. |
Aggiornamento EXTRA 09 Settembre 2008 |
|
|
|
.
Considerazioni di carattere
Generale :
I nostri inviti alla prudenza
dovuti alla "nebulosità" della questione GSE, inviti che
peraltro hanno determinato la liquidazione definitiva
(15/07/08) della maggior parte degli asset rimasti in
portafoglio, sono stati più che confermati dall'euforica
reazione dei mercati nella giornata di Lunedì 08 Settembre.
Appare dunque chiaro, che proprio
le sorti di Freddie Mac e Fannie Mae (F&F), hanno tenuto sulla
corda i mercati da fine Luglio a oggi e probabilmente, la
situazione non è ancora risolta del tutto.
L'intervento del Tesoro USA in
merito alle due società GSE, richiede una sintetica ma
specifica trattazione proprio perché, come più volte scritto
nei vari report (vedi anche
19/08/08),
e argomentato dai nostri Analisti di riferimento a tutta la
clientela, Freddie Mac e Fannie Mae rappresentano lo snodo
della crisi creditizia e dalla modalità del loro
salvataggio, dipende la futura evoluzione della crisi
stessa.
IMPORTANTE
- In questo Extra, analizzeremo in chiave cronologica
l'evoluzione della vicenda F&F,
per dimostrare come FED,
Tesoro e Amministrazione Bush, abbiano più o meno volutamente
sottostimato la grave crisi delle due società GSE, e
siano corsi ai ripari, una volta chiarita l'irrimediabile
posizione debitoria di entrambe gli Istituti.
Quest'analisi è di vitale
importanza perché il
nuovo interveto di salvataggio al pari del precedente, presenta
lati oscuri sui quali tenteremo di fare chiarezza, grazie alle
informazioni non ufficiali che ci vengono da fonti indipendenti
USA con cui Studio CFA,
collabora attivamente.
Cronologia comunicazioni ufficiali
su vicenda società GSE :
N° |
Data e ora |
Titolo articolo |
|
|
|
1 |
10/07/08 - 22:24 |
|
2 |
11/07/08 - 14:50 |
|
3 |
11/07/08 - 16:31 |
|
4 |
14/07/08 - 08:53 |
|
5 |
14/07/08 - 20:09 |
|
6 |
15/07/08 - 19:48 |
|
7 |
16/07/08 - 17:03 |
|
8 |
16/07/08 - 19:51 |
|
9 |
16/07/08 - 22:46 |
|
10 |
20/07/08 - 17:59 |
|
11 |
22/07/08 - 14:48 |
|
12 |
22/07/08 - 16:05 |
|
13 |
23/07/08 - 19:42 |
|
14 |
26/07/08 - 19:06 |
|
15 |
30/07/08 - 14:32 |
|
|
|
|
16 |
18/08/08 - 20:21 |
|
17 |
20/08/08 - 20:10 |
|
18 |
20/08/08 - 22:33 |
|
19 |
22/08/08 - 15:53 |
|
20 |
25/08/08 - 11:55 |
|
21 |
25/08/08 - 19:52 |
|
|
|
|
-
La vicenda F&F, comincia
direttamente in Borsa quando la girandola di indiscrezioni
sul dissesto delle due società, amplifica i ribassi a
livelli impensabili (1).
-
I rumors si fanno sempre più
insistenti e FED e Amministrazione Bush intervengono.
Paulson dice che non serve intervento governativo per
il salvataggio e 5 giorni dopo, lo segue a ruota Bernanke che
decanta la "solidità" di entrambe le agenzie e parla di
opzione nazionalizzazione solo nel lungo termine (3
-
7 -
8).
-
Dietro le varie rassicurazioni (9)
e specialmente grazie all'intervento della SEC, che impone il
divieto di "shortare" F&F più altre 17 società, la
situazione magicamente si riprende e il ritiro del veto da
parte di Bush con la conseguente approvazione del piano di
salvataggio da 300 mld$ da parte del Congresso (12
-
13 -
14 -
15), riporta un pò di calma (apparente).
-
Intanto però, la FED parte con il
controllo accurato dei conti di F&F (11).
-
In concomitanza con la fine del
periodo di blocco degli Short imposto dalla SEC (scaduto il
13/08/08), ricomincia il calvario, e le due società cercano
in tutti i modi di rastrellare capitali freschi per
tamponare le esigenze di liquidità più impellenti (16
-
18 -
19). Intanto, a livello governativo, diventa
sempre più chiara l'inefficacia dell'intervento di Luglio.
N° |
Data e ora |
Titolo articolo |
|
|
|
22 |
07/09/08 - 17:06 |
|
23 |
08/09/08 - 10:44 |
|
24 |
08/09/08 - 11:02 |
|
25 |
08/09/08 - 13:18 |
|
26 |
08/09/08 - 13:30 |
|
27 |
08/09/08 - 13:45 |
|
28 |
08/09/08 - 13:58 |
|
29 |
08/09/08 - 17:52 |
|
30 |
08/09/08 - 18:46 |
|
31 |
08/09/08 - 19:55 |
|
|
|
|
Domenica 07 Settembre verso le
16,40, viene ufficializzata la notizia della nazionalizzazione
delle due società, grazie all'intervento del Tesoro USA (22).
All'ovvio plauso dei Governatori
delle varie Banche Centrali (23) e
alle altrettanto ovvie rassicurazioni da parte delle varie
società di rating (25), seguono
interessanti commenti come quello dello stesso
Ministro Paulson
che, incredibilmente, dice di non conoscere il costo
dell'operazione di salvataggio, e dell'Ex Presidente FED
William Poole che
parla di costi per 300mld$ (26 -
28).
Parallelamente, si scatena la
reazione sul mercato dei default dove
vengono messi in
liquidazione titoli per un valore pari a 1,47 trilioni di
dollari (27).
Stranamente il dollaro si
rafforza sull'€uro (30).
Per fortuna, a livello politico,
si scatenano proteste e richieste di chiarimenti in merito alla
nazionalizzazione proprio perché, restano aperti diversi
interrogativi sui costi e non solo (29 -
31).
NOTA
- I titoli evidenziati in giallo, sono i
più interessanti e rappresentativi dell'intera vicenda.
.
Il punto di vista della
Comunità Analisti Studio
CFA :
Dopo un close terrificante come
quello di oggi a Wall Street
(09/09/08), queste conclusioni
sembrano essere ovvie se non fosse per il fatto, che sono state redatte
nella giornata di ieri, quando la Comunità Analisti
CFA, si è riunita in sessione
conference/call notturna, per discutere dei motivi e del potente rimbalzo
messo a segno da tutti i listini del mondo (Shanghai a
parte) nella seduta del
08/09/08.
Stiliamo un quadro per punti, per
sottolineare le nostre perplessità sull'operazione Paulson:
-
La nazionalizzazione di F&F, è stato un passo
obbligato perché, molto probabilmente, la radiografia dei
conti operata dalla FED (11),
ha messo a nudo la drammaticità dei conti delle 2 società.
-
Come si è potuto notare in cronologia, la
nazionalizzazione di F&F, ha richiesto un intervento
congiunto dei Ministeri del Tesoro di USA, Giappone e Cina
(24), essendo
questi ultimi, fortemente esposti nel capitale di entrambe le
Agenzie.
-
Da fonti non ufficiali, sappiamo che il costo
presunto del salvataggio non è stato di 300mld$ ma di
1300mld$ e, la parte del leone ovviamente, l'hanno fatta gli
USA.
-
La nazionalizzazione di fatto, non risolve il
problema a livello creditizio, ha solo spostato la proprietà
delle Società che da semi-private, sono diventate pubbliche
a tutti gli effetti. Se il Governo USA scaricherà sui
contribuenti tutte le perdite attuali e potenziali (saranno
molte di più entro i prossimi 12 mesi), gli USA questa volta non impiegheranno mesi per
riprendersi come dice il Ministro Paulson (10)
ma anni. Facendo un tanto rapido quanto
approssimativo calcolo, per assorbire perdite derivanti da un flottante di 5
trilioni di dollari senza incidere in maniera consistente
sul PIL, gli USA dovrebbero veleggiare a un tasso di
crescita del 3,7% annualizzato per i prossimi 5/8 anni.
-
Molto importante per noi, è stato valutare
l'impatto del salvataggio, sul mercato dei Credit Default
Swap (27) a seguito del non
dichiarato ma scontato fallimento di F&F. Per il momento, la
messa in liquidazioni di contratti per un valore di più di
un trilione di dollari, sembra non aver sortito alcun
effetto domino ma è ancora presto per cantare vittoria e
comunque, restano molti altri problemi irrisolti che
continuano a minare un mercato opaco che, lo ricordiamo,
dovrebbe valere circa 50 trilioni di dollari USA.
Attendiamo e continuiamo a
monitorare attentamente gli sviluppi della crisi, senza
volerci sbilanciare in previsioni di mercato che al momento,
sarebbero quanto mai azzardate.
|
Mutui Usa:
Tesoro prende controllo di Fannie e Freddie
07 Settembre 2008
17:06 NEW YORK - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - NEW
YORK, 7 SET - Il Tesoro americano e' sceso in campo per
salvare Fannie Mae e Freddie Mac, le due agenzie
semipubbliche colossi dei mutui immobiliari. Il ministro del
Tesoro, Henry Paulson, ha annunciato un piano che prevede un
commissariamento delle due agenzie e l'acquisto da parte del
Dipartimento del Tesoro delle azioni privilegiate dei due
istituti. L'operazione e' stata decisa per evitare una
'grave tempesta' sui mercati finanziari 'negli Usa e nel
resto del mondo', ha detto Paulson. I vertici di entrambe le
istituzioni sono stati sostituiti: Herb Allison, un ex
vicepresidente di Merrill Lynch e' il nuovo capo di Fannie
Mae mentre David Moffett, ex vicepresidente di Us Bancorp,
e' stato messo al timone di Freddie Mac. Paulson ha detto
che le azioni sono state decise perche' 'Fannie Mae e
Freddie Mac sono cosi' interconnesse nel nostro sistema
finanziario che un fallimento dell'una o dell'altra avrebbe
provocato una grave tempesta nei nostri mercati finanziari
in patria e in tutto il mondo'. L'operazione su Freddie e
Fannie e' la seconda in pochi mesi da parte
dell'amministrazione Bush: in primavera la banca d'affari
Bear Stearns, sull'orlo del fallimento, e' stata venduta
alla JP Morgan Chase in un affare sostenuto dalla Federal
Reserve bank di New York.(ANSA).
|
BORSA:
FANNIE-FREDDIE, TITOLI PRECIPITANO IN EUROPA
08 Settembre 2008
10:15 ROMA - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - ROMA, 8 SET - Le due
agenzie sono state declassate dagli analisti di Citigroup,
Lehman Brothers e Credit Suisse. Citigroup in particolare ha
fissato un prezzo-obbiettivo per Fannie di 32 cents, vale a
dire il 96% in meno, mentre il taglio per Freddie è del 95%
a 31 centesimi di dollaro. A sua volta Lehman Brothers ha
espresso il giudizio di 'equal weight' anziché di 'overweight'
sul conto dei titoli, vale a dire che si tratta di azioni le
cui prospettive si sono ormai deteriorate. Credit Suisse ha
ridotto invece il prezzo-obbiettivo ad un dollaro su
entrambi i titoli. Da inizio anno, prima del crollo odierno,
Fannie e Freddie avevano già vista la loro capitalizzazione
ridursi dell' 80%. (ANSA).
|
MUTUI:
FANNIE-FREDDIE, PRIMI OK DA BANCHIERI CENTRALI
08 Settembre 2008
10:44 BASILEA
- di
ANSA ________________________________
(ANSA) - BASILEA, 8 SET -
Arrivano i primi pareri positivi dei banchieri centrali al
salvataggio da parte delle autorità statunitensi di Fannie
Mae e Freddie Mac. Riuniti a Basilea presso la Banca dei
Regolamenti Internazionali, alcuni dei governatori delle
banche centrali hanno espresso commenti favorevoli alla
nazionalizzazione delle due società attive nel campo dei
mutui, da tempo sull'orlo del fallimento. "Dal mio punto di
vista, è positivo", ha spiegaqto Zhou Xiaocuhan, governatore
centrale della Cina, aggiungendo che l'operazione potrebbe
avere risvolti importanti per gli investitori del Paese.
"Sicuramente gli investitori cinesi hanno una certa
esposizione" nei confronti del mercato americano, "quindi
penso che daranno il benvenuto a questa nuova politica". Per
quanto riguarda la Banca Popolare Cinese, Zhou, ha comunque
sottolineato che "serve più tempo per studiare la mossa".
Commenti favorevoli anche dal governatore della Bank of
Japan, Masaaki Shirakawa: "Apprezziamo le azioni delle
autorità Usa. Prevediamo che possano stabilizzare il mercato
dei mutui americano ed i mercati finanziari internazionali".
Due pareri che confortano quanto già dichiarato in
precedenza da Joseph Yam, banchiere centrale di Hong Kong,
che ha apprezzato "l'effetto tranquillizzante" che
l'operazione potrebbe avere a livello globale su "un mercato
decisamente sotto stress". Più cauto il governatore della
Polonia, Slawomir Skrzypek, secondo il quale l'operazione si
muove a metà fra il rischio "di moral hazard e l'importanza
di salvare banche così importanti per il sistema finanziario
americano".(ANSA).
|
MUTUI:
FANNIE-FREDDIE, CINA E GIAPPONE MAGGIORI INVESTITORI
08 Settembre 2008
11:02 ROMA - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - ROMA, 8 SET - La
Cina ed il Giappone sono i due Paesi maggiormente coinvolti
nelle obbligazioni emesse da Fannie Mae e Freddie Mac, le
due agenzie statunitensi del credito immobiliare salvate
ieri dal Tesoro. Infatti in base a dati elaborati dallo
stesso Tesoro statunitense, la Cina (la rilevazione è
aggiornata a metà dello scorso anno) era in possesso di 376
miliardi di dollari di bond emessi dalle agenzie, mentre il
Giappone si poneva al secondo posto fra i sottoscrittori con
229 miliardi di dollari. (ANSA).
|
MUTUI:
SALVATAGGIO FANNIE-FREDDIE NON TOCCA RATING STATO USA
08 Settembre 2008
13:18 MILANO - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - MILANO, 8 SET - Il
salvataggio deciso ieri dal Tesoro Usa delle due agenzie
semipubbliche di garanzia sui mutui Fannie Mae e Freddie Mac
non tocca il rating sovrano degli Stati Uniti d'America,
quello cioé assegnato allo Stato. E' quanto scrivono, in un
rapporto, le agenzie Standard and Poor's e Moody's che
confermano così i rating AAA e Aaa assegnati.
|
MUTUI:
PAULSON, NON SO QUANTO COSTA SALVARE FANNIE-FREDDIE
08 Settembre 2008
13:30 ROMA - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - ROMA, 8 SET - "Non
so quanto costerà allo stato attuale il salvataggio di
Fannie Mae e Freddie Mac, in quanto non è stata fatta alcuna
analisi specifica al riguardò. Lo ha detto il segretario al
Tesoro Usa, Henry Paulson, in un' intervista all' emittente
CNBC, di cui Bloomberg ha diffuso alcuni passaggi. Paulson
ha affermato che l' intervento si è reso necessario perché
alcuni grandi investitori esteri fra l' altro erano
riluttanti ad acquisire titoli emessi dai due colossi.
Paulson ha aggiunto che la decisione non è stata influenzata
da motivi politici, in vista delle elezioni presidenziali ed
ha aggiunto che Fannie e Freddie continueranno a finanziare
i prestiti immobiliari. (ANSA).
|
MUTUI:
S&P conferma rating Fannie-Freddie
08 Settembre 2008
13:37 MILANO - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - MILANO, 8 SET -
L'agenzia Standard and Poor's ha confermato i rating AAA per
il lungo termine e A-1+ per il breve di Fannie Mae e Freddie
Mac. La conferma all'indomani della decisione del Tesoro Usa
di procedere al salvataggio delle due agenzie semipubbliche
di garanzia sui mutui. Le prospettive (outlook) sono
stabili.
|
MUTUI:
TRICHET, BENE AZIONE USA SU FANNIE E FREDDIE
08 Settembre 2008
13:44 ROMA - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - ROMA, 8 SET - "E'
una decisione importante e benvenuta, tenuto conto delle
circostanze. Le autorità Usa hanno dimostrato che c'é la
capacità di prendere le decisioni appropriate al momento
opportuno". Così il presidente della Bce, Jean-Claude
Trichet, nel ruolo di presidente del Global Economy Meeting,
commenta al termine della riunione dei banchieri centrali
presso la Bri la decisione del Tesoro Usa di salvare Fannie
Mae e Freddie Mac.(ANSA).
|
MUTUI:
derivati sul rischio, scatta default
08 Settembre 2008
13:45 ROMA - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - ROMA, 8 SET - Il
salvataggio delle agenzie Fannie Mae e Freddie Mac fara'
scattare le procedure di default per i titolari di derivati
sul rischio. In una comunicazione ai propri membri l'ISDA,
International Swaps and Derivatives Association, annuncia
che verranno liquidate le posizioni, in tutto 1,47 trilioni
di dollari. Tredici fra i maggiori operatori sui
credit-default swaps si sono detti d'accordo nel ritenere
che il salvataggio da parte del Tesoro Usa rappresenti a
tutti gli effetti un dissesto.
|
MUTUI:
POOLE, PIANO SALVATAGGIO POTREBBE COSTARE 300 MLD DLR
08 Settembre 2008
13:58 ROMA - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - ROMA, 8 SET - Il
piano di salvataggio di Fannie Mae e Freddie Mac potrebbe
costare al Tesoro statunitense fino a 300 miliardi di
dollari. E' quanto ha detto William Poole, ex presidente
della Fed di Saint Louis, in un' intervista a Bloomberg. In
precedenza il segretario al Tesoro Paulson in un' intervista
alla CNBC aveva precisato di non sapere a quanto
ammonteranno i costi dell' intervento annunciato ieri.
(ANSA).
|
MUTUI:
FANNIE-FREDDIE; TESORO USA INCASSA OK GOVERNATORI/ANSA
08 Settembre 2008
16:16 ROMA - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - La nazionalizzazione
di Fannie Mae e Freddie Mac raccoglie consensi fra i
banchieri centrali. Riuniti a Basilea presso la sede della
Banca per i Regolamenti Internazionali, i governatori del
G-10 hanno dato il "benvenuto a questa operazione molto
importante", come ha spiegato il presidente della Bce,
Jean-Claude Trichet, nelle sue vesti di numero uno del
Global Economy Meeting. Il salvataggio dei due colossi dei
mutui, le cui difficoltà economiche continuavano a pesare
sull'andamento dei mercati, ha raccolto in particolare i
consensi di Giappone e Cina che, non a caso, sono i Paesi
maggiormente esposti verso le due società americane che
passeranno sotto il controllo del Tesoro statunitense,
guidato da Henry Paulson. Secondo Trichet, la mossa di ieri
evidenzia "la capacità delle autorità di prendere le
decisioni appropriate al momento opportuno". Nessuna critica
quindi, in linea con la maggior parte dei pareri emersi a
margine dell'incontro. Unica voce fuori dal coro, il polacco
Slawomir Skrzypek, che ha alimentato timori su un possibile
'moral hazard': la paura cioé che le istituzioni finanziarie
si sentano ora maggiormente incentivate ad assumere
posizioni rischiose, sapendo di poter contare, nella
peggiore delle ipotesi, sul paracadute pubblico. Trichet non
ha però voluto commentare la questione, né tantomeno
rispondere a chi gli chiedeva se la decisione del Tesoro Usa
fosse stata accolta dai banchieri più con sollievo o con
incertezza sul futuro, limitandosi a ripetere che
l'operazione è "molto importante, considerate le circostanze
attuali". Cioé il timore di nuovi fallimenti con disastrosi
effetti a catena sulle borse di tutto il mondo, che non
riescono a uscire dalla crisi dei subprime nata ormai più di
un anno fa. Anche perché "i mercati stanno subendo
correzioni decise e prevediamo che il processo continuerà.
E' fondamentale che le banche centrali rimangano allerta" e
continuino a monitorare il mercato del credito. Sul fronte
macroeconomico, notizie confortanti arrivano dalla crescita,
che rimane "molto positiva e significativa, anche se allo
stesso tempo osserviamo un certo grado di rallentamento", ha
spiegato Trichet, sottolineando però come siamo di fronte a
"un livello anormale di inflazione". Ma se la crescita, dopo
un ulteriore rallentamento potrà riprendere a crescere,
soprattutto grazie al contributo delle economie emergenti,
gli alti prezzi delle commodities spingeranno l'inflazione
nel 2008 a livelli superiori a quelli del 2007.(ANSA).
|
MUTUI:
SALVATAGGIO FANNIE-FREDDIE, CRITICHE SU COSTI
08 Settembre 2008
17:52 NEW YORK - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - NEW YORK, 8 SET - Lo
'Zio Sam' diventa un gigante nel mercato dei mutui: la presa
di controllo di Fannie Mae e Freddie Mac da parte
dell'amministrazione Bush se da un lato fa volare i listini
di tutto il mondo e punta a stabilizzare i mercati,
dall'altro solleva da più parti molte perplessità. Oltre ai
costi dell'operazione (c'é chi parla di 100 miliardi di
dollari chi, come William Poole ex presidente della Fed di
St. Louis, di oltre 300 miliardi), le perplessità sono
legate sulle conseguenze che il salvataggio avrà sui
consumatori e sulla sua adeguatezza a mettere al riparo i
mercati da eventuali turbolenze. In particolare,
l'attenzione degli osservatori sembra concentrata su
un'unica domanda: il salvataggio di Fannie e Freddie è
sufficiente oppure ci saranno ulteriori interventi? Per i
consumatori il salvataggio si tradurrà in calo iniziale dei
tassi sui mutui: si tratterà comunque di una flessione
contenuta che non riuscirà a invertire il trend di calo dei
prezzi. Alcuni potranno approfittare per spuntare condizioni
migliore nel rinegoziare il proprio prestito. E le regole
del settore potrebbero subire lievi cambiamenti. "E il
governo federale - osserva il New York Times - pagherà per
tutto questo con i soldi dei contribuenti". E tutto questo -
precisano alcuni osservatori - potrebbe causare più
arrabbiature da parte dei consumatori che altro: il mercato
magari si stabilizzerà ma questo non è detto che si tradurrà
in una spinta a comprare per i consumatori. Inoltre chi ha
accesso mutui a tasso fisso non godrà di alcun vantaggio,
anzi "si indignerà" per l'accaduto. "Il commissariamento che
il segretario al Tesoro Henry Paulson ha annunciato non è
altro che una nazionalizzazione con un altro nome. Non è
stato facile per un'amministrazione repubblicana prendere il
controllo dei due colossi dopo aver promesso per due mesi
che non lo avrebbe fatto", afferma il Financial Times,
osservando come la nazionalizzazione di Fannie e Freddie,
"in un paese poco disposto al controllo pubblico" é circa 25
volte maggiore di quella condotta per la britannica Northern
Rock. A pagare il prezzo del salvataggio - prosegue il
quotidiano economico - saranno gli investitori in azioni
ordinarie e privilegiate. I possessori di titoli senior,
molti dei quali sono investitori esteri, godranno invece di
una maggiore protezione, mentre i veri vincitori saranno i
possessori del debito subordinato. (ANSA).
|
CAMBI:
DOLLARO SU CON SALVATAGGIO FANNIE-FREDDIE,EURO A 1,41
08 Settembre 2008
18:46 ROMA - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - ROMA, 8 SET - L'euro
rivede i minimi da circa un anno, ripiegando a quota 1,41
dollari, in un mercato che ha concentrato tutta l'attenzione
sul salvataggio di Fannie Mae e Freddie Mac, i due pilastri
del credito ipotecario negli Usa travolti dalla crisi dei
mutui. La mossa decisa da Washington potrebbe contribuire ad
attenuare le pressioni sui mercati finanziari e a ridare,
almeno per il momento, fiducia agli investitori che già oggi
hanno ripreso a puntare su asset denominati in dollari,
innescando il rimbalzo a Wall Street. Il biglietto verde ha
così ripreso quota e l'euro è scivolato fino a un minimo di
seduta di 1,4118 dollari per poi assestarsi attorno a 1,4135
dollari contro 1,4223 dollari degli ultimi scambi di venerdì
scorso a New York. In un primo tempo, invece, la moneta
europea si era spinta fino a un massimo di giornata 1,4428
dollari. Va detto che il salvataggio di Fannie Mae e Freddie
varato dal Tesoro americano non viene visto come una
soluzione dei problemi del mercato del credito, mentre
inciderà pesantemente sui costi a carico
dell'amministrazione Usa, ma per ora il dollaro sta
approfittando soprattutto del generale indebolimento della
valuta unica che continua a soffrire il deterioramento
dell'economia del Vecchio Continente. L'elevato livello
dell'inflazione europea in aggiunta alla stretta del credito
e alla debolezza dei consumi, degli investimenti e del
mercato del lavoro rafforza i timori di recessione economica
e oggi l'unica nota positiva è arrivata dalla Gran Bretagna:
il dato sui prezzi alla produzione ad agosto ha evidenziato
sorpresa un calo dello 0,6%. E' il ribasso più marcato dal
1986, segno che la frenata del prezzo del petrolio comincia
a trasferirsi sui prezzi. (ANSA).
|
BORSE: EUROPA RECUPERA 200 MLD,E' IL MIGLIOR RIALZO DEGLI
ULTIMI 6 MESI
08 Settembre 2008 19:41
MILANO - di WSI ______________________________________________
(ANSA) - MILANO, 8 SET - Le Borse applaudono al salvataggio di
Fannie Mae e Freddie Mac targato Henry Paulson. Dopo una
settimana di forti tensioni, i listini di tutto il mondo hanno
tirato il fiato sull'onda dell'annuncio del segretario del
ministero del Tesoro Usa di salvare le due agenzie statunitensi
di finanziamenti immobiliari. Un piano che è piaciuto a tutte le
piazze finanziarie che lo ritengono in grado di far uscire i
mercati dalla crisi iniziata un anno fa o comunque una misura
necessaria per evitare danni maggiori. Da Tokyo (+3,3%) a New
York (+1,35% alle ore 18:00), passando per Francoforte (+2,22%),
Milano (+3,13%) e Parigi (+3,42%). Senza escludere Londra
(+3,92%), dove le contrattazioni sono però durate solo pochi
minuti in seguito a un black-out durato circa sette ore e che ha
di fatto paralizzato il listino per l'intera seduta. E così,
dopo una settimana nera e una giornata in cui le due
protagoniste, Fannie Mae e Freddie Mac, sono capitolate di oltre
ottanta punti percentuali a Wall Street, i principali mercati
del Vecchio Continente hanno recuperato in una sola seduta circa
200 miliardi di capitalizzazione (Dj Stoxx 600 +3,1%), mettendo
a segno il miglior balzo da marzo a questa parte. A rialzare la
testa sono state proprio le banche, da oltre un anno principali
vittime delle turbolenze scatenate dalla tempesta dei mutui "subprime".
E in un sol giorno il settore del credito del Vecchio Continente
è riuscito a crescere di oltre 6,5 punti percentuali
(sottoindice Dj Stoxx), al traino di Hbos (+12%), Barclays
(+11%) e Deutsche Bank (+6,5%). In volata anche Ubs (+8,33%), la
banca europea maggiormente colpita dalla crisi. "E' l'inizio
della fine", ha commentato un operatore che si é detto
ottimista. "I mercati cominceranno a recuperare a breve e nel
2009 si tornerà a crescere, in scia anche all'attesa frenata
dell'inflazione". Più cauto un analista: "La mossa del Tesoro
Usa è fondamentale per cercare di aumentare il valore degli
asset e la liquidità del sistema finanziario, tuttavia non credo
che adesso inizierà un fase esplosiva per i mercati. Molti
problemi ci sono ancora ma non le soluzioni da adottare". A fare
bene anche i titoli delle costruzioni con il sottoindice Dj
Stoxx che è salito di oltre 4 punti percentuali. Vinci ad
esempio è salita a Parigi del 4,5 per cento e la olandese Royal
Bam il 2,6 per cento. In forma anche i petroliferi, nonostante
le oscillazioni del barile a New York intorno quota 106 dollari:
Total è balzata del 3% ed Eni del 2,5 per cento. Guardando poi
le compagnie aeree bene Air France (+2,8%), dopo la
pubblicazione dei dati sul traffico passeggeri di agosto. Nella
tabella l'andamento degli indici dei titoli guida dei principali
mercati internazionali: - Tokyo (chiusura) +3,3% - Hong Kong
(chiusura) +3,8% - Londra (chiusura) +3,9% - Parigi (chiusura)
+3,4% - Francoforte (chiusura) +2,2% - Milano (chiusura) +3,1% -
Madrid (chiusura) +3,7% - Amsterdam (chiusura) +2,4% - Stoccolma
(chiusura) +3,7% - Zurigo (chiusura) +2,8% - Dow Jones (in
corso) +1,3%. .(ANSA).
|
MUTUI:
VERSO AUDIZIONE PER CHIARIRE ZONE OMBRA FANNIE-FREDDIE
08 Settembre 2008
19:55 NEW YORK - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - NEW
YORK, 8 SET - Un'audizione a breve termine per chiarire le
zone d'ombra dell'inedito piano di salvataggio di Fannie Mae
e Freddie Mac. E' quanto intende convocare il presidente
delal Commissione affari bancari del Senato, Chris Dodd.
Secondo indiscrezioni già questa settimana l'audizione
potrebbe avere luogo: uno degli obiettivi dovrebbe essere
quello di spiegare perché i contribuenti dovrebbero sborsare
miliardi di dollari per salvare le due istituzioni a
capitale privato. "Dobbiamo capire le circostanza che hanno
spinto l'amministrazione Bush a cambiare atteggiamento", ha
spiegato Dodd, riferendosi al fatto che le autorità hanno
ripetuto per circa due mesi che non intendevano utilizzare i
poteri che gli erano stati conferiti. "Poche settimane fa il
segretario al Tesoro aveva dichiarato che non intendeva
utilizzare la possibilità di interevento che gli era stata
concesso dal Congresso", ha aggiunto Dodd. Quando con
l'approvazione del piano casa si attribuivano poteri inediti
a Paulson, il segretario aveva spiegato, facendo ricorso
alla teoria del bazooka, che: "Se uno ha un bazooka in tasca
e la gente lo sa, allora non ci sarà bisogno di
utilizzarlo". Una teoria, che oggi, sembra essere fallita.
(ANSA).
|
MUTUI:
FANNIE-FREDDIE, I SALVATAGGI DELL'ERA BUSH/ANSA
08 Settembre 2008
20:11 NEW YORK - di
ANSA ________________________________
(ANSA) - NEW
YORK, 8 set - In un'amministrazione repubblicana come quella
attuale, da sempre a favore della deregolamentazione, questo
ultimo anno - constata il New York Times - ha segnato per
così dire un'inversione di tendenza, fra salvataggi
effettuati, altri in corso d'opera e quelli che ancora
potrebbero arrivare. Ecco di seguito i salvataggi
'completati', quelli in corso, quelli proposti, quelli
probabili e quelli possibili. - COMPLETATI: Bear Stearns,
Fannie Mae e Freddie Mac. - IN CORSO: Gli americani hanno
già goduto di un pacchetto di stimolo fiscale. Ora gli occhi
sono puntati su cosa farà la prossima amministrazione. Sul
fronte immobiliare il piano casa, così come il salvataggio
di Fannie Mae e Freddie Mac potrebbe giovare a coloro che
vanno incontro al pignoramento dell' immobile. Resta però da
vedere se il governo deciderà altre mosse per rinvigorire il
mercato immobiliare. - PROPOSTI: Le tre sorelle di Detroit (Gm,
Ford e Chrysler) chiedono al governo un finanziamento a
basso interesse per 50 miliardi di dollari, cioé il doppio
di quanto inizialmente chiesto. Secondo gli analisti, se la
richiesta sarà soddisfatta l'ipotesi di un eventuale
fallimento di Gm e Ford si allontana. Sul fronte più
generale dei trasporti, il Dipartimento dei Trasporti ha
chiesto al Congresso 8 miliardi di dollari per il Federal
Highway Fund, i cui fondi stanno per terminare visto che gli
americani guidano meno e quindi pagano meno tasse sui
carburanti. - PROBABILI: Il governo potrebbero essere
costretto a intervenire per soccorrere la Federal Deposit
Insurance, la cui ratio sulle riserve è sotto al minimo
richiesto, e il Pbgc (l'organismo che assicura delle
pensioni private), che vanta attualmente un rosso
miliardario. - POSSIBILI: Lehman Brothers, anche se è
probabile che ce la faccia a uscire dalla crisi con le sue
stesse gambe. Il governo potrebbe inoltre vedersi costretto
a intervenire anche in soccorso di altre società finanziarie
o hedge fund. (ANSA).
|
WALL
STREET:
SI SGONFIA, NON REGGE L'EFFETTO PAULSON
08 Settembre 2008 18:21
NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Acquisti concentrati su
banche e societa' immobiliari, resistono in positivo Dow e
S&P500, mentre il Nasdaq passa in rosso. Inversione di rotta
del greggio, molto volatile. Giu' i bond.
Dopo l’euforia iniziale che aveva spinto i listini azionari
a registrare rialzi superiori al 3%, si ridimensiona la
performance della piazza di New York, al giro di boa
contrastata (controlla la performance in tempo reale). I
solidi acquisti innescati dal piano di salvataggio del
Tesoro Usa relativo al commisariamento dei due colossi
paragovernativi dei mutui immobiliari, Freddie Mac (FRE) e
Fannie Mae (FNM), non hanno retto a lungo, tanto che il
Nasdaq (che non gode di una massiccia presenza di titoli
finanziari ed homebuilders, su cui si sono concentrati i
Buy) e’ passato in rosso.
Il clima sull’industria del credito e sul settore
immobiliare sembra comunque essersi relativamente disteso
rispetto ai mesi precedenti. L’operazione descritta dal
segretario al Tesoro Paulson, decisa per evitare una "grave
tempesta sui mercati finanziari negli Usa e nel resto del
mondo", prevede l'acquisto proprio da parte del Dipartimento
del Tesoro delle azioni privilegiate dei due istituti e
l’investimento di ben $100 miliardi in ognuna di esse per
evitare il rischio di insolvenza. Le due azioni hanno ceduto
quasi interamente il valore di scambio alla luce del
commissariamento: sia Fannie che Freddie segnano un ribasso
superiore all’80% a meta’ giornata. La banca d’affari
Merrill Lynch (MER) ha rivisto al ribasso le stime sul
target price a $0.50 per FNM e $0.25 per FRE.
L'operazione in se' ha ridato fiducia agli investitori, che
ora sperano in una ripresa delle concessioni di prestito da
parte delle banche ai consumatori. Tra gli altri titoli
finanziari, sia Washington Mutual (WM) che Lehman Brothers (LEH)
trattano in netto progresso in avvio grazie all’annuncio del
cambio ai vertici delle due banche. A trattare in buon
rialzo sono anche i fondi REIT (Real Estate Investment
Trust) che godono dei commenti favorevoli degli analisti
alla luce delle migliorate prospettive sull’industria del
credito.
Sul fronte mergers & acquisitions, confermata la trattativa
di acquisto tra le due societa’ del tabacco Altria (MO) e
UST (UST): la prima paghera’ $69.50 per azione (pari a circa
$10 miliardi) per rilevare l’altra.
Gli operatori stanno seguendo da vicino anche gli sviluppi
sul fronte energetico. In mattinata il greggio si e’ spinto
oltre i $109 al barile sulle speculazioni di un
rafforzamento dell’uragano Ike (abbattutosi sulle coste di
Cuba nella notte) mentre si accinge ad entrare nel Golfo del
Messico. I futures con consegna ottobre hanno comunque
invertito rotta ed al momento segnano un ribasso di $1.18 a
$105.05 al barile. La scorsa settimana hanno riportato una
perdita di circa l’8%.
Sugli altri mercati, sul valutario, l’euro continua a cedere
terreno nei confronti del dollaro, scivolato ai minimi di 11
mesi gia’ in mattinata sotto quota 1.42. Al momento il
cambio tra le due valute e' pari a 1.4112. In rialzo l’oro a
$805.80 (+$3.00) l’oncia. In ribasso i Titoli di Stato: il
rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.73%.
WALL
STREET:
IN RALLY CON NUOVO PIANO GOVERNO USA
08 Settembre 2008 22:10 NEW YORK - di WSI ______________________________________________
L'intervento di Washington sui
due colossi dei mutui ipotecari Fannie Mae e Freddie Mac
rasserena gli animi a New York. Ondata di Buy sui comparti
finanziario ed immobiliare. In fuga il dollaro, ai massimi
di 11 mesi.
Grazie al piano di salvataggio dei due colossi dei mutui
ipotecari, Fannie Mae e Freddie Mac, da parte del governo
americano, i listini azionari statunitensi hanno chiuso la
serie di ribassi della scorsa settimana ed archiviato la
seduta in rally. Il Dow Jones ha guadagnato il 2.58% a
11510, l’S&P500 il 2.05 a 1267, il Nasdaq (particolarmente
volatile e passato in rosso a meta’ giornata) e’ avanzato
dello 0.62% a 2269.
L’operazione presentata dal segretario al Tesoro Paulson,
decisa per evitare una "grave tempesta sui mercati
finanziari negli Usa e nel resto del mondo", ha
relativamente disteso il clima sull’industria del credito e
sul comparto immobiliare, da oltre un anno in serie
difficolta’ per via dello scoppio della crisi subprime.
La nazionalizzazione di Fannie e Freddie si attuera’ grazie
all’intervento diretto del Dipartimento del Tesoro che
rilevera’ le azioni privilegiate dei due istituti ed
operera’ un investimento di $100 miliardi in ognuna di esse
per evitare il rischio di insolvenza. Le due azioni hanno
ceduto quasi interamente il valore di scambio alla luce del
commissariamento: sia Fannie che Freddie hanno chiuso con un
ribasso giornaliero superiore all’80%. La banca d’affari
Merrill Lynch (MER) ha rivisto al ribasso le stime sul
target price a $0.50 per FNM e $0.25 per FRE.
"Non sappiamo ancora se questo e’ l’inizio della fine o la
fine dell’inizio" ha affermato Paul Nolte, responsabile
degli investimenti di Hinsdale Associates. "Resta pero’ la
speranza che questa mossa sia determinante per un recupero
del mercato delle case ed una ripresa delle concessioni dei
prestiti".
L'operazione in se' ha ridato fiducia agli investitori, che
ora sperano in una ripresa delle concessioni di prestito da
parte delle banche ai consumatori. Lo spider finanziario,
che in avvio segnava un rialzo di ben 8 punti percentuali,
alla fine delle contrattazioni ha guadagnato poco piu’ del
3%. Bank of America (BAC), Citigroup (C) e Morgan Stanley (MS)
hanno realizzato performance di tutto rispetto; in buon
rialzo anche i fondi REIT (Real Estate Investment Trust) che
godono dei commenti favorevoli degli analisti alla luce
delle migliorate prospettive sull’industria del credito. Non
sono riuscite invece a partecipare al rally Washington
Mutual (WM) e Lehman Brothers (LEH), entrambe alle prese con
nuovi cambi ai rispettivi vertici societari.
Tutti i componenti del Dow Jones hanno terminato la sessione
in territorio positivo, anche il colosso aerospaziale Boeing
(BA) nonostante l'inizio dello sciopero dei suoi macchinisti
a causa del mancato raggiungimento di un accordo sulle nuove
condizioni contrattuali.
Sul fronte mergers & acquisitions, confermata la trattativa
di acquisto tra le due societa’ del tabacco Altria (MO) e
UST (UST): la prima paghera’ $69.50 per azione (pari a circa
$10 miliardi) per rilevare l’altra.
Gli operatori hanno seguito da vicino anche gli sviluppi sul
comparto energetico. In mattinata il greggio si e’ spinto
oltre i $109 al barile sulle speculazioni di un
rafforzamento dell’uragano Ike (abbattutosi sulle coste di
Cuba nella notte) mentre si accinge ad entrare nel Golfo del
Messico. I futures con consegna ottobre hanno ridotto i
guadagni sul finale (+11 centesimi) a 106.34 al barile. La
scorsa settimana hanno riportato una perdita pari a circa
l’8%.
Sugli altri mercati, sul valutario, l’euro ha continuato a
cedere terreno nei confronti del dollaro, scivolato ai
minimi di 11 mesi sotto quota 1.42. Nel tardo pomeriggio il
cambio tra le due valute e' pari a 1.4123. Invariato l’oro a
$802.5 (-$0.30) l’oncia. In ribasso infine i Titoli di
Stato: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al
3.6650%.
WALL
STREET:
FORTE SELL-OFF PRECIPITA LEHMAN
09 Settembre 2008 22:15 NEW YORK - di WSI ______________________________________________
Wall Street ha segnato la prima
perdita degli ultimi tre giorni, trascinata al ribasso dal
comparto finanziario (appesantito dal crollo della banca
d’affari Lehman Brothers), e dal ribasso dei prezzi delle
commodities, responsabile delle brutte performance delle
aziende minerarie ed energetiche. Il Dow Jones ha ceduto il
2.43% a 11230, l’S&P500 il 3.41% a 1224, il Nasdaq e’
arretrato del 2.64% a 2209.
Il titolo della banca americana Lehman Brothers (LEH) e’
arrivato a segnare una perdita pari a -44.95% (ai minimi di
10 anni), maturata in seguito alla conclusione delle
trattative con la Korea Development Bank che nei giorni
scorsi aveva mostrato un certo interesse nel rilevamento di
una quota della societa’. Il ritiro degli investitori
asiatici ha riesumato le paure sullo stato di liquidita’
dell’azienda, nell’ultimo anno in evidente difficolta’ a
causa dello scoppio della crisi subprime. L’agenzia di
rating S&P ha annunciato che potrebbe tagliare il giudizio
sulla qualita’ del credito della banca a causa della
"sostanziale" perdita che il gruppo potrebbe riportare nel
terzo trimestre.
Lo spider settoriale (XLF) a fine giornata segna una perdita
del 4.7%, pressato anche dalla brutta prova di Washington
Mutual (WM), sceso del 20% ad un giorno dal siluramento del
vecchio amministratore delegato del gruppo. Tra i componenti
del Dow Jones, Bank of America (BAC) e Citigroup (C) hanno
registrato le piu’ deboli performance.
Le azioni energetiche, miglior gruppo dello S&P500 fino allo
scorso giugno (ed in calo -24% da allora), hanno ceduto
terreno sulla scia del nuovo ribasso del petrolio, portatosi
ai minimi di aprile. Con una perdita giornaliera di $3.08
(-2.9%), i futures con consegna ottobre hanno archiviato la
seduta a quota $103.26 al barile. Non e’ ancora stato
comunicato il resoconto del meeting dell’OPEC a Vienna, ma
e’ ampiamente scontata una conferma dell’attuale produzione
giornaliera.
Massey Energy (MEE), il quarto produttore americano di
carbone, ha chiuso con una perdita del 19%, Valero Energy (VLO),
la maggiore raffineria indipendente Usa, ha ceduto quasi il
12%, -10% per Freeport-McMoRan (rame). Il motivo dietro al
forte calo delle societa’ attive nel comparto delle
commodities risiede nelle propsettive di rallentamento
economico a livello globale.
A deprimere il clima sulla borsa americana sono stati anche
i ribassi registrati all’interno del comparto immobiliare.
Nel mese di luglio i compromessi per l'acquisto di case
hanno registrato un calo che ha deluso le previsioni degli
economisti. Inoltre, a causa dell’ulteriore deterioramento
delle condizioni del mercato a cui si e’ assistito negli
ultimi mesi, la banca svizzera Credit Suisse ha emesso un
downgrade su ben quattro societa’ americane immobiliari:
Toll Brothers (TOL), Pulte Homes (PHM), DR Horton (DHI) e KB
Home (KBH).
Tra gli altri titoli, il colosso dei prodotti di largo
consumo, Procter & Gamble, ha ricevuto un downgrade in
mattinata da parte degli analisti di Merrill Lynch (MER) che
giudicano il titolo sopravvalutato. La farmaceutica Pfizer (PFE)
ha invece risentito di un articolo pubblicato dal Wall
Street Journal in cui viene consigliata la somministrazione
del nuovo prodotto contro l’osteoporosi solo alle donne ad
elevato rischio di fratture. In controtendenza il colosso
fast food McDonald’s (MCD) che ha riportato una crescita
delle vendite comparate nel mese di agosto pari a +8.5% a
livello globale.
Sugli altri mercati, sul valutario, euro in lieve flessione
nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’
a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.4105. In calo
l’oro. I futures con consegna dicembre sul metallo prezioso
hanno ceduto $10.50 a $792.00 l’oncia. Seduta positiva
infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a
10 anni e’ sceso al 3.5960%.
|
Fonte -
WallStreetItalia.com |
|
|
|