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PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Lunedì 16 Marzo 2009

PARTE  2

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..... Domenica 15 Marzo 2009 ..... Domenica 15 Marzo 2009 ..... Lunedì 16 Marzo 2009 .....
 

 

 

 

14 Marzo 2009 12:09 HORSHAM, Inghilterra
In dichiarazione G20 nessun dettaglio su misure stimolo
HORSHAM, Inghilterra (Reuters) - I ministri economici del G20 menzioneranno le politiche di stimolo fiscali nel loro comunicato, ma senza definire specifiche richieste per i singoli paesi. Lo ha detto oggi una fonte del G20, negando che ci sia stato uno scontro sulla questione. Un membro di una delegazione del G20, che non ha voluto essere identificato, ha detto che non c'è stata alcuna polemica sulla necessità di aumentare la spesa pubblica tra gli Usa e le delegazioni europee presenti all'incontro, il quale sta preparando il terreno per il vertice del 12 aprile. "Niente di tutto questo", ha detto la fonte. "Era un argomento sul tavolo, certo, ma non è stato affrontato in modo conflittuale, come hanno riferito i media. Non vi dovete aspettare nessuna grande cifra o concreta richiesta". Due altre fonti hanno detto di attendersi un comunicato breve che disegna una cornice, lasciando la definizione dei contenuti al più ampio vertice dei capi di governo.

 

 

14 Marzo 2009 18:35
Draghi, nessuna soluzione rapida per mercati finanziari
HORSAM, Inghilterra (Reuters) - Ci vorrà del tempo per risolvere la crisi finanziaria e il vertice del G20 di Londra del prossimo mese non sarà l'atto finale di questo processo. Lo ha detto oggi il governatore di Bankitalia e presidente del Financial Stability Forum (Fsf), Mario Draghi. "Il 2 aprile non sarà l'atto finale del processo, che sarà lungo", ha detto Draghi ai giornalisti, riferendosi al summit dei leader del G20 previsto a Londra il prossimo 2 aprile. "Il 2 aprile sarà un passo importante e potrebbe produrre dei risultati, ma è stato detto esplicitamente che non sarà la fine del processo", ha aggiunto. Il governatore ha poi detto che alla riunione si è parlato di "disinflazione e del rischio per l'economia". "Se la situazione peggiorasse, potremmo avere una recessione peggiore e una possibile delfazione, ma non è questo il principale scenario del Fondo monetario". Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha messo invece l'accento sul problema delle esportazioni. "L'export è il problema dei problemi. In tutto il mondo si è piantato un pezzo di commercio", ha detto Tremonti ai giornalisti. Oggi i dati del commercio internazionale sono come dopo l'11 settembre e la Grande depressione, quando tutto si fermò. Nessuno stimolo per l'economia funzionerà se non riprenderanno le esportazioni".

 

 

14 Marzo 2009 19:44 WASHINGTON
Crisi: Obama, Cina puo' avere assoluta fiducia economia Usa
di ANSA
Al G20 regole finanziarie saranno 'primo e centrale punto'
(ANSA) - WASHINGTON, 14 mar - La Cina puo' avere 'assoluta fiducia' nell'economia americana, ha assicurato oggi il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Le affermazioni del neo-eletto presidente Usa, fatte al termine dell'incontro con il presidente brasiliano Lula, sono una risposta alle preoccupazioni di Pechino circa lo stato di salute dell'economia Usa. Parlando poi del vertice G20 di aprile Obama ha detto che le regole finanziarie saranno ''il primo e centrale'' punto che il vertice dovra' affrontare.

 

 

15 Marzo 2009 11:20
Obama smentisce contrasti in G20 e rassicura la Cina
WASHINGTON (Reuters) - Il presidente americano Barack Obama ha smentito ieri che ci sia stata frattura tra le 20 principali economie mondiali su come debba essere affrontata la crisi finanziaria globale e ha rassicurato la Cina sul fatto che i suoi investimenti negli Stati Uniti non sono in pericolo. Le parole di Obama sono giunte dopo un incontro con il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, che ha toccato anche diversi aspetti delle relazioni in America Latina. "Non so da dove sia uscita questa idea che ci siano divergenze che emergono al G20", ha detto Obama, riferendosi a notizie riguardo dissensi tra Europa e Stati Uniti. "Non ci sono fazioni", ha detto ai giornalisti nella Stanza Ovale. Washington ha insistito sulla spesa pubblica per fronteggiare la crisi, mentre paesi come la Francia hanno posto maggior enfasi su regole di mercato più rigide. Definendole "polemiche sterili", Obama ha detto di essere anche lui a favore di una necessaria riforma delle norme finanziarie. Obama ha anche rassicurato la Cina che aveva espresso preoccupazioni per i propri massicci investimenti in bond negli Usa. "Non solo il governo cinese ma qualsiasi investitore può avere assoluta fiducia sullo stato di salute degli investimenti negli Usa", ha detto.

 

 

16 Marzo 2009 03:19 NEW YORK
BERNANKE: LA RECESSIONE DURERA' FINO AL 2010
di WSI
Secondo il n.1 della Fed gli sforzi congiunti di governo e Banca Centrale Usa sono riusciti ad evitare una Grande Depressione simile a quella degli anni Trenta. Nessuna grande banca americana fallira'. Ma la disoccupazione continuera' a salire.
Il chairman della Federal Reserve Ben Bernanke in una rara intervista (non ne da' mai) al programma TV della CBS "60 Minutes", domenica sera, ha detto che la recessione negli Stati Uniti durera' tutto l'anno e non si attenuera' prima del 2010. Il maggior rischio per l'economia e' che la volonta' politica a Washington, che sarebbe necessaria per "riaggiustare" un sistema finanziario in frantumi, potrebbe anche venire meno.
"Questo declino economico comincera' a moderarsi e cominceremo a vedere un livellamento" ha detto Bernanke, pressato durante l'intervista di "60 Minutes" dal giornalista Scott Pelley che gli chiedeva se la recessione sarebbe finita entro quest'anno. Il chairman della Federal Reserve ha anche messo in guardia sul fatto che il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti, oggi all'8.1%, continuera' a salire.
Secondo Bernanke gli sforzi congiunti del governo e della Banca Centrale Usa molto probabilmente sono riusciti ad evitare una Grande Depressione simile a quella degli anni Trenta. Il capo della Federal Reserve ha anche detto che le maggiori banche degli Stati Uniti sono "solvibili" e che non si aspetta che nessuna di esse fallisca.

 

 

16 Marzo 2009 08:29
Borsa Tokyo, Nikkei chiude a +1,78%, massimi chiusura di un mese
TOKYO (Reuters) - La Borsa di Tokyo ha archiviato la seduta in rialzo di quasi l'1,8% galvanizzata dalle banche, tra cui Mitsubishi UFJ Financial Group, che hanno beneficiato dell'allentamento delle tensioni sullo stato di salute delle agenzie di prestito immobiliare americane. Il Nikkei ha guadagnato l'1,78% a 7.704,15 punti, ai massimi di chiusura dal 16 febbraio, mentre l'indice allargato Topix ha terminato a 741,69 punti, in rialzo del 2,4%.

 

 

16 Marzo 2009 09:10
Borse Asia Pacifico, prevale rialzo sostenuto da finanziari
MILANO (Reuters) - Ad eccezione di Singapore, le borse asiatiche tirano oggi un sospiro di sollievo, allentando le preoccupazioni per lo stato di salute del settore bancario americano. In una seduta che assiste a un leggero risveglio della predisposizione al rischio, particolarmente forte è HONG KONG, seguita a ruota da TAIWAN e SHANGHAI. Non condivide l'ottimismo generale SINGAPORE, mentre SEUL è piatta. A dare benzina alle borse asiatiche è la rassicurazione arrivata dai colossi bancari americani alla fine della settimana scorsa: Citigroup, Bank of America e JP Morgan hanno affermato di essere in utile nei primi due mesi del 2009. Sul fronte giapponese, la notizia di un possibile acquisto di debito subordinato degli istituti nazionali da parte della banca centrale ha fatto chiudere il Nikkei in rialzo di quasi l'1,8% dopo aver segnato un balzo di oltre il 2,4% nel corso della seduta. Intorno alle 8,30 l'indice regionale MSCI - che esclude la borsa di Tokyo - sale di oltre l'1%, grazie alla ripresa dei titoli finanziari. "I guadagni asiatici dovrebbero continuare fino a quando le azioni americane si manterranno sulla strada della ripresa", commenta un analista di Hyundai Securities. A HONG KONG è la banca Hsbc a guidare il balzo dei finanziari. Un articolo apparso stamane su un quotidiano cinese ha infatti escluso un salvataggio da parte del governo inglese, anche se le condizioni di mercato continuassero a deteriorarsi. Ad alleggerire i timori degli investitori sono anche i buoni risultati che alcune società cinesi dovrebbero aver registrato nel 2008 e la speranza in una svolta dell'economia nazionale nel 2009. Sono invece 12.000 visitatori cinesi sbarcati a TAIWAN a far salire i titoli dell'isola più legati al turismo. Bene anche i finanziari dopo indiscrezioni stampa sull'intenzione del governo di quadriplicare il fondo di salvataggio finanziario a più di 1.000 miliardi di dollari taiwanesi. Più incerta avanza SHANGHAI dove il rinnovato ottimismo delle banche si scontra con gli ultimi dati su esportazioni e produzione industriale, mettendo in dubbio la fiducia, promossa dal governo, in una vicina ripresa economica del paese. Sale anche la borsa INDIANA, sebbene le dichiarazioni positive delle banche americane non riescano a coprire totalmente le ferite che continuano a minare la fiducia degli investitori per lo stato di salute dell'economia mondiale. E' in leggero calo SEUL con il calo dei tecnologici che si contrappone al rialzo delle banche.

 

 

16 Marzo 2009 11:56 PECHINO
Cina:giu' investimenti stranieri, -15,81%
di ANSA
A febbraio, migliora dato su gennaio (-32,7).Persi 20 mln posti
(ANSA) - PECHINO, 16 MAR - In febbraio gli investimenti diretti stranieri in Cina sono diminuiti del 15,81 per cento rispetto allo stesso mese dell' anno scorso.I dati diffusi dal ministero del commercio di Pechino, segnalano che sono cinque mesi che i flusso degli investimenti e' in continuo calo, anche se il ritmo e' sceso rispetto a gennaio, quando e' stato registrato un record del 32,7% su base annua.A far le spese della crisi e' il settore manifatturiero nel quale si sono persi venti milioni di posti di lavoro.

 

 

16 Marzo 2009 13:19 ROMA
Crisi: Giappone, lo stato dell'economia e' grave
di ANSA
Governo stima a breve peggioramento utili aziendali
(ANSA) - ROMA, 16 MAR - L'economia giapponese resta un malato 'grave' le cui condizioni 'stanno peggiorando rapidamente'. Lo scrive il governo giapponese.Nella valutazione mensile sullo stato dell'economia pur mantenendo invariato il giudizio sulle condizioni economiche, il governo stima come siano peggiorate le prospettive degli utili aziendali per la prima volta negli ultimi tre mesi.

 

 

16 Marzo 2009 14:56
GM, vendite stabili a marzo, vede ripresa durante 2009
DETROIT (Reuters) - Le vendite negli Stati Uniti di General Motors dovrebbero raggiungere a marzo un livello simile a quello di gennaio e febbraio. Lo ha detto oggi il presidente del gruppo automobilistico per l'America del Nord. Le vendite dovrebbero inoltre registrare una ripresa "nel corso di quest'anno", ha previsto Troy Clarke in un'intervista. GM afferma anche che circa 14.000 consumatori avrebbero messo soldi da parte per comprare il nuovo modello sportivo di Chevrolet Camaro. Venerdì il titolo ha chiuso a 2,72 dollari.

 

 

16 Marzo 2009 16:39 MILANO
Ripresa verrà da Usa, Cina troppo piccola per ex economista Fmi
MILANO (Reuters) - Una ripresa della crescita mondiale si baserà ancora sul rilancio dei consumi americani, mentre l'economia cinese rimane troppo orientata a soddisfare la domanda estera e ha un peso ridotto per incidere sullo scenario mondiale. Lo ha sostenuto l'ex economista-capo del Fondo monetario internazionale, Raghuram Rajan, ora professore all'università di Chicago e consulente economico del premier indiano. "Gli Stati Uniti saranno ancora i consumatori di ultima istanza dal momento che la minore protezione sociale spinge il governo a essere meno tollerante rispetto a una disoccupazione in rialzo, la Fed è una banca centrale particolarmente attiva e gli investitori esteri sono disponibili a finanziare l'America", ha spiegato l'economista, partecipando a un convegno milanese organizzato da Advantage. "Di conseguenza il dollaro rimarrà forte". "La Cina è troppo piccola rispetto all'economia mondiale ed è troppo orientata all'export. Questa situazione cambierà, ma non nel corso di un anno... e, anche se cambia il suo modello di crescita, la Cina rimarrà un'economia piccola relativamente al mondo, il suo contributo può aiutare soprattutto a livello regionale", ha detto Rajan. Il professore dell'Università di Chicago ritiene che ci siano alcuni timidi segnali positivi nell'economia statunitense, ma c'è bisogno di una stabilizzazione che, a sua volta, necessita di un intervento chiaro da parte del governo Usa sul settore finanziario. "Non abbiamo ancora una stabile ripresa dei consumi americani, ma le misure necessarie sono state prese. Quello che serve è un chiaro piano per il settore finanziario: questa mi sembra la condizione necessaria perchè la ripresa prenda forma", ha detto l'economista. Il mercato del credito negli Usa è congelato e lo sarà fino a quando i bilanci bancari non verranno ripuliti e l'azione del governo non avrà eliminato i timori di fallimenti per altre grandi istituzioni. "Anche se [il governo] farà tutte le cose giuste ci vorrà del tempo... non meno di un anno", secondo Rajan. "Altrimenti ci vorrà molto di più". Il premier cinese Wen Jiabao ha detto la settimana scorsa che è pronto anche ad adottare nuove misure per centrare l'obiettivo di una crescita all'8% quest'anni.

 

 

16 Marzo 2009 17:44
Maggioranza europei vorrebbe rimpatrio di immigrati disoccupati
di Kate Kelland LONDRA (Reuters) - Gran parte della popolazione dei maggiori paesi europei e degli Stati Uniti pensa che bisognerebbe rimpatriare gli immigrati senza un lavoro. Lo ha rivelato oggi un sondaggio, sottolineando le paure crescenti per la scarsità di lavoro. L'indagine di FT/Harris pubblicata dal Financial Times ha mostrato che più di tre quarti degli italiani e dei britannici e la maggioranza di francesi, tedeschi, spagnoli e americani sarebbero favorevoli se il loro governo decidesse di espellere gli immigrati. Questi risultati suggeriscono che la disoccupazione crescente potrebbe far salire la questione degli immigrati nella lista delle priorità politiche in Europa, e aumentare il consenso ai partiti di estrema destra. Il tasso di disoccupazione in Europa e negli Stati Uniti ha iniziato a crescere sensibilmente a causa della crisi economica globale. In Spagna ha superato il 14%, mentre in Germania e in Francia è rispettivamente oltre il 7% e oltre l'8%. In Gran Bretagna, dove la disoccupazione ha toccato i livelli più alti da un decennio, il mercato del lavoro ha incrementato l'impiego di lavoratori stranieri, innescando proteste come quella messa in atto quest'anno dai lavoratori britannici nel settore delle costruzioni, contrari all'assunzione di imprenditori stranieri. Il ministro britannico per l'Immigrazione, Phil Woolas, ha detto al Financial Times che i risultati dell'indagine "non sono una sorpresa" e che il governo ci tiene a rassicurare il pubblico di avere pieno controllo sull'immigrazione. Il sondaggio di FT Harris è stato condotto online su un campione di 6.538 adulti in Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna e Stati Uniti tra il 25 febbraio e il 3 marzo. E' emerso anche che la maggioranza dei britannici e poco meno della metà dei tedeschi sono contrari all'ingresso di cittadini di altri stati Ue nel proprio mercato nazionale del lavoro. La maggioranza di italiani e spagnoli al contrario si sono dichiarati favorevoli ai cittadini dell'Unione europea che vogliono lavorare nei loro paesi. Interrogati sul protezionismo, circa un terzo di francesi, italiani, spagnoli e tedeschi hanno detto di non pensare che misure protezionistiche possano contribuire significativamente a far uscire il proprio paese dalla recessione. Poco meno della metà di americani e tedeschi, riporta ancora l'indagine, crede che la libertà commerciale possa invece aiutare l'economia dei propri paesi. Ma altri non si sono dimostrati così sicuri: solo poco più di un terzo degli italiani e dei britannici si sono detti d'accordo con questa idea.

 

 

16 Marzo 2009 17:48
Aig, Obama contro bonus, cerca strumenti legali per bloccarli
WASHINGTON (Reuters) - Barack Obama si scaglia contro il pagamento dei maxi bonus ai vertici di AIG e incarica il segretario al Tesoro Timothy Geithner di prendere tutte le misure legali per bloccarli. Il colosso Usa ha ricevuto dallo stato americano circa 173 miliardi di dollari - per volere dell'amministrazione precedente, quella di Bush - e ora vorrebbe distribuire ai suoi manager bonus per un totale di 165 milioni di dollari. "Questa società è entrata in crisi per la propria condotta avida e imprudente", ha accusato Obama in un intervento alla Casa Bianca, "ma come può giustificare tutto ciò (i bonus) agli occhi dei contribuenti?". Il segretario al Tesoro Timothy Geithner "sta lavorando alla risoluzione di questo dossier insieme al nuovo AD di Aig, Edward Liddy (...), l'ho incaricato di utilizzare tutte le misure legali per impedire il versamento di quei bonus", ha aggiunto il nuovo presidente degli Stati Uniti.

 

 

16 Marzo 2009 18:49 ROMA
Bce: Trichet, l'euro ha dato stabilita'
di ANSA
Nella crisi attuale rappresenta un'insostituibile ancoraggio
(ANSA) - ROMA, 16 MAR - La Bce garantira' che l'euro restera' una 'insostituibile ancora di stabilita''. E' quanto ha detto il presidente Jean-Claude Trichet.Il banchiere centrale ha tenuto un discorso alla Deutchebank di Francoforte.'Nelle attuali molto difficili circostanze - ha aggiunto - questo e' piu' importante che mai e l'Europa si puo' appoggiare a noi per garantire tale ancoraggio'.

 

 

16 Marzo 2009 21:51 BERLINO
Paradisi fiscali, Germania: alle parole seguano i fatti
BERLINO (Reuters) - Il ministro delle Finanze tedesco Peer Steinbrueck ha accolto oggi con favore le promesse dei paradisi fiscali ad allentare le regole sul segreto bancario, ma ha esortato la comunità internazionale a mantenere alta la pressione fino a quando alle parole non seguiranno azioni concrete. Svizzera, Austria e Lussemburgo hanno annunciato venerdì scorso di essere pronte a condividere informazioni sui risparmiatori stranieri analizzando le richieste caso per caso. "Gli ultimi commenti nel fine settimana (per esempio da Svizzera e Austria) sollevano dubbi sulla effettiva disponibilità ad adottare gli standard dell'Ocse senza limiti", ha detto in una nota Steinbrueck, uno dei più accesi sostenitori in Europa di misure contro il segreto bancario. L'Ocse, che ha sede a Parigi, redige una lista dei paesi che non cooperano in materia fiscale. Steinbrueck ha aggiunto che la condivisione di informazioni bancarie non dovrebbe dipendere da sospetti concreti di attività illecite. Il ministro ha anche criticato gli altri "ostacoli" posti da paesi come la Svizzera - come un'amnistia per gli attuali clienti e una rinegoziazione degli accordi sulla doppia tassazione. "La pressione deve restare alta fino a quando degli accordi rilevanti non saranno firmati e messi in pratica".


 

 

 

 

WALL STREET: FUTURES ANCORA POSITIVI, SUGLI SCUDI BARCLAYS

16 Marzo 2009 13:58 NEW YORK - di WSI
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Il titolo del gruppo britannico si spinge con forza al rialzo, trainando i finanziari, bene JP Morgan. Avanzano anche GE e Apple. Rassicurazione da Bernanke, contenuto l'impatto del dato macro.
A mezz’ora dall’apertura delle borse i contratti sugli indici Usa continuano a trattare in rialzo (vedi quotazioni a fondo pagina) il che lascia prevedere un avvio positivo per l’azionario. L’ultimo aggiornamento sull’attivita' manifatturiera nell’area di New York, risultato peggiore delle attese, non sembra aver avuto un significativo effetto sul sentiment degli operatori, che resta ottimista grazie alle rassicurazioni offerte dal presidente della Fed Ben Bernanke, sulle prospettive economiche.
La settimana potrebbe aprirsi dunque sulla scia dei guadagni realizzati negli ultimi giorni che hanno permesso agli indici di realizzari guadagni compresi tra il 9% ed il 10%. Gli operatori trovano conforto in mattinata nelle ultime parole del capo della Fed Ben Bernanke che, durante un’intervista rilasciata ai media americani e trasmessa ieri sera, ha confermato che la recessione potrebbe terminare "probabilmente entro la fine dell’anno".
Bernanke ha espresso un certo ottimismo sul recupero economico che tuttavia non potra’ avvenire "finche’ il sistema finanziario resta in crisi", sottolineando l’importanza di evitare il fallimento di un altro grosso istituto finanziario nei prossimi mesi.
Tra i singoli titoli in movimento, bene il gruppo finanziario britannico Barclays, in buon progresso dopo aver annunciato la possibile vendita del business "iShares" e un avvio positivo nell’anno in corso. Si spingono al rialzo anche JP Morgan e General Electric dopo i commenti di Credit Suisse e UBS. Giudizi positivi sono stati espressi anche sul colosso informatico Apple , il cui titolo guadagna terreno nel pre-market.
Sul fronte macro, in calendario e’ ancora presente l’aggiornamento sulla produzione industriale di febbraio, per cui e’ prevista una contrazione dell’1.3%.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico in netto calo il greggio, dopo la decisione dell’OPEC di non apportare alcun taglio alla produzione giornaliera. I futures con consegna aprile arretrano di $1.55 a $44.70 al barile. Sul valutario, avanza l’euro nei confronti del dollaro a quota 1.3036. In ribasso l’oro a $926.80 l’oncia (-$3.30). Scendono i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 2.98%.
Alle 14:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 e’ in ribasso di 8.40 punti (+1.11%) a 763.00.
Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna +6.50 punti (+0.56%) a 1174.50.
Il contratto sull'indice Dow Jones guadagna 55 punti (+0.77%) a 7234.00.

 

 

 

WALL STREET: POSITIVA NONOSTANTE I DATI MACRO

16 Marzo 2009 14:33 NEW YORK - di WSI
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Indici in rialzo, sulla scia delle rassicurazioni offerte dal capo della Fed. In progresso i titoli finanziari dopo i commenti favorevoli di Barclays. Arretra il greggio, l'OPEC non taglia. Euro sopra $1.30.
Avvio di seduta in progresso per gli indici americani nonostante i deludenti dati macro che hanno confermato la debole fase economica. Gli operatori trovano conforto in mattinata nelle ultime parole del capo della Fed Ben Bernanke che, durante un’intervista rilasciata ai media americani e trasmessa ieri sera, ha confermato che la recessione potrebbe terminare "probabilmente entro la fine dell’anno".
Bernanke ha espresso un certo ottimismo sul recupero economico che tuttavia non potra’ avvenire "finche’ il sistema finanziario resta in crisi", sottolineando l’importanza di evitare il fallimento di un altro grosso istituto finanziario nei prossimi mesi.
L’economia continua pero’ a rimanere debole. L’ultimo aggiornamento sull’attivita' manifatturiera nell’area di New York e’ risultato peggiore delle attese, mentre la produzione industriale ha registrato una nuova contrazione, accompagnata da un tonfo della capacita’ di utilizzazione degli impianti ai minimi assoluti.
Tra i singoli titoli in movimento, bene il gruppo finanziario britannico Barclays, in buon progresso dopo aver annunciato la possibile vendita del business "iShares" e un avvio positivo nell’anno in corso. L'azione avanza del 15% circa, bene anche Bank of America (+9.20%) e Citigroup (+11%).
Si spingono al rialzo anche JP Morgan e General Electric dopo i commenti di Credit Suisse e UBS. Giudizi positivi sono stati espressi anche sul colosso informatico Apple, il cui titolo guadagna terreno nel pre-market.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico in netto calo il greggio, dopo la decisione dell’OPEC di non apportare alcun taglio alla produzione giornaliera. I futures con consegna aprile arretrano di $1.55 a $44.70 al barile. Sul valutario, avanza l’euro nei confronti del dollaro a quota 1.3048. In ribasso l’oro a $925.50 l’oncia (-$4.60). Scendono i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 2.9750%.

 

 

 

WALL STREET: ESTENDE IL RALLY, DOW JONES +100 PUNTI

16 Marzo 2009 17:08 NEW YORK - di WSI
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I listini estendono i guadagni al giro di boa sui commenti positivi di Barclays e dopo l'annuncio di ulteriori misure per far ripartire il sistema finanziario globale. Prosegue in calo il greggio, bene l'euro.
Gli investitori hanno accolto con favore le parole confortanti del presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, sull’economia, spingendo al rialzo i principali indici della Borsa statunitense. A meta' seduta il Dow Jones e l’S&P si stanno rendendo protagonisti del quinto giorno consecutivo di guadagni, con il paniere delle blue chip che sale dell'1.42% a 7326.72 (+102.74 punti) e l’indice allargato in progresso dell'1.55% a 768.26 punti. In lieve calo il Nasdaq, a 1429.72 punti (-0.12%)
In un’intervista rilasciata ai media americani domenica sera, Bernanke ha detto che la recessione potrebbe terminare alla fine dell’anno se il programma di salvataggio delle banche studiato dall’amministrazione avra’ successo. Ma il numero uno della Fed ha anche avvertito che il compito e’ difficile e che il governo dovrebbe permettere agli istituti bancari di concedere prestiti piu’ liberamente, facendo si’ che i mercati finanziari tornino a funzionare regolarmente.
Ma il fatto che secondo Bernanke la fine della recessione dipendera’ dal successo delle misure del governo per aiutare le banche in difficolta’ e’ ancora il punto di svolta chiave per economia e mercati.
Secondo gli analisti il rimbalzo dei mercati e’ sostenuto dalla teoria che all’inizio di marzo l’azionario abbia toccato il fondo ed e’ proprio "qui che i titoli stanno iniziando a costruire una base da cui ripartire", sostiene Douglas Kreps, managing director di Fort Pitt Capital Group. "La situazione potrebbe anche non migliorare, ma probabilmente peggiorera’ ad un ritmo meno sostenuto", ha detto l’analista, aggiungendo che qualsiasi giorno che passera’ senza notizie deludenti potrebbe aiutare il mercato a rafforzare ulterioremente quella base. "Riuscire a passare una settimana o piu’ senza cattive notizie e’ un segnale positivo".
Tuttavia i segnali che arrivano dal fronte macroeconomico non sono dei piu’ incoraggianti. L’ultimo aggiornamento sull’attivita' manifatturiera nell’area di New York e’ risultato peggiore delle attese, mentre la produzione industriale ha registrato una nuova contrazione, accompagnata da un tonfo della capacita’ di utilizzazione degli impianti ai minimi assoluti.
Tra i singoli settori bene finanziari e farmaceutici, questi ultimi aiutati proprio dai commenti di Bernanke sulla probabile conclusione della recessione alla fine dell’anno. Il benchmark settoriale KBW Bank, che comprende i 24 principali istituti bancari del paese, fa un balzo di oltre 4 punti percentuali. Citigroup e’ in progresso del 38%, Bank of America di quasi il 10%.
Tonico il gruppo finanziario britannico Barclays, che ha annunciato la possibile vendita del business "iShares" e un avvio positivo nell’anno in corso. Si spingono al rialzo anche JP Morgan e General Electric dopo i commenti di Credit Suisse e UBS.
Depressi invece i titoli del comparto tecnologico, in particolare Intel, Oracle e Qualcomm. Sotto i riflettori Cisco, dopo che il gigante delle apparecchiature di rete ha annunciato il lancio di una nuova iniziativa volta ad ampliare la presenza nel mercato dei sistemi per computer aziendali. SanDisk, il maggiore produttore di chiavi di memoria usb, scivola di oltre nove punti percentuali dopo il downgrade di Bank of America a "Underperform".

 

 

 

WALL STREET: SFUMA LA CINQUINA, GIU' SUL FINALE

16 Marzo 2009 21:10 NEW YORK - di WSI
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Svanisce quello che sarebbe stato il rally piu' lungo da novembre. Pesano le prese di profitto dopo i forti guadagni della settimana scorsa. Cautela in attesa dei dettagli sul piano di salvataggio delle banche. Debole l'hi-tech.
L’azionario non riesce nell’impresa di mettere a segno la piu’ lunga serie positiva da novembre con gli indici che, colpiti dalle prese di beneficio, proprio sul finale bruciano i guadagni accumulati in giornata. Il Dow Jones chiude in ribasso dello 0.10% a 7216.97 punti, l’S&P 500 cede lo 0.35% a 753.90 punti. Piu' pesante il calo del Nasdaq, debole per tutta la seduta. Il paniere dei tecnologici lascia sul terreno l'1.92% a quota 1404.02.
Le parole rassicuranti del presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, e le buone notizie giunte dal comparto bancario non sono riuscite a placare i timori secondo cui gli Stati Uniti si starebbero dirigendo verso la prima depressione dopo settant’anni.
Secondo Jack Ablin, chief investment officer di Harris Private Bank, che gestisce oltre 60 miliardi di dollari, alla base degli ultimi giorni di rialzi ci sarebbe il crescente ottimismo sullo stato di salute del settore finanziario: "il cuore del problema rimane il sistema bancario e le notizie che giungono da quel settore suggeriscono che potremmo aver voltato pagina".
Nell’ultima settimana diversi colossi bancari, da Citigroup e Bank of America, a JP Morgan e Barclays, hanno annunciato un ritorno alla profittabilita’ all’inizio dell’anno e i dati del governo indicano che le vendite al dettaglio negli Stati Uniti potrebbero essersi stabilizzate dopo una contrazione lunga sei mesi.
Mentre l’amministrazione e’ all’opera per mettere a punto gli ultimi dettagli del piano di salvataggio delle banche, in un’intervista concessa al canale Cbs, Bernanke ha detto che che la recessione potrebbe terminare alla fine dell’anno se il programma avra’ successo. Ma il numero uno della Fed ha anche avvertito che il compito e’ difficile e che il governo dovrebbe permettere agli istituti bancari di concedere prestiti piu’ liberamente, facendo si’ che i mercati finanziari tornino a funzionare regolarmente. In settimana il Tesoro dovrebbe fornire informazioni aggiuntive sul piano da mille miliardi di dollari che ha l’obiettivo di rilevare gli asset tossici delle banche, alla base della crisi. Questa settimana e’ atteso anche l’inizio della prima fase del programma della Fed da mille miliardi volto a rilanciare il mercato del credito al consimo e alle aziende.
Per il mercato del lavoro Usa probabilmente ci vorra’ del tempo prima che il peggio sia lasciato alle spalle e le perdite bancarie da investimenti in prestiti e proprieta’ immobiliari probabilmente sono destinate a salire ancora, secondo gli analisti. Bernanke ha precisato che e’ molto possibile che il tasso di disoccupazione superi il 10%. Per trovare un livello simile bisogna risalire al 1983.
E le cifre macroeconomiche giunte in giornata confermano che l’economia e’ ancora in difficolta’. L’ultimo aggiornamento sull’attivita' manifatturiera nell’area di New York e’ risultato peggiore delle attese, mentre la produzione industriale ha registrato una nuova contrazione, accompagnata da un tonfo della capacita’ di utilizzazione degli impianti ai minimi assoluti.
Tra i singoli titoli, si fa particolarmente pesante la flessione di General Motors (-7%). Guardando invece ai singoli settori, ben comprati i finanziari, con il benchmark settoriale KBW Bank, che comprende i 24 principali istituti bancari del paese, che fa un balzo di quasi 6 punti percentuali. Citigroup chiude in progresso del 30%, Bank of America di oltre il 7%.
Seduta difficile sin dalle prime battute invece i titoli del comparto hi-tech, in particolare i semiconduttori, tra cui Intel (oltre -3%). "I tecnologici hanno messo a segno forti rimbalzi nelle ultime settimane grazie ai loro bilanci solidi, percio’ ora probabilmente c’e’ chi sta spostando i propri portafogli nel piu’ speculativo settore finanziario", sostiene Ablin. SanDisk, il maggiore produttore di chiavi di memoria usb, scivola di oltre nove punti percentuali dopo il downgrade di Bank of America a "Underperform".
Sugli altri mercati, nel comparto energetico il greggio si porta sui massimi di dieci settimane, oltre i 47 dollari il barile. I futures con consegna aprile salgono di $1.10 a $47.13 al barile. Sul valutario, in rialzo l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ il cambio tra le due valute e' di 1.2967. In ribasso l’oro a $922.00 l’oncia (-$8.10). In flessione i prezzi dei Titoli di Stato Usa: il rendimento sul benchmark decennale sale al 2.9510% dal 2.8850% della chiusura di venerdi'.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 
 

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