.

 
 

 

PARTE  1

INDICE CRONOLOGICO - Lunedì 28 Settembre 2009

PARTE  2

.
             
       
..... Sabato 26 Settembre 2009 ..... Domenica 27 Settembre 2009 ..... Lunedì 28 Settembre 2009 .....
 

 

 

 

26 Settembre 2009 10:00 MILANO – Il Sole 24 Ore
Dal G-8 al G-20:il patto di Pittsburgh per la crescita
PITTSBURGH - Al tredicesimo vertice, a dieci anni dalla sua nascita a Berlino all'ombra della crisi asiatica, il G-20 ha soppiantato il G-8 per diventare il perno dell'«architettura economica internazionale del XXI secolo», il forum di una nuova cooperazione globale tra i 20 paesi, industrializzati ed emergenti, che insieme rappresentano il 90% dell'economia e i due terzi della popolazione mondiale. C'è voluta un'altra crisi ancora più devastante, la prima davvero globale e la peggiore dagli anni '30, per fargli compiere il grande salto di qualità. Il G-8 però non muore, cambia faccia per occuparsi di grande politica, estera in particolare.
È stata l'America di Barack Obama, il presidente multilaterale, a tenere a battesimo la svolta di Pittsburgh, l'embrione di un governo collettivo dell'economia mondiale, a misura dei suoi nuovi equilibri e protagonisti. A comporlo sono i sette Grandi di ieri (Stati Uniti, Canada, Germania, Gran Bretagna, Francia, Italia e Giappone) e quelli di oggi (Russia, Cina, India, Indonesia, Corea del Sud, Austrialia, Brasile, Messico, Argentina, Sudafrica, Arabia Saudita, Turchia e Unione europea). Lo stesso Obama ha fatto, a conclusione del vertice, il bilancio di questo difficile anno: «Abbiamo salvato l'economia globale dal baratro. Abbiamo fermato la diffusione della crisi nel mondo sviluppato anche se sappiamo che c'è ancora molto da fare» ha detto il presidente Usa. E ha esortato i governi dei venti a una stretta collaborazione: «Non possiamo aspettare la prossima crisi per cooperare. Il G-20 deve condividere più responsabilità nella gestione dell'economia».
Il G-20 lavorerà con il sostegno dell'Fmi, il cui capitale ieri è stato a sua volta aggiornato ai nuovi rapporti di forza, e del Financial stability board, destinato a un ruolo crescente nel nuovo assetto della governance mondiale. Secondo il patto di Pittsburgh per «uno sviluppo economico forte, sostenibile ed equilibrato», il G-20 avrà il compito di assicurare il controllo collettivo sull'attuazione, da parte dei singoli paesi, delle misure di stimolo varate per la ripresa. Obama insieme al premier inglese Gordon Brown avrebbe voluto di più: l'adozione su scala globale dell'attuale patto di stabilità europeo, con tanto di criteri e tetti (per deficit, debito, inflazione, tassi). «Inaccettabile» ha replicato a entrambi il cancelliere tedesco Angela Merkel. Con il chiaro appoggio del presidente cinese Hu Jintao.
Niente cifre, niente regole vincolanti, men che meno sanzioni dunque. Invece un codice di comportamento scolpito nell'annesso del comunicato finale: i paesi con alti deficit esterni, come gli Stati Uniti, dovranno aumentare il volume di risparmio e il consolidamento fiscale, quelli con alti surplus, come Germania e Cina, dovranno invece stimolare le fonti di crescita interna. È l'inizio di una nuova pagina della cooperazione globale.
Lo spirito di Pittsburgh, che non vuole essere rivoluzionario ma riformista, ha posto la prima pietra del governo economico mondiale. Senza illusioni. Nella consapevolezza di dover convivere anche con le profonde divergenze interne al club. Che si sono manifestate perfino sui connotati della ripresa: «Non è solida» ha sentenziato il cinese Hu. Sulla limitazione dei superbonus ai banchieri, l'accordo ha dovuto fino all'ultimo fare i conti con la Francia di Nicolas Sarkozy: «Troppo morbido, insufficiente». Dunque progressi sulle nuove regole finanziarie, un calendario per l'adozione dei nuovi requisiti di capitale per le banche ma con calma, entro il 2012 per non turbare la ripresa.
Mancato ancora una volta un impegno credibile per il rilancio del Doha Round. E a 75 giorni dalla conferenza Onu di Copenaghen sul clima, la speranza di uno sblocco dei negoziati si è vanificata. Niente di fatto. Dissonanze profonde nel G-20. Anche sui finanziamenti a favore dei paesi in via di sviluppo per convincerli a entrare nella partita dei tagli alle emissioni. Si racconta che la Merkel, irritata dal vuoto di impegni, abbia chiesto di sopprimere il capitolo clima. Per poi rassegnarsi alle solite parole vuote.

 

 

26 Settembre 2009 10:57 NEW YORK
Usa: le banche fallite salgono a quota 95 da inizio anno
di ANSA
Crack della Georgian Bank
(ANSA) - ROMA, 26 SET - E' fallita la Georgian Bank con un costo di circa 892 milioni di dollari per il fondo di assicurazioni dell'ente federale Usa. Lo ha comunicato la compagnia federale di garanzia dei depositi bancari (Fdic) proprio mentre i leader del G20 riuniti a Pittsburgh raggiungevano un accordo per varare le nuove regole della finanza e requisiti piu' stringenti per le banche. Questo crack porta a quota 95 gli istituti di credito Usa falliti da inizio anno.

 

 

26 Settembre 2009 17:30 MILANO
TREMONTI BLATERA: CONSUMATORI TAGLIEGGIATI DA COMMISSIONI
di WSI-APCOM
Solito discorso "populista" del ministro dell'Economia, che fa finta di attaccare la lobby bancaria. "Le banche italiane sono rimaste al di fuori della crisi perchè hanno evitato il ricorso ai derivati caricando i consumatori di commissioni mostruose".
Nel suo nuovo attacco al sistema bancario nazionale Giulio Tremonti ha affermato: "La versione folcloristica vuole che la crisi non abbia colpito le banche italiane perchè non parlano inglese. Le banche non sono state colpite perchè gli italiani hanno sempre risparmiato un sacco di soldi e sono stati taglieggiati da commissioni mostruose. Anzichè fare derivati le banche se la sono prese con i risparmiatori". E' quanto ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti intervenendo a un dibattito alla festa del Pdl. "Abbiamo evitato la catastrofe, ma non siamo ancora in una terra conosciuta", ha aggiunto il ministro dell'Economia.

 

 

27 Settembre 2009 17:16 MILANO – Il Sole 24 Ore
Spaventa: graduatoria dei creditori in caso di default delle banche. Amato: ridurre la leva finanzia
Dal nostro inviato a Piacenza.
Basteranno regole nuove per evitare un'altra ubriacatura dei mercati finanziari, come quella deflagrata nel 2008 dopo dieci anni di incubazione? E ammesso di sì, che tipo di regole? Serve più dirigismo o ancora più mercato per prevenire un altro crac di sistema così grave e profondo? Giuristi ed economisti, a confronto nella giornata conclusiva del Festival del diritto di Piacenza, si pizzicano e rimpallano reciprocamente con eleganza responsabilità, ma alla fine concordano sull'urgenza di creare nuovi anticorpi a un sistema che, ancora una volta nella storia, si è dimostrato imperfetto. Perché, come ha ricordato l'economista Luigi Spaventa citando Keynes, "il capitalismo è instabile" e "le regole attuali non sono bastate" per garantirne stabilità e, in definitiva, affidabilità.
Già, ma quali regole? Come si può responsabilizzare una banca se questa sa che non potrà comunque fallire? Per esempio stabilendo a priori una gerarchia dei creditori, perché si possa liquidare un istituto senza effetto domino. Ma ancora, è sufficiente regolare il sistema-banche se poi gli attori sul mercato sono molti di più? Secondo Spaventa bisogna determinare una perimetrazione concettuale, e subito dopo una perimetrazione geografica: se la finanza globale ha fatto quello che ha voluto è perché è mancato un contrappeso istituzionale sovranazionale.
Sulle responsabilizzazione delle banche ha insistito anche l'ex ministro e premier Giuliano Amato, che ha rilanciato la proposta dell'Economist del "testamento biologico" per gli istituti di credito "che si impegnano a rifiutare l'alimentazione forzata in caso di default"; sempre che – ha aggiunto sarcastico Amato – "Buttiglione non sollevi problemi". Ma l'ex ministro si è spinto un po' più in là nella polemica, chiedendo agli economisti: "Chi ha avallato per anni una prassi operativa che ribaltava tutte le dottrine finanziarie precedenti? Stabilendo che il valore economico coincide sempre con il valore di mercato? Che il Roe delle banche poteva, anzi doveva arrivare a 14, quando il ragioniere della piccola banca faticava a raggiungere il 3 e si sentiva dare dell'incapace?" La soluzione, per Amato, sta in regole di capitalizzazione più alta e, non meno importante, nella trasparenza delle cartolarizzazioni ("basta pacchi dal valore illeggibile per i risparmiatori").
Per Marco Onado il fatto che la circolazione di prodotti finanziari è 14 volte superiore al Pil mondiale dimostra la "vittoria ideologica del mito del mercato" ma insegna anche un dato politico: gli Usa, ma pure la Gran Bretagna, sono cresciuti in questi anni molto più delle loro possibilità, e ciò spiega anche la mancata soluzione di continuità tra le amministrazioni repubblicane e poi democratiche da una parte, e del periodo Blair rispetto all'era Thatcher dall'altra. Cambieranno ora i rapporti di potere? Onado, per esemplificare il semestre attuale – in cui le banche sono tornate a mietere gli stessi utili di prima facendo le stesse operazioni, scrive il Financial Times – ha citato Woody Allen: "Chi comanda in casa? La mamma prende tutte le decisioni, ma io ho il telecomando".

 

 

27 Settembre 2009 23:30 NEW YORK
HOTEL DI LUSSO IN PROFONDO ROSSO
di WSI
Restano vuote le stanze a $850 a notte. Un crollo senza precedenti: -60%. Catene albeghiere a rischio default per la doppia morsa della recessione, che ha ridotto la domanda, e della stretta creditizia, che ha limitato i finanziamenti.
Un numero sempre maggiore di hotel di lusso statunitensi rischia di risultare inadempiente, con i proprietari stretti nella doppia morsa rappresentata dalla recessione, che sta riducendo la domanda, e della stretta creditizia, che sta limitando i rifinanziamenti.
Stando ai dati pubblicati da Realpoint LLC, una societa’ di rating sul credito, i prestiti garantiti a oltre 1500 alberghi, con un saldo complessivo in arretrato di $24.5 miliardi, potrebbero essere a rischio default. Alcuni dei crediti, dei pagamenti arretrati e dei cali di domanda e flussi di cassa piu’ ampi riguardano le proprieta’ immobiliari di lusso, dove alloggiare in una stanza puo’ arrivare a costare fino a $850 per notte. Se puo' interessarti, in borsa si puo' guadagnare con titoli aggressivi in fase di continuazione del rialzo e difensivi in caso di volatilita' e calo degli indici, basta accedere alla sezione INSIDER. Se non sei abbonato, fallo ora: costa solo 76 centesimi al giorno, provalo ora!.
"Tutti i settori stanno mostrando segnali di difficolta’, ma quello del lusso, dove i prestiti sono generalmente molto piu’ alti, e’ senza dubbio piu’ in crisi degli altri", ha dichiarato in un’intervista telefonica concessa all’agenzia Bloomberg Frank Innaurato, managing director di CMBS analytical services.
Dopo aver aggiunto camere su camere nel periodo in cui, contestualmente negli anni compresi tra il 2004 e il 2007, il mercato dei titoli commerciali garantiti da ipoteca (CMBS) faCeva faville, ora i proprietari degli hotel stanno incontrando serie difficolta' a trovare clienti.
La domanda tra le catene alberghiere ad avere le camere piu' costose e' scivolato del 60% nella prima meta' dell'anno dal 70% del 2008, scrive Bloomberg. Si tratta della maggiore contrazione di sempre se calcolata nell'arco di sei mesi. Il tasso che misura il numero dei clienti che decidono di alloggiare nelle proprieta' alberghiere Usa e' crollato al 57% nei dodici mesi conclusisi in giugno. Alla fine del 2007 e 2008 era del 73% e 69% rispettivamente.
"Gli hotel di lusso hanno ricevuto enormi finanziamenti nel corso degli anni in cui il mercato dei CMBS ha toccato le punte piu' alte", osserva David Loeb, analista di Robert W. Baird & Co. "Ecco perche' ora sono gli hotel di lusso a riempire la lista dei prestiti a rischio default".

 

 

27 Settembre 2009 17:14 NEW YORK
Crisi: Usa, in sei in coda per un posto di lavoro
di ANSA
Nyt, aziende scettiche su economia attendono per assumere
(ANSA) - NEW YORK, 27 SET - L'economia mostra segni di stabilizzazione ma per gli americani in cerca di occupazione non si vede alcuna luce in fondo al tunnel. Il mercato del lavoro e' molto debole e le prospettive sono ancora peggiori. Per ogni posizione lavorativa a tempo pieno aperta ci sono - riporta il New York Times - 6 aspiranti. Negli Usa ci sono 2,4 mln di posizioni aperte a tempo pieno a fronte di 14,5 mln di persone ufficialmente disoccupate. Mai dal 2000 si era registrato un rapporto cosi' elevato. E anche se il numero dei licenziamenti e' in rallentamento, molte societa' si mostrano scettiche sulle prospettive economiche e quindi riluttanti ad assumere. Durante la recessione del 2001 il numero dei senza lavoro era pari a poco piu' del doppio del numero delle posizioni aperte. Dalla fine del 2008 il numero delle posizioni aperte nell'industria manifatturiera si e' ridotto del 47%, quello nel comparto delle costruzioni del 37% a fronte di un calo del 21% nel settore dell'educazione e dei servizi sanitari.Le aziende sono anche in attesa di conoscere l'esito della riforma sanitaria e delle sue conseguenze finanziarie. Ma anche se le societa' dovessero riguadagnare l'inclinazione a espandersi, secondo gli esperti difficilmente lo faranno assumendo aggressivamente: e la conferma sembra giungere anche dalle agenzie di lavoro interinale.(ANSA)

 

 

27 Settembre 2009 17:51 NEW YORK
Crisi: boom disoccupazione giovani Usa, e' al 52,2%
di ANSA
New York Post, mai cosi' elevato da Seconda Guerra Mondiale
(ANSA) - NEW YORK, 27 SET - Il tasso di disoccupazione tra i giovani americani, di eta' compresa tra i 16 e i 24 anni, e' pari al 52%. Lo riporta dal New York Post, citando il dipartimento del Lavoro, secondo cui e' ai massimi dalla Seconda Guerra Mondiale. Al Angrisani, ex assistente del segretario al lavoro durante l'amministrazione Reagan, sostiene: 'Nel piano dell'amministrazione non c'e' alcuna assistenza per le piccole e medie imprese, che creano il 70% dell'occupazione nel Paese'.

 

 

La Borsa di Tokyo affonda sotto il peso dello yen
28.09.2009
La Borsa di Tokyo ha chiuso anche oggi in forte ribasso. Il Nikkei ha perso il 2,5% a 10.009,52 punti e il Topix il 2,2% a 902,84 punti. Sul mercato azionario giapponese ha pesato oggi la solidità dello yen. La valuta giapponese è salita questa mattina rispetto al dollaro ai suoi più alti livelli degli ultimi otto mesi. Tra gli esportatori Toyota (JP3633400001) ha perso il 3,8%, Honda (JP3854600008) il 5%, Canon (JP3242800005) il 2,2%, Panasonic (JP3866800000) il 4% e Sony (JP3435000009) lo 0,3%.
Sanyo Electric (JP3340600000) ha chiuso in ribasso del 6,4%. Il primo produttore al mondo di batterie ricaricabili ha lanciato un profit warning. Sanyo Electric si attende ora per il corrente esercizio una perdita netta di ¥30 miliardi. In precedenza Sanyo Electric aveva previsto di raggiungere il break-even.
Nel settore del trasporto marittimo Mitsui O.S.K. Lines (JP3362700001) ha perso il 5,4% dopo aver aumentato le stime sulle sue perdite per il primo semestre. Sulla scia di Mitsui O.S.K. Lines Kawasaki Kisen Kaisha (JP3223800008) ha perso il 7,3% e Nippon Yusen (JP3753000003) il 3,3%.
Dopo il crollo di venerdì scorso Nomura (JP3762600009) ha perso un ulteriore 5,8%. Merrill Lynch ha declassato oggi il settore giapponese del brokeraggio ad "Underweight".
Nel settore della distribuzione J.Front Retailing (JP3386380004) ha guadagnato l'1%. L'operatore di grandi magazzini ha alzato le sue stime per l'intero esercizio.
Redazione Borsainside 8.30

 

 

28 Settembre 2009 09:38 MILANO – Il Sole 24 Ore
Sale la tensione tra Iran e Occidente: Teheran prova missili a lungo raggio
A pochi giorni dalla ripresa del negoziato sul nucleare con i paesi del 5+1 (i membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu insieme alla Germania), l'Iran effettua una serie di test missilistici che innescano nuove tensioni nella regione e all'interno della comunità internazionale. Questa mattina i Pasdaran hanno lanciato un missile a lungo raggio Shahab-3, con una gittata di 2.000 chilometri, e quindi potenzialmente in grado di raggiungere Israele. La televisione di Teheran ha mostrato le immagini del lancio, da un luogo imprecisato nel deserto: quando il missile si è alzato nel cielo, lasciando dietro di sè una lunga scia di fumo bianco, grida di «Allah Akbar» (Dio è grande) si sono alzate dai militari presenti. Ieri, nell'ambito delle stesse manovre, erano stati testati missili a corto e a medio raggio. Lo scorso maggio l'Iran aveva detto di avere sperimentato con successo un altro vettore con una gittata di 2.000 chilometri, il Sejil-2. Il portavoce del ministero degli Esteri, Hassan Qashqavi, ha detto che le manovre in corso «sono di routine e non hanno nulla a che vedere» con le tensioni sul programma nucleare della Repubblica islamica. Il potenziale militare testato nell'esercitazione, ha aggiunto il portavoce, avrebbe solo un fine «deterrente». La serie di lanci di missili complica però ulteriormente il quadro dei rapporti con i paesi del 5+1, con cui il primo ottobre a Ginevra si apriranno negoziati che si preannunciano piuttosto delicati.

 

 

28 Settembre 2009 10:29 NEW YORK
Crisi: Fmi, restano serie sfide
di ANSA
Secondo Strauss-Kahn ci sono pero' segnali di stabilizzazione
(ANSA) - NEW YORK, 28 SET - 'Restano da affrontare serie sfide',ma 'ci sono incoraggianti segnali di stabilizzazione'. Lo dice il direttore generale dell'Fmi. Dominique Strauss-Kahn sostiene che 'l'aumento delle risorse a disposizione e una maggiore flessibilita' hanno consentito all'Fmi di sostenere meglio i paesi emergenti'. 'Rispetto alle crisi precedenti - spiega Strauss-Kahn - la stabilizzazione arriva prima, ma per una ripresa ci vorra' tempo'. Il ritiro delle accomodanti politiche di sostegno all'economia durante la crisi e le riforme strutturali 'saranno necessarie per ridurre gli ampi deficit e limitare il debito pubblico'. Lo si legge nel rapporto interno dell'Fmi presentato stamani in cui si ripercorrono i programmi appoggiati dal Fondo in favore dei paesi emergenti per affrontare la peggiore crisi dagli anni '30. 'Serve pazienza e determinazione' per aiutare le imprese, ricostituire la fiducia delle famiglie e per il ritorno in salute delle banche e dei loro conti'. Nel rapporto l'Fmi valuta positivamente, infine, i programmi attuati, sottolineando che 'hanno funzionato'. (ANSA).

 

 

28 Settembre 2009 11:23 ROMA
Inflazione: Germania, ampio calo a settembre in 3 lander
di ANSA
Attesa statistica relativa all'intero territorio nazionale
(ANSA) - ROMA, 28 SET - In Germania l'inflazione cala a settembre, in base ai dati dei primi tre Lander,in attesa della statistica riferita all'intero territorio. Su base annua in Sassonia i prezzi al consumo sono scesi a -0,3% dopo il -0,1% di agosto; nel Brandeburgo si e' avuto un -0,4% (da -0,2%) e in Assia -0,8% (da -0,3%). In giornata verranno pubblicati i dati relativi al Baden-Wuerttenberg, Baviera e Reno e gli economisti si aspettano che l'inflazione segnera' un rallentamento a -0,2% dal -0,1% precedente.

 

 

28 Settembre 2009 11:54 TOKYO
Fujii, contrario a interventi in difesa dello yen
di ANSA
Ministro giapponese: sbagliato influenzare artificialmente cambi
(ANSA) - TOKYO, 28 SET - Il ministro delle Finanze giapponese si e' detto contrario a interventi sul mercato dei cambi contro la risalita dello yen. Una risalita che, inevitabilmente, penalizza i campioni dell'export del Sol Levante. 'Sarebbe un errore influenzare artificialmente i cambi e l'attuale solidita' dello yen non e' anormale in termini di trend', ha spiegato Hirohisa Fujii. Il Giappone e' intervenuto l'ultima volta in difesa dello yen a marzo del 2004.

 

 

28 Settembre 2009 11:57 MILANO – Il Sole 24 Ore
In un anno liquidate un milione le domande di disoccupazione
Nel 2010 il numero delle pensioni di anzianità potrebbe aumentare del 50% rispetto al 2009 "per il combinarsi di numeri e nuove finestre". Ad anticiparlo è il presidente e commissario straordinario dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, in occasione del bilancio del primo anno di gestione dell'istituto. "Gli aventi diritto per il 2009 sono 118mila persone e pensiamo che a fine anno ci avvicineremo a questo numero. Per il 2010 gli aventi diritto - spiega Mastrapasqua - sono 176mila persone".
Forte aumento le domande di disoccupazione
Mastropasqua ha reso noti anche i dati sulle domande di disoccupazione. Sono quasi un milione (984.286) le domande liquidate dall'Inps in un anno, tra l'inizio di agosto 2008 e la fine di luglio 2009, con un incremento del 52,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il dato emerge dalla relazione del presidente e commissario straordinario dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, in occasione della presentazione dell'attività e dei risultati dell'Istituto di previdenza, a un anno dalla sua nomina. L'importo medio annuo erogato è di circa 5.292 euro, per alleviare il periodo di disoccupazione, che può variare da sei mesi a un anno. «La sfavorevole congiuntura economica che il paese ha dovuto affrontare in questi mesi - ha spiegato Mastrapasqua - ha riversato sulle casse e sugli uffici dell`Inps la responsabilità di sostenere i lavoratori in difficoltà». Più tardi l'Inps precisa che ad aprile 2009 il numero dei beneficiari di sussidio di disoccupazione era di 450mila soggetti (a marzo erano più di 460mila). L'Istituto specifica che il numero dei beneficiari non corrisponde mai al numero delle domande presentate e accolte, in quanto il beneficio ha una durata variabile e non tutti ne godono per l'intero periodo. Questo per «stimare il numero attuale dei disoccupati tra i 450mila di aprile, accertati dall'Inps, e i circa 500mila previsti entro la fine dell'anno dal recente rapporto del Cnel».
A livelli elevatissimi anche la cassa integrazione. In un anno, tra il primo settembre 2008 e il 31 agosto 2009, le ore autorizzate per i trattamenti di integrazione salariale sono aumentate del 222,3%: la cassa integrazione ordinaria è salita del 409,4% (+660% nell'industria, +66,7% nell'edilizia) mentre quella straordinaria è aumentata dell'86,7 per cento.
Sono stati pari a oltre 1,5 miliardi di euro i contributi recuperati dalla lotta al lavoro nero nei primi 365 giorni di gestione del commissario straordinario Antonio Mastrapasqua all'Inps. L'aumento rispetto all'anno precedente è significativo: 24,53 milioni di euro raccolti in più. La riforma dell'istituto previdenziale ha anche consentito una razionalizzazione dei tempi di erogazione delle invalidità civili: grazie al fascicolo elettronico, l'Istituto stima di abbassare i tempi di erogazione da 345 a 120 giorni, accertando così la data di visita per i richiedenti. Il risparmio stimato sarà di circa 100 milioni di euro.
Migliorano, infine, i conti dell'Inps. Da settembre 2008 a settembre 2009 l`Inps ha realizzato una serie di interventi organizzativi che hanno prodotto effetti sensibili sui conti dell`Istituto portando risparmi per quasi 4 miliardi di euro (3,788 miliardi).

 

 

Borse Asia-Pacifico negative, Shanghai -2,7%
28.09.2009
Tutte le principali borse della regione Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in ribasso.
Lo Shanghai Composite ha perso il 2,7% a 2.763,52 punti. Era da quattro settimane che il listino cinese non scendeva a tali livelli. Sulla Borsa di Shanghai hanno pesato anche oggi i timori legati alle prossime IPO di imprese high-tech. Secondo quanto riporta il "Securities Times" la Cina dovrebbe lanciare la nuova piattaforma sul modello del Nasdaq a Shenzhen negli ultimi dieci giorni di ottobre. Nel settore finanziario Industrial and Commercial Bank (CN000A0LB42) ha perso il 3,7%, China Construction Bank (CN000A0HF1W3) il 3,7%, China Life (CN0003580601) il 3,3% e Ping An Insurance (CNE1000003X6) il 4,2%. Tra i minerari Aluminum Corporation of China (CNE1000001T8) ha chiuso in calo del 4,2%, Jiangxi Copper (CN0009070615) del 5,5% e Zhongjin Gold (CNE000001FM8) del 5,8%. Il prezzo dell'oro ha perso oggi a Singapore lo 0,5%, quello del rame ha perso a Shanghai l'1,6%.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in ribasso del 2,1% a 20.588,41 punti. Nel settore immobiliare. Sun Hung Kai Properties (HK0016000132) ha perso il 3%, Cheung Kong Holdings (HK0001000014) il 2%, Sino Land (HK0083000502) l'1,6% e Henderson Land (HK0012000102) il 3%. Il numero delle ipoteche approvate è calato a Hong Kong ad agosto rispetto a luglio di più dell'8%. China Unicom (HK0000049939) ha perso il 5%. L'operatore telefonico cinese riacquisterà per $1,3 miliardi una sua quota in mano a SK Telecom (KR7017670001). La debolezza del prezzo del petrolio ha penalizzato anche oggi i petroliferi. PetroChina (CN0009365379) ha perso il 2,9% e CNOOC (HK0883013259) lo 0,8%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a Sydney ha perso lo 0,8%, il Taiex a Taipei lo 0,8%, il Kospi a Seul lo 0,9% e lo Straits Times a Singapore l'1,3%.
Redazione Borsainside 12.30

 

 

28 Settembre 2009 13:49 BRUXELLES
Inflazione: restera' sotto il 2% in Eurolandia
di ANSA
Per i prossimi due anni, lo ha detto Ewald Nowotny
(ANSA) - ROMA, 28 SET - L'inflazione in Eurolandia restera' sotto il 2% per i prossimi due anni. Lo ha detto l'esponente della Banca centrale europea Ewald Nowotny. 'Prevediamo un'inflazione considerevolmente sotto il 2% nei prossimi due anni' ha detto Nowotny, il quale pero' non ha escluso del tutto la possibilita' che durante questo periodo i tassi di interesse possano essere rialzati. 'Non e' possibile fare previsioni su un periodo cosi' lungo', ha detto.

 

 

28 Settembre 2009 14:50 BERLINO – Il Sole 24 Ore
Voto Germania, Wsj: è crisi del centrosinistra in Europa
Il crollo dei socialdemocratici alle elezioni in Germania è il segnale di una «crisi dei partiti di centrosinistra, una volta potenti in Europa». Così il Wall Street Journal legge la sconfitta della formazione di Frank Walter Steinmeier e la fine dell'esperimento della grande coalizione. Mentre la riconfermata cancelliera Angela Merkel si appresta a formare in tempi record una coalizione di governo con i liberali di Guido Westerwelle, il quotidiano si sofferma sulle ragioni del tonfo registrato dai riformisti moderati, a fronte di una crescita di consensi invece della sinistra radicale di Oskar Lafontaine.
Secondo il Wall Street Journal, i partiti di centrosinistra sono letteralmente "nel caos" in paesi come «la Gran Bretagna, la Francia, l'Italia, e la Polonia, divisi su come bilanciare le garanzie sociali e il mercato in un'era di crescente competizione globale». Tornando al dato tedesco e alle cause di una tale emoraggia di consensi (è il risultato peggiore dal 1949), il quotidiano osserva come la Spd sia rimasta "schiacciata" tra il "corso centrista" ormai consolidato della cancelliera Angela Merkel e la Linke di Lafontaine, che ha pescato voti nel ceto medio tradizionalmente vicino ai socialdemocratici, «grazie alla sua retorica a favore dello stato sociale, antimercato e pacifista». Non solo, la Spd «sta pagando un prezzo molto alto» per la sua stessa sfrontatezza nei tagli allo stato sociale e alla parziale deregulation del mercato del lavoro durante il governo del cancelliere Gerald Schroeder».
Il cancelliere tedesco, Angela Merkel è già al lavoro. La vincitrice delle elezioni di domenica avrà oggi una prima presa di contatto con Guido Westerwelle, il leader dei liberali e prevedibilmente il prossimo vice-cancelliere tedesco e ministro degli Esteri nella nuova coalizione di governo.
La Merkel e i liberali avevano annunciato già durante la campagna elettorale l'intenzione di formare una nuova alleanza, e lo hanno confermato nella notte. I due partiti di centrodestra, che furono al governo della Germania per l'ultima volta tra il 1982 e il 1998 quando Helmut Kohl fu cancelliere, dovranno forgiare accordi su temi diversi (dalle tasse alle politiche del lavoro fino alla sicurezza interna9, in un governo a cui toccheranno sfide importanti: dal controllo del deficit di bilancio, all'aumento della disoccupazione. E la nuova coalizione dovrà lavorare alavcremente per limare le differenze.
Per oggi sono previsti anche i vertici degli altri partiti rappresentati al Bundestag per analizzare i risultati elettorali, che vedranno il passaggio all'opposizione del partito socialdemocratico, guidato da Frank-Walter Steinmeier, ministro degli Esteri uscente. L'SPD è il partito che ha fatto registrare la peggiore performance, con 11 punti in meno, e che registra la peggiore sconfitta dalla fondazione della Repubblica federale tedesca, 60 anni fa.

 

 

28 Settembre 2009 15:18 GENOVA
Scudo fiscale: studio Private Banking
di ANSA
Il 45% dei capitali che rientreranno proverra' dalla Svizzera
(ANSA) - GENOVA, 28 SET - Il 45% del flusso dei capitali che rientreranno in Italia in seguito allo scudo fiscale proverra' dalla Svizzera. La stima e' dell'Associazione Italiana Private Banking. Secondo la previsione dell'Aipb, resa nota a margine dell'inaugurazione a Genova della nuova sede della Banca Cesare Ponti, il Lussemburgo si situa al secondo posto con il 31% dei capitali in rientro. Gli altri paesi, complessivamente, rappresentano il 24%.

 

 

28 Settembre 2009 15:57 BRUXELLES
Bce: Trichet, la crisi non e' finita
di ANSA
Ancora presto per mettere in campo strategie di uscita
(ANSA) - BRUXELLES, 28 SET - Dire che la crisi e' finita e' prematuro e non e' ancora il momento per mettere in campo exit strategy,dice Jean-Claude Trichet. Il presidente della Bce comunque assicura: 'La Bce ha un'exit strategy ed e' pronta ad entrare in azione al momento giusto'. Trichet spiega la posizione della Banca centrale europea con un intervento sulla newsletter dello Eurofi Financial Forum - presieduto da Jacques de Larosiere - che quest'anno si svolgera' a Goteborg dal 29 settembre al 1 ottobre. Quattro i capisaldi della strategia di uscita della Bce: 'Innanzitutto - spiega Trichet - sara' legata strettamente alla nostra strategia di politica monetaria'', dunque 'solidamente ancorata alle aspettative sul fronte dell'inflazione'. Secondo, la strategia della Bce 'beneficera' del carattere lungimirante delle misure prese, e del fatto che parecchie di queste misure si ritireranno naturalmente'. Terzo - prosegue il presidente della Bce - 'l'uscita sara' sostenuta dalla nostra capacita' d'azione tecnica ed istituzionale. Il nostro quadro operativo, infatti, e' ben equipaggiato per facilitare il ritiro delle misure non-standard, e la forte indipendenza istituzionale della Bce comporta una sua autonomia nel prendere decisioni'.(ANSA).

 

 

Le borse europee chiudono in netto rialzo, le operazioni di M&A spingono gli acquisti
28.09.2009
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi in netto rialzo. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato l'1,6%, il CAC40 a Parigi il 2,3%, il DAX a Francoforte il 2,8%, lo SMI a Zurigo lo 0,8% e il FTSE MIB a Milano l'1,6%.
Le borse del Vecchio Continente hanno beneficiato oggi della speculazione legata a delle operazioni di M&A. Solvay (BE0003470755) ha annunciato questa mattina che cederà per €4,5 miliardi la sua unità farmaceutica a Abbott Laboratories (US0028241000). L'impresa belga ha indicato di star studiando già alcuni dossier per rafforzare le sue attività nella chimica. Arkema (FR0010313833) e Umicore (BE0003884047), due potenziali obiettivi di Solvay, hanno guadagnato rispettivamente il 7% e il 3,9%.
Nel settore dell'Information Technology Cap Gemini (FR0000125338) ha guadagnato il 3,4% e Atos Origin (FR0000051732) il 2%. Xerox (US9841211033) ha comunicato oggi di aver raggiunto un accordo per rilevare Affiliated Computer Services (US0081901003).
Cadbury (GB00B2PF6M70) ha chiuso in rialzo dello 0,6%. Secondo quanto ha scritto ieri "The Observer" Kraft Foods (US50075N1046) starebbe preparando un'offerta ostile per l'impresa britannica (per ulteriori dettagli clicca qui).
AstraZeneca (GB0009895292) ha guadagnato il 2,8%. Secondo delle voci che sono circolate oggi nella city Novartis (CH0012005267) potrebbe fare un'offerta per la rivale anglo-svedese. Sia AstraZeneca che Novartis non hanno voluto commentare.
Wolseley (GB0009764027) ha guadagnato a Londra l'11,2%. Il leader mondiale degli articoli per gli impianti idraulici e di riscaldamento ha ridotto il suo debito più velocemente di quanto previsto dagli analisti ed indicato che il declino dei suoi profitti rallenterà il prossimo anno.
Royal Bank of Scotland (GB0006764012) ha perso lo 0,8%. ING ha tagliato oggi il suo rating sul titolo della banca britannica a "Sell" (per ulteriori dettagli clicca qui).
Nel settore delle utilities E.ON (DE0007614406) e RWE (DE0007037129) hanno guadagnato a Francoforte rispettivamente il 4,5% e il 4,2%. Il mercato specula sul fatto che il futuro nuovo Governo di centro-destra abrogherà la legge che prevede la chiusura di tutte le centrali nucleari in Germania fino al 2021.
Metro (DE0007257503) ha guadagnato il 3,2%. Bank of America ha alzato oggi il suo rating sul titolo della terza impresa europea del settore della distribuzione da "Neutral" a "Buy". Secondo Bank of America l'attuale valutazione di Metro sarebbe attrattiva.
Redazione Borsainside 18.15

 

 

28 Settembre 2009 19:07 ROMA
Apple: App Store supera 2 miliardi di download
di ANSA
Negozio virtuale su Internet di applicazioni della Apple
(ANSA) - ROMA, 28 SET - Hanno superato i due miliardi i download degli utenti delle circa 85.000 applicazioni per iPhone e iPod touch dall'App Store. Nel negozio on line della Mela, aperto nel luglio 2008, ci sono ormai programmi di tutti i tipi che, a partire dai videogiochi fino alle applicazioni per servizi anche a pagamento, stanno avendo un grosso impatto sul mercato. Oggi i clienti iPhone e iPod touch in 77 nazioni possono scegliere all'interno di una gamma di applicazioni in 20 categorie.

 

 

28 Settembre 2009 19:13 BRUXELLES – Il Sole 24 Ore
Trichet: «Tassi appropriati, ma il credito resta debole»
«L'espansione monetaria e del credito continua a decelerare. La ripresa nei prestiti alle imprese è in ritardo e penso che resterà debole nelle prossime settimane». Lo ha detto, davanti all'Europarlamento, il presidente della Bce Jean Claude Trichet, che ha aggiunto: «È per contrastare questo scenario che il consiglio dei
Governatori considera appropriato l'attuale livello dei tassi».
Anche se l'economia europea sta dando segnali di stabilizzazione, non è ancora giunto il momento di pensare a una strategia di uscita da quelle politiche di sostegno che hanno consentito di contenere il più possibile gli effetti della crisi: così ha porseguito il presidente della Banca centrale europea al Parlamento europeo, spiegando che «l'attività economica dovrebbe riprendersi a un ritmo molto graduale» ma che «sarebbe prematuro dichiarare finita la crisi. Il governatore dell'Eurotower è poi tornato ad esortare le banche a fare il loro mestiere, quello di concedere credito, avvalendosi dei fondi messi da parte dai governi.
«Noi continuiamo a ripetere alle banche che quello che stiamo facendo non lo facciamo per i loro grandi occhi, ma perché possano svolgere il loro mestiere», ha spiegato Trichet, «osservando come fino ad ora solo il 55% del capitale messo da parte dai governi per le ricapitalizzazioni è stato utilizzato». Per Francoforte «ulteriori sviluppi deboli nei prestiti alle imprese nei prossimi mesi appaiono probabili», anche se il principale problema resta la domanda, «molto meno dinamica rispetto a prima». Tuttavia il 77% delle richieste di finanziamento è stato accolto, a riprova che «l'erogazione del credito tutto sommato funziona bene».
Il presidente della Bce ha posto l'accento sull'importanza della riforma del sistema di vigilanza europeo, poiché in futuro rimarrà «essenziale far fronte ai rischi sistemici», tanto più «in vista di un sistema finanziario globale sempre più sofisticato, facilitato dal progresso tecnologico». Trichet ha accolto con favore le riforme condotte a livello europeo e la creazione di un Board europeo sui rischi sistemici, la «cui composizione è appropriata». Le raccomandazioni formulate da questo organismo dovranno essere «ben più che semplici parole». Riferendosi alle recenti dichiarazioni del segretario di Stato americano al Tesoro, Timothy Geithner, a favore di un dollaro forte, Trichet ha commentato:«Nell'attuale situazione economica e finanziaria è estremamente importante avere un dollaro forte, come vogliono il presidente degli Stati Uniti e le autorità Usa. Mi fido di questo, penso che sia vero, che la solidità del dollaro sia molto importante». In merito all'inflazione, Trichet ha ribadito che entro breve tornerà in terreno positivo, fugando ogni dubbio circa un rischio di deflazione. «È una cosa estremamente chiara ed era stata prevista da tempo - ha osservato, aggiungendo - Dobbiamo fare di tutto per ripristinare la fiducia nelle famiglie, nelle imprese, nelle varie istanze decisionali, optando per misure non convenzionali se nexessario e dicendo chiaramente che non ci allontaneremo mai dal nostro obiettivo primario, ossia la stabilità dei prezzi. Faremo tutto il possibile per migliorare e ripristinare la fiducia».
Alla luce della stabilizzazione delle condizioni economiche, Trichet ha tuttavia osservato come «alcuni paesi hanno più difficoltà» a trovare una via d'uscita dalla crisi. «Nella zona euro l'inizio del ritorno alla normalità per le politiche di bilancio dovrebbe coincidere con l'inizio della ripresa, e questo secondo la Commissione Ue dovrebbe avvenire nella maggior parte dei paesi nel 2011. Tuttavia alcuni paesi avranno più difficoltà a causa del rapporto tra debito e Pil e per il disavanzo eccessivo. Questo già si ripercuote sui mercati e sugli spread", ha ossservato.

 

 

28 Settembre 2009 19:21 BRUXELLES
Crisi: Trichet, la ripresa sara' molto graduale
di ANSA
Permane allarme credito a imprese
(ANSA) - BRUXELLES, 28 SET - La Bce 'si aspetta di vedere una ripresa molto graduale': lo ha detto Jean-Claude Trichet, intervenendo al Parlamento europeo. Per il presidente della Bce, 'e' probabile che nei prossimi mesi ci sia un ulteriore indebolimento dei flussi di credito verso le imprese'. 'Questo - ha sottolineato - proprio nel momento in cui le imprese dovrebbero essere sostenute per favorire la ripresa dell'attivita' economica'. 'L'attuale livello dei tassi di interesse della Bce e' appropriato'. 'Dopo la caduta libera dell'attivita' economica a cui abbiamo assistito nella prima parte dell'anno - ha spiegato - l'economia della zona euro mostra segnali di stabilizzazione'. Trichet ha sottolineato pero' come grande sia l'incertezza sul futuro. 'Da un lato - ha affermato - l'impatto dei pacchetti di stimolo all'economia e delle altre misure prese per favorire la ripresa puo' essere piu' forte del previsto, la fiducia puo' migliorare piu' velocemente e la domanda estera puo' dare prova di essere piu' forte delle attuali previsioni. D'altro canto pero' anche il persistere di un rapporto negativo tra l'economia reale e la situazione di stretta creditizia puo' essere piu' forte delle attese'. Sul fronte dell'inflazione Trichet ha quindi spiegato che le previsioni sono quelle 'di un ritorno in terreno positivo nei prossimi mesi, anche se su livelli contenuti'. (ANSA).

 

 

28 Settembre 2009 20:22 NEW YORK
UN COMPLOTTO DI DESTRA CONTRO OBAMA
di WSI
Ad affermarlo e' l'ex capo della Casa Bianca Bill Clinton in un'intervista rilasciata alla NBC, evocando un'accusa fatta nel '98 da sua moglie Hillary al tempo del Sexgate. "Vogliono che Obama faccia fiasco".
Contro il presidente Barack Obama c'è in atto «un complotto di destra». Lo ha detto l'ex capo della Casa Bianca Bill Clinton in un'intervista rilasciata alla Nbc, evocando un'accusa fatta nel 1998 da sua moglie Hillary al tempo del Sexgate. A chi gli chiedeva se "un complotto di destra" stesse giocando un ruolo negli attacchi contro Obama, Clinton ha risposto: «Oh, puoi scommetterci».
L'ex presidente ha poi aggiunto che «la congiura della destra non è stavolta forte come allora perché è cambiata la composizione demografica dell'America». Clinton ha suggerito che la destra sta "architettando storie" per danneggiare l'agenda della Casa Bianca: «Vogliono che Obama faccia fiasco e questa non è una buona ricetta per l'America».
Ma l'ex presidente si è detto convinto che le elezioni del 2010 non saranno una replica del 1994, quando i democratici, azzoppati dal fallimento della riforma sanitaria, finirono per perdere il controllo del Congresso nel voto di metà mandato. Primo punto, ha spiegato Clinton, il paese è cambiato ed è più interessato ad un'azione che sia positiva.
Poi, ha aggiunto l'ex capo della Casa Bianca, gli americani «hanno già visto questo film» e sanno cosa è successo con i repubblicani dopo otto anni di George W. Bush.

 

 

 

 

WALL STREET: SENZA SOSTA IL GRAN RALLY TARGATO OBAMA

28 Settembre 2009 22:52 NEW YORK - WSI
______________________________________________

Era dai tempi di Roosevelt che non si vedevano rialzi di questa portata. Gli investitori continueranno a investire sulla borsa di New York. La liquidita' "parcheggiata" e' elevatissima: c'e' denaro a sufficienza per comprare tutte le societa' dell'S&P.
I $3.5 miliardi in contanti a dispozione degli investitori americani - al momento parcheggiati com eliquidita' - hanno aumentato la fiducia dei money manager sulla sostenibilita' del rally sotto la presidenza di Barack Obama, con il momentum positivo che dovrebbe protrarsi almeno fino alla fine dell'anno.

Anche dopo aver ridotto quest'anno dell'11% i depositi a risparmio consegnati alle banche e collocati nel mercato monetario - scrive l'agenzia finanziaria Bloomberg - gli investitori hanno a disposizione somme di denaro equivalenti al 73% degli asset netti delle societa' appartenenti allo Standard & Poor’s 500, stando ai dati forniti da Bloomberg in collaborazione con l'Istituto di Investment Company (IC). Alla sua punta piu' alta, il mercato rialzista del 2007 poteva contare su un potere d'acquisto del 62%.

Il paniere allargato ha accumulato guadagni del 54% dai minimi di 12 anni toccati lo scorso 9 marzo (quota 666 dello S&P500) dopo che il governo americano e la Federal Reserve hanno speso o prestato nel complesso $11.6 miliardi, mentre i tassi di interesse sono stati portati ai minimi storici vicini allo zero, nel tentativo di contrastare la recessione piu' grave degli ultimi settant'anni.

Al momento l'indice S&P e' ben impostato per estendere tali guadagni, perche' gli investitori che hanno conservato denaro in contanti sono sempre piu' convinti che il rally durera' ancora per mesi, ha detto a Bloomberg Jack Ablin, chief investment officer di Harris Private Bank. "C'e' un'enorme riserva di liquidita' e i nuovi investimenti cash potrebbero sicuramente contribuire ad alimentare la corsa dei listini azionari".

Nessun nuovo Presidente Usa dopo Franklin Delano Roosevelt ha mai potuto testimoniare un rally cosi' poderoso come quello visto durante la presidenza Obama. L'indice allargato ha guadagnato il 30% dal giuramento di Obama, con gli economisti che hanno rivisto al rialzo le stime sulla crescita dell'economia nel terzo trimestre di quasi sei volte al 2.9% di media. Il prossimo anno si prevede che il PIL registri un incremento del 2.4%, che si confronta con il 2.1% stimato l'Inauguration Day.

 

Fonte - WallStreetItalia

 

 

 
 

PARTE  1 PARTE  CRONOLOGICA PARTE  2