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PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Mercoledì 21 Ottobre 2009

PARTE  2

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..... Mercoledì 21 Ottobre 2009 ..... Mercoledì 21 Ottobre 2009 ..... Mercoledì 21 Ottobre 2009 .....
 

 

 

 

21 Ottobre 2009 00:30 NEW YORK
USA: GIA' PARTITO (ANCHE) IL RALLY DI FINE ANNO
di WSI
Thanksgiving e Natale sono ormai alle porte ma molti americani inizieranno a prendere d'assalto i negozi gia' da subito. L'80% non vuole rinunciare a fare regali per le feste e il 30% e' disposto a spendere almeno $1.000.
Negli Stati Uniti le festivita' di fine anno - Thanksgiving e Natale - saranno fondamentali per cambiare il destino delle societa' di vendite al dettaglio e fare da spartiacque tra vinti e vincitori. Proprio per questo motivo bisognera' tenere d'occhio le vendite registrate in ottobre, in quanto estremamente indicative di quello che ci si deve aspettare dalla stagione dei grandi acquisti per le festivita'.
Secondo quanto emerge da diversi sondaggi pubblicati sul sito TheStreet.com, un numero sempre maggiore di americani iniziera' a riempire i negozi gia' a partire da questo mese, molto prima del solito. Normalmente la data che sancisce l'inizio dello shopping di fine anno e' il cosiddetto "Black Friday" di novembre.
Un rapporto sui trend al consumo presentato da American Express, che ha intervistato 2000 persone, concentrandosi in particolare su due sotto-categorie - i giovani professionisti e i "clienti abituali" - mostra che l'80% dei consumatori ha intenzione di comprare regali nel periodo delle festivita'. In quello che la societa' di carte di credito definisce "un segnale incoraggiante", una persona su cinque e' intenzionata a farlo in ottobre, con il numero di donne che supera nettamente quello degli uomini con un 28% contro il 16%.
Da un altro sondaggio dello stesso tipo, condotto da PriceGrabber.com, il sito di shopping online di Experian, emerge che il 22% dei consumatori iniziera' la stagione dello shopping di fine anno gia' in ottobre. Se gli americani incominciano a fare acquisti in anticipo, i colossi del settore retail Wal-Mart, Target e Macy's potrebbero scoprire con un certo margine di anticipo se il fatturato rimbalzera' dalla performance scoraggiante del 2008.
"L'indagine da noi effettuata conferma chiaramente che i consumatori hanno intenzione di mettere mano ai loro portafogli nella stagione delle festivita'", commenta Pamela Codispoti, general manager dei servizi dei clienti in possesso di una carta di credito American Express. "Nonostante le difficili condizioni economiche gli americani non vogliono perdersi il piacere di partecipare alla stagione delle feste e lo shopping comincera' prima del previsto, un fattore che ritengo fara' bene al settore delle vendite al dettaglio".
Ma c'e' dell'altro. Analizzando le cifre con piu' attenzione si nota che il 36% degli intervistati da American Express conta di spendere tra i $100 e i $499, il 28% e' disposto a sborsare tra i $500 e i $999, mentre il 30% prevede che la cifra finira' per essere uguale o superiore ai $1.000. Meno ottimista risulta invece il sondaggio condotto da PriceGrabber. Sarebbero infatti pari al 53% gli americani intenzionati a dedicare ai regali una cifra inferiore rispetto all'anno scorso, mentre il 38% confida di non essere disposto a spendere quanto il 2008 perche' guadagna meno di allora.
Di fondamentale importanza per scoprire quando e con quale intensita' i clienti si riverseranno nei negozi sara' la prova dei beni scontati o basso costo. L'indagine di American Express evidenzia infatti che gli sconti e le offerte sono piu' importanti per attirare i clienti abituali, piuttosto che quelli che possono contare su uno stipendio basso.

 

 

La Borsa di Tokyo chiude piatta
21.10.2009
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi piatta. Il Nikkei ha perso meno dello 0,1% a 10.333,39 punti, il Topix ha guadagnato meno dello 0,1% a 913,70 punti. La performance del mercato azionario giapponese è stata frenata dalle perdite del settore immobiliare. Mitsui Fudosan (JP3893200000) ha chiuso in ribasso del 4,1%, Mitsubishi Estate (JP3899600005) del 2,8% e Sumitomo Realty & Development (JP3409000001) dello 0,4%. Bene invece il settore del trasporto marittimo. Mitsui O.S.K. Lines (JP3362700001) ha chiuso in rialzo del 2,1%, Kawasaki Kisen Kaisha (JP3223800008) del 4% e Nippon Yusen (JP3753000003) del 2,8%. Il Baltic Dry, l'indice che misura i costi del trasporto navale delle merci, è salito ieri ai suoi più alti livelli da circa due mesi.
Toshiba (JP3592200004) ha beneficiato della solida trimestrale pubblicata da SanDisk (US80004C1018) ed ha guadagnato il 4%.
Japan Airlines (JP3705400004) ha guadagnato il 6,8%. Secondo delle voci di stampa la linea aerea potrebbe ricevere dei fondi pubblici e privati per ¥300 miliardi, il doppio dei previsti ¥150 miliardi.
Redazione Borsainside 8.30

 

 

21 Ottobre 2009 08:50 MILANO – Il Sole 24 Ore
Assicurazioni, la crisi è finita
La crisi dei mercati finanziari, almeno nei suoi aspetti più acuti, è alle spalle del settore assicurativo. A fine settembre il saldo tra plusvalenze e minusvalenze nei portafogli delle compagnie italiane registrava un saldo positivo di 14,8 miliardi rispetto al picco negativo di 10 miliardi raggiunto nell'ottobre dello scorso anno. Il dato è contenuto nel testo dell'intervento pronunciato ieri dal presidente dell'Isvap Giancarlo Giannini all'11° Annual assicurativo organizzato da «Il Sole 24 Ore» in collaborazione con Towers Perrin. E fotografa, alla vigilia della presentazione delle trimestrali, il pieno ritorno alla normalità delle imprese del settore che lo scorso anno avevano pagato un pesante tributo alla bufera dei mercati. «La crisi finanziaria è finita», ha commentato Pierre Lefèvre, Ad di Groupama.
Anche sul piano industriale i dati positivi non mancano. Nel settore delle polizze vita che a fine settembre – ha reso noto Giannini – evidenziava una raccolta di 45 miliardi, 11 in più dell'intera produzione 2008. L'unica criticità, nell'immediato, è rappresentata dall'andamento negativo della Rc auto i cui premi dovrebbero mostrare una flessione del 3% a fine anno (rispetto al -4,7% di giugno), ha anticipato il presidente dell'Ania Fabio Cerchiai. Il comparto è «tecnicamente negativo» - ha aggiunto - per gli effetti dei provvedimenti dell'ex ministro Pierluigi Bersani sul bonus malus, i maggiori risarcimenti per i danni a persone ed anche per la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha reso facoltativo il risarcimento diretto, consentendo agli automobilisti di chiedere i rimborsi, non solo al loro assicuratori (nuovo sistema) ma anche alla compagnia del danneggiante, come avveniva in precedenza. Che fare? «Gli assicuratori debbono rapidamente aumentare i prezzi», è la risposta di Maurizio Valsecchi, managing principal di Towers Perrin. È una strada che le compagnie stanno già percorrendo. Giannini e Cerchiai si sono trovati d'accordo a chiedere un intervento legislativo che ridia certezze al sistema del risarcimento diretto.
Il problema comunque è strutturale. Lefèvre ha sottolineato che in Italia la Rc auto, per effetto delle tante anomalie, costa troppo. Occorre ridurne il peso per sviluppare rami (ad esempio le polizze sulle abitazioni) in cui il mercato domestico è ancora molto sottosviluppato. Anche da lui è giunta una difesa del risarcimento diretto, un sistema nato e sviluppatosi in Francia. «È stato pensato - ha detto - per tenere sotto controllo i costi dei risarcimenti e poi, per favorirne la penetrazione presso gli automobilisti si è innestata una cultura del servizio. Alla fine a guadagnarci sono stati entrambi, le compagnie ed i loro clienti»
Ieri intanto l'Ania ha riunito il suo comitato esecutivo ed è stata l'occasione per una verifica sul rinnovo della presidenza. L'ipotesi di modificare lo statuto per rendere possibile la conferma di Cerchiai starebbe guadagnando consensi anche se non è stata presa alcuna decisione formale.

 

 

Usa: Obama ripensa alcuni programmi di sostegno economico
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BlueTG.it - mercoledì, 21 ottobre 2009 - 9:22 CEST
Non è ancora una “exit strategy” ma poco ci manca; confortati dai segnali di ripresa dell’economia mondiale alcuni governi stanno infatti valutando se e come rifinanziare le misure d’emergenza prese la scorsa primavera e prossime all’esaurimento.
In particolare il segretario al tesoro Usa, Timothy Geithner, ha dichiarato che stanno per terminare alcuni dei programmi che hanno finora costituito il cuore del Tarp e che la Casa Bianca si focalizzerà ora su misure dirette alle aree di maggiore debolezza per garantire l’accesso al credito. (l.s.)

 

 

21 Ottobre 2009 11:12 BERLINO
Deutsche Bank: utile terzo trimestre 1,4 mld
di ANSA
Un risultato superiore alle stime, che puntavano a 800 mln euro
(ANSA) - ROMA, 21 OTT - Deutsche Bank stima per il terzo trimestre un utile pari a circa 1,4 miliardi di euro. Lo annuncia la banca tedesca in un comunicato. Si tratta di un risultato superiore alle stime degli analisti, che puntavano a un profitto di circa 800 milioni di euro. Deutsche Bank annuncia anche che l'indice di solidita' patrimoniale Tier 1 dovrebbe attestarsi intorno all'11,7% alla fine del trimestre. La banca diffondera' la trimestrale il prossimo 29 ottobre.

 

 

21 Ottobre 2009 12:12 LONDRA – Il Sole 24 Ore
Banca d'Inghilterra: scelte radicali per riformare il settore
LONDRA - Le nuove regole, per quanto severe, non bastano: è ora necessario intervenire in modo radicale per riformare il settore bancario. Il governatore della Banca d'Inghilterra non ha fatto ricorso a eufemismi e mezze parole. In un discorso chiaro e tagliente, Mervyn King ha dichiarato che l'unica soluzione è separare a forza le divisioni depositi e risparmi degli istituti di credito dalle attività speculative a rischio, per evitare la crescita di gruppi "troppo grandi per fallire".
Le proposte di regolamentazione del settore del Governo britannico e dei leader del G20 prevedono che costringere le banche a rafforzare i loro patrimoni e sottoporle a maggiori controlli sia sufficiente a prevenire attività speculative ad alto rischio e quindi un'altra crisi finanziaria. Questa è "un'illusione", ha detto King. Secondo il governatore le banche evidentemente non hanno imparato la lezione e non hanno attuato le riforme necessarie, nonostante un livello di sostegno pubblico al settore "da togliere il respiro", una cifra vicina ai mille miliardi di sterline.
Le riforme proposte finora possono solo curare i sintomi del problema, ma per andare alle cause serve un intervento più deciso. La possibilità di sostegno pubblico andrebbe riservata alle "parti buone" delle banche che sono utili alla società, cioè al retail banking. «Incoraggiare le banche ad assumersi rischi che risultano in ricchi dividendi e bonus quando le cose vanno bene e in perdite per i contruibuenti quando vanno male distorce l'allocazione delle risorse e la gestione del rischio, - ha detto King. - E' l'azzardo morale (moral hazard) più grande della storia».
Intanto stamani un rapporto del Centre for Economic and Business Research prevede che i bonus per i banchieri della City raddoppieranno in valore quest'anno, passando a 6 miliardi di sterline dai 4 dell'anno scorso in seguito all'aumento degli utili bancari e la riduzione della concorrenza nel settore. La cifra totale dei b0nus è comunque ancora inferiore al massimo storico di 10,2 miliardi di sterline del 2007, l'anno dello scoppio della crisi finanziaria.

 

 

Borse Asia-Pacifico: Shanghai e Hong Kong chiudono in leggero ribasso
21.10.2009
Tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso
Lo Shanghai Composite ha perso lo 0,5% a 3.070,59 punti. Sulla piazza finanziaria cinese sono scattate oggi delle prese di beneficio. Nel settore dell'auto, che aveva brillato in particolar modo durante le scorse sedute, SAIC Motor (CNE000000TY6) ha perso il 3,6% e Chongqing Changan Automobile (CNE000000R36) l'1,7%. Tra gli assicurativi Ping An Insurance (CNE1000003X6) ha chiuso in calo dell'1,5% e China Pacific Insurance (CN0003580601) dell'1,6%. Nel settore minerario Jiangxi Copper (CN0009070615) ha perso lo 0,8%, Zhongjin Gold (CNE000001FM8) il 3,1% e Zijin Mining (CNE100000502) il 2%. I prezzi della maggior parte dei metalli hanno perso terreno questa mattina a Londra. Minsheng Banking Corp (CN0005910772) ha guadagnato l'1,6%. La banca con sede a Pechino ha annunciato che il suo utile è aumentato nel terzo trimestre del 18% ed alzato le sue stime per l'intero esercizio. Huaneng Power International (CN0009115410) ha chiuso in rialzo dell'1,8%. Il primo produttore cinese di energia elettrica ha quasi quadruplicato nel terzo trimestre il suo utile a CNY 2,17 miliardi.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso dello 0,3% a 22.318,11 punti. China Mobile (HK0941009539) ha perso l'1,9%. Il colosso della telefonia mobile ha pubblicato dei dati di bilancio che non hanno potuto soddisfare le attese del mercato. L'utile di China Mobile è aumentato lo scorso trimestre del 2,6% a CNY 28,6 miliardi, gli analisti avevano atteso CNY 29 miliardi. Tra i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha perso lo 0,8%, Sinopec (CN0005789556) il 2,2% e CNOOC (HK0883013259) il 2,1%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York in calo dello 0,7%. Ancora bene la maggior parte dei titoli del settore immobiliare. Cheung Kong Holdings (HK0001000014) ha guadagnato lo 0,2%, Sino Land (HK0083000502) il 2,5%, Henderson Land (HK0012000102) il 2,6% e Hang Lung Properties (HK0101000591) il 4%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha perso lo 0,2%, il Kospi a Seul lo 0,3%, lo Straits Times a Singapore lo 0,7% e il Taiex a Taipei lo 0,7%.
Redazione Borsainside 12.15

 

 

21 Ottobre 2009 12:28 ROMA
Banche: King, nuove regole non bastano
di ANSA
Governatore Banca Inghilterra, spezzettare i grandi istituti
(ANSA) - ROMA, 21 OTT - Nuove regole in materia di vigilanza e di requisiti patrimoniali non impediranno il fallimento delle grandi banche. Cosi' Mervyn King. Secondo il governatore della Banca d'Inghilterra, una possibile soluzione per evitare nuovi crac sarebbe invece lo spezzettamento dei grandi istituti. Indica quindi come soluzione quella di dividere le banche separando le attivita' piu' rischiose da quelle piu' stabili quali ad esempio la tutela dei depositi.

 

 

21 Ottobre 2009 13:33
Medvedev: la Russia entrera' nel Wto
di ANSA
Nonostante ritardi Unione doganale con Bielorussia e Kazakhstan
ANSA) - MOSCA, 21 OTT - Il leader del Cremlino Dmitri Medvedev si e' detto convinto che la Russia raggiungera' l'organizzazione mondiale per il commercio. 'Raggiungeremo il Wto nonostante un certo rallentamento legato alla formazione dell'Unione doganale' con Bielorussia e Kazakhstan, 'non deve esserci alcun dubbio su questo', ha detto. Medvedev ha ricordato che dopo l'ingresso nel Wto Mosca dovra' competere con le maggiori compagnie internazionali che posseggono in livello tecnologico molto alto.

 

 

21 Ottobre 2009 13:47 NEW YORK
Crisi: Geithner, imperativo rafforzare nascente ripresa
di ANSA
Segretario al Tesoro, dollaro forte importante per Usa
(ANSA) - NEW YORK, 21 OTT - 'Al momento l'imperativo e' rafforzare la nascente ripresa'. Lo ha detto, in un'intervista alla Reuters, Timothy Geithner. Secondo il Segretario al Tesoro Usa, 'ci troviamo a un punto in cui possiamo iniziare a ritirare alcuni dei programmi del Troubled Asset Relief Program (Tarp)' restando pero' 'focalizzati su quelli diretti ad aree in cui ancora ci sono delle debolezze nell'accesso al credito'. Geithner ha ribadito poi che un dollaro forte e' importante per gli Stati Uniti.

 

 

21 Ottobre 2009 14:24 NEW YORK
Crisi: Usa, indice mutui-casa -13,7%
di ANSA
Richieste rifinanziamento in calo del 17%
(ANSA) - ROMA, 21 OTT - Le richieste di mutui ipotecari negli Usa la scorsa settimana hanno subito una flessione del 13,7% dopo il -1,8% della settimana precedente. Nel dettaglio, le richieste di mutuo per l'effettivo acquisto di un immobile sono calate del 7,6%, mentre quelle di rifinanziamento - con cui gli americani alimentano la propria liquidita' - hanno segnato un ribasso del 17%. Il tasso medio sui mutui trentennali e' salito al 5,07% dal 5,02% della settimana prima; si tratta del livello piu' alto in un mese.

 

 

21 Ottobre 2009 14:51 NEW YORK - CORSERA
MUTUI: MORATORIA PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTA'
di WSI
Il piano, deliberato dall'esecutivo dell'Abi (Associazione bancaria italiana), partira' dal primo gennaio 2010. I destinatari sono le persone che hanno perso il lavoro o in cassa integrazione.
Per le famiglie che hanno difficoltà a far quadrare i bilanci mensili arriva una moratoria dei mutui, ovvero la possibilità di sospendere le rate fino a un massimo di un anno. L'opzione, deliberata dall'esecutivo dell'Abi (associazione bancaria italiana), partirà dal 1° gennaio 2010.
PIANO FAMIGLIE - «Il comitato esecutivo ha deliberato di realizzare un progetto relativo a un piano di sostegno alle famiglie che tende a rendere più generali e omogenei i diversi interventi sul territorio delle associate» ha annunciato il presidente Corrado Faissola, sottolineando che il progetto prevederà la dilazione delle rate del mutuo e che la sospensione varrà per un anno. Dopo il piano per le imprese varato a inizio agosto con il governo e le associazioni imprenditoriali, l'Abi lancia quindi un piano famiglie che, spiega Faissola, partirà da gennaio.
SENZA LAVORO - Destinatari dell'iniziativa sono quelli già indicati per gli altri accordi varati dalle singole banche e quindi chi ha perso il posto di lavoro o chi è entrato in cassa integrazione, chi ha visto la cessazione dell'attività di lavoro autonomo e chi ha avuto la morte di uno dei componenti del nucleo familiare percettore del reddito di sostegno della famiglia. L'Abi ha dunque incaricato il presidente Faissola e il direttore generale Giovanni Sabatini di seguire la fase di messa a punto e di approfondimento delle caratteristiche tecniche del piano. Inoltre è in arrivo, ha aggiunto Faissola, «un'interlocuzione con le altre realtà coinvolte, tra cui la presidenza del Consiglio dei ministri e le associazioni dei consumatori che avevano sollecitato l'iniziativa».

 

 

21 Ottobre 2009 14:55 NEW YORK
Morgan Stanley: utile di 757 mln dollari nel terzo trimestre
di ANSA
Sesta banca Usa mette a segno primo attivo in un anno
(ANSA) - ROMA, 21 OTT - Primo utile da un anno a questa parte per Morgan Stanley: chiude il terzo trimestre con un attivo di 757 milioni di dollari. Le previsioni erano di un utile di 30 centesimi per azione, riferisce la stessa societa'. Nello stesso periodo dell'anno scorso la sesta banca americana aveva registrato un utile di 7,7 miliardi di dollari.

 

 

21 Ottobre 2009 15:01 NEW YORK
Wells Fargo: utile batte stime analisti
di ANSA
Nel terzo trimestre sale a 3,24 mld di dollari
(ANSA) - ROMA, 21 OTT - Wells Fargo ha chiuso il terzo trimestre con un utile quasi raddoppiato a 3,24 miliardi di dollari, pari a 56 centesimi per azione. Le previsioni degli analisti erano di 39 centesimi per azione. Lo scrive la Bloomberg. Wells Fargo ha comunicato anche che il processo di integrazione con Wachovia procede come previsto, e che i risparmi derivanti dovrebbero attestarsi a 5 miliardi di dollari l'anno a partire dal 2011.

 

 

21 Ottobre 2009 16:45 NEW YORK 21 OTT
Fmi: pronto a versare 167,4 mln dollari all'Islanda
di ANSA
Il versamento e' previsto per la fine di ottobre
(ANSA) - NEW YORK 21 OTT - Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) si prepara a versare la seconda tranche del prestito all'Islanda, pari a 167,4 milioni di dollari. Il versamento e' previsto per la fine di ottobre.

 

 

21 Ottobre 2009 16:45 NEW YORK
VALUTE: SUPER EURO, SOPRA LA BARRIERA $1.50
di WSI - APCOM
La valuta europea supera la barriera psicologica per la prima volta dopo oltre un anno. Il dollaro depresso dalle euforie dei mercati che stanno favorendo le prese di rischio.
Con la divisa americana che resta debole sul mercato dei cambi, per la prima volta da oltre un anno l'Euro supera quota 1,5 dollari. Nel corso del pomeriggio la divisa dell'Unione monetaria ha toccato un picco a 1,5003 dollari, successivamente segna una limatura a quota 1,4985. L'euro non superava la soglia di 1,5 dollari dall'agosto del 2008.
Il superamento della soglia di 1,5 dollari da parte dell'euro era stata ipotizzata da giorni dagli analisti. Indirettamente, a deprimere il biglietto verde ha contribuito la recente ondata di euforia che si è estesa sui mercati, che ha trovato conferme in vari rapporti trimestrali sugli utili di grandi società quotate.
Il rinnovato ottimismo favorisce investimenti più a rischio, che si aprono chiudendo precedenti posizionamenti ritenuti sicuri, come appunto sul dollaro, uno degli asset rifugio per antonomasia.
Era dall'11 agosto 2008 che l'euro non oltrepassava questa soglia psicologica, mentre da marzo ad oggi la divisa dell'Ue a 16 si è apprezzata di un 20 per cento complessivo rispetto al dollaro. Oggi Wall Street, dopo una iniziale apertura al ribasso ha tentato a più ripresa incursioni i territorio positivo, fluttuando attorno alla parità.

 

 

21 Ottobre 2009 17:30 NEW YORK 21 OTT
Usa: Galleon ai clienti, chiuderemo hedge fund
di ANSA
L'annuncio in una lettera inviata agli investitori
(ANSA)- NEW YORK 21 OTT- Galleon Group ha comunicato ai propri clienti che chiudera' i suoi hedge fund. Raj Rajaratnam lo ha scritto in una lettera agli investitori. Rajaratnam, arrestato e poi liberato dopo aver pagato una cauzione da 100 mln di dollari, avrebbe gestito assieme ad altre due persone un traffico illegale di informazioni non pubbliche su societa' tecnologiche di alto profilo, generando profitti per 20 mln in pochi anni. Accuse che gettano un'ombra sull'industria da 1.200 mld dollari degli hedge fund.

 

 

Le borse europee chiudono poco mosse, ancora acquisti sulle tlc
21.10.2009
Quasi tutti i principali listini azionari europei hanno chiuso oggi in leggero rialzo. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato lo 0,3%, il DAX a Francoforte lo 0,4%, il CAC40 a Parigi lo 0,1% e lo SMI a Zurigo lo 0,1%. Il FTSE MIB a Milano ha perso lo 0,2%.
La solida trimestrale pubblicata da Morgan Stanley (US6174464486) ha fatto tornare nel pomeriggio gli acquisti sulle borse del Vecchio Continente.
Il settore delle telecomunicazioni ha guidato anche oggi la lista dei rialzi. BT Group (GB0030913577) ha guadagnato l'1,5%, Deutsche Telekom (DE0005557508) il 2% France Télécom (FR0000133308) l'1,9%, Telefónica (ES0178430E18) lo 0,5% e Vodafone (GB00B16GWD56) l'1%. Gli investitori sembrano star riscoprendo i titoli degli operatori telefonici che hanno sottoperformato chiaramente l'intero mercato dallo scorso marzo.
Bene anche i petroliferi. BP (GB0007980591) ha guadagnato lo 0,7%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) lo 0,7%, Eni (IT0003132476) l'1,1% e Total (FR0000120271) lo 0,5%. Il prezzo del petrolio è tornato nel tardo pomeriggio al di sopra di quota $80.
Peugeot (FR0000121501) ha perso a Parigi il 4,8%. Il declino dei ricavi dell'impresa francese ha rallentato lo scorso trimestre (per ulteriori dettagli clicca qui). Il mercato si era atteso però da Peugeot dei maggiori progressi.
Fiat (IT0001976403) ha perso a Milano il 2,1%. I conti del gruppo italiano non hanno riservato delle grandi sorprese. Fiat non è riuscita inoltre, contro le previsioni degli analisti, a ridurre lo scorso trimestre il suo indebitamento industriale (per ulteriori dettagli clicca qui).
Deutsche Bank (DE0005140008) ha perso il 2,4% nonostante abbia comunicato questa mattina di attendersi per il terzo trimestre un utile netto di circa €1,4 miliardi (per ulteriori dettagli clicca qui). Secondo gli operatori il mercato avrebbe interpretato l'annuncio a sorpresa dei dati come un indizio per un possibile prossimo aumento di capitale presso la prima banca tedesca.
PPR (FR0000121485) ha perso il 4%. I ricavi del gruppo che controlla, tra l'altro, Gucci e Puma (DE0006969603), sono calati lo scorso trimestre più di quanto atteso dagli analisti.
Wolseley (GB0009764027) ha guadagnato a Londra il 2,9%. Merrill Lynch ha alzato oggi il suo rating sul titolo del leader mondiale degli articoli idraulici a "Buy" ed il target price a 2.100 p.
Redazione Borsainside 18.45

 

 

21 Ottobre 2009 20:01 PECHINO
BOND IN YUAN, BOOM CON PRIMA EMISSIONE ESTERO
di WSI
La prima emissione di bond governativi in yuan emesso dalla Cina fuori dalle frontiere ha fatto subito il pieno: richieste per 18 miliardi a fronte dei 6 mld disponibili. E le autorita' lanciano un nuovo avvertimento alle banche per...
La prima emissione di bond governativi in yuan emesso dalla Cina fuori dalle frontiere è stata un successo. Lo ha reso noto il ministero delle Finanze di Pechino, spiegando che molti investitori sono corsi a Hong Kong (ex colonia britannica divenuta regione amministrativa speciale nel settembre 1997) contribuendo ad alimentare la domanda per tre volte il volume disponibile. Le richieste hanno raggiunto quota 18 miliardi di yuan mentre Pechino ha emesso effetti per 6 miliardi (circa 590 milioni di euro). Solo gli istituzionali sono stati autorizzati a sottoscrivere buoni a cinque anni (tasso del 3,3%). Sul mercato sono stati piazzati anche titoli biennali (2,25%) e triennali (2,70%), rivolti anche dagli investitori privati.
Ma per le banche arriva una stretta. Le autorità cinesi, intanto, lanciano un nuovo deciso avvertimento alle banche del Paese affinché si preparino a un possibile cambiamento dell'attuale politica monetaria ultra-accomodante (che è alla base del rally borsistico: +64% l'indice Msci Cina contro il +35% del Msci Asia Pacifico) ponendo grande attenzione alla gestione dei prestiti sofferenti presenti nei loro libri contabili. L'ultimo avviso in ordine di tempo è giunto oggi da Liu Mingkang, presidente della China Banking Regulatory Commission, cioé la principale agenzia statale di controllo sul sistema bancario del paese. Le banche, ha detto Liu in un comunicato pubblicato sul sito, devono essere «ragionevoli» nelle loro attività di prestito e devono proteggersi da un aumento dei prestiti sofferenti.
Proprio il sistema bancario è protagonista l'attuale fase di forte crescita dell'economia. Accogliendo l'invito di Pechino a sostenere la ripresa, le banche hanno aperto drasticamente i loro forzieri e nei primi nove mesi del 2009 hanno già erogato nuovi prestiti per 1,27 miliardi di dollari, cioé il 75% in più di tutto il 2008. «I rischi sono accresciuti di pari passo con l'aumento del credito - ha detto Liu - e ora dobbiamo assicurarci che venga posta effettiva attenzione alla gestione di questi rischi». La scorsa settimana un primo avviso era giunto direttamente dal presidente della Banca centrale cinese, Zhou Xiaochuan. In un discorso, il governatore aveva spiegato che la politica monetaria accomodante abbracciata dalla Cina era stata una risposta necessaria alla crisi finanziaria globale ma che non poteva continuare indefinitamente. E lo stesso Zhou, aveva invitato le banche ad accantonare almeno il 150% del valore dei propri prestiti sofferenti.
A causa della grande quantità di nuovo credito concesso, la percentuale di prestiti sofferenti è in realtà scesa, stando alle statistiche ufficiali, all'1,66% dal 2,42% della fine del 2008. Un eventuale deterioramento del nuovo credito concesso diventerà dunque evidente solo nel corso dei prossimi anni quando i finanziamenti giungeranno a maturità. Ma la lezione degli ultimi due anni insegna che occorre agire per tempo per evitare che il dubbio su alcuni asset a rischio coinvolga anche le altre classi di attivi. «Occorre stabilire rapidamente e perfezionare sistemi di gestione del rischio - ha detto Liu - e occorre porre grande attenzione ai possibili impatti sulla liquidità dei flussi di capitali internazionali, dei trend macroeconomici e delle variazioni di politica monetaria». Domani la Cina pubblicherà la sua prima stima sull'andamento del Pil nel terzo trimestre e gli economisti si attendono una crescita dell'8,9% su base tendenziale.

 

 

21 Ottobre 2009 20:20 NEW YORK
Fed: l'economia è più stabile Bernanke frena su riforma delle carte di credito
L'economia, in diversi settori, si sta stabilizzando o dà, comunque, segnali di risveglio. Lo rileva la Fed nel suo beige Book, spiegando che a migliorare sono soprattutto i settori manifatturiero e della proprietà immobiliare residenziale. Vari distretti degli Usa - scrive comunque la Fed - hanno riportato una «erosione della qualità del credito» mentre
l'attività bancaria continua ad essere «esitante» a fronte di una domanda di prestiti debole, o in calo. Ancora difficile la situazione nel mercato del lavoro.
Al di là del beige book, c'è da rilevare l'intervento del presidente della fed, Ben Bernake, sul fronte della riforma dellle assicurazioni Usa. Bernanke ha scritto al deputato repubblicano Spencer Bachus, sottolineando i suoi dubbi circa la possibilità che la commissione Finanza della Camera dei Deputati decida di spostare l'entrata in vigore della legge dal febbraio 1010 all'1 dicembre prossimo.
Se da un lato infatti ai consumatori «sarebbero assicurati in anticipo sul previsto importanti benefici e garanzie" contro eventuali comportamenti scorretti delle società erogatrici di carte, dall'altro l'anticipo della regolamentazione potrebbe impedire ai consumatori di fare sentire la propria voce nel corso del processo e ostacolare le società nell'applicazione delle
nuove norme, che devono avere tempo sufficiente "per una transizione ordinata e per evitare conseguenze non volute».
Nella lettera Bernanke ha espresso i propri dubbi sulla decisione del presidente della commissione Barney Frank di proporre l'anticipo delle disposizioni approvate dal Congresso e firmate in legge dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama lo scorso maggio. La Fed sta ora scrivendo le regole che applicano nel dettaglio tali disposizioni. Secondo Bernanke, i consumatori, le società del settore e le altre parti coinvolte devono avere la possibilità di dare il proprio parere e accelerare il processo costringerebbe la Fed a emettere indicazioni senza avere tempo di ascoltarlo.

 

 

mercoledì 21 ottobre 2009 22:00 - TREND ON LINE
Beige Book: l'economia è in fase di stabilizzazione. Zoppica il mercato del lavoro
Ancora segnali di stabilizzazione per l'economia americana che orma si è lasciata alle spalle la recessione, proseguendo lungo il cammino di una ripresa, che però potrebbe essere accidentata oltre che lenta. Simili indicazioni erano già emerse in occasioni dell'ultima riunione della Federal Reserve e a distanza di due settimane dal prossimo meeting vengono ribadite questa sera nel Beige Book Beige Book. Si tratta del tradizionale rapporto della Banca centrale americana che fornisce lumi sulla situazione della congiuntura a stelle e strisce. Il documento viene redatto otto volte all'anno, due settimane prima di ogni riunione della Fed, e costituisce una base su cui lavorare in ciascun meeting soprattutto con riferimento alle decisioni da prendere in materia di politica monetaria.
Nel documento di questa sera si legge che in generali, nei vari distretti oggetto di rilevazione si riscontra una stabilizzazione dell'economia, con un modesto miglioramento. A dare segnali di risveglio sono soprattutto il settore manifatturiero e quello della proprietà immobiliare residenziale. In vari distretti si registra un'erosione della qualità del credito, segnalando al contempo che l'attività bancaria è ancora titubante, a fronte di una domanda di prestiti debole o in flessione.
Il settore che mostra la maggior debolezza è quello degli immobili commerciali e in genere nel Beige Book si parla di una domanda fiacca, malgrado gli incentivi per l'acquisto di nuove auto abbiano funzionato e sortito gli effetti sperati. La spesa per consumi si conferma in ogni caso debole anche se si riscontrano dei miglioramenti in questa direzione. La fragilità dei consumi però dovrebbe essere confermata anche in occasione della prossima stagione dello shopping natalizio, ormai alle porte.
A frenare i consumi è la difficile situazione del mercato del lavoro che mostra condizioni ancora deboli o miste nei vari distretti oggetto di indagine. Del resto ricordiamo che il tasso di disoccupazione è ormai prossimo al 10% e le prospettive non sono certo incoraggianti visto che il tasso è destinato a rimanere elevato anche durante il prossimo anno. Ci sono però margini per un lieve ottimismo, visto che nel Beige Book si parla di alcuni segnali incoraggianti, basti pensare all'aumento delle assunzioni a tempo indeterminato, fermo restando che ciò no dovesse alimentare facili entusiasmi.
Nel complesso si tratta di indicazioni che non aggiungono grandi novità a quando già comunicato al mercato nelle scorte settimane. Dalla lettura del Beige Book di questa sera emerge inoltre che la Federal Reserve, almeno per il momento, non dovrebbe cambiare la sua politica monetaria. I tassi di interessei rimarranno su livelli estremamente bassi ancora per lungo tempo, come ribadito in più occasioni non solo dalla Banca Centrale americana ma dallo stesso Bernanke. Nessuna sorpresa dunque dovrebbe giungere dall'incontro di politica monetaria in programma agli inizi del mese di novembre, che porterà ad una conferma del range tra lo 0% e lo 0,25% per il costo del denaro negli Stati Uniti.
Il Beige Book di questa sera non è riuscito comunque a dare sostegno a Wall Street dove i tre indici principali si sono mantenuti inizialmente in territorio positivo dopo la diffusione del documento. Nell'ultima ora di contrattazioni invece si è avuta una rapida inversione di rotta che ha portato non solo ad azzerare il vantaggio iniziale ma anche a far tornare le vendite sul mercato. I tre indici principali hanno infatti terminato gli scambi sui minimi intraday, con il Dow Jones (notizie) e l'S&P500 in calo rispettivamente dello 0,92% e dello 0,89%, insieme al Nasdaq Composite (NASDAQ: notizie) che si è fermato in area 2.150 con un ribasso più contenuto dello 0,59%. Secondo quanto argomentato nelle sale operative si tratterebbe di prese di profitto dopo i forti rialzi delle ultime giornate che hanno portato i listini su livelli decisamente importante.

 

 

 

 

WALL STREET: FUTURES USA AMPLIANO I CALI VISTI IERI

21 Ottobre 2009 14:00 NEW YORK - WSI
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Pesano l'outlook e i conti peggiori delle attese di Boeing. In arrivo un'altra sfilza di trimestrali: Wells Fargo e Goldman su tutte. Focus sul beige book Fed. Il dollaro e' in rialzo, sotto pressione invece le commodity.
Si profila una seduta sottotono a Wall Street, con i contratti sui principali indici azionari che quando manca un'ora e mezzo all'avvio delle contrattazioni scambiano sotto i livelli della vigilia (vedi quotazioni a fondo pagina).

I deludenti dati macroeconimici presentati ieri hanno messo in secondo piano una lunga serie di risultati migliori del previsto da parte di colossi societari del calibro di Caterpillar e Apple. A lasciare il mercato perplesso ha contribuito anche la trimestrale di Boeing. L'azienda produttrice di aerei ha annunciato di aver chiuso il trimestre in perdita, facendo peggio delle stime, e di aver al contempo rivisto al ribasso le linee guida.

"Il mercato e' combattuto tra le notizie positive sul fronte societario e quelle meno buone in ambito macro. Se l'andamento dell'economia dovesse finire per prendere una forma piu' somigliante al simbolo della Nike che ad una classica V", sostiene Paul Donovan, senior economist di UBS.
Piu' ottimista invece Ian Shepherdson, chief economist Usa di High Frequency Economics, secondo cui il rally azionario dai minimi di marzo puo' continuare, pronosticando per l'anno prossimo un rialzo del PIL nominale e allo stesso tempo un costo per unita' di lavoro in calo. Da questo punto di vista "non si puo' certo dire che il mercato americano sia sopravvalutato".

In ambito macroeconomico gli occhi saranno puntati sul Beige Book della Fed Fed, il cui appuntamento e' fissato alle 20 italiane. Nel frattempo altri due membri della Banca Centrale saliranno sul palco per fare un intervento, mentre alle 16:30 ora italiana verranno pubblicte le cifre relative alle scorte di petrolio settimanali, con il petrolio che intanto scambia su livelli superiori ai $78 il barile.

La nuova carrellata di conti fiscali in calendario oggi prevede, tra gli altri, quelli di Altria, Wells Fargo, Morgan Stanley e Boeing, mentre a mercati chiusi tocchera' a eBay. Da parte sua Yahoo! accelera del 4% dopo aver annunciato un utile piu' che triplicato grazie anche ad una politica di risparmio dei costi piu' ravveduta.

Non sono da meno US Bancorp ed Eli Lilliy: l'azienda farmaceutica ha battuto le attese e rivisto al rialzo l'outlook per l'intero esercizio. Quanto all'istituto finanziario ha archiviato il terzo trimestre arichiviato con un utile netto in lieve calo ma superiore alle attese.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico debole il greggio. Al momento i futures con consegna dicembre perdono $1.29 a quota $77.83 al barile. Sul valutario guadagna terreno il dollaro, con l'euro che scambia in ribasso nei confronti del biglietto verde a quota $1.4914. Arretra anche l'oro: i futures con scadenza dicembre scambiano in flessione di $6.10 a quota $1052.50 l'oncia. Ritracciano i prezzi dei Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.3500% dal 3.3370% di ieri.

Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 e’ in ribasso di 6.80 punti (-0.62%) a quota 1082.60.

Il contratto sull'indice Nasdaq 100 segna -10.25 punti (-0.58%) a 1748.00.

Il contratto sull'indice Dow Jones e' in contrazione di 62.00 punti (-0.62%) a 9938.00.
 

 

 

WALL STREET: APRE IN LIEVE RIALZO DOPO TRIMESTRALI

21 Ottobre 2009 15:35 NEW YORK - WSI
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Nuova ondata di conti migliori del previsto, tra cui quelli di Morgan Stanley e Yahoo!. I cali di minerari e finanziari, uniti al risultato deludente di Boeing, limitano i guadagni. Secondo Wells Fargo le perdite legate ai prestiti potrebbero aggravarsi.
Partenza in cauto progresso per gli indici azionari statunitensi. L'aria che si respira sul mercato non e' tuttavia delle migliori, nonostante la nuova carrellata di conti fiscali superiori alle attese.

Quest'oggi le societa' ad aver convinto sono Wells Fargo, Morgan Stanley, US Bancorp, Yahoo! e Eli Lilly. Cio' non vuol dire che non ci siano state delle eccezioni, tuttavia, che hanno finito per pesare sull'andamento dei listini in Borsa. Boeing ha riportato un risultato inferiore alle previsioni: l'azienda produttrice di aerei, la seconda al mondo nel suo settore, ha inoltre rivisto al ribasso le linee guida.

Allo stesso tempo Wells Fargo ha precisato che le perdite legate ai crediti non hanno ancora toccato le punte piu' alte, nonostante l'incremento delle svalutazioni e dei prestiti non redditizi siano aumentate ad un ritmo piu' moderato. L'annuncio pesa sul settore finanziario, tra i peggiori in avvio.

La debolezza del dollaro nel frattempo non e' tale da permettere un'avvio veramente convincente. Attualmente il biglietto verde e' in flessione dello 0.1% contro il paniere delle sei principali valute rivali. Anche le commodity non sono per il momento riuscite a trovare la forza per sfruttare il momento difficile del dollaro e i cali gravano inevitabilmente sul comparto minerario e sui titoli legati ai metalli.

Nel frattempo le Borse europee arretrano, penalizzate dai risultati trimestrali di Peugeot Citroen, la seconda principale casa automobilistica del Vecchio Continente, e Deutsche Bank, che hanno lasciato insoddisfatti alcuni investitori. Ford Motor scivola proprio sulla scia della delusione per i conti della concorrente francese, che ha annunciato una flessione del fatturato.

Intanto la societa' di carte di credito Visa ha rivisto al rialzo il dividendo del 19%, mentre Morgan Stanley ha registrato un EPS di $0.11 superiore alle stime degli analisti. Anche i profitti di Wells Fargo hanno battuto le attese, in questo caso di $0.19, mentre il fatturato e' cresciuto del 116.5% anno su anno. Stando alle previsioni attuali della banca, le perdite sul credito dovrebbero toccare i livelli piu' alti nel 2010, con quelle legate ai consumi che dovrebbero raggiungere la punta massima intorno alla meta' dell'anno prossimo, sempre che non si verifichi ulteriore deterioramento delle condizioni economiche.

Migliori delle previsioni anche le cifre fiscali di Piper Jaffray e Freeport-McMoran. Le societa' che offre servizi di investimento bancario e' tornata in utile nel terzo trimestre, mentre i profitti della societa' mineraria hanno registrato un balzo del 77%. Ciononostante i titoli di entrambe non appaiono particolarmente ispirati in avvio.

Da parte sua Yahoo! accelera del 4% dopo aver annunciato un utile piu' che triplicato grazie anche ad una politica di risparmio dei costi piu' ravveduta. Non sono da meno US Bancorp ed Eli Lilliy: l'azienda farmaceutica ha battuto le attese e rivisto al rialzo l'outlook per l'intero esercizio. Quanto all'istituto finanziario ha archiviato il terzo trimestre arichiviato con un utile netto in lieve calo ma superiore alle attese.

"Il mercato e' combattuto tra le notizie positive sul fronte societario e quelle meno buone in ambito macro. Se l'andamento dell'economia dovesse finire per prendere una forma piu' somigliante al baffo della Nike che ad una classica V", sostiene Paul Donovan, senior economist di UBS. La nuova carrellata di conti in calendario oggi prevede anche quelli di Altria, mentre a mercati chiusi tocchera' a eBay.

Piu' ottimista invece Ian Shepherdson, chief economist Usa di High Frequency Economics, secondo cui il rally azionario dai minimi di marzo puo' continuare, pronosticando per l'anno prossimo un rialzo del PIL nominale e allo stesso tempo un costo per unita' di lavoro in calo. Da questo punto di vista "non si puo' certo dire che il mercato americano sia sopravvalutato".

In ambito macroeconomico oggi gli occhi saranno puntati sul Beige Book della Fed, il cui appuntamento e' fissato alle 20 italiane. Nel frattempo altri due membri della Banca Centrale saliranno sul palco per un intervento, mentre alle 16:30 ora italiana verranno pubblicate le cifre relative alle scorte di petrolio settimanali.

Sugli altri mercati nel comparto energetico debole il greggio. Al momento i futures con consegna dicembre perdono $0.94 a quota $78.18 al barile. Sul valutario cede terreno il dollaro, con l'euro che scambia in rialzo nei confronti del biglietto verde a quota $1.4988. Arretra anche l'oro: i futures con scadenza dicembre scambiano in flessione di $6.70 a quota $1051.90 l'oncia. Ritracciano i prezzi dei Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.4000% dal 3.3370% di ieri.

 

 

 

WALL STREET: SU CON YAHOO! E MORGAN STANLEY

21 Ottobre 2009 18:00 NEW YORK - WSI
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Euro sopra $1.50 per la prima volta da agosto 2008. Il colosso Internet (+4.5%) e la banca (+6%) guidano i rialzi. In denaro anche SanDisk. Gli investitori sono sempre piu' convinti che il rally di sette mesi sia giustificato.
I listini azionari Usa arrivano al giro di boa in rialzo, recuperando le perdite subite ieri grazie agli utili migliori delle attese di societa' del calibro di Yahoo! e Morgan Stanley. I conti fiscali hanno alimentato l'ottimismo secondo cui il rally di sette mesi e' tutto sommato giustificato. Nel frattempo il dollaro continua a indebolirsi, spingendo l'euro sopra quota $1.50 per la prima volta da agosto 2008.

Yahoo!, azienda proprietaria del motore di ricerca numero due negli Stati Uniti, accelera del 4.5% dopo aver archiviato il trimestre con un utile piu' che triplicato e aver precisato che il risultato e' stato favorito dall'incremento delle spese da parte di un nutrito gruppo di inserzionisti. Da parte sua la banca Morgan Stanley segna un +6% nel giorno in cui ha annunciato di aver chiuso in rialzo il trimestre, un evento che non si verificava da un anno. SanDisk, societa' leader delle schede di memoria flash utilizzate nelle macchine fotografiche digitali e nei telefoni portatili, fa un balzo del 10% dopo che il fatturato ha superato le stime.

Anche i profitti di Wells Fargo hanno battuto le attese, in questo caso di $0.19, mentre il fatturato e' cresciuto del 116.5% anno su anno. Stando alle previsioni attuali dell'istituto, le perdite sul credito dovrebbero toccare i livelli piu' alti nel 2010, con quelle legate ai consumi che dovrebbero raggiungere la punta massima intorno alla meta' dell'anno prossimo, sempre che non si verifichi ulteriore deterioramento delle condizioni economiche. Delude invece Boeing: l'azienda produttrice di aerei, la seconda al mondo nel suo settore, ha riportato utili inferiori al previsto e ha allo stesso tempo rivisto al ribasso le linee guida.

"Le societa' hanno preparato gli investitori per risultati mediocri", sottolinea Robert Lutts, presidente di Cabot Money Management. "Hanno abbassato di molto la barra e ora stanno balzando sopra quei livelli". A meta' seduta su un titolo che arretra, circa tre avanzano.
L'S&P 500 ha accumualto guadagni pari al 62% dai minimi di 12 anni di marzo, con il governo che ha investito, prestato o garantito una somma complessiva di $11.600 miliardi per combattere la recessione piu' grave dagli anni '30. Il rimbalzo ha consentito all'indice di riferimento di scambiare a circa 20.6 volte gli utili annunciati dalle aziende, ovvero il livello piu' alto dal 2004.

A livello settoriale le migliori performance sono segnate dai comparti: Base Metals-DBB +2.9%, Agriculture-DBA +2.3%, Gasoline-UGA +2.3%, Heating Oil-UHN +2.2%, Crude Oil-USO +2.0%, Coal-KOL +1.9% e Steel-SLX +1.3%. Tra i piu' forti ribassi: Volatility-VXX -2.1%, Dow Transports-IYT -0.9%, Regional Banks-KRE -0.9%, 20+ yr Treasuries-TLT -0.9% e U.S. Dollar-UUP -0.7%

Alle 18:45 circa il volume di scambio e' di 517 milioni di pezzi al NYSE e 1.14 miliardi al Nasdaq. I titoli in rialzo contro quelli in ribasso sono 1892 a 1023 al Nyse e 1554 a 987 al Nasdaq. I nuovi massimi contro i nuovi minimi delle ultime 52 settimane sono: 272 a 3 al NYSE e 123 a 9 al Nasdaq.

 

 

 

WALL STREET: IN ROSSO CON IMPROVVISO SELL-OFF

21 Ottobre 2009 22:03 NEW YORK - WSI
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I listini non riescono a conservare i guadagni e chiudono in calo: DJIA -0.92%, Nasdaq -0.59%. Le vendite scattate dopo il downgrade su Wells Fargo. Trimestrali in chiaroscuro: bene l'hi-tech, disastro nel comparto aereo. Euro sopra $1.50.
A causa di un improvviso ritracciamento maturato con gli ultimi scambi, i listini americani non sono riusciti a conservare i guadagni realizzati nell’arco della giornata, archiviando la seduta in territorio negativo. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.92% a 9949.36, l’S&P500 lo 0.89% a 1081, il Nasdaq e’ arretrato dello 0.59% a 2150. Non e’ ancora precisamente chiaro cosa abbia potuto innescare le vendite nell’ultima ora ma va segnalato che il ribasso si e’ materializzato in parallelo al downgrade emesso dall’analista di Rochdale, Dick Bove, sulla banca Wells Fargo, da Neutral a Sell, citando una forte erosione nella qualita' dei prestiti nell'ultimo periodo.

In mattinata la banca aveva comunicato una trimestrale migliore delle attese, con il fatturato in crescita del 116.5% anno su anno. Stando alle previsioni dell'istituto, pero’, sembra che le perdite sul credito toccheranno i livelli piu' alti nel 2010, con quelle legate ai consumi che dovrebbero raggiungere la punta massima intorno alla meta' dell'anno prossimo, sempre che non si verifichi un ulteriore deterioramento delle condizioni economiche.

Anche Morgan Stanley e US Bancorp hanno fatto meglio delle attese sui bilanci relativi al periodo luglio-settembre, ma anche esse hanno riportato perdite sui prestiti, ricordando agli investitori che aziende e famiglie americane stanno continuando a riscontrare problemi nel ripagamento dei propri debiti.

Deludente invece la trimestrale del colosso aerospaziale Boeing: l'azienda produttrice di aerei, la seconda al mondo nel suo settore, ha riportato utili inferiori al previsto e ha allo stesso tempo rivisto al ribasso le linee guida. Negative anche quelle giunte dal comnparto aereo con American Airlines, Continental e UAL Corp tutte in rosso con perdite giornaliere superiori ai 10 punti percentuali.

Nel settore hi-tech, in evidenza il gigante media online Yahoo!, dopo aver archiviato il trimestre con un utile piu' che triplicato e aver precisato che il risultato e' stato favorito dall'incremento delle spese da parte di un nutrito gruppo di inserzionisti. In gran rispolvero anche SanDisk, societa' leader delle schede di memoria flash utilizzate nelle macchine fotografiche digitali e nei telefoni portatili, grazie anch’essa al fatturato migliore delle stime degli analisti. Nuovo massimo storico per Apple, spintosi fino a $208.71, sulla scia dei risultati eccellenti riportati alla vigilia.

"Abbiamo bisogno di assistere ad un miglioramento dei margini, ad un incremento delle vendite, che confermerebbero il ritorno dei consumatori americani" ha dichiarato Simon Grose-Hodge, strategist di LGT Bank. "Il rally dell’azionario puo’ continuare ma e’ necessario che sia supportato da diversi catalizzatori nei prossimi trimestri" secondo Franz Wenzel, senior investment strategist di AXA Investment Managers, che ha aggiunto: "il rally ‘spazzatura’ finira’ presto e saranno i singoli titoli di qualita’ a prendere la leadership".

Sugli altri mercati, nel comparto energetico nuovo record ell'anno per il petrolio. I futures con consegna dicembre hanno guadagnato $2.25 a quota $81.37 al barile. Sul valutario, e' ancora super euro. Nella tarda serata di mercoledi’ a New York il cambio nei confronti del dollaro e’ pari a 1.5008, massimo dall'agosto 2008 (livelli pre-crisi). In lieve rialzo l’oro: i futures con scadenza dicembre hanno guadagnato $5.90 a quota $1064.50 l'oncia. Stabili i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni si e' attestato al 3.38%.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 
 

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