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Aggiornamento EXTRA 21 Ottobre 2008
 
ANSA -  Borse europee perdono 450 mld - seduta nera anche per Wall Street   +++   New York capitola con perdite record   +++   ANSA
 
  Mercoledì  01  ottobre  2008   Venerdì  03  ottobre  2008   Sabato 04  ottobre  2008  
       
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Obiettivi della trattazione:

Il presente Extra, si pone l'obiettivo di sintetizzare e fornire un quadro di insieme sulla crisi creditizia.

Nella parte Fondamentale, cercheremo di fare il punto sulla gestione della crisi focalizzando l'attenzione sui seguenti aspetti:

  1. Come è stata gestita la crisi fino ad ora.

  2. Prossime mosse nella gestione della crisi.

 

Nella parte Tecnica, faremo un bilancio sull'impostazione degli indicatori mensili sui principali Indici di riferimento raffrontando il tutto, al 09 Gennaio 2008 (Previsioni 2008). Proseguiremo l'analisi cercando di affrontare 2 temi molto importanti:

  1. Siamo o non siamo al bottom di mercato ?

  2. Strategie approntabili.

 

NOTA - In questo Extra, non affronteremo tematiche di tipo macro perché saranno oggetto di trattazione nel prossimo futuro.

 

 

 

 

 

  Domenica  05  ottobre  2008   Martedì  07  ottobre  2008   Mercoledì 08  ottobre  2008  
       
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Considerazioni di carattere Generale e Fondamentale :

Come postulato nei precedenti Extra (vedi 19/08/08, 09/09/08 e 23/09/08), dovremmo essere dentro la 3° fase della crisi e cioè quella più dolorosa. Il passaggio da una crisi limitata a Listini e operatori ad una crisi diffusa e percepita dalla gente comune con conseguente capitolazione dei mercati, è un esempio di questa evoluzione.

Siamo dunque transitati da una crisi inizialmente gestita solo dalle Banche Centrali, a una crisi dove si è reso necessario l'intervento politico, intervento dapprima isolato a livello di singole realtà nazionali fino alla programmazione di azioni concertate su scala mondiale e i recenti o futuri summit G4, G7, G8 e G20, confermano il mutato atteggiamento dei Governi nei confronti di questo pesante empasse finanziario.

Come dicevamo, dovremmo essere in piena fase 3 e i piani di salvataggio approntati da USA (1 - 2), Area €uro (3 - 4) e Asia per salvare le banche in difficoltà, pur arrivando tardivi e non rappresentando certamente la soluzione definitiva al problema, hanno avuto il positivo effetto di stemperare (per il momento), parte del panico vissuto dagli investitori, nelle prime 2 settimane di Ottobre evitando estreme conseguenze.

L'entrata in campo dei Governi, segna a nostro avviso lo spartiacque fra una crisi confinata al mondo finanziario e una crisi estesa a livello sociale ed economico. Questo punto di svolta, richiede un'analisi retrospettiva di quanto visto finora, nel tentativo di prevedere e argomentare possibili scenari entro cui impostare specifiche strategie di portafoglio.

 

 

Come è stata gestita la crisi fino ad ora:

NOTA - Ricordiamo che fin da Febbraio/Marzo 2007, abbiamo sempre scritto e argomentato anche tramite i nostri Analisti di Riferimento, che la crisi creditizia si sarebbe potuta sviluppare in modo più o meno doloroso, in base alle modalità di gestione.

 

Argomento - Esternazioni Presidente FED alle prime avvisaglie di credit crunch
     
   
  Fonte Sole24Ore - Ven. 20 Luglio 2007 - Vedi anche Extra 01 Aprile 2008  

 

A questo punto, vorremmo fare un bilancio in base al nostro punto di vista, sulle modalità di gestione fin qui messe in atto:

  1. La crisi è stata più o meno volutamente sottovalutata dagli USA. FED e Tesoro conoscevano già l'entità del problema ma hanno temporeggiato il più possibile nella speranza di un rientro "naturale" del livello di allarme.

  2. Con il progressivo peggioramento del mercato del credito, la FED ha cercato di intervenire con misure tampone dapprima abbassando i tassi, quindi aprendo finestre di credito e infine comprando direttamente bond e azioni delle banche più a rischio. Discorso analogo a livello di Amministrazione Bush dove si è inizialmente intervenuti con il sostegno fiscale a beneficio delle fasce più compromesse (causa scatenante della crisi subprime), per poi arrivare a nazionalizzazioni varie e creazione di "mega fondi" quando la situazione era già ormai irrimediabilmente compromessa.

  3. Fannie e Freddie, Lehman e AIG, hanno accelerato e esportato la crisi che dai confini USA, è passata al Vecchio Continente e in parte in Asia. Proprio il passaggio del "virus" creditizio" all'Europa, ha sancito il carattere globale della crisi in corso impattandosi a livello emotivo con le conseguenze che tutti abbiamo visto. Ancora più interessante è stato scoprire che molti Istituti europei hanno operato in maniera ancora più dissennata (5 - 6), rispetto a gestioni ultra-rischiose di molti Istituti USA come ad esempio Lehman o AIG. A dimostrazione di questo,  sono le Aste giornaliere della BCE che sono passate da poche decine di miliardi di €uro di circa un mese fa al record di 257 del 20/10/08. Per non parlare della disastrosa esperienza islandese (9) e in parte inglese.

  4. La dimostrazione che anche Trichet e la BCE hanno sottostimato la crisi e le sue possibili ripercussioni sul fronte macro, viene dal rialzo dei tassi a Luglio e successivo impietoso dietrofront a Ottobre con il taglio concertato fra 5 Banche Centrali.

 

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Bilancio:

La crisi è stata gestita molto male nella speranza di una sua soluzione "naturale" possibilmente poco traumatica. Tutti questi errori e/o omissioni, hanno notevolmente ritardato le vere misure che sarebbero dovute essere approntate mesi fa per la precisione da Agosto 2007 (prime avvisaglie), o al più tardi Gennaio/Febbraio 2008 (primo vero "scrollone" dei mercati).

I Governi, sono entrati in gioco troppo tardi con la crisi in uno stadio di avanzamento tale da renderne impossibile il blocco. Come già detto, i Maxi Fondi stanziati probabilmente non saranno sufficienti a colmare tutti i buchi e l'effetto domino, sta accelerando e intaccando fronti molto pericolosi.

I nodi ancora da sciogliere sono i seguenti:

  1. Credit Default Swap (20).

  2. Carte di credito (ANSA).

  3. Bond bancari (21)

  4. Hedge Fund (22 - 23 - 24).

  5. Debiti Stati Federali USA e non solo USA (26 - 27).

Non sappiamo se quando questi nodi verranno al pettine i mercati crolleranno nuovamente ma quel che è certo, è che presto o tardi dovranno essere affrontati per consentire una disintossicazione generale del sistema finanziario globale.

 

 

Prossime mosse nella gestione della crisi:

Proprio in merito al processo di disintossicazione dei bilanci, vera chiave di volta nella soluzione della crisi, è necessario soffermarsi per valutare quali saranno le prossime mosse da parte dei Governi.

Negli articoli sotto esposti, abbiamo voluto fare (come nostra abitudine), un breve richiamo storico per rammentare come e perché si è arrivati a questa crisi e come sono state affrontate quelle precedenti.

 

Argomento - Politica creditiza USA ultimo decennio + Crisi finanziarie precedenti
     
   
  Fonte Sole24Ore - Mar. 23 Settembre 2008  
     
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  Fonte Sole24Ore - Mer. 01 Ottobre 2008  

 

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Dall'analisi sintetica dell'articolo qui sopra, si scorgono alcune analogie dell'attuale crisi finanziaria rispetto a crisi precedenti. Sicuramente l'empasse attuale, somiglia molto alla crisi giapponese del 1996 con l'unica "sottile" differenza che è su scala mondiale con epicentro gli USA e in parte l'Europa. Poco ha a che fare con la crisi del 1929 anche perché le condizioni macro di allora e i meccanismi di vigilanza e intervento, erano completamente diversi e in parte assenti.

La soluzione della crisi passerà attraverso la realizzazione di 5 punti fondamentali:

  1. I Fondi stanziati fino ad ora (7 - 8), fungeranno da stanza di compensazione nel processo di disintossicazione dei bilanci delle banche. I Fondi sostanzialmente saranno dapprima un paracadute per gli Istituti maggiormente esposti su certi strumenti e dunque più a rischio default e gradualmente, si trasformeranno in contenitori di prodotti tossici in via di smaltimento (29) a mano a mano che le condizioni creditizie miglioreranno. Non è detto che il processo di disintossicazione determini per forza delle predite. Se i debitori diverranno progressivamente solvibili (occorreranno anni - 30), l'operazione potrebbe essere addirittura profittevole.

  2. Bretton Woods adattata ai tempi al fine creare un nuovo ordinamento normativo per non mettere a bilancio enormi perdite cristalizzandole tornando a criteri di bilancio precedenti (31).

  3. Creazione di nuovi criteri contabili e loro uniformazione a livello internazionale (32 - 33 - 34).

  4. Riforma ruolo e condotta delle Agenzie di Rating (35).

  5. Regolamentazione Fondi Hedge, Fondi Sovrani, Private, mercato derivati nelle sue diverse forme.

 

Conclusioni

I 5 aspetti segnalati, rappresentano cambiamenti di portata epocale e consentiranno la rifondazione del sistema finanziario globale (36). E' ovvio che il raggiungimento di un tale traguardo, richiederà tempo ma l'incalzare della crisi, inciderà sicuramente sulla tempistica decisionale riducendola.

NOTA - Nei mesi a venire, continueremo a monitorare lo stato di avanzamento di questi 5 punti informando la clientela con specifici Extra.

 

 

 

 

 

  Venerdì  10  ottobre  2008   Sabato  11  ottobre  2008   Domenica  12  ottobre  2008  
       
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Considerazioni di carattere Tecnico :

Nella parte tecnica di Previsioni 2008 pubblicate il 09/01/08 scrivevamo:

In estrema sintesi (vedi sintesi qui in basso), in Previsioni 2007, si focalizzò l'attenzione sulla situazione di ipercomprato su scala mensile della maggior parte degli Indici oggetto di analisi facendo però distinzione fra economie a capitalismo maturo e area B.R.I.C.

Sintesi delle considerazioni tecniche esposte in Previsioni 2007:

Credo che quello che interessa di più a questo punto, sia cercare di capire lo stato di salute del rialzo partito a Marzo 2003 Come si nota assai chiaramente, siamo in ipercomprato su tutti e tre gli indici. lo scenario tecnico è l'opposto rispetto a quello del 2003. La parte sana del rialzo è conclusa. E' vero, che una situazione di ipercomprato su scala mensile può durare per diversi anni (sono già due anni) ma è anche vero, che prima o poi, gli eccessi devono essere compensati un pò come è avvenuto nel 2000 quando venivamo da un lungo periodo di lateralizzazione in ipercomprato.

Da un punto di vista ciclico, siamo sui target attesi e il rialzo deve concludersi per consentire un riequilibrio della sequenza boom/crollo tipica dei mercati finanziari. Non è necessario che si sviluppi chiassà quale ribasso, ma è necessaria una fase laterale prolungata atta a scaricare gli indicatori onde evitare successive reazioni traumatiche.

 

Vediamo a questo punto come si sono mossi i grafici mensili a 12 mesi di distanza:

 

USA - NASDAQ C. Index
 
USA - S&P500 Index
 
USA - DOW JONES Index
         
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Grafico mensile - 30 Aprile 2003
 

Grafico mensile - 30 Aprile 2003

 
Grafico mensile - 30 Aprile 2003
         
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Grafico mensile - 08 Gennaio 2007
 

Grafico mensile - 08 Gennaio 2007

 
Grafico mensile - 08 Gennaio 2007
         
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Grafico mensile - 28 Dicembre 2007
 

Grafico mensile - 28 Dicembre 2007

 
Grafico mensile - 28 Dicembre 2007

 

USA - NASDAQ C. Index
 
USA - S&P500 Index
 
USA - DOW JONES Index
         
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Grafico mensile - 20 Ottobre 2008
 

Grafico mensile - 20 Ottobre 2008

 
Grafico mensile - 20 Ottobre 2008

 

 

Come si nota assai chiaramente, gli indici hanno cominciato a lateralizzare (DAX a parte) seppur con sprazzi di ottimismo (per noi ingiustificato) che hanno prolungato un rialzo troppo duraturo e non supportato da adeguati fondamentali macro nella sua parte finale e cioè gli ultimi 12/18 mesi.

 

 

Germania - DAX30 Index
 
Francia - CAC40 Index
 
Italia - MIB30 Index
         
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Grafico mensile - 30 Aprile 2003
 

Grafico mensile - 30 Aprile 2003

 
Grafico mensile - 30 Aprile 2003
         
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Grafico mensile - 08 Gennaio 2007
 

Grafico mensile - 08 Gennaio 2007

 
Grafico mensile - 08 Gennaio 2007
         
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Grafico mensile - 28 Dicembre 2007
 

Grafico mensile - 28 Dicembre 2007

 
Grafico mensile - 28 Dicembre 2007

 

Germania - DAX30 Index
 
Francia - CAC40 Index
 
Italia - MIB30 Index
         
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Grafico mensile - 20 Ottobre 2008
 

Grafico mensile - 20 Ottobre 2008

 
Grafico mensile - 20 Ottobre 2008

 

 

E' proprio in funzione di questo assunto, che si innestano le nostre previsioni per i prossimi 12 mesi:

  1. Se non ci saranno sorprese estremamente negative sul fronte credito, il Blocco Occidentale dovrebbe continuare a muoversi in laterale per tutto il primo semestre dell'anno (al massimo entro Settembre 2008). Il range è compreso fra i massimi già visti e i minimi di Agosto 2007. Entro questo semestre, la bolla creditizia sarà in parte riassorbita e il sistema comincerà lentamente a riprendere vitalità. Anche i listini reagiranno ma probabilmente, attenderanno solide conferme prima di riprendere la via del rialzo (è al momento difficile assegnare target price).

  2. Se invece ci saranno notizie veramente negative sempre sul fronte creditizio con conseguente sfondamento dei minimi di Agosto 2007, il nostro sistema stima una correzione massima intorno al 20% dai livelli attuali, correzione che riporterebbe le quotazioni sui livelli di Giugno 2006 (18 mesi fa). Da un punto di vista ciclico, questo scenario indubbiamente negativo, dovrebbe svilupparsi e compiersi entro Settembre 2008 con potenziale chiusura di anno all'insegna del recupero.

IMPORTANTE - Se i principali Indici USA fossero stati tenuti a galla nell'ultimo trimestre del 2007 per non incidere sulle performance annuali, lo vedremo fra Gennaio e Febbraio 2008.

 

Conclusioni:

Per l'anno 2008 dunque, prevediamo e auspichiamo a un perdurare della fase laterale in essere per consentire un salutare scaricamento degli eccessi accumulati in 4 anni di rialzo. Nel caso dovesse mettersi male, siamo convinti che la correzione sarà rapida e incisiva e se così sarà, rappresenterà un'ottima occasione di acquisto.

Come per l'edizione precedente, nel caso in cui invece, la situazione dovesse magicamente riprendersi, ne verrà preso atto adeguando i target appena sarà possibile.

 

 

Primo Bilancio su Previsioni Tecniche 2008 :

  1. La correzione è stata forte e piuttosto rapida e fino a Settembre 2008, aveva effettivamente portato gli Indici USA entro i minimi di Giugno/Luglio 2006.

  2. L'inasprimento della crisi ha decretato la rottura dei minimi ciclici di Giugno/Luglio 2006, affossando tutti i Listini verso nuovi minimi mettendo una seria ipoteca sulla tenuta di quelli del 2003.

  3. Gli indicatori mensili si sono piegati al ribasso approssimandosi  alla fascia di ipervenduto in appena 9 mesi rispettando di conseguenza le proiezioni cicliche contenute in Previsioni 2008.

Arrivati a questo punto, dopo una debacle più o meno generalizzata del 20% nel giro di una settimana o poco più, tutti si stanno chiedendo se siamo alla fine del ribasso oppure no. Dare una risposta certa a questa domanda sarebbe un inutile azzardo perché il margine di errore è ampissimo.

Sicuramente, il ribasso delle ultime settimane non è paragonabile a quello della crisi russa del 1998 (vedi indicatori grafico MIB30), e quindi non dobbiamo attenderci un'analoga sequenza boom/crollo con successivo recupero e sfondamento dei massimi storici. Nel 1998, fu sufficiente una buona iniezione di capitale per risolvere alcuni problemi circoscritti mentre questa volta la crisi è globale, estesa e inquantificabile.

I nodi ancora da sciogliere segnalati nella parte fondamentale di questo Extra, supportano questa tesi e ancora di più lo fanno i 5 punti segnalati a proposito delle future problematiche da affrontare per uscire dalla crisi creditizia.

Siamo convinti che gli indicatori continueranno a lateralizzare in ipervenduto per diversi mesi sul modello di quanto già fatto nel corso della crisi 2000/2003 che, lo ricordiamo, fu una crisi nella crisi; Bolla Nasdaq, scaldalo Enron, Torri Gemelle, venti di guerra in Iraq (vedi indicatori grafico MIB30).

 

  Italia - MIB30 Index  
     
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  Grafico mensile - 31 Ottobre 1994 - 20 Ottobre 2008  

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La tenuta dei minimi di Ottobre 2008, è subordinata alla gestione dei nodi critici sopra esposti. Se anche questa volta la situazione sfuggirà di mano, non sappiamo dove potrà spingersi il ribasso. Se i minimi del 2003 verranno sfondati, si apriranno scenari bear particolarmente cupi.

Tuttavia, ben sapendo della rischiosità del momento, da Venerdì 17 Ottobre 2008 abbiamo cominciato a coprire posizioni long al 25-30%max K, su Fondi e/o ETF USA, Europa, Italia, Giappone con ordine di vendita tassativo sotto i minimi del 10 Ottobre 2008. L'operazione è altamente speculativa e ovviamente riservata a una clientela con profilo di rischio alto. I motivi di questo azzardo sono i seguenti:

  1. Fortissimo ipervenduto su scala giornaliera e in parte settimanale.

  2. Approssimarsi della scadenza elettorale USA che dovrebbe generare un clima di maggior fiducia.

  3. Periodo a ridosso di Capodanno storicamente favorevole per le borse.

  4. Perdita comunque contenuta in caso di errore.

  5. Possibile raddoppio della posizione sulla rottura dei massimi del 14/10/08.

 

NOTA - L'operazione appena descritta, non è segnalata in Home Page perché il N.I.O.S. è tuttora fuori dalla maggior parte degli asset e per questo non verrà registrata nei portafogli storici. Abbiamo voluto segnalare la strategia approntata, a seguito delle insistenti richieste di buona parte della clientela.

Cogliamo l'occasione per ricordare che il Servizio Promotori non è un servizio di trading ma un servizio di consulenza e orientamento alla gestione di investimenti in un ottica di medio e lungo periodo.

 

 

 

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  Martedì  14  ottobre  2008   Giovedì  16  ottobre  2008   Domenica 19  ottobre  2008  
       
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CRISI MUTUI: DRAGHI, E'GLOBALE,RIPENSARE ISTITUZIONI MONDIALI

21 Ottobre 2008 13:51 ROMA  - di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 21 OTT - "E' maturo un ripensamento profondo dell'apparto istituzionali e a livello internazionale". Lo ha affermato il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi durante l'audizione al Senato sulla crisi finanziaria spiegando che "il sistema finanziario è globale. L'integrazione dei mercati internazionali va preservata perché è stata e sarà un fattore fondamentale di sviluppo". Per Draghi "é necessario adeguare le istituzioni al nuovo contesto affinché l'arena finanziaria internazionale non sia 'terra di nessuno', affinché vi sia la possibilità di intervenire con tempestività e in modo coordinato all'emergere di situazioni di crisi".(ANSA).

 

 

 

 

CRISI MUTUI: DRAGHI, URGENTE INTERVENTO SU DERIVATI

21 Ottobre 2008 14:25 ROMA  - di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 21 OTT - Sempre parlando dei derivati Draghi spiega che "Se usati in modo accorto e prudente permettono agli operatori di coprire e diversificare il rischio e possono contribuire a ridurre la fragilità del sistema". Ma "se adoperati senza adeguata considerazione dei rischi consentono una moltiplicazione senza controllo della leva finanziaria. Al tempo stesso la proliferazione di strumenti complessi ha reso la distribuzione del rischio più opaca per il mercato, per i regolatori, per gli stessi operatori. Facilità di trasferire il rischio, alta leva e scarsa trasparenza hanno prodotto il risultato paradossale che la concentrazione del rischio nel sistema finanziario mondiale si è accresciuta, anziché ridursi". Per questo "é urgente intervenire. La trasparenza richiede una drastica semplificazione e standardizzazione dei contratti; strumenti non standard sono, per natura, difficili da valutare. Deve essere contenuto con appropriate regole il grado di leva finanziaria. Per assicurare corretti incentivi, almeno nel caso dei derivati di credito una parte del rischio deve restare, in modo esplicito, a carico dell'originator. Infine quando gli strumenti vengono offerti al pubblico, deve essere rafforzata la protezione del contraente debole".(ANSA).

 

 

 

 

CRISI MUTUI: DRAGHI, ALLA FINE PAGHERANNO CONTRIBUENTI USA

21 Ottobre 2008 15:37 ROMA  - di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 21 OTT - "L'ipotesi più solida è che alla fine il contribuente pagherà ". Questa la risposta del Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, alla domanda posta in Senato su chi con maggior probabilità pagherà l'aumento del debito Usa per dar vita al fondo di 700 miliardi di dollari per garantire il funzionamento del sistema finanziario. "Se si guarda alla storia dei salvataggi - spiega - spesso lo Stato ha fatto buoni affari: prima ricapitalizza poi rivende le azioni a prezzi più alti. Alla fine quindi è possibile che il Governo Usa faccia un buon affare ma è difficile sapere cosa succederà alla fine. L'ipotesi più solida è che pagherà il contribuente".(ANSA).
 
 

 

 

 

BERNANKE IN AIUTO DEI MUTUATARI IN DIFFICOLTA'

21 Ottobre 2008 13:59 SIENA - di WSI
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Il secondo pacchetto di stimoli fiscali fortemente voluto dal presidente della Fed dovra' essere ben mirato, con lo scopo di arrestare il forte calo dei prezzi immobiliari ed i conseguenti pignoramenti. Data la situazione di emergenza...
*Questo documento e' stato preparato da MPS Capital Services ed e' rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori e clientela professionale ai sensi dell'allegato n.3 al reg. n.16190 della Consob. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita' alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita' di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.
(WSI) –Tassi di interesse: in area Euro la sessione di ieri si è conclusa con tassi pressoché invariati sul lungo termine ed in lieve calo sul breve con lo spread 2-10 anni rimasto sopra i 100 pb. Intanto il governo francese ha dichiarato che inietterà nelle principali sei banche del paese 10,5 Mld€. In particolare Credit Agricole riceverà 3 Mld€, Bnp 2,55 Mld€, Societé Generale 1,7 Mld€, Credit Mutuel 1,2 Mld€, Caisse d’Epargne 1,1 Mld€ e Banque Populaire 0,95Mld€. Il piano prevede che lo Stato sottoscriva fino a fine anno titoli di debito subordinato, ad uno spread mediamente di 400pb su un tasso base che, secondo il Wsj, sarebbe pari al tasso dei Treasury Bills francesi. Non è stato chiesto alcun cambiamento della politica di dividendo. I produttori di auto di Francia e Germania, che avevano chiesto alla Commissione europea un prestito di 40 Mld€, secondo quanto riportato da FT, hanno ottenuto per il momento dai rispettivi governi la possibilità di far rientrare le società che finanziano i prestiti al settore automobilistico tra coloro che possono beneficiare della garanzia governativa sui prestiti. Intanto in Germania nelle prossime due settimane i ministri delle Finanze ed Economia metteranno a punto un pacchetto di misure volte a sostenere settori specifici come quello delle costruzioni e delle auto. Sempre in Germania sono state definite le condizioni previste per l’accesso al pacchetto di 500 Mld€ messo a punto per gli istituti di credito. Le banche che intendono aderire dovranno annullare bonus e liquidazioni considerate inadeguate e finché utilizzeranno gli aiuti di stato non potranno corrispondere dividendi. Sul monetario continua a scendere il tasso Euribor tre mesi che ieri è stato fissato al 5%. Oggi l’attenzione sarà rivolta alle trimestrali d’oltreoceano.
Negli Usa andamento fortemente dicotomico dei tassi di mercato, con la parte a due anni in sensibile rialzo a fronte di un andamento diametralmente opposto di quella decennale. Tale andamento è verosimilmente da attribuirsi a chiusure di posizioni che puntavano ad un ulteriore irripidimento della curva, dopo che lo spread sul 2-10 anni aveva sfiorato quota 240pb. Il forte rialzo della parte a 2 anni così come la buona performance dei mercati azionari sono da ricollegarsi al ritrovato ottimismo, dopo il supporto offerto da Bernanke all’ipotesi di un secondo pacchetto di stimoli fiscali. Il presidente della Fed ha dichiarato che il piano dovrà essere ben mirato, con lo scopo di aiutare soprattutto i mutuatari in difficoltà e per tale via arrestare il forte calo dei prezzi immobiliari ed i conseguenti pignoramenti. Bernanke non ha manifestato preoccupazioni per l’eventuale allargamento del deficit di bilancio, considerata la situazione di emergenza che l’economia Usa sta affrontando.
Nel frattempo, emerge l’intenzione del Tesoro Usa di utilizzare anche la seconda metà della prima tranche di 250Mld$ del piano Paulson per ricapitalizzare le banche Usa. Il Wsj evidenzia l’emergere di contrasti sull’ipotesi che parte di tali fondi venga utilizzata dalle banche Usa per effettuare acquisizioni, piuttosto che per riattivare il circuito virtuoso del credito. Su quest’ultimo punto lo stesso Bernanke ha confermato la gravità della situazione in essere, dichiarando che i consumatori non sono più in grado di ottenere prestiti e che la Fed non può obbligare le banche a prestare fondi. Sul decennale per oggi supporto a quota 3,78%.
Valute: Dollaro in forte apprezzamento vs. Euro dopo aver superato in giornata quota 1,35. Il cross questa mattina ha forato al ribasso anche l’importante supporto individuato a quota 1,3325. Tale andamento è stato in parte influenzato dal maggior ottimismo sulla possibilità di recupero dell’economia Usa, grazie anche ad un eventuale nuovo piano di stimoli fiscali, ieri caldeggiato anche da Bernanke. Oggi è attesa la conferma della rottura del supporto a 1,3325. Su base giornaliera indiciamo il supporto a 1,3250 e successivamente 1,3150. Lo Yen si è mantenuto stabile nonostante i rialzi dei listini azionari mondiali (inclusi quelli asiatici nel corso della notte) lasciassero immaginare un certo deprezzamento della valuta nipponica. Verso Dollaro la resistenza si colloca a 103,06 mentre il supporto a 99,27. Verso Euro il supporto principale passa da 132,84 mentre le resistenze sono individuabili a 138,56 e 141,73.
Materie Prime: in attesa della riunione Opec di venerdì prosegue la crescita del prezzo del greggio Wti che torna in prossimità dei 75$/barile, su attese di taglio della produzione che potrebbe essere compreso nel range 1-2Mln b/g. Negativi i metalli industriali con i ribassi dell’alluminio (-3,4%) e del rame (-2,1%). Tra i preziosi torna a crescere l’argento (+3,8%) mentre l’oro si mantiene pressoché invariato (+0,3%). Infine tra gli agricoli forti rialzi di mais (+3,9%) e soia (+3,8%), mentre il grano perde lo 0,50%.
 

 

Fonte - MPS Capital Services

 

 

 

 

CRISI DI LIQUIDITA': INTERVIENE ANCORA LA FED

21 Ottobre 2008 15:20 NEW YORK - di WSI
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La Banca Centrale americana ha annunciato il lancio di un nuovo strumento che le permettera' di acquistare i ‘commercial paper’ detenuti dai fondi comuni. E' l'ultimo...
La Banca Centrale americana ha annunciato un nuovo strumento attraverso cui potra’ acquistare i ‘commercial paper’ detenuti dai fondi ‘money market’.
La Federal Reserve mette in evidenza come nell’ultimo periodo gli investitori, ed in particolare i fondi comuni, hanno aviuto serie difficolta’ a vendere i propri asset per soddisfare le richieste di riscatto e rispettare i requisiti per il ribilanciamento dei portafogli.
Si tratta dell'n-simo tentativo della Banca Centrale Usa di rilanciare l'economia cercando di lubrificare al meglio il sistema monetario.

 
 

 

 

Fed: acquista asset a breve di fondi monetari

21 Ottobre 2008 15:36 ROMA - di ANSA
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Emergenza riscatti, troppe richieste da parte degli investitori
(ANSA) - ROMA, 21 OTT - La Fed ha deciso un intervento di emergenza per acquistare asset a breve termine dei fondi comuni che operano sul mercato monetario. I fondi sono alle prese con numerose richieste di riscatto da parte degli investitori. 'I mercati del debito a breve termine - comunica la Fed - sono stati sotto una considerevole pressione nelle ultime settimane, perche' i fondi comuni e altri investitori hanno avuto difficolta' nel vendere i propri asset e soddisfare le richieste di riscatto'.


 

 

 

Fed: KERKORIAN TAGLIA PROPRIA QUOTA, NON ESCLUDE USCITA

21 Ottobre 2008 16:34 ROMA - di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 21 OTT - Tracinda "ha intenzione di ridurre ulteriormente la propria partecipazione", spiega in una nota la stessa società, per concentrarsi su settori come quello alberghiero, del gioco d'azzardo e dell'energia, e ha contattato una banca d'affari in vista di una possibile cessione di tutta la rimanente quota nel capitale di Ford. Alla fine dello scorso aprile, Kerkorian aveva fatto sapere di aver comprato 100 milioni di azioni Ford per poi rafforzare ancora la propria partecipazione a metà giugno portandola al 6,43% con 140,8 milioni di azioni. L'inversione di rotta di Kerkorian fa seguito al deciso peggioramento della situazione finanziaria della casa automobilistica, penalizzata dalla forte contrazione delle vendite in aggiunta all'impatto della crisi del credito che sta tenendo sotto pressione l'intero comparto dell'industria. (ANSA).


 

 

 

CRISI MUTUI: BANK OF AMERICA PERDE 373 MLN SU CARTE CREDITO

21 Ottobre 2008 16:34 ROMA - di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 21 OTT - Bank of America, la prima banca commerciale americana, per la prima volta dal 2006 ha registrato una perdita nella propria divisione delle carte di credito, a causa delle numerose insolvenze dovute alla crisi finanziaria. La divisione carte di credito ha perso 373 milioni di dollari nel terzo trimestre, contro un utile di 1,04 miliardi nello stesso periodo del 2007. Il 47% del calo dell'utile operativo - scrive la Bloomberg citando documentazione pubblicata su richiesta delle autorità finanziarie - èd a imputarsi a insolvenze sulle carte di credito e sui mutui ipotecari. I dettagli relativi al solo business delle carte di credito giungono a due settimane dalla pubblicazione del bilancio del gruppo Bank of America, che ha registrato un utile in calo del 68% nel terzo trimestre. Secondo Moody's gli emittenti di carte di credito si trovano di fronte ad un periodo "eccezionalmente difficile" a causa del forte rialzo della disoccupazione, che sta limitando la capacità di molti americani di pagare le rate mensili. (ANSA).



 

 

 

Fmi: altre banche europee potrebbero fallire

21 Ottobre 2008 20:07 ROMA - di ANSA
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Ma improbabile crisi sistematica per via azioni messe in campo
(ANSA)- ROMA, 21 OTT- Altre banche europee rischiano il fallimento. A lanciare l'allarme e' il Fondo monetario internazionale. 'Lo scombussolamento del sistema finanziario negli Usa a settembre - si legge nell'outlook - ha ulteriormente aumentato il rischio di una crisi finanziaria sistematica in Europa, anche se una crisi totale rimane improbabile e le recenti azioni messe in campo dovrebbero aiutare. Non di meno altre banche potrebbero fallire per il loro alto profilo di rischio.



 

 

 

Usa: per Moody's recessione in 27 stati

21 Ottobre 2008 20:28 WASHINGTON - di ANSA
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Per altri 14 e' molto vicina, nove in espansione
(ANSA) - WASHINGTON, 21 ott - Se il vero tema della campagna presidenziale americana e' la crisi economica e' perche' 27 Stati su 50 sono gia' in recessione,Altri 14 sono 'molti vicini'. E' questa la mappa tracciata da Moody's Economy sulla base degli ultimi dati disponibili. Per Moody's solo 9 dei 50 stati possono invece essere considerati 'in espansione'. La parola 'recessione' e' oggi riconosciuta come legittima e appropriata anche da alcuni dei principali consiglieri economici del presidente Bush.