Aggiornamento EXTRA - 13
Luglio 2008 - Redatto il 12/07/08
H. 23,34 |
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Riproponiamo (per chi non lo avesse ancora
letto), l'EXTRA spedito d'urgenza nella mattinata di Lunedì 13 Luglio in
virtù degli adeguamenti di portafoglio da oggi presenti in Home Page.
Tutti i nostri operatori, sono impegnati
nelle procedure di riassetto di portafoglio per tutta la clientela per
questo, la sezione Situazione e Previsioni, verrà aggiornata la prossima
settimana così come consuetudine per l'Asset Generale e Periodica.
La sezione Archivio, verrà definitivamente
aggiornata entro fine Agosto consentendo l'ultimazione del nuovo sito SPF.
Tutti gli Analisti di Riferimento, sono a
Vostra disposizione per eventuali chiarimenti in merito alla situazione di
mercato e agli aggiustamenti di portafoglio nonché al nuovo servizio ETF.
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Considerazioni di carattere
Generale :
Quanto accaduto sui mercati USA nella sessione di Venerdì 11
Luglio, merita a nostro avviso un'attenzione particolare per
via delle notevolissima importanza, che rivestono i due
gruppi semi-governativi oggetto di speculazione,
nella dinamica creditizia e in particolar modo, per il
mercato dei default swaps.
E' necessario rammentare, che fu proprio a
seguito della notizia del blocco degli acquisti dei mutui sub
prime da parte di Freddie Mac che, a Marzo 2007, cominciammo ad
allertare la clientela sul possibile inizio di una crisi
creditizia (vedi
EXTRA).
Nella parte finale di questo Extra, è possibile
consultare in ordine cronologico, le ANSA dell'11/07/08 battute in merito alla
questione Freddie Mac e Fannie Mae al fine di farsi un'idea
personale su quanto accaduto.
Nell'articolo sottostante, riportiamo la scheda
ANSA sulle 2 società oggetto di analisi per chiarire bene a
tutti, quale potrebbe essere la reale portata del problema.
Mutui: FANNIE MAE E FREDDIE
MAC, COLOSSI CREDITO USA /ANSA
11 Luglio 2008 21:49
NEW YORK - di
ANSA ______________________________________________
(ANSA) - NEW YORK, 11
LUG - Freddie Mac e Fannie Mae, i due pilastri del credito
immobiliare statunitense finiti nell'occhio del ciclone,
assicurano da oltre quaranta anni la fluidità del mercato
immobiliare americano. La Federal National Mortgage
Association (Fannie Mae) e Federal Home Loan Mortgage
Corporation (Freddie Mac)
sono due società
private che non sono legate formalmente allo Stato americano
ma dispongono di una linea di credito garantita, utilizzata
per adempiere la propria missione pubblica, cioé quella di
prestare denaro sul mercato a tassi più bassi di quelli
concessi dalle banche. Oltre a garantire un'offerta
di credito a condizioni favorevoli, Freddie Mac e Fannie Mae
possono acquistare prestiti immobiliari dagli istituti di
credito che li hanno emessi. Nessuna delle due società può
offrire direttamente prestiti a singoli individui.
Fannie Mae è stata
creata nel 1938 dal presidente americano Franklin Roosevelt,
per aiutare l'economia a uscire dalla Grande Depressione. E'
divenuta privata nel 1968. Le origini di Freddie Mac
risalgono a due anni dopo: è nata infatti da una
legge votata dal Congresso nel 1970.
A partire da quegli
anni il portafoglio di Fannie e Freddie è cresciuto a
dismisura di anno in anno, fino ad arrivare a toccare alla
fine dello scorso maggio i 5.200 miliardi di dollari, cioé
un terzo della capitalizzazione della Borsa di New York e
oltre un terzo del pil americano. Il raggio d'azione delle
due società è stato ampliato dalla cartolarizzazione, il
procedimento che consente di trasformare i debiti in
obbligazioni per poi venderle agli investitori. A Freddie
Mac spetta anche l'onore della prima emissione
obbligazionaria legata ai prestiti immobiliari (mortgage-backed
securities) nel 1971. Lo scorso anno questi titoli
sono stati il principale motore di propagazione della crisi
dei crediti immobiliari a rischio, i cosiddetti subprime,
sui mercati finanziari. (ANSA).
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Considerazioni di carattere
Tecnico e Fondamentale :
Analisi
situazione:
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Come si può facilmente intuire dai grafici,
non è da Venerdì 11 che i titoli oggetto d'analisi stanno
perdendo terreno. Da ciò, possiamo
concludere con
notevole certezza, che, almeno sotto il profilo
squisitamente tecnico, la situazione è prossima al collasso.
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La
conclusione tratta al punto 1 non è di poca importanza
perché, se parlassimo di una banca di grosso calibro,
potremmo sempre sperare in un finale in stile Bear Sterns
ma, in questo caso, parliamo dei due enti governativi che
drenano buona parte dei prestiti immobiliari del mercato
USA. Anche in questo caso, se parlassimo di Italia o Grecia
il problema sarebbe limitato ma, parlando di 52 Stati, la
cosa assume proporzioni ben diverse.
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Ragionando in "soldoni", stando ai dati in nostro possesso,
Fannie e Freddie detengono o garantiscono oltre $5 trilioni
di mutui, pari a circa la metà del totale delle ipoteche
immobiliari negli Stati Uniti. Un'insolvenza,
provocherebbe un crack di dimensioni devastanti per l'intero
mercato finanziario Usa e mondiale.
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Borsa USA - FREDDIE
MAC |
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Borsa USA - FANNIE
MAE |
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Grafico lineare - Storico dal 1995 |
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Grafico lineare - Storico dal 1995 |
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Previsione
sulla possibile evoluzione:
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Se le 2 società GSE
saranno in grado di reperire i miliardi necessari a
ripianare i buchi, tutto ok, diversamente, anche in
questo caso, FED o Amministrazione Bush dovranno intervenire
ma questa volta, non basterà JP Morgan perché la voragine è
molto più grande.
-
Se il Governo USA
dovesse intervenire direttamente, la situazione comunque non
sarebbe positiva perché il salvataggio potrebbe essere così
oneroso, da danneggiare il bilancio dello Stato e minacciare
i corsi del dollaro. L'assorbimento delle passività
di Fannie e Freddie raddoppierebbe effettivamente il debito
pubblico americano, portandolo al 65% del Pil. Questo,
provocherebbe un'altra ondata di vendite sul dollaro, senza
considerare la reazione delle banche centrali straniere che
detengono circa un quarto dei Treasury presenti sul mercato
e circa 1.000 miliardi di titoli emessi dalle agenzie.
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Considerazioni di carattere
Strategico :
Le conclusioni riportate nella
trattazione precedente, ci costringono a
intervenire nuovamente
sui portafogli, a quasi un anno di distanza dall'ultimo
intervento massiccio e esteso a tutta la clientela
(22/08/07).
Da Venerdì 11 Luglio, i nostri
operatori, stanno contattando tutta la clientela per prepararsi
all'eventualità di una liquidazione quasi totale delle ormai
esigue posizioni rimanenti.
Oltre alle conseguenze
che potrebbe avere la vicenda delle Agenzie GSE, altre
motivazioni giungono a supporto di questa decisione:
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La
situazione contingente resta rovente e intricata e la
cortina di bugie che fa da contorno, si fa sempre più
spessa perché, oltre alle "panzane" raccontate dalle Banche
(é comunque un comportamento ovvio in quanto quotate sui
listini), vanno ad aggiungersi quelle della FED e
dell'Amministrazione Bush che, fra una smentita e l'altra,
non fanno altro che innalzare la tensione e la speculazione
rendendo ingestibile sia il flusso informativo e sia quello
tecnico-proiettivo.
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Un eventuale massiccio intervento del Governo
USA sulla questione GSE, andrebbe a "cozzare" con la tesi
sostenuta nell'EXTRA precedente in merito al rafforzamento
del dollaro (vedi
EXTRA).
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La
Long Black Candle di Giugno incombe con il suo nefasto
segnale bearish che, troverebbe inevitabile conferma,
nel caso in cui la vicenda delle Agenzie GSE, prendesse una
brutta piega.
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L'imminente raggiungimento dei minimi di Giugno/Luglio 2006
da parte dello S&P500, arriva con un tempismo svizzero
perché proprio in concomitanza di un grosso scoglio (appunto
la vicenda Freddie e Fannie), che nel caso peggiore,
potrebbe determinare un facile sfondamento dei minimi
suddetti. Viceversa, potremmo anche avere un rimbalzo e
dunque beneficiarne in sede di liquidazione dei portafogli.
USA -
S&P500 Index |
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Area €uro -
DJ EURO STOXX Index |
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Italia -
MIB30 Index |
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Grafico
candlestick - Mensile |
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Grafico
candlestick - Mensile |
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Grafico
candlestick - Mensile |
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Hong Kong -
HANG SENG Index |
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Brasile - BVSP Index |
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Cina - SHANGHAI Index |
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Grafico
candlestick - Mensile |
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Grafico
candlestick - Mensile |
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Grafico
candlestick - Mensile |
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Ricordiamo comunque (a conferma della bontà delle strategie
assunte in questi anni), che gli asset azionari tuttora in
carico, sono calati mediamente ai livelli del 2007,
contro gli Indici USA tornati sui livelli del 2006, quelli
Euro del 2005, per concludere con l'Italia, tornata al 2004.
Diverso il discorso per quanto riguarda la
Sezione ETF (vedi Home
AREA) dove il N.I.O.S., è
entrato in acquisto in ottica "ultra speculativa" per
cercare di lucrare sul prossimo rimbalzo.
Ricordiamo che il sistema, non è nuovo a certi
azzardi anche perché, non deve fare i conti con la clientela, e
gli Analisti, non possono intervenire con blocchi arbitrari
degli acquisti come avvenuto nel caso dei Fondi. Il sistema è
quindi totalmente sganciato dalla Comunità Analisti
CFA e dunque libero di muoversi in
un senso o nell'altro (è stato creato per questo).
Gli estremi dell'operazione, sono stati
chiariti nel relativo
report ma, aggiungiamo, che speculare in questo momento è
rischioso anche per il sistema che potrebbe chiudere velocemente
le posizioni, registrando perdite a 2 cifre (vedi storici
risultati Indici ETF Settoriali).
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MUTUI: UBS TAGLIA IL TARGET PRICE
DI FREDDIE MAC
10 Luglio 2008
16:13 NEW YORK - di ANSA ________________________________
Ubs taglia il
target price di Freddie Mac, l'agenzia a garanzia pubblica
specializzata in mutui ipotecari, a 10 dollari da 28
dollari. In un report, la banca svizzera spiega la riduzione
con le perdite crescenti e i problemi nell'aumentare il
capitale.
Dall'inizio dell'anno Freddie Mac ha perso al New York Stock
Exchange circa il 70% sulla scia dei timori che la società
non abbia abbastanza capitale per far fronte alle difficoltà
del mercato immobiliare.
Secondo l'ex presidente della Fed di St. Louis, William
Poole, Freddie Mac così come Fannie Mae sono a rischio di
insolvenza e stanno aumentando le probabilità che il governo
americano debba ricorrere a un salvataggio delle due
società.
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MUTUI: BERNANKE; FREDDIE MAC E
FANNIE MAE AUMENTINO CAPITALE
10 Luglio 2008
18:17 NEW YORK - di ANSA ________________________________
(ANSA) - NEW
YORK, 10 lug - Freddie Mac e Fannie Mae "dovrebbero
aumentare il capitale". Lo ha detto il presidente della Fed,
Ben Bernanke, precisando che le due agenzie "giocano un
ruolo critico". (ANSA).
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MUTUI: BERNANKE E PAULSON, CAMBIARE
SISTEMA REGOLE
10 Luglio 2008
21:36 NEW YORK - di ANSA ________________________________
(ANSA) - NEW
YORK, 10 LUG - Rivedere il sistema regolatorio, conferendo
nuovi poteri, così da isolare l'economia nazionale dai danni
che potrebbero essere causati dal collasso delle big di Wall
Street. E' l'idea rilanciata davanti al Congresso dal
presidente della Fed, Ben Bernanke, e dal segretario al
Tesoro americano, Henry M. Paulson, che hanno auspicato la
creazione di nuove procedure attraverso le quali il governo
possa guidare eventuali fallimenti di grandi istituzioni,
senza che questi abbiano ripercussioni negative sulla
stabilità dei mercati e dell'economia. Difendendo il
salvataggio di Bear Stearns, e sottolineando che
probabilmente non ci saranno casi analoghi, Bernanke ha
constatato che le turbolenze sui mercati sono ancora in atto
e "i nostri sforzi sono concentrati nell'aiutare il sistema
finanziario a tornare alla normalità. Non è comunque troppo
presto per pensare a eventuali step che potrebbero ridurre
l'incidenza e la severità di crisi future". Alla luce di
Bear Stearns "il Congresso potrebbe considerare - ha
spiegato Bernanke - se nuovi strumenti sono necessari per
assicurare l'ordinata liquidazione di importanti società
finanziarie". Il presidente della Fed pur spingendo per un
ripensamento delle regole, ha invitato comunque a non
correre visto che è meglio aspettare per un buona normativa
che accelerare per averne una non soddisfacente. E per
migliorare il contesto d'azione la Fed, per la quale
Bernanke auspica maggiori poteri, sta lavorando con le altre
autorità. La cooperazione con la Sec "sta avvenendo
nell'attuale contesto regolatorio con l'obiettivo di
governare la situazione nel breve termine. In un'ottica a
più lungo termine, comunque, la legislazione potrebbe aver
bisogno di provvedere un contesto più robusto di norme per
la supervisione prudenziale delle banche di investimento",
ha aggiunto Bernanke, mettendo in evidenza come la banca
centrale, insieme ad altri regolatori e al settore privato,
è impegnata a rafforzare l'infrastruttura finanziaria.
Paulson ha osservato come attualmente il fallimento di
alcune istituzioni avrebbe un impatto sistemico. I maggiori
player finanziari "hanno bisogno di essere disciplinati nel
governare il rischio e non devono aspettarsi che in caso di
necessità il governo voli a salvarli. Alle istituzioni
finanziarie va consentito di poter fallire". Paulson ha
anche cercato di rasserenare gli animi su Freddie man e
Fannie Mae, precisando di aver avuto rassicurazioni
sull'adeguatezza del loro capitale. (ANSA).
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WALL
STREET: AVANZA, RESTA LA
PAURA PER I FINANZIARI
10 Luglio 2008 22:05
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
I listini allungano sul
finale dopo una seduta fortemente volatile. Tonfo delle
societa' di mutui Fannie e Freddie, giu' l'intero comparto
bancario. Rally del petrolio, sopra i $141.
All’indomani dell selloff che ha spinto il mercato azionario
statunitense in una condizione di mercato ‘orso’, i listini
sono riusciti a recuperare parte del terreno ed archiviare
la sessione in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.73% a
11229, l’S&P500 lo 0.70% a 1253, il Nasdaq e’ avanzato
dell'1.03% a 2257. Anche oggi pero’ a dominare la scena e’
stata l’elevata volatilita’: alle incoraggianti operazioni
di M&A si e’ contrapposta l’evidente debolezza del comparto
finanziario. Alcune pressioni sono giunte anche dal comparto
energetico, con il petrolio in forte recupero, oltre la
soglia dei $141.
Continua ad esserci forte preoccupazione tra gli operatori
per le sorti delle due societa’ simigovernative di mutui
ipotecari Fannie Mae (FNM) e Freddie Mac (FRE). Sui due
gruppi grava il rischio della bancarotta a causa delle
difficolta’ nell’accesso a nuovi finanziamenti, che
potrebbero causare una vendita di azioni superiore al
previsto per far fronte alle perdite legate alla crisi
subprime.
A deprimere ulteriormente i due titoli (in ribasso
rispettivamente del 10% e del 20%) sono stati anche i
commenti del Segretatio al Tesoro Usa Henry Paulson per cui
il mercato non puo’ continuare ad attendersi un salvataggio
d’emergenza da parte del governo per ogni societa’
finanziaria in difficolta’. "Per garantire la disciplina dei
mercati e contenere i rischi sara’ necessario lasciare
fallire le istituzioni non piu’ in grado di operare" ha
affermato Paulson.
Freddie Mac (FRE) ha dovuto incassare anche il taglio del
target price da parte degli analisti di UBS. In forte calo
anche Lehman Brothers (LEH) a causa delle rinnovate tensioni
sul credito e sull’eventualita’ di una nuova infusione di
capitali per mantenere in vita la banca. In rosso pure Bank
of America (BAC): il CEO del gruppo ha annunciato che non
sara’ necessario un incremento di capitale ma la rivale
Morgan Stanley ne ha tagliato comunque il rating da "Equal-Weight"
a "Underweight".
Contrastati gli ultimi numeri sulle vendite comparate.
Grazie al piano di stimolo fiscale promosso dal governo Usa,
i colossi Wal-Mart (WMT) e Target (TGT) hanno registrato,
nell’ultimo mese, vendite 'same store' migliori del
consensus; il primo ha anche rivisto al rialzo l’outlook sui
risultati del secondo trimestre fiscale. Male pero’ le
aziende Nordstrom (JWN), Abercrombie & Fitch (ANF), Limited
Brands (LTD), e American Eagle Outfitters (AEO) che hanno
tutte riportato un calo delle vendite.
Alcune note positive sono emerse dal fronte delle
acquisizioni e fusioni societarie, solitamente un segnale
incoraggiante per le borse. Il colosso chimico Dow Chemical
(DOW) ha avanzato un’offerta di acquisto su Rohm and Haas (ROH)
del valore di $15 miliardi: il titolo della societa’ di
Philadelphia e’ schizzato del 65%. Tra gli altri titoli,
buoni acquisti su General Electric (GE) dopo aver annunciato
uno spinoff della divisione industriale, in netto calo
invece il colosso dell'auto General Motors (GM) scivolato ai
minimi di 54 anni.
L’unico dato in calendario ha mostrato un buon recupero del
comparto del lavoro, con le richieste di sussidio da parte
dei disoccupati scese di 58 mila unita’ nell’ultima
settimana, a livelli nettamente migliori delle attese.
Particolare attenzione sara’ riposta nella giornata di
venerdi’ nei numeri relativi ai prezzi import-export, in
chiave inflazionistica, e sulla fiducia dei consumatori.
Sugli altri mercati, in forte progresso il petrolio.
L’intensificarsi delle tensioni geopolitiche in Iran e
Nigeria e la condizione di ipervenduto di brevissimo periodo
(dopo il calo di $9 nei primi due giorni della settimana)
hanno spinto al rialzo le quotazioni dell’oro nero, sopra i
$141. I futures con scadenza agosto hanno guadagnato $5.6
(+4.1%) a $141.65 al barile.
Sul valutario, euro ancora in rialzo nei confronti del
dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il
cambio tra le due valute e’ di 1.5783. In rialzo l’oro. I
futures con consegna agosto sul metallo prezioso hanno
guadagnato $13.40 a $942.00 l’oncia. Seduta positiva infine
per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni
e’ sceso al 3.8110% dal 3.8340% di mercoledi’.
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Fonte -
WallStreetItalia.com |
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BORSA: FANNIE MAE SCENDE A MINIMI
'91, FREDDIE MAC -22,42%
10 Luglio 2008
22:24 NEW YORK - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - NEW
YORK, 10 lug - Profondo rosso per Freddie Mac e Fannie Mae,
che chiudono in calo rispettivamente del 22,42% a 7,46
dollari e del 14,94% a 13,02 dollari. Dall'inizio della
settimana Fannie Mae, che oggi è scesa fino ai minimi dal
1991 arrivando a cedere il 23% a 11,70 dollari, ha perso il
38% del proprio valore di Borsa, mentre Freddie Mac il 54%.
A pesare sono le parole dell'ex presidente della Fed di St.
Louis, William Poole, secondo il quale le due agenzie
semipubbliche specializzate in mutui ipotecari sono a
rischio insolvenza. Secondo alcune indiscrezioni
l'amministrazione Bush avrebbe iniziato a discutere cosa
fare nel caso di fallimento delle due agenzie. Il segretario
al Tesoro Henry Paulson ha cercato di raffreddare i timori,
spiegando di aver ricevuto rassicurazioni sull'adeguata
capitalizzazione delle agenzie. Più cauto il presidente
della Fed, Ben Bernanke: "Credo che siano ben capitalizzate
ai termini della regolamentazione" ma dovrebbero rafforzare
ulteriormente il proprio capitale. Le affermazioni di Poole
non hanno fatto che aggravare un quadro già difficile per le
due società: lunedì scorso Lehman Brothers ha ventilato la
possibilità che le due agenzie si trovino a dover archiviare
perdite rispettivamente di 46 e 29 miliardi di dollari se
saranno obbligate a contabilizzare i mutui che finora
figuravano fuori bilancio. (ANSA).
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GM: WAGONER SCACCIA IPOTESI
BANCAROTTA, MA TITOLO -6,22%
10 Luglio 2008
22:41 NEW YORK - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - NEW
YORK, 10 lug - Richard Wagoner tenta di scacciare l'ipotesi
bancarotta, avanzata nei giorni scorsi da alcuni analisti,
ma il titolo General Motors non reagisce, e anzi chiude la
seduta in calo del 6,22% a 9,69 dollari, toccando così i
nuovi minimi da 54 anni. Intervenendo alla Camera di
Commercio di Dallas, l'ad della casa di Detroit afferma che
la posizione finanziaria della società si manterrà "robusta"
quest'anno e che, in caso di necessità, Gm sarà in grado di
reperire risorse. "per una società così grande come la
nostra, abbiamo un sacco di soldi". In base ai dati forniti
lo scorso marzo dal chief financial officer della societa,
Ray Yong, al 31 marzo Gm poteva contare su 24 miliardi di
dollari in cash. Wagoner spiega che Gm "sta lavorando per
allineare la produzione alla domanda: stiamo riorientando la
produzione per far fronte ai cambiamenti del mercato". Nei
mesi scorsi, per far fronte al calo delle vendite e al
cambio delle abitudini dei consumatori americani, Gm ha
annunciato di valutare l'ipotesi della cessione del marchio
Hummer. Nei giorni scorsi la casa di Detroit è intervenuta
per smentire i rumors secondo i quali aveva allo studio la
cessione di altri marchi del gruppo. Certa, invece,
l'applicazione di un drastico piano di licenziamenti.
(ANSA).
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MUTUI: CASA BIANCA PENSA A
SALVATAGGIO FANNIE MAE,FREDDIE MAC
11 Luglio 2008
12:02 ROMA - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - ROMA, 11
LUG - La Casa Bianca sta vagliando l'ipotesi di un
salvataggio di Fannie Mae Freddie Mac, le due agenzie a
garanzia pubblica specializzate nei prestiti ipotecari che
rischiano la bancarotta per le perdite dovute al tracollo
dei mutui subprime. Il caso è finito al centro del dibattito
politico e Repubblicani e Democratici - stando a quanto
riporta l'agenzia Bloomberg che cita anche le indiscrezioni
diffuse dal New York Times - stanno studiando, fra le varie
la possibilità, quella di porre sotto tutela pubblica una o
entrambe le agenzie se le loro condizioni di liquidità
dovessero peggiorare, visto che un tracollo finanziario
farebbe finire sul lastrico centinaia di migliaia di
famiglie americane. A Fannie Mae e Freddie Mac fanno capo
almeno la metà dei 12mila miliardi di mutui Usa e il
senatore repubblicano John McCain e il suo collega
democratico Charles Schumer hanno dichiarato che le due
società possono contare su un'ancora di salvezza pubblica.
Le due agenzie sono andate a picco in Borsa, arrivando a
toccare ieri i minimi dal 1991, con l'aggravarsi del rischio
di insolvenza e ieri lo stesso presidente della Federal
Reserve, Ben Bernake, ha detto che le due società devono
rafforzare il proprio capitale. McCain ha dichiarato ieri
durante un comizio elettorale che i due gruppi "non possono
fallire" perché per gli americani sono "vitali per non
perdere la loro casa". Ma resta il fatto che Fannie Mae e
Freddie Mac rischiano di archiviare perdite e svalutazioni
pre-tasse per 77 miliardi di dollari, prima che il governo
riesca a far partire l'azione di salvataggio.(ANSA).
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CASA BIANCA: NO COMMENT SU SALVATAGGIO
FANNIE E FREDDIE. PARLA PAULSON
11 Luglio 2008
14:50 NEW YORK - di
ANSA ________________________________
L'amministrazione
Usa, alla luce del forte ribasso nel pre-borsa (fino -50%)
per i titoli dei due colossi para-governativi dei mutui
immobiliari, Fannie Mae e Freddie Mac, non commenta sulle
ipotesi di un salvataggio che circolano a Wall Street. La
caduta a candela dei due titoli nelle contrattazioni del
preborsa e' scattata dopo che "una persona a conoscenza
delle trattative - scrive Bloomberg - ha detto che un
salvataggio governativo di una o ambedue le societa' di
mutui e' tra le varie opzioni prese in considerazione dalla
Casa Bianca". Il nervosismo e' tale che sono trapelate voci
di un prossimo intervento (questione di ore) del ministro
del Tesoro Usa Henry Paulson, volto a calmare le ansie dei
mercati sulle sorti di Fannie Mae e Freddie Mac.
Al congresso l'opinione e' che le due agenzie siano troppo
grandi per fallire e necessarie alla ripresa del settore
immobiliare. Le voci sono nate dopo la pubblicazione di un
articolo del New York Times che oggi segnala la possibilità
che intervenga direttamente il governo Usa per salvare
Fannie Mae e Freddie Mac, in caso di insolvenza e perdita
del capitale. Fannie e Freddie detengono o garantiscono
oltre $5 trilioni di mutui, pari a circa la metà del totale
degli Stati Uniti. Un'insolvenza provocherebbe un crack di
dimensioni devastanti.
Spencer Bachus, un repubblicano che siede nell' House
Financial Services Committee, ha commentato che se il
governo Usa decidesse di salvare Fannie e Freddie, gli
investitori in azioni non devono aspettarsi che
l'amministrazione fermi il crollo dei titoli in borsa.
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MUTUI: FANNIE & FREDDIE: NESSUN
PIANO DI SALVATAGGIO
11 Luglio 2008
16:31 NEW YORK - di
ANSA ________________________________
Il Segretario al
Tesoro Usa Paulson ha affermato che il governo continuera’ a
supportare le due societa’ paragovernative di mutui
immobiliari Fannie Mae e Freddie Mac "secondo gli attuali
canoni" ma che al momento non e' prevista l'attuazione di
alcun piano di salvataggio d’emergenza.
La dichiarazione di Paulson segue le numerose voci a Wall
Street che avevano annunciato un intervento del governo a
supporto dei due gruppi, in difficolta' a causa del rischio
insolvenza legato alla crisi subprime.
Il valore delle due societa' di e' dimezzato nell'arco di
poche ore: Fannie Mae e Freddie Mac perdono rispettivamente
il 39,60% a 7,97 dollari e il 46,75% a 4,26 dollari. Il
titolo Fannie Mae ha perso l'80% del proprio valore
dall'inizio dell'anno, quello Freddie Mac l'87%.
Proprio ieri Paulson aveva dichiarato che il mercato non
puo' attendersi un intervento del governo per ogni societa'
a rischio bancarotta. "E' necessario lasciar fallire le
aziende non piu' in grado di operare per garantire la
stabilita' dei mercati e limitare i rischi" era stato il
commento del Segretario al Tesoro.
Al Congresso Usa l'opinione e' che le due agenzie siano
troppo grandi per fallire e necessarie alla ripresa del
settore immobiliare. Le voci sono nate dopo la pubblicazione
di un articolo del New York Times che oggi segnala la
possibilità che intervenga direttamente il governo Usa per
salvare Fannie Mae e Freddie Mac, in caso di insolvenza e
perdita del capitale. Fannie e Freddie detengono o
garantiscono oltre $5 trilioni di mutui, pari a circa la
metà del totale degli Stati Uniti. Un'insolvenza
provocherebbe un crack di dimensioni devastanti.
Spencer Bachus, un repubblicano che siede nell' House
Financial Services Committee, ha commentato che se il
governo Usa decidesse di salvare Fannie e Freddie, gli
investitori in azioni non devono aspettarsi che
l'amministrazione fermi il crollo dei titoli in borsa.
Ecco la dichiarzione ufficiale del ministro del Tesoro Usa
Henry Paulson:
"Today our primary focus is supporting Fannie Mae and
Freddie Mac in their current form as they carry out their
important mission. "We appreciate Congress' important
efforts to complete legislation that will help promote
confidence in these companies. We are maintaining a dialogue
with regulators and with the companies. OFHEO will continue
to work with the companies as they take the steps necessary
to allow them to continue to perform their important public
mission."
Secondo Bloomberg, Fannie Mae e Freddie Mac dovrebbero
registrare in bilancio perdite e svalutazioni per circa $77
miliardi prima che il governo americano sia costretto a
intervenire con un salvataggio pubblico, stando a uno studio
degli analisti di Fox-Pitt Kelton e Friedman, Billings,
Ramsey & Co. Le due agenzie para-governative hanno gia'
raccolto circa $20 miliardi per coprire le perdite dovute al
piu' alto tasso di bancarotte e mancati pagamenti di rate
nel settore immobiliare.
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MUTUI: BUSH PARLA DI FANNIE,
FREDDIE E DELLA CRISI
11 Luglio 2008
18:06 NEW YORK - di
ANSA ________________________________
Il presidente
degli Stati Uniti, George Bush, ha scelto di fare una
dichiarazione pubblica in diretta televisiva occupandosi
eccezionalmente (non accade mai, per la Casa Bianca) di
mercati finanziari ed economia. Bush e' stato costretto
dall'accelerarsi degli eventi che vedono al centro delle
preoccupazioni di Wall Street la crisi di Fannie Mae e
Freddie Mac, le due agenzie para-governative di mutui
immobiliari.
Bush ha detto che e' stato informato stamattina della
situazione riguardante Fannie Mae e Freddie Mac dal ministro
del Tesoro Henry Paulson, e che il governo americano
monitora attentamente lo scenario e "fara' il possibile,
lavorando duramente" per garantire la stabilita', insieme al
presidente della Federal Reserve Ben Bernanke.
Bush ha detto di giudicare preoccupante il rialzo dei prezzi
del petrolio, che incide sul bilancio delle famiglie
americane, per l'aumento dei costi della benzina, ma che il
piano di stimolo dell'amministrazione e' stato molto utile.
Intanto la Borsa Usa estende le perdite dopo che il
segretario al Tesoro Usa, Henry Paulson, non ha offerto
indicazioni su un imminente salvataggio dei colossi sui
mutui Frannie Mae e Freddie Mac. Il un articolo il New York
Times ha scritto oggi che il governo americano starebbe
valutando il salvataggio delle due agenzie di interesse
governativo se le loro difficoltà si faranno più serie.
Intervenendo sull'argomento, Paulson ha dichiarato che
l'obiettivo principale del governo è al momento quello di un
sostegno alle agenzie nella "forma attuale" e le sue parole
sono state interpretate come una smentita di possibili
salvataggi. I due titoli proseguono in pesante ribasso con
Freddie Mac giù di oltre il 30%. Il mercato teme che
eventuali ostacoli sulle attività delle due società possano
peggiorare la crisi del settore immobiliare con
ripercussioni sull'intera economia.
Preoccupazioni su nuove ripercussioni della crisi del
credito penalizzano oggi come ieri anche Lehman Brothers,
che cede a due cifre mentre balzano i costi dei cds. A
pesare sul mercato sono anche le quotazioni del petrolio che
oggi hanno toccato il nuovo record sopra i 147 dollari al
barile sul crescente nervosismo per il Medio Oriente, e per
le ripercussioni sull'economia e sull'inflazione.
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GIALLO E INSIDER TRADING: NOTIZIA FALSA E MAXI
RIMBALZO DI FREDDIE
11 Luglio 2008
20:46 NEW YORK - di
ANSA ________________________________
Breaking news
degli ultimi minuti: secondo fonti di Washington (un lancio
di agenzia della Reuters) sembra si sia svolto un incontro
tra il presidente della Fed, Ben Bernanke, e il n.1 del
colosso dei mutui immobiliari Freddie Mac, Richard Syron, da
cui sarebbe emerso che sia Fannie Mae che Freddie Mac
potranno beneficiare delle operazioni di "discount window",
ovvero della possibilita' di prendere in prestito denaro
direttamente dalla Banca Centrale Usa.
Nonostante i rumors, circolanti in modo palese sui terminali
di centinaia di broker nelle sale trading di Wall Street, la
Fed si e' rifiutata di commentare sulla sua disponbilita' ad
utilizzare la "discount window". In un secondo momento, dopo
la chiusura delle contrattazioni in borsa, l'agenzia Dow
Jones (rivale di Reuters) ha invece inviato ai terminali una
notizia secondo cui "non e' avvenuto alcun incontro" tra
Bernanke e Syron, e sopratutto non e' stato mai concesso
l'utilizzo della "discount window". La rete televisiva Cnbc
ha poi avuto conferma dalla stessa Federal Reserve che la
situazione e' monitorata attentamente, ma sostanzialmente la
notizia pubblicata da Reuters e' falsa.
Poiche' la news ha provocato il rimbalzo clamoroso di Fannie
Mae e Freddie Mac e di conseguenza un ritorno alla parita'
degli indici azionari (basta verificare il grafico) e'
chiaro che qualcuno (banche d'affari, hedge funds?) ha
guadagnato cifre immense, con rialzi superiori ai due punti
percentuali nel gioro di meno di un'ora, e successivi
ribassi superiori al punto e mezzo percentuale.
Sara' da vedere se la Sec, Securities and Exchange
Commission, vorra' vederci chiaro e capire se si e' trattato
di una maxi-speculazione di insider trading. Un episodio che
potrebbe scuotere la fiducia sul mercato finanziario e che
comunque e' indicativo delle drammatiche tensioni di queste
settimane a Wall Street.
La "discount window" e' uno strumento, di breve periodo,
solitamente concesso a banche e finanziarie che versano in
una grave situazione di liquidita' (e' successo con Bear
Stearns) causata da fattori straordinari interni o esterni.
Con questa azione, cosi' come era stata prospettata dalla
news di Reuters, era evidente l'intento di rassicurare il
mercato finanziario prima della chiusura di Wall Street, e
soprattutto prima del weekend, riguardo al livello di
vigilanza messo in piedi dalle autorita' monetarie degli
Stati Uniti, con il beneplacito della Casa Bianca.
Subito dopo la diffusione del rumor (poi rivelatosi falso)
il titolo Freddie Mac (FRE) e' tornato sulla linea di
parita' e quindi ha recuperato circa il 45% dai minimi
intraday dell'apertura, Fannie Mae (FNM) era ancora in
ribasso del 20% ma in miglioramento, dopo essere arrivato a
segnare una perdita di -50% intraday.
Immediata la reazione degli operatori, tornati a puntare
sull'azionario proprio nell'ultima ora di scambi a seguito
della news Reuters. Il Dow Jones ha recuperato quasi tutto
il terreno perduto segnando -0.30% dopo aver accusato un
calo di 200 punti (circa -2,2%); il Nasdaq ha rimbalzato a
sua volta tornando in pochi minuti sulla linea di parita'
(perdeva -2,4% sui minimi). Gli indici tuttavia sono stati
sottoposti a paurose oscillazioni, con centinaia di milioni
di titoli passati di mano, recuperi repentini e nuove
improvvise ondate di vendite: il clima e' schizofrenico.
Comunque, la notizia che Washington avrebbe intenzione di
non abbassare la guardia, potrebbe (il condizionale e'
d'obbligo) scongiurare una pessima chiusura a Wall Street
nell'ultima seduta della settimana, con gli indici in
territorio "mercato orso". Nessuno e' veramente pronto a far
fronte alle conseguenza di un lunedi' di ribassi in tutte le
borse del mondo.
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USA: DEFICIT FEDERALE SALE A
268,7 MILIARDI DOLLARI
11 Luglio 2008
20:49 NEW YORK - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - NEW
YORK, 11 lug - Il deficit federale statunitense sale a 268,7
miliardi di dollari nel primi nove mesi dell'esercizio
fiscale. Lo comunica il Dipartimento del Tesoro, osservando
come rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente il
deficit risulti più elevato di 121 miliardi di dollari. Il
deficit è il risultato di spese per 2.200 miliardi di
dollari e entrate per 1.930 miliardi di dollari.(ANSA).
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BORSA: WALL STREET RIDUCE PERDITE
DOPO BERNANKE
11 Luglio 2008
21:11 NEW YORK - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - NEW
YORK, 11 lug - Wall Street riduce le perdite, e gira per
alcuni momenti in positivo, dopo le indiscrezioni secondo le
quali il presidente della Fed, Ben Bernanke, avrebbe
affermato che sia Freddie Mac sia Fannie Mae hanno i
requisiti per accedere alla finestra del tasso di sconto. I
rumors hanno fatto volare Freddie Mac, arrivata in pochi
minuti a guadagnare il 4,2%, in una giornata che l'aveva
vista lasciare sul terreno fino oltre il 45%.(ANSA).
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MUTUI: FREDDIE MAC, NON C'E'
BISOGNO AUMENMTO CAPITALE
11 Luglio 2008
23:06 NEW YORK - di
ANSA ________________
(ANSA) - NEW YORK, 11 LUG -
Nessun aumento di capitale nel breve termine, anche perché "la
liquidità è robusta". Freddie Mac, in una nota, cerca di
rassicurare e stemperare le tensioni che l'hanno portata negli
ultimi giorni ad accusare pesanti perdite in Borsa, dove oggi è
arrivata a cedere quasi il 50%. (ANSA).
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MUTUI: FANNIE MAE, ACCESSO A AMPIE
FONTI LIQUIDITA'
11 Luglio 2008
23:05 NEW YORK - di
ANSA ________________
(ANSA) - NEW
YORK, 11 LUG - "Stiamo mantenendo una forte base di capitale,
accantonando riserve e generando solide entrate. Fannie Mae
rimane ben equipaggiata per far fronte al suo ruolo nel
sistema". Lo afferma la stessa Fannie Mae in una nota,
precisando di aver "accesso ad ampie fonti di liquidità".
(ANSA).
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MUTUI: FED SMENTISCE RUMORS,NO
DISCUSSIONI SU FINESTRA SCONTO
11 Luglio 2008
22:32 NEW YORK - di
ANSA ________________
(ANSA) - NEW
YORK, 11 LUG - Fonti vicine alla Fed smentiscono, alla Cnbc, i
rumors di mercato, in base ai quali il presidente Ben Bernanke
avrebbe avuto discussioni con Fannie Mae e Freddie Mac sulla
possibilità di accedere alla finestra di tasso di sconto.(ANSA).
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MUTUI: PANICO FANNIE E FREDDIE, USA
CERCANO VIA USCITA /ANSA
11 Luglio 2008
23:34 NEW YORK - di
ANSA ________________________________
AMMINISTRAZIONE
BUSH, NO SALVATAGGIO, SMENTITA FED
(AGGIORNA E SOSTITUISCE SERVIZIO DELLE 20.12) (ANSA) - NEW
YORK, 11 LUG - E' panico intorno a Fannie Mae e Freddie Mac,
in un tourbillon di voci, indiscrezioni e smentite che
sembrano dare momentaneamente respiro ai titoli e a Wall
Street. Ma si tratta solo di un'euforia passeggera, con i
timori sullo stato di salute delle due agenzie semipubbliche
che tornano ad avere la meglio. Fannie Mae, che chiude a
Wall Street in calo del 22,4%, a fine seduta cerca di
rassicurare: "Abbiamo ampie fonti di liquidità, stiamo
accantonando riserve". Freddie Mac, che limita le perdite al
3,1%, afferma invece che non c'é bisogno di un aumento di
capitale a breve termine e che la liquidità è "robusta".
Freddie Mac, per pochi minuti, è riuscita a girare in
territorio positivo (dopo essere arrivata a perdere quasi il
50%, così come Fannie Mae) sulla scia delle indiscrezioni
relative a discussioni in corso con il presidente della Fed,
Ben Bernanke, sul possibile accesso alla finestra del tasso
di sconto. Rumors che poi sono stati smentiti dalla stessa
banca centrale, che ha precisato di non aver in atto
trattative su tale argomento né con Fannie né con Freddie.
Sotto pressione sin dal pre-borsa, le due agenzie
semi-pubbliche hanno aperto la seduta di Borsa in caduta
libera, sulla scia delle indiscrezioni apparse sulla stampa
americana in base alle quali la Casa Bianca starebbe
vagliando un salvataggio o una nazionalizzazione delle due
società. Il segretario al Tesoro, Henry Paulson, è il primo
a scendere in campo spiegando di voler mantenere Fannie Mae
e Freddie Mac "nella loro forma attuale. Oggi, il nostro
obiettivo principale è quello di sostenere Fannie Mae e
Freddie Mac nella loro forma attuale". Nelle parole di
Paulson i commentatori leggono un'ammissione implicita
dell'impegno del governo a cercare una soluzione, che
comunque non sarà una nazionalizzazione, come paventato
dalla stampa. Poi è stata la volta del presidente George W
Bush che, sottolineando "l'importanza delle due
istituzioni", afferma che Paulson sta lavorando "duramente"
sul caso. Il timore del mercato di una possibile bancarotta
di Freddie e Fannie è legato alla mole dei due colossi del
credito ipotecario americani. Alla fine di maggio, il loro
portafoglio prestiti ammontava a 5.200 miliardi di dollari,
oltre un terzo del pil americano: Fannie e Freddie
controllano circa il 40% dei prestiti immobiliari emessi
negli Usa. Il mercato negli ultimi giorni si è convinto che
sia necessario un 'salvataggio tipo-Bear Stearns'. (ANSA).
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WALL
STREET: IN PREDA ALL'INCUBO
INSOLVENZA
11 Luglio 2008 22:08
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Seduta mozzafiato a
Wall Street, con il trading condizionato dalle notizie sulla
crisi e sul salvataggio di Fannie Mae e Freddie Mac, le due
agenzie para-governative a cui fanno capo $5 trilioni di
mutui immobiliari, con apertura dominata dal quasi "panic
selling", il Dow Jones sotto quota 11000 per la prima volta
in due anni, perdite superiori al 2% nell’arco della seduta,
e poi il recupero sul finale grazie a rumor su intervento
Fed. Alla chiusura delle contrattazioni l'indice delle blue
chips ha ceduto l'1.14% a 11100, l’S&P500 l'1.11% a 1239, il
Nasdaq e’ arretrato dello 0.83% a 2239.
Ad originare l’ondata di vendite e’ stato il crollo fino a
-50% (poi ridimensionatosi sul finale) delle due agenzie
semigovernative Fannie Mae e Freddie Mac, sui cui grava il
pericolo della bancarotta a causa delle perdite legate alla
crisi subprime.
Il Segretario al Tesoro Usa Henry Paulson ha affermato che
il governo continuera’ a supportare le due aziende ma che
non e’ ancora stato sviluppato alcun piano di salvataggio
che possa definitivamente eliminare il rischio di fallimento
per le societa’. Il rischio di insolvenza a causa della
crisi subprime ha seriamente messo in difficolta’ le due
aziende che hanno iniziato a cedere visibilmente terreno
gia’ dall’inizio della settimana, quando un cambiamento
nelle pratiche contabili ha costretto i gruppi ad annunciare
un’emissione di azioni superiore al previsto per far fronte
alle perdite.
A risollevare i titoli dai minimi intraday (-50%) e’ stata,
ad appena un’ora dalla chiusura delle contrattazioni, la
diffusione di un rumor (lancio dell'agenzia Reuters) in cui
si raccontava che il presidente della Federal Reserve, Ben
Bernanke, avrebbe garantito ai due colossi ipotecari
l’accesso alle operazioni di "discount window", ovvero ai
prestiti d’emergenza concessi direttamente dalla Banca
Centrale alle aziende colpite dalla crisi di liquidita’. La
situazione resta pero' ancora incerta, in quanto proprio la
Fed avrebbe smentito tali speculazioni. A fine giornata
Freddie Mac (FRE) lascia sul terreno il 10%, Fannie Mae (FNM)
cede il 25% circa. Inevitabile le ripercussioni sull’intero
comparto finanziario: Lehman Brothers ha perso -19%,
Wachovia (WB) l’11%, -5.50% per Washington Mutual (WM).
Al alimentare le vendite sull’azionario e’ stato anche il
nuovo record del petrolio, schizzato oltre i $147.
Un’esercitazione con aerei da guerra effettuata in Israele
ha intensificato le tensioni su un possibile attacco nei
confronti dell’Iran, il cui governo continua imperterrito
nello sviluppo del programma nucleare. Il fatto ha spinto il
greggio ad un massimo di $147.27 al barile, in rialzo di
quasi $6 rispetto all’ultima chiusura. A fine giornata i
futures con consegna agosto hanno guadagnato un progresso di
$3.43 a $145.08
Contrastati i segnali giunti dal fronte macro. I numeri sui
prezzi alle importazioni hanno evidenziato un’accelerazione
dell’inflazione negli ultimi mesi causata dall’incremento
delle componenti energetiche. Si e’ ristretto invece il
deficit della bilancia commerciale Usa. In lieve rialzo il
dato sulla fiducia dei consumatori, migliore delle attese
degli analisti, ma comunque sempre vicino ai minimi di 28
anni.
Tra le altre notizie societarie, la conglomerata industriale
General Electric (GE) ha riportato nell’ultimo trimestre un
calo del 6% dei profitti. Annunciata la vendita della
divisione giapponese dei prestiti al gruppo Shinsei per un
corrispettivo di $5.4 miliardi. Proprio ieri l’azienda aveva
anche dichiarato l’intenzione di uno spinoff del business
industriale.
Nel comparto finanziario, Citigroup (C) ha raggiunto un
accordo per la cessione del business delle operazioni retail
tedesche alla francese Credit Mutuel per $7.7 miliardi. Tra
i titoli hi-tech, riflettori puntati su Apple (AAPL) in
occasione del lancio internazionale del nuovo iPhone 3G. La
domanda per il nuovo smartphone e’ stata talmente elevata da
mandare in tilt i server di attivazione della societa’. Il
titolo ha chiuso in ribasso del 2% ma la notizia lascia ben
sperare per la futura acquisizione di nuove quote di mercato
da parte del colosso di Cupertino.
Sugli altri mercati, sul valutario, euro in forte rialzo
rialzo nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di
venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di
1.5932. Ancora in buon rialzo l’oro. I futures con consegna
agosto sul metallo prezioso hanno guadagnato $18.50 a
$960.60 l’oncia. Seduta in calo infine per i Titoli di
Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al
3.94 dal 3.8110% di giovedi’.
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Fonte -
WallStreetItalia.com |
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