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Grecia, Papandreou: pagheremo debiti, non
andremo in default
reuters - sabato, 20 marzo 2010 14:41
La Grecia ha preso le misure necessarie per fronteggiare
la crisi fiscale e non andrà in default sul debito
pubblico. Lo ha detto oggi il premier George Papandreou
parlando al congresso nazionale del partito socialista.
Il Paese sta premendo sui partner europei per chiedere
un pacchetto di misure di emergenza che la aiutino ad
abbassare i costi di indebitamento: attualmente infatti
paga almeno il doppio rispetto alla Germania per il
rifinanziamento del debito.
I leader europei discuteranno dei meccanismi di supporto
alla Grecia a Bruxelles il 25 e 26 marzo prossimi. Il
Paese ha annunciato che potrebbe rivolgersi all'Fmi se
non si trovasse una soluzione in ambito europeo.
"Siatene certi, la Grecia non andrà in default. La
Grecia ha un governo forte e un popolo coraggioso.
Stiamo tornando sulla strada della stabilità", ha detto
Papandreou.
Il premier ha chiesto inoltre di agire per frenare la
speculazione.
"Stiamo costruendo alleanze dentro e fuori l'Ue. Stiamo
convincendo i nostri partner a mettere dei limiti agli
speculatori. Non stiamo chiedendo a nessuno di pagare i
nostri debiti, li pagheremo da soli", ha aggiunto
Papandreou.
Usa: sanita', rivolta Stati repubblicani
sabato, 20 marzo 2010 - 16:26
(ANSA) - WASHINGTON, 20 MAR - Se domenica passa la
riforma sanitaria, piu' di trenta Stati a guida
repubblicana potrebbero lanciare la loro ribellione.
L'iniziativa e' promossa dal governatore dell'Idaho,
Butch Otter, secondo cui con questa legge il governo
federale finisce per 'usurpare poteri' dei singoli
stati. Per Otter, la riforma approvata da Washington,
che impone la copertura sanitaria a 31 milioni di
americani, viola il 10/o emendamento della Costituzione
americana.
Fed: mondo in mano a banche, e' follia
sabato, 20 marzo 2010 16:39 NEW YORK
(ANSA) - ROMA, 20 MAR - 'E' da incoscienti che il
destino dell'economia mondiale sia legato alle fortune
di poche gigantesche banche'. Lo ha detto Ben Bernanke.
Il presidente della Fed ha definito 'pericoloso' il
problema posto dalle banche 'troppo grandi per essere
lasciate fallire'. Gli istituti di dimensioni
eccezionalmente grandi potrebbe per questo essere
obbligati a redigere una sorta di 'testamento', per
aiutare il management e le autorita' a prevenire le
crisi smontando pezzo per pezzo l'azienda.
Usa: Bernanke, Controlli
Piu' Stringenti Su Big Finanza
sabato, 20 marzo 2010 - 17:09
(AGI) - Orlando, 20 mar. - E' necessario un controllo
"decisamente piu' stringente" delle autorita' di
regolazione sulle grandi istituzioni finanziarie allo
scopo di ridurre i rischi per l'economia: lo ha
sottolineato il presidente della Fed, Ben Bernanke, il
quale ha messo in guardia dalla falsa sicurezza
ingenerata dalla dimensione di alcune compagnie, che
"sembrano troppo grandi per fallire".
Grecia: Ministero Finanze, Ok Ad Aiuti
Coordinati In Ambito Europeo
sabato, 20 marzo 2010 - 20:22
(ASCA-AFP) - Berlino, 20 mar - La Germania dara' il suo
appoggio con i paesi europei per fornire aiuti
bilaterali per assistere la Grecia. Lo ha annunciato il
ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble,
citato dal settimanle ''Bild am Sonntag'', che uscira'
domani. ''Per l'aiuto della Ue alla Grecia non c'e' uno
strumento collettivo. In caso di estrema necessita' ci
sarebbe un sistema di aiuti coordinati bilaterali su
basi volontarie''. Schaeuble non ha indicato se la
Germania sarebbe disposta ad aiutare direttamente la
Grecia a risollevarsi dai debiti.
20 Marzo 2010 21:15 NEW
YORK - di
Riccardo Sorrentino - Sole 24 ore
Krugman contro la Cina: apprezzi lo Yuan
Un Paul Krugman in
versione aggressiva. Contro la Cina. Nel dibattito con
Fred Bergsten, ospitato dell'Economic Policy Institute,
il premio Nobel auspica un atteggiamento duro di
Washington verso la Cina affinchè lasci apprezzare lo
Yuan. Anche perché, argomenta, non ci sarebbero per gli
Stati Uniti conseguenze negative da temere: pochi rischi
di guerre commerciali, nessuna possibilità che i tassi
di interesse possano salire a causa di minori acquisti
di dollari da parte di Pechino. E in più tanti, tanti
vantaggi: un Pil combinato di Usa-Eurolandia e Giappone
aumentato dell'un per cento – non di più sembra di
capire – una "politica di quantity easing a vantaggio"
degli Stati Uniti e una bella svalutazione della moneta
Usa che Washington non si può permettere perché sarebbe
considerato un politica "predatoria di
beggar-thy-neighbor". Tutto perfetto, dunque, ma i
cinesi, cosa ne penserebbero? Krugman, improvvisamente
unilateralista come il suo arcinemico George W. Bush
balbetta qualcosa, alla domanda del moderatore: sarebbe
un bene, per la bolla immobiliare. Poi, improvvisamente,
torna a parlare degli Stati Uniti. Il problema, davvero
grave, del surplus commerciale "artificiale" e della
politica mercantilista della Cina richiede forse analisi
e proposte più attente.
Cina: Pechino a Usa,
Pronti a Ritorsioni a Sanzioni Su Yuan
domenica, 21 marzo 2010 08:00 PECHINO
(AGI) - Pechino, 21 mar. - La Cina e' pronta a
ritorsioni contro gli Stati Uniti se verranno imposte
sanzioni per il valore dello Yuan, tenuto
artificialmente basso secondo Washington. Lo ha
annunciato il ministro del Commercio, Chen Deming,
citato dal Quotidiano del Popolo rispondendo alle
minacce del Tesoro Usa.
Clima: Primavera Chiude
Inverno Piu' Nevoso Da 30 Anni
domenica, 21 marzo 2010 - 10:26
(AGI) - Roma, 21 mar. - E' finito un inverno che ha
fatto registrare la maggiore copertura nevosa degli
ultimi 30 anni nell'emisfero nord e che in Italia, si e'
classificato al secondo posto tra i piu' piovosi dello
stesso periodo, per effetto della straordinaria caduta
della pioggia e della neve. E' quanto emerge da una
analisi ella Coldiretti sulla base dei dati preliminari
raccolti dal Noaa's e dell'Istituto di Scienze
dell'atmosfera e del clima (Isac) del Cnr di Bologna.
Grecia: Merkel Non Si
Oppone Ad Aiuti Bilaterali
domenica, 21 marzo 2010 - 11:03
(AGI - Berlino, 21 mar. - Il cancelliere tedesco Angela
Merkel fa sapere che non si oppone ad aiuti bilaterali
alla Grecia, anche se non ne vede la necessita'. Se
Atene avesse difficilta' ad effettuare pagamenti "potra'
essere essere aiutata a livello bilaterale dagli stati
europei o potra' rivolgersi al Fmi" dice la Merkel.
Crisi: Lipsky (Fmi), Pil
-0,5% l'Anno Senza Taglio Deficit
domenica, 21 marzo 2010 - 12:08
(AGI) - Roma, 21 mar. - La crescita del debito nei paesi
avanzati quest'anno raggiungera' i livelli del 1950 e
nel 2014 tutti i paesi del G7, con l'esclusione di
Canada e a Germania, raggiungeranno un rapporto
debito/Pil superiore al 100%. Lo ha detto, secondo
quanto riporta l'agenzia Bloomberg, il numero due del
Fmi, John Lipsky al Cina Development Forum. Secondo
Lipsky mantenere i livelli del debito ai livelli
pre-crisi significhera' ridurre la crescita potenziale
delle economie avanzate dello 0,5% l'anno rispetto ai
livelli pre-crisi.
21 Marzo 2010 14:57
PECHINO
Sole 24 ore
Nel 2014 debito/Pil oltre il 100% per i G7, tranne
Germania e Canada
La crescita del debito
nei paesi avanzati quest'anno raggiungerà i livelli del
1950 e nel 2014 tutti i paesi del G7, con l'esclusione
di Canada e a Germania, raggingeranno un rapporto
debito/Pil superiore al 100 per cento. Lo ha detto,
secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg, il numero
due del Fmi, John Lipsky, al China Development Forum.
Secondo Lipsky mantenere i livelli del debito ai livelli
pre-crisi significherà ridurre la crescita potenziale
delle economie avanzate dello 0,5% l'anno rispetto ai
livelli pre-crisi. Il Fmi prevede che il Pil globale
quest'anno crescerà del 4% e ancora di più nel 2011.
Inoltre il Fondo ritiene che gli stimoli possano essere
mantenuti quest'anno nelle economie avanzate, ma dal
2011 si dovrà iniziare a rimuoverli e, se questo non
dovesse bastare per riportare i deficit a livelli
prudenziali, i paesi più indebitati e coi deficit più
alti, dovranno ridurre la spesa per pensioni e sanità e
aumentare le tasse.
21 Marzo 2010 23:01 NEW
YORK
E' IL SETTIMO ANNIVERSARIO DELL'INVASIONE IN IRAQ (E
NESSUNO NE PARLA)
di WSI
Il 19 marzo 2003 George W. Bush annuncio' l'inizio delle
ostilita'. Sette anni, migliaia di morti e $747.3
miliardi di dollari dopo, il mondo non sta affatto
meglio. GUARDA IL VIDEO
Il 19 marzo 2003 il presidente degli Stati Uniti George
W. Bush annuncio' dallo studio Ovale della Casa Bianca
in diretta TV l'inizio delle ostilita' in Iraq, per
rovesciare Saddam Hussein, accusato di possedere armi di
distruzione di massa che invece non c'erano. Bush ha
regnato per due mandati, ma con Barack Obama presidente,
in Iraq ci sono tuttora oltre 142.000 soldati americani
(senza contare altri 100.000 uomini delle forze
mercenarie o civili di supporto) anche se Obama ha
promesso di ridurli a 50.000 nei prossimi anni.
La verita' e' che il mondo non sta affatto meglio 4.385
morti, 31.732 feriti, 7 anni e $747.3 miliardi di
dollari dopo (solo truppe Usa, mentre gli irakeni morti
sono decine di migliaia: 650.000 stimati in uno studio
della rivista medica Lancet). La spesa totale approvata
e prevista in budget dal Congresso degli Stati Uniti per
la guerra in Iraq tocca complessivamnete i $900 miliardi
fino a settembre 2010. La spesa mensile e' in leggero
calo a circa $7 miliardi al mese, rispetto ai $12
miliardi della media mensile 2008, il che equivale a
$5000 "al secondo" per il 2008 (stando al leader della
maggioranza al Senato Harry Reid).
L'Italia ha avuto un massimo di oltre 2000 militari in
Iraq, ma come tutti gli altri paesi ha ritirato le
proprie truppe lasciando poche decine di uomini con
compiti di addestramento. I soldati italiani morti in
Iraq sono 38. In Afghanistan invece (Isaf, International
Security Assistance Force) il contingente italiano ha
raggiunto i 2800 militari e ha superato quello in Libano
(Unifil) che ne conta 2750. In Afghanistan sono morti 20
italiani. Nei Balcani abbiamo circa 2.300 uomini, divisi
tra Kosovo, Macedonia, Bosnia e Albania.
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22 Marzo 2010 03:44 WASHINGTON
VOTO STORICO: LA CAMERA USA APPROVA LA RIFORMA SANITARIA
di WSI
Raggiunto il quorum coi voti dei soli democratici.
Compromesso sui fondi all'aborto. "Baby killer", urlano
i repubblicani. La legge estende a 32 milioni di
americani le cure mediche, come in Europa. Successo di
Obama: la maggior riforma in 40 anni.
Studio Ovale: Obama applaude il si'
Studio Ovale: Obama applaude il si'
La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha
approvato con 219 si' e 212 no la legge che estendera' a
32 milioni di americani non assicurati la copertura
delle cure mediche, superando cosi' di appena 3 voti i
216 si' necessari per il quorum. Tutti i voti sono stati
democratici, nessun repubblicano ha votato a favore: una
spaccatura al Congresso mai verificatasi prima in
America per un atto legislativo cosi' importante. La
politica bipartisan e' da oggi morta e seppellita a
Washington.
Si e' trattato di un grande successo per il presidente
Barack Obama, che si e' giocato la presidenza su questa
legge di riforma sanitaria, volta ad estendere le cure
mediche a tutti gli americani, anche i poveri e le
piccole imprese, come avviene in Italia e nei maggiori
paesi d'Europa. I repubblicani lanciano accuse di
"statalizzazione", "socializzazione", "enorme crescita
del deficit", mentre Obama in un breve discorso in TV
dopo il voto ha parlato di "una vittoria storica per gli
americani che aspettavano questa riforma da oltre 100
anni". "Ecco che cosa significa cambiamento, quel
cambiamento di cui parlavamo nell'elezione presidenziale
dell'anno scorso", ha detto il presidente.
Obama firmera' entro martedi' la legge, appena gli
arrivera' sulla scrivania. Anche se il Senato aveva
approvato lo stesso testo a dicembre, nelle prossime ore
dovra' esserci un altro passaggio nelle due aule del
Congresso per una serie di emendamenti e correzioni da
apportare (Reconciliation Bill) prima di sfociare nel
testo finale.
Si tratta della piu' importante riforma sociale varata
negli Stati Uniti negli ultimi 40 anni, certamente dopo
l'introduzione nel dopo-guerra del Social Security
(pensioni) e del Medicare (assistenza sanitaria agli
anziani). Il voto dei democratici e' stato annunciato
sul "floor" da una raggiante Nancy Pelosi, la speaker
della Camera, la quale si e' adoperata sul campo per il
difficissimo iter parlamentare, pieno di siluri e
trabochetti dei repubblicani; la Pelosi ha cercato di
convincere fino all'ultimo momento alcuni democratici
propendenti per il "no" (e che sono a rischio per le
elezioni di Midterm a novembre) alla fine riuscendo a
centrare l'obiettivo quorum.
Il tetto dei 216 voti, incerto fino al giorno prima del
voto, e' stato raggiunto pero' solo grazie ad un
compromesso dell'ultim'ora, proposto, con grandi doti di
real-politik e da vero "centrista", dal presidente Obama
sul tema caldissimo dell'aborto. La Casa Bianca ha
offerto di emanare un ordine esecutivo (una sorta di
decreto legge) sull'aborto in modo da assicurarsi i voti
necessari all'approvazione della legge. Il capofila
degli antiabortisti democratici, Abart Stupak, ha
indicato in mattinata che era stato trovato un accordo,
e cioe' e' stato cruciale per avere il voto di una
piccola pattuglia (una decina) di inclini al "no". "Baby
killer", cioe' "assassino di bambini", hanno urlato a
Stupak dopo il voto alcuni onorevoli repubblicani
infuriati, in un'atmosfera surriscaldata di
contrapposizione.
L'ordine esecutivo di Obama ribadisce la legge che
blocca i finanziamenti federali per l'aborto nonostante
la riforma della Sanità, che garantisce una copertura
assicurativa alle interruzioni di gravidanza. Il
direttore delle comunicazioni della Casa Bianca, Dan
Pfeiffer, ha detto che il decreto garantisce che lo
status quo sia mantenuto. Mentre l'aborto è legale ed
affidato alla sola scelta della donna, da molti anni i
fondi federali sono utilizzabili per le interruzioni di
gravidanza solo in caso di stupro, incesto o pericolo di
vita per la madre.
***************
«Washington, 22 mar. (Apcom) - L'adozione al Congresso
della storica riforma del sistema sanitario degli Stati
Uniti, che garantisce una copertura alla quasi totalità
degli americani, prova che gli Stati Uniti restano
capaci di "grandi cose". E' stato questo il commento del
presidente Barack Obama, che ha salutato con grande
soddisfazione il voto favorevole di ieri alla Camera dei
Rappresentanti. "Questa sera abbiamo superato il peso
della politica, mentre tutti gli specialisti affermavano
che questo non sarebbe stato più possible", ha aggiunto
il presidente. "Abbiamo provato che restiamo un popolo
capace di grandi cose", ha commentato Obama.
Il presidente è intervenuto alla televisione dalla "East
Room" della Casa Bianca. Alcuni minuti prima, 219
deputati democratici gli avevano servito la sua più
grande vittoria dall'inizio del suo mandato adottando
l'importante riforma sulla copertura sanitaria mai
adottata nel paese da decenni. Il presidente, che ha
dovuto utilizzare tutta la sua influenza politica per
convincere la sua maggioranza a firmare un testo molto
impopolare, ha comparato la propria vittoria con le
sfide storiche degli americani.
"Questa sera abbiamo risposto all'appello della storia
come tanti americani hanno fatto prima di noi", ha
dichiarato. "Non siamo sfuggiti alle nostre
responsabilità, le abbiamo affrontate. Non abbiamo avuto
timore del nostro futuro". Obama, che adesso dovrà
rapidamente promulgare il testo, non ha risposto a
domande ma ha riconosciuto di essere giunto a questa
vittoria dopo un anno di trattative. "Andiamo avanti con
una fiducia rinnovata, rinvigoriti da questa vittoria"
in nome del popolo americano, ha commentato il
presidente. Una volta promulgata la legge, il Senato
dovrà ancora adottare alcune "correzioni" per renderla
conforme ai desideri dei deputati della Camera. (fonte
afp)
22 Marzo 2010 05:04 NEW YORK
CORPORATE BOND: UNA MINIERA D'ORO
di WSI
Buffett ci vide giusto: le obbligazioni aziendali erano
su livelli ridicoli rispetto ai Titoli di Stato. Cosi'
il rally ha aiutato molti gestori a pareggiare i
bilanci. Recuperando i salassi dovuti al crollo del
mercato immobiliare e finanziario.
Seguendo il consiglio di Warren Buffett, l'anno scorso
le compagnie assicuratrici Usa, detentrici di oltre
$2200 miliardi di debito societario, hanno comprato i
corporate bond con un'intensita' che non si vedeva da
cinque anni, approfittando di un mercato che lo stesso
oracolo di Omaha aveva definito una "pioggia d'oro".
La somma acquistata dalle societa' assicuratrici
americane e' salita a $153 miliardi nel 2009: il periodo
piu' attivo e' stato il primo trimestre. Allora i
rendimenti si trovavano sui livelli piu' alti dell'anno,
secondo i dati pubblicati da Bloomberg e presi da un
rapporto della Federal Reserve.
Tale cifra si confronta con i 59 miliardi del 2008 e
rappresenta l'ammontare piu' consistente dai $172
miliardi del 2004. La decisione di acquistare bond
societari "ha decisamente dato i suoi frutti", ha
commentato Judy Greffin, chief investment officer di
Allstate Corp, in un'intervista rilasciata a Bloomberg.
Il poderoso rally del mercato del debito corporate ha
aiutato compagnie di assicurazione come MetLife e
Prudential Financial a recuperare le perdite in conto
capitale subite a causa del crollo del mercato
immobiliare e finanziario tra il 2008 e il 2009.
Buffett ci vide giusto a inizio 2009, quando dichiaro'
che i bond comunali e societari avevano "prezzi ridicoli
se confrontanti con i titoli di Stato Usa". Grandi
opportunita' cosi' non capitano di frequente e "quando
piove oro, bisogna raccogliere la pioggia con un secchio
non con un palmo di mano".
Borsa di Toyko chiusa per festività in Giappone
La Borsa di Tokyo è rimasta oggi chiusa. In Giappone si
celebra la festa dell'equinozio di primavera (Shunbun no
hi).
Redazione Borsainside 07:15
Grecia: Barroso, Ue Deve Decidere Questa
Settimana Su Aiuti
lunedì, 22 marzo 2010 - 9:50
(AGI) - Berlino, 22 mar. - I leader europei devono
prendere una decisione sugli aiuti alla Greci al summit
che si terra' a Bruxelles giovedi' e venerdi' prossimi.
Lo sostiene il presidente della commissione europea,
Jose Manuel Barroso in un'intervista al giornale
economico tedesco Handelsblatt. Barroso invita il
Consiglio europeo ad appoggiare la proposta della
commissione.
Germania:esperto,debito 3 volte maggiore
lunedì, 22 marzo 2010 10:09 MONACO DI BAVIERA
(ANSA) - MONACO DI BAVIERA, 22 MAR -L'indebitamento
pubblico tedesco sarebbe ancora piu' grave di quanto
finora temuto, secondo quanto sostiene un esperto.Il
quotidiano Die Welt stima l'esposizione complessiva in
6,2 mld mentre nelle statistiche ufficiali vengono
dichiarati solo 1,9 mld.'Piu' dell'indebitamento
visibile di Stato federale, Regioni e comuni' ha
sostenuto l'economista Bernd Raffelhueschen, secondo
un'anticipazione del quotidiano in edicola oggi,pesano
'i debiti nascosti dello stato sociale'.
Cina: deficit commerciale
in marzo
lunedì, 22 marzo 2010 11:13 PECHINO
(ANSA) - PECHINO, 22 MAR - La Cina avra' probabilmente
'un deficit commerciale in marzo', secondo il ministro
del commercio di Pechino Chen Deming. L'inversione di
tendenza annunciata dal ministro avviene mentre sono in
pieno corso le polemiche sulla valuta cinese, lo yuan,
che gli Usa ritengono artificialmente sottovalutata. Se
le previsioni del ministero saranno confermate si
trattera' della prima volta dal 2004 che la Cina
registra un deficit.
Borse Asia-Pacifico: Sale solo Shanghai
Quasi tutte le principali borse della regione
Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,2% a 3.074,58
punti. L'aumento dei tassi d'interesse in India ha avuto
solo un modesto impatto sul mercato azionario cinese.
Tra i bancari Industrial and Commercial Bank
(CN000A0LB42) ha guadagnato lo 0,2%, China Construction
Bank (CN000A0HF1W3) lo 0,2%, Shanghai Pudong Development
Bank (CN0009282731) l'1,8% e China CITIC Bank
(CNE1000001Q4) l'1%. La Banca Centrale della Cina non ha
alzato, come temuto dal mercato, durante il fine
settimana il coefficiente delle riserve obbligatorie
delle banche.
Air China (CNE1000001S0) ha chiuso in rialzo dell'1,9%.
La prima linea area cinese ha annunciato che aumenterà
la sua partecipazione in Shenzhen Airlines dal 25% al
51%.
Il calo dei prezzi dei metalli ha penalizzato i
minerari. Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8)
ha perso il 2,7%, Jiangxi Copper (CN0009070615) l'1,2% e
Zijin Mining (CNE100000502) lo 0,6%.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso del 2,1% a
20.933,25 punti. L'aumento dei tassi d'interesse in
India ha fatto aumentare i dubbi del mercato sulle
prospettive dell'economia mondiale. Tra i bancari HSBC
(GB0005405286) ha perso il 2,1%, Hang Seng Bank
(HK0011000095) lo 0,6%, Bank of East Asia (HK0023000190)
il 2,4% e BOC Hong Kong (HK2388011192) lo 0,9%. Nel
settore immobiliare Sun Hung Kai Properties
(HK0016000132) ha perso il 2,1%, Cheung Kong Holdings
(HK0001000014) l'1,7%, Sino Land (HK0083000502) il 3,2%
e Henderson Land (HK0012000102) il 2,9%. Tra i
petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha perso il 2,7%,
Sinopec (CN0005789556) il 2,4% e CNOOC (HK0883013259) il
2,7%. Il prezzo del petrolio ha perso venerdì scorso a
New York più del 2%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a
Sydney ha perso lo 0,9%, il Taiex a Taipei lo 0,8, lo
Straits Times a Singapore lo 0,9% e il Kospi a Seul lo
0,8%.
Redazione Borsainside 11:50
India:economia sommersa vale meta' Pil
lunedì, 22 marzo 2010 13:18 NEW DELHI
(ANSA) - NEW DELHI, 22 MAR - L'insieme dell'economia
sommersa dell'India equivale al 40% e forse anche al 50%
del prodotto interno lordo (pil). Se si prende in
considerazione il totale dei beni di consumo
contraffatti, il contrabbando, le scommesse clandestine
e anche le bustarelle, sostiene uno studio, si tratta di
un giro di affari da capogiro. Si calcola che il denaro
in nero ammonti a circa 500 miliardi di dollari, ovvero
oltre il 40% della ricchezza indiana.
Crisi: Grecia, deficit al 12,9% del pil
lunedì, 22 marzo 2010 - 14:13
(ANSA) - ROMA, 22 MAR - Il deficit di bilancio della
Grecia nel 2009 si e' attestato al 12,9% del Pil. Lo ha
comunicato la Banca Centrale greca. Che ha anche
aggiunto che il Pil greco segnera' una contrazione del
2% nel 2010. Il presidente della Commissione Ue,
Barroso, e' al lavoro per trovare un 'consenso' sullo
strumento di coordinamento per soccorrere la Grecia.
Barroso e' in contatto 'regolare' col cancelliere
tedesco Merkel ed e' 'fiducioso' che un accordo si possa
trovare questa settimana.
22 Marzo 2010 14:47 NEW YORK
GOLDMAN: UN AFFARE DI FAMIGLIA, BEN RETRIBUITO
di WSI
Il mercato del lavoro langue, ma non per i figli dei
dirigenti della banca d'affari. Stipendi da capogiro,
compresi tra i $155.000 e i $255.000. Gia' pronto un
posto per il figlio dell'AD Lloyd Blankfein, laureando
ad Harvard.
Lavorare per Goldman Sachs resta un affare di famiglia.
Decisamente ben retribuito. Il mercato del lavoro
statunitense resta anemico - con un tasso di
disoccupazione di poco sotto il 10% - ma non per chi ha
il privilegio di passare da una corsia preferenziale
perche' stretto da un legame di parentela con un
dirigente di una delle societa' piu' importanti di Wall
Street.
Il mese scorso la blogosfera si e' riempita di messaggi
e speculazioni secondo cui Jonathan Blankfein, il figlio
dell'AD di Goldman Lloyd Blankfein, sara' assunto dalla
banca d'affari non appena si sara' laureato ad Harvard
nella primavera di quest'anno. Quanto al figlio maggiore
di casa Blankfein, Alex, sta gia' lavorando per
l'azienda, ricoprendo un ruolo non meglio precisato.
Il sito Internet di gossip Gawker ha reso noto che le
sue indiscrezioni si basavano solo su alcune voci
diffuse nella Rete, ma che esse sono poi state
confermate dai documenti preliminari consegnati venerdi'
presso gli organi di regolamentazione.
Nella sezione intitolata "Certain Relationships and
Other Transactions", il documento consegnato da Goldman
sottolinea che "un ragazzo" di Blankfein — la nota non
entra nei dettagli — e' stato un dipendente dell'azienda
l'anno scorso, quando ha guadagnato $155.000, stando a
quanto riportato sul sito Internet del New York Times.
I figli di altri due dirigenti di Goldman, il consulente
generale Esta Stecher e il direttore finanziario David
Viniar, sono alle dipendenze di Goldman. Anche in questo
caso non vengono tuttavia precisati i nomi e i ruoli
ricoperti. Quello che non dice il filing e' che il
figlio di Stecher ha guadagnato $200.000 l'anno scorso e
la figliastra di Viniar $225.000. Si tratta di un
incremento dal 2008 notevole. Allora i due guadagnavano
$124.000 e $150.000 rispettivamente.
Grecia: Oltre 60% Dei Tedeschi Contro Gli Aiuti
lunedì, 22 marzo 2010 14:50 BERLINO
(AGI) - Roma, 22 mar. - Circa il 61% dei tedeschi si
oppone alla concessione di aiuti finanziari alla Grecia.
Lo rivela un sondaggio Financial Times/Harris, secondo
il quale solo il 20% dei tedeschi e' favorevole agli
aiuti, contro il 45% degli spagnoli e il 40% degli
italiani. In Gran Bretagna solo il 21% e' favorevole a
dare un soccorso finanziario ad Atene e il 56% e'
contrario.
Grecia: Vice Primo Ministro, Germania Fa Soldi a
Nostre Spese
lunedì, 22 marzo 2010 15:47 ATENE
(ASCA-AFP) - Atene, 22 mar - La Germania fa soldi a
spese della Grecia. Lo ha dichiarato oggi il vice Primo
ministro Theodoros Pangalos in risposta alle recenti
dichiarazioni di Berlino sulla soluzione della crisi nel
Paese. La Germania ''sta permettendo alle proprie banche
di prendere parte a questo gioco miserabile speculando
sui bond greci'' ed in questo modo ''la gente in
Germania fa soldi'', ha detto Pangalos in occasione di
una conferenza ad Atene. Questa mattina lo spread tra i
titoli di stato decennali tedeschi (Bund) e quelli greci
e' salito a 341 punti, segnalando un aumento del
rischio-Grecia. ''Mentre i paesi dell'Europa meridionale
soffrono per la caduta dell'euro, da questa debolezza le
esportazioni tedesche ci guadagnano'', ha aggiunto.
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22 Marzo 2010 |
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Gb: un terzo londinesi
adulti non lavora
lunedì, 22 marzo 2010 16:42 LONDRA
(ANSA) - LONDRA, 22 MAR - Un terzo dei londinesi in eta'
da lavoro non ha alcuna occupazione, tra disoccupati
recenti e coloro che da anni vivono di 'benefits'.Lo
dice uno studio svolto per conto di London Councils,
lobby che si batte per maggiori risorse alle autorita'
locali. Una massa di persone, dice lo studio, che costa
alle casse pubbliche 5 mld di sterline l'anno e tutti i
programmi di avviamento al lavoro messi in campo dal
governo non funzionano come dovrebbero.Il rapporto e'
stato criticato da piu' parti
Grecia: Gruppo Di Bruegel,
Estendere Art 143 Di Lisbona All'Eurozona
lunedì, 22 marzo 2010 18:03 ROMA
(ASCA) - Roma, 22 mar - Sulla crisi della Grecia
intervengono gli economisti del gruppo di Bruegel con
una proposta che vorrebbe superare alcuni dei limiti
statutari dell'unione monetaria. Gli economisti
Benedicta Marzinotto, Jean Pisani-Ferry e Andre' Sapir
propongono di estendere l'articolo 143 del trattato di
Lisbona all'Eurozona. L'articolo 143 contempla prestiti
a medio termine (Mtfa) ai paesi della Ue fuori
dall'Eurozona. ''Questa clausola e' stata poi
interpretata come il divieto di salvataggio dei paesi
dell'Eurozona'', spiegano gli economisti. L'articolo 143
deriva dal 109 del Trattato di Maastricht, che a sua
volta nasce dal 108 del Trattato di Roma (1957), che
stabiliva forme di aiuto finanziario (Mfta) ai paesi di
quella che allora era la Cee. Poi, nel 1988, tre anni
prima della firma del trattato di Maastricht, fu deciso
che l'assistenza finanziaria sarebbe stata in vigore
fino alla creazione della moneta unica. Prima della
nascita dell'Euro, ne ha usufruito due volte l'Italia
(1974-1993) e la Grecia (1991). Successivamente
all'Unione monetaria ne hanno beneficiato, proprio in
virtu' del 143 del Trattato di Lisbona, paesi Ue ma non
dell'Eurozona: Ungheria (2008), Lettonia (2009) e
Romania (2009). Per questo motivo, per gli economisti
sarebbe necessario estendere l'articolo 143 non solo
alla Ue ma anche all'Eurozona, rendendo possibile
l'aiuto finanziario alla Grecia. Un aiuto, spiegano gli
economisti, che non sarebbe in contrasto con l'articolo
125 del Trattato di Maastricht ''che proibisce a
qualsiasi stato membro dell'aree euro di assumersi le
passivita' di un altro paese in difficolta'''. Con
l'estensione dell'articolo 143 del Trattato di Lisbona
all'Eurozona si potrebbero infatti fornire prestiti alla
Grecia, senza assumerne le passivita' come disposto
dall'articolo 125 dal Trattato di Maastricht. I tre
economisti si dicono d'accordo anche a forme di
assistenza finanziaria congiunte Ue- Fondo Monetario
Internazionale, ''ma a condizione che siano coerenti con
le regole dell'unione monetaria''.
Riforma sanitaria Usa,
dopo ok in arrivo nuovi ostacoli
reuters - lunedì, 22 marzo 2010 18:06 WASHINGTON
I repubblicani hanno promesso di dare battaglia oggi
dopo che il Congresso ha approvato la storica riforma
sanitaria di Barack Obama, mentre gli Stati americani
minacciano nuove sfide legali e i titoli dell'industria
sanitaria sono saliti.
La riforma, che introduce i più importanti cambiamenti
degli ultimi quarant'anni nella politica sanitaria
americana, è stata approvata con 219 voti a favore e 212
contrari dalla Camera dei Rappresentanti. La battaglia
politica per arrivare a questo risultato è durata un
anno, ma la riforma dovrà far fronte ancora a diversi
ostacoli.
I rappresentanti legali di almeno 11 Stati hanno detto
che solleveranno la questione di costituzionalità della
riforma.
Ma i titoli del settore sanitario sono saliti in borsa
oggi, con gli investitori sollevati dall'avere
finalmente una certezza sulla riforma, che allarga la
copertura a 32 milioni di americani, estende il piano
sanitario governativo per gli indigenti, introduce nuove
tasse per i ricchi e vieta alle assicurazioni pratiche
come il rifiuto della copertura a chi abbia patologie
preesistenti.
"Questa legge non aggiusta tutto ciò che non funziona
nel nostro sistema sanitario, ma ci muove decisamente
nella giusta direzione. E' questo il cambiamento", ha
commentato alla Casa Bianca il presidente Obama dopo il
voto, giunto a tarda notte.
I repubblicani e coloro che nell'industria sono contrari
dicono che la riforma da 940 miliardi di dollari farà
lievitare i costi, aumenterà il deficit e ridurrà le
scelte dei pazienti.
I senatori repubblicani hanno detto che presenteranno un
pacchetto di modifiche per migliorare la riforma.
Almeno 11 Stati, tra cui Florida, Virginia e Alabama,
vogliono agire legalmente contro la legge.
"Se il presidente firma e la riforma diventa legge,
faremo causa per proteggere i diritti e gli interessi
dei cittadini americani", ha detto il procuratore
generale della Florida Bill McCollum, repubblicano.
Grecia: Trichet, Aiuto
Finanziario Solo Con Vincoli Stringenti
lunedì, 22 marzo 2010 - 18:30
(ASCA-MarketNews) - Bruxelles, 22 mar - Jean-Claude
Trichet, presidente della Bce, non chiude la porta a un
eventuale aiuto finanziario alla Grecia, pur senza
specificare chi mettera' mano al portafoglio. Parlando
al parlamento europeo, il numero uno dell'Eurotower ha
innanzitutto difeso la manovra correttiva dei conti
pubblici della Grecia, ''convicente e coraggiosa''.
L'obiettivo di Atene e' di tagliare il rapporto deficit/pil
all' 8,7% nel 2010 dal 12,7% registrato nel 2009. Poi ha
aperto la porta alla possiblita' di un aiuto finanziario
alla Grecia,ma solo con vincoli stringenti in modo che
una simile decisione serva come elemento di
stabilizzazione dell'Eurozona. Dunque nessun cocktail a
base di ''prestiti agevolati. Non ci deve essere alcun
elemento che faccia pensare forme di sussidio. Occorre
essere estremamente chiari, il prestito e' la sola
possibilita' secondo noi'', ha spiegato Trichet. L'idea
sembra essere quella dei prestiti ''non concessional'',
tipici del Fondo Monetario Internazionale. Prestiti che,
proprio in virtu' della loro forma ''non concessional'',
escludono per il paese beneficiario l'accesso a qualsiai
forma di sussidio, agevolazione o donazione.
Crisi: Trichet, ripresa
2010 moderata
lunedì, 22 marzo 2010 - 18:40
(ANSA) - BRUXELLES, 22 MAR - Nel 2010 la Bce si aspetta
una ripresa moderata, con una crescita annuale intorno
all'1% e un elevato grado di incertezza. Lo ha detto il
presidente della Bce, Jean-Claude Trichet. ''Il rischio
che squilibri globali insostenibili possano riemergere
nel prossimo periodo non puo' essere sottovalutato'', ha
detto Trichet, che ha invitato i Paesi della Zona Euro a
rafforzare gli impegni sul fronte del risanamento dei
conti pubblici. Una priorita' assoluta per i governi
nazionali.
Le borse europee
recuperano nel finale e chiudono poco mosse
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi
poco mossi. Il DAX a Francoforte e il CAC40 a Parigi
hanno guadagnato lo 0,1%. Il FTSE 100 a Londra ha perso
lo 0,1%, il FTSE MIB a Milano lo 0,3% e lo SMI a Zurigo
lo 0,2%
Le borse del Vecchio Continente hanno beneficiato nelle
ultime ore della seduta della positiva performance di
Wall Street.
Tra i titoli delle imprese impegnate nella sanità
AstraZeneca (GB0009895292) ha guadagnato l'1%,
GlaxoSmithKline (GB0009252882) lo 0,6% Fresenius Medical
Care (DE0005785802) il 3,2%, Synthes (US87162M4096) lo
0,5% e Shire Pharmaceuticals (GB00B0KQX869) lo 0,8%. La
Camera dei Rappresentati ha finalmente approvato la
riforma del sistema sanitario di Barack Obama.
L'incertezza che aveva a lungo pesato sui produttori di
farmaci e di strumenti medicali è in questo modo
terminata.
Sanofi-Aventis (FR0000120578) ha perso lo 0,4%. Secondo
delle voci di stampa il Multaq, il farmaco di
Sanofi-Aventis per il trattamento della fibrillazione
atriale, potrebbe essere venduto in Francia ad un prezzo
più basso del previsto. Le autorità sanitarie francesi
avrebbero infatti classificato come mediocre il servizio
medico fornito dal prodotto.
I nuovi timori relativi alla crisi della Grecia hanno
fatto scattare delle prese di beneficio nel settore
bancario. Barclays (GB0031348658) ha perso l'1,1%, Royal
Bank of Scotland (GB0006764012) lo 0,5%, Commerzbank
(DE0008032004) lo 0,5%, Crédit Agricole (FR0000045072)
lo 0,2%, Intesa Sanpaolo (IT0000072618) l'1,2% e UBS
(CH0024899483) il 2%. L'incertezza sul futuro della
Grecia resta molto elevata. La Cancelliera tedesca
Angela Merkel ha avvertito di non aspettarsi dal
prossimo summit dei capi di Governo dell'UE un accordo
su un pacchetto di aiuti per Atene.
Il calo del prezzo del petrolio, causato
dall'apprezzamento del dollaro, ha pesato sui
petroliferi. BP (GB0007980591) ha perso lo 0,8%, Royal
Dutch Shell (GB00B03MLX29) lo 0,6% e BG Group
(GB0008762899) l'1,8%. Le quotazioni dell'oro nero sono
scese a New York nel pomeriggio al di sotto di quota
$80.
ArcelorMittal (LU0323134006) ha chiuso in ribasso dello
0,4%. Goldman Sachs ha rimosso il titolo del primo
produttore al mondo di acciaio dalla sua "Conviction Buy
List".
Henkel (DE0006048432) ha guadagnato a Francoforte
l'1,5%. Secondo Lothar Steinebach, il Direttore
Finanziario del produttore di beni di consumo, il nuovo
anno sarebbe iniziato positivamente. Steinebach ha
inoltre indicato che Henkel vuole ridurre quest'anno il
suo indebitamento netto di altri €300 milioni.
Wolseley (GB0009764027) ha perso a Londra il 2,1%. Il
leader mondiale degli articoli idraulici ha ridotto le
sue perdite nel primo semestre del suo corrente
esercizio fiscale ma espresso prudenza sul futuro.
Redazione Borsainside 18:40
Sanita' Usa, Mack: ok
Borsa a riforma
lunedì, 22 marzo 2010 - 19:21
(ANSA) - NEW YORK, 22 mar - Wall Street sostiene la
riforma sanitaria ma teme l'effetto che questa potrebbe
avere sul deficit. Lo afferma, in un'intervista a Fox,
il presidente di Morgan Stanley (NYSE: MS - notizie) ,
John Mack, definendosi contrario alla Volcker Rule e
sottolineando come i compensi sono solo una ''piccola
parte'' dei problemi che hanno causato la crisi
finanziaria. Mack osserva infine come gli Stati Uniti
non corrono il rischio di perdere il rating di Tripla A.
Usa, faro Tesoro su
compensi societa'
lunedì, 22 marzo 2010 - 19:55
(ANSA) - NEW YORK, 22 mar-I compensi delle societa'
salvate dal governo saranno rivisti da Kenneth Feinberg,
il responsabile dei compensi designato dal Tesoro Usa.
Lo riporta il Wall Street Journal, sottolineando che
Feinberg rivedra' i compensi di Goldman Sachs (NYSE: GS
- notizie) , JPMorgan e altre 417 societa' che hanno
ricevuto aiuti dal governo. Fienberg - prosegue il
quotidiano - inviera' domani una lettera a 419 aziende
per avere i dati sui compensi dei 25 manager piu'
pagati.
Borse dell'Europa
dell'Est: Budapest sale con OTP Bank, male Mosca
Quasi tutte le principali borse dell'Europa dell'Est
hanno chiuso oggi in ribasso.
L'indice RTS ha perso a Mosca l'1,2% a 1.525,59 punti. I
volumi di scambio sono aumentati rispetto a venerdì e
sono stati alti. Sul mercato azionario russo ha pesato
anche oggi il calo dei prezzi delle materie prime. Il
prezzo del petrolio è sceso nel pomeriggio a New York al
di sotto di quota $80 Tra i titoli del listino russo
Sberbank (RU0009029540) ha perso il 2,2%, Gazprom
(RU0007661625) lo 0,9%, Rosneft (RU000A0J2Q06) il 3,8%,
Norilsk Nickel (RU0007288411) il 3,3% e Uralkali
(RU0007661302) il 3,9%. Surgutneftegas (RU0006936028) ha
guadagnato controtendenza l'1,1%.
Il BUX a Budapest ha guadagnato l'1,4% a 23.872,75
punti. OTP Bank (HU0000061726) ha guadagnato il 2,2%.
Standard & Poor's ha alzato l'outlook sulla prima banca
ungherese da "Negativ" a "Stable". Tra gli altri titoli
di maggior peso del BUX MOL (HU0000068952) ha guadagnato
l'1,7% e Gedeon Richter (HU0000067624) lo 0,7%. Magyar
Telekom (HU0000016522) ha chiuso invariato.
Il PX a Praga ha perso lo 0,3% a 1.185,10 punti. I
titoli legati alle materie prime hanno guidato la lista
dei ribassi. Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) ha
perso lo 0,6%, Unipetrol (CZ0009091500) lo 0,7% e NWR
(NL0006282204) lo 0,6%. Tra gli altri titoli del listino
ceco Komercni Banka (CZ0008019106) ha chiuso in calo
dell'1,1%. Erste Group Bank (AT0000652011) e Telefónica
O2 C.R. (CZ0009093209) hanno guadagnato rispettivamente
lo 0,1% e lo 0,5%.
Il WIG a Varsavia ha perso lo 0,1% a 41.557,04 punti.
Asseco Poland (PLSOFTB00016) ha chiuso in calo
dell'1,3%. La principale impresa IT dell'Europa dell'Est
ha generato lo scorso trimestre un utile operativo
inferiore alle attese del mercato. PGNiG (PLPGNIG00014)
ha guadagnato lo 0,8%. Il primo fornitore polacco di gas
ha aumentato lo scorso anno il suo utile netto più di
quanto atteso dagli analisti. Tra gli altri titoli del
WIG PKO Bank Polski (PLPKO0000016) ha perso il 2,4% e
Telekomunikacja Polska (PLTLKPL00017) il 2%. Bank Pekao
(PLPEKAO00016) ha guadagnato lo 0,6%, KGHM Polska Miedz
(PLKGHM000017) lo 0,1% e PKN Orlen (PLPKN0000018) lo
0,9%.
Redazione Borsainside 20:01
Internet: Google Aggira
Censura Cina, Traffico Deviato Su Sito Hong Kong
lunedì, 22 marzo 2010 - 20:24
(ASCA-AFP) - Washington, 22 mar - Google (NASDAQ: GOOG -
notizie) ha annunciato l'intenzione di aggirare i filtri
che censuravano i contenuti del motore di ricerca in
lingua cinese, Google.cn. A renderlo noto e' stato il
capo dell'ufficio legale del gigante di Internet, David
Drummond, spiegando che da oggi ''gli utenti che
visitano Google.cn verranno reindirizzati su
Google.com.hk (il portale di Hong Kong), dove si
potranno effettuare ricerche senza censura in lingua
cinese, specificamente ideate per il pubblico della
Cina''.
22 Marzo 2010 21:24 NEW
YORK
USA: IL VERO PROBLEMA E' LA SOTTO-OCCUPAZIONE
di WSI
Un americano su cinque e' senza lavoro o si deve
accontentare del part-time. Numero aumentato dello 0.7%
in un mese. Chi e' impiegato a tempo ridotto spende il
24% di piu' dei disoccupati, imparagonabile al +85% di
quelli impiegati tempo pieno.
L'indice di sotto-occupazione parla chiaro. A meta'
marzo un americano su cinque che lavora part-time o e'
disoccupato vorrebbe lavorare di piu'. La percentuale e'
salita al 20% dal 19.7% di due settimane prima e dal
19.5% dell'inizio dell'anno. I dati evidenziano
chiaramente perche' gli americani sostengono che il
problema principale della nazione da risolvere oggi sia
la creazione di posti di lavoro e lo stato di salute
dell'occupazione in genere.
Il sondaggio della societa' di ricerca Gallup, che si
basa su oltre 20.000 persone interpellate, tende a
essere una previsione di quelli che saranno i report
ufficiali governativi fra due settimane. Sebbene il
tasso di disoccupazione calcolato dalla societa' sia
calato al 10.3% dal 10.8% di meta' febbraio, tale
percentuale e' messa in secondo piano dall'incremento
registrato negli ultimi 30 giorni del numero di persone
che lavorano a tempo ridotto e che vorrebbero invece
lavorare a tempo pieno. Il tasso e' salito dal 9% di
meta' febbraio al 9.7% di meta' marzo.
Il pericolo di concentrarsi troppo sulla disoccupazione,
tralasciando il vero problema che e' quello della
sotto-occupazione, e' stato segnalato dagli economisti
di Morgan Stanley, secondo cui gli Stati Uniti
potrebbero creare sino a 300.000 posti di lavoro in
marzo, grazie ad un miglioramento delle condizioni
meteorologiche, della crescita economica e del personale
assunto a tempo determinato per raccogliere i dati
census.
Se questa cifra fosse annunciata dal governo a inizio
aprile, c'e' ragione per rimanere entusiasti e persino
per festeggiare. Tuttavia le cifre pubblicate da Gallup
relative ai livelli di sotto occupazione vanno in
un'altra direzione. Le spese giornaliere dei lavoratori
part-time che vogliono un impiego full-time sono state
negli ultimi 30 mesi del 24% in media superiori rispetto
a quelle dei disoccupati. Da un lato si tratta di un
miglioramento ed e' positivo per l'economia, dall'altro
non e' sicuramente paragonabile al +85% di quelli che
hanno un lavoro a tempo pieno.
Spesso si e' portati a credere che la crescita degli
impieghi part-time segnali una crescita delle posizioni
a tempo pieno in futuro. Talvolta e' proprio cosi, ma
non lo e' al punto in cui si trova ora l'economia.
Secondo i dati raccolti da Gallup's, solo un dipendente
part-time su tre, tra coloro che vorrebbero un contratto
full-time, troveranno lavroo nei prossimi 30 giorni. Non
si puo' dire che sia una conferma dell'idea che i nuovi
lavori part-time di oggi diventeranno gli impieghi
full-time di domani.
22 Marzo 2010 22:25
MILANO - Sole 24 ore
I bond di Buffett più «sicuri»di quelli di Barack Obama
Prestare soldi a Warren
Buffett? È più sicuro che darli al Tesoro americano,
almeno secondo Bloomberg. L'agenzia di stampa, infatti,
sottolinea che l'emissione biennale di Bershire Hathaway
lanciata sul mercato a febbraio ha un rendimento
inferiore al corrispettivo bond governativo di 3,5 basis
points. Cioè, gli acquisti sull'emissione della holding
di Buffett sono maggiori rispetto a quelli sul
"fratello" del Tesoro Usa con la conseguente riduzione
dello yield.
Quali le motivazioni di questa situazione? «È uno
schiaffo al governo - risponde Mitchell Stapley, capo
del fixed income nella società Grand Rapids -. Potrebbe
essere il momento in cui» gli operatori «realizzano che
si sta creando una "crepa" nel merito di credito degli
Usa e, quindi, il costo del credito stesso sale».
Già sale. Da tempo si parla di un possibile abbassamento
del rating degli Stati Uniti. Di recente Moody's ha
sottolineato che l'America dovrà spendere di più per
remunerare il suo debito rispetto ad altri "top-rated
country": Washington dovrà usare circa il 7% delle sue
entrate fiscali per far fronte agli interessi nel 2010 e
circa l'11% nel 2013. In una simile situazione, ha
indicato Moody's, biosogna che gli Stati uniti facciano
un grosso sforzo. Altrimenti la tripla «A» potrebbe
essere anche ritoccata.
È ovvio che, in questa situazione, gli operatori possono
essere tentati di guardare ad altre emissioni e
"abbandonare" quelle governative. Anche se, per adesso,
il downgrade degli Usa è veramente fantafinanza.
Borse dell'America Latina
positive, nuovo massimo assoluto per Città del Messico
Tutte le borse dell'America Latina hanno chiuso ieri in
rialzo.
Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato lo 0,3% a 69.041,73
punti. Il mercato azionario brasiliano ha beneficiato
della positiva performance di Wall Street. Itau Unibanco
(BRITAUACNPR3) ha guadagnato l'1,5% e Banco do Brasil
(BRBBASACNOR3) lo 0,4%. Goldman Sachs ha alzato il suo
rating sul settore bancario dell'America Latina da "Neutral"
ad "Attractive" indicato di preferire i titoli delle
banche brasiliane. Dopo le forti perdite delle scorse
sedute JBS (BRJBSSACNOR8) è rimbalzato ed ha guadagnato
il 4,5%. Vale (BRVALEACNPA3) ha guadagnato l'1,1%.
Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha chiuso invariato.
L'impresa petrolifera ha aumentato il suo utile netto
nel quarto del 2009 del 10,5% a BRL 8,13 miliardi. Il
dato ha superato le attese degli analisti. Sul titolo ha
pesato però il calo del prezzo del petrolio. Pessimo
debutto per OSX Brasil. Il titolo della compagnia
impegnata nei servizi per l'industria petrolifera e
nella costruzioni di navi ha perso nel suo primo giorno
di contrattazione a San Paolo il 13%. OSX Brasil è
controllata dal miliardario Eike Batista.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo dello 0,3%
a 33.142,02 punti ovvero ad un nuovo massimo assoluto.
Per l'IPC si è trattato inoltre della quinta seduta
positiva di fila. Tra le blue chips messicane América
Móvil (MXP001691213) ha guadagnato lo 0,%, Cemex
(MXP225611567) l'1,4% e Grupo Mexico (MXP370841019) lo
0,7%. Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) ha perso lo
0,1%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il
Merval a Buenos Aires ha guadagnato l'1,4%, il General a
Lima lo 0,2%, l'IBVC a Caracas lo 0,7% e l'IPSA a
Santiago del Cile lo 0,4%. La Borsa di Bogotà è rimasta
oggi ferma.
Redazione Borsainside 00:45
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WALL
STREET: IN ROSSO, ACQUISTI NEL SETTORE SANITA'
22 Marzo 2010 14:30 NEW
YORK - WSI ______________________________________________
Sull'apertura negativa
pesano i titoli energetici, con il petrolio tornato
sotto quota $80. L'oro rompe al ribasso la soglia di
$1100/oncia. Euro ai minimi di maggio contro il dollaro.
Google pronta a lasciare la Cina.
Come da attese, l'ottava a stelle e strisce si apre con
le vendite sui listini azionari, appesantiti dal comparo
energetico con il petrolio che ritraccia sotto la soglia
degli $80, l'oro che arretra mentre il dollaro gudagna
terreno. La debolezza dell'euro, tornato ai minimi di
maggio contro il biglietto verde, e' attribuibile ancora
una vola ai timori riguardanti la Grecia. Il tutto
all'indomani dell'approvazione della riforma sanitaria a
stelle e strisce, che vede festeggiare i titoli del
settore, incluse le compagnie assicurative.
Con 219 voti contro 212, la Camera ha dato l'ok alla
riforma su cui il presidente Obama dovrebbe apporre la
sua firma in settimana. Nessun Repubblicano ha votato
per un si mentre crescono i dubbi sull'impatto economico
di una simile misura che estende la copertura
assicurativa a 32 milioni di americani che ne sono
sprovvisti. C'e' da dire che passeranno anni prima che
la riforma venga attuata. Quali saranno i titoli del
comparto ad approfittarne? Secondo Bill Miller,
presidente e Cio di Legg Mason, saranno i titoli
economici a battere i rivali. Il gestore ha in
portafoglio le azioni di UnitedHealth Group (+2%) e
Aetna. Tenet Healthcare apre con un +6%, il produttore
di dispositivi medici Metronic segna all'avvio delle
contrattazioni un +2%.
Mentre i titoli del settore avanzano, il senatore ed ex
candidato repubblicano alla Casa Bianca John McCain
avverte: non e' finita qui, comparando la riforma a
un'acquisizione del settore sanita' da parte
del'amministrazione. Festeggiano nel frattempo i titoli
del settore.
Intanto ancora una volta, come accade da due mesi circa,
e' la Grecia a preoccupare. Il cancelliere tedesco
Angela Merkel ieri ha avvisato che in settimana il
vertice Ue non prendera' in discussione il tema del suo
salvataggio. Ci si interroga se e quando, dunque, gli
aiuti arriveranno ad Atene, che nei giorni scorsi ha
minacciato di ricorrere al Fondo monetario
internazionale qualora l'Europa non fornisse alcun
supporto. La banca centrale greca ha nel frattempo
pubblicato le stime sul Pil 2010: attesa una contrazione
del 2%.
Sono questi i due principali temi, in una giornata priva
di spunti macroeconomici. Unico dato di oggi e' l'indice
dell'attivita' economica nel distretto di Chicago, in
febbraio sceso a -0,64 punti da -0,04 del mese
precedente a causa del maltempo.
Buone notizie arrivano dalla corporate america. Il
gigante dei gioielli Tiffany (-4%) ha quasi
quadruplicato l'utile netto nel quarto trimestre, ma
manca di tre centesimi le stime di Wall Street. Il
fatturato e' cresciuto del 17% e dovrebbe crescere
dell'11% a fine anno a livello globale.
Kimberly-Clark ha confermato le guidance 2010. Cosi' ha
fatto anche Pepsi. Williams-Sonoma ha battuto le attese
degli analisti e alzato il dividendo dell'8%. Il colosso
assicurativo AIG (-4%) risente dell'annuncio fatto
dall'ex Ceo, pronto a vendere 10 milioni di azioni per
$278 milioni a Ubs. E-Trade ha scelto come ceo un
manager che per 30 anni ha ricoperto ruoli di rilievo
all'interno di Citigroup. Si tratta di Steven Freiberg,
53 anni, chiamato ad assumere il ruolo il prossimo primo
aprile. Subentra a Robert Druskinm, che resta
presidente.
Dal comparto auto, Chrysler (partecipata da Fiat) fa
sapere che produrra' la 500 in versione elettrica. Il
lancio e' previsto tra due anni. Il prezzo verra'
comunicato solo in quell'anno ma sara' competitivo.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le
quotazioni del greggio si confermano sotto la soglia di
$80. I futures con consegna aprile cedono $1.83
attestandosi a quota $78.85 al barile. Sul valutario la
moneta unica scivola sotto quota $1.35(-0.35%). L'oro
cede $11.70 in area $1095.90.90 l’oncia. Arretra il
rendimento dei Titoli di Stato. Quello sul decennale si
attesta al 3.6600%.
WALL
STREET: IN SALUTE, TORNA A SALIRE DOPO RIFORMA
22 Marzo 2010 21:00 NEW
YORK - WSI ______________________________________________
Il mercato mostra una certa
resistenza e allunga il rally dopo la battuta d'arresto
di venerdi'. Guidano i rialzi le societa' di assistenza
medica. Bene tech e pharma. Citi +4%. Dollaro scende dai
massimi di 10 mesi sull'euro. Dow +0.41%, Nasdaq +0.88%.
L'azionario americano e' tornato a correre dopo la
battuta d'arresto di venerdi' scorso e il dollaro ha
bruciato i guadagni iniziali, aiutando le commodity a
passare in territorio positivo. Il Dow ha guadagnato lo
0.41% a 10785.89 punti, il Nasdaq lo 0.88% in area
2395.40, mentre l'S&P 500 lo 0.51% a quota 1165.81.
A livello settoriale saltano all'occhio il rally dei
farmaceutici e dei tecnologici, che hanno offuscato i
timori che un rialzo dei tassi di interesse e
l'espansione esagerata del debito pubblico finiranno per
soffocare la crescita economica mondiale.
Il settore dell'health-care ha fatto un balzo di circa
l'1% dopo che ieri la Camera dei Rappresentanti ha
approvato la riforma del sistema di assistenza
sanitaria. La nuova legge, una volta entrata in vigore,
permettera' alle migliaia di americani privi di
assicurazione medica di ottenere una copertura.
Nel frattempo sono avanzati anche i produttori di chip,
favoriti dalle promozioni degli analisti. L'indice delle
Borse mondiali MSCI ha registrato un progresso dello
0.2%, dopo essere partito con un calo di sino allo 0.9%.
Il Dollar Index ha ceduto lo 0.1% circa dopo essere
arrivato a guadagnare fino allo 0.4% in seduta. Il
benchmark delle materie prime S&P/GSCI ha recuperato da
uno scivolono del 2%, portandosi in territorio positivo
(+0.2%).
Il passaggio di una delle leggi piu' importanti degli
ultimi quarant'anni della politica statunitense in
ambito di assistenza medica ha spazzato via l'incertezza
che aleggiava circa gli effetti che la principale
iniziativa promossa sinora dal presidente Barack Obama
avrebbe avuto sulle societa' farmaceutiche e del
comparto sanitario.
La buona performance odierna giunge dopo che la
settimana scorsa si era chiusa con una nota negativa. I
mercati mondiali avevano pagato le preoccupazioni circa
l'inattesa stretta monetaria in India e le previsioni
del FMI sull'impatto che le crisi del debito governativo
potrebbero avere sulla crescita delle nazioni
industrializzate.
Molti avevano previsto che il passaggio della proposta
di legge sull'health-care avrebbe avuto un impatto
negativo sui titoli del settore. Invece, quello a cui
stiamo assistendo e' un "rally di sollievo", come lo ha
definito in un'intervista a Bloomberg Michael Holland,
presidente della societa' omonima, perche'
"l'approvazione toglie di mezzo le incertezza che c'era
prima sul settore".
Il comparto dell'health-care e' avanzato dell'1%. Tra le
singole prove si sono messi in bella mostra Merck e
Pfizer, che hanno messo a segno rialzi dello 0.66% e
1.54% rispettivamente.
Buone notizie intanto sono arrivate dalla corporate
America. Il gigante dei gioielli Tiffany ha quasi
quadruplicato l'utile netto nel quarto trimestre, ma non
ha centrato le stime di Wall Street per 3 centesimi. Il
fatturato e' cresciuto del 17% e dovrebbe aumentare
dell'11% a fine anno a livello globale. L'indicazione e'
comunque positiva per le prospettive di tutto il
comparto del lusso.
Kimberly-Clark ha confermato la guidance 2010. Cosi' ha
fatto anche Pepsi. Williams-Sonoma ha battuto le attese
degli analisti e alzato il dividendo dell'8%. Il colosso
assicurativo AIG risente dell'annuncio fatto dall'ex Ceo,
pronto a vendere 10 milioni di azioni per $278 milioni a
Ubs.
E-Trade ha scelto come ceo un manager che per 30 anni ha
ricoperto ruoli di rilievo all'interno di Citigroup. Si
tratta di Steven Freiberg, 53 anni, chiamato ad assumere
il ruolo il prossimo primo aprile. Subentra a Robert
Druskinm, che resta presidente.
Dal comparto auto, Chrysler (partecipata da Fiat) fa
sapere che produrra' la 500 in versione elettrica. Il
lancio e' previsto tra due anni. Il prezzo verra'
comunicato solo in quell'anno ma sara' competitivo. Nel
settore bancario si mette in luce Citigroup (+4%),
sostenuta dalla promozione dell'analista di Rochdale
Dick Bove, che ha sottolineato che la banca ha
liquidita' a sufficienza per far fronte ai problemi
relativi agli asset non redditizi e per alimentare la
crescita sul lungo termine.
All'interno della sfera tecnologica, con una mossa a
sorpresa Google ha deciso di rimanere in Cina e per
evitare la censura di Pechino ha iniziato a far passare
il traffico del motore di ricerca attraverso il sito di
Hong Kong.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le
quotazioni del greggio avanzano di 63 centesimi a quota
$81.60 al barile (+0.8%). I futures con consegna aprile
cedono $1.83 attestandosi a quota $80.19 al barile. Sul
valutario la moneta unica recupera terreno sul dollaro
quota $1.3551 (+0.15%). L'oro cede $8.10 (-0.7%) in area
$1099.50 l’oncia. Avanzano i prezzi dei Titoli di Stato,
con il rendimento sul decennale che si attesta al
3.6630% (-24 punti base).
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