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La massa monetaria Usa sta crollando come accadde
durante la Grande Depressione. E Obama....
Pubblicato il 28 maggio 2010 07:38 NEW YORK
Fonte: WSI - The Telegraph.
(WSI) – La massa monetaria M3 degli Stati Uniti si sta
flettendo ad un ritmo cosi' sostenuto che e' arrivata a
toccare i livelli visti l'ultima volta durante i cali
accusati dal 1929 al 1933. Questo nonostante i tassi di
interesse Usa vicini allo zero e nonostante il maggiore
blitz fiscale della storia del Paese.
Le cifre, che comprendono un'ampia gamma di conti
bancari e sono monitorate dagli esperti europei e
britannici di politiche monetarie in cerca di segnali
allarmanti circa la direzione che l'economia degli Stati
Uniti sta prendendo con un anno di anticipo, parlano
chiaro: la flessione e' iniziata la scorsa estate. Il
ritmo, con il tempo, ha poi subito un'accelerazione.
Lo stock monetario e' sceso da 14.200 miliardi dollari a
13.900 miliardi dollari da febbraio ad aprile, pari a un
tasso annuo di contrazione del 9.6%. Il patrimonio dei
fondi istituzionali del mercato monetario e' sceso ad un
tasso del 37%, la punta piu' acuta mai toccata. La
cattiva notizia e' che siamo tornati al 1931. La buona
notizia e' che non siamo ancora al 1933.
"E' spaventoso", ha dichiarato il professor Tim Congdon
di International Monetary Research. "Il crollo della
massa M3 non ha precedenti dai tempi della Grande
Depressione. Il motivo dominante alla base della
contrazione e' che le autorita' di tutto il mondo stanno
facendo pressione sulle banche perche' raccolgano altro
capitale dal mercato e perche' riducano le loro
attivita' di rischio. Per questo motivo l'economia degli
Stati Uniti non si sta riprendendo come sperato", ha
detto.
Le autorita' statunitensi hanno da offrire una
spiegazione completamente diversa per giustificare il
fallimento delle misure di stimolo e stanno ancora
optando per altre massicce dosi di spesa keynesiana,
nonostante gli avvertimenti del FMI sul debito pubblico
lordo degli Stati Uniti, che si prevede raggiungera' il
97% del PIL il prossimo anno e il 110% entro il 2015.
Larry Summers, principale consigliere economico del
presidente Barack Obama, ha chiesto al Congresso di
"stringere i denti" e di approvare un nuovo stimolo
fiscale da $200 miliardi per mantenere l'economia sui
binari della crescita. "Siamo a corto di quasi 8 milioni
di posti di lavoro. Per milioni di americani e' ancora
emergenza economica".
David Rosenberg di Gluskin Sheff ha fatto notare che la
Casa Bianca sembra aver invertito rotta solo poche
settimane dopo che Obama ha promesso di fare rientrare
l'enorme deficit di bilancio di $1.500 miliardi (9.4%
del PIL) quest'anno e ha istituito una commissione per
indirizzare tali tagli. "Sono iniziative inaccettabili.
Il governo degli Stati Uniti ha una paura da morire di
cadere in una recessione a doppia V", ha detto.
La richiesta della Casa Bianca equivale ad una tacita
ammissione di impotenza, nella constatazione che
l'economia sta gia' perdendo spinta. La ripresa potrebbe
congelarsi alla fine di quest'anno, con il pacchetto
originale di misure di rilancio da $800 miliardi che
incomincia a svanire.
Summers ha sottolineato che la crisi della zona euro ha
acceso i riflettori sui pericoli della spirale del
debito pubblico, aggiungendo che le spese pubbliche
"facili" non hanno fatto che rimandare il giorno della
resa dei conti e lasciano gli Stati Uniti in balia dei
creditori esteri. In definitiva, "fallimento genera
fallimento", nella politica fiscale.
Congdon ha detto che i rischi che la politica
dell'amministrazione Obama comporta sono quelli di
ripetere gli errori strategici del Giappone, che ha
spinto il debito a livelli pericolosamente alti con una
spinta fiscale dopo l'altra, durante il decennio
battezzato "Lost Decade".
"La politica fiscale non funziona - ha proseguito
Congdon - gli Stati Uniti hanno appena provato il piu'
grande esperimento fiscale della storia ed hanno
fallito. Cio' che conta e' la quantita' di denaro. Se la
Fed non agisce, una recessione a doppia V diventera' una
certezza".
Bernanke invece ormai non da' piu' peso ai dati sulla
massa monetaria M3. La banca centrale ha smesso di
pubblicare le cifre cinque anni fa, considerandole un
elemento troppo erratico per poter essere considerato
utile.
Ma questo potrebbe rivelarsi un errore capitale, dal
momento che la crescita a due cifre dell'M3 durante la
bolla immobiliare Usa ha offerto un chiaro segnale di
allarme di quanto la situazione fosse fuori controllo.
L'improvviso rallentamento dello stock monetario tra
l'inizio e la meta' del 2008 - proprio quando la Fed
iniziava a discutere di una eventuale cambio di politica
monetaria - ha fatto suonare un secondo campanello
d'allarme, indicando che l'economia stava per rimanere
impantanata in una fase di recessione.
Anche Paul Ashworth di Capital Economics ha detto che la
contrazione della massa M3 e' preoccupante, precisando
che indica un crescente rischio di deflazione.
"L'inflazione core e' già la piu' bassa dal 1966, quindi
non abbiamo molto margine di errore. La deflazione
diventa una minaccia se si protrae abbastanza a lungo da
diventare radicata".
Tuttavia, Ashworth ha messo in guardia contro
un'interpretazione meccanica delle cifre dell'offerta di
moneta. "Si potrebbe anche sostenere che l'M3 e' in calo
perche' la gente ha prelevato i soldi dai propri conti
bancari per reinvestirli in azioni, investimenti
immobiliari o altre attivita'".
Gli eventi presto ci diranno se questa contrazione e'
benigna o maligna. Una cosa e' certa: e' sicuramente
impressionante.
Giappone: alto rischio deflazione
venerdì, 28 maggio 2010 07:44 TOKYO
(ANSA)- TOKYO, 28 MAG - I prezzi al consumo 'core' in
Giappone, al netto di componenti volatili come i cibi
freschi,hanno ceduto l'1,5% ad aprile. Hanno segnato
cosi' il 14/mo mese di fila al ribasso ed e' alto il
rischio deflazione. Intanto la disoccupazione e' salita
al 5,1% in aprile, con un rialzo dello 0,1% rispetto a
marzo. Il numero dei senza lavoro e' a quota 3,56
milioni,in progresso di 100.000 unita' rispetto a 12
mesi fa.
Borsa di Tokyo positiva,
ancora bene gli esportatori
La Borsa di Tokyo ha chiuso anche oggi in rialzo. Il
Nikkei ha guadagnato l'1,3% a 9.762,98 punti e il Topix
l'1% a 878,52 punti. Le autorità finanziarie della Cina
hanno smentito categoricamente le voci di stampa secondo
cui potrebbero ridurre i loro investimenti nella zona
euro. La notizia ha fatto riaumentare la tendenza al
rischio sulle borse internazionali. Tra gli esportatori
Toyota (JP3633400001) ha guadagnato lo 0,8%, Canon
(JP3242800005) l'1,6%, Panasonic (JP3866800000) l'1,7% e
Sony (JP3435000009) l'1,8%. Lo yen si è indebolito oggi
ulteriormente sia rispetto all'euro che al dollaro.
Tra i petroliferi Cosmo Oil (JP3298600002) ha guadagnato
il 2,8% e Inpex (JP3294430008) il 4,2%. Il prezzo del
petrolio ha chiuso ieri a New York in rialzo del 4,3%.
Mitsui Mining & Smelting (JP3888400003) ha guadagnato il
4,4%. UBS ha alzato il suo rating sul titolo
dell'impresa mineraria giapponese da "Neutral" a "Buy".
Redazione Borsainside 08:31
Dopo rassicurazioni Pechino euro oltre 1,23 usd, ma in
stand by
Pubblicato il 28 maggio 2010 08:43 BRUXELLES
Fonte: AGI-TELEBORSA
Il prezzo dell'euro apre sopra quota 1,23 dollari sui
mercati del Vecchio Continente.
La moneta europea passa di mano a 1,2354 dollari, dopo
essere salita quasi a quota 1,24 dollari nella
precedente sessione, dopo la smentita di Pechino che ha
negato un suo disimpegno dagli investimenti in euro.
In ripresa l'euro/yen a 112,80 e dollaro/yen a 91,30.
Il recupero della valuta Ue, successivo alle
rassicurazioni di Pechino, ha avuto un nuovo effetto
positivo sui listini azionari.
La Borsa di Tokyo si è mossa infatti ancora in rialzo
assieme al resto dell'Asia, beneficiando di un clima più
disteso sulle piazze finanziarie mondiali, che hanno
ignorato anche il dato sul PIL americano del primo
trimestre, pubblicato ieri, che è stato rivisto al
ribasso al 3%.
Messi da parte anche i dati in chiaroscuro giapponesi,
che vedono un'inflazione in leggera accelerazione ed una
disoccupazione in aumento.
L'indice Nikkei ha terminato in rialzo dell'1,32% a
9766,64 punti, mentre il Topix ha guadagnato l'1,04% a
878,95 punti. Tra le altre piazze asiatiche, Seul ha
archiviato la sessione in progresso dello 0,87% a
1621,48 punti, mentre Taiwan ha segnato un incremento
dello 0,72% a 7295,32 punti.
Ora però l'euro versa in una condizione di stand by,
dunque di maggiore stabilità dopo i rialzi delle ultime
ore.
A incidere sul cambio euro dollaro nella giornata di
oggi saranno alcuni spunti sul fronte macroeconomico,
che arriveranno soprattutto dagli Stati Uniti, dove
verranno diffuse le statistiche sui redditi e consumi
familiari, sul PMI di Chicago e sull'indice di Fiducia
del Michigan.
Le stock option dorate
dei tempi di crisi, ecco i ceo Usa più fortunati
Pubblicato il 28 maggio 2010 | Ora 10:34
Fonte: WSI
Nel pieno della crisi del credito che si è abbattuta
sulle economie mondiali nel 2009, non tutti in realtà
hanno pianto miseria. E sicuramente non hanno pianto
miseria loro, i ceo della Corporate America, che pure
hanno dovuto pensare al modo di salvare le società che
loro stessi stavano gestendo in quel periodo tra i più
bui della storia.
Anzi, in realtà proprio da quella crisi, alcuni tra i
più importanti amministratori delegati degli Stati Uniti
hanno tratto anche profitti. Nel vero senso della
parola.
Stando a quanto riportato da Cnnmoney - che fa
riferimento a un'analisi stilata da Equilar - a
guadagnare sono stati soprattutto quegli ad che nel 2009
hanno ricevuto le ben note stock options: opzioni su
azioni, che in quei mesi drammatici si attestavano a
valori bassissimi ma che da allora hanno decisamente
puntato verso l'alto.
Chi sono i fortunati? La classifica contiene 20 nomi ben
conosciuti di amministratori delegati americani.
La palma della vittoria va sicuramente a lui, Alan R.
Mulally, numero uno di Ford Motor, la ben nota società
automobilistica che nel 2009 non se la passava di certo
bene.
Ebbene, Mulally ha ricevuto 5 milioni di opzioni a un
prezzo strike di 1,96 dollari. Ora, con il valore
attuale del titolo Ford, pari a 11,26 dollari, il ceo è
arrivato a guadagnare 46,5 milioni di dollari.
La lista dei fortunati vede poi al secondo posto Gregory
B. Maffei, ceo di Liberty Media, che ha guadagnato 45,5
milioni di dollari grazie alle 10,9 milioni di stock
options conferite; e al terzo, a ruota, c'è Kenneth I.
Chenault, di American Express, con 27,7 milioni di
dollari guadagnati.
Di fatto, Chenault ricevette il 29 gennaio del 2009 1,2
milioni di opzioni a un prezzo strike di 16,71 dollari,
contro l'attuale prezzo del titolo di 39,82 dollari.
Andando ancora avanti ecco il numero uno di un'altra
società finanziaria, Richard D. Fairbank, ceo di Capital
One Financial, che (al quinto posto) sempre il 29
gennaio del 2009 ricevette 970.403 opzioni, a un prezzo
strike di 18,28 dollari, contro il prezzo attuale di
41,81 dollari. E che ha guadagnato da allora 22,8
milioni di dollari.
Ancora un altro "grande capo" di una società finanziaria
si trova al sesto posto: è James E. Rohr, di Pnc
Financial Services, che il 12 febbraio del 2009
ricevette 690.400 opzioni a un prezzo strike di 31,07
dollari.
Ora il titolo vale 62,76 dollari. Rohr ha fatto così
profitti per 21,9 milioni di dollari.
E la classifica continua, illustrando i guadagni anche
di altri grandi ceo, come il numero uno di Time Warner
Cable (13,1 milioni di dollari guadagnati) Glenn A.
Britt, al 12esimo posto, ben più fortunato
dell'amministratore delegato della stessa Time Warner,
Jeffrey L. Bewkes, che ha incassato "solo" 10 milioni di
dollari, confermandosi al 17esimo posto; e come il ceo
di Caterpillar James W. Owens, al nono posto, che con
19,1 milioni di dollari ha superato il collega David M.
Cote, ad di Honeywell International, al 13esimo posto,
con 13 milioni di dollari.
Tutti nomi altisonanti di società altrettanto famose in
tutto il mondo. E tutti nomi di dirigenti che alla fine,
sono riusciti a rimanere a galla. Portandosi a casa
anche un po' di soldini.
Ocse: Approvato Documento Su 'Correttezza, Integrita',
Trasparenza'
venerdì, 28 maggio 2010 12:06 PARIGI
(ASCA) - Parigi, 28 mag - L'OCSE, sotto la presidenza
italiana di Giulio Tremonti, ha oggi approvato nella
sessione conclusiva dei lavori della riunione
''ministeriale'' cominciata ieri, il Protocollo su
''Correttezza, integrita' e trasparenza''. Si tratta di
10 principi attraverso i quali si definiscono standard
comuni di crescita per rendere i mercati, hanno
convenuto i 34 Paesi Ocse firmatari piu due ospiti
(Russia e Brasile), piu' forti, solidi, equilibrati e in
grado cosi' di fronteggiare crisi economiche come quella
che sta attraversando da tempo l'intera comunita'
internazionale. Regole comuni la cui necessita' era
stata sollecitata dallo stesso Tremonti.
Borse Asia-Pacifico:
Frena Shanghai, ancora bene Hong Kong
Quasi tutte le principali borse della regione
Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in rialzo.
Lo Shanghai Composite ha chiuso invariato a 2.655,8
punti. Durante l'intera settimana il listino cinese ha
guadagnato il 2,8%. I titoli del settore immobiliare
sono tornati oggi a scendere. China Vanke (CN0008879206)
ha perso l'1,3%, Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) il 2,5%
e Gemdale (CNE000001790) il 2,9%. Secondo quanto riporta
il "Securities Times" la città di Shanghai potrebbe
presto introdurre un'imposta sugli immobili per un
periodo di prova. Seduta negativa anche per i bancari.
Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha perso lo
0,9%. China Construction Bank (CN000A0HF1W3) lo 0,4%,
Bank of Communications (CN000A0ERWC7) lo 0,9% e China
Merchants Bank (CN000A0KFDV9) l'1%. In gran spolvero il
settore dell'industria farmaceutica. Hualan Biological
(CNE000001JN8) ha chiuso in rialzo del 7%, Beijing
Double Crane Pharmaceutical (CNE000000Q94) del 4,5%,
Yabao Pharmaceutical (CN0007245896) del 7,7% e Tianjin
Tasly Pharmaceutical (CNE000001C81) del 6,2%. Il mercato
specula sul fatto che grazie all'aumento delle spese del
Governo e degli investimenti dall'estero la crescita del
settore cinese dell'industria farmaceutica accelererà
nei prossimi anni.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha guadagnato l'1,7% a
19.766,71 punti. Per il listino della città costiera si
è trattato della terza seduta positiva di fila. Le
autorità finanziarie della Cina hanno smentito
categoricamente le voci di stampa secondo cui potrebbero
ridurre i loro investimenti nella zona euro. La notizia
ha fatto riaumentare la tendenza al rischio sulle borse
internazionali. Tra i bancari HSBC (GB0005405286) ha
guadagnato il 2,1%, Hang Seng Bank (HK0011000095)
l'1,7%, Bank of East Asia (HK0023000190) l'1,5% e BOC
Hong Kong (HK2388011192) il 3,9%. Nel settore
immobiliare. Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha
chiuso in rialzo dell'1,7%, Cheung Kong Holdings
(HK0001000014) dell'1,1%, Sino Land (HK0083000502)
dell'1,7% e Henderson Land (HK0012000102) del 2,4%. Tra
i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha guadagnato il
3,5%, Sinopec (CN0005789556) il 2,5% e CNOOC
(HK0883013259) il 2,7%. Il prezzo del petrolio ha
guadagnato ieri a New York il 4,3%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a
Sydney ha guadagnato l'1,8%, il Taiex a Taipei lo 0,7% e
il Kospi a Seul l'1%. La Borsa di Singapore è rimasta
oggi ferma.
Redazione Borsainside 12:21
Crisi: Perissinotto, Funzione Dei Mercati Non e' La
Speculazione
venerdì, 28 maggio 2010 12:26 VENEZIA
(ASCA) - Venezia, 28 ma - E' indispensabile la
regolamentazione della finanza, perche' la funzione dei
mercati non e' la speculazione. Lo sostiene
l'amministratore delegato delle Generali, Giovanni
Perissinotto. ''C'e' una volatilita' incredibile quindi
sicuramente accompagnata da forti speculazioni. Credo
che certe parti della finanza vadano regolamentate'', ha
detto a margine di un convegno a Venezia, aggiungendo
che la regolamentazione sia ''indispensabile'' perche'
''la funzione dei mercati non e' la speculazione''.
Soffermandosi sulla crisi, Perissinotto l'ha definita
''assai grave'' per il fatto che ''si e' spostata dai
singoli nomi alla credibilita' degli Stati''. L'ad delle
Generali ritiene tuttavia che ''siano state prese
misure, accompagnate anche da queste manovre di
riduzione del deficit, che indicano agli investitori che
si puo' fare una manovra seria e quindi di equilibrio
dei conti. Ci sono quindi tutti i presupposti perche' il
nervosismo si calmi e rientri''.
Ocse: Svizzera Non Firma Protocollo Antievasione
venerdì, 28 maggio 2010 14:21 PARIGI
(ASCA) - Parigi, 28 mag - La Svizzera non ha aderito al
protocollo antievasione firmato dai paesi dell'OCSE e
del Consiglio d'Europa. Lo ha annunciato lo stesso
ministro dell'Economia svizzero, Doris Leuthard. Il
documento di Parigi va nella direzione del sostegno ai
governi nell'ambito della lotta all'elusione fiscale a
livello internazionale ma la Svizzera, ha spiegato la
Leuthard, ''ritiene che gli standard attuali dell'Ocse
siano sufficienti e certi punti della convenzione ci
pongono dei problemi''. L'iniziativa dell'OCSE recepisce
una sollecitazione arrivata dal G20 e permette lo
scambio di informazioni bancarie, controlli fiscali
simultanei a livello multilaterale, assistenza
transfrontaliera per la riscossione delle imposte, nel
rispetto della sovranita' nazionale e dei diritti dei
contribuenti. I paesi che hanno aderito al protocollo
non potranno piu' opporre ne' il segreto bancario ne'
l'interesse nazionale a una richiesta di scambio di
informazioni fiscali.
Spagna: Madrid Taglia Stime Crescita 2012 e 2013
venerdì,
(ASCA-AFP) - Madrid, 28 mag - Il governo socialista di
Madrid ha ridotto le stime sulla crescita in Spagna nel
2012 e 2013, al 2,5% e 2,7% rispettivamente. Le stime
precedenti indicavano una crescita del 2,9% nel 2012 e
3,1% nel 2013. Lo rende noto il ministero dell'Economia
spagnolo.
Usa: gli americani aumentano il tasso di risparmio
BlueTG.it - venerdì, 28 maggio 2010 14:54 NEW YORK
La crescita del reddito personale ha superato ad aprile
negli Stati Uniti quella dei consumi personali,
determinando un recupero del tasso di risparmio.
Il reddito segna infatti +0,4% su base mensile
destagionalizzata dopo il +0,5% in termini reali al
netto delle tasse segnato in marzo, centrando le attese
di consensus.
Le spese per consumi sono invece rimaste stabili nel
mese, con un tasso di risparmio che sale così dal 3,1%
al 3,6%, il tasso maggiore dallo scorso mese di gennaio.
La frenata dei consumi mantiene sotto controllo anche
l’inflazione “core”, che in aprile è salita dell’1,2% su
base annua, il tasso più basso dallo scorso settembre.
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Cina
- Edizione
Pechino |
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Giappone - Edizione
Tokyo |
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India -
Edizione New Delhi |
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Germania: Intende Rendere Permamente Divieto Short
Selling
venerdì, 28 maggio 2010 14:58 BERLINO
(AGI) - Berlino, 28 mag. - La Germania intende rendere
permanente il divieto temporaneo sulle vendite allo
scoperto a breve (short selling) di alcune attivita'
finanziarie introdotto la settimana scorsa. Lo rende
noto Jochen Sanio, capo del BaFin, l'autorita' di
controllo dei mercati finanziari.
Usa:
Indice Michigan Sale a Maggio a 73,6
venerdì, 28 maggio 2010 15:59 WASHINGTON
(ASCA-MarketNews) - Washington, 28 mag - L'indice
Michigan, che misura la fiducia dei consumatori, sale a
maggio a quota 73,6 contro 72,2 di aprile. Il valore
finale risulta superiore anche alla prima stima, ferma a
quota 73,3.
Usa: a Maggio Indice Chicago Pmi In Calo a 59,7
venerdì, 28 maggio 2010 - 16:09
(ASCA) - Roma, 28 mag - L'indice Chicago Pmi sull'attivita'
di acquisto e' sceso a maggio a 59,7 da 63,8 di aprile.
L'indice sullo stato di salute del manifatturiero del
Midwest ha registrato un calo maggiore delle attese
degli analisti.
Stagione mega-uragani in arrivo minaccia cereali,
metalli
reuters
venerdì, 28 maggio 2010 16:25 NEW ORLEANS
di Rene Pastor
La peggiore stagione degli uragani dal 2005 potrebbe
colpire duramente la più importante regione statunitense
per le esportazioni agricole e danneggiare anche i
raccolti nella zona del bacino atlantico e dei Caraibi.
Il porto di New Orleans, devastato nel 2005 dall'uragano
Katrina, e quello della Louisiana del Sud, che si trova
a circa 30 miglia a monte della città, sono i principali
porti di esportazione agricola degli Usa.
Ieri l'Amministrazione Nazionale per l'Oceano e
l'Atmosfera ha diffuso la sua prima previsione per la
stagione degli uragani, che inizia martedì prossimo,
prevedendo da 14 a 23 tempeste, di cui 8-14 che si
trasformeranno in uragano, e 3-7 che potrebbero essere
di vaste proporzioni, con venti a oltre 110 miglia
l'ora.
Gli esportatori di cereali ritengono che questi porti
gestiscano fino al 70% dell'esportazione cerealicola
statunitense.
New Orleans è anche il porto principale per la Borsa dei
metalli di Londra, con oltre una ventina di depositi
nell'area, secondo le autorità portuali.
I dati compilati dall'amministrazione portuale indicano
che le importazioni di anodi e lingotti di rame nei suoi
depositi nei primi nove mesi del 2009 sono salite a
162.500 tonnellate, con una crescita del 673,11%
rispetto allo stesso periodo del 2008.
I lingotti e le lastre di zinco ammontavano nei primi
nove mesi del 2009 a 119.526 tonnellate, con un aumento
del 542,3%.
A parte New Orleans, anche il porto di Houston è un
punto chiave per l'esportazione di farina. E vicino a
Beaufort, in Texas, c'è un importante impianto di
stoccaggio del grano.
La regione del Golfo ospita anche tre dei quattro
principali porti per il trasporto di caffè degli Usa
(New Orleans, Houston e Miami).
Intorno alla regione, gli uragani possono anche
infliggere gravi danni alle piantagioni di caffè e
zucchero in Messico e nei paesi centroamericani, dicono
rappresentanti del settore.
Il Messico è un importante coltivatore di zucchero e
caffè, insieme a Honduras, Guatemala, Nicaragua e Costa
Rica.
Le tempeste potrebbero abbattersi anche sulla Florida,
principale coltivatore di agrumi negli Usa. Nel 2004 tre
uragani devastarono piantagioni di agrumi in Florida, e
nel 2005 la regione fu colpita dall'uragano Wilma, che
danneggiò gravemente la produzione.
La crisi dei PIIGS riduce al lumicino le emissioni di
bond corporate
BlueTG.it - venerdì, 28 maggio 2010 17:19 BRUXELLES
La crisi del debito dei PIIGS ha subito avuto un impatto
sul mercato del credito, dove le nuove emissioni di bond
sono crollata al minimo da dieci anni a questa parte su
base mensile, mentre i costi della raccolta in termini
di spread sono ai massimi da prima del collasso di
Lehman Brothers.
In tutto nel mese sono stati emessi 66,1 miliardi di
dollari di nuovo debito in valute che sono andate dal
dollaro allo yen, un terzo rispetto ai livelli toccati
in aprile e sui minimi da almeno il dicembre 2000
secondo i dati riferiti dall’agenzia Bloomberg.
Almeno 14 compagnie hanno inoltre preferito bloccare le
proprie offerte visto la mancanza di appetito per il
rischio mostrata dagli investitori.
Fmi: Strauss-Kahn, Pil Mondiale +4,25% Nel 2010 e 2011
venerdì, 28 maggio 2010 18:34 NEW YORK
(AGI) - Lima, 28 mag. - Il Fondo monetario
internazionale prevede che la crescita dell'economia
mondiale si attestera' al 4,25% sia quest'anno che il
prossimo, "piu' veloce di quanto fosse atteso in
precedenza". La stima e' stata fornita dal direttore
generale dell'istituto di Washington, Dominique
Strauss-Kahn, che, in visita a Lima, ha definito anche
"cruciale" ridurre la vulnerabilita' dei bilanci delle
economie avanzate.
Borse europee
contrastate, allungano solo Francoforte e Zurigo
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi
contrastati. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,1%, il
CAC40 lo 0,3% e il FTSE MIB a Milano lo 0,8%. Il DAX a
Francoforte e lo SMI a Zurigo hanno guadagnato
rispettivamente lo 0,2% e lo 0,3%. Dopo i forti guadagni
delle scorse sedute sulle piazze finanziarie del Vecchio
Continente sono scattate oggi delle prese di beneficio.
I realizzi sono aumentati nel pomeriggio dopo che si
appreso che le spese per consumi sono rimaste lo scorso
mese invariate negli USA.
Tra i bancari Barclays (GB0031348658) ha perso l'1,2%,
Lloyds Banking Group (GB0008706128) lo 0,5%, Deutsche
Bank (DE0005140008) l'1,8%, BNP Paribas (FR0000131104)
lo 0,8%, UniCredit (IT0000064854) l'1,5% e UBS
(CH0024899483) l'1,2%.
Nel settore minerario Anglo American (GB00B1XZS820) ha
perso lo 0,9%, BHP Billiton (GB0000566504) l'1,3%,
Lonmin (GB0031192486) il 2,3% e Kazakhmys (GB00B0HZPV38)
lo 0,8%. I prezzi dei metalli di base sono scesi oggi a
Londra.
BP (GB0007980591) ha chiuso in ribasso del 5%.
L'operazione "Top Kill" per chiudere la falla che ha
causato la catastrofe naturale nel Golfo del Messico non
è ancora del tutto terminata. BP ha inoltre comunciato
che i costi per limitare e ridurre la marea nera
ammontano finora a $930 milioni.
Dopo il rally di ieri Prudential (GB0007099541) ha perso
l'1,1%. L'impresa assicurativa britannica ha confermato
le voci di stampa secondo cui starebbe cercando di
rinegoziare le condizioni dell'acquisto delle attività
di AIG (US0268741073) in Asia.
Finmeccanica (IT0001407847) ha perso il 3,2%. Secondo
delle voci di stampa Finmeccanica sarebbe coinvolta in
un'indagine relativa ad un occultamento di fondi neri.
Gli acquisti si sono concentrati oggi soprattutto sui
settori a carattere difensivo. Tra i farmaceutici
AstraZeneca (GB0009895292) ha guadagnato l'1,5%,
GlaxoSmithKline (GB0009252882) l'1,8%, Merck KGaA
(DE0006599905) l'1,4%, Novartis (CH0012005267) l'1,5% e
Roche (CH0012032048) l'1%. Nel settore delle
telecomunicazioni BT Group (GB0030913577) ha chiuso in
rialzo dell'1,7%, Deutsche Telekom (DE0005557508) dello
0,5%, Telefónica (ES0178430E18) dello 0,6% e Vodafone
(GB00B16GWD56) dell'1,1%. Telecom Italia (IT0003497168)
ha guadagnato l'1,1%. Bank of America Merrill Lynch ha
alzato il suo rating sul titolo dell'operatore
telefonico da "Underperform" a "Neutral".
Unilever (NL0000009348) ha guadagnato l'1,6%. UBS ha
alzato il suo rating sul titolo del gigante
dell'industria alimentare da "Neutral" a "Buy".
MAN (DE0005937007) ha guadagnato lo 0,7%. Il Direttore
Finanziario del produttore di camion ha alzato le stime
sulla crescita delle vendite nel 2010.
Redazione Borsainside 19:03
Spagna: Fitch Taglia Rating Su Debito Ad 'Aa+'
venerdì, 28 maggio 2010 20:13 MADRID
(ASCA-AFP) - Madrid, 28 mag - L'agenzia internazionale
di rating Fitch ha tagliato il rating sul debito della
Spagna, da ''AAA'' ad ''AA+'' a causa delle deludenti
prospettive di crescita del paese. ''Il downgtade - si
legge in una nota - riflette la valutazione di Fitch sul
fatto che, il processo di aggiustamento su livelli piu'
bassi del settore privato e l'indebitamento con
l'estero, materialmente riducono il tasso di crescita
dell'economia spagnola nel medio termine''. ''Malgrado
il debito pubblico e i costi per interessi associati
rimangano in linea con il livello di rating AAA -
prosegue la nota -, Fitch anticipa che il processo di
aggiustamento economico sara' molto piu' lungo e
difficile di altre economie con rating sul debito al
livello AAA, per tale motivo l'agenzia ha tagliato il
rating ad AA+''. Oggi, il governo socialista di Madrid
ha ridotto le stime sulla crescita in Spagna nel 2012 e
2013, al 2,5% e 2,7% rispettivamente. Le stime
precedenti indicavano una crescita del 2,9% nel 2012 e
3,1% nel 2013. Lo rende noto il ministero dell'Economia
spagnolo.
Borse dell'Europa
dell'Est: Domina il segno più, Mosca +0,6%
Quasi tutte le principali borse dell'Europa dell'Est
hanno chiuso oggi in rialzo.
L'indice RTS ha guadagnato a Mosca lo 0,6% a 1.366,90
punti. I volumi di scambio sono scesi rispetto a ieri e
sono stati al di sotto della media. Il mercato azionario
russo è stato sostenuto dalla solidità del prezzo del
petrolio. Le quotazioni del greggio hanno superato nel
pomeriggio a New York temporaneamente quota $75. Tra i
titoli del listino russo Norilsk Nickel (RU0007288411)
ha guadagnato lo 0,6%, Sberbank (RU0009029540) lo 0,9%,
Raspadskaya (RU000A0B90N8) lo 0,9%, Gazprom Neft
(RU0009062467) il 10% e Severstal (RU0009046510) il
5,6%. RusHydro (RU000A0JPKH7) ha perso l'1,3% e
Transneft (RU0009091573) lo 0,1%.
Il BUX a Budapest ha perso lo 0,2% a 21.938,47 punti.
Dopo il rally di ieri sulla piazza finanziaria ungherese
sono scattate oggi delle prese di beneficio. Tra i
titoli principali del BUX OTP Bank (HU0000061726) ha
perso lo 0,4% e Magyar Telekom (HU0000016522) il 2%.
Gedeon Richter (HU0000067624) e MOL (HU0000068952) hanno
guadagnato entrambi lo 0,4%.
Il PX a Praga ha guadagnato il 2,1% a 1.169,80 punti.
Quasi tutti i titoli del listino ceco hanno chiuso in
rialzo. Erste Group Bank (AT0000652011) ha guadagnato il
2%, Komercni Banka (CZ0008019106) il 4,6% e Ceske
Energeticke Zavody (CZ0005112300) il 2,5%. Telefónica O2
C.R. (CZ0009093209) ha perso l'1,1%.
Il WIG a Varsavia ha chiuso in rialzo dell'1,1% a
41.409,17 punti. Bank Pekao (PLPEKAO00016) e BRE Bank
(PLBRE0000012) hanno guadagnato entrambi il 3%.
Citigroup ha promosso oggi i due titoli da "Hold" a
"Buy". Tra gli altri titoli del settore bancario BZW
Bank (PLBZ00000044) ha chiuso in rialzo dell'1,7% e PKO
Bank Polski (PLPKO0000016) del 2,5%. KGHM Polska Miedz
(PLKGHM000017) ha guadagnato l'1,5% nonostante il prezzo
del rame abbia frenato oggi a Londra.
Redazione Borsainside 20:17
Haiti: Banca Mondiale
azzera debiti
venerdì, 28 maggio 2010 - 20:27
(ANSA) - WASHINGTON, 28 MAG - La Banca Mondiale ha
cancellato oggi tutti i rimanenti debiti dovuti dal
governo di Haiti per i prestiti ricevuti. Il debito
dovuto ammontava a 36 mln di dollari. La Banca Mondiale,
dopo il sisma di gennaio, ha messo a disposizione fondi
pari a 479 mln di dollari fino al giugno 2011. La
cancellazione è stata possibile grazie ai contributi di:
Italia, Belgio, Canada, Finlandia, Francia, Germania,
Irlanda, Giappone, Olanda, Norvegia, Spagna, Svezia e
Svizzera.
Ocse:economie salgono ma ripresa fragile
venerdì, 28 maggio 2010 21:30 PARIGI
(ANSA) - PARIGI, 28 MAG - 'Le nostre economie stanno
risalendo ma la ripresa fragile', afferma il documento
conclusivo del vertice interministeriale
Ocse.''Continueremo i nostri sforzi con misure
appropriate, fino a quando una crescita sostenibile
della domanda privata avra' preso piede. Progetteremo e
comunicheremo exit strategy che tengano conto delle
situazioni dei singoli Paesi,e una volta assicurata la
ripresa, le implementeremo prestando attenzione alle
ricadute internazionali'.
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Venerdì
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Germania
- Edizione Berlino |
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Regno Unito - Edizione
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Francia -
Edizione Parigi |
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WALL
STREET: Futures sotto i massimi dopo i dati macro
Pubblicato il 28 maggio
2010 | Ora 15:00 - WSI ______________________________________________
Quando manca mezz'ora
dall'avvio delle contrattazioni i futures Usa viaggiano
in territorio positivo, (vedi quotazioni a fondo
pagina), il che lascia prevedere un avvio in modesto
rialzo per la borsa americana. Gli indici sono sostenuti
dalla buona prova dei mercati in via di Sviluppo e
tenteranno cosi' di estendere il rally dai minimi di
nove mesi.
I dati macro hanno dipinto uno scenario a luci ed ombre
per i consumi e l'inflazione. Le spese al consumo sono
rimaste invariate in aprile, indice che gli americani
tendono ancora a risparmiare. I redditi sono invece
saliti dello 0.4%, leggermente di piu' del previsto. Il
PCE Core, misuratore dell'inflazione, e' salito di un
marginale 0.1%, stesso progresso messo a visto anche il
mese precedente.
Il mercato azionario arriva a sabato provato da una
serie di sedute di alti e bassi, con i trader che
probabilmente si sentono sollevati dal fatto che una
settimana raramente caratterizzata da tanta volatilita'
volge al termine.
Oggi a decidere la direzione che prenderanno i listini
potrebbero pensarci i dati macro, dopo che ieri Wall
Street, sulla scia dei guadagni visti anche in Europa e
Asia, ha messo a segno un rally notevole grazie alle
dichiarazioni della Cina che si e' detta pronta a
investira nel Vecchio Continente nonostante i problemi
noti a tutti legati all'enorme debito dei Paesi
periferici.
Detto questo non va dimenticato pero' che il Dow arriva
nell'ultima seduta di maggio con un -6.8% di ribassi
accumulati nel mese di maggio. Una cifra cosi' negativa
non si vedeva da ottobre 2008, ovvero il mese successivo
al crack della banca d'affari Lehman Brothers.
Il calendario economico prevede ora la lettura del PMI
di Chicago di maggio e l'ultima revisione del sondaggio
dell'Universita' del Michigan sulla fiducia dei
consumatori.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le
quotazioni del greggio accelerano ancora. I futures con
consegna luglio segnano un +$0.32 attestandosi a quota
$74.79 al barile (+0.32%). Sul valutario la moneta unica
si attesta a $1.2366 (+0.18%). L'oro fa segnare un
-$2.20 attestandosi a $1212.20. Quanto ai Treasury, il
rendimento sul benchmark decennale si trova al 3.3200%
dal 3.3380% di giovedi'.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future
sull'indice S&P500 avanza di 1.5 punti (+0.14%) a quota
1102.60
Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna un rialzo di 3
punti (+0.16%) a quota 1866.75.
Il contratto sull'indice Dow Jones scambia in salita di
9 punti (+0.09%) a quota 10244.
WALL
STREET: non riesce ad allungare il rally, tra
livelli tecnici e dati macro
Pubblicato il 28 maggio
2010 | Ora 15:30 - WSI ______________________________________________
Partenza leggermente
negativa per il mercato azionario americano, con i
listini che sono bloccati in un range ristretto
stamattina. Gli indici non riescono per il momento ad
estendere il rally dai minimi di nove mesi partito due
sedute fa.
Il Dow Jones cede lo 0.23% a quota 10235.71, il Nasdaq
lo 0.28% in area 2271.20, mentre l'S&P 500 lascia sul
campo lo 0.3% a 1099.71 punti.
Il tono rilassato di oggi, dopo settimane sull'orlo di
una crisi di nervi per gli operatori, deriva in gran
parte dal weekend lungo (i mercati saranno chiusi
lunedi' in osservanza della ricorrenza del Memorial Day).
Con pochi partecipanti nelle sale operative, i volumi
sono sottili e dunque non e' affatto scontato che i
movimenti dei titoli restino modesti con il passare dei
minuti.
In particolare sara' interessante vedere come le azioni
si comporteranno visto che viaggiano vicino alla media
mobile a 200 giorni, che e' a quota 1105 per l'S&P500.
Un movimento intorno alla soglia tecnica e' probabile
che sara' il tema principale di giornata, insieme ai
prossimi dati macro in arrivo.
Le ultime cifre pubblicati hanno mostrato un incremento
sostanzialmente in linea con le previsioni del reddito e
un risultato invariato per le spese al consumo in
aprile, dipingendo uno scenario a luci ed ombre per i
consumi e l'inflazione.
Il dato sulle spese al consumo suggerisce che gli
americani hanno ancora una certa tendenza a risparmiare.
I redditi sono invece saliti dello 0.4%, leggermente di
piu' del previsto. Il PCE Core, misuratore
dell'inflazione, e' salito di un marginale 0.1%, stesso
progresso messo a visto anche il mese precedente.
Il calendario economico prevede ora la lettura del PMI
di Chicago di maggio e l'ultima revisione del sondaggio
dell'Universita' del Michigan sulla fiducia dei
consumatori.
Il mercato azionario arriva a venerdi' provato da una
serie di sedute di alti e bassi, con i trader che
probabilmente si sentono sollevati dal fatto che una
settimana raramente caratterizzata da tanta volatilita'
volge al termine. Ieri Wall Street, sulla scia dei
guadagni visti anche in Europa e Asia, ha messo a segno
un rally notevole grazie alle dichiarazioni della Cina
che si e' detta pronta a investira nel Vecchio
Continente nonostante i problemi noti a tutti legati
all'enorme debito dei Paesi periferici.
Detto questo non va dimenticato pero' che il Dow arriva
nell'ultima seduta di maggio con un -6.8% di ribassi
accumulati nel mese di maggio. Una cifra cosi' negativa
non si vedeva da ottobre 2008, ovvero il mese successivo
al crack della banca d'affari Lehman Brothers.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le
quotazioni del greggio accelerano ancora. I futures con
consegna luglio segnano un +$0.32 attestandosi a quota
$74.79 al barile (+0.32%). Sul valutario la moneta unica
si attesta a $1.2350 (-0.12%). L'oro fa segnare un
-$2.20 attestandosi a $1212.20. Quanto ai Treasury, il
rendimento sul benchmark decennale si trova al 3.3200%
dal 3.3380% di giovedi'.
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WALL
STREET: ai minimi di seduta: Fitch taglia il
rating spagnolo
Pubblicato il 28 maggio
2010 | Ora 17:55 - WSI ______________________________________________
Giornata negativa per il
mercato azionario americano, con i listini che sono
comunque bloccati in un range ristretto. A meta' seduta
gli indici arrivano a corto di fiato dopo il rally degli
ultimi due giorni che ha consentito al mercato di
risalire dai minimi di nove mesi partito due sedute fa.
Il tono rilassato di inizio mattina, dopo settimane
sull'orlo di una crisi di nervi per gli operatori e
derivante in gran parte dal weekend lungo (i mercati
saranno chiusi lunedi' in osservanza della ricorrenza
del Memorial Day) e' stato scosso prima
dall'avvertimento della Corea del Nord circa l'eventualita'
dello scoppio di una guerra "con tutti i mezzi
possibili" a disposizione e poi dalla bocciatura del
rating sul credito della Spaagna. Secondo i trader le
notizie hanno compromesso l'appetito per il rischio. Con
pochi partecipanti nelle sale operative, tuttavia, i
volumi restano sottili.
Alcuni trader hanno citato un documento pubblicato dal
Comitato della Difesa della Corea del Nord in cui la
Corea del Sud e' accusata di aver messo in scena l'affondamneto
di una delle sue navi da guerra il mese scorso, per poi
dare la colpa a Pyongyang. Secondo l'Associated Press,
il Comitato avrebbe avvertito che il Paese e' "sull'orlo
di una guerra".
Dopo che l'agenzia Fitch ha tagliato il rating sul
credito a lungo termine di Madrid a AA+ da AAA, gli
indici hanno esteso le perdite, con il Dow che cede 144
punti sui minimi di seduta e l'S&P che lascia sul campo
16 punti a quota 1088, allontanandosi dalla media mobile
a 50 giorni di 1105. Il Nasdaq e' in ribasso di 32 punti
a quota 2245.
Se le preoccupazioni sulla Spagna non rappresentano una
rivelazione e da tempo circolavano rumor di una
potenziale riduzione del rating, la bocciatura ufficiale
potrebbe aver amplificato l'andamento dei titoli, che in
una giornata caratterizzata da volumi sottili, sono piu'
soggetti a sbalzi. Attualmente Moody's ha ancora un
rating di AAA sulla Spagna, mentre la valutazione di S&P
e' di AA+. Il fondo comune di investimento spagnolo (EWP)
ha ceduto circa il 2% in seguito alla notizia.
Le ultime cifre pubblicate hanno mostrato un incremento
sostanzialmente in linea con le previsioni del reddito e
un risultato invariato per le spese al consumo in
aprile, dipingendo uno scenario a luci ed ombre per i
consumi e l'inflazione.
Il dato sulle spese al consumo suggerisce che gli
americani hanno ancora una certa tendenza a risparmiare.
I redditi sono invece saliti dello 0.4%, leggermente di
piu' del previsto. Il PCE Core, misuratore
dell'inflazione, e' salito di un marginale 0.1%, stesso
progresso messo a visto anche il mese precedente.
Il PMI di Chicago di maggio ha deluso le attese, mentre
l'ultima revisione del sondaggio dell'Universita' del
Michigan sulla fiducia dei consumatori e' stata migliore
del previsto.
Il mercato azionario arriva a venerdi' provato da una
serie di sedute di alti e bassi, con i trader che
probabilmente si sentono sollevati dal fatto che una
settimana raramente caratterizzata da tanta volatilita'
volge al termine. Ieri Wall Street, sulla scia dei
guadagni visti anche in Europa e Asia, ha messo a segno
un rally notevole grazie alle dichiarazioni della Cina
che si e' detta pronta a investira nel Vecchio
Continente nonostante i problemi noti a tutti legati
all'enorme debito dei Paesi periferici.
Detto questo non va dimenticato pero' che il Dow arriva
nell'ultima seduta di maggio con un -6.8% di ribassi
accumulati nel mese di maggio. Una cifra cosi' negativa
non si vedeva da ottobre 2008, ovvero il mese successivo
al crack della banca d'affari Lehman Brothers.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico si
interrompe la corsa delle quotazioni del greggio. I
futures con consegna luglio segnano un -$0.04
attestandosi a quota $74.51 al barile (-0.05%). Sul
valutario la moneta unica si attesta a $1.2372 (-0.08%).
L'oro fa segnare un -$6.90 attestandosi a $1207.50
(-0.57%). Quanto ai Treasury, il rendimento sul
benchmark decennale si trova al 3.3180%, due punti base
sopra il 3.3380% di giovedi'.
WALL
STREET:
un mese da dimenticare (-7%). Spagna dice addio a tripla
A
Pubblicato il 28 maggio
2010 | Ora 22:00 - WSI ______________________________________________
L'ultima settimana di
maggio si chiude come le precedenti: in ribasso. I
listini azionari americani arrivano a venerdi' a corto
di fiato dopo il rally degli ultimi due giorni che ha
consentito al mercato di risalire dai minimi di nove
mesi partito due sedute fa.
Passata la paura dopo il taglio del rating del credito
spagnolo, comunque atteso, gli indici principali hanno
provato a contenere le perdite sul finale, ma invano. Il
Dow ha ceduto l'1.2% a 10135.5 punti, l'S&P500 l'1.24%
in area 1089.39, mentre il Nasdaq lo 0.91% a 2257.04.
Il bilancio di maggio e' nero. Il paniere delle blue
chip ha archiviato il mese con il 7% di ribassi. Una
cifra cosi' negativa non si vedeva da febbraio 2009,
ovvero l'ultimo mese prima che iniziasse il rally dai
minimi di 12 anni. Si tratta inoltre della peggior prova
registrata in maggio dal 1962.
Sul Dow si sono fatti sentire sopratutto i cali di 3M e
Walt Disney. Gli industriali si sono indeboliti a causa
dei rinnovati timori legati all'affievolirsi della
domanda mondiale come effetto della crisi del debito
sovrano europeo. Boeing e Caterpillar hanno fatto peggio
dell'andamento generale del mercato.
A livello settoriale in settimana hanno fatto meglio del
mercato tlc, materiali di base e societa' di beni al
consumo discrezionale. Ad aver invece sottoperformato
sono energetici, finanziari e grandi magazzini.
La Borsa di New York viene da una serie di settimane
sull'orlo di una crisi di nervi e le notizie fresche
provenienti da Asia ed Europa proprio non ci volevano.
Il mercato e' stato prima scosso dall'avvertimento
lanciato dalla Corea del Nord circa l'eventualita' dello
scoppio di una guerra "con tutti i mezzi possibili" a
disposizione.
In un secondo momento e' poi arrivata poi la decisione
di Fitch di bocciare il rating sul credito della Spaagna,
che ha perso il giudizio di tripla A, il massimo
possibile. Secondo i trader le notizie hanno compromesso
l'appetito per il rischio. Con pochi partecipanti nelle
sale operative, tuttavia, i volumi si sono mantenuti
sottili.
Alcuni trader hanno citato un documento pubblicato dal
Comitato della Difesa della Corea del Nord in cui la
Corea del Sud e' accusata di aver messo in scena l'affondamneto
di una delle sue navi da guerra il mese scorso, per poi
dare la colpa a Pyongyang. Secondo l'Associated Press,
il Comitato avrebbe avvertito che il Paese e' "sull'orlo
di una guerra".
Dopo che l'agenzia Fitch ha tagliato il rating sul
credito a lungo termine di Madrid ad AA+, gli indici
hanno esteso le perdite, scendendo sui minimi di seduta,
con l'S&P che si e' allontanato dalla media mobile a 50
giorni di 1105.
Se le preoccupazioni sulla Spagna non si puo' certo dire
che rappresentino una rivelazione (da tempo circolavano
rumor di una potenziale riduzione del rating), la
bocciatura ufficiale ha contribuito ad amplificare
l'andamento negativo di giornata, che in un contesto di
volumi sottili, e' piu' soggetta a sbalzi. Al momento
Moody's ha ancora un rating di AAA sulla Spagna, mentre
la valutazione di S&P e' di AA+. Il fondo comune di
investimento spagnolo (EWP) ha ceduto circa il 2% in
seguito alla notizia.
Le ultime cifre pubblicate in Usa hanno mostrato un
incremento sostanzialmente in linea con le previsioni
del reddito e un risultato invariato per le spese al
consumo in aprile, dipingendo uno scenario a luci ed
ombre per i consumi e l'inflazione.
Il dato sulle spese al consumo suggerisce che gli
americani hanno ancora una certa tendenza a risparmiare.
I redditi sono invece saliti dello 0.4%, leggermente di
piu' del previsto. Il PCE Core, misuratore
dell'inflazione, e' salito di un marginale 0.1%, stesso
progresso messo a visto anche il mese precedente.
Ma a deludere e' stato piu' che altro il PMI di Chicago
di maggio, mentre l'ultima revisione del sondaggio dell'Universita'
del Michigan sulla fiducia dei consumatori e' stata
migliore del previsto.
Il mercato azionario arriva al traguardo di venerdi'
provato da una serie di sedute di alti e bassi, con i
trader che probabilmente si devono essere sentiti
sollevati dal fatto che una settimana caratterizzata da
una volatilita' altissima volge finalmente al termine.
Ieri Wall Street, sulla scia dei guadagni visti anche in
Europa e Asia, ha messo a segno un rally notevole grazie
alle dichiarazioni della Cina, che si e' detta pronta a
investire nel Vecchio Continente nonostante i problemi
noti a tutti legati all'enorme debito dei Paesi
periferici.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico si
interrompe la corsa delle quotazioni del greggio. I
futures con consegna luglio segnano un -0.8% in area
$73.92 al barile. Sul valutario la moneta unica si
attesta a $1.2282 dopo aver toccato un massimo di
$1.2453. L'oro fa segnare un rialzo frazionale
attestandosi a $1212.20. Quanto ai Treasury, il
rendimento sul benchmark decennale si trova al 3.3010%,
3.7 punti base sotto il 3.3380% di giovedi'.
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