La Borsa di Tokyo sale
sulla scia di Wall Street
07.10.2009
La Borsa di Tokyo ha chiuso anche oggi in rialzo. Il
Nikkei ha guadagnato l'1,1% a 9.799,60 punti e il Topix
l'1,6% a 885,69 punti. La solida performance di Wall
Street di ieri ha contribuito a migliorare il clima
sulla piazza finanziaria giapponese. Tra i bancari
Mitsubishi UFJ Financial (JP3902900004) ha guadagnato il
5,1%, Mizuho Financial Group (JP3885780001) l'1,6% e
Sumitomo Mitsui Financial Group (JP3890350006) il 7%.
Nomura ha alzato oggi il suo target price per Sumitomo
Mitsui Financial Group del 9% e indicato che Mitsubishi
UFJ Financial ha un robusto bilancio.
Hitachi (JP3788600009) ha guadagnato il 7%. Mizuho
Securities ha alzato il suo rating sul titolo del
conglomerato da "3" a "1". Il broker crede che grazie
alla solida performance delle sua divisione degli hard
disk Hitachi riuscirà a raggiungere i suoi obiettivi.
Tra i minerari. Mitsubishi Materials (JP3903000002) ha
chiuso in rialzo del 6,6%, Sumitomo Metal Mining
(JP3402600005) del 5,4% e Mitsui Mining & Smelting
(JP3888400003) del 6,8%. Il prezzo dell'oro ha raggiunto
ieri a New York un nuovo record storico.
Tra i petroliferi Nippon Oil (JP3679700009) ha
guadagnato il 3,1% e Inpex (JP3294430008) il 2,9%. Il
prezzo del petrolio ha guadagnato ieri al NYMEX lo 0,7%.
Nel settore della distribuzione Aeon (JP3388200002) ha
chiuso in calo dell'1,1%. Il primo operatore giapponese
di supermercati ha registrato nel primo semestre del
corrente esercizio un calo del suo operativo del 40%.
Redazione Borsainside 8.30
07 Ottobre 2009 09:12
ISTAMBUL – Il Sole 24 Ore
Draghi: le regole non devono creare restrizioni al
credito
ISTANBUL - Dal nostro inviato
Le regole studiate per migliorare la qualità del
capitale delle banche non danneggeranno gli istituti di
credito. Il Governatore della Banca d'Italia e
presidente del Financial stability board, Mario Draghi
ha ribadito il messaggio già trasmesso al G-7 e all'Ifmc
nei giorni scorsi a Instanbul anche in un'intervista
concessa alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, in edicola
oggi. «Nessuno – dice Draghi rispondendo alla domanda
sulle norme studiate per innalzare la qualità
patrimoniale degli istituti di credito – intende
danneggiare le banche, nessuno vuole una politica
creditizia prociclica, nessuno vuole una stretta
creditizia, nessuno vuole mettere a repentaglio la
ripresa economica. Ma, allo stesso tempo, vogliamo anche
che le regole per le banche vengano modificate e
applicate, anche se gradualmente».
Draghi parla poi della crisi e all'intervistatore che
chiede se sia stata superata risponde: «No, non credo.
Forse, però abbiamo toccato il fondo. La Cancelliera
Merkel una volta ha fatto bene il punto della questione,
dicendo che la crisi finanziaria sarà passata quando
saremo ritornati al livello di due anni fa. E ne siamo
ancora ben lontani». Tuttavia, secondo il Governatore, è
opportuno cominicare a riformare sin da ora le regole
del sistema finanziario: «È il momento giusto per
mettersi d`accordo sulle riforme. Alcune regole possono
essere introdotte immediatamente e senza grossi rischi.
Per esempio, quelle relative alle remunerazioni, alla
nuova architettura della vigilanza, all'estensione della
vigilanza agli enti non bancari rilevanti a livello
sistemico». Il timing è tuttavia un fattore essenziale
nel caso delle modifiche da apportare ai coefficienti
patrimoniali: «Quando invece si tratta di definire le
regole sulla base patrimoniale delle banche, la riforma
di Basilea 2, dobbiamo prima di tutto esaminare con
attenzione le possibili conseguenze. Inoltre, dobbiamo
considerare che un'attuazione troppo precipitosa
potrebbe avere conseguenze procicliche. Ciò significa
che una regolamentazione più rigorosa sul capitale potrà
essere realizzata solo gradualmente».
Infine, sui timori delle banche europee di essere
svantaggiate rispetto a quelle americane per le norme
previste sul capitale, Draghi ha chiarito che le regole
di Basilea 2 «vanno integrate con un metro di misura più
semplice ma certo occorre che le definizioni contabili
del loro campo di applicazione siano le stesse ovunque»,
aggiungendo comunque come non ci sia «dissenso tra
Europa e America»: è «semplicemente una questione di
chiarezza».
07 Ottobre 2009 09:54
TOKYO
Giappone: sale il leading indicator
di ANSA
Ad agosto e' cresciuto di quasi un punto, a quota 83,3
(ANSA) - TOKYO, 7 OTT - Il leading indicator, che
anticipa gli sviluppi dell'economia in Giappone, ha
avuto un rialzo di 0,8 punti ad agosto, a quota 83,3. Il
dato, diffuso dall'Ufficio di gabinetto, e' in linea con
le attese. Nello stesso periodo, l'indice coincidente e'
salito di 1,6 punti, a quota 91,4 punti, meglio degli
1,4 punti attesi dagli analisti. L'indice differito (che
misura la performance economica nel recente passato) si
e' attesta a 83,8 punti dagli 82,8 di luglio.
07 Ottobre 2009 11:36
BRUXELLES
Ue-16: rallenta il calo del pil nel secondo trimestre
di ANSA
Nei Paesi della zona euro -0,2%, in Italia -0,5%
(ANSA) - BRUXELLES, 7 OTT - Eurostat conferma nella sua
seconda stima il rallentamento del calo del Pil in
Eurolandia e nell'Ue-27 nel secondo trimestre 2009. Un
calo, rispettivamente, dello 0,2% (-0,1% la prima stima)
e dello 0,3% (-0,2% la prima stima). Nel primo trimestre
dell'anno il calo era stato del 2,5% in Eurolandia e del
2,4% nell'Ue-27. Anche in Italia il Pil ha rallentato la
caduta segnando un -0,5% rispetto al -2,7% del primo
trimestre. Rispetto al secondo trimestre 2008, il Pil
nella zona dell'euro e' sceso del 4,8% e quello
dell'Unione europea del 4,9%, di fronte ad un calo
rispettivamente del 4,9% e del 4,8% del trimestre
precedente. Nel secondo trimestre 2009, le spese per i
consumi domestici sono aumentate dello 0,1% nella zona
dell'euro e sono invece diminuite dello 0,1% nell'Unione
europea, rispetto ad un -0,5% e ad un -0,9% del
trimestre precedente. Gli investimenti sono calati di
1,5% nella zona dell'euro e del 2,3% nell'Unione (meno
5,4% e -6,0% nei primi tre mesi dell'anno). Le
esportazioni sono diminuite anch'esse dell'1,5% nella
zona dell'euro e dell'1,7% nell'Ue (-9,2% e -8,6% nel
primo trimestre). Le importazioni invece sono scese del
2,9% in entrambe le zone (dopo un -7,9% e -8,3%).(ANSA).
La Borsa di Hong Kong
chiude in forte rialzo
07.10.2009
Quasi tutte le principali borse della regione
Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in rialzo.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha guadagnato il 2,1% a
21.241,59 punti. Tra i bancari HSBC (GB0005405286) ha
guadagnato lo 0,9%, Bank of East Asia (HK0023000190)
l'1,8%, Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42)
l'1,7%, Bank of China (CN000A0J3PX9) il 3,4% e China
Construction Bank (CN000A0HF1W3) il 3,2%. La Banca
Centrale d'Australia ha alzato ieri a sorpresa i suoi
tassi d'interesse dal 3,00% al 3,25%. Il mercato specula
ora sul fatto che anche la Cina possa presto aumentare
il costo del denaro. Tra i PetroChina (CN0009365379) ha
guadagnato il 3,6%, Sinopec (CN0005789556) il 2,1% e
CNOOC (HK0883013259) l'1,5%. Il prezzo del petrolio ha
chiuso ieri a New York in rialzo dello 0,7%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a
Sydney ha guadagnato il 2,3%, lo Straits Times a
Singapore lo 0,9% e il Taiex a Taipei l'1%. Il Kospi a
Seul ha chiuso invariato. La Borsa di Shanghai resterà
ferma fino a domani a causa delle vacanze per la Festa
del 60esimo anniversario della fondazione della
Repubblica Popolare.
Redazione Borsainside 12.00
07 Ottobre 2009 12:39
BRUXELLES
Ue: al via procedura deficit Italia e altri 8 Paesi
di ANSA
Commissione europea: bene piano anticrisi,ma ripresa
molto lenta
(ANSA) - BRUXELLES, 7 OTT - Al via le procedure per
deficit eccessivo nei confronti dell'Italia e di altri 8
Paesi Ue che sforeranno il 3% nel rapporto deficit-Pil.
'In questi 9 Paesi gli squilibri 'non sono ne' prossimi
al valore di riferimento del 3% ne' temporanei', dice la
Commissione Ue. In Italia si attende una ripresa 'molto
debole nella seconda meta' del 2009' che proseguira'
'probabilmente in maniera lenta'. Il pacchetto di misure
anticrisi 'rappresenta un'adeguata risposta alla
recessione'. L'Italia nel 2009 avra' deficit e debito
pubblico troppo elevati, a un livello che 'non soddisfa'
i criteri del Trattato Ue, si legge. Bruxelles rileva,
in sintesi, che questa situazione deriva in parte dagli
effetti della crisi e in parte da altri fattori
strutturali, tra cui una spesa pubblica che resta
elevata. Il deficit - si legge - programmato dal governo
italiano al 5,3% 'va oltre e non e' prossimo al valore
di riferimento del 3%' e 'sebbene possa essere
considerato come eccezionale, non puo' essere
considerato temporaneo'. Il debito, poi, programmato al
115,1% del Pil nel 2009', per la Commissione Ue 'non
diminuisce in maniera sufficiente, con un andamento
verso il valore di riferimento non soddisfacente'. Oltre
all'Italia, le procedure per deficit eccessivo
riguardano Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Germania,
Slovacchia, Slovenia, Olanda e Portogallo. (ANSA).
07 Ottobre 2009 13:07
MOSCA
Petrolio: in Russia a settembre estrazione record
di ANSA
Quasi 10 milioni di barili al giorno, come nel '90
(ANSA) - MOSCA, 7 OTT - Lo scorso settembre in Russia
sono state estratte quasi 41 mln di tonnellate di
petrolio, cioe' poco piu' di 10 mln di barili al giorno.
L'ultima volta che era stata raggiunta una tale soglia
risale al 1990. Gli esperti spiegano l'incremento con il
fatto che negli ultimi tempi i produttori di petrolio si
sono concentrati sullo sfruttamento dei giacimenti
esistenti, risparmiando nell'esplorazione di quelli
nuovi, e hanno approffittato di una serie di
agevolazioni concesse dal governo russo.
07 Ottobre 2009 13:27
BRUXELLES
Ue: al momento sono solo 7 i Paesi virtuosi
di ANSA
Almunia: ora definire exit strategy
(ANSA) - BRUXELLES, 7 OTT - Al momento, sono solo 7 i
paesi Ue con un deficit al di sotto del 3% del Pil, in
linea quindi con il Patto di stabilita' e di crescita.
Lo ha detto la portavoce del commissario Almunia. Tre
paesi appartengono all'area dell'euro (Cipro, Finlandia,
Lussemburgo), mentre quattro ne sono al di fuori (
Bulgaria, Svezia, Danimarca, Estonia). Almunia ha
sottolineato che 'e' il momento di definire strategie di
uscita coordinate' sul fronte del risanamento dei conti
pubblici'. 'La stragrande maggioranza degli Stati membri
della Ue presentera' nel 2009 un disavanzo di bilancio
superiore al 3% del Pil a causa della crisi economica',
afferma Almunia, per il quale 'dobbiamo continuare a
sostenere l'economia fino a quando la ripresa non si
consolidera', in linea con il piano europeo di ripresa
economica'. 'Ma e' giunto anche il momento di definire
strategie di uscita coordinate cosi' che, al momento
giusto, potremo iniziare a ridurre gli altissimi livelli
del debito. Il patto di stabilita' e di crescita e'
sufficientemente flessibile per combinare stimoli
fiscali nel breve termine con il risanamento delle
finanze pubbliche nel medio termine e la sostenibilita'
nel lungo termine, tenendo conto dei costi dovuti
all'invecchiamento della popolazione. Ma e' essenziale
continuare ad applicarlo rigorosamente' (ANSA).
07 Ottobre 2009 15:20
ROMA
Borsa: capitalizzazione, Exxon Mobil torna n.1 al mondo
di ANSA
Colosso statunitense scalza PetroChina dalla prima
posizione
(ANSA) - ROMA, 7 OTT - Continua il testa a testa tra
Exxon Mobil e PetroChina nella classifica delle prime
300 societa' piu' capitalizzate al mondo. Il colosso
statunitense ha riconquistato la prima posizione. Dal 2
settembre ad oggi le azioni di Exxon Mobil sono salite
dello 0,7% mentre quelle di PetroChina hanno perso il
2,2%. In termini di valore di borsa tutto cio' e' pari
ad una capitalizzazione di 330 miliardi di dollari per
Exxon Mobil e 325,5 miliardi di dollari per PetroChina.
07 Ottobre 2009 15:30 NEW
YORK
FEBBRE
DELL'ORO E NUOVO MASSIMO STORICO
di WSI
Il gold vola al nuovo top di $1,049.70 l'oncia. La
spinta arriva da: futuri scenari di iper-inflazione,
debolezza del dollaro, timori (speculativi) che la
valuta Usa possa perdere il ruolo di riferimento.
Smentite voci arabe.
Valanga di acquisti sull'oro: il prezzo spot continua ad
aggiornare il record storico, l'ultimo futures sul
bullion al Comex di New York quotava $1,049.70.
Il metallo prezioso è sostenuto soprattutto da vivaci
ricoperture legate alla debolezza di fondo del dollaro,
al timore che la moneta Usa possa perdere il suo ruolo
di valuta di riferimento globale, ma soprattutto alla
convinzione che lo scenario macroeconomico attuale non
potra' che provocare inflazione negli Stati Uniti. E
cio' nonostante i prezzi dei bond e quelli di Wall
Street - scrive l'agenzia Bloomberg - suggeriscano una
calma apparente e l'assenza di tale preoccupazione.
Anzi, il presidente della Federal Reserve Bank di New
York, William Dudley, lo scorso 5 ottobre ha detto che
"il rallentamento dell'inflazione e' problematico per
l'economia - scrive Bloomberg - e che i tassi
d'interesse dovrebbero rimanere bassi".
Gli acquisti speculativi di oro potrebbero preludere
anche ad un improvviso ribaltamento dell'andamento e ad
una caduta a candela, con il via alle vendite short. Sul
breve e medio termine infatti le previsioni ottimistiche
di chi e' long sul metallo giallo sono assolutamente in
conflitto con le previsioni sia della Federal Reserve
(di cui pero' c'e' poco da fidarsi) sia della maggior
parte degli economisti bancari, mentre gli Stati Uniti
emergono dalla piu' grave recessione dai tempi della
Grande Recessione.
A favorire l'acquisto del bullion sono stati altri due
fattori. Primo, il rialzo dei tassi di interesse deciso
ieri dalla banca centrale in Australia dello 0.25%, il
che dimostra che l'economia si rafforza e se il pil
mondiale cresce salira' anche l'inflazione (contro cui
l'oro e' un ombrello). Secondo, in parte anche il rumor
(poi smentito) su una eventuale decisione dei paesi del
Golfo Persico di smettere di utilizzare il biglietto
verde per le transazioni petrolifere. Acquisti
assolutamente speculativi, dunque, si affiancano a buy
definiti "tecnici", per via del contestuale
apprezzamento di altre materie prime tra cui il petrolio
(segnale che implica pressioni inflazionistiche). Il
tutto comunque contribuisce ad alimentare la dinamica
che ha portato l'oro al nuovo top storico di queste ore.
Dall'inizio dell'anno il gold si è apprezzato di circa
il 18%.
Il metallo giallo si avvia a mettere a segno il nono
anno consecutivo di rialzi, con accelerazione nei mesi
recenti dovuta al fatto che l'oro e' da sempre
considerato un "paracadute", un'assicurazione o hedge
(come si dice in gergo finanziario) contro la doppietta
inflazione e dollaro debole. Secondo Bloomberg, il piu'
recente consensus degli economisti di Wall Street stima
che i prezzi al consumo negli Stati Uniti risulterano in
calo dello 0.5% nel 2009, la prima discesa in 50 anni.
Gli analisti di Deutsche Bank, quotati sempre da
Bloomberg, hanno pronosticato lo scorso 1 ottobre che il
bullion potrebbe toccare $1100 l'oncia nel 2010 mentre
Mark O’Byrne, del broker GoldCore di Dublino, ha detto
che "la domanda per un ammortizzatore contro i rischi
finanziari spedira' l'oro a quota $2000", senza pero'
specificare quando. Il settore - va notato - e' pieno di
isolazionisti e cospiratori libertari che non credono a
modernita', mercato finanziario, progresso. Gli amanti
dell'oro sono profondamente anti-federalisti (negli
Stati Uniti) e ritengono (solo in parte giustamente) che
il capitalismo con i suoi eccessi abbia fallito il suo
compito. Costoro adesso hanno molta piu' visibilita' di
prima, grazie ai loro siti internet, ma vivono di fatto
con la nostalgia della convertibilita' dollaro/oro
abolita dal presidente Usa Richard Nixon negli anni
Settanta.
07 Ottobre 2009 17:12
TOKYO
Cambi: Giappone, azioni se anomalie su yen
di ANSA
Lo ha detto il ministro delle Finanze Fujii
(ANSA) - TOKYO, 7 OTT - Il governo giapponese prendera'
le appropriate misure per contrastare oscillazioni
anomale nel rapporto dollaro/yen. 'Prenderemo in
considerazione alcune tipologie di azioni - ha detto il
ministro delle Finanze Hirohisa Fujii - se i mercati
valutari dovessero segnare movimenti irregolari'. Fujii
ha lasciato intendere che la solidita' della divisa
nipponica sul biglietto verde e' frutto del
deprezzamento del dollaro piuttosto che del
rafforzamento dello yen.
Mercoledì 7 Ottobre 2009,
17:16 NEW YORK - BLUERATING
Derivati, le nuove norme Usa non convincono del tutto
gli esperti
Di BlueTG.it
Le nuove norme in materia di derivati all’esame del
Congresso Usa potrebbero non essere sufficienti e
andrebbero migliorate per prevenire il ripetersi di
crisi finanziarie come quella attuale.
Lo hanno sostenuto in dichiarazioni separate tanto Henry
Hu, direttore della nuova divisione Risk, Strategy and
Financial Innovation della Securities and Exchange
Commission (Sec), quanto Gary Gensler, presidente della
Commodity Futures Trading Commission.
Hu in particolare ritiene che tutti i derivati trattati
su mercati over the counter (non regolamentati, ndr) e
relativi a titoli finanziari andrebbero regolati
maggiormente come i titoli finanziari stessi a cui si
riferiscono, mentre quelli legati a materie prime e
altre attività non finanziarie andrebbero regolamentati
più come future.
Gensler da parte sua ha suggerito che siano gli stessi
gestori di clearinghouses a determinare se un
particolare prodotto debba sottostare a maggiori
obblighi di trasparenza, senza che questo sia imposto
per tutti i prodotti derivati su base giornaliera per
legge. (l.s.)
Le borse europee chiudono
in ribasso su prese di beneficio
07.10.2009
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi
ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,6%, il CAC40
a Parigi lo 0,4%, il DAX a Francoforte lo 0,3%, il FTSE
MIB a Milano lo 0,2% e lo SMI a Zurigo lo 0,3%.
Dopo i forti guadagni delle scorse sedute sulle borse
del Vecchio Continente sono scattate oggi delle prese di
beneficio.
Metro (DE0007257503) ha chiuso in calo del 3,2%. Il
gruppo Otto Beisheim ha ridotto la sua quota nel colosso
della distribuzione (per ulteriori dettagli clicca qui).
Sainsbury (GB00B019KW72) ha perso a Londra il 3,3%. La
terza catena di supermercati della Gran Bretagna ha
pubblicato questa mattina dei dati sulle sue vendite che
hanno corrisposto alle attese degli analisti ma espresso
prudenza sulle ulteriori prospettive del mercato (per
ulteriori dettagli clicca qui).
Kingfisher (GB0033195214) ha guadagnato l'1,9%. UBS ha
alzato oggi il suo rating sul titolo del primo gruppo
europeo dei prodotti per il bricolage da "Neutral" a
"Buy".
ING Groep (NL0000303600) ha guadagnato ad Amsterdam lo
0,8%. Il colosso finanziario olandese ha ceduto le sue
attività nel private banking in Svizzera a Julius Baer
(CH0029758650).
Banco Santander (ES0113900J37) non ha potuto beneficiare
del debutto in borsa della sua unità brasiliana. Il
titolo della grande banca spagnola ha perso a Madrid
l'1%. Sempre a Madrid Telefónica (ES0178430E18) ha
chiuso in calo dell'1,6%. Il colosso delle
telecomunicazioni ha lanciato una controfferta
sull'operatore telefonico brasiliano GVT (BRGVTTACNOR8).
Air France-KLM (FR0000031122) ha perso a Parigi l'1,8%.
Il traffico della prima linea aerea europea è calato a
settembre del 3,7%. Si è trattato del nono declino
mensile di fila.
Redazione Borsainside 18.30
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