19 Settembre 2009 09:58
NEW YORK
Chrysler: top manager ha molti debiti
di ANSA
Jim Press ha anche 947mila dollari di tasse arretrate
(ANSA) - NEW YORK, 19 SET - Jim Press, uno dei top
manager di Chrysler, ha 947.410 dollari di tasse
arretrate e debiti per 609.286 dollari. In una lettera
inviata alla banca lo scorso novembre Press spiegava di
non essere in grado di far fronte al pagamento di
203.000 dollari in quanto Chrysler aveva sospeso i
bonus. 'Non dovete preoccuparvi - scriveva - e' solo una
questione temporanea'. La lettera e' datata due
settimane prima le tre case automobilistiche americane
chiedessero aiuti pubblici.
19 Settembre 2009 10:32
NEW YORK
FMI: via libera definitivo a vendita 403 tonnellate oro
di ANSA
Risorse destinate a finanziare prestiti a paesi poveri
(ANSA) - NEW YORK, 19 SET - Via libero definitivo del
FMI alla vendita di oltre 403 tonnellate di oro, cioe'
un ottavo delle sue riserve complessive di oro. Le
risorse saranno destinate a finanziare prestiti in
favore dei paesi piu' poveri. Il direttore generale del
Fmi si dichiara soddisfatto del disco verde defintivo
che consente di dare ''al Fondo di accelerare gli
indispensabili prestiti ai paesi piu' poveri'.
19 Settembre 2009 11:06
NEW YORK
DISOCCUPAZIONE: ALLARME IN MICHIGAN CON IL 15.2%
di WSI
Lo stato dove ha sede la disastrata industria dell'auto
continua ad avere il maggior numero di senza lavoro. Il
Nevada e' al secondo posto con il 13.2%. California al
12.2%. Il tasso effettivo (chi e' fuori dalle
statistiche) al 16.0%.
Lo stato del Michigan, dove ha sede la disastrata
industria dell'auto Usa, continua ad essere in testa
alla lista del piu' alto tasso di disoccupazione negli
Stati Uniti, con il 15.2% in agosto. Il Nevada e' al
secondo posto al 13.2% mentre i senza lavoro hanno
raggiunto in California il 12.2%. Tra le citta', a
Detroit, capitale dell'auto, si arriva al 17.3% mentre a
New York City la disoccupazione ad agosto ha toccato i
massimi dal maggio 1993 al 10.3% (era il 5.9%
nell'agosto 2008, prima che scoppiassi la crisi
finanziaria di Wall Street).
In base a dati del Bureau of Labor Statistics la media
nazionale americana e' arrivata il mese scorso al 9.7%
(North Dakota, South Dakota e Nebraska sono in una
situazione migliore con un tasso del 5.0%), si tratta
del record negativo degli ultimi 26 anni. Alcuni
economisti fanno notare che il tasso "effettivo" di
disoccupazione in realta' oscilla intorno al 16.0%:
bisognerebbe tener conto dei disoccupati "cronici" che -
non trovandolo - hanno smesso di cercare lavoro e sono
stati di fatto espulsi perfino dalle statistiche.
Il mercato del lavoro degli Stati Uniti negli ultimi 2
mesi ha mostrato i primi segni di stabilizzazione, anche
se in agosto la disoccupazione e' salita in 27 stati
americani. Alcuni dati macroeconomici segnalano una
ripresa dell'economia nel trimestre in corso. Nonostante
cio' da un recente sondaggio effettuato da Bloomberg
News interpellando decine di economisti, risulta che
entro la fine del 2009 il tasso di disoccupazione
raggiungera' a livello nazionale il 10.0%. Un'altra
conferma del fatto che non saranno i consumi a guidare
il recupero dell'economia.
19 Settembre 2009 12:05
VENEZIA
Banche: tassi breve termine piu' alti d'Europa
di ANSA
Studio Cgia Mestre, penalizzate le piccolissime imprese
(ANSA) - VENEZIA, 19 SET - Per le imprese italiane e'
caro-tassi sui prestiti a breve termine. Secondo uno
studio della Cgia di Mestre sono tra i piu' cari
d'Europa. Penalizzate soprattutto le piccolissime
imprese. Al contrario piu' vantaggiosi sono i tassi a
lungo termine. I tassi applicati a luglio per prestiti
inferiori ad un anno toccano la soglia del 4,06%, contro
il 3,92% della Germania, il 3,72% della Spagna, il 3,11%
dell'Olanda e il 3,05% della Francia. La media dell'area
dell'euro ha toccato il 3,72%. 'E' vero - sottolinea
Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre -
che in Italia la contrazione dei tassi a breve avvenuta
tra gennaio e luglio di quest'anno, pari all'1,62%, e'
stata la piu' elevata tra i Paesi presi in esame. Cio'
non toglie, pero', che lo spread era e rimane,
chiaramente, il piu' alto tra i paesi leader
dell'Ue'.Per contro, invece, i tassi a lungo termine
superiori ai 5 anni vedono le banche italiane essere le
piu' virtuose in assoluto. In Italia i tassi applicati
erano due mesi fa pari al 3,21% contro una media Ue dei
16 del 3,82%. In Germania le banche applicavano il
4,18%, in Francia il 4,09%, in Olanda il 3,87% e in
Spagna il 3,78%. 'Questa situazione penalizza
soprattutto le piccolissime imprese'.(ANSA).
19 Settembre 2009 15:58
LONDRA
Gb: debito pubblico record a 800 miliardi di sterline
di ANSA
Crollo del gettito fiscale pesa su conti pubblici
(ANSA) - ROMA, 19 SET - Il debito pubblico della Gran
Bretagna ha raggiunto la cifra record di 800 miliardi di
sterline. L'indebitamento nei primi 5 mesi dell'anno
finanziario ha raggiunto i 65,3 miliardi di sterline,
rispetto ai 26,1 dello stesso periodo 2008. Con il
crollo del gettito fiscale a causa della crisi, in un
solo mese l'indebitamento e' aumentato di 16,1 miliardi,
il doppio del budget per le Olimpiadi 2012. Ogni secondo
l'indebitamento aumenta di 6 mila sterline.
20 Settembre 2009 15:02
BRUXELLES
Olanda: verso taglio 20% spesa pubblica
di ANSA
Ministro Finanze, intervento doloroso ma inevitabile
(ANSA) - BRUXELLES, 20 SET - Il governo olandese
annuncera' martedi' una riduzione della spesa pubblica
del 20% a partire dal 2011 per contenere
l'indebitamento. Il progetto di bilancio prevede
risparmi per circa 40 miliardi di euro in una ventina di
settori pubblici, come la sanita', gli alloggi e
sostegni alle famiglie. Il ministro delle finanze Wouter
Bos ha sottolineato che si tratta di tagli inevitabili
per contenere gli effetti della crisi e dell'aumento del
debito pubblico, previsto al 65,7% del Pil nel 2010.
20 Settembre 2009 17:23
NEW YORK
Crisi: Obama, la ripresa del mercato del lavoro e' lenta
di ANSA
Per il presidente Usa la crescita economica sta
ripartendo
(ANSA) - NEW YORK, 20 SET - Barack Obama e' certo che la
crescita economica stia ripartendo. Ma sul fronte del
mercato del lavoro la ripresa e' lenta, ha avvertito.
Secondo il presidente Usa, i posti di lavoro creati
potrebbero risultare insufficienti fino al 2010. 'Voglio
essere assolutamente chiaro -ha detto- la situazione sul
mercato del lavoro non progredira' in maniera
significativa, e potrebbe addirittura un poco peggiorare
nei prossimi due mesi'. Obama non ha voluto dire se a
suo avviso la recessione e' finita.
20 Settembre 2009 23:23
NEW YORK
PARADISI FISCALI: UN'ALTRA BANCA SVIZZERA INDAGATA NEGLI
STATI UNITI
di WSI
Un giudice federale accusa uno dei maggiori istituti
elvetici di "pratiche creditizie predatorie". Tramite la
filiale caraibica, coinvolto un club esclusivo (ora in
bancarotta) con soci come Bill Gates, Tiger Woods e Dan
Quayle.
Un giudice federale americano ha accusato uno dei
maggiori istituti elvetici di "pratiche creditizie
predatorie". Il processo e' gia' avviato negli Stati
Uniti. Tramite una filiale caraibica "fasulla" della
banca e' rimasto coinvolto un club super-esclusivo per
ultramiliardari (ora in bancarotta) che aveva come soci
anche il fondatore di Microsoft Bill Gates, il campione
di golf Tiger Woods e l'ex vicepresidente Usa Dan
Quayle. Mandato di comparizione per tutti i top manager
in Svizzera. L'accusa: aver ordito un piano finalizzato
a intascare commissioni milionarie illegali aggirando la
legge bancaria e fiscale degli Stati Uniti. Un altro
caso UBS.
La Borsa di Tokyo è oggi
chiusa per festa
21.09.2009
La Borsa di Tokyo è rimasta oggi ferma. In Giappone si
celebra oggi la festa dell'equinozio d'autunno (Shubun
no hi).
Redazione Borsainside 7.00
Borse Asia-Pacifico: Sale
Shanghai, scende Hong Kong
21.09.2009
Quasi tutte le principali borse della regione
Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,2% a 2.967,01
punti. Il listino cinese ha beneficiato oggi del rally
dei titoli legati al consumo. Suning Appliance
(CNE000001KF2), la maggiore catena cinese per la vendita
di elettrodomestici, ha guadagnato il 6,9%. Shanghai
Bailian Group (CNE0000007B5), la prima impresa retail
della Cina, ha chiuso in rialzo del 6,7%. SAIC Motor
(CNE000000TY6), il primo produttore cinese di
automobili, ha guadagnato il 5,9%. Il mercato si attende
un forte aumento del consumo durante la settimana di
festa nazionale tra il prossimo 1 e 8 ottobre. I
minerari sono scesi anche oggi sulla scia dei prezzi dei
metalli. Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha
perso l'1,6%, Jiangxi Copper (CN0009070615) l'1,2% e
Yunnan Copper (CNE000000W13) lo 0,8%. Nel settore
bancario Shanghai Pudong Development Bank (CN0009282731)
ha perso il 3% dopo aver annunciato di aver ricevuto
dalla consob cinese l'approvazione di vendere 1,14
milioni di nuovi titoli. Metallurgical Corp. ha
guadagnato nel suo primo giorno di contrattazione a
Shanghai il 28%. La IPO del gigante delle costruzioni ha
rappresentato il secondo più importante collocamento a
livello mondiale nel 2009.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso dello 0,7%
a 21.472,85 punti. Sui bancari sono scattate oggi delle
prese di beneficio. HSBC (GB0005405286) ha perso lo
0,3%, Hang Seng Bank (HK0011000095) l'1,1%, Bank of East
Asia (HK0023000190) l'1,7% e Bank of China
(CN000A0J3PX9) il 3,2%. Tra i petroliferi PetroChina
(CN0009365379) ha perso lo 0,6% e CNOOC (HK0883013259)
lo 0,7%, Il prezzo del petrolio ha chiuso venerdì scorso
a New York in calo dello 0,6%. Li & Fung (BMG5485F1445)
ha beneficiato dell'aumento della fiducia degli
investitori nell'economia degli USA ed ha guadagnato il
7,2%. L'andamento degli affari di Li & Fung è fortemente
legato al consumo negli USA. Li Fung è infatti, tra
l'altro, un importante fornitore di Wal-Mart
(US9311421039).
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a
Sydney ha perso lo 0,3%, il Taiex a Taipei lo 0,3% e il
Kospi a Seul lo 0,3%. La Borsa di Singapore è rimasta
oggi ferma.
Redazione Borsainside 12.30
Lunedì 21 Settembre 2009,
12:22
G20, Merkel scettica su accordo Tobin tax a Pittsburgh
Il Cancelliere tedesco Angela Merkel non si aspetta che
il G20 di Pittsburgh in agenda il 24 e 25 settembre
raggiunga un'intesa su una tassa sulle operazioni
finanziarie, la cosiddetta Tobin tax.
"(L'idea di una tassa sulle operazioni finanziarie) non
è morta ... è qualcosa su cui stiamo facendo pressione a
Pittsburgh", ha detto la Merkel in un'intervista a Ndr
radio.
"Non ritengo che ci sarà un accordo al 100% a Pittsburgh
sul tema ma da parte tedesca porremo la questione", ha
aggiunto.
Merkel ha dubbi anche sulle possibilità di un accordo
sull'altro tema caldo in agenda a Pittsburgh: quello di
un tetto alle retribuzioni dei banchieri.
"L'Unione europea ha raggiunto un'intesa su questo in
vista di Pittsburgh e speriamo di avere successo", ha
detto il cancelliere tedesco.
21 Settembre 2009 13:06
ROMA
Ue: Ocse, ridurre deficit con piani chiari e credibili
di ANSA
Italia: imprese pagano elettricita' piu' cara di area
Ocse
(ANSA) - ROMA, 21 SET - Occorre che l'Unione europea
riduca il deficit con piani chiari e credibili. Lo
suggerisce l'Ocse nel suo rapporto sull'Economia
dell'Ue. E per quanto riguarda le banche, e' necessario
che gli stress test siano rigorosi e trasparenti. La
situazione italiana: le industrie del nostro Paese
pagano l'elettricita' piu' cara fra tutti i loro
concorrenti nell'area Ocse. Ma l'Italia (come Francia e
Germania) potrebbe, se varasse alcune riforme, aumentare
in 10 anni la produttivita' anche del 10%. Per l'Ocse
'tutti gli stati membri hanno bisogno di formulare piani
chiari e credibili per assicurare la sostenibilita' dei
bilanci nel medio termine'. Ma l'incertezza nel settore
bancario'richiede stress test sistematici, rigorosi e
trasparenti per chiarire le esigenze di capitale delle
singole banche europee'. E veniamo al caso Italia. L'elettricita':
il prezzo per l'industria nel nostro Paese e' di 200
euro a megawatt/ora, contro i 40 euro che pagano le
imprese francesi. Al secondo posto come paese piu' caro
e' l'Irlanda: meno di 130 euro a megawatt/ora. Sopra i
100 euro anche Slovacchia, Ungheria, Austria e
Repubblica Ceca. Oltre la Francia, a pagare l'elettricita'
meno di 50 euro a megawatt/ora ci sono solo Norvegia e
Austria. Infine, per l'Ocse per aumentare la
produttivita' del lavoro occorrono riforme del mercato
che vadano verso una minore regolamentazione.(ANSA).
21 Settembre 2009 13:47
ROMA
Pil: a Forli'-Cesena primato benessere, Milano solo 37ma
di ANSA
Sole 24Ore, come cambia fotografia paese con criteri
Stiglitz
(ANSA) - ROMA, 21 SET - Il Pil del benessere abita in
Romagna. Forli'-Cesena e Ravenna si aggiudicano i primi
due posti della classifica del benessere. Questa e'
stata realizzata da Il Sole-24 Ore con i criteri
proposti dalla Commissione guidata da Joseph Stiglitz,
incaricata dal presidente Sarkozy. In sostanza, dalla
ricchezza del paese il focus si sposta verso l'
individuo e la famiglia.Con la Romagna, ai primi 10
posti alcune province della Toscana, come Firenze e
Siena, e tutte quelle delle Marche. Al polo opposto
Siracusa, zavorrata dal peso dell' inquinamento
ambientale. La precedono a poca distanza altre cinque
province siciliane. Il nuovo indicatore spinge
soprattutto Rieti, che scala ben 54 posizioni, mentre
Roma ne perde 74. Fa peggio solo Bolzano, in caduta di
77 posti. Milano che domina la graduatoria del pil, deve
accontentarsi al 37esimo posto: qui pesa il fattore
insicurezza personale, con oltre 5 mila reati l'anno
ogni 100mila persone. Otto gli indicatori: condizioni di
vita materiali, salute, istruzione, attivita' personali,
partecipazione alla vita politica, rapporti sociali,
ambiente e insicurezza economica e fisica, che cambiano
radicalmente la fotografia del paese.(ANSA).
21 Settembre 2009 15:07
BRUXELLES
Bce: peggiora credito a Pmi Eurolandia, stretta su
garanzie
di ANSA
Imprese pessimiste, non si aspettano prestiti piu'
facili
(ANSA) - ROMA, 21 SET - Nei primo semestre 2009 sono
peggiorate le condizioni creditizie alle Pmi di
Eurolandia, mentre aumentava il fabbisogno di
finanziamenti. E prevale il pessimismo per quanto
riguarda la disponibilita' di prestiti nei prossimi sei
mesi. Risulta da uno studio della Banca centrale europea
secondo cui il 43% delle aziende che hanno chiesto un
prestito fra gennaio e giugno ha notato un inasprimento
dell'accesso al credito, e solo il 10% un miglioramento.
'Maggiori le dimensioni e l'eta' dell' azienda - scrive
la Bce - piu' facile ottenere un prestito'. Notato un
peggioramento delle condizioni diverse dai tassi
d'interesse, in particolare le garanzie richieste. La
percentuale delle imprese che hanno notato un aumento
dei tassi d'interesse, al netto di quelle che invece
hanno avuto una riduzione, e' del 5%. La maggior parte
delle aziende non si aspetta cambiamenti significativi
rispetto al periodo gennaio-giugno. Allo stesso tempo la
quota delle Pmi che prevedono un peggioramento e'
leggermente superiore a quella delle aziende che si
aspettano prestiti piu' facili. (ANSA).
21 Settembre 2009 17:21
NEW YORK – Il Sole 24 Ore
Fmi: «Misure coordinate per uscire dalla crisi»
«Le misure adottate in risposta alla crisi sono state
rapide e in qualche misura efficaci nel calmare i
mercati finanziari e ristabilire il funzionamento dei
mercati». È quanto osservano gli economisti del Fmi nel
Global Financial Stability Report. Riguardo alla exit
strategy, gli esperti del Fondo chiedono che ci sia una
chiara comunicazione non solo rispetto a quando questo
processo inizierà ma anche su come si prevede di
gestirlo nella sua interezza per eliminare ogni elemento
di incertezza.
Al tempo stesso è importante pensare a come evitare che
si determinino delle situazioni di scompenso per evitare
che queste provochino tensioni sui mercati. «Ad esempio
- si legge nel rapporto del Fondo - è preferibile,
laddove possibile, che i Paesi si coordinino per levare
allo stesso tempo le garanzie governative sui titoli di
debito emessi dalle banche».
«In generale - scrivono gli esperti del Fondo - l'uscita
dalle politiche di intervento nel sistema finanziario da
parte delle banche centrali e dei governi dovrebbe
essere guidato dal ritorno di una fiducia duratura nella
salute dei mercati e delle istituzioni finanziarie.
Poichè le condizioni economiche e finanziarie variano a
seconda dei paesi, non vi è uno schema fisso di quando o
in che ordine il settore pubblico dovrà procedere a
rimuovere le misure di sostegno adottate durante la
crisi».
L'elemento cruciale della ricetta per gestire le exit
strategy è dunque quello di comunicare in maniera
estremamente chiara, in modo da «gestire le attese dei
mercati», e di coordinare, laddove possibile, gli
interventi tra i singoli paesi. In quest'ambito,
«andrebbe data priorità al mettere fine a quei programmi
che hanno un significato impatto distorsivo sui mercati
finanziari e che prevedono l'assunzione da parte dei
governi di rilevanti esposizioni al debito. Tuttavia il
timing e la modalità di queste decisioni devono essere
soppesate con riguardo alle condizioni dei mercati
finanziari e, specificamente, di quanto illiquidi o
fragili possano ancora essere».
Guardando agli effetti delle misure adottate nel corso
dell'ultimo biennio da parte delle banche centrali e dei
governi delle 13 maggiori economie, gli esperti del
Fondo ritengono che gli interventi siano stati in buona
misura efficaci anche perchè sono stati ben comunicati
ai mercati. Inoltre governi e banche centrali sono stati
efficaci nell'affrontare in due fasi diverse i problemi
di liquidità prima e di liquidità poi degli istituti
bancari. «Le conclusioni di questo studio - scrivono gli
economisti del Fondo - sono che in un ambiente
caratterizzato da alta incertezza dei mercati e di alto
rischio per le controparti, così come è avvenuto nelle
fasi iniziali della crisi quando le preoccupazioni erano
relative soprattutto alla liquidità, gli interventi di
sostegno per garantire la liquidità delle banche sono
stati estremamente efficaci nel calmare i mercati
finanziari. Man mano che la crisi è passata poi da una
problema di liquidità a uno di solvibilità, gli annunci
dei provvedimenti di ricapitalizzazione delle banche e
di acquisti di asset da parte delle autorità hanno
riscosso un importante successo nell'alleviare i rischi
del credito».
21 Settembre 2009 17:28
WASHINGTON
Fmi: no attuazione exit strategy ora
di ANSA
Far ripartire le cartolarizzazioni per non diminuire il
credito
(ANSA) - WASHINGTON, 21 SET - 'Non sollecitiamo al
momento un disimpegno' dalle politiche straordinarie
messe in atto per affrontare la crisi. Cosi' l'Fmi. 'E'
essenziale un coordinamento internazionale per le exit
strategy' altrimenti il rischio e' che ognuno proceda
per la sua strada mettendo a rischio la stabilita'.'Non
c'e' una ricetta comune per tutti i paesi ma dovrebbero
esserci delle linea guida da seguire'. E' necessario far
ripartire le cartolarizzazioni per non diminuire il
credito. 'Ci preoccuperebbe se nell'arco dei prossimi
6-18 mesi ci fosse un ritiro delle risorse concesse alle
banche. Non abbiamo una data' da suggerire per
l'attuazione delle exit strategy ma 'va tenuta sotto
osservazione la stabilita' dei mercati e il disimpegno
non deve avvenire mentre questi sono ancora fragili',
dicono Laura Kodres e Effie Psalida, responsabili del
Global Financial Stability Report. I principi generali
delle exit strategy:considerare la gestione delle
aspettative del mercato; coordinamento fra i vari paesi
e i vari settori del mercato; segnalare ai mercati le
modalita' di disimpegno e i tempi, per consentire ai
partecipanti di prepararsi adeguatamente. Nell'attuare
le exit strategy la priorita' deve andare alle misure
che hanno un impatto distorsivo sui mercati. (ANSA).
21 Settembre 2009 17:54
MILANO – Il Sole 24 Ore
Mega-Ipo e ricapitalizzazioni Sul piatto 20 miliardi di
$
Le società vogliono cogliere l'attimo. La finestra del
rally borsistico è troppo ghiotta e, con tutta questa
liquidità in giro, trovare un compratore di azioni non è
difficile. Così, tra il collocamemento del colosso del
Drago China Metallurgical (a Shangai ha debuttato
guadagnando il 25,5%), quello del 9 ottobre prossimo dei
casinò di Macao (Wynn resort) e l'annunciata Ipo della
controllata brasiliana del Santander i soldi
"rastrellati" sul mercato primario sono ben 14 miliardi
di dollari. Se a queste mega-operazioni si aggiunge,
poi, la ventilata ipotesi di Royal Bank of Scotland (Rbs)
per una ricapitalizzazione fino a 6,5 miliardi, la cifra
delle operazioni straordinarie raggiunge 20 miliardi di
dollari.
Certo, la banca britannica non è detto dia seguito alle
voci che la riguardano. Ciò detto, è chiaro che le
aziende stanno cercando, oltre all'emissione di
corporate bond, altre vie per finanziare la propria
attività d'impresa. Così Rbs, che vuole ridurre il
ricorso alle garanzie sugli asset a rischio fornite dal
Governo britannico, sta monitorando il mercato riguardo
un possibile aumento di capitale fino 4 miliardi di
sterline. Secondo quanto riferito dal Financial Times,
l'operazione ridurrebbe comunque di poco il peso dello
schema di protezione definito dal Governo che prevede
un'assicurazione per circa 300 milioni di toxic asset
presenti nei bilanci della banca. Un meccanismo che,
peraltro, prevede l'emissione di 19,5 miliardi di
sterline di azioni B per far fronte alle commissioni per
lo "schema di protezione" e che, se convertite in azioni
comuni, porterebbero la partecipazione di Downing Street
all'83% del capitale.
Diverse, ovviamente, le motivazioni alla base degli
altri mega-deal. L'Ipo del business brasiliano di
Santander è, in parte, finalizzato a finanziare
l'espansione della rete della banca spagnola in Sud
America: l'obiettivo è aprire circa 600 nuovi sportelli
al 2013. Per questo, se il prezzo del collocamento verrà
fissato sulla parte alta della forchetta, la somma
potenzialmente raccolta sarebbe di 7,3 miliardi di
dollari. Si tratterebbe del più grande sbarco in Borsa
negli Usa (è previsto il dual listing a Wall Street e al
Bovespa), dalla quotazione di Visa nel marzo del 2008.
Un po' diverso il collocamento del casinò di Macao,
posseduto da Wynn Resorts. In questo caso il management
della holding vuole approfittare della tenuta del
business del gioco nell'isola del Far East rispetto al
forte calo del giro d'affari legato all' "azzardo" come
è accaduto, per esempio, in quel di Las Vegas. La
positiva risposta degli investitori ha convinto Wynn
resort ad aumentare le azioni date in collocamento, fino
ad arrivare ad un valore massimo ipotetico di 1,6
miliardi di dollari.
Borse europee: Chiusura
negativa, Milano la peggiore
21.09.2009
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi
in ribasso. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,7%, lo
SMI a Zurigo lo 0,3%, il CAC40 a Parigi lo 0,4%, il DAX
a Francoforte lo 0,6% e il FTSE MIB a Milano l'1,9%.
Gli operatori hanno osservato che al mercato sono
mancati oggi dei nuovi impulsi. Le notizie positive
arrivate la scorsa settimana dal fronte macroeconomico
sarebbero ormai scontate nelle valutazioni di molti
titoli.
I minerari hanno guidato la lista dei ribassi. BHP
Billiton (GB0000566504) ha perso il 2,7%, Kazakhmys
(GB00B0HZPV38) il 3,3%, Rio Tinto (GB0007188757) il
3,4%, Vedanta (GB0033277061) il 3,5% e Xstrata
(GB0031411001) il 3,6%. I prezzi dei metalli di base
sono calati oggi a Londra.
Male anche i titoli dei produttori di fertilizzanti. K+S
(DE0007162000) ha chiuso in calo del 3,8% e Syngenta
(CH0011037469) del 2,1%. Potash (CA73755L1076), il primo
produttore mondiale di sali di potassio, ha lanciato un
profit warning.
Royal Bank of Scotland (GB0006764012) ha perso a Londra
il 5,2%. Secondo delle voci di stampa la grande banca
britannica potrebbe emettere nuovi titoli per alcuni
miliardi di sterline (per ulteriori dettagli clicca
qui).
ArcelorMittal (LU0323134006) ha perso a Parigi il 3,6%.
Exane BNP Paribas ha declassato oggi il titolo del
colosso dell'acciaio da "Outperform" a "Neutral" (per
ulteriori dettagli clicca qui).
Iberdrola (ES0144580Y14) ha perso a Madrid l'1,4%.
Citigroup ha tagliato oggi il suo rating sul titolo
della prima impresa spagnola delle utilities da "Buy" a
"Hold".
Allianz (DE0008404005) ha guadagnato a Francoforte
l'1,4%. J.P. Morgan ha promosso il titolo della prima
compagnia assicurativa europea ad "Overweight" (per
ulteriori dettagli clicca qui).
Nel settore dell'Information Technology Cap Gemini
(FR0000125338) ha guadagnato il 2,7% e SAP
(DE0007164600) lo 0,8%. Dell Computer (US24702R1014) ha
annunciato oggi di aver raggiunto un accordo per
rilevare Perot Systems (US7142651055).
Redazione Borsainside 18.30
21 Settembre 2009 18:32
NEW YORK
Crisi: blue-chip Usa appoggiano riforma compensi
di ANSA
Da At&t, Cisco e Hewlett-Packard ok a modifiche volute
da Obama
(ANSA) - NEW YORK, 21 set - Un gruppo di societa'
blue-chip sta valutando di cambiare volontariamente le
proprie pratiche sui compensi. Il Conference Board,
gruppo di business-reserach nonprofit, potrebbe
annunciare il proprio appoggio a una serie di principi
vicini a quelli per i quali Barack Obama sta spingendo,
incluso legare compensi a performance. Fra le societa'
intenzionate a sostenere volontariamente le modifiche
figurano At&t, Cisco Systems, Hewlett-Packard e Tyco
International.
21 Settembre 2009 20:34
NEW YORK
Aig: non e' chiaro se riuscira' a ripagare prestito
di ANSA
Lo sostiene la Corte dei conti statunitense
(ANSA) - NEW YORK, 21 set - Aig potrebbe non ripagare il
prestito ottenuto dal governo. Lo sostiene il Government
of Accountability office (Gao). 'Al momento non chiaro''
se il colosso assicurativo riuscira' o meno a ripagare
il prestito, ha avvertito la Corte dei conti
statunitense.
21 Settembre 2009 23:09
NEW YORK
Crisi: Obama preoccupato per la disoccupazione
di ANSA
Sara' un 'grande problema per almeno un altro anno'
(ANSA) - NEW YORK, 21 set - La disoccupazione sara' 'un
grande problema' per almeno un altro anno. Lo afferma il
presidente americano Barack Obama. Il capo della Casa
Bianca ha parlato nel corso di un'apparizione al 'Late
Night with David Letterman', la prima di un presidente
degli Stati Uniti in carica nel popolare show della
notte della Cbs. E' stata anche la settima apparizione
tv di Obama in 48 ore, dopo i cinque talk show di
domenica e il discorso da Troy, nello stato di New York.
21 Settembre 2009 23:30
NEW YORK
UBS, IL PEGGIOR MARCHIO BANCARIO DEL MONDO
di WSI
Le banche sono giustamente malviste, di questi tempi. Ma
non e' Citibank l'istituto con l'immagine piu'
malconcia. E' del colosso svizzero nazionalizzato ("UBS:
U & Us" lo slogan sulle tv americane) il marchio
crollato di piu' nel 2009.
A prima vista Citibank potrebbe sembrare la banca piu'
malconcia del settore finanziario, in termini di
immagine. Ma non e' cosi'. L'onore al "demerito"
appartiene a UBS. Secondo il Best Global Brands di
Interbrand — un indice che tiene conto di fatturato,
utili e altri fattori che danno una misura la solidita'
del brand dell'azienda — il valore del marchio UBS e'
crollato del 50% nel 2009. Non solo e' il calo piu'
marcato tra i titoli finanziari. E' il piu' alto tra
tutte le componenti del Best Global Brands. Cioe' UBS e'
sceso piu' di ogni altro marchio al mondo quest'anno.
Le difficolta' che il brand di UBS sta attraversando —
in gran parte a causa della crisi finanziaria, ma anche
per lo scandalo fiscale e la guerra con il fisco degli
Stati Uniti che l'ha coinvolta in parallelo — potrebbe
compromettere seriamente il tentativo dell'istituto
svizzero (ormai nazionalizzato dal governo di Berna) di
apportare rilevanti cambiamenti nell'ambito della
propria strategia di business, del management e della
gestione dei rischi tramite una massiccia campagnia
pubblicitaria da decine di milioni di dollari sulle Tv
Usa basta sullo slogan "UBS: U & Us".
L'obiettivo di tali iniziative e' rafforzare il focus
sui clienti e iniziare un nuovo corso positivo. Ma
riconquistare la fiducia perduta sara' un'impresa molto
ardua.Nel 2000 UBS aveva sborsato diversi miliardi per
aggiudicarsi Paine Webber. In un primo momento la
societa' ha preso il nome di "UBS PaineWebber". Ma nel
2003 il nome e' diventato "UBS Wealth Management USA",
proprio come e' avvenuto per Credit Suisse, che ha
preferito rinunciare alla presenza di First Boston nel
nome, passando da CSFB a CS.
Ora secondo alcune voci di mercato sembra che UBS abbia
intenzione di ritornare al marchio precedente. Stando
infatti a quanto riferito da persone informate sui
fatti, Bob McCann — il principale candidato per guidare
il braccio di brokeraggio di UBS — vorrebbe tornare al
nome Paine Webber, buttando alla spazzatura
completamente il marchio UBS ormai infangato. Secondo
BrandChannel potrebbe essere una buona idea, perche'
dopo un periodo in cui la societa' non ha investito
abbastanza nelle iniziative di promozione del suo brand,
e' arrivato il momento di cambiare strategia. Tuttavia
"anche se UBS riuscisse ad ottenere nuovamente una certa
stabilita', incontrera' comunque enormi difficolta' a
riconquistare la fiducia nel suo marchio", sostengono
gli analisti BrandChannel.
Citi ad ogni modo
non si trova in una situazione molto migliore di quella
della concorrente elvetica. Il brand Citibank (ora che
anche questa e' una banca pubblica controllata dal
governo americano) ha infatti perso quest'anno il 49%
del suo valore.
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Altre grane per Ubs, stavolta nel mirino della borsa
svizzera: l'organo di sorveglianza Six Exchange
Regulation ha aperto un'inchiesta nei confronti della
grande banca elvetica per sospetta violazione delle
norme relative alla pubblicazione di dati rilevanti per
l'andamento dei corsi borsistici, per quanto riguardo il
periodo 2007-2008. Pure sotto indagine e' un'eventuale
infrazione delle direttive di corporate governance (le
regole che garantiscono gli interessi degli azionisti)
nel quadro del rapporto di gestione 2008, ha comunicato
l'autorita' di controllo. La durata dell'indagine non e'
nota e non verranno fornite ulteriori precisazioni prima
che essa si sara' conclusa.
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