Aggiornamento EXTRA - 21 Agosto 2007 |
Per coloro che non avessero tempo di leggere tutto l'articolo, questa è una sintesi |
Non condividiamo il taglio tassi operato dalla FED.
Tagliando di mezzo punto, la FED ha insospettito la comunità finanziaria sulla reale portata della bolla creditizia.
Siamo convinti che quanto accaduto fino ad ora, sia solo un'anticipazione di quanto potrebbe accadere nel caso in cui la situazione creditizia dovesse degenerare.
La seduta del 16/08/07 riveste a nostro avviso una notevole valenza dal punto di vista tecnico.
Sotto l'aspetto strategico, il nostro sentiment è ben sintetizzato nell'articolo di Vincenzo Sciarretta riportato in questa pagina a titolo di esempio (vedi metà pagina), Detto articolo, chiarifica efficacemente l'attuale situazione e ricalca sostanzialmente quanto esposto alla nostra clientela (privati e PF).
Ulteriori delucidazioni in merito all'attuale situazione, verranno fornite direttamente alla clientela, dai nostri Analisti di riferimento
Considerazioni di carattere FONDAMENTALE
Come già sostenuto nel precedente aggiornamento (vedi Extra 14/08/07), non condividiamo l'interventismo della FED, mirante a sanare una bolla creditizia che lei stessa ha contribuito a creare attraverso un uso eccessivo se non addirittura scellerato, della leva monetaria a partire dal 2000 (e in parte anche nel decennio precedente).
Per dare un segnale positivo ai mercati, sarebbe bastato un taglio dello 0,25%. L'aver tagliato di mezzo punto (decisione peraltro non unanime all'interno del board FOMC), se dapprima ha sortito il rimbalzo sperato, ha successivamente insinuato negli operatori di Wall Street il dubbio sulla veridicità delle affermazioni di Bernanke in merito reale portata della bolla mutui USA.
Il taglio dei tassi operato dalla FED, conferma a nostro avviso la tesi precedentemente formulata secondo cui, la bolla creditizia e il problema mutui (non solo sub prime), sono molto più estesi si quanto la FED abbia stimato e ufficialmente confermato (vedi Extra 31(07/07). La Banca centrale USA, sta cercando in tutti i modi di evitare il panico sui mercati azionari perché sa bene che un crollo generalizzato non gioverebbe alla ripresa economica USA, per non parlare delle ripercussioni in termini valutari.
In conclusione, siamo convinti, che quanto accaduto fino ad ora sui mercati sia solo l'antipasto. Se la situazione degenererà e i principali Indici USA romperanno i minimi intraday toccati il 16/08/07 (vedi considerazioni tecniche più in basso), dovremo mettere in conto un Settembre - Ottobre da panic selling con possibili escursioni ribassiste nell'ordine del 10/15% dai livelli attuali.
Considerazioni di carattere TECNICO
Non volendo aggiungere altro a quanto argomentato fino ad ora sui principali Indici USA (vedi Extra precedenti), vorremmo limitarci in questa sede, ad analizzare quanto accaduto nel corso delle sedute del 16 e 17 Agosto 2007.
Giovedì 16/08/07, tutti e tre gli Indici oggetto di analisi, registravano perdite intorno al 2,5%. Nell'ultima mezz'ora però, la situazione si è magicamente ripresa portando gli indici a chiudere sul filo della parità (lo S&P500 addirittura in positivo).
Siamo più che sicuri che sul mercato, sia intervenuto un soggetto extra (FED) che ha aiutato il recupero delle quotazioni onde evitare il peggio.
S&P 500 - Index | NASDAQ C. - Index | |
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Ultimo periodo - INDICE S&P 500 - PUNTO X - potenziale punto di inversione | Ultimo periodo - INDICE NASDAQ C. - PUNTO X - potenziale punto di inversione |
Successivamente, nel primo pomeriggio di Venerdì 17/08/07, la FED ha corretto al ribasso i tassi, galvanizzando gli investitori e di conseguenza gli Indici che hanno cominciato a rimbalzare.
Tecnicamente parlando, i minimi intraday toccati il 16/08/07, rappresentano per noi il punto X, il punto cioè che se dovesse essere decisamente violato al ribasso, darà il via al panic selling che potrebbe far correggere gli Indici fra il 10 e il 15% dai livelli attuali.