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PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Martedì 22 Settembre 2009

PARTE  2

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..... Martedì 22 Settembre 2009 ..... Martedì 22 Settembre 2009 ..... Martedì 22 Settembre 2009 .....
 

 

 

 

22 Settembre 2009 01:00 NEW YORK
USA: IL 40% DEI JUNK BOND SARA' CARTA STRACCIA ENTRO IL 2013
di WSI
Un altro giocattolo si e' rotto. Gli Stati Uniti saranno colpiti da una seconda ondata di inadempienze nei pagamenti.
Circa il 40% dei junk bond (titoli spazzatura, cioe' ad alto rischio e alto rendimento) in circolazione a fine 2008 sono con ogni probabilita' destinati a "saltare" entro il 2013 per il fallimento delle aziende emittenti. Quando la sfilza di debiti societari dovranno essere restituiti e le misure del governo Usa per il rilancio dell'economia avranno termine, gli Stati Uniti saranno colpiti da una seconda ondata di inadempienze nei pagamenti.

 

 

La Borsa di Tokyo è oggi chiusa per festa
22.09.2009
La Borsa di Tokyo è rimasta anche oggi chiusa. I mercati finanziari giapponesi riapriranno giovedì prossimo. Mentre ieri è stata la festa degli anziani, domani si celebra la festa dell'equinozio d'autunno. Il Governo giapponese ha deciso perciò di creare un ponte.
Redazione Borsainside 7.30

 

 

22 Settembre 2009 09:32 NEW YORK – Il Sole 24 ore
Vertice Onu sul clima.L'Europa preme sugli Usa
I leader del mondo che si incontrano oggi al Palazzo di Vetro per discutere di cambiamenti climatici, troveranno sul tavolo una tonnellata fra appelli, lettere e raccolte di firme. Vengono da scienziati, organizzazioni non governative, associazioni ambientaliste e – last but not least – amministratori delegati.
Nel mondo del grande business, ci sono ormai almeno una decina di coalizioni, nate per sensibilizzare il mondo politico di fronte ai rischi del cambiamento climatico. Una di queste, il Carbon Disclosure Project ha presentato ieri alle Nazioni Unite un documento dove rivela che il 52% delle aziende dello S&P 500 (ovvero le principali imprese americane) ha già adottato misure per la riduzione delle emissioni-serra, in barba alle lentezze della politica. «Le grandi aziende – ha detto Paul Dickinson, il capo del progetto – dimostrano di essere pronte, capaci e perfino desiderose di intraprendere misure per il taglio dell'anidride carbonica».
La riunione odierna è stata convocata dal segretario generale Ban-Ki Moon, alla vigilia dell'Assemblea generale dell'Onu che comincia domani, con un'esplicita motivazione: il maxi-vertice climatico di Copenhagen (7-18 dicembre) è ormai alle porte e, finora, le trattative non hanno registrato che marginali progressi. L'unica buona notizia viene dal calo record, complice la recessione, delle emissioni globali di CO2 (-2,6% quest'anno secondo l'Agenzia internazionale dell'energia).
Al contrario, si cominciano a registrare i primi diverbi. Harry Reid, capo della maggioranza democratica al Senato di Washington, ha dichiarato con tranquillità che la legge sul tema – fortissimamente voluta dal presidente Obama – potrebbe venir approvata anche l'anno prossimo. «Scusate – ha risposto seccato John Bruton, ambasciatore dell'Unione Europea in America – ma il Senato crede davvero che tutti i Paesi del mondo accetteranno decisioni stringenti a Copenhagen, anche in assenza di un chiaro impegno degli Stati Uniti?». La domanda è retorica. Perché la risposta è: no.
La legge già passata alla Camera americana prevede impegni molto meno stringenti di quelli adottati in Europa. Ci sono parecchi senatori, anche fra le fila democratiche, che si oppongono a riduzioni obbligatorie delle emissioni se Cina, India e Brasile non faranno altrettanto. E corrono il rischio di venir sorpassati, dalla storia e dai fatti.
La Xinhua, l'agenzia di stampa cinese, annuncia che oggi il presidente Hu Jintao «farà al mondo una proposta concreta sulle emissioni serra», lasciando intendere che sarà memorabile. Potrebbe essere propaganda. Ma, visto l'impegno col quale la Cina sta ripensando da due anni al proprio sistema energetico – con investimenti di decine di miliardi di dollari – potrebbe anche essere il preludio a qualche seria novità.
Al Campidoglio di Washington, qualcuno potrebbe storcere il naso con sospetto. Ma fra i ranghi del grande business, non succederà. «Se non ci muoviamo subito – ha detto Brad Figel, direttore degli affari pubblici della Nike – tutto diventerà più costoso, più arduo e rischioso». «Il 95% dei nostri prodotti è basato sul cotone – ha rimarcato Anna Walker di Levi Strauss, durante la presentazione del Carbon Disclosure Project – e la scarsità d'acqua potrebbe diventare un dramma».
E mentre in Senato c'è chi sostiene che le regole sul cap-and-trade dell'anidride carbonica (tetti alle emissioni e un sistema di mercato per scambiare i diritti a emettere) danneggerebbero l'industria americana, perfino Wal-Mart va controcorrente. «È una partita difficile, ma stiamo diventando sempre più energeticamente efficienti», manda a dire Greg Timble, direttore per le "nuove energie" presso la più grande catena di distribuzione del mondo.
Tuttavia, la riunione di oggi non è chiamata a decidere niente: la sede per le decisioni è e resta Copenhagen. Su invito di Ban-Ki Moon però, sono attese dichiarazioni di intenti. Il neo-premier Yukio Hatoyama, oggi al suo debutto internazionale, dirà che il Giappone è pronto a tagliare le emissioni del 25% entro il 2020, scavalcando la coraggiosa Europa. Ma sono Obama e Hu Jintao – i due primi inquinatori del mondo – a doversi esprimere, per cambiare i destini di Copenhagen. Il primo, ha un Senato a cui rendere conto. Il secondo, no.

 

 

Martedì 22 Settembre 2009 8:14 PARIGI – MF
Allarme Ocse sulle banche Ue, occorrono stress test più rigorosi
Da MF - Milano Finanza: Il peggio è davvero passato? L'Ocse non sembrerebbe esserne tanto sicuro, visto che ha lanciato un allarme sulle condizioni delle banche europee. Nel rapporto pubblicato ieri sull'economia Ue, l'Ocse ha sottolineato che l'incertezza persistente nel settore bancario “richiede ulteriori azioni: stress test sistematici, rigorosi e trasparenti sono necessari per chiarire le esigenze di capitale delle singole banche europee”. Questo perché “in molti paesi dell'Unione rimangono incertezze sulla portata dei problemi collegati alla svalutazione degli asset nei bilanci delle banche e preoccupazioni sulla possibilità che le banche stesse non siano sufficientemente capitalizzate per fronteggiare un ulteriore peggioramento delle condizioni economiche”.

 

 

Martedì 22 Settembre 2009 8:15 WASHINGTON – La Repubblica
Piano-shock di Obama per la ripresa
Da La Repubblica: “Non possiamo tornare a un'epoca in cui la Cina e la Germania ci vendevano tutto, noi c'indebitavamo coi mutui e le carte di credito, e non riuscivamo ad esportare verso quei paesi”. Così Obama ha illustrato la filosofia del piano che gli Stati Uniti presenteranno giovedì al G20 di Pittsburgh. E' intitolato “Programma-quadro per una crescita sostenibile ed equilibrata”. Contiene ricette precise per ciascuno dei grandi blocchi dell'economia globale. Gli Stati Uniti s'impegnano ridurre il loro deficit pubblico e l'indebitamento privato. La Cina deve dipendere meno dalle esportazioni e stimolare i propri consumi interni: in cambio otterrà più poteri nelle istituzioni. L'Europa dovrà varare le riforme strutturali che aiutino gli investimenti privati, inclusa una maggiore flessibilità del mercato del lavoro.

 

 

22 Settembre 2009 10:46 BERLINO
Opel: verso taglio 11mila posti
di ANSA
Stampa, la decisione presa da Magna. Oltre 4.000 in Germania
(ANSA) - BERLINO, 22 SET - Magna, l'azienda che preso il controllo della Opel, ha in programma un taglio di 10.952 posti di lavoro della controllata tedesca. Secondo la Frankfurter Allgemeine Zeitung, in Germania i tagli sarebbero 4.116 (3.300 operai e 800 impiegati), ma i 4 stabilimenti verrebbero salvati. Dopo la Germania, il Paese con maggiori tagli sarebbe il Belgio dove la fabbrica di Anversa - 2.517 operai - verrebbe chiusa. Seguono Spagna (2.090 posti minacciati), Gran Bretagna (1.373) e Polonia (437).

 

 

22 Settembre 2009 10:49 MILANO – Il Sole 24 ore
Disoccupazione ai massimi da tre anni. Persi in tre mesi 378mila posti di lavoro
Cresce la disoccupazione in Italia, al 7,4% nel secondo trimestre dal 6,7% dell'analogo periodo del 2008. Lo rileva l'Istat. Si tratta del livello più alto degli ultimi tre anni. Rispetto al primo trimestre 2009, al netto dei fattori stagionali, il tasso di disoccupazione aumenta di un decimo di punto.

Il tasso di disoccupazione - rileva l'istituto di statistica - aumenta rispetto a un anno prima di nove decimi di punto percentuale per gli uomini e di appena un decimo di punto per le donne, posizionandosi rispettivamente al 6,3 e all'8,8 per cento. Nel Nord l'innalzamento dell'indicatore (dal 3,8 al 5,0 per cento) riguarda sia gli uomini sia le donne; nel Centro il tasso di disoccupazione si porta al 6,7 per cento dal 6,4 per cento di un anno prima, a sintesi di una crescita di moderata entità per la componente maschile e di una sostanziale stabilità per quella femminile. Nel Mezzogiorno il tasso di disoccupazione risulta pari al 12,0 per cento, appena un decimo di punto in più rispetto al secondo trimestre 2008. La crescita riguarda esclusivamente gli uomini. Per gli stranieri il tasso si porta, nel secondo trimestre 2009, all'11,0 per cento dall'8,8 per cento di un anno prima.

In tre mesi persi 378mila posti di lavoro
Nel secondo trimestre il numero di occupati è sceso a 23.203.000 unità e ha registrato un calo dello 0,3% rispetto al primo trimestre in termini destagionalizzati. Rispetto al secondo trimestre del 2008 - comunica l'Istat - si registra una flessione dell'1,6%, pari a 378mila unità, il peggior dato dal secondo trimestre del 1994. «Il risultato - spiega l'istutito di statistica - sintetizza il protrarsi della caduta dell'occupazione autonoma delle piccole imprese, l'accentuarsi del calo dei dipendenti a termine e la nuova riduzione del numero dei collaboratori». L'offerta di lavoro registra, rispetto allo stesso periodo del 2008, una riduzione dell'1% (-241.000 unità). Rispetto al primo trimestre 2009, al netto dei fattori stagionali, l'offerta di lavoro si riduce dello 0,2%. Il tasso di occupazione della popolazione tra 15 e 64 anni scende dal 59,2% del secondo trimestre 2008 all'attuale 57,9 per cento. Il numero delle persone in cerca di occupazione sale invece a 1.841.000 unità (+137.000 unità, pari al +8,1% rispetto al secondo trimestre 2008). In rapporto alla caduta dell'occupazione, la crescita più contenuta della disoccupazione si associa al nuovo sensibile incremento dell'inattività (+434.000 unità, pari al +3,0%) concentrato nelle regioni meridionali e dovuto a fenomeni di scoraggiamento, alla mancata ricerca del lavoro di molte donne per motivi familiari, al ritardato ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.

 

 

22 Settembre 2009 11:53 WASHINGTON – Il Sole 24 ore
Internet senza limiti negli Stati Uniti
La proposta della Fcc ai gestori statunitensi: Internet deve essere libera, neutrale e accessibile in qualsiasi forma si voglia. Vale a dire che i provider non dovranno più prevedere filtri, rallentamenti e lucchetti alle loro reti per bloccare applicativi "sgraditi", come per esempio il P2p e le telefonoate Voip.
E' la proposta di estensione al regolamento presentata da Julius Genachowski a capo della Commissione federale per le comunicazioni
(Fcc) degli Stati Uniti. Una presa di posizione importante che mira a eliminare qualsiasi tipo di vincolo possa essere imposto al traffico da parte dei fornitori di accesso al Web via rete terrestre e cellulare. E i gestori americani hanno già iniziato ad alzare gli scudi. Anche perché la proposta di Genachowski, nel concreto, prevede l'aggiunta di altre due regole permissive alle quattro già in esame sulla "net neutrality", che mirano a lasciare agli utenti un'ampia libertà di utilizzo purché nei limiti di legge. La prima nuova norma impone ai provider di non bloccare in nessun modo il traffico sul loro network né di favorire alcune applicazioni a discapito di altre; in questo modo non potranno penalizzare servizi alternativi a quelli offerti direttamente dal provider. L'altra nuova regola chiede agli operatori di essere trasparenti su come amministrano il flusso di rete. Lo scopo di Genachowski è continuare a mantenere Internet come una "straordinaria piattaforma per l'innovazione, la creazione di nuovi lavori, gli investimenti e le opportunità". E il capo della Fcc
continua: "oggi non possiamo immaginare le nostre vite senza Internet, così come è impossibile pensare di rimanere senza acqua e lampadine".
Ed è un fiume in piena quando dichiara che bisogna "preservare e mantenere aperto il Web. E' vitale che la grande Rete continui a essere il motore dell'innovazione, della crescita economica, della competizione e della democrazia". Insomma, l'istanza per impedire che vengano posti limiti al traffico passante per i provider ha scopi nobili e non è un "dispetto" come alcuni dei portavoce si sono affrettati (forse avventatamente) a commentare. E lo stesso Genachowski ci tiene a sottolinearlo: "Non è un apparato normativo imposto dal governo all'uso di Internet. Stiamo parlando di giuste regole affinché venga preservato il potenziale del Web". Dunque non verranno accettate giustificazione da parte degli operatori sull'uso di meccanismi di blocco per presunti scopi di ottimizzazione del traffico. Dovranno lasciare piena libertà di movimento all'utente
connesso: neutralità insomma, sarà poi la persona a doversi giustificare per i comportamenti al limite della legge. Una tegola per i provider che si sono sempre trincerati dietro a motivazioni tecniche per penalizzare, in ultima analisi, applicazioni e servizi che erano in contrasto con la loro strategia aziendale. Un caso su tutti è rappresentato dal Voip, ma anche dal P2p che, soprattutto per le reti cellulari, sono due protocolli ben poco graditi. Per il momento però le intenzioni di Genachowski si devono scontrare con la consultazione di ottobre della Fcc, cioè quando saranno messe sul tavolo queste e altre questioni. Se dovesse passare la proposta del direttore della Commissione, si potrebbe generare un'onda d'urto che molto probabilmente arriverebbe a investire l'Europa. E di conseguenza anche
l'Italia: sarebbe l'occasione giusta per chiedere ai gestori di telefonia fissa e mobile di aprire, senza indugi, i rubinetti.

 

 

Borse Asia-Pacifico: Chiusura contrastata, male Shanghai
22.09.2009
Le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi contrastate.
Lo Shanghai Composite ha perso il 2,3% a 2.897,55 punti. La consob cinese ha approvato quattro altre domande di quotazione alla nuova piattaforma dedicata ai titoli high-tech. Gli investitori temono che il nuovo listino che sarà una specie di Nasdaq cinese assorbirà molta liquidità dal resto del mercato. Tra i bancari Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha perso l'1%, Bank of China (CN000A0J3PX9) l'1,5%, China Construction Bank (CN000A0HF1W3) lo 0,9% e Shanghai Pudong Development Bank (CN0009282731) il 4%. Nel settore immobiliare China Vanke (CN0008879206) ha chiuso in ribasso del 2,9% e Poly Real Estate (CN000A0KE8T0) del 3,4%. Tra i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha perso il 2,2% e Sinopec (CN0005789556) il 3,2% Il prezzo del petrolio ha perso ieri a New York più del 3%.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in rialzo dell'1,1% a 21.472,85 punti. China Mobile (HK0941009539) ha guadagnato il 2,2%. Il colosso della telefonia mobile ha comunicato ieri di aver registrato ad agosto 5,3 milioni di nuovi utenti. Cheung Kong Holdings (HK0001000014) ha chiuso in rialzo dell'1,7%. Il miliardario Li Ka-shing ha aumentato la sua partecipazione nella seconda impresa immobiliare di Hong Kong al 40,33%. Esprit (BMG3122U1457) ha guadagnato il 3,9%. HSBC ha alzato il suo rating sul titolo della catena d'abbigliamento casual da "Neutral" ad "Overweight".
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha perso lo 0,3% e il Taiex a Taipei lo 0,5%. Il Kospi a Seul e lo Straits Times a Singapore hanno guadagnato entrambi l'1,4%.
Redazione Borsainside 12.00

 

 

22 Settembre 2009 12:04 NEW YORK
Bank of America: verso restituzione garanzia
di ANSA
Riconsegna al governo Usa 425 mln di dlr non usati su Merrill
(ANSA) - ROMA, 22 SET - Bank of America restituira' al governo Usa 425 mln di dlr per estinguere una garanzia, non usata, sulle attivita' di Merrill Lynch. Il pagamento a favore di Merrill Lynch, rilevata da Bank of America nel 2008 dopo il crac di Lehman Brothers, servira' a mettere fine al contenzioso sui soldi che l'istituto deve alle autorita' federali in cambio della promessa di assorbire perdite su 118 mld di dlr di attivita' che fanno capo alla banca d'investimento.

 

 

22 Settembre 2009 13:03 BRUXELLES
Ue: Google non viola norme su marchi
di ANSA
Pubblicate conclusioni dell'avvocato generale Corte di giustizia
(ANSA) - BRUXELLES, 22 SET - Google non viola le norme Ue consentendo agli inserzionisti di acquistare parole chiave che coincidono con marchi registrati. E' il parere l'avvocato generale della Corte di giustizia Ue, Poiares Maduro, su cui i giudici si baseranno per formulare la sentenza. Sotto i riflettori della Corte e' finito il sistema pubblicitario di Google, che consente, dopo aver digitato una parola nella barra del motore di ricerca, di visualizzare annunci pubblicitari accanto ai risultati naturali.

 

 

22 Settembre 2009 14:05 GINEVRA
Banche: pretura Lugano a Ubs, informi clienti
di ANSA
Due americani potranno sapere se sono in lista per fisco Usa
(ANSA) - GINEVRA, 22 SET - La Pretura di Lugano avrebbe chiesto a Ubs di dire a due clienti americani se si trovano sulla lista trasmessa al fisco Usa. Lo ha affermato la Radio svizzera italiana. Si tratta di una svolta importante perche' la banca finora si era limitata ad informare 52.000 clienti (americani o che avevano rapporti col fisco americano) che potevano potenzialmente trovarsi sulla lista di cui gli Stati Unti entreranno in possesso, informandoli sul fatto che potevano autodenunciarsi.

 

 

22 Settembre 2009 15:06 SINGAPORE
Citigroup: il Gic vende parte della sua quota
di ANSA
Cosi' il fondo di Singapore realizza un guadagno di 1,6 mld dlr
(ANSA) - ROMA, 22 SET - Il fondo sovrano di Singapore, Gic, ha venduto la meta' della propria quota in Citigroup realizzando un profitto di 1,6 mld di dlr. E cio' grazie al rimbalzo dei mercati azionari. Con la vendita la quota azionaria del Government of Singapore Investment Corp in Citigroup e' scesa sotto il 5%. Il valore delle azioni di Citigroup e' quadruplicato dopo che il titolo era sceso sotto un dollaro il 5 marzo scorso.

 

 

22 Settembre 2009 16:04 BRUXELLES
Ue: banche italiane le piu' care d'Europa e meno trasparenti
di ANSA
''E nascondono i costi'', dice rapporto della Commissione Ue
(ANSA) - BRUXELLES, 22 SET - Le banche italiane sono le piu' care d'Europa, quelle che hanno piu' costi nascosti e sono tra le meno trasparenti d'Europa: cosi'l'Ue. La Commissione Ue punta il dito contro gli istituti di credito d'Italia, al primo posto nella classifica Ue del caro-conto. 'Tutte le voci di spesa del conto sono piu' alte della media e fanno dell'Italia il Paese dove i conti in banca costano di piu'', si legge nel rapporto di Bruxelles. Secondo lo studio, in media un conto italiano costa 253 euro, contro i 178 della Spagna, 154 della Francia, 103 della Gran Bretagna, 89 della Germania e i 27 della Bulgaria, la meno cara d'Europa. Nonostante i costi elevati, i clienti delle banche italiane non cambiano istituto. Per paura dei costi nascosti: solo il 9% ha spostato il conto negli ultimi due anni, ''perche' il consumatore non capisce cosa paga quando gli offrono un nuovo conto e per mancanza di trasparenza non riesce a confrontare le offerte e resta con quello che ha'', spiegano i tecnici di Bruxelles.I servizi della Commissione Ue, che si occupano della protezione dei consumatori, autori del rapporto, hanno analizzato i costi dei conti correnti bancari di tutti i Paesi dei 27, basandosi su dati pubblicati sui siti web delle banche approfonditi con contatti diretti con gli istituti presi in esame.(ANSA).

 

 

22 Settembre 2009 17:25 NEW YORK
Fmi: politica monetaria non responsabile della crisi
di ANSA
Si' a ruolo piu' ampio per le banche centrali
(ANSA) - NEW YORK, 22 SET - La politica monetaria non e' responsabile della crisi attuale, ma i suoi responsabili avrebbero potuto individuare i segnali di allerta. Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale nei primi capitoli del World Economic Outlook, secondo il quale potrebbe essere necessario un ampliamento del mandato delle banche centrali al fine di integrare la stabilita' macrofinanziaria.

 

 

22 Settembre 2009 17:27 BRUXELLES
Bilancio Ue, quota record ad aiuti anti recessione
di ANSA
Il 40% e 'andato a misure per l'occupazione e la crescita
(ANSA) - BRUXELLES, 22 SET - Nel 2008 il 40% delle risorse Ue e' stato investito per finanziare misure a favore dell'occupazione e della crescita. Una percentuale 'record' che non ha precedenti, ha detto il commissario Ue al budget, Algirdas Semeta, che ha presentato il Rapporto finanziario 2008 della Commissione. Rapporto dal quale emerge come Francia, Spagna, Germania e Italia restino i maggiori beneficiari dei fondi Ue, per un totale di 47,3 miliardi.

 

 

22 Settembre 2009 17:40 ROMA
In Europa 45 milioni di lavoratori stressati
di ANSA
E 55 milioni soffrono di problemi muscolari legati all'attivita'
(ANSA) - ROMA, 22 SET - Lavoratori sempre piu' stressati: e in Europa 45 milioni di cittadini, sono colpiti da stress legato al lavoro,riferisce un rapporto Cesi. E il numero dei 'sofferenti da lavoro' e' in forte aumento. I dati sono stati riferiti dal segretario generale della Cesi, Helmut Mullers che ha riferito, inoltre, che 50-55 milioni di lavoratori europei presentano problemi muscolo-scheletrici e 5 milioni soffrono di infiammazioni legate all'attivita' di lavoro.

 

 

22 Settembre 2009 17:45 ROMA
Euro supera quota 1,48 dollari massimo da un anno
di ANSA
La moneta europea guarda alla Federal Reserve
(ANSA) - ROMA, 22 SET - L'euro supera la soglia 1,48 dollari e riaggancia i massimi da un anno a questa parte. La moneta europea ha raggiunto 1,4822 dollari. Il livello piu' alto dal 23 settembre 2008, per poi assestarsi attorno a quota 1,48 dollari.Il movimento dell'euro conferma la stretta correlazione con il mercato azionario e riflette l'attesa per l'esito della riunione di politica monetaria della Federal Reserve, che si concludera' domani.

 

 

Martedì 22 Settembre 2009 18:05 NEW YORK
Fmi: Fed e banche centrali hanno ignorato i segnali d'allarme
Di BlueTG.it
L’asset bubble non poteva essere ignorata, eppure la Federal Reserve e le altre banche centrali hanno sottovalutato i segnali provenienti dal mercato immobiliare residenziale agli inizi della decade.
E’ questa l’opinione degli esperti del Fondo monetario internazionale che nel suo rapporto semestrale sul World Economic Outlook punta il dito, pur precisando che la “pistola fumante” che ha scatenato l’attuale crisi finanziaria non pare essere stata la politica monetaria accomodante.
Le banche centrali hanno saputo affrontare correttamente la crisi con stimoli all’economia reale, tuttavia secondo gli esperti hanno la colpa di non essersi rese conto per tempo della tempesta che stava arrivando, nonostante fossero emersi “segnali d’allarme prima dell’attuale crisi che i policy maker avrebbero potuto osservare” con maggiore attenzione. (l.s.)

 

 

22 Settembre 2009 18:19 NEW YORK
Fmi annuncia, l'economia rialza la testa
di ANSA
Ma la ripresa sara' lenta e pesa la disoccupazione
(ANSA) - NEW YORK, 22 SET - ''L'economia inizia a riprendersi dalla piu' severa crisi finanziaria dalla Grande Depressione, ma la ripresa sara' lenta'', dice Fmi. ''L'attivita' economica inizia a rimettersi ma il sistema finanziario resta danneggiato e gli squilibri persistono in diversi paesi'', afferma il Fondo Monetario nel suo World Economic Outlook, ribadendo che la ripresa economica sara' ''lenta e ci sono timori sui danni di lungo termine alla produzione e la disoccupazione e' salita a livelli elevati''.

 

 

22 Settembre 2009 18:29 MILANO – Il Sole 24 ore
Clima: la Cina taglierà «sensibilmente»le emissioni di Co2 entro il 2020
La Cina si impegna a ridurre "sensibilmente" le sue emissioni di CO2 entro il 2020. L'annuncio è venuto dal presidente cinese, Hu Jintao nel corso del summit sul cambiamento climatico convocato dal segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon a New York nella settimana di apertura della 64esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Davanti a una platea di oltre 100 leader mondiali, Hu ha precisato che il suo governo sta portando avanti enormi sforzi per ridurre le emissioni di anidride carbonica per ogni unità di prodotto nazionale lordo di un "margine notevole" entro il 2020, rispetto al 2005. Pechino continuerà ad agire "con determinazione", ha assicurato il presidente cinese illustrando nuovi piani per l'estensione di programmi di risparmio energetico e ambiziosi obiettivi per la riduzione della "intensità" dell'inquinamento. Hu ha parlato di un importante aumento della superficie boschiva, di "tecnologie eco-sostenibili" e di un consumo pari al "15%" sul totale da fonti rinnovabili entro il 2020.
In precedenza Barack Obama aveva detto oggi a New York al vertice Onu sul clima che la minaccia è «grave,«Il tempo rimasto per correre ai ripari sta per scadere», aggiungendo che la sicurezza e la stabilità di tutte le nazioni e di tutti i popoli - la nostra prosperità, la nostra salute e la nostra sicurezza - sono a rischio: se non agiremo rischiamo di consegnare alle future generazioni una catastrofe irreversibile».
Anche il neo primo ministro del Giappone Yukio Hatoyama ha invitato la comunità internazionale a varare «un Green New Deal, come quello iniziato dal presidente Obama». Hatoyama ha ricordato le misure che saranno adottate dal Giappone e che erano già presenti nel «manifesto elettorale» del suo partito, il quale promette «la riduzione del 25% delle emissioni di gas serra entro il 2020». Hatoyama ha però aggiunto che «il Giappone da solo non può fermare il cambiamento climatico» e per questo motivo «i Paesi sviluppati devono guidare la riduzione delle emissioni»..

 

 

Le borse europee salgono, rimbalzano i minerari
22.09.2009
I principali listini azionari europei hanno registrato oggi dei moderati rialzi. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato lo 0,2%, lo SMI a Zurigo lo 0,6%, il CAC40 a Parigi lo 0,3%, il DAX a Francoforte lo 0,7% e il FTSE MIB a Milano lo 0,1%.
I minerari ed i petroliferi sono tornati a salire sulla scia dei prezzi delle materie prime. Nel settore minerario Antofagasta (GB0000456144) ha guadagnato l'1,8%, BHP Billiton (GB0000566504) l'1%, Rio Tinto (GB0007188757) il 2,4% e Vedanta (GB0033277061) l'1,9%. Il prezzo del rame è salito oggi a Londra fino a circa $6,30 a tonnellata. Le quotazioni del metallo rosso avevano chiuso ieri a $6,19 a tonnellata. Il prezzo dell'oro è risalito oggi a New York al di sopra di $1.000 all'oncia.
Tra i petroliferi BP (GB0007980591) ha chiuso in rialzo dello 0,7%, Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) dello 0,5%, Eni (IT0003132476) dell'1,2% e Total (FR0000120271) dello 0,9%. Dopo tre sedute negative di fila il prezzo del petrolio è rimbalzato oggi al NYMEX fino a circa $71,50.
Bene anche i semiconduttori. ASML (NL0000334365) ha chiuso in rialzo dell'1,3%, Infineon (DE0006231004) dell'1,3% e STMicroelectronics (NL0000226223) del 2,4%. I prezzi per le memorie DRAM sono saliti ieri ai loro più alti livelli dall'agosto del 2008.
Carnival (PA1436583006) ha guadagnato a Londra il 5%. La più grande compagnia di crociere al mondo ha pubblicato dei dati di bilancio migliori delle attese degli analisti ed alzato le stime sui suoi profitti per l'intero esercizio.
Accor (FR0000120404) ha chiuso a Parigi in rialzo del 3,3%. Il leader europeo del settore alberghiero ha annunciato oggi che cederà per €272 milioni 158 hotels del suo marchio F1.
UniCredit (IT0000064854) ha perso a Milano il 3,5%. Il mercato teme che la prima banca italiana possa lanciare un importante aumento di capitale (per ulteriori dettagli clicca qui).
Redazione Borsainside 18.45

 

 

22 Settembre 2009 18:54 ROMA
NON E' UN PAESE PER ONESTI: SCUDO FISCALE ANCHE PER IL FALSO IN BILANCIO
di WSI-APCOM
Emendamento presentato dal senatore del Pdl, Salvo Fleres, che amplia la possibilità di aderire allo scudo fiscale a chi abbia commesso una serie di reati tributari o reati societari ad essi connesi.
Arriva lo scudo fiscale anche per il falso in bilancio. Nello scudo fiscale resta il 'salvacondotto' per una serie di reati, tra cui il reato di false comunicazioni sociali, quando questi siano stati commessi per eseguire o occultare reati tributari.
Le commissioni Finanze e Bilancio del Senato hanno approvato una nuova versione dell'emendamento presentato dal senatore del Pdl, Salvo Fleres, che amplia la possibilità di aderire allo scudo fiscale a chi abbia commesso una serie di reati tributari o reati societari ad essi connesi. Resta nella nuova versione l'abolizione dell'obbligo per gli intermediari di segnalare ai fini antiriciclaggio le operazioni sospette.
Il testo dell'emendamento infatti prevede che "l'effettivo pagamento dell'imposta comporta, in materia di esclusione della punibilità penale, limitatamente al rimpatrio ed alla regolarizzazione di cui al presente articolo, l'applicazione della disposizione di cui al già vigente articolo 8, comma 6, lettera c), della legge 27 dicembre 2002, numero 289, e successive modificazioni; resta ferma l'abrogazione dell'articolo 2623 del codice civile" disposta dalla Finanziaria 2006.
In sostanza si esclude la punibilità penale in caso di reati tributari come la dichiarazione fraudolenta, l'infedele dichiarazione, l'omessa dichiarazione, l'occultamento o la distruzione di documenti contabili, quest'ultimo reato fortemente connesso con i reati societari. Ed ecco come si arriva al falso in bilancio: il salvacondotto vale anche per i reati societari, tra cui il falso in bilancio, quando questi siano stati commessi per eseguire od occultare reati tributari. Tra questi ci sono: false comunicazioni sociali in danno della società, dei soci e dei creditori, falsità materiale connessa da privati, falsità ideologica commessa da privati in atto pubblico, falsità in notificazioni in scrittura privata, uso di atto falso, soppressione di istruzione o occultamento di atti veri.

 

 

Martedì 22 Settembre 2009, 19:47
G20, Italia e Australia a Obama: priorità nuove regole mercati
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed il primo ministro australiano Kevin Rudd hanno sottolineato la necessità che la lotta alla speculazione sia una priorità del G20 di Pittsburg in una lettera indirizzata al presidente degli Stati Uniti Barak Obama che presiede il prossimo summit.
Lo dice una nota di Palazzo Chigi.
Nella lettera i due premier chiedono di "portare al centro del dibattito la speculazione finanziaria e le manipolazioni dei mercati, in particolare di quelli delle materie prime".
Berlusconi e Rudd hanno chiesto che nel vertice di Pittsburgh si definiscano iniziative legislative e regolamentari "per assicurare che i mercati delle materie prime possano soddisfare i bisogni di copertura dal rischio, senza amplificare le fluttuazioni di prezzo".
In generale nella lettera si sottolinea che "stabilire ed applicare regole migliori per i mercati finanziari è una priorità assoluta dei nostri governi, una risposta alla crisi tesa a porre la crescita futura su fondamenta più solide. Crediamo che misure volte ad una maggiore trasparenza dei mercati e a ridurre l'eccessivo uso dell'indebitamento, siano una assoluta necessità per combattere la manipolazione dei mercati e ridurre la speculazione destabilizzante".
Oggi nella conferenza stampa dopo l'approvazione della Finanziaria 2010 Berlusconi ha detto che l'Italia parteciperà al vertice "da veri protagonisti della politica estera".

 

 

22 Settembre 2009 19:49 ROMA
Banche: Abi all' Ue, in Italia il conto costa 100 euro
di ANSA
Faissola contesta accuse di Bruxelles su banche italiane care
(ANSA) - ROMA, 22 SET - ''Il prezzo del conto corrente in Italia e' di 100 euro, ben inferiore rispetto a quello diffuso oggi a Bruxelles''. Cosi' l'Abi. Il presidente Corrado Faissola, respinge le valutazioni dalla Commissione Ue, secondo cui le banche italiane sono le piu' care d'Europa e anche quelle che hanno piu' costi nascosti, oltre ad essere tra le meno trasparenti. Secondo quanto si apprende inoltre l'Abi sta predisponendo una risposta articolata al rapporto della Commissione.

 

 

 

 

WALL STREET: RITROVA LA STRADA DEI RIALZI

22 Settembre 2009 22:06 NEW YORK - WSI
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Tornano a prevalere gli acquisti a New York: DJIA +0.52%, Nasdaq +0.39%. Intensa attivita' su commodities e valute (euro al top del 2009). Attesa per la decisione Fed. Avanzano i bond.
Dopo la breve pausa di lunedi' i listini americani sono tornati a guadagnare terreno, spinti dai comparti energetico, finanziario e dei materiali. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.52% a 9829, l’S&P500 lo 0.66% a 1071, il Nasdaq e’ avanzato dello 0.39% a 2046.

A sostenere Wall Street e' stato il calo del dollaro (con l'euro al top del 2009 sopra quota 1.48), la crescita dei prezzi della materie prime, oro in testa, e per l’indice indutriale Dow Jones i rialzi superiori al 3% di JP Morgan e Caterpillar. Tra i migliori titoli nel settore finanziario si sono distitni le societa’ assicuratrici di bond e mutui. MBIA e’ avanzato del 23%, il gruppo rivale Ambac Financial ha messo a segno un +15%. Per tutti i dettagli sui titoli aggressivi in fase di continuazione del rialzo e difensivi in caso di volatilita' e calo degli indici, accedi alla sezione INSIDER. Se non sei abbonato, fallo ora: costa meno di 1 euro al giorno, provalo.

Il progresso del petrolio, in buon recupero dopo il calo di lunedi' che ne aveva causato il ritorno sotto i $70 (ai minimi di quasi 10 giorni), ha permesso all’intero comparto energetico di avanzare. I futures con scadenza ottobre sul greggio hanno guadagnato $1.84 a $71.55 al barile. Per Art Hogan, chief market analyst di Jefferies & Co., il mercato azionario sta prendendo spunti da quello delle commodities, e non viceversa. "I dati macro giunti fino ad oggi sono ok, ma non stanno avendo alcun impatto sulle contrattazioni. Non si ravvisano altri catalizzatori diversi da quelli legati a dollaro e materie prime".

Dal fronte immobiliare e’ emerso che i prezzi delle abitazioni negli Usa sono cresciuti dello 0.3% nel mese di luglio, leggermente al di sotto delle attese. Intanto a Washington la Federal Reserve si e’ gia’ riunita per il meeting di due giorni sui tassi d'interesse, la decsione sara' annunciata mercoledi' alle 20:15 ora italiana. Gli investitori presteranno attenzione a qualsiasi cambiamento del linguaggio utilizzato dalla Banca Centrale che possa anticipare una ripresa delle strette creditizie. L’opinione piu’ diffusa e’ comunque che il costo del denaro continuera’ a rimanere prossimo allo zero.

Nel comparto delle valute, il dollaro si e’ deprezzato nei confronti delle principali monete, scivolando ad un nuovo minimo annuale rispetto all’euro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute era sopra quota 1.4800 (massimo intraday $1.4820). "Cio’ che sta avvenendo sul mercato valutario e’ un chiaro segnale che la Fed non ha per il momento attenzione di apportare modifiche alla propria politica monetaria" ha affermato Joe Trevisani di FX Solutions, secondo cui la moneta unica potrebbe presto spingersi sopra $1.50.

L’oro, bene rifugio per eccellenza, ha chiuso la seduta con un rialzo di $10.60 a $1015.50 l’oncia, vicino al record di $1018.90. In progresso anche i Titoli di Stato, sulla scia della buona asta del Tesoro sui bond a due anni. Il rendimento sul decennale e’ sceso al 3.4560% dal 3.4740% di lunedi’.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 
 

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