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Aggiornamento EXTRA 23 Settembre 2008 |
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Considerazioni di carattere
Generale :
A giudicare dagli sviluppi degli ultimi 10 giorni
circa, possiamo dire che le importanti analisi argomentate negli
Extra del 19
Agosto e
09
Settembre '08, hanno centrato l'obiettivo rivelandosi
esatte.
Come di consueto, non ci interessa glorificare il
fatto di aver azzeccato una previsione, ma ci interessa sapere
che siamo sulla strada giusta nell'intento di prevedere
l'evoluzione della crisi, in funzione delle decisioni di
portafoglio che verranno.
Sintetizzando molto, nell'Extra
del
19/08/08 (segnalibro) scrivevamo:
-
E' proprio in virtù di queste conferme,
che vogliamo qui di seguito cimentarci nel tentativo di
inquadrare le fasi di sviluppo della crisi creditizia,
focalizzando l'attenzione su quella che secondo noi sarà la
fase finale:
-
Prologo
- Causa scatenante -
Freddie Mac non contrarrà più mutui sub prime e default New
Century.
-
FASE 1
- Default "big" finanziari USA (vedi Previsioni 2004, 2005,
2006, 2007) default Bear Stearns.
-
FASE 2
- Collasso società GSE (nonostante il materiale raccolto in
questi anni, non pesavamo che si potesse arrivare al default
di entrambe gli Istituti perché di fatto, tutte e due gli
Enti, sono già tecnicamente falliti).
-
FASE 3
- Rischio sistemico da mercato Derivati e in particolare
Credit Default Swap.
-
Epilogo
- Il rischio si concretizza e i
mercati capitolano segnando la fine della crisi.
Postulando una crisi in 3 fasi, dovremmo essere
oltre la metà del guado e l'ultima fase che ci attende, è
quella dei potenziali scompensi causati dal mercato dei
Derivati. Non è detto che la terza fase determini crolli epocali
dei mercati azionari perché le Istituzioni finanziarie mondiali,
stanno già cercando di prendere provvedimenti
(vedi articoli
32
-
33 -
34).
-
Sicuramente, la crisi creditizia non è
conclusa ma i notevoli sforzi fatti fino ad ora specialmente
dalla FED, hanno permesso il superamento di scogli notevoli.
Inoltre, l'intervento di nuove realtà finanziarie come i
Fondi Sovrani e in parte Private (vedi articolo Sole24Ore
del 27 Luglio '08), potrebbe ancora fungere da supporto al
sistema finanziario globale anche in caso di forti
fluttuazioni dovute alla probabile rinegoziazione su vasta
scala, dei Credit Default Swap.
Sintetizzando molto, nell'Extra
del
09/09/08 (segnalibro) scrivevamo:
-
Molto importante per noi, è stato valutare
l'impatto del salvataggio, sul mercato dei Credit Default
Swap (27) a seguito del non
dichiarato ma scontato fallimento di F&F. Per il momento, la
messa in liquidazioni di contratti per un valore di più di
un trilione di dollari, sembra non aver sortito alcun
effetto domino ma è ancora presto per cantare vittoria e
comunque, restano molti altri problemi irrisolti che
continuano a minare un mercato opaco che, lo ricordiamo,
dovrebbe valere circa 50 trilioni di dollari USA.
Attendiamo e continuiamo a
monitorare attentamente gli sviluppi della crisi, senza
volerci sbilanciare in previsioni di mercato che al momento,
sarebbero quanto mai azzardate.
IMPORTANTE
- In questo Extra, analizzeremo in chiave cronologica,
l'evoluzione della crisi creditizia dal 15/09/08 al 22/09/08
focalizzando l'attenzione, su alcuni passaggi fondamentali che
confermano le nostre tesi e al contempo, rendono conto della
gravità della crisi stessa.
Nelle
conclusioni, esporremo la nostra ricetta per la soluzione di
questa grave crisi finanziaria (ricetta già abbozzata dai nostri
Analisti di Riferimento a numerosi clienti), ma che a questo
punto, vorremmo rendere nota a tutti.
NOTA
- La Cronologia sotto
esposta, verrà inserita nella Rassegna Stampa di Settembre 2008
attualmente in fase di stesura da parte della nostra Redazione,
alcuni link sono nulli e verranno attivati a Rassegna
completata.
N.B - I titoli
evidenziati in giallo, sono i più interessanti e rappresentativi
dell'intera vicenda.
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Cronologia News
Ufficiali
su sviluppo crisi credito 15/09/08 - 22/09/08
N° |
Data e ora |
Titolo articolo
+ collegamento ipertestuale sintesi cronologica
Rassegna Stampa - Settembre 2008 |
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1 |
08/09/08 - 13:45 |
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2 |
15/09/08 - 01:14 |
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3 |
15/09/08 - 01:36 |
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4 |
15/09/08 - 02:25 |
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5 |
15/09/08 - 06:59 |
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6 |
15/09/08 - 07:19 |
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7 |
15/09/08 - 07:53 |
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8 |
15/09/08 - 14:23 |
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9 |
15/09/08 - 17:25 |
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10 |
15/09/08 - 19:59 |
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11 |
15/09/08 - 20:50 |
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12 |
15/09/08 - 22:08 |
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13 |
15/09/08 - 22:28 |
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14 |
16/09/08 - 07:30 |
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15 |
16/09/08 - 12:20 |
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16 |
16/09/08 - 16:42 |
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17 |
16/09/08 - 17:01 |
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18 |
16/09/08 - 20:15 |
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19 |
16/09/08 - 07:30 |
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20 |
16/09/08 - 21:02 |
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21 |
16/09/08 - 21:46 |
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22 |
16/09/08 - 22:10 |
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Il tanto temuto effetto
domino e dunque l'escalation della crisi creditizia, non è
partito come molti credono dal default di Lehman ma dalla
nazionalizzazione delle 2 società GSE's Fannie Mae e Freddie Mac
(F&F). Il salvataggio di entrambe le società, fece
scattare il default (1),
per i correlati derivati sul rischio e, come avevamo segnalato
nell'Extra del 09/09/08, la messa in liquidazione di contratti
per un ammontare di oltre un trilione di dollari, ha originato
un vero e proprio "tzunami" finanziario. A riprova di ciò, è
l'acquisto da parte della FED ben 10 giorni dopo il salvataggio,
dei titoli obbligazionari a breve emessi da F&F (49
-
55).
Il default dei derivati
su F&F, ha gradualmente intaccato le banche esposte su questi
titoli (praticamente tutte quelle USA ma anche in Cina e
in Giappone hanno accusato il colpo). Le Banche d'Affari
USA, erano chi più chi meno esposte e fra tutte primeggiava
proprio Lehman.
Fra Sabato 13 e Domenica
14/09/08, il board FED si è riunito 2 volte e nell'ultimo di
questi incontri, hanno partecipato anche gli AD di tutte le
Banche d'Affari USA. Da
fonti non ufficiali ma molto affidabili, sappiamo che
l'esposizione in titoli F&F da parte di Merrill Linch non era
molto al di sotto rispetto a quella di Lehman ma, essendo questa
più piccola, è stata giudicata "sacrificabile".
Ricordiamo che a Wall Street, tutti avrebbero puntato sul
salvataggio di Lehman perchè l'AD Fuld, faceva parte del board
della FED di New York e dunque a stretto contatto con Bernanke (7).
Così non è stato per 2 motivi e cioè il rischio Merrill (5),
e l'emergenza AIG considerata ben più problematica di Lehman (3).
Si vocifera inoltre, che il default di Lehman sia stato usato
come banco di prova per valutare gli effetti sistemici nella
convinzione che, essendo più piccola, sarebbero potuti essere
più contenuti e in qualche modo gestibili.
Per questo motivo, la
FED, di concerto con tutte le più importanti Banche Centrali del
pianeta, da Lunedì 15 Settembre '08, subito dopo la
comunicazione ufficiale del fallimento della 6° Banca d'Affari
USA (6)
e l'immediato default di tutti i tipi di contratto a essa
collegati (8
-
16),
ha dato inizio a un
pompaggio di liquidità senza precedenti nella storia dei
mercati (9
-
10 -
11 -
13 -
14 -
15 -
19 -
21).
Il passo successivo che conferma
la "sacrificabilità" di Lehman è la nazionalizzazione di AIG
che, a differenza dei due enti para-governativi F&F, era
totalmente privata. In effetti, anche secondo noi (38),
il fallimento di AIG avrebbe avuto effetti molto più devastanti
rispetto a quelli sortiti da Lehman e per la FED, è stata una
scelta obbligata (23
-
24 -
25).
N° |
Data e ora |
Titolo articolo
+ collegamento ipertestuale sintesi cronologica
Rassegna Stampa - Settembre 2008 |
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23 |
17/09/08 - 03:51 |
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24 |
17/09/08 - 04:32 |
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25 |
17/09/08 - 11:20 |
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26 |
17/09/08 - 16:07 |
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27 |
17/09/08 - 16:26 |
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28 |
17/09/08 - 17:33 |
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29 |
17/09/08 - 18:23 |
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30 |
17/09/08 - 18:28 |
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31 |
17/09/08 - 21:54 |
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32 |
17/09/08 - 22:10 |
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33 |
18/09/08 - 09:50 |
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34 |
18/09/08 - 10:14 |
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35 |
18/09/08 - 11:05 |
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36 |
18/09/08 - 13:22 |
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37 |
18/09/08 - 14:55 |
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38 |
18/09/08 - 16:37 |
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39 |
18/09/08 - 17:00 |
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40 |
18/09/08 - 18:33 |
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41 |
18/09/08 - 20:00 |
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42 |
18/09/08 - 21:08 |
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43 |
18/09/08 - 22:14 |
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44 |
18/09/08 - 22:56 |
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45 |
19/09/08 - 01:10 |
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46 |
19/09/08 - 10:13 |
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47 |
19/09/08 - 12:45 |
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48 |
19/09/08 - 13:29 |
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49 |
19/09/08 - 15:46 |
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50 |
19/09/08 - 16:04 |
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51 |
19/09/08 - 16:13 |
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52 |
19/09/08 - 16:18 |
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53 |
19/09/08 - 19:33 |
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54 |
19/09/08 - 22:06 |
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55 |
19/09/08 - 23:22 |
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La nazionalizzazione di
AIG e il default Lehman, hanno avuto un triplice effetto;
il primo è stato quello di innalzare il rischio default in CDS
sulle banche USA che è esploso a livelli stellari (26),
il secondo, ha determinato notevoli scompensi sui tassi a breve
(29
-
30), e per concludere,
ha generato i primi problemi ai Fondi monetari che, avendo in
carico prodotti garantiti da Lehman, hanno subito un'ondata di
riscatti dovuta al panico diffusosi fra gli investitori (28
-
31 -
40).
Il triplice effetto, ha
costretto le Banche Centrali a nuovi massicci interventi
a sostegno dei mercati (27
-
33 -
34 -
35 -
36 -
37 -
39 -
41 -
42) e, quando tutto
sembrava ormai veramente compromesso, ecco il colpo di scena,
indiscrezioni che diventano velocemente realtà e si
concretizzano nell'annuncio del Ministro del Tesoro Paulson su
un "mega-fondo" per titoli spazzatura (44
-
45 -
50 -
53) e altre iniziative
correlate (51
-
52).
Dopo l'euforia del
19/09/08 che galvanizza letteralmente Wall Strett e tutti i
listini azionari mondiali (54),
fra Sabato 20 e Domenica 21 l'iniziativa di Paulson comincia a
prendere forma (56
-
59 -
62 -
66) attraverso nuovi
ragguagli e chiarimenti che però, non soddisfano completamente
anzi preoccupano (58)
la comunità finanziaria e specialmente il Senato USA chiamato
urgentemente a decidere (68
-
73). Nel frattempo la
crisi incalza; fallisce la 13° banca USA (57
-
72), continua il
pompaggio di liquidità (61
-
64 -
65) e anche qualche
banca europea comincia a "scricchiolare" (63).
N° |
Data e ora |
Titolo articolo
+ collegamento ipertestuale sintesi cronologica
Rassegna Stampa - Settembre 2008 |
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56 |
20/09/08 - 03:51 |
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57 |
20/09/08 - 08:30 |
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58 |
20/09/08 - 17:24 |
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59 |
21/09/08 - 19:46 |
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60 |
22/09/08 - 05:32 |
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61 |
22/09/08 - 10:42 |
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62 |
22/09/08 - 11:02 |
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63 |
22/09/08 - 11:19 |
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64 |
22/09/08 - 12:13 |
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65 |
22/09/08 - 12:19 |
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66 |
22/09/08 - 13:59 |
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67 |
22/09/08 - 15:22 |
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68 |
22/09/08 - 18:45 |
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69 |
22/09/08 - 21,11 |
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70 |
22/09/08 - 21:42 |
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71 |
22/09/08 - 22:05 |
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72 |
22/09/08 - 22:23 |
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73 |
22/09/08 - 22:26 |
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Il punto di vista della
Comunità Analisti Studio
CFA :
Il piano proposto dal Ministro
Paulson è una via obbligata perché il triplice effetto causato
dalle vicende AIG e Lehman, ha messo a nudo la vulnerabilità del
sistema finanziario globale senza considerare il fatto che, se
dovesse veramente diffondersi il panico fra gli investitori, non
ci sarebbe arma di difesa.
La creazione di un "mega-fondo"
da 700 o 1000mld di dollari è una buona iniziativa ma se
contiamo che in 7 giorni (15 - 22/09/08), le più importanti
Banche Centrali ne hanno pompati circa 600, si evince
chiaramente come la cifra proposta da Paulson e Bush, abbia
avuto un forte impatto emotivo iniziale ma, a conti fatti, non è
poi così enorme.
Siamo dell'avviso che un
Fondo contenitore debba essere visto come l'inizio della cura di
questo "cancro finanziario" che sta gradualmente fagocitando
liquidità, banche e risparmiatori. gli USA, è vero, sono i
principali responsabili di questa crisi ma a questo punto, non
possono e non devono essere lasciati soli. Tutto il sistema deve
collaborare con gli USA per venire a capo del problema.
La disponibilità del G7 va in questa direzione ma ancora non
basta (67).
-
E necessario un
accordo interbancario su scala globale che consenta un
congelamento del mercato dei Credit Default Swap in
modo da cristalizzare le scadenze più ravvicinate evitando
di stritolare le banche più esposte facendole di conseguenza
fallire.
-
E' essenziale che le
società di rating smettano di dare giudizi perché
hanno sbagliato prima assegnando "voti" completamente
fuorvianti (se non fraudolenti), e sbagliano ora che, con il
loro accanimento vendicativo nell'aggiornamento dei giudizi,
fanno scattare le procedure automatiche di liquidazione su
strumenti come gli Hedge Fund determinando ulteriori
scompensi.
-
E inoltre necessario
un accordo interbancario a livello di singole nazioni ma
anche internazionale, affinchè vengano messi a nudo i
bilanci degli Istituti in modo da consentirne la
pulizia dagli strumenti definiti "tossici".
Attendiamo nuovi sviluppi nella speranza che,
parte di quanto scritto sopra, possa essere preso come spunto
per mettere la parola fine a questa crisi finanziaria.
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