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PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Venerdì 16 Ottobre 2009

PARTE  2

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..... Venerdì 16 Ottobre 2009 ..... Venerdì 16 Ottobre 2009 ..... Venerdì 16 Ottobre 2009 .....
 

 

 

 

La Borsa di Tokyo chiude in leggero rialzo
16.10.2009
La Borsa di Tokyo ha chiuso anche oggi in rialzo. Il Nikkei ha guadagnato lo 0,2% a 10.257,56 punti e il Topix lo 0,4% a 900,95 punti. Ancora bene la maggior parte degli esportatori. Canon (JP3242800005) ha guadagnato lo 0,9%, Panasonic (JP3866800000) l'1,8% e Fanuc (JP3802400006) lo 0,8%. Lo yen si è indebolito oggi in Asia sia rispetto al dollaro che all'euro. Sony (JP3435000009) ha chiuso in rialzo dell'1,9%. Citigroup ha alzato il suo rating sul titolo del coloso dell'elettronica di consumo da "Hold" a "Buy". Secondo la banca d'affari Sony sarebbe sottovalutato. Citigroup si attende inoltre un miglioramento della profittabilità del business di Sony nelle console da gioco. Murata Manufacturing (JP3914400001) ha guadagnato il 4,1%. Deutsche Bank ha promosso il titolo del produttore di componenti elettronici da "Sell" a "Buy.
La debole performance di ieri del settore finanziario a Wall Street ha pesato sui bancari. Mitsubishi UFJ Financial (JP3902900004) ha perso il 3,1%, Mizuho Financial Group (JP3885780001) l'1,1% e Sumitomo Mitsui Financial Group (JP3890350006) l'1,8%.
Japan Airlines (JP3705400004) è crollato dell'11,4%. Secondo l'agenzia stampa "Kyodo" la linea aerea potrebbe rinunciare a vendere una quota di JALways Co. La notizia ha fatto aumentare ulteriormente i timori del mercato relativi al futuro di Japan Airlines.
Redazione Borsainside 8.30

 

 

Venerdì 16 Ottobre 2009, 8:38 PECHINO FINANZACOM
Cina, possibile rischio bolla immobiliare
La Cina rischia di vedere gonfiarsi una bolla sul settore immobiliare. A settembre i prezzi delle abitazioni sono cresciuti del 2,8% rispetto al mese precedente che aveva già segnato un 1,5%. E' il ritmo più spedito registrato in dodici mesi. Non solo. Da inizio anno le vendite di case sono aumentate del 73,4%. Un boom di richieste e transazioni che hanno spinto i prezzi a raggiungere incrementi fino all'11%. Tra gennaio e settembre gli investimenti nel settore immobiliare sono balzati di quasi 18 punti percentuali su base annua. Alla luce di questi dati, alcuni esperti vedono per la Cina non certo un pericolo di un'espansione troppo lenta, ma piuttosto il rischio di nascita di bolle speculative.

 

 

16 Ottobre 2009 11:35 WASHINGTON – Il Sole 24 Ore
Il Tesoro Usa torna a insistere: «Yuan rigido e sottovalutato»
Gli Stati Uniti si dicono preoccupati della «rigidità» registrata dallo yuan cinese che viene descritta come una valuta «ancora sottovalutata», e sostengono che nessuno dei principali partner commerciali di Washington ha «manipolato il tasso di cambio per evitare aggiustamenti della bilancia dei pagamenti o per ottenere vantaggi comparativi in modo indebito», riferendosi ai recenti acquisti di dollari da parte, ad esempio, della Corea. Sono queste le conclusioni del rapporto semestrale presentato dal Tesoro statunitense al Congresso.
«La rigidità dello yuan e la nuova accelerazione nell'accumulo di riserve valutarie» da parte della Cina, si legge nel rapporto, «sono entrambi motivo di grande preoccupazione». È questo un trend che «deve essere corretto per favorire la creazione di un'economia mondiale più forte ed equilibrata in linea con i principi enunciati dal G-20». Il Tesoro Usa resta, inoltre, del parere che lo yuan sia «sottovalutato».
Stretta sulla banche in Cina. Intanto a Pechino la Commissione di Regolamentazione del Sistema Bancario, dopo la riunione di mercoledì con le principali banche del paese, ha ordinato agli istituti di aumentare il livello di attenzione sulle loro operazioni evitando che ci sia una erosione del patrimonio di vigilanza. I crediti in sofferenza dovranno essere contabilizzati in maniera più adeguata e l'attività di prestito dovrà essere condotta in maniera ragionevole e prudente. «Le banche devono evitare qualsiasi ulteriore erosione del loro patrimonio», spiega una nota della Commissione, sottolineando che «la crescita del credito dovrà rimanere sotto controllo». Le banche dovranno aumentare il rapporto prestiti/riserve a copertura delle perdite del 150% entro la fine dell'anno. Chiesto anche una maggiore trasparenza nella rappresentazione contabile dei prestiti in sofferenza. I principali titoli bancari hanno accusato perdite in Borsa a Shanghai nell'ordine dell'1 per cento.

 

 

16 Ottobre 2009 12:10 NEW YORK
GREENSPAN: INUTILE PREOCCUPARSI DEL DOLLARO DEBOLE
di ANSA
L'ex presidente della Fed ha avvertito però che ci potrebbero essere costi a lungo termine molto elevati a causa dell’aumento del debito americano.

 

 

Borse Asia-Pacifico: Shanghai e Hong Kong frenano
16.10.2009
Quasi tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso lo 0,1% a 2.976,63 punti. Nel settore bancario Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42), Bank of China (CN000A0J3PX9) e China Construction Bank (CN000A0HF1W3) hanno perso l'1,2%. L'organo che vigila sul sistema bancario cinese ha comunicato che le cinque principali banche del paese dovranno aumentare alla fine di quest'anno il rapporto di copertura per rischi su crediti di più del 150%. Il settore immobiliare ha beneficiato anche oggi dell'ottimismo relativo all'aumento dei prezzi delle case in Cina. China Vanke (CN0008879206) ha guadagnato lo 0,7%, Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) Gemdale (CNE000001790) lo 0,5% e China Merchants Property Development (CNE0000008B3) lo 0,3%. Il balzo del prezzo del petrolio ha spinto i titoli dei produttori di carbone. China Shenhua Energy (CN000A0ERK49) ha guadagnato l'1%, Datong Coal (CNE000001MZ6) l'1,3% e Pingdingshan Tianan Coal Mining (CNE000001PH7) il 4,5%. Le quotazioni dell'oro nero hanno chiuso ieri a New York in rialzo di più del 3%.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso dello 0,3% a 21.929,90 punti. Dopo i guadagni delle scorse sedute sulla piazza finanziaria della città costiera sono scattate oggi delle prese di beneficio. Bank of East Asia (HK0023000190) ha perso lo 0,7%, Li & Fung (BMG5485F1445) il 3,2%, PetroChina (CN0009365379) lo 0,2% e Cheung Kong Holdings (HK0001000014) lo 0,9%. HSBC (GB0005405286) ha chiuso in rialzo dello 0,6%, China Mobile (HK0941009539) dello 0,5% e China Life (CN0003580601) dello 0,4%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha perso lo 0,5%, il Kospi a Seul l'1,1% e lo Straits Times a Singapore lo 0,2%. Il Taiex a Taipei ha guadagnato lo 0,1%.
Redazione Borsainside 12.30

 

 

16 Ottobre 2009 15:13 NEW YORK
BANK OF AMERICA CONTINUA A FARE PERDITE
di WSI-APCOM
Nel terzo trimestre ha chiuso in negativo per la seconda volta in meno di un anno. Il rosso da un miliardo di dollari, sale a 2,24 miliardi se si include il pagamento dei dividendi sui titoli privilegiati).
Pessima estate per Bank of America, che nel terzo trimestre ha chiuso in perdita per la seconda volta in meno di un anno (il rosso da un miliardo di dollari, sale a 2,24 miliardi se si include il pagamento dei dividendi sui titoli privilegiati). Svalutazioni per 2,6 miliardi di dollari e altri oneri per 402 milioni di dollari hanno annullato l'effetto positivo dell'acquisizione di Merrill Lynch, che ha fatto crescere il giro d'affari di un terzo.
Mentre il titolo ha reagito cedendo il 2,2 per cento nelle contrattazioni del premercato a Wall Street a 17,71 dollari per azione (su base annuale è ancora in rialzo del 29 per cento, recuperando quindi dai minimi di marzo), l'amministratore delegato uscente Kenneth Lewis ha puntato l'indice contro l'aumento di mancati pagamenti sulle carte di credito. "I costi del credito rimangono alti e, guardando avanti, questa è la sfida maggiore", ha detto Lewis. Bank of America è considerata particolarmente vulnerabile all'andamento del mercato del lavoro (il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è salito il mese scorso al 9,8 per cento, il massimo in 26 anni), perché influisce sui consumi e, di conseguenza, sull'utilizzo delle carte di credito, una delle attività principali della banca (le perdite della divisione sono cresciute a 1,03 miliardi di dollari dai 167 milioni di un anno fa).
Nello specifico, l'istituto ha registrato perdite per un miliardo di dollari, 26 centesimi per azione, contro gli utili per 1,18 miliardi di dollari, 15 centesimi per azione, dello stesso periodo di un anno fa. Dopo il pagamento dei dividendi sulle azioni privilegiate per 1,24 miliardi di dollari, il rosso cresce a 2,24 miliardi di dollari, 26 centesimi per azione. Il giro d'affari è cresciuto del 33 per cento a 26,04 miliardi di dollari, dai 19,9 miliardi di un anno fa, mentre gli analisti attendevano perdite per 6 centesimi per azione su un giro d'affari di 27,7 miliardi di dollari. Inoltre, il rapporto capitale Tier 1, indicatore chiave della solidità finanziaria di una società, è cresciuto al 12,46 per cento dal 7,55 per cento dell'anno scorso e all'11,93 per cento dell'ultimo trimestre. Gli accantonamenti contro future perdite sono stati pari a 11,7 miliardi di dollari, in calo dai 13,4 miliardi del secondo trimestre ma in netto rialzo rispetto ai 6,5 miliardi del terzo trimestre 2008.

 

 

Venerdì 16 Ottobre 2009, 15:21 WASHINGTON
Derivati: cambiano le regole per le clearing house americane
Di BlueTG.it
Secondo le nuove norme sui derivati varate ieri dalla Commissione Servizi Finanziari della Camera dei Rappresentanti americana, intermediari finanziari come Goldman Sachs Group e Jp Morgan non potranno detenere oltre il 20% complessivamente di una clearing house a causa dei “conflitti d’interesse esistenti tra broker, dealer, clearing house e mercati”.
Una clearing house come Cme Group (7018.KL - notizie) , ricorda l’agenzia Bloomberg (ma evidentemente il ragionamento vale anche per analoghi organismi europei ed italiani) agisce da intermediario tra banche e clienti, garantendo la regolarità delle transazioni, richiedendo margini e raccogliendo i collaterali.
Al momento dozzine di intermediari anche solo tra coloro che operano a Wall Street hanno proprie clearing house e sono dunque interessate alle nuove previsioni normative. (l.s.)

 

 

16 Ottobre 2009 16:30 NEW YORK
GLI USA SOFFOCHERANNO LA CRESCITA MONDIALE
di WSI
Parola del finanziere Soros, secondo cui lo yuan sottovalutato contribuisce alla perdita di valore del dollaro. Bisogna mettere a punto un sistema di controllo globale del mercato valutario al piu' presto. In Cina si sta formando una bolla di asset.
Il milionario investitore ungherese George Soros ha avvertito che gli attuali accordi sul mercato valutario sono carichi di pericoli e problemi e che pertanto il mondo ha un urgente bisogno di un nuovo sistema di controllo globale.
A detta di Soros, gestore del fondo hedge Soros Fund Management e assurto a fama mondiale per le sue attivita' di speculazione sulle valute, il dollaro dovrebbe indebolirsi nei confronti dello yuan cinese in modo da permettere agli Stati Uniti di contenere il deficit valutario.
Tuttavia Soros, tra gli uomini piu' ricchi al mondo, ha aggiunto che siccome la valuta cinese e' strettamente legata al biglietto verde, uno yuan costantemente sottovalutato non fa che contribuire alla perdita di valore del dollaro contro le altre principali valute concorrenti. Dall'inizio dell'anno il dollaro ha bruciato circa il 7% del suo valore rispetto al basket delle sei principali monete rivali.
Nel frattempo uno yuan sottovalutato rende i beni al consumo prodotti in Cina piu' economici rispetto ai mercati stranieri. Pechino ha alimentato la propria crescita puntando sulle esportazioni nei mercati al consumo degli Usa e di altri Paesi occidentali, spingendo molti produttori attivi in tali mercati ad uscire di scena perche' non in grado di reggere la concorrenza.
Soros, che ha guadagnato circa $1 miliardo (610.5 milioni di sterline) nel 1992 dopo aver venduto oltre $10 miliardi in valuta inglese costringendo la Banca di Inghilterra a svalutare la propria moneta, ha dichiarato che la globalizzazione dei mercati finanziari e' stata costruita su un "falso pretesto", ovvero che gli stessi mercati possano auto-regolarsi, quando invece ci sarebbe bisogno di mettere a punto un sistema di controllo globale.
"Si tratta di una sfida enorme", ha detto nel corso di un evento promosso dalla rivista Economist alla Borsa di New York secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Reuters. Poche ore prima dell'intervento dell'investitore, il Dipartimento del Tesoro Usa ha sottolineato che la Cina non sta manipolando la sua valuta, ma che sta accumulando scorte di monete estere ad un ritmo preoccupante, che minaccia il processo di riduzione degli squilibri economici globali.
Parlando dell'economia globale, Soros ha fatto notare che "registrera' una crescita, ma comunque e' destinata a rimanere piatta", precisando che gli Stati Uniti soffocheranno la crescita mondiale. Il finanziere ungherese e' inoltre convinto che in Cina si stia formando una sorta di bolla degli asset.

 

 

Venerdì 16 Ottobre 2009, 17:11 WASHINGTON
Obama potrebbe estendere gli aiuti alle famiglie americane con mutui
Di BlueTG.it
Il piano di aiuti da 75 miliardi di dollari dell’amministrazione Obama per le famiglie americane alle prese con mutui immobiliari potrebbe essere modificato per consentire ai cittadini con redditi modesti ma che restano affidabili secondo gli attuali standard di rinegoziare il proprio mutuo o di vedersi accordare un sostegno più ampio.
Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando l’opinione di alcuni dirigenti di emittenti di mutui operanti sul mercato americano che riferiscono come i funzionari dell’amministrazione Obama “stiano studiando il modo di ampliare l’universo dei potenziali beneficiari degli aiuti di stato per sopperire a momentanei stress finanziari”. (l.s.)

 

 

16 Ottobre 2009 18:21 BRUXELLES – Il Sole 24 Ore
Bini Smaghi: in arrivo nuova ondata di svalutazioni bancarie
Le banche protrebbero presto andare incontro a nuovi forti svalutazioni. L'avvertimento è di Lorenzo Bini Smaghi, membro italiano del board Bce. «La rapida espansione degli accantonamenti ai fondi rischi su crediti - spiega - suggerisce che potrebbe essere imminente una nuova ondata di svalutazioni delle attività bancarie nell'area dell'euro, con conseguenti riduzioni patrimoniali». In un intervento all'Università di Firenze, Bini Smaghi ha sottolineato poi che «vi sono segnali di un deterioramento della qualità creditizia del portafoglio prestiti delle banche riconducibile all'acuirsi delle difficoltà finanziarie nel settore delle famiglie e delle imprese». E le difficoltà sul fronte del credito potrebbero zavorrare la ripresa nell'area euro, nonostante i buoni segnali di questi ultimi mesi.
Il peggio è alle spalle ma la ripresa sarà graduale
«Negli ultimi mesi - ha detto Bini Smaghi - sono emersi crescenti segnali di stabilizzazione dell'attività economica nell'area dell'euro». Elementi che «ci suggeriscono che è terminato il periodo di significativa contrazione». Anche gli andamenti recenti dei mercati finanziari generalmente positivi e migliori delle attese «hanno influito favorevolmente sulle prospettive di stabilità finanziaria». Ma la ripresa sarà molto graduale. «Permangono numerosi rischi e fragilità, che - associati a un'elevata incertezza - denotano una persistente vulnerabilità dell'economia e del settore finanziario» fa notare il banchiere.
Regolamentazione dei mercati, un treno da non perdere
Lorenzo Bini Smaghi è convinto che quello della regolamentazione dei mercati finanziari, sia un treno da non perdere assolutamente. Specialmente alla luce degli accordi sottoscritti al G20. A livello politico, l'intesa sul programma di regolamentazione non ha precedenti, in termini sia di portata sia di copertura geografica. La crisi, afferma Bini Smaghi,«offre alle banche l'occasione di rivedere radicalmente le pratiche di gestione del rischio, e verificare che i metodi adottati siano idonei ad affrontare le complessità dei mercati finanziari».
Gli aiuti della Bce non possono durare per sempre
Non bisogna perdere treno delle riforme anche perché, ha ricordato il membro italiano dell'Eurotower, le misure assunte dalle banche centrali nel corso della crisi finanziaria sono «eccezionali e non possono durare per sempre». Come dire: l'era del denaro a costo zero non può durare per sempre. Lo stesso numero uno della Fed Ben Bernanke, d'altronde, ha detto che prima o poi occorrerà rialzare i tassi dì'interesse. Bini Smaghi ha comunque sottolineato come nel nostro Paese la ristrutturazione del sistema finanziario non sia impellente come in altre aree del mondo, dal momento che in Italia «la vigilanza è stata fatta in modo più prudente che in altri Paesi».

 

 

Borse europee negative, male i ciclici ed i bancari, ancora bene i petroliferi
16.10.2009
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi in ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,6%, il DAX a Francoforte l'1,5%, il CAC40 a Parigi l'1,5%, il FTSE MIB a Milano lo 0,8% e lo SMI a Zurigo lo 0,6%.
Sulle borse del Vecchio Continente hanno pesato le deboli trimestrali di General Electric (US3696041033) e Bank of America (US0605051046).
Tra i ciclici ABB (CH0012221716) ha perso l'1,5%, Alstom (FR0010220475) il 2,6%, Schneider Electric (FR0000121972) l'1,1% e Siemens (DE0007236101) il 2,8%.
Nel settore bancario Barclays (GB0031348658) ha perso il 2%, Royal Bank of Scotland (GB0006764012) il 2,4%, Deutsche Bank (DE0005140008) il 2,8%, BNP Paribas (FR0000131104) il 2,7%, UniCredit (IT0000064854) l'1,4% e UBS (CH0024899483) lo 0,4%.
Carrefour (FR0000120172) ha chiuso a Parigi in calo del 3,3%. I ricavi del colosso della distribuzione sono calati lo scorso trimestre più di quanto atteso dagli analisti. Carrefour ha inoltre fornito un prudente outlook.
I petroliferi hanno beneficiato del nuovo aumento del prezzo del petrolio. BP (GB0007980591) ha guadagnato lo 0,6%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) l'1,2%, Eni (IT0003132476) lo 0,5% e Total (FR0000120271) lo 0,7%.
Lloyds Banking Group (GB0008706128) ha guadagnato a Londra l'1,9%. Deutsche Bank ha promosso oggi il titolo della rivale a "Buy" (per ulteriori dettagli clicca qui).
Ericsson (SE0000108656) ha guadagnato a Stoccolma il 2%. Sony Ericsson ha registrato lo scorso trimestre delle perdite inferiori alle stime degli analisti (per ulteriori dettagli clicca qui).
Swiss Life (CH0014852781) ha guadagnato a Zurigo il 4,5%. Citigroup ha alzato oggi il suo rating sul titolo dell'impresa assicurativa svizzera da "Hold" a "Buy".
Redazione Borsainside 19.15

 

 

16 Ottobre 2009 21:07 MILANO – Il Sole 24 Ore
La Ue bacchetta Berlino sugli aiuti alla Opel
Gli aiuti promessi dalla Germania alla Opel potrebbero non essere conformi alle regole europee sulla concorrenza: la Commissione europea ha spiegato di aver rilevato «indizi significativi» secondo cui non risponderebbe alle norme europee il pacchetto di aiuti promessi dal governo di Berlino alla casa automobilistica tedesca, nel quadro del suo acquisto da parte della azienda austro-canadese di componentistica automobile. I dubbi sono espressi in una lettera inviata dal commissario alla Concorrenza Neelie Kroes al ministro tedesco dell'Economia.
Secondo la lettera, ci sono forti indizi che gli aiuti sono stati promessi a condizione a condizione che fosse scelto uno specifico candidato all'acquisto. Ciò sarebbe incompatibile con le regole del mercato interno. Nella sua lettera la Kroes avverte che Gm dovrebbe riconsiderare la vendita di Opel. «Il commissario Kroes - si legge in un comunicato della commissione - ha spiegato che a Gm e al Trust Opel deve essere data l'opportunità di riconsiderare l'esito del processo di offerta sulla base di forti assicurazioni scritte da parte delle autorità tedesche che gli aiuti siano disponibili a prescindere dalla scelta degli investitori».

 

 

Venerdì 16 Ottobre 2009, 22:57 TRENDONLINE
Petrolio: close in salita su nuovi massimi 2009. Ricco bottino settimanale per i rialzisti
Anche l'ultima seduta della settimana si è conclusa in progresso per le quotazioni del petrolio che, malgrado la flessione dei mercati azionari, sia europei che americani, hanno continuato a guadagnare terreno. Sul circuito del Nymex a New York, gli operatori non hanno mostrato particolari preoccupazioni per le indicazioni deludenti arrivate da alcune trimestrali americani. E' stata cavalcata piuttosto l'indicazione positiva della produzione industriale a stelle e strisce, unitamente al rafforzamento del dollaro dopo il netto calo delle ultime giornate.
A fine sessione così il future con scadenza novembre si è presentato a 78,53 dollari, con un rialzo dell'1,22%, dopo aver toccato un nuovo massimo dell'anno poco sopra i 78,6 dollari. Il guadagno odierno ha contribuito a rendere ancora più pesante il bilancio della settimana, visto che nelle ultime cinque sedute i prezzi dell'oro nero hanno messo a segno un progresso del 9,36% rispetto al close di venerdì scorso.
 

 

 

 

 

WALL STREET: ARRETRA CON TRIMESTRALI MA LA SETTIMANA RESTA POSITIVA

16 Ottobre 2009 22:10 NEW YORK - WSI
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I conti di GE e BofA sollevano qualche dubbio sullo stato di salute dell'economia. IBM fa meglio delle attese ma cede terreno. In controtendenza Google. Cala la fiducia dei consumatori. Il Dow Jones torna sotto i 10.000 punti. Ancora su' il greggio.
Le deludenti trimestrali di General Electric e Bank of America hanno spinto al ribasso i listini, in grado di limitare le perdite solo nelle ultime ore di scambi ancora una volta grazie all’avanzamento del petrolio che ha fornito supporto ai titoli energetici. A pesare sull’andamento del mercato azionario e’ stato anche il calo inaspettato della fiducia dei consumatori. Il Dow Jones ha perso lo 0.67% a 9995, l’S&P500 lo 0.81% a 1087, il Nasdaq lo 0.76% a 2156. La settimana resta comunque positiva e particolarmente importante sul piano psicologico per il primo superamento della barriera dei 10.000 punti da parte del Dow Jones dopo oltre un anno. L'indice industriale ha cosi' guadagnato l'1.3%, l'S&P500 l'1.5%, il listino tecnologico lo 0.8%.

La conglomerata industriale General Electric ha evidenziato alcuni segnali di debolezza nella divisione del credito per via della cattiva performance registrata dal braccio finanziario GE Capital. L’azienda ha annunciato un fatturato di $1.9 miliardi inferiore a quello previsto dagli analisti, i profitti hanno subito una contrazione del 44% rispetto allo scorso anno. Male anche il colosso bancario Bank of America, colpita da una perdita pari ad $1 miliardo, che si confronta con gli $1.8 miliardi di utili dell'analogo periodo di un anno prima.

Le due trimestrali hanno avuto l’effetto di oscurare la brillante performance di Google, che invece ha riportato nell’ultimo trimestre un EPS pari a $5.89, 47 centesimi meglio del consensus del mercato. L'amministratore delegato Eric Schmidt ha dichiarato che il peggio della fase di recessione e' ormai alle spalle e che l'azienda ora e' libera di concentrarsi nelle operazioni di acquisizione e fusione. Restando in ambito di trimestrali, il colosso informatico IBM ha riportato utili migliori del previsto, ma il titolo e’ stato investito da un’ondata di vendite a causa delle prospettive avanzate dalla societa’ relative ad un’ancora lenta e debole spesa delle aziende.

Sinora l'80.4% delle soceita' che hanno riportato i conti fiscali ha battuto le attese del mercato. La cifra appare confortante se paragonata al 72.3% registrato durante il periodo di aprile-giugno, che corrisponde anche alla percentuale piu' alta mai registrata in un trimestre dal 1993.

Contrastanti i dati macro comunicati in giornata. Alla crescita superiore alle attese della produzione industriale nel mese di settembre ha risposto una flessione piu' pesante del previsto della fiducia dei consumatori. Su base trimestrale il +5.2% registrato dalla produzione industriale rappresenta il rialzo piu' sostenuto da quattro anni a questa parte e il primo da quando l'economia e' piombata in una fase di recessione, a fine 2007. Anche la capacita' di utilizzo degli impianti e' aumentata, attestandosi a quota 70.5% dal 69.9% rivisto di agosto. Il dato preliminare a cura dell'Universita' del Michigan ha invece mostrato un calo della fiducia dei consumatori americani nel mese di ottobre.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico ancora una volta in buon rialzo il greggio. I futures con consegna novembre hanno guadagnato $0.95 a quota $78.53 al barile. Sul valutario, in flessione l’euro nei confronti del dollaro. Nella tarda serata di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ pari a 1.4891. Poco variato l’oro: i futures con scadenza dicembre hanno guadagnato $0.90 a quota $1051.50 l'oncia. In progresso infine anche i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.42% dal 3.47% della sessione precedente.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 
 

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