03 Settembre 2009 00:30
NEW YORK
FONDI ALL'ESTERO: E' GUERRA TOTALE TRA SVIZZERA E USA
di WSI
Dopo il caso UBS, per il piu' vecchio istituto elvetico
le normative americane in materia fiscale, unite ad
un'annunciata stretta sui controlli, rappresentano una
minaccia troppo grande e un rischio inaccettabile per i
propri clienti.
Wegelin & Co., il piu' vecchio istituto bancario della
Svizzera, ha reso noto ai suoi clienti benestanti che se
non si impegneranno a vendere asset americani, saranno
costretti a cambiare banca. Questo a causa delle
preoccupazioni circa le nuove normative in materia
fiscale, che si teme finiranno per gravare sugli
investitori che hanno obblighi fiscali nei confronti
della maggiore economia del mondo. Il tutto, dopo lo
scandalo degli oltre 50.000 americani che avevano conti
estero-vestiti presso il colosso svizzero UBS.
A spingere la banca di San Gallo ad una decisione cosi'
drastica sono stati due fattori: in primis la proposta
avanzata da Washington di aumentare il numero di
parametri da rispettare per le banche i cui clienti
acquistino titoli azionari e obbligazionari americani. A
questo si sono poi aggiunti i timori legati ai debiti
d'imposta che potrebbero essere ereditati dai figli di
coloro che posseggono tali titoli. Lo ha annunciato ieri
in un'intervista concessa a Bloomberg il managing
partner Konrad Hummler.
"Siamo arrivati alla conclusione che la proposta
rappresenta una minaccia per i nostri clienti", ha detto
Hummler, che e' anche presidente dell'Associazione dei
Bancari svizzeri privati. "Minaccia anche noi come
banca, perche' in qualita' di custodi siamo noi che
eseguiamo le imposte di successione e i debiti di
imposta. Riteniamo spiacevole questo aspetto, pertanto
la raccomandazione che facciamo e' quella di vendere i
titoli americani ad ogni costo", ha detto il manager
all'agenzia Bloomberg.
Gli Stati Uniti hanno proposto di aumentare il numero di
parametri e le richieste che i cosidetti intermediari
qualificati, ovvero banche straniere che trattengono le
imposte del fisco americano (l'Internal Revenue Service)
dovranno rispettare.
Inoltre le nuove normative potrebbo far si che le
persone che passano anche solo un periodo limitato di
tempo negli Stati Uniti acquisiscano debiti fiscali, tra
cui imposte di successione, creando un rischio
inaccettabile per i clienti di Wegelin.
Chi dovesse decidere di conservare il suo investimento
negli Usa, allora "sara' costretto a cambiare banca", ha
fatto sapere Hummer, precisando che "si tratta di
probabilita'". "La mia responsabilita' verso i clienti
deve comprendere qualsiasi tipo di eventualita' e se
vedo una minaccia reale allora devo fare qualcosa per
salvaguardare il ciente", ha aggiunto.
La Borsa di Tokyo chiude
di nuovo in ribasso, male gli esportatori
03.09.2009
La Borsa di Tokyo ha chiuso anche oggi in ribasso. Il
Nikkei ha perso lo 0,6% a 10.214,64 punti ed il Topix lo
0,7% a 942,77 punti. Sul mercato azionario giapponese
hanno pesato i deboli dati sull'occupazione nel settore
privato statunitense ed il conseguente calo del dollaro
rispetto allo yen. Tra gli esportatori Toyota
(JP3633400001) ha perso l'1,8%, Honda (JP3854600008) il
2,4%, Canon (JP3242800005) l'1,4%, Panasonic
(JP3866800000) l'1,8% e Sony (JP3435000009) l'1%.
Nel settore del trasporto marittimo Kawasaki Kisen
Kaisha (JP3223800008) ha chiuso in calo dell'1,8%.
Nomura ha tagliato oggi il suo rating sul titolo del
gruppo armatoriale giapponese da "Neutral" a "Reduce".
Dainippon Sumitomo Pharma (JP3495000006) ha chiuso in
rialzo dell'1,2%. L'impresa farmaceutica giapponese ha
annunciato che rileverà per $2,6 miliardi Sepracor
(US8173151049).
Nel settore minerario Sumitomo Metal Mining
(JP3402600005) ha guadagnato il 5,6%. Il prezzo dell'oro
ha guadagnato ieri a New York il 2,3% e chiuso ai suoi
più alti livelli degli ultimi tre mesi.
Nel settore della distribuzione Fast Retailing
(JP3802300008) ha guadagnato il 2,9%. La controllata
Uniqlo, la principale catena d'abbigliamento del
Giappone, ha aumentato ad agosto le sue vendite nei
centri aperti da almeno un anno (same store sales) da
anno ad anno del 5,6%. Fast Retailing ha annunciato
inoltre una strategia di espansione internazionale che è
stata accolta positivamente dagli investitori.
Redazione Borsainside 8.30
03 Settembre 2009 09:34
SEUL
Corea Sud: Pil aprile-giugno in rialzo del 2,6%
di ANSA
Dato in crescita rispetto al primo trimestre 2009
(ANSA) - TOKYO, 3 SET - La Corea del Sud ha segnato una
crescita del Pil del 2,6% nel periodo aprile-giugno sul
trimestre precedente. Il dato e' migliore del 2,3% della
prima rilevazione. Lo ha reso noto la Bank of Korea,
spiegando che per la quarta economia asiatica si tratta
del rialzo piu' ampio degli ultimi cinque anni,
sostenuto dall'export e dall'espansione delle attivita'
manifatturiere.
03 Settembre 2009 10:24
ROMA
Crisi: Profumo, non siamo ancora in fase di ripresa
di ANSA
Ad Unicredit: ma la caduta dell'economia si e' arrestata
(ANSA) - ROMA, 3 SET - L'economia non e' ancora in fase
di ripresa ma la caduta si e' arrestata. lo ha detto
l'ad di Unicredit, Alessandro Profumo. Parlando a
margine dell'intesa fra il gruppo e il ministero degli
Affari esteri, Profumo ha sottolineato come 'dagli Stati
Uniti, dove la crisi e' iniziata e dove finira', abbiamo
segnali positivi'. Quello che conta, secondo Profumo, e'
'quando i fenomeni cambiano segno'. I Paesi del
centro-est Europa - e' l'opinione dellad di Unicredit -
'mostrano dei segnali di miglioramento e saranno piu'
reattivi rispetto a quelli dell'Europa occidentale'.
Profumo ha ricordato, come sei mesi fa, nel pieno della
crisi, abbattutasi sui paesi dell'est Europa dove il
gruppo e' molto presente, fosse stato tacciato di
ottimismo: 'oggi non siamo stati smentiti. Certo per
questi paesi non c'e' il boom ma cominciamo a vedere dei
segnali di miglioramento'. Infine Profuno ha
sottolineato come 'l'accordo di massima raggiunto ieri
dall'Ecofin sui tetti ai bonus dei manager bancari
risponde a una logica gia' implicita nel modo di operare
di Unicredit'.(ANSA).
03 Settembre 2009 11:05
MILANO – Il Sole 24 Ore
L'economia dell'Eurozona dà segnali di risveglio
Dall'economia europea malata nuovi segnali di
miglioramento, questa volta dalsettore dei servizi. Il
relativo indice Pmi (che rileva il sentiment dei manager
degli acquisti) dell'Eurozona ad agosto è salito a 49,9
punti rispetto ai 45,7 punti di luglio, livello prossimo
alla soglia dei 50 punti che divide l'indicazione di
contrazione da quella di espansione dell'economia. In
Italia l'indice è salito a 46,4 punti da 44,5 in luglio,
il livello più elevato dopo il fallimento di Lehman
Brothers. L'indice tedesco è salito a 53,8 punti dai
48,1 punti, superando la soglia dei 50 punti. Si tratta
del maggior rialzo mensile da quando è calcolato
l'indice Pmi, ovvero dal 1997.
L'indice Pmi tedesco del settore privato della
produzione è balzato a 54 punti, dai 49 di luglio. Anche
in Francia l'indice Pmi ai servizi è salito a 45,5 punti
dai 49,3 punti di luglio, mostrando che il
deterioramento dell'economia sta rallentando. L'attività
dei servizi riprende quota anche nella disastrata Gran
Bretagna: il Pmi è salito a 54,1 in agosto da 53,2 punti
di luglio, livello più elevato dal settembre 2007 e dato
migliore delle attese. Un dato che sembra in contrasto
con un'analoga ricerca sul manifatturiero che dava le
attività in calo. Tuttavia nel Regno Unito sono proprio
i servizi ad avere maggior peso sul quadro generale
dell'economia.
Fa ancora meglio, e questo si sapeva, l'economia del
Dragone: il settore dei servizi in Cina ha addirittura
il vento in poppa. Ad agosto l'indice Pmi dei servizi è
balzato infatti a 60,6 punti, il livello più elevato dal
settembre 2007. Soglia superiore anche alla media
storica di 58,1 punti.
03 Settembre 2009 12:09
PARIGI
Ocse: recessione rallenta anche Italia, in 2009 -5,2%
di ANSA
Riviste stime, 'governi insistano in politiche di
stimolo'
(ANSA) - ROMA, 3 SET - La recessione mostra i primi
segni di rallentamento: il Pil delle principali economie
mondiali (G7) dovrebbe scendere quest'anno del 3,7%. Lo
prevede l'Ocse rivedendo la stima di giugno (-4,1%).
Segnali di rallentamento della caduta dell'economia
arrivano anche per l'Italia. Per il 2009 l'Ocse stima
una diminuzione del prodotto interno lordo del 5,2%, a
fronte del -5,5% stimato in giugno. L'organizzazione
sprona i governi a ''continuare nei piani di stimolo''
alle economie. La ripresa dalla recessione economica
globale - sottolinea l'Ocse - ''probabilmente arrivera'
prima di quanto previsto qualche mese, fa ma il ritmo
della ripresa restera' abbastanza debole per tutto il
prossimo anno''. Fatta eccezione per il Regno Unito,
l'Ocse ha rivisto al rialzo tutte le stime sul prodotto
interno lordo dei Paesi del G7. Nell'area euro per il
2009 viene stimata una contrazione del Pil del 3,9%,
mentre nelle previsioni di giugno si parlava di una
caduta del 4,8%, quasi un punto percentuale in piu'.
Negli Stati Uniti si segnala invece una situazione
invariata.(ANSA).
Borse Asia-Pacifico: Domina il segno più, rally a
Shanghai
03.09.2009
La maggior parte delle principali borse della regione
Asia-Pacifico ha chiuso oggi in rialzo.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato il 4,8% a 2.845,02
punti. I volumi di scambio sono esplosi rispetto a ieri
da CNY 88 miliardi a CNY 138,9 miliardi. Liu Xinhua, il
vice-presidente dell'organo che vigila sulle borse
cinesi, ha dichiarato che le autorità faranno il
possibile affinchè il mercato azionario resti "stabile e
sano". Gli investitori speculano ora sul fatto che dopo
le recenti turbolenze il Governo cinese prenderà delle
misure per sostenere le borse del paese. Gli acquisti
hanno riguardato tutti i settori. Tra i bancari
Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha
guadagnato il 4,2%, China Construction Bank
(CN000A0HF1W3) il 3,6%, Bank of Communications
(CN000A0ERWC7) il 3,7% e Shanghai Pudong Development
Bank (CN0009282731) il 5%. Nel settore immobiliare China
Vanke (CN0008879206) ha chiuso in rialzo del 9%, Poly
Real Estate (CN000A0KE8T0) dell'8,2% e Gemdale
(CNE000001790) dell'8,6%. Tra i minerari Aluminum
Corporation of China (CNE1000001T8) ha guadagnato il
9,6%, Jiangxi Copper (CN0009070615) il 10% e Zhongjin
Gold (CNE000001FM8) il 10%.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in rialzo dell'1,2% a
19.761,68 punti. Il rally a Shanghai ha fatto tornare
gli acquisti anche sulla piazza finanziaria della città
costiera. Tra i titoli principali dell'Hang Seng HSBC
(GB0005405286) ha guadagnato lo 0,4%, PetroChina
(CN0009365379) lo 0,9%, China Mobile (HK0941009539) lo
0,5% e China Life (CN0003580601) il 2,8%.
Tra gli altri listini della regione lo Straits Times a
Singapore ha guadagnato l'1,1% e il Taiwan Weighted a
Taipei lo 0,9%. L'S&P/ASX 200 a Sydney ha perso lo 0,2%,
il Kospi a Seul ha chiuso invariato.
Redazione Borsainside 12.15
Giovedì 3 Settembre 2009,
12:48 NEW YORK
Crack
Madoff, fu anche colpa della Sec
Di BlueTG.it
La colpa del crack Madoff ricade anche sulle spalle dei
negligenti ispettori della Sec, ma gli ultimi
investitori devono biasimare anche la propria condotta e
non contare unicamente sui “poliziotti della finanza”
per ricevere un’adeguata protezione.
Sono queste le considerazioni a cui è arrivata
l’inchiesta dell’Ispettore Generale della stessa Sec sui
motivi alla base del clamoroso ritardo con cui è stata
scoperta la più grande truffa finanziaria mondiale di
tutti i tempi, quella ordita nell’arco di oltre dieci
anni dall’ex presidente del Nasdaq Bernard Madoff,
condannato a vita al carcere dopo aver ammesso la
propria colpevolezza ed essersi anzi dichiarato sorpreso
che la truffa non fosse stata scoperta per così tanti
anni.
Tra le falle del controllo della Sec la relazione
dell’Ispettore Generale evidenzia come molti dei
funzionari che vennero adibiti al controllo delle
attività della società di Madoff non avevano esperienza
in attività di trading azionario. In più i rapporti che
la Sec stessa ricevette periodicamente non vennero mai
confrontati con precedenti segnalazioni .
Particolari che lasciano pensare come uno dei problemi
che andrà risolto quanto prima sia quello di rivedere la
linea di riporto interna alla commissione, in modo da
consentire in futuro che eventuali segnalazioni di
anomalie possano essere esaminate dal personale di volta
in volta più competente e vengano registrate e
confrontate con altri casi precedenti. (l.s.)
03 Settembre 2009 13:48
BRUXELLES
BCE
CONFERMA TASSI AL MINIMO STORICO ALL'1%
di WSI-APCOM
Per il quarto mese consecutivo. Per il 2009 i tecnici
della Banca centrale europea prevedono una contrazione
del Pil tra -4,4 e -3,8%, mentre per il 2010 si
attendono una dinamica tra -0,5 e +0,9%.
Per il quarto mese consecutivo la Banca centrale europea
ha confermato all'1 per cento il costo del danaro di
riferimento per l'area dell'euro. Un livello che
rappresenta il minimo nei 10 anni di storia della valuta
unica.
La decisione del Consiglio direttivo, che si è riunito
nella sede di Francoforte, è in linea con le attese dei
mercati, mentre per l'area dell'euro come per tutta
l'economia globale continuano a giungere segnali
incoraggianti sulle prospettive economiche.
Consistente revisione in meglio sulle previsioni per
l'economia dell'area euro da parte della Banca centrale
europea. Ora per il 2009 i tecnici della Bce prevedono
una contrazione del Pil tra -4,4 e -3,8%, mentre per il
2010 si attendono una dinamica tra -0,5 e +0,9 per
cento. I dati aggiornati sono stati riferiti dal
presidente Jean-Claude Trichet, durante la conferenza
stampa a seguito della riunione del Consiglio direttivo.
A inizio giugno stimavano per quest'anno una recessione
del Pil di Eurolandia tra -5,1 e -4,1%, mentre sul 2010
una dinamica tra -1% e +0,4 per cento.
Intanto l'Ocse ha rivisto in meglio le sue previsioni
sull'economia. In un rapporto di interim, per l'area
euro stima ora una contrazione del 3,9 per cento del Pil
quest'anno, contro il meno 4,8 per cento indicato in
precedenza. Sempre oggi i dati definitivi di agosto
dell'indice sui responsabili per gli acquisti, o Pmi
hanno mostrato che per l'insieme delle imprese di
Eurolandia si è conclusa la fase di contrazione
dell'attività. Per la prima volta da molti mesi questa
indagine ha fatto capolino in territorio positivo.
Secondo quanto deciso dal banchieri centrali dell'Unione
monetaria, il tasso sulle principali operazioni di
rifinanziamento resta all'1 per cento; il tasso sulle
operazioni di rifinanziamento marginali resta all'1,75
per cento, mentre il tasso che la stessa Bce pratica sui
depositi di breve termine che detiene per conto delle
banche commerciali resta allo 0,25 per cento.
In precedenza, a partire dall'ottobre del 2008 la Bce
aveva imboccato una decisa manovra espansiva sui tassi,
tagliandoli complessivamente di 3,25 punti per reagire
all'aggravamento della crisi economica mondiale.
L'ultima variazione risale a inizio maggio, una limatura
da 0,25 punti.
03 Settembre 2009 13:53
PARIGI
Banche: gli Stati chiedono regole a G20
di ANSA
Francia, Germania e Gran Bretagna: si' a sanzioni
(ANSA) - PARIGI, 3 SET - Francia, Germania e Gran
Bretagna vogliono che il G20 imponga 'regole
obbligatorie' e sanzioni sulle remunerazioni nel settore
finanziario. Lo scrivono in una lettera congiunta il
capo dello Stato francese, Sarkozy, la cancelliera
tedesca Merkel e il premier britannico Brown. Nella
lettera inviata al presidente in carica dell'Ue, lo
svedese Reinfeldt, enumerano una serie di principi che
auspicano che il G20 trasformi in regole obbligatorie
per gli istituti finanziari 'importanti'. Il G20 deve
'assicurarsi che esistano sanzioni al livello nazionale
per le banche che non applicano queste regole',
precisano Sarkozy, Merkel e Brown nella lettera resa
nota a Parigi dall'Eliseo. 'Dovremo anche esaminare gli
strumenti per limitare l'ammontare delle remunerazioni
variabili (bonus) nelle banche - scrivono i tre
dirigenti - sia in proporzione alle remunerazioni
totali, sia in funzione dei redditi e/o dei profitti
della banca'.(ANSA).
03 Settembre 2009 14:30
NEW YORK
USA: DISOCCUPAZIONE ANCORA ALLE STELLE, SUSSIDI A 570000
di WSI
Altissimo il numero dei senza lavoro, senza contare che
una grossa fetta ha smesso di cercare e non compare
nelle statistiche. Il dato e’ peggiore delle attese
degli analisti. Le stime erano per un valore pari a 564
mila unita’.
Nella settimana che si e' conclusa il ventinove agosto
le nuove richieste per sussidi di disoccupazione negli
Stati Uniti hanno registrato un calo di 4000 unita’ a
570000 (il dato della scorsa settimana e' stato rivisto
al rialzo a 574000 da 570000).
Lo ha comunicato il Dipartimento del Lavoro Usa.
Il numero si e’ rivelato peggiore delle attese del
mercato, che erano in media pari ad un valore di 564000
unita’. In ogni caso lo scenario conferma una situazione
ancora esplosiva e recessionaria sul fronte del lavoro
negli Stati Uniti, con un numero allarmante di nuovi
disoccupati ogni mese.
Il numero di persone che continua a ricevere assegni di
sussidio e' salito a 6.234 milioni dai 6.130 mln della
settimana precedente. Molti economisti fanno notare che
il numero dei senza lavoro in America potrebbe essere
molto piu' alto di quello leggibile nelle statistiche
ufficiali, e pari fino a un tasso di disoccupzione del
16% (invece del 9.4%) poiche' la gente smette del tutto
di cercare lavoro, non avendo sbocchi o alternative.
Giovedì 3 Settembre 2009,
14:58
Zona euro, staff Bce eleva stime Pil e inflazione 2009 e
2010
Lo staff della Bce si aspetta per la zona euro una
crescita del Pil negativa nel 2009 compresa fra -4,4% e
-3,8%, mentre le stime relative al 2010 sono in uno
spettro compreso fra -0,5% e +0,9%.
Le proiezioni sono state riviste al rialzo rispetto alle
stime precedenti che risalgono allo scorso giugno,
quando l'istituto centrale vedeva il Pil del 2009 fra
-5,1% e -4,1% e quello del 2010 fra -1,0% e +0,4%.
Dopo la decisione di mantenere i tassi di riferimento al
minimo storico dell'1,0%, il presidente della Bce
Jean-Claude Trichet ha detto che la revisione al rialzo
riflette i recenti dati macro, e che il rialzo delle
stime dell'inflazione riflette i prezzi dell'energia.
Anche per l'inflazione le stime sono state infatti
riviste al rialzo, con una proiezione di 0,2/0,6% per il
2009 da 0,1/0,5% delle previsioni di giugno, e di
0,8/1,6% per il 2010 da 0,6/1,4%.
Giovedì 3 Settembre 2009,
16:12
Nuovo Royal Bond, 4% fisso più cedole trimestrali
Di BlueTG.it
RBS (Londra: RBS.L - notizie) annuncia che, dall’8
settembre, quoterà sul mercato MOT di Borsa Italiana una
nuova obbligazione senior (senza nessun grado di
subordinazione): ROYAL 5 ANNI, tasso fisso 4% lordo
all’anno, durata 5 anni (scadenza 03:09.2014) con cedole
trimestrali, codice ISIN NL0009058981.
La famiglia delle obbligazioni Royal comprende anche:
1.ROYAL 3 ANNI, tasso fisso 3,50% lordo all’anno, durata
3 anni (scadenza 26:06.2012) con cedole trimestrali,
codice ISIN NL0009056555; 2.ROYAL 5,50%, tasso fisso
5,50% lordo all’anno, durata 10 anni (scadenza
20:04.2019), con cedole semestrali, codice ISIN
NL0009054907; 3.ROYAL 70/100, zero coupon, durata 7 anni
(oggi investi 70 e a scadenza il 26:06.2016 ricevi 100
lordo), codice ISIN NL0009056563 4.ROYAL VARIABILE,
tasso variabile Euribor 3 mesi + 2%. (ap)
03 Settembre 2009 16:20
NEW YORK
LA FED NON HA SCELTA: I TASSI DOVRANNO ESSERE ALZATI
"MOLTO IN FRETTA"
di WSI
Per evitare un'impennata indesiderata dell'inflazione,
non appena sara' evidente che una ripresa dell'economia
e' in atto, la Banca Centrale dovra' adottare una
stretta monetaria molto aggressiva e rapida.
Quando diventera' evidente che l'economia e' entrata in
una fase di ripresa, allora la Federal Reserve dovra'
rivedere al rialzo i tassi guida con la stessa
aggressivita' e prontezza con cui li ha tagliati, questo
per evitare un'impennata inflativa indesiderata. Lo ha
detto oggi in un'intervista all'emittente televisiva Usa
CNBC Charles Plosser, presidente della Fed di
Philadelphia.
Gli analisti sono preoccupati che i vari piani di
rilancio fiscale e l'emissione di dollari in tutto il
globo finiranno per provocare una svalutazione
accompagnata da un balzo dei prezzi. Alcuni funzionari
europei hanno suggerito che tutte le misure
straordinarie adottate vengano cancellate prima o poi,
proprio per prevenire un'eventualita' di questo tipo.
Quanto alla Fed, ha spiegato Plosser, ha una strategia
di uscita in mente, di cui si servira' quando se ne
presentera' il bisogno. "La nostra exit strategy e'
veramente molto semplice: dovremo iniziare a ritirare le
misure straordinarie a rimettere in sesto il nostro
bilancio, altrimenti sentiremo le pressioni inflative
nei mesi e anni a venire", ha precisato sempre Plosser.
Nei prossimi trimestri l'inflazione non rappresentera'
un problema, secondo il numero uno della Fed di
Philadelphia, ma potrebbe diventarlo piu' avanti, a meno
che la Fed non decida di orchestrare una strategia di
uscita con cura e attenzione.
"Abbiamo gli strumenti per farlo, l'incognita e' se
riusciremo a scegliere il tempo adatto, in una maniera
che scongiurera' qualsiasi impennata dei prezzi in
futuro e questo significhera' alzare i tassi di
interesse con molta rapidita', almeno in un modo
altrettanto aggressivo a quello con cui abbiamo tagliato
i tassi e sempre che il momento sia quello giusto".
A chi gli chiedeva se e' allo studio una stretta
monetaria nel 2009, Plosser ha risposto "probabilmente
no". Circa la possibilita' di una revisione al rialzo
dei tassi nell'anno successivo, ha lasciato le porte
aperte a qualsiasi opzione: "bisognera' vedere come si
evolve la situazione per quanto riguarda la ripresa
economica".
03 Settembre 2009 16:41
BRUXELLES
Ue, Barroso: i tassi restino bassi
di ANSA
Presto pre ritirare le misure di stimolo a settore
economico
(ANSA) - BRUXELLES, 3 SET - 'E' presto per ritirare le
misure di stimolo e sostegno all'economia e al settore
finanziario, una exit strategy deve essere preparata'.
Lo afferma il presidente della Commissione Ue, Jose'
Manuel Barroso, nelle linee guida per la prossima
Commissione presentate oggi al Parlamento europeo. Testo
in cui invita anche la Bce a ''mantenere bassi i tassi
di interesse''. Barroso spiega quindi che ''lo spazio
per ulteriori stimoli alla domanda nell'Ue e' molto
limitato''.
03 Settembre 2009 17:10
NEW YORK
Auto: cresce il consenso per marchi Usa
di ANSA
Studio: 81% americani acquisterebbe vettura Gm, Chrysler
o Ford
(ANSA) - NEW YORK, 3 SET - Un numero crescente di
americani sarebbe disposto a acquistare un'auto prodotta
o da General Motors o da Chrysler o da Ford. In base
all'indagine del Consumer Reports National Research
Center, l'81% degli acquirenti di auto nuove
considererebbe l'acquisto di una vettura di una delle
tre case automobilistiche di Detroit, contro il 47% che
considererebbe un'auto asiatica e un 46% un'europea.
Ford e' il marchio che riscuote maggior consenso perche'
non ha chiesto aiuti al governo.
03 Settembre 2009 18:18
NEW YORK
Crisi, Usa: per 9 americani su 10 economia in recessione
di ANSA
Sondaggio Cnn, per il 41% responsabili i repubblicani
(ANSA) - NEW YORK, 3 SET - Nove americani su dieci
ritengono che l'economia statunitense sia in recessione.
Emerge da un sondaggio condotto dalla Cnn. Per
l'indagine, la percentuale degli intervistati che
giudica la recessione severa e' scesa al 36% dal 42% di
maggio. Il sondaggio mette in evidenza come, per il 41%
della popolazione, i responsabili della crisi siano i
repubblicani. In maggio il 53% degli americani puntava
il dito contro i repubblicani mentre il 21% contro i
democratici, saliti ora al 27%.
Borse europee: Sale solo
Milano, male Pernod Ricard e BASF
03.09.2009
Quasi tutti i principali listini azionari europei hanno
chiuso anche oggi in ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha
perso lo 0,4%, il DAX a Francoforte lo 0,4%, il CAC40 a
Parigi lo 0,6% e lo SMI a Zurigo lo 0,3%. Il FTSE MIB a
Milano ha guadagnato lo 0,8%.
I dati macroeconomici arrivati oggi nel pomeriggio dagli
Stati Uniti non hanno potuto ispirare gli investitori.
Il tanto atteso indice ISM non-manifatturiero è
aumentato lo scorso mese solo leggermente.
La maggior parte dei petroliferi ha chiuso in calo
nonostante l'aumento del prezzo del petrolio. BP
(GB0007980591) ha perso l'1%, Royal Dutch Shell
(GB00B03MLX29) l'1,3% e Total (FR0000120271) l'1%. Eni
(IT0003132476) ha guadagnato un modesto 0,1%.
Bene invece i minerari. Anglo American (GB00B1XZS820) ha
guadagnato il 2,8%, BHP Billiton (GB0000566504) lo 0,5%,
Rio Tinto (GB0007188757) l'1,4% e Xstrata (GB0031411001)
il 4,9%. Il prezzo dell'oro è salito oggi a New York ai
suoi più alti livelli dallo scorso febbraio, le
quotazioni dei metalli di base sono inoltre salite a
Londra dopo che Alcoa (US0138171014) ha alzato le sue
stime sulla domanda di alluminio a livello globale nel
2009.
Pernod Ricard (FR0000120693) ha perso a Parigi il 4,2%.
Il secondo produttore al mondo di liquori ha aumentato
nel suo esercizio 2008-09 l'utile più di quanto previsto
dagli analisti ma espresso prudenza sul corrente anno
fiscale (per ulteriori dettagli clicca qui).
BASF (DE0005151005) ha perso a Francoforte il 3,7%.
Nomura ha declassato oggi il titolo del leader mondiale
della chimica a "Reduce".
Postbank (DE0008001009) ha guadagnato il 6,1%. Secondo
delle voci di mercato Deutsche Bank (DE0005140008)
avrebbe l'intenzione di prendere il controllo di
Postbank prima del previsto e potrebbe offrire €30,75
per azione per il resto del capitale della concorrente.
Un portavoce di Deutsche Bank ha però smentito i rumors.
Fondiaria - Sai (IT0001463071) ha guadagnato a Milano il
4,8%. Secondo delle voci di stampa Premafin potrebbe
aumentare la sua partecipazione nel gruppo assicurativo.
Redazione Borsainside 18.45
03 Settembre 2009 20:11
BERLINO
Opel: Guttenberg, aiuti pubblici solo per Magna
di ANSA
Ministro economia, fondi con soluzione che stiamo
negoziando
(ANSA) - BERLINO, 3 SET - Il governo tedesco concedera'
i promessi aiuti di Stato alla Opel solo a fronte della
scelta di Magna''. Lo ha detto il ministro
dell'Economia, Guttenberg, che ha definito l'offerta
presentata dalla Magna la ''migliore'' sul tavolo. ''Per
noi, una cosa e' chiara - ha detto il ministro - i fondi
tedeschi verranno dati solo per la soluzione che stiamo
negoziando adesso''. Il ministro ha poi confermato
l'appoggio del governo al piano del consorzio
Magna-Sberbank.
03 Settembre 2009 20:14
WASHINGTON
Usa: dato storico, lavorano piu' donne che uomini
di ANSA
Usa Today, il 74 % dei posti persi per la crisi e' dei
maschi
(ANSA) - WASHINGTON, 3 SET - L'America e' sul punto di
tagliare un traguardo storico: ci sono piu' donne che
uomini ad avere un posto di lavoro. Lo riferisce il
quotidiano Usa Today, precisando che in base agli ultimi
dati sull'andamento del mercato del lavoro americano, il
49,83% degli attuali 132 milioni di posti di lavoro sono
occupati da donne. Ma entro l'anno avranno 'certamente'
superato il 50%. Sembra infatti che la crisi economica
negli Usa abbia colpito soprattutto l'occupazione
maschile. In base ad un'indagine condotta dall'Institute
for Women's Policy Reserach, dal dicembre 2007 a tutto
giugno 2009 sono stati persi negli Stati Uniti 6,4
milioni di posti di lavoro. Il 74% di essi erano uomini.
Nei settori del mercato del lavoro a predominanza
maschile - finanziario, immobiliare, manifatturiero -
gli effetti della crisi continuano a far perdere posti
di lavoro; al contrario nei settori a predominanza
femminile - sanita', istruzione, pubblico impiego -
l'occupazione e' in crescita. L'occupazione femminile in
America ha cominciato ad essere statisticamente
significativa dall'inizio della seconda guerra mondiale.
Non mancano gli esempi famosi, come quello citato spesso
dal presidente, Barack Obama, di sua nonna Madelyn
Dunham, che negli anni della guerra lavoro' in una
fabbrica di aeroplani mentre il marito era sotto le
armi.(ANSA).
03 Settembre 2009 20:00
NEW YORK
GLI STIPENDI DEL PALLONE. ALLA FACCIA DELLA CRISI
di Carlo Laudisa
Il monte-stipendi della nuova serie A sfonda anche il
muro degli 800 milioni lordi contro i precedenti 768.
Solo il Milan risparmia tra le grandi, Juve stabile, a
Napoli aumenti boom. Per la prima volta il più pagato è
un allenatore.
Alla faccia della crisi: l'onda degli ingaggi sale
ancora. Il monte-stipendi della nuova serie A sfonda
anche il muro degli 800 milioni lordi contro i
precedenti 768. Il totale riguarda i calciatori, ma è
curioso che per la prima volta il più pagato sia un
allenatore. Usciti di scena Ibra (13) e Kakà (10) sul
gradino più alto sale il pigliatutto José Mourinho con
il suo ingaggio-base da 11 milioni netti. Supera di poco
i 10,5 di Eto'o e mette in fila anche star come
Ronaldinho (7,5), Buffon e Vieira (5,5), Totti (5,4)e
Pirlo (5). Ricordiamo che queste sono cifre al netto,
vale a dire quel che resta loro in tasca.
Regina nerazzurra — In generale è l'Inter la società più
munifica con i suoi tesserati. Massimo Moratti si
prepara a spendere 150 milioni, ma con la politica dei
bonus sa già che a fine stagione potrà superare i 170
milioni. I nostri calcoli, infatti, sono una pura stima.
Le variabili sono tante. La riprova viene dal Milan che
nella scorsa stagione è arrivato a spenderne 170. Così
gli addii di Kakà, Sheva e Maldini, con il relativo
dimagrimento di quest'estate (che ha portato ad un
risparmio di ben 44,5 milioni: cioè il 25% del budget
rossonero) non riesce a fare tendenza. Anzi, va
controcorrente, aumentando i malumori dei tifosi
milanisti che non comprendono la linea dei sacrifici.
Bianconeri stabili — Se la Juve è riuscita a lasciare
immutati i propri costi per i tesserati (nonostante gli
ingenti investimenti per i nuovi), le spese delle altre
sono lievitate. Di poco, ma inesorabilmente. E non è un
caso che tutti i club in lotta per un posto in Europa
abbiano aumentato la loro linea di credito. Ciò accade
anche perché molti contratti crescono con il passare
degli anni. Il salto in alto maggiore l'ha fatto il
Napoli, con un'impennata da 29 a 37 milioni. Invece la
Fiorentina si conferma la quinta forza del campionato su
questo versante con 40 milioni contro i 37 dell'anno
scorso. Tra le neopromosse spiccano anche i 26 milioni
del Parma (che ha ben investito) e i 20 del pur
giudizioso Bari.
Le risparmiose — Oltre al Milan davvero poche società si
sono sforzate di contenere il peso degli ingaggi. Il
Catania ha abbandonato quota 20 e si è posizionato a
17,5. Invece il Cagliari s'è fermato a 19, mentre il
Siena è sceso da 18,5 a 17,5 milioni. E anche il Chievo
passa da 14 a 13. Un po' di saggezza non guasta.
03 Settembre 2009 21:24
NEW YORK
Oro: schizza a massimo da sei mesi, sfiora 1000 dlr
l'oncia
di ANSA
Quotazioni a 999,50 dlr, spinte da debolezza biglietto
verde
(ANSA) - NEW YORK, 3 set - L'oro schizza ai massimi
degli ultimi sei mesi fermandosi poco sotto quota 1.000
dollari l'oncia, a 999,50 dollari. A spingere le
quotazioni sono le speculazioni sul protrarsi della
debolezza del dollaro, che avra' come effetto quello di
aumentare la domande di metalli preziosi considerati un
investimento sicuro in un momento di crisi come quello
attuale. Nei primi tre giorni di settembre l'oro ha
guadagnato il 4,6%, il rally migliore dallo scorso
marzo.
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