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Aggiornamento EXTRA 23 Settembre 2008
 
+++  ANSA  +++  08 Settembre 2008 19:41 MILANO  --  EUROPA RECUPERA 200 MLD,E' IL MIGLIOR RIALZO DEGLI ULTIMI 6 MESI  +++  Tokyo (chiusura) +3,3% - Hong Kong (chiusura) +3,8% - Londra (chiusura) +3,9% - Parigi (chiusura) +3,4% - Francoforte (chiusura) +2,2% - Milano (chiusura) +3,1% - Madrid (chiusura) +3,7% - Amsterdam (chiusura) +2,4% - Stoccolma (chiusura) +3,7% - Zurigo (chiusura) +2,8% - Jones (in corso) +1,3%. +++  ANSA +++   08 Settembre 2008 19:41 MILANO
 
  Venerdì 12 settembre 2008   Venerdì 12 settembre 2008   Venerdì 12 settembre 2008  
       
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Considerazioni di carattere Generale :

A giudicare dagli sviluppi degli ultimi 10 giorni circa, possiamo dire che le importanti analisi argomentate negli Extra del 19 Agosto e 09 Settembre '08, hanno centrato l'obiettivo rivelandosi esatte.

Come di consueto, non ci interessa glorificare il fatto di aver azzeccato una previsione, ma ci interessa sapere che siamo sulla strada giusta nell'intento di prevedere l'evoluzione della crisi, in funzione delle decisioni di portafoglio che verranno.

Sintetizzando molto, nell'Extra del 19/08/08 (segnalibro) scrivevamo:

  1. E' proprio in virtù di queste conferme,  che vogliamo qui di seguito cimentarci nel tentativo di inquadrare le fasi di sviluppo della crisi creditizia, focalizzando l'attenzione su quella che secondo noi sarà la fase finale:

  1. Prologo - Causa scatenante  - Freddie Mac non contrarrà più mutui sub prime e default New Century.

  2. FASE 1 - Default "big" finanziari USA (vedi Previsioni 2004, 2005, 2006, 2007) default Bear Stearns.

  3. FASE 2 - Collasso società GSE (nonostante il materiale raccolto in questi anni, non pesavamo che si potesse arrivare al default di entrambe gli Istituti perché di fatto, tutte e due gli Enti, sono già tecnicamente falliti).

  4. FASE 3 - Rischio sistemico da mercato Derivati e in particolare Credit Default Swap.

  5. Epilogo - Il rischio si concretizza e i mercati capitolano segnando la fine della crisi.

Postulando una crisi in 3 fasi, dovremmo essere oltre la metà del  guado e l'ultima fase che ci attende, è quella dei potenziali scompensi causati dal mercato dei Derivati. Non è detto che la terza fase determini crolli epocali dei mercati azionari perché le Istituzioni finanziarie mondiali, stanno già cercando di prendere provvedimenti (vedi articoli 32 - 33 - 34).

  1. Sicuramente, la crisi creditizia non è conclusa ma i notevoli sforzi fatti fino ad ora specialmente dalla FED, hanno permesso il superamento di scogli notevoli. Inoltre, l'intervento di nuove realtà finanziarie come i Fondi Sovrani e in parte Private (vedi articolo Sole24Ore del 27 Luglio '08), potrebbe ancora fungere da supporto al sistema finanziario globale anche in caso di forti fluttuazioni dovute alla probabile rinegoziazione su vasta scala, dei Credit Default Swap.

 

Sintetizzando molto, nell'Extra del 09/09/08 (segnalibro) scrivevamo:

  1. Molto importante per noi, è stato valutare l'impatto del salvataggio, sul mercato dei Credit Default Swap (27) a seguito del non dichiarato ma scontato fallimento di F&F. Per il momento, la messa in liquidazioni di contratti per un valore di più di un trilione di dollari, sembra non aver sortito alcun effetto domino ma è ancora presto per cantare vittoria e comunque, restano molti altri problemi irrisolti che continuano a minare un mercato opaco che, lo ricordiamo, dovrebbe valere circa 50 trilioni di dollari USA.
     

Attendiamo e continuiamo a monitorare attentamente gli sviluppi della crisi, senza volerci sbilanciare in previsioni di mercato che al momento, sarebbero quanto mai azzardate.

 

IMPORTANTE - In questo Extra, analizzeremo in chiave cronologica, l'evoluzione della crisi creditizia dal 15/09/08 al 22/09/08 focalizzando l'attenzione, su alcuni passaggi fondamentali che confermano le nostre tesi e al contempo, rendono conto della gravità della crisi stessa.

Nelle conclusioni, esporremo la nostra ricetta per la soluzione di questa grave crisi finanziaria (ricetta già abbozzata dai nostri Analisti di Riferimento a numerosi clienti), ma che a questo punto, vorremmo rendere nota a tutti.

NOTA - La Cronologia sotto esposta, verrà inserita nella Rassegna Stampa di Settembre 2008 attualmente in fase di stesura da parte della nostra Redazione, alcuni link sono nulli e verranno attivati a Rassegna completata.

N.B - I titoli evidenziati in giallo, sono i più interessanti e rappresentativi dell'intera vicenda.

 

 

 

 

 

  Martedì 16 settembre 2008   Martedì 16 settembre 2008   Martedì 16 settembre 2008  
       
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Cronologia News Ufficiali su sviluppo crisi credito 15/09/08 - 22/09/08

 

Data e ora

Titolo articolo + collegamento ipertestuale sintesi cronologica Rassegna Stampa - Settembre 2008

     
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08/09/08 - 13:45

     
2

15/09/08 - 01:14

3

15/09/08 - 01:36

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15/09/08 - 02:25

5

15/09/08 - 06:59

6

15/09/08 - 07:19

7

15/09/08 - 07:53

8

15/09/08 - 14:23

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15/09/08 - 17:25

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15/09/08 - 19:59

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15/09/08 - 20:50

12

15/09/08 - 22:08

13

15/09/08 - 22:28

     
14

16/09/08 - 07:30

15

16/09/08 - 12:20

16

16/09/08 - 16:42

17

16/09/08 - 17:01

18

16/09/08 - 20:15

19

16/09/08 - 07:30

20

16/09/08 - 21:02

21

16/09/08 - 21:46

22

16/09/08 - 22:10

     

 

 

Il tanto temuto effetto domino e dunque l'escalation della crisi creditizia, non è partito come molti credono dal default di Lehman ma dalla nazionalizzazione delle 2 società GSE's Fannie Mae e Freddie Mac (F&F). Il salvataggio di entrambe le società, fece scattare il default (1), per i correlati derivati sul rischio e, come avevamo segnalato nell'Extra del 09/09/08, la messa in liquidazione di contratti per un ammontare di oltre un trilione di dollari, ha originato un vero e proprio "tzunami" finanziario. A riprova di ciò, è l'acquisto da parte della FED ben 10 giorni dopo il salvataggio, dei titoli obbligazionari a breve emessi da F&F (49 - 55).

Il default dei derivati su F&F, ha gradualmente intaccato le banche esposte su questi titoli (praticamente tutte quelle USA ma anche in Cina e in Giappone hanno accusato il colpo). Le  Banche d'Affari USA, erano chi più chi meno esposte e fra tutte primeggiava proprio Lehman.

Fra Sabato 13 e Domenica 14/09/08, il board FED si è riunito 2 volte e nell'ultimo di questi incontri, hanno partecipato anche gli AD di tutte le Banche d'Affari USA. Da fonti non ufficiali ma molto affidabili, sappiamo che l'esposizione in titoli F&F da parte di Merrill Linch non era molto al di sotto rispetto a quella di Lehman ma, essendo questa più piccola, è stata giudicata "sacrificabile". Ricordiamo che a Wall Street, tutti avrebbero puntato sul salvataggio di Lehman perchè l'AD Fuld, faceva parte del board della FED di New York e dunque a stretto contatto con Bernanke (7). Così non è stato per 2 motivi e cioè il rischio Merrill (5), e l'emergenza AIG considerata ben più problematica di Lehman (3). Si vocifera inoltre, che il default di Lehman sia stato usato come banco di prova per valutare gli effetti sistemici nella convinzione che, essendo più piccola, sarebbero potuti essere più contenuti e in qualche modo gestibili.

Per questo motivo, la FED, di concerto con tutte le più importanti Banche Centrali del pianeta, da Lunedì 15 Settembre '08, subito dopo la comunicazione ufficiale del fallimento della 6° Banca d'Affari USA (6) e l'immediato default di tutti i tipi di contratto a essa collegati (8 - 16), ha dato inizio a un pompaggio di liquidità senza precedenti nella storia dei mercati (9 - 10 - 11 - 13 - 14 - 15 - 19 - 21).

Il passo successivo che conferma la "sacrificabilità" di Lehman è la nazionalizzazione di AIG che, a differenza dei due enti para-governativi F&F, era totalmente privata. In effetti, anche secondo noi (38), il fallimento di AIG avrebbe avuto effetti molto più devastanti rispetto a quelli sortiti da Lehman e per la FED, è stata una scelta obbligata (23 - 24 - 25).

 

 

Data e ora

Titolo articolo + collegamento ipertestuale sintesi cronologica Rassegna Stampa - Settembre 2008

     
23

17/09/08 - 03:51

24

17/09/08 - 04:32

25

17/09/08 - 11:20

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17/09/08 - 16:07

27

17/09/08 - 16:26

28

17/09/08 - 17:33

29

17/09/08 - 18:23

30

17/09/08 - 18:28

31

17/09/08 - 21:54

32

17/09/08 - 22:10

     
33

18/09/08 - 09:50

34

18/09/08 - 10:14

35

18/09/08 - 11:05

36

18/09/08 - 13:22

37

18/09/08 - 14:55

38

18/09/08 - 16:37

39

18/09/08 - 17:00

40

18/09/08 - 18:33

41

18/09/08 - 20:00

42

18/09/08 - 21:08

43

18/09/08 - 22:14

44

18/09/08 - 22:56

     
45

19/09/08 - 01:10

46

19/09/08 - 10:13

47

19/09/08 - 12:45

48

19/09/08 - 13:29

49

19/09/08 - 15:46

50

19/09/08 - 16:04

51

19/09/08 - 16:13

52

19/09/08 - 16:18

53

19/09/08 - 19:33

54

19/09/08 - 22:06

55

19/09/08 - 23:22

     

 

 

La nazionalizzazione di AIG e il default Lehman, hanno avuto un triplice effetto; il primo è stato quello di innalzare il rischio default in CDS sulle banche USA che è esploso a livelli stellari (26), il secondo, ha determinato notevoli scompensi sui tassi a breve (29 - 30), e per concludere, ha generato i primi problemi ai Fondi monetari che, avendo in carico prodotti garantiti da Lehman, hanno subito un'ondata di riscatti dovuta al panico diffusosi fra gli investitori (28 - 31 - 40).

Il triplice effetto, ha costretto le Banche Centrali a nuovi massicci interventi a sostegno dei mercati (27 - 33 - 34 - 35 - 36 - 37 - 39 - 41 - 42) e, quando tutto sembrava ormai veramente compromesso, ecco il colpo di scena, indiscrezioni che diventano velocemente realtà e si concretizzano nell'annuncio del Ministro del Tesoro Paulson su un "mega-fondo" per titoli spazzatura (44 - 45 - 50 - 53) e altre iniziative correlate (51 - 52).

Dopo l'euforia del 19/09/08 che galvanizza letteralmente Wall Strett e tutti i listini azionari mondiali (54), fra Sabato 20 e Domenica 21 l'iniziativa di Paulson comincia a prendere forma (56 - 59 - 62 - 66) attraverso nuovi ragguagli e chiarimenti che però, non soddisfano completamente anzi preoccupano (58) la comunità finanziaria e specialmente il Senato USA chiamato urgentemente a decidere (68 - 73). Nel frattempo la crisi incalza; fallisce la 13° banca USA (57 - 72), continua il pompaggio di liquidità (61 - 64 - 65) e anche qualche banca europea comincia a "scricchiolare" (63).

 

 

Data e ora

Titolo articolo + collegamento ipertestuale sintesi cronologica Rassegna Stampa - Settembre 2008

     
56

20/09/08 - 03:51

57

20/09/08 - 08:30

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21/09/08 - 19:46

     
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22/09/08 - 05:32

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22/09/08 - 11:19

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22/09/08 - 12:13

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22/09/08 - 12:19

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22/09/08 - 15:22

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22/09/08 - 21,11

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22/09/08 - 21:42

71

22/09/08 - 22:05

72

22/09/08 - 22:23

73

22/09/08 - 22:26

     

 

 

 

 

 

  Mercoledì 17 settembre 2008   Mercoledì 17 settembre 2008   Mercoledì 17 settembre 2008  
       
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Il punto di vista della Comunità Analisti Studio CFA :

Il piano proposto dal Ministro Paulson è una via obbligata perché il triplice effetto causato dalle vicende AIG e Lehman, ha messo a nudo la vulnerabilità del sistema finanziario globale senza considerare il fatto che, se dovesse veramente diffondersi il panico fra gli investitori, non ci sarebbe arma di difesa.

La creazione di un "mega-fondo" da 700 o 1000mld di dollari è una buona iniziativa ma se contiamo che in 7 giorni (15 - 22/09/08), le più importanti Banche Centrali ne hanno pompati circa 600, si evince chiaramente come la cifra proposta da Paulson e Bush, abbia avuto un forte impatto emotivo iniziale ma, a conti fatti, non è poi così enorme.

Siamo dell'avviso che un Fondo contenitore debba essere visto come l'inizio della cura di questo "cancro finanziario" che sta gradualmente fagocitando liquidità, banche e risparmiatori. gli USA, è vero, sono i principali responsabili di questa crisi ma a questo punto, non possono e non devono essere lasciati soli. Tutto il sistema deve collaborare con gli USA per venire a capo del problema. La disponibilità del G7 va in questa direzione ma ancora non basta (67).

  1. E necessario un accordo interbancario su scala globale che consenta un congelamento del mercato dei Credit Default Swap in modo da cristalizzare le scadenze più ravvicinate evitando di stritolare le banche più esposte facendole di conseguenza fallire.

  2. E' essenziale che le società di rating smettano di dare giudizi perché hanno sbagliato prima assegnando "voti" completamente fuorvianti (se non fraudolenti), e sbagliano ora che, con il loro accanimento vendicativo nell'aggiornamento dei giudizi, fanno scattare le procedure automatiche di liquidazione su strumenti come gli Hedge Fund determinando ulteriori scompensi.

  3. E inoltre necessario un accordo interbancario a livello di singole nazioni ma anche internazionale, affinchè vengano messi a nudo i bilanci degli Istituti in modo da consentirne la pulizia dagli strumenti definiti "tossici".

Attendiamo nuovi sviluppi nella speranza che, parte di quanto scritto sopra, possa essere preso come spunto per mettere la parola fine a questa crisi finanziaria.

 

 

 

 

 

  Giovedì 18 settembre 2008   Giovedì 18 settembre 2008   Giovedì 18 settembre 2008  
       
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