PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Martedì 17 Novembre 2009

PARTE  2

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La Borsa di Tokyo chiude in ribasso
17.11.2009
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in ribasso. Il Nikkei ha perso lo 0,6% a 9.729,93 punti ed il Topix lo 0,4% a 857 punti. Sul mercato azionario giapponese ha pesato la solidità dello yen. La valuta del Paese del Sol Levante è salita oggi rispetto al dollaro ai suoi più alti livelli delle ultime cinque settimane. Tra gli esportatori Nintendo (JP3756600007) ha perso l'1,2%, Toshiba (JP3592200004) il 4,6% e Panasonic (JP3866800000) lo 0,3%. Hitachi (JP3788600009) ha perso un ulteriore 2,6%. Il conglomerato ha annunciato ieri di voler raccogliere attraverso l'emissione di azioni e bonds fino a ¥418 miliardi.
Konica Minolta (JP3300600008) ha chiuso in ribasso del 5,3%. Mizuho Securities ha tagliato il suo rating sul titolo dell'impresa produttrice di macchine per ufficio da "Outperform" a "Neutral".
Canon (JP3242800005) ha guadagnato il 3%. L'impresa giapponese ha annunciato ieri che acquisterà per €730 milioni Océ (NL0000354934), il primo produttore europeo di stampanti.
I titoli delle grandi holdings commerciali hanno beneficiato dell'aumento dei prezzi delle commodities. Mitsui & Co. (JP3893600001) ha guadagnato lo 0,3% e Mitsubishi Corp. (JP3898400001) lo 0,7%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York in rialzo del 3,3%, quello del rame del 4,4%.
Redazione Borsainside 7.30

 

 

Cina:Hu Jintao, no a protezionismo
martedì, 17 novembre 2009 07:58 PECHINO
(ANSA) - PECHINO, 17 NOV - Il presidente cinese Hu Jintao ha detto che ''bisogna respingere il protezionismo in ogni sua manifestazione''. Hu Jintao, un una conferenza stampa con il presidente americano Barack Obama, ha detto oggi a Pechino che la conferenza di Copenaghen sul clima deve concludersi con un successo. Obama ha detto di essere favorevole per un accordo sul clima a Copenaghen ''che abbia effetti immediati''.

 

 

Obama, Bene Impegno Cina a Orientare Tassi Verso Mercato
martedì, 17 novembre 2009 - 8:01 CET
(AGI) - Pechino, 17 nov. - Il presidente Usa, Barack Obama si dice soddisfatto per l'impegno della Cina a muoversi verso un tasso di cambio piu' orientato ai mercati. "Sono soddisfatto - dichiara Obana nel corso della sua conferenza stampa a Pechino - per l'impegno della Cina a muoversi nel tempo verso tassi di cambio piu' orientati al mercato".

 

 

Obama chiede uno yuan forte, Hu Jintao fa orecchie da mercante
BlueTG.it - martedì, 17 novembre 2009 10:56 PECHINO
Il crescere del gap commerciale tra Stati Uniti e Cina offre a Barack Obama lo spunto per sollecitare il presidente Hu Jintao una rivalutazione dello yuan nei confronti del dollaro.
Sollecitazione peraltro rispedita preventivamente al mittente nei giorni scorsi dalle autorità cinesi che avevano manifestato la propria insofferenza alla politica della Federal Reserve i cui bassi tassi d’interesse tengono il dollaro su livelli depressi nei confronti delle principali valute estere.
Lo stesso Hu, nota anche l’agenzia americana Bloomberg, non ha fatto alcun commento sul tema della gestione dei rapporti di cambio dello yuan, nonostante anche il direttore del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, abbia oggi ribadito da Pechino che uno yuan forte è nell’interesse della Cina stessa. (l.s.)

 

 

Borse Asia-Pacifico: Sale solo Shanghai
17.11.2009
Quasi tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,2% a 3.282,88 punti. Il listino cinese è stato sostenuto dai rialzi dei bancari. Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha guadagnato lo 0,6%, Bank of China (CN000A0J3PX9) lo 0,7%, China Construction Bank (CN000A0HF1W3) l'1,8% e China CITIC Bank (CNE1000001Q4) il 3,1%. La Cina e Taiwan hanno siglato ieri un accordo di collaborazione sui servizi finanziari. Bank of China ha annunciato già oggi che aprirà il più presto possibile una filiale a Taipei. Nel settore dell'auto sono scattate oggi delle prese di beneficio. SAIC Motor (CNE000000TY6) ha perso il 2,1% e Chongqing Changan Automobile (CNE000000R36) il 2,4%. China Merchants Securities ha guadagnato nel suo debutto a Shanghai l'8,4%. Tra gli altri titoli del settore del brokeraggio Citic Securities (CNE000001DB6) ha perso l'1,4% e Haitong Securities (CNE000000CK1) lo 0,3%.

L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso dello 0,1% a 22.914,15 punti. Sul listino della città costiera ha pesato la debole performance del settore immobiliare. Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha perso lo 0,5%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) lo 0,7%, Sino Land (HK0083000502) il 2,9% e Hang Lung Properties (HK0101000591) lo 0,5%. Ancora bene HSBC (GB0005405286): +0,9% a HKD 98. Tra i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha guadagnato lo 0,4% e CNOOC (HK0883013259) lo 0,9%. Il prezzo del petrolio è salito ieri a New York di più del 3%.

Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha perso lo 0,5%, il Kospi a Seul lo 0,4%, il Taiex a Taipei lo 0,8% e lo Straits Times a Singapore lo 0,7%.
Redazione Borsainside 12.15

 

 

Usa-Cina: Prove Di G2 Tra Obama e Hu Jintao (Il Punto)
martedì, 17 novembre 2009 - 16:34 CET
(ASCA) - Roma, 17 nov - Prove generali per creare il G2. La prima visita del presidente americano Barak Obama in Cina assume un particolare significato nello scacchiere delle relazioni internazionali. Dopo l'esplosione della crisi finanziaria, in molti ipotizzano che la nuova strategia dell'amministrazione americana sia di rivolgere con piu' insistenza lo sguardo a Pechino piuttosto che verso gli alleati storici, Europa in primo luogo. Proprio il vecchio continente teme un asse privilegiato tra Washington e Pechino sui temi di maggiori attualita' nell'agenda globale. Alcuni dei piu' autorevoli opinionisti americani hanno definito il viaggio di Obama ''una nuova era nelle relazioni con la Cina''. Obama e Hu Jintao hanno parlato sulla cooperazione tra i due paesi su una serie di questioni come il clima, il commercio, ma anche Corea del Nord, Iran. Il New York Times ha maliziosamente sottolineato che nella conferenza stampa congiunta i due leader sono sembrati preoccupati soprattutto di evidenziare le differenze piuttosto che i punti di intesa. Obama parla di diritti umani, di liberta' come valori universali e invita Pechino a riprendere i colloqui con il Dalai Lama ma al tempo stesso riconosce la sovranita' della Cina sul Tibet e Taiwan. Un risultato di rilevante spessore e significato per le autorita' cinesi. Nel comunicato congiunto i due leader indicano che ci saranno nuovi incontri bilaterali per affrontare le priorita' sull'agenda che si chiamano clima, contributo della Cina alla pace nel sud est asiatico e naturalmente i temi piu' economici come il commercio e le valute. Strategic and Economic Dialogue il nome del forum bilaterale dove affrontare i nodi da sciogliere. Obama ha sottolineato la convergenza dei due paesi sulla necessita' che al vertice sul clima di Copenaghen il risultato non dovra' essere una dichiarazione di impegno politico ma soluzioni operative immediamente applicabili. Secondo alcuni osservatori sul capitolo del clima USA e Cina non avrebbero ancora posizioni molto vicine. D'altra parte Obama e' arrivato a Pechino senza strumenti di pressione dal momento che la legislazione sui cambiamenti climatici che era tra le priorita' della Casa Bianca ristagna al Congresso. Sempre il New York Times (NYSE: NYT - notizie) cita oggi il professore cinese Shi Yinhong il quale afferma che prima della crisi finanziaria ''gli USA erano i leader mondiali ma adesso gli Stati Uniti potrebbero dipendere dalla Cina piu' di quanto la Cina non dipenda da loro''. Hu Jintao cosi' ha detto di aver sottolineato a Obama che e' ''normale che ci siano differenze tra i due paesi. Cio' che e' importante e' il rispetto reciproco e la volonta' di risolvere le difficolta'''. Nella conferenza stampa nessun riferimento alla questione del dollaro ma e' probabile che la questione valutaria sia stata tra le priorita' degli incontri bilaterali. Il mondo chiede a Pechino un apprezzamento dello yuan per contribuire a colmare gli squilibri su scala globale. Ma oggi e' la debolezza del dollaro che rischia di provocare nuove difficolta' finanziarie, soprattutto nei paesi asiatici dove molte valute sono ancorate al biglietto verde. Con tassi di interesse americani ai minimi storici si assiste al fenomeno del carry trade sul dollaro. Molti investitori si indebitano in dollari per riversare liquidita' in paesi dove i ritorni sono superiori. Il risultato e' una fiammata speculativa con nuovi pericoli di squilibri. La borsa di Shanghai da inizio anno ha messo a segno un +80%, a Hong Kong si riparla di bolla immobiliare, l'Indonesia viene descritta come la nuova Cina. ''E' un gioco pericoloso - scrive il Wall Street Journal - che potrebbe portare a gravi errori nelle decisioni politiche'', in particolare il riemergere nel mondo di limitazioni alla libera circolazione di capitali. Il Brasile gia' a ottobre ha imposto una serie di limitazioni agli investitori esteri, seguito la settimana scorsa da Taiwan che ha congelato temporaneamente la liberta' di depositare denaro agli stranieri. Altri paesi specialmente nel sud est asiatico sono tentati a introdurre limitazioni. L'altro grave rischio politico e' che molti paesi ritengano che la politica americana sia quella di mantenere un dollaro debole per rivitalizzare le esportazioni. Il peggio della crisi e' ormai alle spalle ma l'economia mondiale, forse Cina esclusa, e' ancora convalescente. L'ultima cosa di cui c'e' bisogno e' una serie di svalutazioni competitive. E forse e' questa la principale sfida che deve affrontare l'inquilino della Casa Bianca.

 

 

Buffett scommette sulla ripresa dei mercati
BlueTG.it - martedì, 17 novembre 2009 17:35 NEW YORK
Warren Buffett scommette sulla ripresa e approfitta dei prezzi “scontati” di alcuni “big” dei listini mondiali a partier da Wall Street. Secondo quanto riportato in un filing model inviato alla Sec, infatti, Berkshire Hataway, la finanziaria d’investimento del celebre gestore americano, ha incrementato nel corso del terzo trimestre i suoi investimenti del 15,6% a 56,6 miliardi di dollari.
Tra i titoli su cui Buffett continua a puntare vi sono Wal Mart (di cui possiede ora 37,8 milioni di azioni rispetto ai 19,9 milioni detenuti alla fine dello scorso giugno), Nestlè (3,4 milioni di titoli), Exxon Mobil (1,28 milioni di azioni, mentre sempre nel settore petrolifero è stata ridotta di 7 milioni la partecipazione in ConocoPhilips, ora pari a 57,4 milioni di titoli). Nel settore finanziario Berkshire ha incrementato di 11 milioni di azioni la quota in Wells Fargo (a 313,4 milioni di azioni), acquisendo anche i primi 3,4 milioni di Travelers.
Se a queste operazioni si sommano i 34 miliardi di investimento per rilevare la linea ferroviaria Burlington Northern Santa Fe il totale degli investimenti di Berckshire Hataway da fine marzo a oggi è già salito ad oltre 90 miliardi di dollari, raddoppiando quasi di valore. (l.s.)

 

 

Banche e autorità in conflitto su riforma regole credito
martedì, 17 novembre 2009 18:01 LONDRA
Le banche e le autorità monetarie appaiono divise sull'opportunità di una stretta ai requisiti di capitale.
"C'è ancora una volta il pericolo concreto che una politica dottrinaria abbia effetti non desiderati sull'economia e sulla società in generale", ha detto Stephen Green, presidente di Hsbc (Londra: HSBA.L - notizie) , primo gruppo bancario europeo. "L'incremento del ratio nella fase sbagliata del ciclo economico può sottrarre credito all'economia e causare una nuova crisi di liquidità".
Il banchiere si riferisce al fatto che i regolatori sono al momento impegnati a redigere norme più stringenti per il capitale, al fine di ridurre la necessità degli interventi pubblici visti durante la crisi del credito.
"Limitare le banche attraverso requisiti di capitale più stringenti non risolverà i problemi", fa eco a Green il presidente di Banco Santander Emilio Botin. "Bisogna dare la priorità alla liquidità", aggiunge il Ceo di Standard Chartered Peter Sands.
Non basta a rassicurare le banche l'impegno del G20 a non imporre la maggior parte delle riforme prima della fine del 2012, quando la ripresa avrà avuto ampiamente modo di consolidarsi. Ma le autorità non sembrano cedere.
"Non possiamo permettere il perdurare di una situazione in cui si corrono rischi sulla base del fatto che esiste una rete di salvataggio", chiarisce Andrew Bailey, alto dirigente della Bank of England.
Tra le misure allo studio, nuovi limiti alla leva finanziaria e un innalzamento dei requisiti quantitativi e qualitativi del capitale.
Si attendono poi per domani i dettagli sulle annunciate misure del governo inglese per mettere sotto controllo i bonus bancari, rendere più efficace l'attuazione delle norme finanziarie e facilitare l'azione degli investitori per le richieste di risarcimento.

 

 

Usa: fondo sistemico avra' 200 miliardi di dollari di patrimonio
BlueTG.it - martedì, 17 novembre 2009 18:09 WASHINGTON
Secondo quanto riporta il sito Marketwatch, il presidente della commissione Servizi Finanziari della Camera dei Deputati americana, Barney Frank, ha dichiarato che il fondo "sistemico" che si vorrebbe introdurre per legge e che servirebbe a evitare che il collasso di una singola grande istituzione finanziaria possa creare nuovi rischi per l’intero sistema avrà una dimensione massima di 200 miliardi di dollari.
La norma all’esame del Congresso americano prevede infatti che istituzioni finanziarie e fondi hedge con patrimonio superiore ai 10 miliardi di dollari siano chiamati a contribuire al fondo fino al raggiungimento di tale cifra, da utilizzare poi per procedere al pagamento di creditori e controparti coinvolte nei futuri fallimenti di istituzioni finanziarie. (l.s.)

 

 

Usa: investimenti esteri, ok saldo
martedì, 17 novembre 2009 18:31 WASHINGTON
(ANSA) - ROMA, 17 NOV - In crescita a settembre il saldo degli investimenti esteri in attivita' finanziarie a lungo termine denominate in dollari negli Usa. E' risultato positivo per 40,7 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 34,2 miliardi del mese precedente (dato rivisto). Lo scrive l'agenzia Bloomberg. Il dato e' migliore delle stime degli analisti, che si aspettavano un saldo positivo di 30 miliardi di dollari.

 

 

Ubs: 14.700 americani si denunciano
martedì, 17 novembre 2009 18:32 NEW YORK
(ANSA) - NEW YORK, 17 nov - Sono 14.700 gli americani che hanno aderito alla moratoria voluta dal governo Usa e denunciato i propri conti presso banche estere. Lo comunicano - riporta l'agenzia Bloomberg - il Dipartimento di Giustizia americano e l'Internal Revenue Service, l'agenzia delle entrate statunitense. Intanto la Svizzera ha comunicato all'agenzie delle entrate americane le modalita' con cui rendera' noti i dettagli relativi ai titolari americani di conti Ubs (Virt-X: UBSN.VX - notizie) .

 

 

Gm: Possibile Taglio 10.000 Posti In Europa
martedì, 17 novembre 2009 - 18:40 CET
(AGI) - Londra, 17 nov. - General Motors (NYSE: GM - notizie) potrebbe tagliare tra i 9.000 e i 10.000 posti nell'ambito del processo di ristrutturazione previsto per le proprie attivita' in Europa. Lo ha annunciato Nick Reilly, capo ad interim di Gm Europa. La compagnia dovra' ridurre la sua produzione in Europa tra il 20 e il 25% come parte del piano di 3,3 miliardi di euro (4,9 miliardi di dollari), ha detto in una conferenza stampa. Quando e come i posti saranno tagliati e' ancora da decidere, ha aggiunto.

 

 

Le borse europee chiudono in ribasso, male i minerari ed i bancari
17.11.2009
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi in ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,7%, il DAX a Francoforte lo 0,5%, il CAC40 a Parigi lo 0,9%, il FTSE MIB a Milano l'1% e lo SMI a Zurigo lo 0,7%.
Sulle borse del Vecchio Continente sono scattate oggi delle prese di beneficio. I realizzi sono stati favoriti nel pomeriggio dal debole dato sulla produzione industriale negli USA.
Nel settore minerario Anglo American (GB00B1XZS820) ha perso l'1,6%, BHP Billiton (GB0000566504) lo 0,9%, Lonmin (GB0031192486) il 3,3% e Rio Tinto (GB0007188757) il 2,2%. La ripresa del dollaro ha fatto calare oggi a Londra i prezzi dei principali metalli.
Tra i bancari Barclays (GB0031348658) ha perso il 2,8%, HSBC (GB0005405286) il 2,1%, Commerzbank (DE0008032004) lo 0,9%, Société Générale (FR0000130809) il 3,1%, UniCredit (IT0000064854) il 2,4% e UBS (CH0024899483) il 3,6%. La rinomata analista Meredith Whitney ha espresso ieri prudenza sul settore bancario. Secondo la Whitney molte banche avranno bisogno di raccogliere nuovo capitale il prossimo anno. Stephen Green, il chairman di HSBC, ha dichiarato oggi da parte sua di attendersi in Europa delle regole più restrittive sui coefficienti patrimoniali delle banche.
Nestlé (CH0012056047) ha chiuso a Zurigo in rialzo dello 0,7%. Oggi si è appreso che Berkshire Hathaway (US0846701086), la holding del leggendario finanziere Warren Buffett, ha acquistato lo scorso trimestre titoli del colosso dell'industria alimentare per $144,7 milioni.
Fortis (BE0003801181) ha guadagnato l'1,4%. Il gruppo belga ha generato lo scorso trimestre un utile netto di €196 milioni. Secondo il CEO Bart De Smet le attività di Fortis nelle assicurazioni avrebbero continuato a registrare un positivo andamento. De Smet si attende per quest'anno una raccolta pari a quella del 2008.
Merck KGaA (DE0006599905) ha perso a Francoforte il 2%. Morgan Stanley ha tagliato oggi il suo rating sul titolo dell'impresa farmaceutica da "Equal-weight" ad "Underweight".
Accor (FR0000120404) ha guadagnato a Parigi il 2,4%. Il leader europeo del settore alberghiero ha annunciato ogggi che il suo board prenderà una decisione sulla scissione delle sue due principali attività (hotel e servizi) prima della fine di quest'anno.
Redazione Borsainside 18.45

 

 

Crisi: Usa, nuova misura di Obama
martedì, 17 novembre 2009 19:25 WASHINGTON
(ANSA) - NEW YORK, 17 NOV - Negli Usa arriva una task force anti-frodi finanziarie. Il presidente Obama ha infatti emesso un ordine esecutivo per la sua creazione. E ha cosi' unito le risorse di varie agenzie governative quali la Sec e i dipartimenti del Tesoro (NYSE: TSO - notizie) e di Giustizia. La task force rappresenta 'uno sforzo preventivo' e punta a promuovere ' trasparenza finanziaria' spiega il segretario al Tesoro Timothy Geithner. La task force sostituisce la quella creata nel 2002 dal presidente Bush per le frodi societarie.

 

 

17 Novembre 2009 20:04 NEW YORK
TRICHET COME BERNANKE: SERVE UN DOLLARO FORTE
di WSI - AGI
Il presidente della BCE si trova d'accordo con quanto espresso dal n.1 della Fed. La forza della valuta statunitense e' nell'interesse non solo degli Usa ma di tutta la comunita' internazionale.
Un dollaro forte e' nell'interesse di tutta la comunita' internazionale. E' quanto ha dichiarato il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet.
Il numero uno dell'istituto di Francoforte si e' detto perfettamente d'accordo con il presidente della Fed, Ben Bernanke, il quale ha affermato di essere attento al mercato dei cambi, in particolare al dollaro.
"Siamo assolutamente allineati in questa analisi", ha detto Trichet, aggiungendo che "la forza del dollaro e' nell'interesse non solo degli Stati Uniti ma di tutta la comunita' internazionale".

 

 

Le borse dell'Europa dell'Est chiudono in calo su prese di beneficio
17.11.2009
Le borse di Mosca, Budapest e Varsavia hanno chiuso oggi in ribasso, la borsa di Praga è rimasta ferma.

L'indice RTS ha perso a Mosca lo 0,6% a 1.472,76 punti. I volumi di scambio sono scesi rispetto a ieri e sono stati poco al di sotto della media. Sulla piazza finanziaria russa sono scattate oggi come sulle altre borse europee delle prese di beneficio. Tra i bancari Sberbank (RU0009029540) ha perso l'1,4% e VTB Bank (RU000A0JP5V6) lo 0,4%. Seduta negativa anche per Gazprom (RU0007661625): -0,9% a $6,39. LUKoil (RU0009024277) e Rosneft (RU000A0J2Q06) hanno guadagnato rispettivamente lo 0,6% e lo 0,7%.

Il BUX a Budapest ha perso lo 0,7% a 21.115,46 punti. I bancari hanno sofferto come su tutte le borse europee. FHB (HU0000078175) ha chiuso in calo dell'1% e OTP Bank (HU0000061726) dell'1,5%. Econet (HU0000058987) ha guadagnato controtendenza il 14,8%. Secondo delle voci di mercato la polacca Asseco Poland (PLSOFTB00016) potrebbe essere interessata alla rivale ungherese.

Il WIG a Varsavia ha perso lo 0,2% a 40.723,06 punti. Dopo il rally di ieri la maggior parte dei bancari ha chiuso in ribasso. Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha perso lo 0,9%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) l'1,5% e BRE Bank (PLBRE0000012) l'1,6%. BZW Bank (PLBZ00000044) ha guadagnato lo 0,6%. Tra gli altri titoli del listino polacco KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) ha guadagnato lo 0,4%, Telekomunikacja Polska (PLTLKPL00017) lo 0,9% e PKN Orlen (PLPKN0000018) l'1,8%.
Redazione Borsainside 21.00

 

 

Borse dell'America Latina: Chiusura contrastata, ancora bene San Paolo
17.11.2009
Le borse dell'America Latina hanno chiuso oggi contrastate.
Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato l'1,2% a 67.405,98 punti. Era dal giugno del 2008 che il listino brasiliano non saliva a tali livelli. Guido Mantega, il Ministro delle Finanze del Brasile, ha dichiarato oggi che il PIL del Paese potrebbe aumentare fino al 2016 tra il 6% e il 6,5% all'anno. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha chiuso in rialzo del 2,7%. L'impresa petrolifera brasiliana ha scoperto un importante giacimento di greggio nelle acque dell'Angola. Vale (BRVALEACNPA3) ha guadagnato l'1,6%. Credit Suisse è molto ottimista sulle esportazioni brasiliane di ferro. Per il prossimo anno la banca d'affari si attende una crescita del 21%. Tra i bancari Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) ha guadagnato lo 0,6% e Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) l'1,1%.

L'IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo dell'1,3% a 31.400,2 punti. Grupo Mexico (MXP370841019) ha guadagnato il 6,9%. Una corte distrettuale ha deciso negli USA a favore del piano della prima impresa mineraria messicana volto a riprendere il controllo di Asarco. Tra gli altri titoli principali dell'IPC América Móvil (MXP001691213) ha guadagnato l'1,4%, Cemex (MXP225611567) l'1,3% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) il 2,6%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,6%, il General a Lima lo 0,8% e l'IPSA a Santiago del Cile l'1,2%. L'IBVC a Caracas ha chiuso invariato, l'IGBC a Bogotà ha guadagnato lo 0,3%
Redazione Borsainside 23.55

 

 

 
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WALL STREET: BRACCIO DI FERRO RIALZISTI-RIBASSISTI

17 Novembre 2009 22:13 NEW YORK - WSI
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Alla fine delle contrattazioni la borsa americana riesce a chiudere in territorio positivo. Volumi sottili, qualche preoccupazione tra gli analisti. Bene Exxon Mobil e Ford grazie a Buffett e Soros. Home Depot delude sull'outlook.
Seduta volatile per la borsa americana che alla fine delle contrattazioni riesce a chiudere in territorio positivo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.29% a 10437, l’S&P500 lo 0.09% a 1110, il Nasdaq e’ avanzato dello 0.27% a 2203. Il tono generale resta positivo anche se i volumi di scambio resano piuttosto contenuti ed alcuni analisti avvertono che "non ci vorrebbe poi tanto a modificare lo scenario attuale" nel caso di notizie particolarmente deludenti.

Ad ostacolare la continuazione della corsa dei listini sono stati il contemporaneo rafforzamento del dollaro e la crescita della produzione industriale inferiore alle attese.

A guidare i ribassi sul Dow Jones sono state le blue chip Caterpillar, McDonald’s e Home Depot. La prima ha risentito del debole dato annunciato dalla Federal Reserve che ha confermato solo una lieve espansione della produzione nell’ultimo mese, ad un tasso inferiore alle stime degli analisti. Il colosso di articoli per la casa ha invece risentito del debole outlook offerot per i prossimi mesi.

"Le cifre relative alla produzione industriale di ottobre suggeriscono che l'attivita' manifatturiera e' debole negli Stati Uniti, cosi' come lo e' la domanda", ha detto Chad Morganlander, money manager di Stifel Nicolaus. "Questo potrebbe compromettere l'ottimismo per uno o due giorni".

Tra le altre news macroecnomiche, i prezzi alla produzione sono cresciuti meno del previsto in ottobre, evidenziando che l'inflazione non sara' al centro delle preoccupazioni della Federal Reserve ancora per un po' di tempo.

In riferimento alle performance dei singoli titoli, bene Exxon Mobil, grazie al nuovo investimento di Warren Buffett nel colosso petrolifero. in progresso anche le azioni della societa’ automobilistica Ford Motor, anch’essa spinta dall’acquisto di una quota pari a $53 milioni da parte dell’investitore miliardario George Soros.

"Sta diventando piu’ difficile trovare titoli ben valutati in tale contesto" ha avvertito Hugh Johnson, CIO di Johnson Illington Advisors. "Il trend rialzista dovrebbe continuare, ma non e’ da escludere un ritracciamente di breve periodo del 5-10%".

Sugli altri mercati, sul valutario, in flessione l'euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio e’ pari a 1.487. In leggero progresso il greggio. I futures con consegna dicembre hanno guadagnato 24 centesimi a $79.14. Invariato l’oro: i futures con scadenza dicembre si sono attestati a quota 1139.20 l’oncia. In rialzo infine i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e' sceso al 3.3190% dal 3.3310% di lunedi’.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

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