07 Marzo 2009 11:52 LONDRA
Banche: Lloyds, Londra al 65% la partecipazione pubblica
di ANSA
Garantiti 290 miliardi di euro di attivi tossici
(ANSA) - LONDRA, 7 MAR - Chiuso l'accordo tra governo
britannico e Lloyds Banking Group per aumentare la
partecipazione pubblica nell'istituto. Arrivera' dal 43%
al 65% (77% incluse le azioni speciali). L'accordo e'
anche per garantire gli asset piu' rischiosi del gruppo,
titoli tossici per 260 miliardi di sterline (circa 290
miliardi di euro). Lbg si impegna a mantenere le sue
linee di credito alle imprese inglesi per 28 miliardi di
sterline (circa 31 miliardi di euro) nei prossimi due
anni.
07 Marzo 2009 18:41
LONDRA
Gran Bretagna, nazionalizzata la banca dei Lloyds
LONDRA (Reuters) - La Gran Bretagna rileverà una quota
fino al 77% di Lloyds Banking Group dopo aver raggiunto
un accordo per assicurare asset rischiosi per 260
miliardi di sterline (370 miliardi di dollari). Lo ha
annunciato oggi la stessa banca. Lloyds ha detto che
fornirà al governo 15,6 miliardi di sterline di azioni
"B" senza diritto di voto in cambio di una assicurazione
finanziata dallo stato contro ulteriori perdite sugli
asset. Il piano limiterà le perdite delle banche se
l'economia continuerà a peggiorare. L'accordo prevede
che la quota in Looyds in mano al governo salga al 65%
dal 43% se gli azionisti non sottoscriveranno un'offerta
di comprare 4 miliardi di sterline di azioni attualmente
in mano al governo. La partecipazione del governo
potrebbe salire al 77% se le azioni "B" saranno
convertite in azioni ordinarie.
08 Marzo 2009 10:40
Crisi, grandi banche del mondo si incontreranno a Londra
TOKYO (Reuters) - I vertici delle principali banche
giapponesi, europee e statunitensi si incontreranno a
Londra per discutere del futuro del sistema finanziario,
scrive il quotidiano nipponico Nikkei, con la crisi
globale che ha indotto i governi ad avanzare regole
nuove per il settore. Il quotidiano finanziario
giapponese dice che il governo britannico ospiterà
l'incontro il 24 marzo, dopo il vertice G20 dei ministri
finanziari in programma il prossimo fine settimana
sempre a Londra e prima del summit G20 dei capi di
governo previsto il 2 aprile ancora nella capitale
inglese. Il G20 punta a rimettere l'economia mondiale
sulla strada della ripresa, con un forte richiamo alle
banche per nuove regole che spazino da una maggiore
supervisione del settore finanziario a limiti nei bonus
per i top manager. Gli inviti al meeting di banchieri
sono stati inviati a grandi istituti come JPMorgan Chase
e HSBC, dice il giornale senza citare fonti.
09 Marzo 2009 08:05
Borsa Tokyo, Nikkei scivola a minimi 26 anni: pesano GM
e Cina
TOKYO (Reuters) - L'indice Nikkei della borsa di Tokyo è
scivolato dell'1,21%, toccando il minimo in chiusura
degli ultimi 26 anni sui timori per General Motors.
Penalizzate anche le altre piazze asiatiche, per il
venir meno delle speranze di ulteriori stimoli per
l'economia cinese. L'attesa, che ha aiutato i mercati
recentemente, è di novità, in termini di misure di
sostegno, dall'incontro annuale cinese del National
People's Congress che si svolgerà verso fine settimana.
Il benchmark Nikkei ha perso 87,07 punti a 7.086,03,
mentre l'indice allargato Topix è sceso dell'1,51% a
710,53.
09 Marzo 2009 08:43
BRUXELLES
Ministri Finanze Ue appoggeranno al G20 raddoppio fondi
Fmi
BRUXELLES (Reuters) - I ministri delle Finanze
dell'Unione europea appoggeranno domani la richiesta del
Fondo Monetario Internazionale di raddoppiare i fondi a
500 miliardi di dollari, in occasione del summit del G20
questa settimana. Si legge in un documento, ottenuto da
Reuters, che illustra la posizione comunitaria su
politica economica, regolamentazione, istituzioni
internazionale e Fmi, in vista dell'incontro tra
ministri delle Finanze e banchieri centrali del G20 il
13 e 14 marzo. "E' essenziale che l'Fmi abbia i mezzi
finanziari appropriati per assistere i paesi
particolarmente colpiti dalla crisi attuale", dice la
bozza del documento, che dovrà essere approvato dai
ministri del blocco dei 27 paesi domani. "Gli stati
membri Ue appoggiano il raddoppio delle risorse e sono
pronti a contriburre all'aumento temporaneo, se
necessario". Il documento aggiunge che l'aumento di
risorse dovrà essere finanziato da prestiti diretti
degli stati membri, specialmente quelli con ampie
riserve valutarie.
09 Marzo 2009 08:50
Borse Asia Pacifico: indici giù, pesante Shanghai, bene
Seoul
MILANO (Reuters) - Le borse dell'area Asia e Pacifico si
muovono prevalentemente in terreno negativo, timorose
per il destino incerto dei settori auto e banche
statunitensi. Le piazze della regione si erano
comportate meglio di recente, sostenute dall'attesa di
interventi a sostegno dell'economia da parte dei governi
dell'area, meno indebitati di altri stati. Ma la regione
dipende molto dall'export e questo la rende vulnerabile
ai venti di recessione che soffiano oltreoceano. Sul
fronte forex, ritirata del dollaro con gli investitori
che traggono profitto dopo il massimo dei tre anni
toccato la scorsa settimana dal biglietto verde.
Inoltre, perdono terreno anche i beni rifugio bond
governativi, penalizzati dal recupero della borsa Usa e
dall'attesa di un rimbalzo degli azionari europei. In
ripresa anche il petrolio, per la seconda seduta
consecutiva, sull'attesa di ulteriori tagli produttivi
da parte dell'Opec. Intorno alle 8,30 l'indice regionale
MSCI che esclude il Giappone cede lo 0,26%. Il Nikkei di
Tokyo ha ceduto l'1,21%, toccando il minimo di chiusura
degli ultimi 26 anni. Flessione superiore al 3% per
SHANGHAI. L'attesa nervosa per i prossimi dati macro
cinesi ha convinto gli investitori ha trarre profitti
dai recenti guadagni di una vasta gamma di titoli
finanziari e industriali. In calo di oltre il 2% HONG
KONG, ostaggio di Hsbc, -12% circa a minimo 13 anni.
Questa settimana parte l'aumento di capitale fortemente
a sconto della banca. Non si comporta meglio SINGAPORE,
mentre si muove in netta controtendenza SEOUL grazie
alla forza della valuta won e di LG Display, che
contrastano la debolezza di Kia Motors e di altri titoli
di consumo.
09 Marzo 2009 10:12 TOKYO
Crisi: Giappone, deficit corrente a gennaio dopo 13 anni
di ANSA
Rosso per 172,8 mld di yen
(ANSA) - TOKYO, 9 MAR - Il Giappone ha segnato a gennaio
il suo primo deficit delle partite correnti in 13 anni,
pari a 172,8 mld di yen (circa 1,4 mld di euro). Lo ha
reso noto il ministero delle Finanze, spiegando che il
saldo dello scambio di beni e servizi ha riportato un
disavanzo di 1.100,2 mld di yen. L'export e' segnato in
calo del 46,3%, a 3.280 mld di yen, mentre l'import ha
avuto una contrazione del 31,7%, a 4.130 miliardi di
yen.
09 Marzo 2009 12:25 ROMA
Bce: possibile tagliare ancora tassi
di ANSA
Ma se troppo bassi potrebbero aggravare problemi
(ANSA) - ROMA, 9 MAR - La Bce ha i margini di manovra
per abbassare ulteriormente i tassi. Lo ha detto il
membro del Consiglio esecutivo della Bce Juergen Stark.
Ma ha aggiunto che 'i tassi sono gia' molto bassi'. La
Bce ha tagliato di mezzo punto all'1,50% lo scorso
giovedi'. Secondo Stark tassi troppo bassi 'potrebbero
aggravare i problemi'. Secondo Stark l'inflazione di
Eurolandia probabilmente diventera' negativa a meta' del
2009, ma -ha concluso- non bisogna confondere la
deflazione con la disinflazione.
09 Marzo 2009 12:41 ROMA
Aig:
appello a Usa, salvataggio o crollo
di ANSA
Gruppo avvisa, rischierebbero anche banche europee
(ANSA) - ROMA, 9 MAR - Senza un 4/o intervento di
salvataggio dalle autorita' Usa, American International
Group crollerebbe con rischi per le banche europee.Il
crollo di Aig potrebbe infatti trascinare con se' altre
societa' di assicurazioni e costringere anche le banche
europee a nuovi aumenti di capitale. Lo scrive il gruppo
in un documento in cui chiede immediati aiuti da parte
di Federal Reserve e dipartimento del Tesoro per evitare
un crac 'catastrofico' dagli effetti peggiori di quello
di Lehman Brothers.
09 Marzo 2009 12:55
BASILEA
Crisi: in Cina primi effetti del piano di rilancio
di ANSA
Lo afferma il vicegovernatore della Banca centrale
(ANSA) - BASILEA, 9 MAR - La Cina sta cominciando a
registrare i primi effetti del piano anti-crisi di
rilancio varato dal Governo con un aumento degli
impieghi. Lo ha detto il vicegovernatore della Banca
centrale Yi Gang aggiungendo che Pechino non abbassera'
comunque la guardia sui futuri rischi potenziali.
Secondo vari analisti il piano da 585 mld di dlr di
Pechino di novembre scorso e le misure aggiuntive
previste per il 2009 riusciranno a rilanciare il Paese
piu' velocemente di altri, in particolare gli Usa.
09 Marzo 2009 18:11
Usa, Buffett: economia tornerà a crescere, ma timori
inflazione
MILANO (Reuters) - Warren Buffett ha detto che
l'economia Usa "è caduta dal burrone" ma recupererà,
anche se un rimbalzo potrebbe innescare un'inflazione
peggiore di quella della fine degli anni '70. Il Paese
sta sperimentando una situazione "vicina al worst-case
scenario" di attività economica in caduta e
disoccupazione in aumento, spingendo la fiducia dei
consumatori e la spesa in netto ribasso. Buffett ha
chiesto ai politici democratici e repubblicani di
mettere da parte le differenze e unirsi sotto la
leadership del presidente, Barack Obama, per
intraprendere una guerra che rimetta in sesto l'economia
e restituisca fiducia nelle banche. "La gente è confusa
e spaventata", ha detto. "La gente non può essere
preoccupata sulle banche e molti lo sono". Buffett ha
parlato 9 giorni dopo che la sua società assicurativa e
di investimenti Berkshire Hathaway Inc ha detto che
l'utile del trimestre è calato del 96%, soprattutto a
causa di perdite su derivati.
09 Marzo 2009 18:39
Tiscali chiude in teorico calo 48% dopo flop trattative
MILANO (Reuters) - Tiscali, dopo una seduta passata per
massima parte in asta di volatilità, chiude a 0,15 euro,
con un teorico calo del 48%. Pesano il fallimento delle
trattative per la cessione delle attività inglesi e la
richiesta alle banche di sospendere il pagamento degli
interessi. "La reazione del mercato è stata evidente,
non vede prospettive per il futuro dell'azienda", ha
sentenziato un dealer. Venerdì il Cda aveva preso atto
della "sostanziale impossibilità" a procedere nelle
trattative con BSkyB per la cessione delle attività
inglesi. Aveva altresì annunciato l'intenzione di
chiedere ai principali istituti finanziatori un periodo
di sospensione dei pagamenti di interessi, quote
capitali e dei covenant finanziari. Il gruppo aveva
evidenziato poi la necessità di un nuovo piano
industriale e finanziario "per avviare un processo di
ristrutturazione dell'indebitamento". In una nota,
Centrobanca dice di aspettarsi che Wind e Vodafone si
mettano in lizza tra i potenziali compratori delle
attività italiane in caso di frazionamento del gruppo".
Cassa Lombarda, dal canto suo, ha messo in luce
l'esposizione di Intesa Sanpoalo - anche se un trader
ribatte: "cosa può pesare Tiscali su Intesa? Il problema
è l'approccio del mercato verso le banche in generale,
non c'è un tema specifico relativo a questa storia". La
struttura dell'indebitamento a lungo termine del gruppo
Tiscali a fine 2008 è di circa 500 milioni nominali,
sottoscritto originariamente da JP Morgan e Intesa. Una
quota del 30% è stato successivamente sindacato a
quattro istituzioni finanziarie.
09 Marzo 2009 22:22
BRUXELLES
Eurogruppo vede nero, ripresa forse in 2010, no aumento
fondi Ue
BRUXELLES (Reuters) - Una riunione all'insegna
dell'esplicito pessimismo quella che si è chiusa questa
sera tra i sedici ministri finanziari Uem. A illustrare
i contenuti del colloquio mensile informale sono come di
consueto il presidente Jean-Claude Juncker e il
commissario Ue agli Affari economici e monetari, che
entrambi rispediscono di fatto al mittente la richiesta
Usa di destinare maggiori fondi pubblici al rilancio
della congiuntura. Particolarmente sintetico Joaquin
Almunia. "Tenendo conto dei rischi al ribasso emersi
dalle nostre 'interim forecast' datate 19 febbraio tendo
a credere che tale scenario di graduale ripresa si
trasferirà sul 2010" spiega. Le proiezioni provvisorie
messe a punto da Bruxelles a metà gennaio indicavano per
l'anno prossimo un ritorno a una modesta ripresa del
prodotto interno lordo, che sarebbe passato nel caso
della Ue da -1,8% di quest'anno a +0,5% e in quello
della zona euro da -1,9% a +0,4%. Non brilla certo per
ottimismo nemmeno 'Mr euro'. "Abbiamo visto un
considerevole deterioramento nella situazione economica
rispetto alla riunione del mese scorso e... nessun
elemento ci fa pensare che la situazione stia per
svoltare" spiega Juncker. "Tutte le previsioni a nostra
disposizione estremamente tetre: si tratta di una grave
recessione, più grave di quella dei primi anni 90". Le
parole del numero uno Eurogruppo non sono in realtà in
contrasto con il messaggio - certamente in parte più
rassicurante - del presidente della Banca centrale
europea Jean-Claude Trichet. Al termine della riunione
dei banchieri centrali presso la Banca per i regolamenti
internazionali, Trichet ha lasciato intendere che
potrebbe essere vicino il punto di minimo della crisi
globale così come potrebbe approssimarsi il termine del
ciclo espansivo sui tassi europei. "Stiamo identificando
alcuni elementi nell'economia globale... che segnalano
espansione. [...] Si vedono elementi che suggeriscono ci
potremmo avvicinare all'inizio della ripresa" spiega.
Giovedì scorso l'istituto centrale di Francoforte ha
varato una nuova attesa sforbiciata sul costo del denaro
per i sedici paesi euro, portandolo al minimo storico di
1,5%. Sempre quattro giorni fa sono state anche
presentate le nuove proiezioni dello staff, che portano
la forchetta delle attese sul Pil 2009 a -3,2/-2,2%
rispetto al -1,0/0,0% di dicembre e a -0,7/+0,7% dal
precedente 0,5/1,5% quelle sul Pil 2010. Europa ed
Eurotower sono dunque di fatto allineate
nell'individuare il prossimo anno come il possibile
momento della ripresa. NO AD AUMENTO PACCHETTO STIMOLO,
ATTENDERE EFFETTO MISURE Solidarmente sordi sembrano i
rappresentati Ue alle sollecitazioni di Washington, che
chiede una maggior iniezione di denaro pubblico a
livello coordinato per contenere gli effetti della
recessione. "Non stiamo discutendo nessuna misura
aggiuntiva" rispondeva secco il ministro delle Finanze
tedesco Peer Steinbrueck all'entrata dei lavori questa
sera. "I sedici ministri delle Finanze della zona euro
concordano sul fatto che i recenti appelli americani che
insistono l'Europa faccia uno sforzo fiscale aggiuntivo
non sono graditi, visto che non siamo pronti a fare
oltre quello che abbiamo già fatto in materia di stimolo
fiscale" dice Juncker. "Europa ed Eurogruppo hanno fatto
quello che dovevano fare... siamo del parere che per il
momento non abbiamo bisogno di nuovi sforzi. Valuteremo
l'effetto dei pacchetti di stimolo... appariranno
soltanto gradualmente. Sarà possibile giudicare nel
corso del 2010 e non dobbiamo accumulare deficit su
deficit" conclude. Consigliere economico
dell'amministrazione Obama, Larry Summers ha sollecitato
un maggior coinvolgimento dell'Unione europea nei
pacchetti per il rilancio della congiuntura da
coordinarsi a livello globale.
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WALL
STREET:
CHIUDE DEBOLE, BENE LE BANCHE, MALE TECH
09 Marzo 2009 21:40 NEW YORK - di WSI ______________________________________________
A New York ha prevalso il
pessimismo. Non bastano le notizie di M&A nel comparto
farmaceutico. Tengono bene solo i finanziari, con Bofa
che vola su voci aumento capitale. Nasdaq -2%. Greggio
sui massimi di due mesi.
Chiusura con il segno meno a Wall Street, con gli indici
che hanno imboccato la via dei ribassi nel pomeriggio.
Gli operatori hanno preferito rimanere sulla difensiva
in attesa di ottenere nei prossimi giorni segnali
direzionali sulle sorti dell’economia. Il Dow Jones e'
scivolato dell'1.21% a 6547.05; l'indice S&P500 ha
lasciato sul terreno l'1% a 676.53. Infine il listino
tecnologico Nasdaq ha invertito la tendenza positiva
iniziale per arretrare dell'1.95% a 1268.74.
Con l’agenda macro priva di appuntamenti, a inizio
seduta hanno rubato la scena le notizie di M&A nel
settore farmaceutico, che tuttavia non sono risultate
sufficienti a riportare gli acquisti sull’azionario.
"Non c’e’ molto a cui il mercato possa aggrapparsi",
sostiene Steve Sachs, direttore trading di Rydex
Investments. Il settore bancario, tuttavia, ha
rappresentato un'eccezione, confermando i guadagni della
prima parte di seduta, mentre le altre industrie
perdevano quota. A innescare il rimbalzo le notizie di
un possibile aumento di capitale del gigante in crisi
Bank of America in arrivo dal settore privato. Nelle
ultime sedute il titolo e' piombato su minimi
pluriennali, affossati dai crescenti timori legati alla
capacita’ liquida per coprire le future perdite,
nonostante gli aiuti governativi. L'azione ha chiuso in
rialzo di oltre il 19% circa.
"Al momento la notizia di una banca in grado di
aumentare il capitale, e’ una notizia positiva per il
mercato", osserva Quincy Krosby, chief investment
strategist di The Hartford. "E’ un altro modo di
aumentare il capitale, diverso dalle iniezioni di
capitale del governo".
Venduti invece i titoli dei big della tecnologia, tra
cui Apple (-3%) e Google (-5,7%), su cui pesano ancora
le parole pessimiste dell'AD Eric Schmidt.
Sul fronte societario, le compagnie farmaceutiche Merck
e Schering-Plough hanno annunciato un accordo di fusione
in un'operazione valutata oltre $41 miliardi. Merck ha
offerto agli azionisti di Schering-Plough $10.50 in
contanti e poco piu' della meta' del valore di un titolo
MRK in cambio di ogni azione Schering, che rappresenta
un premio del 34% rispetto al prezzo di chiusura di
venerdi' dei titoli Schering.
Non sono mancate le notizie negative, con l’editore
McClanchy che ha annunciato il taglio di 1.600 posti,
pari al 15% della forza lavoro; l’investitore multi
miliardario Warren Buffett, durante un’intervista
rilasciata al network televisivo Cnbc Usa, ha dichiarato
che l'economia e' "caduta da un precipizio" negli ultimi
sei mesi. Buffett ha fatto notare anche il netto
cambiamento delle abitudini dei consumatori.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico, in rialzo
il petrolio. I futures con scadenza aprile hanno
guadagnato $1.55 a $47.07 al barile. Sul valutario, euro
in calo nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio
di lunedi’ a New York il cambio tra le due valute e' di
1.2609. In forte ribasso l’oro: i futures con consegna
aprile hanno ceduto $14,90 a $942,70 l’oncia. In lieve
calo infine i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul
Treasury a 10 anni e’ salito al 2.8860% dal 2.8280% di
venerdi’.
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