24 Novembre 2009 00:25 NEW
YORK
MEREDITH «MAI STATA TANTO NEGATIVA IN UN ANNO»
di WSI
L'analista preferisce "star seduta" sul cash fino a
quando "ci sara' un'altra gamba al ribasso delle
valutazioni". "Il rally azionario non e' giustificato".
"In questo momento e' tutto caro". E si ricadra' in
recessione.
In un'intervista alla rete TV Cnbc Meredith Whitney,
l'analista che ha previsto sia il crollo di Wall Street
nel 2008 sia il forte recupero del mercato da marzo in
poi, fondato sui titoli bancari, ha detto di recente che
"non e' stata cosi' ribassista in un anno". La Whitney
ha inoltre previsto un secondo sprofondamento in
recessione dell'economia americana dopo la ripresa (cosidetto
"double dip") anche se la seconda gamba della W sara'
meno severa della prima.
1) Il settore bancario "oggi non e' adeguatamente
capitalizzato".
2) Ci sara' un'altra gamba al ribasso nei prezzi delle
case, quando i prezzi e i tassi dei mutui cominceranno a
muoversi in giu'. Il rischio e' ancora maggiore nel
mercato immobiliare residenziale piu' che in quello
commerciale.
3) Questa borsa "non ha senso" e "non c'e' alcuna
ragione fondamentale che giustifichi il recente rally
azionario".
4) Nel settore bancario la maggiore differenza tra il
mercato oggi e l'anno scorso e' che adesso non c'e' piu'
il "mark-to-market". "Le banche torneranno al book value
tangibile". I titoli bancari vanno venduti.
5) La Withney preferisce "star seduta" sul cash fino a
quando "ci sara' un'altra gamba al ribasso delle
valutazioni" e stima che "in questo momento e' tutto
caro".
La Borsa di Tokyo chiude in ribasso
24.11.2009
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in ribasso. Il Nikkei
ha perso l'1% a 9401,58 punti e il Topix l'1,1% a 829,22
punti. Nel settore bancario Mitsubishi UFJ Financial
(JP3902900004) ha chiuso in ribasso del 2,8%, Mizuho
Financial Group (JP3885780001) del 2,5% e Sumitomo
Mitsui Financial Group (JP3890350006) del 4,4%. Il
mercato teme che dopo Mitsubishi UFJ anche le altre
grandi banche giapponesi possano lanciare un aumento di
capitale. Tra gli esportatori Toyota (JP3633400001) ha
perso l'1,7%, Canon (JP3242800005) l'1,2%, Panasonic
(JP3866800000) il 2,2% e Sony (JP3435000009) l'1,9%. Lo
yen è salito oggi rispetto al dollaro ai suoi più alti
livelli delle ultime sei settimane. Japan Airlines
(JP3705400004) ha perso l'8,4%. Mitsui & Co.
(JP3893600001) ha venduto nel primo semestre dello
scorso esercizio la sua intera partecipazione nella
linea area. La notizia ha fatto aumentare ulteriormente
i timori del mercato su una possibile bancarotta di
Japan Airlines.
Redazione Borsainside 7.30
Lloyds, aumento capitale da 13,5 mld
martedì, 24 novembre 2009 - 9:19 CET
(ANSA) - ROMA, 24 NOV - Lloyds Banking (Londra: LLOY.L -
notizie) mettera' sul mercato nuove azioni al prezzo di
37 pence l'una in un aumento di capitale di 13,5
miliardi di sterline.
Si tratta del piu' alto aumento di capitale mai
registrato nel Regno Unito. Il prezzo, spiega la banca
in una nota, e' del 59,5% inferiore alla chiusura di
Borsa di ieri.
L'operazione avverra' attraverso lo scambio di 1,34
nuove azioni per ogni azione posseduta. Gli azionisti
saranno chiamati in settimana ad approvare l'aumento di
capitale in assemblea.
Germania, fiducia
economia novembre migliora oltre attese
martedì, 24 novembre 2009 10:22 BERLINO
L'indagine congiunturale sul clima di fiducia degli
imprenditori tedeschi mostra a novembre un miglioramento
decisamente superiore alle attese.
Lo dice l'istituto per la ricerca economica Ifo, il cui
indice sul morale delle imprese si porta a 93,9 a fronte
di una mediana del sondaggio Reuters pari a 92,5 e dopo
il 92,0 - rivisto dal precedente 91,9 - di ottobre.
A parere dell'economista capo Ifo Klaus Abberger la
prima economia europea vedrà la debolezza dei consumi
protrarsi per l'intero 2010 e l'effetto deprimente del
cambio sulle esportazioni tedesche è più che compensato
dalla forza della domanda estera.
Tra le singole componenti dell'indice generale
migliorano oltre il consensus Reuters sia quella
relativa alle condizioni attuali a quota 89,1 sia quella
sulle aspettative a 98,9.
24 Novembre 2009 10:54
NEW YORK
CINA: MASSICCIA RACCOLTA FONDI PER LE BANCHE
di WSI-APCOM
I maggiori istituti bancari cinesi si preparano ad un
piano che prevede la raccolta di quasi 30 miliardi di
euro. Obiettivo: riallineare i livelli di capitale ai
requisiti regolamentari.
Le maggiori banche della Cina preparano massici piani di
raccolta di fondi, necessari a riallineare i loro
livelli di patrimonializzazione ai requisiti
regolamentari, dopo che nei mesi scorsi hanno innondato
crediti nell'economia del Dragone. Lo riporta il
Financial Times, che nell'edizione online cita le stime
degli analisti di Bnp Paribas, secondo cui le 11
maggiori banche quotate della Cina dovranno raccogliere
almeno 300 miliardi di yuan, o 29,3 miliardi di euro.
Intanto oggi i mercati azionari cinesi sono stati
depressi proprio dalle attese di possibili strette
regolamentari sui livelli di patrimonializzazione delle
banche. A breve si svolge la riunione annuale del
governo sulla pianificazione economica e ieri le
autorità cinesi hanno ordinato alle banche di migliorare
i controlli sull'erogazione di prestiti e sulla gestione
dei rischi.
Secondo l'Ft, a seguito delle precedenti istruzioni per
aumentare il credito all'economia, nei primi 10 mesi
dell'anno le banche cinesi hanno riversato oltre 8.900
miliardi di yuan nel sistema, a fronte di 5.260 miliardi
di prestiti dello stesso periodo di un anno prima. Oggi
la Borsa di Shanghai ha chiuso in calo del 3,5 per
cento, mentre la più piccola Shenzhen ha registrato un
meno 4,3 per cento.
La Fed vuol sapere quando
le banche restituiranno gli aiuti di stato
BlueTG.it - martedì, 24 novembre 2009 11:57 NEW YORK
Secondo quanto riferisce l’agenzia Bloomberg che cita
fonti “vicine alla vicenda”, la Federal Reserve avrebbe
chiesto a Bank of America e altri otto gruppi finanziari
coinvolti nello stress test di alcuni mesi fa di
inviarle piani dettagliati di informazioni circa i tempi
e i modi del previsto rimborso degli aiuti di stato
ricevuti, pari a 142 dei 700 miliardi di dollari
autorizzati dal Congresso nel 2008 nell’ambito del piano
Tarp.
I gruppi finanziari che dopo lo stress test ottennero
aiuti che debbono ancora essere restituiti, ricorda
Bloomberg, oltre a Bank of America sono PNC, Citigroup,
Fifth Third Bancorp, Gmac, KeyCorp, Regions Financial,
SunTrust Banks e Wells Fargo.
Borse Asia-Pacifico: Sale
solo Taipei, Shanghai va a picco
24.11.2009
Quasi tutte le principali borse della regione
Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso il 3,5% a 3.223,53 punti.
L'organo che vigila sul settore bancario cinese ha
avvertito gli istituti di credito di attenersi
rigorosamente alle direttive sui requisiti patrimoniali
altrimenti dovranno affrontare delle sanzioni. Il monito
ha fatto riaumentare i timori del mercato sui rischi del
settore finanziario cinese che ha registrato negli
ultimi mesi un boom dell'attività di concessione di
prestiti. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank
(CN000A0LB42) ha perso il 2,7%, Bank of China
(CN000A0J3PX9) il 2,3%, China Construction Bank
(CN000A0HF1W3) il 2,9% e Bank of Communications
(CN000A0ERWC7) il 3,1%. Nel settore immobiliare China
Vanke (CN0008879206) ha chiuso in calo del 2%, Poly Real
Estate (CN000A0KE8T0) dell'1,2% e Gemdale (CNE000001790)
del 2%. Tra i titoli dei produttori di materie prime
sono scattate delle prese di beneficio. Yunnan Copper
(CNE000000W13) ha perso il 4,1%, Zhongjin Gold
(CNE000001FM8) l'1,9% e PetroChina (CN0009365379) il 3%.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso dell'1,5%
a 22.423,14 punti. I bancari hanno guidato anche ad Hong
Kong la lista dei ribassi. Bank of China, che ha
annunciato di star studiando delle opzioni per
raccogliere del nuovo capitale, ha perso il 4%. Tra gli
altri titoli del settore HSBC (GB0005405286) ha chiuso
in calo dello 0,6%, China Construction Bank del 3,4% e
Bank of Communications del 2,5%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a
Sydney ha perso lo 0,7%, il Kospi a Seul lo 0,8% e lo
Straits Times a Singapore lo 0,6%. Il Taiex a Taipei ha
guadagnato lo 0,4%.
Redazione Borsainside 12.30
King: Banca d'Inghilterra
alzera' tassi e vendera' bond entro 2-3 anni
BlueTG.it - martedì, 24 novembre 2009 12:58 LONDRA
La Banca d’Inghilterra alzerà i tassi e venderà gli
asset acquistati durante il suo piano d’emergenza nel
giro dei prossimi 2-3 anni secondo quanto dichiarato
oggi dal Governatore Mervyn King. “Il difficile è capire
come farlo e quando farlo”, ha aggiunto il banchiere
centrale britannico.
Opel: Merkel, Gm Ha
Restituito Soldi Prestito Ponte
martedì, 24 novembre 2009 13:07 BERLINO
(AGI/AFP) - Berlino, 24 nov. - General Motors (NYSE: GM
- notizie) ha restituito il prestito ponte da 1,5
miliardi di euro ricevuto dal governo tedesco per
mantenere in vita Opel. Lo fa sapere il cancelliere
Angela Merkel. "I contribuenti - dice - non hanno perso
neanche un cent". Merkel ha poi aggiunto di aspettarsi
"un'esauriente lettera di ringraziamento da General
Motors nei prossimi anni".
Usa: pil rivisto al
ribasso
martedì, 24 novembre 2009 14:52 WASHINGTON
(ANSA) - ROMA, 24 NOV - Il prodotto interno lordo degli
Stati Uniti nel terzo trimestre 2009 e' stato rivisto al
ribasso a +2,8%. Dal +3,5% della prima stima.
Il dato e' in linea con le stime degli analisti e si
raffronta con un -0,7% segnato nel secondo trimestre del
2009.
Un americano su quattro
paga un mutuo che vale piu' di casa sua
BlueTG.it - martedì, 24 novembre 2009 14:55 NEW YORK
Se in Italia crescono le preoccupazioni per il sempre
maggior peso dei mutui per l’acquisto di immobili sulle
spalle di molte famiglie italiane, negli Stati Uniti la
situazione è allarmante: secondo una ricerca di First
American CoreLogic citata dalla Cnn nel proprio sito, il
23% di coloro che hanno acceso un mutuo negli Usa deve
attualmente una somma superiore a quella del valore
dell’immobile stesso alla propria banca. A fine
settembre 10,7 milioni di immobili residenziali
risultavano infatti “underwater”, “sott’acqua”, ossia
valevano meno del debito residuo in capo ai loro
proprietari.
A questi debbono aggiungersi altri 2,3 milioni di
abitazioni che vedono il valore del debito residuo pari
o superiore di non oltre il 5% rispetto al valore
dell’immobile, dato che porta al 28% il totale dei
proprietari di case che negli Usa corrono seri rischi di
incorrere in una procedura di “foreclosure” ossia di
vendita forzata dell’immobile in caso di mancato
pagamento delle rate del mutuo da parte dei mutuatari.
Mutui: Caritas, Italiani
Strozzati. a Rischio Poverta' Uno Su Quattro
martedì, 24 novembre 2009 - 15:08 CET
(ASCA) - Roma, 24 nov - ''Strozzati dai mutui, nel 2010
un italiano su quattro a rischio poverta''' e' questo
l'allarme lanciato dall'Osservatorio Regionale del Costo
sul Credito (BCI.SN - notizie) (ORCC) promosso dalla
Caritas Italiana e dalla Fondazione Culturale
Responsabilita' Etica. L'indebitamento derivante dai
mutui per l'acquisto della casa e il credito al consumo
stanno gravemente danneggiando una larga parte della
popolazione, in particolare anziani e lavoratori
precari, che si trovano ad affrontare un futuro incerto
e senza garanzie. Gia' dalle prossime settimane (e non
nei prossimi mesi) le piu' esposte saranno le famiglie
con un solo genitore con figli a carico. Infatti, un
italiano su quattro tra quelli che acquisteranno una
casa nel 2010 e' a rischio poverta'. Se si considerano
le famiglie che contano il prossimo anno di ricorrere al
credito per abbandonare l'affitto a favore di un
appartamento di proprieta', la ''soglia di poverta'''
cresce fino al 37%, una famiglia su tre.
Jp Morgan taglia le
previsioni sul dollaro
BlueTG.it - martedì, 24 novembre 2009 - 16:49 CET
Anche Jp Morgan Chase sembra ormai convinta che il
dollaro sarà l’anno prossimo la principale vittima della
decisione della Federal Reserve di non alzare i tassi
fino a fine anno o agli inizi del 2011 e per la
conseguente decisione degli investitori di puntare su
attività in valute estere a più elevato ritorno.
Secondo la banca d’affari l’euro potrà così salire a
quota 1,62 entro il secondo trimestre dell’anno (in
precedenza era stata indicata come possibile quota 1,50
entro il primo trimestre). (l.s.)
Le borse europee
scendono, male i bancari
24.11.2009
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi
in ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,6%, il
DAX a Francoforte lo 0,6%, il CAC40 a Parigi lo 0,8%, il
FTSE MIB a Milano l'1,1% e lo SMI a Zurigo lo 0,2%.
Sulle borse del Vecchio Continente ha pesato nel
pomeriggio la debole performance di Wall Street. Il
Dipartimento del Commercio ha rivisto al ribasso la sua
stima sul PIL degli USA nel terzo trimestre da +3,5% a
+2,8%. Il dato ha corrisposto alle previsioni degli
economisti. Le spese per consumi sono aumentate però lo
scorso trimestre del 2,9% mentre gli esperti avevano
atteso un incremento del 3,2%.
I bancari hanno guidato la lista dei ribassi. HSBC
(GB0005405286) ha perso l'1,9%, Royal Bank of Scotland
(GB0006764012) il 3,9%, Commerzbank (DE0008032004) il
3,4%, Société Générale (FR0000130809) il 3,2%, UniCredit
(IT0000064854) il 2% e UBS (CH0024899483) il 2%.
Standard & Poor’s ha avvertito in uno studio che molte
grandi banche mondiali potrebbero aver bisogno di
raccogliere dei nuovi fondi durante i prossimi anni.
Sui titoli dei produttori di materie prime sono scattate
delle prese di beneficio. BHP Billiton (GB0000566504) ha
perso lo 0,7%, Xstrata (GB0031411001) l'1,6%, Royal
Dutch Shell (GB00B03MLX29) l'1% e Total (FR0000120271)
lo 0,3%.
Rio Tinto (GB0007188757) ha chiuso in calo del 2,9%.
Secondo delle voci di mercato Chinalco potrebbe vendere
la sua partecipazione nel secondo produttore al mondo di
ferro.
Carrefour (FR0000120172) ha guadagnato il 3,1%. J.P.
Morgan ha alzato oggi il suo rating sul titolo del
colosso della distribuzione ad "Overweight" (per
ulteriori dettagli clicca qui).
Infineon (DE0006231004) ha chiuso in rialzo del 2,2%.
Sul mercato è circolata oggi la voce che Samsung
Electronics (KR7005930003) abbia l'intenzione di fare
un'offerta per l'impresa tedesca.
Redazione Borsainside 18.30
Le borse dell'Europa
dell'Est chiudono in ribasso
24.11.2009
Tutte le principali borse dell'Europa dell'Est hanno
chiuso oggi in ribasso
L'indice RTS ha perso a Mosca l'1,3% a 1.447,23 punti. I
volumi di scambio sono scesi notevolmente rispetto a
ieri e sono stati bassi. Il mercato azionario russo
continua ad essere fortemente dipendente dall'andamento
dei prezzi delle materie prime. Il loro calo ha fatto
oggi scattare delle prese di beneficio alla borsa
moscovita. Tutte le blue chips russe hanno chiuso in
calo. LUKoil (RU0009024277) ha perso il 2,8%, Rosneft
(RU000A0J2Q06) l'1,2%, Gazprom (RU0007661625) il 2,4% e
Sberbank (RU0009029540) il 2%.
Il BUX a Budapest ha perso lo 0,3% a 21.122,86 punti. I
bancari hanno guidato la lista dei ribassi come su tutte
le borse europee. FHB (HU0000078175) ha perso l'1,9% e
OTP Bank (HU0000061726) il 2,2%. MOL (HU0000068952) ha
guadagnato lo 0,6%. Merrill Lynch ha confermato oggi il
suo rating di "Buy" sul titolo dell'impresa
petrolchimica ungherese.
Il PX a Praga ha perso l'1,2% a 1.140,70 punti. Ceske
Energeticke Zavody (CZ0005112300) ha chiuso in ribasso
del 2,6%. Le autorità antitrust europee hanno perquisito
gli uffici del gigante delle utilities a causa del
sospetto di una sua manipolazione dei prezzi
all'ingrosso dell'energica elettrica. Tra gli altri
titoli di maggior peso del listino ceco Komercni Banka
(CZ0008019106) ha perso lo 0,6%, Erste Group Bank
(AT0000652011) lo 0,2%, Telefónica O2 C.R.
(CZ0009093209) e lo 0,5%.
Il WIG a Varsavia ha perso l'1,1% a 39.950,30 punti.
Tutte le blue chips polacche hanno chiuso in ribasso.
Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha perso l'1,9%, PKO Bank
Polski (PLPKO0000016) l'1,4%, KGHM Polska Miedz
(PLKGHM000017) il 2,9%, PKN Orlen (PLPKN0000018) il 4% e
Telekomunikacja Polska (PLTLKPL00017) lo 0,1%.
Redazione Borsainside 20.45
24 Novembre 2009 21:14
NEW YORK
BERNANKE & C. OTTIMISTI SULL'ECONOMIA AMERICANA (MA
ATTENTI ALLA BOLLA)
di WSI-ANSA
Alert: i tassi a zero alimentano la speculazione.
Messaggio a due facce della Fed, che ha rialzato la
stima per la crescita dell'economia degli Stati Uniti
nel 2010, prevista ora fra il 2,5% e il 3,5% (era fra
2,1 e 3,3%).
Il comitato della Fed che decide sui tassi ha rialzato
la stima per la crescita dell'economia Usa nel 2010,
prevista fra il 2,5% e il 3,5%. Lo si legge nei verbali
della riunione d'inizio novembre del Fomc. La stima
precedente, fornita a giugno, era compresa fra 2,1 e
3,3%. Per il 2009 la stima e' rivista ad un tasso
compreso fra -0,4 e -0,1% dalla precedente forchetta
compresa fra -1,5% e -1%.
Fino ad oggi lo avevano detto soltanto gli economisti,
gli addetti ai lavori o le autorità monetarie di paesi
stranieri come la Cina. Ora anche la Banca centrale
americana lo ammette: i tassi d'interesse a zero
«possono alimentare la speculazione nei mercati
finanziari» e falsare le aspettative sull'andamento
dell'inflazione. Nel «minute» delle riunioni del Fomc,
il braccio di politica monetaria della Federal Reserve,
tenutesi gli scorsi 3-4 novembre, si fa esplicito
riferimento a questo rischio.
Questo non significa che la banca centrale americana
intenda rialzare il costo del denaro che - si legge nel
documento - rimarrà al livello attuale ancora a lungo.
Almeno fintanto che le aspettative di inflazione
rimarranno stabili e la disoccupazione continuerà ad
aumentare. Ma con queste parole la Banca centrale Usa ha
fatto chiaramente capire che è consapevole dei rischi.
La Fed, come la Bce, la Banca d'Inghilterra e le altre
principali banche centrali in tutto il mondo, per far
fronte alla stretta creditizia originatasi in
conseguenza della crisi finanziaria, hanno messo in atto
una politica di progressiva riduzione del costo del
denaro. Una scelta obbligata quando i mercati crollavano
e nessuno sapeva più che pesci pigliare.
Ma dopo che la tempesta è passata e i mercati hanno
ripreso a crescere, in molti hanno iniziato ad
approfittare di questa situazione. Con i tassi
d'interesse a zero - è la tesi dell'economista Nouriel
Roubini - gli investitori hanno preso in prestito denaro
dove i tassi sono bassi (come negli Usa) per
reinvestirli altrove. Sfruttando ad esempio il rally dei
mercati emergenti (come quello cinese) o delle commodity
(come l'oro e il petrolio). Questo, secondo
l'economista, ha dato origine a una bolla nei mercati e
ha contemporaneamente avviato la svalutazione del
dollaro.
Borse dell'America
Latina: Sale San Paolo, scende Città del Messico
24.11.2009
La maggior parte delle borse dell'America Latina ha
chiuso oggi in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato lo 0,8% a 67.317,00
punti. Secondo delle voci di stampa il Governo
brasiliano potrebbe ridurre l'imposta sui beni di
produzione industriale. Petroleo Brasileiro
(BRPETRACNPR6) e Vale (BRVALEACNPA3), i due titoli di
maggior peso del Bovespa, hanno guadagnato
rispettivamente lo 0,8% e lo 0,5%. Lojas Americanas
(BRLAMEACNPR6) ha guadagnato il 3,9% e Lojas Renner
(BRLRENACNOR1) il 2,9%. UBS ha espresso oggi ottimismo
sulle prospettive del settore retail brasiliano.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso ribasso dello 0,5% a
30.961,99 punti. Sul mercato azionario messicano ha
pesato la debole performance di Wall Street. Tra i
titoli principali dell'IPC América Móvil (MXP001691213)
ha perso l'1,3%, Cemex (MXP225611567) il 2,6% e Wal-Mart
de Mexico (MXP810081010) lo 0,7%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il
Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,2%, il General a
Lima l'1%, l'IBVC a Caracas lo 0,7% e l'IPSA a Santiago
del Cile lo 0,5%. L'IGBC a Bogotà ha guadagnato lo 0,4%.
Redazione Borsainside 23.55
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