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PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Giovedì 05 Marzo 2009

PARTE  2

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05 Marzo 2009 08:11
Borsa Tokyo chiude a +1,95% con macchinari su speranze per Cina
TOKYO (Reuters) - L'indice Nikkei della borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo per il secondo giorno consecutivo, alimentato dalla speranza di nuove manovre di sostegno all'economia da parte della vicina Cina. In particolare è stato l'aumento di ieri dei Pmi cinesi, sempre al di sotto della soglia di 50 che separa espansione e contrazione, ma in deciso miglioramento rispetto al mese scorso, a suscitare l'idea di una vicina ripresa della quarta maggiore economia mondiale. A beneficiare del recupero continuano ad essere i titoli dei macchinari come Komatsu e le società di spedizioni marittime. Il Nikkei ha chiuso avanzando di 142,53 punti, +1,95%, a 7.433,49, mentre l'indice allargato Topix ha guadagnato l'1,3% a 741,55 punti.

 

 

05 Marzo 2009 08:50
Borse Asia Pacifico contrastate su notizie da Cina
MILANO (Reuters) - Le borse asiatiche avanzano contrastate, fiduciose che una possibile ripresa della Cina possa trascinare al rialzo le altre economie della zona, ma intimorite dalla persistente fragilità economica. Il premier Wen Jiabao, pur non annunciando nuove misure di stimolo all'economia, ha assicurato che il paese raggiungerà il target di crescita dell'8% quest'anno - un livello chiave per assicurare un aumento dell'occupazione cinese. Una svolta economica a livello mondiale, tuttavia, è inverosimile finché non verrà restaurata un po' di fiducia nell'economia americana e nel suo travagliato settore bancario, dicono gli analisti. A contrastare l'ondata di ottimismo sono spuntati inoltre dati macroeconomici sconfortanti, come quello sull'occupazione americana, scesa ulteriormente a febbraio di quasi 700.000 unità. Stamane il Nikkei della borsa di Tokyo ha terminato la seduta in rialzo dell'1,95%, mentre l'indice regionale MSCI che esclude il Giappone cede intorno alle 8,40 lo 0,07% circa. Tra i singoli listini, maglia rosa per TAIWAN, ai massimi di chiusura di due mesi. L'isola formalmente indipendente su cui Pechino rivendica la sovranità brilla sulle notizie provenienti dalla Cina. Salgono i titoli elettronici, mentre i maggiori guadagni vengono realizzati dalle società legate al turismo sull'indiscrezione stampa su un possibile lancio da parte del governo cinese di un progetto da 50 miliardi di dollari taiwanesi per incoraggiare un milione di turisti cinesi a visitare l'isola. Positiva anche SHANGHAI, nonostante i guadagni della notte si siano rarefatti dopo il discorso del premier Wen Jiabao che non ha menzionato un'imminente nuova manovra di stimolo all'economia. Secondo gli analisti, però, l'annuncio potrebbe arrivare nei prossimi giorni se i dati macroeconomici in arrivo si rivelassero negativi. Le notizie non bastano però a riportare in rialzo HONG KONG dove i guadagni dei titoli immobiliari e bancari sono contrastati dalla presa di profitto degli investitori sui guadagni di ieri. E' l'accenno a un aumento della spesa pubblica cinese a far salire la borsa di SYDNEY, particolarmente legata a Pechino, il suo secondo maggiore cliente per le esportazioni. Ne risentono positivamente specialmente i minerari, con Rio Tinto che guadagna oltre il 5%. Ha invece fallito nell'incoraggiare i mercati il taglio dei tassi di interesse di 50 punti base deciso dalla banca centrale indiana. La borsa perde terreno, scendendo ai minimi di quattro mesi. Gli investitori stranieri quest'anno hanno già ritirato dal mercato locale 2 miliardi di dollari, dopo aver venduto azioni per 13,3 miliardi nel 2008. Lieve frenata anche a SEUL dove volumi altamente sottili portano a frequenti oscillazioni e dove si mantiene alta la preoccupazione per l'impatto che il deterioramento dell'economia mondiale ed in particolare americana potrà avere a livello locale. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano

 

 

05 Marzo 2009 10:02 PECHINO
Cina, premier: resta obiettivo crescita Pil 2009 all'8%
PECHINO (Reuters) - Il primo ministro cinese Wen Jiabao ha affermato che la Cina aumenterà il suo disavanzo per raggiungere l'obiettivo di crescita dell'8% nel 2009, ma non ha annunciato l'incremento del pacchetto di stimolo economico biennale che il mercato sperava. Nel suo rapporto annuale al Congresso del Popolo, Wen ha sostenuto che il target di crescita per il 2009 resta realistico nonostante il deterioramento della crisi finanziaria a livello globale. "E' necessario sottolineare che proiettando il target di crescita del Pil all'8% abbiamo tenuto in considerazione sia il nostro bisogno sia la nostra necessità di sostenere lo sviluppo in Cina", ha detto. I mercati ieri erano saliti sulle voci di un'aggiunta di 4.000 miliardi di yuan al piano di stimolo annunciato lo scorso novembre, per fronteggiare un aumento vertiginoso della disoccupazione che potrebbe minacciare la stabilità sociale del paese comunista. Quest'anno il deficit di bilancio cinese a 950 miliardi di yuan, ha detto Wen, balzerà almeno al 3% del Pil dallo 0,4% del 2008. Le spese per gli investimenti raddoppieranno, le spese sanitarie saliranno del 38%, mentre la spesa a favore di occupazione e sicurezza subiranno un rialzo del 22%, secondo il budget 2009. Per alcuni funzionari, oltre 20 milioni di lavoratori migranti hanno già perso il lavoro a causa della chiusura delle industrie più legate alle esportazioni e alla flessione del comparto costruzioni: una minaccia per il sistema cinese che potrebbe intaccare il rigido controllo che il partito comunista ancora mantiene sul popolo. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano

 

 

05 Marzo 2009 10:09
Borse Europa in calo su prese benefici, attesa taglio tassi
MILANO (Reuters) - Le borse europee correggono il forte rialzo di ieri, avventurandosi in territorio negativo in un avvio di seduta sostanzialmente fiacco, con gli investitori che realizzano i guadagni e i volumi che si mantengono sottili. Scendono i prezzi di commodity e oro nero, dopo il balzo di ieri, con l'indice dei minerari in perdita di oltre il 2,5% e il greggio Usa scadenza aprile che passa di mano a 44,92 dollari al barile, in ribasso di 49 centesimi. Gli occhi restano puntati sulle decisioni della Banca centrale europea e della Banca di Inghilterra che dovrebbero tagliare i tassi di 50 punti base nel primo pomeriggio. "Le decisioni delle banche centrali saranno monitorate con attenzione, mentre in rilievo saranno domani i dati sull'occupazione americana nel settore non agricolo, specialmente dopo il sondaggio Adp di ieri che ha evidenziato un dato peggiore delle attese", commenta Matt Buckland, dealer di Cmc Markets. Intorno alle 10,00 il FTSEurofirst 300 cede poco più dell'1%, mentre, tra i singoli listini, l'inglese Ftse 100 arretra dell'1,29%, il tedesco Dax dell'1,65% e il francese Cac 40 dell'1,24%. Tra i titoli in evidenza: * L'indice auto cede lo 0,4%. Le case automobilistiche europee si aspettano che la produzione quest'anno sia inferiore di un quarto rispetto a quella del 2008, con vendite in calo del 20% * Il colosso energetico GDF SUEZ sale dell'1,7% dopo risultati 2008 in rialzo, con un Ebitda di 13,9 miliardi. * Il numero uno mondiale dell'ottica ESSILOR cede oltre l'1% dopo risultati 2008 inferiori alle attese, causati da un rallentamento del mercato particolarmente marcato nel quarto trimestre. * La birra sembra non risentire della crisi, con il leader mondiale ANHEUSER-BUSCH INBEV piatto sui conti trimestrali del quarto trimestre superiori alle attese e la revisione al rialzo dei guadagni legati all'acquisto dell'americana Anheuser-Busch. * KAZAKHEMYS cede lo 0,8% dopo aver perso in apertura oltre il 4% su utili 2008 in calo del 30%. La società mineraria ha deciso di annullare lo stacco del dividendo. * SALZGITTER perde oltre il 6% sulla scia di risultati 2008 sotto le attese con utili prima della tasse a 1 miliardo di euro. * La holding finanziaria Wendel prenderà parte all'aumento di capitale di SAINT-GOBAIN, comprando 8,3 milioni diazioni e portando la sua quota nel gruppo di materiali da costruzione al 18,3% del capitale. Il titolo del gruppo guadagna l'1,5%. * DEUTSCHE BANK cede il 3,6% dopo il fallimento dell'accordo con Mgm Mirage e Dubai World sul finanziamento per 1,2 miliardi di dollari per il progetto del Las Vegas Strip CityCenter. * DEUTSCHE LUFTHANSA perde l'1,7% sulla possibilità di un taglio del dividendo 2008 a 0,85 euro per azione da 1,25 del 2007 riportata dal quotidiano finanziario tedesco Boersen-Zeitung. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano

 

 

05 Marzo 2009 13:18
Banca Inghilterra taglia tassi a 0,5%, acquisti asset per 75 mld
LONDRA (Reuters) - In linea con le aspettative di mercato e analisti, Banca d'Inghilterra annuncia un taglio dei tassi di riferimento da 50 punti base, portandoli al nuovo minimo storico di 0,5% dal precedente 1,0%. La decisione è in linea con la maggior parte delle previsioni: in occasione dell'ultimo sondaggio Reuters pubblicato giovedì scorso hanno previsto una mossa espansiva sui tassi 54 sui 62 degli economisti interpellati, in rialzo rispetto a 46 la settimana precedente. Nel comunicato che accompagna la decisione sui tassi l'istituto centrale annuncia inoltre un programma di acquisto di asset dell'importo di 75 miliardi di sterline, osservando che il basso livello dei tassi potrebbe avere un effetto controproducente su alcuni mercati e che la stessa decisione odierna potrebbe avere pericolose ricadute sull'inflazione. L'istituto centrale procederà ad acquisti di titoli del Tesoro convenzionali a medio e lungo termine sul mercato secondario. La maggioranza degli investimenti nei prossimi tre mesi saraà costituita da Gilt. Il comitato per la politica monetaria monitorerà l'efficacia degli acquisti di asset nel corso delle prossime riunioni.

 

 

05 Marzo 2009 13:36 ROMA
Gm: riduce compensi 2008 all'ad Wagoner
di ANSA
A 5,4 milioni di dollari contro i 14,1 del 2007
(ANSA) - ROMA, 5 MAR - Ridotti i compensi all'amministratore delegato di General Motors, Rick Wagoner per il 2008. Il manager dovra' 'accontentarsi' di 5,4 milioni di dollari contro i 14,1 milioni di dollari intascati nel 2007. Lo ha detto la casa di Detroit, secondo quanto riferisce l'agenzia Bloomberg. Wagoner si e' anche visto ridotto lo stipendio da 2,1 milioni di dollari dell'anno scorso ad un milione per quest'anno.

 

 

05 Marzo 2009 13:48 NEW YORK
GM: FORTI DUBBI SULLA CAPACITA' DI SOPRAVVIVERE
di ANSA
I revisori della casa di Detroit in crisi citano perdite e una carenza di flussi di cassa, che non permetterebbe a GM di rispettare gli impegni. Servono altri $30 miliardi dal governo.
I revisori contabili di General Motors nutrono "notevoli dubbi" sulla capacita' della travagliata casa automobolistica di continuare le proprie operazioni. La societa' ha rivelato le preoccupazioni espresse da Deloitte & Touche LLP nel suo report annuale.
Nel tentativo di sopravvivere alla peggiore crisi che il settore auto abbia mai visto in 27 anni, GM ha ricevuto $13.4 miliardi di prestiti federali. Il colosso di Detroit, un tempo numero uno nell'industria automobilistica, ha bisogno di un totale di $30 miliardi dal governo. Negli ultimi tre anni ha accumulato $82 miliardi di perdite, tra cui $30.9 miliardi nel solo 2008.
I revisori hanno citato le continue perdite da operazioni, il deficit degli azionisti e una incapacita' di generare i soldi sufficienti a rispettare gli impegni. Tutto cio' alimenta i dubbi notevoli sulla capacita' dell'azienda di sopravvivere. Secondo GM il suo futuro dipende dal successo del piano di solvibilita' presentato al governo in febbraio per giustificare i prestiti.

 

 

05 Marzo 2009 13:54 BRUXELLES
Bce: taglia tassi di mezzo punto
di ANSA
All'1,5%, toccando cosi' il minimo storico
(ANSA) - ROMA, 5 MAR - La Banca Centrale Europea ha tagliato il costo del denaro di mezzo punto percentuale, portando il tasso principale dal 2% all'1,50%. Tocca cosi' il minimo storico. Lo ha deciso il Consiglio direttivo dell'istituto centrale a Francoforte. La decisione era ampiamente attesa dal mercato

 

 

05 Marzo 2009 14:16
Fondi Italia, rosso miliardario ma in calo, bene cash
MILANO (Reuters) - Febbraio ancora in rosso ma con deflussi meno forti per i fondi comuni italiani ed esteri attivi in Italia, che registrano una raccolta netta negativa di 2,9 miliardi rispetto agli oltre -4,8 miliardi di gennaio. Lo dice Assogestioni, segnalando tra i dati positivi anche il ritorno al segno più per la categoria dei fondi di Liquidità, che hanno chiuso il periodo con una raccolta di 572 milioni contro -262 precedenti. "Vedremo ancora deflussi importanti nei prossimi mesi, questo è certo, ma va un pochino meglio che nel 2008", commenta a caldo Paolo Martini, direttore marketing di Azimut. Gli investitori, dice, "iniziano a capire che il tanto vituperato fondo comune di investimento, se confrontato dal punto di vista tecnico con altri prodotti, ha dei vantaggi. Tra questi la trasparenza della quota e la relativa liquidabilità del prodotto" senza contare il rischio-controparte basso per i fondi comuni "mentre esiste per i prodotti strutturati o per operazioni tipo i pronti contro termine". Del resto, prosegue "non sono molte le alternative per prodotti a medio-breve termine - e poi i mercati sono andati talmente male che i clienti, se non hanno proprio bisogno di soldi, preferiscono aspettare e vedere cosa succede in borsa". Sempre in negativo il consuntivo delle categorie Obbligazionarie, a -1,7 miliardi da -2,3 miliardi circa a gennaio, che restano però con il 39,5% del patrimonio la massa più rappresentativa. In rosso i prodotti Azionari (-143 milioni da -108) e Bilanciati (-348 milioni da -240). Riscatti in calo sui fondi Hedge (-611 milioni da -1,2 miliardi) e sui Flessibili, con rosso a -687 milioni da -786. Resta profondo il dato dei deflussi per i gruppi Italiani a -2,9 miliardi, mentre i gruppi Esteri sono tornati in positivo raccogliendo provvisoriamente 37 milioni. Complessivamente il patrimonio investito in fondi aperti, a febbraio, è sceso ancora, a 388 miliardi da 397,7 dello scorso mese. E per il futuro, Martini è cauto: "se le banche non cambiano decisamente politiche commerciali potremmo arrivare a masse decurtate anche del 50-60% rispetto ai picchi del luglio 2007". Guardando in positivo, "in futuro potrebbero esserci meno operatori, più credibili e più capaci" a suggerire investimenti, conclude. La crisi del mercato si rispecchia per ora in un calo contenuto del numero di fondi, scesi complessivamente a 3.540 da 3.563 di gennaio: una riduzione marcata si legge nei prodotti azionari, 1.486 da 1.516, mentre gli obbligazionari perdono otto unità a 935. In aumento di 19 nomi i fondi hedge a 269 totali.

 

 

05 Marzo 2009 14:57 ROMA
Rischio fallimento per la General Motors
di ANSA
La casa automobilistica non esclude ricorso a garanzie statali
(ANSA) - ROMA, 5 MAR - Rischio fallimento per la General Motors. La casa automobilistica statunitense ha comunicato all'Authority di vigilanza sulla Borsa americana di avere sostanziali dubbi sulla continuita' aziendale. La Gm potrebbe ricorrere alle garanzie previste dalla legge sul fallimento. Intanto sono stati ridotti i compensi per il Duemilaotto all'ad Rick Wagoner che dovra' accontentarsi di cinque milioni e mezzo contro gli oltre quattordici intascati nel Duemilasette. L'anno scorso la piu' grande casa automobilistica americana ha segnato perdite per quasi trentuno miliardi di dollari, la seconda peggiore performance della sua storia centenaria. Martedi' ha annunciato un taglio della produzione nel secondo trimestre del trentaquattro per cento, definendo insostenibili i livelli di vendita. Problemi anche per la controllata Opel. Il piano di ristrutturazione presentato al governo tedesco prevede settemilaseicento esuberi e risparmi per un miliardo e mezzo di euro. Se la Opel fallisse sarebbero quattrocento mila i posti di lavoro persi in Europa; per questo Gunther Verheugen, vicepresidente della Commissione europea, ha proposto una riunione dei Paesi coinvolti per affrontare la crisi.(ANSA).

 

 

05 Marzo 2009 15:35 FRANCOFORTE
Bce: inflazione Eurolandia sotto 2% per tutto il 2009
di ANSA
Trichet:tagliate stime pil.Tassi all'1,5% non sono soglia minima
(ANSA) - FRANCOFORTE, 5 MAR - Le pressioni inflazionistiche di Eurolandia sono diminuite significativamente e l'inflazione restera' sotto il 2% per tutto il 2009. Lo dice il presidente della Bce Trichet per il quale il livello raggiunto oggi dai tassi di Eurolandia all'1,5% non e' una soglia minima. La Bce taglia le stime per il pil di Eurolandia(per il 2009 si attende un tasso fra -3,2% e -2,2%, per il 2010 fra -0,7% e +0,7%) e per l'inflazione: per il 2009 un tasso fra +0,1% e +0,7%, e fra 0,6% e 1,4% per il 2010.Le 'staff projections', cioe' le proiezioni degli analisti Bce, fornite tre mesi fa indicavano per il Pil 2009 una forchetta compresa fra -1% e 0%, e per il 2010 compresa fra +0,5% e +1,5%. Trichet prevede che l'inflazione 'raggiunga temporaneamente livelli negativi a meta' anno per poi risalire'. Le proiezioni degli analisti di Francoforte fornite a dicembre indicavano per il 2009 una forchetta compresa fra +1,1% e +1,7%, e per il 2010 fra +1,5% e +2,1%. Trichet osserva inoltre che 'non e' deciso a priori che l'attuale livello dei tassi sia il minimo che possiamo permetterci' e che 'non si possono cambiare le regole europee per i problemi che stanno incontrando i paesi dell'Europa orientale'. La decisione di tagliare i tassi di mezzo punto all'1,5% e' stata presa dal consiglio direttivo della Bce 'per consenso, dopo un dibattito, direi, molto molto approfondito'.(ANSA).

 

 

05 Marzo 2009 17:36 NEW YORK
ALERT CITIGROUP: TITOLO SOTTO QUOTA $1
di ANSA
Non era mai accaduto prima. La perdita giornaliera e' superiore al 12%, solo nel 2009 bruciato l'85% del valore. Gli operatori non rischiano e preferiscono liberarsi dell'azione.
Sulla borsa di New York e’ il comparto finanziario a soffrire maggiormente in giornata, appesantito dalla cattiva prova della banca Citigroup, il cui titolo e’ scivolato per la prima volta sotto la soglia psicologica di un dollaro.
In questo momento l’azione arretra di 14 centesimi (-12,28%) a 0.99 dollari. Dall’inizio dell’anno il titolo si e’ deprezzato di oltre l’85% a causa dei timori relativi alla situazione patrimoniale del gruppo.
Il rischio di una nazionalizzazione, come piu’ volte annunciato da molti analisti, ma anche da alcuni esponenti del governo americano, continua a preoccupare gli operatori che stanno preferendo alleggerire i propri portafogli liberandosi dell’azione.

 

 

05 Marzo 2009 18:13
Borsa Milano chiude in netto calo, scivolano banche, Eni
MILANO (Reuters) - Piazza Affari archivia un'altra seduta fortemente negativa e sull'onda di Wall Street depressa dall'allarme lanciato da Gm sulla continuità aziendale. Non è stata d'aiuto la Bce che oggi ha annunciato il taglio dei tassi di 50 punti base, in linea con le attese del mercato. La lettera a Milano ha risparmiato poche blue-chip difensive colpendo in particolar modo i finanziari. Non si salva nemmeno Eni. Il Mibtel ha chiuso in calo del 5,39%, l'S&P/MIB del 5,85%, l'Allstars del 3,25%. Volumi per 1,7 miliardi di euro. * Con uno stoxx di settore che cede il 6,95%, non potevano che chiudere in territorio nettamente negativo i bancari italiani e in particolare la 'solita' UNICREDIT che lascia sul terreno l'11,75%. Male anche INTESA SANPAOLO (-9,36%), mentre BANCO POPOLARE ha perso il 10,6% dopo la conferma di contatti in corso tra i soci del patto della partecipata ITALEASE (+3,23%). Il mercato teme che Banco Popolare possa intervenire sul capitale, ma una fonte vicina all'istituto ha escluso "decisamente" che sia allo studio qualsiasi ipotesi di aumento. * ENI scivola del 7,51%. Il mercato teme che la società debba partecipare all'aumento di capitale della partecipata Galp, una delle ipotesi a disposizione su cui ancora non c'è una decisione, e dell'eventualità che Gazprom rinvii al 2012 l'esercizio della call sul 20% di Gazprom Neft rilevata da Eni nel 2007. Lo stoxx di settore cede il 3,74%. * Se i bancari soffrono, non se la passano meglio gli assicurativi con lo stoxx in calo dell'11,64% e ribassi pesanti anche per un titolo storicamente poco volatile come GENERALI (-6,50%). * Se la cava qualche difensivo come SNAM RETE GAS, mentre IMPREGILO (+0,45%) chiude positiva, pur sotto i massimi, sull'attesa che domani il Cipe dia l'ok al pacchetto delle grandi opere cantierabili entro sei mesi con un investimento complessivo di 16,6 miliardi. * TELECOM chiude in calo del 4,88%, peggio del settore, dopo le indiscrezioni stampa secondo cui la società avrebbe autorizzato l'emissione entro marzo 2010 di prestiti obbligazionari non convertibili fino a 6,5 miliardi. L'Ad Franco Bernabè oggi ha dichiarato che il programma di rifinanziamento del debito non cambio rispetto a quanto già annunciato e che non ci saranno maggiori emissioni. * Tra i più piccoli BENI STABILI chiude a -14% dopo che ieri è stata smentita la fusione con la controllante Fdr. * PININFARINA balza del 7,5%. Ieri l'imprenditore francese Vincent Bollorè ha detto che potrebbe considerare l'acquisizione di una partecipazione nella società se ci fosse bisogno di un partner industriale. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano

 

 

05 Marzo 2009 20:39
Usa, amministrazione Obama lavora a pieno ritmo su GM
WASHINGTON (Reuters) - L'amministrazione Obama riconosce urgenza della situazione di Gm e degli altri gruppi automobilistici e sta lavorando ventiquattr'ore su ventiquattro per affrontare il problema nel modo migliore. Lo ha riferito oggi un funzionario dell'amministrazione dopo che General Motors ha espresso seri dubbi sulla propria capacità di continuità aziendale e sottolineato che il futuro dipenderà dall'abilità di eseguire il piano di fattibilità, secondo quanto contenuto nel filing inviato dal gruppo automobilistico alla Sec. "L'amministrazione è molto attenta alle sfide del settore auto" ha detto il portavoce.


 

 

 

 

WALL STREET: FUTURES DEBOLI: MALE I DATI, PREOCCUPA GM

05 Marzo 2009 14:58 NEW YORK - di WSI
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I futures sull' S&P500 arretrano -2%. Crolla la produttivita' nell'ultimo trimestre, fiacco il mercato del lavoro. Richio di bancarotta per la casa automobilistica.
A mezz’ora dall’apertura delle borse i contratti sugli indici Usa continuano a trattare in ribasso (vedi quotazioni a fondo pagina) il che lascia prevedere un avvio negativo per l’azionario.
Gli ultimi dati macro hanno fatto ben poco a risollevare le quotazioni. L’aggiornamento sulle richieste di sussidio da parte dei disoccupati ha confermato la debolezza del mercato del lavoro (il dato si e’ rivelato leggermente migliore delle attese, ma vicino ai livelli recordo), la produttivita’ dello scorso trimestre e’ crollata, registrando una contrazione dello 0,4%, sotto le stime degli economisti.
A preoccupare gli investitori in mattinata e’ anche l’allarme lanciato dal colosso automobilistico General Motors, in continua difficolta’, tanto da sollevare seri dubbi sulla capacita’ di proseguire nelle normali operazioni di produzione. L’azione arretra del 17% nel preborsa. Il rischio di bancarotta di GM sta pesando sul sentiment generale, gli operatori hanno ripreso ad uscire dall’azionario.
Ancora pressioni sul comparto finanziario. L’agenzia di rating Moody’s ha confermato che potrebbe emettere un downgrade sulla qualita’ del credito di Bank of America e Wells Fargo, ed abbassare l’outlook su JP Morgan a "Negative". I titoli delle tre banche si muovono in rosso nel pre-market, l’intero settore e’ posizionato ad arretrare rispetto agli ultimi livelli di chiusura.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico arretra il greggio. I futures con consegna aprile segnano un ribasso di $1,32 a $44,06 al barile. Sul valutario, scende l’euro nei confronti del dollaro a quota 1,2522. In recupero l’oro a $914,90 l’oncia (+$8,20). In rialzo i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 2.88%.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 e’ in ribasso di 15,70 punti (-2,22%) a 692,70.
Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna -7,25 punti (-0,66%) a 1093,75.
Il contratto sull'indice Dow Jones perde 118 punti (-1,73%) a 6712,00.

 

 

 

WALL STREET: IN FORTE CALO, PESANO DATI E GM

05 Marzo 2009 15:34 NEW YORK - di WSI
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Indici in ribasso di circa due punti percentuali in avvio. Rischio di bancarotta per il colosso dell'auto. Cala la produzione, debole il mercato del lavoro.
Avvio di seduta in netto calo per gli indici americani. Ad innescare le vendite, dopo il solido rally di ieri, sono i deludenti aggiornamenti macroeconomici e le preoccupazioni legate al rischio di bancarotta per il colosso dell’auto General Motors.
Il titolo GM e’ venduto a piene mani nei minuti iniziali, in ribasso di oltre il 12%. Il rapporto presentato dal gruppo alla Sec (la Consob americana) ha sollevato forti dubbi sulla capacita’ di proseguimento nelle normali operazioni di produzione, il rischio di bancarotta si fa sempre piu’ serio.
Gli ultimi dati macro hanno poi ingrigito il sentiment degli operatori, evidenziando una condizione dell’economia ancora in deterioramento. L’aggiornamento sulle richieste di sussidio da parte dei disoccupati ha confermato la debolezza del mercato del lavoro (il dato si e’ rivelato leggermente migliore delle attese, ma vicino ai livelli record), la produttivita’ dello scorso trimestre e’ crollata, registrando una contrazione dello 0,4%, sotto le stime degli economisti.
Nuove pressioni sul comparto finanziario. L’agenzia di rating Moody’s ha confermato che potrebbe emettere un downgrade sulla qualita’ del credito di Bank of America e Wells Fargo, ed abbassare l’outlook su JP Morgan a "Negative". I titoli delle tre banche si muovono in rosso, l’intero settore arretra rispetto agli ultimi livelli di chiusura.
Nel complesso, le societa’ di vendite al dettaglio hanno riportato vendite comparate leggermente migliori delle attese nel mese di febbraio. Gli analisti sottolineano comunque che a causa dei forti tagli apportati ai prezzi per invogliare i consumatori all’acquisto, a risentirne potrebbero essere i margini sui profitti.
A distinguersi in positivo e’ come al solito l’azienda leader del settore, Wal-Mart, che ha registrato un rialzo del dato pari a +5.1%, ben oltre le attese degli economisti che erano per un progresso del 2.6%. Il titolo avanza di circa 4 punti percentuali nei primissimi minuti di scambi.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico arretra il greggio. I futures con consegna aprile segnano un ribasso di $1,17 a $44,21 al barile. Sul valutario, scende l’euro nei confronti del dollaro a quota 1,2526. In recupero l’oro a $914,70 l’oncia (+$8,00). In rialzo i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 2.8860%.
 

 

 

WALL STREET: PEGGIORA, INDICI IN CALO DI OLTRE IL 3%

05 Marzo 2009 18:15 NEW YORK - di WSI
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Vendite su tutti i fronti, soffre il comparto finanziario con Citigroup. Allarme per GM: rischio bancarotta sempre piu' serio. Si disingue in positivo Wal-Mart. Ritraccia il greggio.
A meta’ giornata la borsa americana continua a trattare in netto ribasso, con gli indici in calo di circa il 3%. Il Dow Jones cede l’1,75% a 6.755, l’S&P500 arretra dell'1,99% a 698, il Nasdaq segna –1,60% a 1.332.
Il rischio di bancarotta per il colosso dell’auto General Motors (il cui titolo registra uno scivolone del 16%) sta frenando gli investitori dall’assumere nuove posizioni sull’azionario.
Le vendite stanno interessando tutti i fronti; a segnare i maggiori ribassi e’ il comparto finanziario, appesantito dalla brutta performance di Citigroup, sceso per la prima volta sotto la soglia di un dollaro. Il titolo segna un calo superiore al 12%; JP Morgan, Bank of America e Wells Fargo segnano ribassi superiori ai 10 punti percentuali.
Tutti i componenti del Dow Jones trattano in rosso, fatta eccezione per General Electric e il colosso retail Wal-Mart, quest’ultimo forte delle vendite comparate migliori delle attese riportate nel mese di febbraio. Tra i titoli hi-tech, vendite sui giganti Apple, Microsoft, Intel e Google.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico arretra il greggio. I futures con consegna aprile segnano un ribasso di $1,22 a $44,16 al barile. Sul valutario, scende l’euro nei confronti del dollaro a quota 1,2560. In recupero l’oro a $918,50 l’oncia (+$11,80). In rialzo i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 2,8550%.

 

 

 

WALL STREET: NUOVO SELL-OFF, ALERT GM, $1 PER CITI

05 Marzo 2009 22:10 NEW YORK - di WSI
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Indici in calo del 4%. Il rischio di bancarotta per la casa automobilistica si fa piu' serio. Citigroup ai minimi storici, preoccupa la stabilita' delle banche. Giu' greggio e euro, Buy su oro e bond.
Dopo il breve rally registrato alla vigilia, i listini americani sono tornati a trattare in territorio negativo, chiudendo la seduta in forte ribasso. Il Dow Jones ha ceduto il 4.09% a 6594, l’S&P500 il 4.25% a 682, il Nasdaq e’ arretrato del 4% a 1299. A dare la stura alle vendite sono stati i rinnovati timori sulla stabilita’ del settore finanziario e l’allarme sulla potenziale bancarotta di General Motors.
Il titolo della casa automobilistica di Detroit e’ scivolato sotto la soglia dei $2, lasciando sul terreno il 15% circa, dopo che il rapporto annuale consegnato dai vertici dell’azienda alla Sec (la Consob americana) ha sollevato forti dubbi sulla capacita’ di proseguimento nelle normali operazioni di produzione. Il gruppo ha gia’ ricevuto $13.4 miliardi dal governo americano ed avrebbe bisogno di prestiti per almeno $30 mld per cercare di superare la crisi.
Le vendite hanno interessato tutti i fronti, ma a soffrire maggiormente e’ stato ancora una volta il settore finanziario, appesantito dalla brutta prova di Citigroup, per la prima volta nella sua storia scivolato sotto la soglia psicologica di $1. Il titolo e’ arretrato del 15% circa, solo nel 2009 ha registrato un deprezzamento dell’85% del proprio valore, nonostante le nuove iniezioni di capitali giunte da Washington. L’agenzia di rating Moody’s ha confermato che potrebbe emettere un downgrade sulla qualita’ del credito di Bank of America e Wells Fargo, mentre ha abbassato l’outlook su JP Morgan a "Negative". I tre titoli hanno archiviato la seduta in forte calo.
Contrastati gli ultimi dati macro che hanno evidenziato un quadro economico ancora debole. La produttivita’ del quarto trimestre ha registrato a sorpresa un calo dello 0.4%, spiazzando le attese degli economisti; gli ordini alle fabbriche sono diminuiti (anche se in misura inferiorie alle stime), mentre le nuove richieste di sussidio da parte dei disoccupati sono risultate in calo, non distanti comunque dai livelli record.
C’e’ grande apprensione ora per l’aggiornamento sul mercato del lavoro in programma per domani. Le stime degli economisti riportano che gli Stati Uniti potrebbero aver perso 650 mila posti di lavoro lo scorso mese, alimentando nuove preoccupazioni sulle prospettive della spesa dei consumatori. "I dati macro continuano a rappresentare una grande preoccupazione" ha affermato Eric Ross, manager di Canaccord Adams. "Tutti ormai sanno che l’economia va male, ma non penso che il problema sia questo. Il vero problema e’ che il governo chiaramente non ha una soluzione".
Nel complesso, le societa’ di vendite al dettaglio hanno riportato vendite comparate migliori delle attese nel mese di febbraio. Ma gli analisti sottolineano che a causa dei forti tagli apportati ai prezzi, per invogliare i consumatori all’acquisto, a risentirne saranno i margini sui profitti. A distinguersi in positivo e’ stata l’azienda leader del settore, Wal-Mart, che ha registrato un rialzo del dato a febbraio pari a +5.1%, ben oltre le attese degli economisti che erano per un progresso del 2.6%. Il titolo ha guadagnato il 2.80%.
Wal-Mart, con Pfizer e General Electric, sono stati gli unici componenti del Dow Jones in grado di terminare la giornata in territorio positivo. Tra le Big del comparto hi-tech, hanno chiuso in ribasso Apple, Microsoft, Intel e Google.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico, in ribasso il petrolio. I futures con scadenza aprile hanno ceduto $1.77 a $43.61 al barile. Sul valutario, euro in calo nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e' di 1.2550. In buon progresso l’oro: i futures con consegna aprile hanno guadagnato $21.10 a $927.80 l’oncia. Rimbalzano infine i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 2.8190% dal 3.0110% di mercoledi’.


 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 
 

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