Aggiornamento EXTRA - 14 Agosto 2007 |
Per coloro che non avessero tempo di leggere tutto l'articolo, questa è una sintesi |
L'effetto domino determinato dalla bolla creditizia sta cominciando a dispiegare i suoi effetti a livello globale.
Le banche centrali intervengono (a nostro avviso erroneamente) a sostegno dei mercati per prevenire eventuali tracolli da panic selling
La stampa, in questo periodo storicamente avaro di notizie, cavalca l'onda dei sub prime sbandierando in prima pagina gli pseudo crolli delle borse e terrorizzando i piccoli risparmiatori.
Di fatto, la correzione, è da imputare solo al 50% alla questione mutui. Chi infatti sta tirando giù i mercati è il comparto petrolifero con la complicità del ritracciamento del petrolio.
La strategia mirante alla liquidazione delle plusvalenze su diversi asset di investimento, si è per il momento rivelata esatta e dovrebbe consentirci di operare con tempi appropriati minimizzando gli errori. Siamo in attesa di un rimbalzo entro le prossime 3 settimane dopo di che, stimeremo la forza dei mercati liquidando parzialmente o totalmente alcuni asset nel caso la situazione peggiorasse.
Ulteriori delucidazioni in merito all'attuale situazione, verranno fornite direttamente alla clientela, dai nostri Analisti di riferimento
Considerazioni di carattere FONDAMENTALE
L'interventismo delle banche centrali è a nostro avviso sbagliato. Questa crisi è anomala perché è la prima volta che il mondo si trova in un tale eccesso di liquidità. E' sbagliato pompare liquidità in un sistema già abbondantemente liquido non si fa altro che gonfiare ulteriormente la bolla creditizia. E' necessario che gli eventi facciano il loro corso. Gli unici soggetti che possono gestire la situazione sono Banche, Finanziarie e Assicurazioni tramite accordi volti al salvataggio di questo o quel gruppo in difficoltà.
Una delle leggi che dominano i mercati finanziari si basa sulla compensazione degli eccessi. I mercati cioè, prima o poi, correggono sempre gli eccessi raggiunti in un senso o nell'altro. Gli aggiustamenti delle banche centrali non fanno altro che prolungare le fasi di correzione.
Inoltre, visto le dichiarazioni del FMI in merito alla situazione mutui USA stipulati nel 2006, l'intervento delle banche centrali è stato troppo anticipato. Era meglio attendere Settembre alla fine della pausa estiva con tutti gli investitori (istituzionali e non) all'opera.
Approfittiamo di questa sede, per ricordare chi sono secondo noi, i responsabili della bolla creditizia allegando alcuni interessanti articoli risalenti al 2004 e opportunamente archiviati nelle nostre Rassegne Stampa (a testimonianza di quanto fino ad ora, abbiamo argomentato alla clientela in merito alla problematica del credit crunch) :
FED - per impedire il tracollo delle borse durante i ribassi del 2000, Greenspan ha tagliato eccessivamente, caricando la bolla immobiliare e di conseguenza quella dei mutui. I successivi rialzi dei tassi hanno messo in ginocchio milioni di americani (vedi Rassegna Stampa - Febbraio 2004).
DERIVATI - la cartolarizzazione di qualunque cosa, ha stravolto il vero fine di questi strumenti (vedi Rassegna Stampa - Marzo 2004).
HEDGE e PRIVATE - la notevole resistenza opposta a chi giustamente chiede una regolamentazione di questi Fondi, conferma il giro di interessi insito in questo business. Sicuramente se la bolla creditizia esploderà trascinando al ribasso le borse avremo finalmente una regolamentazione dell'intero comparto.
Considerazioni di carattere TECNICO
Allo stato attuale, praticamente nessun indice sia Occidentale che Orientale (vedi grafici Indici in Home Page) ha rotto livelli critici. La volatilità è senz'altro aumentata ma lo storno è per il momento da considerare come ritracciamento da ipercomprato.
Contrariamente a quanto sbandierato dai giornali, la causa principale dello storno non è da imputare in via esclusiva alla questione mutui ma anche alla notevole correzione messa a segno dal comparto petrolifero (complice il ritracciamento del petrolio e alcune trimestrali sotto le stime).
I nostri indicatori giornalieri, segnalano la possibilità di un rimbalzo di breve che dovrebbe esaurirsi entro fine mese o al massimo entro la prima settimana di Settembre.
Gli indicatori settimanali e mensili si sono vistosamente piegati verso il basso. Nel caso il rimbalzo non riportasse le quotazioni in prossimità dei massimi relativi, sono concrete le probabilità di ulteriori affondi anche corposi.
Martedì 14 agosto 2007 | Martedì 14 agosto 2007 | Martedì 14 agosto 2007 | ||||
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Considerazioni di carattere STRATEGICO
Abbiamo già messo al sicuro il grosso delle plusvalenze realizzate sulla maggior parte degli asset oggetto di investimento.
Sul portafoglio Risk, siamo investiti in azionario al 52,5% il resto è parcheggiato in liquidità.
Questa strategia, ci consente un discreto margine di manovra potendo operare senza fretta cercando di minimizzare gli errori.
Anche se il ritracciamento del petrolio era atteso (vedi Archivio - ultimo Agg.), come era atteso quello dei Fondi Energia e MP, non ci aspettavamo uno storno del 15% medio in meno di 3 settimane. La struttura rialzista di breve è comunque intatta.
In Home Page, non abbiamo alterato alcun suggerimento di acquisto proprio perché (come specificato nelle sezioni Situazione & Previsioni per ogni comparto), la correzione era attesa se non addirittura auspicata visto il notevole ipercomprato che si registrava un pò ovunque. E' sottointeso che l'emergenza sub prime ha imposto ulteriore cautela nella gestione di nuove entrate.
Solo per i Fondi Obbl. High Yield il suggerimento di acquisto, era limitato alla clientela speculativa (dal 20/03/07 vedi Agg.).
Siamo in attesa di stimare il rimbalzo. Non è esclusa la possibilità di liquidazioni parziali o totali su diversi asset, nel caso in cui la situazione volgesse al peggio.