PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Martedì 24 Novembre 2009

PARTE  2

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24 Novembre 2009 00:25 NEW YORK
MEREDITH «MAI STATA TANTO NEGATIVA IN UN ANNO»
di WSI
L'analista preferisce "star seduta" sul cash fino a quando "ci sara' un'altra gamba al ribasso delle valutazioni". "Il rally azionario non e' giustificato". "In questo momento e' tutto caro". E si ricadra' in recessione.
In un'intervista alla rete TV Cnbc Meredith Whitney, l'analista che ha previsto sia il crollo di Wall Street nel 2008 sia il forte recupero del mercato da marzo in poi, fondato sui titoli bancari, ha detto di recente che "non e' stata cosi' ribassista in un anno". La Whitney ha inoltre previsto un secondo sprofondamento in recessione dell'economia americana dopo la ripresa (cosidetto "double dip") anche se la seconda gamba della W sara' meno severa della prima.
1) Il settore bancario "oggi non e' adeguatamente capitalizzato".
2) Ci sara' un'altra gamba al ribasso nei prezzi delle case, quando i prezzi e i tassi dei mutui cominceranno a muoversi in giu'. Il rischio e' ancora maggiore nel mercato immobiliare residenziale piu' che in quello commerciale.
3) Questa borsa "non ha senso" e "non c'e' alcuna ragione fondamentale che giustifichi il recente rally azionario".
4) Nel settore bancario la maggiore differenza tra il mercato oggi e l'anno scorso e' che adesso non c'e' piu' il "mark-to-market". "Le banche torneranno al book value tangibile". I titoli bancari vanno venduti.
5) La Withney preferisce "star seduta" sul cash fino a quando "ci sara' un'altra gamba al ribasso delle valutazioni" e stima che "in questo momento e' tutto caro".

 

 

La Borsa di Tokyo chiude in ribasso
24.11.2009
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in ribasso. Il Nikkei ha perso l'1% a 9401,58 punti e il Topix l'1,1% a 829,22 punti. Nel settore bancario Mitsubishi UFJ Financial (JP3902900004) ha chiuso in ribasso del 2,8%, Mizuho Financial Group (JP3885780001) del 2,5% e Sumitomo Mitsui Financial Group (JP3890350006) del 4,4%. Il mercato teme che dopo Mitsubishi UFJ anche le altre grandi banche giapponesi possano lanciare un aumento di capitale. Tra gli esportatori Toyota (JP3633400001) ha perso l'1,7%, Canon (JP3242800005) l'1,2%, Panasonic (JP3866800000) il 2,2% e Sony (JP3435000009) l'1,9%. Lo yen è salito oggi rispetto al dollaro ai suoi più alti livelli delle ultime sei settimane. Japan Airlines (JP3705400004) ha perso l'8,4%. Mitsui & Co. (JP3893600001) ha venduto nel primo semestre dello scorso esercizio la sua intera partecipazione nella linea area. La notizia ha fatto aumentare ulteriormente i timori del mercato su una possibile bancarotta di Japan Airlines.
Redazione Borsainside 7.30

 

 

Lloyds, aumento capitale da 13,5 mld
martedì, 24 novembre 2009 - 9:19 CET
(ANSA) - ROMA, 24 NOV - Lloyds Banking (Londra: LLOY.L - notizie) mettera' sul mercato nuove azioni al prezzo di 37 pence l'una in un aumento di capitale di 13,5 miliardi di sterline.
Si tratta del piu' alto aumento di capitale mai registrato nel Regno Unito. Il prezzo, spiega la banca in una nota, e' del 59,5% inferiore alla chiusura di Borsa di ieri.
L'operazione avverra' attraverso lo scambio di 1,34 nuove azioni per ogni azione posseduta. Gli azionisti saranno chiamati in settimana ad approvare l'aumento di capitale in assemblea.

 

 

Germania, fiducia economia novembre migliora oltre attese
martedì, 24 novembre 2009 10:22 BERLINO
L'indagine congiunturale sul clima di fiducia degli imprenditori tedeschi mostra a novembre un miglioramento decisamente superiore alle attese.
Lo dice l'istituto per la ricerca economica Ifo, il cui indice sul morale delle imprese si porta a 93,9 a fronte di una mediana del sondaggio Reuters pari a 92,5 e dopo il 92,0 - rivisto dal precedente 91,9 - di ottobre.
A parere dell'economista capo Ifo Klaus Abberger la prima economia europea vedrà la debolezza dei consumi protrarsi per l'intero 2010 e l'effetto deprimente del cambio sulle esportazioni tedesche è più che compensato dalla forza della domanda estera.
Tra le singole componenti dell'indice generale migliorano oltre il consensus Reuters sia quella relativa alle condizioni attuali a quota 89,1 sia quella sulle aspettative a 98,9.

 

 

24 Novembre 2009 10:54 NEW YORK
CINA: MASSICCIA RACCOLTA FONDI PER LE BANCHE
di WSI-APCOM
I maggiori istituti bancari cinesi si preparano ad un piano che prevede la raccolta di quasi 30 miliardi di euro. Obiettivo: riallineare i livelli di capitale ai requisiti regolamentari.
Le maggiori banche della Cina preparano massici piani di raccolta di fondi, necessari a riallineare i loro livelli di patrimonializzazione ai requisiti regolamentari, dopo che nei mesi scorsi hanno innondato crediti nell'economia del Dragone. Lo riporta il Financial Times, che nell'edizione online cita le stime degli analisti di Bnp Paribas, secondo cui le 11 maggiori banche quotate della Cina dovranno raccogliere almeno 300 miliardi di yuan, o 29,3 miliardi di euro.
Intanto oggi i mercati azionari cinesi sono stati depressi proprio dalle attese di possibili strette regolamentari sui livelli di patrimonializzazione delle banche. A breve si svolge la riunione annuale del governo sulla pianificazione economica e ieri le autorità cinesi hanno ordinato alle banche di migliorare i controlli sull'erogazione di prestiti e sulla gestione dei rischi.
Secondo l'Ft, a seguito delle precedenti istruzioni per aumentare il credito all'economia, nei primi 10 mesi dell'anno le banche cinesi hanno riversato oltre 8.900 miliardi di yuan nel sistema, a fronte di 5.260 miliardi di prestiti dello stesso periodo di un anno prima. Oggi la Borsa di Shanghai ha chiuso in calo del 3,5 per cento, mentre la più piccola Shenzhen ha registrato un meno 4,3 per cento.

 

 

La Fed vuol sapere quando le banche restituiranno gli aiuti di stato
BlueTG.it - martedì, 24 novembre 2009 11:57 NEW YORK
Secondo quanto riferisce l’agenzia Bloomberg che cita fonti “vicine alla vicenda”, la Federal Reserve avrebbe chiesto a Bank of America e altri otto gruppi finanziari coinvolti nello stress test di alcuni mesi fa di inviarle piani dettagliati di informazioni circa i tempi e i modi del previsto rimborso degli aiuti di stato ricevuti, pari a 142 dei 700 miliardi di dollari autorizzati dal Congresso nel 2008 nell’ambito del piano Tarp.
I gruppi finanziari che dopo lo stress test ottennero aiuti che debbono ancora essere restituiti, ricorda Bloomberg, oltre a Bank of America sono PNC, Citigroup, Fifth Third Bancorp, Gmac, KeyCorp, Regions Financial, SunTrust Banks e Wells Fargo.

 

 

Borse Asia-Pacifico: Sale solo Taipei, Shanghai va a picco
24.11.2009
Quasi tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso il 3,5% a 3.223,53 punti. L'organo che vigila sul settore bancario cinese ha avvertito gli istituti di credito di attenersi rigorosamente alle direttive sui requisiti patrimoniali altrimenti dovranno affrontare delle sanzioni. Il monito ha fatto riaumentare i timori del mercato sui rischi del settore finanziario cinese che ha registrato negli ultimi mesi un boom dell'attività di concessione di prestiti. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha perso il 2,7%, Bank of China (CN000A0J3PX9) il 2,3%, China Construction Bank (CN000A0HF1W3) il 2,9% e Bank of Communications (CN000A0ERWC7) il 3,1%. Nel settore immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha chiuso in calo del 2%, Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) dell'1,2% e Gemdale (CNE000001790) del 2%. Tra i titoli dei produttori di materie prime sono scattate delle prese di beneficio. Yunnan Copper (CNE000000W13) ha perso il 4,1%, Zhongjin Gold (CNE000001FM8) l'1,9% e PetroChina (CN0009365379) il 3%.

L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso dell'1,5% a 22.423,14 punti. I bancari hanno guidato anche ad Hong Kong la lista dei ribassi. Bank of China, che ha annunciato di star studiando delle opzioni per raccogliere del nuovo capitale, ha perso il 4%. Tra gli altri titoli del settore HSBC (GB0005405286) ha chiuso in calo dello 0,6%, China Construction Bank del 3,4% e Bank of Communications del 2,5%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha perso lo 0,7%, il Kospi a Seul lo 0,8% e lo Straits Times a Singapore lo 0,6%. Il Taiex a Taipei ha guadagnato lo 0,4%.
Redazione Borsainside 12.30
 

 

 

King: Banca d'Inghilterra alzera' tassi e vendera' bond entro 2-3 anni
BlueTG.it - martedì, 24 novembre 2009 12:58 LONDRA
La Banca d’Inghilterra alzerà i tassi e venderà gli asset acquistati durante il suo piano d’emergenza nel giro dei prossimi 2-3 anni secondo quanto dichiarato oggi dal Governatore Mervyn King. “Il difficile è capire come farlo e quando farlo”, ha aggiunto il banchiere centrale britannico.

 

 

Opel: Merkel, Gm Ha Restituito Soldi Prestito Ponte
martedì, 24 novembre 2009 13:07 BERLINO
(AGI/AFP) - Berlino, 24 nov. - General Motors (NYSE: GM - notizie) ha restituito il prestito ponte da 1,5 miliardi di euro ricevuto dal governo tedesco per mantenere in vita Opel. Lo fa sapere il cancelliere Angela Merkel. "I contribuenti - dice - non hanno perso neanche un cent". Merkel ha poi aggiunto di aspettarsi "un'esauriente lettera di ringraziamento da General Motors nei prossimi anni".

 

 

Usa: pil rivisto al ribasso
martedì, 24 novembre 2009 14:52 WASHINGTON
(ANSA) - ROMA, 24 NOV - Il prodotto interno lordo degli Stati Uniti nel terzo trimestre 2009 e' stato rivisto al ribasso a +2,8%. Dal +3,5% della prima stima.
Il dato e' in linea con le stime degli analisti e si raffronta con un -0,7% segnato nel secondo trimestre del 2009.

 

 

Un americano su quattro paga un mutuo che vale piu' di casa sua
BlueTG.it - martedì, 24 novembre 2009 14:55 NEW YORK
Se in Italia crescono le preoccupazioni per il sempre maggior peso dei mutui per l’acquisto di immobili sulle spalle di molte famiglie italiane, negli Stati Uniti la situazione è allarmante: secondo una ricerca di First American CoreLogic citata dalla Cnn nel proprio sito, il 23% di coloro che hanno acceso un mutuo negli Usa deve attualmente una somma superiore a quella del valore dell’immobile stesso alla propria banca. A fine settembre 10,7 milioni di immobili residenziali risultavano infatti “underwater”, “sott’acqua”, ossia valevano meno del debito residuo in capo ai loro proprietari.
A questi debbono aggiungersi altri 2,3 milioni di abitazioni che vedono il valore del debito residuo pari o superiore di non oltre il 5% rispetto al valore dell’immobile, dato che porta al 28% il totale dei proprietari di case che negli Usa corrono seri rischi di incorrere in una procedura di “foreclosure” ossia di vendita forzata dell’immobile in caso di mancato pagamento delle rate del mutuo da parte dei mutuatari.

 

 

Mutui: Caritas, Italiani Strozzati. a Rischio Poverta' Uno Su Quattro
martedì, 24 novembre 2009 - 15:08 CET
(ASCA) - Roma, 24 nov - ''Strozzati dai mutui, nel 2010 un italiano su quattro a rischio poverta''' e' questo l'allarme lanciato dall'Osservatorio Regionale del Costo sul Credito (BCI.SN - notizie) (ORCC) promosso dalla Caritas Italiana e dalla Fondazione Culturale Responsabilita' Etica. L'indebitamento derivante dai mutui per l'acquisto della casa e il credito al consumo stanno gravemente danneggiando una larga parte della popolazione, in particolare anziani e lavoratori precari, che si trovano ad affrontare un futuro incerto e senza garanzie. Gia' dalle prossime settimane (e non nei prossimi mesi) le piu' esposte saranno le famiglie con un solo genitore con figli a carico. Infatti, un italiano su quattro tra quelli che acquisteranno una casa nel 2010 e' a rischio poverta'. Se si considerano le famiglie che contano il prossimo anno di ricorrere al credito per abbandonare l'affitto a favore di un appartamento di proprieta', la ''soglia di poverta''' cresce fino al 37%, una famiglia su tre.

 

 

Jp Morgan taglia le previsioni sul dollaro
BlueTG.it - martedì, 24 novembre 2009 - 16:49 CET
Anche Jp Morgan Chase sembra ormai convinta che il dollaro sarà l’anno prossimo la principale vittima della decisione della Federal Reserve di non alzare i tassi fino a fine anno o agli inizi del 2011 e per la conseguente decisione degli investitori di puntare su attività in valute estere a più elevato ritorno.
Secondo la banca d’affari l’euro potrà così salire a quota 1,62 entro il secondo trimestre dell’anno (in precedenza era stata indicata come possibile quota 1,50 entro il primo trimestre). (l.s.)

 

 

Le borse europee scendono, male i bancari
24.11.2009
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi in ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,6%, il DAX a Francoforte lo 0,6%, il CAC40 a Parigi lo 0,8%, il FTSE MIB a Milano l'1,1% e lo SMI a Zurigo lo 0,2%.
Sulle borse del Vecchio Continente ha pesato nel pomeriggio la debole performance di Wall Street. Il Dipartimento del Commercio ha rivisto al ribasso la sua stima sul PIL degli USA nel terzo trimestre da +3,5% a +2,8%. Il dato ha corrisposto alle previsioni degli economisti. Le spese per consumi sono aumentate però lo scorso trimestre del 2,9% mentre gli esperti avevano atteso un incremento del 3,2%.
I bancari hanno guidato la lista dei ribassi. HSBC (GB0005405286) ha perso l'1,9%, Royal Bank of Scotland (GB0006764012) il 3,9%, Commerzbank (DE0008032004) il 3,4%, Société Générale (FR0000130809) il 3,2%, UniCredit (IT0000064854) il 2% e UBS (CH0024899483) il 2%. Standard & Poor’s ha avvertito in uno studio che molte grandi banche mondiali potrebbero aver bisogno di raccogliere dei nuovi fondi durante i prossimi anni.
Sui titoli dei produttori di materie prime sono scattate delle prese di beneficio. BHP Billiton (GB0000566504) ha perso lo 0,7%, Xstrata (GB0031411001) l'1,6%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) l'1% e Total (FR0000120271) lo 0,3%.
Rio Tinto (GB0007188757) ha chiuso in calo del 2,9%. Secondo delle voci di mercato Chinalco potrebbe vendere la sua partecipazione nel secondo produttore al mondo di ferro.
Carrefour (FR0000120172) ha guadagnato il 3,1%. J.P. Morgan ha alzato oggi il suo rating sul titolo del colosso della distribuzione ad "Overweight" (per ulteriori dettagli clicca qui).
Infineon (DE0006231004) ha chiuso in rialzo del 2,2%. Sul mercato è circolata oggi la voce che Samsung Electronics (KR7005930003) abbia l'intenzione di fare un'offerta per l'impresa tedesca.
Redazione Borsainside 18.30
 

 

 

Le borse dell'Europa dell'Est chiudono in ribasso
24.11.2009
Tutte le principali borse dell'Europa dell'Est hanno chiuso oggi in ribasso
L'indice RTS ha perso a Mosca l'1,3% a 1.447,23 punti. I volumi di scambio sono scesi notevolmente rispetto a ieri e sono stati bassi. Il mercato azionario russo continua ad essere fortemente dipendente dall'andamento dei prezzi delle materie prime. Il loro calo ha fatto oggi scattare delle prese di beneficio alla borsa moscovita. Tutte le blue chips russe hanno chiuso in calo. LUKoil (RU0009024277) ha perso il 2,8%, Rosneft (RU000A0J2Q06) l'1,2%, Gazprom (RU0007661625) il 2,4% e Sberbank (RU0009029540) il 2%.

Il BUX a Budapest ha perso lo 0,3% a 21.122,86 punti. I bancari hanno guidato la lista dei ribassi come su tutte le borse europee. FHB (HU0000078175) ha perso l'1,9% e OTP Bank (HU0000061726) il 2,2%. MOL (HU0000068952) ha guadagnato lo 0,6%. Merrill Lynch ha confermato oggi il suo rating di "Buy" sul titolo dell'impresa petrolchimica ungherese.

Il PX a Praga ha perso l'1,2% a 1.140,70 punti. Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) ha chiuso in ribasso del 2,6%. Le autorità antitrust europee hanno perquisito gli uffici del gigante delle utilities a causa del sospetto di una sua manipolazione dei prezzi all'ingrosso dell'energica elettrica. Tra gli altri titoli di maggior peso del listino ceco Komercni Banka (CZ0008019106) ha perso lo 0,6%, Erste Group Bank (AT0000652011) lo 0,2%, Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) e lo 0,5%.

Il WIG a Varsavia ha perso l'1,1% a 39.950,30 punti. Tutte le blue chips polacche hanno chiuso in ribasso. Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha perso l'1,9%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) l'1,4%, KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) il 2,9%, PKN Orlen (PLPKN0000018) il 4% e Telekomunikacja Polska (PLTLKPL00017) lo 0,1%.
Redazione Borsainside 20.45
 

 

 

24 Novembre 2009 21:14 NEW YORK
BERNANKE & C. OTTIMISTI SULL'ECONOMIA AMERICANA (MA ATTENTI ALLA BOLLA)
di WSI-ANSA
Alert: i tassi a zero alimentano la speculazione. Messaggio a due facce della Fed, che ha rialzato la stima per la crescita dell'economia degli Stati Uniti nel 2010, prevista ora fra il 2,5% e il 3,5% (era fra 2,1 e 3,3%).
Il comitato della Fed che decide sui tassi ha rialzato la stima per la crescita dell'economia Usa nel 2010, prevista fra il 2,5% e il 3,5%. Lo si legge nei verbali della riunione d'inizio novembre del Fomc. La stima precedente, fornita a giugno, era compresa fra 2,1 e 3,3%. Per il 2009 la stima e' rivista ad un tasso compreso fra -0,4 e -0,1% dalla precedente forchetta compresa fra -1,5% e -1%.
Fino ad oggi lo avevano detto soltanto gli economisti, gli addetti ai lavori o le autorità monetarie di paesi stranieri come la Cina. Ora anche la Banca centrale americana lo ammette: i tassi d'interesse a zero «possono alimentare la speculazione nei mercati finanziari» e falsare le aspettative sull'andamento dell'inflazione. Nel «minute» delle riunioni del Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve, tenutesi gli scorsi 3-4 novembre, si fa esplicito riferimento a questo rischio.
Questo non significa che la banca centrale americana intenda rialzare il costo del denaro che - si legge nel documento - rimarrà al livello attuale ancora a lungo. Almeno fintanto che le aspettative di inflazione rimarranno stabili e la disoccupazione continuerà ad aumentare. Ma con queste parole la Banca centrale Usa ha fatto chiaramente capire che è consapevole dei rischi.
La Fed, come la Bce, la Banca d'Inghilterra e le altre principali banche centrali in tutto il mondo, per far fronte alla stretta creditizia originatasi in conseguenza della crisi finanziaria, hanno messo in atto una politica di progressiva riduzione del costo del denaro. Una scelta obbligata quando i mercati crollavano e nessuno sapeva più che pesci pigliare.

Ma dopo che la tempesta è passata e i mercati hanno ripreso a crescere, in molti hanno iniziato ad approfittare di questa situazione. Con i tassi d'interesse a zero - è la tesi dell'economista Nouriel Roubini - gli investitori hanno preso in prestito denaro dove i tassi sono bassi (come negli Usa) per reinvestirli altrove. Sfruttando ad esempio il rally dei mercati emergenti (come quello cinese) o delle commodity (come l'oro e il petrolio). Questo, secondo l'economista, ha dato origine a una bolla nei mercati e ha contemporaneamente avviato la svalutazione del dollaro.

 

 

Borse dell'America Latina: Sale San Paolo, scende Città del Messico
24.11.2009
La maggior parte delle borse dell'America Latina ha chiuso oggi in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato lo 0,8% a 67.317,00 punti. Secondo delle voci di stampa il Governo brasiliano potrebbe ridurre l'imposta sui beni di produzione industriale. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) e Vale (BRVALEACNPA3), i due titoli di maggior peso del Bovespa, hanno guadagnato rispettivamente lo 0,8% e lo 0,5%. Lojas Americanas (BRLAMEACNPR6) ha guadagnato il 3,9% e Lojas Renner (BRLRENACNOR1) il 2,9%. UBS ha espresso oggi ottimismo sulle prospettive del settore retail brasiliano.

L'IPC a Città del Messico ha chiuso ribasso dello 0,5% a 30.961,99 punti. Sul mercato azionario messicano ha pesato la debole performance di Wall Street. Tra i titoli principali dell'IPC América Móvil (MXP001691213) ha perso l'1,3%, Cemex (MXP225611567) il 2,6% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) lo 0,7%.

Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,2%, il General a Lima l'1%, l'IBVC a Caracas lo 0,7% e l'IPSA a Santiago del Cile lo 0,5%. L'IGBC a Bogotà ha guadagnato lo 0,4%.
Redazione Borsainside 23.55
 

 

 

 
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WALL STREET: FUTURES INCERTI: PESANO TIMORI SULLE BANCHE

24 Novembre 2009 14:00 NEW YORK - WSI
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Il sistema finanziario e' stabile, ma non e' piu' normale: preoccupa la posizione liquida degli istituti. Convincono i conti di HP. Carrellata di dati macro in arrivo.
Si profila una seduta incerta a Wall Street, con i contratti sui principali indici azionari che quando manca un'ora e mezzo all'inizio delle contrattazioni scambiano in prossimita' dei valori di ieri (vedi quotazioni a fondo pagina), con i timori circa i livelli di capitale delle banche, l'outlook economico e i tassi di interesse che hanno spinto gli operatori a mantenere un approccio cauto.

L'attenzione del mercato si e' spostata sullo stato di salute del sistema bancario. L'indice di Shanghai fa un tonfo del 3.5% dopo che le autorita' di controllo cinesi hanno lanciato un monito agli istituti del Paese affinche' si impegnino a rispettare i requisiti in fatto di liquidita', altrimenti incorreranno in sanzioni.

Nel frattempo un rapporto pubblicato dall'agenzia Standard & Poor's, che si basa su una nuova metodologia di calcolo, ha mostrato che la solidita' di capitale delle banche varia enormemente: nel complesso gli istituti americani sono vicini alla media mondiale, ma con un gap enorme l'uno dall'altro.

Intanto la Federal Reserve, stando a quanto riferito da una persona informata sui fatti, avrebbe chiesto a nove banche americane che hanno preso parte al programma degli stress test di sottoporsi ad un piano che prevede la restituzione delle iniezioni di capitale ricevute dal governo.

In ambito macro, gli occhi saranno puntati sui dati circa la fiducia dei consumatori e i prezzi immobiliari di settembre (indice Case-Shiller), oltre che sulla seconda lettura del Pil relativo al terzo trimestre, che dovrebbe mostrare una crescita del 2.8% invece che del 3.5% comunicato in precedenza.

Alla base della revisione al ribasso, secondo gli economisti di BNP Paribas, ci sarebbero le cifre relative alle esportazioni, alle scorte di magazzino e alle spese al consumo, risultate molto piu' basse di quanto previsto dal Dipartimento del Commercio. Verra' inoltre pubblicata la prima stima circa i profitti societari nel terzo trimestre.

Alle 20 italiane gli occhi degli operatori saranno invece puntati sulle minute della Federal Reserve, che fanno riferimento all'ultima riunione di due giorni in materia di tassi di interesse. I contenuti del documento potrebbe fare luce sulle future iniziative federali straordinarie a sostegno dell'economia, oltre che sull'opinione che la Banca Centrale si e' fatta su temi caldi quali la crescita economica, l'occupazione e l'inflazione.

Sul fronte societario, sotto i riflettori Hewlett-Packard, dopo che la produttrice di computer ha riportato una crescita dell'utile del 14%. HP aveva gia' offerto qualche indicazione sulla sua performance trimestrale al momento di stringere un accordo per l'acquisto di 3Com per una cifra pari a $2.7 miliardi.

Tra i titoli caldi figura anche Analog Devices, che ha annunciato che i tassi della domanda hanno registrato un'accelerazione nel quarto trimestre fiscale. I profitti della produttrice di semiconduttori sono scivolati del 27% nel periodo preso in esame. Oggi in calendario sono previste le trimestrali di Hormel Foods e Warner Music Group.

Sugli altri mercati, sull'energetico cede leggermente terreno il greggio. Al momento i futures con consegna dicembre retrocedono di $0.06 a quota $77.50 al barile. Sul valutario arretra il dollaro, con l'euro che si rafforza nei confronti del biglietto verde a $1.4979, con volumi di scambio molto alti. Salgono i prezzi dell'oro: i futures con scadenza dicembre avanzano di $5.80 a quota $1170.50 l'oncia. In progresso i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e' sceso al 3.3500% dal 3.3640% di ieri.

Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 e’ in progresso di 2.20 punti (+0.20%) a quota 1106.00.

Il contratto sull'indice Nasdaq 100 e' in rialzo di 0.75 punti (+0.04%) a quota 1792.00.

Il contratto sull'indice Dow Jones guadagna 11 punti (+0.11%) a 10433.00 punti.

 

 

 

WALL STREET: INCERTA MALGRADO L'IMMOBILIARE

24 Novembre 2009 15:35 NEW YORK - WSI
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Avvio tiepido. Per il mercato del mattone il peggio sembra alle spalle, ma preoccupa la liquidita' delle banche. PIL in linea con le stime. Alert volatilita' in vista del Thanksgiving.
Partenza contrastata per i listini azionari americani, con gli investitori che preferiscono non sbilanciarsi troppo in vista della festivita' del Thanksgiving.

Le notizie giunte sinora in ambito macro sono contrastanti. La seconda lettura del PIL del terzo trimestre e' risultata inferiore a quella precedente, ma linea con le stime, cosi' come accaduto per i profitti trimestrali di Hewlett-Packard, il che ha contribuito a mantenere il mercato in prossimita' dei livelli della vigilia.

Ma in settembre i prezzi immobiliari di 20 citta' statunitensi, cosi' come indicato dall'indice Case-Shiller, sono cresciuti per il quinto mese consecutivo e per la prima volta dopo 20 mesi hanno evidenziato un calo su base tendenziale ad una cifra e non piu' a due.

I dati hanno contribuito a risollevare il morale degli investitori, abbastanza cupo nelle prime contrattazioni pre-borsa. Cio' anche a causa dei timori circa i livelli di capitale delle banche, che hanno spinto gli operatori a mantenere un approccio cauto. L'attenzione del mercato si e' spostata sullo stato di salute del sistema bancario dopo che le autorita' di controllo cinesi hanno lanciato un monito agli istituti del Paese affinche' si impegnino a rispettare i requisiti in fatto di liquidita', altrimenti incorreranno in sanzioni. L'indice di Shanghai ha fatto un tonfo del 3.5%.

Nel frattempo un rapporto pubblicato dall'agenzia Standard & Poor's, che si basa su una nuova metodologia di calcolo, ha mostrato che la solidita' di capitale delle banche varia enormemente: nel complesso gli istituti americani sono vicini alla media mondiale, ma con un gap enorme l'uno dall'altro.

Intanto la Federal Reserve, stando a quanto riferito da una persona informata sui fatti, avrebbe chiesto a nove banche americane che hanno preso parte al programma degli stress test di sottoporsi ad un piano che prevede la restituzione delle iniezioni di capitale ricevute dal governo.

Gli scambi potrebbero essere sottili e volatili in vista della festivita' del Ringraziamento, giovedi', ma allo stesso tempo una serie di potenziali catalizzatori sul fronte macroeconomico potrebbero cambiare le sorti della seduta.

Alle 16 italiane verra' pubblicato l'indice della fiducia dei consumatori e alle 19 si conoscera' l'esito dell'asta dei titoli a cinque anni. Alle 20 italiane gli operatori analizzeranno le minute della Fed relative alla riunione di politica monetaria di due giorni conclusasi il 4 novembre scorso. I contenuti del documento potrebbe fare luce sulle future iniziative federali straordinarie a sostegno dell'economia, oltre che sull'opinione che la Banca Centrale si e' fatta su temi caldi quali la crescita economica, l'occupazione e l'inflazione.

Sul fronte societario, sotto i riflettori Hewlett-Packard, dopo che la produttrice di computer ha riportato una crescita dell'utile del 14%. HP aveva gia' offerto qualche indicazione sulla sua performance trimestrale al momento di stringere un accordo per l'acquisto di 3Com per una cifra pari a $2.7 miliardi.

Tra i titoli caldi figura anche Analog Devices, che ha annunciato che i tassi della domanda hanno registrato un'accelerazione nel quarto trimestre fiscale. I profitti della produttrice di semiconduttori sono scivolati del 27% nel periodo preso in esame. Oggi in calendario sono previste le trimestrali di Hormel Foods e Warner Music Group.

Sugli altri mercati, sull'energetico cede terreno il greggio. Al momento i futures con consegna dicembre retrocedono di $0.65 a quota $76.91 al barile. Sul valutario arretra il dollaro, con l'euro che si rafforza nei confronti del biglietto verde a $1.4979, con volumi di scambio molto alti. Salgono i prezzi dell'oro: i futures con scadenza dicembre avanzano di $3.30 a quota $1168.00 l'oncia. In progresso i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e' sceso al 3.3510% dal 3.3640% di ieri.

 

 

 

WALL STREET: SCIVOLA AFFLITTA DAI CONSUMI

24 Novembre 2009 18:00 NEW YORK - WSI
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Gli americani hanno speso meno del previsto nel terzo trimestre. Trainato al ribasso da Alcoa e JP Morgan, il Dow ritraccia dai massimi di 13 mesi. Prosegue la corsa dell'oro, in rialzo in 16 sedute su 17. Greggio sotto quota $76.
I listini americani arrivano al giro di boa in ribasso, estendendo le perdite viste nelle altre Borse mondiali, dopo che gli americani hanno speso meno di quanto previsto dagli economisti e gli investitori speculano circa la necessita' delle banche di raccogliere ulteriori risorse di capitale.

Nel frattempo sugli altri mercati il petrolio cede terreno, scendendo sotto l'area dei $76 al barile, mentre continua imperterrita la corsa dei prezzi dell'oro, in rialzo in 16 delle ultime 17 sedute. Trainato al ribasso da Alcoa (-1.5% e JP Morgan (-2%) il Dow Jones ritraccia dai massimi di 13 mesi.

L'indice mondiale MSCI delle Borse dei 23 Paesi industrializzati scivola dello 0.4% a quota 1.161,38 punti, dopo che il paniere cinese Shanghai Composite Index ha lasciato sul campo il 3.5%, che equivale alla peggiore performance giornaliera da agosto. A pesare sull'andamento in Borsa e' stata le indiscrezioni secondo cui le cinque maggiori banche del Paese avrebbero sottoposto piani di aumento di capitale alle autorita' di controllo nazionali.

L'economia americana e' cresciuta del 2.8% nel terzo trimestre, meno di quanto riportato il mese scorso dal governo, rispecchiando il rialzo minore del previsto delle spese al consumo e un ampiamento del deficit commerciale superiore alle stime di ottobre. La spesa dei consumatori, che rappresenta circa il 70% dell'economia statunitense, e' cresciuta del 2.9% e non del 3.2% come calcolato dagli economisti.

"I numeri sono stati un po' piu' bassi del previsto", ha detto Michelle Clayman, chief investment officer di New Amsterdam Partners, osservando che "i consumi si sono ripresi da uno stato di ibernazione totale, che e' dove erano all'inizio dell'anno".

Nel terzo trimestre del 2008 i consumi hanno accusato un calo del 3.5%, il piu' marcato dal 1980. Nel periodo compreso tra luglio e settembre gli Stati Uniti sono usciti dalla fase di recessione, con la crescita economica che ha mostrato un'espansione dopo un anno di cali.

Sempre in ambito macroeconomico, sono giunti anche segnali confortanti. La fiducia dei consumatori e' cresciuta a 49.5 punti nel mese di novembre dai 48.7 di ottobre, mentre in settembre i prezzi immobiliari di 20 citta' statunitensi sono cresciuti per il quinto mese consecutivo.

A livello settoriale le migliori performance sono segnate dai comparti: Semiconductors -SMH +0.6%, Volatility-VXX +0.6%, North American Semis +0.4%, Health Care-XLV +0.3%, 20+ yr Treasuries-TLT +0.3% e U.S. Dollar-UUP +0.2%. Tra i piu' forti ribassi: Crude Oil-USO -1.9%, Global Shippers-SEA -1.8%, Real Estate-ICF/IYR -1.6%, Commodities-GSG -1.6% e Clean Energy-PBW -1.6%.

Alle 18:30 circa il volume di scambio e' di 395 milioni di pezzi al NYSE e 905 milioni al Nasdaq. I titoli in rialzo contro quelli in ribasso sono 1062 a 1861 al Nyse e 811 a 1783 al Nasdaq. I nuovi massimi contro i nuovi minimi delle ultime 52 settimane sono: 65 a 6 al NYSE e 41 a 10 al Nasdaq.

 

 

 

WALL STREET: LIMITA LE PERDITE, LA FED RISOLLEVA GLI INDICI

24 Novembre 2009 22:10 NEW YORK - WSI
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I verbali relativi all'ultimo incontro del FOMC confermano una crescita dell'economia migliore delle stime precedenti. Nuovi allarmi sulle bolle speculative. Sale la fiducia dei consumatori. Cede terreno il greggio.
I listini americani hanno recuperato terreno nelle ore finali di contrattazioni, non riuscendo pero’ a portarsi sopra la linea di parita’, archiviando cosi’ la seduta in leggero calo. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.16% a 10433, l’S&P500 lo 0.05% a 1105, il Nasdaq e’ arretrato dello 0.31% a 2169. Le stime sulla crescita economica per il 2010 diffuse dalla Fed hanno permesso agli operatori di liberarsi delle preoccupazioni sollevate dall’ultimo aggiornamento sul Pil, rivisto ad una crescita inferiore rispetto alla lettura precedente.

L'economia americana e' cresciuta del 2.8% nel terzo trimestre, meno di quanto riportato il mese scorso dal governo, rispecchiando il rialzo minore del previsto delle spese al consumo e un ampliamento del deficit commerciale superiore alle stime di ottobre. La spesa dei consumatori, che rappresenta circa il 70% dell'economia statunitense, e' cresciuta del 2.9% e non del 3.2% come calcolato dagli economisti.

A fare da contraltare al dato sono stati comunque i verbali della Federal Reserve, relativi all’incontro del Fomc tenutosi all’inizio del mese. La Banca Centrale americana stima infatti che l’economia Usa registrera’ una crescita compresa in una forchetta del 2.5%-3.5%, in rialzo dalle precedenti stime che erano per un range 2.1%-3.3%.

La Fed ha pero' anche avvertito che la politica di mantenimento dei tassi d'interesse ai minimi record potrebbe alimentare una nuova bolla speculativa dovuta ad un'eccessiva esposizione al rischio da parte degli investitori. E' molto probabile inoltre che il recupero non sara' cosi' robusto da abbassare in tempi brevi l'elevato tasso di disoccupazione.

Restando in ambito macroeconomico, sono giunti altri segnali confortanti. La fiducia dei consumatori e' cresciuta a 49.5 punti nel mese di novembre dai 48.7 di ottobre, mentre in settembre i prezzi immobiliari delle 20 maggiori citta' statunitensi sono cresciuti per il quinto mese consecutivo su base mensile.

A livello societario, nel settore tecnologico, il colosso informatico Hewlett-Packard e’ arretrato dell‘1.6% dopo aver rispettato le stime preliminari sui risultati fiscali dell’ultimo trimestre, annunciando pero’ che la situazione economica resta "difficile". In buon rialzo Analog Devices, che ha annunciato che i tassi della domanda hanno registrato un'accelerazione nel quarto trimestre fiscale. I profitti della produttrice di semiconduttori sono scivolati del 27% nel periodo preso in esame, battendo comunque le attese degli analisti.

Nel comparto finanziario, debolezza diffusa tra gli istituti bancari per l’intero arco della giornata, con JP Morgan in ribasso del 2% circa, a guidare i ribassi all’interno dell’indice industriale. L’indice settoriale KBW ha chiuso con un ribasso dello 0.9%.

Sugli altri mercati, sul valutario, stabile l'euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ pari a 1.4961. In ribasso il greggio. I futures con consegna gennaio hanno ceduto $1.54 a $76.02 al barile. Invariato l’oro: i futures con scadenza dicembre si sono attestati a quota 1166.50 (+$1.80) l’oncia. In progresso infine i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e' sceso al 3.3170%.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

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