La Borsa di Tokyo
rimbalza sulla scia di Wall Street
30.10.2009
Dopo tre sedute negative di fila la Borsa di Tokyo ha
chiuso oggi in rialzo. Il Nikkei ha guadagnato l'1,5% a
10.034,74 punti ed il Topix l'1,4% a 894,67 punti. Tra
gli esportatori Toyota (JP3633400001) ha guadagnato il
2,5%, Canon (JP3242800005) l'1,7%, Panasonic
(JP3866800000) il 3% e Sony (JP3435000009) il 2,8%. Il
PIL degli USA, il principale partner commerciale del
Giappone, è aumentato nel terzo trimestre di quest'anno
del 3,5% (per ulteriori dettagli clicca qui). Gli
economisti avevano previsto un incremento del 3,2%.
Nissan Motor (JP3672400003) ha guadagnato il 4,8%.
Deutsche Bank ha alzato il suo rating sul titolo del
produttore di automobili da "Hold" a "Buy".
Olympus (JP3201200007) ha chiuso in rialzo del 9,2%.
Secondo quanto riporta il quotidiano finanziario "Nikkei"
il gigante dei prodotti ottico-digitali potrebbe
annunciare per lo scorso trimestre un utile operativo
del 47% migliore delle sue stesse previsioni.
Sharp (JP3359600008) ha guadagnato il 2,5%. Il leader
mondiale nel comparto dei televisori a cristalli liquidi
ha registrato nel primo semestre del corrente esercizio
una perdita netta inferiori alle attese del mercato.
Pioneer (JP3780200006) ha chiuso in rialzo del 6,9%. Il
maggiore produttore al mondo di stereo per auto ha
migliorato il suo outlook per l'intero esercizio.
TDK (JP3538800008) ha guadagnato il 6,4%. Il produttore
di componenti per l'elettronica ha alzato le sue stime
sul suo utile operativo per il corrente anno fiscale.
Nintendo (JP3756600007) ha perso il 4,9%. Il gigante dei
videogiochi ha registrato lo scorso trimestre un calo
dei suoi profitti del 52% e tagliato le sue stime per
l'intero esercizio.
Redazione Borsainside 7.30
Cina: Banca Centrale, 3* Trim Pil +8,7%. Per Intero 2009
Sopra 8%
30 ottobre 2009 - 9:39 PECHINO
(ASCA) - Roma, 30 ott - Nel terzo trimestre Pil cinese a
+8,7% su base annuale, numeri che ''mettono l'economia
su un binario di crescita che superera' l'8% nel
2009''', scrive la banca centrale. Nel trimestre
precedente l'economia era cresciuta del 14,9% su base
annuale. ''La domanda di prestiti resta stabile perche'
gli attuali progetti di sviluppo richiedono credito su
larga scala e perche' gli investimenti nel settore
immobiliare stanno salendo'', spiega la nota della Banca
della Cina.
Giappone: Banca Centrale Estende 'Credit Easing' e Avvia
Exit Strategy
venerdì, 30 ottobre 2009 10:30 TOKYO
(ASCA) - Roma, 30 ott - La Banca del Giappone estende il
''credit easing'' e avvia la exit strategy, si tratta di
due decisioni che marciano in direzioni opposte. Dalla
parte del credit easing (allentamento del credito), la
banca centrale continuera' a fornire fondi illimitati al
sistema bancario fino al prossimo 31 marzo. La banca
centale ha poi deciso di confermare al 31 dicembre la
fine degli acquisti di obbligazioni societarie, che
servivano a rendere liquido il mercato dei corporate
bond. Si tratta di un avvio della cosidetta ''exit
strategy''. Anche nell'Eurozona si comincia a respirare
aria di ''exit strategy''. Ieri, Axel Weber, presidente
della Bundesbank e membro della Bce, ha detto che l'Eurotower
potrebbe iniziare a ritirare alcune misure espansive
''non convenzionali, quali le operazioni a di
rifinanziamento a lungo termine del sistema bancario'',
a partire dal prossimo anno.
Giappone:
per BoJ 3 anni deflazione
venerdì, 30 ottobre 2009 10:40 TOKYO
(ANSA) - TOKYO, 30 OTT - Il Giappone avra' almeno 3 anni
di deflazione in mezzo a una moderata ripresa economica.
Sono le previsioni della Bank of Japan. Queste sono
contenute nel rapporto semestrale 'Outlook per le
attivita' economiche e i prezzi'. L'istituto, inoltre,
avviera' una exit strategy dalle misure non
convenzionali varate nei mesi scorsi contro la crisi e
terra' i tassi fermi a 0,1% in previsione di un'
inflazione per il terzo anno consecutivo di declino.
Eurozona: Frena Il Calo
Dell'Inflazione a Ottobre, -0,1%
venerdì, 30 ottobre 2009 11:05 BRUXELLES
(AGI) - Bruxelles, 30 ott. - Frena in ottobre il calo
dell'inflazione nell'area euro: - 0,1% secondo la prima
stima pubblicata oggi da Eurostat. In settembre lo
stesso tasso era a -0,3%. -
30 Ottobre 2009 11:33
LONDRA
A Londra riparte il mercato immobiliare
Londra – Il mercato
immobiliare inglese rimbalza e torna, per la prima
volta, oltre i livelli del 2008. Nationwide, società di
mutui immobiliari britannica ha diffuso dati che
indicano l' aumento del 2 % del costo di un'abitazione
media in Gran Bretagna rispetto all'ottobre del 2008,
nel pieno della crisi del credito.
Non accadeva da diciannove mesi nonostante da diverse
settimane il real estate inglese sia in costante
crescita, restando però sempre al di sotto dei livelli
dell'anno passato. Il sorpasso è maturato in questi
giorni, ma non sembra destinato a durare a lungo. Il
passo degli immobili, secondo Nationwide, rallenta e
dovrebbe stabilizzarsi sui livelli attuali che indicano
in 162mila sterline il costo di una teorica "casa media"
nel Regno di Elisabetta. Il rallentamento nella crescita
dei valori, secondo Nationwide, è determinato da un
ritorno dell'offerta. Gli analisti immobiliari, infatti,
concordano nel ritenere che la crescita dei prezzi di
questi mesi sia stata determinata dalla scarsità di
immobili a disposizione. Un fenomeno determinato dai
bassi tassi di interesse che consentono ai proprietari
di pagare rate ridotte per i mutui e quindi di poter
attendere tempi migliori per la vendita. Ora, con
l'aggiustamento al rialzo, molti credono sia arrivato il
momento opportuno per vendere.
Borse Asia-Pacifico:
Shanghai e Hong Kong tornano a salire
30.10.2009
La maggior parte delle principali borse della regione
Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in rialzo.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato l'1,2% a 2.995,85
punti. Il ChiNext, la nuova piattaforma alla Borsa di
Shenzhen dedicata ai titoli high-tech, ha registrato un
clamoroso debutto. Tutti i 28 titoli hanno potuto
raddoppiare intrady il loro valore rispetto al prezzo
della IPO. La notizia ha contribuito a migliorare
l'umore degli investitori a Shanghai. Tra i bancari
Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) e Bank of
China (CN000A0J3PX9) hanno guadagnato rispettivamente il
2,2% ed il 2,3%. Le due grandi banche cinesi hanno
entrambe aumentato l'utile di circa il 20% nel terzo
trimestre. Tsingtao Brewery (CNE0000009Y3) ha chiuso in
rialzo del 5,2%. Il maggiore produttore cinese di birra
ha quasi raddoppiato lo scorso trimestre il suo utile a
CNY 615 milioni. Baoshan Iron & Steel (CNE0000015R4) ha
guadagnato l'1,3%. Il terzo produttore al mondo
d'acciaio ha aumentato nel terzo trimestre il suo utile
del 6,7% a CNY 3 miliardi. Il rimbalzo dei prezzi dei
metalli ha spinto i minerari. Jiangxi Copper
(CN0009070615) ha guadagnato il 2,4%, Zhongjin Gold
(CNE000001FM8) il 2,1% e Zijin Mining (CNE100000502)
l'1,2%.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha guadagnato il 2,3% a
21.752,87 punti. Dopo le forti perdite delle scorse
sedute i titoli del settore immobiliare sono rimbalzati.
Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha guadagnato il
6,4%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) il 3,2%, Sino
Land (HK0083000502) il 4,4% e Henderson Land
(HK0012000102) il 7,5%. In ripresa anche i bancari. HSBC
(GB0005405286) ha chiuso in rialzo dell'1,6%, Hang Seng
Bank (HK0011000095) dell'1,4%, Bank of East Asia
(HK0023000190) dell'1,8% e BOC Hong Kong (HK2388011192)
del 2,6%. Tra i petroliferi CNOOC (HK0883013259) ha
guadagnato il 4,5%, PetroChina (CN0009365379) lo 0,5% e
Sinopec (CN0005789556) l'1,7%. Il prezzo del petrolio ha
chiuso ieri a New York in rialzo del 3,1%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a
Sydney ha guadagnato l'1,5% e lo Straits Times a
Singapore lo 0,7%. Il Kospi a Seul e il Taiex a Taipei
hanno perso rispettivamente lo 0,3% e lo 0,2%.
Redazione Borsainside 12.00
Ue-16:disoccupazione settembre 9,7%
venerdì, 30 ottobre 2009 12:26 BRUXELLES
(ANSA) - BRUXELLES, 30 OTT - Ancora in crescita il tasso
di disoccupazione nei Paesi dell'area dell'euro: in
settembre e' stato del 9,7% contro il 9,6% di agosto. Un
anno fa era al 7,7%. Lo rende noto Eurostat
sottolineando che si tratta del tasso piu' elevato dal
gennaio 1999. Nell'Ue-27 il tasso e' stato del 9,2%
contro il 9,1% di agosto e il 7,1% di un anno fa. In
questo caso di tratta del tasso piu' elevato dal gennaio
2000.
Giappone: disoccupazione
al 5,3%
venerdì, 30 ottobre 2009 12:58 TOKYO
(ANSA) - TOKYO, 30 OTT - Migliora la disoccupazione in
Giappone, oltre le previsioni: a settembre i senza
lavoro si sono attestati al 5,3% contro il 5,5% di
agosto. Gli analisti attendevano un 5,6% di media,
appena sotto il 5,7% di massimo storico del dopoguerra.
Il totale e' di 920.000 disoccupati in piu' rispetto a
12 mesi fa, per 3,63 mln complessivi (undicesimo mese al
rialzo di fila). Il numero dei posti offerti e'
cresciuto nel mese dell'1,5%, l'aumento piu' ampio da
marzo 2005, secondo il ministero del Lavoro.
Usa: Redditi Personali Settembre Invariati
venerdì, 30 ottobre 2009 13:37 NEW YORK
(ASCA-MarketNews) - Washington, 30 ott - I redditi
personali a settembre negli Usa hanno mostrato un
andamento invariato rispetto al mese precedente, in
linea con le attese degli analisti. La spesa per consumi
ha invece mostrato un calo dello 0,5%. Lo rende noto il
dipartimento del Commercio statunitense.
30 Ottobre 2009 15:45 NEW
YORK
ECONOMIA: C'E' IL RISCHIO DI UNA CRISI A "W"
di WSI - APCOM
"Ci sono buone notizie ma la crisi non è finita". Ad
affermarlo è il direttore generale dell'Fmi, Dominique
Strauss-Kahn. Non e' ancora possibile abbandonare le
politiche di stimolo e sostegno.
"Ci sono buone notizie ma la crisi non è finita". Ad
affermarlo è il direttore generale dell'Fmi, Dominique
Strauss-Kahn intervenendo al Festival internazionale del
lavoro. "La ripresa continuerà, ma sarà lenta e c'è il
rischio che ci sia una ripresa senza posti di lavoro",
afferma. Quanto alla crescita, secondo Strauss-Kahn,
"ripartirà nel secondo semestre del 2010 a livello
globale grazie a stimoli e incentivi".
Proprio perchè la crisi non è ancora finita il direttore
generale dell'Fmi si dice convinto che le politiche di
sostegno all'economia non vadano abbandonate: "Non vanno
interrotte troppo presto - afferma - le politiche
anti-crisi".
Per Strauss-Kahn ora non bisogna solo "affrontare
problemi di ordine tecnico-economico ma si pone un
problema di emergenza sociale". Infatti "nei paesi a
basso reddito la situazione è più difficile - spiega - e
ci sono rischi per la democrazia come ci sono rischi di
guerre civili". Dunque anche se bisogna "parlare di una
strategia di uscita, ora non è il momento di
implementare le strategie di uscita, questo lo potremmo
fare solo quando la disoccupazione inizierà a scendere",
aggiunge.
Inoltre "ci sono molti problemi contingenti a cui
bisogna dare una risposta: primo quello della
regolamentazione del sistema finanziario. Le norme per
regolamentarlo non sono veloci ed è invece importante
farlo perchè è un settore ad alto rischio per l'economia
ed è giusto che debba creare il rischio che crea. Poi va
affrontato il problema della governance globale in campo
economico. La sua assenza, infatti, è stata una delle
cause della crisi".
Se si abbandonano le politiche di stimolo e sostegno
all'economia "il rischio di una crisi a W è possibile".
A sostenerlo è il direttore generale del Fondo monetario
internazionale Dominique Strauss-Kahn, intervenendo al
Festival internazionale del lavoro.
"C'è il rischio che ci sia un ritorno della crisi.
Questo - sottolinea - va evitato e non vanno interrotte
troppo presto le politiche anticrisi, di stimolo
all'economia".
Cit Group, la bancarotta
si avvicina?
BlueTG.it - venerdì, 30 ottobre 2009 - 16:51 NEW YORK
Cit Group, centenario gruppo finanziario Usa da tempo in
forti difficoltà finanziarie, ha annunciato di aver
raggiunto un accordo con Goldman Sachs Group per ridurre
da 3 a 2,13 miliardi un finanziamento precedentemente
accordato a fronte del pagamento di 285 milioni di
commissioni e della garanzia che il finanziamento
residuo sarà mantenuto aperto anche nel caso Cit Group
chieda di essere ammessa ad una bancarotta pilotata
(finora in tale ipotesi il gruppo avrebbe dovuto pagare
a Goldman Sachs 1 miliardo di dollari per chiudere il
finanziamento).
Il gruppo, ricorda l’agenzia Bloomberg nel riferire la
notizia, sta tuttora cercando di convincere i propri
creditori a concambiare circa 30 miliardi di
obbligazioni esistenti con nuovi titoli, ma se non
dovesse riuscirvi corre il rischio di finire in
bancarotta, ipotesi che azzererebbe gran parte del
residuo valore (2,3 miliardi di dollari) delle azioni in
mano ai contribuenti americani.
Ipotesi che appare tra l’altro sempre più probabile e
che potrebbe avverarsi tra lunedì e martedì prossimi,
dato che ieri notte è scaduto formalmente il termine per
aderire alla proposta di swep avanzata da Cit, tuttora
impegnata nei conteggi per verificare se tale proposta
abbia raggiunto o meno il quorum di adesioni richiesto.
(l.s.)
Usa: indice Pmi Chicago a
54,2
venerdì, 30 ottobre 2009 17:08 NEW YORK
(ANSA) - ROMA, 30 OTT - L'indice dei responsabili per
gli acquisti del distretto di Chicago (indicatore del
comparto manifatturiero Usa) a ottobre e' salito a 54,2.
A settembre era a 46,1 punti. Il dato supera le attese
degli analisti che avevano previsto un rialzo a 49
punti.
L'indicatore evidenzia un deciso miglioramento del
comparto manifatturiero Usa visto che quota 50 e' la
soglia di demarcazione fra espansione e contrazione del
ciclo.
30 Ottobre 2009 17:31 NEW
YORK
Fmi: «Un altro anno di disoccupazione in crescita»
«Il Pil mondiale sta
ricominciando a migliorare, ma ci aspettano ancora 12
mesi di aumento della disoccupazione, la crisi non è
finita». Le parole pronunciate da Dominique Strauss-Kahn,
intervenendo a Rocca di Papa al Festival internazionale
del lavoro, gelano quanti di fronte ai primi "germogli
di ripresa" hanno ottimisticamente annunciato che la
crisi è finita.
Il direttore generale del Fondo monetario
internazionale, esprime una proccupazione perché «molti
governi hanno già detto che la crisi è finita: non è
esattamente così», è vero ci sono segnali di una ripresa
«che continuerà, ma sarà lenta», la crescita «ripartirà
dal novembre del 2010 a livello globale» ma c'è il
rischio che «non sia accompagnata dalla creazione di
posti di lavoro». Occorre quindi proseguire con «le
politiche di sostegno all'economia», è ancora «troppo
presto per avviare le exit-strategy e ritirare gli
aiuti, si corre il rischio di una crisi a "w"», anche se
– è il monito ai governi – «dobbiamo aiutare la ripresa
senza aumentare il deficit». Secondo l'Fmi negli ultimi
due anni 15 milioni di persone hanno perso il lavoro, ma
il numero è assai più alto se si considerano le
situazioni lavorative che non rientrano nelle
statistiche ufficiali e i part-time: «Non possiamo
dichiarare vittoria prima di avere avviato una
diminuzione della disoccupazione», continua Strauss-Kahn,
che si dice favorevole al coinvolgimento dei sindacati
per un capitalismo "partecipativo".
Quanto al governo italiano, il ministro del Lavoro,
Maurizio Sacconi nel sottolineare che «il peggio è alle
nostre spalle», riconosce che «la crisi sociale potrebbe
riservare aspetti di criticità». Per il ministro siamo
già in uno scenario post-crisi, ciò non significa che
«la ripresa sia lineare e generalizzata», tutt'altro:
«Sarà selettiva, dobbiamo accompagnarla sostenendo la
liquidità delle imprese e l'occupabilità delle persone,
che non significa solo il reddito ma anche le
competenze». Il quadro tracciato dal ministro del Lavoro
per l'immediato futuro non è privo di criticità: «I
prossimi 3-4 mesi saranno certamente difficili –
continua Sacconi – nel senso che partiranno molte
ristrutturazioni. Molte imprese possono essere indotte a
fare quelle riorganizzazioni che in precedenza non sono
state fatte. È giusto negoziarle, discuterle, non
prenderle a scatola chiusa e soprattutto proteggere quei
lavoratori che alla fine, anche sulla base di un
accordo, risultassero in esubero». Agli istituti di
credito Sacconi rivolge un appello: «Dobbiamo chiedere
alle banche, anche alle nostre banche, di collegarsi al
territorio che è il vero antidoto
all'autoreferenzialità».
Per i sindacati, Guy Ryder, segretario generale della
Cis (la Confederazione internazionale dei sindacati)
concorda con l'invito alla prudenza lanciato dal numero
uno del Fmi con cui «è stato avviato un buon dialogo»,
sottolineando che «la crisi è lontana dalla
risoluzione». E polemizza con il Financial stability
board presieduto da Mario Draghi, sostenendo che «è
molto difficile per i sindacati dialogarci». Invita a
non abbassare la guardia il leader della Cisl, Raffaele
Bonanni: «l'uscita dalla crisi è di fronte a noi –
sostiene –, ma tutte le esperienze umane dimostrano che
l'ultimo miglio è quello più pericoloso».
Le borse europee vanno a
picco
30.10.2009
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi
in forte ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso l'1,8%,
il DAX a Francoforte il 3,1%, il CAC40 a Parigi il 2,9%,
lo SMI a Zurigo l'1% e il FTSE MIB a Milano il 3,1%.
Le spese per consumi sono scese lo scorso mese negli USA
dello 0,5%. La notizia ha riacceso i dubbi del mercato
sulle prospettive dell'economia statunitense. Ricordiamo
che il consumo è il motore della crescita della prima
economia mondiale. A pesare sull'umore degli investitori
è stata oggi anche la possibile bancarotta di CIT Group
(US1255811085).
I minerari hanno riperso tutto il terreno guadagnato
ieri. Anglo American (GB00B1XZS820) ha chiuso in calo
del 3,7%, BHP Billiton (GB0000566504) del 4,5%, Rio
Tinto (GB0007188757) del 3,3% e Xstrata (GB0031411001)
del 6,8%. I prezzi dei metalli di base sono scesi oggi a
Londra.
Alcatel-Lucent (FR0000130007) è crollato a Parigi del
10,4%. Il colosso delle infrastrutture per le
telecomunicazioni ha pubblicato questa mattina dei
risultati di bilancio per il terzo trimestre al di sotto
delle stime degli analisti (per ulteriori dettagli
clicca qui).
Renault (FR0000131906) ha chiuso in ribasso dell'1,9%. I
ricavi dell'impresa francese sono calati lo scorso
trimestre più di quanto atteso dal mercato (per
ulteriori dettagli clicca qui).
Siemens (DE0007236101) ha perso a Francoforte il 4,7%.
Secondo quanto riporta il quotidiano finanziario "Handelsblatt"
le ferrovie tedesche potrebbero ritirare una commessa
miliardaria relativa a 300 treni ad alta velocità perchè
riterrebbero i prezzi dei costruttori troppo elevati.
TomTom (NL0000387058) ha chiuso ad Amsterdam in ribasso
del 10,4%. UBS ha tagliato oggi il suo rating sul titolo
del leader a livello mondiale dei sistemi di navigazione
satellitare da "Buy" a "Neutral".
WPP (GB0009740423) ha guadagnato a Londra lo 0,6%. Il
leader mondiale del settore pubblicitario ha potuto
migliorare lo scorso trimestre i suoi margini ed ha
fornito un positivo outlook sui suoi ricavi.
Redazione Borsainside 18.15
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