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PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Venerdì 30 Ottobre 2009

PARTE  2

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La Borsa di Tokyo rimbalza sulla scia di Wall Street
30.10.2009
Dopo tre sedute negative di fila la Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in rialzo. Il Nikkei ha guadagnato l'1,5% a 10.034,74 punti ed il Topix l'1,4% a 894,67 punti. Tra gli esportatori Toyota (JP3633400001) ha guadagnato il 2,5%, Canon (JP3242800005) l'1,7%, Panasonic (JP3866800000) il 3% e Sony (JP3435000009) il 2,8%. Il PIL degli USA, il principale partner commerciale del Giappone, è aumentato nel terzo trimestre di quest'anno del 3,5% (per ulteriori dettagli clicca qui). Gli economisti avevano previsto un incremento del 3,2%.
Nissan Motor (JP3672400003) ha guadagnato il 4,8%. Deutsche Bank ha alzato il suo rating sul titolo del produttore di automobili da "Hold" a "Buy".
Olympus (JP3201200007) ha chiuso in rialzo del 9,2%. Secondo quanto riporta il quotidiano finanziario "Nikkei" il gigante dei prodotti ottico-digitali potrebbe annunciare per lo scorso trimestre un utile operativo del 47% migliore delle sue stesse previsioni.
Sharp (JP3359600008) ha guadagnato il 2,5%. Il leader mondiale nel comparto dei televisori a cristalli liquidi ha registrato nel primo semestre del corrente esercizio una perdita netta inferiori alle attese del mercato.
Pioneer (JP3780200006) ha chiuso in rialzo del 6,9%. Il maggiore produttore al mondo di stereo per auto ha migliorato il suo outlook per l'intero esercizio.
TDK (JP3538800008) ha guadagnato il 6,4%. Il produttore di componenti per l'elettronica ha alzato le sue stime sul suo utile operativo per il corrente anno fiscale.
Nintendo (JP3756600007) ha perso il 4,9%. Il gigante dei videogiochi ha registrato lo scorso trimestre un calo dei suoi profitti del 52% e tagliato le sue stime per l'intero esercizio.
Redazione Borsainside 7.30

 

 

Cina: Banca Centrale, 3* Trim Pil +8,7%. Per Intero 2009 Sopra 8%
30 ottobre 2009 - 9:39 PECHINO
(ASCA) - Roma, 30 ott - Nel terzo trimestre Pil cinese a +8,7% su base annuale, numeri che ''mettono l'economia su un binario di crescita che superera' l'8% nel 2009''', scrive la banca centrale. Nel trimestre precedente l'economia era cresciuta del 14,9% su base annuale. ''La domanda di prestiti resta stabile perche' gli attuali progetti di sviluppo richiedono credito su larga scala e perche' gli investimenti nel settore immobiliare stanno salendo'', spiega la nota della Banca della Cina.

 

 

Giappone: Banca Centrale Estende 'Credit Easing' e Avvia Exit Strategy
venerdì, 30 ottobre 2009 10:30 TOKYO
(ASCA) - Roma, 30 ott - La Banca del Giappone estende il ''credit easing'' e avvia la exit strategy, si tratta di due decisioni che marciano in direzioni opposte. Dalla parte del credit easing (allentamento del credito), la banca centrale continuera' a fornire fondi illimitati al sistema bancario fino al prossimo 31 marzo. La banca centale ha poi deciso di confermare al 31 dicembre la fine degli acquisti di obbligazioni societarie, che servivano a rendere liquido il mercato dei corporate bond. Si tratta di un avvio della cosidetta ''exit strategy''. Anche nell'Eurozona si comincia a respirare aria di ''exit strategy''. Ieri, Axel Weber, presidente della Bundesbank e membro della Bce, ha detto che l'Eurotower potrebbe iniziare a ritirare alcune misure espansive ''non convenzionali, quali le operazioni a di rifinanziamento a lungo termine del sistema bancario'', a partire dal prossimo anno.

 

 

Giappone: per BoJ 3 anni deflazione
venerdì, 30 ottobre 2009 10:40 TOKYO
(ANSA) - TOKYO, 30 OTT - Il Giappone avra' almeno 3 anni di deflazione in mezzo a una moderata ripresa economica. Sono le previsioni della Bank of Japan. Queste sono contenute nel rapporto semestrale 'Outlook per le attivita' economiche e i prezzi'. L'istituto, inoltre, avviera' una exit strategy dalle misure non convenzionali varate nei mesi scorsi contro la crisi e terra' i tassi fermi a 0,1% in previsione di un' inflazione per il terzo anno consecutivo di declino.

 

 

Eurozona: Frena Il Calo Dell'Inflazione a Ottobre, -0,1%
venerdì, 30 ottobre 2009 11:05 BRUXELLES
(AGI) - Bruxelles, 30 ott. - Frena in ottobre il calo dell'inflazione nell'area euro: - 0,1% secondo la prima stima pubblicata oggi da Eurostat. In settembre lo stesso tasso era a -0,3%. -

 

 

30 Ottobre 2009 11:33 LONDRA
A Londra riparte il mercato immobiliare

Londra – Il mercato immobiliare inglese rimbalza e torna, per la prima volta, oltre i livelli del 2008. Nationwide, società di mutui immobiliari britannica ha diffuso dati che indicano l' aumento del 2 % del costo di un'abitazione media in Gran Bretagna rispetto all'ottobre del 2008, nel pieno della crisi del credito.
Non accadeva da diciannove mesi nonostante da diverse settimane il real estate inglese sia in costante crescita, restando però sempre al di sotto dei livelli dell'anno passato. Il sorpasso è maturato in questi giorni, ma non sembra destinato a durare a lungo. Il passo degli immobili, secondo Nationwide, rallenta e dovrebbe stabilizzarsi sui livelli attuali che indicano in 162mila sterline il costo di una teorica "casa media" nel Regno di Elisabetta. Il rallentamento nella crescita dei valori, secondo Nationwide, è determinato da un ritorno dell'offerta. Gli analisti immobiliari, infatti, concordano nel ritenere che la crescita dei prezzi di questi mesi sia stata determinata dalla scarsità di immobili a disposizione. Un fenomeno determinato dai bassi tassi di interesse che consentono ai proprietari di pagare rate ridotte per i mutui e quindi di poter attendere tempi migliori per la vendita. Ora, con l'aggiustamento al rialzo, molti credono sia arrivato il momento opportuno per vendere.

 

 

Borse Asia-Pacifico: Shanghai e Hong Kong tornano a salire
30.10.2009
La maggior parte delle principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in rialzo.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato l'1,2% a 2.995,85 punti. Il ChiNext, la nuova piattaforma alla Borsa di Shenzhen dedicata ai titoli high-tech, ha registrato un clamoroso debutto. Tutti i 28 titoli hanno potuto raddoppiare intrady il loro valore rispetto al prezzo della IPO. La notizia ha contribuito a migliorare l'umore degli investitori a Shanghai. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) e Bank of China (CN000A0J3PX9) hanno guadagnato rispettivamente il 2,2% ed il 2,3%. Le due grandi banche cinesi hanno entrambe aumentato l'utile di circa il 20% nel terzo trimestre. Tsingtao Brewery (CNE0000009Y3) ha chiuso in rialzo del 5,2%. Il maggiore produttore cinese di birra ha quasi raddoppiato lo scorso trimestre il suo utile a CNY 615 milioni. Baoshan Iron & Steel (CNE0000015R4) ha guadagnato l'1,3%. Il terzo produttore al mondo d'acciaio ha aumentato nel terzo trimestre il suo utile del 6,7% a CNY 3 miliardi. Il rimbalzo dei prezzi dei metalli ha spinto i minerari. Jiangxi Copper (CN0009070615) ha guadagnato il 2,4%, Zhongjin Gold (CNE000001FM8) il 2,1% e Zijin Mining (CNE100000502) l'1,2%.

L'Hang Seng ad Hong Kong ha guadagnato il 2,3% a 21.752,87 punti. Dopo le forti perdite delle scorse sedute i titoli del settore immobiliare sono rimbalzati. Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha guadagnato il 6,4%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) il 3,2%, Sino Land (HK0083000502) il 4,4% e Henderson Land (HK0012000102) il 7,5%. In ripresa anche i bancari. HSBC (GB0005405286) ha chiuso in rialzo dell'1,6%, Hang Seng Bank (HK0011000095) dell'1,4%, Bank of East Asia (HK0023000190) dell'1,8% e BOC Hong Kong (HK2388011192) del 2,6%. Tra i petroliferi CNOOC (HK0883013259) ha guadagnato il 4,5%, PetroChina (CN0009365379) lo 0,5% e Sinopec (CN0005789556) l'1,7%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York in rialzo del 3,1%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha guadagnato l'1,5% e lo Straits Times a Singapore lo 0,7%. Il Kospi a Seul e il Taiex a Taipei hanno perso rispettivamente lo 0,3% e lo 0,2%.
Redazione Borsainside 12.00

 

 

Ue-16:disoccupazione settembre 9,7%
venerdì, 30 ottobre 2009 12:26 BRUXELLES
(ANSA) - BRUXELLES, 30 OTT - Ancora in crescita il tasso di disoccupazione nei Paesi dell'area dell'euro: in settembre e' stato del 9,7% contro il 9,6% di agosto. Un anno fa era al 7,7%. Lo rende noto Eurostat sottolineando che si tratta del tasso piu' elevato dal gennaio 1999. Nell'Ue-27 il tasso e' stato del 9,2% contro il 9,1% di agosto e il 7,1% di un anno fa. In questo caso di tratta del tasso piu' elevato dal gennaio 2000.

 

 

Giappone: disoccupazione al 5,3%
venerdì, 30 ottobre 2009 12:58 TOKYO
(ANSA) - TOKYO, 30 OTT - Migliora la disoccupazione in Giappone, oltre le previsioni: a settembre i senza lavoro si sono attestati al 5,3% contro il 5,5% di agosto. Gli analisti attendevano un 5,6% di media, appena sotto il 5,7% di massimo storico del dopoguerra. Il totale e' di 920.000 disoccupati in piu' rispetto a 12 mesi fa, per 3,63 mln complessivi (undicesimo mese al rialzo di fila). Il numero dei posti offerti e' cresciuto nel mese dell'1,5%, l'aumento piu' ampio da marzo 2005, secondo il ministero del Lavoro.

 

 

Usa: Redditi Personali Settembre Invariati
venerdì, 30 ottobre 2009 13:37 NEW YORK
(ASCA-MarketNews) - Washington, 30 ott - I redditi personali a settembre negli Usa hanno mostrato un andamento invariato rispetto al mese precedente, in linea con le attese degli analisti. La spesa per consumi ha invece mostrato un calo dello 0,5%. Lo rende noto il dipartimento del Commercio statunitense.

 

 

30 Ottobre 2009 15:45 NEW YORK
ECONOMIA: C'E' IL RISCHIO DI UNA CRISI A "W"
di WSI - APCOM
"Ci sono buone notizie ma la crisi non è finita". Ad affermarlo è il direttore generale dell'Fmi, Dominique Strauss-Kahn. Non e' ancora possibile abbandonare le politiche di stimolo e sostegno.
"Ci sono buone notizie ma la crisi non è finita". Ad affermarlo è il direttore generale dell'Fmi, Dominique Strauss-Kahn intervenendo al Festival internazionale del lavoro. "La ripresa continuerà, ma sarà lenta e c'è il rischio che ci sia una ripresa senza posti di lavoro", afferma. Quanto alla crescita, secondo Strauss-Kahn, "ripartirà nel secondo semestre del 2010 a livello globale grazie a stimoli e incentivi".
Proprio perchè la crisi non è ancora finita il direttore generale dell'Fmi si dice convinto che le politiche di sostegno all'economia non vadano abbandonate: "Non vanno interrotte troppo presto - afferma - le politiche anti-crisi".
Per Strauss-Kahn ora non bisogna solo "affrontare problemi di ordine tecnico-economico ma si pone un problema di emergenza sociale". Infatti "nei paesi a basso reddito la situazione è più difficile - spiega - e ci sono rischi per la democrazia come ci sono rischi di guerre civili". Dunque anche se bisogna "parlare di una strategia di uscita, ora non è il momento di implementare le strategie di uscita, questo lo potremmo fare solo quando la disoccupazione inizierà a scendere", aggiunge.
Inoltre "ci sono molti problemi contingenti a cui bisogna dare una risposta: primo quello della regolamentazione del sistema finanziario. Le norme per regolamentarlo non sono veloci ed è invece importante farlo perchè è un settore ad alto rischio per l'economia ed è giusto che debba creare il rischio che crea. Poi va affrontato il problema della governance globale in campo economico. La sua assenza, infatti, è stata una delle cause della crisi".
Se si abbandonano le politiche di stimolo e sostegno all'economia "il rischio di una crisi a W è possibile". A sostenerlo è il direttore generale del Fondo monetario internazionale Dominique Strauss-Kahn, intervenendo al Festival internazionale del lavoro.
"C'è il rischio che ci sia un ritorno della crisi. Questo - sottolinea - va evitato e non vanno interrotte troppo presto le politiche anticrisi, di stimolo all'economia".

 

 

Cit Group, la bancarotta si avvicina?
BlueTG.it - venerdì, 30 ottobre 2009 - 16:51 NEW YORK
Cit Group, centenario gruppo finanziario Usa da tempo in forti difficoltà finanziarie, ha annunciato di aver raggiunto un accordo con Goldman Sachs Group per ridurre da 3 a 2,13 miliardi un finanziamento precedentemente accordato a fronte del pagamento di 285 milioni di commissioni e della garanzia che il finanziamento residuo sarà mantenuto aperto anche nel caso Cit Group chieda di essere ammessa ad una bancarotta pilotata (finora in tale ipotesi il gruppo avrebbe dovuto pagare a Goldman Sachs 1 miliardo di dollari per chiudere il finanziamento).
Il gruppo, ricorda l’agenzia Bloomberg nel riferire la notizia, sta tuttora cercando di convincere i propri creditori a concambiare circa 30 miliardi di obbligazioni esistenti con nuovi titoli, ma se non dovesse riuscirvi corre il rischio di finire in bancarotta, ipotesi che azzererebbe gran parte del residuo valore (2,3 miliardi di dollari) delle azioni in mano ai contribuenti americani.
Ipotesi che appare tra l’altro sempre più probabile e che potrebbe avverarsi tra lunedì e martedì prossimi, dato che ieri notte è scaduto formalmente il termine per aderire alla proposta di swep avanzata da Cit, tuttora impegnata nei conteggi per verificare se tale proposta abbia raggiunto o meno il quorum di adesioni richiesto. (l.s.)

 

 

Usa: indice Pmi Chicago a 54,2
venerdì, 30 ottobre 2009 17:08 NEW YORK
(ANSA) - ROMA, 30 OTT - L'indice dei responsabili per gli acquisti del distretto di Chicago (indicatore del comparto manifatturiero Usa) a ottobre e' salito a 54,2. A settembre era a 46,1 punti. Il dato supera le attese degli analisti che avevano previsto un rialzo a 49 punti.
L'indicatore evidenzia un deciso miglioramento del comparto manifatturiero Usa visto che quota 50 e' la soglia di demarcazione fra espansione e contrazione del ciclo.

 

 

30 Ottobre 2009 17:31 NEW YORK
Fmi: «Un altro anno di disoccupazione in crescita»

«Il Pil mondiale sta ricominciando a migliorare, ma ci aspettano ancora 12 mesi di aumento della disoccupazione, la crisi non è finita». Le parole pronunciate da Dominique Strauss-Kahn, intervenendo a Rocca di Papa al Festival internazionale del lavoro, gelano quanti di fronte ai primi "germogli di ripresa" hanno ottimisticamente annunciato che la crisi è finita.

Il direttore generale del Fondo monetario internazionale, esprime una proccupazione perché «molti governi hanno già detto che la crisi è finita: non è esattamente così», è vero ci sono segnali di una ripresa «che continuerà, ma sarà lenta», la crescita «ripartirà dal novembre del 2010 a livello globale» ma c'è il rischio che «non sia accompagnata dalla creazione di posti di lavoro». Occorre quindi proseguire con «le politiche di sostegno all'economia», è ancora «troppo presto per avviare le exit-strategy e ritirare gli aiuti, si corre il rischio di una crisi a "w"», anche se – è il monito ai governi – «dobbiamo aiutare la ripresa senza aumentare il deficit». Secondo l'Fmi negli ultimi due anni 15 milioni di persone hanno perso il lavoro, ma il numero è assai più alto se si considerano le situazioni lavorative che non rientrano nelle statistiche ufficiali e i part-time: «Non possiamo dichiarare vittoria prima di avere avviato una diminuzione della disoccupazione», continua Strauss-Kahn, che si dice favorevole al coinvolgimento dei sindacati per un capitalismo "partecipativo".

Quanto al governo italiano, il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi nel sottolineare che «il peggio è alle nostre spalle», riconosce che «la crisi sociale potrebbe riservare aspetti di criticità». Per il ministro siamo già in uno scenario post-crisi, ciò non significa che «la ripresa sia lineare e generalizzata», tutt'altro: «Sarà selettiva, dobbiamo accompagnarla sostenendo la liquidità delle imprese e l'occupabilità delle persone, che non significa solo il reddito ma anche le competenze». Il quadro tracciato dal ministro del Lavoro per l'immediato futuro non è privo di criticità: «I prossimi 3-4 mesi saranno certamente difficili – continua Sacconi – nel senso che partiranno molte ristrutturazioni. Molte imprese possono essere indotte a fare quelle riorganizzazioni che in precedenza non sono state fatte. È giusto negoziarle, discuterle, non prenderle a scatola chiusa e soprattutto proteggere quei lavoratori che alla fine, anche sulla base di un accordo, risultassero in esubero». Agli istituti di credito Sacconi rivolge un appello: «Dobbiamo chiedere alle banche, anche alle nostre banche, di collegarsi al territorio che è il vero antidoto all'autoreferenzialità».

Per i sindacati, Guy Ryder, segretario generale della Cis (la Confederazione internazionale dei sindacati) concorda con l'invito alla prudenza lanciato dal numero uno del Fmi con cui «è stato avviato un buon dialogo», sottolineando che «la crisi è lontana dalla risoluzione». E polemizza con il Financial stability board presieduto da Mario Draghi, sostenendo che «è molto difficile per i sindacati dialogarci». Invita a non abbassare la guardia il leader della Cisl, Raffaele Bonanni: «l'uscita dalla crisi è di fronte a noi – sostiene –, ma tutte le esperienze umane dimostrano che l'ultimo miglio è quello più pericoloso».

 

 

Le borse europee vanno a picco
30.10.2009
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi in forte ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso l'1,8%, il DAX a Francoforte il 3,1%, il CAC40 a Parigi il 2,9%, lo SMI a Zurigo l'1% e il FTSE MIB a Milano il 3,1%.
Le spese per consumi sono scese lo scorso mese negli USA dello 0,5%. La notizia ha riacceso i dubbi del mercato sulle prospettive dell'economia statunitense. Ricordiamo che il consumo è il motore della crescita della prima economia mondiale. A pesare sull'umore degli investitori è stata oggi anche la possibile bancarotta di CIT Group (US1255811085).
I minerari hanno riperso tutto il terreno guadagnato ieri. Anglo American (GB00B1XZS820) ha chiuso in calo del 3,7%, BHP Billiton (GB0000566504) del 4,5%, Rio Tinto (GB0007188757) del 3,3% e Xstrata (GB0031411001) del 6,8%. I prezzi dei metalli di base sono scesi oggi a Londra.
Alcatel-Lucent (FR0000130007) è crollato a Parigi del 10,4%. Il colosso delle infrastrutture per le telecomunicazioni ha pubblicato questa mattina dei risultati di bilancio per il terzo trimestre al di sotto delle stime degli analisti (per ulteriori dettagli clicca qui).
Renault (FR0000131906) ha chiuso in ribasso dell'1,9%. I ricavi dell'impresa francese sono calati lo scorso trimestre più di quanto atteso dal mercato (per ulteriori dettagli clicca qui).
Siemens (DE0007236101) ha perso a Francoforte il 4,7%. Secondo quanto riporta il quotidiano finanziario "Handelsblatt" le ferrovie tedesche potrebbero ritirare una commessa miliardaria relativa a 300 treni ad alta velocità perchè riterrebbero i prezzi dei costruttori troppo elevati.
TomTom (NL0000387058) ha chiuso ad Amsterdam in ribasso del 10,4%. UBS ha tagliato oggi il suo rating sul titolo del leader a livello mondiale dei sistemi di navigazione satellitare da "Buy" a "Neutral".
WPP (GB0009740423) ha guadagnato a Londra lo 0,6%. Il leader mondiale del settore pubblicitario ha potuto migliorare lo scorso trimestre i suoi margini ed ha fornito un positivo outlook sui suoi ricavi.
Redazione Borsainside 18.15

 

 

 
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WALL STREET: FUTURES LIMANO LE PERDITE DOPO I DATI MACRO

30 Ottobre 2009 14:00 NEW YORK - WSI
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Reddito e spese al consumo ampiamente in sintonia con le previsioni in settembre. Utili di Chevron dimezzati, ma migliori delle attese. I conti di MetLife risultano invece in linea. ITT rivede al rialzo l'outlook sul 2009.
A Wall Street si profila una seduta negativa, con i contratti sui principali indici azionari che quando manca mezz'ora all'inizio delle contrattazioni scambiano in cauto ribasso (vedi quotazioni a fondo pagina).

I futures hanno ridotto le perdite dopo la presentazione delle cifre macro riguardanti le spese al consumo e il reddito personale che, seppur deboli, sono risultate ampiamente in linea con le previsioni. Il governo ha riferito che le spese sono diminuite dello 0.5% in settembre mentre il reddito e' rimasto invariato. Un altro report ha mostrato che i costi del lavoro stanno aumentando e che l'attivita' economica nell'area metropolitana di New York sta continuando a recuperare forza.

Ma non sono le uniche cifre che verranno pubblicate in ambito macroeconomico in mattinata. Dopo il suono della campanella gli investitori conosceranno l'aggiornamento sul PMI di Chicago di ottobre e la lettura finale dell'indice della fiducia dei consumatori a cura dell'Universita' del Michigan, sempre relativo al mese in corso. Per il PMI gli analisti prevedono in media un risultato di 49.5.

Anche la lista di societa' che hanno reso noti i conti fiscali e' molto fitta. MetLife ha annunciato utili operativi pari a $0.87, in linea con le attese. Nel terzo trimestre i profitti di Chevron si sono quasi dimezzati rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente, ma sono comunque risultati superiori alle attese, mentre il fatturato ha invece fatto peggio del previsto e i titoli del colosso petrolifero incominciano a dare qualche segnale di debolezza dopo essersi issati in rialzo dell'1%.

Quanto a ITT, l'utile netto e' peggiorato nel trimestre, ma l'outlook per l'intero esercizio e' stato rivisto al rialzo, con la societa' attiva nel settore manifatturiero che ha citato il miglioramento delle sue operazioni grazie alle iniziative di controllo dei costi.

Nel frattempo si avvicina sempre di piu' il ricorso alla bancarotta controllata per il gruppo erogatore di prestiti commerciali CIT Group (-10%), dopo l'accordo raggiunto con Goldman Sachs per la correzione di un prestito da $3 miliardi nel quadro del piano di ristrutturazione del debito.

Sul fronte politico, la Casa Bianca terra' un intervento con i media che vertera' principalmente su due temi: lo stato di salute del programma di rilancio economico e il mercato del lavoro.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico cede terreno il greggio. Al momento i futures con consegna dicembre fanno segnare un calo di $0.64 a quota $79.15 al barile. Sul valutario avanza il dollaro, con l'euro che si indebolisce nei confronti del biglietto verde a quota $1.4796. Frenata dell'oro: i futures con scadenza dicembre scambiano in ribasso di $4.40 a quota $1042.70 l'oncia. In progresso i prezzi dei Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.4400% dal 3.4600% di ieri.

Alle 14:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull'indice S&P500 e’ in ribasso di 4.90 punti (-0.46%) a quota 1056.70.

Il contratto sull'indice Nasdaq 100 e' in calo di 3.25 punti (-0.19%) a 1704.25.

Il contratto sull'indice Dow Jones cede 39.00 punti (-0.39%) a 9864.00.

 

 

WALL STREET: SI PRENDE UNA PAUSA DAL RALLY

30 Ottobre 2009 14:35 NEW YORK - WSI
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Ritracciamento naturale dopo i forti guadagni di ieri. Si profila un'altra settimana in rosso, la quarta delle ultime sei. Il dollaro torna a rafforzarsi dopo la battuta d'arresto di ieri. Materie Prime sotto pressione. In rialzo Chevron dopo i conti.
Avvio di seduta in lieve calo per l'azionario americano, che si appresta dunque a chiudere un'altra settimana in rosso. Si tratterebbe del quarto calo in sei settimane.

Il clima relativamente teso che si respira in mattinata non e' stato alimentato da alcun dato deludente, ma piuttosto da un semplice movimento di ritracciamento tecnico, naturale dopo i poderosi guadagni di ieri, giornata caratterizzata dalla presentazione del dato sul PIL, che nel terzo trimestre ha evidenziato una crescita dell'economia soprendentemente solida.

Gli investitori hanno accolto con favore i dati, da cui e' emersa una crescita del 3.5%, ma riconoscono che gran parte di tale incremento e' stato favorito dalle misure di rilancio economico varate dal governo. Una volta che tali incentivi verranno a mancare, non e' detto che l'economia sara' in grado di sostenere un miglioramento cosi' accentuato dopo quattro trimestri consecutivi di contrazione.

Tuttavia per il mercato le cifre da digerire non sono ancora finite. Dopo il rilascio delle cifre sulle spese al consumo e il reddito personale, risultate in entrambi i casi in linea con le previsioni degli analisti, ora il mercato e' atteso da altri due appuntamenti chiave: il rapporto del Chicago PMI alle 14:45 italiane e la lettura finale sulla fiducia dei consumatori a cura dell'Universita' del Michigan, previsto alle 14.55. Per il PMI gli analisti prevedono in media un risultato di 49.5.

Anche l'agenda trimestrale e' molto ricca. MetLife ha annunciato utili operativi pari a $0.87, in linea con le attese. Nel terzo trimestre i profitti di Chevron si sono quasi dimezzati rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente, ma sono comunque risultati superiori alle attese, mentre il fatturato ha invece fatto peggio del previsto. I titoli del colosso petrolifero si muovono in controtendenza, ma il progresso registrato in avvio e' comunque timido (+0.2%).

Quanto a ITT, l'utile netto e' peggiorato nel trimestre, ma l'outlook per l'intero esercizio e' stato rivisto al rialzo, con la societa' attiva nel settore manifatturiero che ha citato il miglioramento delle sue operazioni grazie alle iniziative di controllo dei costi.

Nel frattempo si avvicina sempre di piu' il ricorso alla bancarotta controllata per il gruppo erogatore di prestiti commerciali CIT Group (-10%), dopo l'accordo raggiunto con Goldman Sachs per la correzione di un prestito da $3 miliardi nel quadro del piano di ristrutturazione del debito.

Sul fronte politico, la Casa Bianca terra' un intervento con i media che vertera' principalmente su due temi: lo stato di salute del programma di rilancio economico e il mercato del lavoro.

Sugli altri mercati intanto, sul valutario il dollaro continua a muoversi in maniera inversamente proporzionale alla Borsa, rendendosi protagonista di un rimbalzo sostenuto. Il Dollar Index e' infatti in progresso dello 0.3% contro le sei principali valute concorrenti dopo che ieri era scivolato per la prima volta in sei giorni, mentre l'euro si indebolisce nei confronti del biglietto verde a quota $1.4796.

Nel comparto energetico cede terreno il greggio. Al momento i futures con consegna dicembre fanno segnare un calo di $0.64 a quota $79.15 al barile. Frenata dell'oro: i futures con scadenza dicembre scambiano in ribasso di $4.40 a quota $1042.70 l'oncia. In progresso i prezzi dei Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.4400% dal 3.4600% di ieri.

 

 

 

WALL STREET: RITRACCIA, ORA IL CATALIZZATORE NEGATIVO SONO I CONSUMI

30 Ottobre 2009 19:00 NEW YORK - WSI
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Vendite sostenute su tutti i settori, oltre 450 titoli dell'S&P500 e tutte e 30 le blue chips del Dow in rosso. Si va verso un'altra settimana negativa, la quarta nelle ultime sei. Peggiorano le spese al consumo e la fiducia dei consumatori.
I listini azionari americani estendono i cali settimanali, con forti perdite su tutti gli indici (-2.40% per l'S&P550, dove oltre 450 titoli sono in rosso, come le 30 blue chips del DJIA), dopo che le spese al consumo hanno registrato il primo calo in cinque mesi e la fiducia dei consumatori e' diminuita. Nel frattempo il biglietto verde e i prezzi dei Titoli di Stato guadagnano terreno, mentre le materie prime si indeboliscono.

Particolarmente pesanti i titoli American Express, Home Depot e DuPont. MetLife scivola del 5% dopo aver archiviato in rosso il terzo trimestre di fila. L'S&P 500 cede terreno dopo essersi reso protagonista ieri della migliore prova giornaliera da luglio, favorita dalle cifre annunciate dal governo da cui e' emerso che l'economia degli Stati Uniti e' tornata a crescere dopo la contrazione piu' accentuata degli ultimi settant'anni.

"Il mercato e' un po' stanco dopo il poderoso rally di ieri", sostiene Malcolm Polley, chief investment officer di Stewart Capital Advisors, secondo cui "le cifre del PIL nel terzo trimestre sono sicuramente buone, confermano che il peggio e' alle spalle, ma le spese al consumo non sono ancora sostenibili. Il valore dei titoli e' probabilmente troppo alto rispetto a dove dovrebbe invece essere".

I guadagni di ieri hanno permesso alla Borsa di interrompere una serie negative che si protraeva da quattro sedute e dovuta in gran parte ai timori secondo cui il rally iniziato i primi di marzo dai minimi di 12 anni si sia spinto troppo oltre rispetto alle prospettive di crescita dell'economia. Dal 9 marzo il paniere allargato ha fatto un balzo del 58%.

Dopo il rilascio da parte del Dipartimento del Commercio delle cifre sulle spese al consumo e il reddito personale, risultate in entrambi i casi in linea con le previsioni degli analisti, il mercato ha accolto con una certa delusione la lettura finale della Fiducia a cura dell'Universita' del Michigan, che in ottobre ha mostrato un calo rispetto al valore precedente.

Il rapporto del Dipartimento del Commercio mostra che il tasso di risparmio delle famiglie americane e' salito, mentre le spese al consumo sono scivolate dello 0.5%. L'inflazione e' risultata invece piu' bassa di quella prevista sul lungo termine dalla Fed, suggerendo che i tassi di interesse dovrebbero rimanere sui livelli minimi storici ancora per un po' di tempo. Torna invece a crescere l'attivita' manifatturiera dell'area di Chicago, con il PMI che e' salito piu' delle attese, attestandosi a quota 54.2 punti.

Non sono mancate le sopresa anche dal fronte dei conti trimestrali: nel terzo trimestre i profitti di Chevron si sono quasi dimezzati rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente, ma sono comunque risultati superiori alle attese, mentre il fatturato ha invece fatto peggio del previsto. I titoli del colosso petrolifero si muovono in controtendenza, ma il progresso registrato e' comunque timido.

Quanto a ITT, l'utile netto e' peggiorato nel trimestre, ma l'outlook per l'intero esercizio e' stato rivisto al rialzo, con la societa' attiva nel settore manifatturiero che ha citato il miglioramento delle sue operazioni grazie alle iniziative di controllo dei costi. Tuttavia le prospettive per il quarto trimestre non sono delle piu' rosee e i titoli cedono terrono a meta' seduta. La compagnia di assicurazione MetLife da parte sua ha invece annunciato utili operativi pari a $0.87, in linea con le attese.

Nel frattempo si avvicina sempre di piu' il ricorso alla bancarotta controllata per il gruppo erogatore di prestiti commerciali CIT Group (-10%), dopo l'accordo raggiunto con Goldman Sachs per la correzione di un prestito da $3 miliardi nel quadro del piano di ristrutturazione del debito.

Sul fronte politico, la Casa Bianca terra' un intervento con i media che vertera' principalmente su due temi: lo stato di salute del programma di rilancio economico e il mercato del lavoro.

Sugli altri mercati intanto, sul valutario il dollaro continua a muoversi in maniera inversamente proporzionale alla Borsa, rendendosi protagonista di un rimbalzo sostenuto. Il Dollar Index e' infatti in progresso dello 0.3% contro le sei principali valute concorrenti dopo che ieri era scivolato per la prima volta in sei giorni, mentre l'euro si indebolisce nei confronti del biglietto verde a quota $1.4737.

A livello settoriale le migliori performance sono segnate dai comparti: Volatility- +6.0% e 20+ yr Treasuries-TLT +1.0%. Tra i piu' forti ribassi: Gold Miners-GDX -3.5%, Metals and Mining-XME -3.4%, Banks-KBE -3.1%, Oil Services-OIH -3.0% e Solar Energy-TAN -3.0%.

Alle 17:30 circa il volume di scambio e' di 417 milioni di pezzi al NYSE e 525 milioni al Nasdaq. I titoli in rialzo contro quelli in ribasso sono 623 a 2257 al Nyse e 685 a 1857 al Nasdaq. I nuovi massimi contro i nuovi minimi delle ultime 52 settimane sono: 21 a 10 al NYSE e 19 a 21 al Nasdaq.

 

 

 

WALL STREET: ONDATA DI VENDITE, OTTOBRE ROSSO

30 Ottobre 2009 21:09 NEW YORK - WSI
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Seduta, settimana e mese negativi. Indici in calo di oltre il 2% dopo i cattivi dati su spesa e fiducia dei consumatori. Tonfo dei titoli finanziari, l'indice della volatilita' (paura) schizza ai massimi da luglio. Dubbi sulla ripresa.
Seduta pesante per la borsa americana che ha visto svanire i forti rialzi della vigilia. Un deludente rapporto sulla spesa delle famiglie americane ha riacceso le paure sul rallentamento dei consumi, proprio in nel periodo critico dell’anno che generalmente apre la stagione dello shopping delle festivita’. Il Dow Jones ha ceduto il 2.51% a 9712, l’S&P500 il 2.81% a 1036, il Nasdaq e’ arretrato del 2.50% a 2045.

Tutti i componenti del Dow Jones hanno chiuso la seduta in rosso, con i maggiori cali riportati dai titoli finanziari Bank of America, JP Morgan e American Express. L’indice industriale, che ha riportato la peggiore perdita giornaliera in termini di punti da aprile, ha archiviato il mese piatto in ribasso , il paniere allargato ha lasciato sul terreno il 2% in ottobre, il listino hi-tech il 3.6%.

A fare da volano alle vendite sono stati gli ultimi dati macroeconomici che hanno evidenziato il primo calo in cinque mesi delle spese al consumo ed una diminuzione della fiducia dei consumatori. Il recupero del dollaro ha inoltre avuto l’effetto di spingere al ribasso i prezzi delle commodities, inficiando la perfomance dei comparti energetico e delle materie prime piu’ in generale.

Il rapporto del Dipartimento del Commercio ha mostrato che il tasso di risparmio delle famiglie americane e' salito, mentre le spese al consumo sono scivolate dello 0.5%. L'inflazione e' risultata invece piu' bassa di quella prevista sul lungo termine dalla Fed, suggerendo che i tassi di interesse potrebbero rimanere sui livelli minimi storici ancora per un po' di tempo. E’ tornata invece a crescere l'attivita' manifatturiera dell'area di Chicago, con il PMI che e' avanzato piu' delle attese, attestandosi a quota 54.2 punti.

L’indice della volatilita’ VIX, conosciuto come il "termometro della paura" sui mercati, ha fatto un balzo del 25% a quota 30.88 punti, massimo dagli inizi dello scorso luglio. La media storica e’ compresa in una forchetta di 18-20 punti, lo scorso anno, nel pieno della crisi finanziaria, raggiunse un record di 89.5 punti.

"Finche’ non ci sara’ un recupero del mercato del lavoro, sara’ difficile assistere all’incremento dei salari e alla crescita della spesa reale" ha affermato Kurt Karl, chief economist di Swiss Re.
Per Malcolm Polley, chief investment officer di Stewart Capital Advisors, "il mercato e' un po' stanco dopo il forte rally di ieri". "Le cifre sul PIL nel terzo trimestre sono da considerarsi buone, confermano che il peggio e' alle spalle, ma le spese al consumo non sono ancora sostenibili. Il valore dei titoli e' probabilmente troppo alto rispetto a dove dovrebbe invece essere".

Non sono mancate le sopresa anche dal fronte dei conti trimestrali: nel terzo trimestre i profitti di Chevron si sono quasi dimezzati rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente, ma sono comunque risultati superiori alle attese, mentre il fatturato ha invece fatto peggio del previsto.

La conglomerata industriale ITT ha registrato un peggioramento dei profitti, ma ha rivisto al rialzo l'outlook per l'intero esercizio 2009, citando il miglioramento delle operazioni grazie alle iniziative di controllo dei costi. La compagnia di assicurazione MetLife da parte sua ha invece annunciato utili operativi pari a $0.87 per azione, in linea con le attese, non sufficiente ad evitare il sell-off generale (titolo in calo -7%).

Nel comparto finanziario, nuovo tentativo di salvataggio in extremis per il gruppo erogatore di prestiti commerciali CIT Group (-15%): il miliardario Carl Icahn ha concesso un finanziamento da $1 miliardo supportando il nuovo piano di ristrutturazione, ma il pericolo di bancarotta resta in agguato.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico in calo il petrolio. I futures con consegna dicembre hanno gudagnato $2.87 a quota $77.00 al barile. Sul valutario, scende l'euro nei confronti del dollaro. Nella tarda serata di venerdi' a New York il cambio tra le due valute e’ pari a 1.4707. In ribasso l’oro: i futures con scadenza dicembre sono arretrati di $6.70 a quota $1040.40 l'oncia. In progresso i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e' sceso al 3.3920$ dal 3.5010% di giovedi'.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 

 

 

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