Borsa di Tokyo: Nikkei -0,5%, Topix
+0,1%
20.11.2009
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi contrastata. Il Nikkei
ha perso lo 0,5% a 9.497,68 punti, il Topix ha
guadagnato invece lo 0,1% a 838,71punti. Per il Nikkei
si è trattato della quarta seduta negativa di fila. La
lista dei ribassi è stata guidata dai titoli high-tech.
Advantest (JP3122400009) ha perso il 2,9%, Tokyo
Electron (JP3571400005) il 3% e Elpida (JP3167640006) il
2%. Merrill Lynch ha tagliato ieri il suo rating sul
settore dei semiconduttori da "Positive" a "Negative".
Sony (JP3435000009) ha chiuso in calo del 2,4%. Il nuovo
piano di crescita presentato dal gigante
dell'elettronica di consumo non ha convinto gli
investitori. Tra i petroliferi Nippon Oil (JP3679700009)
ha perso lo 0,3%, Cosmo Oil (JP3298600002) l'1,5% e
Inpex (JP3294430008) il 3%. Il prezzo del petrolio ha
perso ieri a New York il 2,7%. Citigroup ha tagliato
inoltre il suo rating su Nippon Oil e Cosmo Oil da "Buy"
a "Neutral". Dopo le forti perdite delle scorse sedute i
bancari hanno registrato una ripresa. Mitsubishi UFJ
Financial (JP3902900004) ha guadagnato l'1,1%, Mizuho
Financial Group (JP3885780001) l'1,9% e Sumitomo Mitsui
Financial Group (JP3890350006) il 3,5%.
Redazione Borsainside 7.30
Germania: Ministero Finanze, 4* Trim Crescita Economica
Piu' Debole
venerdì, 20 novembre 2009 09:13 BERLINO
(ASCA) - Roma, 20 nov - Nel 4* trimestre la crescita
economica della Germania sara' piu debole che nel
trimestre precedente, e' quanto scritto nel bollettino
mensile del ministero delle finanze. Nel rapporto si
prevede una nuova impennata della disoccupazione a causa
del basso grado di utilizzazione degli impianti. Nel
bollettino sono anche riportate le cifre delle entrate
fiscali in ottobre -4,5% su base annuale, -7,4% rispetto
al mese precedente. Nei primi 10 mesi dell'anno le
entrate fiscali (al netto delle tasse locali) sono scese
del 5,8% rispetto alla scorso anno. Per l'intero anno,
l'esecutivo tedesco prevede una flessione del 6,1%. Pesa
ovviamente la recessione. Nei primi 10 mesi dell'anno,
le uscite sono aumentate dell'1,8% su base annuale, un
livello finora nettamente inferiore alla previsioni del
governo (+7,4%). Un migloramento dovuto al calo dei
tassi di interesse sul debito pubblico.
Giappone:Boj Rialza Valutazione Economia; Tassi
Invariati
venerdì, 20 novembre 2009 09:45 TOKYO
(AGI) - Tokyo, 20 nov. - La Banca del Giappone (Boj) ha
rialzato le sue valutazioni sull'economia nipponica e
mantiene i tassi invariati allo 0,1%. L'economia
giapponese "e' in ripresa2, si legge nel comunicato
della Boj, il quale, per la prima volta dal 2006,
ammette ufficialmente che il paese e' in deflazione.
Inoltre l'istituto fa sapere che la politica accomodante
sara' mantenuta e che la banca centrale comprera' altri
titoli del debito pubblico, mentre ritirera' a dicembre
le agevolazioni alle grandi imprese.
Bce: Acquisti Covered Bond Saliti a 24 Mld Di Euro
venerdì, 20 novembre 2009 10:55 BRUXELLES
(ASCA) - Roma, 20 nov - La Bce ha portato a 24,06
miliardi di euro, gli acquisti di covered bond, alla
data del 19 novembre. Il programma, finalizzato a
ripristinare condizioni di liquidita' in questo segmento
del mercato obbligazionario, prevede acquisti fino a un
massimo di 60 miliardi di euro. Il programma termina nel
giugno 2010.
Borse Asia-Pacifico:
Shanghai ed Hong Kong chiudono in calo
20.11.2009
La maggior parte delle principali borse della regione
Asia-Pacifico ha chiuso oggi in ribasso.
Dopo cinque sedute positive di fila lo Shanghai
Composite ha perso lo 0,4% a 3.308,35 punti. Durante
l'intera settimana il listino cinese ha guadagnato il
3,8%. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank
(CN000A0LB42) ha perso l'1,3%, Bank of China
(CN000A0J3PX9) lo 0,7% e China Construction Bank
(CN000A0HF1W3). Secondo lo "Shanghai Securities News" la
Banca Centrale cinese potrebbe aumentare il prossimo
anno il quoziente delle riserve obbligatorie richieste
alle banche. Nel settore petrolifero PetroChina
(CN0009365379) ha perso lo 0,9% e Sinopec (CN0005789556)
l'1,8%. Il prezzo del petrolio ha perso ieri a New York
quasi il 3%. Tra i minerari Aluminum Corporation of
China (CNE1000001T8) ha chiuso in calo dell'1,7%,
Jiangxi Copper (CN0009070615) dell'1,5% e Zijin Mining
(CNE100000502) dello 0,9%. Il prezzo del rame ha perso
ieri al NYMEX lo 0,9%, quello del palladio l'1,1% e
quello del platino lo 0,6%.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha perso lo 0,8% a 22.455,84
punti. Sul listino della città costiera ha pesato la
debole performance registrata ieri da Wall Street. Tra i
titoli dell'Hang Seng HSBC (GB0005405286) ha perso lo
0,5%, China Mobile (HK0941009539) l'1%, China Life
(CN0003580601) lo 0,3%, Li & Fung (BMG5485F1445) il 4% e
Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) l'1,5%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a
Sydney ha perso l'1,3% e il Taiex a Taipei l'1%. Il
Kospi a Seul ha chiuso invariato, lo Straits Times a
Singapore ha guadagnato lo 0,1%.
Redazione Borsainside 12.10
Trichet: exit
strategy graduale
venerdì, 20 novembre 2009 13:14 BRUXELLES
(ANSA) - ROMA, 20 NOV - Il ritiro delle misure
straordinarie della Bce per contrastare la crisi sara'
'tempestivo e graduale', le banche si tengano pronte. Lo
ha detto il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet
sottolineando che il supporto al credito non puo' durare
'indefinitivamente' e che le banche devono rafforzare
capitale e riserve anziche' pagare bonus e dividendi'.
L'attuale livello dei tassi di interesse e' 'molto
basso' e la Bce riassorbira' la liquidita' per garantire
stabilita' dei prezzi.
Fmi: Lipsky, La Ripresa c'e' Ma Stimoli Non Vanno Tolti
venerdì, 20 novembre 2009 13:31 DUBAI
(AGI) - Dubai, 20 nov. - L'economia globale sta
dirigendosi verso una ripresa sostenuta, ma e' ancora
troppo presto per ritirare gli stimoli. Lo dice il
numero due del Fondo monetario internazionale, John
Lipsky. "Pensiamo - ha spiegato l'economista - che siamo
sulla strada di una crescita sostenuta, ma la ripresa
procedera' in modo relativamente moderato e stagnante".
20 Novembre 2009 16:53
NEW YORK
Italiani divisi a meta'
tra coloro che sono soddisfatti della propria situazione
economica
di WSI - APCOM
Italiani divisi a meta' tra coloro che sono soddisfatti
della propria situazione economica e coloro che non lo
sono. Crescono gli abbastanza soddisfatti. Nessuna
differenza rispetto al 2008 per chi lavora in proprio.
Italia divisa a metà tra coloro che sono soddisfatti
della propria situazione economica e coloro che non lo
sono. È quanto emerge dall'Annuario statistico
dell'Istat 2009 secondo cui nel 2009, la percentuale di
persone dai 14 anni in su che si dichiarano molto o
abbastanza soddisfatte della propria situazione
economica è pari al 46,9 per cento, una quota di poco
inferiore a quella di quanti si dichiarano per niente o
poco soddisfatti, 50,6 per cento".
Rispetto al 2008, cresce lievemente la quota di chi si
dichiara abbastanza soddisfatto (dal 41,3 per cento del
2008 al 44,3 per cento), mentre la percentuale di quanti
riferiscono di essere molto soddisfatti resta
sostanzialmente invariata (2,6 per cento).
Specularmente, si riduce il peso degli individui
insoddisfatti. L`unica categoria di individui per la
quale non si osservano cambiamenti rispetto all`anno
precedente è quella dei lavoratori in proprio; tra
questi, nel 2009, la proporzione di soddisfatti (47 per
cento) e insoddisfatti (50,7 per cento) è
sostanzialmente identica a quella dell`anno precedente.
L'Istat rileva poi che nei primi mesi del 2009 la
percentuale di famiglie che giudicano la propria
situazione economica sostanzialmente invariata rispetto
all`anno precedente è più alta di quella rilevata nel
corrispondente periodo del 2008 (44,9 per cento rispetto
al 39,4 per cento del 2008). Parallelamente, si regista
una diminuzione della quota di famiglie che riferiscono
un peggioramento della propria situazione (dal 54,5 per
cento al 40,0 per cento). In particolare, quelle che la
considerano molto peggiorata passano, tra il 2008 e il
2009, dal 16,2 al 13,1 per cento.
Abi: Allarme Di Faissola Sulle Sofferenze Vicine Ai 20
Mld a Fine Anno
venerdì, 20 novembre 2009 17:19 ROMA
(ASCA) - Roma, 20 nov - Arriva da Corrado Faissola
l'allarme sul livello delle sofferenze bancarie.
Mercoledi' era stato il comitato esecutivo dell'Abi a
mettere il dito sulla piaga: il rischio sulle partite
incagliate e sui crediti inesigibili. La qualita' del
credito, in Italia, e' infatti peggiorata a seguito
della crisi finanziaria. E Faissola ha sottolineato che
le perdite su crediti ''a fine anno temo - ha detto -
non saranno lontane dai 20 miliardi'', rispetto ai circa
11 miliardi di euro dei primi nove mesi dell'anno.
Faissola, intervenuto all'assemblea annuale dell'Aibe
(l'Associazione delle banche estere in Italia), ha anche
osservato che ''non ci attendono mesi facili e di questo
dobbiamo essere consapevoli''. ''Da molti mesi - ha
aggiunto - il nostro sistema bancario sta registrando
una crescita delle sofferenze. A settembre 2009 quelle
lorde sono risultate pari a 55 miliardi di euro, in
crescita del 25% su base annua e superiore al 3% in
rapporto agli impieghi''. Il presidente dei banchieri ha
poi aggiunto che ''nel primo semestre del 2009 le
rettifiche di valore nette per il deterioramento dei
crediti sono state pari a oltre 9 miliardi''. Un dato
che si e' ulteriormente aggravato nel terzo trimestre:
''i dati preliminari dei primi nove mesi e relativi alle
prime undici banche, parlano di oltre 11 miliardi''.
Roubini: sui mercati grava nuovo rischio bolla
speculativa
BlueTG.it - venerdì, 20 novembre 2009 18:20 NEW YORK
Secondo l’economista Nouriel Roubini vi è il rischio di
una nuova “asset bubble” sui mercati emergenti e delle
materie prime, dovute al livello estremamente basso dei
tassi d’interesse.
Con mercati azionari che guadagnano in media il 25% da
inizio anno e il 66% dai minimi di inizio marzo vi
sarebbe secondo l’economista il rischio che il prezzo
del petrolio, già salito del 70% da inizio anno a 76
dollari al barile oggi a New York, “possa salire a 80,
90 o 100 dollari a causa della domanda speculativa che
non riflette alcun fondamento economico reale”.
Le borse europee chiudono
di nuovo in calo, ancora male i titoli high-tech
20.11.2009
I principali listini azionari europei hanno chiuso anche
oggi in ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,3%,
il DAX a Francoforte lo 0,7%, il CAC40 a Parigi lo 0,8%,
il FTSE MIB a Milano l'1,4% e lo SMI a Zurigo lo 0,2%.
I titoli high-tech hanno sofferto anche oggi in
particolar modo. Infineon (DE0006231004) ha perso il
3,4%, STMicroelectronics (NL0000226223) il 3,5% e Nokia
(FI0009000681) il 4%. Dell Computer (US24702R1014) ha
pubblicato una trimestrale chiaramente al di sotto delle
attese del mercato (per ulteriori dettagli clicca qui).
Tra i bancari Barclays (GB0031348658) ha perso l'1,4%,
Lloyds Banking Group (GB0008706128) il 2%, Commerzbank
(DE0008032004) il 3,7%, Société Générale (FR0000130809)
il 2,7%, Intesa Sanpaolo (IT0000072618) l'1,9% e UBS
(CH0024899483) il 2,3%. Jean Claude Trichet ha
dichiarato oggi che la liquidità senza precedenti messa
a disposizione delle banche verrà progressivamente
ridotta (per ulteriori dettagli clicca qui).
Nel settore petrolifero BP (GB0007980591) ha perso lo
0,4%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) l'1,1%, Eni
(IT0003132476) il 2% e Total (FR0000120271) l'1,4%. Il
prezzo del petrolio è sceso nel pomeriggio a New York al
di sotto di quota $77 al barile.
ENEL (IT0003128367) e Fiat (IT0001976403) hanno perso
rispettivamente l'1,8% e il 4,9%. UBS ha declassato oggi
le due blue chips italiane a "Neutral".
Cable & Wireless (GB0001625572) ha guadagnato a Londra
il 2,8%. J.P. Morgan ha promosso oggi il titolo del
secondo operatore britannico di telefonia fissa da "Neutral"
ad "Overweight".
Redazione Borsainside 19.00
Google dichiara guerra al
computer
venerdì, 20 novembre 2009 - 19:23 CET
(ANSA) - ROMA, 20 NOV - E' quasi una dichiarazione di
guerra al pc: Google (NASDAQ: GOOG - notizie) presenta
il suo nuovo sistema operativo Chrome che 'trasferisce'
il software su internet. Chrome Os e' stato presentato
nella notte a Mountain View, ma per vederlo su un pc
bisognera' attendere almeno un anno. E' un sistema
operativo che punta ai pc low cost. Le parole d'ordine
sono leggerezza e velocita', mentre la chiave di volta
e' Internet, dove risiederanno i software piu' usati,
per scrivere documenti, guardare video e ascoltare
musica.
Borse dell'Europa
dell'Est: Mosca scende ancora, in ripresa gli altri
listini
20.11.2009
Quasi tutte le principali borse dell'Europa dell'Est
hanno chiuso oggi in rialzo.
L'indice RTS ha perso a Mosca l'1% a 1.436,44 punti. I
volumi di scambio sono aumentati rispetto a ieri ma sono
rimasti al di sotto della media. Sul mercato azionario
russo ha pesato anche oggi il calo del prezzo del
petrolio. Le quotazioni dell'oro nero sono scese nel
pomeriggio a New York al di sotto di quota $77 al
barile. Tra le blue chips russe LUKoil (RU0009024277) ha
perso il 2,3%, Rosneft (RU000A0J2Q06) l'1,7%, Gazprom
(RU0007661625) il 3,5%, Norilsk Nickel (RU0007288411) il
2% e Sberbank (RU0009029540) l'1,6%.
Il BUX a Budapest ha guadagnato lo 0,3% a 20.649,51
punti. Dopo le forti perdite di ieri alcuni titoli del
listino ungherese hanno registrato una ripresa. MOL
(HU0000068952) ha guadagnato l'1,6% e Magyar Telekom
(HU0000016522) lo 0,5%. OTP Bank (HU0000061726) ha perso
lo 0,5%, Gedeon Richter (HU0000067624) ha chiuso
invariato.
Il PX a Praga ha guadagnato lo 0,3% a 1.150,10 punti.
Orco Property (LU0122624777) ha chiuso in rialzo del 9%.
L'impresa immobiliare ha pubblicato dei dati di bilancio
per il terzo trimestre che hanno battuto chiaramente le
attese del mercato. Tra gli altri titoli del listino
ceco Komercni Banka (CZ0008019106) ha guadagnato l'1% e
Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) lo 0,6%. Erste Group
Bank (AT0000652011) e Ceske Energeticke Zavody
(CZ0005112300) hanno perso lo 0,1%.
Il WIG a Varsavia ha guadagnato lo 0,6% a 39.574,18
punti. Quasi tutte le blue chips polacche hanno potuto
recuperare parte del terreno perso durante le scorse
sedute. Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha guadagnato lo 0,6%,
PKO Bank Polski (PLPKO0000016) l'1,7%, KGHM Polska Miedz
(PLKGHM000017) l'1,8% e PKN Orlen (PLPKN0000018) l'1,8%.
Telekomunikacja Polska (PLTLKPL00017) ha perso lo 0,5%.
Redazione Borsainside 20.45
Borse dell'America
Latina: Domina il segno meno, Città del Messico -0,5%
20.11.2009
La maggior parte delle borse dell'America Latina ha
chiuso oggi in calo. La Borsa di San Paolo è rimasta
ferma a causa di una festività in Brasile.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dello
0,5% a 30.666,51 punti. Tra le blue chips messicane
América Móvil (MXP001691213) ha perso lo 0,8%, Cemex
(MXP225611567) lo 0,8% e Grupo Mexico (MXP370841019) il
2,1%. Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) ha guadagnato
controtendenza lo 0,4%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il
Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,4%, l'IBVC a Caracas
l'1,5% e il General a Lima lo 0,1%. L'IGBC a Bogotà e l'IPSA
a Santiago del Cile hanno guadagnato rispettivamente lo
0,1% e lo 0,8%.
Redazione Borsainside 23.55
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