01 Marzo 2009 12:21 BRUXELLES
Crisi: vertice Ue, oggi i 27 al capezzale dell'economia
di ANSA
Obbiettivo e' mostrare unita' davanti ad emergenza
finanziaria
(ANSA) - BRUXELLES, 1 MAR - Con il pre-vertice di nove
Paesi Ue dell'Est, hanno preso il via questa mattina a
Bruxelles gli incontri tra i leader europei. Sono
chiamati a partecipare a un vertice informale
straordinario sul futuro di un'economia e di un'Europa
sempre piu' in crisi. L'obiettivo principale e' quello
di mostrare l'unita' dei 27 rispetto all'emergenza
finanziaria proveniente da alcuni Paesi ex comunisti, in
primo luogo Lettonia e Ungheria, ma anche di Paesi
dell'eurozona come Irlanda e Grecia. Secondo
indiscrezioni sulla bozza del comunicato che dovrebbe
essere diffuso al termine della riunione, i 27
affermeranno la necessita' di utilizzare al massimo le
potenzialita' del mercato unico quale motore per
sostenere la ripresa e l'occupazione. Inoltre, sara'
sottolineato quanto sia cruciale sbloccare i canali del
credito per dare efficacia agli impulsi all'economia
dati dai governi attraverso le politiche di bilancio. I
leader tenteranno quindi di sgombrare il campo dai
rischi di una spaccatura dell'Europa alimentata da
accuse di protezionismo e di mancanza di solidarieta'
tra i Paesi piu' ricchi e quelli piu' esposti alla
crisi. I 27 dovrebbero anche dare indicazioni sul
coordinamento delle iniziative per sostenere l'industria
automobilistica, settore che da' lavoro a 12 mln di
persone e gia' duramente colpito dagli effetti della
recessione.(ANSA).
01 Marzo 2009 13:02
BRUXELLES
Paesi Est: appello alla solidarieta' europea
di ANSA
Juncker, no a modifica criteri per euro
(ANSA) - BRUXELLES, 1 MAR - I nove paesi dell'Europa
centrale e dell'Est hanno rivolto un accorato appello ai
partner per mantenere 'la solidarieta' europea'.Allo
stesso tempo i nove hanno chiesto di resistere 'ad ogni
tentazione di protezionismo'. Lo ha detto il premier
polacco Donald Tusk, al termine del pre-vertice dei
paesi della nuova Europa. Da parte sua, il presidente
dell'Eurogruppo, Jean-Calude Juncker, ha affermato che i
criteri per l'adesione all'euro non si cambiano 'da un
giorno all'altro'. L'appello lanciato da Polonia,
Ungheria, Bulgaria, Romania, Slovacchia, Repubblica
Ceca, Estonia, Lituania e Lettonia, invita i partner ad
affrontare la crisi 'con spirito europeo e coordinato',
nel rispetto delle regole del mercato unico. Barroso,
che ha partecipato al minivertice a garanzia di un
approccio europeo, ha espresso soddisfazione per aver
visto attorno al Tavolo 'un forte impegno a mantenere i
valori europei e i principi del Trattato Ue'. 'Stiamo
affrontando un momento molto difficile', ha detto
Barroso, esprimendo la convinzione che potra' essere
superato con una risposta unita, senza divisioni.(ANSA).
01 Marzo 2009 13:07
Leader Asean annunciano coordinamento per far fronte
alla crisi
di Bill Tarrant HUA HIN, Thailandia (Reuters) - I leader
del Sudest asiatico oggi hanno detto di sostenere i
progetti di stimolo, di opporsi al protezionismo e di
voler coordinare le loro politiche per fronteggiare la
crisi finanziaria globale. I dieci leader dell'Association
of South East Asian Nations (Asean) non hanno parlato di
azioni specifiche nel comunicato della presidenza
diffuso dopo il vertice nella località balneare
thailandese di Hua Hin. Dicono di avere sottoscritto
politiche espansionistiche, inclusi piani di stimolo
fiscale, per facilitazioni monetarie, accesso al credito
e trade financing, e misure per stimolare la richiesta
interna. La crescita dell'economia asiatica, fortemente
dipendente dall'export, sta rallentando rapidamente, con
consumatori e aziende che tagliano la spesa per il
peggiorare della crisi globale. I leader si sono anche
accordati per opporsi fermamente al protezionismo ed
evitare di introdurre o intensificare le barriere
commerciali, e chiedono una "riforma coraggiosa e
urgente" del sistema finanziario internazionale, dice il
comunicato. "Saremo pesantemente sotto esame da qui in
avanti, sia come gruppo che nell'ambito della più vasta
regione asiatica", ha detto ieri in apertura del vertice
il premier thailandese Abhisit Vejjajiva. "Con la crisi
finanziaria che si acuisce, il mondo guarderà alla
nostra regione per un'azione e fiducia".
01 Marzo 2009 14:17
BRUXELLES
Ue, a Consiglio straordinario arriva crisi Est Europa
di Paolo Biondi BRUXELLES (Reuters) - In un vertice che
si presenta più come una transizione ed un controllo in
vista del Consiglio ordinario dell'Ue il 19 e 20 marzo
prossimi sempre a Bruxelles, arriva in primo piano la
crisi che sta colpendo l'Est europeo. A Bruxelles è da
poco iniziato il pranzo che deve verificare il livello
di tenuta dell'Europa di fronte alla crisi economica
globale. La vera notizia di questa mattina è che esiste
nuovamente un'Europa dell'Est. Nove Paesi dell'ex
Cortina di ferro che sono entrati nell'Europa unita si
sono riuniti prima del Consiglio informale presso la
Rappresentanza polacca di Bruxelles. In molti hanno
rivisto fantasmi del passato riapparire, altri temono
che sia il presente a creare problemi e l'Economist,
sinistramente, titolo su "Il conto che potrebbe spaccare
l'Europa". Il conto è quello della crisi finanziaria che
ha travolto le banche nell'Est e che coinvolge anche gli
Stati centro-orientali e il loro default. Le
dichiarazioni della mattina hanno cercato di dissipare
le ombre e rasserenare il clima e, per il momento, non
pare che i nove abbiamo stilato nessun bollettino di
guerra. Il presidente di turno dell'Ue, il ceco Mirek
Topolanek, ha detto che "questo vertice deve mostrare
che l'Europa non deve dividersi tra nuova e vecchia,
Nord e Sud, Est ed Ovest" ed il primo ministro ungherese
Ferenc Gyurcsany ha aggiunto che non si deve andare
verso "una nuova Cortina di ferro per non dividere
l'Europa in due". Ma proprio per favorire l'integrazione
gli ungheresi continuano a chiedere criteri semplificati
per l'ingresso di nuovo Stati nell'euro, richiesta sulla
quale il presidente dell'Eurogruppo, il lussemburghese
Jean-Claude Juncker, è stato categorico: "Non credo che
possiamo cambiare i criteri di accesso all'euro in una
notte, non è fattibile". L'Ungheria aveva chiesto che
già al Consiglio di oggi venissero decisi aiuti per
l'Est ed aveva proposto un pacchetto da 180 miliardi di
euro. Ma la presidenza ceca di turno venerdì ha negato
che il Consiglio di oggi possa prendere decisioni in
questo senso. Così il rischio della riunione di oggi è
solo quello di presentare un'Europa paralizzata dalle
divisioni interne: la prudenza della Germania,
l'insistenza di Italia e Francia per decisioni sulla
definizione degli aiuti di Stato allargando i vincoli
attuali e per aiuti alle industrie nazionali per non
perdere concorrenza rispetto a quelle americane
sostenute dal piano Obama, la Gran Bretagna concentrata
sul G20 di Londra, le nuove economie dell'Est che
pressate dalla crisi chiedono procedure più snelle per
l'ingresso nell'area dell'euro. Ma su ciascuna delle
questioni che potrebbero essere affrontate oggi non c'è
consenso nell'Unione. E Marco Annunziata, analista di
Unicredit, commenta: "Tutto questo è terribilmente
imbarazzante per i leader dell'Europa che hanno passato
i primi 12 mesi della crisi a congratularsi per la
supposta maggiore invulnerabilità delle proprie
economie". Silvio Berlusconi, giungendo al vertice, non
ha rilasciato nessuna dichiarazione, ma si è appartato
dopo la foto ufficiale con il presidente francese
Nicolas Sarkozy per un veloce scambio d'opinioni a
quattr'occhi. In ritardo la cancelliere tedesca Angela
Merkel, pare per problemi al suo aeromobile. Rinviata,
almeno per il momento, la questione sul protezionismo
legata agli aiuti dell'auto: probabilmente dovrà essere
sfumata nelle norme nazionali sugli incentivi la parte
che li collega direttamente al mantenimento dei livelli
occupazionali del Paese di riferimento.
01 Marzo 2009 15:16 ROMA
Aig: agenzie rating sostengono salvataggio
di ANSA
Domani trimestrale del colosso con maxi perdita da 60
mld doll
(ANSA) - ROMA, 1 MAR - Le agenzie di rating hanno
avallato un pacchetto di salvataggio del governo da 150
miliardi di dollari per American International Group.
Standard & Poor's e Moody's Investors Services hanno
approvato le condizioni del salvataggio del colosso
assicurativo, per mesi oggetto di un negoziato. Aig e'
gia' stato protagonista di due salvataggi d'emergenza
del governo Usa da 150 miliardi di dollari e annuncera'
domani una maxi-perdita trimestrale da 60 miliardi di
dollari.
01 Marzo 2009 18:28
Tremonti bond, Berlusconi: finora chiesti da una sola
banca
BRUXELLES (Reuters) - Solo una banca finora ha fatto
richiesta di accedere ai cosiddetti Tremonti bond, ha
detto oggi il presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi. "Ad oggi, come dico, c'è forse una sola
banca che ha avanzato una ipotesi che non si è ancora
concretizzata. Noi insistiamo perché le banche
continuino a fare le banche", ha detto il premier
parlando di Tremonti bond nel corso di una conferenza
stampa a Bruxelles al termine del Consiglio Ue informale
di oggi. Al presidente del Consiglio era stato chiesto
quale sia la situazione delle banche italiane che se
sottoscrivono i Tremonti bond a rendimenti del 7,5-8%
qualche problema devono averlo, a differenza da quanto
da lui stesso dichiarato. "No, non hanno problemi, si
impegnano con noi, cioè con il governo, con il ministro
dell'Economia, ad ampliare il credito alle imprese.
Questa è la motivazione che sta alla base della nostra
idea di mettere a disposizione questi fondi e la loro
decisione di utilizzarli", ha risposto il premier. I
cronisti hanno insistito chiedendo se anche per quanto
riguarda gli asset tossici le banche italiane siano
immuni: "Le banche italiane, a quanto hanno dichiarato
al ministro dell'Economia nei rapporti diretti o al
governatore della Banca d'Italia non dovrebbero avere...
sapete la battuta del ministro Tremonti che dice che per
fortuna nelle banche italiane non si ha molta
dimestichezza con l'inglese. E' solo una battuta, ma in
effetti siamo stati esenti... le banche italiane non si
sono appassionate al sistema dei derivati e ad altre
cose". A questo punto la conferenza stampa è terminata
ed a Berlusconi, mentre lasciava il palazzo del
Consiglio Ue, i cronisti italiani hanno chiesto se
nemmeno Unicredit sia preoccupata della propria
situazione. L'amministratore delegato della banca,
Alessandro "Profumo, non mi sembra preoccupato", ha
risposto Berlusconi. In apertura della conferenza stampa
il premier italiano aveva espresso "soddisfazione perché
le nostre banche sono le meno toccate. Quel poco che ci
riguarda dipende da quelli che hanno fatto acquisti
nell'Europa dell'Est. Fino ad oggi non c'è stato nessun
problema di patrimonializzazione e gli asset tossici non
ci riguardano".
01 Marzo 2009 18:44
Leader asiatici e Ue respingono protezionismo
BRUXELLES (Reuters) - I leader europei e del Sudest
asiatico hanno rigettato oggi l'ipotesi di ricorrere al
protezionismo per salvaguardare gli interessi nazionali
contro la crisi globale finanziaria, esprimendo
esplicitamente l'impegno dei loro blocchi a stabilire
delle politiche coordinate. L'impegno a far gruppo da
parte dell'Unione Europea è giunto in un momento in cui
il vertice ha puntato a stabilire ponti fra posizioni
diverse su come combattere la recessione e indirizzare i
timori che alcuni Paesi possano prendere misure capaci
di minare l'impegno Ue per un mercato unico e di
solidarietà tra le nazioni. L'Associazione delle nazioni
del Sudest asiatico (Asean), che nello stesso giorno ha
svolto un vertice in Thailandia, ha adottato stimoli
fiscali, politiche monetarie e accesso a finanziamenti
al credito e al commercio oltre che misure per stimolare
la domanda interna. Nel mettere in guardia dal pericolo
che la recessione possa causare nuove divisioni in
Europa due decenni dopo il collasso del sistema
comunista, il premier ungherese Ferenc Gyurcsany ha
detto: "Non permetteremo che una nuova Cortina di
ferro... divida l'Europa in due parti". Accogliendo
queste preoccupazioni, una bozza stilata in precedenza
aveva sottolineato che "il vertice deve assicurare che
venga fatto il maggior uso possibile del mercato unico
come motore per la ripresa a sostegno della crescita e
dei posti di lavoro". L'Unione è ancora divisa tra Paesi
ricchi come la Francia, che vuole iniziative forti per
potenziare l'industria, specie quella dell'auto, e Paesi
più poveri, in particolare dell'Est, che non possono
permettersi impegni del genere.
02 Marzo 2009 08:44
Borsa Tokyo chiude in calo oltre 3,8% su timori
economia, banche
TOKYO (Reuters) - La borsa di Tokyo scivola in chiusura
di oltre il 3,8%, trascinata al ribasso dalle banche -
tra cui Mitsubishi Ufj Financial Group in calo del 6,8%,
sui timori per il settore finanziario Usa. Lettera anche
sugli esportatori, mentre diventano sempre più acute le
preoccupazioni sullo stato dell'economia americana.
L'indice Nikkei ha perso in chiusura il 3,81%, vale a
dire 288,27 punti, a 7.280,15, mentre l'indice allargato
Topix ha terminato la seduta in calo del 2,92% a 734,59.
"Gli investitori sono molto inquieti sullo stato del
settore finanziario americano e si domandano se il
governo americano avrà abbastanza capitale per salvare
tutte le istituzioni che avranno bisogno di aiuto",
spiega Terushi Hirotama di Ichiyoshi Securities.
02 Marzo 2009 08:52
LONDRA
CRISI: HSBC, UTILI IN PICCHIATA NEL 2008
Per la holding britannica -62% per i profitti.
Annunciato anche un aumento di capitale da 12,5 miliardi
di sterline...
HONG KONG (Reuters) - HSBC Holdings ha annunciato un
aumento di capitale da 12,5 miliardi di sterline (17,75
miliardi di dollari) dopo aver chiuso il 2008 con un
utili in flessione. La ricapitalizzazione è prezzato per
gli azionisti di Hong Kong 28 dollari HK per azione, con
uno sconto del 50,8% rispetto al prezzo di chiusura in
borsa venerdì di 56,95 dollari. I titoli Hsbc sono stati
sospesi a Hong Kong in attesa del comunicato della
società sull'aumento di capitale. "Il prezzo
dell'aumento di capitale a 28 dollari di Hong Kong per
azione è inferiore alle attese il che significa che la
banca realmente vuole il sostegno degli azionisti" ha
detto Y.K. Chan un fund manager a Philip Capital
Management.
La banca ha inoltre comunicato utili pretasse di 19,9
miliardi di dollari, in calo del 18% rispetto al 2007,
ma ha detto che gli utili hanno visto un calo del 62% a
9,3 miliardi da 24,2 miliardi di dollari rispetto
all'anno precedente se si includono 10,6 miliardi di
svalutazioni. Gli utili pretasse erano attesi scendere a
circa 19 miliardi di dollari, secondo la media delle
previsioni raccolte da Reuters. La banca ha anche
ridotto il dividendo del 29% a 0,64 dollari per azione,
aggiungendo che chiuderà la sua attività di prestiti
alla clientela negli Stati Uniti. Hsbc a Londra alle
9,15 cede oltre il 10%.. Sul sito www.reuters.it altre
notizie Reuters in italiano
02 Marzo 2009 09:31
Borse Asia Pacifico in forte calo, sale Shanghai su Pmi
MILANO (Reuters) - Con l'unica eccezione di Shanghai, le
borse asiatiche accusano le perdite di venerdì scorso di
Wall Street, scendendo ai minimi di sei anni senza
riuscire a scorgere all'orizzonte nessun barlume di
sollievo. Sono le preoccupazioni finanziarie le
protagoniste di oggi, capaci di spingere in forte calo
la borsa di SEUL, seguita a ruota da HONG KONG e
SINGAPORE. "Di pari passo con il deterioramento
dell'economia americana, il Giappone e le altre economie
asiatiche saranno copite una o due volte più duramente
per l'impatto sui titoli legati al manifatturiero",
commenta Masayoshi Okamoto, di Jujiya Securities a
Tokyo. In queste condizioni è difficile credere che le
decisioni sui tassi della Bce e della Banca di
Inghilterra questa settimana possano fare molto per
convincere di nuovo ad acquistare. "La combinazione dei
dubbi sulla ripresa economica, di ulteriori cali degli
utili e lo spettro di un'imminente nazionalizzazione di
alcune delle più grandi banche americane si è rivelata
un miscuglio tossico per i mercati", scrive in una nota
Joost van Leenders, di Fortis Investments. Intorno alle
8,40 l'indice regionale MSCI che esclude il Giappone
scende ai minimi di tre mesi, cedendo quasi il 4%,
mentre a Tokyo il Nikkei ha chiuso in calo di oltre il
3,8%. Tra i singoli listini è SEUL a segnare le perdite
maggiori e a avvicinarsi ai minimi di chiusura di tre
mesi, sul calo di banche e esportatori, mentre lo won
continua a indebolirsi e a pesare sugli energetici. Sono
i finanziari a influire negativamente sui listini di
HONG KONG e TAIWAN dove sono state digerite male le
notizie provenienti dagli Stati Uniti che fanno temere
vicine nazionalizzazioni di alcuni colossi bancari Usa e
forti ripercussioni sulle banche locali. Male anche
SYDNEY, ai minimi di chiusura dal dicembre 2003,
trascinata al ribasso dai titoli minerari e finanziari
dopo la revisione a 'negativo' decisa da Moody's sull'outlook
di molte banche. I cupi dati economici nazionali
sottolineano inoltre come il pericolo recessione
continui ad incombere sulla nazione. Non va meglio alla
borsa INDIANA alle prese non soltanto con le
preoccupazioni per l'economia americana, ma anche con i
timori sullo stato di salute dell'economia locale, con
Reliance Industries, la maggiore società quotata
indiana, scesa di oltre il 4%. Solitaria in territorio
positivo avanza invece SHANGHAI resa ottimista dal
rallentamento del deterioramento nel settore
manifatturiero. L'indice Pmi Clsa, infatti, è salito a
45,1 a febbraio. I volumi degli scambi sono tuttavia
molto ridotti, con molti investitori che preferiscono
tenersi lontani dal mercato.
02 Marzo 2009 10:00
Borse Europa in profondo rosso su banche, pesa crollo
Hsbc
MILANO (Reuters) - Apertura da dimenticare per le borse
europee che, nei primi scambi della mattina, viaggiano
in profondo rosso sulle tracce di Wall Street e delle
borse asiatiche. Ancora una volta sono i finanziari a
zavorrare i listini, sulle preoccupazioni per possibili
nazionalizzazioni a Wall Street e per il mancato accordo
dei dirigenti Ue su un piano di aiuto ai paesi dell'est.
Nell'occhio del ciclone ancora le trimestrali, con HSBC
che affonda sull'aumento di capitale e sui risultati
2008. Intorno alle 9,55 il FTSEurofirst 300 cede circa
il 3%, mentre, tra i singoli listini, l'inglese Ftse 100
arretra del 3,17%, il tedesco Dax del 2,96% e il
francese Cac 40 del 2,83%. Tra i titoli in evidenza: *
HSBC affonda del 10% sulla riduzione del dividendo, un
aumento di capitale da 12,5 miliardi di sterline e utili
pretasse 2008 in calo sopra le attese del 18% a 19,9
miliardi di dollari. Gli utili hanno visto un calo del
62% a 9,3% miliardi da 24,2 miliardi di dollari rispetto
all'anno precedente se si includono 10,6 miliardi di
svalutazioni. L'istituto si trascina dietro le altre
banche inglesi con ROYAL BANK OF SCOTLAND a -13,3%,
BARCLAYS a -5% e LLOYDS a -8,4%. * Sono pesanti le
banche svizzere, con UBS e CREDIT SUISSE a -7% e JULIUS
BAER a -13%. Il Ceo di Ubs ha affermato che ci vorranno
2-3 anni per ottenere profitti sostenibili. * La catena
di supermercati olandese AHOLD sale dell'1,7% sulla scia
di utili operativi - esclusi interessi e tasse - nel
quarto trimestre sopra le attese a 365 milioni di euro,
contro un consensus per 310 milioni. * Il gruppo
editoriale inglese PEARSON cede il 3,34% nonostante un
aumento del 24% negli utili per azione adjusted 2008 e
le attese di risultati uguali o superiori nel 2009. *
FORTIS e BNP PARIBAS cedono rispettivamente il 3% e il
6% dopo l'accordo con il governo belga di prorogare fino
al 6 marzo le trattative su un possibile smembramento
del travagliato istituto. * RIO TINTO perde il 6,7%
mentre il governo australiano si prende il tempo di
pensare prima di decidere sull'investimento da 19,5
miliardi di dollari della società di stato cinese
Chinalco nel gruppo minerario anglo-australiano. * Non
basta al maggiore gruppo di intrattenimento europeo
VIVENDI la previsione di una crescita dell'Ebita nel
2009, dopo utili netti 2008 in rialzo dell'8,4% in linea
con la guidance del gruppo: il titolo perde il 2%. * Il
gruppo farmaceutico francese IPSEN passa di mano a
-10,5% dopo aver lanciato un warning sulle vendite del
primo trimestre del 2009 e aver registrato utili netti
2008 in calo del 2,2% a 147,2 milioni di euro. Sul sito
www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano
02 Marzo 2009 13:38 NEW
YORK
Aig, da Tesoro Usa nuovi aiuti fino a 30 mld dlr
NEW YORK (Reuters) - Il Tesoro Usa ha confermato la
creazione di una nuova facility in equity a favore del
colosso assicurativo Aig fino a 30 miliardi di dollari.
La Fed di New York, inoltre, ha ridotto le linee di
credito a disposizione di Aig, a non oltre 25 miliardi
da 60 miliardi di dollari, in cambio di partecipazioni
fino a 26 miliardi di dollari in due controllate. Nel
comunicato del Tesoro viene sottolineata la centralità
della compagnia assicurativa nel sistema finanziario, ma
anche il fatto che la presenza di un azionista pubblico
non rappresenta un obiettivo politico e che si lavorerà
per rimpiazzare i fondi pubblici con capitali privati.
Il governo Usa inoltre scambierà 40 miliardi di dollari
di titoli privilegiati Aig con azioni di nuova
emissione, più simili ai titoli ordinari, che andranno
ad aumentare la capacità di leverage della compagnia. I
due veicoli speciali nei quali investirà la Fed di New
York sono stati creati per contenere le partecipazioni
in American Life Insurance Company (Alico) e American
International Assurance Company (Aia), due controllate
di Aig nelle polizze sulla vita. Aig manterrà il
controllo di Alico e Aia, ma la Fed di New York avrà
alcuni diritti di governance. La Fed di New York è
autorizzata a concedere nuovi prestiti a veicoli
speciali per un ammontare complessivo di 8,5 miliardi di
dollari. Il tasso d'interesse sulla facility concessa
dalla Fed di New York, ridotta a un massimo di 25
miliardi di dollari, viene modificata con la
cancellazione del floor del 3,5% stabilito sul Libor.
L'operazione con il Tesoro prevede che il prossimo 4
marzo Aig emetta titoli privilegiati convertibili pari
al 77,9% dell'equity, che verranno custoditi da un trust
indipendente che avrà come unico beneficiario il
dipartimento guidato da Timothy Geithner. Attraverso il
filing annuale inviato alla Sec, Aig ha annunciato che
sta valutando l'unione fra i business Vita e pensioni,
nonché la creazione di una nuova divisione, Aiu, in cui
far confluire le attività nelle assicurazioni
commerciali, la holding estera e altri business
immobiliari e nel ramo Danni. Aig ha fatto sapere di
ritenere di avere una liquidità sufficiente, ma ha
anticipato che il 2009 sarà molto difficile per tutte le
aree di business, parlando, in particolare, di
svalutazioni nell'asset management se le perdite nel
settore non verranno arginate. La compagnia assicurativa
ha anche annunciato i risultati del quarto trimestre e
dell'intero 2008. Negli ultimi tre mesi dell'anno
scorso, Aig ha registrato una perdita di 61,7 miliardi
di dollari, il rosso trimestrale pi consistente mai
registrato da una società americana nella storia. Nel
2008, Aig ha sofferto una perdita superiore ai 100
miliardi di dollari.
02 Marzo 2009 13:45 ROMA
Pil: nel 2008 cresce in Germania e Francia
di ANSA
E sale anche negli Usa e Gb, mentra cala in Giappone
(ANSA) - ROMA, 2 MAR - Il Pil 2008 in Germania si e'
attestato a +1,3% , negli Usa a +1,1%, in Gb e Francia a
+0,7% e in Giappone a -0,7%. Lo rende noto l'Istat.
L'istituto di statistica sottolinea che il dato negativo
del Pil italiano (-1%) non e' in linea con l'andamento
della crescita registrato negli altri grandi Paesi
europei. 'In Italia la diminuzione del prodotto
accompagnata da un calo del 4,5% dell'import di beni e
servizi ha determinato -rileva l'Istat- una diminuzione
delle risorse disponibili dell'1,8%'.
02 Marzo 2009 13:39
Fmi, probabile peggioramento stime crescita mondiale a
negative
PORTO (Reuters) - Il Fondo monetario internazionale
rivedrà probabilmente a negative le stime relative alla
crescita mondiale. Lo ha detto Nicola Eyzaguirre, capo
del dipartimento Fmi per l'emisfero occidentale. "Non
possiamo dire ancora che le cose stiano migliorando" ha
detto Eyzaguirre ad una conferenza di funzionari
finanziari ibero-americani. "Anzi, l'Fmi probabilmente
rivedrà ulteriormente al ribasso le sue stime di
crescita mondiale, verosimilmente in territorio
negativo". Il funzionario Fmi ha detto anche che il
fondo ha urgente bisogno di ulteriori finanziamenti per
aiutare i paesi nel corso della crisi finanziaria
mondiale.
02 Marzo 2009 17:45
MILANO
Borsa Milano, S&P Mib chiude in calo di oltre 6%, minimo
storico
MILANO (Reuters) - Piazza Affari non trova appigli e nel
pomeriggio estende le perdite, affossata da vendite su
bancari ed utilities e per nulla incoraggiata
dall'andamento di Wall Street. Mentre Dow Jones e Nasdaq
cedono rispettivamente il 2,3% e il 2%, l'indice S&P/Mib
chiude in calo del 6% al minimo storico di 14,362 punti,
con il Mibtel a -5,7% e l'indice AllStar a -2,8%. I
volumi, molto sottili, superano appena l'1,4 miliardi di
euro. Lettera anche sull'indice paneuropeo Stoxx 600,
-4,8.%. "Pesano, ancora una volta, i timori per il
settore bancario, sulla scia della ricapitalizzazione di
Hsbc e della bocciatura del piano di aiuti per l'Europa
dell'Est", dice laconico un operatore. "Non ci sono
bussole, i movimenti dei titoli sono al di là di ogni
ragionevole criterio", fa eco un altro - pur
sottolineando che i volumi sono stati "quasi
ferragostani". Un terzo broker sottolinea come sui
titoli non finanziari oggi dominino ricoperture "che
niente hanno a che fare coi fondamentali". * Per tutta
la giornata si è distinta, brillante in controtrend,
FIAT, in attesa del dato italiano sulle immatricolazioni
che verrà reso noto dopo la chiusura di Piazza Affari.
Il titolo chiude però sotto i massimi di seduta, con un
rialzo dell'1,6% circa, a 3,62 euro. Il dato sulle
immatricolazioni in Francia mostra che "le vendite Fiat
non sono scese rispetto all'anno scorso e la società ha
fatto meglio di molte altre", sostiene un operatore.
"Pare che gli ordini (di vetture in Italia, nel mese di
febbraio) riflettano il benefico effetto-incentivi alla
rottamazione", fa eco invece un'operatrice citando
alcune osservazioni del Centro Studi Promotor, rese note
oggi a fine mattina. Il Csp, alle 18, dettaglierà i
risultati della propria tradizionale indagine. * In un
settore bancario europeo che cede il 10%, a Milano
UNICREDIT - tra i gruppi bancari maggiormente presenti
nei mercati dell'Europa dell'Est - chiude in calo del
7,7%. Secondo Cassa Lombarda i ricavi trimestrali core
della banca potrebbero segnare un "sostanziale calo". Il
broker, che ha ridotto il target price a 1,15 euro
confermando "hold", prevede inoltre che non verranno
distribuiti dividendi nel 2009 e 2010. Scendono, fedeli
al comparto, anche INTESA SANPAOLO, UBI e BANCO
POPOLARE. * Male, come in tutta Europa, anche le
utility, tra cui ENEL penalizzata dall'ipotesi di un
aumento di capitale che - come si è saputo venerdì - è
tra le ipotesi allo studio. Tra le altre, a Milano A2A
perde il 7%. Per il titolo un trader cita il ritorno di
voci su un ricambio al vertice con le dimissioni del
presidente del consiglio di sorveglianza Renzo Capra.
"La governance di questa società continua ad essere un
problema", commenta. Concorda un altro: "l'incertezza
che grava sull'aggregazione e sulla governance della
società si fa sentire anche in borsa". * In forte calo
ACEA, anche se la società ha smentito seccamente le voci
di imminenti dimissioni per l'AD Andrea Mangoni. *
Pesante LOTTOMATICA dopo che Goldman Sachs, BUY sul
titolo, ha tagliato il target price del 10%, portandolo
a 20,3 euro. * Tra i pochi titoli positivi brilla invece
EUROTECH, che ha guadagnato il 10% circa con buoni
volumi dopo aver annunciato - venerdì - i numeri del
2008. "E' una società da tenere d'occhio, sta reggendo
bene alla crisi", dice un operatore. * Male, per contro,
SAFILO, che ha chiuso con un ribasso dell'11% circa. Un
broker italiano cita "tensioni sul debito", non esclude
possibili ricapitalizzazioni future e aggiunge che
"anche l'andamento del core business non pare
brillante". * SEAT perde il 7% mentre sul fronte opposto
tiene MONDADORI, +1%. * Al debutto sono in rialzo le
ordinarie EXOR, holding nata dalla fusione per
incorporazione di Ifil in Ifi (+8%): riducono per contro
i cali le risparmio (-7%) e le privilegio (-0,4%). Sul
sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano
02 Marzo 2009 18:18
MILANO
Borsa: Europa brucia 200 mld e torna su minimi 2003
di ANSA
L'indice paneuropeo Dj Stoxx ha perso 4,8 punti
percentuali
(ANSA) - MILANO, 2 MAR - Le Borse europee bruciano quasi
200 miliardi di capitalizzazione (198 per l'esattezza) e
spediscono le lancette indietro di ben sei anni. Dopo
una seduta di forti vendite sui mercati azionari del
Vecchio Continente, l'indice paneuropeo Dj Stoxx 600 ha
perso 4,8 punti percentuali, scivolando su livelli che
non si vedevano dal marzo del 2003 e mettendo a segno il
peggior tonfo dallo scorso dicembre. Fra le principali
piazze, Parigi perde il 4,48% e Francoforte il 3,48%.
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WALL
STREET: FUTURES IN NETTO
CALO, INDICI IN RIBASSO -2.00%
02 Marzo 2009 14:57 NEW
YORK - di WSI ______________________________________________
I listini americani sono
posizionati per aprire agli scambi con una forte
perdita. Riflettori su HSBC e sul gruppo assicurativo
AIG. Ritraccia il greggio, avanza l'oro.
A mezz’ora dall’apertura delle borse i contratti sugli
indici Usa continuano a trattare in netto ribasso (vedi
quotazioni a fondo pagina) il che lascia prevedere un
avvio negativo per l’azionario. Contenuto l’impatto dei
dati macro relativi a spese e reddito sulle
contrattazioni del pre-market.
Il calo della settimana scorsa ha posizionato i listini
ai peggiori livelli di 12 anni, sara’ molto importante
valutare il comportamento dei listini sui livelli
tecnici chiave. Gli analisti di Merrill Lynch stimano
che nel caso di una violazione dei supporti, l’S&P500
potrebbe rischiare un ulteriore ribasso compreso tra il
5% ed il 10%, il che porterebbe l’indice tra i 700 ed i
665 punti.
L’attenzione resta incentrata sui titoli finanziari e
sul comparto assicurativo, con HSBC e American
International Group impegnate in nuove operazioni di
aumento di capitale. La prima (azione in calo -19.00%)
ha annunciato un calo del 77% dei profitti netti per il
2008 ed un taglio al dividendo. Il management ha
dichiarato che intendera’ vendere nuovi titoli agli
investitori per raccogliere fino a $17.7 miliardi in
nuovi capitali. Il gruppo assicurativo AIG invece ha
richiesto un nuovo supporto al governo Usa per
un’iniezione da $30 miliardi, dopo la massiccia perdita
($61 mld.) riportata nel quarto trimestre.
Sul fronte economico, in calensario sono ancora presenti
gli aggiornamenti sulla spesa per le costruzioni e
sull’indice ISM manifatturiero. In entrambi i casi e’
attesa una contrazione dei valori rispetto al mese
precedente.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico arretra il
greggio. I futures con consegna aprile segnano un
ribasso di $2.27 a $42.49 al barile. Sul valutario,
scende l’euro nei confronti del dollaro a quota 1.2617.
In recupero l’oro a $951.40 l’oncia (+$8.90). In rialzo
i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10
anni e’ sceso al 2.9390%.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future
sull'indice S&P500 e’ in ribasso di 15.00 punti (-2.04%)
a 719.20.
Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna -18.50 punti
(-1.66%) a 1098.50.
Il contratto sull'indice Dow Jones perde 109 punti
(-1.55%) a 6943.00.
WALL
STREET: IN GINOCCHIO,
DOW -3% SOTTO I 7000
02 Marzo 2009 18:01 NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Pesanti vendite a New York.
Operatori pessimisti sullo stato di salute del comparto
bancario e dell'economia piu' in generale. Brutte
notizie da AIG e HSBC, sell-off sui finanziari.
I listini americani procedono in forte calo a meta’
giornata. Gli investitori sono divenuti maggiormente
pessimisti sullo stato di salute del settore bancario e
sull’economia piu’ in generale. La forte perdita
riportata da AIG e le deludenti notizie giunte dalle
banche europee hanno fatto da volano alle vendite. Gli
ultimi dati macro hanno evidenziato anche un brusco calo
della spesa per le costruzioni, a poco e’ servito il
leggero miglioramento registrato nel comparto
manifatturiero.
L’indice industriale e’ sceso al di sotto della soglia
psicologia dei 7000 punti per la prima volta in oltre 11
anni: era infatti dal 28 ottobre 1997 che il Dow Jones
non trattava agli attuali livelli. La crisi del credito
e la recessione hanno praticamente dimezzato il valore
del listino dai massimi toccati nell’ottobre 2007. Gli
analisti di Merrill Lynch stimano che nel caso di
un'ulteriore violazione dei supporti, l’S&P500 potrebbe
rischiare un ribasso compreso tra il 5% ed il 10%, il
che porterebbe l’indice tra i 700 ed i 665 punti.
Ad occupare la scena in giornata e' il gruppo
assicurativo American International Group che, a causa
dell'enorme perdita riportata nell'ultimo trimestre
($61.7 miliardi), ha richiesto al governo americano una
nuova inienzione di capitali per un valore complessivo
di $30 miliardi che vanno ad aggiungersi ai $150 mld.
ricevuti nei mesi scorsi.
Pesante il titolo della banca britannica HSBC, giu' di
circa 20 punti percentuali, dopo il calo del 77% dei
profitti netti per il 2008 ed un taglio al dividendo. Il
management ha dichiarato anche che intendera’ vendere
nuovi titoli agli investitori per raccogliere fino a
$17.7 miliardi in nuovi capitali.
Male il resto del comparto finanziario: Morgan Stanley,
Goldman Sachs, Bank of America, JP Morgan e Citigroup
segnano tutti ribassi superiori ai cinque punti
percentuali.
WALL
STREET:
IN PROFONDO ROSSO CON FINANZIARI
02 Marzo 2009 22:10 NEW
YORK - di WSI ______________________________________________
I listini cedono circa il
4% in una giornata segnata dai crescenti timori
provenienti dal settore finanziario. Crollano i
finanziari dopo AIG. Dieci blue chip sotto i liveli di
novembre. Petrolio -10% in area $40.
Seduta fortemente negativa a Wall Street, con gli indici
incapaci di reagire dopo che il paniere della blue chip
Dow Jones ha bucato quota 7000 punti, sprofondando sotto
i 6900, un livello sotto il quale non scendeva da maggio
1997. Il Dow Jones ha ceduto il 4.24% a 6736.29,
l’S&P500 il 4.66% a 700.82, il Nasdaq e’ arretrato del
3.99% a 1322.85. A monte del calo la perdita di fiducia
degli investitori nei confronti delle societa'
finanziarie e le preoccupazioni circa l'aggravarsi della
recessione.
"Abbiamo motivo di credere che le cose possono
migliorare, ma ci vorranno anni prima che gli indici
ritornino ai livelli di un anno fa", sostiene David
Chalupnik, head of equities di First American Funds.
Secondo Bill Strazzullo, chief marketing strategist di
Bell Curve Trading, "per quando la situazione sia
pessima, puo' ancora peggiorare, e di molto". L'analista
ritiene possibile che l'S&P 500 e il Dow retrocedano ai
livelli del 1995 di 500 e 5 mila punti, rispettivamente.
Seduta nera per il comparto finanziario, appesantito
dalle notizie provenienti da AIG. Il colosso
assicurativo ha registrato la perdita piu' consistente
mai registrata da una societa' statunitense,
costringendo il governo a venire in suo soccorso una
seconda volta. La lettera ha colpito indistintamente
tutto il settore: lo spider XLF ha chiuso in ribasso del
7%.
Gli investitori temono che altri istituti finanziari
dovranno fare ricorso ad aumenti di capitale, dopo che
la maggiore banca per capitalizzazione in Europa, la
britannica Hsbc, ha annunciato di aver bisogno di
capitale fresco pari a $17.7 miliardi. L'istituto
britannico ha riportato un calo del 70% dei profitti nel
2008 e ha al contempo annunciato la riduzione di 6100
posti di lavoro.
Dalle notizie sul fronte macroeconomico, intanto, esce
un quadro piu' cupo che roseo. Se l'indice ISM sull'attivita'
manifatturiera ha sorpreso in positivo le aspettative di
mercato, pur restando ancorato sotto il livello di 50
che indica una crescita, la sepsa epr le costruzioni ha
subito un brusco calo.
Guardando alle prestazioni delle grandi big di Wall
Street, salta all'occhio com almeno 10 titoli a grande
capitalizzazione, tra cui Time Warner, Conoco e Merrill
Lynch, siano riscivolati sui livelli di novembre
dell’anno scorso. Malissimo il settore energia,
zavorrato dal brusco calo del greggio sui timori cira
un’erosione della domanda.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico, i timori
legati ad un ulteriore peggioramento delle condizioni
economiche infliggono un duro colpo al petrolio. I
futures con consegna aprile hanno perso $4.61 a $40.15
al barile. Sul valutario, euro in calo nei confronti del
dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il
cambio tra le due valute e' di 1.25760. Ritraccia l’oro:
i futures con consegna aprile hanno ceduto $2.50 a
$940.00 l’oncia. In rialzo, infine, i Titoli di Stato
Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al
2.9190% dal 3.041% di venerdi’.
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