29 Settembre 2009 07:36
TOKYO
Giappone: inflazione in frenata record
di ANSA
Meno 2,4% ad agosto
(ANSA) - TOKYO, 29 SET - L'inflazione 'core', al netto
delle componenti volatili, registra in Giappone una
flessione del 2,4% ad agosto su base annua. E' la piu'
ampia mai segnata dal 1971, anno di avvio delle
rilevazioni. Il dato, che rilancia i timori di
deflazione, sconta l'andamento al ribasso dei prezzi
legati all'energia. La statistica di settembre relativa
ai 23 quartieri di Tokyo evidenzia un calo del 2,1%,
oltre il 2% stimato. Il dato e' considerato
un'anticipazione rispetto a quello nazionale.
La Borsa di Tokyo
registra una moderata ripresa
29.09.2009
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in rialzo. Il Nikkei ha
guadagnato lo 0,9% a 10.100,20 punti e il Topix lo 0,1%
a 904 punti. Il mercato azionario giapponese ha
beneficiato della positiva performance di Wall Street e
della ripresa del dollaro rispetto allo yen. Tra gli
esportatori Honda (JP3854600008) ha guadagnato l'1,1%,
Canon (JP3242800005) l'1,4% e Fanuc (JP3802400006) il
2,8%. Dopo essere sceso ieri ai suoi minimi livelli
degli ultimi otto mesi il dollaro è risalito oggi al di
sopra di quota 90 yen.
Nel settore della siderurgia Kobe Steel (JP3289800009)
ha guadagnato il 5,3%. Secondo quanto riporta il
quotidiano finanziario "Nikkei" Kobe Steel avrebbe
l'intenzione di riaumentare la produzione di lamelle di
rame ai livelli della primavera del 2008.
Dopo nove sedute negative di fila Nomura (JP3762600009)
ha registrato una ripresa ed ha chiuso in rialzo del
4,4%.
Tra i titoli delle imprese che dipendono dalla domanda
interna Tokyo Electric Power (JP3585800000) ha perso
l'1,3%, East Japan Railway (JP3783600004) il 3,1% e
Seven & I Holdings Co. (JP3422950000) l'1,2%. L'indice
core dei prezzi al consumo è calato ad agosto in
Giappone da anno ad anno del 2,4%. La notizia ha acceso
tra gli investitori l'allarme deflazione.
Redazione Borsainside 8.30
29 Settembre 2009 09:43
ROMA
Ubs: Marchionne non si presenta per board
di ANSA
L'ad di Fiat non si candidera' per rielezione il
prossimo anno
(ANSA) - ROMA, 29 SET - L'amministratore delegato di
Fiat, Sergio Marchionne, non si ripresentera' per la
rielezione del board di Ubs il prossimo anno. Lo
annuncia la banca svizzera precisando che, insieme a
Marchionne, non si ripresentera' neppure l'ad di Royal
Dutch Shell, Peter Voser. Il presidente del cda di Ubs,
Kaspar Villiger ringrazia i due membri uscenti 'per il
loro forte contributo al management della societa'' e
per la 'competenza' con cui hanno supportato Ubs.
29 Settembre 2009 11:36
MILANO – Il Sole 24 Ore
Dalla Cina 2 miliardi $ di investimenti nei fondi
finanziari Usa
China Investment corporation, il fondo sovrano cinese,
avrebbe intenzione di investire 2 miliardi di diollari
in tre diversi fondi finanziari americani, compreso uno
gestito da Goldman Sachs. La notizia viene da Reuters,
che cita delle fonti che hanno chiesto l'anonimato.
29 Settembre 2009 11:43
TEHERAN
Iran: Cina firma contratto da 2,5 mld dollari
di ANSA
Per lo sviluppo del giacimento petrolifero di South
Azadegan
(ANSA) - TEHERAN, 29 SET - La Cina ha firmato con l'Iran
un contratto per lo sviluppo del giacimento di petrolio
iraniano di South Azadegan. Gli investimenti previsti
sono di circa 2,5 miliardi di dollari. L'intesa, di cui
riferisce la televisione iraniana, e' stata conclusa
proprio mentre gli Usa e alcuni Paesi europei cercano di
convincere la stessa Cina e la Russia ad appoggiare
sanzioni contro la Repubblica islamica se non vi saranno
svolte positive nei negoziati sul suo programma
nucleare.
Le borse asiatiche
rimbalzano, eccetto Shanghai
29.09.2009
Quasi tutte le principali borse della regione
Asia-Pacifico hanno chiuso oggi in rialzo.
Lo Shanghai Composite ha perso lo 0,3% a 2.754,54 punti.
Per il listino cinese si è trattato della terza seduta
negativa di fila. Anche oggi la stampa locale ha
riportato che le prime compagnie dovrebbero iniziare ad
essere quotate sul ChiNext, la nuova piattaforma
dedicata ai titoli high-tech, il prossimo mese. Gli
investitori temono che la pioggia di IPO possa assorbire
molta liquidità e pesare quindi sul resto del mercato. I
produttori di materie prime hanno registrato anche oggi
una debole performance. Tra i minerari Aluminum
Corporation of China (CNE1000001T8) ha chiuso in calo
dello 0,1%, Jiangxi Copper (CN0009070615) dell'1,3% e
Zijin Mining (CNE100000502) dello 0,5%. Nel settore
dell'acciaio Baoshan Iron & Steel (CNE0000015R4) ha
perso lo 0,3%, Maanshan Iron & Steel (CNE1000003R8)
l'1,9% e Wuhan Iron & Steel (CNE000000ZZ0) il 2,1%. Tra
i petroliferi PetroChina (CN0009365379) ha perso lo
0,3%. La maggior parte dei bancari ha registrato oggi
una ripresa. Bank of Communications (CN000A0ERWC7) ha
guadagnato l'1,5%, Shanghai Pudong Development Bank
(CN0009282731) il 3% e Minsheng Banking Corp
(CN0005910772) il 2,3%. Secondo quanto riporta il
"National Business Daily" il volume dei nuovi prestiti
potrebbe crescere questo mese in Cina a più di CNY 600
miliardi.
L'Hang Seng ad Hong Kong ha chiuso in rialzo del 2,1% a
21.013,17 punti. Il listino della città costiera ha
beneficiato della positiva performance di Wall Street.
Tra i titoli di maggior peso dell'Hang Seng HSBC
(GB0005405286) ha guadagnato il 2,6%, Sun Hung Kai
Properties (HK0016000132) il 3,7%, China Mobile
(HK0941009539) lo 0,7%, China Life (CN0003580601) l'1,8%
e Hutchison Whampoa (HK0013000119) l'1,4%.
Tra gli altri listini della regione l'S&P/ASX 200 a
Sydney ha guadagnato l'1,6%, il Taiex a Taipei il 2%, il
Kospi a Seul lo 0,9% e lo Straits Times a Singapore
l'1,3%.
Redazione Borsainside 12.30
29 Settembre 2009 13:01
BRUXELLES
Crisi: Junker, non maturi per exit strategy nel 2010
di ANSA
Necessario fare piu' dello 0,5% del pil, effetti crisi
lunghi
(ANSA) - BRUXELLES, 29 SET - 'Dobbiamo iniziare a
progettare exit strategy dalla crisi, ma la situazione
non e' ancora matura per avviarle nel 2010': cosi'
Junker. Il presidente dell'Eurogruppo afferma che
'l'anno di applicazione dell'exit strategy sara' il
2011, e non potremo accontentarci di piccoli passi per
il consolidamento delle finanze, ma dobbiamo fare molto
di piu' dello 0,5% del pil previsto in passato''. La
ripresa, dice, resta incerta e gli effetti della crisi
si faranno sentire ancora a lungo''. ''Nonostante la
situazione economica si sia largamente stabilizzata'',
spiega Junker davanti al Parlamento Ue, ''e' impensabile
applicare ora le strategia di uscita, che lo stesso G20
vede ''applicabile non appena si avra' una ripresa
robusta, non ora che l'incertezza e' ancora tanta''. Il
presidente spiega inoltre che ad oggi ''siamo riusciti a
frenare la caduta libera dell'eurozona nei primi mesi
dell'anno, e oggi siamo alla stabilizzazione''. Per
questo, i Paesi della zona euro ''stanno gia' ragionando
sull'ipotesi di exit strategy comune ma senza deroghe al
patto di stabilita' e di crescita''. La exit strategy,
secondo Junker, si articolera' in tre punti: comportera'
un ritorno a finanze pubbliche verso traiettorie
sostenibili, riforme strutturali per favorire
l'occupazione e il ritorno al funzionamento dei mercati,
ma senza sostegno.
29 Settembre 2009 13:25
BRUXELLES
Ue: cresce fiducia imprese e consumatori ma sotto media
di ANSA
Indice Esi sale in Francia e Olanda, peggiora in Italia
e Spagna
(ANSA) - BRUXELLES, 29 SET -L'indicatore Esi che misura
la fiducia dei consumatori e delle imprese,sale in
settembre sia nell'Ue che nell'area dell'euro(+1,6
punti). Il livello tuttavia, rende noto la Commissione
europea, resta ancora molto al di sotto della media a
lungo termine e gli aumenti di settembre sono stati i
piu' bassi dalla ripresa, cominciata in aprile. Tra gli
Stati membri, Francia e Olanda hanno segnato gli aumenti
piu' significativi (+4,7 e +4,6) mentre e' peggiorato in
Spagna (-1,2) e in Italia (-1,3). L'Esi resta invariato
nel Regno Unito e in Polonia, mentre la Germania ha
fatto registrare una crescita moderata (+1,5). Riguardo
ai singoli settori, l'indicatore per l'industria e'
cresciuto sia nell'Ue che nell'area dell'euro (+2,0)
sulla base di stime crescenti dei livelli degli stock,
ma le aspettative per l'occupazione sono rimaste stabili
in entrambe le aree. L'aumento nella fiducia nei servizi
ha visto una decelerazione, mentre per il commercio al
dettaglio e le costruzioni la fiducia ha continuato a
crescere a passo costante. Quanto ai consumatori la
fiducia, sottolinea la Commissione, aumenta in maniera
consistente (+3 in entrambe le aree).(ANSA).
29 Settembre 2009 13:46
BRUXELLES
Crisi: Kroes, siamo lontani dalla fine
di ANSA
Commissario concorrenza, ancora anni d'indebitamento
pubblico
(ANSA) - BRUXELLES, 29 SET - ''Siamo lontani dalla
conclusione della crisi, e dobbiamo prepararci a vivere
con i suoi effetti per anni'': cosi' Neelie Kroe. Per il
commissario europeo alla Concorrenza al momento siamo
alla fase due, quella della ''ristrutturazione''.
''Prima o poi arriveremo all'uscita, ma non e' ora il
momento'', ha aggiunto. Secondo Kroes, ''assisteremo
all'indebitamento pubblico ancora per anni''.
Martedì 29 Settembre 2009
14:42 NEW YORK - BLUERATING
Fdic potrebbe chiedere versamenti in anticipo per fondo
depositi
Di BlueTG.it
La Federal Deposit Insurance Corporation (Fdic) potrebbe
proporre che le banche assicurate versino in anticipo
tre anni di commissioni per rafforzare il fondo di
protezione dei depositi gestito dall’authority.
Una proposta che potrebbe portare nelle casse della Fdic
fino a 54 miliardi di dollari, ma in merito alla quale,
scrive oggi il Wall Street Journal, non è ancora chiaro
se e come la Fdic intenda farsi pagare.
La questione è comunque al centro del dibattito
economico-politico negli Usa, perché da inizio anno sono
già fallite 95 banche (contro le 25 fallite nell’intero
2008 e le 3 del 2007), con esborsi multimiliardari per
il fondo gestito dalla Fdic che dopo aver rimborsato
circa 10,4 miliardi di dollari nel secondo trimestre
dell’anno, potrebbe vedere salire la cifra a 14,9
miliardi nel terzo trimestre. (l.s.)
29 Settembre 2009 15:41
BRUXELLES
Poverta': Ue, in Italia il 20% e' a rischio
di ANSA
Tra chi lavora lo e' il 10%, mentre la media europea e'
17%
(ANSA) - BRUXELLES, 29 SET - In Italia il 20% della
popolazione e' a rischio poverta', contro una media Ue
del 17%. Tra chi lavora lo e' il 10%, contro l'8% in Ue.
In particolare sono piu' vulnerabili coloro con un
contratto a termine (19% in Italia contro 13% in Ue). I
dati, relativi al 2007, sono della Commissione europea
secondo la quale le cifre non hanno subito variazioni di
rilievo nel tempo: le disuguaglianze sono aumentate e il
livello di poverta' non ha subito modifiche nel corso
degli anni. Quanto alla capacita' della protezione
sociale di ridurre la poverta', Bruxelles disegna
un'Europa a due velocita', divisa tra i Paesi, passando
da punte del 60% in Svezia contro invece un 17%
dell'Italia (tra gli ultimi posti) e una media Ue di
poco inferiore al 40%. ''In Italia - ha sottolineato
Vignon - manca il reddito minimo, mezzo abbastanza forte
per contrastare la poverta'''. (ANSA).
29 Settembre 2009 16:29
MILANO – Il Sole 24 Ore
Il fondatore di Byd è il cinese più ricco (grazie a
Buffett)
Per la prima volta è un imprenditore «verde» l'uomo più
ricco della Cina secondo la rivista Hurun, che dal 1999
stila ogni anno una classifica dei super ricchi cinesi.
A classificarsi al primo posto della lista è per il 2009
Wang Chuanfu, 43 anni, fondatore dell' impresa Built
Your Dreams (Byd), produttrice di automobili elettriche
e un patrimonio personale da 5,1 miliardi di dollari. La
Byd ha iniziato producendo batterie per i device
elettronici nel 1995, per poi entrare nell'industria
automobilistica nel 2003.
L'anno scorso Wang era al 106esimo posto della lista,
poi il valore delle azioni della Byd, che è quotata alla
Borsa di Hong Kong, è cresciuto dell'800 per cento dopo
che l' imprenditore americano Warren Buffet ha comprato
il 10% della compagnia. Secondo molti il magnate è
interessato al futuro business dell'auto elettrica, ma
secondo altri le batterie avrebbero una maggiore
prospettiva per lo stoccaggio dell'energia prodotta
dalle centrali eoliche. Secondo il creatore della lista
Hurun, Rupert Hoogewerf, Wang non ha risentito della
crisi internazionale perchè «...ha seguito lo sviluppo
della scienza, della nuova energia, dell'innovazione e
dell'ecologia».
Al secondo posto Zhang Yin, la cui famiglia controlla «Nine
Dragons Paper Holdings», primo produttore di imballaggi
e riciclaggio di carta cinese. «I primi due della
classifica lavorano in un settore con una forte
componente di sostenibilità» ha commentato con
soddisfazione Hoogewerf.
A dire il vero non tutti gli uomini d'affari cinesi
attivi nel clean tech si sono arricchiti quest'anno.
Peng Xiaofeng, della Ldk solar, e Shi Zhengrong, di
Suntech, non compaiono più tra i primi dieci della
lista. Le azioni delle due aziende produttrici di
pannelli solari hanno risentito della paura di una bolla
produttiva nel Paese.
29 Settembre 2009 16:37
ROMA
Usa: fiducia consumatori scende a 53,1
di ANSA
Calo a sorpresa a settembre, era previsto un
miglioramento
(ANSA) - ROMA, 29 SET - L'indice che misura la fiducia
dei consumatori americani, a settembre, ha segnato un
calo inatteso a 53,1 da 54,5 di agosto. Lo scrive la
Bloomberg. Le previsioni degli analisti erano per un
miglioramento a quota 57,0 da 54,1 della prima stima di
agosto.
Borse europee: Chiusura
contrastata, bene Milano e Zurigo
29.09.2009
I principali listini azionari europei hanno chiuso oggi
contrastati. Il FTSE 100 a Londra ha perso lo 0,1%, il
CAC40 a Parigi lo 0,3% e il DAX a Francoforte lo 0,4%.
Lo SMI a Zurigo e il FTSE MIB a Milano hanno guadagnato
entrambi lo 0,4%.
La performance delle borse europee è stata frenata nel
pomeriggio dal deludente dato sulla fiducia dei
consumatori negli USA.
Tra i minerari Anglo American (GB00B1XZS820) ha perso
l'1,4%, BHP Billiton (GB0000566504) lo 0,6%, Rio Tinto
(GB0007188757) lo 0,6% e Xstrata (GB0031411001) lo 0,8%.
Sociéte Générale ha declassato Anglo American e Xstrata
da "Buy" a "Hold". Il prezzo del rame ha registrato oggi
inoltre delle perdite a Londra.
Bene il settore bancario. BNP Paribas (FR0000131104) ha
guadagnato a Parigi l'1,8%. La prima banca francese ha
annunciato questa mattina un aumento di capitale da €4,3
miliardi per rimborsare gli aiuti ricevuti dal Governo
(per ulteriori dettagli clicca qui).
UniCredit (IT0000064854) ha chiuso a Milano in rialzo
del 2,1%. J.P. Morgan ha alzato oggi il suo target sul
prezzo per il titolo della banca italiana a €3,30 (per
ulteriori dettagli clicca qui).
Deutsche Bank (DE0005140008) ha guadagnato a Francoforte
l'1,1%. Citigroup ha alzato il suo target price per il
titolo della prima banca tedesca da €48 a €53.
Seduta positiva anche per gli assicurativi. Generali
(IT0000062072) ha guadagnato a Milano il 3,6%. Dopo il
delisting di Alleanza (IT0000078193) il titolo di
Generali avrà in futuro un maggior peso negli indici
FTSE MIB ed EuroStoxx 50.
Legal & General (GB0005603997) ha guadagnato a Londra il
4,8% spinto dalla speculazione (per ulteriori dettagli
clicca qui).
Land Securities (GB0031809436) e British Land
(GB0001367019) hanno perso a Londra rispettivamente il
2,8% e l'1%. Credit Suisse ha tagliato oggi il suo
rating sul settore immobiliare britannico da "Overweight"
a "Market-weight".
Siemens (DE0007236101) ha perso a Francoforte l'1,7%. Il
Direttore Finanziario Joe Kaeser ha espresso prudenza
sull'andamento degli affari del gruppo.
Redazione Borsainside 18.30
29 Settembre 2009 20:17
NEW YORK
L'EURIBOR TORNA A SALIRE. MA PER MOTIVI TECNICI
di Maximilian Cellino
Un’increspatura. Così viene chiamato in gergo tecnico
dagli operatori il movimento segnato dall’Euribor 3 mesi
questa mattina. Primo rialzo dopo 36 sedute di cali.
Un’increspatura. Così viene chiamato in gergo tecnico
dagli operatori il movimento segnato dall’Euribor 3 mesi
questa mattina. Il tasso interbancario, al quale sono
fra l’altro legati anche gli interessi da pagare sui
mutui a tasso variabile, è passato da 0,739% a 0,75%. Un
movimento quasi impercettibile, se non fosse che si
tratta del primo rialzo dopo 36 sedute consecutive di
discesa.
A cavallo dell’anno solare
Non è detto però che si sia di fronte a un’imminente
inversione di tendenza dopo un anno quasi ininterrotto
di ribassi. Anche perché il movimento è da addebitarsi a
un fattore esclusivamente tecnico: da oggi gli operatori
dei mercati monetari lavorano con valuta 1 ottobre e
questo significa che la scadenza 3 mesi supera l’anno
solare e va direttamente al 2010. "Le banche che
prestano il denaro interbancario – spiega Stefano
Pignatelli di Aritma I.F. - sono disponibili ad
accettare una remunerazione inferiore se il prestito
rientra entro fine anno a causa di semplificazioni
contabili. Quando però la scadenza Euribor supera il 31
dicembre diventa meno appetibile per i datori di fondi,
che quindi richiedono un adeguamento di remunerazione in
linea con le scadenze successive". La riprova
dell’effetto tecnico è che l’Euribor a 1 mese, che sarà
interessato dal fenomeno a fine novembre, è rimasto
ancorato allo 0,438 per cento. Del resto, l’effetto
"scavalcamento dell’anno solare" si ripropone puntuale
ogni 12 mesi, a volte con ampiezza ben diversa. Basta
pensare al 2007 quando, in piena crisi di liquidità, a
fine novembre l’Euribor a 1 mese passò dal 4,17% al
4,81% in una sola seduta. "Oggi – aggiunge però
Pignatelli – la situazione è ben diversa perché il
valore dell’Euribor è al di sotto del tasso Bce: per
questo motivo gli effetti saranno lievi e ai
sottoscrittori di mutui ancorati all'Euribor 1 mese sarà
quindi con tutta probabilità evitata la brutta sorpresa
di due anni fa".
Attesa per i risultati dell’asta Bce
Detto questo, anche le attese del mercato non sono certo
per una risalita rapida dei tassi interbancari. Al
momento i valori che implicitamente si desumono dai
contratti "future" indicano per fine anno un Euribor 3
mesi sui livelli attuali (0,72%) e un graduale recupero
nel 2010: 0,92% a marzo e 1,23% a giugno. Una situazione
che soltanto l’attesa asta di rifinanziamento a lungo
termine e importo illimitato che la Bce ha lanciato oggi
(i cui risultati saranno resi noti domani mattina)
potrebbe mutare. In effetti era stata proprio la
maxioperazione dello scorso giugno (la prima della
storia a 12 mesi) a provocare l’ulteriore calo dei tassi
interbancari verso i nuovi minimi storici. Stavolta però
l’impatto potrebbe essere diverso, anche perché gli
esperti prevedono una partecipazione più limitata da
parte delle banche: 135 miliardi di euro (secondo un
sondaggio Bloomberg fra gli economisti) rispetto alla
cifra record di 442 miliardi di euro richiesta 3 mesi
fa. "In ogni caso – sostiene Pignatelli – si tratta di
una nuova inondazione di liquidità che manterrà i tassi
Eonia compressi verso il basso probabilmente ancora per
molto tempo e potrebbe favorire nuove limature per gli
Euribor".
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