard, presidente della Federal Reserve di Saint
Louis, in commenti preparati per una conferenza a
Stoccolma.
"In particolare, equilibri multipli o 'bolle' sono
possibili" ha detto.
Pur notando i rischi associati con le promesse di lungo
periodo, Bullard ha sostenuto la decisione della Fed di
rinnovare l'impegno alla riunione di aprile.
Dal meeting di aprile, le prove che l'economia Usa sta
accelerando si sono accumulate, sebbene temperate dai
timori che la crisi del debito europeo possa determinare
uno shock nei mercati finanziari.
La Fed ha deciso per il taglio all'osso dei tassi nel
dicembre 2008 e ha poi innondato il sistema finanziario
con centinaia di miliardi di dollari per spingere
l'economia fuori della peggiore crisi dai tempi della
grande depressione.
Bullard è un membro votante nel panel della Fed.
Citigroup: Tesoro Usa ha ceduto 1,5 miliardi di titoli
BlueTG.it - giovedì, 27 maggio 2010 10:09 WASHINGTON
Il Tesoro Usa ha venduto nell’arco del mese scorso il
20% delle proprie quote in Citigroup, recuperando così
6,2 miliardi di dollari per i contribuenti.
In una nota diffusa ieri sera il Tesoro ha precisato
infatti di aver venduto attraverso Morgan Stanley 1,5
miliardi di titoli della banca, sui 7,7 miliardi in suo
possesso, dunque a un prezzo medio attorno ai 4,13
dollari per azione contro i 3,86 dollari della chiusura
di ieri (quando il titolo ha recuperato oltre il 2%
dalla vigilia).
Parla il guru: BRIC, il toro è già qui e si scatenerà
ancora
Pubblicato il 27 maggio 2010 10:50 NEW YORK
Fonte: WSI
In un momento in cui si sente parlare ormai ogni giorno
della crisi europea, dei debiti europei, e della
disfatta del Vecchio Continente, per chi investe forse è
meglio focalizzare l'attenzione su aree che, a dispetto
dei gufi, rimangono molto appetibili.
E' la parola d'ordine proferita da Mark Mobius, di
Templeton Asset Management, che in un'intervista a
Bloomberg vede l'Eldorado nei paesi emergenti, a
dispetto delle incertezze che minacciano in questo
momento i fondamentali della congiuntura globale.
Brasile, Russia, India e Cina, ovvero l'area Bric: è nei
titoli azionari di questi paesi che il fondo sta
continuando a fare acquisti.
"Non credo affatto a chi dice che stiamo entrando in un
mercato orso (nelle economie emergenti) - spiega Mobius,
presidente esecutivo del fondo con sede a Singapore -
Ciò a cui stiamo assistendo è solo una correzione di una
fase toro di mercato, che continuerà".
Il riferimento è alla performance dell'indice Msci
Emerging Markets, che dallo scorso 15 aprile è sceso del
15%, scontando sia i timori sull'adozione di una
politica monetaria restrittiva da parte della Cina sia
lo spettro dei deficit dell'Europa.
Da segnalare però che lo stesso indice è balzato del 96%
dal minimo di quattro anni testato nell'ottobre del 2008
e, solo nella giornata di ieri, ha guadagnato il 3,2%,
recuperando dalla flessione più forte sofferta dal marzo
del 2009.
"Quando arriverà il momento, i mercati emergenti
segneranno un recupero notevole e ancora più veloce",
anticipa Mobius, il cui fondo sta acquistando titoli
azionari anche di altri paesi emergenti, come Dubai e
Egitto.
E riguardo alla Corea del Sud, l'investitore veterano
sottolinea che Templeton non ha ridotto le
partecipazioni nelle società del paese che ha
acquistato, in quanto esse, che al momento dell'acquisto
si sono confermate "relativamente poco costose",
potrebbero beneficiare della ripresa economica attesa
per la nazione asiatica.
L'euro evita il peggio ma resta sotto i massimi di ieri
BlueTG.it - giovedì, 27 maggio 2010 10:58 BRUXELLES
La smentita di Pechino dell’intenzione di ridurre
l’esposizione in eurobond consente all’euro di evitare
il peggio, ma la valuta unica non va al momento oltre
quota 1,2254 sul dollaro, confermandosi dunque poco
sotto i livelli visti già ieri mattina.
Contro yen l’euro resta a quota 110,71 e verso franco
svizzero scivola a 1,416. Nei confronti della sterlina
britannica l’euro è indicato infine attorno a quota
0,846.
Borse Asia-Pacifico
positive, Shanghai e Hong Kong +1,2%
Tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico
hanno chiuso anche oggi in rialzo.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato l'1,2% a 2.655,92
punti. Una parte del mercato specula sul fatto che la
Cina interromperà, a causa della crisi del debito
sovrano in Europa, le sue misure volte ad evitare un
possibile surriscaldamento dell'economia. Tra i bancari
Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha
guadagnato lo 0,5%. China Construction Bank
(CN000A0HF1W3) lo 0,8%, Bank of Communications
(CN000A0ERWC7) il 3%, China Merchants Bank
(CN000A0KFDV9) lo 0,8%. Nel settore immobiliare China
Vanke (CN0008879206) ha guadagnato l'1,2% e Poly Real
Estate (CN000A0KE8T0) lo 0,3%.
Tra gli assicurativi China Life (CN0003580601) ha chiuso
in rialzo del 2%, Ping An Insurance (CNE1000003X6)
dell'1,5% e China Pacific Insurance (CN0003580601) del
2,1%. Secondo delle voci di stampa l'organo che vigila
sul settore cinese delle assicurazioni avrebbe
l'intenzione di alzare il tetto massimo della quota
degli assets che le imprese assicurative possono
investire in azioni e in fondi comuni.
Nel settore minerario Aluminum Corporation of China
(CNE1000001T8) ha guadagnato il 3,1%, Jiangxi Copper
(CN0009070615) il 3,6% e Zhongjin Gold (CNE000001FM8) il
3,4%. Il prezzo dell'oro ha guadagnato ieri New York
l'1,3%, quello del rame l'1,1%.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha guadagnato l'1,2% a
19.431,37 punti. I titoli degli esportatori hanno
guidato la lista dei rialzi. Esprit (BMG3122U1457) ha
guadagnato il 6,8%, Li & Fung (BMG5485F1445) l'1,9% e
Foxconn (KYG365501041) il 4,2%. Gli ordini di beni
durevoli sono aumentati lo scorso mese negli USA di
quasi il 3%. Il dato ha superato chiaramente le attese
degli economisti. Bene anche il settore immobiliare. Sun
Hung Kai Properties (HK0016000132) ha chiuso in rialzo
del 2,2%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) del 2,3%,
Sino Land (HK0083000502) dell'1,4% e Henderson Land
(HK0012000102) del 5,4%. Tra i petroliferi PetroChina
(CN0009365379) ha guadagnato l'1,7%, Sinopec
(CN0005789556) il 2,2% e CNOOC (HK0883013259) il 3,8%.
Il prezzo del petrolio ha guadagnato ieri a New York il
4%. HSBC (GB0005405286) ha perso controtendenza lo
0,1%..
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a
Sydney ha guadagnato l'1,7%, il Taiex a Taipei l'1,1% e
il Kospi a Seul l'1,6%. Lo Straits Times sale al momento
dell'1,5%.
Redazione Borsainside 11:27
Mark Mobius approfitta del calo dei prezzi per fare
shopping in borsa
BlueTG.it - giovedì, 27 maggio 2010 12:01 NEW YORK
Non si può dire che non sia coerente: Mark Mobius,
gestore capo di Templeton Asset Management, ha
dichiarato che in queste settimane sta approfittando del
calo dei prezzi per acquistare ulteriori titoli azionari
russi, brasiliani, indiani e cinesi (i paesi del “Bric”),
convinto che il crollo dei listini non sia altro che una
quotazione all’interno di un “mercato toro”.
“Nonostante che molti pensino che stiamo entrando in una
fase di mercato “orso” io non la penso così” ha spiegato
il gestore, che ormai fa capo alla sede di Singapore di
Templeton, parlando ieri al Cairo, come riporta
l’agenzia Bloomberg.
Fugnoli (Kairos): i governi si muovono, le borse
recupereranno
BlueTG.it - giovedì, 27 maggio 2010 12:39 MILANO
I governi di tutto il mondo sembrano avere “colto in
tempo i segnali di insofferenza dei mercati” e stanno
reagendo “con programmi complessivamente razionali. Ci
si è tornati a coordinare, come nei momenti più
difficili della crisi 2008-2009. Si è coinvolta la Cina
e l’America ha assunto un ruolo di leadership”.
Lo scrive nell’ultimo numero de “Il Rosso e il Nero” lo
strategist di Kairos Partners Alessandro Fugnoli,
sostenendo che “si riuscirà in questo modo a non
tagliare tutti insieme, permettendo alla ripresa ciclica
di mettere radici e proseguire l’anno prossimo”, ripresa
“decisiva per bilanciare i timori strutturali”.
Conclusione: anche se sullo sfondo resta il problema di
un debito/Pil che rischia tra il 2030 e il 2040 di
arrivare “tra il 250 italiano, il 300 tedesco, il 400
americano e il 600 giapponese”, per ora sui mercati “si
può passare dall’allarme rosso all’allarme arancio e
forse giallo".
E’ meglio in ogni caso non fidarsi ciecamente di
eventuali segnali di stabilizzazione, aggiunte
l'esperto, "perché la paura procede a ondate improvvise.
Non c’è da illudersi in una ripresa a V delle borse,
ancora sotto shock. D’altra parte, per proseguire nel
ribasso, occorrono a questo punto elementi nuovi
negativi davvero seri”.
Pertanto il consiglio dell’esperto è che chi è tuttora
sottopesato “dovrebbe quindi continuare a comprare,
distribuendo gli acquisti nell’arco delle prossime
settimane”.
Weber:
banche a rischio siano chiuse
giovedì, 27 maggio 2010 13:08 BERLINO
(ANSA) - ROMA, 27 MAG - La riforma del sistema
finanziario dovrebbe permettere di eliminare le banche
in crisi. Lo ha detto Axel Weber, presidente della
Bundesbank. A Francoforte, Weber ha sottolineato che gli
ultimi accadimenti nell'eurozona 'mostrano che e' troppo
presto per parlare di fine della crisi finanziaria'.
'L'introduzione di un meccanismo di ristrutturazione e
di dissolvimento e' una parte indispensabile della
riforma per far rapidamente pulizia o chiudere banche
importanti che sono a rischio insolvenza'.
Spagna,
approvata manovra da 15 mld
giovedì, 27 maggio 2010 13:17 MADRID
(ANSA) - MADRID, 27 MAG - Il Congresso dei deputati di
Madrid ha approvato con un solo voto di scarto la
seconda manovra di austerita' da 15 miliardi. Il
provvedimento, varato la settimana scorsa dal governo
socialista del premier Jose' Luis Zapatero, prevede una
riduzione del 5% in media degli stipendi degli statali,
il congelamento delle pensioni, tagli alla spesa sociale
e agli investimenti pubblici. Il governo e' stato
salvato dalla decisione dei nazionalisti catalani di
optare per l'astensione.
Crisi: Incontro
Geithner-Schaeuble, Una Tassa Sulle Grandi Banche
giovedì, 27 maggio 2010 - 13:17
(ASCA-MktNews) - Berlino, 27 mag - Una tassa sulle
grandi banche per la copertura dei costi della crisi
finanziaria. E' quanto ha proposto il segretario al
tesoro americano, Timothy Geithner, nel corso
dell'incontro con il ministro delle finanze tedesco,
Wolfgang Schaeuble.
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Giappone -
Edizione Tokyo |
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Cina -
Edizione Pechino |
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India -
Edizione New Delhi |
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Corsa all'oro senza fine
BlueTG.it - giovedì, 27 maggio 2010 - 13:44
Che le borse salgano o scendano, che i bond recuperino o
perdano terreno, la corsa dell’oro (per alcuni ormai una
“bolla” speculativa) non accenna a fermarsi, tanto che a
Londra il metallo biondo oggi oscilla a 1213,30-114,30
dollari l’oncia dopo un fixing mattutino a 1210,75
mentre l’argento risale a 18,33-18,36 dollari per oncia.
Ieri al fixing pomeridiano londinese i due metalli erano
stati fissati a 1212 e a 18,27 dollari per oncia
rispettivamente, per poi salire al Nymex a 1210,60 e a
18,11 dollari l’oncia. Il gold/silver ratio scivola
intanto a quota 66,19.
Crisi: Geithner e
Schaeuble, Passi In Avanti Su Nuove Regole Mercati
giovedì, 27 maggio 2010 - 13:57
(ASCA-MktNews) - Berlino, 27 mag - Il segretario al
Tesoro americano Timothy Geithner e il ministro delle
Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble hanno dichiarato che
si stanno realizzando passi in avanti nel efinire un
nuovo sistema di regolazione dei mercati finanziari
anche se entrambi non sono entrati nei dettagli. Al
termine dell'incontro a Berlino nell'ambito del tour di
Geithner in Europa, Schaeuble ha dichiarato che
''abbiamo realizzato importanti progressi in vista del
prossimo vertice del G20. Da parte sua Geithner ha
riconosciuto che ''abbiamo approcci leggermente diversi
ma questo perche' abbiamo sistemi diversi''. Comunque
''siamo nelle condizioni di raggiungere un accordo sul
nuovo sistema di regole'.
Biggs: ora a Wall Street c'e' spazio per un rally
BlueTG.it - giovedì, 27 maggio 2010 14:23 NEW YORK
Dopo gli “orsi” sul mercato scocca l’ora dei “tori”,
almeno tra gli analisti e i gestori che da sempre si
dicono ottimisti circa il proseguo della crescita dei
listini dopo quella che viene giudicata poco più che una
pausa di consolidamento.
Così dopo Mark Mobius, di Templeton, ancora fiducioso
sui mercati emergenti al punto da aver pubblicamente
dichiarato di aver effettuato nuovi acquisti di titoli
in queste settimane, è la volta di Barton Biggs, gestore
del fondo hedge Traxis Partners ed ex strategist globale
di Morgan Stanley (banca d’affari per la quale ha
lavorato 30 anni), che in una intervista a Bloomberg
Television ha dichiarato di ritenere i mercati americani
in ipervenduto e che si potrà ora assistere ad “una
stabilizzazione” prima e un rally rialzista nei prossimi
giorni.
Biggs del resto già lo scorso anno aveva raccomandato di
comprare azioni statunitensi dopo aver visto gli indici
toccare a inizio marzo i minimi dal 1990 ed ha ottenuto
con Traxis una performance tripla rispetto a quella
media degli altri fondi di categoria.
Germania: Inflazione Sale a 1,2% a Maggio
giovedì, 27 maggio 2010 14:25 BERLINO
(AGI) - Francoforte, 27 mag. - L'inflazione in Germania
sale all'1,2% annuale a maggio, contro il +1% di aprile.
Su base mensile i prezzi al consumo avanzano dello 0,1%.
Usa: Pil 2* Trimestre Rivisto Al Ribasso Da +3,2% a
+3,0%
giovedì, 27 maggio 2010 14:54 WASHINGTON
(ASCA) - Roma, 27 mag - Il dato sull'andamento del
prodotto interno lordo degli Stati Uniti nel secondo
trimestre e' stato rivisto al ribasso a +3,0% rispetto
al +3,2% della stima preliminare. La revisione e' uscita
peggiore delle previsioni degli analisti che si
attendevano una correzione in senso opposto a quota
+3,4%.
Lehman chiede 5 miliardi di danni a JPMorgan
27 maggio 2010 14:54 NEW YORK - Il Sole 24 Ore
Lehman Brothers Holdings e un gruppo di investitori non
assicurati hanno intentato causa contro JPMorgan Chase,
chiedendo un risarcimento di 5 miliardi di dollari
perché avrebbe illegalmente sottratto miliardi di
dollari a Lehman, chiedendo eccessive garanzie
collaterali a copertura del rischio. Questo sarebbe
successo nel settembre 2008, nei giorni immediatamente
precedenti al fallimento di Lehman, il peggiore della
storia americana.
La causa per il fallimento. Secondo la causa depositata
al tribunale fallimentare di New York, un documento di
66 pagine, l'amministratore delegato di JPMorgan Jamie
Dimon e altri dirigenti avrebbero utilizzato notizie
interne in proprio possesso per mettere JpMorgan in
posizione privilegiata rispetto agli altri creditori di
Lehman, mentre le condizioni di quest'ultima andavano
deteriorandosi. JPMorgan avrebbe chiesto 8,6 miliardi di
dollari di garanzie collaterali e, in questo modo, si
sarebbe messa al riparo dall'esposizione a un eventuale
fallimento di Lehman, ma avrebbe anche contribuito ad
alimentare la crisi di liquidità che ha portato al
collasso dell'istituto. I curatori fallimentari sperano
così di recuperare miliardi di dollari, chiedendo la
restituzione degli 8,6 miliardi e il pagamento di danni.
Usa: Nuove Richieste Sussidi Disoccupazione -14.000.
Peggio Delle Attese
giovedì, 27 maggio 2010 14:57 NEW YORK
(ASCA) - Roma, 27 mag - Le nuove richieste di sussidi di
disoccupazione negli Stati Uniti la scorsa settimana
sono diminuite di 14.000 unita' a quota 460.000 nuove
richieste. Lo ha reso noto il Dipartimento al Lavoro
dell'amministrazione Usa. Il dato e' uscito peggiore
delle previsioni degli analisti che si attendevano una
flessione di 21.000 unita' a quota 450.000 nuove
richieste.
Disastro BP nel Golfo: il
petrolio non esce piu'
Pubblicato il 27 maggio 2010 | Ora 17:15 - Corriere
della Sera
L'operazione "Top kill" per fermare la marea nera nel
Golfo del Messico sta funzionando. È ottimista
l'ammiraglio della Guardia costiera Thad Allen,
coordinatore dell'intervento di contenimento:
interpellato dal Los Angeles Times spiega che i tecnici
sono riusciti a iniettare sufficiente liquido ad alta
viscosità per bloccare la perdita di greggio e gas. La
fuoriuscita di petrolio si è dunque fermata; il passo
successivo sarà raggiungere pressione zero
all'imboccatura del pozzo e sigillarlo con il cemento.
L'ammiraglio, sottolineando che è comunque «presto per
cantare vittoria», ha aggiunto che una delle navi che
sta pompando il fluido ha esaurito il materiale e che
una seconda nave sta recandosi nella zona.
Più prudente la Bp, secondo cui le operazioni procedono
come previsto, ma non bisogna trarre conclusioni
affrettate. «È un braccio di ferro difficile come ci
aspettavamo - dice il direttore generale Robert Dudley
-. Ne sapremo di più giovedì sera o venerdì». Intanto si
comincia a fare i conti dei danni. Secondo le stime
preliminari del governo Usa sono usciti dalla falla tra
i 12 e i 19mila barili al giorno (corrispondenti a 2-3
milioni di litri), contro i 5mila barili sempre
dichiarati dalla Bp. E cade la prima testa: è stata
licenziata per decisione del presidente Obama Elizabeth
Birnbaum, responsabile dell'Us Minerals Management
Service (Mms), l'agenzia che dà il via libera alle
trivellazioni petrolifere.
RISCHIO SECONDA FALLA - L'operazione prevede che il
fango sia spinto a elevata pressione sulla testa del
pozzo, al di sotto della falla e del blowout preventer
(un dispositivo che avrebbe dovuto prevenire la
fuoriuscita di greggio in caso di incidente), a un ritmo
di 65 barili al minuto. La pressione del greggio in
uscita dovrebbe inizialmente spingere il fango verso
l'alto e costringerlo a uscire dalla falla insieme al
petrolio, ma con l'aumentare del flusso il fango
dovrebbe essere in grado di bloccare la fuoriuscita,
permettendo così la successiva chiusura della falla con
il cemento. Il rischio principale dell'operazione è che
la parti più deboli del già danneggiato blowout
preventer possano cedere a causa delle elevate pressioni
e generare una seconda falla.
MALORE - Intanto nel Golfo del Messico i pescherecci che
partecipano alla operazioni di bonifica sono stati
richiamati in porto per motivi precauzionali dopo che
quattro marinai hanno manifestato problemi di salute.
Questi, imbarcati su tre dei 125 pescherecci che
compongono la flotta di soccorso, hanno sofferto di
nausee, vertigini, mal di testa e dolori al petto. La
macchia di greggio ha inquinato un tratto di 160
chilometri di costa e l'area in cui è vietata la pesca è
stata estesa a oltre 20mila chilometri quadrati.
MORATORIA - Mentre la Bp lavora senza sosta continua il
pressing di Obama, che ha annunciato il prolungamento di
altri sei mesi della moratoria sulle trivellazioni
off-shore. In attesa di conoscere le conclusioni
dell'inchiesta della commissione incaricata, il
presidente ha sospeso i permessi e annunciato un
inasprimento degli standard di sicurezza. Sono state
cancellate nuove concessioni in programma nel Golfo del
Messico e al largo della Virginia, mentre un rapporto
stilato dal ministro dell'interno Ken Salazar prevede il
blocco delle concessioni anche nell'Artico fino al 2011
per permettere nuovi studi sulle tecnologie e le misure
di sicurezza delle esplorazioni.
ACCUSE - Intanto il New York Times lancia nuove accuse
alla Bp. La compagnia petrolifera avrebbe risparmiato su
materiali di rivestimento del pozzo sottomarino
scegliendo, tra due opzioni, quella più economica ma
anche più rischiosa. Le rivelazioni arrivano da un
documento ricevuto da un investigatore del Congresso
Usa. Gli operai che si trovavano sulla piattaforma
Deepwater Horizon hanno riferito che prima dello scoppio
c'erano state fuoriuscite di gas attraverso il cemento.
E proprio il gas potrebbe aver causato l'esplosione
costata la vita a undici operai e l'affondamento della
piattaforma stessa. L'opzione scelta dalla Bp sarà uno
degli argomenti (insieme ai mancati test per controllare
la tenuta del cemento) al centro delle audizioni alla
commissione del Congresso, dove sono stati convocati i
vertici della società.
ENTE FEDERALE - Ma a finire sotto accusa è anche la Us
Minerals Management Service, l'agenzia federale che
regola le trivellazioni off-shore: secondo documenti
citati dal Washington Post avrebbe ignorato a più
riprese gli avvertimenti sui rischi ambientali nel Golfo
del Messico lanciati dai consulenti scientifici del
governo. Alcuni funzionari avrebbero aggirato alcune
procedure e falsificato documentazioni pur di rispettare
le scadenze federali per la concessione delle licenze e
riscuotere gli incentivi, sia sotto l'amministrazione
Bush che quella Obama. Una vicenda per cui il presidente
Obama «è fuori di sé dalla rabbia» con la Bp e con
l'agenzia federale, ha detto il consigliere della Casa
Bianca David Axelrod. Quando Obama ha appreso
dell'"inciucio", ha aggiunto, «ha proferito parole
inadatte a un'agenzia di stampa per famiglie. La sua
rabbia e la frustrazione per i tentativi di insabbiare
il livello del danno sono grandi».
RUSSIA - Il presidente russo Dmitry Medvedev ha espresso
preoccupazione sulla stessa sopravvivenza della British
Petroleum, che estrae in Russia una quarto della sua
produzione. «Nessuno può sapere cosa accadrà nel Golfo
del Messico. Ma non ci sono neanche certezze a cosa
potrà accadere alla società» ha dichiarato durante un
incontro con degli ecologisti, sottolineando che «la
natura della responsabilità è tale che può distruggere
chiunque».
Francia: Decine Di Migliaia In Piazza Contro Riforma
Pensioni
giovedì, 27 maggio 2010 17:30 PARIGI
(AGI) - Parigi, 27 mag. - Decine di migliaia di francesi
sono scesi in piazza per protestare contro la riforma
previdenziale voluta da Nicolas Sarkozy, che prevede
l'innalzamento dell'eta' pensionabile. I sindacati, che
hanno indetto la protesta, si aspettavano una
partecipazione piu' alta, ma si difendono sostenendo che
questo e' solo un inizio.
Wsj,
Bofa e Citigroup nascosero debito
giovedì, 27 maggio 2010 17:39 NEW YORK
(ANSA) - NEW YORK 27 MAG - Bank of America (NYSE: IKJ -
notizie) e Citigroup (NYSE: C - notizie) hanno nascosto
agli investitori 'in modo non corretto' mld di dlr di
debito, scrive il Wall Street Journal. Il Wsj cita
recenti documenti trasmessi alle autorita', nei quali le
due banche hanno reso noto che nell'arco degli ultimi
tre anni hanno 'erroneamente classificato' alcune
operazioni 'repo' (pronti contro termine) invece che
come prestiti. Lehman Brothers (NYSE: LEH - notizie) -
ricorda il giornale - avrebbe utilizzato un procedimento
analogo per oscurare il livello di rischio.
Le borse europee prendono
il volo
I principali listini azionari europei hanno preso oggi
il volo. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato il 3,1%, il
DAX a Francoforte il 3,1%, il FTSE MIB a Milano il 4,5%,
il CAC40 il 3,4% e lo SMI a Zurigo 2,2%. Le autorità
finanziarie della Cina hanno smentito categoricamente le
voci di stampa secondo cui potrebbero ridurre la loro
esposizione sulle obbligazioni dei paesi europei più a
rischio. Secondo l'istituzione che gestisce le riserve
in valuta della Cina la zona euro resterebbe una delle
più importanti aree d'investimento. Le indicazioni
arrivate da Pechino hanno fatto aumentare la fiducia
degli investitori nel superamento della crisi del debito
sovrano, sulle borse si è scatenata una pioggia di
acquisti. Una parte del mercato crede che le recenti
perdite siano state eccessive e che il peggio possa
essere già passato.
Tra gli assicurativi, i cui portafogli sono pieni di
obbligazioni statali, Allianz (DE0008404005) ha
guadagnato il 4,1%, Aviva (GB0002162385) il 7,1%, AXA
(FR0000120628) il 6,4% e Swiss Re (CH0012332372) il
4,5%. Prudential (GB0007099541) ha chiuso in rialzo del
6,8%. Secondo quanto riporta il "Times" alcuni
importanti azionisti dell'impresa assicurativa
britannica sarebbero contro l'acquisizione delle
attività di AIG (US0268741073) in Asia.
Nel settore bancario Lloyds Banking Group (GB0008706128)
ha guadagnato il 5,6%, Deutsche Bank (DE0005140008) il
4,6%, Société Générale (FR0000130809) il 7,4%, Intesa
Sanpaolo (IT0000072618) il 7%, BBVA (ES0113211835) il
3,7% e UBS (CH0024899483) il 3%.
BP (GB0007980591) ha chiuso in rialzo del 5,9%.
L'operazione "Top Kill" per chiudere definitivamente la
falla che ha causato la catastrofe naturale nel Golfo
del Messico ha avuto successo. Tra gli altri titoli
petroliferi Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) ha
guadagnato il 3%, Eni (IT0003132476) il 3,6% e Total
(FR0000120271) il 5,1%. Il prezzo del petrolio ha
sfiorato nel pomeriggio a New York quota $74.
Portugal Telecom (PTPTC0AM0009) ha guadagnato l'8,2%.
Secondo delle voci di stampa il miliardario messicano
Carlos Slim potrebbe acquistare una quota dell'operatore
telefonico portoghese.
Man Group (GB00B16BRD58) ha chiuso in rialzo del 10,7%.
L'utile prima delle tasse del primo fornitore al mondo
di hedge funds è calato lo scorso esercizio a $541
milioni. Gli analisti avevano atteso $538 milioni.
Vivendi (FR0000127771) ha guadagnato il 3,9%. UBS ha
alzato il suo rating sul titolo del conglomerato a
"Buy".
Redazione Borsainside 18:34
Banche: Ue, cala ricorso garanzie Stato
giovedì, 27 maggio 2010 18:57 BRUXELLES
(ANSA) - BRUXELLES, 27 MAG - Ritorna gradualmente alla
normalita' la situazione del finanziamento del settore
bancario europeo. La crisi finanziaria causata dal
fallimento della Lehman Brother aveva infatti spinto ha
spinto i governi a varare piano di aiuti e garanzie
pubbliche per sostenere il settore. 'Ci sono indicatori
incoraggianti -dice il commissario Ue Almunia- Il
settore bancario sta tornando alle normali condizioni di
mercato per quanto riguarda le forme di finanziamento'.
Manovra:
Economist, persa occasione
giovedì, 27 maggio 2010 19:22 LONDRA
(ANSA) - ROMA, 27 MAG - Con questa manovra il governo
italiano 'ha ancora una volta perso l'occasione' di
rilanciare l'economia. Lo scrive The Economist.Per il
settimanale britannico 'nessuno sa quanto sarà
recuperato con l'azione di repressione dell'evasione
fiscale o l'ennesimo condono'. Secondo il giornale 'il
governo ha perso l'occasione di usare la finanziaria per
stimolare la produttività, che avrebbe significato
sfidare i radicati poteri economici che sono gran parte
del sostegno a Berlusconi'.
Borse dell'Europa
dell'Est: Chiusura positiva, volano Mosca e Budapest
Tutte le principali borse dell'Europa dell'Est hanno
chiuso anche oggi in rialzo.
L'indice RTS ha guadagnato a Mosca il 4,1% a 1.358,60
punti. I volumi di scambio sono aumentati notevolmente
rispetto a ieri e sono stati alti. Nel settore
energetico LUKoil (RU0009024277) ha guadagnato il 7,2%,
Rosneft (RU000A0J2Q06) l'8,9% e Gazprom (RU0007661625)
il 3,1%. Il prezzo del petrolio ha sfiorato nel
pomeriggio a New York quota $74. Norilsk Nickel
(RU0007288411) ha chiuso in rialzo del 4%. I prezzi dei
metalli di base hanno registrato oggi a Londra un rally.
Tra gli altri titoli del listino russo Sberbank
(RU0009029540) ha guadagnato il 6% e RusHydro
(RU000A0JPKH7) il 6,9%. Raspadskaya (RU000A0B90N8) ha
perso il 3,9%. Il maggiore azionista del produttore di
carbone ha annunciato che voterà nell'assemble generale
contro il pagamento di un dividendo per il 2009.
Il BUX a Budapest ha guadagnato il 5,3% a 21,978.74
punti. MOL (HU0000068952) ha beneficiato del forte
aumento del prezzo del petrolio ed ha chiuso in rialzo
del 9,3%. Tra le altre blue chips ungheresi OTP Bank
(HU0000061726) ha guadagnato il 6,3%, Gedeon Richter
(HU0000067624) l'1,8% e Magyar Telekom (HU0000016522) il
3%.
Il PX a Praga ha guadagnato lo 0,9% a 1.145,3 punti. I
titoli dei produttori di materie prime hanno guidato la
lista dei rialzi. NWR (NL0006282204) ha guadagnato il
3,5% e Unipetrol (CZ0009091500) il 3,7%. Tra i bancari
Erste Group Bank (AT0000652011) ha chiuso in rialzo
dell'1,3% e Komercni Banka (CZ0008019106) dello 0,9%.
Dopo l'eccezionale balzo di ieri CETV (BMG200452024) ha
perso il 2,7%. Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300)
ha guadagnato lo 0,5%. Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209)
ha chiuso in calo dello 0,6%.
Il WIG a Varsavia ha guadagnato l'1% a 40.956,19 punti.
Anche nella capitale polacca hanno brillato i titoli dei
produttori di materie prime. KGHM Polska Miedz
(PLKGHM000017) ha guadagnato il 2,8%, PKN Orlen
(PLPKN0000018) il 2,5% e Lotos (PLLOTOS00025) il 3,9%. I
bancari hanno chiuso contrastati. Bank Pekao
(PLPEKAO00016) ha guadagnato il 2,3% e BZW Bank
(PLBZ00000044) il 3,1%. PKO Bank Polski (PLPKO0000016)
ha chiuso stabile, BRE Bank (PLBRE0000012) ha perso lo
0,3%.
Redazione Borsainside 20:16
Ocse: no segreto bancario
su dati fisco
giovedì, 27 maggio 2010 - 20:29
(ANSA) - PARIGI, 27 MAG - Stop al segreto bancario nello
scambio di informazioni fiscali: i Paesi dell'Ocse e del
Consiglio d'Europa firmeranno un protocollo. E' una
delle novita' che arriveranno dal vertice
interministeriale dell'Ocse, che mette a segno un altro
tassello nella lotta all'evasione ed elusione fiscale
internazionale. Ad annunciarle e' Silvio Berlusconi,
presidente di turno del vertice. 'E' urgente e
importantissimo che gli Stati si dotino di regole', ha
detto, parlando di 'situazione inaccettabile'.
Le borse di San Paolo e
Città del Messico chiudono in forte crescita
Quasi tutte le borse dell'America Latina hanno chiuso
ieri in rialzo.
Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato il 3,2% a 62.091,77
punti. Le autorità finanziarie della Cina hanno smentito
categoricamente le voci di stampa secondo cui potrebbero
ridurre le loro posizioni in titoli di stato europei. La
notizia ha fatto riaumentare la tendenza al rischio
sulle borse internazionali. Petroleo Brasileiro
(BRPETRACNPR6) ha chiuso in rialzo del 2,8%. Il prezzo
del petrolio ha guadagnato ieri al NYMEX il 4,3%. Vale
(BRVALEACNPA3) ha guadagnato il 6,3%. I metalli di base
si sono apprezzati ieri fortemente sia a Londra che a
New York. Nel settore dell'acciaio Companhia Siderúrgica
Nacional (BRCSNAACNOR6) ha guadagnato il 5,4%, Gerdau
(BRGGBRACNPR8) il 5,4% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) il
4,1%. Tra i titoli delle imprese che dipendono dalla
domanda domestica PDG Realty (BRPDGRACNOR8), il secondo
costruttore edile brasiliano, ha guadagnato il 6,7%,
Lojas Americanas (BRLAMEACNPR6), la maggiore catena
discout del Brasile, il 4,9%. Il tasso di disoccupazione
è calato ad aprile in Brasile dal 7,6% al 7,3%. Gli
economisti avevano atteso un calo al 7,5%.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo del 2,3% a
32.056,16 punti. Tra le blue chips messicane América
Móvil (MXP001691213) ha guadagnato l'1,5%, Cemex
(MXP225611567) il 3,1%, Grupo Mexico (MXP370841019) il
4,7% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) il 2,4%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il
Merval a Buenos Aires ha guadagnato il 5,6%, l'IPSA a
Santiago del Cile lo 0,7%, il General a Lima il 2,1% e
l'IBVC a Caracas lo 0,1%. Il Colcap a Bogotà ha perso lo
0,3%.
Redazione Borsainside 00:50
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WALL
STREET: Futures confermano rialzi dopo datI
Pubblicato il 27 maggio
2010 | Ora 15:00 - WSI ______________________________________________
Quando manca mezz'ora
all'avvio delle contrattazioni i futures Usa viaggiano
in territorio positivo, (vedi quotazioni a fondo
pagina), il che lascia prevedere un avvio in buon rialzo
per la borsa americana.
I contratti sono arretrati dai massimi di seduta sulla
scia della presentazione delle cifre macro, ma
continuano a scambiare con una certa solidita' dopo la
pubblicazione degli ultimi dati macro. Il Prodotto
Interno Lordo del primo trimestre e' cresciuto del 3%
nel primo trimestre, secondo i dati rivisti. Si tratta
di una cifra inferiore all'incremento del 3.2% riportato
in precedenza. E' anche sotto la crescita del 3.3% che
si aspettavano gli economisti.
Nel frattempo le richieste di sussidio settimanali sono
scese di 14 mila unita' a 460.000, ma il dato risulta
leggermente piu' alto di quello atteso in media dagli
analisti, che scommettevano su un risultato di 455.000.
Le richieste di sussidido continuativo sono scese da
4.66 milioni a 4.61 milioni, sostanzialmente in linea
con le stime.
Gli operatori sembrano inseguire dunque i rimbalzi in
atto nelle piazze del Vecchio Continente, all'indomani
di una seduta che a Wall Street e' stata compromessa
dalle vendite sul finale. Ad appesantire i listini erano
state le voci della vendita di eurobond della Cina.
Pronta e' arrivata la smentita dell'agenzia di Pechino
che gestisce le riserve monetarie del Paese, che ha
definito i rumour privi di fondamento.
La smentita ha fatto bene anche all'l'euro, che recupera
sui mercati valutari, ma non prima di aver sfiorato
nuovamente i minimi degli ultimi quattro anni, durante
le contrattazioni di questa notte in Asia.
Nel frattempo in una intervista a Bloomberg Barton
Biggs, gestore dell'hedge fund newyorchese Traxis
Partners LP, ha detto di ritenere che i mercati azionari
Usa si trovano al momento in una condizione di
ipervenduto: per questo motivo, a suo avviso, è
possibile aspettarsi un rally nell'arco dei prossimi
giorni.
I rialzi dell'euro e delle borse europee inducono dunque
gli operatori, in uno scenario sempre più incerto, a
rimanere in uno stato di allerta. Allo stesso tempo,
però, la tensione si allenta rispetto alle ultime ore,
grazie alle rassicurazioni che sono arrivate da Pechino:
nel rispondere alle indiscrezioni che sono state
riportate dal Financial Times, e che hanno messo sotto
pressione nel finale Wall Street , Pechino ha precisato
infatti che non modificherà il proprio portafoglio per
quanto riguarda i titoli di Stato europei, nè tantomeno
si disferà delle riserve valutarie in euro.
Le autorità cinesi, insomma, hanno smentito i vari
rumors di stampa che stavano insistentemente circolando
in questi ultimi giorni. Secondo il quotidiano londinese
Financial Times, lo State Administration of Foreign
Exchange, istituto che gestisce le riserve in valuta del
paese, avrebbe infatti espresso timori circa la propria
esposizione sui titoli di stato dei paesi europei più a
rischio default come Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia
e Spagna, i cosiddetti PIIGS.
Il colosso asiatico, ha scritto il Financial Times,
starebbe considerando l'eventualità di cominciare a
vendere sul mercato parte di tali bond, che secondo i
rumors che hanno iniziato immediatamente a circolare
ammonterebbero a circa 630 mld di dollari. Ma la
smentita è giunta direttamente dalla Banca Centrale
cinese, che in una nota ha liquidato tutti i rumors
affermando che la Cina ha sempre sostenuto il processo
di integrazione europea approvando le misure per
salvaguardare la stabilità finanziaria varate da Ue e
Fondo Monetario Internazionale.
Nella nota si legge inoltre che il governo ha fiducia
nella capacità della Zona Euro di superare l'attuale
momento di difficoltà. L'Istituto Centrale ha poi
precisato che continuerà ad investire e diversificare il
proprio portafoglio, anche per quanto riguarda le
riserve valutarie definite "uno dei mercati di
investimento più importante.
Sia i mercati azionari che l'euro, tirano dunque un
sospiro di sollievo e al momento brindano alle
rassicurazioni cinesi. Certo il quadro rimane
preoccupante, se si guarda per esempio alle indicazioni
che arrivano dai mercati dei bond: il prezzo titolo di
Stato Usa a 30 anni si trova infatti a soli 3 punti base
dal toccare livelli record mentre il rendimento sul
Treasury a cinque anni e' a quota 1.94% dopo aver
raggiunto la punta di 2.60% in aprile. E la situazione è
tale che Jeremy Grantham, noto gestore, ieri a New York
in una riunione riservata di manager di hedge funds ha
definito i bond Usa "grottescamente sopravvalutati".
Per non parlare poi delle vendite di titoli
obbligazionari societari, che sono destinate a
registrare il peggiore mese degli ultimi 10 anni, mentre
i rendimenti relativi stanno crescendo ad un ritmo che
non si vedeva dai tempi del crash di Lehman Brothers. Ma
la smentita cinese riesce almeno a smorzare l'effetto
negativo della continua carrellata di notizie no.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le
quotazioni del greggio riprendono quota. I futures con
consegna luglio segnano un +$1.55 attestandosi a quota
$73.06 al barile (+2.17%). Sul valutario la moneta unica
si attesta a $1.2244 (+0.51%). L'oro ha segnato un
-$5.80 attestandosi a $1209.50. Quanto ai Treasury, il
rendimento sul benchmark decennale si trova al 3.270%
dal 3.218% di ieri.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future
sull'indice S&P500 avanza di 20.80 punti (+1.96%) a
quota 1082.
Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna un rialzo di
34.75 punti (+1.94%) a quota 1826.25.
Il contratto sull'indice Dow Jones scambia in salita di
155 punti (+1.56%) a quota 10076.
WALL
STREET: Rally grazie alla Cina. Nessun assist dal
fronte macro
Pubblicato il 27 maggio
2010 | Ora 17:04 - WSI ______________________________________________
Nonostante gli indicatori
macroeconomici siano risultati imperfetti, il mercato a
stelle e strisce rimane in buon rialzo, con gli indici
che mettono a segno aumenti superiori al 2%. Il Dow
Jones avanza del 2.19% a quota 10192, il Nasdaq del
2.78% a 2256 punti, mentre l'S&P 500 del 2.44% a 1094.
Il tono positivo fa eco ai balzi visti nelle Borse
europee dopo che la Cina ha smentito di volersi liberare
di eurobond. Il voto di confidenza di Pechino ha aiutato
anche l'euro, che ha risalito la china dopo essersi
avvicinato ieri ai minimi di quattro anni sul dollaro.
Ieri il Dow aveva chiuso sotto quota 10000 per la prima
volta da febbraio.
Ma oggi la negativita' e' dimenticata, grazie alle
rassicurazioni che sono arrivate da Pechino: nel
rispondere alle indiscrezioni che sono state riportate
dal Financial Times, e che hanno messo sotto pressione
nel finale Wall Street , Pechino ha precisato infatti
che non modificherà il proprio portafoglio per quanto
riguarda i titoli di Stato europei, nè tantomeno si
disferà delle riserve valutarie in euro.
Il sentiment positivo e' sulla falsa riga di quanto sta
avvenendo nelle piazze del Vecchio Continente,
all'indomani di una seduta che a Wall Street e' stata
compromessa dalle vendite improvvise sul finale. Ad
appesantire i listini erano state le voci della vendita
di eurobond da parte della Cina. Pronta e' arrivata la
smentita dell'agenzia di Pechino che gestisce le riserve
monetarie del Paese, che ha definito i rumour privi di
fondamento.
Le parole rassicuranti hanno avuto un effetto placebo
anche sull'l'euro, che recupera sui mercati valutari, ma
non prima di aver sfiorato nuovamente i minimi degli
ultimi quattro anni, durante le contrattazioni di questa
notte in Asia.
Nel frattempo in un'intervista a Bloomberg Barton Biggs,
gestore dell'hedge fund newyorchese Traxis Partners LP,
ha detto di ritenere che i mercati azionari Usa si
trovano al momento in una condizione di ipervenduto: per
questo motivo, a suo avviso, è possibile aspettarsi un
rally nell'arco dei prossimi giorni.
Le autorità cinesi, insomma, hanno smentito i vari
rumors che stavano insistentemente circolando in questi
ultimi giorni. Secondo il quotidiano londinese Financial
Times, lo State Administration of Foreign Exchange,
istituto che gestisce le riserve in valuta del paese,
avrebbe infatti espresso timori circa la propria
esposizione sui titoli di stato dei paesi europei più a
rischio default come Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia
e Spagna, i cosiddetti PIIGS.
Il colosso asiatico, ha scritto il Financial Times,
starebbe considerando l'eventualità di cominciare a
vendere sul mercato parte di tali bond, che secondo i
rumors che hanno iniziato immediatamente a circolare
ammonterebbero a circa 630 mld di dollari. Ma la
smentita è giunta direttamente dalla Banca Centrale
cinese, che in una nota ha liquidato tutti i rumors
affermando che la Cina ha sempre sostenuto il processo
di integrazione europea approvando le misure per
salvaguardare la stabilità finanziaria varate da Ue e
Fondo Monetario Internazionale.
Nella nota si legge inoltre che il governo ha fiducia
nella capacità della Zona Euro di superare l'attuale
momento di difficoltà. L'Istituto Centrale ha poi
precisato che continuerà ad investire e diversificare il
proprio portafoglio, anche per quanto riguarda le
riserve valutarie definite "uno dei mercati di
investimento più importante.
Gli indici Usa hanno continuato a scambiare in ottimo
rialzo anche dopo la pubblicazione degli ultimi dati
macro. Il PIL del primo trimestre e' cresciuto del 3%
nel primo trimestre, secondo i dati rivisti. Si tratta
di una cifra inferiore all'incremento del 3.2% riportato
in precedenza. E' anche sotto la crescita del 3.3% che
si aspettavano gli economisti.
Nel frattempo le richieste di sussidio di disoccupazione
settimanali sono scese di 14 mila unita' a 460.000, ma
il dato risulta leggermente piu' alto di quello atteso
in media dagli analisti, che scommettevano su un
risultato di 455.000. Le richieste continuative sono
scese da 4.66 milioni a 4.61 milioni, sostanzialmente in
linea con le stime.
Sia i mercati azionari che l'euro, tirano dunque un
sospiro di sollievo e al momento brindano alle
rassicurazioni cinesi. Certo il quadro rimane
preoccupante, se si guarda per esempio alle indicazioni
che arrivano dai mercati dei bond: il prezzo titolo di
Stato Usa a 30 anni si trova infatti a soli 3 punti base
dal toccare livelli record mentre il rendimento sul
Treasury a cinque anni e' a quota 1.94% dopo aver
raggiunto la punta di 2.60% in aprile. E la situazione è
tale che Jeremy Grantham, noto gestore, ieri a New York
in una riunione riservata di manager di hedge funds ha
definito i bond Usa "grottescamente sopravvalutati".
Per non parlare poi delle vendite di titoli
obbligazionari societari, che sono destinate a
registrare il peggiore mese degli ultimi 10 anni, mentre
i rendimenti relativi stanno crescendo ad un ritmo che
non si vedeva dai tempi del crash di Lehman Brothers. Ma
la smentita cinese riesce almeno a smorzare l'effetto
negativo della continua carrellata di notizie no.
Sul fronte dei conti societari, l'operatore di grandi
magazzini Costco Wholesale ha riportato un balzo dei
profitti del 46% nel terzo trimestre fiscale. I 68 cents
per azione sono superiori ai 66 stimati dagli analisti.
I titoli accelerano di quasi il 3%.
Notizie societarie positive anche per l'azienda del
lusso Tiffany, che ha registrato profitti piu' che
raddoppiati rispetto all'anno scorso. La societa' ha
inoltre rivisto al rialzo l'outlook, notizia che ha
spinto al rialzo di oltre il 3% i titoli.
Si riscatta Microsoft il giorno dopo aver saputo di aver
peso il posto di societa' a maggiore capitalizzazione
nel comparto tecnologico a discapito di Apple. Microsoft
guadagna quasi il 3%. BP da parte sua accelera del 6%
dopo i
commenti positivi degli analisti, secondo cui per quanto
riguarda l'impatto del disastro della marea nera sono
piu' le potenzialita' al rialzo che i rischi al ribasso.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le
quotazioni del greggio riprendono quota. I futures con
consegna luglio segnano un +$1.34 attestandosi a quota
$72.85 al barile (+1.87%). Sul valutario la moneta unica
si attesta a $1.2213 (+0.21%). L'oro ha segnato un
-$0.60 attestandosi a $1214.70. Quanto ai Treasury, il
rendimento sul benchmark decennale si trova al 3.300%
dal 3.218% di ieri.
WALL
STREET:
rimbalza con un bel +3%, ma deve dire grazie alla Cina
Pubblicato il 27 maggio
2010 | Ora 22:00 - WSI ______________________________________________
Con un'ulteriore
accelerazione nell'ultima ora di contrattazione gli
indici di Borsa americani sono riusciti a mettere a
segno rialzi dell'ordine del 3%. Ora il Dow e' a soli
due punti percentuali di distanza da un importante
traguardo: tornare in attivo nel 2010, mentre il
bilancio del Nasdaq dall'inizio dell'anno e' diventato
positivo.
Il mercato a stelle e strisce e l'euro hanno cosi'
interrotto una serie negaiva che durava da tre sedute,
favoriti dalle notizie provenienti dalla Cina la quale
ha promesso di rimanere un investitore a lungo termine
in Europa. Tale annuncio ha allontanato i timori di un
aggravamento della crisi del debito sovrano.
Il paniere delle blue chip ha chiuso in rialzo del 2.85%
in area 10259.06, mentre l'S&P500 del 3.3% a 1103.14
punti. Ha fatto ancora meglio il Nasdaq, che si e' reso
protagonista di un +3.73%, balzo che gli ha permesso di
raggiungere quota 2277.68. Tutti e 10 i settori dell'S&P
hanno chiuso in verde brillante.
Le dichiarazioni di Pechino non hanno avuto un impatto
solo sull'azionario e il valutario: le materie prime
hanno fatto un balzo e i prezzi dei titoli di Stato sono
calati.
La Cina non solo ha smentito le voci secondo cui avrebbe
intenzione di liberarsi di eurobond di sua proprieta',
ma si e' detta pronta ad investire in Europa nonostante
la crisi del debito sovrano.
Cosi' il mercato americano ha potuto mettere da parte le
notizie non entusiasmanti giunte dal fronte macro. La
crescita dell'economia americana ha registrato
un'espansione del 3% nel primo trimestre: un dato
inferiore alle attese e alla lettura precedente. In
tempi migliori un dato del genere sarebbe da
interpretare come un ottimo risultato, ma non va
dimenticato che gli Stati Uniti vengono dalla recessione
piu' grave dagli anni '30.
Il numero di disoccupati intanto, pur essendo calato la
settimana scorsa, rimane su livelli ancora elevati,
insufficienti a sostenere la ripresa dell'economia. Le
nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono
diminuite di 14.000 unita', ma la cifra di 460.000 e'
risultata piu' alta delle 455.000 domande previste.
All'interno della sfera societaria, l'operatore di
grandi magazzini Costco Wholesale ha riportato un balzo
dei profitti del 46% nel terzo trimestre fiscale. I 68
cents per azione sono superiori ai 66 stimati dagli
analisti.
Notizie positive anche per l'azienda del lusso Tiffany,
che ha registrato profitti piu' che raddoppiati rispetto
all'anno scorso. La societa' ha inoltre rivisto al
rialzo l'outlook, notizia che ha spinto al rialzo i
titoli.
Si riscatta Microsoft il giorno dopo aver saputo di aver
perso il posto di societa' a maggiore capitalizzazione
nel comparto tecnologico a discapito di Apple. BP da
parte sua accelera dopo i commenti positivi degli
analisti, secondo cui per quanto riguarda l'impatto del
disastro della marea nera sono piu' le potenzialita' al
rialzo che i rischi al ribasso.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le
quotazioni del greggio riprendono quota. I futures con
consegna luglio segnano un +$3.04 attestandosi a quota
$74.55 al barile (+4.25%). Sul valutario la moneta unica
viaggia in buon rialzo sul dollaro a $1.2354 (+1.46%).
L'oro ha segnato un -$1.50 attestandosi a $1211.90.
Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark
decennale si trova al 3.3380%, in rialzo di 12 punti
base dal 3.218% di mercoledi'.
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