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PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Mercoledì 07 Ottobre 2009

PARTE  2

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..... Mercoledì 07 Ottobre 2009 ..... Mercoledì 07 Ottobre 2009 ..... Mercoledì 07 Ottobre 2009 .....
 

 

 

 

La Borsa di Tokyo sale sulla scia di Wall Street
07.10.2009
La Borsa di Tokyo ha chiuso anche oggi in rialzo. Il Nikkei ha guadagnato l'1,1% a 9.799,60 punti e il Topix l'1,6% a 885,69 punti. La solida performance di Wall Street di ieri ha contribuito a migliorare il clima sulla piazza finanziaria giapponese. Tra i bancari Mitsubishi UFJ Financial (JP3902900004) ha guadagnato il 5,1%, Mizuho Financial Group (JP3885780001) l'1,6% e Sumitomo Mitsui Financial Group (JP3890350006) il 7%. Nomura ha alzato oggi il suo target price per Sumitomo Mitsui Financial Group del 9% e indicato che Mitsubishi UFJ Financial ha un robusto bilancio.
Hitachi (JP3788600009) ha guadagnato il 7%. Mizuho Securities ha alzato il suo rating sul titolo del conglomerato da "3" a "1". Il broker crede che grazie alla solida performance delle sua divisione degli hard disk Hitachi riuscirà a raggiungere i suoi obiettivi.
Tra i minerari. Mitsubishi Materials (JP3903000002) ha chiuso in rialzo del 6,6%, Sumitomo Metal Mining (JP3402600005) del 5,4% e Mitsui Mining & Smelting (JP3888400003) del 6,8%. Il prezzo dell'oro ha raggiunto ieri a New York un nuovo record storico.
Tra i petroliferi Nippon Oil (JP3679700009) ha guadagnato il 3,1% e Inpex (JP3294430008) il 2,9%. Il prezzo del petrolio ha guadagnato ieri al NYMEX lo 0,7%.
Nel settore della distribuzione Aeon (JP3388200002) ha chiuso in calo dell'1,1%. Il primo operatore giapponese di supermercati ha registrato nel primo semestre del corrente esercizio un calo del suo operativo del 40%.
Redazione Borsainside 8.30

 

 

07 Ottobre 2009 09:12 ISTAMBUL – Il Sole 24 Ore
Draghi: le regole non devono creare restrizioni al credito
ISTANBUL - Dal nostro inviato
Le regole studiate per migliorare la qualità del capitale delle banche non danneggeranno gli istituti di credito. Il Governatore della Banca d'Italia e presidente del Financial stability board, Mario Draghi ha ribadito il messaggio già trasmesso al G-7 e all'Ifmc nei giorni scorsi a Instanbul anche in un'intervista concessa alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, in edicola oggi. «Nessuno – dice Draghi rispondendo alla domanda sulle norme studiate per innalzare la qualità patrimoniale degli istituti di credito – intende danneggiare le banche, nessuno vuole una politica creditizia prociclica, nessuno vuole una stretta creditizia, nessuno vuole mettere a repentaglio la ripresa economica. Ma, allo stesso tempo, vogliamo anche che le regole per le banche vengano modificate e applicate, anche se gradualmente».
Draghi parla poi della crisi e all'intervistatore che chiede se sia stata superata risponde: «No, non credo. Forse, però abbiamo toccato il fondo. La Cancelliera Merkel una volta ha fatto bene il punto della questione, dicendo che la crisi finanziaria sarà passata quando saremo ritornati al livello di due anni fa. E ne siamo ancora ben lontani». Tuttavia, secondo il Governatore, è opportuno cominicare a riformare sin da ora le regole del sistema finanziario: «È il momento giusto per mettersi d`accordo sulle riforme. Alcune regole possono essere introdotte immediatamente e senza grossi rischi. Per esempio, quelle relative alle remunerazioni, alla nuova architettura della vigilanza, all'estensione della vigilanza agli enti non bancari rilevanti a livello sistemico». Il timing è tuttavia un fattore essenziale nel caso delle modifiche da apportare ai coefficienti patrimoniali: «Quando invece si tratta di definire le regole sulla base patrimoniale delle banche, la riforma di Basilea 2, dobbiamo prima di tutto esaminare con attenzione le possibili conseguenze. Inoltre, dobbiamo considerare che un'attuazione troppo precipitosa potrebbe avere conseguenze procicliche. Ciò significa che una regolamentazione più rigorosa sul capitale potrà essere realizzata solo gradualmente».
Infine, sui timori delle banche europee di essere svantaggiate rispetto a quelle americane per le norme previste sul capitale, Draghi ha chiarito che le regole di Basilea 2 «vanno integrate con un metro di misura più semplice ma certo occorre che le definizioni contabili del loro campo di applicazione siano le stesse ovunque», aggiungendo comunque come non ci sia «dissenso tra Europa e America»: è «semplicemente una questione di chiarezza».

 

 

07 Ottobre 2009 09:54 TOKYO
Giappone: sale il leading indicator
di ANSA
Ad agosto e' cresciuto di quasi un punto, a quota 83,3
(ANSA) - TOKYO, 7 OTT - Il leading indicator, che anticipa gli sviluppi dell'economia in Giappone, ha avuto un rialzo di 0,8 punti ad agosto, a quota 83,3. Il dato, diffuso dall'Ufficio di gabinetto, e' in linea con le attese. Nello stesso periodo, l'indice coincidente e' salito di 1,6 punti, a quota 91,4 punti, meglio degli 1,4 punti attesi dagli analisti. L'indice differito (che misura la performance economica nel recente passato) si e' attesta a 83,8 punti dagli 82,8 di luglio.

 

 

07 Ottobre 2009 11:36 BRUXELLES
Ue-16: rallenta il calo del pil nel secondo trimestre
di ANSA
Nei Paesi della zona euro -0,2%, in Italia -0,5%
(ANSA) - BRUXELLES, 7 OTT - Eurostat conferma nella sua seconda stima il rallentamento del calo del Pil in Eurolandia e nell'Ue-27 nel secondo trimestre 2009. Un calo, rispettivamente, dello 0,2% (-0,1% la prima stima) e dello 0,3% (-0,2% la prima stima). Nel primo trimestre dell'anno il calo era stato del 2,5% in Eurolandia e del 2,4% nell'Ue-27. Anche in Italia il Pil ha rallentato la caduta segnando un -0,5% rispetto al -2,7% del primo trimestre. Rispetto al secondo trimestre 2008, il Pil nella zona dell'euro e' sceso del 4,8% e quello dell'Unione europea del 4,9%, di fronte ad un calo rispettivamente del 4,9% e del 4,8% del trimestre precedente. Nel secondo trimestre 2009, le spese per i consumi domestici sono aumentate dello 0,1% nella zona dell'euro e sono invece diminuite dello 0,1% nell'Unione europea, rispetto ad un -0,5% e ad un -0,9% del trimestre precedente. Gli investimenti sono calati di 1,5% nella zona dell'euro e del 2,3% nell'Unione (meno 5,4% e -6,0% nei primi tre mesi dell'anno). Le esportazioni sono diminuite anch'esse dell'1,5% nella zona dell'euro e dell'1,7% nell'Ue (-9,2% e -8,6% nel primo trimestre). Le importazioni invece sono scese del 2,9% in entrambe le zone (dopo un -7,9% e -8,3%).(ANSA).

 

 

La Borsa di Hong Kong chiude in forte rialzo
07.10.2009
Quasi tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in rialzo.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha guadagnato il 2,1% a 21.241,59 punti. Tra i bancari HSBC (GB0005405286) ha guadagnato lo 0,9%, Bank of East Asia (HK0023000190) l'1,8%, Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) l'1,7%, Bank of China (CN000A0J3PX9) il 3,4% e China Construction Bank (CN000A0HF1W3) il 3,2%. La Banca Centrale d'Australia ha alzato ieri a sorpresa i suoi tassi d'interesse dal 3,00% al 3,25%. Il mercato specula ora sul fatto che anche la Cina possa presto aumentare il costo del denaro. Tra i PetroChina (CN0009365379) ha guadagnato il 3,6%, Sinopec (CN0005789556) il 2,1% e CNOOC (HK0883013259) l'1,5%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York in rialzo dello 0,7%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha guadagnato il 2,3%, lo Straits Times a Singapore lo 0,9% e il Taiex a Taipei l'1%. Il Kospi a Seul ha chiuso invariato. La Borsa di Shanghai resterà ferma fino a domani a causa delle vacanze per la Festa del 60esimo anniversario della fondazione della Repubblica Popolare.
Redazione Borsainside 12.00

 

 

07 Ottobre 2009 12:39 BRUXELLES
Ue: al via procedura deficit Italia e altri 8 Paesi
di ANSA
Commissione europea: bene piano anticrisi,ma ripresa molto lenta
(ANSA) - BRUXELLES, 7 OTT - Al via le procedure per deficit eccessivo nei confronti dell'Italia e di altri 8 Paesi Ue che sforeranno il 3% nel rapporto deficit-Pil. 'In questi 9 Paesi gli squilibri 'non sono ne' prossimi al valore di riferimento del 3% ne' temporanei', dice la Commissione Ue. In Italia si attende una ripresa 'molto debole nella seconda meta' del 2009' che proseguira' 'probabilmente in maniera lenta'. Il pacchetto di misure anticrisi 'rappresenta un'adeguata risposta alla recessione'. L'Italia nel 2009 avra' deficit e debito pubblico troppo elevati, a un livello che 'non soddisfa' i criteri del Trattato Ue, si legge. Bruxelles rileva, in sintesi, che questa situazione deriva in parte dagli effetti della crisi e in parte da altri fattori strutturali, tra cui una spesa pubblica che resta elevata. Il deficit - si legge - programmato dal governo italiano al 5,3% 'va oltre e non e' prossimo al valore di riferimento del 3%' e 'sebbene possa essere considerato come eccezionale, non puo' essere considerato temporaneo'. Il debito, poi, programmato al 115,1% del Pil nel 2009', per la Commissione Ue 'non diminuisce in maniera sufficiente, con un andamento verso il valore di riferimento non soddisfacente'. Oltre all'Italia, le procedure per deficit eccessivo riguardano Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Germania, Slovacchia, Slovenia, Olanda e Portogallo. (ANSA).

 

 

07 Ottobre 2009 13:07 MOSCA
Petrolio: in Russia a settembre estrazione record
di ANSA
Quasi 10 milioni di barili al giorno, come nel '90
(ANSA) - MOSCA, 7 OTT - Lo scorso settembre in Russia sono state estratte quasi 41 mln di tonnellate di petrolio, cioe' poco piu' di 10 mln di barili al giorno. L'ultima volta che era stata raggiunta una tale soglia risale al 1990. Gli esperti spiegano l'incremento con il fatto che negli ultimi tempi i produttori di petrolio si sono concentrati sullo sfruttamento dei giacimenti esistenti, risparmiando nell'esplorazione di quelli nuovi, e hanno approffittato di una serie di agevolazioni concesse dal governo russo.

 

 

07 Ottobre 2009 13:27 BRUXELLES
Ue: al momento sono solo 7 i Paesi virtuosi
di ANSA
Almunia: ora definire exit strategy
(ANSA) - BRUXELLES, 7 OTT - Al momento, sono solo 7 i paesi Ue con un deficit al di sotto del 3% del Pil, in linea quindi con il Patto di stabilita' e di crescita. Lo ha detto la portavoce del commissario Almunia. Tre paesi appartengono all'area dell'euro (Cipro, Finlandia, Lussemburgo), mentre quattro ne sono al di fuori ( Bulgaria, Svezia, Danimarca, Estonia). Almunia ha sottolineato che 'e' il momento di definire strategie di uscita coordinate' sul fronte del risanamento dei conti pubblici'. 'La stragrande maggioranza degli Stati membri della Ue presentera' nel 2009 un disavanzo di bilancio superiore al 3% del Pil a causa della crisi economica', afferma Almunia, per il quale 'dobbiamo continuare a sostenere l'economia fino a quando la ripresa non si consolidera', in linea con il piano europeo di ripresa economica'. 'Ma e' giunto anche il momento di definire strategie di uscita coordinate cosi' che, al momento giusto, potremo iniziare a ridurre gli altissimi livelli del debito. Il patto di stabilita' e di crescita e' sufficientemente flessibile per combinare stimoli fiscali nel breve termine con il risanamento delle finanze pubbliche nel medio termine e la sostenibilita' nel lungo termine, tenendo conto dei costi dovuti all'invecchiamento della popolazione. Ma e' essenziale continuare ad applicarlo rigorosamente' (ANSA).

 

 

07 Ottobre 2009 15:20 ROMA
Borsa: capitalizzazione, Exxon Mobil torna n.1 al mondo
di ANSA
Colosso statunitense scalza PetroChina dalla prima posizione
(ANSA) - ROMA, 7 OTT - Continua il testa a testa tra Exxon Mobil e PetroChina nella classifica delle prime 300 societa' piu' capitalizzate al mondo. Il colosso statunitense ha riconquistato la prima posizione. Dal 2 settembre ad oggi le azioni di Exxon Mobil sono salite dello 0,7% mentre quelle di PetroChina hanno perso il 2,2%. In termini di valore di borsa tutto cio' e' pari ad una capitalizzazione di 330 miliardi di dollari per Exxon Mobil e 325,5 miliardi di dollari per PetroChina.

 

 

07 Ottobre 2009 15:30 NEW YORK
FEBBRE DELL'ORO E NUOVO MASSIMO STORICO
di WSI
Il gold vola al nuovo top di $1,049.70 l'oncia. La spinta arriva da: futuri scenari di iper-inflazione, debolezza del dollaro, timori (speculativi) che la valuta Usa possa perdere il ruolo di riferimento. Smentite voci arabe.
Valanga di acquisti sull'oro: il prezzo spot continua ad aggiornare il record storico, l'ultimo futures sul bullion al Comex di New York quotava $1,049.70.
Il metallo prezioso è sostenuto soprattutto da vivaci ricoperture legate alla debolezza di fondo del dollaro, al timore che la moneta Usa possa perdere il suo ruolo di valuta di riferimento globale, ma soprattutto alla convinzione che lo scenario macroeconomico attuale non potra' che provocare inflazione negli Stati Uniti. E cio' nonostante i prezzi dei bond e quelli di Wall Street - scrive l'agenzia Bloomberg - suggeriscano una calma apparente e l'assenza di tale preoccupazione. Anzi, il presidente della Federal Reserve Bank di New York, William Dudley, lo scorso 5 ottobre ha detto che "il rallentamento dell'inflazione e' problematico per l'economia - scrive Bloomberg - e che i tassi d'interesse dovrebbero rimanere bassi".
Gli acquisti speculativi di oro potrebbero preludere anche ad un improvviso ribaltamento dell'andamento e ad una caduta a candela, con il via alle vendite short. Sul breve e medio termine infatti le previsioni ottimistiche di chi e' long sul metallo giallo sono assolutamente in conflitto con le previsioni sia della Federal Reserve (di cui pero' c'e' poco da fidarsi) sia della maggior parte degli economisti bancari, mentre gli Stati Uniti emergono dalla piu' grave recessione dai tempi della Grande Recessione.
A favorire l'acquisto del bullion sono stati altri due fattori. Primo, il rialzo dei tassi di interesse deciso ieri dalla banca centrale in Australia dello 0.25%, il che dimostra che l'economia si rafforza e se il pil mondiale cresce salira' anche l'inflazione (contro cui l'oro e' un ombrello). Secondo, in parte anche il rumor (poi smentito) su una eventuale decisione dei paesi del Golfo Persico di smettere di utilizzare il biglietto verde per le transazioni petrolifere. Acquisti assolutamente speculativi, dunque, si affiancano a buy definiti "tecnici", per via del contestuale apprezzamento di altre materie prime tra cui il petrolio (segnale che implica pressioni inflazionistiche). Il tutto comunque contribuisce ad alimentare la dinamica che ha portato l'oro al nuovo top storico di queste ore. Dall'inizio dell'anno il gold si è apprezzato di circa il 18%.
Il metallo giallo si avvia a mettere a segno il nono anno consecutivo di rialzi, con accelerazione nei mesi recenti dovuta al fatto che l'oro e' da sempre considerato un "paracadute", un'assicurazione o hedge (come si dice in gergo finanziario) contro la doppietta inflazione e dollaro debole. Secondo Bloomberg, il piu' recente consensus degli economisti di Wall Street stima che i prezzi al consumo negli Stati Uniti risulterano in calo dello 0.5% nel 2009, la prima discesa in 50 anni.
Gli analisti di Deutsche Bank, quotati sempre da Bloomberg, hanno pronosticato lo scorso 1 ottobre che il bullion potrebbe toccare $1100 l'oncia nel 2010 mentre Mark O’Byrne, del broker GoldCore di Dublino, ha detto che "la domanda per un ammortizzatore contro i rischi finanziari spedira' l'oro a quota $2000", senza pero' specificare quando. Il settore - va notato - e' pieno di isolazionisti e cospiratori libertari che non credono a modernita', mercato finanziario, progresso. Gli amanti dell'oro sono profondamente anti-federalisti (negli Stati Uniti) e ritengono (solo in parte giustamente) che il capitalismo con i suoi eccessi abbia fallito il suo compito. Costoro adesso hanno molta piu' visibilita' di prima, grazie ai loro siti internet, ma vivono di fatto con la nostalgia della convertibilita' dollaro/oro abolita dal presidente Usa Richard Nixon negli anni Settanta.

 

 

07 Ottobre 2009 17:12 TOKYO
Cambi: Giappone, azioni se anomalie su yen
di ANSA
Lo ha detto il ministro delle Finanze Fujii
(ANSA) - TOKYO, 7 OTT - Il governo giapponese prendera' le appropriate misure per contrastare oscillazioni anomale nel rapporto dollaro/yen. 'Prenderemo in considerazione alcune tipologie di azioni - ha detto il ministro delle Finanze Hirohisa Fujii - se i mercati valutari dovessero segnare movimenti irregolari'. Fujii ha lasciato intendere che la solidita' della divisa nipponica sul biglietto verde e' frutto del deprezzamento del dollaro piuttosto che del rafforzamento dello yen.

 

 

Mercoledì 7 Ottobre 2009, 17:16 NEW YORK - BLUERATING
Derivati, le nuove norme Usa non convincono del tutto gli esperti
Di BlueTG.it
Le nuove norme in materia di derivati all’esame del Congresso Usa potrebbero non essere sufficienti e andrebbero migliorate per prevenire il ripetersi di crisi finanziarie come quella attuale.
Lo hanno sostenuto in dichiarazioni separate tanto Henry Hu, direttore della nuova divisione Risk, Strategy and Financial Innovation della Securities and Exchange Commission (Sec), quanto Gary Gensler, presidente della Commodity Futures Trading Commission.
Hu in particolare ritiene che tutti i derivati trattati su mercati over the counter (non regolamentati, ndr) e relativi a titoli finanziari andrebbero regolati maggiormente come i titoli finanziari stessi a cui si riferiscono, mentre quelli legati a materie prime e altre attività non finanziarie andrebbero regolamentati più come future.
Gensler da parte sua ha suggerito che siano gli stessi gestori di clearinghouses a determinare se un particolare prodotto debba sottostare a maggiori obblighi di trasparenza, senza che questo sia imposto per tutti i prodotti derivati su base giornaliera per legge. (l.s.)

 

 

Le borse europee chiudono in ribasso su prese di beneficio
07.10.2009
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,6%, il CAC40 a Parigi lo 0,4%, il DAX a Francoforte lo 0,3%, il FTSE MIB a Milano lo 0,2% e lo SMI a Zurigo lo 0,3%.

Dopo i forti guadagni delle scorse sedute sulle borse del Vecchio Continente sono scattate oggi delle prese di beneficio.
Metro (DE0007257503) ha chiuso in calo del 3,2%. Il gruppo Otto Beisheim ha ridotto la sua quota nel colosso della distribuzione (per ulteriori dettagli clicca qui).
Sainsbury (GB00B019KW72) ha perso a Londra il 3,3%. La terza catena di supermercati della Gran Bretagna ha pubblicato questa mattina dei dati sulle sue vendite che hanno corrisposto alle attese degli analisti ma espresso prudenza sulle ulteriori prospettive del mercato (per ulteriori dettagli clicca qui).
Kingfisher (GB0033195214) ha guadagnato l'1,9%. UBS ha alzato oggi il suo rating sul titolo del primo gruppo europeo dei prodotti per il bricolage da "Neutral" a "Buy".
ING Groep (NL0000303600) ha guadagnato ad Amsterdam lo 0,8%. Il colosso finanziario olandese ha ceduto le sue attività nel private banking in Svizzera a Julius Baer (CH0029758650).
Banco Santander (ES0113900J37) non ha potuto beneficiare del debutto in borsa della sua unità brasiliana. Il titolo della grande banca spagnola ha perso a Madrid l'1%. Sempre a Madrid Telefónica (ES0178430E18) ha chiuso in calo dell'1,6%. Il colosso delle telecomunicazioni ha lanciato una controfferta sull'operatore telefonico brasiliano GVT (BRGVTTACNOR8).
Air France-KLM (FR0000031122) ha perso a Parigi l'1,8%. Il traffico della prima linea aerea europea è calato a settembre del 3,7%. Si è trattato del nono declino mensile di fila.
Redazione Borsainside 18.30
 

 

 

 

 

WALL STREET: iN STALLO

07 Ottobre 2009 22:03 NEW YORK - WSI
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Braccio di ferro rialzisti contro ribassisti a New York e listini in stallo. Il Dow Jones ha chiuso a -0,08%, il Nasdaq a +0,27%. In calo i titoli delle societa' immobiliari e dei costruttori di case. Molta tensione sugli altri mercati, con il valutario in fermento per la generale debolezza del dollaro: stasera l'euro quota 1.4680 (cambi in tempo reale). L'oro, per parte sua, ha aggiornato oggi il nuovo massimo storico a un soffio da quota $1050 l'oncia, sulle aspettative che l'infazione salira', in parallelo alla ripresa dell'economia mondiale.

I listini americani incerti dunque tra denaro e lettera, con i titoli delle societa' immobiliari e dei costruttori di case che scivolano sulle speculazioni secondo cui il Congresso non estendera' il piano di incentivi fiscali, pari a $8000 per gli acquirenti della prima casa.

Pulte Homes e KB Homes calano di oltre il 2% dopo che gli analisti di Deutsche Bank hanno detto che i titoli legati al mercato del mattone finiranno per perdere terreno in Borsa se i parlamentari dovessero decidere di non estendere il credito fiscale. Anche le societa' di investimento immobiliare sono cadute vittima dei sell, dopo che Reis ha riferito che lo scorso trimestre gli uffici Usa senza un affittuario hanno raggiunto i massimi di cinque anni.

Nel frattempo nel giorno in cui presentera' i conti fiscali (nel dopo-borsa) Alcoa balza di quasi l'1.5% estendendo i guadagni accumulati di recente. Gli analisti prevedono che il colosso dell'alluminio riesca a chiudere il trimestre con la perdita meno grave degli ultimi 12 mesi, favorito in particolare dalle iniziative di riduzione dei costi.

Tra le prove positive odierne, va citata quella di Bank of America (+1.7%) favorita dalle parole benevole di una serie di analisti. Sotto i riflettori anche Coca-Cola (+0.5%), dopo che Deutsche Bank ha promosso i titoli della produttrice di bevande.

Il fatto che il biglietto verde si fosse rafforzato in apertura contro il basket delle sei principali valute concorrenti aveva gia' suggerito ai trader che nel corso della seduta i listini avrebbero fatto fatica ad estendere i poderosi rialzi visti lunedi' e martedi'. Molti analisti ritengono poi che i guadagni registrati negli ultimi giorni siano da considerare piu' speculativi che il frutto di un'analisi attenta dei ritorni da investimenti.

"Prevedo un rallentamento del mercato azionario", avverte Eric Teal di First Citizens BancShares, aggiungendo che "stiamo uscendo dalla fase di recessione ma i problemi sul fronte dei consumi e del mercato del lavoro e immobiliare si protrarranno per un lungo periodo. Saranno i punti di svolta chiave per un eventuale recupero".

Incoraggiato dall'idea secondo cui il peggio della recessione globale e' ormai alle spalle, il paniere allargato S&P 500 ha fatto un balzo del 32% negli ultimi due trimestri ed e' in rialzo del 56% dai minimi toccati a inizio marzo. Tale rialzo poderoso ha spinto il benchmark azionario Usa su livelli di 20.2 superiori all'utile operativo registrato il mese scorso dalle societa' componenti l'indice: si tratta del valore piu' alto dal 2004. Il campanello d'allarme e' suonato.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 
 

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