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La Borsa di Tokyo chiude in leggero ribasso su
prese di beneficio
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in leggero ribasso. Il
Nikkei ha perso lo 0,2% a 10.567,65 punti ed il Topix lo
0,3% a 924,38 punti. Dopo il rally delle scorse sedute
sulla piazza finanziaria giapponese sono scattate oggi
delle prese di beneficio. Tra i bancari Mitsubishi UFJ
Financial (JP3902900004) ha perso lo 0,2% e Sumitomo
Mitsui Financial Group (JP3890350006) l'1%. Nel settore
dell'acciaio Nippon Steel (JP3381000003) ha perso l'1,1%
e JFE Holdings (JP3386030005) lo 0,7%. Tra i titoli
high-tech Advantest (JP3122400009) ha chiuso in ribasso
dell'1,3% e Elpida (JP3167640006) dell'1,8%.
Fujitsu (JP3818000006) ha perso un ulteriore 3,9%. Il
produttore di computer ha ammesso di aver spinto lo
scorso settembre il suo Presidente Kuniaki Nozoe a dare
le dimissioni a causa dei suoi legami con un gruppo che
avrebbe "una dubbia reputazione". Fujitsu aveva
originariamente comunicato che Nozoe aveva gettato la
spugna per motivi di salute.
Jtekt (JP3292200007) ha perso il 3% Credit Suisse ha
tagliato il suo rating sul titolo del fornitore di
componenti per l'industria automobilistica da "Outperform"
a "Neutral".
Honda (JP3854600008) ha guadagnato lo 0,3%. Secondo
quanto riporta il quotidiano finanziario "Nikkei" la
divisione statunitense del produttore di automobili
potrebbe più che raddoppiare nel corrente esercizio il
suo utile operativo.
Redazione Borsainside 07:29
Ad un anno dai minimi del marzo 2009, le borse
guadagnano il 69%
BlueTG.it - martedì, 9 marzo 2010 - 9:35
Esattamente un anno fa, il 9 marzo 2009, le borse
mondiali toccavano il punto più basso di circa un
decennio, colpite dalla ferocia di una crisi
economico-finanziaria mondiale come non si registrava
dai tempi della Grande Depressione in America.
A distanza di un anno l’economia resta prostrata, la
ripresa non basta neppure a compensare i tagli
occupazionali che le aziende continuano a mettere in
atto, ma le misure straordinarie messe in campo per
evitare il collasso del sistema creditizio mondiale
prima e le attese per un ritorno ad una fase di crescita
poi sembrano aver fatto il miracolo almeno in borsa, con
l’indice Msci World che registra un incremento del 69%
su base annua.
Gb: a Gennaio Deficit Commerciale 7,98 Mld
Sterline. Top Da 8/2008
martedì, 9 marzo 2010 10:36 LONDRA
(ASCA)- Roma, 9 mar - Nel mese di gennaio, la bilancia
commerciale della Gran Bretagna ha registrato un
disavanzo pari a 7,987 miliardi di sterline, il deficit
piu' ampio dall'agosto 2008. Le esportazioni sono scese
su base mensile del 6,9%, non accadeva dal luglio del
2006. Lo comunica l'ufficio statistico nazionale.
Crisi: FT, Tremonti
contro speculatori
martedì, 9 marzo 2010 - 10:54
(ANSA) - ROMA, 9 MAR - Il ministro Tremonti 'apre il
fuoco' contro 'i covi anglosassoni della speculazione'.
E' quanto scrive oggi il Financial Times. Il FT ricorda
la posizione di Tremonti secondo il quale, si legge, 'e'
arrivato il momento di smettere di parlare di 'pigs' -
acronimo per definire i paesi del Club Med (Parigi:
FR0000121568 - notizie) con deficit particolarmente alto
tra cui Portogallo, Italia, Grecia e Spagna - e di
spostare il fuoco sui covi anglosassoni della
speculazione che hanno causato l'attuale crisi'.
Crisi: Lagarde, Fondo
Monetario Europeo Non e' Una Priorita'
martedì, 9 marzo 2010 11:31 PARIGI
(ASCA-MarketNews) - Parigi, 9 mar - Christine Lagarde,
ministro delle Finanze della Francia, smorza entusiasmi
e fughe in avanti sulla questione della creazione di un
Fondo monetario europeo per finanziare i paesi colpiti
da una crisi di fiducia sul debito sovrano, come nel
caso della Grecia. ''Non mi sembra proprio una priorita',
almeno nel breve termine'', meglio evitare ''polemiche,
altre strade dovrebbero essere esplorate'', in linea con
il trattato di Lisbona, ha spiegato il ministro. Nei
fatti la Francia sembra sposare la visione della Bce che
ha espresso una fiera opposizione sul progetto del Fondo
monetario europeo. Ieri Juergen Stark, membro del
comitato esecutivo della Bce, ha definito il fondo
''costoso e contro le regole Ue''. Il Cancelliere
tedesco Angela Merkel ha spezzato una lancia a favore
del Fondo definendolo ''una buona idea'', ma precisando
come prima occorra cambiare i trattati europei.
Le borse della regione
Asia-Pacifico salgono per la terza seduta di fila
Le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno
chiuso oggi per la terza seduta di fila in rialzo.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,5% a 3.069,14
punti. Il listino cinese ha beneficiato del rally dei
titoli del settore immobiliare. China Vanke
(CN0008879206) ha guadagnato il 2,5%, Poly Real Estate
(CN000A0KE8T0) il 4,4% e Gemdale (CNE000001790) il 6,9%.
Secondo Su Ning, il vice governatore della Banca
Centrale della Cina, non ci sarebbe bisogno di prendere
delle ulteriori misure volte a frenare la speculazione
sul mercato immobiliare. Tra i bancari Industrial and
Commercial Bank (CN000A0LB42) ha chiuso in rialzo
dell'1%, Bank of China (CN000A0J3PX9) dello 0,5% e China
Construction Bank (CN000A0HF1W3) dello 0,9%.
Chongqing Changan Automobile (CNE000000R36) ha
guadagnato il 4,9%. Il produttore di automobili ha
moltiplicato lo scorso anno il suo utile netto a CNY 1,1
miliardi. China Southern Airlines (CN0009084145) ha
guadagnato il 3,5%. Citic Securities ha promosso oggi il
titolo della linea area a "Buy".
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in rialzo dello 0,1%
a 21.207,55 punti. China Life (CN0003580601) ha
guadagnato il 3%. La prima impresa assicurativa cinese
ha alzato le stime sulla crescita dei suoi utili nel
2009. Sulla scia di China Life Ping An Insurance
(CNE1000003X6) ha chiuso in rialzo del 2,9%. Anche il
settore immobiliare della città costiera ha beneficiato
delle indicazioni arrivate da Su Ning, il vice
governatore della Banca Centrale della Cina. Sun Hung
Kai Properties (HK0016000132) ha guadagnato lo 0,7%,
Cheung Kong Holdings (HK0001000014) lo 0,4%, Sino Land
(HK0083000502) lo 0,9% e Hang Lung Properties
(HK0101000591) l'1,9%. Dopo il rally delle scorse sedute
Li & Fung (BMG5485F1445) ha perso oggi il 2,7%. Anche
sui bancari sono scattate delle prese di beneficio. HSBC
(GB0005405286) ha chiuso in calo dello 0,7% e Bank of
East Asia (HK0023000190) dello 0,3%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a
Sydney ha guadagnato lo 0,3%, il Taiex a Taipei lo 0,1%,
il Kospi a Seul lo 0,1% e lo Straits Times a Singapore
lo 0,2%.
Redazione Borsainside 12:07
Crisi: Juncker, Fondo
Monetario Europeo Non e' Una Soluzione
martedì, 9 marzo 2010 12:31 LUSSEMBURGO
(ASCA-MarketNews) - Lussemburgo, 9 mar - L'idea del
Fondo Monetario Europeo, su cui si e' spesa la
Commissione Ue, ''non e' una soluzione''. Cosi'Jean-Claude
Juncker, presidente dell'Eurogruppo, al termine
dell'incontro con il cancelliere tedesco Angela Merkel.
Crisi: Merkel,
Fondo
Monetario Europeo Solo Con Cambio Trattati
martedì, 9 marzo 2010 - 12:47 LUSSEMBURGO
(ASCA-MarketNews) - Lussemburgo, 9 mar - ''Dato che
abbiamo una moneta comune dovremmo considerare anche
l'istituzione di un Fondo monetario europeo'', cosi' il
cancelliere tedesco, Angela Merkel, parlando nel corso
della conferenza stampa seguita all'incontro con il
presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker. Il
Fondo monetario europeo dovrebbe soccorrere i paesi alla
prese con una crisi del debito sovrano, una sorta di Fmi
su scala continentale e limitato all'Eurozona. Ma la
Merkel ha nuovamente sottolineato come questo progetto
richieda un cambiamento dei trattati europei ammonendo
che ''il fondo non svolgera' alcun ruolo di supplenza
rispetto ai vincoli imposti dal patto di stabilita'''
dell'Unione monetaria.
Crisi: Commissione Ue,
Struttura Fondo Europeo Pronta Per Fine Giugno
martedì, 9 marzo 2010 - 12:55
(ASCA-MarketNews) - Bruxelles, 9 mar - L'ossatura del
Fondo Monetario verrebbe presentata entro fine giugno,
lo ha detto la Commissione Ue. Lo scopo del Fondo sara'
quello di fornire assistenza tecnica e finanziaria ai
paesi colpiti da crisi del debito sovrano.
Anche per la Merkel i Cds
vanno regolamentati
BlueTG.it - martedì, 9 marzo 2010 13:18
Anche Angela Merkel, dopo analoghe considerazioni
espresse ieri dal presidente del Financial Stability
Board e governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi
(indicato oggi dal Financial Times come possibile
candidato alla presidenza di Generali), ha oggi
dichiarato che la crisi greca ha dimostrato come sia
necessario regolamentare “rapidamente” il mercato dei
Credit default swap (Cds).
Merkel: fondo Ue non
indebolirebbe regole bilancio
reuters - martedì, 9 marzo 2010 - 13:51
Secondo il cancelliere tedesco Angela Merkel l'eventuale
creazione di un fondo per il salvataggio dei paesi della
zona euro zone alle prese con problemi finanziari non
indebolirebbe le regole di bilancio che disciplinano
l'Unione europea.
Dopo un incontro con il primo ministro del Lussemburgo,
Jean-Claude Juncker, Merkel ha sottolineato che un fondo
di questo tipo dovrebbe essere considerato uno strumento
di ultima istanza. Il premier lussemburghese ha aggiunto
che non rappresenterebbe una soluzione al problema
greco.
Tanto Merkel quanto Juncker hanno affermato che la
Grecia non sembra aver bisogno di interventi. Il
cancelliere tedesco, in particolare, ha richiamato
l'attenzione sugli sviluppi positivi della situazione
greca, come il buon esito di una recente emissione di
debito.
"Io ritengo che la Grecia non abbia bisogno di alcun
sostegno finanziario", ha detto Merkel ai giornalisti.
"La Grecia ha riconquistato in parte la fiducia degli
investitori attraverso i passi compiuti dal suo governo.
Vedo tali sviluppi in maniera relativamente positiva,
come dimostra il collocamento del bond greco, che ha
visto una domanda significativamente superiore
all'offerta".
Alle parole di Merkel ha fatto eco il presidente
dell'Eurogruppo, secondo cui le misure di austerità
varate da Atene dovrebbero essere sufficienti a
convincere i mercati finanziari che il paese sia in
grado di lasciarsi alle spalle le difficoltà presenti.
Juncker ha però aggiunto che è necessario fare tutto il
possibile per evitare che la speculazione colpisca il
debito greco.
Merkel ha poi sottolineato che spetta alla Commissione
europea decidere in merito a possibili misure per
regolare i credit default swap.
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Usa: Nfib, a Febbraio
Crolla Fiducia Piccole Imprese. Obama Non Convince
martedì, 9 marzo 2010 13:57 WASHINGTON
(ASCA) - Roma, 9 mar - Crolla a febbraio la fiducia
delle piccole imprese Usa. L'indice e' sceso di 1,3
punti a quota 88, si trova appena 7,8 punti sopra il
minimo storico di 80,l punti toccato nel 1980.
Nell'attuale recessione, il punto minimo e' stato
toccato a 81 punti nel marzo 2009. ''Poca fiducia nelle
misure anticrisi finora decise dal presidente Usa Barack
Obama. Per le piccole imprese l'agenda di Washigton e'
un incubo. Gli imprenditori non vedono alcun segnale di
miglioramento'', cosi' Bill Dunkelberg, capo economista
della Federazione nazionale delle piccole imprese. Da
segnalare che l'indice e' sotto quota 90 punti
dall'ottobre 2008, si tratta dunque del diciasettesimo
meso consecutivo non era mai accaduto ''per cosi' lungo
tempo'', spiega la nota del Nfib.
Germania: Weber, Pil 1*
Trim Sottozero, Poi Crescita Piu' Forte
martedì, 9 marzo 2010 - 14:10
(ASCA) - Roma, 9 mar - Axel Weber, presidente della
Bundesbank e candidato alla presidenza della Bce, ha
detto che probabilmente ''il Pil della Germania sara'
negativo nel primo trimestre'', poi crescita ''piu'
forte nel secondo e nel terzo trimestre''. Weber, che
siede anche nel Consiglio dei governatori della Bce, ha
osservato come la Bce stia camminando sul ''binario
dell'exit strategy'' dalle misure non convenzionali di
politica monetaria. Rispedita al mittente, cioe' al
Fondo Monetario Internazionale, la proposta di alzare il
target della stabilita' dell'inflazione nel medio
termine dal 2% al 4%.
09 Marzo 2010 14:10 NEW
YORK
EURO: QUALCUNO SALTERA'
di WSI
La previsione e' di Fitch. Escluso pero' uno
smembramento dell'area. Appropriati i rating di Irlanda
e Grecia. Occhi puntati sul Portogallo: l'outlook
negativo. Uk e Usa, attenti al debito. E l' Italia...
Nell'Eurozona non e' da escludere che qualche stato
membro possa saltare a gambe all'aria ma l'Unione
restera' unita. E' questo l'avvertimento lanciato da
Fitch Rating.
Brian Coulton, managing director e a capo della
devisione che si occupa del debito sovrano di Europa,
Medio Oriente e Asia per l'agenzia di rating, ha
aggiunto che l'eventuale paese fallito non dovrebbe
necessariamente lasciare l'Eurozona che, anzi,
garantirebbe un porto sicuro.
L'agenzia specifica: Irlanda (AA- con outlook stabile) e
Grecia (BBB+ con outlook negativo) si meritano gli
attuali rating. "Penso che l'Irlanda abbia un rating
appropiato cosi' come Atene per cui vale la stessa
considerazione per l'outlook negativo", ha aggiunto
Chris Prynce, direttore per i giudizi nell'Europa
dell'Ovest. Invece, non si parla di Italia.
Il faro di Fitch resta puntato anche sul Portogallo, che
ieri ha annunciato nuove misure di austerita' che gli
analisti stanno passando sotto la lente di ingradimento.
Per il momento l'outlook resta anche qui negativo con
rating AA. "Francamente stiamo ancora osservando i
dettagli del piano e abbiamo bisogno di piu' tempo per
esaminarne i dettagli", ha detto Coulton specificando
che "in linea generale i numeri sono piu' o meno in
linea alle nostre attese, ma e' ancora troppo presto per
dare un giudizio definitivo.
Nel dettaglio, Lisbona ha annunciato un piano per
ridurre il deficit al 2.8% del Pil entro il 2013
dall'attuale 8.3%. Come intende raggiungere l'obiettivo?
Tagliando la spesa per il pubblico impiego e alzando le
tasse su alti stipendi e rendimenti legati all'attivita'
di borsa. Il progetto, che deve ancora passare al vaglio
di Bruxelles, ha l'obiettivo di dimostrare che il paese
e' capace di tenere sotto controllo il crescente deficit
e debito. Fattore fondamentale per gli investitori, che
si interrogano se il Portogallo sara' il prossimo caso
post Grecia.
Quanto agli Stati Uniti, Fitch avverte: sono vulnerabili
a shock legati ai tassi di interesse. L'agenzia di
rating si dice preoccupata della ristretta liquidita'
disponibile. "Abbiamo dubbi sulla piu' stretta base di
ricavi e la relativa volatilita' negli Usa", ha riferito
Coulton. "Qui c'e' un problema di tipo fiscale che va
necessariamente risolto", ha detto.
Preoccupazioni simili anche per l'Inghilterra, di cui si
guarda il timing delle mosse di tipo fiscale. Non
sembrano esser considerati sufficienti i provvedimenti
adottati per migliorare la propria situazione
finanziaria."Gli obiettivi di tipo fiscale devono essere
indirizzati: non abbiamo osservato ancora questo tipo di
atteggiamento", ha concluso Coulton nella conferenza
londinese di oggi.
Il monito per il regno di Sua Maesta' va ad aggiungersi
ad altri due paesi che, come esso, attualmente vantano
la tripla A con outlook stabile: Francia e Spagna. Nel
mirino i rischi connessi alla gestione dei conti
pubblici. Le misure devono essere "piu' credibili" se
non vogliono perdere l'attuale giudizio.
09 Marzo 2010 14:16 NEW
YORK
RIVOLTA CONTRO LE BANCHE USA: L'EUROPA SI VENDICA E
CHIUDE LE ASTE DI BOND
di WSI
Accusati di aver provocato la crisi, agli istituti
americani verra' proibito di partecipare alle emissioni
di titoli sovrani europei. "Di loro non ci si puo'
fidare", prendono ancora troppi rischi. Fuori pure
Goldman.
Piovono accuse pesanti contro i big della finanza
americana da parte dei governi europei. Gli istituti di
Wall Street non hanno imparato nulla dalla crisi e dagli
errori commessi in passato. Il loro atteggiamento non e'
cambiato di una virgola: i profitti vengono prima della
stabilita' del sistema finanziario.
Come rappresaglia contro il ruolo chiave giocato dalle
banche Usa nella crisi finanziaria, i Paesi europei
stanno cercando di impedire alle banche di fare accordi
troppo redditizi nell'emissione di titoli del debito
governativo del valore di centinaia di miliardi di euro.
Per la prima volta in cinque anni, infatti, nessuna
banca americana compare nella lista dei bookrunner in
Europa, stando ai dati raccolti da Dealogic e messi a
disposizione del quotidiano britannico the Guardian.
Morgan Stanley e' la prima Usa ma solo al numero 10.
Goldman Sachs e' sempre stata quella piu' attiva, ma e'
sparita. Nel 2006 era al numero cinque, mentre l'anno
successivo figurava all'ottavo posto. JP Morgan era
nella top ten l'anno scroso, nel 2007 e nel 2006 ma
quest'anno non compare nella speciale classifica.
"I governi non hanno fiducia nelle banche piu' grandi di
Wall Street, non credono che la loro eccessiva
propensione al rischio sia cambiata, con i profitti che
vengono prima della stabilita' del sistema finanziario",
ha osservato Arlene McCarthy, vice presidente del
comitato di affari economici e monetari del parlamento
europeo.
Eurozona:Fondo Monetario
Progetto Di Lungo Termine. Pesa Opposizione Bce
martedì, 9 marzo 2010 16:01 BRUXELLES
(ASCA) - Roma, 9 mar - L'idea di istituire un Fondo
Monetario Europeo (Fme) fa qualche passo avanti. Oggi,
il portavoce della Commissione Ue ha reso noto che ''sul
tavolo non c'e ancora una bozza'', ma si conta di
presentare l'ossatura di questo nuovo organismo ''entro
la fine di giugno''. Cosi' si capiranno meglio le sue
funzioni che, in teoria, dovrebbero replicare quelle del
Fondo Monetario Internazionale ma con competenze
continentali, per lo piu' limitate all'Eurozona. Questo
il bacino di riferimento dove il Fondo interverrebbe in
caso di crisi finanziaria di uno dei paesi membri. Sotto
gli occhi di tutti c'e' la Grecia colpita dalla sfiducia
degli investitori istituzionali sempre molto scettici
sulle capacita' di Atene di finanziarie il proprio
debito pubblico. Paradossalmente pero', l'Fme non
sembrerebbe adatto al caso ellenico: ''Non e' la
soluzione per la Grecia'' ha detto oggi Jean-Claude
Juncker, presidente dell'Eurogruppo. Una presa di
posizione per sostenere gli sforzi unilaterali di Atene
nel risanamento dei propri conti pubblici. Continua a
spendersi a favore dell'Fme Angela Merkel. La
cancelliera tedesca sostiene che l'idea e' ''buona e
interessante'' ma ricorda che '' prima bisognera'
cambiare i trattati europei'', che non prevedono
procedure di salvataggio finanziario per i paesi in
crisi. Un percorso che la Francia ritiene macchino e
molto lungo, ''non e' un progetto di breve termine,
meglio seguire altre strade'' in linea con il trattato
di Lisbona, ha detto oggi il ministro francese Christine
Lagarde. Posizione condivisa dal presidente della
Commisione Ue, Jose Manuel Barroso, pur confermando che
si lavora alla presentazione di un progetto entro
giugno, il numero uno dell'esecutivo europeo lo ha
relegato ''a proposta di lungo termine''. Anche perche'
la Bce vede il Fondo come il fumo negli occhi. Per l'Eurotower
verrebbero meno gli incentivi al consolidamento dei
conti pubblici, perderebbe spessore il Patto di
Stabilita' e, alla fine, i costi del ''pronto soccorso''
sarebbero tutti sulle spalle dei paesi con i conti
pubblici in regola.
Cina: rinnova impegno su
debito Usa
martedì, 9 marzo 2010 18:29 PECHINO
(ANSA) - ROMA, 9 MAR - La Cina, il maggiore detentore di
riserve in valuta estera, ha rinnovato il suo impegno
verso il mercato dei titoli di Stato Usa. Ma la Cina
afferma che sara' attenta ad aumentare in modo
significativo i suoi investimenti in oro. Il capo
dell'Amministrazione dei cambi cinese Yi Gang ha detto
che quest'anno la Cina attrarra' piu' flussi di
capitale, riflettendo in parte le attese di uno yuan
piu' forte, senza dare indicazioni se Pechino lascera'
che la sua moneta riprenda a salire.
09 Marzo 2010 18:51 NEW
YORK
UN ANNO DOPO IL FATIDICO 666, VINCITORI E VINTI
di WSI
A dodici mesi dal bottom, finanziari e beni di largo
consumo i settori migliori. Nasdaq batte S&P 500. Sul
benchmark di Wall Street vince Genworth Financial con
+1703%. Peggiore: MetroPCS (-54.6%).
Un anno fa l'S&P 500 ripiombava sui livelli del
settembre 1996, giu' del 57% dal top dell'ottobre 2007,
fino a toccare la diabolica quota 666 come minimo
intraday, prima di rimbalzare. In 12 mesi il 41% dei
titoli dell'indice ha piu' che raddoppiato il proprio
valore con guadagni medi del 117%. Mentre il benchmark
ha recuperato il 68% la meta' dei sui componenti ha
garantito ritorni dell'85%, meglio del 79% permesso
dalle societa' del Nasdaq 100 e del 77% messo a segno da
quelle nel Dow.
A livello di indici, il Nasdaq composite ha registrato
un rialzo dell'84% il Russell 200 Index (societa' a
piccola capitalizzazione) e' avanzato del 94%.
Tra i settori che hanno fatto meglio, in testa i
finanziari con un +115% seguiti da beni di largo consumo
(+99%) e industriali (+94%).
Sul fronte societario, in testa alla classifica annuale
dell'S&P 500 figura Genworth Financial. Un anno fa aveva
chiuso a quota $0.91 contro i $16.27 di ieri ma si
ricorda che prima dell'ottobre 2077 trattava intorno a
$30. Il guadagno del 1687.91%.
Segue il terzo retailer di prodotti per l'ufficio Office
Depot (+1206.78%, i titoli hanno chiuso la seduta di
ieri a $7.71 contro $0.59 di un anno prima) e la banca
regionale Fith Third Bancorp (+807.19%, le azioni sono
passate da quota $1.39 a $12.61).
"Si tratta di incrementi esagerati ma bisogna
considerare che i minimi di un anno fa erano legati ai
timori che queste societa' fallissero", ha ricordato Art
Hogan di Jefferie & Co.
Sul fondo della lista, invece, si trova MetroPCS Comm
con una flessione del 55% un anno fa valeva $14.56, ieri
ha chiuso la seduta a $6.55). La seconda maglia nera va
a Gamestop Corp, con un calo del 19.34% (le azioni oggi
hanno ripreso le contrattazioni da quota $18.47 contro
$22.39 di 12 mesi fa). Al terzo posto la catena di
ristoranti Dean Food (-15.77%, a $16.18 contro $19.21
del 9 marzo 2009).
Borse europee: Chiusura
contrastata, frena Milano
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi
contrastati. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,1% e lo
FTSE MIB a Milano lo 0,2%. Il DAX a Francoforte ha
guadagnato lo 0,2%, il CAC40 a Parigi lo 0,2% e lo SMI a
Zurigo lo 0,3%. Verso la fine delle contrattazioni le
borse del Vecchio Continente hanno potuto migliorare la
loro performance grazie al positivo andamento di Wall
Street.
La maggior parte dei bancari ha chiuso in ribasso.
Lloyds Banking Group (GB0008706128) ha perso lo 0,9%,
Royal Bank of Scotland (GB0006764012) l'1,2%, BNP
Paribas (FR0000131104) lo 0,5%, Crédit Agricole
(FR0000045072) l'1,4%, Société Générale (FR0000130809)
l'1,5%, UniCredit (IT0000064854) l'1,3% e Banco
Santander (ES0113900J37) l'1%. Il Premier greco
Papandreu ha dichiarato che se le difficoltà del suo
paese dovessero destabilizzare l'Unione Europea potrebbe
esserci una nuova crisi finanziaria a livello globale.
Moody's ha avvertito da parte sua che potrebbe tagliare
nel medio termine il rating di alcune banche
britanniche.
Il calo dei prezzi dei metalli ha penalizzato i
minerari. Anglo American (GB00B1XZS820) ha perso lo
0,6%, BHP Billiton (GB0000566504) lo 0,5%, Rio Tinto
(GB0007188757) lo 0,7%.
EADS (NL0000235190) ha chiuso in calo del 2,8%.
L'impresa madre di Airbus ha chiuso il 2009 in rosso di
€763 milioni e cancellato il suo dividendo.
Dopo una debole apertura Deutsche Post (DE0005552004) ha
guadagnato il 2,2%. Il gruppo tedesco ha generato lo
scorso anno un utile netto inferiore alle attese del
mercato. Nel corso della seduta alcuni analisti hanno
espresso però ottimismo sulle prospettive del titolo.
Nestlé (CH0012056047) ha guadagnato l'1,2%. J.P. Morgan
ha alzato oggi il suo rating sul titolo del leader
mondiale dell'industria alimentare da "Neutral" ad "Overweight".
Sanofi-Aventis (FR0000120578) ha guadagnato lo 0,8%.
L'impresa franco-tedesca ha annunciato oggi la fusione
delle sue attività nel campo della salute animale con
quelle di Merck (US5893311077).
Redazione Borsainside 18:37
Toyota: maxirichiamo puo'
costare 5 mld
martedì, 9 marzo 2010 - 19:02
(ANSA) - NEW YORK, 9 MAR - Il maxi-richiamo di auto
Toyota potrebbe avere un impatto fino a 5 miliardi di
dollari sui conti della casa giapponese il prossimo
anno. La cifra dovra' coprire le campagne di incentivi,
i costi legali e gli sforzi di marketing necessari per
rilanciare il marchio. Lo riporta il Wall Street Journal
citando alcuni analisti, secondo cui la vera sfida della
casa giapponese sara' riconquistare il nord America, il
suo maggiore mercato, dove Toyota ha avviato
un'aggressiva campagna di sconti.
Le borse dell'Europa
dell'Est chiudono contrastate
Le borse di Budapest, Praga e Varsavia hanno chiuso oggi
contrastate.
L'indice RTS ha perso a Mosca lo 0,4% a 1.502,70 punti.
I volumi di scambio sono aumentati rispetto a venerdì e
sono stati alti. Dopo il rally della scorsa settimana
sulla piazza finanziaria russa sono scattate oggi delle
prese di beneficio. I realizzi sono stati favoriti
dall'incerta apertura di Wall Street e dal calo dei
prezzi delle materie prime. Tra i titoli del listino
russo LUKoil (RU0009024277) ha perso lo 0,7%, Rosneft
(RU000A0J2Q06) l'1,6% e Transneft (RU0009091573) lo
0,4%. Gazprom (RU0007661625) ha guadagnato lo 0,3%,
Raspadskaya (RU000A0B90N8) il 3,1% e Sberbank
(RU0009029540) il 2,7%.
Il BUX a Budapest ha guadagnato lo 0,2% a 22.397,30
punti. La seduta è stata tranquilla e priva di spunti
particolari. Tra le blue chips ungheresi OTP Bank
(HU0000061726) ha guadagnato lo 0,3%, MOL (HU0000068952)
lo 0,7% e Magyar Telekom (HU0000016522) lo 0,3%. Gedeon
Richter (HU0000067624) ha perso l'1%.
Il PX a Praga ha guadagnato lo 0,1% a 1.171,70 punti.
Anche al mercato azionario ceco sono mancati oggi dei
catalizzatori. Tra i titoli di maggior peso del PX Ceske
Energeticke Zavody (CZ0005112300) ha chiuso in rialzo
dello 0,4%, Erste Group Bank (AT0000652011) e Komercni
Banka (CZ0008019106) hanno perso entrambi lo 0,1%,
Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) è rimasto anche oggi
invariato.
Dopo sette sedute positive di fila il WIG a Varsavia ha
perso lo 0,1% a 40.585,00 punti. Tra i bancari Bank
Pekao (PLPEKAO00016) ha perso lo 0,9%, PKO Bank Polski
(PLPKO0000016) lo 0,4% e BRE Bank (PLBRE0000012) l'1,6%.
BZW Bank (PLBZ00000044) ha guadagnato lo 0,6%. KGHM
Polska Miedz (PLKGHM000017) ha chiuso in ribasso dello
0,4%. Sul titolo dell'impresa mineraria polacca ha
pesato il calo del prezzo del rame.
Redazione Borsainside 21:12
Borse dell'America
Latina: San Paolo torna a salire
Le borse dell'America Latina hanno chiuso ieri
contrastate.
Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato l'1,5% a 69.576,38
punti. Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha
chiuso in rialzo del 3,9%. Il gigante dell'acciaio ha
annunciato che potrebbe scorporare alcune sue divisioni
per creare del valore per gli azionisti. Tra gli altri
titoli del settore Gerdau (BRGGBRACNPR8) ha guadagnato
lo 0,9% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) il 3,5%. Vale
(BRVALEACNPA3) ha guadagnato l'1%. Bradesco stima che il
prezzo del ferro possa salire quest'anno di quasi il
100%. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha guadagnato
il 2,2% nonostante il prezzo del petrolio abbia chiuso a
New York in calo.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso invariato a
32.514,17 punti. Tra le blue chips messicane América
Móvil (MXP001691213) ha guadagnato lo 0,2% e Cemex
(MXP225611567) lo 0,7%. Wal-Mart de Mexico
(MXP810081010) ha perso lo 0,3%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il
Merval a Buenos Aires ha guadagnato lo 0,5% e l'IBVC a
Caracas lo 0,2%. Il General a Lima ha perso lo 0,5%, l'IGBC
a Bogotà lo 0,4% e l'IPSA a Santiago del Cile lo 0,2%.
Redazione Borsainside 00:30
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WALL
STREET:
TENTA L'ALLUNGO, POI SI SGONFIA
09 Marzo 2010 22:00 NEW
YORK - WSI ______________________________________________
Ad un anno esatto
dall'inizio del mercato "toro" c'e' poco entusiasmo tra
gli operatori. Rialzo contenuto a fine giornata. Citi e
AIG guidano il settore dei finanziari. Male invece
assicurativi, pharma e produttori di materiali. Avanza
il dollaro.
Senza troppo clamore il mercato festeggia con una seduta
positiva l'anniversario del rally partito dai livelli
piu' bassi di oltre 12 anni. Il Dow Jones ha guadagnato
lo 0.11% a quota 10564.61, il Nasdaq lo 0.36% in area
2340.68, mentre l'S&P 500 lo 0.17% a 1140.44 punti.
Oggi compie infatti un anno la fase rialzista che ha
visto i listini risalire dai minimi di 12 anni, ma la
tendenza degli investitori e' ultimamente quella di non
prendere troppi rischi, o almeno non finche' non
arriveranno segnali piu' consistenti di ripresa.
Dal 9 marzo dell'anno scorso l'S&P 500 ha guadagnato
circa il 68%, il Dow il 59% e il Nasdaq oltre l'80%.
Grazie ai guadagni odierni il paniere composito si trova
ora sui livelli piu' alti degli ultimi 18 mesi. Tra i
settori le migliori performance degli ultimi 12 mesi le
hanno messe a segno finanziari (+115%), societa' di beni
al consumo (+99%) e industriali (+94%).
Si sono messe in luce alcune societa' ancora sostenute
finanziariamente dal governo. Citigroup e' balzata sulla
speculazione che gli Stati Uniti potrebbero essere
pronti a vendere la loro quota prima del previsto.
AIG e' schizzata al rialzo di circa il 20%, spinta
dall'ottimismo circondante le operazioni di cessione di
miliardi di asset, che dovrebbero consentirle di
restituire i soldi ricevuti in prestito dai contribuenti
americani. Le due agenzie governative erogatrici di
mutui Fannie Mae e Freddie hanno guadagnato almeno il
10%.
Quanto a Citi, ha messo a segno un progresso del 7% con
il mercato che ha speculato che per le due societa' i
problemi siano ormai alle spalle. Una societa' di
ricerca, pur riconoscendo che la banca ha ancora molta
strada da fare, ha precisato che e' tornata a fare
affari. Il benchmark settoriale ha guadagnato oltre
mezzo punto percentuale.
Oltre alle banche si mettono in bella mostra le societa'
di carte di credito, trascinate al rialzo da Capital One
Financial e Discover Financial Services. In
controtendenza invece Alcoa e Merck.
Nonostante l'entusiasmo in avvio per la notizia della
nascita di una joint venture con Sanofi Aventis per la
produzione di medicinali per la cura degli animali, che
dovrebbe diventare la leader del settore, il colosso
farmaceutico ha pagato la debolezza generale che ha
interessato il settore, che insieme paga i timori circa
gli eventuali cambiamenti nella politica federale in
materia di health-care.
Cisco Systems cede terreno dopo aver annunciato il
lancio di un router in grado di gestire il traffico
Internet 12 volte piu' velocemente dei sistemi
attualmente in circolazione. La notizia ha spinto al
rialzo i titoli delle societa' tlc e delle produttrici
di dispositivi per il Web.
Entrando nel tema caldo del debito dei Paesi zona euro,
i cosiddetti PIIGS, gli analisti di Fitch hanno deciso
di mantenere l'outlook negativo per il rating AA del
Portogallo, dopo che il Paese lusitano ha annunciato un
piano di risanamento del debito.
Il piano quadriennale della Gran Bretagna per ridurre il
deficit e' stato invece definito troppo lento dagli
stessi analisti dell'agenzia di rating, anche se il
profilo per un deterioramento del credito del Paese e'
stato definito tollerante.
In un incontro con il primo ministro greco Papandreou
svoltosi a Washington, Obama ha detto di appoggiare le
misure varate da Atene per superare la crisi del debito.
Positiva anche la risposta alle iniziative europee per
limitare le attivita' speculative sui mercati, un tema
caldo che sara' tra quelli presenti nell'agenda del
prossimo meeting del G-20.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le
quotazioni del greggio sono in rialzo. I futures con
consegna aprile arretrano di 38 centesimi (-0.5%)
attestandosi a quota $81.49 al barile. Sul valutario la
moneta unica perde quota a $1.3597 (-0.26%). L'oro
lascia sul campo $1.7 in area $1121.30 l’oncia. In
progresso i Titoli di Stato, il rendimento sul benchmark
decennale si attesta al 3.7010% (-7 punti base).
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Martedì
09 Marzo 2010 |
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