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PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Lunedì 07 Settembre 2009

PARTE  2

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05 Settembre 2009 12:08 COMO
G20: Fillon, regolare retribuzioni in tutti paesi
di ANSA
Premier francese a Cernobbio ribadisce invito a partner
(ANSA) - COMO, 5 SET - Tutti i partner del G20 devono applicare la regolazione di bonus e retribuzioni ai banchieri. Lo ha detto il premier francese Fillon. Il premier transalpino, a Cernobbio, ha ribadito l'invito lanciato ieri al G20 di Londra fra gli altri dal ministro economico francese Lagarde. 'Gli errori, denunciati da tutti sei mesi fa, sono riemersi - ha detto Fillon - in particolare, la concessione sproporzionata di retribuzioni che favoriscono la presa di rischi eccessivi'.

 

 

05 Settembre 2009 12:12 WASHINGTON – Il sole 24 Ore
Le autorità Usa chiudonoaltre cinque banche
Le autorità degli Stati Uniti hanno chiuso altre cinque banche portando il totale degli istituti falliti dall'inizio dell'anno a 89. Le ultime cinque vittime della crisi sono: Vantus Bank di Sioux City in Iowa, InBank di Oak Forest in Illinois, Platinum Community Bank di Rolling Meadows in Illinois, First Bank di Kansas City in Missouri e First State Bank di Flagstaff in Arizona. Secondo quanto reso noto dalla Fdic, la maggiore di queste banche è Vantus Bank con asset per 458 milioni e depositi per 368.
Complessivamente, i nuovi cinque fallimenti costeranno al fondo di assicurazione della Fdic circa 401,3 milioni di dollari. Nel 2008, l'anno della débâcle di Bear Stearns e Lehman Brothers, le autorità federali hanno assunto il controllo e forzato alla liquidazione 25 banche e, nel 2007, il totale era stato di 3. Alla fine del secondo trimestre erano ben 416 le banche che comparivano nella lista nera della Fdic che indica gli istituti a maggior rischio di fallimento nell'arco dei prossimi mesi.

 

 

05 Settembre 2009 12:25 WASHINGTON
Usa: pensioni, presidente Obama annuncia nuove misure
di ANSA
Provvedimenti per chi e' stato colpito da crisi
(ANSA) - WASHINGTON, 5 SET - Obama ha promesso nuove misure a favore di coloro che sono stati colpiti dalla crisi economica nei risparmi accumulati per la pensione. ''Questa recessione - ha detto il presidente Usa nel discorso radiofonico del sabato - non significa soltanto una perdita di posti di lavoro, ma significa anche la scomparsa di risorse che erano state accumulate in vista della pensione''. L'amministrazione Obama intende facilitare anche una sorta di sottoscrizione automatica ad un piano pensioni.Il presidente ha sottolineato che meta' della popolazione attiva americana non ha accesso ad un piano di pensionamento presso le aziende per cui lavora e che solo il 10% dei lavoratori ha sottoscritto un piano individuale. Obama, inoltre, si e' impegnato a presentare al piu' presto una guida chiara in materia pensionistica per aiutare ogni cittadino a comprendere le opzioni a disposizione per il proprio piano risparmio legato alla pensione. Negli Usa a causa della recessione e della crisi dei mercati finanziari, gli americani hanno perso circa duemila miliardi di dollari nel settore risparmi-pensione. (ANSA).

 

 

05 Settembre 2009 12:44 LONDRA – Il sole 24 Ore
G20: sui bonus ai banchieri solo accordo generale ma non su tetti
Principi globali per limitare i bonus dei banchieri: questo l'accordo di compromesso raggiunto al G20 finanziario di Londra, dove invece non è stata possibile un'intesa sui "tetti" alle gratifiche dei dirigenti bancari.
Secondo una bozza del documento finale, spetterà al Financial Stability Board, presieduto da Mario Draghi, approfondire la questione del "tetto" ai bonus dei banchieri, ipotesi difesa da francesi e tedeschi.
L'accordo prevede anche una clausola di "recupero" dei bonus in caso di risultati negativi della banca o dell'istituzione finanziaria.
Il G20 conferma anche che i governi proseguiranno le politiche attuali espansionistiche fiscali e monetarie fino al momento in cui la ripresa economica non sarà solida sul piano globale.

 

 

05 Settembre 2009 16:14 LONDRA
G20: Tremonti, no a banche piu' grandi di governi
di ANSA
Ministro, istituti devono essere al servizio della societa'
(ANSA) - LONDRA, 5 SET - Il dibattito sui bonus dei banchieri, dice Tremonti, serve a dare un messaggio piu' generale: le banche non comandino sui governi'. Il ministro dell'Economia, a margine del G20 finanziario di Londra, ha aggiunto: 'Non ha senso che le banche siano piu' grandi dei governi stessi, tanto che poi quando hanno problemi questi diventano anche problemi dei governi. Le banche devono essere al servizio della gente, non la gente al servizio delle banche'. Tremonti 'ha perfettamente ragione', ha commentato il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera. Il ministro ha anche sottolineato che in un'economia 'fatta di Pmi' c'e' un ''eccesso di concentrazione su banche che hanno dimensioni industriali e vedono troppo poco il territorio', ma su questo Passera e' meno d'accordo: 'Il sistema bancario italiano e' tra quelli che hanno meglio retto la crisi e comunque quello che e' stato piu' vicino alla societa'. Certo c'e' da fare ancora di piu', ma quando si cresce dimensionalmente non bisogna perdere il adicamento nel territorio. Noi siamo orgogliosi del nostro modello di banca dei territori'.(ANSA).

 

 

05 Settembre 2009 17:54 LONDRA
G20: economia migliora, sostegno fino a ripresa
di ANSA
Ministri finanze pronti a sanzioni contro paradisi fiscali
(ANSA) - LONDRA, 5 SET - L'economia globale sta migliorando, ma occorre mantenere le misure di sostegno per costruire sulla ripresa,finche' non si sara' consolidata. Lo ha detto a Londra il cancelliere dello Scacchiere, Alistair Darling, a conclusione della riunione G20. I ministri finanziari hanno concordato nel mantenere le misure e si sono detti pronti ad adottare sanzioni a partire da marzo contro i paradisi fiscali che non si adegueranno alle norme internazionali.

 

 

05 Settembre 2009 16:20 COMO– Il sole 24 Ore
Abi, Tremonti bond utili ma non più necessari
CERNOBBIO - I Tremonti bond «sono stati molto utili a prescindere da quante banche ne abbiano bisogno», ma oggi «la situazione é radicalmente diversa da quella registrata all'apice della crisi», quando sono stati messi a punto gli strumenti ibridi per la ricapitalizzazione bancaria. E' l'opinione del presidente dell'Abi Corrado Faissola, che ha tenuto una conferenza stampa sabato mattina, in una pausa dei lavori del forum Ambrosetti a Cernobbio . «Credo – ha detto – che tutti dovremmo essere soddisfatti e valutare in termini positivi il fatto che alcune banche non abbiano la necessità di farvi ricorso», perché «hanno trovato o pensano di trovare in tempi brevi risorse di capitale» in altro modo. I Tremonti bond «presentano un'onerosità che è pari a quella del capitale di rischio». L'andamento «non brillante, ma mai in rosso» dei conti economici delle banche italiane nello scorso esercizio «ha reso meno utile o necessario farvi ricorso».
«Comunque, se oggi non si riesce ad erogare maggiore credito da parte delle banche non dipende né dalla mancanza di liquidità o di provvista a medio-lungo termine, né a ratios patrimoniali non adeguati», ma all'andamento congiunturale. «Noi auspichiamo di poter tornare presto a fare il nostro lavoro che é dare credito a famiglie e imprese in misura adeguata, altrimenti i nostri conti ne sofffrono». Dopo l'allarme sui segnali di "credit crunch" lanciato dalla presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, secondo Faissola «le banche italiane hanno reagito nella maniera migliore all'esigenza di garantire ossigeno alle imprese. Abbiamo bisogno di una domanda di credito buono, e anche quello un po' meno buono lo stiamo gestendo, pur «leccandoci le ferite per l'aumento delle sofferenze».


La domanda di credito non è ancora decollata
Nei paesi europei, ha spiegato il numero uno dell'Abi, «la domanda di credito non è ancora decollata», perché l'uso degli impianti industriali «è ancora talmente basso che non è razionalmente possibile immaginare che ci siano imprese che possano fare investimenti», con un calo della domanda ancora così persistente. «Gli investimenti torneranno a correre – ha aggiunto Faissola – quando l'economia sarà in ripresa», ed essendo l'economia italiana fortemente export-oriented «le nostre imprese potranno progettare investimenti e realizzarli quando i mercati internazionali ricominceranno a muoversi. Osservazione molto banale - ha concluso - ma non riesco a vedere bacchette magiche per sbloccare la situazione».
Le banche italiane sono «assolutamente d'accordo» con le regole su un tetto ai bonus dei manager, già emanate dalla Banca d'Italia, ha proseguito il presidente dell'Abi: «Non abbiamo alcun timore di applicare regole che le nostre banche hanno già fatto proprie». Faissola però avverte a «non fare di ogni erba un fascio, e coinvolgere la classe dirigente manageriale in eccessi che non ci sono stati; il nostro paese - aggiunge - sui bonus ha un problema molto modesto rispetto ad altri».
Secondo il presidente dell'Abi, i rapporti tra le banche italiane e il governo «sono improntati al normale rispetto istituzionale: «Talvolta – ha spiegato – non si è del tutto d'accordo su alcuni aspetti, ma il rapporto è sempre stato improntato a una dialettica serena e non conflittuale». Per quanto riguarda infine la moratoria dei debiti delle piccole e medie imprese verso le banche «siamo oltre l'80% degli sportelli che hanno aderito, si tratta di 28 mila sportelli per 269 banche; il numero degli istituti di credito, anzi, è destinato a crescere ancora in maniera significativa, anche se ormai mancano all'appello solo delle banche minori». Nel corso della conferenza stampa un giornalista russo ha fatto notare come in Russia, nel caso fosse stato proposto un accordo sulla moratoria dei debiti come quello richiesto dal governo italiano alle banche si sarebbe subito avuta una adesione totalitaria da parte del sistema creditizio. «È quello che sogna Tremonti, ma non l'ho detto», ha risposto con una battuta Faissola.

 

 

05 Settembre 2009 18:56 COMO– Il sole 24 Ore
Draghi esorta le banche Ora rafforzare il capitale
«Le condizioni generali dell'economia stanno migliorando e quindi anche i profitti delle banche stanno migliorando». Lo ha dichiarato il governatore della Banca d'Italia e presidente del Financial Stability Board, Mario Draghi, a margine della riunione ministeriale del G20, spiegando tuttavia che «le banche devono avere ben chiaro che molto, se non tutto, dipende dall'intervento dei governi e soprattutto delle banche centrali. Le cose sono migliorate, ma molto dipende dal fatto che le banche centrali hanno iniettato liquidità a basso costo». «Proprio per questi miglioramenti, le banche devono sapere che è un buon momento per rafforzare il capitale e devono averlo presente quando fanno operazioni di buy back o di dividendi o di remunerazioni, devono avere in mente che la priorità è usare questa opportunità per ricostruire il loro capitale, ha spiegato Draghi.

Al G20 le proposte sui bonus del Fsb
Il governatore della Banca d'Italia ha anche spiegato che il Financial Stability Board è stato incaricato di presentare al G20 che si terrà il 24 e 25 settembre prossimo a Pittsburgh delle proposte per regolare le retribuzioni e i bonus dei banchieri, tentando di conciliare la posizione
statunitense e quella, più rigida, europea. «All'Fsb è stato chiesto di preparare per Pittsburgh e poi per novembre delle proposte per una più piena attuazione di solide pratiche per le retribuzioni, mettendo a punto un modello per le politiche di retribuzioni», ha spiegato Draghi, aggiungendo che dovrà esserci un legame tra la compensazioni e i risultati ottenuti, che le retribuzioni dovranno essere «proporzionate e distribuite nel tempo», con una «clausola di restituzione» dei bonus qualora i risultati fossero negativi. Inoltre i bonus potranno essere sotto forme diverse dal denaro, come ad esempio le stock options, e le politiche retributive dovranno essere completamente trasparenti. Per il presidente dell'Fsb, inoltre, «nel caso delle banche aiutate dai governi, il livello della compensazioni dovrà essere ridotto». Le proposte dello Fsb dovranno cercare di conciliare le differenze emerse a Londra tra chi, come la Francia, voleva un tetto ai superbonus e chi, come gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, non ritiene che si tratti di una priorità. L'obiettivo è di creare delle regole che possano essere introdotte nelle legislazioni nazionali, tenendo presente che la situazione cambia a seconda della presenza o meno di banche
d'affari.

 

 

05 Settembre 2009 21:01 BERLINO – Il sole 24 Ore
Opel, pressing di Berlino sul Tesoro Usa: «Decidete»
La telenovela Opel è stata al centro di un incontro, a margine dei lavori del G20 a Londra, tra il ministro delle Finanze tedesco Peer Steinbrueck e il collega Usa Timothy Geithner. Il ministro tedesco è tornato a chiedere una pressione dell'amministrazione americana nei confronti di General Motors affinchè assuma al più presto una decisione sul futuro della sua casa unità tedesca. Il governo di Berlino continua a ribadire la propria preferenza per l'offerta di Magna, ricordando che gli aiuti finanziari promessi proprio dalla Germania per il rilancio di Opel sono condizionati proprio dalla scelta di questa opzione.
Intanto oggi la stampa tedesca riferisce che alla riunione del board di Gm, fissata per l'8-9 settembre, la casa americana potrebbe decidere di tenere Opel piuttosto che venderla. Secondo il quotidiano Sueddeutsche Zeitung, la decisione sarebbe dettata dall'importanza del know-how tecnologico di Opel per le automobili di piccola e media cilindrata.
Secondo il responsabile del consiglio d'azienda della casa di Ruesselsheim, Klaus Franz, intervistato proprio dal Sueddeutsche Zeitung, se Opel non sarà venduta al gruppo Magna, non sarà in grado di sopravvivere rimanendo nel gruppo Gm, con la conseguenza della chiusura di molti impianti. Franz spiega che nel caso in cui Opel rimarrà di proprietà di Gm «verranno chiusi gli impianti di Anversa e di Bochum, quello di Eisenach verrà venduto o chiuso e ci saranno tagli nella gamma di prodotti, perchè non ci sono abbastanza soldi».
In caso di mancata vendita a Magna, Franz annuncia che i dipendenti Opel rinunceranno al loro contributo per il risanamento dell'azienda: «In tal caso non ci sarà la quota di 1,6 miliardi di euro che i dipendenti volevano versare fino al 2014. Perchè dovremmo investire in un'azienda che non può sopravvivere?».

 

 

05 Settembre 2009 21:13 NEW YORK – Il sole 24 Ore
Gli errori della Sec sul caso Madoff
La «Securities and Exchange Commission» ha reso pubblica un'indagine interna che mostra come l'autorità di vigilanza sui mercati statunitense avrebbe potuto scoprire molto prima la frode di Bernard Madoff.
Il rapporto di 477 pagine, firmato dall'ispettore generale della Sec David Kotz, è un'analisi dettagliata di come la Sec abbia trattato in modo errato almeno sei spunti di indagine su Madoff, l'ex finanziere condannato in giugno a 150 anni di carcere per una maxi truffa da 50-65 miliardi di dollari.
Dall'indagine emerge che la Consob americana ha avuto numerose opportunità per scovare il gigantesco schema di Ponzi creato da Madoff ma «ha fallito» peccando di superficialità. Alcuni contenuti del rapporto era già stati resi noti in questa settimana, quando era stato pubblicato un riassunto dei principali risultati emersi dall'indagine. Dalla versione integrale emerge con chiarezza e dovizia di particolari come ci fossero state diverse occasioni per scovare la gigantesca frode di Madoff: il 21 maggio del 2003, per esempio, il manager di un hedge fund spedì alla Sec un'email in cui parlava di «indizi di uno schema di Ponzi». E, sempre nello stesso anno, Renaissance Technologies, l'hedge-fund gestito da James Simons, aveva sollevato interrogativi e chiesto un'indagine sulle attività del finanziere.
L'indagine interna condotta dall'ispettore generale David Kotz ha rivelato che la Sec, tra il giugno del 1992 e il dicembre del 2008, ha ricevuto sei avvertimenti che avrebbero meritato un approfondimento. «Nonostante gli allarmi numerosi, credibili e dettagliati» la Sec non è mai giunta a condurre un'indagine seria, anche a causa della relativa inesperienza del suo staff che ha sottovalutato le ripetute bandierine rosse: questo ha fatto sì che non fossero mai prese le misure necessarie e basilari per determinare se Madoff conducesse o meno uno schema Ponzi». Se fossero state effettuate indagini serie in ogni momento a partire dal 1992 e fino al dicembre 2008, ha aggiunto Kotz, Madoff avrebbe dovuto confessare lo schema Ponzi molto prima.
Il documento offre anche un prezioso sguardo sull'organizzazione della Sec, mettendo anche in luce come la carenza di comunicazione tra i diversi uffici abbia in qualche modo vanificato gli sforzi investigativi.

 

 

06 Settembre 2009 12:57 TOKYO – Il sole 24 Ore
Giappone: prende forma il governo Hatoyama
TOKYO - Dopo la schiacciante vittoria elettorale di domenicascorsa del Partito democratico, che mette fine al dominio quasi incontrastato per oltre mezzo secolo dei liberaldemocratici, Yukio Hatoyama sarà nominato dalla Dieta come primo ministro il 16 settembre e il giorno dopo darà vita a un esecutivo centrista con venature di sinistra. Hatoyama ha deciso di dare posizioni-chiave a due ex capi del partito. Naoto Kan sarà il suo vice e avrà la responsabilità del nuovissimo Ufficio per la Strategia nazionale, un organismo senza precedenti finalizzato a rafforzare i poteri dei politici nei confronti della burocrazia. Una delle promesse della campagna elettorale è stata proprio quella di una migliore governance del Paese e di una vera e propria lotta alla burocrazia, accusata di promuovere molti sprechi e i propri interessi a scapito di quelli più vasti del Paese. Naoto Kan anni fa è stato ministro della Sanità e in quella veste fu l'unico politico che mai abbia fatto emergere uno scandalo che la burocrazia ministeriale voleva insabbiare: sembra quindi l'uomo giusto al posto giusto, anche se alcuni osservatori temono che le strutture ministeriali possano cercare di frenare o sabotare il nuovo indirizzo. Ministro degli esteri sarà Katsuya Okada, che ha studiato ad Harvard e ha contatti negli Stati Uniti: a lui il compito di trovare una formula per una linea più autonoma da Washington che pero' non porti a tensioni con l'alleato. Okada e Hatoyama sono fautori di un ruolo più spiccatamente asiatico del Giappone. Hatoyama si è spinto persino a ipotizzare una futura moneta unica asiatica sul modello dell'euro. Lunedì, infine, dovrebbe essere indicato come ministro delle Finanze Hirohisa Fujii, un veterano di 77 anni con il difficilissimo compito di promuovere il rilancio di una economia duramente colpita dalla recessione globale, a fronte di un disavanzo statale al livello piu' alto tra i Paesi avanzati. A guidare il Partito Democratico come segretario generale sarà il potente Ichiro Ozawa, artefice della strategia elettorale vincente: molti dei nuovi deputati gli devono il seggio e per alcuni osservatori potrebbe essere lui l'eminenza grigia del nuovo corso politico giapponese. Con il rischio di diventare ingombrante per il premier

 

 

06 Settembre 2009 19:54 ROMA
Paradisi fiscali: al via task force
di ANSA
Circa 50 persone setacceranno beni all'estero di italiani
(ANSA) - ROMA, 6 SET - L'Agenzia delle Entrate si appresta a mettere a punto con la gdf la task force italiana per combattere i paradisi fiscali.Circa 50 persone dovranno setacciare i beni di italiani all'estero sconosciuti al fisco. Un'operazione che cammina parallelamente a quella dello scudo fiscale, la norma che consente il rimpatrio volontario di capitali con un'aliquota agevolata nel caso in cui non ci sia pero' un procedimento aperto.La circolare del direttore dell'Agenzia delle Entrate, con tutti i chiarimenti per coloro che vorranno avvalersi di questa possibilita', e' attesa tra giovedi' e venerdi', considerato che dal 15 settembre sara' gia' possibile fare domanda. Proseguono intanto gli incontri tecnici tra l'amministrazione fiscale italiana e quelle dei Paesi con i quali l'Italia punta ad avere un accordo di cooperazione fiscale. Se con San Marino i colloqui sono a buon punto e si potrebbe arrivare presto alla vera e propria intesa (doppia imposizione fiscale e scambio di informazioni), incontri a livello tecnico, secondo quanto si apprende, potrebbero esserci in settimana anche con la Svizzera. Tutto pronto dunque per l'offensiva d'autunno. La task-force potrebbe essere operativa gia' entro settembre e fara' capo alla Direzione Centrale Accertamento dell'Agenzia delle Entrate guidata da Luigi Magistro e Rossella Orlandi. (ANSA).

 

 

La Borsa di Tokyo sale, in ripresa gli esportatori
07.09.2009
Dopo tre sedute negative di fila la Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in rialzo. Il Nikkei ha guadagnato l'1,3% a 10.320,94 punti ed il Topix l'1% a 944,60 punti. In ripresa gli esportatori. Toyota (JP3633400001) ha guadagnato lo 0,8%, Honda (JP3854600008) l'1,6%, Canon (JP3242800005) il 2,3%, Panasonic (JP3866800000) lo 0,6% e Sony (JP3435000009) il 2,7%. Lo yen si è indebolito oggi in Asia sia rispetto al dollaro che all'euro.
Toshiba (JP3592200004) ha chiuso in rialzo del 3,4%. Il conglomerato ha confermato delle voci di stampa secondo cui potrebbe dare in outsourcing una parte della sua produzione di chip per ridurre i suoi costi.
Mitsubishi Motors (JP3899800001) ha guadagnato l'1,2%. L'impresa giapponese ha raggiunto un accordo con Peugeot (FR0000121501) per sviluppare un auto elettrica per il mercato europeo.
Sumitomo Metal Mining (JP3402600005) ha guadagnato l'1,9%. Secondo il quotidiano finanziario "Nikkei" l'impresa mineraria potrebbe generare durante il corrente esercizio un utile di gran lunga superiore alle sue stesse previsioni.
Redazione Borsainside 8.30

 

 

07 Settembre 2009 09:26 MILANO – Il Sole 24 Ore
Accordo tra le banche centrali regole più forti per Basilea II
BASILEA - Inizia un'era nuova per la vigilanza bancaria. Le regole introdotte domenica dai Banchieri centrali e dai responsabili delle autorità di controllo riuniti a Basilea non sono semplicemente più rigide rispetto a quelle del passato, ma aprono un nuovo capitolo nella supervisione del settore creditizio.
Le nuove norme - come ha spiegato anche il presidente del Comitato di Basilea sulla vigilanza bancaria Nout Wellink - segnano il passaggio «da una regolamentazione microprudenziale a una macroprudenziale». In parole più semplici, non si punta più soltanto alla stabilità del singolo istituto creditizio ma a quella dell'intero sistema, come chiedeva da tempo la Banca dei regolamenti internazionali (Bri), l'unica organizzazione ad aver visto avvicinarsi la tempesta finanziaria.
La crisi ha mostrato a tutti quanto siano importanti e delicate le interconnessioni tra banche, molto più delle stesse dimensioni e della stessa solidità delle singole aziende. Il rafforzamento della qualità, più che della quantità, dei requisiti patrimoniali e i nuovi standard minimi di liquidità decisi ieri nelle grandi linee - andranno precisati entro la fine dell'anno - vanno in questa direzione.
Anche più importante è la decisione di istituire un "cuscinetto anticiclico", un fondo aggiuntivo che cresca nei momenti positivi del mercato e diminuisca in quelli negativi. È qui passata l'idea - anch'essa sostenuta a lungo dalla Bri - che la finanza abbia una funzione prociclica, che tenda a esasperare i movimenti dei mercati invece che correggerli. Le riserve aggiuntive che saranno ora imposte avranno lo scopo di limitare questo fenomeno.
L'intenzione è quella di trattenere fondi in patrimonio e di limitare la distribuzione di capitale. I banchieri centrali si sono impegnati a limitare gli eccessi nella distribuzione dei dividendi, nei riacquisti (buyback) di azioni proprio e, soprattutto, nei compensi ai manager, che tendono non solo a essere prociclici e legati ai risultati di breve termine ma incentivano anche l'assunzione di rischi non necessari.
«Queste misure - ha aggiunto Wellink - determineranno nel tempo più alti requisiti di capitale e di liquidità, un minore leverage (rapporti tra debiti e patrimonio, ndr) nel sistema bancario, una minore prociclicità, una maggior resilienza allo stress e forti incentivi perché i compensi siano allineati con performance di lungo termine e la prudente assunzione di rischi».

 

 

Borse Asia-Pacifico: Shanghai sale ancora, bene anche Hong Kong
07.09.2009
Quasi tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in rialzo.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,7% a 2.881,12 punti. Per il listino cinese si è trattato della quinta seduta positiva di fila. Xie Xuren, il Ministro delle Finanze della Cina, ha dichiarato ieri che il Governo continuerà a stimolare l'economia visto che la ripresa non sarebbe ancora solida. La lista dei rialzi è stata guidata oggi a Shanghai dai farmaceutici. Hualan Biological (CNE000001JN8), Beijing Tiantan Biological Products (CNE000000WF9) e Shenzhen Neptunus Bioengineering (CNE000000X95) hanno guadagnato il 10%. L'ente statale cinese che vigila sul mercato farmaceutico ha approvato venerdì scorso un vaccino contro l'influenza H1N1 prodotto, tra l'altro da Hualan Biological ed indicato che potrebbe dare il nulla osta ai prodotti di altre otto compagnie verso la metà di questo mese. Gli auriferi hanno beneficiato anche oggi della solidità del prezzo dell'oro. Zhongjin Gold (CNE000001FM8) ha guadagnato il 4,9%, Shandong Gold Mining (CNE000001FR7) l'8% e Zijin Mining (CNE100000502) il 2,6%. Bene anche gli altri titoli minerari. Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha chiuso in rialzo del 2% e Jiangxi Copper (CN0009070615) del 3%.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in rialzo dell'1,5% a 20.629,31 punti. China Unicom (HK0762009410) ha guadagnato il 3%. Telefónica (ES0178430E18) ha aumentato la sua partecipazione nell'operatore telefonico cinese dal 5,38% all'8,1% (per ulteriori dettagli clicca qui). HSBC (GB0005405286) ha chiuso in rialzo dell'1,3%. Secondo delle voci di stampa HSBC avrebbe fatto un'offerta per le attività nel private banking di ING Groep (NL0000303600). Gli altri titoli bancari hanno beneficiato anche oggi della decisione della Cina di aumentare il tetto massimo che un investitore istituzionale può investire nei mercati azionari del paese. Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha guadagnato il 2,7%, Bank of China (CN000A0J3PX9) il 3,8% e China Construction Bank (CN000A0HF1W3) l'1,8%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha guadagnato lo 0,4%, lo Straits Times a Singapore ha guadagnato lo 0,8% e il Taiwan Weighted a Taipei l'1%. Il Kospi a Seul ha chiuso invariato.
Redazione Borsainside 12.00

 

 

07 Settembre 2009 12:32 BRUXELLES
Crisi: allarme rosso in Belgio
di ANSA
Ministro bilancio, si potrebbe parlare di fallimento virtuale
(ANSA) - BRUXELLES, 7 SET - E' allarme rosso in Belgio per le prospettive dei conti pubblici in seguito agli effetti della crisi. Per il ministro del bilancio Vanhengel si potrebbe parlare di 'fallimento virtuale' del Paese. E' una provocazione, spiega oggi il quotidiano 'Le Soir', per sottolineare la necessita' di tagliare la spesa pubblica del 20%. Il debito pubblico, senza interventi correttivi, nel 2020 arrivera' ad essere pari al 137% del Pil.

 

 

07 Settembre 2009 15:22 BASILEA
TRICHET OTTIMISTA SULLA CRISI: «PEGGIO E' PASSATO MA SERVE CAUTELA»
di WSI
Il presidente della Bce: "Siamo fuori dalla fase di caduta libera" e ammonisce: "non saremmo perdonati per future nuove crisi". «Gli indicatori vanno meglio del previsto, ma la strada che dobbiamo percorrere può essere accidentata».
L'economia globale "probabilmente è uscita dalla fase di caduta libera, ma dobbiamo comunque restare prudenti". Lo ha detto il numero uno della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, al Global Economy Meeting di Basilea, Svizzera, che ammonisce i suoi colleghi: "Non saremmo perdonati in caso di nuove crisi".
I governatori delle banche centrali del G-10 hanno discusso della disoccupazione in aumento nelle maggiori economie, e in particolare "il suo impatto sulla fiducia e sulle famiglie". "Molti indicatori economici stanno andando meglio di quanto si pensasse" e "tante stime sono state riviste verso l'alto". A dare la buona notizia, il presidente della Bce, Jean-ClaudeTrichet, in veste di presidente del Globale Economy Meeting, al termine delle riunioni dei banchieri centrali del G-10.
In conclusione "l'economia globale "probabilmente è uscita dalla fase di caduta libera vista fra fine 2009 e inizio 2010", ma "dobbiamo comunque restare prudenti" e non si esclude che la strada da percorrere sia "accidentata". E ammonisce i colleghi: "Le autorità finanziarie mondiali devono prestare grande attenzione alle lezioni delle crisi finanziarie precedenti, perché non sarebbero perdonate in caso di nuove crisi".

 

 

07 Settembre 2009 16:05 NEW YORK
GREENSPAN (IL RESPONSABILE E' LUI) DICE CHE CRISI COSI' ACCADONO UNA VOLTA OGNI SECOLO
di WSI-ANSA
L'ex presidente della Fed parla da Mumbai. "I requisiti di capitale delle banche vanno aumentati, mentre i "prodotti esotici non torneranno". Rilevare le polizze vita degli anziani?
L'attuale crisi finanziaria e' un evento che capita una volta ogni secolo. Lo ha detto l'ex presidente della Fed, Alan Greenspan. Nel corso di una videoconferenza a Mumbai Greenspan ha detto che i requisiti di capitale delle banche vanno aumentati, mentre i ''prodotti esotici non torneranno''. Secondo il New York Times le banche starebbero gia' studiando nuovi prodotti puntando al mercato assicurativo, rilevando le polizze vita degli anziani che hanno bisogno di denaro.
Molti economisti ritengono che Alan Greenspan sia uno dei massimi responsabili del collasso finanziario ed economico dell'anno scorso, per via di una politica monetaria Usa eccessivamente lasca per troppi anni (tassi sui fed funds all'1.0%) e soprattutto per via dei mancati controlli sulle attivita' piu' speculative di banche e hedge funds, con una Fed incapacitata a porre qualsiasi tipo di freno ai nuovi prodotti speculativi come CDS e CDO.

 

 

07 Settembre 2009 16:42 BRUXELLES
Crisi: imprese Ue, segni di ripresa
di ANSA
Ma 9 milioni posti di lavoro in meno entro il 2010
(ANSA) - BRUXELLES, 7 SET - In Europa ci sono ''i primi segnali di una stabilizzazione dell'attivita' economica'', con il Pil che dovrebbe tornare positivo nel 2010. Si prevede +0,7% nell'Ue-27, +0,5% nella zona euro. Ma non e' il caso di fare ''salti di gioia'': tra il 2009 e il 2010, infatti, ''oltre 9 milioni di posti di lavoro'' andranno persi nell'intera Ue, di cui 6 milioni quest'anno. Sono queste le previsioni di Business Europe, l'associazione che rappresenta tutte le Confindustrie europee.

 

 

07 Settembre 2009 20:10 MILANO
Crisi:Tremonti, non e' finita ma catastrofe e' stata evitata
di ANSA
In Europa exit strategy sara' comune e coordinata
(ANSA) - MILANO, 7 SET - ''La crisi non e' finita ma e' stata evitata la catastrofe''. Lo ha detto il ministro dell'Economia Tremonti ad un convegno alla Bocconi. La catastrofe e' stata evitata, ha spiegato Tremonti, ''perche' e' stato avviato un meccanismo di governance mondiale in cui l'Europa adesso si presenta in modo piu' unito di quanto lo sarebbe stata se la crisi non si fosse verificata''. Il ministro, inoltre, ha sottolineato che l'exit strategy dalla crisi sara' comune e coordinata in Europa.Per affrontare e risolvere la crisi in Italia, secondo Tremonti, 'il problema non e' la produttivita' del Nord ma tenere in una logica di legalita' democratica'. Il ministro ha sottolineato che 'la vera questione e' quella meridionale', che si affronta con 'il federalismo fiscale': 'non e' possibile ignorare il federalismo fiscale che - ha rilevato Tremonti - e' la riforma madre di tutte le riforme e la riforma delle riforme'. Tremonti ha quindi spiegato che il 'problema del nostro Paese e' che e' troppo duale e che i numeri non rappresentano la realta''.(ANSA).

 

 

07 Settembre 2009 20:51 ROMA
Banche: Profumo, non e' vero che non concediamo prestiti
di ANSA
L'ad di Unicredit, erogati 7 miliardi di euro in otto mesi
(ANSA) - ROMA, 7 SET - In un intervento alla tavola rotonda di Confartigianato, Profumo difende le banche e precisa: ''Non e' vero dire che non eroghiamo''. L'ad di Unicredit ha ribadito l'attivita' di finanziamento alle imprese svolta dalle banche italiane e sottolineato che Unicredit ha erogato 7 miliardi di euro in 8 mesi ''di nuovi fidi o cofidi che hanno avuto un aumento. Ne abbiamo 2,3 miliardi quindi non e' giusto dire che non eroghiamo''. ''Negli ultimi 10 anni il nostro margine di intermediazione si e' compresso: in proporzione e' passato da uno spread di 100 a uno di 35. Il sistema bancario ha lasciato ai clienti il 65% dei margini, non molte industrie hanno fatto lo stesso'', ha aggiunto Profumo commentando un'analisi apparsa oggi sulla stampa che, a suo giudizio, e' ''strutturalmente sbagliata, perche' non e' vero che no c'e' stato alcun vantaggio per i clienti''. (ANSA).

 

 

07 Settembre 2009 21:24 ROMA
Auto: segnali di ripresa in Europa
di ANSA
A luglio il calo della produzione e' stato il piu' basso del 200
(ANSA) - ROMA, 7 SET - A luglio si e' registrato il calo piu' contenuto dell'anno nella produzione europea di auto. Si tratta di un taglio produttivo dell'11,4% (a 1.476.041 unita') a 1.476.041 unita' rispetto allo stesso mese del 2008. 'Un grande miglioramento - sottolinea la societa' d'analisi JD Power - rispetto a febbraio quando, ancora in assenza degli incentivi alla rottamazioni, il taglio della produzione di auto raggiunse il livello piu' basso dell'anno'. Nei primi sette mesi del 2009 la produzione di auto in Europa e' scesa invece del 27,9% a 8.75, sottolinea JD Power, e' stato il brand Ford che a luglio ha registrato una crescita della produzione in Europa del 22,5% a 102.886 unita'. Calo, ma contenuto, invece, per la produzione di luglio del brand Fiat (-9,3% a 91.822 unita'), con gli incrementi pero' di Grande Punto (+12,7% a 29.987 unita') e Panda (+10,3% a 27.683 unita'). (ANSA).

 

 

07 Settembre 2009 23:39 ROMA
GUADAGNARE IL 4.125% FISSO CON IL BOND ENI
di WSI-APCOM
Il colosso energetico ha lanciato "con successo" un'emissione obbligazionaria a 10 anni a tasso fisso del valore nominale di 1,5 miliardi di euro collocata sul mercato degli Eurobond.
Eni ha lanciato oggi "con successo" un'emissione obbligazionaria a tasso fisso del valore nominale di 1,5 miliardi di euro collocata sul mercato degli Eurobond. Lo rende noto la stessa società.
Il prestito obbligazionario ha una durata di 10 anni, si spiega nella nota di Eni, e paga una cedola annua del 4,125% e ha un prezzo di re-offer di 99,429%. Il nuovo titolo sarà quotato presso la Borsa di Lussemburgo.
"L'operazione ha riscosso successo in Italia e all'estero, in un mercato ancora caratterizzato da elevata volatilità. L'interesse da parte di un numero significativo di investitori istituzionali, in particolare Fund Managers e Assicurazioni, è stato determinato dal merito di credito della Società e dall'eccellente reputazione di Eni", si legge.
Le obbligazioni, conclude Eni, sono state acquistate da investitori istituzionali in Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Olanda. Il ruolo di Joint Lead Managers e Joint Bookrunners dell'operazione è stato svolto da Calyon SA Corporate and Investment Bank, Deutsche Bank AG û London Branch, Mediobanca - Banca di Credito Finanziario S.p.A. e The Royal Bank of Scotland plc.
 

 

 

 

WALL STREET: Le borse statunitensi sono oggi chiuse per il Labor Day

07.09.2009 - Redazione Borsainside
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Le borse statunitensi restano oggi chiuse a causa della festa nazionale del Labor Day. La festa del lavoro negli USA si celebra infatti il primo lunedì di settembre e non il 1 maggio come in quasi in tutto il resto del mondo. Il primo Labor Day venne celebrato a New York City il 5 settembre 1882.
 

Fonte - Redazione Borsainside

 

 

 
 

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