PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Giovedì 26 Novembre 2009

PARTE  2

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..... Mercoledì 25 Novembre 2009 ..... Mercoledì 25 Novembre 2009 ..... Mercoledì 25 Novembre 2009 .....
 

 

 

 

La Borsa di Tokyo scende sotto il peso dello yen
26.11.2009
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in ribasso. Il Nikkei ha perso lo 0,6% a 9.383,24 punti e il Topix lo 0,5% a 829,56 punti. Dopo una seduta di pausa gli esportatori hanno ripreso a scendere. Toyota (JP3633400001) ha perso l'1,2%, Honda (JP3854600008) l'1,1%, Canon (JP3242800005) il 2,1%, Panasonic (JP3866800000) l'1,7% e Sony (JP3435000009) l'1,9%. Lo yen è salito oggi rispetto al dollaro ai suoi più alti livelli dal luglio del 1995.
Asahi Glass (JP3112000009) ha chiuso in calo del 7,9%. Il primo produttore giapponese di vetro ha annunciato l'emissione di un bond convertibile da ¥100 miliardi.
L'aumento dei prezzi delle commodities ha sostenuto i titoli delle grandi holdings commerciali. Mitsui & Co. (JP3893600001) ha guadagnato lo 0,7% e Mitsubishi Corp. (JP3898400001) l'1%. Il prezzo del petrolio ha guadagnato ieri a New York il 2,6%, quello del rame l'1,6%.
Redazione Borsainside 7.30

 

 

Oro: Nuovo Record, Sfiora 1.200 Dollari
giovedì, 26 novembre 2009 08:40 LONDRA
(ASCA) - Roma, 26 nov - Continua la corsa dell'oro che si porta a sfiorare il tetto dei 1.200 dollari l'oncia. A Londra il metallo giallo viene scambiato a 1.195 dollari, nuovo massimo storico.

 

 

26 Novembre 2009 09:47 PECHINO
Clima: la Cina a Copenhagen: «Gas serra -45% entro il 2020»

La Cina ridurrà la propria intensità carbonica, e cioè l'ammontare di emissioni a effetto serra per unità di prodotto interno lordo, del 40-45% entro il 2020, rispetto ai livelli del 2005. Lo ha annunciato oggi l'agenzia cinese Xinhua presentando la decisione come «un'azione volontaria del governo cinese» ed «un contributo agli sforzi globali contro i cambiamenti climatici». La Cina, è stato annunciato questa mattina, sarà rappresentata dal premier Wen Jiabao alla conferenza sul clima di Copenhagen a inizio dicembre.
Proprio ieri era emersa una nuova posizione degli Stati Uniti sul cambiamento climatico: a Copenhagen prometteranno di ridurre le emissioni di gas nocivi del 17% entro il 2020 rispetto ai livelli del 2005 e del 42% entro il 2030. Lo ha reso noto ieri la Casa Bianca che ha anche confermato l'intenzione del presidente Barack Obama di partecipare ai lavori della conferenza il 9 dicembre. Una presenza che nelle intenzioni di Washington contribuirà a riaccendere i riflettori sui lavori della conferenza ponendo le premesse per il conseguimento di risultati concreti in materia di riduzione dell'effetto serra.
«La presenza del presidente Obama alla conferenza del prossimo mese - ha dichiarato oggi da Bonn il caponegoziatore dell'Onu per il clima Yvo de Boer - è di importanza cruciale per arrivare a un buon risultato. Abbiamo bisogno di un'indicazione da parte degli Stati Uniti su quello che sono in grado di fare in termini numerici per ridurre le emissioni». Gli obiettivi che saranno annunciati da Obama a Copenhagen rimarranno tuttavia lettera morta fino a che non saranno approvati in via definitiva dal Congresso. Una ratifica non è prevista prima della prossima primavera.

 

 

Zona euro, crescita annua M3 ottobre 0,3%, sotto stime 0,8%
giovedì, 26 novembre 2009 - 10:15 CET
Nella zona euro, il tasso di crescita annuo a ottobre dell'aggregato monetario M3 è stato dello 0,3% a fronte di una previsione del sondaggio condotto da Reuters pari a 0,8%.
Il dato è in netta diminuzione rispetto al mese precedente quando aveva registrato una crescita annua di 1,8%.
La media mobile dei tassi di crescita di M3 nei tre mesi agosto-ottobre è stata pari all'1,6% dal 2,5% del periodo luglio-settembre, secondo la Bce.
Ancora in calo i prestiti al settore privato nella zona euro in ottobre, con un dato annuo di -0,8% dopo il -0,3% di settembre.

 

 

Crisi: Annuncio Shock Dal Golfo, Dubai World Sospende Pagamento Debiti
giovedì, 26 novembre 2009 12:04 DUBAI
(ASCA) - Roma, 26 nov - Mercati finanziari in fibrillazione per l'annuncio shock che arriva dal Golfo Persico. ''Il Dubai World ha chiesto ai creditori di poter sospendere il pagamento dei debiti in scadenza almeno fino a maggio dell'anno prossimo'' ha annunciato in un comunicato Dubai Financial Support Fund, il fondo sovrano a capitale pubblico di Dubai creato con la finalita' di sostenere lo sviluppo del paese del Golfo Persico con una dotazione pari a 10 miliardi di dollari. L'annuncio arriva a causa delle difficolta' finanziarie della Nakheel, la societa' di costruzioni, considerata il gioiello dell'emiro di Dubai, che a fine anno deve far fronte a bond in scadenze per 3,5 miliardi di dollari.

 

 

Borse Asia-Pacifico: Chiusura negativa, pioggia di vendite a Shanghai
26.11.2009
Tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso il 3,6% a 3.170,98 punti. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha perso il 2,8%, Bank of China (CN000A0J3PX9) il 3,5% e China Construction Bank (CN000A0HF1W3) il 3,4%. Il mercato teme che le grandi banche cinesi avranno bisogno di aumentare il loro capitale dopo la recente esplosione dell'attività di concessione di prestiti. Minsheng Banking Corp (CN0005910772) ha chiuso in calo del 5,7%. Il titolo della banca cinese ha registrato un deludente debutto ad Hong Kong. Nel suo primo giorno di contrattazione sulla piazza finanziaria della città costiera Minsheng Banking Corp ha perso il 3,1% a HKD 8,80. I timori legati al settore bancario hanno pesato sull'intero mercato. Gli investitori temono che dopo l'eccezionale rally degli ultimi mesi i titoli cinesi possano essere sopravvalutati. Nel settore del brokeraggio Citic Securities (CNE000001DB6) ha perso il 5,7% e Haitong Securities (CNE000000CK1) il 5,8%. Tra i titoli dei produttori di materie prime Baoshan Iron & Steel (CNE0000015R4) ha chiuso in calo del 6,6% e PetroChina (CN0009365379) del 3%. SAIC Motor (CNE000000TY6), il primo produttore cinese di automobili, ha perso il 5,3%.

L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso dell'1,8% a 22.210,41 punti. Le forti perdite della Borsa di Shanghai hanno depresso gli investitori ad Hong Kong. Tra i titoli dell'Hang Seng HSBC (GB0005405286) ha perso l'1,8%, China Life (CN0003580601) l'1,8%, Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) l'1%, China Mobile (HK0941009539) l'1,2% e Li & Fung (BMG5485F1445) il 2,5%. Bank of East Asia (HK0023000190) ha guadagnato controtendenza il 4%. Citigroup ha alzato oggi il suo rating sul titolo della quinta maggiore banca di Hong Kong da "Sell" a "Buy".

Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha perso lo 0,3%, il Kospi a Seul lo 0,8%, lo Straits Times a Singapore l'1,1% e il Taiex a Taipei lo 0,2%.
Redazione Borsainside 12.30

 

 

26 Novembre 2009 12:37 ROMA
Credito al consumo, Grilli: «Tassi alti, con massimi vicini all'usura»

«I tassi medi di mercato, oltre a essere mediamente superiori a quelli praticati nel settore del credito ipotecario in conseguenza delle minori garanzie che accompagnano normalmente il credito al consumo, nascondono una maggiore variabilità al loro interno, con tassi massimi che si avvicinano in molti casi alla soglia dell'usura». Lo ha segnalato il direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, in un'audizione sul credito al consumo in commissione Finanze della Camera.
Il direttore generale del Tesoro ha ricordato che i tassi medi bancari per il credito al consumo delle famiglie sono passati dall'8,21% del dicembre 2005 al 9,6% del marzo 2009. «La mancata discesa dei tassi - ha spiegato - può essere in parte spiegata con un aumento degli spread a fronte di un aumento del rischio. Per il resto dipende da una quota elevata e sostanzialmente rigida di compensi di mediazione».
«Le carte revolving - ha detto Grilli - mostrano alcune criticità sul piano della trasparenza dell'offerta. Tale problema è amplificato proprio dalla natura di contratto combinato che è tipica di tali carte». Grilli ha reso noto inoltre che uno studio su 114 carte ha evidenziato come il tasso medio alla rateizzazione arrivi al 17,12%, e al 19% conteggiando anche le spese di invio dell'estratto conto.

 

 

26 Novembre 2009 12:46
11/9, sul web i messaggi drammatici dalle Twin Towers

Il diario drammatico minuto per minuto della giornata che ha cambiato il mondo. Il sito web americano «Wikileaks» ha pubblicato la cronaca dell'11 settembre, attraverso oltre mezzo milione di messaggi inviati da cellulari ed email. Rilanciata dall'Huffington Post, nella lista, in cui vengono indicati anche i mittenti, si incrociano sms disperati, messaggi d'amore, richieste di aiuto.
Ma il celebre sito americano si pone anche un interrogativo: «Esisteva già allora un'organizzazione capace di intercettare questi messaggi?». Negli Stati Uniti si sono scatenate le proteste di quanti credono che si tratti di una grave violazione della privacy.
«Amore, volevo dirti solo quanto ti amo, non voglio perderti ora che ti ho ritrovata. Sei tutta la mia vita», è uno degli sms inviati. «Per favore non lasciate l'ufficio, una delle torri è appena crollata, per favore state attenti», è un altro. «Si prega di chiamare il Pentagono... Wtc è stato colpito da un aereo e una bomba...». A mandare i messaggi sono perlopiù funzionari pubblici: molti sono gli scambi tra i dipendenti del Pentagono e tra i poliziotti di New York e diverse le segnalazioni di problemi informatici.

 

 

Credito/Bce: a Ottobre a Secco Famiglie e Pmi. Tutto a Big e Governi
giovedì, 26 novembre 2009 12:51 BRUXELLES
(ASCA) - Roma, 26 nov - Sempre piu' difficile l'accesso al credito per le famiglie e le Pmi. E' quanto emerge dalle statistiche di ottobre sull'offerta di moneta diffuse oggi dalla Bce. Il tasso di crescita annuale del credito (prestiti e obbligazioni) verso il settore pubblico (governi) e' salito al 15,2% dal 13,5% del mese di settembre, +3,6% per prestiti e +22,9% per i titoli di Stato. Un fenomeno alimentato dalle necessita' degli Stati di finanziare i crescenti deficit pubblici. Il tasso di crescita annuale del credito al settore privato e' invece sceso da +1% del mese di settembre a +0,5% del mese di ottobre, -0,8% per prestiti, +16,4% per i bond, quest'ultimi emessi soprattutto dalle big corporate (grandi imprese), in virtu' del facile accesso al mercato dei capitali. Al contrario, il dato sui prestiti al settore privato (-0,8%) interessa i piccoli, soprattutto famiglie e piccole imprese, soggetti che non possono finanziarsi con emissioni di obbligazioni. La contrazione dello 0,8%, rappresenta la seconda flessione consecutiva dopo quella registrata a settembre -0,3%, mai accaduto dal 1991. Sembrano tre i fattori che stanno togliendo ''l'acqua'' a famiglie e piccole imprese. Da una parte c'e' un calo strutturale della domanda di credito dovuta alla recessione. Poi, c'e' l'avversione al rischio delle banche che preferiscono impieghi meno rischiosi dai prestiti, puntando su bond di Stato e societari, materie prime, azioni e prodotti strutturati. Infine, ''l'effetto spiazzamento'' sul mercato del credito da parte dei governi che drenano ingentti risorse per finanziare le misure anticrisi, riducendo nei fatti l'offerta di credito.

 

 

Banche:s&p,In Nero Grazie a Trading. In Arrivo Ondata Perdite Su Crediti
giovedì, 26 novembre 2009 12:51 NEW YORK
(ASCA) - Roma, 26 nov - Il sistema bancario europeo ha raggiunto ''una fragile stabilita''' spiega un rapporto di Standard & Poor's. Nella prima parte del 2009, nota il rapporto, il settore bancario europeo e' tornato in utile rispetto alle ''perdite del 2008, ma soprattutto grazie ai risultati robusti del trading''. Insomma poco credito e tanta finanza. L'impatto della recessione si fa sentire in particolare sul ''portafoglio prestiti'' destinato a deteriorarsi ulteriormente pesando sulla redditivita' ''nel medio termine''. Cosi', sono destinati ad aumentare gli accantonamenti sulle perdite su crediti nel 2010 e 2011 che ''rappresentano il motivi per cui manteniamo un Outlook negativo sul settore''. Nel medio termine, ''governi e autorita' di vigilanza chiederanno alle banche sia di rafforzare il capitale rispetto ai rischi connessi al trading e al portafoglio titoli e sia di aumentare i coefficienti di liquidita' per far fronte alle turbolenze dei mercati'', spiega S&P.

 

 

Crisi: Salgono Premi Assicurativi Contro Insolvenza Dubai e Grecia
giovedì, 26 novembre 2009 14:11 NEW YORK
(ASCA) - Roma, 26 nov - La festivita' Usa del Giorno del Ringraziamento non ferma il mercato di Cds (Credit Default Swap) dove si scambiano i premi assicurativi contro il rischio di insolvenza dei debitori, spesso si tratta di emittenti di obbligazioni(stati sovrani, banche, assicurazioni societa' industriali). Oggi il focus e' utto su Dubai, dopo che il fondo di investimento del governo, il Dubai Worlds, ha chiesto la moratoria sui debiti. Il premio sul rischio Dubai e' salito a 570 punti (+130 punti rispetto a ieri). Nei fatti per assicurarsi contro l'insolvenza su 10 milioni di dollari di debito del governo di Dubai, bisogna pagare un premio di 570 mila dollari. In aumento anche i premi sulle insolvenze delle banche che hanno una maggiore esposizione verso Dubai. Il Cds su Hsbc (Londra: HSBA.L - notizie) e' salito a 57 punti (+3), quello di Standard Chartered (Londra: STAN.L - notizie) a 74 punti (+9), Barclays (Londra: BARC.L - notizie) a 87 punti (+5). Non c'e' solo Dubai, ma anche la Grecia. Il dissesto delle finanze pubbliche elleniche ha spinto stamattina il Cds sui titoli di Stato greci a 5 anni a quota 200 punti, dai 164 punti di ieri.

 

 

Dubai:Paura Default Dopo Richiesta Moratoria Debiti
giovedì, 26 novembre 2009 - 14:16 CET
(AGI) - Dubai, 26 nov. - C'e' paura tra i mercati spaventati dai problemi debitori di Dubai World, la societa' di investimenti controllata dal governo di Abu Dhabi e che ha passivita' per 59 miliardi di dollari, ha chiesto ai suoi creditori di congelare il pagamento dei suoi debiti, in vista di un drastico processo di ristrutturazione. Stamattina, i crediti default swaps a cinque anni dell'Emirato del Golfo Persico, che esprimono il costo per assicurare il debito sovrano, sono balzati secondo i dati ufficiali di Cma Datavision a 469,5 punti base. Ma secondo altri trader, in realta' sarebbero a 550 punti base. Vale a dire, servirebbero circa 500 mila dollari l'anno per assicurare 10 milioni del debito nazionale.

 

 

Banche: Fitoussi, Salvate Con Soldi Contribuenti Ora Fanno Profitti
giovedì, 26 novembre 2009 14:55 FIRENZE
(ASCA) - Firenze, 26 nov - ''I governi hanno fatto bene a salvare le banche, ma hanno dimenticato di fissare le condizioni. Il contribuente ha pagato per salvare le banche ma non capisce perche'''. Lo ha detto l'economista Jean-Paul Fitoussi, incontrando i giornalisti insieme al presidente della Regione Toscana Claudio Martini a margine dei 'Green days', la manifestazione dedicata alla sostenibilita' in corso alla Fortezza da Basso di Firenze. ''Dopo essere state salvate - ha aggiunto - ora le banche fanno profitti enormi, distribuiscono bonus e i governi non si preoccupano piu' della disoccupazione. Oggi si parla di debito pubblico''. In questo contesto, ha spiegato Fitoussi, pesa il deficit di governo politico dell'Ue. ''L'Europa - ha detto l'economista - e' il Paese piu' grande del mondo, perche' ha il Pil piu' grande, in confronto la Cina e' piccola. Ma l'Europa non si vede come un grande Paese. L'Europa e' la sola regione del mondo - ha concluso - che non ha un governo e stiamo pagando il costo economico dell'assenza di un governo politico''.

 

 

26 Novembre 2009 14:59 LONDRA
BORSA: A LONDRA SOSPESE LE CONTRATTAZIONI
di WSI-AGI
Gli scambi azionari alla Borsa di Londra sono sospesi a causa di difficolta' tecniche. Congelati gli indici al London Stock Exchange. Borse europee tutte in calo.
Gli scambi azionari alla Borsa di Londra sono sospesi a causa di difficolta' tecniche. Lo ha reso noto un portavoce del London Stock Exchange. Non e' stata decisa la durata della fase d'asta. L'indice Ftse 100 e' stato congelato a 5.264,97 punti con un calo dell'1,9%.

Le borse europee accentuano le perdite a fine mattinata in una seduta caratterizzata dai timori della crisi e anche del grave momento finanziario che attraversa Dubai World. Incertezza anche per la chiusura di Wall Street per il giorno del Ringraziamento. La Borsa di Londra ha sospeso le contrattazioni per problemi tecnici e anche Piazza Affari ha registrato difficolta' di connessione. Attualmente, il Cac 40 di Parigi e' a 3.739,74 punti e cede l'1,82%. Lo Smi di Zurigo, a 6.337,41 punti, perde invece l'1,32%. Il Dax di Francoforte, a 5.701,98 punti, lascia sul terreno l'1,74.

 

 

Dubai World, inizia la caccia agli investitori "vip"
BlueTG.it - giovedì, 26 novembre 2009 16:30 DUBAI
La vicenda di Dubai World tiene banco sulla stampa finanziaria britannica, anche perché sono britannici circa il 25% degli investitori coinvolti. Tra questi, segnala Alphaville, blog del Financial Times, vi sono alcuni nomi celebri che hanno investito in Nakheel, la società controllata da Dubai World che ha sviluppato il complesso immobiliare su un’isola artificiale a forma di palma.
A scommettere sul progetto sarebbero stati tra gli altri i calciatori David Beckham, Michael Owen, David James, Joe Cole, Kieron Dyer e l’ex calciatore Andy Cole. Ma anche attori come Brad Pitt, Angelina Jolie e Denzel Washington, modelle come Naomi Campbell e persino il defunto “re del pop”, Michael Jackson. (l.s.).

 

 

26 Novembre 2009 16:42 TOKYO
Toyota taglia del 20% il bonus per i manager di dicembre

Toyota ha deciso di tagliare i bonus destinati ai manager in vista di nuove perdite per il secondo anno consecutivo.
La casa automobilistica - che ieri aveva annunciato che dovrà sostituire il pedale dell'acceleratore sui 3,8 milioni di veicoli distribuiti negli Stati Uniti - ha comunicato oggi che ridurrà del 20% i bonus previsti a dicembre per 8.700 manager.
Analoghi provvedimenti - scrive l'agenzia Bloomberg che cita un portavoce del gruppo nipponico - potrebbero essere presi per i bonus che verranno distribuiti a metà del prossimo anno.
All'inizio di novembre, Toyota aveva comunicato che prevede di chiudere l'anno fiscale, che terminerà a fine marzo 2010, con una perdita di 200 miliardi di yen (2,2 miliardi di dollari).

 

 

Germania:inflazione a novembre +0,4
giovedì, 26 novembre 2009 - 18:13 BERLINO
(ANSA) - ROMA, 26 NOV - L'inflazione tedesca segna a novembre con un progresso dello 0,4% il primo rialzo tendenziale da 7 mesi, pur se inferiore alle attese.
L'indice dei prezzi al consumo registra un rialzo dello 0,4% sullo stesso mese del 2008 in base ai dati preliminari, dopo il -0,1% di ottobre. Le previsioni di crescita erano per uno 0,5%.

 

 

Crisi: Barber (Ft), Sistema Stabilizzato Ma Ancora Fragile
giovedì, 26 novembre 2009 - 18:39 CET
(ASCA) - Fiesole (Fi), 26 nov - Dopo la crisi economica, il ''sistema si e' stabilizzato'' ma ''il quadro e' ancora fragile''. Ne e' convinto Lionel Barber, direttore del Financial Times, che ha parlato con i giornalisti a margine di un incontro all'Istituto universitario europeo di Fiesole. A proposito delle prospettive per l'Europa nel 2010, Barber ha spiegato che ''la buona notizia e' che il sistema si e' stabilizzato'' ma, ha aggiunto, ''sarei molto cauto sulle prospettive per il prossimo anno''. Dunque se non si puo' parlare di rischio di ''recessione profonda'', certamente ''il quadro e' ancora fragile''. Ai cronisti che gli chiedevano se a suo parere il governo italiano debba varare una politica di riduzione delle tasse, Barber ha risposto che ''e' una scelta che spetta al governo italiano'' ma ''e' interessante sapere che il governo Merkel in Germania sta perseguendo una politica di taglio delle tasse''. La necessita' dell'Europa, ha notato, e' di avere un ''impulso alla crescita'' e dunque dato che i tassi ''rimarranno bassi'' la politica da perseguire deve essere quella di ''tagliare la spesa pubblica'' e allo stesso tempo di ''ripensare il sistema fiscale''.

 

 

Le borse europee vanno a picco, Dubai sciocca gi investitori
26.11.2009
I principali listini azionari europei sono andati oggi a picco. Il FTSE 100 a Londra ha perso il 3,2%, il DAX a Francoforte il 3,3%, il CAC40 a Parigi il 3,4%, il FTSE MIB a Milano il 3,6% e lo SMI a Zurigo il 2,2%.
Sulle borse europee hanno pesato i timori relativi alle difficoltà finanziarie di Dubai. L'Emirato ha annunciato ieri che intende ristrutturare Dubai Worlds e che chiederà perciò una moratoria dei suoi debiti. Dubai Worlds, la maggiore entità aziendale di Dubai, ha passività per quasi $60 miliardi.
I bancari hanno guidato la lista dei ribassi. Barclays (GB0031348658) ha perso l'8%, Royal Bank of Scotland (GB0006764012) il 7,8%, Deutsche Bank (DE0005140008) il 6,4%, Crédit Agricole (FR0000045072) il 5,2%, Société Générale (FR0000130809) il 5,5%, UniCredit (IT0000064854) il 4,9% e UBS (CH0024899483) il 4,7%. Secondo Credit Suisse le banche europee sarebbero esposte per circa $40 miliardi a Dubai.
Il calo dei prezzi delle materie prime ha penalizzato i minerari ed i petroliferi. Nel settore minerario Anglo American (GB00B1XZS820) ha perso il 4,7%, BHP Billiton (GB0000566504) il 4,2%, Rio Tinto (GB0007188757) il 4,8% e Xstrata (GB0031411001) il 6,8%. Tra i petroliferi BP (GB0007980591) ha perso il 2,7%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) il 2,6%, Eni (IT0003132476) il 2,9% e Total (FR0000120271) il 2,4%.
Seduta da dimenticare anche per il settore delle costruzioni. Holcim (CH0012214059) ha chiuso in calo del 3,3%, Lafarge (FR0000120537) del 6,7%, Saint Gobain (FR0000125007) del 6,4% e CRH Plc (IE0001827041) del 3,7%. ING ha avviato oggi la copertura sul settore dei materiali per le costruzioni con "Underweight". Goldman Sachs ha declassato inoltre Saint Gobain a "Sell".
Redazione Borsainside 18.45

 

 

Crisi: Tsunami Dubai Sulle Borse. Caccia Grossa a Bund Tedeschi Ed Oro
giovedì, 26 novembre 2009 18:52 ROMA
(ASCA) - Roma, 26 nov - Un vero ''tsumami'' sulle borse azionarie travolte dall'onda anomala della crisi del fondo governativo Dubai World, che ha chiesto una moratoria sui propri debiti (10 miliardi di bond e 26 miliardi di prestiti sindacati). Cosi' le borse del vecchio continente hanno bruciato circa 160 miliardi di euro. Preoccupa l'esposizione delle banche europee verso l'Emirato. Per il Credit Suisse, 13 miliardi di dollari solo per le banche analizzate dagli analisti della banca svizzera. Ma, nel complesso, considerando che l'Emirato ha circa 80 miliardi di debiti, il settore bancario europeo potrebbe avere ''una esposizione di circa 40 miliardi di dollari '', scrive il Credit Suisse. Per S&P, invece, il debito complessivo dell'Emirato dovrebbe invece essere di 59 miliardi di dollari. Grande movimento sul mercato dei Cds (Credit Default Swap), dove si scambiano i premi assicurativi contro il rischio di insolvenza dei debitori, spesso si tratta di emittenti di obbligazioni (stati sovrani, banche, assicurazioni societa' industriali). Il premio sul rischio Dubai e' salito a 570 punti (+130 punti rispetto a ieri). Nei fatti, per assicurarsi contro l'insolvenza su 10 milioni di dollari di debito degli Emirati Arabi Uniti, bisogna pagare un premio di 570 mila dollari. In aumento anche i premi sulle insolvenze delle banche che hanno una maggiore esposizione verso Dubai. Il Cds su Hsbc (Londra: HSBA.L - notizie) e' salito a 57 punti (+3), quello di Standard Chartered (Londra: STAN.L - notizie) a 74 punti (+9), Barclays (Londra: BARC.L - notizie) a 87 punti (+5). Tutt'altra musica per i titoli di stato e l'oro, dove ha dominato il Toro (NYSE: TTC - notizie) , con gli investitori alla ricerca di 'porti sicuri' dove parcheggiare il denaro. ''Tipica situazione di fly to quality, si cercano approdi sicuri come il Bund tedesco, il cui rendimento scende di piu' di quello degli altri titoli di stato dell'Eurozona. Soprattutto si sta ampliando il differenziale di rendimento tra il Bund e gli altri titoli di stato. Segno che la domanda e' tutta sul Bund'', spiega Marco Rocchi, analista della Cassa di Risparmio di Firenze. Il rendimento del Bund decennale tedesco e' sceso al 3,18% dal 3,24% di ieri, stabile invece il rendimento del Btp (Parigi: FR0000033607 - notizie) decennale sceso da 4,05% a 4,04%. In deciso ampliamento lo spread del Bund su Grecia e Irlanda salito rispettivamente a 200 e 165 punti base. Leggero rialzo anche per l'Italia a 87 punti. Comunque, per il Bel Paese una situazione molto migliore di quella del marzo 2008, quando l'Italia era la nazione piu' rischiosa dell'Eurozona. Poi il rally dell'oro. L'oncia e' salita al nuovo picco storico di 1.195 dollari (+36% dall'inizio dell'anno). La febbre dell'oro, favorita anche dal minidollaro, oggi sceso ai minimi dei 14 anni sullo yen e dei 15 mesi sull'euro, non conosce soste e la domanda di prodotti finanziari legati al metallo giallo resta esplosiva. In particolare quella sugli Etf, prodotti finanziari scambiati in Borsa, che replicano l'andamento del mercato aureo. Oggi, l'Spdr Gold Trust, il maggiore Etf del mondo, ha raggiunto il massimo storico di 116,88 dollari. L'Spdr Gold Trust capitalizza 42,7 miliardi di dollari, pari a 1.127 tonnellate d'oro. Praticamente ha comprato la meta' della produzione annuale di oro e risulta il 6* possessore di lingotti del pianeta dopo Usa, Germania, Fondo Monetario Internazionale, Francia e Italia, ma prima di Svizzera, India, Giappone e Russia.

 

 

Crisi: Fitoussi, 1% Popolazione Accumula Fortune Incredibili
26 novembre 2009 18:55 FIRENZE

(ASCA) - ''All'origine della piu' grave crisi dagli anni Trenta ad oggi, ci sono le disuguaglinze e gli squilibri sociali di un mondo in cui il 99% della popolazione e' in grave difficolta' e l'1% sta accumulando fortune incredibili''. Lo ha detto l'economista francese Jean Paul Fitoussi nel corso della lezione tenuta questa mattina nel corso della prima sessione degli Stati Generali della sostenibilita' organizzati dalla Regione Toscana e in corso di svolgimento alla Fortezza da Basso di Firenze. ''Il Prodotto interno lordo dell'unione europea nel 2009 diminuira' del 3% rispetto al 2008 e nel 2010 se ne prevede un'ulteriore diminuzione dello 0,3%. Siamo in mezzo alla crisi - ha detto - e nessuno sa cosa accadra' domani. Per questo c'e' grande necessita' di interventi pubblici e realta' come la Toscana da sole non possono fare nulla, ma se vi metterete alla testa del gruppo di Regioni europee si potranno dare risposte in grado di incidere sulla crisi, ma se non si raggiunge un'intesa a livello europeo non sara' possibile fare nulla''. ''Molti economisti - ha aggiunto Fitoussi - considerano la crisi come se fosse una parentesi, chiusa la quale si dovrebbe continuare come prima. Invece dobbiamo riconoscere che abbiamo sbagliato, che eravamo di fronte alla grande bugia di un sistema finanziario che prometteva a tutti rendimenti piu' alti di quelli medi e dobbiamo far crescere l'economia reale e non quella finanziaria''.

 

 

Francia, disoccupati +2% a ottobre
giovedì, 26 novembre 2009 20:01 PARIGI
(ANSA) - PARIGI, 26 NOV -La disoccupazione ha registrato in Francia a ottobre un aumento del 2%.Lo dice il ministero del lavoroIl dicastero, precisando che a fine mese scorso i disoccupati erano 2,6 milioni, gia' 52.400 in piu'rispetto al mese prima,fa notare che ora se ne aggiungono altri 50.000.In 12 mesi la progressione e' del 25%.I disoccupati totali insieme ai lavoratori ad attivita' limitata sono ormai 3,8 milioni, oltre 4 con i dipartimenti d'oltremare.

 

 

Borse dell'Europa dell'Est negative, pioggia di vendite a Mosca
26.11.2009
Le principali borse dell'Europa dell'Est hanno chiuso oggi per la terza seduta di fila in ribasso
L'indice RTS ha perso a Mosca il 4,3% a 1.366,85 punti. I volumi di scambio sono aumentati rispetto a ieri e sono stati alti. I timori legati ai problemi finanziari dell'Emirato di Dubai hanno fatto scattare una pioggia di vendite anche sul mercato azionario russo. Tra le blue chips della Borsa di Mosca LUKoil (RU0009024277) ha perso il 3,2%, Rosneft (RU000A0J2Q06) il 2,3%, Gazprom (RU0007661625) il 4,8% e Sberbank (RU0009029540) il 5,7%.

Il BUX a Budapest ha perso il 2,5% a 20.160,87 punti. I bancari hanno guidato come su tutte le borse europee la lista dei ribassi. FHB (HU0000078175) ha perso il 2,4% e OTP Bank (HU0000061726) il 4%. Tra gli altri titoli del listino ungherse MOL (HU0000068952) ha perso il 2,2%, Magyar Telekom (HU0000016522) il 2% e Gedeon Richter (HU0000067624) l'1,4%.

Il PX a Praga ha perso il 2,2% a 1.103,50 punti. Tra i titoli del settore finanziario Komercni Banka (CZ0008019106) ha chiuso in calo del 2%, Erste Group Bank (AT0000652011) del 4,5% e VIG (AT0000908504) del 4,8%. Unipetrol (CZ0009091500) ha guadagnato lo 0,2% ed è stato l'unico titolo del listino ceco a chiudere in rialzo.

Il WIG a Varsavia ha perso l'1,5% a 39.275,95 punti. Tra i bancari Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha perso il 3,6%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) l'1,5%, BZW Bank (PLBZ00000044) l'1,7% e BRE Bank (PLBRE0000012) il 2,6%. Telekomunikacja Polska (PLTLKPL00017) ha beneficiato del suo carattere difensivo ed ha guadagnato l'1,3%.
Redazione Borsainside 20.10

 

 

Brown,bonus manager banche pubblici
giovedì, 26 novembre 2009 21:52 LONDRA
(ANSA) - ROMA, 26 NOV -Il governo Gordon Brawn varera' una norma che chiede alle banche di rivelare bonus superiori a un mln di sterline l'anno concessi ai manager.Inoltre, si chiede in nome di una sempre maggiore trasparenza pure di migliorare la governance. Le raccomandazioni derivano da un rapporto di David Walker e faran parte del neo Regolamento di Servizi Finanziari. Nei bonus sono compresi valori derivanti da compensi cash, azioni e contributi pensionistici.Le regole saranno in vigore gia'dal 2010'.

 

 

Dubai World, rassicuriamo mercati
giovedì, 26 novembre 2009 23:22 DUBAI
(ANSA) - MILANO, 26 NOV -L'economia di Dubai e' durevole e si basa su un decennio di crescita'senza precedenti'.Il governo arabo rassicura dopo il crac Dubai World.Il presidente del comitato fiscale Ahmed ben Saïd Al Maktoum assicura i mercati colpiti da debiti (60mln dlr) aziendali.'La crescita dell' ultimo decennio - dice - ha contribuito a creare fondamentali per un'economia durevole, economici, infrastrutturali e di comunicazioni,oltre il centro finanziario permetteranno a Dubai di restare attrattiva'.

 

 

26 Novembre 2009 23:33
Gas serra: Cina al passo con gli Usa taglia le emissioni
Al passo con gli Stati Uniti, anche la Cina ha annunciato per la prima volta, oggi, un obiettivo preciso per limitare le sue emissioni dei cosiddetti gas serra. Così, i due più grossi "inquinatori" della Terra hanno dato un colpo di frusta e una ventata di ottimismo al processo che dovrà trovare il suo momento decisivo nella Conferenza sul clima di Copenaghen, dal 7 al 18 dicembre prossimi.
La Cina, che a Copenaghen manderà il suo premier Wen Jiabao, ha reso noto di voler abbassare la sua «intensità carbonica», ovvero la quantità delle emissioni inquinanti rispetto al prodotto interno lordo, del 40, forse 45% (rispetto a quelle del 2005) entro il 2020. «Un'azione volontaria, presa dal governo cinese in funzione delle condizioni del paese e un contributo importante agli sforzi mondiali per lottare contro i cambiamenti climatici», spiega il governo citato dall'agenzia ufficiale Nuova Cina.
Positive le reazioni. «A Copenaghen non possiamo fallire - ha detto il ministro degli esteri italiano Franco Frattini, augurandosi che la conferenza si possa chiudere »con un accordo vincolante«. »Se gli Usa sono pronti a ridurre le emissioni del 17%, l'Ue del 20% e la Cina è pronta a fare la sua parte, si potrebbe arrivare a un accordo, che non è ancora un Trattato, ma è vincolante sotto il profilo politico«, ha commentato il ministro. Per la titolare dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, le posizioni assunte da Cina e Usa »fanno ben sperare« anche se, fa notare, l'annuncio della Cina ha »un linguaggio tecnico per un impegno interno« che è relativo alla riduzione del 40% dei combustibili fossili in ralezione al Pil, ciò »significa il 20% come l'Ue« ma è »una svolta«.Giudizio positivo anche da parte del primo ministro svedese e presidente di turno della Ue Fredrik Reinfeldt, e del presidente della Commissione, Josè Manuel Barroso, i quali auspicano che, comunque, »le indicazioni di Cina e Usa rappresentino un primo passo verso maggiori riduzioni« e dicono di pensare »di discutere sia con la Cina sia con gli Usa su come trasformare queste indicazioni in un accordo internazionale».
La Cina che, secondo la sua agenzia ufficiale, »si trova a far fronte a enormi pressioni e, insieme, a delle difficoltà specifiche per controllare le emissioni di gas serra«, intende affrontare la sfida »sviluppando le energie rinnovabili e il nucleare, mettendo contemporaneamente in campo delle politiche fiscali e finanziarie appropriate«, nonchè aumentando gli investimenti nella ricerca per lo sviluppo di »tecnologie a zero emissioni di carbone«. Xie Zhenhua, principale negoziatore cinese sul clima, ha ribadito che comunque la priorità per il suo paese resta »la crescita«. »La Cina - ha detto questa sera ai giornalisti - è un paese in via di sviluppo e la prima sfida che si trova a fronteggiare è la crescita economica e la lotta alla povertà«. Xie ha però evitato risposte chiare su quando la Cina raggiungerà il suo picco di emi sioni e, di conseguenza, quale saranno le quantità su cui conta di attestarsi al 2020.Gli Stati Uniti, ieri avevano annunciato degli obiettivi, limitati ma precisi, di riduzione delle proprie emissioni
inquinanti: 17% in meno per i gas a effetto serra da ora al 2020, poi 30% in meno al 2025 fino al 42% nel 2030. La mossa di Washington ha spinto anche Pechino a esporsi.

 

 

Le borse dell'America Latina chiudono in ribasso, San Paolo -2,3%
27.11.2009
Tutte le borse dell'America Latina hanno chiuso oggi in ribasso
Il Bovespa a San Paolo ha perso il 2,3% a 66.391,80 punti. La notizia delle difficoltà finanziarie dell'Emirato di Dubai ha pesato anche sul mercato azionario brasiliano. Tra i bancari Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) ha in ribasso del 2,1% Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) del 2,2% e Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) del 2,1%. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) e Vale (BRVALEACNPA3), i due titoli di maggior peso del Bovespa, hanno perso rispettivamente il 2,8% e il 2,1%. Gli acquisti si sono concentrati sui titoli a carattere difensivo. AmBev (BRAMBVACNPR1) ha guadagnato lo 0,4% e Vivo (BRVIVOACNOR1) lo 0,2%.

L'IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso del 2,9% a 30,447.83 punti. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha perso il 3,7%, Cemex (MXP225611567) il 3,7% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) il 2,8%.

Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso il 4,3%, il General a Lima l'1,4%, l'IBVC a Caracas lo 0,3%, l'IPSA a Santiago del Cile il 2,2% e l'IGBC a Bogotà l'1,2%.
Redazione Borsainside 23.55

 

 

 
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WALL STREET: BORSA CHIUSA PER IL Thanksgiving DAY

26 Novembre 2009 - WSI
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