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PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Mercoledì 02 Settembre 2009

PARTE  2

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..... Mercoledì 02 Settembre 2009 ..... Mercoledì 02 Settembre 2009 ..... Mercoledì 02 Settembre 2009 .....
 

 

 

 

La Borsa di Tokyo affonda sulla scia di Wall Street
02.09.2009
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in forte ribasso. Il Nikkei ha perso il 2,4% a 10.280,46 punti ed il Topix il 2% a 949,81 punti. Le notevoli perdite registrate ieri dal settore finanziario a Wall Street hanno penalizzato i bancari. Mitsubishi UFJ Financial (JP3902900004) ha perso il 2,5%, Mizuho Financial Group (JP3885780001) il 2,7% e Sumitomo Mitsui Financial Group (JP3890350006) il 2,7%.
Tra gli esportatori Toyota (JP3633400001) ha perso il 2,5%, Honda (JP3854600008) il 2%, Canon (JP3242800005) il 2,8%, Panasonic (JP3866800000) l'1,5% e Sony (JP3435000009) il 2,6%. Lo yen è salito oggi in Asia rispetto al dollaro ai suoi più alti livelli dallo scorso 13 luglio.
Nel settore petrolifero Nippon Oil (JP3679700009) ha chiuso in calo del 2,2%, Cosmo Oil (JP3298600002) del 2,4% e Inpex (JP3294430008) del 4,3%. Il prezzo del petrolio ha perso ieri a New York un ulteriore 2,7%.
Elpida (JP3167640006) è crollato del 16,4%. Il produttore di memorie per computer ha annunciato un'emissione di nuove azioni per ¥78,5 miliardi.
Nel settore della distribuzione Seven & I Holdings Co. (JP3422950000) ha perso il 2,7%. L'operatore di empori ha tagliato di circa il 10% le stime sul suo utile netto per l'intero esercizio.
Redazione Borsainside 8.15

 

 

02 Settembre 2009 09:15 NEW DELHI
Energia: India, Indian Oil entra nel nucleare
di ANSA
Fara' una joint venture con Nuclear Power Corporation on India
(ANSA) - NEW DELHI, 2 SET - La compagnia indiana Indian Oil ha annunciato di avere deciso di entrare nel settore dell'energia nucleare. La societa' leader nella raffinazione petrolifera formera' una joint venture con la Nuclear Power Corporation of India. Lo scrive l'Hindustan Times. Facilitato dal recente accordo firmato da Usa e India, il progetto prevede la costruzione di tre centrali nucleari del valore di 8,57 mld di euro che forniranno 6.700 MW di energia all'anno.

 

 

02 Settembre 2009 10:16 STOCCARDA
Tlc: Nokia si allea con Facebook e rilancia musica
di ANSA
Novita' annunciate dal Ceo Olli-Pekka Kallasvuo
(ANSA) - STOCCARDA, 2 SET - Nokia lancera' nuovi servizi in collaborazione con Facebook e rilancera' 'Nokia Comes With Music'' anche con due nuovi cellulari. Sono le novita' annunciate al 'Nokia World' dal CEO del colosso svedese Olli-Pekka Kallasvuo. Le novita' vanno ad aggiungersi a quelle gia' anticipate la scorsa settimana nel campo dei netbook, dei servizi bancari mobili e del primo cellulare inux, che delineano una strategia a tutto campo di Nokia per affrontare l'attuale situazione del settore.

 

 

02 Settembre 2009 11:01 MADRID
Spagna: nuovo aumento disoccupazione dopo tre mesi calo
di ANSA
Ad agosto crescita di 85mila unita'
(ANSA) - MADRID, 2 SET - Nuovo aumento della disoccupazione in agosto in Spagna, dopo tre mesi di leggero calo, secondo i dati del ministero del lavoro di Madrid. Il numero dei disoccupati e' aumentato di 84.985 unita'. Nei tre mesi precedenti la disoccupazione aveva registrato una lieve flessione dopo 14 mesi di crescita continua grazie agli effetti del 'piano E' di rilancio dell'attivita' economica varato dal governo. I disoccupati in Spagna sono piu' di 4 milioni, con un tasso di disoccupazione del 18,5%.

 

 

02 Settembre 2009 11:34 BRUXELLES
Pil: Ue, rallenta calo, -0,1% secondo trimestre
di ANSA
Anche in Italia il pil rallenta la caduta segnando un -0,5%
(ANSA) - BRUXELLES, 2 SET - Rallenta il calo del Pil nell'Ue nel secondo trimestre 2009, attestandosi ad un -0,1% nella zona euro e ad un -0,2% nell'Ue 27. Lo comunica Eurostat, ufficio europeo di statistica. Nel primo trimestre di quest'anno il Pil ha segnato un -2,5% in Eurolandia e un -2,4% nell'Ue. Anche in Italia il Pil ha rallentato la caduta, segnando un -0,5% nel secondo trimestre rispetto al -2,7% del primo trimestre del 2009. Rispetto al secondo trimestre del 2008 il Pil nella zona euro e' sceso del 4,7% e del 4,8 nell'Ue a 27, a fronte di un calo pari rispettivamente al 4,9% e 4,8% nel precedente trimestre. Nel secondo trimestre del 2009 la spesa per i consumi domestici e' aumentata dello 0,2% nella zona euro ed e' rimasta stabile nell'Ue a 27, rispetto ad un -0,5% e -0,9% rispettivamente nel precedente trimestre. Gli investimenti sono scesi dell'1,3% e dell'1,9% (meno 5,3% e meno 5,7% nei primi tre mesi dell'anno). L'export e' calato dell'1,1% in Eurolandia e dell'1,5% nell'Ue segnando un miglioramento rispetto al -8,8% e al -8,3%. L'import e' sceso del 2,8% in entrambe le zone rispetto ad un calo del 7,8% e dell'8,3% rispettivamente nell'Ue-16 e nell'Ue 27. (ANSA)

 

 

02 Settembre 2009 11:57 BRUXELLES
Ue-16: in luglio -0,8% prezzi produzione industriale
di ANSA
In Italia l'indice e' sceso dello 0,6%
(ANSA) - BRUXELLES, 2 SET - L'indice dei prezzi alla produzione industriale e' sceso dello 0,8% nella zona euro e dell'1% nell'Ue a luglio rispetto a giugno. Lo riporta Eurostat, l'ufficio europeo di statistica, indicando che in giugno i prezzi in Eurolandia e nell'Ue sono aumentati dello 0,4%. Per l'Italia l'indice dei prezzi alla produzione industriale e' sceso dello 0,6% a luglio rispetto a giugno quando aveva registrato un aumento dello 0,6%.

 

 

Borse Asia-Pacifico positive: Sale Shanghai, scende Hong Kong
02.09.2009
La maggior parte delle principali borse della regione Asia-Pacifico ha chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato l'1,2% a 2.714,97 punti. Il premier cinese Wen Jiabao ha dichiarato ieri che l'economia si trova in una fase critica della sua ripresa e che il Governo manterrà perciò la sua politica fiscale proattiva. Le parole di Wen Jiabao hanno spinto soprattutto i bancari. Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha guadagnato il 7,9%, China Construction Bank (CN000A0HF1W3) il 5,3%, Bank of Communications (CN000A0ERWC7) il 3,4% e Shanghai Pudong Development Bank (CN0009282731) il 3,9%. Nel settore immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha chiuso in rialzo dell'1,8%, Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) del 3,7% e Gemdale (CNE000001790) del 2,1%. China Pacific Insurance (CN0003580601) ha guadagnato il 2,1%. HSBC ha alzato il suo rating sul titolo della terza impresa cinese del settore delle assicurazioni da "Underweight" a "Neutral". Male controtendenza il settore delle linee aeree. Air China (CNE1000001S0) ha perso il 3,1% e China Southern Airlines (CN0009084145) il 2,8%. L'organismo responsabile della pianificazione economica in Cina ha annunciato a partire da oggi un aumento del 6,3% del carburante per aerei.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso dell'1,8% a 19.522 punti. Le notevoli perdite registrate ieri dal settore finanziario a Wall Street hanno pesato sui bancari. HSBC (GB0005405286) ha perso il 3,2%, Hang Seng Bank (HK0011000095) lo 0,4% e BOC Hong Kong (HK2388011192) l'1,4%. Tra i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha chiuso in calo dell'1,7% e CNOOC (HK0883013259) del 2%. Il prezzo del petrolio ha perso ieri a New York un ulteriore 2,7%. Il settore delle utilities ha beneficiato del suo carattere difensivo. Hongkong & China Gas (HK0003000038) e Hongkong Electric (HK0006000050) hanno guadagnato entrambi lo 0,2%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha perso l'1,7%, il Kospi a Seul lo 0,6% e lo Straits Times a Singapore l'1%. Il Taiwan Weighted a Taipei ha guadagnato lo 0,3%.
Redazione Borsainside 12.00

 

 

02 Settembre 2009 12:04 SYDNEY
Australia: crescita Pil 0,6% piu' alta fra paesi sviluppati
di ANSA
Ripresa grazie a spinta consumi domestici e investimenti imprese
(ANSA) - SYDNEY, 2 SET - L'economia australiana e' cresciuta nel secondo trimestre oltre ogni previsione, scongiurando lo spettro della recessione. Il pil nel secondo trimestre e' cresciuto dello 0,6%, il tasso piu' alto fra paesi sviluppati, dopo un +0,4% nei tre mesi precedenti e un -0,6% nell'ultimo trimestre 2008. Il dato e' legato alla ripresa dei consumi domestici e degli investimenti delle imprese, grazie alle massicce misure di stimolo varate dal governo laburista.

 

 

Mercoledì 2 Settembre 2009, 13:12 SHANGHAI
Mercati emergenti: investitori esteri dietro gli alti e bassi di Shanghai
Di BlueTG.it
Sarebbero i movimenti degli investitori istituzionali internazionali a condizionare in questi giorni il listino di Shanghai (oggi in rialzo dell’1,16%), sceso di un 20% circa dai massimi segnati a inizio agosto.
Intanto oggi Singapore ha ceduto l’1,02%, mentre Hong Kong ha lasciato sul terreno l’1,76% e Seul lo 0,7%. Infine a Mumbai l’indice ha ceduto un ulteriore 0,54%. (l.s.)

 

 

02 Settembre 2009 13:13 LONDRA – Il Sole 24 Ore
Lloyds verso ricapitalizzazione da 10 miliardi di sterline
LONDRA - Lloyds si prepara a un aumento di capitale da 10 miliardi di sterline per liberarsi dall'abbraccio troppo stretto del Tesoro: questa la notizia rivelata oggi dal quotidiano The Guardian, che il colosso bancario britannico non ha smentito.
Secondo le anticipazioni Lloyds ha ottenuto il sostegno di "importanti azionisti della City" che si sono schierati con il Ceo Eric Daniels a favore di un ritiro parziale dal programma di copertura assicurativa per gli asset bancari a rischio garantito dal Governo. Il gruppo, controllato al 43% dallo Stato in seguito al takeover di Hbos, ha 260 miliardi di sterline di asset ‘tossici' e il costo di assicurarli tutti utilizzando l'Asset Protection Scheme (Aps) sarebbe 15,6 miliardi. Una cifra troppo elevata, secondo Daniels, che da tempo sta esplorando la strada di un aumento di capitale. Se in cambio della tutela offerta il Tesoro acquistasse altre azioni del gruppo la sua quota salirebbe infatti oltre il 60% e questo potrebbe limitare l'indipendenza e la liberta' di azione di Daniels.
Per questo Lloyds sta spingendo per una strategia alternativa, puntando a limitare a 130 miliardi di sterline gli asset tossici assicurati con l'Aps, riducendo quindi drasticamente il costo di interessi e commissioni dovute al Tesoro. Un'emissione di azioni a prezzo scontato raccoglierebbe abbastanza fondi da pagare il debito con Londra e rafforzare il capitale della banca. Secondo Daniels, che a inizio agosto ha annunciato perdite di 4 miliardi di sterline per il primo semestre 2009, il peggio e' passato e la situazione migliorera' nei prossimi mesi. Il titolo Lloyds e' salito nelle ultime settimane ma stamattina sta perdendo il 5% a 100p alla Borsa di Londra.
I difficili negoziati di Lloyds con il Tesoro proseguono da sei mesi ma si sono arenati piu' volte a causa della riluttanza dei dirigenti del gruppo bancario di accettare le condizioni imposte da Londra. Lloyds sta anche effettuando una revisione di tutte le sue operazioni per ridurre la sua dipendenza dai contribuenti britannici, dato che la Commissione Europea ha espresso riserve sugli aiuti statali gia' ricevuti dalla banca e ha avvertito che potrebbe costringerla a vendere alcuni asset.

 

 

02 Settembre 2009 13:31 STOCCOLMA - Morningstar
Tassi negativi, decisione storica in Svezia
Per la prima volta nella storia, una banca centrale (quella svedese) ha preso la decisione di applicare un tasso d’interesse negativo sui depositi bancari (-0,25%). Con un tasso sottozero, di fatto, i clienti pagano gli istituti di credito perchè possano depositare soldi. In pratica, è una tassa sul mantenere i soldi in banca.
Il tasso negativo è sempre stato, almeno finora, materiale da discussione accademica piuttosto che una possibilità concreta. Perché dunque una Banca centrale ha voluto passare all’azione? Quando si parla di “credit crunch” o “stretta del credito”, si fa riferimento a una situazione in cui le banche non prestano più denaro o lo fanno col contagocce. Questo è esattamente quello che sta succedendo quasi ovunque, nonostante gli istituti di credito siano stati oggetto di massicci aiuti da parte dei governi. Insomma, se le banche non forniscono liquidità, è molto difficile che l’economia si muova.
Un tasso negativo, quindi, significa che le banche svedesi dovranno pagare per tenere il denaro fermo in cassaforte. Questa misura è un forte incentivo a far circolare il denaro nell’economia, prestandolo, anzichè tenerlo fermo. La manovra può anche essere vista come una sorta di “punizione” per le banche che non prestano.
Il pericolo dietro l’angolo, però, si chiama “trappola di liquidità”. La trappola consiste nell’eventualità in cui, con le banche disposte a prestare denaro, non ci sia la domanda da parte delle aziende, in quanto l’economia è stagnante e non ci sono investimenti da fare. Oppure, al contrario, le aziende chiedono capitali per superare il momento di difficoltà, ma essendoci un rischio di insolvenza elevato le banche non vogliano concedere prestiti.
Inomma, la decisione è di quelle forti ma coraggiose. Ora, infatti, l’intero mondo finanziario è alla finestra, ansioso di conoscere le consueguenze di questa decisa manovra. In caso di reazione positiva del sistema economico, altri Paesi potrebbero essere pronti a seguire le orme scandinave. Non a caso, Mervyn King, governatore di Bank of England, ha dichiarato all’emittente televisiva Cnn che se non ci saranno segni di ripresa, anche la Banca d’Inghilterra potrebbe pensare ad un tasso d’interesse negativo.

 

 

02 Settembre 2009 13:40 MILANO - Miaeconomia
E’ boom di ipoteche
Sicuramente non stiamo ai livelli americani, dove le case sembrano sempre piu’ costruite sulla sabbia, travolte da una crisi del mercato dei mutui che non accenna a placarsi in nessun modo e che ha fatto salire alle stelle il numero di pignoramenti, ma anche nel BelPaese le ipoteche legali sugli immobili (quelle legate al recupero crediti e non alla sottoscrizione di mutui) continuano ad aumentare.
Sara’ per colpa della crisi o perché, come molti pensano, i concessionari della riscossione stanno spingendo con piu’ decisione rispetto al passato sugli strumenti di esecuzione immobiliare. Fatto sta che gli ultimi dati disponibili, aggiornati a maggio 2009, e resi noti da Experian, societa’ attiva nei servizi informativi per la prevenzione dei rischi di credito e di frode, parlano chiaro.
Nei primi cinque mesi del 2009 il numero delle iscrizioni ipotecarie e’ aumentato del 78% (da 46.764 a 83.025) per un valore medio di circa 90 mila euro. Facile immaginare che per fine anno le ipoteche saranno molte di piu’ del totale 2008 (143.647). Anche se sembra irraggiungibile il record del 2007, anno in cui furono iscritte quasi 300 mila ipoteche.
In ogni caso va ricordato che nel 2008, con 143.647 iscrizioni nell’intero anno di 12 mesi, si era registrato un crollo generalizzato delle iscrizioni sugli immobili a causa dell’innalzamento a 8 mila euro della soglia di credito minima da tutelare con l’ipoteca legale. Nel 2007 erano state 295.889, delle quali 166.786 nei primi cinque mesi dell’anno.
Come spiegare comunque questo boom registrato nel 2009? Per Experian l’aumento e’ dovuto a “un deterioramento della situazione finanziaria degli italiani, unito al maggiore ricorso a strumenti di esecuzione immobiliare da parte delle Concessionarie della riscossione, ai fini del recupero coattivo dei crediti tributari”.
Ma Equitalia, la societa’ pubblica che dal 2006 opera come concessionarie nazionale della riscossione, respinge al mittente queste accuse e nega che dietro questo ricorso all’ipoteca facile ci sia una strategia di accanimento verso i contribuenti. Sempre piu’ spesso alle agenzie di riscossione - spiegano in proposito i tecnici - ci sono cittadini che richiedono di rateizzare gli importi da saldare.
Inoltre per capire il fenomeno bisogna anche scindere i dati in base alle peculiarita’ delle singole realta’ territoriali. E in effetti basta dare un occhio ai dati regionali, per rendersi conto di una realta’ estremamente diversificata.
La Regione dove le ipoteche sono aumentate maggiormente, addirittura sei volte rispetto al periodo gennaio-maggio 2008, e’ il Lazio dove le iscrizioni sono passate da 3.042 a 20.534 (+575%). Seguono la Sicilia (+134%) e il Veneto (+93%).
Mentre crescite consistenti ma meno marcate si hanno in Campania (+42%), Lombardia (+39%), Friuli-Venezia Giulia e Piemonte (per entrambi +37%), Puglia (+36%) e Trentino Alto-Adige (+35%).
La situazione e’ invece relativamente stabile rispetto ai primi cinque mesi dello scorso anno in Emilia-Romagna (+20%), nelle Marche (+10%) e in Calabria (+3%), mentre migliora sensibilmente in Basilicata (-83%), Molise (-66%), Umbria (-37%), Liguria (-27%), Valle d’Aosta (-18%), Sardegna (-17%) e Toscana (-16%).

 

 

02 Settembre 2009 13:41 MILANO - Miaeconomia
Italiani, le formichine d’Europa
Nonostante la crisi e l’enorme difficolta’ di arrivare alla quarta settimane, le famiglie italiane continuano a distinguersi in Europa per l’elevato senso del risparmio caratterizzato dalla decennale cultura della formichina a discapito della cicala. Cosi’, mentre nel Vecchio Continente salgono vertiginosamente i debiti contratti e le richieste di prestiti, nel BelPaese si riesce ancora a tenere sotto controllo le proprie finanze con un minore carico di prestiti da onorare agli istituti di credito.
A scattare la fotografia sui bilanci familiari dei Paesi piu’ importanti del Vecchio Continente, e in particolare sui loro scoperti finanziari in rapporto al prodotto interno lordo, e’ un’indagine condotta dell’Ufficio Studi della Cgia di Mestre.
I numeri piu’ delle parole: ogni famiglia italiana ha un debito medio pari a 21.270 euro contro i 36.150 euro della Francia, i 37.785 euro della Germania, i 55.886 euro della Spagna e i 63.447 euro del Regno Unito.
“Ma il distacco rispetto ai principali competitors europei - spiega Giuseppe Bortolussi, segretario dell’Associazione Artigiani - risulta ancor piu’ interessante e, ovviamente ancor piu’ confortante, quando viene posto l’accento sull’indebitamento di tutte le famiglie in rapporto al Pil”.
Si scopre, cosi’, che i 524 miliardi di euro di debiti dei nuclei familiari italiani incidono sul Prodotto interno lordo per il 34,2%. Un valore ben lontano da quello rilevato in Francia dove gli oltre 942 miliardi di euro fanno arrivare questo rapporto quasi al 50%.
Mentre i risultati piu’ eclatanti giungono da Germania, Spagna e, soprattutto dal Regno Unito, dove l’indebitamento delle famiglie, pari a 1.605 miliardi di euro, incide per piu’ del 100% del Pil.
“Percentuali, rapporti e numeri assoluti che - conclude Giuseppe Bortolussi - non lasciano dubbi: il nostro Paese nonostante la profonda crisi sul fronte dell’indebitamento familiare continua a reggere il confronto europeo, e sicuramente il nostro evitare di ricorrere al prestito facile come avviene invece in altri Paesi, rappresenta un punto di forza delle famiglie italiane in un periodo economico e soprattutto finanziario critico, come quello che stiamo attraversando”.
Inoltre, sempre secondo la Cgia di Mestre (sulla base dei dati della Banca d’Italia), la ricchezza complessiva delle famiglie resiste all’urto della crisi economica e ammonta a oltre 8mila miliardi di euro.
Tra le attivita’ reali, la parte piu’ importante e’ occupata dalle abitazioni (55,7% della ricchezza totale), mentre quelle finanziarie (cartamoneta, depositi bancari, risparmi postali, titoli, azioni), rappresentano complessivamente il 40% del patrimonio delle famiglie.
Per le passivita’, in primis ci sono invece i mutui per l’acquisto della casa e i prestiti a medio-lungo termine: all’inizio del 2009 il dato si attesta al 6,7% del totale. La ricchezza netta per famiglia, quindi, e’ mediamente 338.391 euro.

 

 

02 Settembre 2009 13:41 ROMA
Fisco: paradisi, accordo tra Germania e Liechtenstein
di ANSA
Previsto scambio di informazioni tra i due Paesi
(ANSA)- ROMA, 2 SET- La Germania e il Liechtenstein hanno firmato un accordo di cooperazione in materia fiscale che prevede lo scambio di informazioni tra i 2 Paesi. Lo comunica il governo del principato in una nota, aggiungendo che l'accordo aderisce ai parametri dell'Ocse sui paradisi fiscali.

 

 

02 Settembre 2009 13:51 ROMA
Crisi: Usa, indice mutui-casa -2,2%, rifinanziamenti -3,1%
di ANSA
E' il primo calo da tre settimane a questa parte
(ANSA) - ROMA, 2 SET - Le richieste di mutui ipotecari negli Usa sono calate del 2,2% a causa di una flessione dei rifinanziamenti per l'aumento dei costi. Si tratta del primo calo da tre settimane a questa parte. Le richieste di mutuo per l'effettivo acquisto di un immobile sono calate dell'1%, mentre quelle di rifinanziamento - con cui gli americani alimentano la propria liquidita' - hanno segnato una flessione del 3,1%. Il tasso medio sui mutui trentennali e' sceso al 5,15% da 5,24% della settimana prima.

 

 

02 Settembre 2009 13:57 LONDRA – Il Sole 24 Ore
Bp scopre un giacimento «enorme» di petrolio
British Petroleum, il colosso petrolifero inglese, ha annunciato la scoperta di un vasto ("giant", gigantesco) giacimento di oro nero nel Golfo del Messico. La scoperta è stata realizzata nelle acque profonde dell'area.
Proprio per questo estrarne petrolio sarà complesso: si trova a 1.259 metri di profondità, nel canyon sottomarino di Keathley, circa 400 kilometri a sudovest della città americana di
Houston. Ma ancora più abissali sono state le operazioni di perforazione compiute per sondare l'area: BP ha riferito che sono arrivate fino a 10.685 metri, che per lo stesso gruppo è tra i valori più spinti mai raggiunti.
Bp vanta un 62 per cento sui diritti di sfruttamento per questo giacimento, un altro 20 per cento è detenuto Petrobras mentre ConocoPhillips conta un 18 per cento. La scoperta potrebbe significare un aumento delle riserve esistenti «dal 7% fino al 10% a favore di British Petroleum», dice Peter Hutton analista di Ncb Stockbrokers. «Se riusciremo a sviluppare e sfruttare questo giacimento - fanno sapere dal gruppo inglese -, insieme a quello di Kaskida, la nostra produzione nell'area potrebbe salire, nei prossimi 15 anni, del 60% a circa 650mila barili al giorno».
Ovviamente, non tutto l'oil del giacimento potrà essere estratto e BP dovrà sviluppare importanti tecniche per riuscire a trarre il massimo beneficio da questa scoperta. Ciò detto, si tratta di petrolio di tipo Light, quello di più alta qualità, che dovrebbe quindi permettere più alti ritorni sugli investimenti. Peraltro, al tasso tipico di recupero per questo tipo di giacimenti compreso tra il 20 e il 30%, si possono ipotizzare riserve comprese tra 600 e 900 milioni di barili. Insomma, il ritrovamento è importante: «Thunder Horse - dice Jason Kenney, analista di Ing - , è attualmente il giacimento più rilevante di BP nella zona e vale circa 300mila barili al giorno. Si tratta dell'asset più importante nel portafoglio della società. Adesso, però, questa scoperta permette a BP di migliorare molto la sua situaizone».
In Borsa le azioni BP registrano un balzo del 2,40 per cento, a 532 pence, in netta controtendenza rispetto all'andazzo generale del mercato, dove il Footsie 100 accusa un calo dello 0,39 per cento.

 

 

02 Settembre 2009 14:07 ROMA
Usa: calano licenziamenti, -13,8% ad agosto
di ANSA
Flessione a 76.456 rispetto a 88.736 dell'anno precedente
(ANSA) - ROMA, 2 SET - In calo per il terzo mese consecutivo i licenziamenti programmati dalle aziende Usa. Ad agosto la flessione e' stata del 13,8% a 76.456 rispetto alle 88.736 dello stesso periodo dell'anno precedente. Lo riporta un sondaggio della Challenger, Gray & Christams. A luglio i licenziamenti programmati erano scesi del 5,7%.

 

 

02 Settembre 2009 15:07 ROMA
Crisi: Usa, sondaggio, ad agosto persi 298.000 posti lavoro
di ANSA
Il dato e' superiore alle stime degli analisti
(ANSA) - ROMA, 2 SET - Il settore privato americano ha perso ad agosto 298.000 posti di lavoro. Il dato e' superiore alle stime degli analisti. Era prevista una perdita di 250.000 posti. Inoltre, sono stati rivisti al ribasso i posti di lavoro persi a luglio, ammontati a 360.000 da 371.000 della prima stima. Lo rileva il sondaggio effettuato da Adp.

 

 

02 Settembre 2009 15:11 ROMA
Crisi: Usa, +6,6% tasso produttivita' in secondo trimestre
di ANSA
Costo del lavoro ha registrato contrazione del 5,9%
(ANSA) - ROMA, 2 SET - Il tasso di produttivita' non agricola dell'economia Usa ha registrato nel secondo trimestre un rialzo del 6,6%, secondo la lettura di oggi. Il tasso di produttivita' e' quindi superiore rispetto alla lettura preliminare di 6,4%. Il costo del lavoro ha registrato una contrazione del 5,9% nel secondo trimestre contro la precedente lettura di un -5,8%.

 

 

Mercoledì 02 Settembre 2009 15:38 NEW YORK
Bair (Fdic): mutui commerciali, nuova mina nei bilanci delle banche Usa
Di BlueTG.it
Secondo Sheila Bair, presidentessa della Federal Deposit Insurance Corporation (Fdic), i mutui immobiliari commerciali rischiano di diventare il prossimo fattore di rischio principale per quanto riguarda i fallimenti di banche statunitensi.
Secondo molti esperti, del resto, mentre le svalutazioni dei mutui residenziali hanno ormai toccato il picco quelle relative al settore commerciale rischiano di continuare a crescere almeno per un altro anno. (l.s.)

 

 

02 Settembre 2009 16:28 NEW YORK
CARO-AFFITTI: APPARTAMENTO DIVISO ANCHE FRA LAVORATORI
di WSI
La stanza in coabitazione non e' piu' una realta' solo per gli universitari. Anche chi lavora nella grandi citta' e' costretto a condividere l'appartamento: per un monolocale a Milano si spendono 815 euro al mese, a Roma...
La stanza in coabitazione non è più una realtà solo per gli universitari, per cui la condivisione dell'appartamento con gli altri studenti è una sorta di regola non scritta. Secondo i dati diffusi da Immobiliare.it, il modesto livello medio degli stipendi italiani costringe chi lavora nelle grandi città a condividere l'appartamento. Ben il 59% delle coabitazioni nelle principali città italiane si realizza infatti fra persone che già hanno un impiego. Dato facilmente comprensibile se si pensa al costo per l'affitto di un monolocale nelle grandi città: per un monolocale a Milano si spendono 815 euro al mese, a Roma 755, a Firenze 710.
"Nelle grandi aree metropolitane la coabitazione non è più solo un fenomeno studentesco - commenta Carlo Giordano, Amministratore Delegato del Gruppo Immobiliare.it - In questi tempi di crisi, poter dividere le spese condominiali e le bollette non è cosa da poco e questa soluzione abitativa consente un risparmio medio di 300 euro".
Dallo studio di Immobiliare.it, emerge come la coabitazione tra studenti rimanga comunque la realtà più importante (il 61% delle condivisioni di appartamenti a livello nazionale). Nel 62% dei casi si affittano camere singole ma con il bagno in condivisione, il costo medio è di 320 euro al mese e la dimensione oscilla fra gli 11 e i 15 metri quadri. Il canone di affitto, però, può anche essere molto maggiore: la città più cara è Milano (in media 503 euro al mese, spese condominiali incluse). Al secondo posto c'è Roma, dove per una stanza singola il prezzo richiesto è di 480 euro mensili, terza Firenze con 422 euro di canone mensile. La città universitaria più economica dello stivale è Cosenza, 200 euro per un posto letto in una stanza singola.
Non va sottovalutato, infine, un fenomeno molto diffuso nelle città sedi di prestigiosi atenei: l'affitto in nero. Secondo alcuni dati, scrive Immobiliare.it, solo il 28% degli studenti fuori sede ha un contratto regolare.

 

 

02 Settembre 2009 16:32 NEW YORK
Gm: raddoppiano vendite in Cina, in otto mesi +50%
di ANSA
Previsto un balzo del 40% a fine anno
(ANSA) - NEW YORK, 2 SET - Le vendite di General Motors in Cina sono raddoppiate nei primi otto mesi dell'anno. Lo afferma la casa automobilistica americana, lasciando prevedere che il 2009 si possa chiudere con un balzo delle vendite Gm sul mercato cinese del 40%. Ad agosto la Gm ha venduto in Cina 152.365 vetture, il 112,7% in piu' rispetto allo stesso periodo del 2008. Nei primi otto mesi dell'anno le vendite sono salite del 49,6% a 1,11 milioni.

 

 

Mercoledì 2 Settembre 2009, 17:07
La World Bank vuol fare affari con Pechino
Di BlueTG.it
La World Bank, attraverso il suo presidente Robert Zoellick, non esclude l’ipotesi che il fondo sovrano cinese China Investment Corporation (Cic (Parigi: FR0005025004 - notizie) ) possa prendere parte alla nuova società gestione della banca stessa.
Secondo quanto riferiscono le agenzie stampa Zoellick, che oggi ha incontrato il premier cinese Wen Jiabao, ha discusso con Cic circa la possibilità che il fondo entri nella compagnia che al momento gestisce investimenti in Africa e Sud America (aree da tempo oggetto di un crescente interesse da parte di Pechino, ndr).
L’opportunità riguarderebbe, in particolare, la ristrutturazione del debito del settore privato, i fondi per infrastrutture ed altri ambiti d’attività. Zoellick avrebbe aggiunto che la Cina, alla quale la World Bank chiede di non far cessare troppo presto le misure di sostegno all’economia, avrebbe “mostrato interesse” nei confronti della proposta, riconoscendo nella stessa “un nuovo veicolo per possibili investimenti”. (l.s.)

 

 

02 Settembre 2009 17:13 NEW YORK
BANCHE USA: PRIMA DELLA CRISI PAGATI $3.200 MILIARDI AI TOP MANAGER
di WSI
Questa la cifra sborsata dalle 20 maggiori banche americane ai dirigenti di piu' alto livello nei tre anni che hanno preceduto la crisi che ha travolto Wall Street.
Nei tre anni che hanno preceduto la crisi che ha travolto Wall Street, le venti maggiori banche americane hanno pagato in tutto 3.200 miliardi di dollari ai loro cinque dirigenti di più alto livello. Si tratta degli stessi istituti finanziari che poi hanno ricevuto i maggiori aiuti dal governo. Lo rivela, scrive l'agenzia di stampa Dow Jones, un'indagine dell'Institute for Policy Studies, un think-tank di orientamento liberal con sede a Washington.
Dallo studio emerge quindi che nei tre anni prima della crisi, entrata nella sua fase più drammatica a partire dal settembre 2008, 100 dirigenti hanno guadagnato in media 32 milioni di dollari a testa. Sempre secondo lo studio, al termine del 2008, i manager hanno incassato mediamente 13,8 milioni di dollari.
"Prediamo cento americani con un salario medio. Queste persone dovrebbero lavorare più di mille anni per guadagnare quanto quei 100 dirigenti hanno guadagnato in tre anni", afferma uno degli autori dell'indagine.
Casa Bianca e Congresso, conclude lo studio, nonostante abbiano cercato di porre un freno alle paghe dei banchieri, queste restrizioni "non hanno cambiato sostanzialmente nulla degli eccessi degli stipendi nel settore finanziario, diventati pratica comune negli Stati Uniti nel corso degli ultimi 30 anni".

 

 

02 Settembre 2009 17:37 NEW YORK
Usa: titoli banche salvate in risalita, manager piu' ricchi
di ANSA
Hanno incassato laute stock options come compenso
(ANSA) - NEW YORK, 2 SET - Le azioni delle banche salvate dal governo Usa, dopo aver toccato il fondo, sono in ripresa a tutto beneficio dei manager. I quali hanno incassato laute stock-option come compenso: i cinque top manager delle 10 istituzioni finanziarie che hanno ricevuto i piu' consistenti assegni da parte dello Stato hanno visto salire il valore delle stock-option in loro possesso di circa 90 mln di dollari. Lo afferma uno studio condotto dall'Institute for policy studies. 'Non solo non sono stati colpiti dalla crisi, ma potrebbero essere investiti da un inatteso colpo di fortuna in seguito al balzo del valore dei loro titoli', spiega Sarah Anderson, una delle autrici del rapporto annuale. Il rapporto giunge mentre e' in corso il dibattito sui maxi-compensi dei manager, che potrebbe arrivare sul tavolo della riunione del G20 di Pittsburgh in programma alla fine del mese. Lo studio mette in evidenza come nelle 10 istituzioni che hanno ricevuto negli Usa i maggiori aiuti pubblici i manager continuano a ricevere compensi milionari a fronte dei 160.000 licenziamenti effettuati. Gli amministratori delegati delle 10 societa' vengono pagati, in media, 85 volte di piu' dei loro regolatori alle Sec, la Consob americana, e alla Federal Deposit Insurance Corp (Fdic). (ANSA)

 

 

02 Settembre 2009 17:46 ROMA
Crisi: Usa, ordini industria luglio peggio delle stime
di ANSA
Hanno segnato un rialzo del 1,3%, attese erano di +2,2%
(ANSA) - ROMA, 2 SET - Gli ordini al settore industriale Usa a luglio hanno segnato un rialzo del 1,3%, dopo il +0,9% di giugno (dato rivisto al rialzo da +0,4%). Le attese erano per un +2,2%. Al netto della componente trasporti si e' avuto un calo dello 0,7%.

 

 

02 Settembre 2009 18:00 BRUXELLES – Il Sole 24 Ore
Ecofin: intesa sui tetti ai bonus dei banchieri
BRUXELLES - L'intesa politica su tetti ai bonus dei banchieri e sull'aumento del contributo dei paesi europei alle risorse del Fondo monetario internazionale c'è, ma i direttori generali del Tesoro dei paesi Ecofin si riuniranno giovedì a Londra per "affinare" la posizione comune che i ministri sosterranno al G-20 finanziario venerdì e sabato. Il dettaglio della posizione non è al momento noto, ma la presidenza Ecofin ha indicato che la linea europea sarà «chiara e forte». Quanto alla posizione italiana «è in linea con quella europea, alla fine di sarà consenso anche sul sistema di remunerazione nelle banch», ha commentato il ministro Giulio Tremonti.
Certo, la strada da percorrere non è ancora breve. Londra non ritiene che possa essere definito un tetto massimo ai bonus bancari perché comporterebbe lo spiazzamento concorrenziale delle istituzioni finanziarie europee sul piano globale. Il tetto è invece una delle tre opzioni sostenute da Francia e Germania: si tratta di definire una quota massima del reddito operativo delle banche da destinare alla retribuzione variabile. Le altre due proposte riguardano una tassa speciale sul settore finanziario il cui ricavato finanzi l'assicurazione nazionale dei depositi bancari e limiti ai bonus in termini di valore. Tali proposte sono state sostenute anche da Lussemburgo, Olanda e Belgio. Un'altra opzione riguarda il malus: si tratta di assicurare la restituzione di una parte del bonus in caso di risultati negativi aziendali o di versarla in modo differenziato.
L'Ecofin ritiene comunque che una decisione sulle regole per le retribuzioni deve essere presa a livello globale. I ministri hanno discusso infatti un testo nel quale invitano il G-20 a far proprio il principio secondo cui «va collegato il legame tra remunerazioni e le performance» delle istituzioni finanziarie. Inoltre «la Ue chiede ai paesi del G-20 di impegnarsi a prendere misure efficaci verso le banche che non seguono i principi del Forum per la stabilità finanziaria».
«Ora abbiamo esercitato una forte pressione verso gli Usa», ha sottolineato soddisfatto lo svedese Anders Borg. Il segretario al Tesoro britannico che sostituiva il cancelliere dello Scacchiere Alistair Darling ha però minimizzato la discussione indicando che la questione delle remunerazioni «è stata discussa, ma in termini generali». La stessa responsabile delle finanze francesi Christine Lagarde ha riconosciuto che la discussione nell'Eurogruppo è stata «più serrata» che non all'Ecofin. Di qui la decisione di proseguire il confronto a livello tecnico tra i direttori generali dei ministeri.
Quanto al finanziamento del Fmi, l'accordo è per un contributo complessivo di 125 miliardi di euro. Finora l'impegno era di contribuire per 75 miliardi. 125 miliardi di euro rappresentano il 35% del totale dell'aumento delle risorse del Fondo. Non ha fatto passi avanti l'idea di un seggio unico europeo nell'organizzazione di Washington. La Francia si è dichiarata nettamente contraria. Tremonti ha indicato che un seggio unico sarebbe il migliore dei mondi possibili, ma è una ipotesi «troppo visionaria anche se è il futuro che tutti vorremmo: se al governo italiano fosse chiesto di rinunciare al seggio nazionale per un seggio europeo comune diremmo sì».
Per Tremonti si tratta di "trovare un equilibrio" superando le asimmetrie esistenti tra il G-20 e il Fmi: nel primo sono rappresentati venti grandi economie, nel secondo 24. Ciò complica il ruolo del Fmi che dovrebbe essere l'organismo chiave che esercita la supervisione macroeconomica a nome del G-20. Una serie di paesi, per esempio, ritiene che la supervisione dovrebbe essere svolta direttamente dal G-20. (di Antonio Pollio Salimbeni, Il Sole 24 Ore Radiocor)

 

 

Le borse europee chiudono di nuovo in calo, ancora male i minerari, crolla Alcatel
02.09.2009
I principali listini azionari europei hanno chiuso anche oggi in ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,1%, il DAX a Francoforte lo 0,1%, il CAC40 a Parigi lo 0,3%, il FTSE MIB a Milano lo 0,9% e lo SMI a Zurigo lo 0,6%.
Verso la fine della seduta le borse del Vecchio Continente hanno potuto ridurre le loro perdite grazie alla ripresa di Wall Street.
Ancora una seduta negativa per i minerari. BHP Billiton (GB0000566504) ha perso l'1,7%, Xstrata (GB0031411001) l'1,8%, Antofagasta (GB0000456144) il 3,3% e Vedanta (GB0033277061) il 4%. I prezzi dei principali metalli di base hanno registrato oggi a Londra delle perdite.
A Londra ha sofferto in particolar modo il settore assicurativo Aviva (GB0002162385) ha perso il 3,7%, Prudential (GB0007099541) il 2,1% e Old Mutual (GB0007389926) il 3%. Secondo il "Financial Times" le imprese assicurative britanniche potrebbero essere costrette a causa dei nuovi più restrittivi regolamenti dettati dall'Unione Europea a raccogliere nuovo capitale per 70 miliardi di sterline.
Alcatel-Lucent (FR0000130007) ha perso a Parigi il 7,3%. Il colosso delle infrastrutture per le telecomunicazioni ha annunciato questa mattina l'emissione di un bond convertibile da €750 milioni (per ulteriori dettagli clicca qui).
Nel settore petrolifero BP (GB0007980591) ha chiuso in rialzo del 4,3%. La compagnia britannica ha annunciato di aver scoperto un enorme giacimento di petrolio nel sito di Tiber nelle acque profonde del Golfo del Messico (per ulteriori dettagli clicca qui).
Munich Re (DE0008430026) ha guadagnato a Francoforte l'1,8%. Credite Suisse ha alzato oggi il suo rating sul titolo della prima impresa al mondo delle riassicurazioni da "Neutral" ad "Outperform".
Sempre a Francoforte Siemens (DE0007236101) ha chiuso in rialzo dello 0,9%. UBS ha promosso oggi il titolo del conglomerato tedesco a "Neutral" (per ulteriori dettagli clicca qui).
Redazione Borsainside 18.15

 

 

02 Settembre 2009 20:05 NEW YORK
MINUTE: FED PIU' OTTIMISTA SUL RECUPERO ECONOMICO
di WSI
Il ciclo di deterioramento dell'economia e' prossimo alla fine, restano pero' ancora alcuni dubbi sulla forza della ripresa. Segnali di stabilizzazione nel mercato immobiliare.
Dai dettagli sull’incontro del FOMC svoltosi l’11 e il 12 agosto, e’ emerso un maggiore ottimismo sul fatto che il deterioramento dell’economia stia per giungere alla fine, pur restando ancora incerta l’intensita’ del recupero.
Non sono mancate alcune perplessita’ sulla ripresa, che potrebbe rivelarsi fragile e vulnerabile. Pertanto la Fed ha deciso di rallentare le operazioni di riacquisto del debito governativo, il cui valore complessivo resta di $300 miliardi, estendendo il programma fino alla fine di ottobre.
In riferimento al mercato immobiliare, sono stati riscontrati segnali di stabilizzazione, ma il livello di invenduto continuera’ a pesare ancora sulle costruzioni.

 

 

02 Settembre 2009 22:11 NEW YORK
Opel: Gm stima aiuti per 1 mld euro
di ANSA
Chiedera' sovvenzionamenti a Spagna, Gb, Polonia
(ANSA) - NEW YORK, 2 SET - General Motors si aspetta di ricevere aiuti per 1 miliardo di euro da Spagna, Gran Bretagna e Polonia per la ristrutturazione di Opel. Lo riporta il Wall Street Journal, citando alcune fonti secondo le quali la casa automobilistica americana sta considerando anche l'eventualita' di mettere soldi propri nel processo di ristrutturazione della divisione tedesca. Il contributo di Gm potrebbe superare il miliardo di euro. Il consiglio di amministrazione di Gm si riunira' martedi'.

 

 

02 Settembre 2009 22:31 NEW YORK
Fmi: firmato accordo con la Cina
di ANSA
Pechino acquista bond di obbligazioni per 50 miliardi dollari
(ANSA) -NEW YORK, 2 AGO -Il Fondo Monetario e la Cina hanno firmato un accordo che consente a Pechino di acquistare 50 mld di dollari di obbligazioni emesse dal Fmi. Lo comunica l'istituto di Washington. Il board del Fmi ha dato il via libera alla prima emisione di obbligazione per i paesi membri lo scorso 1 luglio. I bond sono denominati in Sdr (Special Drawing Rights), diritti speciali di prelievo, e hanno una durata massima di 5 anni. Il Fondo emettera' titoli per oltre 500 miliardi di dollari.


 

 

 

 

WALL STREET: ANCORA IN CALO NONOSTANTE LA FED

02 Settembre 2009 22:10 NEW YORK - WSI
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Per la Banca Centrale la fine della recessione appare piu' vicina, ma gli investitori restano cauti. Mercato del lavoro ancora debole, la produttivita' record non basta a riportare gli acquisti sull'azionario.
Nonostante i numerosi dati macro in calendario, gli indici azionari americani si sono mossi in trading range nella seduta odierna, terminando la sessione poco sotto la linea di parita’. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.32% a 9280, il Nasdaq lo 0.09% a 1967, l’S&P500 e’ arretrato dello 0.33% a 994. Segnali in chiaroscuro sono emersi anche dalla riunione della Fed dello scorso agosto: se da un lato la fine della recessione sembra essere piu’ vicina, restano da chiarire la forza e l’efficacia della ripresa, nel contesto di un mercato del lavoro posizionato a rimanere ancora debole.


Il mese scorso le societa' americane hanno tagliato un numero di posti di lavoro superiore alle attese nel settore privato, sollevando alcuni timori sul rapporto occupazionale che verra’ rilasciato il prossimo venerdi’ e per cui e’ stimata la perdita di 225 mila posti di lavoro per il mese di agosto.

Contrastati gli altri aggiornamenti economici rilasciati in giornata: gli ordini industriali sono cresciuti, ma in misura inferiore alle stime, meglio invece la produttivita', cresciuta in misura superiore alle attese portandosi al maggiore tasso degli ultimi sei anni.

"In questo momento siamo di fronte ad una contrapposizione di forze a Wall Street" afferma Michael Kane, CEO di Hedgeable.com. "Molti degli investitori che hanno perso denaro durante la crisi hanno tutto l’intento di risollevare ancora i listini, mentre quelli maggiormente focalizzati sui fondamentali vorrebbero togliere il piede dall’acceleratore". Diversi analisti sostengono che dopo l’impressionante rally (+50% da marzo), l’azionario sia posizionato per un ritracciamento nei prossimi mesi.

Tra i singoli titoli, all’interno del Dow Jones i maggiori rialzi sono stati realizzati da Coca-Cola, Cisco Systems e American Express. I maggiori ribassi sono a carico invece di Merck, Boeing e JP Morgan. Tra gli altri titoli finanziari, martedi’ presi di mira dai ribassisti, Citigroup ha chiuso con un progresso dello 0.44%, Bank of America ha lasciato sul terreno l‘1.2%, Wells Fargo e’ arretrata -0.53%. Nel comparto assicurativo, AIG ha reagito con una risalita del 5.3% (dopo il tonfo -20% della vigilia), poco mossa MetLife, in progresso dello 0.20%.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico iinvariato il greggio dopo la pubblicazione delle cifre sulle scorte settimanali. I futures con consegna ottobre hanno chiuso a $68.05 al barile. Sul valutario, l'euro si raforza nei confronti del dollaro a quota $1.4275. In forte progresso l’oro: i futures con scadenza dicembre hanno guadagnato $22.00 a $978.50 l’oncia. In rialzo i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.2950% dal 3.3750% di martedi’.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 
 

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