La Borsa di Tokyo chiude in ribasso
17.11.2009
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in ribasso. Il Nikkei
ha perso lo 0,6% a 9.729,93 punti ed il Topix lo 0,4% a
857 punti. Sul mercato azionario giapponese ha pesato la
solidità dello yen. La valuta del Paese del Sol Levante
è salita oggi rispetto al dollaro ai suoi più alti
livelli delle ultime cinque settimane. Tra gli
esportatori Nintendo (JP3756600007) ha perso l'1,2%,
Toshiba (JP3592200004) il 4,6% e Panasonic
(JP3866800000) lo 0,3%. Hitachi (JP3788600009) ha perso
un ulteriore 2,6%. Il conglomerato ha annunciato ieri di
voler raccogliere attraverso l'emissione di azioni e
bonds fino a ¥418 miliardi.
Konica Minolta (JP3300600008) ha chiuso in ribasso del
5,3%. Mizuho Securities ha tagliato il suo rating sul
titolo dell'impresa produttrice di macchine per ufficio
da "Outperform" a "Neutral".
Canon (JP3242800005) ha guadagnato il 3%. L'impresa
giapponese ha annunciato ieri che acquisterà per €730
milioni Océ (NL0000354934), il primo produttore europeo
di stampanti.
I titoli delle grandi holdings commerciali hanno
beneficiato dell'aumento dei prezzi delle commodities.
Mitsui & Co. (JP3893600001) ha guadagnato lo 0,3% e
Mitsubishi Corp. (JP3898400001) lo 0,7%. Il prezzo del
petrolio ha chiuso ieri a New York in rialzo del 3,3%,
quello del rame del 4,4%.
Redazione Borsainside 7.30
Cina:Hu Jintao, no a protezionismo
martedì, 17 novembre 2009 07:58 PECHINO
(ANSA) - PECHINO, 17 NOV - Il presidente cinese Hu
Jintao ha detto che ''bisogna respingere il
protezionismo in ogni sua manifestazione''. Hu Jintao,
un una conferenza stampa con il presidente americano
Barack Obama, ha detto oggi a Pechino che la conferenza
di Copenaghen sul clima deve concludersi con un
successo. Obama ha detto di essere favorevole per un
accordo sul clima a Copenaghen ''che abbia effetti
immediati''.
Obama, Bene Impegno Cina
a Orientare Tassi Verso Mercato
martedì, 17 novembre 2009 - 8:01 CET
(AGI) - Pechino, 17 nov. - Il presidente Usa, Barack
Obama si dice soddisfatto per l'impegno della Cina a
muoversi verso un tasso di cambio piu' orientato ai
mercati. "Sono soddisfatto - dichiara Obana nel corso
della sua conferenza stampa a Pechino - per l'impegno
della Cina a muoversi nel tempo verso tassi di cambio
piu' orientati al mercato".
Obama chiede uno yuan
forte, Hu Jintao fa orecchie da mercante
BlueTG.it - martedì, 17 novembre 2009 10:56 PECHINO
Il crescere del gap commerciale tra Stati Uniti e Cina
offre a Barack Obama lo spunto per sollecitare il
presidente Hu Jintao una rivalutazione dello yuan nei
confronti del dollaro.
Sollecitazione peraltro rispedita preventivamente al
mittente nei giorni scorsi dalle autorità cinesi che
avevano manifestato la propria insofferenza alla
politica della Federal Reserve i cui bassi tassi
d’interesse tengono il dollaro su livelli depressi nei
confronti delle principali valute estere.
Lo stesso Hu, nota anche l’agenzia americana Bloomberg,
non ha fatto alcun commento sul tema della gestione dei
rapporti di cambio dello yuan, nonostante anche il
direttore del Fondo monetario internazionale, Dominique
Strauss-Kahn, abbia oggi ribadito da Pechino che uno
yuan forte è nell’interesse della Cina stessa. (l.s.)
Borse Asia-Pacifico: Sale
solo Shanghai
17.11.2009
Quasi tutte le principali borse della regione
Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,2% a 3.282,88
punti. Il listino cinese è stato sostenuto dai rialzi
dei bancari. Industrial and Commercial Bank
(CN000A0LB42) ha guadagnato lo 0,6%, Bank of China
(CN000A0J3PX9) lo 0,7%, China Construction Bank
(CN000A0HF1W3) l'1,8% e China CITIC Bank (CNE1000001Q4)
il 3,1%. La Cina e Taiwan hanno siglato ieri un accordo
di collaborazione sui servizi finanziari. Bank of China
ha annunciato già oggi che aprirà il più presto
possibile una filiale a Taipei. Nel settore dell'auto
sono scattate oggi delle prese di beneficio. SAIC Motor
(CNE000000TY6) ha perso il 2,1% e Chongqing Changan
Automobile (CNE000000R36) il 2,4%. China Merchants
Securities ha guadagnato nel suo debutto a Shanghai
l'8,4%. Tra gli altri titoli del settore del brokeraggio
Citic Securities (CNE000001DB6) ha perso l'1,4% e
Haitong Securities (CNE000000CK1) lo 0,3%.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso dello 0,1%
a 22.914,15 punti. Sul listino della città costiera ha
pesato la debole performance del settore immobiliare.
Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha perso lo 0,5%,
Cheung Kong Holdings (HK0001000014) lo 0,7%, Sino Land
(HK0083000502) il 2,9% e Hang Lung Properties
(HK0101000591) lo 0,5%. Ancora bene HSBC (GB0005405286):
+0,9% a HKD 98. Tra i petroliferi PetroChina
(CN0009365379) ha guadagnato lo 0,4% e CNOOC
(HK0883013259) lo 0,9%. Il prezzo del petrolio è salito
ieri a New York di più del 3%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a
Sydney ha perso lo 0,5%, il Kospi a Seul lo 0,4%, il
Taiex a Taipei lo 0,8% e lo Straits Times a Singapore lo
0,7%.
Redazione Borsainside 12.15
Usa-Cina: Prove Di G2 Tra
Obama e Hu Jintao (Il Punto)
martedì, 17 novembre 2009 - 16:34 CET
(ASCA) - Roma, 17 nov - Prove generali per creare il G2.
La prima visita del presidente americano Barak Obama in
Cina assume un particolare significato nello scacchiere
delle relazioni internazionali. Dopo l'esplosione della
crisi finanziaria, in molti ipotizzano che la nuova
strategia dell'amministrazione americana sia di
rivolgere con piu' insistenza lo sguardo a Pechino
piuttosto che verso gli alleati storici, Europa in primo
luogo. Proprio il vecchio continente teme un asse
privilegiato tra Washington e Pechino sui temi di
maggiori attualita' nell'agenda globale. Alcuni dei piu'
autorevoli opinionisti americani hanno definito il
viaggio di Obama ''una nuova era nelle relazioni con la
Cina''. Obama e Hu Jintao hanno parlato sulla
cooperazione tra i due paesi su una serie di questioni
come il clima, il commercio, ma anche Corea del Nord,
Iran. Il New York Times ha maliziosamente sottolineato
che nella conferenza stampa congiunta i due leader sono
sembrati preoccupati soprattutto di evidenziare le
differenze piuttosto che i punti di intesa. Obama parla
di diritti umani, di liberta' come valori universali e
invita Pechino a riprendere i colloqui con il Dalai Lama
ma al tempo stesso riconosce la sovranita' della Cina
sul Tibet e Taiwan. Un risultato di rilevante spessore e
significato per le autorita' cinesi. Nel comunicato
congiunto i due leader indicano che ci saranno nuovi
incontri bilaterali per affrontare le priorita'
sull'agenda che si chiamano clima, contributo della Cina
alla pace nel sud est asiatico e naturalmente i temi
piu' economici come il commercio e le valute. Strategic
and Economic Dialogue il nome del forum bilaterale dove
affrontare i nodi da sciogliere. Obama ha sottolineato
la convergenza dei due paesi sulla necessita' che al
vertice sul clima di Copenaghen il risultato non dovra'
essere una dichiarazione di impegno politico ma
soluzioni operative immediamente applicabili. Secondo
alcuni osservatori sul capitolo del clima USA e Cina non
avrebbero ancora posizioni molto vicine. D'altra parte
Obama e' arrivato a Pechino senza strumenti di pressione
dal momento che la legislazione sui cambiamenti
climatici che era tra le priorita' della Casa Bianca
ristagna al Congresso. Sempre il New York Times (NYSE:
NYT - notizie) cita oggi il professore cinese Shi
Yinhong il quale afferma che prima della crisi
finanziaria ''gli USA erano i leader mondiali ma adesso
gli Stati Uniti potrebbero dipendere dalla Cina piu' di
quanto la Cina non dipenda da loro''. Hu Jintao cosi' ha
detto di aver sottolineato a Obama che e' ''normale che
ci siano differenze tra i due paesi. Cio' che e'
importante e' il rispetto reciproco e la volonta' di
risolvere le difficolta'''. Nella conferenza stampa
nessun riferimento alla questione del dollaro ma e'
probabile che la questione valutaria sia stata tra le
priorita' degli incontri bilaterali. Il mondo chiede a
Pechino un apprezzamento dello yuan per contribuire a
colmare gli squilibri su scala globale. Ma oggi e' la
debolezza del dollaro che rischia di provocare nuove
difficolta' finanziarie, soprattutto nei paesi asiatici
dove molte valute sono ancorate al biglietto verde. Con
tassi di interesse americani ai minimi storici si
assiste al fenomeno del carry trade sul dollaro. Molti
investitori si indebitano in dollari per riversare
liquidita' in paesi dove i ritorni sono superiori. Il
risultato e' una fiammata speculativa con nuovi pericoli
di squilibri. La borsa di Shanghai da inizio anno ha
messo a segno un +80%, a Hong Kong si riparla di bolla
immobiliare, l'Indonesia viene descritta come la nuova
Cina. ''E' un gioco pericoloso - scrive il Wall Street
Journal - che potrebbe portare a gravi errori nelle
decisioni politiche'', in particolare il riemergere nel
mondo di limitazioni alla libera circolazione di
capitali. Il Brasile gia' a ottobre ha imposto una serie
di limitazioni agli investitori esteri, seguito la
settimana scorsa da Taiwan che ha congelato
temporaneamente la liberta' di depositare denaro agli
stranieri. Altri paesi specialmente nel sud est asiatico
sono tentati a introdurre limitazioni. L'altro grave
rischio politico e' che molti paesi ritengano che la
politica americana sia quella di mantenere un dollaro
debole per rivitalizzare le esportazioni. Il peggio
della crisi e' ormai alle spalle ma l'economia mondiale,
forse Cina esclusa, e' ancora convalescente. L'ultima
cosa di cui c'e' bisogno e' una serie di svalutazioni
competitive. E forse e' questa la principale sfida che
deve affrontare l'inquilino della Casa Bianca.
Buffett scommette sulla
ripresa dei mercati
BlueTG.it -
martedì, 17 novembre 2009 17:35 NEW YORK
Warren Buffett scommette sulla ripresa e approfitta dei
prezzi “scontati” di alcuni “big” dei listini mondiali a
partier da Wall Street. Secondo quanto riportato in un
filing model inviato alla Sec, infatti, Berkshire
Hataway, la finanziaria d’investimento del celebre
gestore americano, ha incrementato nel corso del terzo
trimestre i suoi investimenti del 15,6% a 56,6 miliardi
di dollari.
Tra i titoli su cui Buffett continua a puntare vi sono
Wal Mart (di cui possiede ora 37,8 milioni di azioni
rispetto ai 19,9 milioni detenuti alla fine dello scorso
giugno), Nestlè (3,4 milioni di titoli), Exxon Mobil
(1,28 milioni di azioni, mentre sempre nel settore
petrolifero è stata ridotta di 7 milioni la
partecipazione in ConocoPhilips, ora pari a 57,4 milioni
di titoli). Nel settore finanziario Berkshire ha
incrementato di 11 milioni di azioni la quota in Wells
Fargo (a 313,4 milioni di azioni), acquisendo anche i
primi 3,4 milioni di Travelers.
Se a queste operazioni si sommano i 34 miliardi di
investimento per rilevare la linea ferroviaria
Burlington Northern Santa Fe il totale degli
investimenti di Berckshire Hataway da fine marzo a oggi
è già salito ad oltre 90 miliardi di dollari,
raddoppiando quasi di valore. (l.s.)
Banche e autorità in
conflitto su riforma regole credito
martedì, 17 novembre 2009 18:01 LONDRA
Le banche e le autorità monetarie appaiono divise
sull'opportunità di una stretta ai requisiti di
capitale.
"C'è ancora una volta il pericolo concreto che una
politica dottrinaria abbia effetti non desiderati
sull'economia e sulla società in generale", ha detto
Stephen Green, presidente di Hsbc (Londra: HSBA.L -
notizie) , primo gruppo bancario europeo. "L'incremento
del ratio nella fase sbagliata del ciclo economico può
sottrarre credito all'economia e causare una nuova crisi
di liquidità".
Il banchiere si riferisce al fatto che i regolatori sono
al momento impegnati a redigere norme più stringenti per
il capitale, al fine di ridurre la necessità degli
interventi pubblici visti durante la crisi del credito.
"Limitare le banche attraverso requisiti di capitale più
stringenti non risolverà i problemi", fa eco a Green il
presidente di Banco Santander Emilio Botin. "Bisogna
dare la priorità alla liquidità", aggiunge il Ceo di
Standard Chartered Peter Sands.
Non basta a rassicurare le banche l'impegno del G20 a
non imporre la maggior parte delle riforme prima della
fine del 2012, quando la ripresa avrà avuto ampiamente
modo di consolidarsi. Ma le autorità non sembrano
cedere.
"Non possiamo permettere il perdurare di una situazione
in cui si corrono rischi sulla base del fatto che esiste
una rete di salvataggio", chiarisce Andrew Bailey, alto
dirigente della Bank of England.
Tra le misure allo studio, nuovi limiti alla leva
finanziaria e un innalzamento dei requisiti quantitativi
e qualitativi del capitale.
Si attendono poi per domani i dettagli sulle annunciate
misure del governo inglese per mettere sotto controllo i
bonus bancari, rendere più efficace l'attuazione delle
norme finanziarie e facilitare l'azione degli
investitori per le richieste di risarcimento.
Usa: fondo sistemico
avra' 200 miliardi di dollari di patrimonio
BlueTG.it - martedì, 17 novembre 2009 18:09 WASHINGTON
Secondo quanto riporta il sito Marketwatch, il
presidente della commissione Servizi Finanziari della
Camera dei Deputati americana, Barney Frank, ha
dichiarato che il fondo "sistemico" che si vorrebbe
introdurre per legge e che servirebbe a evitare che il
collasso di una singola grande istituzione finanziaria
possa creare nuovi rischi per l’intero sistema avrà una
dimensione massima di 200 miliardi di dollari.
La norma all’esame del Congresso americano prevede
infatti che istituzioni finanziarie e fondi hedge con
patrimonio superiore ai 10 miliardi di dollari siano
chiamati a contribuire al fondo fino al raggiungimento
di tale cifra, da utilizzare poi per procedere al
pagamento di creditori e controparti coinvolte nei
futuri fallimenti di istituzioni finanziarie. (l.s.)
Usa: investimenti esteri,
ok saldo
martedì, 17 novembre 2009 18:31 WASHINGTON
(ANSA) - ROMA, 17 NOV - In crescita a settembre il saldo
degli investimenti esteri in attivita' finanziarie a
lungo termine denominate in dollari negli Usa. E'
risultato positivo per 40,7 miliardi di dollari, in
aumento rispetto ai 34,2 miliardi del mese precedente
(dato rivisto). Lo scrive l'agenzia Bloomberg. Il dato
e' migliore delle stime degli analisti, che si
aspettavano un saldo positivo di 30 miliardi di dollari.
Ubs: 14.700 americani si
denunciano
martedì, 17 novembre 2009 18:32 NEW YORK
(ANSA) - NEW YORK, 17 nov - Sono 14.700 gli americani
che hanno aderito alla moratoria voluta dal governo Usa
e denunciato i propri conti presso banche estere. Lo
comunicano - riporta l'agenzia Bloomberg - il
Dipartimento di Giustizia americano e l'Internal Revenue
Service, l'agenzia delle entrate statunitense. Intanto
la Svizzera ha comunicato all'agenzie delle entrate
americane le modalita' con cui rendera' noti i dettagli
relativi ai titolari americani di conti Ubs (Virt-X:
UBSN.VX - notizie) .
Gm: Possibile Taglio
10.000 Posti In Europa
martedì, 17 novembre 2009 - 18:40 CET
(AGI) - Londra, 17 nov. - General Motors (NYSE: GM -
notizie) potrebbe tagliare tra i 9.000 e i 10.000 posti
nell'ambito del processo di ristrutturazione previsto
per le proprie attivita' in Europa. Lo ha annunciato
Nick Reilly, capo ad interim di Gm Europa. La compagnia
dovra' ridurre la sua produzione in Europa tra il 20 e
il 25% come parte del piano di 3,3 miliardi di euro (4,9
miliardi di dollari), ha detto in una conferenza stampa.
Quando e come i posti saranno tagliati e' ancora da
decidere, ha aggiunto.
Le borse europee chiudono
in ribasso, male i minerari ed i bancari
17.11.2009
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi
in ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,7%, il
DAX a Francoforte lo 0,5%, il CAC40 a Parigi lo 0,9%, il
FTSE MIB a Milano l'1% e lo SMI a Zurigo lo 0,7%.
Sulle borse del Vecchio Continente sono scattate oggi
delle prese di beneficio. I realizzi sono stati favoriti
nel pomeriggio dal debole dato sulla produzione
industriale negli USA.
Nel settore minerario Anglo American (GB00B1XZS820) ha
perso l'1,6%, BHP Billiton (GB0000566504) lo 0,9%,
Lonmin (GB0031192486) il 3,3% e Rio Tinto (GB0007188757)
il 2,2%. La ripresa del dollaro ha fatto calare oggi a
Londra i prezzi dei principali metalli.
Tra i bancari Barclays (GB0031348658) ha perso il 2,8%,
HSBC (GB0005405286) il 2,1%, Commerzbank (DE0008032004)
lo 0,9%, Société Générale (FR0000130809) il 3,1%,
UniCredit (IT0000064854) il 2,4% e UBS (CH0024899483) il
3,6%. La rinomata analista Meredith Whitney ha espresso
ieri prudenza sul settore bancario. Secondo la Whitney
molte banche avranno bisogno di raccogliere nuovo
capitale il prossimo anno. Stephen Green, il chairman di
HSBC, ha dichiarato oggi da parte sua di attendersi in
Europa delle regole più restrittive sui coefficienti
patrimoniali delle banche.
Nestlé (CH0012056047) ha chiuso a Zurigo in rialzo dello
0,7%. Oggi si è appreso che Berkshire Hathaway
(US0846701086), la holding del leggendario finanziere
Warren Buffett, ha acquistato lo scorso trimestre titoli
del colosso dell'industria alimentare per $144,7
milioni.
Fortis (BE0003801181) ha guadagnato l'1,4%. Il gruppo
belga ha generato lo scorso trimestre un utile netto di
€196 milioni. Secondo il CEO Bart De Smet le attività di
Fortis nelle assicurazioni avrebbero continuato a
registrare un positivo andamento. De Smet si attende per
quest'anno una raccolta pari a quella del 2008.
Merck KGaA (DE0006599905) ha perso a Francoforte il 2%.
Morgan Stanley ha tagliato oggi il suo rating sul titolo
dell'impresa farmaceutica da "Equal-weight" ad "Underweight".
Accor (FR0000120404) ha guadagnato a Parigi il 2,4%. Il
leader europeo del settore alberghiero ha annunciato
ogggi che il suo board prenderà una decisione sulla
scissione delle sue due principali attività (hotel e
servizi) prima della fine di quest'anno.
Redazione Borsainside 18.45
Crisi: Usa, nuova misura
di Obama
martedì, 17 novembre 2009 19:25 WASHINGTON
(ANSA) - NEW YORK, 17 NOV - Negli Usa arriva una task
force anti-frodi finanziarie. Il presidente Obama ha
infatti emesso un ordine esecutivo per la sua
creazione. E ha cosi' unito le risorse di varie agenzie
governative quali la Sec e i dipartimenti del Tesoro
(NYSE: TSO - notizie) e di Giustizia. La task force
rappresenta 'uno sforzo preventivo' e punta a promuovere
' trasparenza finanziaria' spiega il segretario al
Tesoro Timothy Geithner. La task force sostituisce la
quella creata nel 2002 dal presidente Bush per le frodi
societarie.
17 Novembre 2009 20:04
NEW YORK
TRICHET COME BERNANKE: SERVE UN DOLLARO FORTE
di WSI - AGI
Il presidente della BCE si trova d'accordo con quanto
espresso dal n.1 della Fed. La forza della valuta
statunitense e' nell'interesse non solo degli Usa ma di
tutta la comunita' internazionale.
Un dollaro forte e' nell'interesse di tutta la comunita'
internazionale. E' quanto ha dichiarato il presidente
della Bce, Jean-Claude Trichet.
Il numero uno dell'istituto di Francoforte si e' detto
perfettamente d'accordo con il presidente della Fed, Ben
Bernanke, il quale ha affermato di essere attento al
mercato dei cambi, in particolare al dollaro.
"Siamo assolutamente allineati in questa analisi", ha
detto Trichet, aggiungendo che "la forza del dollaro e'
nell'interesse non solo degli Stati Uniti ma di tutta la
comunita' internazionale".
Le borse dell'Europa
dell'Est chiudono in calo su prese di beneficio
17.11.2009
Le borse di Mosca, Budapest e Varsavia hanno chiuso oggi
in ribasso, la borsa di Praga è rimasta ferma.
L'indice RTS ha perso a Mosca lo 0,6% a 1.472,76 punti.
I volumi di scambio sono scesi rispetto a ieri e sono
stati poco al di sotto della media. Sulla piazza
finanziaria russa sono scattate oggi come sulle altre
borse europee delle prese di beneficio. Tra i bancari
Sberbank (RU0009029540) ha perso l'1,4% e VTB Bank
(RU000A0JP5V6) lo 0,4%. Seduta negativa anche per
Gazprom (RU0007661625): -0,9% a $6,39. LUKoil
(RU0009024277) e Rosneft (RU000A0J2Q06) hanno guadagnato
rispettivamente lo 0,6% e lo 0,7%.
Il BUX a Budapest ha perso lo 0,7% a 21.115,46 punti. I
bancari hanno sofferto come su tutte le borse europee.
FHB (HU0000078175) ha chiuso in calo dell'1% e OTP Bank
(HU0000061726) dell'1,5%. Econet (HU0000058987) ha
guadagnato controtendenza il 14,8%. Secondo delle voci
di mercato la polacca Asseco Poland (PLSOFTB00016)
potrebbe essere interessata alla rivale ungherese.
Il WIG a Varsavia ha perso lo 0,2% a 40.723,06 punti.
Dopo il rally di ieri la maggior parte dei bancari ha
chiuso in ribasso. Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha perso lo
0,9%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) l'1,5% e BRE Bank
(PLBRE0000012) l'1,6%. BZW Bank (PLBZ00000044) ha
guadagnato lo 0,6%. Tra gli altri titoli del listino
polacco KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) ha guadagnato
lo 0,4%, Telekomunikacja Polska (PLTLKPL00017) lo 0,9% e
PKN Orlen (PLPKN0000018) l'1,8%.
Redazione Borsainside 21.00
Borse dell'America
Latina: Chiusura contrastata, ancora bene San Paolo
17.11.2009
Le borse dell'America Latina hanno chiuso oggi
contrastate.
Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato l'1,2% a 67.405,98
punti. Era dal giugno del 2008 che il listino brasiliano
non saliva a tali livelli. Guido Mantega, il Ministro
delle Finanze del Brasile, ha dichiarato oggi che il PIL
del Paese potrebbe aumentare fino al 2016 tra il 6% e il
6,5% all'anno. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha
chiuso in rialzo del 2,7%. L'impresa petrolifera
brasiliana ha scoperto un importante giacimento di
greggio nelle acque dell'Angola. Vale (BRVALEACNPA3) ha
guadagnato l'1,6%. Credit Suisse è molto ottimista sulle
esportazioni brasiliane di ferro. Per il prossimo anno
la banca d'affari si attende una crescita del 21%. Tra i
bancari Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) ha guadagnato lo
0,6% e Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) l'1,1%.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo dell'1,3%
a 31.400,2 punti. Grupo Mexico (MXP370841019) ha
guadagnato il 6,9%. Una corte distrettuale ha deciso
negli USA a favore del piano della prima impresa
mineraria messicana volto a riprendere il controllo di
Asarco. Tra gli altri titoli principali dell'IPC América
Móvil (MXP001691213) ha guadagnato l'1,4%, Cemex
(MXP225611567) l'1,3% e Wal-Mart de Mexico
(MXP810081010) il 2,6%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il
Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,6%, il General a
Lima lo 0,8% e l'IPSA a Santiago del Cile l'1,2%. L'IBVC
a Caracas ha chiuso invariato, l'IGBC a Bogotà ha
guadagnato lo 0,3%
Redazione Borsainside 23.55
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