20 Marzo 2009 08:37
Borse Asia Pacifico contrastati su dubbi mossa Fed,
dollaro
MILANO (Reuters) - Le borse asiatiche viaggiano
contrastate, preparandosi a chiudere la seconda
settimana consecutiva in rialzo e continuando a digerire
la nuova manovra messa in campo dalla Federal Reserve.
Certo qualche perplessità resta, non ultime la
possibilità di un indebolimento del dollaro - che
potrebbe perdere il suo stato di valuta per le riserve
mondiali -, e di un'impennata dell'inflazione nel lungo
termine. "Questo è un momento storico: stiamo assistendo
all'inizio dello svilimento della valuta di riferimento
per le riserve mondiali. In molti si sentono come se
stessero testimoniando la caduta di Roma", commenta Alan
Ruskin, strategist di Rbs. Per i paesi asiatici,
fortemente dipendenti dalle esportazioni, la caduta del
dollaro provocherebbe il rialzo delle valute locali,
danneggiando ulteriormente il già compromesso commercio
con l'estero. Alle 8,10 l'indice regionale MSCI - che
esclude la borsa di Tokyo - cede oltre l'1%, mentre in
Giappone la borsa è rimasta chiusa per le festività
dell'equinozio di primavera. La peggiore di oggi è HONG
KONG sulle prese di profitto che travolgono i bancari e
sul forte rallentamento della crescita dei profitti
trimestrali di China Mobile. Male anche TAIWAN dove si
teme che i titoli finanziari possano essere colpiti
dall'intenzione del governo di abbassare nettamente i
tassi di interesse sulle carte di credito. "Alcune
società finanziarie hanno già molti problemi, questo
sarebbe un altro colpo", dice un analista. Non va meglio
alla borsa INDIANA in cui le preoccupazioni
sull'economia a livello internazionale si intersecano
con l'avvicinarsi delle elezioni a aprile e maggio e con
la debolezza dei mercati locali. Un po' di sollievo
arriva soltanto dai minerari nella speranza di un
aumento dei prezzi delle materie prime. Prese di
profitto e rialzo dei minerari sono protagonisti anche a
SYDNEY dove le banche stanno velocemente ritracciando i
guadagni dei giorni scorsi. Sono deboli, ma positive
SHANGHAI, SINGAPORE e SEUL. Sulla prima il calo dei
finanziari è contrastato dai guadagni delle società
energetiche, mentre sui listini coreani sono i
costruttori di navi e i minerari a dare una spinta al
rialzo.
20 Marzo 2009 09:06
Crisi, Ue sollecita in bozza per G20 raddoppio risorse
FMI
BRUXELLES (Reuters) - I leader dell'Unione Europea hanno
raggiunto un accordo per chiedere di raddoppiare le
risorse destinate al Fondo Monetario Internazionale,
secondo la bozza finale del documento che verrà
presentato al summit del G20 di aprile. Nella bozza,
ancora soggetta a cambiamenti dell'ultimo minuto, si
dice che l'Ue proporrà "di raddoppiare le risorse del
FMI così che il Fondo possa aiutare i suoi paesi membri
in maniera rapida e flessibile se avranno problemi". Il
documento non menziona le dimensioni del possibile
contributo dell'Ue e chiama contestualmente anche per
una riforma dei processi decisionali e delle strutture
di leadership del Fondo. Secondo la bozza, i leader
europei hanno inoltre concordato di tenere sotto
osservazione l'attuale tetto di 25 miliardi di euro del
fondo crisi del blocco destinato ai paesi europei in
difficoltà.
20 Marzo 2009 11:20
BRUXELLES
Ue-16:
crolla la produzione industriale
di ANSA
A gennaio -3,5%, calo del 17,3% su base annua
(ANSA) - BRUXELLES, 20 MAR - Crolla la produzione
industriale, in gennaio, nei Paesi della zona dell'euro:
il calo, rispetto al mese precedente, e' stato del 3,5%.
Su base annua e' arrivato al 17,3%. Lo rende noto
Eurostat, che per l'Unione europea indica una
diminuzione del 2,9% rispetto a dicembre e del 16,3% in
rapporto al gennaio 2008. La produzione dell'energia, in
gennaio rispetto al mese precedente, e' diminuita
rispettivamente dell'1,6% nella zona dell'euro e dello
0,4% nell'Ue-27. Per i beni di consumo non durevoli il
calo e' stato dell'1,1% nella zona dell'euro e dello
0,3% nell'Unione. Diminuzione anche per i beni di
consumo durevoli, calati del 2,6% nella zona dell'euro e
dell'1,8% nell'Ue. I beni intermedi hanno visto
anch'essi un calo rispettivamente del 3,6% e del 3,4%
cosi' come i beni d'investimento, scesi del 6% nella
zona dell'euro e del 5,7% nell'Ue. Tra gli Stati per i
quali sono disponibili i dati, la diminuzione piu' forte
in gennaio, rispetto a dicembre, e' stata registrata in
Lettonia (-11,2%), Portogallo (-9,8%) e Germania
(-7,5%). Una crescita e' stata osservata soltanto in
Irlanda (+6,7%) e in Ungheria (+2,5%). Su base annua,
gli Stati con un calo piu' consistente sono Estonia
(-26,8%), Lettonia (-23,9%) e Svezia (-21,1%). In Italia
la diminuzione e' stata del 16,7%, in Germania del
19,1%, in Spagna del 20,2% e in Francia del
14,6%.(ANSA).
20 Marzo 2009 11:42
PECHINO
Ocse: nel 2009 il Pil del mondo sara' negativo
di ANSA
Non basta andamento positivo di Cina e India
(ANSA) - PECHINO, 20 MAR - Il 2009 sara' un anno di
crescita negativa mondiale anche secondo l'Ocse. Lo ha
dichiarato il segretario generale Angel Gurria.
Probabilmente il mondo andra' verso una crescita
negativa 'perche' l'andamento positivo di India e Cina
non potra' compensare quello negativo' dei Paesi piu'
industrializzati. Il Pil cinese potrebbe aumentare tra
il '6 e il 7%' quest'anno. Nei giorni scorsi gia' la
Banca mondiale e il FMI avevano previsto un'economia
mondiale in contrazione nel 2009.
20 Marzo 2009 12:04 ROMA
20 MAR
Crisi: Bce, niente fondo salvataggio paesi euro
di ANSA
Infondate le dichiarazioni di un parlamentare tedesco
(ANSA)-ROMA 20 MAR- Infondate le dichiarazioni secondo
cui i ministri delle finanze Ue avrebbero istituito un
fondo per il salvataggio di alcuni paesi di Eurolandia.
Lo ha detto un portavoce della Banca centrale europea.
L'Eurotower e' stata tirata in ballo, stamani, da un
parlamentare tedesco secondo cui e' pronto un piano
d'emergenza per aiutare , in particolare, Irlanda e
Grecia in caso di difficolta' dovute ad un aggravarsi
della crisi.
20 Marzo 2009 12:55
BRUXELLES 20 MAR
Auto: Commissione Ue, stupefatti da comportamento
Francia
di ANSA
Verra' 'rilocalizzato' un prodotto fatto da Renault
all'estero
(ANSA) - BRUXELLES 20 MAR - La Francia annuncia la 'rilocalizzazione'
di un prodotto fatto da Renault all'estero, e la
Commissione Ue si dice 'stupefatta'. 'Siamo stupefatti',
ha detto il portavoce della commissaria Ue alla
concorrenza Neelie Kroes, perche' quanto annunciato dal
sottosegretario all'Industria Luc Chatel sarebbe 'in
totale contraddizione' con le lettera inviata dallo
stesso sottosegretario alla commissaria. 'Chiederemo
informazioni alla Francia', ha aggiunto il portavoce.
20 Marzo 2009 14:05
BERLINO/BRUXELLES
Bozza piano salvataggio zona euro, Ue punta su Fmi
di John O'Donnell e Ingrid Melander BERLINO/BRUXELLES (Reuters)
- Un importante parlamentare tedesco ha parlato oggi di
un piano per il salvataggio di Paesi della zona euro,
mentre, riuniti a Bruxelles per un summit, i leader
europei hanno dato l'ok al raddoppio a 500 miliardi di
dollari delle risorse dell'Fmi. La Grecia e l'Irlanda
sarebbero i candidati primi per l'aiuto nella zona euro,
ha detto Otto Bernhardt, parlamentare membro del Cdu,
partito del Cancelliere Angela Merkel. "I ministri delle
finanze si sono accordati sulle procedure. Il punto
chiave è: 'non lasceremo che nessuno fallisca'" ha
spiegato stamane a Reuters Bernhardt. Ministri ed
esponenti europei hanno, però, gettato acqua sul fuoco e
la Banca centrale europea ha smentito di aver costituito
un fondo di emergenza da utilizzare in caso di crisi
acuta di uno Stato della zona euro. La notizia di questo
piano sembra aver colto di sorpresa anche Irlanda e
Grecia. Il ministro degli Esteri irlandese Micheal
Martin ha detto che i ministri delle Finanze europei non
hanno discusso alcun piano di salvataggio e che
l'Irlanda sta già adottando misure per affrontare un
problema fiscale "molto serio". Il ministero delle
finanze della Grecia ha detto che il suo paese non ha
assolutamente bisogno del piano di salvataggio della
zona euro per evitare la bancarotta. "Come abbiamo
affermato ripetutamente, la Grecia non ha tali problemi
(da dovere ricorrere agli aiuti europei)", ha detto un
portavoce del ministero. Da Bruxelles il ministro delle
Finanze tedesco, Peer Steinbrueck, ha detto che al
momento nessun paese della zona euro affronta una crisi
dei pagamenti, aggiugendo, però, che se questa ipotesi
teorica diventasse realtà, la zona euro sarebbe pronta a
fare la sua parte. LEADER UE PRONTI AD AUMENTARE RISORSE
PER FMI I leader dell'Unione Europea hanno intanto
raggiunto un accordo per chiedere di raddoppiare le
risorse destinate al Fondo monetario internazionale,
secondo la bozza finale del documento che verrà
presentato al summit del G20 di aprile. Nella bozza,
ancora soggetta a cambiamenti dell'ultimo minuto, si
dice che l'Ue proporrà "di raddoppiare le risorse del
FMI così che il Fondo possa aiutare i suoi paesi membri
in maniera rapida e flessibile se avranno problemi". Il
vertice dei G20 punta a produrre un piano che permetta
di rilanciare l'economia mondiale. L'Fmi ha avvertito
che l'economia mondiale potrebbe avere un rallentamento
di addirittura l'1% quest'anno, segnando la sua prima
contrazione dal secondo dopoguerra. Il Fondo dice che è
necessaria una azione più incisiva per ripulire le
banche dagli asset tossici per rendere possibile una
graduale ripresa. FONDO PER EST EUROPA I leader dei 27
paesi europei hanno anche dato sostegno alla proposta di
raddoppiare a 50 miliardi di euro il fondo anti crisi
destinato ai paesi dell'Est Europa fuori della zona euro
[nLK400300] Il premier svedese Fredrik Reinfeldt ha
detto durante il summit di Bruxelles: "Non si può
pensare di risolvere tutti i problemi con i soldi dei
contribuenti. I pacchetti di stimolo sono già in
attuazione, abbiamo già fatto molto". Le società
continuano ad avere momenti difficili. Oggi il numero
quattro al mondo nella produzione di telefoni, Sony
Ericsson, ha detto di attendersi perdite pretasse di
340-390 milioni di euro nel primo trimestre, a causa
della debole domanda. Il conglomerato tedesco
ThyssenKrupp pensa di tagliare oltre 3.000 posti pari
all'1,5% del totale dei suoi addetti, secondo il
Financial Times. Sul sito www.reuters.it altre notizie
Reuters in italiano
20 Marzo 2009 14:07
Fiat, ipotesi Chrysler non comporta assunzione debito
MILANO (Reuters) - Fiat precisa che l'ipotesi di
alleanza con Chrysler non comporta per il gruppo
torinese assunzione di debito della società Usa. Il
gruppo Fiat "intende chiarire definitivamente che
l'accordo in discussione non contempla alcuna
assunzione, da parte del gruppo, del debito attuale o
futuro della società americana", dice la nota Fiat. Ieri
Chrysler aveva detto che Fiat assumerà il 35% del debito
che la casa automobilistica americana avrà nei confronti
del governo di Washington. Dopo la nota Fiat il titolo,
che stava cedendo il 4%, è risalita intorno a -2% e alle
12,05 vale 4,62 euro (2,01%). Chrysler ha spiegato ieri
che "non un centesimo" dei contribuenti americani andrà
a Fiat attraverso il piano di salvataggio del settore
auto e ha anticipato che i veicoli prodotti in
partnership con la casa di Torino saranno più efficienti
dal punto di vista dei consumi energetici del 26%
rispetto ai modelli che Chrysler metterà sul mercato nel
2010.
20 Marzo 2009 14:08 ROMA
Federal
Reserve: debutta il piano 'Talf'
di ANSA
Richieste per 4,7 miliardi di dollari
(ANSA) - ROMA, 20 MAR - Al debutto del 'Talf', La
Federal Reserve ha ricevuto richieste per 4,7 miliardi
di dollari di finanziamenti. Il Talf mira a riavvirare
il mercato del credito strutturato. Gli investitori
hanno chiesto 1,9 miliardi di dollari in prestiti per
acquistare titoli garantiti da prestiti per l'auto. I
restanti 2,8 miliardi di dollari di finanziamenti
erogati in base al 'Talf' serviranno ad acquistare
titoli garantiti da finanziamenti erogati attraverso
carte di credito. Nessuna domanda, invece, per
acquistare titoli garantiti da prestiti agli studenti e
alle piccole imprese. L'amministrazione Obama e la Fed
contano sul 'Talf' (Term Asset-Backed Securities Loan
Facility) per riavviare i mercati creditizi, passaggio
indispensabile per rimettere in carreggiata il credito a
famiglie e imprese e superare la recessione. Le
autorita' statunitensi sperano su sottoscrizioni pari a
1.000 miliardi di dollari una volta che il programma
sara' entrato a regime. (ANSA).
20 Marzo 2009 14:57
MILANO
Crisi/ Monti: Si rischia passare da deflazione a
iperinflazione
di Apcom
Dopo ultimi interventi banche centrali
Milano, 20 mar. (Apcom) - L'economia rischia di passare
in poco tempo dal rischio deflazione a quello di
iperinflazione. Lo ha dichiarato Mario Monti, economista
ed ex commissario europeo, durante il suo intervento
alla presentazione di "Barilla center for food and
nutrition". "Oggi preoccupa la deflazione - ha detto
Monti - ma non escludo che, con i recenti interventi
delle banche centrali, si possa arrivare fra un po' di
tempo a una notevolissima impennata inflazionistica".
Monti ha anche spiegato che oggi è la crisi economica
"ad essere in cima alle agende economiche dei governi.
Oggi il problema numero uno è quello di stabilire una
nuova governance mondiale" per combattere la crisi, ma
presto il problema principale diventerà quello di
ridurre "la diseguaglianza, sia all'interno dei vari
Paesi sia la diseguaglianza fra Paese e Paese".
20 Marzo 2009 17:40 NEW
YORK
GM: Wagoner, collasso comporta reinventare societa'
di ANSA
'Dimostreremo che possiamo sopravvivere'
(ANSA) - NEW YORK, 20 MAR - Il collasso delle vendite e
la crisi di settore comportano 'in sostanza il fatto di
reinventare General Motors'. Lo afferma Rick Wagoner. L'a.d.
di GM precisa che il suo primo obiettivo e' quello di
dimostrare alla task force del presidente Obama che la
casa automobilistica puo' sopravvivere. 'Le prospettive
per la sopravvivenza dell'industria automobilistica sono
migliorate ieri quando l'amministrazione Obama ha
accordato alle societa' di componentistica un programma
di aiuti da 5 mld dlr'.
20 Marzo 2009 17:54 NEW
YORK
Fed/ Bernanke esorta autorita' a seguire da vicino
pratiche bonus
di Apcom
Possono compromettere salute sistema finanziario.
New York, 20 mar. (Apcom) - Il presidente della Federal
Reserve, Ben Bernanke, ha lanciato un appello alle
autorita' di controllo del settore bancario affinche'
seguano "da vicino" le pratiche di compensazione mentre
sono impegnate ad analizzare la solidita' degli istituti
finanziari. Le autorita' di controllo hanno osservato
che "le politiche di compensazione studiate male possono
creare incentivi perversi, che possono finire per
mettere a repentaglio la salute dell'organizzazione
bancaria", ha riferito Bernanke durante l'intervento
tenuto durante una convention di banchieri a Phoenix, in
Arizona. I commenti del numero uno della Fed seguono
giorni di polemiche sui bonus che hanno ricevuto i
manager del colosso assicurativo American International
Group, salvato dal governo con quattro distinti
interventi. Le compensazioni hanno suscitato lo sdegno
dell'opinione pubblica e messo in difficolta' il
presidente Barack Obama, mentre Tesoro e Fed si sono
attirati le critiche del Congresso per il modo in cui
hanno gestito la vicenda. Bernanke, che la prossima
settimana sara' impegnato in un intervento davanti al
Congresso proprio in merito al caso AIG, non ha fatto i
nomi delle societa' a cui si riferiva. "Le autorita' di
controllo devono fare molta attenzione, seguendo da
vicino le pratiche di compensazione che possono creare
disparita' tra i ritorni e i rischi sostenuti dalle
istituzioni o dai loro manager", ha dichiarato Bernanke.
Bernanke said. "Le politiche di compensazione dei
manager dovrebbero sia essere allineate con gli
interessi a lungo termine, improntati alla prudenza,
dell'istituto, sia essere vincolate ai rischi sostenuti
dall'organizzazione, sia fornire gli incentivi
appropriati per un comportamento integro e sicuro, sia
evitare pagamenti a breve termine per operazioni che
hanno invece un orizzonte a lungo termine", ha
proseguito il presidente della Banca Centrale Usa.
20 Marzo 2009 18:28 ROMA
Usa/ Obama: piano stimoli economia, il più ampio nella
storia
di Apcom
"Obbligo vigilare su ogni centesimo che spendiamo"
Roma, 20 mar. (Apcom) - "Questo è il piano (di ripresa
dell'economia) più ampio della storia della nostra
nazione, e con un piano di queste dimensioni è un
obbligo vigilare su ogni centesimo che spendiamo", ha
detto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama,
rivolgendosi al National Conference of State
Legislatures. Da segnalare che, con il piano di stimoli
da 787 miliardi di dollari, gli stati americani
riceveranno finanziamenti federali che potranno
utilizzare per contribuire alla ripresa dell'economia,
creando anche nuovi posti di lavoro. E' dunque
necessario, ha aggiunto il presidente, che "noi tutti
rispondiamo di più del nostro operato.
20 Marzo 2009 20:59
WASHINGTON
Usa/Piano budget Obama in difficoltà dopo stime Cbo
deficit-punto
di Apcom
L'genzia prevede un deficit di 9.300 mld usd per
prossimi 10anni
Washington, 20 mar. (Ap-Apcom) - La Casa Bianca
ribadisce che Barack Obama continua a essere "fiducioso
sulla capacità del governo di tagliare il deficit
federale della metà entro la fine del suo termine", ma
le stime che arrivano dal Cbo, l'agenzia di budget
indipendente del Congresso degli Stati Uniti, fanno
accapponare la pelle. Il Congressional Budget Office ha
reso noto infatti di prevedere un deficit di 9.300
miliardi di dollari per i prossimi dieci anni, ovvero
per il periodo compreso tra il 2010 e il 2019; la
spaventosa cifra è superiore di 2.300 miliardi rispetto
alle previsioni della Casa Bianca, e conferma quanto
ritiene l'agenzia: ovvero che il budget che Obama ha
proposto per l'anno fiscale 2010 per un valore di ben
3.600 miliardi di dollari genererà deficit federali che,
nell'arco del prossimo decennio, saranno in media di
quasi 1.000 miliardi di dollari l'anno. Immediata la
reazione di esperti e membri del Congresso, che
intravedono sempre più scogli da superare per l'agenda
economica di Obama; e, in particolare, per la
finanziaria proposta. Kent Conrad, presidente della
commissione di Budget del Senato, non ha dubbi: le
fosche previsioni del Cbo si tradurranno in
"aggiustamenti" nella proposta di budget di Obama.
Rimane invece ferma la posizione di Nancy Pelosi,
presidente della Camera, che ribadisce: "Le nostre
priorità rimangono le stesse", e che fa notare anche che
una certa discrepanza tra le stime della Casa Bianca e
quelle del Cbo sul deficit "non sono insolite". Inoltre,
"questa finanziaria rappresenta i nostri valori e i
nostri investimenti sull'istruzione e la sanità
dell'America". Dunque, almeno Pelosi, non fa affatto un
dietrofront. Detto questo, le stime arrivate dal Cbo,
senza ombra di dubbio, preoccupano. L'agenzia prevede
che il deficit dell'anno fiscale 2009, quello corrente
che è iniziato lo scorso primo ottobre, supererà i 1.800
miliardi di dollari; la stima è superiore di 93 miliardi
di dollari rispetto a quella resa nota dalla Casa
Bianca. Per l'anno fiscale 2010 si prevede poi un
deficit di quasi 1.400 miliardi di dollari, 200 miliardi
di dollari in più rispetto a quanto previsto da Obama.
Ci sarà poi una considerevole riduzione tra cinque anni,
quando il deficit scenderà a 672 miliardi di dollari (Obama
aveva parlato invece di un valore a 533 miliardi di
dollari). Ma poi, entro la fine del decennio, il deficit
tornerà a salire sui 1.200 miliardi di dollari. Quanto è
peggio, è che l'agenzia ritiene anche che, con le
politiche economiche del presidente Barack Obama, il
deficit non riuscirà mai a scendere al di sotto della
soglia del 4% del Pil; ancora, entro la fine del
decennio, il deficit si attesterebbe oltre il 5% del
prodotto interno lordo, un livello piuttosto pericoloso.
Riguardo al livello del debito, le stime parlano poi di
un valore dell'82% del Pil entro il 2019, contro la
media del 40% precedente all'arrivo della recessione.
Non si fa attendere così la reazione dei repubblicani.
"Con il piano del presidente, il nostro debito balzerà a
livelli scioccanti che sono semplicemente non
sostenibili, e che devasteranno le opportunità
economiche del futuro per i nostri figli e nipoti", ha
tuonato Judd Gregg, il repubblicano numero uno della
Commissione di Budget. A questo si aggiungono anche le
previsioni del Cbo sul Pil e sul tasso di
disoccupazione. Il Pil Usa, secondo il Cbo, scenderà
infatti dell'1,5% nell'anno fiscale del 2009, per poi
crescere del 4,1% negli anni fiscali 2010 e 2011. Il
tasso di disoccupazione rimarrà invece al di sopra del
7% fino al 2011. Intanto Obama ha parlato anche oggi, e
lo ha fatto affiancato dal suo vicepresidente Joe Biden,
rivolgendo ai rappresentanti degli stati, in occasione
della National Conference of State Legislature. Il
presidente ha presentato in particolare alcune linee
guida che permetteranno al popolo americano di essere a
conoscenza del modo in cui i finanziamenti federali
contemplati nel piano di stimoli fiscali da 787 miliardi
di dollari saranno spesi dai singoli stati. E ha di
nuovo ribadito la sua battaglia contro il mondo delle
lobby, promettendo che farà "tutto il possibile" per
prevenire che i fondi vengano utilizzati per sostenere
progetti cari alla comunità delle lobby, ma allo stesso
tempo, non meritevoli. "Fatemi essere chiaro: Non ho
nulla contro i parchi per i cani - ha precisato - Ma
sono contrario a costruirli con i soldi del Recovery Act",
ovvero del piano di stimoli. In definitiva, nel piano ci
"sono restrizioni senza precedenti che ci aiuteranno a
essere sicuri che i lobbisti non si metteranno in mezzo
nella strada per la ripresa dell'economia". Certo, la
manovra imporrà scelte dure, ma allo stesso tempo, ha
continuato Obama, "non taglieremo quegli investimenti
che alimenteranno una crescita reale e la prosperità nel
lungo periodo". Si tratta d'altronde del "piano (di
ripresa dell'economia) più ampio della storia della
nostra nazione". Un piano che ha avuto il plauso alla
fine dal Congresso, e che è diventato infatti legge.
Rimane oscuro invece il destino della proposta di budget
del presidente, soprattutto dopo le stime del Cbo.
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