14 Marzo 2009 12:09 HORSHAM,
Inghilterra
In dichiarazione G20 nessun dettaglio su misure stimolo
HORSHAM, Inghilterra (Reuters) - I ministri economici
del G20 menzioneranno le politiche di stimolo fiscali
nel loro comunicato, ma senza definire specifiche
richieste per i singoli paesi. Lo ha detto oggi una
fonte del G20, negando che ci sia stato uno scontro
sulla questione. Un membro di una delegazione del G20,
che non ha voluto essere identificato, ha detto che non
c'è stata alcuna polemica sulla necessità di aumentare
la spesa pubblica tra gli Usa e le delegazioni europee
presenti all'incontro, il quale sta preparando il
terreno per il vertice del 12 aprile. "Niente di tutto
questo", ha detto la fonte. "Era un argomento sul
tavolo, certo, ma non è stato affrontato in modo
conflittuale, come hanno riferito i media. Non vi dovete
aspettare nessuna grande cifra o concreta richiesta".
Due altre fonti hanno detto di attendersi un comunicato
breve che disegna una cornice, lasciando la definizione
dei contenuti al più ampio vertice dei capi di governo.
14 Marzo 2009 18:35
Draghi, nessuna soluzione rapida per mercati finanziari
HORSAM, Inghilterra (Reuters) - Ci vorrà del tempo per
risolvere la crisi finanziaria e il vertice del G20 di
Londra del prossimo mese non sarà l'atto finale di
questo processo. Lo ha detto oggi il governatore di
Bankitalia e presidente del Financial Stability Forum (Fsf),
Mario Draghi. "Il 2 aprile non sarà l'atto finale del
processo, che sarà lungo", ha detto Draghi ai
giornalisti, riferendosi al summit dei leader del G20
previsto a Londra il prossimo 2 aprile. "Il 2 aprile
sarà un passo importante e potrebbe produrre dei
risultati, ma è stato detto esplicitamente che non sarà
la fine del processo", ha aggiunto. Il governatore ha
poi detto che alla riunione si è parlato di
"disinflazione e del rischio per l'economia". "Se la
situazione peggiorasse, potremmo avere una recessione
peggiore e una possibile delfazione, ma non è questo il
principale scenario del Fondo monetario". Il ministro
dell'Economia, Giulio Tremonti, ha messo invece
l'accento sul problema delle esportazioni. "L'export è
il problema dei problemi. In tutto il mondo si è
piantato un pezzo di commercio", ha detto Tremonti ai
giornalisti. Oggi i dati del commercio internazionale
sono come dopo l'11 settembre e la Grande depressione,
quando tutto si fermò. Nessuno stimolo per l'economia
funzionerà se non riprenderanno le esportazioni".
14 Marzo 2009 19:44
WASHINGTON
Crisi: Obama, Cina puo' avere assoluta fiducia economia
Usa
di ANSA
Al G20 regole finanziarie saranno 'primo e centrale
punto'
(ANSA) - WASHINGTON, 14 mar - La Cina puo' avere
'assoluta fiducia' nell'economia americana, ha
assicurato oggi il presidente degli Stati Uniti, Barack
Obama. Le affermazioni del neo-eletto presidente Usa,
fatte al termine dell'incontro con il presidente
brasiliano Lula, sono una risposta alle preoccupazioni
di Pechino circa lo stato di salute dell'economia Usa.
Parlando poi del vertice G20 di aprile Obama ha detto
che le regole finanziarie saranno ''il primo e
centrale'' punto che il vertice dovra' affrontare.
15 Marzo 2009 11:20
Obama smentisce contrasti in G20 e rassicura la Cina
WASHINGTON (Reuters) - Il presidente americano Barack
Obama ha smentito ieri che ci sia stata frattura tra le
20 principali economie mondiali su come debba essere
affrontata la crisi finanziaria globale e ha rassicurato
la Cina sul fatto che i suoi investimenti negli Stati
Uniti non sono in pericolo. Le parole di Obama sono
giunte dopo un incontro con il presidente brasiliano
Luiz Inacio Lula da Silva, che ha toccato anche diversi
aspetti delle relazioni in America Latina. "Non so da
dove sia uscita questa idea che ci siano divergenze che
emergono al G20", ha detto Obama, riferendosi a notizie
riguardo dissensi tra Europa e Stati Uniti. "Non ci sono
fazioni", ha detto ai giornalisti nella Stanza Ovale.
Washington ha insistito sulla spesa pubblica per
fronteggiare la crisi, mentre paesi come la Francia
hanno posto maggior enfasi su regole di mercato più
rigide. Definendole "polemiche sterili", Obama ha detto
di essere anche lui a favore di una necessaria riforma
delle norme finanziarie. Obama ha anche rassicurato la
Cina che aveva espresso preoccupazioni per i propri
massicci investimenti in bond negli Usa. "Non solo il
governo cinese ma qualsiasi investitore può avere
assoluta fiducia sullo stato di salute degli
investimenti negli Usa", ha detto.
16 Marzo 2009 03:19 NEW
YORK
BERNANKE: LA RECESSIONE DURERA' FINO AL 2010
di WSI
Secondo il n.1 della Fed gli sforzi congiunti di governo
e Banca Centrale Usa sono riusciti ad evitare una Grande
Depressione simile a quella degli anni Trenta. Nessuna
grande banca americana fallira'. Ma la disoccupazione
continuera' a salire.
Il chairman della Federal Reserve Ben Bernanke in una
rara intervista (non ne da' mai) al programma TV della
CBS "60 Minutes", domenica sera, ha detto che la
recessione negli Stati Uniti durera' tutto l'anno e non
si attenuera' prima del 2010. Il maggior rischio per
l'economia e' che la volonta' politica a Washington, che
sarebbe necessaria per "riaggiustare" un sistema
finanziario in frantumi, potrebbe anche venire meno.
"Questo declino economico comincera' a moderarsi e
cominceremo a vedere un livellamento" ha detto Bernanke,
pressato durante l'intervista di "60 Minutes" dal
giornalista Scott Pelley che gli chiedeva se la
recessione sarebbe finita entro quest'anno. Il chairman
della Federal Reserve ha anche messo in guardia sul
fatto che il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti,
oggi all'8.1%, continuera' a salire.
Secondo Bernanke gli sforzi congiunti del governo e
della Banca Centrale Usa molto probabilmente sono
riusciti ad evitare una Grande Depressione simile a
quella degli anni Trenta. Il capo della Federal Reserve
ha anche detto che le maggiori banche degli Stati Uniti
sono "solvibili" e che non si aspetta che nessuna di
esse fallisca.
16 Marzo 2009 08:29
Borsa Tokyo, Nikkei chiude a +1,78%, massimi chiusura di
un mese
TOKYO (Reuters) - La Borsa di Tokyo ha archiviato la
seduta in rialzo di quasi l'1,8% galvanizzata dalle
banche, tra cui Mitsubishi UFJ Financial Group, che
hanno beneficiato dell'allentamento delle tensioni sullo
stato di salute delle agenzie di prestito immobiliare
americane. Il Nikkei ha guadagnato l'1,78% a 7.704,15
punti, ai massimi di chiusura dal 16 febbraio, mentre
l'indice allargato Topix ha terminato a 741,69 punti, in
rialzo del 2,4%.
16 Marzo 2009 09:10
Borse Asia Pacifico, prevale rialzo sostenuto da
finanziari
MILANO (Reuters) - Ad eccezione di Singapore, le borse
asiatiche tirano oggi un sospiro di sollievo, allentando
le preoccupazioni per lo stato di salute del settore
bancario americano. In una seduta che assiste a un
leggero risveglio della predisposizione al rischio,
particolarmente forte è HONG KONG, seguita a ruota da
TAIWAN e SHANGHAI. Non condivide l'ottimismo generale
SINGAPORE, mentre SEUL è piatta. A dare benzina alle
borse asiatiche è la rassicurazione arrivata dai colossi
bancari americani alla fine della settimana scorsa:
Citigroup, Bank of America e JP Morgan hanno affermato
di essere in utile nei primi due mesi del 2009. Sul
fronte giapponese, la notizia di un possibile acquisto
di debito subordinato degli istituti nazionali da parte
della banca centrale ha fatto chiudere il Nikkei in
rialzo di quasi l'1,8% dopo aver segnato un balzo di
oltre il 2,4% nel corso della seduta. Intorno alle 8,30
l'indice regionale MSCI - che esclude la borsa di Tokyo
- sale di oltre l'1%, grazie alla ripresa dei titoli
finanziari. "I guadagni asiatici dovrebbero continuare
fino a quando le azioni americane si manterranno sulla
strada della ripresa", commenta un analista di Hyundai
Securities. A HONG KONG è la banca Hsbc a guidare il
balzo dei finanziari. Un articolo apparso stamane su un
quotidiano cinese ha infatti escluso un salvataggio da
parte del governo inglese, anche se le condizioni di
mercato continuassero a deteriorarsi. Ad alleggerire i
timori degli investitori sono anche i buoni risultati
che alcune società cinesi dovrebbero aver registrato nel
2008 e la speranza in una svolta dell'economia nazionale
nel 2009. Sono invece 12.000 visitatori cinesi sbarcati
a TAIWAN a far salire i titoli dell'isola più legati al
turismo. Bene anche i finanziari dopo indiscrezioni
stampa sull'intenzione del governo di quadriplicare il
fondo di salvataggio finanziario a più di 1.000 miliardi
di dollari taiwanesi. Più incerta avanza SHANGHAI dove
il rinnovato ottimismo delle banche si scontra con gli
ultimi dati su esportazioni e produzione industriale,
mettendo in dubbio la fiducia, promossa dal governo, in
una vicina ripresa economica del paese. Sale anche la
borsa INDIANA, sebbene le dichiarazioni positive delle
banche americane non riescano a coprire totalmente le
ferite che continuano a minare la fiducia degli
investitori per lo stato di salute dell'economia
mondiale. E' in leggero calo SEUL con il calo dei
tecnologici che si contrappone al rialzo delle banche.
16 Marzo 2009 11:56
PECHINO
Cina:giu' investimenti stranieri, -15,81%
di ANSA
A febbraio, migliora dato su gennaio (-32,7).Persi 20
mln posti
(ANSA) - PECHINO, 16 MAR - In febbraio gli investimenti
diretti stranieri in Cina sono diminuiti del 15,81 per
cento rispetto allo stesso mese dell' anno scorso.I dati
diffusi dal ministero del commercio di Pechino,
segnalano che sono cinque mesi che i flusso degli
investimenti e' in continuo calo, anche se il ritmo e'
sceso rispetto a gennaio, quando e' stato registrato un
record del 32,7% su base annua.A far le spese della
crisi e' il settore manifatturiero nel quale si sono
persi venti milioni di posti di lavoro.
16 Marzo 2009 13:19 ROMA
Crisi: Giappone, lo stato dell'economia e' grave
di ANSA
Governo stima a breve peggioramento utili aziendali
(ANSA) - ROMA, 16 MAR - L'economia giapponese resta un
malato 'grave' le cui condizioni 'stanno peggiorando
rapidamente'. Lo scrive il governo giapponese.Nella
valutazione mensile sullo stato dell'economia pur
mantenendo invariato il giudizio sulle condizioni
economiche, il governo stima come siano peggiorate le
prospettive degli utili aziendali per la prima volta
negli ultimi tre mesi.
16 Marzo 2009 14:56
GM, vendite stabili a marzo, vede ripresa durante 2009
DETROIT (Reuters) - Le vendite negli Stati Uniti di
General Motors dovrebbero raggiungere a marzo un livello
simile a quello di gennaio e febbraio. Lo ha detto oggi
il presidente del gruppo automobilistico per l'America
del Nord. Le vendite dovrebbero inoltre registrare una
ripresa "nel corso di quest'anno", ha previsto Troy
Clarke in un'intervista. GM afferma anche che circa
14.000 consumatori avrebbero messo soldi da parte per
comprare il nuovo modello sportivo di Chevrolet Camaro.
Venerdì il titolo ha chiuso a 2,72 dollari.
16 Marzo 2009 16:39
MILANO
Ripresa verrà da Usa, Cina troppo piccola per ex
economista Fmi
MILANO (Reuters) - Una ripresa della crescita mondiale
si baserà ancora sul rilancio dei consumi americani,
mentre l'economia cinese rimane troppo orientata a
soddisfare la domanda estera e ha un peso ridotto per
incidere sullo scenario mondiale. Lo ha sostenuto l'ex
economista-capo del Fondo monetario internazionale,
Raghuram Rajan, ora professore all'università di Chicago
e consulente economico del premier indiano. "Gli Stati
Uniti saranno ancora i consumatori di ultima istanza dal
momento che la minore protezione sociale spinge il
governo a essere meno tollerante rispetto a una
disoccupazione in rialzo, la Fed è una banca centrale
particolarmente attiva e gli investitori esteri sono
disponibili a finanziare l'America", ha spiegato
l'economista, partecipando a un convegno milanese
organizzato da Advantage. "Di conseguenza il dollaro
rimarrà forte". "La Cina è troppo piccola rispetto
all'economia mondiale ed è troppo orientata all'export.
Questa situazione cambierà, ma non nel corso di un
anno... e, anche se cambia il suo modello di crescita,
la Cina rimarrà un'economia piccola relativamente al
mondo, il suo contributo può aiutare soprattutto a
livello regionale", ha detto Rajan. Il professore
dell'Università di Chicago ritiene che ci siano alcuni
timidi segnali positivi nell'economia statunitense, ma
c'è bisogno di una stabilizzazione che, a sua volta,
necessita di un intervento chiaro da parte del governo
Usa sul settore finanziario. "Non abbiamo ancora una
stabile ripresa dei consumi americani, ma le misure
necessarie sono state prese. Quello che serve è un
chiaro piano per il settore finanziario: questa mi
sembra la condizione necessaria perchè la ripresa prenda
forma", ha detto l'economista. Il mercato del credito
negli Usa è congelato e lo sarà fino a quando i bilanci
bancari non verranno ripuliti e l'azione del governo non
avrà eliminato i timori di fallimenti per altre grandi
istituzioni. "Anche se [il governo] farà tutte le cose
giuste ci vorrà del tempo... non meno di un anno",
secondo Rajan. "Altrimenti ci vorrà molto di più". Il
premier cinese Wen Jiabao ha detto la settimana scorsa
che è pronto anche ad adottare nuove misure per centrare
l'obiettivo di una crescita all'8% quest'anni.
16 Marzo 2009 17:44
Maggioranza europei vorrebbe rimpatrio di immigrati
disoccupati
di Kate Kelland LONDRA (Reuters) - Gran parte della
popolazione dei maggiori paesi europei e degli Stati
Uniti pensa che bisognerebbe rimpatriare gli immigrati
senza un lavoro. Lo ha rivelato oggi un sondaggio,
sottolineando le paure crescenti per la scarsità di
lavoro. L'indagine di FT/Harris pubblicata dal Financial
Times ha mostrato che più di tre quarti degli italiani e
dei britannici e la maggioranza di francesi, tedeschi,
spagnoli e americani sarebbero favorevoli se il loro
governo decidesse di espellere gli immigrati. Questi
risultati suggeriscono che la disoccupazione crescente
potrebbe far salire la questione degli immigrati nella
lista delle priorità politiche in Europa, e aumentare il
consenso ai partiti di estrema destra. Il tasso di
disoccupazione in Europa e negli Stati Uniti ha iniziato
a crescere sensibilmente a causa della crisi economica
globale. In Spagna ha superato il 14%, mentre in
Germania e in Francia è rispettivamente oltre il 7% e
oltre l'8%. In Gran Bretagna, dove la disoccupazione ha
toccato i livelli più alti da un decennio, il mercato
del lavoro ha incrementato l'impiego di lavoratori
stranieri, innescando proteste come quella messa in atto
quest'anno dai lavoratori britannici nel settore delle
costruzioni, contrari all'assunzione di imprenditori
stranieri. Il ministro britannico per l'Immigrazione,
Phil Woolas, ha detto al Financial Times che i risultati
dell'indagine "non sono una sorpresa" e che il governo
ci tiene a rassicurare il pubblico di avere pieno
controllo sull'immigrazione. Il sondaggio di FT Harris è
stato condotto online su un campione di 6.538 adulti in
Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna e Stati
Uniti tra il 25 febbraio e il 3 marzo. E' emerso anche
che la maggioranza dei britannici e poco meno della metà
dei tedeschi sono contrari all'ingresso di cittadini di
altri stati Ue nel proprio mercato nazionale del lavoro.
La maggioranza di italiani e spagnoli al contrario si
sono dichiarati favorevoli ai cittadini dell'Unione
europea che vogliono lavorare nei loro paesi.
Interrogati sul protezionismo, circa un terzo di
francesi, italiani, spagnoli e tedeschi hanno detto di
non pensare che misure protezionistiche possano
contribuire significativamente a far uscire il proprio
paese dalla recessione. Poco meno della metà di
americani e tedeschi, riporta ancora l'indagine, crede
che la libertà commerciale possa invece aiutare
l'economia dei propri paesi. Ma altri non si sono
dimostrati così sicuri: solo poco più di un terzo degli
italiani e dei britannici si sono detti d'accordo con
questa idea.
16 Marzo 2009 17:48
Aig, Obama contro bonus, cerca strumenti legali per
bloccarli
WASHINGTON (Reuters) - Barack Obama si scaglia contro il
pagamento dei maxi bonus ai vertici di AIG e incarica il
segretario al Tesoro Timothy Geithner di prendere tutte
le misure legali per bloccarli. Il colosso Usa ha
ricevuto dallo stato americano circa 173 miliardi di
dollari - per volere dell'amministrazione precedente,
quella di Bush - e ora vorrebbe distribuire ai suoi
manager bonus per un totale di 165 milioni di dollari.
"Questa società è entrata in crisi per la propria
condotta avida e imprudente", ha accusato Obama in un
intervento alla Casa Bianca, "ma come può giustificare
tutto ciò (i bonus) agli occhi dei contribuenti?". Il
segretario al Tesoro Timothy Geithner "sta lavorando
alla risoluzione di questo dossier insieme al nuovo AD
di Aig, Edward Liddy (...), l'ho incaricato di
utilizzare tutte le misure legali per impedire il
versamento di quei bonus", ha aggiunto il nuovo
presidente degli Stati Uniti.
16 Marzo 2009 18:49 ROMA
Bce: Trichet, l'euro ha dato stabilita'
di ANSA
Nella crisi attuale rappresenta un'insostituibile
ancoraggio
(ANSA) - ROMA, 16 MAR - La Bce garantira' che l'euro
restera' una 'insostituibile ancora di stabilita''. E'
quanto ha detto il presidente Jean-Claude Trichet.Il
banchiere centrale ha tenuto un discorso alla
Deutchebank di Francoforte.'Nelle attuali molto
difficili circostanze - ha aggiunto - questo e' piu'
importante che mai e l'Europa si puo' appoggiare a noi
per garantire tale ancoraggio'.
16 Marzo 2009 21:51
BERLINO
Paradisi fiscali, Germania: alle parole seguano i fatti
BERLINO (Reuters) - Il ministro delle Finanze tedesco
Peer Steinbrueck ha accolto oggi con favore le promesse
dei paradisi fiscali ad allentare le regole sul segreto
bancario, ma ha esortato la comunità internazionale a
mantenere alta la pressione fino a quando alle parole
non seguiranno azioni concrete. Svizzera, Austria e
Lussemburgo hanno annunciato venerdì scorso di essere
pronte a condividere informazioni sui risparmiatori
stranieri analizzando le richieste caso per caso. "Gli
ultimi commenti nel fine settimana (per esempio da
Svizzera e Austria) sollevano dubbi sulla effettiva
disponibilità ad adottare gli standard dell'Ocse senza
limiti", ha detto in una nota Steinbrueck, uno dei più
accesi sostenitori in Europa di misure contro il segreto
bancario. L'Ocse, che ha sede a Parigi, redige una lista
dei paesi che non cooperano in materia fiscale.
Steinbrueck ha aggiunto che la condivisione di
informazioni bancarie non dovrebbe dipendere da sospetti
concreti di attività illecite. Il ministro ha anche
criticato gli altri "ostacoli" posti da paesi come la
Svizzera - come un'amnistia per gli attuali clienti e
una rinegoziazione degli accordi sulla doppia
tassazione. "La pressione deve restare alta fino a
quando degli accordi rilevanti non saranno firmati e
messi in pratica".
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WALL
STREET: FUTURES ANCORA
POSITIVI, SUGLI SCUDI BARCLAYS
16 Marzo 2009 13:58 NEW
YORK -
di WSI ______________________________________________
Il titolo del gruppo
britannico si spinge con forza al rialzo, trainando i
finanziari, bene JP Morgan. Avanzano anche GE e Apple.
Rassicurazione da Bernanke, contenuto l'impatto del dato
macro.
A mezz’ora dall’apertura delle borse i contratti sugli
indici Usa continuano a trattare in rialzo (vedi
quotazioni a fondo pagina) il che lascia prevedere un
avvio positivo per l’azionario. L’ultimo aggiornamento
sull’attivita' manifatturiera nell’area di New York,
risultato peggiore delle attese, non sembra aver avuto
un significativo effetto sul sentiment degli operatori,
che resta ottimista grazie alle rassicurazioni offerte
dal presidente della Fed Ben Bernanke, sulle prospettive
economiche.
La settimana potrebbe aprirsi dunque sulla scia dei
guadagni realizzati negli ultimi giorni che hanno
permesso agli indici di realizzari guadagni compresi tra
il 9% ed il 10%. Gli operatori trovano conforto in
mattinata nelle ultime parole del capo della Fed Ben
Bernanke che, durante un’intervista rilasciata ai media
americani e trasmessa ieri sera, ha confermato che la
recessione potrebbe terminare "probabilmente entro la
fine dell’anno".
Bernanke ha espresso un certo ottimismo sul recupero
economico che tuttavia non potra’ avvenire "finche’ il
sistema finanziario resta in crisi", sottolineando
l’importanza di evitare il fallimento di un altro grosso
istituto finanziario nei prossimi mesi.
Tra i singoli titoli in movimento, bene il gruppo
finanziario britannico Barclays, in buon progresso dopo
aver annunciato la possibile vendita del business "iShares"
e un avvio positivo nell’anno in corso. Si spingono al
rialzo anche JP Morgan e General Electric dopo i
commenti di Credit Suisse e UBS. Giudizi positivi sono
stati espressi anche sul colosso informatico Apple , il
cui titolo guadagna terreno nel pre-market.
Sul fronte macro, in calendario e’ ancora presente
l’aggiornamento sulla produzione industriale di
febbraio, per cui e’ prevista una contrazione dell’1.3%.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico in netto
calo il greggio, dopo la decisione dell’OPEC di non
apportare alcun taglio alla produzione giornaliera. I
futures con consegna aprile arretrano di $1.55 a $44.70
al barile. Sul valutario, avanza l’euro nei confronti
del dollaro a quota 1.3036. In ribasso l’oro a $926.80
l’oncia (-$3.30). Scendono i Titoli di Stato Usa: il
rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 2.98%.
Alle 14:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future
sull'indice S&P500 e’ in ribasso di 8.40 punti (+1.11%)
a 763.00.
Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna +6.50 punti
(+0.56%) a 1174.50.
Il contratto sull'indice Dow Jones guadagna 55 punti
(+0.77%) a 7234.00.
WALL
STREET: POSITIVA
NONOSTANTE I DATI MACRO
16 Marzo 2009 14:33 NEW YORK -
di WSI ______________________________________________
Indici in rialzo, sulla scia
delle rassicurazioni offerte dal capo della Fed. In
progresso i titoli finanziari dopo i commenti favorevoli
di Barclays. Arretra il greggio, l'OPEC non taglia. Euro
sopra $1.30.
Avvio di seduta in progresso per gli indici americani
nonostante i deludenti dati macro che hanno confermato
la debole fase economica. Gli operatori trovano conforto
in mattinata nelle ultime parole del capo della Fed Ben
Bernanke che, durante un’intervista rilasciata ai media
americani e trasmessa ieri sera, ha confermato che la
recessione potrebbe terminare "probabilmente entro la
fine dell’anno".
Bernanke ha espresso un certo ottimismo sul recupero
economico che tuttavia non potra’ avvenire "finche’ il
sistema finanziario resta in crisi", sottolineando
l’importanza di evitare il fallimento di un altro grosso
istituto finanziario nei prossimi mesi.
L’economia continua pero’ a rimanere debole. L’ultimo
aggiornamento sull’attivita' manifatturiera nell’area di
New York e’ risultato peggiore delle attese, mentre la
produzione industriale ha registrato una nuova
contrazione, accompagnata da un tonfo della capacita’ di
utilizzazione degli impianti ai minimi assoluti.
Tra i singoli titoli in movimento, bene il gruppo
finanziario britannico Barclays, in buon progresso dopo
aver annunciato la possibile vendita del business "iShares"
e un avvio positivo nell’anno in corso. L'azione avanza
del 15% circa, bene anche Bank of America (+9.20%) e
Citigroup (+11%).
Si spingono al rialzo anche JP Morgan e General Electric
dopo i commenti di Credit Suisse e UBS. Giudizi positivi
sono stati espressi anche sul colosso informatico Apple,
il cui titolo guadagna terreno nel pre-market.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico in netto
calo il greggio, dopo la decisione dell’OPEC di non
apportare alcun taglio alla produzione giornaliera. I
futures con consegna aprile arretrano di $1.55 a $44.70
al barile. Sul valutario, avanza l’euro nei confronti
del dollaro a quota 1.3048. In ribasso l’oro a $925.50
l’oncia (-$4.60). Scendono i Titoli di Stato Usa: il
rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 2.9750%.
WALL
STREET: ESTENDE IL
RALLY, DOW JONES +100 PUNTI
16 Marzo 2009 17:08 NEW
YORK -
di WSI ______________________________________________
I listini estendono i
guadagni al giro di boa sui commenti positivi di
Barclays e dopo l'annuncio di ulteriori misure per far
ripartire il sistema finanziario globale. Prosegue in
calo il greggio, bene l'euro.
Gli investitori hanno accolto con favore le parole
confortanti del presidente della Federal Reserve, Ben
Bernanke, sull’economia, spingendo al rialzo i
principali indici della Borsa statunitense. A meta'
seduta il Dow Jones e l’S&P si stanno rendendo
protagonisti del quinto giorno consecutivo di guadagni,
con il paniere delle blue chip che sale dell'1.42% a
7326.72 (+102.74 punti) e l’indice allargato in
progresso dell'1.55% a 768.26 punti. In lieve calo il
Nasdaq, a 1429.72 punti (-0.12%)
In un’intervista rilasciata ai media americani domenica
sera, Bernanke ha detto che la recessione potrebbe
terminare alla fine dell’anno se il programma di
salvataggio delle banche studiato dall’amministrazione
avra’ successo. Ma il numero uno della Fed ha anche
avvertito che il compito e’ difficile e che il governo
dovrebbe permettere agli istituti bancari di concedere
prestiti piu’ liberamente, facendo si’ che i mercati
finanziari tornino a funzionare regolarmente.
Ma il fatto che secondo Bernanke la fine della
recessione dipendera’ dal successo delle misure del
governo per aiutare le banche in difficolta’ e’ ancora
il punto di svolta chiave per economia e mercati.
Secondo gli analisti il rimbalzo dei mercati e’
sostenuto dalla teoria che all’inizio di marzo
l’azionario abbia toccato il fondo ed e’ proprio "qui
che i titoli stanno iniziando a costruire una base da
cui ripartire", sostiene Douglas Kreps, managing
director di Fort Pitt Capital Group. "La situazione
potrebbe anche non migliorare, ma probabilmente
peggiorera’ ad un ritmo meno sostenuto", ha detto
l’analista, aggiungendo che qualsiasi giorno che
passera’ senza notizie deludenti potrebbe aiutare il
mercato a rafforzare ulterioremente quella base.
"Riuscire a passare una settimana o piu’ senza cattive
notizie e’ un segnale positivo".
Tuttavia i segnali che arrivano dal fronte
macroeconomico non sono dei piu’ incoraggianti. L’ultimo
aggiornamento sull’attivita' manifatturiera nell’area di
New York e’ risultato peggiore delle attese, mentre la
produzione industriale ha registrato una nuova
contrazione, accompagnata da un tonfo della capacita’ di
utilizzazione degli impianti ai minimi assoluti.
Tra i singoli settori bene finanziari e farmaceutici,
questi ultimi aiutati proprio dai commenti di Bernanke
sulla probabile conclusione della recessione alla fine
dell’anno. Il benchmark settoriale KBW Bank, che
comprende i 24 principali istituti bancari del paese, fa
un balzo di oltre 4 punti percentuali. Citigroup e’ in
progresso del 38%, Bank of America di quasi il 10%.
Tonico il gruppo finanziario britannico Barclays, che ha
annunciato la possibile vendita del business "iShares" e
un avvio positivo nell’anno in corso. Si spingono al
rialzo anche JP Morgan e General Electric dopo i
commenti di Credit Suisse e UBS.
Depressi invece i titoli del comparto tecnologico, in
particolare Intel, Oracle e Qualcomm. Sotto i riflettori
Cisco, dopo che il gigante delle apparecchiature di rete
ha annunciato il lancio di una nuova iniziativa volta ad
ampliare la presenza nel mercato dei sistemi per
computer aziendali. SanDisk, il maggiore produttore di
chiavi di memoria usb, scivola di oltre nove punti
percentuali dopo il downgrade di Bank of America a "Underperform".
WALL
STREET:
SFUMA LA CINQUINA, GIU' SUL FINALE
16 Marzo 2009 21:10 NEW YORK -
di WSI ______________________________________________
Svanisce quello che sarebbe
stato il rally piu' lungo da novembre. Pesano le prese
di profitto dopo i forti guadagni della settimana
scorsa. Cautela in attesa dei dettagli sul piano di
salvataggio delle banche. Debole l'hi-tech.
L’azionario non riesce nell’impresa di mettere a segno
la piu’ lunga serie positiva da novembre con gli indici
che, colpiti dalle prese di beneficio, proprio sul
finale bruciano i guadagni accumulati in giornata. Il
Dow Jones chiude in ribasso dello 0.10% a 7216.97 punti,
l’S&P 500 cede lo 0.35% a 753.90 punti. Piu' pesante il
calo del Nasdaq, debole per tutta la seduta. Il paniere
dei tecnologici lascia sul terreno l'1.92% a quota
1404.02.
Le parole rassicuranti del presidente della Federal
Reserve, Ben Bernanke, e le buone notizie giunte dal
comparto bancario non sono riuscite a placare i timori
secondo cui gli Stati Uniti si starebbero dirigendo
verso la prima depressione dopo settant’anni.
Secondo Jack Ablin, chief investment officer di Harris
Private Bank, che gestisce oltre 60 miliardi di dollari,
alla base degli ultimi giorni di rialzi ci sarebbe il
crescente ottimismo sullo stato di salute del settore
finanziario: "il cuore del problema rimane il sistema
bancario e le notizie che giungono da quel settore
suggeriscono che potremmo aver voltato pagina".
Nell’ultima settimana diversi colossi bancari, da
Citigroup e Bank of America, a JP Morgan e Barclays,
hanno annunciato un ritorno alla profittabilita’
all’inizio dell’anno e i dati del governo indicano che
le vendite al dettaglio negli Stati Uniti potrebbero
essersi stabilizzate dopo una contrazione lunga sei
mesi.
Mentre l’amministrazione e’ all’opera per mettere a
punto gli ultimi dettagli del piano di salvataggio delle
banche, in un’intervista concessa al canale Cbs,
Bernanke ha detto che che la recessione potrebbe
terminare alla fine dell’anno se il programma avra’
successo. Ma il numero uno della Fed ha anche avvertito
che il compito e’ difficile e che il governo dovrebbe
permettere agli istituti bancari di concedere prestiti
piu’ liberamente, facendo si’ che i mercati finanziari
tornino a funzionare regolarmente. In settimana il
Tesoro dovrebbe fornire informazioni aggiuntive sul
piano da mille miliardi di dollari che ha l’obiettivo di
rilevare gli asset tossici delle banche, alla base della
crisi. Questa settimana e’ atteso anche l’inizio della
prima fase del programma della Fed da mille miliardi
volto a rilanciare il mercato del credito al consimo e
alle aziende.
Per il mercato del lavoro Usa probabilmente ci vorra’
del tempo prima che il peggio sia lasciato alle spalle e
le perdite bancarie da investimenti in prestiti e
proprieta’ immobiliari probabilmente sono destinate a
salire ancora, secondo gli analisti. Bernanke ha
precisato che e’ molto possibile che il tasso di
disoccupazione superi il 10%. Per trovare un livello
simile bisogna risalire al 1983.
E le cifre macroeconomiche giunte in giornata confermano
che l’economia e’ ancora in difficolta’. L’ultimo
aggiornamento sull’attivita' manifatturiera nell’area di
New York e’ risultato peggiore delle attese, mentre la
produzione industriale ha registrato una nuova
contrazione, accompagnata da un tonfo della capacita’ di
utilizzazione degli impianti ai minimi assoluti.
Tra i singoli titoli, si fa particolarmente pesante la
flessione di General Motors (-7%). Guardando invece ai
singoli settori, ben comprati i finanziari, con il
benchmark settoriale KBW Bank, che comprende i 24
principali istituti bancari del paese, che fa un balzo
di quasi 6 punti percentuali. Citigroup chiude in
progresso del 30%, Bank of America di oltre il 7%.
Seduta difficile sin dalle prime battute invece i titoli
del comparto hi-tech, in particolare i semiconduttori,
tra cui Intel (oltre -3%). "I tecnologici hanno messo a
segno forti rimbalzi nelle ultime settimane grazie ai
loro bilanci solidi, percio’ ora probabilmente c’e’ chi
sta spostando i propri portafogli nel piu’ speculativo
settore finanziario", sostiene Ablin. SanDisk, il
maggiore produttore di chiavi di memoria usb, scivola di
oltre nove punti percentuali dopo il downgrade di Bank
of America a "Underperform".
Sugli altri mercati, nel comparto energetico il greggio
si porta sui massimi di dieci settimane, oltre i 47
dollari il barile. I futures con consegna aprile salgono
di $1.10 a $47.13 al barile. Sul valutario, in rialzo
l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio
di lunedi’ il cambio tra le due valute e' di 1.2967. In
ribasso l’oro a $922.00 l’oncia (-$8.10). In flessione i
prezzi dei Titoli di Stato Usa: il rendimento sul
benchmark decennale sale al 2.9510% dal 2.8850% della
chiusura di venerdi'.
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